MaiolichePorcellane N 1059

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GENOVA 10 GIUGNO 2025

MAIOLICHE PORCELLANE

MARTEDÌ 10 GIUGNO 2025

ore 10.30 - Lotti 1 - 158

TUESDAY 10 JUNE 2025

h 10.30 am - Lots 1 - 158

Asta 1059 - Auction 1059

ESPOSIZIONE - VIEWING

GENOVA

Castello Mackenzie Mura di S. Bartolomeo 16

Venerdì 6 Giugno ore 10-18

Friday 6 June h 10 am - 6 pm

Sabato 7 Giugno ore 10-18

Saturday 7 June h 10 am - 6 pm

Lunedì 9 Giugno ore 10-18

Monday 9 June h 10 am - 6 pm

CAMBI LIVE

Nelle aste Cambi Live le offerte pervenute nei giorni precedenti l’asta, tramite www.cambiaste.com e tramite app, concorrono immediatamente per stabilire il miglior offerente. Sarà inoltre possibile partecipare in diretta il giorno dell’asta col servizio Cambi Live

In Cambi Live auctions, bids received in the days leading up to the auction, via www.cambiaste.com and via app, immediately compete to determine the highest bidder. It will also be possible to participate live on auction day with the Cambi Live service.

INFORMAZIONI PER QUESTA VENDITA

ESPERTO DI DIPARTIMENTO

ENRICO CAVIGLIA

ASSISTENTE DI DIPARTIMENTO

ERICA DI CARO

SI RINGRAZIANO:

DOTT.SSA RAFFAELLA AUSENDA

DOTT.SSA RITA BALLERI

DOTT.SSA CARMEN RAVANELLI GUIDOTTI

PER LA STESURA DELLE SCHEDE AI NUMERI: 58, 63, 72-81, 86, 93 CARLO RAFFO

DIREZIONE DIPARTIMENTI

Presidente

Matteo Cambi matteo@cambiaste.com

ARTE ANTICA

Argenti

Carlo Peruzzo c.peruzzo@cambiaste.com

filatelia@cambiaste.com

Numismatica

Paolo Giovanni Crippa p.crippa@cambiaste.com

CONDITION REPORT

Lo stato di conservazione dei lotti non è indicato in catalogo; chi non potesse prendere visione diretta delle opere è invitato a richiedere un condition report all’indirizzo e-mail: ceramiche@cambiaste.com

The state of conservation of the lots is not specified in the catalog. Who cannot personally examine the objects can request a condition report by e-mail: ceramiche@cambiaste.com

Direttore CEO

Cambi sebastian@cambiaste.com

OFFERTE

Le persone impossibilitate a presenziare alla vendita possono concorrere all’asta tramite offerta scritta o telefonica che deve pervenire almeno 5 ore lavorative prima dell’asta all’indirizzo e-mail: offerte.genova@cambiaste.com

Clients who cannot attend the auction in person may participate by absentee or telephone bid to be received at least 5 working hours prior to the sale by e-mail at: bids.genova@cambiaste.com

Arte Orientale

Dario Mottola d.mottola@cambiaste.com

e Stampe Antiche

Gianni Rossi g.rossi@cambiaste.com

Scultura e Oggetti d’Arte

Carlo Peruzzo c.peruzzo@cambiaste.com

del XIX-XX secolo

Tiziano Panconi t.panconi@cambiaste.com

Enrico Caviglia e.caviglia@cambiaste.com

Tappeti Antichi

Giovanna Maragliano g.maragliano@cambiaste.com

Dipinti e Disegni Antichi

Gianni Minozzi g.minozzi@cambiaste.com

Claudia Miceli arredi@cambiaste.com

Libri
Filatelia
Maioliche e Porcellane
Mobili e Arredi
Dipinti
Sebastian
Giulio Cambi giulio@cambiaste.com

SEDI

GENOVA

Castello Mackenzie

Mura di S. Bartolomeo 16 - 16122 Genova

Tel. +39 010 8395029

Fax +39 010 879482 genova@cambiaste.com

MILANO

Via San Marco 22 - 20121 Milano

Tel. +39 02 36590462

Fax +39 02 87240060 milano@cambiaste.com

TORINO

Via Giolitti 1 Titti Curzio - Tel. 011 855641 torino@cambiaste.com

LUXURY

Titti Curzio t.curzio@cambiaste.com

ARTE DEL XX SECOLO RAPPRESENTANZE

Arte Moderna e Contemporanea

Michela Scotti m.scotti@cambiaste.com

Piermaria Scagliola p.scagliola@cambiaste.com

ROMA

Via Margutta 1A - 00187 Roma Tel. +39 06 95215310 roma@cambiaste.com

VENEZIA

San Marco 3188/A Gianni Rossi - Tel. 339 7271701 g.rossi@cambiaste.com

LUGANO

Via Dei Solari 4, 6900 Lorenzo Bianchini - Tel. +41 765442903 l.bianchini@cambiaste.com

Domenico Cecconi d.cecconi@cambiaste.com

Franco Foschetti f.foschetti@cambiaste.com vintage@cambiaste.com

Daniele Palazzoli d.palazzoli@cambiaste.com

Mondavilli w.mondavilli@cambiaste.com

Marco Arosio m.arosio@cambiaste.com

Candeloro s.candeloro@cambiaste.com

Chico Schoen c.schoen@cambiaste.com

Mirko Morini m.morini@cambiaste.com

Arti Decorative del XX secolo
Gioielli
Fotografia
Manifesti e Pop Culture Design
Orologi da Polso
Vini e Distillati
Fashion Vintage
Walter
Sirio

RARA COPPA

PERSIA, INIZIO DEL XIII SECOLO

Terracotta

Dimensioni: altezza cm 10,5 circa; diametro cm 21 circa. Conservazione: rotta in più frammenti e restaurata

Provenienza: Galleria Quaglino, Torino

Elegante coppa caratterizzata da smalti policromi e dorature su fondo turchese. Di forma arrotondata e profonda, poggia su un piede cavo corto e presenta un orlo lievemente estroflesso. La decorazione è realizzata sia sotto che sopra smalto. Il fondo ospita un tondo centrale ornato da motivi arabescati con due uccelli rapaci affiancati da elementi vegetali stilizzati. Il cavetto è decorato con una fascia di pesci, sovrastata da una serie di pannelli e medaglioni alternati, all’interno dei quali si intrecciano tralci di vite. L’interno della coppa è coronato da un fregio calligrafico. L’esterno è impreziosito da umboni traforati a motivi geometrici stilizzati

Un esemplare analogo a quello qui presentato era in passato parte della collezione Parish Watson (R. Meyer Riefstahl, The Parish Watson Collection of Mohammadan Potteries, New York, 1922, fig. 52, n. 28, p. 151). Simile sia per tecnica che per resa estetica, la ciotola di Watson condivide con la nostra la presenza di tondi dorati all’esterno, una fascia calligrafica in caratteri cufici leggermente rialzata all’interno, e un motivo a pesci nel cavetto. Nella nostra coppa, tra le bugne modellate sulla parete esterna, si alterna un motivo astratto in oro e nero, sorprendentemente simile alla decorazione centrale dell’esemplare Watson Meyer Riefstahl definisce tali motivi “alberi arabescati” e interpreta il fondo turchese su cui sono inseriti, come il fogliame immerso in un limpido cielo del sud (op. cit., p. 151)

Euro 10.000 - 20.000

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FIGURINA DI FELINO PERSIA (IRAN), XIII SECOLO

Ceramica artificiale (“fritta”). Dimensioni: altezza cm 4,4; cm 17x10,3

Conservazione: rotta in due o più frammenti e ricomposta in restauro

Il felino è raffigurato accucciato ed è ricoperto di vetrina turchese con striature nere

Euro 250 - 450 3

MATTONELLA

PERSIA (IRAN), KASHAN, XIV SECOLO

Ceramica silicea. Dimensioni: spessore cm 1,8; cm 23,5x23,5

Conservazione: sbeccatura al bordo e qualche piccolo salto di smalto; importanti usure all’oro

Mattonella a forma di stella a otto punte ricoperta di smalto blu e decorata con un motivo a rilievo e un motivo a steli fogliati in nero lumeggiati in oro

Euro 400 - 800

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MATTONELLA

PERSIA, KASHAN, XIV SECOLO

Ceramica dipinta a lustro metallico e in blu e verde

Dimensioni: spessore cm 1,3; cm 14,5x14,5

Conservazione: bordi e punte con restauri

Mattonella a forma di stella a otto punte, al centro della quale è presente un’armoniosa miscela di forme geometriche e motivi floreali. Al bordo scritta con verso coranico (?)

Euro 600 - 900

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MATTONELLA

PERSIA (IRAN)

TARDO XIX O INIZI DEL XX SECOLO

Ceramica silicea

Dimensioni: altezza cm 1,9; cm 24,2x24,2

Conservazione: ottima

La mattonella è dipinta in policromia e raffigura una donna con una bottiglia e un bicchiere tra le mani, circondata da giganteschi steli fioriti e fogliati

Euro 80 - 120

GRANDE PIATTO

MANTOVA O FERRARA, 1470-1480 CIRCA

Terracotta ingobbiata, invetriata e graffita. Diametro cm 34,5. Conservazione: insignificanti usure dello smalto ai bordi; sbeccatura sul verso al bordo. Provenienza: A Vecht, Amsterdam

Il piatto dal bordo svasato, è decorato al centro con un ritratto di profilo di un giovane, tra motivi vegetali, incorniciato da una fascia sulla tesa a raggi serpentiformi, nei toni del crema, dell’ocra, del verde e del blu

Euro 1.500 - 2.000

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CIOTOLA (FRAMMENTO) FERRARA, SECONDA METÀ DEL XV SECOLO

Terracotta ingobbiata, graffita e invetriata

Dimensioni: altezza cm 6,2 circa; diametro cm 14,2

Conservazione: la ciotola è stata integrata a partire da un frammento centrale

La ciotola a calotta è decorata con un busto di “Bella” di profilo volto a sinistra, graffita e dipinta con tocchi di verde ramina, giallo ferraccia e bruno di manganese

Euro 400 - 600

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FIASCA AREA MODENESE XVI-XVII SECOLO

Terracotta ingobbiata, graffita e invetriata

Altezza: cm 34. Conservazione: ottima; sbeccature al bordo superiore e all’anello della base; insignificanti salti di smalto; alcune ribolliture allo smalto

Ceramica graffita su ingobbio a gran fuoco, dipinta in verde “ramina” e giallo “ferraccia”

Fiasca da pellegrino a corpo globulare allungato, con alto collo e quattro anse laterali per il passaggio della corda, modellate a protome. La decorazione è costituita da tre fasce: quella inferiore presenta finte baccellature, quella centrale uno stelo con foglie di acanto senza soluzione di continuità, che ritroviamo anche nella fascia del collo

Euro 2.000 - 3.000

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CIOTOLA CON MELOGRANO

AREA VENETA, XVI SECOLO

Terracotta ingobbiata, graffita e invetriata

Dimensioni: altezza cm 6,5; diametro cm 14

Conservazione: restauri e integrazioni al bordo

La ciotola dal bordo estroflesso, presenta sul fondo un melograno stilizzato con tocchi di colore verde ramina e giallo antimonio

Euro 180 - 220

PIATTO FONDO

AREA VENETA, XVI SECOLO

Terracotta ingobbiata, invetriata e graffita

Dimensioni: altezza cm 7 circa; diametro cm 26,2

Conservazione: ottima; insignificanti sbeccature e cadute di smalto ai bordi

Al centro del piatto è presente uno stemma araldico, forse appartenente alla famiglia Trivulzio, inoltre motivi incisi a spirale in manganese, nonché pennellate di blu cobalto, giallo antimonio e verde ramina

Euro 600 - 900

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CIOTOLA

AREA VENETA, XVI SECOLO

Terracotta ingobbiata, graffita e invetriata. Dimensioni: altezza cm 5,5 circa; diametro cm 12. Conservazione: restauri al bordo superiore e allo smalto

La ciotola, dalla forma emisferica con basso piede ad anello, è decorata all’interno in verde ramina, giallo ferraccia e azzurro, con la testa di un cherubino attorniata da piccoli cerchi e spirali

Euro 300 - 400

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BOCCALE

AREA VENETA, XVI SECOLO

Terracotta ingobbiata ed invetriata. Altezza cm 14,5

Conservazione: parte del bordo superiore e beccuccio integrati

La brocca su piede a disco, dal corpo rigonfio sferoidale, con bocca trilobata e ansa a nastro, è rivestita di ingobbio e presenta decorazioni a graffito di colore verde ramina, bruno di manganese, giallo ferraccia e blu

Euro 600 - 900

12

BOCCALE CON MELE

AREA VENETA, XVI SECOLO

Terracotta ingobbiata, graffita e invetriata. Altezza: cm 20,5

Conservazione: integrazione al bordo superiore che interessa anche il beccuccio

La brocca su piede a disco, dal corpo rigonfio sferoidale, con bocca trilobata e ansa a nastro, è rivestita di ingobbio, con graffito in bruno di manganese, un motivo decorativo di pomi colorati in giallo ferraccia e foglie stilizzate con colature di verde ramina

Euro 300 - 500

14

PICCOLO BOCCALE

AREA VENETA, XVI O XVII SECOLO

Terracotta ingobbiata e invetriata. Altezza: cm 14

Conservazione: ottima; piccole sbeccature

Dal piede a disco, corpo sferoidale, con bocca trilobata e spessa ansa, è rivestita di ingobbio e presenta decorazioni a pennellate in verde ramina e giallo ferraccia

Euro 280 - 360

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CIOTOLA

AREA VENETA O ITALIA CENTRALE

XVI SECOLO

Terracotta ingobbiata, graffita e invetriata

Dimensioni: altezza cm 7; diametro cm 18

Conservazione: rotta in due frammenti e integrata; piccoli salti di smalto al bordo superiore

Presenta una decorazione a motivi fitomorfi stilizzati colorati con tocchi di verde ramina e giallo antimonio

Euro 180 - 240

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CIOTOLA CON COLOMBA

AREA VENETA (PADOVA?), XVI SECOLO

Terracotta ingobbiata, graffita e invetriata. Dimensioni: altezza cm 6,2; diametro cm 13. Conservazione: mancanza integrata al bordo superiore alle ore 7

La ciotola dalla forma semisferica presenta sul fondo il disegno di una colomba tra vegetazione stilizzata, dipinta con trattini di colore ocra e verde ramina

Euro 160 - 200

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CIOTOLA

AREA VENETA, XVI O XVII SECOLO

Terracotta ingobbiata, invetriata e graffita. Dimensioni: altezza cm 6; diametro cm 11,6. Conservazione: ottima; qualche insignificante salto di smalto

Ciotola su basso piede. La decorazione graffita presenta un rapido disegno di una mela con foglie, colorata con tocchi di verde ramina e giallo antimonio

Euro 180 - 280

18

PICCOLO BOCCALE

AREA VENETA

FINE DEL XVI - INIZIO DEL XVII SECOLO

Maiolica decorata in blu di cobalto. Altezza: cm 12

Conservazione: integrazioni al bordo superiore

Euro 100 - 180

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GRANDE CIOTOLA IMPERO BIZANTINO

FINE XII-XIII SECOLO

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VERSATOIO

ASIA CENTRALE O AFRICA DEL NORD

XVIII SECOLO (?)

Terracotta decorata a smalti turchesi. Altezza: cm 14,5

Conservazione: sbeccature al bordo superiore; qualche salto di smalto ai puntini della decorazione

La superficie esterna del versatoio monoansato è decorata con un motivo a rombi formato da piccoli punti di vetrina turchese in rilievo

Euro 180 - 280

Ceramica argillosa. Dimensioni: altezza cm 12,6; diametro cm 26,5

Conservazione: sbeccatura e restauro al bordo superiore e allo smalto

La decorazione di questa ciotola è incisa sotto lo smalto

Sul fondo, al centro, il disegno ricorda un sole raggiato o una ofiura, detta anche stella serpentina

Euro 100 - 200

PANNELLO CON MATTONELLE

PUNJAB, INDIA (ORA PAKISTAN), XIX SECOLO

Terracotta smaltata. Dimensioni: cm 23,5x50,2; dimensioni singola mattonella cm 11,5x12,5. Conservazione: ottima; piccole sbeccature

Il pannello è composto da otto piastrelle montate su una tavola di legno. Ogni mattonella raffigura tre “Hamsa” collegate tra loro, due di colore bianco e una blu cobalto. Il termine “Hamsa”, che in arabo e ebraico significa “cinque”, si riferisce alle cinque dita della mano. Le piastrelle sono collegate da rombi turchesi Questo motivo, che può continuare all’infinito, fa riferimento a Dio, che è senza fine e senza inizio

INSIEME DI MATTONELLE (LAGGIONI)

SAVONA, VERSO IL 1527

Dimensioni: l’insieme misura cm 150x145

Mattonelle: spessore cm 2,5; cm 14x14

Conservazione: sbeccature, mancanze

Questo insieme di mattonelle - per un totale di 61 laggioni, di cui 17 ricomposti e incollati, inoltre 4 piccoli frammenti - costituiva lo sfondo di una figura di eroe romano di cui è rimasta solo una piccola parte del mantello e parte di un piede

Le nostre mattonelle, insieme ad altri tre pannelli con eroi romani, ornavano sino al 1856, gli atri della scuola dei Missionari, Palazzo Pavese di Savona. Il rivestimento parietale cinquecentesco fu smembrato e venduto dai Padri della Congregazione della Missione, come riportato su “L’Italia del Popolo” del 13 dicembre 1857

Pare che gli ecclesiastici abbiano deciso di cedere le “quattro maioliche” perché erano state danneggiate dagli scolari e di utilizzare i proventi per accrescere la raccolta di storia naturale “che serve ad istruzione della gioventù” (per un’ampia dissertazione su questa vicenda vedi G.Buscaglia, Un recuperato cimelio della maiolica savonese, Fondazione Agostino De Mari, Cassa di Risparmio di Savona, 2004)

Euro 1.800 - 2.800

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DUE MATTONELLE (LAGGIONI)

SAVONA, PRIMI DEL XVI SECOLO

Terracotta smaltata. Dimensioni: spessore cm 2,8; cm 14,5x14,5

Conservazione: sbeccature e piccole cadute di smalto su un pezzo; importanti cadute di smalto sull’altro pezzo

Questi laggioni da rivestimento parietale o pavimentale, presentano l’intera superficie percorsa da un nastro intrecciato che incornicia, su una mattonella, un uomo a mezzo busto e di profilo rivolto a sinistra e, sull’altra forse un trofeo. I colori dello smalto sono a gran fuoco in blu, verde, ocra e giallo

Euro 200 - 400

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MATTONELLA (LAGGIONE)

SAVONA, 1525 CIRCA

Terracotta smaltata. Dimensioni: spessore cm 2,2; cm 14x14

Conservazione: buona; qualche sbeccatura

La mattonella, dipinta in policromia, è percorsa da un nastro geometrico che incornicia il motivo centrale vegetale stilizzato

Euro 100 - 200

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DUE MATTONELLE (LAGGIONI)

SAVONA,

1520 CIRCA

Terracotta smaltata. Dimensioni: spessore cm 2,8; cm 14,5x14,5 circa Conservazione: buona; piccole sbeccature e cadute di smalto

La superficie di queste maioliche è liscia e presenta una decorazione a gran fuoco con una fascia centrale a fondo giallo, che ospita due uccelli e un ramo di vite con grappolo e foglia, incorniciata da due nastri a motivi vegetali stilizzati

Euro 300 - 600

MATTONELLA (LAGGIONE)

SAVONA, 1525 CIRCA

Dimensioni: spessore 2,8; cm 14x3x13,5

Conservazione: buona; mancanze di smalto ai bordi

Il motivo decorativo di questa mattonella è costituito da rami, foglie e ghiande che ricordano il rovere. Potrebbe avere una funzione sia decorativa che simbolica

La quercia è infatti simbolo di forza, solidità e virtù civica e spesso compare negli stemmi nobiliari, come in quello dell’importante famiglia savonese Della Rovere che, sin dal Quattrocento, ha dato i natali a innumerevoli grandi personaggi, l’ultimo dei quali, di rilievo ligure, fu Francesco Maria Della Rovere, Doge della Repubblica di Genova dal 1765 al 1767

Euro 150 - 250

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SEDICI MATTONELLE (LAGGIONI)

SAVONA, XVI SECOLO

Dimensioni: spessore cm 2,3; cm 13,8x13,8. Conservazione: qualche mancanza; sbeccature e salti di smalto; una mattonella rotta in due frammenti incollata

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DUE “AZULEJOS”

SPAGNA, TOLEDO, XVI SECOLO

Terracotta smaltata. Dimensioni: spessore cm 2,5; cm 13,5x12,5 Conservazione: buona; qualche sbeccatura

Le due mattonelle formano un nastro, bordato di smalti nei colori verde e “azzurro Toledo”, sulla cui fascia centrale bianca corrono sinuosamente foglie lanceolate che incorniciano motivi vegetali strizzati dai toni miele, azzurro e verde

Euro 250 - 350

Quindici mattonelle più un frammento formano questa elaborata composizione d’ispirazione spagnola, decorata in blu, verde, ocra e giallo. L’unione di quattro piastrelle forma la composizione che presenta due quadrati concentrici con i quattro vertici separati da semicerchi, che formano una fascia con motivi vegetali Sia lo spazio centrale che i quattro angoli sono decorati con motivi fitomorfi

Euro 800 - 1.200

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QUATTRO “AZULEJOS”

SPAGNA, TOLEDO

FINE XV - INIZIO XVI SECOLO

Dimensioni: spessore cm 2; cm 13,1x13,1 circa

Conservazione: salti di smalto e qualche sbeccatura ai bordi

Su ogni piastrella sono presenti delle composizioni geometriche a rilievo con nastri e un motivo a semicorolla che, una volta accostate le une con le altre, formano un fiore

Euro 300 - 400

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QUATTRO “AZULEJOS”

SPAGNA, SIVIGLIA

PRIMA METÀ DEL XVI SECOLO

Terracotta smaltata. Dimensioni: spessore cm 2 circa; cm 13,2 x 13,2 circa

Conservazione: buona; sbeccature e qualche caduta di smalto

Piastrelle policrome decorate “a cellula dipendente” con motivi vegetali geometrizzati in rilievo

Euro 300 - 400

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QUATTRO “AZULEJOS”

SPAGNA, TOLEDO, XVI SECOLO

Dimensioni: spessore cm 2,5; cm 13,6x13,6 Conservazione: qualche sbeccatura ai bordi; salti di smalto

Queste piastrelle quadrate sono decorate “a tappeto”, il disegno si completa con l’accostamento di quattro mattonelle. Presentano una decorazione a rilievo costituita da un nastro curvilineo di colore blu, ocra e manganese che, attorcigliandosi, forma una stella bianca a otto punte al centro. Gli spigoli ospitano un fiore fogliato stilizzato

Euro 380 - 560

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TRE “AZULEJOS”

SPAGNA, TOLEDO, XVI SECOLO

Terracotta smaltata. Dimensioni: spessore cm 2; cm 13,2x13,2 Conservazione: una mattonella con mancanza al bordo; rotture ai bordi e sbeccature

Piastrelle policrome decorate a rilievo con motivi vegetali geometrizzati

Euro 250 - 350

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QUATTRO “AZULEJOS”

SPAGNA, TOLEDO, INIZI DEL XVI SECOLO

Terracotta smaltata. Dimensioni: spessore cm 1,7; cm 12x12 Conservazione: buona; una mattonella rotta in tre frammenti e incollata, le altre con piccole sbeccature e cadute di smalto ai bordi

Tre mattonelle sono decorate “a cellula dipendente” con un reticolo formato da nastri bianchi, accostate disegnano spazi geometrici in nero, blu, verde e miele. L’altra presenta un disegno simile, ma differente

Euro 240 - 320

DUE VASI (“BOCCE”)

FAENZA, METÀ DEL XVI SECOLO

Maiolica. Altezza cm 38,5 circa. Conservazione: un pezzo presenta restauri parziali al bordo della base e al collo, mentre l’altro presenta restauri parziali al bordo della base, al collo e al corpo (ripristino di felature o ricomposto?)

