Caccia Passione - Giugno 2015

Page 1

ANNO IV nr.06 - Giugno 2015

CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

“Il Dito nell’occhio” di Bruno Modugno: • Il pensiero unico.. Caccia e società..

Estero:

• Scozia.. Nuvole di colombacci e sentimento..

Cani da caccia:

• Brandlbracke.. Segugio austriaco nero focato..

Tordi.. Un regalo dal cielo..




ANNO IV nr.06 - Giugno 2015

CACCIA PASSIONE

in copertina

Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

Tordi

Un regalo dal cielo.. “Il Dito nell’occhio” di Bruno Modugno: • Il pensiero unico.. Caccia e società..

Estero:

• Scozia.. Nuvole di colombacci e sentimento..

Cani da caccia:

• Brandlbracke.. Segugio austriaco nero focato..

Tordi

Un territorio nuovo, il passo ormai finito, potrebbero essere i presupposti per un buco nell’acqua..

Un regalo dal cielo..

SOMMARIO Anno IV Nr. 06

14 Migratoria:

Tordi.. Un regalo dal cielo

www.cacciapassione.com

Pg 8 “Il Dito nell’occhio”.. Il pensiero unico. Caccia e società..

Bruno Modugno

Pg 12 News ed eventi venatori

20 Ungulati:

Il Re di Monte Bellino

a cura della redazione

Pg 14 M igratoria: Tordi.. Un regalo dal cielo..

Vincenzo Frascino

Pg 20 U ngulati: Il Re di Monte Bellino..

26 Trofeistica:

Il trofeo del muflone (Ovis musimon)

Caccia Passione 4

Vincenzo Frascino

Pg 26 Trofeistica: Il trofeo del muflone (Ovis musimon)

Saverio Patrizi

26


Sommario Pg 62 Racconti venatori: Il cinghiale dei sogni..

Giampiero Bernacchi

Pg 67 Cucina & Vini: Gnocchi con ragù bianco di capriolo ai profumi del bosco..

8

“Il Dito nell’occhio”.. Bruno Modugno: Il pensiero unico. Caccia e società

Adelmo Giacomini

Francesco Petroli

Pg 70 Veterinaria: Gravidanza isterica: motivi e soluzioni..

Pg 34 Caccia all’estero: Scozia.. Nuvole di colombacci e sentimento.. federico cusimano

claudia Zedda

Pg 40 Cani da caccia: Brandlbracke. Segugio austriaco nero focato..

Kalaris

34 Caccia all’estero: Scozia..

Nuvole di colombacci e sentimento

Kalaris

Pg 46 Fucili canna liscia: Benelli Colombo. La specializzazione fa la differenza.. Emanuele Tabasso Pg 54 Munizioni: La cartuccia .223 Remington.. Costantino Ramolfi Pg 58 Ottiche: Leica ultravid 42 HD Plus.. Pierfilippo Meloni

46 Fucili canna liscia: Benelli

Colombo. La specializzazione fa la differenza

70 Veterinaria: Gravidanza isterica: motivi e soluzioni

Caccia Passione 5



Editoriale EMERGENZA PREDATORI.. Esiste oggi in Italia un’emergenza predatori, è un dato ormai inconfutabile. Se ne occupano le associazioni degli agricoltori, se ne occupano le province, le regioni. Se ne stanno occupando anche a Bruxelles e soprattutto se ne occupano e le subiscono gli allevatori e coloro che vivono la campagna e la natura. Ovviamente ce ne stiamo occupando noi cacciatori. No! Non è una dimenticanza, gli unici che non si pongono il problema sono i politici a livello centrale, coloro i quali potrebbero e dovrebbero prendere dei provvedimenti e delle decisioni. Certo loro sono troppo impegnati a far funzionare questo paese a meraviglia, sono troppo attenti a non mettersi contro la lobby degli animalisti e degli da ambientalisti salottieri. Badate bene sono gli stessi che hanno consentito le varie terre dei fuochi, l’Ilva di Taranto e compagnia cantando. Da un certo punto di vista potremmo sicuramente dire che nonostante tutta questa incompetenza e forse anche un po’ malafede la natura alla fine trova il modo di andare sempre avanti. Così oggi nel nostro paese, dopo tantissimi anni, il lupo è ormai diffuso quasi dappertutto ed anche l’orso, oltre a quello marsicano, ricomincia a prendere spazi sempre più ampi di bosco. Da innamorati dell’ambiante salutiamo con favore queste presenze, ma ci rendiamo conto che proprio per evitare che fenomeni emotivi ed incontrollabili razionalmente possano innescare dei processi involutivi, è necessario gestire queste specie e ritagliargli degli spazi assolutamente naturali dove possano vivere in santa pace. Quindi la parola chiave è sempre la stessa: gestione. Bisogna che se lo capiscano tutti, in particolare coloro i quali sono responsabili dei assumere decisioni. Le specie selvatiche vanno gestite. Soltanto così è possibile garantire la biodiversità, le densità agro forestali adeguate e la pacifica convivenza tra l’uomo e gli animali selvatici che interagiscono sul territorio. Da quando l’uomo è uscito dalle caverne ed ha costruito la prima casa, la prima strada, il primo villaggio ha irreversibilmente mutato gli equilibri naturali. E’ quindi necessario che sia sempre l’uomo a gestire le porzioni di territorio non antropizzate in modo tale da garantire il giusto equilibrio tra le specie animali e vegetali. Ed è chiaro che la gestione ed il controllo delle specie passa anche per carabina quando necessario. Il controllo dei predatori è quindi all’ordine del giorno oggi se vogliamo continuare a vedere il lupo e l’orso e se vogliamo che popolino i nostri territori oltre che le favole. Credo pertanto che adesso come mai il mio sincero augurio sia attuale. In bocca al lupo a tutti. Federico Cusimano


Il pensiero unico

Caccia e società.. di Bruno Modugno

I

l dito questa volta lo metto nell’occhio dei sostenitori del pensiero unico, che, guarda caso, parte dalla sinistra salottiera, arcobalenista, pacifista e buonista. Niente a che vedere con la sinistra dell’operaio che ha tutte le ragioni per essere incazzato. Io ce l’ho con la sinistra al caviale, con la sinistra fancazzista, che legge Repubblica e giustifica il rom ladro e rapinatore e che magari ti dice per bocca dei suoi leader di prenderti un immigrato in casa per arrotondarti la tua pensione. Le sue sponde sono talvolta certa magistratura, altre volte gli eroi a viso coperto che distruggono le nostre città e massacrano poliziotti e carabinieri. E poi, magari, lo Stato riconoscente e asservito allo stesso pensiero unico, gli dedica una sala al Senato. Mica ho finito. Il pensiero unico, che fa tanto chic e che i fabbricanti di voti pensano a torto che appartenga alla società civile, ha contagiato anche le schiere della destra, scompaginata dalle vicende giudiziarie ed erotiche di Berlusconi e divisa in orticelli e camarille. Al centro del pensiero unico, oltre alle mode che ho elencato all’inizio, garrisce la bandiera dell’animalismo, del finto ecologismo, che viene spesso piantata al culmine delle pattumiere cittadine, nelle discariche a cielo aperto, nelle guerre per lo sfruttamento dei rifiuti. Ma il granCaccia Passione 8

de collante del pensiero unico è lo spirito anti-caccia che si accompagna al rifiuto delle armi, senza se e senza ma. Questa dello spirito unico è una lobby che attraversa tutti i partiti, da quelli della sinistra colta e salottiera, agli ex- giustizialisti, ai nuovi democristiani dispersi in mille rivoli, alle nuove destre, a molte questure e tribunali d’Italia. Intanto c’è da dire che mentre la sinistra al caviale non ha mai nascosto i suoi sentimenti anti-caccia, la destra di Berlusconi si presentò. negli anni d’oro della sua marcia su Roma, mostrandosi favorevole ai cacciatori, all’uso ragionato delle armi, addirittura ampliando i limiti della difesa personale. Un referendum per l‘abolizione del porto d’armi (è stato il primo di 24 referendum contro la caccia, nazionali e regionali, tutti persi dai presentatori o perché dichiarati illegittimi o per non aver raggiunto la percentuale dei votanti prevista dalla legge) fu l’unico ad aver visto una larga partecipazione. Fu bocciato con l’84 per cento dei no! Una vittoria clamorosa che la dice lunga su come la società italiana sia favorevole al possesso e all’uso legale delle armi, siano da caccia, sportive o da difesa. Altro che pensiero unico! Berlusconi, prima di scendere in campo, aveva seguito il dibattito sull’abolizione del porto d’armi e ne aveva tratto delle conclusioni.


Il dito nell’occhio..

Di qui la mano tesa. Di qui i progetti sul diritto a difendersi in casa anche con le armi. Di qui la presentazione di candidati vicini al mondo della caccia. Nel volete un altro? Storace, che presentandosi come governatore della Regione Lazio chiese e ottenne i voti dei cacciatori, salvo poi a voltar loro le spalle quando si trattò di costruire l’inutile parco di Bracciano Martignano. Inutile sì, ma produttore di poltrone. Oggi, se c’è un partito coeso a combattere le istanze dei cacciatori, avendo come portabandiera dell’animalismo più becero e lacrimevole la Brambilla (la cui famiglia commercia in pesci congelati), questo è Forza Italia. Potrei citare centinaia di esempi. Ma anche qualche rara eccezione, come il senatore Luciano Rossi, presidente della FITAV. E’ doveroso ricordarlo. Lo stesso Di Pietro, entrato in politica, si era professato cacciatore ed aveva raccolto i voti di

molti che, oltre a essergli grati per aver fatto pulizia negli angoli della Prima Repubblica, gli riconoscevano amore e interesse per la caccia. Conservo ancora un paio di fotografie che ci ritraggono insieme durante una gioiosa assemblea dell’UNCZA (sono i cacciatori di montagna) a Piazzatorre, in quella Val Brembana che lo ha visto protagonista, nel passato, di gloriose avventure di caccia insieme al cognato. Ora di Pietro si è più volte schierato con gli anti-caccia. Resta la Lega a esserci fedele, a difendere i nostri valori e lo spirito della buona e (ahimé) anche della cattiva caccia. Come vedete, Caccia Passione 9


non faccio sconti a nessuno. Ma almeno è lì e ci puoi contare. Così si è formata quella lobby che, alla prima notizia di una sparatoria, che magari ha avuto per protagonista e autore un agente depresso o geloso, stringe i freni sulla normativa che riguarda l’acquisto e la detenzione delle armi, anche da caccia. Le sentenze che riguardano le armi sono sempre più confuse e contradditorie, e comunque sempre più sfavorevoli a chi ne fa uso. Le questure e le prefetture sono sempre più avare nel concedere licenze di porto d’armi. A volte, una lite incruenta, una parolaccia all’indirizzo di un vicino diventa pretesto per non concedere il rinnovo della licenza di caccia a chi ha comunque da sempre una fedina penale candida. Insomma, il pensiero unico ci vuole disarmati, visto che i Rom “ti entrano in casa e rubano per disagio sociale”, come ha deciso certa magistratura. Beh, mi fa male il dito e sono incazzato. Così spero di voi.

