La Rivista della Sezione Ligure del CAI. Nr. 01/2015

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il gatto nella notte; qui tre persone del nostro gruppo hanno deciso di effettuare la discesa con il gatto. Noi, gli altri due russi e la seconda guida siamo invece tornati a piedi fino al nostro campo e, anche se gli ultimi 200 metri di neve davvero marcia ci hanno fatto faticare parecchio, abbiamo almeno avuto la soddisfazione di essere scesi con le nostre forze! Siamo stati fortunati con il meteo, perché nei giorni precedenti alla nostra salita il maltempo ha imperversato e anche il giorno successivo, nonostante la bellissima giornata, molti hanno rinunciato a causa del freddo e del vento fortissimo. Il giorno successivo preparazione dei bagagli e discesa mattutina ad Azau, con pernottamento in hotel; alla sera cena con il gruppo e le guide, consegna dei diplomi e festeggiamenti per il raggiungimento della vetta. Ed eccoci arrivati al nostro ultimo giorno: ripartenza verso Mineralnye Vody in auto, con brivido finale a causa dell’auto in panne (ormai mancavano pochi km all'aeroporto e ci hanno chiamato un taxi), quindi doppio volo per Mosca e Milano. È stata un’esperienza meravigliosa che porteremo per sempre nel cuore e ci rimarrà impresso anche il ricordo delle persone che hanno condiviso tutto questo insieme a noi.  Maria Carla Parrotta e Andrea Castagno

LA GRANDE MONTAGNA

suolo! In mattinata invece un miglioramento del meteo ci permette di uscire per compiere un'esercitazione su neve con utilizzo di piccozza, ramponi e corda. Nel pomeriggio riposo, con tempo in miglioramento, ma con vento forte e freddo. In serata briefing e decisione di tentare la salita in cima nella notte successiva, considerate le previsioni meteo in miglioramento e con diminuzione dei venti. La guida decide di utilizzare il gatto delle nevi per la salita fino a sopra le Rocce Pastuchov. Noi italiani abbiamo provato a opporci, ma la guida decide e quindi: NIET! La sveglia è arrivata alle 2:30, dopo un temporale notturno con un leggero accumulo nevoso. Il cielo è bello stellato, con nebbia in alto, assenza di vento e temperatura non fredda. Colazione alle 3:00 e alle 4:00 il gatto delle nevi ci conduce alla quota stabilita; da qui proseguiamo a piedi su un manto di neve caduta nelle notti precedenti. Non fa freddo e non c'è vento, la salita è ripida fino all'inizio del lungo traverso. Arriviamo alla sella tra le due cime ormai con la luce del giorno, le frontali non servono più, la salute è ottima per tutto il gruppo. Le nebbie si alternano a schiarite e si intravede in alto l'azzurro. Dopo una sosta riprendiamo la salita, ora più ripida, con passo molto blando, fino alle corde fisse che creano qualche problema ad un paio dei nostri compagni. Qualche intoppo tra gente che sale e gente che scende, ma nel frattempo siamo al di sopra delle nuvole e con un cielo sereno stupendo! Il vento purtroppo qui diventa più forte e fastidioso. Ricompattato il gruppo si riparte, ora con percorso più semplice fino in vetta dove arriviamo intorno alle 9:00! All’arrivo una grandissima emozione ci ha spaccato il cuore! La felicità è unanime! Dopo un abbraccio con le nostre due guide e dopo qualche scatto di vetta ci siamo preparati per la discesa. A queste quote la pausa deve essere breve, occorre scendere di quota, anche perché l'altitudine, il freddo e il possibile repentino cambiamento del meteo (tipico della zona) potrebbero ostacolare il rientro. In discesa abbiamo evitato le corde fisse passando per il pendio più a sinistra, che ci ha permesso di scendere piuttosto tranquillamente fino al punto in cui ci aveva lasciato

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