Caccia Passione settembre 2014

Page 1

ANNO III nr.09 - Settembre 2014

caccia passione Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

Stanziale:

• quaglie stanziali, in Sardegna ma non solo

Migratoria:

• colombacci da palco, caccia aerea ricca di tradizioni non scritte

Cani da caccia:

• lo spinone italiano, fra bel paese ed America

la lepre

mito, sogno e realtà

di numerose generazioni di cacciatori


Xpress

CAL. 8x57 JRS / 9,3x74 R / 30-06


www.franchi.com


ANNO III nr.09 - Settembre 2014

caccia passione

in copertina

La lepre

Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

mito, sogno e realtà

di numerose generazioni di cacciatori Stanziale:

• quaglie stanziali, in Sardegna ma non solo

Migratoria:

• colombacci da palco, caccia aerea ricca di tradizioni non scritte

Cani da caccia:

• lo spinone italiano, fra bel paese ed America

la lepre

mito, sogno e realtà

di numerose generazioni di cacciatori

Fin dai tempi degli Antichi Romani ha rappresentato una delle prede più ambite, la timida orecchiona è stata decantata da chiunque ha scritto di caccia e di racconti di caccia, spesso mitizzata come il massimo obiettivo del cacciatore, specialmente in periodo di apertura.

sommario 10 Stanziale: la lepre.

mito sogno e realtà di numerose generazioni di cacciatori.

Anno III Nr. 09

Pg 6 News ed eventi venatori

a cura della redazione

Pg 10 S tanziale: la lepre. mito sogno e realtà di numerose generazioni di cacciatori.

22 Migratoria: colombacci da palco, caccia aerea ricca di tradizioni non scritte.

Saverio Patrizi

Pg 16 S tanziale: quaglie stanziali, in Sardegna ma non solo. Kalaris

Pg 22 M igratoria: colombacci da palco, caccia aerea ricca di tradizioni non scritte.

28 U ngulati: caccia al capriolo maschio

Caccia Passione 2

Rosalba Mancuso

Pg 28 Ungulati: caccia al capriolo maschio

Claudia Zedda

10


Sommario Pg 60 Ottiche: Leica Ultravid 42 HD Plus,Prestazioni ottiche superiori

S tanziale: la lepre. mito sogno e realtà di numerose generazioni di cacciatori.

Claudia Zedda

Pg 62 Racconti venatori: camosci, il Kits a sorpresa

Claudia Zedda

Pg 70 Veterinaria: Allergie alimentari nel cane da caccia

Pg 34 C accia e cacciatori: l’abbigliamento del cacciatore.

Rosalba Mancuso

Pg 40 E stero: alla scoperta della Corsica.

34 Caccia e cacciatori:

l’abbigliamento del cacciatore.

Claudia Zedda

Pg 44 Cani da caccia: lo spinone italiano, fra bel paese ed America Kalaris

Pg 50 Fucili da caccia: Benelli Argo Endurance pro, la funzione e la classe.

Rosalba Mancuso

44 Cani da caccia: lo spinone italiano, fra bel paese ed America

Emanuele Tabasso

Pg 56 Munizioni: Cartucce da caccia RC, scopriamo la linea Camouflage 2014. Emanuele Tabasso

70 Veterinaria: Allergie alimentari nel cane da caccia

Caccia Passione 3


ESSENZA DI TECNOLOGIA, POTENZA E DESIGN

PROGRESSIVE COMFORT Il nuovissimo sistema di assorbimento progressivo del rinculo che interviene in modo graduale in base alla grammatura delle cartucce utilizzate. Ecco la vera essenza del comfort nel legno, un sistema invisibile ma altamente sensibile.

www.benelli.it

DESIGN Lo stile prende forma e crea la vera espressione del design. Il tempo passa, Raffaello resta.

POWER BORE La canna Power Bore criogenica, con foratura selezionata e diametri estremamente contenuti garantisce maggiore velocitĂ e penetrazione del bersaglio. Power Bore Crio: la foratura ideale per un centro perfetto e un bersaglio assicurato.


Editoriale La grande apertura della Caccia in sicurezza Settembre, tempo in cui si stampano le foto della trascorsa vacanza estiva, è anche il mese della grande apertura della caccia in Italia, quella vera, ove nobili boschi e smeraldi pascoli regalano ai partecipi grandi emozioni. Sorrisi che non si possono spezzare per imprudenze o demenza da risultato. La caccia è un momento di grande aggregazione ove spesso sono presenti numerose armi di altri attori e spesso a distanze ridotte ed è proprio lì che occorre maggiore attenzione. Da sempre, regole ferree che i cacciatori hanno ben salde nella mente, tesoro di quanto appreso nel proprio bagaglio di crescita d’un identità venatoria costruttiva e responsabile e che da sempre sanno attivarsi nel tramandare ai novelli le tecniche di caccia in sicurezza e di una corretta gestione della battuta. Troppi, oramai negli anni gli incidenti di caccia già avvenuti, molti evitabili e non dovuti alla fatalità; bastava semplicemente eseguire le classiche operazioni di sicurezza che tutti noi ben conosciamo ma con una regina che s’invola nello sporco o un cinghiale in corsa che incalza alle poste amplificato dalla canizza che esalta l’adrenalina del cacciatore, qualcosa alcune volte si annebbia nelle menti dei partecipi ed è li che accade l’inaspettato, il brutale incidente di caccia. No, non sono parole buttate su un foglio, è la realtà. Tutti ci siamo messi abbigliamento ad alta visibilità, altresì obbligatorio per la caccia al cinghiale; tutti abbiamo valutato attentamente il nostro campo di tiro; tutti siamo ben certi che a noi ed ai nostri compagni di battuta non potrà capitare nulla, ma alle volte qualcosa va storto e il diavolo ci mette il carico. Parole dure, nel mio augurio d’apertura di stagione venatoria, ma spero non denigrate o ancor peggio sottovalutate. La caccia è passione ove lucidità e prudenza premiano sempre. Ma la grande apertura venatoria è anche momento d’esaltazione cinofila, pointer con ferme statuarie che galvanizzano gli astanti, grandi setter in azione su beccacce, nobili bracchi italiani che con la loro andatura certa sapientemente guidano il cacciatore sul selvatico, il tutto in un tiepido ululare dei segugi italiani pistaioli su lepre, orecchiona scaltra ed astuta che mette a dura prova gli olfatti dei capi muta. “Ora sì che nel fondo si parla di Caccia..”. Altresì aggiorno i lettori che chi scrive è con dedizione storicamente affaccendato, unitamente alle grandi firme partecipi di questa Redazione, nel gestire una solida realtà cresciuta grazie al vostro affetto che da oltre un decennio ci gratifica, nel continuo bilanciamento tra il mondo venatorio e quello animalista. Caccia Passione, testata giornalistica specializzata leader sul web, sapientemente gestisce i due opposti nel connùbio delle appurate difficoltà politiche e di timidi investitori del settore. Ora non mi resta che salutarvi e attendere come sempre alla nostra casella di posta elettronica i vostri video e foto della grande passione che ci affratella, la Caccia.