Caccia Passione 10

Bruno Modugno


News venatorie Arcicaccia: ” Wilma la cacciatrice con un passato da anticaccia”. Caccia & ambiente: La storia di una donna che dall’ostilità preconcetta ora dirige un circolo dell’Arci Caccia.

E

pensare che ero stata sempre contro la caccia…”. Confessa il suo “peccato originale”, che l’ha accompagnata per oltre quarant’anni, Wilma Vettorel, trevigiana, dal 2010 cacciatrice e da quest’anno presidente del circolo Arci Caccia di Mareno che conta 104 cacciatori, tutti uomini. Simbolicamente e convintamente, a ridosso dell’8 marzo, nell’assemblea congressuale, all’unanimità dei presenti, l’hanno voluta a capo dell’Associazione. “Una scelta difficile – ci dice Wilma – perché si trattava di prendere il posto di Ferruccio Carnielli, indimenticabile dirigente dell’associazione che ha segnato positivamente, per più lustri, con le battaglie dell’Arci Caccia che lo hanno visto in prima fila, la storia della caccia come piace a me: responsabile, legata alla gestione e alla conservazione della fauna”. “Di Carnielli – continua a raccontare Wilma a tavola con Pier Luigi Pittarello, Paolo Sponchiado e Giuliano Ezzelini Storti – ricordo il primo incontro dopo che mi associai al circolo Arci Caccia di Mareno e mi iscrissi all’Atc n.4. Avvertii subito la sua passione e la sua ostinazione nel promuovere la caccia popolare e sostenibile.

Ferruccio sono andata a caccia per due anni. Imparo da lui la caccia col cane a lepri e a fagiani, a rispettare le regole e le distanze, a conoscere le zone, a considerare il lavoro degli agricoltori, a capire sempre di più cos’è la caccia, chi sono i cacciatori e perché occorre combattere i bracconieri e la cultura della rapina e della distruzione che portano con sé”. “E poi ..”.- si ferma un attimo Wilma. Con lo sguardo rivolto all’orizzonte sembra rivivere quei momenti e il suo volto si illumina. “Ho partecipato alle catture delle lepri nelle zone ripopolamento e ho scoperto la gioia e l’amarezza degli uomini a seconda dei risultati conseguiti perché quelle catture rappresentano la palese testimonianza del buon lavoro di gestione fatto e di quanto sia utili i cacciatori nella tutela della biodiversità. In quelle circostanze capisco cos’è la caccia: tradizione, rispetto per l’ambiente, impegno sociale, sano divertimento, amicizia vera e genuina ma anche sana rivalità e competizione. Durante le operazioni di cattura guardi gli occhi e la fatica di quelle persone, che sacrificano tempo e denaro alla loro famiglia, e avverti la devozione per la natura da parte dei cacciatori. Molto di più di certe persone che amano definirsi ambientalisti ma che poi dalle piccole cose quotidiane dimostrano, purtroppo, il contrario”. “Torna a chiamarlo fin che te eo trova…” rispose Ferruccio in dialetto stretto.aro magica ma sento, e so di dargli un dispiacere, che non è nelle mie corde, non mi entusiasma.

Nel frattempo faccio allenamento al tiro al piattello per prepararmi, ma… con le anatre non ci so proprio fare. Roberto ha anche passione per la caccia agli ungulati e mi coinvolge in questa nuova esperienza. Per un’intera stagione lo seguo zitta e attenta in altana, alla cerca nei boschi al tempo del bramito dei cervi e nelle grandi battute ai cinghiali. Sono affascinata, anche se la sveglia è alle 3 del mattino e fa un freddo cane. Ora si, mi piace tutto. Dopo aver ottenuto la licenza ungherese e una carabina mi cimento nella caccia ai cinghiali. La gente capirà. D’altronde è già Mi colpì. E’ stato un grande presidente e un grande successo a me!” uomo pur con i difetti, ad iniziare dal suo partico- Fox Red lare carattere, che hanno tutti gli esseri umani. Con Caccia Passione 9


Fidc Brescia: corso abilitazione al prelievo del cervo Federcaccia Brescia organizza un corso di abilitazione al prelievo selettivo del Cervo.

F

edercaccia Brescia organizza un corso di abilitazione al prelievo selettivo del Cervo. La Federazione Italiana della Caccia di Brescia organizza un corso per cacciatore di ungulati con metodi selettivi specializzato nel prelievo del Cer-

vo (percorso formativo Ispra – Emilia Romagna) che si terrà presso la sede provinciale FIdC, presso il Centro San Filippo in via Luigi Bazoli, 10 a Brescia il 23 giugno 2015 con orario 17.30-23.30. Il termine per le iscrizioni è martedì 16 giugno 2015. Quota di Partecipazione: 30 euro, da pagare alla Segreteria FIDC; la quota prevede: materiale didattico, ore di lezioni frontali con docenti di comprovata esperienza. Il corso ha una durata di 6 ore. Il superamento della prova d’esame finale consente di ottenere l’abilitazione relativa alla figura individuata alla lettera d), comma 1, dell’art. 5 del R.R. n. 4/2002 (Regolamento Regione Emilia Romagna). PREREQUISITI RICHIESTI: frequenza del percorso previsto per la formazione del cacciatore di ungulati con metodi selettivi. Per informazioni: Federcaccia Brescia - Centro San Filippo - Via Luigi Bazoli, 10 - Brescia. E-mail: fidc.brescia@fidc.it Telefono: 030 2411472 - Fax: 030 2411466

Lutto nel mondo della cinofilia, scomparso Ademaro Scipioni Ademaro Scipioni , classe 1951 da sempre tra i più grandi dresseur mondiali, si è spento nella sua amata Toscana.

A

demaro Scipioni, era un grandissimo dresseur nonché famoso per le sue magistrali condotte al successo di molteplici campioni ( Negus, Taro dei Felini, Dracula, Rodolfo di Val di Chiana e numerosi altri..), allevatore con l’affisso “Di Val di Chiana” nonchè grande appassionato di setter inglesi. Conosciutissimo in ambito internazionale, era da sempre un punto di riferimento per la cinofilia italiana ove si era prodigato nel far scuola con i suoi insegnamenti volti al trasmettere professionalità e correttezza sia nelle competizioni ai massimi livelli mondiali che nell’addestramento dei setter inglesi. Grazie, a nome della cinofilia mondiale. (30.05.2015)

Caccia Passione 12


News venatorie Daniele Cecchetti nuovo volto Fausti La squadra dei testimonial della Fausti si arricchisce di un nuovo elemento..

D

aniele Cecchetti, appassionato cacciatore si può definire un figlio d’arte. Suo padre, Franco, è stato un grande allevatore di setter inglesi e ha trasmesso a Daniele la passione per la cinofilia e per la caccia. E proprio per questo enorme amore per la caccia che Daniele abbandona la carriera florense, dopo una brillante laurea in legge, per dedicarsi interamente all’attività venatoria. Collaborando da principio con vari siti web, dispensando preziosi consigli di carattere legale a tutela dei cacciatori per poi divenire un punto di riferimento per il turismo venatorio. Divulgatore eccezionale, benvoluto ed apprezzato per i suoi modi pacati e cordiali, dal 2005 Daniele Cecchetti collabora con il canale Sky Caccia e Pesca. Finalmente il sentiero di caccia di Daniele si incrocia con quello di Fausti e delle armi personalizzate che sono un vero e proprio marchio di fabbrica della casa guidata dalle tre dinamiche sorelle Fausti. Daniele Cecchetti sarà presto sui terreni di caccia per il battesimo di fuoco del suo nuovo sovrapposto Fausti, l’Italyco, un modello che sta conoscendo grande fortuna in Italia e all’estero, Stati Uniti in primis. Daniele ha scelto un calibro 12 abbinato ad una strozzatura fissa cilindrica e tre stelle per la seconda canna dimostrando in tal modo la sua predilezione per la

caccia con il cane da ferma. Un fucile versatile “tuttofare” da impiegare praticamente in ogni situazione di caccia. Ovviamente misure e scelta delle pieghe sono state fatte direttamente in azienda come la definizione di ogni dettaglio che rendono unica ogni singola arma Fausti. Quindi diamo il benvenuto a Daniele nel team Fausti sicuri che con Il suo entusiasmo, abbinato alla grande qualità dei fucili Fausti, si avranno grandi cose in futuro. Un futuro sempre più “Italyco”...

Caccia Passione 13


Caccia Passione 14


Migratoria

Tordi..Un regalo dal cielo..

Caccia Passione 15


Tordi..Un regalo dal cielo..

di Vincenzo Frascino

Caccia ai tordi. Un territorio nuovo, il passo ormai finito, potrebbero essere i presupposti per un buco nell’acqua. Ma perché chiudere le porte alla fortuna? Un caldo pomeriggio di fine ottobre può offrire risvolti insperati. Cronaca di un rientro ai tordi nella splendida cornice della Maremma toscana.