I due vasi presentano corpo globulare, poggiante su piede svasato a base piatta, e alto colletto cilindrico ad orlo leggermente estroflesso. Sull’intera superficie, su fondo a smalto azzurro “berettino”, si dispongono motivi romboidali “a nodo”, “rabesche”, palmette e fogliami in blu con minime lumeggiature e filettature bianche

Siamo di fronte ad una rara coppia di vasi di classica forma farmaceutica, anche se l’usuale indicazione del farmaco in questo caso è assente Essi appartengono ad un’affascinante classe di maioliche, dette nei documenti “vaghezze e gentilezze” di Faenza1: espressione che appare in una fonte del 1528 relativa a esportazioni ceramiche a Bologna. In generale per tutta la prima metà del Cinquecento tale espressione era usata per indicare una tematica vaga e gentile, appunto, che, accanto alla “grottesca”, nel corso di alcuni decenni andò elaborando un repertorio composto da “rabesche” di ispirazione orientale, girali, foglie, festoni, frutta, nodi (“groppi”), trofei, “quartieri” ecc. Tale repertorio veniva applicato ad ogni gamma possibile di forme, da quelle “aperte” (ciotole, piatti, piastrelle pavimentali ecc.) a quelle “chiuse” (boccali, vasi globulari, albarelli, fiasche ecc.). Non meno interessante si mostra la qualità tecnica di queste due “bocce”, che in generale connota la tipologia cui appartengono. Lo smalto infatti può assumere tutte le gamme possibili di azzurro, più o meno intenso, fino al blu lapislazzulo, raggiungendo esiti di grado molto sofisticato. Nel caso in esame, inoltre, la “vaghezza” è frutto della combinazione di “rabesche”, di matrice orientale, a “groppi” derivati dai cosiddetti “nodi vinciani”, largamente impiegati nel Rinascimento per la decorazione di ricami, tessuti, cuoi, armi o gioielli. L’attribuzione a Faenza è sostenuta da numerosi reperti e scarti di lavorazione, comprendenti anche frammenti in “biscotto”, provenienti da siti urbani2

Euro 4.000 - 5.000

NOTE:

1 RAVANELI GUIDOTTI C., Thesaurus di opere della tradizione di Faenza, Faenza 1998, pp. 306- 338

2 Ivi, pp. 328- 332

ALZATINA

FAENZA, FINE XVI- INIZIO DEL XVII SECOLO

Maiolica. Marca: assente. Altezza cm 4,8; diametro cm 27. Conservazione: buona; alcune sbeccature al bordo di cui una con vecchio restauro; felatura alle ore 1; craquellures

La foggia corrisponde alla tipica alzatina cinquecentesca, composta da un piatto superiore piano e con un breve orlo, sorretto da un piede svasato con colletto stretto. Nel piano, a piena superficie, sulla destra è rappresentato un putto ignudo seduto sulla riva di un corso d’acqua, mentre è in atto di tirare su un pesce con una canna; sullo sfondo è raffigurata una città e nel cielo campeggia una nuvola a cumulo. La tipologia di tali opere è sostenuta da richiami precisi contenuti negli elenchi forniti dalle “credenze” del secondo Cinquecento. Essa infatti veniva registrata negli inventari come “sotto coppa per dar da ber”1, ossia vassoio o presentatoio atto a porgere piccoli bicchieri da liquore, noti nella stessa forma nella coeva arte vetraria e rappresentati anche nella pittura, in cui per tutti basti citare il «Bacco Fanciullo» di Guido Reni. Tuttavia questa alzatina si distacca dalla media in quanto risulta davvero singolare riscontrare una scena di genere, per di più istoriata a piena pagina

Risulta infatti più frequente trovare alzatine decorate con un unico tema centrale: uno stemma, un figurina sacra o profana, un’allegoria, una “grottesca”, che alla fine del Cinquecento sviluppa una trama di elementi fantastici più diradata e compendiata, secondo una tendenza che anticipa i caratteri dei “bianchi” secenteschi. Qui invece siamo, sì, in presenza di un saggio pittorico nello “stile compendiario” dei “bianchi di Faenza”, ma impostato secondo una visione decisamente narrativa, in cui sono presenti elementi quali, ad esempio, una veduta di città, descritta con ricchezza di dettagli negli edifici, ma anche le balze a massi arrotondati, quasi a formare delle isole su cui poggiano gli agglomerati e il putto. Quest’ultimo poi mostra ancora la fresca estemporaneità del ductus compendiario dei cupidi, amorini, erotini ecc., della migliore stagione cinquecentesca faentina, anche se qui trapela già un gusto di transizione stilistica verso il secolo successivo, espressa in particolare dalle botteghe dei Mazzanti2 e dei Vicchi

Euro 300 - 600

NOTE:

1 RAVANELI GUIDOTTI C., Thesaurus di opere della tradizione di Faenza, Faenza 1998, pp.458 e s.

2 RAVANELLI GUIDOTTI C. , Faenza- faïence “Bianchi” di Faenza, Ferrara 1996, p. 322

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BACILE

DERUTA,

XVII SECOLO

Maiolica. Marca: assente

Diametro cm 44. Conservazione: rottura in due frammenti ricomposti sulla tesa tra le ore 11 e le ore 13; insignificanti cadute di smalto al bordo; felatura alla tesa che scende verso il cavetto alle ore 9

Si tratta di un grande bacile da acquereccia, con umbone centrale e ampia parete a baccellature; retro apodo. Nel recto, all’interno di un medaglione centrale, corrispondente all’umbone, campeggia uno stemma ornato di cimiero e piume, e sorretto da due putti; attorno, fino alla tesa, si dispongono otto medaglioni ovali racchiudenti coppie di quadrupedi e caseggiati, su sfondo a motivi fitomorfi; sulla tesa invece si alternano partizioni delimitate da strette fasce, che racchiudono piccoli animali (uccelli e quadrupedi), attorniati da rameggi e corolle. Nel verso, lungo la tesa è dipinta una fascia con motivo di pseudo baccellature. Dipinto in monocromia blu

Siamo in presenza di un fastoso esempio di bacile da acquereccia, modellato ad imitazione del vasellame metallico, il cui umbone centrale corrisponde al diametro del piede incavato di una brocca, che veniva appoggiata con funzione di versatoio dell’acqua per lavare le mani. Il Cellini descrive bene i caratteri di ricercatezza di tali vasellami, sia d’uso ma anche d’arredo, di aristocratica committenza come lo stemma di questo in esame dimostra, ovvero “tutti a dua ricchissimamente lavorati di fogliami e di animali diversi. Queste si domandavano acquereccie, che per pompa di credenze di cardinali servivano” La loro produzione si attesta soprattutto nel Seicento in molte aree italiane (Liguria, Faenza, Toscana ecc.) e si prolunga per tutto il secolo e oltre Per i bacili da acquereccia derutesi è estremamente difficile fissare una cronologia ad annum, in assenza finora di opere munite di data. Deruta su questa stessa foggia poteva proporre anche le “grottesche” policrome, ma in questo caso siamo davanti ad una veste decorativa in stile “calligrafico naturalistico”, il cui repertorio fito-zoomorfo è attestato anche attraverso frammenti di recupero urbano. Si tratta di un repertorio, per lo più in monocromia azzurra o arancione, rispondente all’omonimo stile, la cui denominazione è stata adottata dalla ceramologia ligure per la stessa classe coeva, che, oltre a Deruta, ha avuto notevole riscontro anche a Faenza1. Esso deriva dall’analogo, ma più raffinato, repertorio ligure coevo, nato su ispirazione di originali cinesi d’importazione, e, come fattura, ancora più strettamente da una serie di vasellami contrassegnati dalla segnatura dello stemma sabaudo, che si conservano, ad esempio, nel MIC Faenza, a Palazzo Madama a Torino e nel Museo di Arti decorative di Digione. Il Museo faentino va inoltre richiamato in quanto conserva una coppia di simili bacili ed una serie di vasellami ascritti a officine derutesi del Seicento, con analoga decorazione in stile “calligrafico”2

Euro 1.000 - 1.500

NOTE:

1 RAVANELLI GUIDOTTI C., Thesaurus di opere della tradizione di Faenza nelle collezioni del Museo Internazionale delle ceramiche in Faenza, Faenza 1998, pp. 532-542

2 Ceramiche umbre dal Medioevo allo Storicismo, a cura di C. FIOCCO – G. GHERARDI, Catalogo Generale delle raccolte del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, vol. 5, Faenza 1988, schede 351-362

MADONNA CON BAMBINO LIGURIA, XVII SECOLO

Maiolica. Marca: assente. Altezza cm 32,8. Conservazione: braccio destro del bambino mancante; piccole mancanze alla corona e alle dita; alcune sbeccature e salti di smalto

La scultura raffigura la Madonna incoronata seduta su una formazione di nuvole, con in braccio il Bambino Gesù, anch’egli incoronato. Era probabilmente destinata a un altare domestico. Il gruppo scultoreo presenta vivaci cromie in blu cobalto, giallo e ocra. La figura della Madonna, avvolta in un manto blu e con indosso un vestito giallo, siede su una base modellata a forma di nuvola, simbolo della sua elevazione celeste. Il Bambino è raffigurato nudo, in piedi sul ginocchio della madre, in atteggiamento benedicente

Euro 700 - 1.000

38

RARO PIATTO

CASTELLI

INIZI DEL XVII SECOLO

Maiolica decorata in policromia a gran fuoco Diametro cm 35,5. Conservazione: rotto in una decina di frammenti e incollato

Al centro del cavetto, dipinto nei modi e colori compendiari, è raffigurato un giovane viandante, sullo sfondo, a fare da quinte, due gruppi di edifici. Il giovane indossa una corta tunica, un mantello e stivali con risvolto, nella mano destra tiene un bastone da viandante e nella sinistra un oggetto tondeggiante

La scena è incorniciata da due fasce concentriche, una sul ricasco e una sulla tesa, ornate da motivi vegetali stilizzati

Euro 300 - 500

39

MATTONELLA

CASTELLI, BOTTEGA DI CARMINE GENTILI

VERSO IL 1750

Maiolica a gran fuoco

Diametro cm 22,5. Conservazione: ottima

La targa tonda dal bordo liscio, è decorata con tre personaggi posti in un paesaggio alberato: una suonatrice di strumento a corde, un cantante intrattengono una dama in ascolto

Euro 420 - 840

40 TAZZA

CASTELLI

PROBABILE BOTTEGA DI GESUALDO FUINA

FINE DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: assente. Altezza cm 7. Conservazione: sbeccatura integrata con vecchio restauro al bordo superiore; una leggera felatura e craquellures

Tazza a campana monoansata decorata in policromia a gran fuoco con una popolana che tiene in braccio un’oca o un’anatra, seduta tra rocailles

Euro 400 - 500

41

COPPIA DI ORCIOLI

BASSANO, MANIFATTURA MANARDI (?)

FINE XVII - INIZIO XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: assente. Altezza cm 20 circa. Conservazione: buona; qualche sbeccatura e salto di smalto

Dal corpo ovoidale su base sagomata con beccuccio cilindrico e ansa a nastro, questi orcioli sono decorati in blu di cobalto, giallo e ocra su smalto bianco. Una fascia centrale reca l’iscrizione apotecaria a caratteri gotici in manganese incorniciata da due fasce con girali fogliate e un fiore molto stilizzato al centro

Euro 600 - 800

42

BOTTIGLIA DA FARMACIA

BASSANO, MANIFATTURA MANARDI

FINE DEL XVII - INIZIO DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: assente. Altezza cm 24,5. Conservazione: ottima; due piccole sbeccature all’orlo

Bottiglia con corpo ovoidale e largo collo rastremato al centro. La decorazione in blu di cobalto presenta due larghe fasce con un motivo continuo a finte baccellature ad ovuli entro doppia filettatura, che incornicia la scritta farmaceutica in caratteri gotici; linee parallele sottolineano il piede e la bocca

Questa tipologia di forma e di decorazione è diffusa in diverse manifatture dell’Italia settentrionale tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo e tradizionalmente attribuita alla produzione della fabbrica bassanese dei Manardi nell’ultimo quarto del XVII secolo

Per un albarello con lo stesso impianto decorativo si veda ad esempio R.Perale, Maioliche da farmacia nella Serenissima, Venezia 2021, p. 172 n.159

Euro 80 - 160

43

PIATTO

PAVIA (O LODI ?)

PRIMI DECENNI DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: assente

Diametro cm 30. Conservazione: due sbeccature al bordo; piccole cadute di smalto

Il piatto, dalla breve tesa con bordo rialzato all’interno, è decorato in monocromia blu di cobalto su tutta la superficie con un paesaggio fantastico che ritrae grandi edifici turriti tra quinte di cespugli e alberi nascenti dal bordo, animato da un piccolo viandante con il suo cane

Euro 470 - 560

44

GRANDE PIATTO FRANCIA

MANIFATTURA DI MOUSTIER

CIRCA METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica decorata in monocromia blu a gran fuoco

Marca: “X” in verde

Dimensioni: cm 42,7x 32,5. Conservazione: ottima; insignificanti salti di smalto al bordo

Piatto ovale con bordo sagomato decorato in monocromia blu a gran fuoco, al centro del quale è presente un mazzolino di fiori e fogliame, lungo il bordo una doppia filettatura con dentellatura alla Bérain

Euro 100 - 200

45

PIATTO LODI, MANIFATTURA COPPELLOTTI

1740-1745 CIRCA

Maiolica. Marca: assente

Diametro cm 24. Conservazione: insignificanti salti di smalto al bordo

Il piatto dal bordo mistilineo centinato è decorato in policromia a gran fuoco “alla frutta” con tocco rapido. La tesa ospita tre tralci fioriti che si dipartono da ciuffi di foglie principali

Euro 500 - 800

46

GRANDE PIATTO OVALE LODI, MANIFATTURA CAPPELLOTTI

1745-1750 CIRCA

Maiolica. Marca: assente

Dimensioni: cm 37x32,2. Conservazione: rottura sulla tesa che scende fino al cavetto tra le ore 11,5 e le 14 accompagnata da due felature visibili sul verso

Il piatto ovale dal bordo a forte sagomatura “a coste”, è dipinto con una natura morta “alla frutta” incorniciata da due alberelli che fuoriescono da una zolla erbosa. Steli fioriti e insetti blu ritmano la decorazione della tesa listata in color cannella

Euro 500 - 800

47

COPPIA DI RARI PIATTI

TORINO, MANIFATTURA DI VINOVO PERIODO HANNONG, 1778-1779

Maiolica. Marca: “G.M” sormontato da “V” con “+”

Diametro cm 25. Conservazione: sbeccature ai bordi

48

TRE PIATTI FRANCIA, STRASBURGO MANIFATTURA JOSEPH HANNONG, 1770 CIRCA

Maiolica policroma. Marca: “JH”

Questi rari piatti sono decorati in policromia con steli fioriti e fogliati alla maniera di Strasburgo. Uno stelo con un fiore di rosa invade l’intero cavetto, mentre sulla tesa ne compaiono di piccoli

La produzione di maioliche nella manifattura di Vinovo dura pochissimi anni, quando Pietro Antonio Hannong cerca di risollevare le sorti della fabbrica di porcellane prossima al fallimento. Come ci ricorda Vittorio Viale in Maioliche, in Mostra del barocco piemontese, Catalogo della mostra, Torino 1963, vol. III, p. 6: “… numerose sono così le maioliche ricordate nell’inventario fallimentare della fabbrica del 1779 …”

Euro 150 - 300

Dimensioni: cm 30,5x24; Diametro cm 26 circa. Conservazione: felature restaurate visibili sul verso; un piatto con rottura tra le ore 3 e le ore 7

Piatti dal bordo mistilineo decorati in policromia con motivi di fiori contornati, di cui diversi esemplari sono conservati in diverse collezioni pubbliche, ad esempio a Strasburgo, Musée des Arts Décoratifs; a Basilea, Historiches Museum (I.Peter-Müller-J.Bastian, Strassburger Keramik, Riehen 1986, pp. 137-150)

Euro 400 - 500

50 PICCOLA CAFFETTIERA

MONTE MILONE (POLLENZA)

MANIFATTURA VERDINELLI

SECONDA METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: assente. Altezza cm 17. Conservazione: ottima; insignificanti sbeccature

Dal corpo piriforme costolato poggia su basso piede, il manico e il beccuccio sono lumeggiati in rosso porpora. La presa del coperchio è modellata a fruttino fogliato. La decorazione policroma a terzo fuoco presenta mazzetti fioriti e fogliati, ramoscelli di fiori sparsi e farfalle in volo

Euro 400 - 600

VASSOIETTO

PESARO, MANIFATTURA CASALI E CALLEGARI

TERZO QUARTO DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: assente

Dimensioni: altezza cm 6; cm 21,5x23,2. Conservazione: piccoli salti di smalto ai bordi

Il vassoietto, modellato a forma di valva, è dipinto a gran fuoco in monocromia blu di cobalto con il bordo filettato in bruno di manganese

Al centro, una rosa blu è incorniciata da un nastro d’ispirazione orientale con elementi geometrici alternati a fiori stilizzati. Sotto la filettatura bruna corre un altro nastro con quattro riserve a graticcio alternate a quattro con stelo fiorito

Per questa tipologia decorativa si veda ad esempio C.Leonardi, La collezione di Maioliche della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e Collezioni

Private in Pesaro, Urbania 1998, pag.118, n. 131

Euro 400 - 600

51

PIATTINO OVALE URBANIA

MANIFATTURA DI BERNARDINO MORDIONI 1770 CIRCA

Maiolica. Marca: assente

Dimensioni: cm 23,4x17,4. Conservazione: piccole sbeccature ai bordi

Piatto ovale dal bordo mistilineo e bordo centinato. Il cavetto ospita una natura morta con frutti tra steli fogliati dipinti con una tavolozza languida

Sulla tesa, quattro ramoscelli fioriti si alternano a quattro semis di foglioline

Euro 180 - 250

ZUCCHERIERA

MONTEMILONE, FABBRICA VERDINELLI, 1785-1803

Maiolica decorata a piccolo fuoco. Marca: assente

Dimensioni: altezza cm 13,5; cm 18,5x12,8. Conservazione: piccola felatura al bordo superiore; sbeccatura al bordo della base; insignificanti salti di smalto

La zuccheriera ha le pareti costolate e il coperchio cuspidato con presa modellata a forma di fruttino. La decorazione pittorica, in forte policromia a piccolo fuoco, é eseguita con il motivo decorativo chiamato “alla rosa” che presenta grandi fiori recisi con foglie disegnate in nero e colorati in verde, porpora, giallo e blu. Al bordo un nastro rosso porpora è percorso da uno stelo fiorito e fogliato Questa tipologia decorativa ebbe grande fortuna a Pesaro, nella sua celebre manifattura Casali e Calegari e influenzò le manifatture satelliti, come la Verdinelli di Montemilone

Euro 500 - 1.000

53

COPERCHIO DI ZUPPIERA

CERRETO SANNITA, ULTIMO QUARTO DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: assente

Dimensioni: altezza cm 112,2; cm 27,7x22,5. Conservazione: piccole rotture e mancanze alle foglie della presa; rottura incollata al bordo

Il coperchio cuspidato porta una presa modellata a frutto con picciolo e foglie. La decorazione pittorica a gran fuoco vede quattro medaglioni disposti simmetricamente che racchiudono uno stelo fiorito e fogliato incorniciato da un nastro che si ripete e corre lungo al bordo

Al lotto si aggiungono 4 piatti in maiolica settecentesca decorati in monocromia verde. Diverse forme e dimensioni, con felature e sbeccature

Euro 200 - 300

54

PIATTO OVALE

MILANO

MANIFATTURA DI PASQUALE RUBATI, 1770-1790

Maiolica. Marca: trattino in manganese Dimensioni: cm 27,5x21,5. Conservazione: buona; qualche piccola sbeccatura al bordo

Piatto ovale dal bordo mistilineo alla maniera di Strasburgo, decorato con fiori recisi in policromia a piccolo fuoco, con un fiore maggiore accompagnato da altri minori e due steli fioriti secondari

Euro 100 - 200

55

QUATTRO PIATTI MILANO

MANIFATTURA DI PASQUALE RUBATI, 1770-1790

Maiolica. Marca: pennellata in verde sotto ai due piatti traforati Diametro cm 23. Conservazione: ottima; un piatto traforato con leggera felatura sulla tesa

Questi quattro piatti formano due coppie, di cui una ha la tesa traforata Entrambe le coppie di piatti presentano una superficie che imita l’intreccio di vimini e sono ispirati alla maiolica di Strasburgo. La decorazione policroma è a fiori recisi, con un fiore maggiore e altri minori. Ai bordi, nastro in verde

Euro 220 - 360

56

VASO BRUCIAPROFUMI

MILANO

MANIFATTURA DI FELICE CLERICI, 1745-1780

Maiolica. Marca: assente. Altezza totale cm 23. Conservazione: coperchio moderno; piccole sbeccature al bordo della base; insignificante salto di smalto al bordo superiore

Vaso dall’insolita forma poggiante su un piede rigonfio e con il corpo traforato all’altezza della spalla. La decorazione policroma, definita nell’inventario della fabbrica del 1788 “a chinesi coloretti”, è costituita da una fascia continua che ospita paesaggi orientali animati da figure di cinesi. I fori sulla spalla sono contornati da un motivo a petali

Questo ornato, un tempo attribuito alla manifattura Rossetti di Torino, è stato recentemente assegnato alle manifatture milanesi. Un vaso bruciaprofumi, pendant del nostro, è conservato nelle raccolte del Castello Sforzesco di Milano (inv. 1245), si veda R. Ausenda (a cura di), Museo d’Arti Applicate. Le ceramiche, vol. II, Milano 2001, pp. 244-245, n. 271

Euro 200 - 400

57

DUE RINFRESCABICCHIERE MILANO

MANIFATTURA CLERICI O RUBATI 1760 CIRCA

Maiolica. Marca: assente. Altezza cm 15. Conservazione: ottima; qualche sbeccatura e caduta di smalto; un pezzo è stato forato sul fondo e presenta alcune lievi felature al bordo superiore

Modellati a stampo, con le pareti scanalate e i bordi polilobati, sono decorati a gran fuoco con il motivo “alla pagoda” o “al casotto”, più comunemente noto come quello “al carabiniere”

Un rinfrescabicchiere simile è conservato a Milano, Castello Sforzesco e pubblicato da R.Ausenda, schede, in R.Ausenda, a cura di, Museo d’Arte Applicate. Le Ceramiche, tomo II, Milano 2001, p. 291, n. 307

Euro 400 - 800

58

STAGNONE

SAVONA, FABBRICA BIANCHINO,

Maiolica. Marca: stemma di Savona con lettere “BA” in blu. Altezza cm 44. Conservazione: buona; bordo superiore e inferiore in parte integrati con finto biscotto; sbeccature e cadute di smalto

Stagnone in maiolica forse destinato a uso decorativo, data la presenza di un fregio floreale formato da tre corolle, poste di seguito nello spazio fruibile per disporvi il nome dell’acqua medicinale contenuta. La forma ovoidale capovolta del recipiente, alto 44 centimetri, propone quella usuale dei contenitori farmaceutici della sua specie, in questo caso di aspetto poderoso, a causa delle dimensioni stesse e per l’aggetto scultoreo delle due anse, modellate a forma di figure femminili alate con la metà inferiore del corpo di natura anguiforme, cui si somma l’effetto provocato dai due mascheroni posti come rinforzo al di sotto delle anse e ancora di più dal terzo mascherone, fissato al centro della parte declive della superficie anteriore del vaso, di norma per dare sede alla spina regolatrice del flusso del medicinale. La solida struttura del collo dotato di gronda declive, percorso a metà dell’altezza dal rilievo del cordone, il notevole diametro della base del piede, sono complementi adeguati alla taglia del vaso

La decorazione monocroma blu su fondo azzurro a sfumatura di verde unisce elementi della tipologia “orientaleggiante a tappezzeria”, in massima parte vegetali, a figure e ambienti della “scenografia barocca”. All’interno della decorazione orientaleggiante, che avvolge levitando l’intera superficie del vaso senza soluzione di continuità, la superficie posteriore, mantenuta libera dallo sviluppo delle volute del cartiglio, mostra infatti una grande figura femminile collocata in primo piano, così da creare la profondità dello spazio della distesa marina che si apre dietro di lei, scandita nei suoi gradi dalla relativa presenza delle varie navi e del promontorio. Anche le tre grandi figure di putti sono proprie della “scenografia barocca”, due dipinte sulla superficie del collo, la terza al di sopra del cartiglio

Lo stagnone entra a far parte di una serie di vasi della stessa tipologia del tutto simili per forma e decorazione: due sono passati attraverso una vendita Cambi; due appartenevano a una collezione privata genovese; quattro sono conservati nelle Collezioni del Castello Sforzesco, vedi Restagno, 2000, nn. dal 389 al 392; tutti sono privi di marca. Il nono vaso è stato pubblicato insieme al compagno già presente nella vendita Cambi citata, vedi Levy, 1970, tav. 48 e tav. XI L’autore a proposito dello stagnone per l’acqua di endivia, appena evocato, riferisce che reca lo “stemma savonese con iniziali sotto il piede”, senza mostrarlo Lo stagnone anepigrafo quindi, oltre a divenire il decimo elemento della serie, risulta finora l’unico a testimoniare la produzione degli stagnoni nella fabbrica savonese dei Bianchino, attiva dal settimo decennio del XVII secolo, titolare della marca Stemma di Savona e lettere B A, iniziali di Andrea Bianchino, dipinta all’interno del piede1. I caratteri estetici della decorazione inducono a collocarlo nell’ottavo decennio circa di quel secolo

Euro 1.000 - 1.500

NOTE:

1 Cfr. Carlo Varaldo, “I Bianchino ceramisti savonesi”, Atti IX Convegno Internazionale della Ceramica, Albisola 1976, pp. 257-268

59

PICCOLO VASO BIANSATO LIGURIA, PROBABILMENTE ALBISOLA METÀ DEL XVII SECOLO

Maiolica. Marca: asterisco e lettera “S” in blu. Altezza cm 5,7 Conservazione: piede d’appoggio restaurato; piccole sbeccature al bordo superiore e ai manici

Il vasetto, dal corpo globulare schiacciato, presenta due prese laterali ed è decorato in monocromia blu di cobalto in stile “calligrafico naturalistico”

Euro 300 - 400

60

PICCOLA CIOTOLA BIANSATA ALBISOLA, MANIFATTURA GROSSO CIRCA METÀ DEL XVII SECOLO

Maiolica. Marca: Lanterna in blu Dimensioni: altezza cm 5,8; cm 10,3x11,3. Conservazione: piccole sbeccature e usure al bordo superiore

La ciotola esalobata presenta due anse tra due lobi minori e la maiolica bianca è completamente decorata in monocromia blu di cobalto con un motivo “calligrafico naturalistico” ispirato alle porcellane orientali. Sulle pareti esterne ed interne troviamo una larga fascia a motivi fitomorfi. All’interno, sul fondo, un uccello è attorniato da ciuffi fogliati che fuoriescono da massi

Euro 300 - 500

61

ALBARELLO

SAVONA O ALBISOLA, XVII SECOLO

Maiolica. Marca: assente. Altezza cm 18,5 circa Conservazione: sbeccature al bordo superiore; felature e craquellures

Albarello a rocchetto con due rigonfiamenti a cipolla e fascia mediana liscia che ospita la scritta apotecaria “Ung. Citrini”. Le due cipolle sono decorate in blu di cobalto in stile “calligrafico naturalistico” con uccelli e una lepre

Euro 200 - 300

62

ORCIOLO

ALBISOLA O SAVONA

METÀ DEL XVII SECOLO

Maiolica. Marca: Corona (?). Altezza cm 22

Conservazione: sbeccature ai bordi e qualche caduta di smalto restaurate

Orciolo dal corpo ovoidale, lungo collo, beccuccio a cannello e ansa desinente a mascherone. E’ decorato in monocromia blu di cobalto con il motivo “orientalizzante” naturalistico con ciuffi fogliati e fiori, animato da due uccelli. Al centro taglia l’ornato la fascia apotecaria con la scritta “Mel. Violati. Solut.”