Pierfilippo Meloni


Assoarmieri in merito al sequestro degli M76 Zavasta La Procura di Brescia ha disposto il sequestro degli M76 Zavasta.

A

ssoarmieri si pronuncia brevemente sul sequestro degli M76 Zavasta disposto da parte della Procura della Repubblica di Brescia sul territorio nazionale.Quando si effettua un sequestro probatorio (ex art. 253 Codice di Procedura Penale), come nel caso in esame, il decreto di sequestro disposto con decreto motivato deve contenere:  le norme di legge che si ritengono violate;  la fattispecie criminosa, specificando gli estremi di tempo, luogo e azione del fatto compiuto;  il rapporto diretto o pertinenziale tra la cosa sottoposta a sequestro e il reato commesso. Fatte queste brevi considerazioni bisogna riflettere con assoluta serenità sulla decisione presa dalla Procura della Repubblica di Brescia. Ma non è forse vero che tutte le armi corte, lunghe, lisce, rigate, semiautomatiche sono in grado, con opportune modifiche, di sparare a raffica, nessuna esclusa! Se l’arma in questione (come tutte le altre) nella sua cosiddetta “posizione di progetto” ovvero colpo singolo è sicura, non ha senso fare una modifica per impedire un’azione che non c’è. Si consideri, tra l’altro, che si è in grado di rimodificare nuovamente l’arma così ravvisando in questo caso l’eventuale reato di alterazione d’arma. Se l’arma senza alcuna modifica non può sparare a raffica allora va bene, punto e basta! E poi dal 2003, quando è stata fatta la catalogazione da parte della Commissione Consultiva, ci si è accorti solo oggi, dopo più di dieci anni, che qualcosa

Caccia Passione 6

non va? Di chi è la responsabilità? Nella storia del nostro Paese quante armi Zastava sono forse state fatte funzionare a raffica per commettere atti di terrorismo? La risposta negativa è implicita! Dobbiamo, seriamente, preoccuparci di altre situazioni cosiddette “sensibili”, finalizzate al terrorismo e non “imbarcarci” in un sequestro di tutta una serie di carabine che sono state importate in Italia (Zastava mod. M76 e GM Tecno Mod. GM76) e che si trovano sul territorio italiano per un numero che supera abbondantemente i 1.200 pezzi! Una volta poste sotto sequestro, le armi difficilmente verranno restituite poiché confiscate e quindi successivamente distrutte. Si andrà di fronte ad un’ingente spesa di denaro pubblico, il nostro, per diramare su tutto il territorio nazionale presso i Comandi di Polizia, della Guardia di Finanza e delle Caserme dei Carabinieri l’ordine di andare porta a porta e farsi consegnare le carabine in questione, da Bolzano ad Agrigento! Ma non solo, quanto potrà mai costare la consulenza tecnica data a chi avrà l’abilità di accaparrarsi un osso con una polpa così succulenta? Sarà opportuno, per la nostra serenità anche economica, affidare ai reparti specializzati delle Forze Armate e di Polizia la possibilità di periziare tali armi a costo zero senza, quindi, ulteriore aggravio per i cittadini! Pura follia, non solo questo ma anche non arrivare a miti consigli con chi ha voluto promuovere e ha voluto soffiare su cenere spenta di un finto problema. Per non sottolineare la praticità di alcuni concetti base in tema di armi come quelli di “Difetto di progetto” e “Difetto di esecuzione” nel funzionamento delle armi, sapendo perfettamente che andando a modificare armi semiautomatiche si toglie sicurezza all’arma stessa, rischiando che il tutto possa esplodere in mano, come invece, rischia di implodere su tutto il territorio nazionale anche questa vicenda che oggi ha inizio e non sappiamo quando potrà avere un suo epilogo nell’interesse di tutte le persone coinvolte LA SEGRETERIA ASSOARMIERI INFORMA I PROPRI ASSOCIATI CHE SI METTERA’ A DISPOSIZIONE DEI SOCI PER EVENTUALI RICHIESTE DI CONSULENZA O ASSISTENZA. Comunicato Assoarmieri dell’ 1 ottobre 2014


News venatorie

Domenica 5 ottobre apre la caccia al cinghiale. Il saluto e gli impegni di Arci caccia Umbria. zo delle armi visto che il Parlamento con la legge n° 116 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 20 agosto di quest’anno nel confermare le disposizioni per i fucili con canna ad anima liscia di calibro non superio al 12 (caricatore non contenente più di due cartucce) ha disposto che i fucili a canna rigata (caricamento singolo o manuale o a ripetizione semiautomatica di calibro non inferiore a millimetri 5,6 ’apertura della caccia al cinghiale, in Umbria, è con bossolo vuoto di altezza non inferiore a millimetri per domenica 5 ottobre. Si completa dunque il 40) possano contenere, nel caricatore (se necessario quadro delle aperture per tempi e per specie previ- limitato in tal senso), solo per la caccia al cinghiale, ste dal calendario venatorio. La caccia al cinghiale è fino a cinque cartucce. Ci auguriamo che la giornata una delle forme tradizionali di attività venatoria che di domenica, come sempre avviene, sia vissuta all’inin Umbria raccoglie l’interesse di migliaia di caccia- segna della serenità e che vengano rispettati tutti gli tori poiché capace di unire alle emozioni individuali accorgimenti (linea di tiro, indumenti al alta visibianche lo spirito di squadra che lega i partecipanti. lità, rispetto delle norme) per garantire le condizioni L’apertura della caccia avverrà sulla base delle vec- di massima sicurezza per se e per gli altri. L’Arci Cacchie norme poiché è ancora in corso di discussio- cia augura a tutti i cacciatori un “caloroso in bocca al ne la modifica al regolamento regionale (n.34/99). lupo”. A tal riguardo è stata convocata la consulta venatoria regionale per venerdì 3 ottobre. L’Arci Caccia lavorerà perché si possano trovare soluzioni rapide Federazione Regionale Arci caccia Umbria e condivise. Le novità di contro riguardano l’utiliz- Comunicato Stampa del 2 ottobre 2014

L

Caccia Passione 7


Caccia e Migratoria: passo migratorio “La fiaba continua” ANUU Migratoristi sul passo migratorio in Italia, un’ottima migrazione, “La fiaba continua”.