“Cari tutti, la cena della squadra è fissata per mercoledì 30 ottobre” annuncia laconico l’sms da parte del segretario della mia squadra di caccia al cinghiale. In un primo momento resto perplesso, ma poi mi dico “Quale modo migliore di festeggiare il mio compleanno se non in compagnia dei mie amici di braccata?!”. Già che vado a CapalCaccia Passione 16

bio per la cena decido di anticipare la fuga dall’ospedale e di regalarmi qualche ora di svago nella macchia per tentare un rientro ai tordi. La settimana precedente, per tre giorni consecutivi, c’è stata un’entrata di tordi a detta di molti eccezionale, ma al momento il passo è fermo. Risalendo lungo la costa nel primissimo pomeriggio assolato mi rendo


Migratoria

conto che questa è la milionesima volta che da Roma vado a caccia in Toscana, eppure è anche una “prima volta”: benché assiduo frequentatore di questa terra, sia per la caccia al cinghiale in battuta che per la caccia di selezione agli ungulati (tanto da aver fissato qui la mia residenza venatoria), in effetti nella splendida Toscana non ho mai cacciato i tordi, che sono stati il mio primo amore venatorio nato e vissuto pressoché solo ed esclusivamente in Calabria, mia terra d’origine. Come prima cosa cerco il mio amico Alberto, colonna portante della squadra di cui faccio parte, e gli propongo una caccia ai tordi pomeridiana, certo della sua esperienza e conoscenza delle zone e felice della sua piacevole compagnia. Un impegno preso in precedenza impedisce ad Alberto di cedere

la, con il bosco alle spalle, una stretta striscia di macchia davanti a me e in lontananza un esteso uliveto, potenziale area ristoro dei pochi tordi a giro in questi giorni. Alberto probabilmente ignora che anche in Calabria sono finiti i tempi d’oro in cui si contavano numeri stratosferici durante il passo, ma a me tutto sommato non importa dei numeri. Oggi è il mio compleanno e l’unica cosa che desidero è godermi qualche ora di pace nella macchia…se poi qualche tordo volesse finire nel carniere, certo non lo disdegnerei. Non ho grosse pretese e con questo spirito cerco qualche ramo che possa simulare un capanno per mimetizzarmi un po’. Neanche il tempo di caricare che la mia attenzione viene attratta da un tordo che passa a circa 100 metri da me, alla mia sinistra, e men-

alle mie lusinghe da Lucignolo, ma si offre volentieri di accompagnarmi e mostrarmi una zona che potrebbe essere fortunata. “Il passo è finito qualche giorno fa, e in ogni caso qui non sei in Calabria quindi non farti illusioni! Però secondo me verso l’imbrunire tre o quattro tordi li spari!”- con queste parole mi lascia Alberto in una zona tranquil-

tre medito se spostarmi o meno in quella direzione un secondo tordo ripercorre la medesima traiettoria, dandomi la conferma che è lì che devo posizionarmi. Il terzo tordo questa volta fende l’aria sulla mia nuova postazione, è un tiro lontano ma va tentato. Gli do più di un metro di anticipo e mentre lo raccolgo penso soddisfatto “Allora esiCaccia Passione 17


stono i tordi in Toscana!”. Esistono e come! zurrina e venata di rosso del tramonto auPer quasi un’ora alla mia destra e alla mia tunnale viene solcata da zirlanti frecce nere sinistra continuano a rientrare i tordi. I tiri che continuano a rientrare nel bosco alle sono quasi tutti molto lunghi, ma il piombo mie spalle. È incredibile come un selvatico 10 delle cartucce caricate dal mio amico Lu- così piccolo e “fugace” nelle sue apparizioni igi non lascia scampo ai tordi, che cadono possa suscitare un tale fascino nel cacciatofulminati intorno a me. Sebbene abituato a re. Sarà la sua scaltrezza, la sua capacità di cacciare i tordi senza cane da riporto faccio individuare e schivare il predatore, di idenfatica a recuperare quelli abbattuti: l’erba tificare elementi di disturbo e aggirarli, ma abbastanza alta rischia di inghiottirli e farli il tordo è veramente un selvatico che mi sparire ai miei occhi, e io devo ingegnarmi. emoziona e attrae come pochi. Quando ragSenza mai distogliere ... mai e poi mai avrei imma- giungo Alberto a casa lo sguardo corro a desua, lui è curioso di ginato che in un’ora sola stra e a manca via via sapere come sia andache sparo, cerco di in- avrei avuto la possibili- ta. Io senza commentercettare le prede in tare, comincio a tirar tà di vedere, sparare e incaduta libera nel temfuori i tordi dalla tripo non cortissimo carnierare tanti tordi! ... sacca. Al quinto tordo che tiri così lunghi mi offrono. Sono letteralmente esterrefatto e mi ritengo veramente più che fortunato. Osservando il comportamento e le traiettorie di questi animali mi rendo conto che non si tratta di esemplari stabilizzati nel territorio ma di uno strascico fortunoso del passo che si è da pochi giorni concluso. Quando giunge l’orario limite consentito dal calendario venatorio, scarico il fucile e mi fermo nella macchia con lo sguardo ancora fisso nel cielo. La luce az-

Caccia Passione 18

che poso sul tavolo Alberto inizia a strabuzzare gli occhi e con un sorriso soddisfatto mi dice “Allora ti sei proprio divertito oggi!”. Io continuo a sistemare le prede che ho incarnierato, fino a contarne diciassette. Un carniere veramente di tutto rispetto! Non posso che essere d’accordo con Alberto, che mentre raggiungiamo la squadra a cena mi batte sulla spalla e mi dice “Oggi il regalo di compleanno più bello ti è piovuto dal cielo!”.


Migratoria

Caccia Passione 17


Caccia Passione 20


Ungulati

Il Re

di Monte Bellino..

Caccia Passione 21


Il Re

di Monte Bellino..

di Vincenzo Frascino

Caccia al cinghiale. Da diverse settimane le orme di un grosso verro eccitavano gli animi della squadra Terzo Mondo di Capalbio, ma la caccia al furbo solengo restava infruttuosa. Un fragoroso abbaio a fermo a battuta ormai terminata sembra riaccendere le speranze: sarà proprio lui?

E

rano le 6:30 del mattino e percorrevo nuovamente la via Aurelia in direzione di Capalbio. Mi aspettava un’ennesima emozionante braccata con quella che è diventata la mia nuova squadra di caccia al cinghiaCaccia Passione 22

le. Purtroppo per motivi logistici ho dovuto abbandonare gli amici umbri della Valnerina ma l’adozione da parte degli amici toscani ha mitigato il distacco. Al confine della maremma toscana e quella laziale, a Pescia Fiorenti-


Ungulati na, frazione del comune di Capalbio, milita la grande squadra chiamata Terzo Mondo. Questo singolare nome deriva dal fatto che Pescia Fiorentina era considerata, rispetto alle altre località di Capalbio, la più desolata e arretrata. Quando questa squadra si è costituita ha scelto proprio l’appellativo ironicamente dispregiativo, attribuito a Pescia Fiorentina, che nel frattempo, da “Terzo Mondo” che era, si è trasformata in un zona esclusiva e chic. La squadra è composta da circa cinquanta iscritti, ma in battuta non si è quasi mai più di 35. Quasi tutti i componenti hanno un soprannome “evocativo” che sostituisce talvolta il nome di battesimo ed è impresso sul retro dei rispettivi gilet ad alta visibilità. La squadra caccia nel limitato territorio libero che si trova tra le dolci colline di Capalbio. Il mercoledì è il giorno in

si rivela unica e speciale. Non è facile spiegare fino in fondo cosa rende la squadra Terzo Mondo tanto speciale e a me cara: il clima che si respira, l’unità e il rispetto che si avverte tra i componenti, la competenza mista alla tradizione rendono questa squadra veramente unica. Ma torniamo a quel mercoledì di metà dicembre. Erano diverse settimane che le orme di un grosso verro segnavano il territorio di Pescia Fiorentina. La sua presenza aveva eccitato gli animi della Terzo Mondo, ma il grosso e furbo solengo sembrava svanisse durante il giorno. Anche in quell’ennesima giornata, nonostante ci fossero tante sue orme, dell’ ormai famoso cinghiale nessuna “traccia”. Infatti a fine battuta una scrofa e due porcastri rappresentavano il bottino della giornata. “Perché non giriamo le poste e non diamo un’occhiata al fazzolet-

cui la Terzo Mondo ha la possibilità di cacciare nell’AFV “Càpita” caratterizzata da un territorio vocato al capriolo ma decisamente anche al cinghiale. Le braccate si ripetono tutte con lo stesso copione ma allo stesso tempo ognuna

to di macchia alle nostre spalle?”- con queste parole Alberto riaccende la speranza dei presenti. Alla nuova sciolta dei cani segue un breve ma intenso abbaio a fermo. “Attentiiii!! E’ grossoooo! L’ho sentito rompereeee!!”, urla Caccia Passione 23


Caccia Passione 24


Ungulati

Alessio via radio, richiamando l’attenzione di tutte le poste. I maremmani in testa, seguiti dagli ausiliari d’oltralpe, segnalano l’avvicinarsi del cinghiale alle poste. “Bam, Bam”- due colpi ravvicinati sparati da Giuliano, appostato lungo il fosso, tengono tutti col fiato sospeso. Niente da fare, le palle non sono andate a segno e la canizza prosegue fuori battuta. A quel punto, Alberto e Paolo salgono sul fuoristrada per tentare l’impossibile. Le voci via radio sembrano accelerare il fuoristrada che li conduce lungo la cessa dove si spera inter-

cettare la traiettoria dell’animale. Indovinare il trottoio prescelto non è facile ma un pizzico di fortuna, unito alla grande esperienza, premia colui il quale ci ha creduto fino alla fine. Due palle calibro 12 sputate dal semiautomatico di Alberto pongono fine alla corsa del grosso verro. “Viva Mariaaaa!! E’ proprio Luiiii!!” strilla Alberto via radio. Onore al grosso e astuto verro battezzato come “Il Re di Monte Bellino”. L’avrebbe fatta franca ancora una volta se non si fosse deciso di sondare un angolo di macchia alle spalle del territorio di battuta. Caccia Passione 25


Caccia Passione 26


Trofeistica

IL TROFEO DEL MUFLONE.. (Ovis musimon)

Caccia Passione 27


IL TROFEO DEL MUFLONE.. (Ovis musimon)

di Saverio Patrizi

Il muflone, originario di Corsica e Sardegna, in conseguenza a immissioni effettuate nel corso dei secoli, si è diffuso in tutta Europa, sviluppando notevolmente, sia in termini di corporatura che di trofeo.

A

nche in Italia abbiamo delle importanti colonie, prevalentemente in Zona Alpi, ma è presente anche in alcune zone della dorsale appenninica. Diretto parente della pecora domestica, con cui si può ibridare, ha un trofeo montonino, caratterizzato da corna cave a forma di spirale, che nei maschi più vecchi arrivano a effettuare il giro completo. Il colore delle corna scala sulle varie tonalità del marrone secondo l’ambiente in cui vive variando anche da soggetto a soggetto. L’habitat preferito è rappresentato da zone rocciose di bassa quota, anche al livello del mare, ma essendo un ruminante pascolatore si è ben acclimatato anche in montagna, purché vi siano zone ricche di erbe, bosco e roccia ben distribuiti, possibilmente con esposizione sud, sud-ovest, sud est.

Caccia Passione 28


Trofeistica MISURAZIONE SECONDO IL METODO CIC

PUNTI DI MISURA LUNGHEZZA: è rappresentata dalla lunghezza delle corna, con un metro flessibile misureremo il singolo corno, partendo dalla base e seguendone la curvatura esterna fino all’apice, nel caso, molto probabile, che i vertici siano spuntati, la lunghezza va misurata al centro della spezzatura.