Euro 300 - 400

63

PIATTO REALE

ALBISOLA, FABBRICA GROSSO, ULTIMO

QUARTO DEL XVII SECOLO

Maiolica. Marca: Lanterna in blu Diametro cm 44. Conservazione: felatura alle ore 12 che scende verso il centro del cavetto; piccole sbeccature e cadute di smalto di cui un paio restaurate

Piatto di maiolica foggiato al tornio, dotato di larga tesa acclive e di piede ad anello. Diametro centimetri 44, quindi ascrivibile nella categoria di massima grandezza, definita “reale”. La decorazione si estende all’intera superficie anteriore, eseguita in monocromia blu sul fondo di colore azzurro a tenue sfumatura di verde. Il soggetto istoriato appartiene a pieno titolo alla “scenografia barocca”: rappresenta una vigorosa figura maschile che procede sulla superficie dell’acqua in groppa all’animale di stirpe ibrida parente dei grifoni, avendo intorno quattro putti alati, mentre lo spirare del vento gonfia il drappo nel quale si avvolge. La scena ha luogo oltre la cortina di terreno erboso estesa lungo la metà inferiore del cerchio della tesa, inserita nel vasto paesaggio che dalla riva giunge agli edifici posti in collina e al successivo profilo dei monti, al di sopra dei quali dal colmo superiore del cerchio della tesa incombono le nubi. Il risultato artistico è notevole sia per il totale impiego dei criteri compositivi della “scenografia barocca”, sia per la dimostrazione di un proprio libero concetto di stile nel rappresentare il soggetto aulico rispetto alla norma del disegno accademico, evitando di produrre la copia in tono minore di un dipinto, pregio del resto distintivo della pittura su maiolica in Liguria. La superficie posteriore del piatto è decorata mediante semplici tratti isolati di colore blu, stesi lungo la zona che comprende parte del rovescio della tesa e dell’ingiro. La presenza della marca Lanterna, monocroma blu, dipinta al centro del fondello, assegna la maiolica alla fabbrica Grosso di Albisola, nell’ultimo quarto del XVII secolo

Euro 1.000 - 1.500 MAIOLICHE

COPPIA DI RARI PIATTI

SAVONA O ALBISOLA, XVII SECOLO

Maiolica a fondo verde. Marca: assente

Diametro cm 27,5 circa. Conservazione: ottima; piccole sbeccature e salti di smalto al bordo

I piatti sono decorati in monocromia nero di manganese su fondo verde azzurro, con il motivo orientalizzante “calligrafico naturalistico” ispirato alle ceramiche persiane pure nel colore della coperta. Sulla tesa troviamo una larga fascia con motivi fitomorfi, mentre nel cavetto un uccello è attorniato da ciuffi fogliati che fuoriescono da massi

Un piatto simile ai nostri è pubblicato in P.TORRITI, Giacomo Boselli e la maiolica savonese del suo tempo, Genova 1965, p. 21

Euro 2.500 - 3.500

65

VASO DA ELETTUARI

ALBISOLA

MANIFATTURA GROSSO

METÀ DEL XVII SECOLO CIRCA

Maiolica. Marca: Lanterna in blu. Altezza cm 21

Diametro massimo cm 25. Conservazione: sbeccature e mancanze riprese in vecchio restauro al piede, al bordo superiore e alle prese

Il vaso farmaceutico - dal corpo sferico con prese laterali a protomi leonine su mascheroni, basso collo e bocca con ghiera - è decorato, in monocromia blu di cobalto, con il motivo orientalizzante “calligrafico naturalistico” e il cartiglio apotecario con l’iscrizione “Ell. Rof. Me”. Nella fitta trama vegetale si scorgono due uccelli appollaiati e della selvaggina in corsa

Euro 300 - 500

66 PIATTO SAVONA SECONDA METÀ XVII SECOLO

Maiolica policroma a gran fuoco. Marca: Stemma di Savona in nero

Diametro cm 32,2. Conservazione: sbeccature e salti di smalto al bordo; felatura che parte dal bordo alle ore 14,30 e scende ad invadere il cavetto

Il piatto dalla larga tesa e piede ad anello, è dipinto, in stile “calligrafico naturalistico”, in blu, verde, giallo, ocra e manganese. Il cavetto ospita un’elegante antilope, un uccello in volo tra piante lacustri e un edificio; la tesa è suddivisa a quartieri. Sul verso, motivo stilizzato realizzato con veloci pennellate di colore blu e ocra

Euro 400 - 600

67

RARO PORTAUOVO

SAVONA,

SECONDA

METÀ DEL XVII SECOLO

Maiolica in monocromia blu. Marca: stemma di Savona

Dimensioni: altezza cm 5,3; cm17,5x15,5. Conservazione: rottura tra le ore 5 e 10 incollata e due piccole sbeccature al bordo alle ore 6,30 e 7 ricomposte in vecchio restauro; piccola rottura incollata al bordo superiore del contenitore traforato

Il portauovo è realizzato a stampo, dalla sagoma trilobata o a conchiglia, con decorazioni in rilievo raffiguranti due arpie alate e un mascherone. Al centro si innalza il contenitore per l’uovo a mo’ di gabbietta traforata. La decorazione pittorica, eseguita in blu di cobalto su fondo celeste, presenta uno stemma araldico coronato con un cavallino rampante

Euro 400 - 500

69

VERSATOIO

SAVONA, SECONDA METÀ DEL XVII SECOLO

Maiolica. Marca: assente

68

PICCOLO VERSATOIO

SAVONA, SECONDA METÀ DEL XVII SECOLO

Maiolica decorata in monocromia blu. Marca: Stemma di Savona in blu Altezza cm 18. Conservazione: piede incollato al corpo con vecchio restauro; un pinnacolo del bordo superiore integrato; un piccolo salto di smalto al beccuccio incollato; caduta di smalto al manico

Il corpo, di forma globulare e con un corto collo che termina con una bocca estroflessa trilobata, è decorato in monocromia blu di cobalto sull’intera superficie con un ampio paesaggio montano con edifici e, sul recto, con un grande putto alato

Euro 400 - 600

Dimensioni: altezza cm 19; cm 24,2x9,3. Conservazione: manico riattaccato in restauro; qualche piccolo salto di smalto; colature di smalto durante la cottura

Il modello di questa salsiera è probabilmente ripreso dall’argenteria coeva Su piede tondo poggia il corpo, modellato a stampo a mo’ di conchiglia, con il beccuccio a paletta su mascherone. Nella parte superiore si trova un’impugnatura a rocailles. La decorazione in blu di cobalto su fondo celeste, raffigura un putto su ogni lato e delle profilature

Euro 1.000 - 2.000

SAVONA, MANIFATTURA BIANCHINO

FINE DEL XVII SECOLO

Maiolica. Marca: stemma di Savona con lettere “BA” in blu. Altezza cm 18,6 Conservazione: qualche piccola sbeccatura e caduta di smalto al bordo superiore e al beccuccio; felatura al corpo e craquellures

L’orciolo ha il corpo globulare, un alto collo, un’ansa a nastro e un beccuccio a cannello. Su smalto leggermente azzurrato è decorato “a tappezzeria” e reca l’iscrizione apotecaria in caratteri capitali “Ol. de Mentha” posta in un cartiglio

La marca ci permette di assegnarlo alla produzione della manifattura savonese di Giovanni Andrea Bianchino nell’ultimo quarto del Seicento Pezzi molto simili sono conservati nella collezione civica savonese: vedi L.Pessa, Le ceramiche liguri. Musei e collezioni della città di Genova, Milano 2005, pp. 54-55, n. 38

Euro 100 - 200

71 PIATTO

SAVONA, MANIFATTURA BIANCHINO

FINE DEL XVII SECOLO

Maiolica. Marca: stemma di Savona con lettere “BA”

Dimensioni: altezza cm 5; diametro cm 22. Conservazione: rottura sulla tesa alle ore 13 in parte integrata; felatura alle ore 18 che scende verso il cavetto

Il piatto fondo, dalla superficie azzurrina, è dipinto in monocromia blu sul recto con una scena istoriata che rappresenta, tra quinte rocciose, tre putti che suonano i corni mentre si trasformano in tritoni, sullo sfondo montagne

Sul verso, un decoro con ciuffi vegetali stilizzati

Euro 400 - 500

PIATTO REALE

ALBISOLA, GEROLAMO MEREGA (?), 1670-1680 CIRCA

Maiolica. Marca: corona con due rami e lettere “AG” in blu Diametro cm 45. Conservazione: felatura sulla tesa alle ore 7 che scende nel cavetto; piccole sbeccature al bordo

Piatto di maiolica foggiato al tornio, dotato di piede ad anello e larga tesa acclive; il diametro di 45 centimetri lo include fra gli oggetti più grandi prodotti definendolo “reale”. La decorazione “orientaleggiante a tappezzeria”, monocroma blu su fondo azzurro sfumato di verde, distribuisce i suoi tipici elementi vegetali sulla tesa - cespi fioriti dalle lunghe foglie lanceolate - o li disperde fluttuanti sulla superficie del cavetto - cespi fioriti, singoli fiori, insetti alati, ramoscelli, persino edifici minimi. Al centro dell’ornato, occupando l’intera fascia centrale del cavetto, s’inserisce il soggetto istoriato: una ninfa siede sul dorso di un delfino, verso la coda, avendo presso di sé due putti, uno dei quali, collocato oltre il primo piano e volto di schiena, pone il fianco a contatto delle sue ginocchia e dirige verso di lei lo sguardo, l’altro volto di fronte, seduto cavalcioni vicino alla testa dell’animale, stringe nella mano sinistra un lembo del drappo che s’inarca gonfio di vento. Le figure dipendono dal soggetto di un’incisione, secondo la prassi consolidata della fabbrica alla quale per caratteri estetici generali e segno distintivo di appartenenza si può ascrivere la produzione della maiolica. Sulla superficie posteriore del piatto sei ramoscelli di colore blu si alternano a sei tracce informali dello stesso colore, disposti lungo la linea comune al rovescio della tesa e dell’ingiro. La marca rappresenta una corona ornata da due rami siglata alla base con le lettere A G, dipinta in blu al centro del fondello: a parte le diverse lettere della sigla, potrebbe riferirsi all’attività della fabbrica albisolese di Gerolamo Merega nell’ottavo decennio del XVII secolo

Euro 1.200 - 1.800

PIATTO REALE

SAVONA, 1670-1680 CIRCA

Maiolica. Marca: Stemma di Savona

Diametro cm 46,5. Conservazione: tesa rotta e ricomposta in restauro tra le ore 5 e le ore 7; felature in parte restaurate

Piatto di maiolica foggiato al tornio, a tesa lievemente acclive, dotato di piede ad anello, definibile “reale” per la misura di 46,5 centimetri del suo diametro Il progetto decorativo risulta eseguito nella consueta monocromia blu su fondo azzurro a sfumatura di verde. Il soggetto dipinto sul cavetto s’inserisce nella trama dell’ornato vegetale “orientaleggiante a tappezzeria”, disposto lungo la tesa e sull’orlo interno del cavetto. Le figure di due galeoni evidenziano la linea ideale del diametro, ciascuno posto al rispettivo estremo e collocato nello spazio limitato dalla presenza di due cespi fioriti; il terzo galeone è alla fonda entro il colmo inferiore del cerchio della tesa, le nubi aderiscono a quello superiore. Occupando l’intera zona centrale del cavetto, oltre la quale si estende il paesaggio, due guerrieri armati all’antica e due figure femminili abbigliate con seicentesca eleganza colloquiano seduti vicini sul terreno; dietro di loro, a destra, s’intravede la figura di un putto alato. Si tratta di una formula narrativa diffusa nel repertorio iconografico della maiolica ligure di età barocca, resa originale dall’adozione di abiti femminili di foggia contemporanea, riprodotti in maniera del tutto riconoscibile, secondo una scelta che ha permesso di scoprire altri lavori dello stesso pittore1. E’ notevole la rappresentazione del naviglio, precisa nel riferire particolari dello scafo, dell’attrezzatura delle vele, di aspetti diversi del navigare: frutto della conoscenza di incisioni come quelle di Reinier Nooms detto Zeeman (Amsterdam 1623-1667). La decorazione della superficie posteriore del piatto consiste nella presenza di quattro cespi di foglie lanceolate, disposti in ordine simmetrico lungo la zona comune fra la tesa e l’ingiro

La marca Stemma di Savona dipinta in blu al centro del fondello accerta la produzione savonese della maiolica, nell’ottavo decennio circa del XVII secolo

Euro 1.500 - 2.000

NOTE:

1 Per esempio cfr. Carlo Raffo, “Maioliche e Porcellane”, Cambi Casa d’Aste, 2021, dicembre, asta 611, scheda n. 43, pp. 28-29

74

PIATTO REALE

ALBISOLA, FABBRICA GROSSO, 1670-1680 CIRCA

Maiolica. Marca: Lanterna in blu Diametro cm 44. Conservazione: diverse rotture ricomposte e qualche integrazione

Piatto “reale” di maiolica foggiato a stampo, apodo,diametro 44 centimetri, misura che ne giustifica la definizione. Le superfici circolari della tesa stretta lievemente acclive e dell’ingiro sono modellate, dall’orlo fino al cerchio del cavetto, per mezzo della presenza simmetrica di otto elementi formali simili alla figura dello “ju-i”, la “testa dello scettro cinese”, simbolo dal significato bene augurante, “quello che vuoi”1. Lo schema prevede la formazione lungo la superficie dell’ingiro di altrettante riserve arcuate concave, poste ai lati e a livello più basso rispetto a quello degli “ju-i”. Un orlo in rilievo, confine inferiore delle parti modellate, circonda l’ampia superficie piana del cavetto, di un grado minimo più in basso a paragone delle riserve dell’ingiro. La decorazione del piatto è stata eseguita in monocromia blu sul fondo di colore azzurro a tenue sfumatura di verde. Le figure dell’istoriato dipinte all’interno del cavetto sono comprese nella cornice vegetale propria della tipologia “orientaleggiante a tappezzeria”, i cespi vegetali fioriti distribuiti lungo la tesa e all’interno di quattro delle riserve presenti sull’ingiro; tali riserve risultano alterne a tre ornate da singoli edifici, la quarta ospita la figura del sole, collocata come si conviene allo zenit rispetto alle figure del cavetto Il soggetto dipinto rappresenta Bacco, una specie di tirso al suo fianco, mentre pone la corona di fiori sul capo di Arianna e la toglierà per lanciarla in cielo, preludio alla metamorfosi divina della fanciulla nella costellazione appunto della Corona2. Le due figure principali, nudo Bacco sontuosamente abbigliata Arianna e assai elaborate nei reciproci atti le posture di entrambi, hanno ciascuna presso di sé un putto seduto; quello a lato di Arianna si tiene vicino il vaso che la fanciulla indica girandosi verso il dio, ma soprattutto volge lo sguardo verso l’esterno e in basso, come fa l’altro accanto al dio, quindi oltre il cerchio del cavetto, secondo il noto costume delle decorazioni a fresco, proponendo ancora una volta la cosciente volontà di aderire all’estetica della grande pittura barocca ligure, cogliendo l’intimo legame che l’unisce alla pittura su maiolica, trasferendo alla superficie istoriata lo spirito vasto dell’affresco e la magia illusiva dei suoi ambienti3. La decorazione si ascrive allo stesso pittore che ha dipinto le figure delle quattro divinità sul piatto presente nel catalogo Le affinità sono palesi, se ne citano solo due: una del tutto evidente, la forma delle rispettive marche; l’altra discreta, forse più interessante, vale a dire la forma meno esibita, ma simile a quella peculiare dipinta altrove, delle tre nubi calanti dal colmo sia della tesa sia del cavetto (vedi n. 79). La superficie posteriore del piatto è ornata in maniera conveniente alla qualità della decorazione di quella anteriore: cinque notevoli cespi fioriti monocromi blu sono disposti lungo la linea di confine fra il rovescio della tesa e dell’ingiro, presenti negli spazi intermedi alcuni insetti alati. La grande figura della Lanterna, dipinta in blu al centro del fondello, attribuisce la maiolica alla fabbrica Grosso di Albisola, nell’ottavo decennio circa del XVII secolo

Euro 1.000 - 1.500

NOTE:

1 Guido Farris, “Note stilistiche su un nuovo genere decorativo della maiolica ligure del XVI secolo”, Atti V Convegno Internazionale della Ceramica, Albisola 1972, pp. 323-336; Idem, “Nomenclatura dei principali prodotti ceramici”, “Ceramiche della tradizione ligure”, a cura di Cecilia Chilosi, Cinisello Balsamo 2001, p. 281

2 Cfr. Ovidio, “Metamorfosi”, libro VIII, vv. 169-182, Torino 1979; nel testo la corona di fiori è una corona di metallo ornata di gemme

3 Per esempio cfr. Carlo Raffo, “Note per un’estetica della maiolica ligure”, Ceramicantica, 2002, gennaio, pp. 24-49

VASO DA ELETTUARI

ALBISOLA,

FABBRICA

GROSSO, SECONDA METÀ DEL XVII SECOLO

Maiolica. Marca: Lanterna. Altezza cm 23 circa. Conservazione: piede rotto in diversi frammenti e incollato; felature al corpo; qualche sbeccatura e salto di smalto

Vaso da elettuari in maiolica, alto 22.5 centimetri, destinato a contenere “Teriace Andromachi”, preparato di teriaca di Andromaco. Il recipiente si sviluppa nel collo fornito di gronda declive e appare dotato di due anse a protome zoomorfa, collocate su punti diametralmente opposti della superficie, al di sopra del rispettivo mascherone di rinforzo; è sostenuto per mezzo del piede di mediocre altezza, foggiato come fosse un esiguo settore di cilindro rastremato, espanso nel tratto di superficie convessa declive che termina nello spazio minimo dell’orlo. La decorazione monocroma blu, su fondo azzurro a lieve sfumatura di verde, appartiene alla tipologia del “calligrafico naturalistico”. La superficie anteriore del vaso ospita inoltre la presenza di uno stemma, che nel capo dello scudo mostra la figura di un’aquila abbassata coronata e nella parte inferiore tre scaglioni; intorno all’orlo lo scudo reca le lettere “G”, ”L”, “G”, “A”: un’altra figura di aquila abbassata costituisce il suo timbro: l’immagina araldica risulta simile all’arme della famiglia Celle, nella rappresentazione che ne fornisce il manoscritto di Agostino Della Cella 1; lo stemma è collocato in posizione centrale, compreso fra il cartiglio epigrafico e la fascia decorata a graticcio stesa intorno al collo Al di sotto del cartiglio un volatile sosta fra la vegetazione tipica di questo repertorio decorativo

La superficie posteriore del vaso, libera da suddivisioni grafiche, mostra le figure di due cervi in corsa lungo direzioni opposte, tanto vicini da sfiorarsi, suscitando l’impressione di osservare un solo animale di aspetto oltremodo insolito, reso plausibile dalla cornice del paesaggio esotico. La marca Lanterna, dipinta in blu, parte sul fondello e parte sull’interno del piede, assegna la maiolica alla produzione della fabbrica Grosso di Albisola, nella seconda metà del XVII secolo Euro 600 - 800

NOTE:

1 Giovanni Andrea Musso, “La università delle insegne ligustiche delineate da Gio. Andrea Musso”, ms. XVII sec., 1680, “Celle”, n. 1150: l’aquila è nascente, gli scaglioni sono tre

Stefano Agostino Della Cella, “Famiglie di Genova antiche e moderne, estinte e viventi, nobili e popolari ...”, ms. XVIII sec.,1790, tomo V, parte III, lettera “C”, p. 42: l’ aquila è abbassata, gli scaglioni sono tre. Angelo M. G. Scorza, “Le famiglie nobili genovesi”, Genova 1924, rist Sala Bolognese 1973, “Celle”, p. 69, n. 208: l’aquila è nascente, gli scaglioni sono due

VASO DA ELETTUARI

ALBISOLA, FABBRICA GROSSO, SECONDA METÀ DEL XVII SECOLO

Maiolica. Marca: Lanterna. Altezza cm 22,5. Conservazione: due rotture al piede incollate; sbeccature e cadute di smalto ai bordi; felature

Vaso da elettuari in maiolica identico al precedente quanto a dimensioni, forma, tranne quella del piede, cromia, tipologia decorativa impiegata, stemma, sigla, fabbrica e luogo di produzione, cronologia. Il recipiente conteneva “Conf. Amedi”, forse “Confesione d’Ameche”1. Al centro della superficie posteriore campeggia la figura di un solo cervo. La marca Lanterna è dipinta in blu sul fondello. Albisola, fabbrica Grosso, seconda metà del XVII secolo Euro 600 - 800

NOTE:

1 Cfr. Guido Farris, Albert Storme, “Ceramica e farmacia di San Salvatore a Gerusalemme”, Genova 1982, p. 180, n. 105; inoltre ivi, p. 136, n. 57, “Confett. Hamech”, significante Confectio Hamech Major Mesuae”

VASO DA ELETTUARI

ALBISOLA, FABBRICA GROSSO, NELL’ULTIMO QUARTO DEL XVII SECOLO

Maiolica. Marca: Lanterna in blu. Altezza cm 22. Conservazione: ottima; qualche salto di smalto

Vaso da elettuari in maiolica destinato a contenere “Cons: Ros: Sol:”, conserva di rose solida1, altezza centimetri 22. La forma globulare capiente del contenitore, dotato di due anse a protome animale, si sviluppa nel collo fornito di gronda declive; lo sostiene il piede costituito dal cilindro rastremato di altezza esigua, a base larga con superficie convessa priva di modellature. La decorazione istoriata “a scenografia barocca”, monocroma blu su fondo azzurro sfumato di verde, si avvale delle figure di sei putti distribuiti a coppie sulla superficie del vaso: due al di sopra del cartiglio epigrafico, altrettanti al di sotto del cartiglio e i due in volo dipinti sulla superficie posteriore avendo come sfondo un vasto paesaggio. I due putti collocati al di sotto del cartiglio sono alati e posti accanto all’insegna gentilizia, che nella parte superiore dello scudo sembra riconducibile alla famiglia Fieschi per la presenza del timbro a forma di felino, comunque distintivo del ramo di Torriglia e non di Savignone2. Le bande araldiche fliscane, se tali sono perché appaiono tracciate in senso opposto al dovuto, si accompagnano ai tre gigli della parte inferiore dell’insegna: le anomalie quindi esistono3. La marca Lanterna dipinta in blu sulla superficie interna del piede attribuisce la maiolica alla fabbrica Grosso di Albisola, nell’ultimo quarto del XVII secolo

Euro 600 - 800

NOTE:

1 Lorenzo Lucattini, “Arte e ceramiche nel Museo dell’Ospedale di San Martino di Genova”, 1975, “Cons: Ros: Sol:, (conserva rosarum solida)” n. 1181, p. 206

2 La fonte attendibile dell’informazione è la Fondazione Conservatorio Fieschi

3 Fra gli elementi conosciuti della stessa fornitura è compreso lo stagnone per l’”Aqua Graminis”, acqua di gramigna, custodito nelle Collezioni del Castello Sforzesco, vedi Arrigo Cameirana, Martellago 2000, scheda n. 425, pp. 371-372

VASO DA ELETTUARI

ALBISOLA, FABBRICA GROSSO, ULTIMO QUARTO DEL XVII SECOLO

Maiolica. Marca: Lanterna in blu. Altezza cm 22,3. Conservazione: rottura al piede incollata; qualche insignificante salto di smalto

Vaso da elettuari in maiolica del tutto simile al precedente quanto a forma, dimensioni, cromia, tipologia decorativa impiegata, insegna araldica, fabbrica e luogo di produzione, cronologia. La scritta sul cartiglio identifica il medicinale contenuto, “Extr Tetriachale”, estratto teriacale1. I due putti dipinti sulla superficie posteriore sono seduti fianco a fianco sul terreno invece di essere in volo. La marca Lanterna è dipinta in blu sulla superficie interna del piede. Albisola, fabbrica Grosso, ultimo quarto del XVII secolo

Euro 600 - 800

NOTE:

1 L. Lucattini, loc. cit. 1975, “Extract. Theriac.”, nn. 431, 432, p. 145; “Extract. Theriacal.”, n. 515, p. 151

PIATTO REALE

ALBISOLA, FABBRICA GROSSO, 1770-1780 CIRCA

Maiolica. Marca: Lanterna blu

Diametro cm 44. Consevazione: probabilmente rotto in più frammenti e ricomposto

Piatto di maiolica foggiato al tornio, dotato di larga tesa acclive e di piede ad anello; la misura del diametro corrisponde a 44 centimetri, da considerarsi massima, quindi l’oggetto appartiene alla categoria definita “reale”. La decorazione impiega la tipologia “orientaleggiante a tappezzeria” per fornire la cornice del soggetto istoriato, dipinto al centro del cavetto, occupando la fascia di superficie estesa lungo il diametro; la cromia è quella consueta, il colore blu dei vari elementi della figurazione spicca sul fondo azzurro a sfumatura di verde. Quattro cespi fioriti, disposti secondo simmetria, hanno messo radici sulla linea sottile della circonferenza che segue da vicino l’orlo della tesa, virgulti della stessa specie crescono negli spazi intermedi, altri fluttuano insieme a insetti alati entro la superficie della tesa e sul cavetto, alle nubi tocca il colmo superiore della tesa, la presenza dell’edificio segnala quello inferiore. Il soggetto rappresenta un essere divino nudo e tre divinità femminili discinte, le coprono in parte i drappi sollevati dal vento, assisi sulle nubi, mentre un amorino alato armato d’arco, posto quasi a contatto delle due figure centrali - il dio e una delle dee - prende il volo dirigendosi verso la terra. La dea collocata all’estrema destra, rispetto all’osservatore, posa la mano sinistra sull’oggetto sferico e cinge col braccio destro le spalle della dea che l’affianca, volgendo il capo verso di lei, che intesse il colloquio con il dio. La dea collocata all’estremo opposto sembra isolarsi disinteressata, appare maggiormente coperta dal tessuto del drappo e non ostenta alcun ornamento prezioso. Sarebbe un azzardo voler esplicitare il significato del soggetto anche se alcuni indizi sono chiari; non presenta invece alcun rischio di sbaglio riconoscere, nell’insieme di figure proposto, l’ulteriore conferma della ricercata similitudine di risultato artistico fra la pittura su maiolica e l’affresco, essendo tipico di tale genere di opere proporre figure che suggeriscano di abitare spazi situati oltre quello fisico circostante chi le osserva, come senza dubbio fanno il moto del putto e il luogo stesso dal quale si muove, la tipologia iconografica dei personaggi e il loro particolare disporsi. Del resto la decorazione non comunica soltanto un determinato effetto estetico. Per esempio si nota che la figura del sole svolge una duplice funzione, come fonte di luce e di calore, espressa mediante la diversa forma dei raggi emanati; duplice funzione cui corrisponde una duplice natura, infatti la sua figura include la falce lunare. Inoltre il principio che sovrasta il mondo beneficiario di quel sole fa conoscere, per mezzo della forma inusuale di una nube, di essere coinvolto nella realtà, e non di porsi suo creatore assoluto. Considerando i caratteri stilistici delle figure del soggetto istoriato risultano evidenti le affinità con le figure di Bacco, di Arianna e dei due putti dipinte sull’altro piatto in catalogo: se ne deduce che siano opera dello stesso pittore. La superficie posteriore del piatto appare ornata disponendo lungo il rovescio della tesa, nel rispetto della simmetria, quattro grandi cespi, ciascuno formato da due steli fioriti, alternandoli a piccoli gruppi di insetti alati composti da due o tre elementi, dipinti in maniera sintetica. La marca Lanterna campeggia al centro del fondello e inserisce la maiolica nella produzione della fabbrica Grosso, ad Albisola, nell’ottavo decennio circa del XVII secolo

Euro 1.200 - 1.800

PIATTO REALE

SAVONA, ULTIMO QUARTO

Maiolica. Marca: Stemma di Savona

DEL XVII SECOLO

Diametro cm 44. Conservazione: ottima; piccole sbeccature e salti di smalto al bordo

Piatto di maiolica foggiato a stampo, a tesa stretta lievemente acclive, cavità profonda, apodo,diametro 44 centimetri, quindi “reale”. L’impiego di questa matrice ottiene il modello costituito da otto moduli a forma di “ju-i”, la testa dello scettro cinese”, affiancati dalle otto riserve concave arcuate dell’ingiro, entrambe le serie disposte intorno al cerchio del cavetto, lo spazio capace di accogliere le figure del soggetto istoriato. La decorazione, monocroma blu su fondo azzurro sfumato di verde, si avvale di due tipologie decorative, l’”orientaleggiante a tappezzeria” e l’istoriato “a scenografia barocca”. Dunque i cespi fioriti, gli insetti alati, i singoli fiori, le nubi, sparsi ovunque con metodo fantasioso, e inoltre le imbarcazioni a vela, gli edifici sulla cima delle colline, inseriti negli spazi delle riserve, esprimono il concetto dell’esotismo coloniale, mentre le figure dipinte sul cavetto manifestano la realtà del contesto sociale coevo di quella visione. La fanciulla prosperosa, dalla capigliatura acconciata, si libra in volo nuda ma sfoggiando la voluta di tessuto gonfio di vento, garante dello status allegorico liberatorio dal sospetto d’impudicizia, che i gesti compiti dei due putti alati contribuiscono ad allontanare; rivolge lo sguardo all’arme nobiliare tenuta presso di sé, recante l’insegna di tre gigli sullo scudo, “posti due e uno”. La superficie posteriore del piatto è decorata disponendo quattro cespi di foglie lanceolate lungo la linea di unione fra il rovescio della tesa e dell’ingiro, inserendo insetti alati negli intervalli di spazio che separano i cespi, tutti gli elementi realizzati mediante semplici tratti di colore blu. La marca Stemma di Savona, dipinta al centro del fondello, anch’essa di colore blu, dichiara la produzione savonese della maiolica nell’ultimo quarto del XVII secolo

Euro 1.700 - 2.000

PIATTO

ALBISOLA, FINE DEL XVII

Maiolica. Marca: Aquila Coronata

O INIZIO DEL XVIII SECOLO

Diametro cm 29,5. Conservazione: diverse piccole sbeccature ai bordi

Il piatto, di medio diametro, foggiato a stampo, è apodo e dotato di tesa acclive. La decorazione “a scenografia barocca”, eseguita in monocromia blu sul consueto fondo di colore azzurro sfumato di verde, occupa l’intera superficie anteriore, in ottimo stato di conservazione. Il soggetto rappresenta il putto sul dorso dell’equide marino o piuttosto di fiume, a fianco del quale si scorge la figura di un altro putto. Le figure sono collocate all’interno del vasto paesaggio scandito in profondità secondo criteri consolidati. Anche in questo caso lo stile pittorico individua un decoratore al quale, grazie alla sua personale maniera, diviene possibile assegnare altri lavori, coevi o eseguiti in epoche diverse, e trarne notizie altrimenti inattingibili riguardo la maiolica ligure. La decorazione della superficie posteriore ospita come ornato la presenza di due rami costituiti da singole foglie di colore blu, ciascuna resa per mezzo di un solo tratto di pennello, rami disposti lungo il confine fra la tesa e l’ingiro così da formare una specie di serto. Al centro della superficie si trova dipinta la figura della cosiddetta Aquila Coronata, marca molto rara in questa forma e d’incerta attribuzione, qui associata a un oggetto di produzione albisolese, databile alla fine del XVII secolo o all’inizio del XVIII

Euro 470 - 540

82

PIATTO

SAVONA O ALBISOLA

FINE DEL XVII - INIZIO DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: “S”

Diametro cm 27. Conservazione: restauro sulla tesa tra le ore 1 e 4; felatura che parte alle ore 8 verso il centro; insignificanti salti di smalto al bordo

Il piatto raffigura un ampio paesaggio con, al centro, un putto in primo piano tra ciuffi d’erba

Per un piatto con caratteristiche stilistiche analoghe, con la marca “S”, si veda ad esempio R.Aiolfi-G.Buscaglia, La ceramica savonese nella raccolta civica, Savona 1990, n. 135

Euro 120 - 220

83

PIATTO

SAVONA, MANIFATTURA SALAMONE (?)