U

n’ottima migrazione. È una migrazione post-nuziale da ricordare quella che sta avvenendo quest’anno perché i Tordi, in modo alquanto sostenuto ed in forma continuativa, stanno deliziando tutti gli appassionati di ornitologia dall’ultima decade di settembre alla prima settimana di ottobre, avendo raggiunto il picco massimo nella tradizionale data ornitologica di San Francesco, sabato 4 ottobre, rispettando l’appuntamento come avvenuto per la provincia di Como dove le tradizioni popolari ornitologiche venatorie tramandano che alla festa della Madonna di Alzate Brianza compaia il primo Tordo della stagione autunnale (e cioè l’8 settembre, come è avvenuto quest’anno). E così continua il movimento migratorio anche di altre specie, come la Capinera che, presso l’Osservatorio Ornitologico di Arosio della FEIN, ha raggiunto la ragguardevole cifra di 1.171 inanellamenti avvenuti solo nel mese di settembre. Non è da meno

Caccia Passione 8

il Pettirosso che, già nei primi giorni di ottobre, dopo un inizio in sordina, si sta riscattando con una buona migrazione, come avviene per il Merlo. Vi è poi da segnalare la presenza del Frosone e del Fringuello che ad Arosio come in altre zone del nord Italia si osservano in buon numero. A loro si aggiungono le prime comparse della Passera scopaiola, del Lucherino, già notato in pianura, delle Tordele e del Tordo sassello, osservato in alta collina. Tra i piccoli passeriformi va aggiunto il movimento del Regolo e l’ottima presenza del Luì piccolo. Non vi è da stupirsi poi se alcune specie transahariane siano ancora presenti in nord Italia come il Culbianco, lo Stiaccino e il Prispolone. Anche lo Storno e il Colombaccio cominciano ad essere osservati in piccoli stormi, più o meno numerosi. Stessa cosa dicasi per le Allodole di cui si sono avute notizie di prime osservazioni di soggetti in migrazione. Tra i limicoli si riscontra una buona presenza del Beccaccino osservato nelle zone a lui congeniali e giungono segnalazioni di avvistamenti di Beccacce sulle montagne sopra i 1.500 metri. Ovviamente le condizioni meteo hanno influito su questo movimento migratorio dopo le apprensioni del mese di agosto, poi superate da settembre in avanti. Ne è l’esempio l’attività svolta presso l’Osservatorio di Arosio dove il mese appena concluso si pone nella prima posizione nell’ultimo quinquennio di studio per quanto riguarda il numero di inanellamenti, lasciando comunque invariato quello delle specie analizzate, pari ad una quarantina. Infatti, dopo che il sole è cominciato ad apparire più costantemente, l’ottimo passaggio delle specie è stato favorito,


News venatorie confermando così il loro buono stato di conservazione, grazie a una nidificazione positiva avvenuta nel nord del Paleartico occidentale che si riconferma essere un territorio importante per la riproduzione del capitale avifaunistico. Solo la

saggezza di un prelievo intelligente può conservare la consistenza dei nostri amici alati, eterni viandanti del cielo. ANUU Migratoristi

Lombardia, pratica venatoria con richiami vivi può proseguire Lombardia, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della LAC pertanto l’esercizio dell’attività venatoria con richiami vivi può proseguire. Soddisfazione dell’assessore Fava.

“I

eri il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso in appello della Lega Anti Caccia per la sospensione cautelare della delibera della giunta lombarda sui richiami vivi. I cacciatori lombardi che praticano la caccia d’appostamento potranno quindi continuare a cacciare richiami vivi fino alla fine dell’anno”. Ne dà notizia l’assessore all’Agricoltura del Pirellone Gianni Fava che esprime “soddisfazione per una decisione che promuove nei fatti e in diritto l’operato politico-amministrativo dell’assessorato all’Agricoltura”. Nessuna regione, tranne la Lombardia, è stata in grado di aprire i roccoli e consentire la cattura degli animali vivi. Alla luce dell’ordinanza del Consiglio di Stato e a pochi giorni di distanza da

un incontro a Bruxelles con Pia Bucella, direttore dell’ufficio Capitale naturale della Direzione generale Ambiente della Commissione europea, l’assessore Fava ha deciso di convocare per martedì 14 ottobre a Palazzo Lombardia tutte le associazioni venatorie per fare il punto sul tema della gestione venatoria in regione. Per la terza volta la Lega Anti Caccia vede le proprie iniziative legali respinte – commenta Fava – mi auguro che possa a questo punto farsi largo l’idea che la Lombardia procede nel rispetto delle regole e che le aule di giustizia non dovrebbero essere congestionate da mere richieste ideologiche, per quanto ciascuno possa liberamente manifestare il proprio pensiero”.

Caccia Passione 9


La lepre

mito, sogno e realtà d’infinite generazioni di cacciatori

Caccia Passione 10


Stanziale

Caccia Passione 11


La lepre

mito, sogno e realtà d’infinite generazioni di cacciatori Fin dai tempi degli Antichi Romani ha rappresentato una delle prede più ambite, la timida orecchiona è stata decantata da chiunque ha scritto di caccia e di racconti di caccia, spesso mitizzata come il massimo obiettivo del cacciatore, specialmente in periodo di apertura.

L

e forme di caccia sono infinite, soven- dei cacciatori di penna che, con i loro cani te, specialmente all’inizio della stagio- da ferma, setacciano il territorio in cerca di ne venatoria, le lepri cadono vittime fagiani, starne e pernici, in questi casi non

Caccia Passione 12


Stanziale è raro che s’imbattano nel cuccio dell’orecchiona. Sempre nel periodo dell’apertura, può capitare d’incontrarla per caso, magari battendo una maggese o una saggina può succedere di quasi calpestarla, in questo caso partirà praticamente dai piedi del cacciatore, che se non si farà sopraffare dall’emozione, con un tiro ben piazzato potrà festeggiare nel migliore dei modi la giornata di caccia. Tutte occasioni che possono capitare, e che in un giusto consesso di caccia hanno la loro dignità, mentre è da vigliacchi aspettarla alla posta all’imbrunire sul campo dove solitamente va in pastura, per non parlare poi del bracconaggio effettuato con i fari delle macchine, pratica che non merita alcun ulteriore commento e che, purtroppo, tanto danno provoca alla popolazione di lagomorfi presenti sul nostro territorio. La caccia alla lepre per eccellenza è quella con i segugi, cani addestrati a seguire solo ed esclusivamente la traccia della nostra orecchiona, senza farsi distrarre dal-

anche cani di altre razze, se ben addestrati, possono regalare grandi soddisfazioni. Per praticare la battuta in maniera corretta, per prima cosa bisognerà individuare dove la ha mangiato durante la notte, individuate le fatte fresche, inequivocabile indizio della presenza della nostra amica, da queste se ne può dedurre da quanto tempo sono state deposte, il sesso, e talvolta anche l’età. Verificato che sia il caso di sciogliere, si posizioneranno le poste, generalmente tre o quattro cacciatori, in quei punti che l’esperienza ci ha insegnato essere dei passaggi obbligati. A questo punto il conduttore libererà i cani sulla pastura e gli aiuterà a risolvere il rompicapo della traccia lasciata dalla lepre, false tracce, doppie, rigiri vari, fino ad arrivare al covo. Adesso una furiosa canizza irromperà nell’aria, segnalando in maniera inequivocabile che la lepre è partita, sono momenti in cui la adrenalina sale al massimo, gli orecchi si tendono per capire la direziona presa e ipotizzare quale strada seguirà, gli occhi cercano di scavare fra arbusti ed er-

le altre mille lasciate da cinghiali, caprioli e baccioni alla ricerca di un movimento che ne altra selvaggina da pelo. Da noi il cane più possa tradire la presenza, naturalmente molto usato è senza dubbio il segugio italiano, ma più veloce dei cani, userà tutto il mestiere che Caccia Passione 13