Le misure che prenderemo saranno la lunghezza, la circonferenza alla base al primo e al secondo terzo delle corna e la loro divaricazione, mentre i punti di bellezza terranno in considerazione il colore, i solchi e il diametro delle spirali. A queste misure andranno detratti i punti di penalizzazione, determinati da eventuali anomalie o mal- Questa misura va calcolata in cm con formazioni del trofeo Per fare la misurazio- l’approssimazione al mm, il punteggio ne del trofeo di muflone, sono necessari, un è dato dalla media delle due lunghezze. metro flessibile con precisione al millimetro e un calibro o compasso, abbastanza grande da misurare l’apertura delle spire e degli apici.

1.1 Lunghezza del corno Caccia Passione 29


CIRCONFERENZA

C 2. PUNTI DI BELEZZA

Le tre circonferenze di ogni spira sono pre- 2.1. COLORE DELLE CORNA se suddividendo il corno in tre settori in base Scolorito, molto chiaro, chiaro naturale, saalla lunghezza. In ogni settore la circonfe- ranno assegnati 0 punti. renza maggiore sarà misurata in cm con ap- Bruno chiaro verrà assegnato 1 punto prossimazione al mm. Le medie delle circon- Bruno deciso, marrone scuro i punti saranno ferenze di ogni settore rappresentano i tre 2 punteggi relativi alla circonferenza delle spire. Bruno quasi nero o nero verranno assegnati 3 punti Per colori intermedi, possono essere assegnati i mezzi punti

1.2 circonferenza del corno sul 1° terzo 1.3 circonferenza del corno sul 2° terzo 1.4 circonferenza del corno sul 3° terzo

DIVARICAZIONE La divaricazione si misura, sulla parte esterna delle corna, utilizzando il calibro o il compasso, nel punto più largo, esclusi gli apici. Il punteggio è dato dalla misura in cm con approssimazione al mm.

1.5 divaricazione delle spire, notare che è stata calcolata sulla curvatura e non sugli apici.

Caccia Passione 30

Esempio di tonalità del colore per l’assegnazio ne di 1, 2 e 3 punti

2.2. SOLCATURA DELLE SPIRE Per assegnare il punteggio relativo alla solcatura delle spire, ci regoleremo assegnando 1 punto nel caso di solchi molto radi, 2 punti quando sono mediamente fitti, e 3 punti nel caso di solchi molto fitti e profondi. Anche in questo caso sarà possibile assegnare i mezzi punti.


Trofeistica 2.3. Diametro delle spire Il diametro delle spire, o meglio la curvatura, si misura perpendicolarmente all’asse orizzontale del cranio, generalmente utilizzando un compasso o un calibro di grandi dimensioni. Il punteggio viene assegnato calcolando la media delle due misure dei diametri destro e sinistro, facendo riferimento alla seguente tabella: fino a cm 25,99……………………0 punti da cm 26 a cm 26,9..………………1 punto da cm 27 a cm 27,9…………..……2 punti da cm 28 a cm 28,9…………..……3 punti da cm 29 a cm 29,9…………..……4 punti oltre cm 30……………….………..5 punti

Nel caso di punte rientranti, calcolando l’indice C, si possono detrarre fino a 3 punti seguendo questa tabella: Indice C; da 0 a 2,49…………………….0 punti da 2,50 a 2,69…………………1 punto da 2,70 a 2,89…………………2 punti da 2,90 e oltre…………………3 punti Per le punte divergenti, nel caso l’indice C risulti uguale o inferiore a 0,7, i trofei sono ritenuti anomali e con probabili incroci con la pecora domestica, pertanto non sono misurabili ufficialmente. Alcuni esempi per il calcolo dell’indice C.

Esempio di misurazione della curvatura delle spire, notare la posizione del cranio

3. DETRAZIONI 3.1. DIFETTI DELLE CORNA Per i difetti delle corna si possono detrarre fino a 5 punti, le motivazioni per la detrazione sono: Corna con le punte rientranti e rivolte verso il cranio. Corna con le punte rivolte clamorosamente verso l’esterno. Corna asimmetriche o con evidenti difetti Per calcolare la penalizzazione nel caso di punte rientranti o di punte uscenti si utilizza l’indice C, questo indice si misura dividendo la divaricazione, già rilevata al punto 1,5, per la divaricazione delle punte.

Primo esempio a) divaricazione delle corna = cm 47 b) divaricazione delle punte = cm 17 Indice C = a : b = 47 : 17 = 2,76 L’indice C è compreso fra 2,70 e 2,89, pertanto la detrazione è di 2 punti Caccia Passione 31


Secondo esempio a) divaricazione delle corna = cm 45 b) divaricazione delle punte = cm 68 Indice C = a : b = 45 : 59 = 0,66 Questo trofeo non è valutabile, l’indice C è inferiore a 0,7

Terzo esempio a) divaricazione delle corna = cm 45 b) divaricazione delle punte = cm 59 Indice C = a : b = 45 : 59 = 0,76 L’indice C è compreso fra 0,7 e 2,5, pertanto il trofeo può essere valutato senza detrazioni Caccia Passione 32

ESEMPIO DI SCHEDA DI VALUTAZIONE l trofeo di muflone, prelevato nella Riserva di Caccia della fiera Caccia Pesca e Natura di Longarone. Detto 196,60 punti CIC, pertanto con Merito 2 (ex medagl


Trofeistica

a Alpina di Cesio Maggiore, è stato misurato, dalla commissione CIC ad hoc costituita, in occasione o trofeo è risultato essere il più forte della Provincia di Belluno della stagione 2010/11, totalizzando lia d’argento). Caccia Passione 33


Caccia Passione 34


Caccia all’Estero

Scozia..

Nuvole di colombacci e sentimento..

Caccia Passione 35


Scozia..

Nuvole di colombacci e sentimento.. di Federico Cusimano e Claudia Zedda

Una caccia di prestigio con Montefeltro, splendide residenze in territori di rara bellezza.

L

a caccia e l’amore per la natura mi hanno portato in giro per mezzo mondo alla ricerca sempre del paesaggio perfetto, dell’emozione pura. Ho avuto la possibilità di conoscere molte persone, vedere luoghi mozzafiato e imparare da culture diverse dalla mia. Tutto ciò mi ha reso vivo, curioso, appassionato degli uomini e del mondo animale. Ho viaggiato, ed ancora viaggio, alla costante ricerca di una nuova caccia, Caccia Passione 36

una nuova emozione, un angolo di mondo da scoprire. La mia ultima esperienza è stata in Scozia, una terra antica, elegante, dura eppure dolce. Fin da subito mi si è presentata come una foto, di quelle che ciascun professionista vorrebbe scattare: ben composta, armonica, bilanciata, dai contrasti forti e in grado di strapparti fuori sentimenti diversi, di ammirazione e desiderio. Il volo in aereo per raggiungere Edimburgo è stato veloce e


Caccia all’Estero

piacevole. In due ore siamo arrivati alla meta: all’aeroporto c’era chi ci attendeva e già si prendeva cura di noi. Ci siamo infilati su di un elegante fuoristrada e la Scozia ha iniziato a farsi assaggiare. Il tour operator che scegli è importante, da solo è in grado di fare la differenza. Noi, io e mia moglie, abbiamo deciso di affidarci a Montefeltro: gestisce un numero sorprendente di riserve di caccia e tenute nobiliari, il personale non è solo cortese, ma anche squisitamente professionale, e soprattutto prevedono i tuoi desideri e te li fanno trovare belli e pronti ad aspettarti. La Scozia è un sogno, loro hanno saputo mostrarcela a dovere. In poco tempo, tra una chiacchiera e l’altra, una sosta per una foto e una risata abbiamo raggiunto il Perthshire. C’è chi ha definito l’angolo di Scozia più tradizionale. Io conosco poco questa terra, ma delle colline del Perthshire mi sono infatuato come un ragazzetto. Al nostro arrivo ci aspettava

una confortevole stanza in un hotel a 4 stelle, tutto era stato curato nei minimi particolari. Quando si è in vacanza avere l’opportunità di poter contare su un’organizzazione perfetta è sicuramente ciò che rende quei giorni unici ed indimenticabili. Come spesso mi accade però a questo punto ho una voglia matta di andare a caccia. In questa occasione ho deciso di non portare con me il mio fucile, abbiamo in mente con mia moglie di spendere due giorni dopo la caccia in giro per la Scozia e quindi avere un’arma al seguito in quest’occasione sarebbe stato scomodo. Inoltre sono stato subito rassicurato dalla Montefeltro che mi ha messo a disposizione i più moderni ed efficienti fucili che il mercato offre (Beretta, Benelli e Franchi), oltre ovviamente a tutte le munizioni di cui ho bisogno. L’organizzazione del capanno di caccia è perfetta, fatta in modo naturale e con un ottima mimetizzazione. Il gioco davanti al blind è curato nei Caccia Passione 37


minimi dettagli e i colombacci non tardano ad arrivare e curare. Sto cacciando nel massimo comfort possibile, paesaggio superbo, caccia vera ed abbondante e in più so che mia moglie non sarà adirata al mio ritorno. Infatti la Montefeltro ha organizzato anche per lei un soggiorno da favola. Alla fine sono davvero soddisfatto. La Scozia ha mostrato tutto il suo fascino, l’ho capito subito. Il paesaggio è mutevole e vario: lunghi e forti campi d’orzo e colza si muovevano lenti al ritmo del vento, foreste verdi e umide che c’è da giurarci sono dimora di creature mitiche e fatate ci hanno stregato, lunghi campi incolti di erica e rododendro hanno stimolato i nostri sensi. Questi gli scenari sui quali mi si sono aperte una varietà eccitante di possibilità di caccia. Mi hanno fatto già venire voglia di tornare. Sono venuto per i colombacci, ma in un altro periodo avrei avuto l’opportunità di cacciare

Caccia Passione 38

all’aspetto oche e anatre, o in caccia vagante insidiare la famosa “grouse” o le fuggenti lepri bianche. Per non parlare di caprioli, daini o del mitico cervo rosso scozzese. La nostra vacanza venatoria e naturalistica di cinque giorni è volata via troppo rapidamente e io ho scelto di viverla alla giornata, senza progetti e programmi troppo ferrei. Le tre giornate di caccia sono state appaganti e fruttuose. Tutte si sono concluse con un ottimo carniere carico di selvaggina e occhi pieni di meraviglia. I restanti due giorni, come programmato sono stati dedicati interamente a mia moglie. Dundee con le sue cattedrali ed Edimburgo con il suo carnevale sono state la ciliegina sulla torta. Quello in Scozia è stato un viaggio che non si dimentica, bello, elegante, ricco di emozioni, uno di quei viaggi che ti cambia, che ti fa crescere, che non smetteresti mai di raccontare.