FINE DEL XVII O INIZIO DEL XVIII SECOLO

Maiolica policroma. Marca: Stemma di Savona in blu

Diametro cm 30,3. Conservazine: ottima; insignificante sbeccatura al bordo

Questo piatto si distingue per la scelta cromatica: su smalto azzurrino la decorazione “a scenografia barocca”, ricopre tutta la superficie ed è eseguita in blu di cobalto, giallo, ocra e verde con sottili tratti in manganese. Al centro una giovane con un putto siede su una zolla in un ampio paesaggio montuoso con un edificio. Sulla tesa, a fare da quinte, sono dipinte rocce con cespugli

La tesa presenta sul verso pennellate in blu

Euro 1.000 - 1.500

DUE BACINELLE

SOTTOCOPPA

ALBISOLA

MANIFATTURA BERNARDO CONRADO

INIZI DEL XVIII SECOLO

Maiolica decorata in monocromia blu. Marca: Corona con asterisco e lettere “B.C” in blu

Dimensioni: altezza cm 4 circa; diametro cm 24,2

Conservazione: rottura - in 3 frammenti - incollata al bordo tra le ore 4 e le 6

La sottocoppa dal bordo mosso è decorata in monocromia blu con una scena istoriata di tipologia “calligrafica a scenografia barocca”

L’intera superficie del piano di posa ospita, incorniciati da una cortina di terreno con cespi di foglie, tre personaggi che siedono fianco a fianco: due di sesso maschile e uno femminile

Questa sottocoppa è stata esposta alla mostra “Bianco-Blu”

(A.Cameirana, scheda, in C.Chilosi - E.Mattiauda, Bianco-blu. Cinque secoli di grande ceramica in Liguria, catalogo della mostra, Milano 2004, p. 113, n. 64)

Euro 350 - 480

SAVONA, MANIFATTURA DEI CHIODO-PEIRANO, PRIMA METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica decorata in monocroma blu di cobalto. Marca: Lanterna; diametro cm 23,5

Conservazione: 1 pezzo con restauri al bordo; 1 pezzo con integrazione al bordo dalle ore 2 alle ore 5 e insignificanti felature

Le due bacinelle sono decorate in monocromia blu di cobalto con la raffigurazione di una coppia di figuretti in un paesaggio con castello e alte montagne, rispettivamente con due amorini

Euro 200 - 300

GRANDE PIATTO

SAVONA, FABBRICA DEI SOCI CHIODO E PEIRANO, SECONDO QUARTO DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: lanterna

Diametro cm 40,5. Conservazione: alcuni restauri al bordo e sulla tesa. Il piatto è stato esposto alla mostra Bianco-blu Cinque secoli di grande ceramica in Liguria, 12/05 - 15/08 2004 e pubblicato sul relativo catalogo a cura di C.Chilosi - E.Mattiauda

Il piatto, foggiato a stampo, apodo, è ornato per mezzo di due diverse tipologie decorative, eseguite in monocromia blu sul fondo bianco. La tipologia di origine francese denominata “pizzetto” è stesa a contatto della linea sottile più interna fra le due, parallele e continue, che seguono il profilo ondulato dell’orlo della tesa; la sua stretta superficie è modulata dalle forme impresse di dodici elementi decorativi seriali, alternando il maggiore al minore, esteso anche sull’ingiro il primo citato. La superficie del cavetto, entro la zona circoscritta da due linee sottili parallele, ospita la rappresentazione in sintesi, cromaticamente sfumata, di un frammento di paesaggio in relazione con la “scenografia barocca”, nel quale l’aspetto della vegetazione, degli edifici e dello sfondo montuoso, rivela di appartenere a un’età successiva rispetto a quella della formulazione originaria della tipologia. La marca Lanterna, tracciata in blu al centro della superficie posteriore, assegna la maiolica alla produzione della fabbrica savonese Chiodo e Peirano , probabilmente nel secondo quarto del XVIII secolo (si tenga però conto che dal 1738 Paolo Chiodo diventa l’unico proprietario della fabbrica)

Euro 1.000 - 1.600

88 TAZZA CON PIATTINO

SAVONA, METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: Lanterna

Dimensioni: altezza tazza cm 7; diametro piattino cm 12,8

Conservazione: tazza con piccole sbeccature ai bordi; piattino con piccola integrazione al bordo

La tazza a campana monoansata e il piattino sono decorati in monocromia blu di cobalto su fondo bianco con dipinte delle imitazioni di baccellature, attorniate da motivi a pizzetto ispirati dalle maioliche francesi di Moustier

Euro 100 - 200

UNA TAZZA E UN PIATTINO

TREMBLEUSE

SAVONA, PRIMI DEL XVIII SECOLO

Maiolica monocroma blu. Marca: stemma di Savona

Dimensioni: diametro piattino cm 14,2; altezza tazza cm 8. Conservazione: buona; sbeccature al bordo del piattino e minime al bordo superiore della tazza

Questa tazza campaniforme con piede ad anello, è stata esposta nel 1939 a Genova alla mostra “Antica maiolica ligure”, come risulta dall’etichetta cartacea La decorazione, in monocromia blu su fondo celeste a scenografia barocca, vede un ampio paesaggio con un putto a cavallo di un delfino sulla tazza e un secondo in volo su un grande uccello, probabilmente un cigno, sul piattino

Euro 150 - 200

89

COPERCHIO DI UN VASO BRUCIAPROFUMI

LIGURIA (?)

PRIMA METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: assente

Dimensioni: altezza cm 10,5; diametro cm 20,5

Conservazione: salti di smalto alla presa

Si tratta della parte centrale del coperchio di un vaso bruciaprofumi decorato in monocromia blu di cobalto L’ispirazione è estremo-orientale, mediata attraverso le maioliche olandesi di Delft e francesi, in particolare, di Rouen. La presa è modellata a testa di animale feroce con le fauci spalancate

Euro 100 - 200

ALZATA CENTROTAVOLA

SAVONA, MANIFATTURA FERRO INIZIO DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: Falco con corona e lettere “F” in blu Dimensioni: altezza cm 7,5 circa; diametro cm 34 circa Conservazione: un lobo staccato e incollato con vecchio restauro sul verso; riparazioni al bordo della base; qualche sbeccatura e caduta di smalto ai bordi

L’alzata esalobata è caratterizzata da una ringhiera traforata e presenta una decorazione in monocromia blu di cobalto, con motivi “alla francese” che riflettono le influenze delle decorazioni dei Berain, disegnatori di corte di Luigi XIV Questa tipologia decorativa riscosse un successo considerevole agli albori del XVIII secolo, al punto da divenire di tendenza

Euro 500 - 600

91

ORCIOLO

SAVONA, MANIFATTURA FERRO PRIMA METÀ DEL XVIII SECOLO

Maioloica. Marca: Fortezza in blu. Altezza cm 17,5. Conservazione: ottima; insignificanti sbeccature al bordo superiore e al beccuccio

L’orciolo ha il piede a disco, il corpo ovoidale e sulla spalla poggiano il versatoio a cannello e l’ansa a doppio cordolo. La decorazione in monocromia blu di cobalto presenta il tipico motivo ligure a paesaggio con edifici. Accanto all’ansa due putti alati sovrastano il cartiglio apotecario con l’iscrizione “Sy. Viol. Simpl.”

Per un orciolo molto simile vedi A.Cameirana, Antica maiolica savonese, Collezione Principe Arimberto Boncompagni Ludovisi, Catalogo della mostra, Savona aprile-giugno 1990, p. 79, n. 101

Euro 200 - 300

92

ORCIOLO SAVONA O ALBISOLA, VERSO IL 1750

Maiolica. Marca: Stella con “S” in blu. Altezza cm 23,5 circa Conservazione: rotto in diversi frammenti e ricomposto in vecchio restauro

Corpo ovoidale, versatoio a cannello e ansa a doppio cordolo

La decorazione in monocromia blu di cobalto è a paesaggio, accanto all’ansa due putti alati sovrastano la fascia apotecaria

Euro 100 - 200

VERSATOIO

SAVONA, SECONDO QUARTO DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: “F.A” in blu. Altezza cm 13. Conservazione: ottima; sbeccature e cadute di smalto al manico. Etichetta cartacea dell’Esposizione “Antica

Maiolica Ligure” del 1939 a Genova

Versatoio di forma globulare, espansa nel corto collo cilindrico privo di modellature, la bocca circolare con orlo arrotondato; è dotato di ansa a nastro e piede foggiato a cercine

La decorazione, monocroma blu su fondo bianco, dispone le proprie figure nel paesaggio rarefatto tipico della tipologia settecentesca delle “figurette”, esteso sull’intera superficie del vaso. La parte divenuta anteriore perché opposta a quella dove si trova applicata l’ansa, ospita lo stemma dell’Ordine Olivetano1 affiancato da due angeli, partecipi dello stile pittorico abbreviato dell’insieme. Sul fondello del vaso è posta la sigla “F.A”. Fabbrica savonese, secondo quarto del XVIII secolo

Euro 300 - 500

NOTE:

1 Loredana Pessa identifica l’insegna dipinta sulla superficie di un piatto delle collezioni civiche: cfr. “Le collezioni di ceramiche

Maioliche araldiche di manifattura ligure”, Cinisello Balsamo 2000, scheda n. 11, p. 21

94

PIATTO

SAVONA

MANIFATTURA DI DOMENICO

LORENZO LEVANTINO

METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: globo con croce e lettere “L.L.” in blu Diametro cm 24. Conservazione: buona; due sbeccature integrate sulla tesa, una alle ore 3 e una alle ore 11; usure al bordo

Il piatto dal decoro policromo - blu, giallo, ocra, verde e bruno di manganese - vede al centro un grande stemma araldico con corona di marchese immerso in un paesaggio tipico del genere a “figuretti e rovine” con una giovane donna sulla sinistra e rovine d’archi sulla destra, sul resto della superficie tralci fioriti. Lo stemma raffigurato - con castello a 3 torri la centrale più alta e aquila coronata - è probabilmente quello della Famiglia

Giustiniani

Euro 200 - 300

95

PIATTO ARALDICO

SAVONA SECONDA METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: Lanterna in blu Diametro cm 30,5. Conservazione: buona; una felatura alle ore 12 che scende dalla tesa verso il cavetto sino quasi alle ore 17; piccoli salti di smalto al bordo di cui uno incollato

Questo piatto è dipinto in monocromia blu scuro e presenta, nel cavetto, uno stemma coronato di marchese di grandi dimensioni, incorniciato da uno stelo sinuoso, fogliato e fiorito, che si estende su tutta la tesa

Un piatto identico al nostro è pubblicato in C.Barile, Antiche Ceramiche Liguri, Milano 1965, Tav. LXIII

Euro 300 - 500

97

TAZZA CON PIATTINO

SAVONA O ALBISOLA

CIRCA METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: Stella con lettera “S” in nero

Dimensioni: altezza tazza cm 6,5; diametro piattino cm 11,9. Conservazione: tazza con sbeccature al bordo superiore restaurate e insignificante felatura; piattino con sbeccatura al bordo

La tazza campaniforme e il piattino sono decorati in policromia a gran fuoco con “figuretti e rovine” nei colori giallo, verde, blu e manganese

Euro 200 - 300

PICCOLO VASO

SAVONA O ALBISOLA

CIRCA METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: Stella e lettera “S” in blu. Altezza cm 8,5

Conservazione: ottima; piccole sbeccature ai bordi superiore e inferiore

Dalla forma a balaustro schiacciata, ha la larga bocca estroflessa e il piede svasato. La decorazione policroma a gran fuoco è della tipologia a “figurette e rovine” stesa con segno rapido che si ispira alle incisioni di Callot

Euro 100 - 200

98

PICCOLA SOTTOCOPPA

SAVONA, MANIFATTURA DEI CHIODO CIRCA METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: Lanterna

Dimensioni: altezza cm 5,3; diametro cm 17,8

Conservazione: qualche sbeccatura ai bordi di cui una integrata a quello superiore; piccola felatura

La decorazione pittorica, eseguita in maniera rapida, raffigura un uccello appollaiato tra arbusti fioriti che fuoriescono da una zolla

Questo motivo, tipico della produzione savonese settecentesca detta “a uccelli e prezzemolo”, è ispirata dalle porcellane orientali

Per diverse maioliche di questa tipologia confronta ad esempio A.Cameirana, Antica maiolica savonese, Collezione Principe

Arimberto Boncompagni Ludovisi, Catalogo della mostra, Savona aprile-giugno 1990, pp. 80-87

Euro 100 - 200

SOTTOCOPPA

SAVONA, 1750 CIRCA

Maiolica decorata in policromia a gran fuoco. Marca: Lanterna in manganese

Dimensioni: altezza cm 5,5 circa; diametro cm 33,5. Conservazione: ottima; qualche sbeccatura al bordo; restauro al piede

La decorazione in policromia verde ramina, giallo ocra, azzurro e bruno di manganese, ospita una scena “a figuretti e rovine”: una coppia con un cagnolino sulla destra e rovine architettoniche sulla sinistra, inoltre rami fioriti di pruno stilizzati, tre farfalle e due uccelli in volo. Questa tipologia decorativa, realizzata con tratto rapido - nel nostro caso di rara eleganza e qualità - trae ispirazione dalle incisioni “I Capricci” di Jaques Callot (circa 1593-1635)

Euro 400 - 500

100

SAVONA, MANIFATTURA BRUSCO (?) SECONDA METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: “PB” in manganese

Dimensioni: cm 34,5x28. Conservazione: buona; piccole sbeccature e cadute di smalto ai bordi; insignificante felatura sulla tesa

Dal corpo ovale mistilineo e bordo leggermente rialzato, è decorato in viola di manganese, giallo e verde con figuretti, un cavaliere al galoppo, alberi, case, insetti ed uccelli in volo posti in riserve polilobate, una al centro circondata da altre quattro. Il fondo è in spugnato di manganese

Euro 200 - 300

101

COPPIA DI PIATTI

SAVONA O ALBISOLA, METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: assente

Diametro cm 22,8 circa. Conservazione: ottima; piccole sbeccature ai bordi; 1 piatto con leggera felatura sulla tesa alle ore 7

I piatti dal bordo liscio sono decorati in spugnato di manganese con cinque riserve con paesaggi con figuretti, casolari, alberi, trampolieri e uccelli in volo dipinti in manganese, verde e giallo

Euro 500 - 600

102

SOTTOCOPPA

SAVONA O ALBISOLA

MANIFATTURA GIORDANO

SECONDA METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: globo con croce e lettera “G.”

Dimensioni: altezza cm 5,5; diametro cm 24,2

Conservazione: buona; sbeccature al bordo superiore e insignificante piccola felatura

La maiolica bianca è decorata in policromia a gran fuoco, in manganese, verde e giallo, con raffigurazioni di casolari con torre, alberi uccelli in volo e figuretti, di cui uno a cavallo

Euro 300 - 400

103

DUE PIATTI

SAVONA O ALBISOLA, SECONDA METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: assente

Diametro cm 22,5. Conservazione: 1 piatto in ottimo stato; l’altro rotto in 3 frammenti e incollato

I piatti dal bordo sagomato sono dipinti a “figuretti” in bruno di manganese, giallo, ocra, blu e verde: un viandante e rispettivamente una viandante popolani entro un paesaggio minimo con due alberi e tralci fioriti

Euro 200 - 300

104

COPPIA DI TAZZE CON PIATTINO SAVONA, MANIFATTURA GIACOMO BOSELLI

1780-1785 CIRCA

Maiolica. Marca: assente

Dimensioni: altezza tazza cm 7,5; diametro piattino cm 12,6. Conservazione: buona; piccole sbeccature ai bordi

Le tazze a campana con i piattini sono decorati in policromia a gran fuoco con una rete di maglie romboidali in color ocra e corolle fogliate in giallo, ocra, blu e verde. L’ispirazione decorativa si rivolge anche in questo caso alla Francia, come spesso accade per la ceramica ligure nella seconda metà del Settecento

105

PICCOLA ZUPPIERA

SAVONA, MANIFATTURA DI GIACOMO BOSELLI

1770-1775 CIRCA

Maiolica. Marca: “G.B.” in ocra Dimensioni: altezza cm 16,8; cm 24,5x18,7. Conservazione: vecchi restauri su parte del bordo del coperchio, presa incollata; corpo con felature e piccole sbeccature, salti di smalto

La zuppiera dalla forma ovale e il suo coperchio a cuspide presentano il profilo costolato ottenuto a stampo. La decorazione, in monocromia ocra, è costituita da mazzetti di fiori disposti simmetricamente, ispirati alle maioliche francesi di Moustier

Euro 200 - 300

Per lo stesso motivo decorativo si veda L. Pessa Montagni, Giacomo Boselli, cultura e genio di un ceramista del Settecento, Genova 1994, pp. 97-98, n. 13. La studiosa ci informa pure che nei depositi di Palazzo Rosso a Genova è conservato un boccale con la medesima decorazione (n. inv. M.V. 1716)

Euro 100 - 200

106

“VEILLEUSE”

SAVONA, 1770-1780 CIRCA

Maiolica. Marca: assente. Altezza cm 16,5 circa Conservazione: piccole sbeccature al bordo superiore; qualche mancanza alla vegetazione

Lo scaldino, di forma cilindrica con rigonfiamento nella parte centrale, è decorato da prese plastiche a fruttino fogliato e da mazzetti di fiori dipinti in policromia

Sopra la base a disco si trova una grande apertura per l’inserimento della ciotola con l’olio per tenere al caldo la teiera posta alla sommità e, al contempo, creare una luce tenue

Per “veilleuses” simili, si vedano ad esempio L. Pessa Montagni, Giacomo Borselli, cultura e genio di un ceramista del Settecento, Genova 1994, p. 97, n. 12, e pp. 103-104, n. 16, dove è pubblicata quella conservata a Genova, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola; F. Marzinot, Ceramica e ceramisti di Liguria, Genova 1979, nn. 321 e 34

Euro 600 - 1.000

107

VEILLEUSE

SAVONA, MANIFATTURA BOSELLI 1780 CIRCA

Maiolica. Marca: “Jaques Boselli” in nero

Dimensioni: altezza cm 16,5; diametro massimo cm 17,5

Conservazione: buona; due felature che scendono dal bordo superiore verso la pancia; piccole sbeccature e salti di smalto

Lo scaldino, di forma cilindrica con breve corpo globulare, è decorato in policromia a terzo fuoco da steli fioriti e fogliati a rilievo che ricoprono buona parte della superficie. Ai lati, due prese esuberanti sono modellate a rocailles. Sopra la base a disco è presente una grande apertura per l’inserimento della ciotola con l’olio che, da un lato, tiene al caldo la teiera posta alla sommità e, dall’altro, crea una luce tenue

Per una “veilleuse” molto simile, si veda L. Pessa Montagni, Giacomo Boselli, cultura e genio di un ceramista del Settecento, Genova 1994, pp. 103-104, n. 16, dove è pubblicata quella conservata a Genova, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola

Euro 200 - 300

109

VERSATOIO

SAVONA, MANIFATTURA BOSELLI, 1770-1790

Maiolica. Marca: assente. Altezza cm 21. Conservazione: buona; piccola mancanza a una rocaille del manico e piccola sbeccatura al bordo della base; coperchio rotto in più frammenti e ricomposto in vecchio restauro

La caffettiera dal corpo ovoidale e lungo collo presenta il manico a elaborate rocailles e il beccuccio è modellato a testa di drago ricoperto di un verde brillante. La decorazione policroma a terzo fuoco presenta dei fiori policromi contornati “alla Strasburgo”, la tipica decorazione introdotta proprio a Savona da Giacomo Boselli

Euro 400 - 500

108

TAZZA

SAVONA, MANIFATTURA BOSELLI, 1780 CIRCA

Maiolica. Marca: assente. Altezza cm 7. Conservazione: felature

Tazza cilindrica monoansata, leggermente svasata, decorata in policromia a piccolo fuoco con il motivo della rosa contornata alla maniera di Strasburgo

Euro 100 - 200

110

RARO RINFRESCATOIO DA BICCHIERE

SAVONA, MANIFATTURA BOSELLI, 1770-1775 CIRCA

Maiolica. Marca: “Jaques Bosellj” in nero

Dimensioni: altezza cm 11,2; diametro massimo cm 14,8

Conservazione: al bordo superiore un lobo integrato; felature; sbeccature minori in parte restaurate

Il piccolo rinfrescatoio ha le pareti baccellate e la bocca polilobata; i manici sono a conchiglia. La decorazione policroma a terzo fuoco presenta sul recto una grande rosa con fiori secondari e foglie, uno stelo fiorito sul verso e semis di foglioline sparse. Il bordo superiore è accompagnato da un nastro giallo ocra

Un rinfrescatoio dello stesso modello è conservato nella Pinacoteca di Savona ed è pubblicato in R.Aiolfi-G.Buscaglia, La ceramica savonese nella raccolta civica, Savona 1990, n. 158

Euro 100 - 200

111

RARA TAZZA

SAVONA, MANIFATTURA BOSELLI, 1790 CIRCA

Terraglia. Marca: assente. Altezza cm 6,5. Conservazione: ottima; insignificanti usure dello smalto ai bordi

La tazza, dal manico mistilineo, è cilindrica e presenta il fondo di colore giallo. L’opera presenta due riserve risparmiate in bianco e profilate di blu, che ospitano un putto musicante (?) seduto all’aperto. I putti sono dipinti in monocromia rosso ferro, con un abile tratto sicuro e rapido

Euro 100 - 200

112

RARO GRANDE PIATTO

SAVONA, MANIFATTURA BOSELLI, 1790 CIRCA

Maiolica policroma. Marca: assente. Diametro cm 32

Conservazione: ottima; qualche insignificante restauro al bordo di probabili cadute di smalto; craquelures superficiali

Il piatto ha una tesa centinata ed è profilata da un motivo in verde smeraldo Il decoro policromo occupa il cavetto ed è costituito da un vaso con una composizione di fiori recisi, inoltre semis di foglioline in verde

Euro 400 - 600

113

DUE FIGURE ALLEGORICHE AUTUNNO E INVERNO

SAVONA, MANIFATTURA DI GIUSEPPE RUBATTO, ULTIMO QUARTO DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: “Fabricha Joseph Robatti” “Savone” “DC” inciso sotto la base di Bacco; “Ioseph Robatti” “Savone” “D.C.F.” incisi sotto la base dell’Inverno Dimensioni: altezza Bacco cm 21x22x16; Inverno cm 21,5x16x16. Conservazione: Bacco con avambraccio sinistro mancante, testa incollata, figura del putto mancante, cadute di smalto e mancanze minori; Inverno con braccio sinistro del putto e parte delle dita dell’Inverno mancanti; qualche caduta di smalto

Giuseppe Rubatto (1752-1825) si associò nel 1780 e per due anni all’antagonista Giacomo Boselli per la lavorazione della maiolica, per poi tornarne a esserne rivale. I due ceramisti si ritrovarono nuovamente soci nel 1788, per quattro anni, con l’intento di fabbricare la porcellana. Le maioliche e le porcellane portano spesso la firma alla francese, come nelle nostre figurine. Ciò apre l’annosa questione dei contatti dei ceramisti liguri con Marsiglia: l’intento era evitare di pagare i dazi francesi per l’importazione di ceramiche italiane, oppure assecondare il gusto dell’epoca, incline alla moda di Francia?

Euro 800 - 1.200

114

COPPIA DI DANZATORI

SAVONA

PROBABILMENTE MANIFATTURA BOSELLI

1780-1785 CIRCA

Maiolica. Marca: assente. Altezza cm 20; cm16x11. Conservazione: rotto in più frammenti e ricomposto (rottura alla base che interessa il distacco della figura femminile da quella maschile all’altezza della spalla di lui, dei polsi e della connessione con l’albero; lei con testa incollata, braccio e piede sinistro restaurati; gambe di lui incollate; sbeccature e cadute di smalto minori)

Questo gruppo policromo, che raffigura una coppia galante in passo di danza, posata su una base a zolla, nasce probabilmente come decoro per la tavola. Particolarmente raffinato nel modellato e nella decorazione pittorica sembra che il Boselli per questo gruppo si sia ispirato alla porcellana tedesca

Per un’ampia dissertazione su questo raro modello di sculturina si veda

Loredana Pessa, “L’arte del Settecento europeo nelle ceramiche di Giacomo

Boselli”, Catalogo della Mostra, Palazzo Rosso, 2008, p.103, n. 80

Euro 600 - 900

115

DUE

FIGURINE SALVADANAIO

SAVONA, GIACOMO BOSELLI

FINE DEL XVIII SECOLO

Terraglia. Marca: assente

Altezza: cm 15; cm 14,2. Conservazione: la figurina più alta presenta restauri al braccio destro e alla brocca, alla tesa del cappello, all’albero d’appoggio e alle foglie del pomodoro; l’altra è rotta e incollata all’altezza delle gambe e del polso della mano destra, mentre la mano sinistra è ricomposta; entrambe con salti di smalto e sbeccature minori

Queste figurine rappresentano due uomini barbuti: uno è accanto ad una botte e l’altro accanto ad un gigantesco pomodoro, che fungono da salvadanaio

Per figurine salvadanaio si veda ad esempio

P.TORRITI, Giacomo Boselli e la maiolica savonese del suo tempo, Genova 1965, Tav. XLVI

Euro 600 - 900

116

DUE GRUPPI

SAVONA

MANIFATTURA BOSELLI

FINE XVIII - INIZIO XIX SECOLO

Terraglia. Marca: assente

Dimensioni: altezza cm 37,7; cm 34,8. Conservazione: gruppo del Tempo, buona, un’ala del putto mancante, alcune dita della mano sinistra della Bellezza in parte mancanti o restaurate; qualche caduta di smalto; l’altro gruppo con braccio destro dell’Aurora, coda del cavallo, un’ala di ogni putto e una mano restaurati, cadute di smalto e mancanze minori

Su base circolare poggiano i gruppi che raffigurano rispettivamente l’allegoria del “Tempo che rapisce la Bellezza” e “La Primavera o l’Aurora”. Di quest’ultimo ne è conservato un esemplare in terraglia a Savona, Pinacoteca Civica, mentre se ne conoscono altri in terracotta in collezioni private, come ci informa la studiosa Loredana Pessa Montagni nel suo volume Giacomo Boselli, cultura e genio di un ceramista del Settecento. La studiosa osserva che questo soggetto si allontana dal gusto settecentesco ed è più affine all’Impero. Nel gruppo raffigurante “Il Tempo che rapisce la Bellezza” o “Il Ratto di Proserpina” Plutone è rappresentato come un vecchio e presenta somiglianze con Kronos

Per gruppi analoghi vedi L.Pessa Montagni, op.cit., 1994, nn. 215, 208-209

Euro 1.800 - 2.400

Sculture della Madonna della Misericordia di Savona

La Madonna della Misericordia è una delle più significative raffigurazioni mariane della tradizione ligure, in particolare della città di Savona

La sua iconografia trae origine da un’apparizione avvenuta il 18 marzo 1536, quando la Vergine apparve al beato Antonio Botta

Tradizionalmente, la Madonna della Misericordia viene rappresentata stante in posizione frontale su un alto piano roccioso, con le braccia aperte in un gesto di benedizione e accoglienza. Spesso, ma non sempre, è affiancata dalla figura del beato Botta inginocchiato presso di lei

117 MONUMENTALE SCULTURA

DELLA MADONNA DELLA MISERICORDIA

SAVONA O ALBISOLA

VERSO LA METÀ DEL XVIII SECOLO

Maiolica bianca. Marca assente. Altezza cm 52 Conservazione: piccole mancanze e sbeccature alla corona; una mancanza di smalto alla base; minime sbeccature e salti di smalto

Una Madonna dello stesso modello, che porta la marca “F” sormontata dal “Tocco” e la data “1738 a 3 Genaro” è stata pubblicata da G. Buscaglia, La ceramica, nel volume edito dalla Cassa di Risparmio di Savona, La Madonna di Savona, Savona 1985, p. 317, n. 17