madre natura le ha donato, per confondere le sue tracce ed eludere il lavoro dei segugi. Nei suoi infiniti giri e rigiri spesso passa silenziosa alle poste, che se non sono più che attente, neanche se ne accorgono, poi potrebbe tornare al covo da cui è partita per verificare se è tornato ad essere sicuro, fino ad imbattersi in una fucilata o ad eludere definitivamente i cani e recarsi in salvo, pronta per nuove avventure e nuovi seguaci di Diana. I luoghi dove trovare la lepre variano molto, nelle zone di pianura e colline, ad inizio stagione sarà facile imbattersi nell’orecchiona in mezzo alle toppe di terra dei campi arati, o al riparo di piccoli mucchi di sassi accatastati dai contadini, generalmente all’ombra di una pianta. Non per questo disdegna piccoli boschetti vicino ai luoghi pastura, così da avere, in qualsiasi momento, un riparo sicuro dai predatori, siano essi a due o “quattro” zampe. Con l’avanzare dell’inverno, si farà più scaltra e cercherà luoghi appartati dove è più difficile insidiarla e più facilmente può difendersi dai pericoli, siano essi i cani dei cacciatori o i suoi predatori naturali. Chiaramente un discorso differente sarà fatto per le lepri di montagna, siano esse della varietà comune o bianca, in questo caso il loro regno saranno i grandi boschi specialmente in quelle aree poste vicino ai pascoli alpini, o anche, zone impervie e ricche di pietraie, sempre vicino a fonti di alimentazione. In molti territori, specialmente al centro e al nord Italia le lepri sono state oggetto di progetti che ne hanno permesso un notevole incremento, che abbinato ad una caccia sostenibile, ne hanno fatto un selvatico abbastanza comune. Caccia Passione 14

Un patrimonio che i cacciatori sono i primi a dovere salvaguardare e curare, proteggendole dai mille pericoli, incidenti con le automobili, più o meno voluti, lacci, balzelli e tutte quelle forme di bracconaggio che vigliaccamente vanificano gli sforzi di chi dedica tempo, risorse e denaro alla salvaguardia e conservazione di questo splendido animale simbolo ed emblema della caccia più vera.


Stanziale

Caccia Passione 15


Caccia Passione 16


Stanziale

Quaglie Stanziali in Sardegna, ma non solo!

Caccia Passione 17


Quaglie Stanziali in Sardegna, ma non solo!

Uno sguardo sulla presenza in Italia della quaglia che lentamente si trasforma in volatile stanziale. Se ad oggi, eccezion fatta per la Sardegna, sono pochi gli esemplari che scelgono di svernare sul territorio italiano, è probabile che fra qualche anno si potrà parlare di gruppi e di comunità piuttosto numerose di quaglie che consapevolmente scelgono di trascorrere l’inverno nel Bel Paese.

L

’ultimo studio scientifico e serio relativo alla presenza delle quaglie in Italia è piuttosto dato e risale al 1990. Fu commissionato dalla Federazione Italiana

Caccia Passione 18

della Caccia e si concludeva con il consiglio da parte dello specialista di tenere d’occhio con nuovi e più approfondite ricerche la presenza della quaglia su tutto il territorio ita-


Stanziale liano visto che le situazioni climatiche e di habitat stavano notevolmente cambiando. Il consiglio è caduto nel vuoto, e oggi, quasi venticinque anni dopo, possiamo parlare esclusivamente di quelle che sono le sensazioni dei cacciatori che effettivamente vivono i territori di caccia e che non di rado in Dicembre ancora si imbattono in gruppetti sostanziosi di quaglie.

travedere quaglie tardive presenti sul territorio bresciano, nella valle Padana, e anche nel territorio di Savona, per quanto in generale si potesse ritenere che in quei casi si trattasse di esemplari menomati incapaci di affrontare la migrazione o introdotti in natura dall’uomo.

In Sardegna stanziale. La ricerca di cui detto segnalava come in Sardegna, con probabilità, esistesse una comunità di quaglie che, trovate le condizioni ideali per lo svernamento, aveva scelto di non abbandonare il territorio italiano evitandosi la faticaccia annuale di attraversare il mediterraneo. Nessuna altra zona meridionale italiana di svernamento della quaglia era stata individuata già che, si sottolineava già allora, le condizioni

La quaglia 24 anni dopo. La situazione nell’ Italia di oggi è leggermente differente. E’ vero che le condizioni ambientali e climatiche stanno cambiando, e nel bene o nel male questo ha causato mutamenti anche nelle abitudini di questo favoloso volatile. Un po’ in tutto il settentrione d’Italia la quaglia si attarda fino a Natale e Capodanno, regalando agli amanti di questa genere di caccia emozioni che non erano state messe in conto. D’altronde lo sprint e la reattività autunnale e invernale di questo volatile, niente ha a che

climatiche e ambientali favorevoli alla quaglia iniziano a scarseggiare. Per il settentrione d’Italia le cose andavano in maniera decisamente diversa. Negli anni novanta si potevano in-

vedere con il goffo andare e tornare estivo. Si tratta di una condizione piuttosto interessante, che regala una certa eccitazione non solo ai cacciatori, ma pure ai cani. E se ti stai doCaccia Passione 19


mandando quale sia l’animale più consigliato per la caccia alla quaglia, c’è chi non ha alcun dubbio, si tratta degli spaniels, degli springer e cocker, degli autentici cani da cerca a cinque stelle, in grado di stanare anche la quaglia più sagace. Infatti durante la stagione autunnale e invernale per far frullare queste creature meravigliose è piuttosto complicato e il cacciatore necessita di animali smaliziati, che lo conoscano bene. Solo in quel caso è possibile mettere nel carniere qualche quaglia e i cacciatori lo confermano tutti: quelle autunnali e inverna-

le quaglie saranno più che felici di nidificare. Un tempo l’Italia offriva più di una location similare a quella qui descritta, ma con l’urbanizzazione, l’industrializzazione e l’utilizzo di pesticidi piuttosto nocivi da parte dell’agricoltura moderna le condizioni sono decisamente mutate. A fare da contrappeso a questa situazione ci pensa l’aspetto climatico: le temperature negli ultimi decenni si sono lentamente innalzate, favorendo la presenza del volatile che in alcuni casi diventa stanziale, apprezzando non poco il clima semi

li, quando rimangono nel territorio italiano equatoriale che si sta venendo a sviluppare. sono in carne e con il gozzo pieno di semi. Per quanto ad oggi, eccezion fatta per la Sardegna, ancora si parla di esemplari stanziaIl clima e l’habitat giusti. li, è probabile che fra qualche anno si potrà L’habitat giusto per la sopravvivenza delle parlare di gruppi che scelgono di svernare quaglie un po’ tutti lo conoscono: grandi pia- in Italia. Per avere maggiori certezze in menure alternate fra stoppie e prati, coltivazioni rito, e per regalare un quadro completo delche circondano il territorio, piante spontanee la situazione decisamente modificata rispeted infestanti nate con le piogge, meglio se to agli anni novata, sarebbe importante che abbondanti, vicinanza al mare, scarso inqui- sull’argomento venissero condotti nuovi stunamento e temperature miti: in questo caso di approfonditi, ma questa è un’altra storia. Caccia Passione 20


Stanziale

Caccia Passione 17


Colombacci da palco caccia aerea ricca di tradizioni

Caccia Passione 22


Migratoria

Caccia Passione 23


Colombacci da palco caccia aerea ricca di tradizioni

Per catturarli, si accetta persino di dormire in macchina per un mese intero. Ma non solo, per averli dentro la propria cerniera si è disposti anche ad allestire rischiose impalcature.