Caccia all’Estero

Programma: 1° giorno: incontro con nostro collaboratore interprete per disbrigo pratiche doganali all’aeroporto di Edimburgo o Glasgow e trasferimento in hotel 4 stelle. Sistemazione in hotel in camere doppie. Cena e pernottamento. Dal 2° al 4° giorno: 3 giornate dedicate alla caccia. Pensione completa. Alloggio in hotel in camere doppie. 5° giorno: dopo la prima colazione, trasferimento all’aeroporto di Edimburgo o Glasgow e partenza per l’Italia. N.B. Domenica silenzio venatorio in Scozia Alloggio: L’alloggio è previsto presso il Hilton Double Tree di Dundee. Costruita nel 1870, questa storica dimora scozzese è immersa in un bellissimo giardino e gode di una posizione tranquilla di periferia a breve distanza dal centro città di Dundee. L’hotel 4 stelle DoubleTree offre una piscina coperta, una palestra, un ristorante in stile giardino d’inverno e servizi gratuiti quali un parcheggio e la connessione Wi-Fi nelle aree comuni. Le camere sono eleganti e spaziose, tutte provviste di tende oscuranti, doccia a multigetto e TV satellitare a schermo piatto. Sono inoltre disponibili film e il servizio in camera 24 ore su 24. A seguito di una ristrutturazione, le imponenti strutture ricreative si sono arricchite di una sauna e di una sala vapore. Il ristorante Garden Room, affacciato sui giardini, propone una raffinata cucina a base di prodotti locali e stagionali, un variegato menù di bistecche e un’ampia selezione di formaggi. La sistemazione è prevista in camera doppia in regime di pensione completa. Armi e munizioni: È possibile esportare in Scozia il proprio fucile purché in possesso della carta europea. Se si tratta di un fucile semiautomatico, deve avere il riduttore fisso di fabbrica a 3 colpi inamovibile: l’arma deve rientrare nella categoria C (e non B). Sul posto è possibile trovare ottime cartucce, nonché noleggiare nostri ottimi fucili Benelli modelli Comfort, M1 e Beccaccia e Franchi modelli Affinity e Feeling. Consigliamo il noleggio dei nostri fucili se si vogliono utilizzare voli low cost dall’Italia: questi non trasportano armi, ma hanno un prezzo molto più basso dei voli di linea e sono spesso diretti senza scalo intermedio. Clima: Temperato umido e ventoso. L’ inverno è rigido mentre l’estate non è molto calda e spesso piovosa, con temperature che superano raramente i 30°. Le precipitazioni sono distribuite durante tutto l’anno. In genere i mesi che vanno da marzo a giugno sono i più secchi, mentre i mesi che vanno da novembre a gennaio sono i più piovosi. Organizzazione tecnica: Agenzia Viaggi Montetour di Montefeltro Sport Srl Info e prenotazioni: Montefeltro Sport Srl., via della Stazione, 50, 61029 Urbino (PU). www.montefeltro.com - Info@montefeltro.it - Tel.+39. 0722.307.229 Caccia Passione 39


Caccia Passione 40


Cani da caccia

Brandlbracke

Segugio austriaco nero focato.. Caccia Passione 41


Brandlbracke

Segugio austriaco nero focato..

di Kalaris

Il Brandl-Bracke o Segugio austriaco nero focato è una razza molto popolare tra i cacciatori austriaci e tedeschi, essendo un cane molto robusto, disciplinato e con grandi capacità in ambito venatorio.

I

l Brandlbracke ovvero il Segugio Austriaco, prende il suo nome alle focature presenti sul mantello, in tedesco “Brand“, alle gambe, al petto, alla testa, e alle due macchie grandi e ben delimitate sopra gli occhi, le quali gli hanno valso il nomignolo di “Vieräugl“, ossia “Quattrocchi“. I cani nero focati erano molto ricercati un tempo, ma non è il colore che ha procurato Caccia Passione 42

al Brandlbracke la sua popolarità. L’origine delBrandlbracke è attribuire, con grande probabilità, al cosi detto “Segugio delle Alpi“ e all’antico “Segugio dei Celti“. L’imperatore austriaco Massimiliano I (1459 - 1519) era già noto per la sua predilezione di portare gli antenati del Brandlbracke a caccia di selvaggina maggiore, ma solo a metà XIX secolo iniziò la selezione mirata per creare un


Cani da caccia segugio austriaco puro. Il 1883 è stato l’anno della fissazione dello standard di razza, con la registrazione del primissimo esemplare nel libro genealogico austriaco. Nel suo Paese d’origine solo rappresentanti di razza che dimostrano ottime performance alle braccate vengono ammessi come riproduttori. on tali criteri molto severi gli allevatori austriaci cercano di conservare le altissime qualità venatorie del Brandlbracke. Selezionato nelle Alpi austriaci espressamente per la caccia in montagna questo cane, atletico e snello, con un altezza massima al garrese di 56 cm, si differenzia dalle altre razze per l’eccellente abilità di scalare e di saltare gli ostacoli naturali, nonché per il suo grande senso di orienta-

C

la tradizionale caccia collettiva sul terreno ed, entro certi limiti, nell’acqua. Particolarmente idoneo alla caccia al cinghiale, il Brandlbracke si dimostra abile con la lepre e la volpe. Fra le caratteristiche principali della razza, prima dello sparo, vi è la caccia persistente: sicura e a gran voce sulla traccia della selvaggina, minore e maggiore. Dopo lo sparo, invece, il Segugio Austriaco spicca per il suo lavoro ordinato e meticoloso sulla pista di sangue, un compito per il quale dimostra la sua assiduità e la prontezza con cui sa affrontare anche il selvatico ferito alla fine della ricerca. Il Brandlbracke si dimostra abile anche sulla “traccia rossa”, una modalità nella quale alcuni esemplari vengono addestrati esclusivamente per portare

mento. In ambito venatorio ciò significa che il Brandlbracke può essere impiegato anche nei terreni montani più difficili. Grazie al suo olfatto finissimo, alla pronunciata capacità di seguire la pista, alla notevole sicurezza che dimostra su di essa, alla buona voce sulla traccia ed alla predisposizione di attaccare un selvatico feroce, il Brandlbracke può essere usato come cane da cerca nel-

a termine questo compito. Il Brandlbracke non è un cane da muta bensì, decisamente, un lavoratore singolo, che ama lavorare in solitaria. Lo “Spurlaut”, ossia il continuo dare voce sulla traccia calda com’è richiesto dal Brandlbracke, è un’ulteriore caratteristica di questa razza. A Differenza di altri segugi, quello austriaco non si stanca mai di rimanere in contatto con il proprio conCaccia Passione 43


duttore a distanze considerevoli, facendosi sentire incessantemente. Per la selvaggina la voce del cane da caccia è significativa, poiché la avverte sulla posizione del suo inseguitore; di conseguenza la preda uniforma il suo comportamento di fuga con il movimento del cane. Ciò in termini venatori sta a significare che il Brandlbracke caccia ad alta voce inquieta la selvaggina tenendola in movimento come desidera il cacciatore, senza indurla ad una fuga pazza. Il selvatico inseguito tende a ritornare al punto di partenza, in modo tale che il tiratore può abbattere la selvaggina davanti al cane senza dover lasciare l’appostamento. Tutti i segugisti esperti sono d’accordo nel considerare la traccia fredda notturna della lepre la più difficile per il segugio. In Austria sono tutti d’accordo che il Brandlbracke, anche per questo selvatico, venga considerato eccezionale anche come cane da pista: in questa

Caccia Passione 44


Cani da caccia

modalità questa razza lavora differentemente rispetto ad altre, ossia insegue la traccia del selvatico ferito, trattenuto dal conduttore alla lunga e col naso per terra. Nelle riserve silvestri il segugio austriaco viene impiegato prevalentemente nella ricerca e nel recupero degli ungulati, siano essi caprioli, cervi, mufloni, daini o cinghiali. Oltre alle caratteristiche venatorie della razza sopra citate, il segugio austriaco si distingue per la robustezza ed una certa resistenza al dolore, sicurezza di sé stesso e la disponibilità di difendere la sua preda. Nei confronti dell’uomo, invece, il Segugio Austriaco è dolce, molto affettuoso e cerca il contatto stretto con la sua famiglia umana. Al fine di ottenere un cane equilibrato, il segugio au-

striaco necessita di muoversi liberamente, ossia di correre e di giocare insieme al padrone, anche sotto forma di addestramento o allenamento. In particolare, l’addestramento del Brandlbracke deve avvenire in modo equilibrato e paziente, poiché non gradisce nervosismi da parte dell’addestratore. Al pari di tutte le altre razze austriache, anche il Brandlbracke dovrebbe essere utilizzato solo da cacciatori e/o guardie forestali, due categorie in grado di ottimizzare al meglio le capacità di questa razza. Per questo motivo viene fortemente sconsigliata la solo destinazione di cane da compagnia.

Caccia Passione 45


Caccia Passione 46


Fucili canna liscia

BENELLI COLOMBO La specializzazione fa la differenza..

Caccia Passione 47


BENELLI COLOMBO La specializzazione fa la differenza..