Euro 600 - 800

118

MADONNA DELLA MISERICORDIA SAVONA

ULTIMO DECENNIO

DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Altezza cm 41,5. Restauri alle mani e alla corona

Questa figura di Madonna stante, è raffigurata su un alto piano roccioso con l’abito bianco animato dalla torsione con la gamba destra avanzata e le braccia aperte in gesto di benedizione. Appartiene al codice iconografico della Madonna della Misericordia di Savona (normalmente rivolta verso il beato Botta) prodotto dalle manifatture savonesi

In questo pezzo è particolarmente vivace ed elegante il movimento della figura e del suo abito profilato in giallo e il modellato del viso (cfr. A.Cameirana, Ceramica in Banca, Albisola 1989, p. 61)

Euro 2.500 - 3.000

Maiolica decorata in policromia. Marca: assente Altezza cm 53,5. Conservazione: restauri e mancanze alla corona e alle mani; qualche sbeccatura e caduta di smalto di cui alcune restaurate; insignificanti felature Euro 1.200 - 1.800

MONUMENTALE SCULTURA
DELLA MADONNA
DELLA MISERICORDIA
SAVONA O ALBISOLA
FINE DEL XVIII SECOLO

120

DUE GRANDI FIGURE

DELLA MADONNA DELLA MISERICORDIA

SAVONA O ALBISOLA

FINE DEL XVIII SECOLO

Maiolica. Marca: assente. Altezza cm 38; cm 34

Conservazione: la figura più alta con mani e corona mancanti, sbeccature e qualche salto di smalto; l’altra con parte della corona, mano destra e quattro dita della mano sinistra mancanti, sbeccature al bordo della base

Euro 1.500 - 2.000

121

TRE FIGURE SACRE

SAVONA O ALBISOLA, XIX SECOLO

Maiolica. Marca: assente; la figura della Madonna datata 1866

Altezza: cm 32; cm 27,7; cm 14,5

Conservazione: Madonna con estesi restauri e qualche mancanza; San Giuseppe con testa incollata, cadute di smalto; Maddalena con sbeccatura al mento, cadute di smalto

Queste sculture sacre, modellate a stampo, hanno avuto un’ampia diffusione nell’arte ceramica ligure in particolare la Madonna della Misericordia di Savona San Giuseppe con il Bambino e Santa Maddalena sono invece più rari

Euro 800 - 1.200

123

DUE VASI

SAVONA PROBABILMENTE

ANTONIO BRILLA

PRESSO LA MANIFATTURA

DI SEBASTIANO RICCI

FINE DEL XIX SECOLO

Maiolica. Marca: assente

Altezza con coperchi cm 49,5 circa Conservazione: coperchi di rimpiazzo; il vaso con lo smalto più scuro presenta una felatura di cottura alla base e alcuni piccoli salti di smalto; l’altro vaso presenta qualche salto di smalto

I vasi a balaustro, eseguiti a stampo, raffigurano senza soluzione di continuità nella fascia centrale il “Trionfo di Galatea” accompagnato da mascheroni realizzati a bassorilievo. Nella fascia superiore è presente un mascherone barbuto incoronato da due putti alati sul recto e un’arpia sul verso. Le due maioliche sono state prodotte probabilmente in momenti diversi: differiscono leggermente per un cordone a ovuli presente solo su un vaso, per piccole varianti decorative e per il colore dello smalto

Lo scultore e pittore savonese Antonio Brilla a partire dall’età di otto anni è apprendista in una bottega di ceramica. Accanto alla realizzazione di moltissime sculture collabora con la manifattura di Sebastiano Ricci alla realizzazione di opere in maiolica

Euro 800 - 1.200

122

VASO A TROMBA

FRANCIA

SECONDA METÀ DEL XIX SECOLO

Vetro opalino bianco. Marca: assente. Altezza cm 39,6

Conservazione: ottima

L’elegante vaso, di grande raffinatezza decorativa, ha la forma conica svasata e poggia su una base modanata

La decorazione, eseguita a mano con smalti policromi, raffigura scene naturalistiche con uccelli in volo o posati su rami fioriti, immersi in una vegetazione lussureggiante

Le filettature in oro che ornano i bordi superiori e le modanature delle basi conferiscono ulteriore preziosità all’insieme

Al lotto si aggiunge il vaso pendant rotto in diversi frammenti

Euro 300 - 400

GIARDINIERA

DOCCIA, MANIFATTURA GINORI, 1881-1882 CIRCA (MODELLO); 1882-1883 CIRCA (DECORO)

Maiolica. Marca: “Ginori” coronato in blu / 286-755; iscrizione sotto la base: “P” incisa nello smalto; “8” dipinto Dimensioni: altezza cm 12,5; lunghezza cm 39. Conservazione: ottima; piccole cadute di smalto

Si tratta di un vaso porta fiori da tavola, la cui caratteristica forma a vaschetta è modellata a imitazione di un sacchetto di stoffa attraversato lungo il bordo ondulato da un cordoncino, che legato agli estremi ha la funzione di chiuderlo. Le parti del cordoncino che ricadono lateralmente curvandosi su se stesse appaiono come anse di un vaso. La produzione di maiolica è sempre stata presente nella Manifattura Ginori, ma dagli anni cinquanta dell’Ottocento, in concomitanza con la partecipazione alle Esposizioni Internazionali, è stata impiegata in una particolare lavorazione che ha preso la denominazione di “maiolica artistica”

Questa venne gradualmente a sostituirsi alla porcellana, come documentato dall’allestimento dei padiglioni Ginori alle esposizioni. Nel pieno del gusto “Neo-rinascimentale” l’omaggio della manifattura si ha con l’elaborazione del motivo a “Raffaellesche” o a “Grottesche”, chiara reinterpretazione delle “Grottesche” che durante il Cinquecento abbellirono le dimore signorili. La doppia denominazione in ceramica deriva dal fondo bianco (“Raffaellesche”) o colorato (“Grottesche”) sul quale si distribuiscono bizzarre figure d’ispirazione fantastica, come nel caso del nostro decoro con Arpie fitomorfe intervallate da racemi sui quali posano uccellini. La numerazione sotto la base indica il modello (n. 286) e il decoro (n. 755), che consentono di definirne la datazione, nel nostro caso pressoché coeva, in quanto il modello è stato ideato intorno al 1881-1882, mentre il decoro risale all’incirca al 1882-1883

Euro 250 - 360

Bibliografia essenziale

R. Balleri, O. Rucellai, Maioliche Ginori nella seconda metà dell’Ottocento: vicende storiche e collaborazioni artistiche, in Il Risorgimento della maiolica italiana: Ginori e Cantagalli, catalogo della mostra a cura di L. Frescobaldi Malenchini, O. Rucellai, Firenze 2011, pp. 77-120

VASO AD ANFORA BIANSATO

DOCCIA, MANIFATTURA GINORI

1873-1874 CIRCA (MODELLO)

1894-1895 CIRCA (DECORO)

Maiolica. Marca: “Ginori” coronato in blu / 162-1103

Iscrizione: “Picus cambiato in picchio verde”. Altezza cm 30,5 Conservazione: rottura restaurata al bordo superiore della bocca; piccola sbeccatura sottostante al bordo del piede

Il vaso appartiene alla produzione di “maioliche artistiche” introdotte dalla Manifattura Ginori nella seconda metà dell’Ottocento, in concomitanza alla sua partecipazione alle Esposizioni Internazionali I numeri posti sotto al piede indicano il modello (n. 162) e il decoro (n. 1103). L’ampio intervallo tra i numeri, lascia intuire che la forma del vaso è stata realizzata intorno al 1873-1874, quindi circa un ventennio prima del decoro, databile tra il 1894 e il 1895 Un vaso simile con il numero di modello 163 e con un decoro in stile pompeiano è riprodotto in un album acquerellato della manifattura databile al 1875. La scena raffigurata sul nostro esemplare appartiene a un genere ampiamente diffuso nella manifattura dagli anni ottanta dell’Ottocento che ha come fonte d’ispirazione i repertori a stampa. Si trovano riprodotti quadri di pittori dei secoli precedenti, oltre a scene tratte dalle illustrazioni delle “Métamorphoses d’Ovide” di Bernard Picart del 1878, come nel nostro caso

Ancora nell’Ottocento le incisioni rappresentano una fonte d’ispirazione per la Manifattura Ginori, stavolta per la decorazione su maiolica. Rispetto alle raffigurazioni originali, le riproduzioni eseguite a pennello dai maestri pittori di Doccia presentano varianti perlopiù introdotte per favorirne l’adattamento della composizione alla superficie da dipingere. Anche la rielaborazione dell’ambientazione naturalistica, spesso d’invenzione o comunque molto semplificata, concorre a tale scopo. Sul nostro esemplare è rappresentato l’episodio di Picus et Circé tratto da libro XIV delle “Métamorphoses”, come indicato dalla didascalia sotto al piede: “Picus cambiato in picchio verde”. Picart nella narrazione dell’incontro nel bosco di Pico, re dei Laurentini, con la maga Circe raffigura il momento nel quale quest’ultima da lui rifiutata lo trasforma in un picchio. La maga colpisce Pico con la bacchetta magica e questi inizia la mutazione dalle ali che gli spuntano dietro la schiena

Euro 180 - 360

Bibliografia essenziale

R. Balleri, O. Rucellai, Maioliche Ginori nella seconda metà dell’Ottocento: vicende storiche e collaborazioni artistiche, in Il Risorgimento della maiolica italiana: Ginori e Cantagalli, catalogo della mostra a cura di L. Frescobaldi Malenchini, O. Rucellai, Firenze 2011, pp. 95-98

VASO BIANSATO A RAFFELLESCHE

SESTO FIORENTINO

MANIFATTURA FANTECHI

PRIMO QUARTO DEL XX SECOLO

Maiolica. Marca: “V” cerchiato e numero “244” Altezza cm 54. Conservazione: alcune sbeccature al bordo della base e al bordo superiore; policromia al bordo superiore dei manici ripresa in restauro

L’elegante vaso presenta una forma ovoidale con due anse serpentiformi, modellate a mano, che sovrastano due mascheroni. La decorazione policroma ispirata alla tradizione rinascimentale delle raffaellesche su fondo bianco è un revival che si sviluppa nell’Ottocento nelle fabbriche di ceramica e che prosegue nei primi decenni del XX secolo

Euro 180 - 280

COPPIA DI GRANDI PIATTI

DOCCIA, MANIFATTURA GINORI, 1888 CIRCA

Maiolica dipinta in policromia. Marca e iscrizioni: “Ginori” coronato in blu; “121-883”. Diametro cm 42 circa Conservazione: ottima; qualche piccolo insignificante salto di smalto al bordo

L’orientamento dell’amorino in monocromo nel medaglione posto al centro suggerisce trattarsi di una coppia di piatti; poiché l’uno è di controparte rispetto all’altro. I numeri sul retro, sotto la marca, indicano il modello del piatto (121) e il decoro (883), che in un tariffario della Manifattura Ginori (1901 circa) viene descritto: “a ornati a colori fondo bianco”. Si tratta del motivo denominato “a raffaellesche”, che ebbe larga fortuna sulle maioliche ottocentesche, in linea con il gusto neo-rinascimentale diffusosi nella seconda metà del secolo. Le bizzarre figure antropomorfe e fitomorfe che percorrono la superficie del piatto con ordinata simmetria, traggono ispirazione dai motivi impiegati nel Quattro-Cinquecento per le decorazioni parietali e dei vasellami, la cui fonte d’ispirazione va ricercata nelle pitture scoperte intorno al 1480 nella Domus Aurea di Nerone, da cui la denominazione di “grottesche”

Questa composizione decorativa dovette avere un particolare apprezzamento, vista la coeva riproposta su un piatto di maggiori dimensioni

L’esemplare con l’amorino, che con un leggiadro passo di danza appare spiccare un balzo verso destra, lo troviamo illustrato alla tavola XVI di un catalogo della manifattura databile intorno al 1905

Euro 800 - 1.400

Bibliografia di riferimento

Il risorgimento della maiolica italiana: Ginori e Cantagalli, catalogo della mostra a cura di L. Frescobaldi Malenchini, O. Rucellai, Firenze 2011

(in particolare, si veda, O. Rucellai, pp. 236-237, cat. 51)

128

FIGURINA

CINA, XVII-XVIII SECOLO

DECORAZIONE: EUROPA XVIII SECOLO

Porcellana “Blanc de Chine”. Marca: assente. Altezza cm 47,5

Conservazione: rotture nella parte superiore del busto, sulle spalle e sul colletto riprese in restauro; usure alla policromia e all’oro

La figurina di Guanyin nasce in porcellana bianca in Cina per poi essere decorata in Europa a freddo in rosso, verde, nero e oro nel XVIII secolo, forse ad Ansbach, in Germania

Euro 1.000 - 1.400

129

COPPIA DI CARLINI IN MINIATURA MEISSEN, 1750 CIRCA

Porcellana. Marca: assente

Dimensioni: altezza cm 3,3 circa; cm 8,7x4,3 circa Conservazione: restauri a una zampa anteriore di un carlino e a entrambe le zampe e al fiocco del collare dell’altro esemplare

Questi carlini in miniatura, dipinti in maniera naturalistica, sono modelli del direttore del reparto di scultura di Meissen, Johann Joachim Kaendler, che li ha eseguiti attorno al 1750

Alla storica mostra del 1966 al Bayerisches Nationalmuseum di Monaco di Baviera è stata esposta una coppia di carlini dello stesso modello e pubblicata sul relativo catalogo (R.Rückert, Meissener Porzellan 1710-1810, München 1966, n. 1087-1088)

Euro 900 - 1.000

PIATTO

MEISSEN, 1740 CIRCA

Porcellana. Marca: spade in blu; numero “16” impresso Diametro cm 23,5. Conservazione: ottima; piccole usure alla policromia

Dalla tesa polilobata, profilata in bruno, è decorato con un motivo ispirato dalle porcellane giapponesi Arita in stile Kakiemon. Rami di fiori orientali, detti “fiori indiani”, fuoriescono da una siepe di spighe di riso a mo’ di cestino su cui si posa una fenice mentre un’altra è in volo. Sulla tesa steli fioriti e fogliati

Un piatto proveniente dallo stesso insieme è conservato al Rijksmuseum di Amsterdam (A.L. den Blaauwen, Meissen Porcelain in the Rijksmuseum, 2000, n. 170); un altro esemplare si trova al National Museum of History and Technology di Washington (cfr. AA.VV., Catalogue of The Hans Syz Collection, 1979, n. 88)

Euro 400 - 600

130

GRANDE PIATTO

MEISSEN, 1735-1738

Porcellana. Marca: spade in blu Diametro cm 34,5. Conservazione: insignificanti riprese alla policromia nella zona della zolla

Grande piatto dalla tesa mistilinea listata in bruno, decorato in stile Kakiemon Da una zolla spuntano rami blu con grandi peonie rosse dal centro in oro e piccole foglie blu e turchesi. Sulla tesa ramoscelli e fiorellini recisi

Al Rijksmuseum di Amsterdam è conservato un boccale dalla decorazione simile (cfr. A.L. den Blaauwen, Meissen Porcelain in the Rijksmuseum, 2000, n. 176)

Altri esempi sono stati pubblicati in U.Pietsch, Frühes Meissener Porzellan, Kostbarkeiten aus deutschen Privatsammlungen, München 1997, n. 82 e n. 85; in M. Shono, Japanisches Aritaporzellan im sogenannten “Kakiemonstil” als Vorbild für die Meissener Porzellanmanufaktur, München 1973, nn. 87-88

Euro 500 - 800

132

COPPIA DI PIATTI

DOCCIA, MANIFATTURA GINORI, 1750 CIRCA

Porcellana. Marca: assente

Diametro cm 26,5. Conservazione: ottima; un piatto con insignificante sbeccatura sul bordo posteriore

La forma lobata con costolature longitudinali di questi piatti trae ispirazione dall’argenteria tardo barocca fiorentina e viene introdotta precocemente nella produzione della Manifattura Ginori, insieme a decori d’ispirazione orientale, che permangono nella produzione anche dopo la direzione di Carlo Ginori

Gli esemplari qui presentati ne costituiscono un esempio, sia nella scelta del decoro floreale, sia nell’impiego di una monocromia in blu sotto vernice, denominata “fiori bleu alla chinese”. Lungo la tesa, da una peonia rappresentata dal sotto in su fuoriescono fiori e foglie, che seguono l’andamento circolare del piatto e incorniciano il decoro centrale con in primo piano delle peonie con un bambù e sul fondo delle abitazioni. Entrambe le piante nella tradizione cinese sono associate a simbologie: l’una è considerata la regina dei fiori e rappresenta la primavera e quindi buona salute e felicità, mentre l’altra allude alla longevità

Euro 1.100 - 1.500

Bibliografia:

- A. d’Agliano, in Le porcellane italiane a Palazzo Pitti, Firenze 1986, p. 36, cat. 14

- A. Biancalana, La manifattura dei Ginori nel ‘700. Decorazioni pittoriche e forme nella porcellana di Doccia da Carlo a Lorenzo Ginori (1737-1791), in La manifattura toscana dei Ginori. Doccia 1737-1791, p. 29 e pp. 66-67, cat. 42

134

FIGURINA DI ORIENTALE DOCCIA MANIFATTURA GINORI

1760-1780 CIRCA

Porcellana dipinta in policromia. Marca: assente Altezza cm 18,5. Conservazione: ottima; mano sinistra in parte restaurata e mancanze al pollice e all’indice; piede destro in parte restaurato

Questa figura appartiene a una serie di ventiquattro Orientali documentata nella produzione della Manifattura Ginori intorno al 1760 e destinata a composizioni di sourtout da dessert, insieme alle figure delle Stagioni da Balthasar Permoser e dei Grotteschi, rivisitazioni da Jacquet Callot

La serie completa degli Orientali è nota in riproduzioni degli anni sessanta del Novecento conservate nelle raccolte del Museo Ginori, private sia della cornucopia (con o senza il bocciolo) per alloggio della candela, che della base rocaille, elementi riconducibili alla produzione settecentesca. Si tratta di un’elaborazione scultorea di figure eseguita nella Manifattura di Doccia su ispirazione delle tavole del repertorio a stampa Recueil Ferriol (1714) e delle carte con disegni del pittore veronese Jacopo Ligozzi. Mentre le incisioni, note anche nella versione dipinta, raffigurano i personaggi della corte di Costantinopoli e dei Popoli dell’Impero Ottomano, i disegni documentano l’interesse diffusosi negli anni sessanta del Cinquecento per gli abiti tradizionali orientali In un inventario della Manifattura Ginori del 1757 vengono citati come fonte d’ispirazione di alcune figure di Orientali e descritti rilegati in un volume conservato nella Biblioteca di Niccolò Gaddi, probabile committente

La figura, qui presentata, è da identificare nella rivisitazione in versione scultorea della rappresentazione di un arciere con una tigre in costume orientale accompagnata dalla didascalia “Azappi / Sonno gli soldati de Galera” Si tratta di uno dei citati disegni del Ligozzi conservato al The J. Paul Getty Museum di Los Angeles, dove appare evidente la variazione nel colore della veste, che nella versione in porcellana è finemente decorata con un motivo in oro, in linea con il gusto settecentesco delle corti

Euro 1.900 - 2.400

Bibliografia di riferimento

133

SEI VASETTI

DOCCIA MANIFATTURA GINORI, 1760-1780

Porcellana. Marca: assente. Altezza cm 7 circa Conservazione: ottima

Questi vasetti servivano a guarnire le tavole imbandite

Dalla tipica forma docciana presentano anse a rocailles vegetali che si diramano da un mascherone e sono dipinti in policromia con riserve che riproducono ramoscelli fioriti e fogliati. I vasi poggiano su sottili plinti

Euro 1.200 - 1.800

- L. Ginori Lisci, Some little-known Porcelain from the Doccia Factory, in “The Connoisseur”, 144, 581, 1959, pp. 160-161, fig. 4

- L. Ginori Lisci, La porcellana di Doccia, Firenze 1963, p. 144, tav. LVI

- A. d’Agliano, Influssi orientali ed esotismo nella Manifattura Ginori a Doccia fra il 1737 e il 1765, in Fragili tesori dei principi. Le vie della porcellana tra Vienna e Firenze, catalogo della mostra a cura di R. Balleri, A. d’Agliano, C. Lehner-Jobst, Firenze 2018, pp. 43-60

- L. Conigliello, in Fragili tesori dei principi, cit., pp. 242-243, cat. 52

- O. Rucellai, in Fragili tesori dei principi, cit., pp. 248-249, cat. 55

Raro insieme di porcellane veneziane della Manifattura Cozzi

In queste raffinate porcellane, l’impostazione decorativa richiama lo stile Imari e trae ispirazione da originali cinesi dell’inizio del XVIII secolo, copiati dai pittori di Cozzi o utilizzati per completare un servizio da tavola in porcellana orientale

Le stoviglie sono dipinte in policromia nei toni del rosso ferro, blu e oro, con una vivace composizione floreale nel cavetto che raffigura peonie in fiore, bambù e roccia forata stilizzata. La tesa presenta una ricca decorazione a cartigli con motivi floreali su fondo blu cobalto, impreziosita da dettagli in oro e smalti rossi, intervallati da tre grandi fiori accompagnati da zucche, melograni e cedri mano di Budda

La Manifattura Cozzi fu una delle più importanti realtà produttive di porcellana in Italia nel XVIII secolo. Fondata a Venezia nel 1764 da Geminiano Cozzi, abile imprenditore di origine modenese, la fabbrica ottenne fin da subito l’autorizzazione ufficiale del Senato veneziano, che le concesse il privilegio esclusivo di produrre porcellana nella Serenissima in un periodo in cui la porcellana era ancora un bene di lusso riservato all’aristocrazia. La fabbrica veneziana si distinse per la raffinatezza delle forme e la vivacità delle decorazioni, spesso ispirate ai motivi orientali in voga, come lo stile Imari, spesso reinterpretati secondo il gusto rococò e veneziano dell’epoca

Dopo decenni di attività, la manifattura cessò la produzione attorno al 1812

135

COPPIA DI LEGUMIERE

VENEZIA, MANIFATTURA COZZI, 1770 CIRCA

Porcellana. Marca: ancora in rosso

Dimensioni: altezza cm 23 circa; diametro cm 24

Conservazione: ottima

Euro 1.200 - 1.800

136

RINFRESCATOIO

VENEZIA, MANIFATTURA COZZI, 1770 CIRCA

Porcellana. Marca: assente. Altezza totale cm 29 circa Conservazione: ottima; insignificante felatura sul fondo

Per una coppia di rinfrescatoi dalla stessa forma si veda F.Stazzi, Le porcellane veneziane di Geminiano e Vincenzo Cozzi, s.d., p. 228, n. 34

Euro 500 - 700

137

COPPIA DI RINFRESCATOI

VENEZIA, MANIFATTURA COZZI, 1770 CIRCA

Porcellana. Marca: assente. Altezza totale cm 29 circa Conservazione: ottima

Per una coppia di rinfrescatoi dalla stessa forma si veda F.Stazzi, Le porcellane veneziane di Geminiano e Vincenzo Cozzi, s.d., p. 228, n. 34

Euro 1.000 - 1.400

138

GRANDE PIATTO VENEZIA, MANIFATTURA COZZI 1770 CIRCA

Porcellana. Marca: assente Diametro cm 30. Conservazione: ottima

Euro 250 - 350

139

COPPIA DI VASSOIETTI OVALI VENEZIA, MANIFATTURA COZZI 1770 CIRCA

Porcellana. Marca: ancora in rosso

Dimensioni: cm 25.6x19,8. Conservazione: ottima

Euro 360 - 480

140

VASSOIETTO

A

FORMA DI VALVA VENEZIA, MANIFATTURA COZZI, 1770 CIRCA

Porcellana. Marca: ancora in rosso

Dimensioni: cm 18,5x15,5. Conservazione: ottima; leggere usure alla policromia

Euro 200 - 300

141

TRE PIATTI

VENEZIA, MANIFATTURA COZZI, 1770 CIRCA

Porcellana. Marca: assente

Diametro cm 28,5. Conservazione: ottima

Euro 600 - 900

142

SEI CREMIERE CON COPERCHIO VENEZIA, MANIFATTURA COZZI, 1770 CIRCA

Porcellana. Marca: assente. Altezza cm 8,5. Conservazione: ottima

Euro 1.000 - 1.400

143

QUATTRO VASSOIETTI A FORMA DI CONCHIGLIA VENEZIA, MANIFATTURA COZZI, 1770 CIRCA

Porcellana. Marca: ancora in rosso Dimensioni: altezza cm 5; cm 20,5x20,5. Conservazione: ottima

Euro 800 - 1.200

144

COPPIA DI SALSIERE CON COPERCHIO VENEZIA, MANIFATTURA COZZI, 1770 CIRCA

Porcellana. Marca: ancora in rosso

Dimensioni: altezza cm 11; cm 14,2x9,6. Conservazione: ottima

Euro 600 - 900

145

COPPIA DI PICCOLI VASI VENEZIA, MANIFATTURA COZZI, 1770 CIRCA

Porcellana. Marca: assente. Altezza totale cm 15 circa Conservazione: ottima; le basi a plinto, forse della manifattura Ginori, sono state aggiunte in un secondo momento per conferire maggiore stabilità ai vasi

Euro 600 - 900

Cinque rari piatti in porcellana di Tournai, 1763 circa

Decorazione di Michel-Joseph Duvivier

La decorazione monocroma in porpora raffigura, su una base a rocaille dorata detta “cul de lamp”, una scena paesaggistica con edifici, rovine e imbarcazioni, animata da personaggi e animali. Sul bordo sono sparsi mazzi di fiori stilizzati, sempre dello stesso colore porpora. Il bordo della tesa è filettato in oro e accentua l’ampia bordura modellata a rilievo a canestro con le cordonature ritorte, caratteristica della manifattura, nelle cui riserve sono dipinti mazzi di fiori

La “Manufacture Impériale Royale” di Tournai, fondata nel 1751 in Belgio sotto l’egida dell’imperatrice Maria Teresa e di suo genero il principe Carlo Alessandro di Lorena, è considerata una delle più prestigiose fabbriche di porcellana tenera del XVIII secolo in Europa. Nata da una fabbrica di maiolica, la produzione di porcellana si ispira a quelle francese di Sèvres, tedesca di Meissen e, in particolare, a quelle inglesi di Worcester, Derby e Chelsea. I suoi decori eleganti – spesso monocromi in blu, porpora o seppia – si distinguono per la raffinatezza delle scene paesaggistiche e floreali, talvolta impreziosite da dorature e rilievi. Tournai eccelse nella qualità tecnica e artistica, diventando fornitrice delle corti europee e simbolo del gusto rococò e neoclassico nell’area fiamminga

Pezzi provenienti dallo stesso servizio dei nostri piatti sono illustrati e descritti in: C.Deroubaix, Les Porcelaines de Tournai du Musée de Mariemont, 1958, nn. 229-232; M.Jottrand, Porcelaines de Tournai du XVIIIe siècle, Musée de Mariemont, 1969, n. 54

Per una porcellana con lo stesso impianto decorativo in porpora e oro vedi pure la tazza conservata al Londra, British Museum (inv. n. 1913,1220.137)

146

RARO PIATTO

BELGIO

MANIFATTURA DI TOURNAI

1763 CIRCA

DECORAZIONE

DI MICHEL-JOSEPH DUVIVIER

Porcellana. Marca: spade incrociate con 3 crocette in oro; lettere “ID” con 3 puntini in porpora Diametro cm 23,3. Conservazione: ottima

Euro 1.500 - 2.500

147

RARO PIATTO

BELGIO

MANIFATTURA DI TOURNAI

1763 CIRCA

DECORAZIONE

DI MICHEL-JOSEPH DUVIVIER

Porcellana. Marca: spade incrociate con 3 crocette in oro; lettere “ID” con 3 puntini in porpora Diametro cm 23,3. Conservazione: ottima