Q

uando si parla di caccia ai colombacci da palco, sono proprio queste le esperienze a cui i cacciatori vanno incontro. Si tratta di esperienze rischiose, certo, ma anche ricche di emozioni impossibili da dimenticare. La caccia ai colombacci da palco vanta una lunga tradizione, specie in alcune regioni italiane come la Toscana. In altre,

Caccia Passione 24

come la Sicilia, questa pratica è, invece, caduta in disuso. Il palco, infatti, è una delle tante tecniche di caccia con cui è possibile catturare e abbattere i colombacci. Questi migratori possono essere cacciati sia con la caccia di appostamento che con quella vagante. Le vere emozioni si provano, però, durante la caccia da palco, l’unica in grado di mettere a dura


Migratoria prova le abilità venatorie del cacciatore. Chi celli è lungo circa quarantatrè centimetri, che caccia i colombacci in maniera vagante, lo fa diventano circa settanta in fase di apertura spesso per motivi di tempo o per la scarsa vo- alare, per un peso complessivo compreso tra glia di impegnarsi in un’attività che richiede quattrocento e seicento grammi. I colombacci, impegno, sacrificio e addestramento. Non tut- negli anni, hanno quasi perso del tutto le loro ti gli appassionati di caccia la pensano, però, abitudini migratorie, diventando una specie allo stesso modo, e quelli che hanno già prati- stanziale. In genere, la loro nidificazione avcato questo tipo di caccia, parlano di emozioni viene in tutta Europa, ad esclusione delle zone mai provate prima, di divertimento e di forti più fredde. I colombacci svernano nei mesi inscariche di adrenalina che rendono la caccia vernali, mentre, in Italia, migrano e nidificano da palco una delle migliori in assoluto. Ma in maniera irregolare. L’habitat ideale di questa perché la caccia da palco ai colombacci è così specie sono i boschi, ma anche i centri urbani. amata? L’interesse per questa pratica venatoria Il nido dei colombacci può essere posizionanasce dal fatto che si tratta di una tipica caccia to proprio sugli alberi o sugli edifici. Di solito aerea, in cui bisogna allestire un’impalcatura ( viene allestito in maniera frugale, con semplici il palco) sopra i rami di un albero, dove saran- rami intrecciati. Altrettanto frugale è l’alimentazione di questi mino montate delle gabbie e delle postazioni Una caccia antica e sug- gratori: resti vegetali e, occasionalmente, con degli uccelli che gestiva quella da palco, qualche invertebrato. faranno da richiamo per i colombacci. Per che innalza l’uomo fin al Niente, invece, è più lontano dall’essere avvistare e colpire cielo e regala emozioni frugale, quanto l’alla selvaggina, il cacindimenticabili. lestimento del palco, ciatore, a sua volta, considerato, forse, la dovrà raggiungere l’impalcatura tramite degli scalini ben fissati parte più impegnativa e importante della cacsul terreno e vicini al tronco. Spesso, la po- cia ai colombacci. Il palco, come già detto, viestazione del cacciatore si trova a diverse deci- ne montato tra le fronde degli alberi, mimene di metri da terra. Sparare dall’alto è molto tizzandolo con resti di piante e foglie. Questa rischioso, ma, se l’impalcatura è ben fissata, impalcatura comprende anche degli stantuffi e si può avere anche la sensazione di toccare il delle rastrelliere entro i quali saranno piazzati cielo con un dito. Se poi, oltre a “toccare” il degli uccelli da richiamo. Solitamente, per caccielo, si riesce ad abbattere un buon numero ciare i colombacci si usano piccioni da palpa e di colombacci, allora successo e divertimento volantini, detti anche “zimbelli da avvistamensono assicurati. I colombacci non sono dei vo- to”. Si tratta di uccelli che vengono addestrati latili sprovveduti, ma il palco, se allestito con ad avvistare i colombacci. I primi, posti sugli cura e maestria, può diventare un’esca molto stantuffi, sbatteranno le ali appena avvisteranappetibile per questi migratori. Appartenen- no la selvaggina, i secondi, messi sulla rastrelti alla stessa famiglia dei piccioni e delle co- liera, dopo l’avvistamento cominceranno a lombe (ordine Columbiformes, famiglia Co- girare per far avvicinare le prede e consentire lumbidae), i colombacci hanno un corpo più al cacciatore di sparare qualche colpo. Il palallungato rispetto alle altre specie simili, con co dovrà contenere , tra i rami dell’albero, un un piumaggio color grigio blu e parti inferiori piano rettangolare, da dove il cacciatore dovrà color vinaccio. Non esistono differenze mor- posizionarsi e sparare. Il piano sarà raggiunfologiche tra i due sessi. Il corpo di questi uc- to tramite degli scalini. Poco al di sotto del Caccia Passione 25


piano, si fissa una gabbia contenente gli zimbelli da richiamo opportunamente addestrati. Questi volatili, appena avrà inizio l’impresa venatoria, dovranno essere liberati per attirare la selvaggina. Il palco, nella parte aerea, termina con un piano composto da una serie di tubi in acciaio collegati tra loro in modo da formare un quadrato o un rettangolo. Questi tubi dovranno essere legati ai rami dell’albero con dei lacci. Si sconsiglia di usare legacci in ferro o spago che possono strozzare e uccidere la pianta. La legatura deve essere ben salda, in modo da tenere ferma l’impalcatura, costituita sempre da una serie di scalini con tubi in acciaio che partono da terra e che circondano tutta l’altezza dell’albero. I tubi in acciaio non Caccia Passione 26

vanno conficcati nel terreno, ma vanno fissati aggiungendo i piedini. I tubi da usare sono quelli innocenti( i più robusti), a cui fissare dei cavi in acciaio che costituiranno i vari scalini del palco. I cavi vanno stretti e allentanti ogni anno, in base alle dimensioni della pianta che dovrà ospitare la postazione. Nel caso si usino tubi da un metro ( i tubi lunghi sono meno stabili) si possono fare dei fori a terra di almeno 90 centimetri, dove aggiungere una gittata di cemento. Questa impalcatura costituirà un sorta di capanno. Nel piano superiore, per mimetizzarla, si aggiungeranno parti dell’albero e resti di altra vegetazione, come rami e foglie di cedro e alloro. Al di sotto del piano di appostamento, cioè negli scalini immediatamente