Sondare i diversi ambiti di caccia e offrire ai praticanti un fucile pensato e realizzato per la specifica azione venatoria è oramai diventata un delle prerogative fondamentali e più apprezzate della Benelli

S

e passiamo in rassegna le diverse caccie specifiche praticate dall’homo venaticus nazionale troveremo una serie congrua e sostanziosa di argomenti da trattare, ognuno con una diversa inclinazione e con richieste molto marcate di attenzione, pratica e tempo da dedicare. Nel settore della migratoria brilla come stella di prima grandezza la caccia al colombaccio praticata dagli adepti con una dose di abnegazione ammirevole. Non tutte le forme di caccia richiedono tanto tempo e tanta passione quanto quella che insidia i così detti roscioli, e che prende forma soprattutto nel centro Italia con specifica attinenza alla regioni come Toscana, Romagna, Umbria e

Caccia Passione 48

di Emanuele Tabasso

Marche. Basta un poco di attenzione anche da chi non si è mai dedicato a tale selvaggina per captare il magnetico richiamo emanato da questi uccelli dalla linea aggraziata, dal fisico poderoso, dal volo entusiasmante e dall’astuzia fuori dal comune: delle macchine volatrici perfette, veloci e saettanti, incassatrici di notevole prestanza, difficili da attirare sulla posta. Le forme di caccia sono quasi sempre al transito su un valico o quella aerea, ricavata su piante di alto fusto e intrigante quanto mai: salire la scaletta e disporsi nascosti tra le frasche osservando cautamente l’orizzonte mette già l’animo in agitazione e più ancora quando il capo caccia impartisce gli ordini per muove-


Fucili canna liscia

Caccia Passione 49


re i volantini e gli azzichi. Non siamo ancora al momento dello sparo: osserviamo come la cura degli alberi di appostamento o di buttata, del terreno circostante, dei tanti richiami che vanno non solo mantenuti in buona salute, ma ugualmente addestrati a compiere il loro servizio prenda a chi si incarica di tali necessità tutto o quasi il tempo libero disponibile e, per chi è in pensione, diventi un’occupazione a tempo strapieno. Com’è che si dice? Il bello della caccia è proprio la passione che ci anima. Dopo aver discorso di questi argomenti sulla predisposizione dell’impianto che può essere, come detto, anche una paratoia in un punto strategico di un affilo montano, arriva il momento del tiro e lì diventa obbligatorio disporre del meglio per ottenere il risultato: siamo d’accordo che il bello è soprattutto cacciare, ma saremmo poco sinceri se non aggiungessimo che un certo qual risultato è il sale della situazione.

Caccia Passione 50


Fucili canna liscia Il fucile specifico Benelli ha impostato un suo modello adottando gli accorgimenti funzionali alla bisogna: si chiama, tanto per esser chiari, Colombo e promana dalla fortunata serie Montefeltro, quella forse un po’ più defilata nel panorama aziendale dove svetta l’eleganza del Raffaello, ma dotata di prerogative tecniche assai funzionali a principiare dal castello chiuso, ricavato da un estruso di Ergal, entro cui lavora il classico otturatore inerziale. Già da molti anni questa formula mantiene una costante percentuale di vendite poiché molti cacciatori danno la preferenza a tale impostazione tecnica; è quasi consequenziale poi che diversi allestimenti per caccie specifiche si siano sviluppati sul Montefeltro e, da ultima, anche la versione Colombo.

La realizzazione prende le mosse dall’esame di quel che il fucile deve garantire per la miglior resa e quindi lo studio del selvatico insieme alle forme di caccia usuali determinano le soluzioni: qui si dà corpo alle due forme di insidia per cui occorrono due strozzatori del tipo criogenico chiamati wide shot e long shot indicativi già nel nome delle proprie applicazioni. Sono entrambi forniti con l’arma che può montare canne da 65 o 70 cm. ma sicuramente il primo viene esaltato su una canna da 65 cm e garantendo una rosata più compatta del 30%, rispetto a un normale strozzatore a 3 stelle, su distanze fra i 15 e i 25 m: il palco aereo è quindi il suo teatro di elezione dove l’approssimarsi dei selvatici conduce sovente a tiri di medio impegno quanto a distanza, ma di alta

Caccia CacciaPassione Passione5149


difficoltà nel piazzare la rosata al posto giusto e con la dovuta quantità di pallini. Il secondo strozzatore vede come ottimale l’abbinamento a una canna da 70 cm per ottenere una rosata molto compatta anche a distanze fra i 50 e i 60 m, ideale quindi per il tiro al valico impiegando cartucce da 76 mm e con carica piena e veloce. Per questo motivo il calcio in legno è dotato del calciolo Progressive Comfort in cui una serie di alette a flessibilità progressiva assorbe una parte consistente dell’energia di rinculo, stemperando molto l’effetto sulla spalla del tiratore che avrà modo di dedicarsi con più rapidità e attenzione ai colpi successivi al primo. Da notare ancora come proprio il leCaccia Passione 52

gno venga trattato con il sistema FX Wood in grado di esaltare l’aspetto delle fibre del legno rendendo la superficie impermeabile. E’ bene notare come i pallini previsti per questi strozzatori siano in piombo o materie atossiche diverse dall’acciaio: tuttavia la canna è punzonata anche per l’uso di questi proiettili con cui è sufficiente cambiare gli strozzatori con altri da 7 cm della serie adeguata. Ancora una volta Benelli capta una necessità specifica e realizza il fucile dotato di quei particolari che la soddisfano sia per quanto attiene all’estetica, perché anche l’occhio vuole la sua parte, sia soprattutto per l’impostazione e la resa balistica perfettamente adeguate alle difficili prede da insidiare.


Fucili canna liscia

Scheda tecnica: Calibro Camera Canne Strozzatori dedicati Mirino Materiali Calciatura Calciolo L.O.P.

12 76 Magnum 65/70 cm finitura opaca, bindella in metallo Strozzatori Crio con collare sporgente personalizzato Long Shot per canna 70 cm dedicato alla caccia al valico Wide Shot per canna 65 cm dedicato alla caccia dal palco, steel shot ok in fibra ottica verde ad alta visibilitĂ Carcassa in Ergal anodizzata nera opaca con tiratura antiriflesso, logo colombo inciso, canna opaca in acciaio con satinatura fine, otturatore cromato, grilletto cromato Calciatura in legno con sistema Progressive Comfort; Legni in noce con trattamento WoodFX in Poliuretano speciale 365 mm standard, modificabile a 350 mm e a 380 mm

(Distanza calciolo-grilletto) Piega al nasello 37 +/- 1 mm Piega al tallone 55 +/- 1 mm standard (variabile in 45/50/60 mm) var. dx/sx Serbatoio Senza riduttore 3 colpi 12/76, 4 colpi 12/70; con riduttore 2 colpi Dimensioni e pesi

3100 gr +/- 100 gr lunghezza 120 cm con canna da 70 cm

Accessori

kit di strozzatori interni ** (no steel shot) /***/ cil. (steel shot OK) e chiave, in dotazione kit di variazione piega, magliette portacinghia a sgancio rapido, manuale d’uso e ricambi, flacone olio Benelli, valigetta standard Caccia Passione 53


La cartuccia

.223 Remington

Un pellegrinaggio fra diversi studi aveva portato i responsabili del settore a individuare nella .223 Rem. la nuova cartuccia leggera per l’arma individuale del fante statunitense. Una parte di strada era stata percorsa poi il lungo occhio della Fabrique Nationale di Herstal avrebbe fatto il resto di Costantino Ramolfi

L

e cartucce calibro 5,6 mm o .22 che di si voglia, ovviamente a fuoco centrale, hanno una lunga storia negli Stati Uniti, molto meno in Europa: una estesa serie di cartuccine deliziose ha permesso divertimenti inusitati ai giovanissimi di quei territori dove crescere imparando a maneggiare le armi, e il fucile rigato soprattutto, è

Caccia Passione 54

visto con tutti gli aspetti positivi che ben conosciamo, contrastando quelli negativi che, come in ogni settore, si possono proporre. Passare dal .22 Hornet al .220 Swift o al .224 Weath. attraverso .218 Bee, .219 Zipper e via enumerando fa correre il pensiero di chi ha qualche anno oramai di troppo a scoperte entusiasmanti quando il tiro a segno e la


Munizioni caccia, magari alla marmotta, diventavano una palestra per il ben fare, per il corretto rapportarsi con i mezzi e le situazioni. Con un certo ritardo l’America coglieva i segnali portati dai tedeschi durante gli ultimi due anni di guerra e decideva così, verso la metà degli Anni 60, di far di più, almeno credeva, e di meglio dell’8x33 Kurz, così ben metabolizzato invece dall’allora Blocco Orientale con il loro 7,62x39. Il passaggio al proiettile di piccolo calibro spinto a velocità prossime ai 1000 m/sec era parsa una soluzione estremamente vantaggiosa soprattutto per i costi, il peso in rapporto al numero di cartucce portabili, la lesività terribile perché creava meno decessi e molti feriti con rilevanti problemi ospedalieri. Insomma c’era tutto, o così si immaginava, per battere la concor-

il passo di rigatura, il peso e la struttura del proiettile e la polvere da impiegare. La poca potenza perforante e la stabilità a distanze elevate erano fra i problemi da risolvere e si passò così dal proiettile originale denominato M 193 da 55 gr FMJ Spitzer Boat Tail, ideato e prodotto dalla Sierra, a quello della FN denominato SS 109 con 61,5 gr e struttura a nucleo perforante. Insieme si era portata la rigatura a un passo di 1/7” dagli originari 1/12”. Sembra l’uovo di Colombo e in effetti lo è, ma a noi curiosi ignoranti, da sempre affezionati alla Fabrique, pare tuttora strano che gli statunitensi non siano arrivati da soli a far stare in piedi quell’uovo. Lasciamo ora da parte l’esegesi militare della nascita di questo 5,56x45 e passiamo alla sua versione civile che, come per tutte le cartucce

renza. Il tragico Vietnam si incaricò di evidenziare anche quel che funzionava meno bene del previsto e del desiderato, tant’è che la 7,62x51 NATO rimase al suo posto per diversi impieghi, non ultimo quello dell’arma di squadra. Intervenne a un certo punto la FN di Herstal che, riguardando il progetto, scommise su un paio di soluzioni alternative:

che si rispettino, invade il terreno contiguo a quello di nascita per dar soddisfazione a una pletora di appassionati che ne scoprono, di volta in volta, le qualità manifeste insieme a quelle più nascoste, e le possibilità di esibirsi in ricariche sicure e, parimenti, di esaltanti prestazioni. La produzione di serie offre tante soluzioni a partire dai prodotti Caccia Passione 55


orientali a quotazioni minimali per arrivare all’eccellenza delle diverse marche primarie con le loro linee di vertice. Per il tiratore statunitense c’è poi sempre il vantaggio dei surplus militari venduti quasi al prezzo delle nostre mitiche biglie di terracotta verniciata (chi se le ricorda? Nei primissimi Anni 50 se ne vendevano 2 per 1 lira) con cui divertirsi senza spaccare né il 10 né il portafoglio. Chi si contenta gode. La scelta dipende dall’arma che si ha a disposizione, o meglio dal passo di rigatura che oramai, sull’onda degli studi sopra citati e di altri ancora, spazia con il rateo di un giro fra i 12 e i 7 pollici. Alcune prove esperite tempo fa con una Howa 1500 dal passo 1/12” dicono chiaramente come questa bella cartuccia, molto simile nelle sue piccole misure ai fattori della .300 Win. Mag., sia oltremodo sensibile quanto a gestione del peso di palla. Con le cartucce Fiocchi FMJ da 55 gr e le Sellier & Bellot Match da 69 gr fino a 100 m si notano minime differenze di rosata fra i 18 e i 20 mm, anzi giustamente un leggerissimo favore va alla S. & B. in allestimento da competizione, ma già ai 200 m la palla leggera di Fiocchi marca 26 mm contro i 46 della 69 gr di S. & B. Ai 300 m non c’è competizione e Fiocchi si appropria di un bel 33x30 mm, come dire circa 0,392 MOA. Per i ricaricatori diamo solo un indizio sulle polveri impiegate che trovano nella N/140 e ancor più nella N/135 le migliori soluzioni.