Euro 1.500 - 2.500

148

RARO PIATTO

BELGIO

MANIFATTURA DI TOURNAI 1763 CIRCA

DECORAZIONE

DI MICHEL-JOSEPH DUVIVIER

Porcellana. Marca: spade incrociate con 3 crocette in oro; lettere “ID” con 3 puntini in porpora Diametro cm 23,5. Conservazione: ottima

Euro 1.500 - 2.500

149

RARO PIATTO

BELGIO

MANIFATTURA DI TOURNAI

1763 CIRCA

DECORAZIONE

DI MICHEL-JOSEPH DUVIVIER

Porcellana. Marca: spade incrociate con 3 crocette in oro; lettere “ID” con 3 puntini in porpora Diametro cm 23,3. Conservazione: ottima

Euro 1.500 - 2.500

150

RARO PIATTO FONDO

BELGIO

MANIFATTURA DI TOURNAI

1763 CIRCA

DECORAZIONE

DI MICHEL-JOSEPH DUVIVIER

Porcellana. Marca: spade incrociate con crocette in oro; lettere “ID” con 3 puntini in porpora Diametro cm 24. Conservazione: ottima

Euro 1.500 - 2.500

151

DÈJEUNER SOLITAIRE

GERMANIA, MANIFATTURA DI FRANKENTHAL, 1785 CIRCA

Porcellana. Marca: “CT” con corona in blu. Dimensioni vassoio: cm 28,5x24,5. Conservazione: caffettiera con manico e presa del coperchio incollati; coperchio della zuccheriera rotto in tre frammenti e incollato; piattino della tazza mancante

Il set da tè, composto da cinque pezzi, comprende un vassoio, una teiera con coperchio legato da una catenella, una lattiera, una zuccheriera con coperchio e una tazza. Il vassoio ha una forma trilobata sagomata, mentre le anse della teiera e della zuccheriera sono modellate ad orecchio con un movimento elegante La zuccheriera poggia su una base piatta ed è sormontata da un piccolo pomolo. La decorazione, caratterizzata da un raro motivo a finto legno, reso con grande maestria, presenta riserve rettangolari contenenti vedute paesaggistiche in monocromia porpora. I bordi dei pezzi sono rifiniti con una sottile filettatura turchese

Un dèjeuner con le stesse forme è pubblicato da F.H.Hofmann, Frankenthaler Porzellan, München 1911, II, tav. 204, nn. 820-824; mentre per la decorazione si vedano le due caffettiere della tavola 206

Euro 600 - 900

152 CASSERUOLA FRANCIA, LILLE

MANUFACTURE ROYAL DE MONSEIGNEUR LE DAUPHIN, 1784-1817

Porcellana policroma e dorata. Marca: “a Lille” in blu Dimensioni: altezza cm 14,6; diametro cm 22,7

Conservazione: ottima; manico in legno mancante

Casseruola decorata con bouquet e ramoscelli fioriti sparsi secondo il gusto parigino dell’epoca

La manifattura di porcellana dura viene fondata nel 1784 da Leperre Durot sotto la protezione del Delfino di Francia

Euro 300 - 400

153

GRUPPO MITOLOGICO

SAVONA, MANIFATTURA BOSELLI

FINE DEL XVIII SECOLO

Porcellana biscuit. Marca: assente. Altezza cm 28,5 Conservazione: ottima; dita della mano destra di Giove mancanti; sbeccatura al cappello e mancanza di un’ala al piede di Mercurio; mancanze minori

L’elegante gruppo scultoreo raffigura una scena mitologica

Su una base decorata con motivi floreali in rilievo, il dio Mercurio, riconoscibile dal petaso alato, porge un bambino nudo – forse il piccolo Ermes – a Giove, seduto su una nube accanto alla sua iconica aquila

L’opera esprime una raffinata modellazione dei volti e dei panneggi e l’interazione tra le figure è resa con grande espressività e dinamismo

L’iconografia richiama un episodio mitologico non comune, che mostra la protezione e la trasmissione divina del neonato Ermes (Mercurio stesso, secondo alcune versioni) e può essere soggetta a diverse interpretazioni simboliche: un’opera destinata a un pubblico colto e aristocratico

Euro 1.200 - 1.600 154

FIGURINA DI LUCREZIA NAPOLI, REAL FABBRICA FERDINANDEA

1790 CIRCA

Porcellana bisquit. Marca: assente Dimensioni: altezza cm 20,5; 14,5x8,5. Conservazione: buona; mancanze minori e alla “fiaccola”

La scultura raffigura l’eroina Lucrezia, suicida per amore e fedeltà coniugale, intenta a brandire il pugnale per trapassarsi il petto

La base rettangolare è a zolla erbosa con un masso su cui

siede Lucrezia e una pergamena o un papiro con la scritta “Nihil est in”

Euro 1.000 - 1.600

ELEMENTI DI SERVIZIO DA TAVOLA INGHILTERRA, MANIFATTURA DI COALPORT (SHROPSHIRE), 1805-1815

Porcellana. Marca: assente. Conservazione: ottima; leggera felatura al bordo superiore della zuppiera; qualche insignificante segno di usura sull’oro

Lo stile di queste porcellane è fortemente influenzato dalla manifattura reale francese di Sèvres. Il motivo decorativo ricorda quello detto “Chou” del XVIII secolo, in particolare per il blu turchese dipinto a pettine. La delicata decorazione policroma è costituita da ramoscelli e bouquet di fiori estivi e insetti sparsi

Il servizio è composto da: 10 piatti fondi (diametro cm 26); 2 piatti piani (diametro cm 26,5); 1 zuppiera con présentoir (altezza cm 27,3; cm 39,5x24); 2 legumiere con coperchio (altezza cm 17,5 circa; cm 33,5x24,7); 2 vassoi ovali (cm 47,8x38,3)

Euro 800 - 1.200

OROLOGIO DA TAVOLO ART DÈCO

GERMANIA, MANIFATTURA DI NYMPHENBURG

1930 CIRCA

MODELLO DI JOSEF WACKERLE DEL 1922

Porcellana. Marca: scudo bavarese impresso; numero “663” inciso. Altezza cm 30,2 Conservazione: estesi restauri nella parte superiore a partire dall’altezza della vita Su una base sagomata è inginocchiata una figura femminile cinese con indosso un cappello, il busto nudo e un ricco drappo che le copre la vita. La donna regge un grande orologio dalle cifre romane

Lo scultore tedesco Josef Wackerle (1880-1959) collabora con la Manifattura di Porcellane di Nymphenburg, presso Monaco di Baviera, a partire dal 1905 per oltre 50 anni. Oltre alle sue famose figure da giardino in maiolica, Wackerle progettò i magnifici uccelli ornamentali per l’Esposizione Universale di Bruxelles, che ancora oggi adornano il Giardino Botanico di Nymphenburg

Euro 350 - 550

157

DODICI ECCEZIONALI PIATTI

INGHILTERRA, MANIFATTURA MINTON

ULTIMO QUARTO DEL XIX SECOLO

PER GEORGE C. SHREVE & CO., SAN FRANCISCO

Porcellana color avorio dipinta in policromia e oro. Marca: simbolo grafico con globo coronato e scritta “Mintons”, in porpora Diametro cm 24,3. Conservazione: ottima; insignificanti usure alla policromia e all’oro

Fondato nel 1852 a San Francisco, il prestigioso negozio Shreve & Co. era considerato il fornitore dei migliori prodotti di lusso della città Questi raffinati piatti ospitano al centro un paesaggio, animato da una figura femminile o da bambini, incorniciato da una riserva profilata in oro da cui fuoriescono grandi ramoscelli con fiori e foglie di rose, accompagnati da farfalle

Euro 1.600 - 2.400

158

SEI FIGURE DI GAZZE MEISSEN, METÀ DEL XX SECOLO

Porcellana. Marca: spade in blu. Altezza massima cm 54; altezza minima cm 20. Conservazione: un pezzo con mancanze al becco superiore ed insignificante salto di smalto; un pezzo con mancanza al becco superiore; piccole mancanze alla vegetazione

Su modello di J.J. Kändler, queste superbe gazze starnazzanti sono appollaiate su una base a tronco d’albero con fogliame. Hanno il corpo dipinto in bianco, nero e lumeggiature verdi, blu e marroni, e la coda sollevata

Per il modello settecentesco vedi ad esempio C.Albiker, Die Meissner Porzellantiere in 18 Jahrhundert, 1959, nn. 80-81

Euro 2.400 - 3.800

ARGENTI DA COLLEZIONE

GENOVA 10 GIUGNO 2025

Vaso biansatoArgentiere
Luigi Genazzi, Milano XX secolo

Vittorio (1797-1869) da Raineri Antonio (1765-1826)

Raineri

LIBRI RARI, STAMPE, AUTOGRAFI

GENOVA 11 GIUGNO 2025

Vittorio (1797-1869) da Raineri Antonio (1765-1826)

Raineri

COMPRARE E VENDERE

TERMINOLOGIA

Qui di seguito si precisa il significato dei termini utilizzati nelle schede delle opere in catalogo (resta inteso che detti termini, così come ogni altra indicazione o illustrazione, devono considerarsi puramente indicativi e non vincolanti, e non possono generare affidamento di alcun tipo negli offerenti e nell’acquirente):

nome artista: a nostro parere probabile opera dell’artista indicato;

attribuito a ...: è nostra opinione che possa essere opera dell’artista citato, in tutto o in parte;

bottega di / scuola di ...: a nostro parere è opera di mano sconosciuta della bottega dell’artista indicato, che può o meno essere stata eseguita sotto la direzione dello stesso o in anni successivi alla sua morte;

COMPRARE

Precede l’asta un’esposizione durante la quale l’acquirente potrà prendere visione dei lotti, constatarne l’autenticità e verificarne le condizioni di conservazione.

Il nostro personale di sala ed i nostri esperti saranno a Vostra disposizione per ogni chiarimento.

Chi fosse impossibilitato alla visione diretta delle opere può richiedere l’invio di foto digitali dei lotti a cui è interessato, accompagnati da una scheda che ne indichi dettagliatamente lo stato di conservazione. Tali informazioni riflettono comunque esclusivamente opinioni e nessun dipendente o collaboratore della Cambi può essere ritenuto responsabile di eventuali errori ed omissioni ivi contenute. Questo servizio è disponibile per i lotti con stima superiore ad € 1.000.

Le descrizioni riportate sul catalogo d’asta indicano l’epoca e la provenienza dei singoli oggetti e rappresentano l’opinione dei nostri esperti.

Le stime riportate sotto la scheda di ogni oggetto rappresentano la valutazione che i nostri esperti assegnano a ciascun lotto.

Il prezzo base d’asta è la cifra di partenza della gara ed è normalmente più basso della stima minima.

La riserva è la cifra minima concordata con il mandante e può essere inferiore, uguale o superiore alla stima riportata nel catalogo.

Le battute in sala progrediscono con rilanci dell’ordine del 10%, variabili comunque a discrezione del battitore.

Per ogni singolo lotto sono da aggiungere al prezzo di aggiudicazione i diritti di asta pari al 30% per la parte di prezzo fino a € 2.000 del 25% per la parte di prezzo eccedente € 2.000 e fino al raggiungimento di € 200.000 e del 20% per la parte di prezzo eccedente questa cifra, comprensivo dell’IVA prevista dalla normativa vigente.

Chi fosse interessato all’acquisto di uno o più lotti potrà partecipare all’asta in sala servendosi di un numero personale (valido per tutte le tornate di quest’asta) che gli verrà fornito dietro compilazione di una scheda di partecipazione con i dati personali e le eventuali referenze bancarie.

Chi fosse impossibilitato a partecipare in sala, registrandosi nell’Area My Cambi sul nostro portale www.cambiaste.com, potrà usufruire del nostro servizio di Asta Live, partecipando in diretta tramite web oppure di usufruire del nostro servizio di offerte scritte, compilando l’apposito modulo.

La cifra che si indica è l’offerta massima, ciò significa che il lotto potrà essere aggiudicato all’offerente anche al di sotto di tale somma, ma che di fronte ad un’offerta superiore verrà aggiudicato ad altro concorrente.

Le offerte, scritte e telefoniche, per lotti con stima inferiore a 300 euro, sono accettate solamente in presenza di un’offerta scritta pari alla stima minima riportata a catalogo. Sarà una delle nostre telefoniste a mettersi in contatto con voi, anche in lingua straniera, per farvi partecipare in diretta telefonica all’asta per il lotto che vi interessa; la telefonata potrà essere registrata. Consigliamo comunque di indicare un’offerta massima anche

cerchia di / ambito di ...: a nostro avviso è un’opera di mano non identificata, non necessariamente allievo dell’artista citato; seguace di / nei modi di ...: a nostro parere opera di un autore che lavorava nello stile dell’artista; stile di / maniera di ...: a nostro avviso è un’opera nello stile dell’artista indicato, ma eseguita in epoca successiva; da ...: sembrerebbe una copia di un’opera conosciuta dell’artista indicato, ma di datazione imprecisata; datato: si tratta, a nostro parere, di un’opera che appare realmente firmata e datata dall’artista che l’ha eseguita; firma e/o data iscritta: sembra che questi dati siano stati aggiunti da mano o in epoca diversa da quella dell’artista indicato;

secolo ...: datazione con valore puramente orientativo, che può prevedere margini di approssimazione; in stile ...: a nostro parere opera nello stile citato pur essendo stata eseguita in epoca successiva;

restauri: i beni venduti in asta, in quanto antichi o comunque usati, sono nella quasi totalità dei casi soggetti a restauri e integrazioni e/o sostituzioni. La dicitura verrà riportata solo nei casi in cui gli interventi vengono considerati dagli esperti della casa d’aste molto al di sopra della media e tali da compromettere almeno parzialmente l’integrità del lotto;

difetti: il lotto presenta visibili ed evidenti mancanze, rotture o usure;

elementi antichi: gli oggetti in questione sono stati assemblati successivamente utilizzando elementi o materiali di epoche precedenti.

quando si richiede collegamento telefonico, nel caso in cui fosse impossibile contattarvi al momento dell’asta.

Il servizio di offerte scritte, telefoniche e via web è fornito gratuitamente dalla Cambi ai suoi clienti ma non implica alcuna responsabilità per offerte inavvertitamente non eseguite o per eventuali errori relativi all’esecuzione delle stesse. Le offerte saranno ritenute valide soltanto se perverranno almeno 5 ore lavorative prima dell’asta.

Si rinvia per la completa disciplina delle vendite e per ogni maggiore dettaglio alle Condizioni di Vendita

VENDERE

La Cambi Casa d’Aste è a disposizione per la valutazione gratuita di oggetti da inserire nelle future vendite. Una valutazione provvisoria può essere effettuata su fotografie corredate di tutte le informazioni riguardanti l’oggetto (dimensioni, firme, stato di conservazione) ed eventuale documentazione relativa in possesso degli interessati. Su appuntamento possono essere effettuate valutazioni a domicilio.

Prima dell’asta verrà concordato un prezzo di riserva che è la cifra minima sotto la quale il lotto non potrà essere venduto. Questa cifra è strettamente confidenziale, potrà essere inferiore, uguale o superiore alla stima riportata sul catalogo e sarà protetta dal battitore mediante appositi rilanci. Qualora il prezzo di riserva non fosse raggiunto il lotto risulterà invenduto. Sul prezzo di aggiudicazione la casa d’aste tratterrà una commissione del 15% (variabile a seconda del tipo di affidamento, con un minimo di € 30) oltre all’1% come rimborso assicurativo.

Al momento della consegna dei lotti alla casa d’aste verrà rilasciata una ricevuta di deposito con le descrizioni dei lotti e le riserve pattuite, successivamente verrà richiesta la firma del mandato di vendita ove vengono riportate le condizioni contrattuali, i prezzi di riserva, i numeri di lotto ed eventuali spese aggiuntive a carico del cliente.

Prima dell’asta il mandante riceverà una copia del catalogo in cui sono inclusi gli oggetti di sua proprietà.

Dopo l’asta ogni mandante riceverà un rendiconto in cui saranno elencati tutti i lotti di sua proprietà con le relative aggiudicazioni.

Per i lotti invenduti potrà essere concordata una riduzione del prezzo di riserva concedendo il tempo necessario all’effetuazione di ulteriori tentativi di vendita da espletarsi anche a mezzo di trattativa privata. In caso contrario dovranno essere ritirati a cura e spese del mandante entro trenta giorni dalla data della vendita. Dopo tale termine verranno applicate le spese di trasporto e custodia.

In nessun caso la Cambi sarà responsabile per la perdita o il danneggiamento dei lotti lasciati a giacere dai mandanti presso il magazzino della casa d’aste, qualora questi siano causati o derivanti da cambiamenti di umidità o temperatura, da normale usura o graduale deterioramento dipendenti da interventi di qualsiasi genere compiuti sul bene da terzi su incarico degli stessi mandanti, oppure da difetti occulti (inclusi i tarli del legno).

PAGAMENTI

Dopo trenta giorni lavorativi dalla data dell’asta, fatto salvo il maggior termine per il caso di vendita di beni sottoposti al regime di tutela ex D.Lgs. 42/04, la Cambi liquiderà la cifra dovuta per la vendita per mezzo di assegno bancario da ritirare presso i nostri uffici o bonifico su c/c intestato al proprietario dei lotti, a condizione che l’acquirente abbia onorato l’obbligazione assunta al momento dell’aggiudicazione, e che non vi siano stati reclami o contestazioni inerenti i beni aggiudicati. Al momento del pagamento verrà rilasciata una fattura in cui saranno indicate in dettaglio le aggiudicazioni, le commissioni e le altre eventuali spese. In ogni caso il saldo al mandante verrà effettuato dalla Cambi solo dopo aver ricevuto per intero il pagamento dall’acquirente.

Modalità di pagamento

Il pagamento dei lotti aggiudicati deve essere effettuato entro dieci giorni dalla vendita tramite:

- contanti fino a 4.999 euro - assegno circolare intestato a: Cambi Casa d’Aste S.r.l. - bonifico bancario presso: Intesa Sanpaolo, via Fieschi 4, Genova.

IBAN: IT70J0306901400100000132706

BIC/SWIFT: BCITITMM

RITIRO

A seguito dell’integrale e tempestivo pagamento di tutto quanto dovuto a Cambi dall’acquirente, come previsto dalle Condizioni di Vendita e fatta salva la normativa in tema di tutela dei beni culturali, il ritiro dei lotti acquistati deve essere effettuato entro le due settimane successive alla vendita. Trascorso tale termine la merce potrà essere trasferita a spese e rischio dell’acquirente presso il magazzino Cambi a Genova. In questo caso verranno addebitati costi di trasporto e magazzinaggio e la Cambi sarà esonerata da ogni responsabilità nei confronti dell’aggiudicatario in relazione alla custodia, all’eventuale deterioramento o deperimento degli oggetti.

Al momento del ritiro del lotto, l’acquirente dovrà fornire un documento d’identità. Qualora fosse incaricata del ritiro dei lotti già pagati una terza persona, occorre che quest’ultima sia munita di delega scritta rilasciata dall’acquirente e di una fotocopia del documento di identità di questo.

Il personale della Cambi potrà organizzare l’imballaggio ed il trasporto dei lotti a cura, spese e rischio dell’aggiudicatario e su espressa richiesta di quest’ultimo, il quale dovrà manlevare ed esonerare la Cambi da ogni responsabilità in merito.

PERIZIE

Gli esperti della Cambi sono disponibili ad eseguire perizie scritte per assicurazioni, divisioni ereditarie, vendite private o altri scopi, dietro pagamento di corrispettivo adeguato alla natura ed alla quantità di lavoro necessario. Per informazioni ed appuntamenti rivolgersi agli uffici della casa d’aste presso il Castello Mackenzie, ai recapiti indicati sul presente catalogo.

BUYING AND SELLING

TERMINOLOGY

The following list clarifies the meaning of the terms used to describe the lots in the catalogue (it is however understood that these terms, as well as any other indication or illustration, are for illustrative purposes only and are non-binding, and shall not be the grounds for any kind of certainty in bidders and buyers):

artist name: we believe that the work was likely created by this artist;

attributed to ...: our opinion is that the work may have been created by this artist, in whole or in part;

studio of / school of ...: we think that this work was created by an unidentified person in this artist’s studio, and that it may or may not have been created with this artist’s guidance or even after the artist’s death;

BUYING

Each auction is preceded by a viewing during which the potential buyer may view the lots, ascertain their authenticity, and verify their actual conditions.

Our staff and experts are available to provide any necessary clarification.

Potential buyers who are not able to attend the viewing can request digital photos of the lots they are interested in, along with a sheet that clearly states the lots’ actual conditions. The data provided merely constitute opinions, and Cambi’s employees or collaborators shall in no case be held liable for any mistakes and omissions in said data. This service is available for lots with an estimate above € 1,000.

The descriptions in the auction catalogue state the time period and the provenance of each item and represent the views of our experts.

The estimates stated at the bottom of each item’s sheet reflect the valuations that our experts have made regarding each lot.

The starting price is the price at which bidding will start and it is generally lower than the minimum estimate.

The reserve price is the minimum price agreed upon with the consignor and it may be lower than, equal to, or higher than the estimate stated in the catalogue.

Subsequent bids in the auction hall are made with 10% increments, that may vary at the auctioneer’s discretion.

For each lot, the buyer’s premium shall be added to the hammer price; the buyer’s premium amounts to 30% for the portion of price up to € 2.000; 25% for the portion of price exceeding € 2.000 and up to € 200.000; and 20% for the portion of price exceeding € 200.000, including VAT as per applicable law.

Clients that wish to bid on one or more lots shall participate in the auction hall using a personal number (that is valid for all rounds of this auction) that is provided to them subject to the completion of a participation form stating the client’s personal data and bank references where applicable.

Potential buyers who are not able to attend in person may register in the My Cambi Area on our portal www.cambiaste. com and use our Live Auction service, which allows them to participate online in real time or to use our written bid service by filling in the relevant form.

The stated amount is the maximum bid offered by the client, meaning that the lot may be awarded to the bidder at a price lower or equal to that amount, but if there is a higher bid, the lot will be awarded to the other bidder.

All written and phone bids for lots with an estimate below € 300 are only accepted if the written offer is equal to or higher than the minimum estimate stated in the catalogue. One of our operators will contact you, in Italian or a foreign language, in order to allow you to place phone bids for the lot you are interested in in real time; the call may be recorded. In any case, we suggest placing a maximum bid in writing even when you wish to place phone bids, in the event that we are unable to

circle of / field of ...: we believe that this work was created by an unidentified person who is not necessarily a pupil of this artist;

disciple of / in the ways of ...: in our opinion, a work created by an author working in this artist’s style;

style of / manner of ...: we believe that this work is consistent with the artist’s style, but was created at a later time;

from …: this work appears to be a copy of a known piece by this artist, but the date is unspecified;

dated: in our opinion, this work appears to be actually signed and dated by the artist who created it;

inscribed signature and / or date: this information appears to have been added to the work, by a different person or in a different time compared to the artist;

… century: this date is stated merely for guidance and may allow for a certain approximation;

in style: we believe that this work is in this style despite being created at a later date;

restorations: items sold at auction, in that they are antique or in any case second-hand, have most often undergone restorations and additions and/or replacements. This specification will only be stated in those cases when the auction house’s experts deem the restorations to be more intrusive than average and if they partially or fully affect the integrity of the lot;

defects: the lot shows defects, damage or worn areas that are clearly visible and conspicuous

antique components: these items have been assembled at a later date, using components or material dating back to older times.

contact you at the time of the auction.

The written bid, phone bid, and online bid services are provided by Cambi free-of-charge; this, however, does not imply any liability for bids that may accidentally not have been placed or for any mistakes in placing them. Bids will only be deemed valid if they are received 5 business hours before the start of the auction at the latest.

For the full regulations governing the sales and for all further details, please refer to the Terms of Sale.

SELLING

Cambi Casa d’Aste is available to perform free appraisals of items that may be placed in upcoming sales. A temporary valuation may be made based on photographs equipped with all necessary information regarding the item (measurements, signatures, actual conditions) and with any relevant documentation you may have. It is possible to request an appointment for an appraisal at your place of residence.

Before the auction, a reserve price will be agreed upon; this is the minimum price below which the lot will not be sold. This amount is strictly confidential, it may be lower than, equal to or higher than the estimate stated in the catalogue, and it will be guaranteed by the auctioneer through subsequent bids. If the reserve price is not reached, the lot will remain unsold. The auction house shall withhold a commission of 15% on the hammer price (that may vary depending on the type of consignment, with a minimum of € 30) in addition to 1% as a reimbursement for insurance coverage.

Upon consignment of the lots to the auction house, a receipt of consignment will be issued, with the descriptions of the lots and the agreed reserves; the client will then be asked to sign a mandate to sell, which includes the contractual provisions, the reserve prices, the lot numbers as well as any additional expenses that shall be borne by the client.

Before the auction, the consignor will receive a copy of the catalogue which includes their items.

After the auction, each consignor will receive a report stating all of their lots and their hammer prices.

For unsold lots, a reduction of the reserve price may be agreed upon, allowing time for further sales attempts that may also be carried out through private negotiations. If the lots remain unsold, the seller shall pick them up at their own care and expense within thirty days following the date of the sale. After this time, the transportation and storage fees will apply. In no case shall Cambi be held liable for goods that are lost or damaged after being left by the consignors in the auction house’s storage, if said damage is caused by or resulting from humidity or temperature variations, normal wear and tear, or progressive deterioration arising from any actions taken by third parties appointed by the consignors, or from hidden defects (including wood-boring beetles).

PAYMENTS

Thirty business days after the date of the auction, notwithstanding the greater terms that apply to the sale of goods that fall under the precautionary regime as per Italian Leg. Dec. no. 42/04, Cambi shall pay the amount owed for the sale via a bank cheque that shall be collected at our premises or via bank transfer on an account in the name of the owner of the lots, provided that the buyer has fulfilled the obligations taken on upon being awarded the lot, and that no complaints or disputes regarding the awarded lots have arisen. Upon payment, Cambi will issue an invoice stating the details of the hammer prices, commissions, and any other expenses. In any case, Cambi will make its payment to the consignor only after having received full payment by the buyer.

Methods of payment

All awarded lots must be paid for within ten days after the sale, via:

- in cash up to € 4.999

- banker’s draft made out to:

Cambi Casa d’Aste S.r.l.

- bank transfer to:

Intesa Sanpaolo, via Fieschi 4, Genoa.

IBAN: IT70J0306901400100000132706

BIC/SWIFT: BCITITMM

COLLECTION

Following the full and timely payment of all amounts owed to Cambi by the buyer, as provided for in the Terms of Sale and notwithstanding the regulations on the preservation of cultural heritage, the purchased lots must be collected within two weeks following the sale. After said time limit, the goods may be transferred, at the buyer’s own risk and expense, to Cambi’s storage area in Genoa. In this event, the fees for transportation and storage will be charged to the buyer and Cambi shall not be held liable towards the buyer with regards to the custody and the potential deterioration or spoilage of the goods.

Upon collecting the lots, the buyer shall provide their ID. If a third person is entrusted with collecting the purchased lots, this person needs to have a proxy written by the buyer and a copy of the buyer’s ID.

Cambi’s staff may arrange for the lots to be packaged and transported at the buyer’s own risk, care and expense and upon the buyer’s explicit request; the buyer shall indemnify and hold harmless Cambi from any liability arising thereof.

VALUTATIONS

Cambi’s experts are available to perform comprehensive written valuations for insurance, inheritance, private sales, or other purposes, against payment of an adequate fee with regards to the nature and the amount of work required.

For further information and appointments, please contact the auction house’s offices at Castello Mackenzie, via the mans of contact stated in this catalogue.

CONDIZIONI DI VENDITA

La Cambi Casa d’Aste S.r.l. sarà di seguito denominata “Cambi”.