Migratoria inferiori, si posizionerà e fisserà la gabbia con gli zimbelli da avvistamento. I piccioni vanno liberati e collocati su degli stantuffi( aste con piani circolari) nella parte anteriore del piano, mentre in quella posteriore si metterà una rastrelliera in legno dove far girare i volantini. Per implementare questa struttura bisogna anzitutto individuare il posto adatto, chiedere l’autorizzazione all’eventuale proprietario del terreno e all’ufficio provinciale Caccia e Pesca. Quest’ultimo rilascerà una licenza annuale rinnovabile per la caccia da appostamento. La caccia ai colombacci inizia tra ottobre e gennaio. In Italia, alcune Regioni hanno prolungato i calendari venatori per questa specie fino a febbraio. I flussi migratori 2012/2013 dei colombacci sembrano, infatti, più ritardati rispetto agli anni precedenti. Se il palco funzionerà a dovere, i colombacci lasceranno lo stormo e si posizioneranno esattamente nella direzione dello sparo. Per colpirli al meglio, si consiglia di usare fucili sovrapposti monogrillo selettivi con estrattori automatici o fucili

automatici con calcio regolabile e prolunghe. Ideali sono anche i sovrapposti con canne da 76 cm e strozzatori intercambiabili. Le dimensioni degli strozzatori dipendono dalla distanza di tiro, ma anche dalle cartucce usate. Nella caccia al colombaccio da palco si possono usare anche sovrapposti con canna da 71 centimetri e strozzatori a tre stelle, cioè con una mezza strozzatura. Alcuni cacciatori consigliano la strozzatura piena, a una stella, perché la rosata è più densa e compatta. Ma il risultato dipenderà sempre dalla distanza del tiro e dalle cartucce usate e quindi, per la caccia da palco al colombaccio, meglio puntare sul sicuro, cioè sugli strozzatori intercambiabili.

Caccia Passione 27


Caccia Passione 28


Ungulati

Caccia al

Capriolo maschio

Caccia Passione 29


Caccia al

Capriolo maschio Un tour alla scoperta dell’affascinante mondo del capriolo per scoprire quale è la stagione migliore per il prelievo degli esemplari maschi.

P

aese che vai calendario venatorio che trovi specie quando si parla del capriolo, un selvatico particolarmente adattivo, che è stato in grado di ambientarsi Caccia Passione 30

nel circolo polare artico ma anche in medio oriente. Ecco perché fare un discorso univoco in merito al periodo di caccia degli esemplari maschi è piuttosto complicato. Ad aiutarci


Ungulati ci pensa la natura di queste favolose creature che non cambia: osservando i comportamenti del capriolo è dunque possibile ipotizzare quale sarebbe idealmente il periodo migliore per il suo prelievo. Scopriamolo insieme. Il calendario venatorio. Ovviamente le giornate di caccia in ciascuna regione e in tutte le nazioni sono determinate in base al calendario venatorio, che dovrebbe prendere in considerazione le esperienze verificate dai cacciatori, e tenere in considerazione la logica gestionale, le esigenze delle specie e i periodi critici del selvatico. Praticamente

In questi paesi la caccia si apre con un certo anticipo, partendo direttamente dal mese di Aprile. Non è un caso che i cacciatori italiani più facoltosi raggiungano in massa l’Ungheria sul finire della primavera: il capriolo è un ottimo richiamo. Durante questo periodo i maschi “sono ancora vestiti di grigio” e comunemente sono piuttosto aggressivi in quanto ancora attraversano la fase gerarchica. E’ facile in questo periodo non solo osservarli ma pure confrontarli, visto che si mostrano con grande frequenza. Lentamente, con il trascorrere delle settimane, il manto fulvo estivo si sovrappone a quello invernale grigio e il maschio

tutta l’Europa apre la caccia al capriolo durante l’inizio della stagione estiva: ovviamente esistono delle eccezioni e le più illustri sono quelle della Gran Bretagna e dell’Ungheria.

diventa particolarmente attento nel marcare il proprio territorio. E’ proprio in questo periodo che comunemente viene aperta la caccia in tutta Europa: il mese è solitamente quello Caccia Passione 31


di maggio. Agli inizi generalmente la caccia è riservata al prelievo dei maschi e di norma si preferiscono gli esemplari più deboli. La stagione è quella più adatta alla caccia in quanto è facile incontrare il selvatico intento alla difesa del suo territorio e la caccia diventa davvero fruttuosa. Questa procede per tutta la stagione estiva e si conclude comunemente in autunno, tra la fine di settembre e i primi di ottobre. Amore e caccia. Tra luglio e agosto tradizione vuole che la cacCaccia Passione 32

cia venga svolta con la pratica del richiamo. Proprio in questo periodo i caprioli vivono la propria stagione degli amori, e la caccia con richiamo, squisitamente tecnica e di difficile realizzazione, si può dimostrare particolarmente gratificante. E’ praticamente impossibile cimentarsi nella tecnica senza alcuna base in quanto si tratta di una caccia difficile, che richiede esperienza e pazienza. I cacciatori improvvisati infatti è probabile non sortiranno alcun effetto se non quello di indispettire tutti i maschi del circondario. Accompagnarsi con un cacciatore esperto di questa pratica invece è piuttosto interessante visto che si tratta di una caccia antica, coinvolgente ed emozionante. Naturalmente c’è da chiedersi se cacciare durante la stagione degli amori non possa influenzare in negativo tutta la popolazione di caprioli. Nel caso di questo fantastico selvatico la risposta probabilmente è no visto che la dinamica di accoppiamento del capriolo è individuale e non collettiva: il prelievo dell’esemplare interesserà esclusivamente l’esemplare e non il gruppo. Da notare che quando si pratica la caccia al fischio (in questo caso vengono utilizzati suoni modulati che attraggono l’udito della preda), normalmente si riesce ad abbatte-


Ungulati re esemplari piuttosto giovani: i più anzia- vernali, situazione che avvantaggia non solo il ni non abboccano al richiamo, d’altronde se prelievo ma anche la caccia consapevole: sarà sono cresciuti e invecchiati un motivo ci sarà. facile infatti comparare gli esemplari e cacciare in equa misura caprioli maschi giovanissimi e piccole femmine non sarà troppo difficile. Dall’autunno in poi. Dopo settembre e agli inizi di ottobre la stra- Durante il mese di dicembre invece la caccia tegia di sopravvivenza del capriolo è piuttosto si complica: la classe zero, ossia i cuccioli di chiara: entra in quella fase detta di indifferenza, capriolo che stanno per compiere un anno, indispensabile per la sua sopravvivenza. Dopo cominciano ad assomigliare molto da vicino gli sforzi primaverili ed estivi è importante che agli esemplari adulti: l’accenno di palco è stato il maschio si ritiri e si riposi, abbandonando- gettato, la stazza li avvicina agli adulti e il cacsi alla più totale tranquillità. Durante questo ciatore dovrà prestare parecchia attenzione. periodo recupera forze, energia e forma fisica. Già che fino agli inizi di novembre l’attività Il mese migliore. del capriolo è ridotta al minimo, anche incon- Detto questo appare ovvio che la stagiotrarlo e osservarlo è praticamente impossibile. ne migliore, soprattutto in Italia e in Europa Quindi aprire la caccia al capriolo durante il tutta per il prelievo del maschio di capriolo mese di settembre è una scelta piuttosto opi- è senza ombra di dubbio l’estate, per quanto nabile specie se si è interessati al prelievo del il cacciatore oggi, pur attento alla tradiziomaschio. Durante l’autunno e l’inverno la cac- ne e ai ritmi naturali dell’animale, deve sotcia è invece riservata alle femmine e ai piccoli. tostare ai calendari venatori che delle volte I caprioli infatti si riuniscono nei gruppi in- prendono delle decisioni poco comprensibili.