Caccia Passione 56


Munizioni

Per concludere Ricariche o cartucce originali, con la .223 Rem. ci sarà modo di divertirsi parecchio e sempre a costi molto contenuti, con affaticamento pressoché nullo, con una spesa per l’acquisto dell’arma anche questo di largo comodo: una varmint delle diverse marche disponibili, un bipiede Harris, un’ottica seria, anche senza strafare e una corretta regolazione dello scatto e si è pronti a trascorrere proficuamente un’ora o due sul bancone di tiro. Come osservato anche le 55 gr e la rigatura 1/12” lavorano bene fino ai 300 m, meglio se in assenza di vento. Per la caccia rimane un’ampia scelta di palle e pesi, sicuri che l’effetto sul capriolo, preda di elezione del calibro, sarà letale come ci si attende. Rimane sottinteso che il proiettile va piazzato al punto giusto. Caccia Passione 57


Leica ultravid 42 HD Plus

a cura di Pierfilippo Meloni

Leica Camera AG presenta una nuova generazione di binocoli Leica Ultravid HD 42. Rispetto ai modelli precedenti, le prestazioni ottiche del nuovo Leica Ultravid 42 HD-Plus sono state ulteriormente migliorate per quanto riguarda la trasmissione di luce grazie all’utilizzo di nuove tecnologie.

U

n nuovo procedimento definito “plasma ad alta temperatura” permette di depositare strati sottili di speciali sostanze sulle superfici delle lenti in condizioni di vuoto particolarmente spinto. In aggiunta a questo, i prismi dei nuovi binocoli sono realizzati con vetri SCHOTT Caccia Passione 58

HT di speciale formulazione, dotati di eccezionali caratteristiche di trasmissione di luce. Il significativo miglioramento della trasmissione di luce, in particolare nella banda blu-violetto, assicura non solo una maggiore luminosità dell’immagine, ma anche un perfetto equilibrio cromatico. Un’ ulteriore


Ottiche

lavorazione delle lenti per ridurre al minimo l’effetto di riflessione interna e rifrazione (effetto flare) aggiunge perfezione ai contrasti. Tutto questo si traduce in un notevole miglioramento nell’osservazione crepuscolare e in condizioni di luce sfavorevole, nonchè in una straordinaria nitidezza d’immagine e una riso-

luzione eccezionale del dettaglio. Il trattamento AquaDura® assicura una visione cristallina in tutte le condizioni meteo e protegge le lenti da graffi e abrasioni. Il rivestimento del corpo ad assorbimento d’urto protegge il binocolo mentre il materiale ad alto attrito garantisce una presa salda e stabile anche con i guanti. Caccia Passione 59


I modelli sono disponibili con ingrandimento 7×, 8× e 10× e sono identificati dalla dicitura ‘HD’ riportata in rosso sugli attacchi per la tracolla. Tutte le altre caratteristiche della famiglia Leica Ultravid HD restano invariate nei nuovi binocoli 42 HD-Plus – a partire dall’eccellenza meccanica, il peso e le dimensioni contenute. I nuovi binocoli Leica Ultravid 42 HD-Plus saranno disponibili presso i rivenditori autorizzati Leica a novembre 2014 ad un prezzo quasi uguale a quello degli attuali modelli Ultravid 42 HD che usciranno di produzione. Ciascun modello è completo di custodia imbottita e di alta qualità in cordura per una protezione ottimale del prodotto. Sono inclusi anche i copri-obiettivi, i copri-oculari e una tracolla ergonomica in neoprene. Caccia Passione 60


Ottiche


Caccia Passione 62


Il cinghiale

Racconti di caccia

dei sogni..

di Giampiero Bernacchi

Ormai non si sa più dove la realtà si mescola con i sogni quando un gruppo di amici parlano di questo fantomatico cinghiale, che ormai da troppi anni riempiva le serate a far parlare di se. Da anni aveva lasciato il forteto maremmano, mi chiama dicendomi “ la mia setter ha trovaper una vita di solitaria esistenza, lungo fos- to un cinghiale enorme al bordo di un divieto, si, macchiozzi, sponde di laghi e canneti, ma dentro un fosso, non può essere andato lontasenza mai riuscire a farsi trovare nonostante no” Un giro di telefonate e la caccia ha inizio. l’assidua ricerca, per poi sparire facendo pre- I segugi, sciolti dove era stato avvistato, imsupporre che fosse morto e riapparire sistema- piegano pochissimo a trovarlo, perché invece ticamente quando ormai nessuno ci credeva di svanire nel nulla come aveva sempre fatto più. Le sue enormi orme quasi fosse un vitello questa volta è tornato a poca distanza da dove era stato trovato, denerano stampate nella ... Sul bordo si ferma, si tro un canneto sicuro mente di chi per anni guarda intorno, ripensa che con un cane da gli dava la caccia. “E’ tornato, è sempre lui, alle sue scorribande in ferma non sarebbe mai uscito. Ma stanon è morto nemmequelle zone dove per anni volta i conti erano no questa volta”, erano frasi che si erano è stato il Re incontrasta- sbagliati e una lotta furibonda ha inizio sentite ripetere cento e alla stregua di un lefra rovi e canne, il tinaia di volte per poi finire in fantomatiche ader non tenta la fuga ... piccolo canneto viene accerchiato e ora ricerche senza esito, lasciando supporre che si stava cercando un per il verro diventa difficile, il bosco è tropfantasma ispirato dalla fantasia di questi cac- po lontano e il terreno arato rende ardua la ciatori. “Ma vedrai che quest’anno muore, non fuga, l’unica salvezza è disfarsi dei segugi, gli può andare sempre bene”. Ieri ha ferito un ma Fabrizio un canaio poco esperto ma tesetter in un fosso, oggi era al bordo di un la- nace si butta nella mischia in soccorso dei ghetto, ma poi è svanito nel nulla come sempre, cani feriti, il verro non demorde e impavido ma anche i sogni finiscono e una mattina di di- si scaglia anche contro di lui ferendolo gracembre Marco mentre stava cacciando fagiani vemente, ma ora deve uscire allo scoperto. Caccia Passione 63


In bocca sente ancora il sapore del sangue umano e vuol vender cara la sua pelle, mi guarda, allarga le orecchie apre la bocca in senso di sfida mostrando le sue enormi zanne bianche, so che sta per caricare perché trent’anni trascorsi tra i cinghiali mi rendono consapevole di quello che sta per accadere, forse ha voluto sfidare proprio me per misurare la sua forza. Caccia Passione 64

Carica, io resto immobile, lo lascio avvicinare e solo negli ultimi tre metri alzo il fucile e premo il grilletto. Un’altra leggenda è finita a poca distanza dove cento anni fa sempre in un giorno di dicembre moriva Domenico Tiburzi il mitico brigante maremmano. Ma chissà se ora mi sveglio e sarà solo un sogno!


Racconti di caccia

Caccia Passione 65


Accessori per la caccia Pattadese, Coltelli di Sardegna per Tradizione. Si tratta di un coltello a serramanico, dalla linea affusolata e sinuosa con il manico in monoblocco con un’anima in ferro o ottone, compresa tra due guance in corno. Anticamente, ma anche oggi, veniva commissionato a seconda delle esigenze che andava a servire. Il corno usato per la realizzazione del Pattadese è di muflone o montone,

Hornady Lock-N-Load Sonic Cleaner e i 100 bossoli come nuovi È possibile, disponendo dell’attrezzatura adatta la pulizia dei bossoli, prima di procedere con ogni ulteriore criterio di selezione, può determinare il più indimenticabile dei successi sportivi se ben eseguita, oppure il più doloroso sconforto se sottovalutata. Dalla Hornady Manufactoring Company di Grand Island, Nevada, ci giunge notizia di questa nuova pulitrice elettrica per bossoli, la cui concezione coinvolge la tecnologia degli ultrasuoni applicata alla ricarica. La macchina può pulire, in una sola sessione, cento bossoli calibro .308 Winchester, oppure ben duecento in calibro .223 Remington.

Il collare beeper “CANIBEEP RADIO PRO” mette in comunicazione cane e cacciatore Il CANIBEEP RADIO PRO della Canicom è un collare beeper ideato per stabilire un contatto tra il cane ed il padrone. E’ stato progettato per consentire al cacciatore di localizzare il cane quando è in ferma, in cerca o quando si ritiene necessario. Durante le battute di caccia, spesso, è necessario stabilire un contatto con il cane ai fini di una buona riuscita della stessa. Canibeep Radio Pro è un collare beeper dotato di telecomando, che permette al cacciatore di localizzare immediatamente il cane fino a 300 mt. Caccia Passione 70


Cucina & vini

Gnocchi con ragù bianco

di capriolo ai profumi del bosco

di Adelmo Giacomini

Giugno è il mese in cui in gran parte delle regioni nelle quali si può cacciare viene aperta la stagione al capriolo. Dapprima si cacciano i maschi adulti e poi via via secondo i vari calendari venatori le altre classi di sesso e di età. Il folletto del bosco è il più piccolo tra i cervidi europei ed è sicuramente uno degli ungulati più belli ed emozionanti da cacciare. Le sue carni inoltre sono tra le più pregiate e noi cacciatori abbiamo l’obbligo morale di onorale le nostre prede nel migliore dei modi possibili.. INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

PREPARAZIONE

600 g. di polpa di capriolo 500 g. di patate rosse a pasta gialla 300 g. di funghi porcini Farina di grano tenero q.b. per impastare gli gnocchi Olio extravergine di oliva Sedano, carota, cipolla 150 ml di brodo (meglio se di carne) 3/4 bacche di ginepro Pepe in grani Vino bianco Sale Aglio Prezzemolo Burro Noce moscata

Per il ragù: sciacquare bene la carne lasciandola in un bacinella con acqua corrente per qualche ora, scolarla bene, tritarla e lasciarla riposare ulteriormente in un colino per farle perdere ulteriori liquidi. Preparare un soffritto con sedano, carota e cipolla, aggiungere la carne e farla rosolare con cura. Inserire le bacche di ginepro, i grani i pepe, salare con moderazione tenendo conto del brodo e sfumare con del vino bianco. Appena evaporato il vino abbassare il fuoco e cuocere il ragù lentamente per almeno 1 ora aggiungendo quando necessario il brodo per mantenerlo morbido.