1 Le vendite si effettuano al maggior offerente. La Cambi agisce in qualità di mandataria in nome proprio e per conto di ciascun venditore dei lotti. La vendita di ciascuno dei lotti deve considerarsi avvenuta direttamente tra il venditore e l’acquirente (ossia chi, tra i soggetti che abbiano presentato offerte per l’acquisto di uno stesso lotto, abbia offerto il prezzo di aggiudicazione più alto e sia stato dichiarato aggiudicatario del lotto medesimo); ne consegue che la Cambi non assume nei confronti degli acquirenti o di terzi in genere alcuna responsabilità diretta rispetto alla vendita dei lotti, e ogni responsabilità, anche ex artt. 1476 ss. cod. civ., continua a gravare in capo ai venditori dei lotti. Il colpo di martello del Direttore della venditac.d. banditore - determina la conclusione del contratto di compravendita del lotto tra il venditore e l’acquirente, nonché l’obbligo dell’acquirente di pagare a Cambi l’intero ammontare dovuto per l’aggiudicazione del lotto, incluso il prezzo di aggiudicazione e i diritti d’asta qui previsti (v. art. 13). Resta espressamente previsto che la compravendita si intenderà perfezionata a tutti gli effetti e la proprietà del lotto aggiudicato passerà in capo all’acquirente solo a seguito dell’integrale pagamento a Cambi di tutto quanto dovuto dall’acquirente in forza delle presenti condizioni (salvo le eventuali diverse disposizioni di cui al D.Lgs. n. 42/04, anche in tema di prelazione dello Stato; si rinvia anche al successivo art. 15).

2 I lotti posti in vendita sono da considerarsi come beni usati forniti come pezzi d’antiquariato e come tali non qualificabili come “prodotto” secondo la definizione di cui all’art. 3 lett. e) del Codice del consumo (D.Lgs. 6.09.2005 n. 206).

3 L’asta sarà preceduta da un’esposizione dei lotti, durante la quale Cambi (tramite il Direttore della vendita o i suoi incaricati) sarà a disposizione per ogni chiarimento; su richiesta è possibile ottenere da Cambi un condition report del lotto oggetto di interesse (tale servizio è garantito esclusivamente per i lotti con stima superiore a € 1.000). L’esposizione ha lo scopo di permettere, a chi abbia interesse a partecipare all’asta, un esame attento e approfondito circa l’autenticità, lo stato di conservazione, la provenienza, il tipo e la qualità degli stessi, su cui esclusivamente gli offerenti e l’acquirente assumono ogni rischio e responsabilità, anche per gli effetti di cui all’art. 1488, c. 2, c.c.. Dopo l’aggiudicazione né Cambi né i venditori potranno essere ritenuti responsabili per eventuali vizi dei lotti, relativi tra l’altro allo stato di conservazione, all’errata attribuzione, all’autenticità, alla provenienza, al peso o alla mancanza di qualità dei lotti. A tal fine gli offerenti e l’acquirente rinunciano espressamente alla garanzia di cui all’art. 1490 c.c., liberando Cambi da ogni relativa responsabilità; per l’effetto né Cambi, né il suo personale e i suoi collaboratori e consulenti, potranno rilasciare una qualsiasi valida garanzia in tal senso. L’interessato all’acquisto di un lotto si impegna, quindi, prima di partecipare all’asta, ad esaminarlo approfonditamente, eventualmente anche con la consulenza di un esperto o di un restauratore di sua fiducia, per accertarne tutte le suddette caratteristiche, assumendo esclusivamente a proprio carico ogni responsabilità e rischio circa l’acquisto e le caratteristiche del lotto, che in caso di aggiudicazione si intenderà acquistato come visto e piaciuto.

La formulazione di una offerta per l’acquisto di uno o più lotti vale quale espressa dichiarazione dell’offerente di aver esaminato e preso piena visione dei lotti e di accettarne incondizionatamente l’eventuale aggiudicazione, nello stato di fatto e di diritto in cui ciascun lotto si trova, anche a prescindere dalla relativa descrizione da parte di Cambi.

4 I lotti posti in asta sono venduti nello stato in cui si trovano al momento dell’esposizione, con ogni relativo difetto ed imperfezione quali rotture, restauri, mancanze o sostituzioni. Tali caratteristiche, anche se non espressamente indicate sul catalogo, non possono essere considerate determinanti per contestazioni sulla vendita.

I beni di antiquariato per loro stessa natura possono essere stati oggetto di restauri o sottoposti a modifiche di vario genere, quale ad esempio la sovrapitturazione: interventi di tale tipo non possono mai essere considerati vizi occulti o contraffazione di un lotto. Per quanto riguarda i beni di natura elettrica o meccanica, questi non sono verificati prima

della vendita e sono acquistati dall’acquirente a suo rischio e pericolo. I movimenti degli orologi sono da considerarsi non revisionati. 5 Cambi agisce in qualità di mandataria del venditore ed è esente da qualsiasi responsabilità in ordine alla provenienza e descrizione dei lotti nei cataloghi, nelle brochure, nei condition report, e in qualsiasi altro materiale illustrativo; tali descrizioni, così come ogni altra indicazione o illustrazione, devono considerarsi puramente indicative (ai soli fini della identificazione dei lotti), e non precise sullo stato di fatto e di diritto dei lotti, né vincolanti per Cambi (potendo anche essere oggetto di revisione prima che il lotto sia posto in vendita), e non possono generare affidamento di alcun tipo negli offerenti e nell’acquirente. Cambi non potrà essere ritenuta responsabile di errori ed omissioni relativi a tali descrizioni e la stessa non rilascia alcuna garanzia (diretta o indiretta) circa lo stato, l’attribuzione, l’autenticità, la provenienza dei lotti, il cui unico garante e responsabile resta unicamente il venditore, anche verso gli offerenti e l’acquirente. Per l’effetto gli offerenti e l’acquirente esonerano espressamente Cambi da qualunque responsabilità circa lo stato, l’attribuzione, l’autenticità, la provenienza e la descrizione dei lotti. In ogni caso, laddove fossero accertate responsabilità della mandataria, Cambi potrà rimborsare all’acquirente (previa necessaria restituzione del lotto contestato nel medesimo stato di fatto e di diritto del momento dell’aggiudicazione) il solo importo corrispondente a quello già incassato dall’acquirente a titolo di diritti d’asta (v. art. 13) per il lotto oggetto di contestazione, con rinuncia sin d’ora dell’acquirente a qualunque ulteriore pretesa verso Cambi a qualunque titolo, e fermo restando il diritto dell’acquirente di agire direttamente nei confronti del venditore per il maggior danno e ogni altra eventuale pretesa (a tal fine, su richiesta dell’acquirente, Cambi potrà fornire il nominativo e i contatti del venditore).

6 Per i dipinti antichi e del XIX secolo si certifica soltanto l’epoca in cui l’autore attribuito è vissuto e la scuola cui esso è appartenuto. Le opere dei secoli XX e XXI (arte moderna e contemporanea) sono, solitamente, accompagnati da certificati di autenticità e altra documentazione espressamente citata nelle relative schede. Nessun diverso certificato, perizia od opinione, richiesti o presentati a vendita avvenuta, potrà essere fatto valere quale motivo di contestazione dell’autenticità di tali opere. È inoltre esclusa qualunque contestazione relativa alle cornici, laddove le stesse siano presentate come meramente facenti parte di un dipinto e pertanto prive di valore autonomo. In questi casi, ogni rischio e pericolo al riguardo è esclusivamente a carico dell’acquirente.

7 Tutte le informazioni sui punzoni dei metalli, sulla caratura ed il peso dell’oro, dei diamanti e delle pietre di colore sono da considerarsi puramente indicative e approssimative e la Cambi non potrà essere ritenuta responsabile per eventuali errori contenuti nelle suddette informazioni e per le falsificazioni ad arte degli oggetti preziosi. La Cambi non garantisce i certificati eventualmente acclusi ai preziosi eseguiti da laboratori gemmologici indipendenti, anche se riferimenti ai risultati di tali esami potranno essere citati a titolo informativo per gli acquirenti.

8 Per quanto riguarda libri, manoscritti, stampe e altri beni cartacei, non si accettano contestazioni relative a danni alla legatura, macchie, fori di tarlo, carte o tavole rifilate e ogni altro difetto che non leda la completezza del testo e/o dell’apparato illustrativo; né per mancanza di indici di tavole, fogli bianchi, inserzioni, supplementi e appendici successivi alla pubblicazione dell’opera.

In assenza della sigla “O.C.” si intende che l’opera non è stata collazionata e non ne è pertanto garantita la completezza.

9 Ogni contestazione degli aggiudicatari/acquirenti, da decidere innanzitutto in sede scientifica fra un consulente della Cambi ed un esperto di pari qualifica designato dall’aggiudicatario/acquirente, dovrà essere fatta valere in forma scritta a mezzo di raccomandata a/r da ricevere entro il termine essenziale di quindici giorni dall’aggiudicazione. Decorso tale termine cesserà comunque ogni responsabilità di Cambi. Un reclamo riconosciuto valido da Cambi porta al semplice rimborso da parte di Cambi della sola somma effettivamente pagata a titolo di diritti di asta (art.

13) dall’aggiudicatario/acquirente e incassata da Cambi, a fronte della necessaria restituzione del lotto contestato nel medesimo stato di fatto e di diritto del momento dell’aggiudicazione, esclusa e rinunciata sin d’ora ogni altra pretesa dell’aggiudicatario/acquirente verso Cambi, a qualunque titolo. Resta inteso che l’aggiudicatario/ acquirente potrà far valere unicamente e direttamente nei confronti del venditore ogni eventuale ulteriore pretesa e diritto, inclusa la restituzione del prezzo di aggiudicazione pagato (a tal fine, su richiesta dell’acquirente, Cambi potrà fornire il nominativo e i contatti del venditore). In caso di contestazioni fondate ed accettate dalla Cambi relativamente ad oggetti falsificati ad arte, purché l’acquirente sia in grado di riconsegnare il lotto libero da rivendicazioni o da ogni pretesa da parte di terzi ed il lotto sia nelle stesse condizioni in cui si trovava alla data della vendita, la Cambi potrà, a sua discrezione, annullare la vendita e rivelare all’aggiudicatario che lo richieda il nome del venditore, dandone preventiva comunicazione a quest’ultimo. Anche in questo caso, a fronte della necessaria restituzione del lotto contestato nel medesimo stato di fatto e di diritto del momento dell’aggiudicazione, Cambi restituirà all’aggiudicatario la sola somma effettivamente pagata a titolo di diritti di asta (art. 13) e incassata da Cambi, esclusa e rinunciata ogni altra pretesa dell’aggiudicatario verso Cambi. Resta inteso che l’aggiudicatario potrà far valere unicamente e direttamente nei confronti del venditore ogni eventuale ulteriore pretesa e diritto, inclusa la restituzione del prezzo di aggiudicazione pagato (a tal fine, su richiesta dell’acquirente, Cambi potrà fornire il nominativo e i contatti del venditore). La Cambi non effettuerà il rimborso all’acquirente qualora la descrizione del lotto nel catalogo fosse conforme all’opinione generalmente accettata da studiosi ed esperti alla data della vendita o indicasse come controversa l’autenticità o l’attribuzione del lotto, nonchè se alla data della pubblicazione del lotto la contraffazione potesse essere accertata soltanto svolgendo analisi difficilmente praticabili, o il cui costo fosse irragionevole, o che avrebbero potuto danneggiare e comunque comportare una diminuzione di valore del lotto.

10 Il Direttore della vendita può accettare commissioni di acquisto delle opere a prezzi determinati, su preciso mandato, nonchè formulare offerte per conto terzi. Durante l’asta è possibile che vengano fatte offerte per telefono le quali sono accettate a insindacabile giudizio della Cambi e trasmesse al Direttore della vendita a rischio dell’offerente. Tali collegamenti telefonici potranno essere registrati. In caso di partecipazione all’asta via telefono o internet, gli offerenti e l’aggiudicatario esonerano Cambi da ogni responsabilità in caso di eventuali problematiche tecniche o di altro genere che possano non consentire la loro piena partecipazione all’asta (a titolo esemplificativo, in caso di interruzioni della comunicazione, problemi di linea, irreperibilità - per qualunque causa) e assumono ogni rischio circa l’eventuale mancata aggiudicazione di uno o più lotti.

11 I lotti sono aggiudicati dal Direttore della vendita, il quale avrà la più ampia e insindacabile discrezionalità nella gestione e conduzione dell’asta, e venduti al migliore offerente, al prezzo più alto tra le offerte pervenute; in caso di contestazione su di un’aggiudicazione, l’oggetto disputato viene rimesso all’incanto nella seduta stessa, sulla base dell’ultima offerta raccolta. Cambi potrà non procedere all’aggiudicazione e/o ritirare dall’asta i lotti per i quali la migliore offerta tra quelle ricevute non abbia almeno raggiunto il prezzo minimo di riserva concordato con il venditore; in tal caso i lotti si intenderanno comunque non aggiudicati da alcuno degli offerenti. Qualunque rischio per perdita o altri danni ai lotti aggiudicati si trasferirà all’acquirente dal momento dell’aggiudicazione. Lo stesso Direttore della vendita può inoltre, a sua assoluta discrezione ed in qualsiasi momento dell’asta: ritirare un lotto, fare offerte consecutive o in risposta ad altre offerte nell’interesse del venditore fino al raggiungimento del prezzo di riserva, nonchè adottare qualsiasi provvedimento che ritenga adatto alle circostanze, come abbinare o separare i lotti o eventualmente variare l’ordine della vendita. In caso di parità tra una offerta scritta e una offerta in sala o da remoto, sarà preferita l’offerta scritta; in caso di parità tra offerte scritte, sarà preferita quella antecedente.

Qualora un’offerta da remoto dovesse pervenire in sostanziale contestualità con il colpo di martello e/o l’aggiudicazione

di un lotto, anche in considerazione del possibile ritardo tecnico che può derivare dalla partecipazione all’asta da remoto, il Direttore della vendita potrà revocare la eventuale precedente aggiudicazione, riaprire la gara d’asta e procedere alla nuova aggiudicazione del lotto in questione.

12 Per partecipare alla vendita in asta gli interessati dovranno preventivamente (entro n. 5 ore prima dell’inizio dell’asta; oppure, solo per coloro che saranno presenti nella sala aste durante la vendita, fino a n. 1 ora prima dell’inizio dell’asta) compilare, sottoscrivere e consegnare a Cambi la c.d. scheda di offerta (presente anche all’interno del catalogo dell’asta, sul sito internet di Cambi e presso i locali ove si svolgerà l’asta), allegando a questa anche un proprio valido documento di identità. Con la sottoscrizione della scheda di offerta i partecipanti all’asta si obbligano irrevocabilmente ad acquistare i lotti indicati al prezzo offerto e accettano espressamente anche il contenuto delle presenti Condizioni di Vendita, senza riserva alcuna. Il giorno dell’asta, prima dell’ingresso in sala, i clienti che intendono concorrere all’aggiudicazione di qualsivoglia lotto, dovranno richiedere l’apposito “numero personale” che verrà consegnato dal personale della Cambi previa comunicazione da parte dell’interessato delle proprie generalità ed indirizzo, con esibizione e copia del documento di identità; potranno inoltre essere richieste allo stesso referenze bancarie od equivalenti garanzie per il pagamento del prezzo di aggiudicazione e dei diritti di asta. Al momento dell’aggiudicazione, chi non avesse già provveduto, dovrà comunque comunicare alla Cambi le proprie generalità ed indirizzo. La Cambi si riserva il diritto unilaterale e insindacabile di negare a chiunque, a propria discrezione, l’ingresso nei propri locali e/o la partecipazione all’asta, nonchè di rifiutare le offerte di soggetti non già conosciuti da Cambi o non graditi (con ciò intendendosi anche chiunque abbia già partecipato a un’asta di Cambi e abbia tardato o mancato il pagamento di quanto dovuto a seguito di aggiudicazione); Cambi potrà nel caso valutare la partecipazione all’asta qualora sia lasciato un adeguato deposito ad intera copertura del prezzo dei lotti oggetto di interesse o fornita altra adeguata garanzia o prova dei fondi necessari.

In seguito al mancato o ritardato pagamento da parte di un offerente, la Cambi potrà rifiutare qualsiasi offerta fatta dallo stesso o da suo rappresentante nel corso di successive aste.

13 Per ogni singolo lotto aggiudicato, l’aggiudicatario dovrà versare a Cambi sia il prezzo di aggiudicazione del lotto, sia i diritti di asta (comprensivi dell’IVA, ove prevista per legge) pari al: (i) 30% per la parte di prezzo fino a € 2.000,00; (ii) 25% per la parte di prezzo eccedente € 2.000,00 e fino al raggiungimento di € 200.000,00; (iii) 20% per la parte di prezzo eccedente € 200.000,00. L’aggiudicatario sarà altresì tenuto a versare a Cambi gli eventuali ulteriori oneri e spese, ove previsto dalle presenti Condizioni di Vendita.

14 L’acquirente dovrà completare l’intero pagamento dovuto a Cambi, prima di poter ritirare i lotti aggiudicati, entro e non oltre il termine essenziale di cinque giorni dalla aggiudicazione (termine che rimarrà sospeso, nei casi in cui fosse applicabile il D.Lgs. n. 42/2004, Codice dei Beni Culturali, per la durata di legge in materia di prelazione; v. successivo art. 15). Il ritiro dei lotti aggiudicati dovrà essere effettuato entro il termine essenziale di due settimane successive alla aggiudicazione (termine che rimarrà sospeso, nei casi in cui fosse applicabile il D.Lgs. n. 42/2004, Codice dei Beni Culturali, per la durata di legge in materia di prelazione; v. successivo art. 15), restando inteso che l’acquirente potrà ottenere la consegna dei lotti aggiudicati solamente a seguito dell’esatto e completo pagamento alla Cambi del complessivo dovuto e previsto a qualunque titolo dalle presenti Condizioni di Vendita. In caso di mancato pagamento, in tutto o in parte, dell’ammontare totale dovuto dall’aggiudicatario entro il predetto termine, i lotti non saranno consegnati all’aggiudicatario e la Cambi avrà diritto, a propria discrezione, di: a) risolvere l’aggiudicazione e la vendita dei corrispondenti Lotti, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 1456 c.c.., e restituire il bene al mandante; in tal caso l’aggiudicatario dovrà versare a Cambi, a titolo di penale, l’importo corrispondente ai diritti di asta di cui al superiore art. 13 calcolati sul prezzo

di aggiudicazione, salvo l’eventuale maggior danno; oppure b) agire in via giudiziale per ottenere l’esecuzione coattiva dell’obbligo d’acquisto del lotto aggiudicato e di pagamento in favore di Cambi; oppure c) vendere il lotto tramite trattativa privata o in aste successive, per conto ed a spese dell’aggiudicatario, ai sensi dell’art. 1515 cod. civ., soddisfandosi sul futuro prezzo di vendita, salvo in ogni caso il diritto al pagamento dell’eventuale maggior credito e al risarcimento dei danni. Decorsi i termini di cui sopra senza il pieno adempimento dell’aggiudicatario, la Cambi sarà comunque esonerata da ogni responsabilità nei confronti dell’aggiudicatario in caso di perdita, danni o furti (totali o parziali) del lotto aggiudicato successivi ai predetti termini, rinunciando sin d’ora l’aggiudicatario a qualunque diritto e pretesa verso Cambi. In ogni caso Cambi avrà diritto al pagamento da parte dell’aggiudicatario, per ogni singolo lotto, dei relativi diritti di custodia, oltre a eventuali rimborsi di spese per trasporto e magazzino, come da tariffario a disposizione dei richiedenti.

15 Ciascun acquirente sarà tenuto, per i lotti sottoposti al procedimento di dichiarazione di interesse culturale (c.d. “notifica”) ex artt. 13 e ss. D.Lgs. n. 42/2004 (Codice dei Beni Culturali) o al regime cautelare conseguente all’avvio del procedimento di “notifica” (artt. 14 e ss. D.Lgs. n. 42/04), all’osservanza di tutte le disposizioni di cui al Codice dei Beni Culturali e di ogni altra normativa applicabile anche in materia doganale, valutaria e tributaria. È esclusivo onere dell’acquirente verificare le eventuali restrizioni alla circolazione (anche interna) e/o all’esportazione dei lotti aggiudicati, ovvero le eventuali licenze/ attestati richiesti dalla legge o titoli equipollenti (emessi o da emettere), con espresso esonero di ogni eventuale obbligo e/o responsabilità in capo a Cambi. Cambi comunicherà gli eventuali lotti in regime di temporanea importazione sul territorio italiano da parte di un venditore estero.

In caso di esercizio del diritto di prelazione ai sensi degli artt. 60 e ss., D.Lgs. n. 42/2004, oppure di acquisto coattivo ai sensi dell’art. 70 della stessa legge, l’aggiudicatario non potrà pretendere alcunché, a qualunque titolo, da Cambi e/o dal venditore.

In caso di acquisto coattivo ai sensi dell’art. 70 D.Lgs. n. 42/2004, resterà comunque fermo e impregiudicato il diritto della Casa d’Aste di ottenere il pagamento dei diritti di asta da parte dell’aggiudicatario. Taluni lotti potrebbero essere stati già oggetto di dichiarazione di interesse culturale da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ai sensi dell’art. 13 del Codice dei Beni Culturali. In tal caso - o nel caso in cui in relazione ai lotti sia stato avviato il procedimento di dichiarazione di interesse culturale ai sensi dell’art. 14 del Codice dei Beni Culturali – Cambi ne darà comunicazione in catalogo e/o mediante un annuncio del Direttore della vendita prima che i lotti in questione siano offerti in vendita. Nel caso in cui i lotti siano stati oggetto di dichiarazione di interesse culturale o di avvio del procedimento di dichiarazione di interesse culturale precedentemente alla aggiudicazione, il venditore provvederà a denunciarne la vendita al Ministero competente ex art. 59 Codice dei Beni Culturali. La vendita dei lotti, in caso di beni “notificati”, sarà sospensivamente condizionata al mancato esercizio da parte del Ministero competente del diritto di prelazione nel termine di legge (sessanta giorni dalla data di ricezione della denuncia, ovvero nel termine maggiore di centottanta giorni di cui all’art. 61 comma II del Codice dei Beni Culturali). In pendenza del termine per l’esercizio della prelazione i lotti non potranno essere consegnati all’acquirente in base a quanto stabilito dall’art. 61 del Codice dei Beni Culturali. In ogni caso, resta inteso che l’eventuale dichiarazione di interesse culturale (o anche solo l’avvio del relativo procedimento) che dovesse intervenire successivamente al momento della aggiudicazione non potrà inficiare o invalidare l’aggiudicazione, né l’obbligo di pagamento in favore di Cambi, né in generale la compravendita dei lotti aggiudicati.

La spedizione dei lotti all’estero è subordinata all’ottenimento di un attestato di libera circolazione o di una dichiarazione di valore (cd. DVAL), sulla base del Codice dei Beni Culturali e successive disposizioni, ove applicabile. L’ottenimento dei documenti necessari per l’esportazione dei lotti è di responsabilità esclusiva dell’acquirente. In ogni caso Cambi non sarà ritenuta responsabile in merito a qualunque sorta

di problematica inerente la procedura di esportazione, incluso il ritardo o il diniego dell’ottenimento della documentazione necessaria per l’esportazione dei Lotti, i cui tempi e valutazioni dipendono esclusivamente dall’Ufficio Esportazione competente.

La Cambi non assume alcuna responsabilità nei confronti dell’acquirente in ordine ad eventuali restrizioni all’esportazione dei lotti aggiudicati, ne’ in ordine ad eventuali procedure, licenze o attestati che lo stesso debba ottenere in base alla legislazione italiana.

16 I clienti si impegnano a fornire copia del proprio documento di identità e tutte le informazioni necessarie ed aggiornate per consentire alla Cambi di adempiere agli obblighi di adeguata verifica della clientela, ai sensi e per gli effetti dell’art. 22 D. Lgs n. 231/2007 (Decreto Antiriciclaggio). Il perfezionamento delle operazioni sarà subordinato al rilascio da parte dei clienti delle informazioni richieste per l’adempimento dei suddetti obblighi. Come previsto dall’art. 42 D. Lgs n. 231/07, pertanto, la Cambi si riserva la facoltà di astenersi e non concludere l’operazione nel caso di impossibilità oggettiva di effettuare l’adeguata verifica della clientela.

17 Per ogni lotto contenente materiali appartenenti a specie protette come, ad esempio, corallo, avorio, tartaruga, coccodrillo, ossi di balena, corni di rinoceronte, etc., è necessaria una licenza di esportazione CITES rilasciata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Si invitano i potenziali acquirenti ad informarsi presso il Paese di destinazione sulle leggi che regolano tali importazioni.

18 Il diritto di seguito verrà posto a carico del venditore ai sensi dell’art. 152 della L. 22.04.1941 n. 633, come sostituito dall’art. 10 del D.Lgs. 13.02.2006 n. 118, ove applicabili.

19 I valori di stima indicati nel catalogo sono espressi in euro e costituiscono una mera indicazione e non possono determinare alcun affidamento negli offerenti e negli aggiudicatari. Tali valori possono essere uguali, superiori o inferiori ai prezzi di riserva dei lotti concordati con i venditori.

20 Le presenti Condizioni di Vendita sono regolate dalla legge italiana e sono integralmente accettate, senza alcuna riserva, da tutti i soggetti partecipanti alla vendita all’asta (anche da remoto, via telefono, via internet, mediante applicazioni). In caso di traduzione in altra lingua delle Condizioni di Vendita, prevarranno e resteranno valide e vincolanti le Condizioni di Vendita nel testo in lingua italiana.

Per qualsiasi controversia relativa all’attività di vendita all’asta presso la Cambi è stabilita la competenza esclusiva del Foro di Genova, ogni altro Foro escluso.

21 I dati forniti da coloro che parteciperanno all’asta sono trattati in conformità alla vigente normativa sulla tutela della riservatezza dei dati personali (c.d. Privacy), come da apposita informativa rilasciata da Cambi. Ai sensi dell’art. 13 del regolamento UE 679/2016 (GDPR), la Cambi, nella sua qualità di titolare del trattamento, informa che i dati forniti verranno utilizzati, con mezzi cartacei ed elettronici, per poter dare piena ed integrale esecuzione agli obblighi contrattuali tra le parti, ai contratti di compravendita stipulati dalla stessa società, nonchè per il perseguimento di ogni altro servizio inerente l’oggetto sociale della Cambi. Per dare esecuzione ai contratti il conferimento dei dati è obbligatorio, mentre per altre finalità è facoltativo e sarà richiesto con opportune modalità.

Per prendere visione dell’informativa estesa si faccia riferimento alla privacy policy sul sito web www.cambiaste. com.

La registrazione alle aste consente alla Cambi – salvo rinuncia degli interessati - di inviare i cataloghi delle aste successive ed altro materiale informativo relativo all’attività della stessa.

22 Qualsiasi comunicazione inerente alla vendita dovrà essere effettuata mediante posta elettronica certificata oppure lettera raccomandata A.R. indirizzata alla: Cambi Casa d’Aste S.r.l.

Castello Mackenzie

Mura di S. Bartolomeo n. 16 16122, Genova

CONDITIONS OF SALE

Cambi Casa d’Aste S.r.l. shall hereinafter be referred to as “Cambi”.

1 Sales are made to the highest bidder. Cambi acts as a representative agent in the name and on behalf of each consignor of lots. The sale of each lot shall be considered as done between the seller and the buyer (the person who has placed the highest bid out of all the subjects placing bids on a single lot, who is therefore declared to be the successful bidder) directly; this implies that Cambi does not take on any direct liability towards buyers or other third parties arising out of the sale of the lots, and any and all liabilities, including those under Articles 1476 et seq. of the Italian Civil Code, shall be borne by the sellers of the lots. The sales director (so-called auctioneer)’s hammer determines the conclusion of the sales agreement between the seller and the buyer, as well as the buyer’s liability to pay to Cambi the full amount owed for the lot, which includes the hammer price and the buyer’s premium set forth herein (Art. 13). It is expressly stipulated that the sale shall be considered as completed for all purposes, and ownership of the purchased lot shall be transferred to the buyer, only upon full payment to Cambi of all the amounts owed by the buyer pursuant to these terms of sale (notwithstanding any differing provisions set forth by Italian Legislative Decree No. 42/04, including those on the subject of the State’s right of first refusal; please also refer to Article 15 below).