Caccia Passione 33


Caccia Passione 34


Caccia e cacciatori

L’abbigliamento del cacciatore

Caccia Passione 35


L’abbigliamento del cacciatore

Un particolare spesso trascurato nella caccia è l’abbigliamento da indossare durante le battute.

L

’attività venatoria si svolge in particolari condizioni climatiche che richiedono l’uso di specifici capi di abbigliamento. Ma non solo, visto che esistono diverse tipologie di caccia, è necessario usare l’abbigliamento adatto al tipo di attività praticata. Nella caccia da appostamento, o fissa, ad esempio,

Caccia Passione 36

bisogna sostare per ore in ambienti a volte troppo freddi o rigidi, mentre nella caccia vagante bisogna attraversare boschi e rovi a volte impervi ed impenetrabili. L’abbigliamento da caccia dovrà, dunque, tenere conto dei diversi ambienti e delle diverse stagioni in cui si dovrà praticare l’attività venatoria, ma anche


Caccia e cacciatori

della tipologia di movimento del cacciatore. L’abbigliamento per la caccia fissa nei mesi invernali dovrà essere caldo e confortevole per reggere temperature bassissime, mentre quello per la caccia vagante dovrà essere comodo, traspirante, resistente agli strappi causati dai rovi e in grado di agevolare i movimenti del cacciatore. L’abbigliamento da caccia deve anche essere robusto e resistente, ma privo di rumori fastidiosi che possono causare l’allerta o la fuga del selvatico. L’abbigliamento standard del cacciatore è solitamente composto da pantaloni, calze e scarpe tecniche, camicia, gilet, giacca, cappello e, per la caccia da appostamento durante i mesi più freddi, dal sacco a pelo, un accessorio che solitamente si indossa sopra l’abbigliamento standard e che serve a proteggere dal gelo e da altre condizioni atmosferiche difficili che possono verificarsi durante l’attesa della preda. In genere, tutti i “pezzi” che compongono l’abbigliamento del cacciatore devono rispondere ai requisiti che abbiamo appena indicato, ovvero devono adattarsi alla tipologia di caccia praticata e alla condizione

climatica in cui questa si svolgerà. Partendo dalla giacca, occorre dire che questa è forse la parte più importante dell’abbigliamento del cacciatore, perché nelle tasche della stessa saranno conservate anche le cartucce. In base alla stagione, questa stessa giacca può essere più o meno imbottita. Per la caccia vagante bisogna scegliere giacche comode e non troppo pesanti. Per proteggersi dall’eventuale azione di rinculo del fucile è utile scegliere giacche dotate di una particolare imbottitura che assorbe proprio il contraccolpo dell’arma. Non è raro, infatti, il caso di cacciatori che si sono lussati le spalle a causa di giacche inadatte e poco resistenti ai traumi e alle trazioni generate dal fucile in uso. Suddividendo la caccia per diverse tipologie, l’abbigliamento da usare nelle singole esperienze venatorie si può così riassumere: sacco a pelo e giacca imbottita per la caccia da appostamento nei mesi più freddi; gilet, camicia e pantalone con particolari caratteristiche chimico fisiche del tessuto, per la caccia vagante nei mesi meno freddi. Per la caccia durante i mesi più caldi o temperati, in Caccia Passione 37


cui non si indossano giacche imbottite, bisogna preferire gilet con tasche portacartucce e con tessuti imbottiti che disperdono proprio l’azione di rinculo del fucile. Oggi, per fortuna, con le moderne armi da caccia, i problemi del peso dell’arma si sono notevolmente ridotti, ma in ogni caso, specie quando si è costretti ad usare armi e cartucce di un certo peso, è sempre meglio usare abbigliamento protettivo. Tornando ai singoli elementi dell’abbigliamento da caccia, vogliamo segnalarvi le caratteristiche di alcuni specifici modelli. Il sacco a pelo per sopportare le temperature rigide deve essere caldo e garantire un’efficace schermatura dal freddo e dall’umidità. In tal caso è consigliabile il pile, materiale ampiamente utilizzato per le attività sportive e per le battute di caccia. Morbido, caldo, e confortevole, il pile è una felpa di alta qualità che impedisce al freddo di penetrare nel corpo umano. Il sacco a pelo, detto anche sacco termico, deve essere in pile impermeabile e antivento, in modo da reggere anche le temperature più rigide. Questo accessorio viene venduto nei negozi di Caccia Passione 38

abbigliamento sportivo e da caccia, ma anche dalle più prestigiose aziende armaiole, italiane ed estere. Il costo di un sacco termico da caccia va dagli ottanta ai trecento euro. Naturalmente, nell’acquisto, bisogna privilegiare il miglior rapporto qualità/prezzo. Per quanto riguarda le giacche, esistono quelle imbottite con cappuccio, composte, all’interno, sempre da pile e all’esterno da materiale resistente ai traumi e agli strappi. Nella caccia da appostamento con temperature medie è consigliabile usare giacche in Goretex, materiale traspirante che impedisce la sudorazione. Traspiranti e antisudorazione devono essere anche i capi di abbigliamento per la caccia vagante, dove movimento e attenzione generano una grande fatica nel cacciatore. Altro requisito indispensabile dell’abbigliamento per la caccia vagante è la resistenza agli strappi causati da rovi, rami di alberi o altri elementi vegetali presenti nei boschi. E su questo aspetto c’è da dire che la sfida delle aziende armaiole si misura anche sulla qualità dei tessuti utilizzati per l’abbigliamento da caccia. La Beretta, ad esempio, ha


Caccia e cacciatori proposto sul mercato i capi da caccia Dynamic, realizzati in Goretex a tre fibre, con elevato potere traspirante, perfettamente impermeabili e antivento. I capi della Beretta, all’interno, sono foderati in Coolmax, fodera con la tipica fantasia a quadretti che spesso richiama proprio l’idea del cacciatore. Una giacca da caccia targata Beretta costa intorno ai 200 euro. Le giacche della Beretta sono dotate anche di fodera color arancio per garantire alta visibilità, da tasche radio per montaggio di antenna e da tasche portacartucce. Altra azienda che si prepara a cogliere la sfida degli accessori da caccia è la Biemme Hunting, che propone i pantaloni da caccia modello “ Bosco”, adatti a essere indossati per la caccia vagante nei boschi, dove si cammina per ore e ore alla ricerca della beccaccia. I pantaloni sono in tessuto Cordura, trattato in Teflon bielastico e accoppiato con una membrana Mecpower EBW che garantisce un’ottima impermeabilità e traspirazione. Un’azienda specializzata nella produzione di abbigliamento invernale da ’60 e conosciuta ormai in tutti il mondo ( Italia caccia è la svedese Fjallraven, nata negli anni compresa) grazie ai suoi numerosi rivenditori.