Caccia Passione 67


Per gli gnocchi: pelare le patate, tagliarle a pezzi e cuocerle a vapore (le potete anche lessare ma assorbiranno più acqua e quindi più farina quando impasteremo gnocchi). schiacciare le patate ancora calde con lo schiacciapatate e lasciarle raffreddare possibilmente su un asse di legno. Impastare aggiungendo farina fino a quando otterremo un impasto morbido che ci consenta di ricavarne gli gnocchi (si può fare una prova lessando un pezzetto di impasto per testarne la consistenza). A questo punto pulire i funghi, tagliarli a pezzi grossolanamente, trifolarli velocemente in padella con olio caldo ed uno spicchio di aglio che provvederemo a rimuovere, spolverare con del prezzemolo fresco tritato finemente e tenere da parte. Lessare gli gnocchi in abbondante acqua salata unire i funghi trifolati al ragù e condire gli gnocchi, se necessario aggiungere acqua di cottura. Terminare il piatto con un cucchiaino di burro fuso aromatizzato con la noce moscata, pepe nero macinato al momento e, se gradito, con del grana grattato a scaglie. Buon appetito

Sopra: l’esperto di cucina Adelmo Giacomini

Caccia Passione 68


Cucina & vini e ora che il piatto è servito ecco l’abbinamento del vino a cura del sommelier Francesco Petroli Gnocchi fatti in casa, selvaggina e profumi di bosco, un ottimo pretesto per sfuggire all’afa estiva e selezionare ai piedi delle Alpi una Barbera d’Asti Superiore Nizza (DOCG), menzione geografica rigorosamente indicata in etichetta e riconosciuta dal legislatore nel 2000 proprio per evidenziare l’identificazione storica tra vitigno e territorio di un preciso areale del Monferrato in cui le migliori esposizioni, altitudini e i terreni maggiormente reputati sono stati sempre riservati a questa varietà. Una Barbera che dunque sfugge all’immaginario del consumatore medio e in grado quindi di esprimere oltre ai descrittori caratteristici, fruttati e florali, accompagnati da una notevole spalla acida - specifiche doti di longevità, evoluzione e complessità gusto/olfattiva. Componenti in grado di valorizzare il piatto in questione. L’attacco morbido e il successivo sviluppo a centro bocca condotto dalla freschezza vivacizzeranno l’esperienza gustativa dai caratteri a tendenza dolce e sapori decisi del capriolo, mentre la trama tannica misurata non andrà ad amplificare la nota amara del fungo porcino. Il finale sapido del vino, unito alla complessità di aromi anche in retro olfattiva, rappreSopra: Il sommelier Francesco Petroli senta in conclusione il giusto bilanciamento ai richiaSotto: vigneti di Barbera in Monferrato mi speziati contenuti nel piatto e in persistenza.

Caccia Passione 69


Il colpo di calore

nel cane da caccia ..

Caccia Passione Caccia Passione 72 70


Veterinaria

Gravidanza isterica: motivi e soluzioni.. Caccia Passione 71


Gravidanza isterica: motivi e soluzioni..

E’ uno dei problemi più noti, specie fra i proprietari di femmine, e che preoccupa di più insieme con la temuta piometra. Vediamo cosa causa la gravidanza isterica e come è possibile combattere il problema.

L

e basi della gravidanza isterica sono poste durante il diestro. Si tratta del periodo che fa seguito all’estro è può essere almeno di due tipi: gravidico, nel caso in cui la cagna fertile sia rimasta incinta e non gravidico. Si tratta di una fase piuttosto lunga, che dura circa 70 giorni e durante la quale a farla da padrone è il progesterone. Caccia Passione 72

E’ proprio il diestro tanto lungo (una tipicità delle specie canine che in questo si differenziano da moltissimi altri animali) e dunque alti livelli di progesterone per periodi ampi che può causare dei problemi alle cagne che non si riproducono. Il problema che analizziamo oggi è detto scientificamente pseudociesi, ma è più comunemente noto come


Veterinaria gravidanza isterica. Sbaglia chi definisce la situazione come una malattia visto che essendo legata alla fisicità dell’animale e agli alti livelli di progesterone prodotti durante il diestro, è del tutto naturale per le femmine. Cambiamenti fisici durante il diestro. Ce ne sono parecchi: venti giorni dopo il calore infatti le cagne notano un ingrossamento delle ghiandole mammarie al quale corrisponde, in alcuni casi la produzione di siero o latte. Molto più raro è invece un mutamento sospetto nel comportamento dell’animale. In rari casi si può assistere alla preparazione di una tana, al tentativo di allattamento, al morboso accudimento di giochini, meglio se sonori e che ricordino il lamentio dei nuovi nati. In alcuni casi la cagna si dimostra anche piuttosto aggressiva. Tutto questo senza che sia realmente gravida. Il progesterone alto durante il diestro causa il mantenimento del corpo luteo: questo si rompe dopo otto set-

timane se la femmina è in attesa di una cucciolata, addirittura dopo dodici settimane se non è rimasta incinta. Con questa rottura si verifica un calo di progesterone e l’aumento della prolattina per la produzione del latte. E’ questo ormone a causare, fra le altre cose, quelle modificazioni comportamentali che comunemente vengono dette istinto materno. Quando parliamo di gravidanza isterica dunque non ci riferiamo a una patologia, o a una situazione insolita. Si trovano davanti a una condizione di questo tipo tutte le femmine che non sono rimaste incinte: solo che in alcune i sintomi sono più o meno gravi e vistosi che in altre. Fra le leggende metropolitane da sfatare c’è quella della necessità di almeno una cucciolata per la femmina che soffre di questi sintomi gravi. Visto che la gravidanza isterica è legata a modificazioni ormonali del tutto naturali per i cani, una gravidanza reale non

Caccia Passione 73


potrà in alcun modo risolvere il problema. Le soluzioni. Esistono alcune attenzioni in grado di migliorare notevolmente la situazione di una femmina che soffra di gravidanze isteriche. • Esercizio fisico e ore all’aria aperta: sono in grado di limitare i sintomi di cui detto. • No ai giochini. Da evitare soprattutto quelli sonori, che possano ricordare all’animale un cucciolo. In qualsiasi caso è bene eliminare tutti i giochi nei confronti dei quali la cagna dimostra un interesse morboso. • Minor apporto calorico. In questo modo verrà ostacolata la produzione di latte. Se invece la produzione di latte diventa abbondante o se la cagna comincia

Caccia Passione 74

a succhiarsi i capezzoli è bene contattare un veterinario. Ci si potrebbe trovare davanti ad una mastite e in quel caso sarà necessaria una terapia farmacologica. La sterilizzazione. Sono sempre più numerose le femmine che vengono sottoposte a sterilizzazione chirurgica. Ovviamente come ogni soluzione offre dei vantaggi ma pure degli svantaggi. Di certo è consigliata a chi non sia in grado, per tempo o per possibilità, di gestire una femmina intera, a chi non intenda sospendere l’attività venatoria della propria ausiliaria con periodicità e nel caso in cui il cane soffra di alcune patologie che alla lunga possano diventare invalidanti.


Caccia Passione 73


INVIA LA TUA FOTO La foto del mese

Caccia alle anatre con

Le migliori immagini verranno pubblicate, a discrezione della redazione, all’interno del portale, della rivista o in altre pubblicazioni curate da Caccia Passione. Caccia Passione avrà diritto d’uso e pubblicazione gratuita dei materiali inviateci spontaneamente. Ogni autore dichiara di detenere i diritti di Copyright delle foto inviate e dei manoscritti e sarà responsabile personalmente per l’oggetto ritratto nella foto presentata sollevando già da ora Caccia Passione da qualsiasi responsabilità. In ogni caso il materiale trasmesso non verrà restituito


Spaniel su lepre

Collabora con Caccia Passione:

INVIA LE TUE STORIE

Caro amico cacciatore se sei amante della fotografia naturalistica e/o venatoria, oppure ami scrivere e raccontarci le tue imprese venatorie e vorresti vedere le tue foto o i tuoi articoli pubblicati su Caccia Passione, puoi inviare i tuoi manoscritti o i tuoi scatti accompagnandoli da una didascalia e dal nominativo dell’autore, all’indirizzo email: redazione@cacciapassione.com


SUL PROSSIMO NUMERO Migratoria: Lezioni di volo, volatili e tecniche..

CACCIA PASSIONE Anno IV – N° 06 – Giugno 2015 www.cacciapassione.com

Direttore Responsabile Federico Cusimano Founder and CEO Pierfilippo Meloni Direttore Marketing Valerio Troili marketing@cacciapassione.com

Ungulati: Caccia al muflone: le tecniche..

Collaborazioni Bruno Modugno, Federico Cusimano, Pierfilippo Meloni, Emanuele Tabasso, Riccardo Camusso, Saverio Patrizi, Giovanni Di Maio, Claudia Zedda, Giampiero Bernacchi, Vincenzo Frascino, Valerio Troili, Kalaris, Ilaria Troili, Adelmo Giacomini, Francesco Petroli. Traduzioni, Grafica e Impaginazione A cura della Redazione Pubblicità Ilaria Troili - Cell. 335.6408561 commerciale@cacciapassione.com Fotografi Archivio Caccia Passione, Shutterstock Redazione Via Camillo Golgi, 1 - 20090 - Opera (MI) redazione@cacciapassione.com Cell. 3383243383 Service Provider Made Network srl Via Macanno, 59 - Rimini (RN) Editore Caccia Passione s.r.l. Via Camillo Golgi, 1 - 20090 – Opera (MI) Cell. 3383243383 redazione@cacciapassione.com

Cani da caccia: l’importanza dell’allenamento primaverile ed estivo..

Registrazione in Tribunale n. 17 del 21/01/2012 Direttore Responsabile: Federico Cusimano ®CACCIA PASSIONE E’ UN MARCHIO REGISTRATO. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE SE NON AUTORIZZATA.


Per Informazioni o Prenotazione degli Spazi Pubblicitari Contattare: commerciale@cacciapassione.com oppure chiamaci al 335.6408561

www.cacciapassione.com Caccia Passione s.r.l. - Via Camillo Golgi n.1 - 20090 Opera (MI) - Tel 3383243383



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.