2 The lots put up for sale shall be considered as used goods provided as antiques and as such do not qualify as “products” pursuant to the definition stated in Article 3 letter e) of the Italian Consumer Code (Legislative decree 6.09.2005 n. 206).

3 The auction is preceded by a viewing during which Cambi (via the Auctioneer or other appointees) shall be available to provide any necessary clarification; upon request, Cambi may provide a condition report for the relevant lot (this service is only guaranteed for lots with an estimate value above 1,000€). The viewing’s purpose is to allow potential buyers to carefully and thoroughly examine the authenticity, the state of conservation, provenance, type, and quality of the lots, regarding which only the bidders and the buyer take on any and all risks and liabilities, including those relating to Article 1488, c. 2 of the Italian Civil Code. After the sale, neither Cambi nor the sellers shall be held responsible for any vices in the lots, pertaining, among other things, the state of conservation, misattribution, authenticity, provenance, weight or lack of quality in the lots. To this end, the bidders and the buyers expressly waive the warranty set forth in Article 1490 of the Civil Code, indemnifying Cambi from any liability; to this effect, neither Cambi, nor its staff and consultants, shall issue any valid warranty in this regard.

The potential buyer thus undertakes to examine the lot thoroughly before participating in the auction, consulting a trusted expert or restorer if necessary, in order to ascertain all the aforementioned characteristics, fully and exclusively taking on any and all risks and liabilities regarding the purchase of the lot and its features, which, in case of purchase, shall be deemed to have been sold on an “as seen” basis.

A bid placed for the purchase of one or more lots acts as an express declaration that the bidder has seen and examined the lots and accepts to purchase them unconditionally, in the actual condition and legal status in which each lot is, regardless of the description thereof provided by Cambi.

4 The auctioned lots are sold in the condition they are in at the time of the viewing, with all the defects and flaws they may have such as parts that have been broken, restored, replaced or are missing. These features, even when they are not expressly stated in the catalogue, shall not be considered to be decisive regarding disputes on the sale. Antique goods, by their very nature, may have been subject to restorations or changes of various types, such as overpainting; this kind of intervention can never be considered as hidden defects or counterfeit of a lot. As for electrical or mechanical goods, they are not verified before

the sale and are purchased by the buyer at their own risk. Watch movements shall be considered as not inspected.

5 Cambi acts a representative agent of the seller and is exempt from any and all liabilities regarding the provenance and description of the lots in the catalogues, brochures, condition reports, or any other collateral; these descriptions, as well as all other statements or depictions, shall be considered as merely indicative (with the sole purpose of identifying the lots) and not exact descriptions of the actual condition and legal status of the lots, nor shall they be binding for Cambi (as they may be subject to changes before the lot is put up for sale), nor can they be the grounds for any kind of guarantee towards the bidders and the buyer. Cambi shall not be held responsible for any errors and omissions relating to such descriptions, and it disclaims any and all (express or implied) warranties as to the condition, attribution, authenticity, or provenance of the lots, regarding which the seller is solely responsible, including towards the bidders and the buyers. To this effect, the bidders and the buyer expressly release Cambi from any liability regarding the condition, attribution, authenticity, provenance and description of the lots. In any case, in the event that the representative agent’s responsibility in said matters are established, Cambi may reimburse to the buyer (after the contested lot has been returned in the same actual condition and legal status it was in at the time of the sale) only the amount corresponding to the amount that has been received by the buyer for the buyer’s premium (Art. 13) for the contested lot, and the buyer waives, with immediate effect, the rights to any further claim against Cambi in any capacity whatsoever, and without prejudice to the buyer’s right to take direct action against the seller for further damages and any other claims (to this purpose, at the buyer’s request, Cambi may provide the seller’s name and contact information).

6 For antique and 19th century paintings, only the lifetime of the attributed author and the school to which the author belonged are certified. Works from the 20th and 21st century (modern and contemporary art) usually come with certificates of authenticity and any other documents mentioned in each lot’s file. No other certificates, reports or assessments, requested or presented after the sale, shall make up the grounds for a dispute regarding authenticity. Furthermore, any dispute regarding the frames is excluded, where the frames are only presented as being part of the painting and thus have no independent value. In these cases, any risk and danger regarding this is borne by the buyer exclusively.

7 All information regarding metal punches, gold carat and on the weight of gold, diamonds and coloured stones are approximate and given for indication purposes only, and Cambi shall not be held liable for any mistakes in said information or for the artful forgery of valuable goods. Cambi does not guarantee for any certificates attached to the valuables for assessments performed by independent gemmology laboratories, although such assessments may be referred to for the buyers’ information.

8 As to books, manuscripts, prints, and other paper assets, no complaints shall be accepted with regards to damage to the binding, stains, insect holes, cropped or cut edges and any other defect that does not affect the completeness of the text and/or the illustrations; nor for the lack of tables of contents, or white pages, inserts, additions and appendixes made after the work’s publication. If the item does not have the letters “O.C.” on it, it is understood that the piece has not been collated, hence it is not guaranteed as complete.

9 Any complaint put forth by the successful bidders/ buyers, that shall first of all be settled scientifically between a consultant appointed by Cambi and an equally qualified expert chosen by the successful bidder/buyer, shall be filed in writing via registered letter with return receipt within fifteen days from the sale. After such term, Cambi’s liability ceases to exist. A complaint acknowledged as valid by Cambi shall lead to the mere reimbursement by Cambi of

the amount actually paid by the successful bidder/buyer for the buyer’s premium (Art. 13) and received by Cambi, when the contested lot is returned in the same actual condition and legal status it was in at the time of the sale, and the successful bidder/buyer shall have no further pretenses towards Cambi at no title whatsoever. It is understood that the successful bidder/buyer may only put forth any further claims and complaints directly towards the seller, including reimbursing the paid hammer price (to this end, upon the buyer’s request, Cambi may provide the seller’s name and contact information).

In case of valid complaints acknowledged by Cambi regarding counterfeited items, provided that the buyer is in the position to return the lot with no claims or pretenses by third parties and that the lot is in the same conditions it was in on the date of the sale, Cambi may, at its sole discretion, annul the sale and reveal the seller’s name to the buyer, upon the buyer’s request and after giving notice of this to the seller. In this case, too, provided that the contested lot is returned in the same actual condition and legal status it was in at the time of the sale, Cambi shall reimburse to the successful bidder only the amount actually paid for the buyer’s premium (Art. 13) and received by Cambi, and the successful bidder/buyer shall have no further pretenses towards Cambi at no title whatsoever. It is understood that the successful bidder/buyer may only put forth any further claims and complaints directly towards the seller, including reimbursing the paid hammer price (to this end, upon the buyer’s request, Cambi may provide the seller’s name and contact information).

Cambi shall not reimburse the buyer if the lot description in the catalogue is consistent with the opinion generally accepted by scholars and experts at the date of the sale, or if it states that the lot’s authenticity or attribution are uncertain, or if at the date of the lot’s publication it wouldn’t have been possible to ascertain its counterfeiting without performing impractical or unreasonably costly analyses or analyses that could have damaged the lot or otherwise caused a decrease in its value.

10 The Auctioneer may accept buying commissions for the lots at established prices, with a specific mandate, and place bids on behalf of third parties. During the auction there may be telephone bids that are accepted at Cambi’s incontestable discretion and passed on to the Auctioneer at the bidder’s own risk. Such telephone calls may be recorded. If they are participating in the auction via telephone or Internet, the bidders and the buyer release Cambi from any and all liabilities arising out of technical issues or other problems that may prevent them from fully taking part in the auction (eg. in case of interruptions in the communication, phone line problems, unavailability – for whatever reason), and they shall bear every risk regarding the unsuccessful purchase of one or more lots.

11 Lots are awarded by the Auctioneer, who has full and incontestable discretion in managing and carrying on the auction, and sold to the highest bidder, at the highest of the bids collected; in case of dispute to an award, the disputed item is put up for sale again during the same session, based on the last accepted bid. Cambi may not proceed to award and/or pull from the auction any lots if the best bid among those received hasn’t reached the minimum reserve price agreed upon with the seller; in this case, the lots will be considered as not awarded to any of the bidders. Any risks regarding the loss of or damage to the awarded lots will be transferred to the buyer starting from the moment in which the lot is awarded.

The Auctioneer may, at their full discretion and in any moment during the auction: pull a lot from the auction, place consecutive bids or outbid other bidders in the seller’s interest until the reserve price is reached, as well as take any measures that they should deem appropriate for the circumstances, such as combine or separate lots or make changes to the sale’s order. In the event of a draw between a written bid and an in-room or remote bid, the written bid will be preferred; in the event of a draw between written bids, the earlier bid will be preferred.

If a remote bid is received substantially concurrently with the knock down and/or the award of a lot, also taking into

account the technical delay that may derive from remote participation, the Auctioneer may revoke the initial award, reopen the auction and proceed to a new award of the lot.

12 In order to take part in the auction, all bidders shall (no later than 5 hours before the start of the auction; or, for those who will be present in the auction hall during the sale, no later than 1 hour before the start of the auction) fill in, sign, and deliver to Cambi the so-called bid form (that is also present in the auction catalogue, on Cambi’s website, and on the premises where the auction is held), and attach to the bid form a valid form of ID. Upon signing the bid form, all bidders irrevocably undertake to purchase the stated lots at the price offered, and also expressly accept the contents of these Terms of Sale without reservation.

On the day of the auction, prior to entering the hall, clients that wish to bid on any lot whatsoever shall request a “personal number” that is provided by Cambi’s staff subject to receiving the client’s personal information and address and a copy of the client’s identity document; the client may also be required to provide bank references or other guarantees for the payment of the hammer price and buyer’s premium. At the time of purchase, any clients who have not done so yet shall give Cambi their personal information and address. Cambi reserves the unilateral and unquestionable right to deny anyone, at its sole discretion, access to its premises and to the auction, and to reject bids from unknown or unwelcome buyers (the latter also includes anyone who has participated in one of Cambi’s auctions before and has failed to pay the amounts owed for the purchase within the stated time limits or at all); Cambi may, in these cases, choose to allow participation in the auction provided that an adequate deposit is made to cover the whole price of the desired lots or another valid and adequate guarantee or proof of the required funds is provided. If a buyer fails or is late in settling a payment, Cambi may reject any bids placed by said buyer or a representative of said buyer during the following auctions.

13 For each awarded lot, the successful bidder shall pay to Cambi both the lot’s hammer price and the buyer’s premium (including VAT, where applicable by law) amounting to: (i) 30% for the portion of price up to € 2,000.00; (ii) 25% for the portion of price exceeding € 2,000.00 and up to € 200,000.00 (iii) 20% for the portion of price exceeding € 200,000.00. The successful bidder will also be liable for payment to Cambi of any other expenses and charges, where it is established by these Terms of Sale.

14 The buyer shall settle the full payment owed to Cambi before collecting the purchased items, no later than the final deadline of five business days following the purchase (this deadline shall remain suspended, in the cases in which the Italian Leg. Dec. no. 42/2004 “Code of Cultural Heritage” is applicable, for the time period established by law with regards to the right of first refusal; see Art. 15 below). The awarded lots shall be collected within the final deadline of two weeks following the purchase (this deadline shall remain suspended, in the cases in which the Italian Leg. Dec. no. 42/2004 “Code of Cultural Heritage” is applicable, for the time period established by law with regards to the right of first refusal; see Art. 15 below); it is understood that the awarded lots can be delivered to the buyer only following the full and timely payment to Cambi of all amounts owed and in any way set forth by these Terms of Sale. If the buyer fails to pay, in whole or in part, the total amount owed by that time, Cambi shall be entitled, at its own discretion, to:

a) terminate the award and sale of the lots in accordance with Art. 1456 of the Italian Civil Code, and return the item to the consignor; in this case, the successful bidder shall pay to Cambi, as a penalty, the amount corresponding to the buyer’s premium as per Art. 13 above, calculated on the hammer price, notwithstanding the right to further damages; or

b) take any legal actions necessary to obtain the compulsory enforcement of the purchase obligation for the awarded lot and the payment to Cambi; or

c) sell the lot through private negotiations or in the following auctions, on behalf of the non-paying buyer and at their own expense, pursuant to art. 1515 of the Italian Civil

Code, taking compensation from the future selling price, notwithstanding the right to payment for any further claims and damage compensation.

If the successful bidder doesn’t fully comply with their obligations within the stated timeframe, Cambi shall still be indemnified from any liability towards the successful bidder for the loss, damage or theft (in full or in part) of the awarded lot following said timeframe; the successful bidder hereby waives, with immediate effect, the rights to any further claim or complaint towards Cambi.

In any case, Cambi will be entitled to payment by the successful bidder, for each lot, of the relevant custodial fees, as well as the reimbursement of any expenses incurred for transportation and storage, as per the price list available upon request.

15 Each buyer shall, for the lots subject to the procedure of declaration of cultural interest (so-called “notification / notifica”) pursuant to Articles 13 et seq. of Italian Leg. Dec. no. 42/2004 (Code of Cultural Heritage) or to the precautionary regime following the notification procedure (Articles 14 et seq. of Italian Leg. Dec. no. 42/04), comply with all the provisions set forth by the Code of Cultural Heritage as well as any other applicable regulation, including those regarding customs, currency and tax matters. It is the buyer’s sole liability to verify whether there are any restrictions to the circulation (including within Italy) and/or the export of the purchased lots, as well as the permits/ certificates that may be required by law or equivalent titles (that have been or shall be issued), and Cambi shall be expressly indemnified from any and all obligation and/or liability in these regards.

Cambi shall give notice of any lots that fall under a regime of temporary admission brought onto the Italian territory by a foreign seller.

If either the right of first refusal pursuant to Art. 60 et seq. of Italian Leg. Dec. no. 42/2004 or the forceful purchase (“acquisto coattivo”) <pursuant to Art. 70 of said law are exercised, the successful bidder shall not be entitled to make any claims, at any title whatsoever, to Cambi and/ or the seller.

In the event of compulsory purchase pursuant to Art. 70 of Italian Leg. Dec. no. 42/2004, the Auction House’s right to obtain payment of the buyer’s premium by the successful bidder shall remain unaffected.

Certain lots may already have been subject to a declaration of cultural interest by the Ministry of Cultural Heritage, Cultural Activities and Tourism pursuant to Art. 13 of the Italian Code of Cultural Heritage. In that case – or in the event that a procedure of declaration of cultural interest pursuant to Art. 14 of the Italian Code of Cultural Heritage has been set out, Cambi shall give notice of this in the catalogue and/or through an announcement made by the Auctioneer before the relevant lots are put up for sale. If a lot is subject to a declaration of cultural interest or to the procedure of declaration of cultural interest before their sale, the seller shall report that the lot has been sold to the relevant Ministry, pursuant to Art. 59 of the Italian Code of Cultural Heritage. The sale of the “notified” lots shall be subject to the suspensive condition that the relevant Ministry does not exercise its right of first refusal within the time limits laid down by law (sixty days from the date on which the report was received, or within the limit of 180 days as per Art. 61 comma II of the Italian Code of Cultural Heritage). Before said time limits for the right of first refusal have expired, the lots cannot be delivered to the buyer based on the provisions in Art. 61 of the Italian Code of Cultural Heritage.

In any case, it is understood that if any declaration of cultural interest (or the procedure thereof) should be presented after the moment of the sale, this shall in no way affect or annul the sale, nor the payment liability towards Cambi, nor, in general, the sale and purchase of the awarded lots.

The lots shall only be shipped abroad subject to obtaining a certificate of free circulation or a declaration of value (socalled DVAL), based on the Cultural Heritage Code and its subsequent provisions, where applicable. It is the buyer’s sole responsibility to obtain the documents needed in order to export the lots. In no case shall Cambi be held responsible for any issues concerning the export procedure,

including delays or failure to obtain the documents needed in order to export the lots, as the relevant Export Office is solely responsible for the timeframes and assessments in this regard.

Cambi does not take on any responsibility towards the buyer as for any possible export restriction of the objects sold, nor concerning any possible license or certificate that the buyer must obtain according to the Italian law.

16 All clients undertake to provide a copy of their ID as well as all necessary and updated information that allow Cambi to fulfill its customer due diligence obligations, pursuant to and in accordance with Art. 22 of Italian Leg. Dec. no. 231/2007 (Anti-Money Laundering Decree). All transactions shall only be completed subject to the client providing the information required in order to fulfill said obligations. Therefore, as set forth by Art. 42 of Italian Leg. Dec. no. 231/07, Cambi reserves the right to hold back and not complete the transaction if it is not possible to perform customer due diligence.

17 Any lot including material that belongs to protected species such as, for example, coral, ivory, tortoise, crocodile, whale bones, rhino horns, etc., requires a CITES export permit issued by the Ministry of Environment and Energy Security.

All potential buyers are required to look into the laws regarding the import of such items in their Country of destination.

18 The right of resale shall be borne by the seller pursuant to Art. 152 of Italian Law no. 633 of 22.04.1941, as replaced by Art. 10 of Italian Leg. Dec. no. 118 of 13.02.2006, where applicable.

19 The estimate values in the catalogue are stated in Euros and are only given for information; they shall not determine any certainty for bidders and successful bidders. Such values may be equal to, higher or lower than the reserve prices agreed upon with the sellers.

20 The Terms of Sale, governed by Italian law, are fully accepted, with no reserves, by all subjects taking part in the auction sale (including anyone participating remotely, via telephone, Internet, or apps). In the event that the Terms of Sale are translated into a language or languages other than Italian, the Italian version shall prevail and remain binding. All disputes arising out of Cambi’s sale at auction activity shall be subject to the exclusive jurisdiction of the Court of Genoa, Italy; any other court of law is excluded.

21 The data provided by people taking part in the auction are processed in accordance with the current regulations in force on the protection of personal data (so-called Privacy), as stated in Cambi’s Privacy policy. Pursuant to Art. 14 of Regulation (EU) 2016/679 (GDPR), Cambi, in its capacity as data controller, informs that the personal data provided shall be used, in paper-based and electronic means, to fully and comprehensively perform the contractual obligations between the parties, the sale and purchase agreements stipulated by the company, as well as to perform any other services pertinent to Cambi’s business purpose. The provision of data is mandatory in order to The provision of data is mandatory in order to fulfill the contracts; for other purposes, it is discretionary and it shall be requested in the appropriate manner. The full Privacy policy is available on Cambi’s website www.cambiaste. com.

By registering for an auction, clients are consenting –unless they opt out – to receive catalogues for the following auctions as well as other informative material relating to the Cambi’s activities sent out by Cambi.

22 Any communications regarding the sales shall be made via certified email or registered letter with return receipt to: Cambi Casa d’Aste S.r.l.

Castello Mackenzie

Mura di S. Bartolomeo n. 16 16122, Genoa

MAIOLICHE

SCHEDA DI OFFERTA

Io sottoscritto

Indirizzo Città

Tel./Cel. e-mail/Fax

Data di Nascita Luogo di Nascita

Asta 1059 - 10 giugno 2025

C.A.P.

C.F./P. IVA

Carta d’identità n° Ril. a il

In caso di società è necessario indicare: PEC_________________________________________________Codice SDI_________________

Con la presente scheda mi impegno irrevocabilmente ad acquistare i seguenti lotti al prezzo offerto ivi indicato (oltre commissioni e quant’altro dovuto), dichiaro inoltre di aver preso visione e approvare integralmente le Condizioni di Vendita che mi sono state sottoposte (se ne rilascia ricevuta con la sottoscrizione della presente) e sono altresì stampate sul catalogo dell’asta, pubblicate sul sito internet di Cambi Casa d’Aste S.r.l. e affisse nella sala d’asta. Espressamente esonero la Cambi Casa d’Aste S.r.l. da ogni responsabilità per le offerte che per qualsiasi motivo non fossero state eseguite in tutto o in parte e/o per le chiamate che non fossero state effettuate, anche per ragioni dipendenti direttamente dalla Cambi Casa d’Aste S.r.l..

Per partecipare telefonicamente è necessario indicare di seguito i numeri su cui si desidera essere contattati durante l’asta:

Principale Secondario

In caso di prima registrazione è necessario compilare tutti i campi del presente modulo ed allegare copia del documento di identità. LOTTO

Importanti informazioni per gli acquirenti Gli oggetti saranno aggiudicati al minimo prezzo possibile in rapporto all’offerta precedente. A parità d’offerta prevale la prima ricevuta. Per ogni singolo lotto sono da aggiungere al prezzo di aggiudicazione i diritti di asta pari al 30% per la parte di prezzo fino a € 2.000; del 25% per la parte di prezzo eccedente € 2.000 e fino al raggiungimento di € 200.000; e del 20% per la parte di prezzo eccedente € 200.000. Le persone impossibilitate a presenziare alla vendita possono concorrere all’asta compilando la presente scheda ed inviandola alla Casa D’Aste via email all’indirizzo offerte.genova@cambiaste.com, almeno cinque ore lavorative prima dell’inizio dell’asta.

È possibile richiedere la partecipazione telefonica barrando l’apposita casella.

La partecipazione telefonica implica obbligatoriamente un’offerta scritta. Nel caso non venga indicata espressamente una cifra, verrà inserito l’importo dalla stima minima riportata in catalogo.

Lo stato di conservazione dei singoli lotti non è indicato in maniera completa in catalogo, chi fosse interessato (per lotti la cui stima è superiore a € 1.000) è pregato di richiedere un condition report a: ceramiche@cambiaste.com

La presente scheda va compilata con il nominativo e l’indirizzo ai quali si vuole ricevere la fattura. In caso di aggiudicazione, l’indirizzo indicato su questo modulo sarà quello che verrà riportato sulla fattura e non sarà più modificabile.

Autorizzo ad effettuare in mio nome e per mio conto un rilancio sull’offerta scritta più alta con un massimale del: 5% c 10% c 20% c

Il sottoscritto dichiara di accettare e approvare specificamente i seguenti articoli delle suddette Condizioni di Vendita, anche ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 1341 e 1342 c.c.: 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 14, 15, 20, 22.

Preso atto delle informazioni sul trattamento dei dati personali che sono state ricevute e di cui si è presa completa visione (di cui pure si rilascia ricevuta) e presenti anche sul sito di Cambi Casa d’Aste S.r.l. (https://www.cambiaste.com/it/content/privacy.asp), il sottoscritto si dichiara pienamente informato delle modalità e finalità del trattamento dei propri dati personali da parte di Cambi Casa d’Aste S.r.l.. Per le sole finalità di marketing e invio di comunicazioni e/o altro materiale pubblicitario da parte di Cambi Casa d’Aste S.r.l., il sottoscritto dichiara di:

acconsentire al trattamento dei propri dati personali c non acconsentire al trattamento dei propri dati personali c

A.N.C.A ASSOCIAZIONE NAZIONALE CASE D’ASTA

Ambrosiana Casa d’Aste di A. Poleschi

Via Sant’Agnese 18, 20123 Milano tel. 02 89459708 fax 02 40703717 www.ambrosianacasadaste.com info@ambrosianacasadaste.com

Ansuini 1860 Aste

Viale Bruno Buozzi 107 00197 Roma tel. 06 45683960 fax 06 45683961 www.ansuiniaste.com info@ansuiniaste.com

Bertolami Fine Art

Piazza Lovatelli 1 00186 Roma tel. 06 32609795 - 06 3218464 fax 06 3230610 www.bertolamifineart.com info@bertolamifineart.com

Blindarte Casa d’Aste

Via Caio Duilio 10 80125 Napoli tel. 081 2395261 fax 081 5935042 www.blindarte.com info@blindarte.com

Cambi Casa d’Aste

Castello Mackenzie Mura di S. Bartolomeo 16 16122 Genova tel. 010 8395029 fax 010879482 www.cambiaste.com info@cambiaste.com

REGOLAMENTO

Capitolium Art

Via Carlo Cattaneo 55 25121 Brescia tel. 030 2072256 fax 030 2054269 www.capitoliumart.it info@capitoliumart.it

Colasanti Casa d’Aste

Via Aurelia, 1249 00166 Roma tel. 06 66183260 fax 06 66183656 www.colasantiaste.com info@colasantiaste.com

Eurantico

S.P. Sant’Eutizio 18 01039 Vignanello (VT) tel. 0761 755675 fax 0761 755676 www.eurantico.com info@eurantico.com

Fabiani Arte

Via Guglielmo Marconi 44 51016 Montecatini Terme PT tel. 0572 910502 www.fabianiarte.com info@fabianiarte.com

Farsettiarte

Viale della Repubblica (area Museo Pecci),,59100 Prato tel. 0574 572400 fax 0574 574132 www.farsettiarte.it info@farsettiarte.it

Fidesarte Italia

Via Padre Giuliani 7 (angolo via Einaudi) 30174 Mestre (VE) tel. 041 950354 fax 041 950539 www.fidesarte.com info@fidesarte.com

Finarte SpA Via Paolo Sarpi, 6 20154 Milano tel. 02 3363801 fax 02 28093761 www.finarte.it info@finarte.it

International Art Sale Via G. Puccini 3 20121 Milano tel. 02 40042385 fax 02 36748551 www.internationalartsale.it info@internationalartsale.it

Libreria Antiquaria Gonnelli Casa d’Aste

Via Fra Giovanni Angelico, 49 50121 Firenze tel. 055 268279 fax 0039 0552396812 www.gonnelli.it info@gonnelli.it

Maison Bibelot Casa d’Aste Corso Italia 6 50123 Firenze tel. 055 295089 fax 055 295139 www.maisonbibelot.com segreteria@maisonbibelot.com

Studio d’Arte Martini

Borgo Pietro Wuhrer 125 25123 Brescia tel. 030 2425709 fax 030 2475196 www.martiniarte.it info@martiniarte.it

Pandolfini Casa d’Aste Borgo degli Albizi 26 50122 Firenze tel. 055 23408889 fax 055 244343 www.pandolfini.com info@pandolfini.it

Sant’Agostino Corso Tassoni 56 10144 Torino tel. 011 4377770 fax 011 4377577 www.santagostinoaste.it info@santagostinoaste.it

Articolo 1

I soci si impegnano a garantire serietà, competenza e trasparenza sia a chi affida loro le opere d’arte, sia a chi le acquista.

Articolo 2

Al momento dell’accettazione di opere d’arte da inserire in asta i soci si impegnano a compiere tutte le ricerche e gli studi necessari, per una corretta comprensione e valutazione di queste opere.

Articolo 3

I soci si impegnano a comunicare ai mandanti con la massima chiarezza le condizioni di vendita, in particolare l’importo complessivo delle commissioni e tutte le spese a cui potrebbero andare incontro.

Articolo 4

I soci si impegnano a curare con la massima precisione i cataloghi di vendita, corredando i lotti proposti con schede complete e, per i lotti più importanti, con riproduzioni fedeli. I soci si impegnano a pubblicare le proprie condizioni di vendita su tutti i cataloghi.

Articolo 5

I soci si impegnano a comunicare ai possibili acquirenti tutte le informazioni necessarie

per meglio giudicare e valutare il loro eventuale acquisto e si impegnano a fornire loro tutta l’assistenza possibile dopo l’acquisto.

I soci rilasciano, a richiesta dell’acquirente, un certificato su fotografia dei lotti acquistati. I soci si impegnano affinchè i dati contenuti nella fattura corrispondano esattamente a quanto indicato nel catalogo di vendita, salvo correggere gli eventuali refusi o errori del catalogo stesso.

I soci si impegnano a rendere pubblici i listini delle aggiudicazioni.

Articolo 6

I soci si impegnano alla collaborazione con le istituzioni pubbliche per la conservazione del patrimonio culturale italiano e per la tutela da furti e falsificazioni.

Articolo 7

I soci si impegnano ad una concorrenza leale, nel pieno rispetto delle leggi e dell’etica professionale.

Ciascun socio, pur operando nel proprio interesse personale e secondo i propri metodi di lavoro si impegna a salvaguardare gli interessi generali della categoria e a difenderne l’onore e la rispettabilità.

Articolo 8

La violazione di quanto stabilito dal presente regolamento comporterà per i soci l’applicazione delle sanzioni di cui all’art.20 dello Statuto ANCA.

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