Caccia Passione 39


Alla scoperta della

Caccia Passione 40


Caccia all’Estero

Corsica

Caccia Passione 41


Alla scoperta della La Corsica è un piccolo paradiso roccioso e ricco a pochi passi da casa, eccellente per chi ama la caccia alla migratoria autentica e divertente.

C

hi l’ha detto che per organizzare un bel viaggio venatorio bisogna necessariamente fare il giro del mondo? Chiunque l’abbia fatto ha sbagliato, dato che gli italiani hanno la grande fortuna d’avere nel proprio territorio riserve di caccia a cinque stelle, e a pochi passi da casa oasi selvagge ed incontaminate, da riscoprire con il rispetto che meritano. Oggi non parliamo dell’Estonia, dell’Argentina, della Bielorussia o dell’Albania, oggi pariamo di Corsica. A rendere tanto appetibile un viaggio di caccia in Corsica è il costo dell’avventura, la serietà dell’esperienza riservata ai soli cacciatori a cinque stelle, e la possibilità di conoscere una terra tanto vicina e tanto ignota. L’isola la si raggiunge comodamente in traghetto, e in meno di tre ore si può reCaccia Passione 42

spirare tutto il profumo isolano: presto si scopre che la Corsica è un microcosmo completo con tanto di mare, collina e montagna, location ideale per la caccia alla migratoria e per le vacanze venatorie in compagnia della propria famiglia e unire l’utile al dilettevole non è mai dispiaciuto ad alcun cacciatore. Come accennato, ci si deve avvicinare all’isola e ai terreni di caccia con un certo rispetto: tanto per cominciare si tratta di un atteggiamento indispensabile quando ci si approccia con madre natura, inoltre spesso è richiesto di entrare in terreni di proprietà privata, accompagnati da esperti del luogo. Il cacciatore educato sarà certo visto di buon occhio. In Corsica la caccia ha inizio a settembre e si conclude a febbraio e durante tutto questo periodo è possibile


Corsica

Caccia all’Estero

io e inizi febbraio: in fondo i mesi di settembre, ottobre e novembre, la precedenza è data ai cacciatori autoctoni, come è giusto che sia. Da non dimenticare inoltre che tra gennaio e febbraio, nella zona settentrionale dell’isola, si praticare la caccia in forma vagante, se lo si può cacciare durante tutta la settimana, ma neldesidera accompagnati dal proprio cane. I selvatici cui dare la caccia per altro sono davvero numerosi durante questi lunghi mesi: tortore per cominciare, ma anche colombacci e tordi, cesene e merli, tordelle e allodole, storni, beccacce, acquatici. Sono meno comuni ma non impossibili da scovare i conigli e le pernici. Insomma in una terra tanto piccola ce n’è davvero per tutti i gusti. Prima di lasciarsi prendere dall’entusiasmo è però importante ricordare che la Corsica ha i propri regolamenti in parte differenti da quelli italiani. Non è possibile ad esempio utilizzare qualsivoglia tipo di richiamo, sia esso vivo o in plastica, acustico o meccanico, a bocca o manuale: cacciatore avvisato mezzo salvato.. Inoltre ti sarà possibile impor- la zona meridionale, martedì e venerdì è vietare solamente 100 cartucce a fucile e per tordi tata la caccia ed imposto il silenzio venatorio. e merli è previsto un abbattimento giornaliero Detto questo ricorda di portar con te la carta massimo di 40 prede. Naturalmente gli ordi- europea per l’esportazione dell’arma, l’assicunamenti possono cambiare di anno in anno, razione con validità estesa anche per la Francia dunque prima di imbarcarsi è bene informarsi e naturalmente il porto d’armi e il permesso di con cura. Per dare la caccia a tordi e merli i caccia. Non ti resta che imbarcarti e dedicarti mesi migliori sono quelli di dicembre, genna- ad una caccia autentica e viva.

Caccia Passione 43


Caccia Passione 44


Cani da caccia

Lo spinone italiano fra bel paese ed America

Caccia Passione 45


Lo spinone italiano fra bel paese ed America

Bello e maneggevole, lo spinone è un cane davvero grandioso che ad oggi non conosce la fama che meriterebbe né in Italia né in America; soprattutto oltre mare però sembra che il trend si stia invertendo.

C

i sono cani da caccia da mettere in vetrina, versatili e completi, ma che spesso non godono della fama e della diffusione che meriterebbero. Si potrebbe dire che questo è il caso dello Spinone Italiano, conosciuto nella penisola, ma non solamente. A volerlo descrivere si potrebbe dire che è un grandissimo animale, che durante la caccia si impegna, ci mette esperienza e intuito. Caccia Passione 46

La sua natura lo aiuta a adattarsi a qualsiasi terreno nel quale lo si pone per quanto sembri che l’acqua sia il suo habitat naturale; si tratta di un cane in grado di stringere con il proprio conduttore un contatto spontaneo e quasi idilliaco, ha energia, ha vigore, ha rusticità ma pure eleganza. Non esita, è coraggioso e non lo spaventano canneti, rovi, alberi caduti o chissà che altro. Solido nella ferma, ha


Cani da caccia un’energia e un vigore nel risolvere il selvatico che lasciano davvero a bocca aperta; insomma per dirla in poche parole è il cane che ogni cacciatore sogna, ottimo nella ferma, eccellente riportatore, brillante nella cerca e docile.

ha fatto davvero di tutto: manifestazioni ufficiali e ufficiose dedicate alla razza, verifiche zootecniche di una certa importanza, prove severe e molto selettive. Eppure le risposte sono state poche e di relativa importanza.

Lo spinone in Italia Eppure le cose per lo spinone in Italia non vanno un granché bene. Sono pochi gli esemplari che partecipano ai turni di prova, assenteismo che rende difficile effettuare verifiche zootecniche affidabili, inoltre il numero dei cacciatori che annualmente rinnovano il proprio porto d’armi de-

Lo spinone in America Lo spinone all’estero piace: i primi a rendersi conto di questo animale a cinque stelle sono stati circa trent’anni fa gli inglesi e a seguire hanno dimostrato un certo interessamento gli americani. Peccato però che questo amico dell’uomo a quattro zampe, nato per la caccia, all’estero sia ritenuto più che altro un animale da com-

cresce ogni anno del circa 5%; infine lo spinone come cane da caccia e ideale compagno del cacciatore, vede la sua presenza in Italia ridursi costantemente. Si stima che all’incirca ogni anno ne nascano circa 500: un numero davvero irrisorio se paragonato alle nascite di setter e breton la cui diffusione è enorme. Per incentivare la presenza del cane sul territorio italiano il Club nostrano degli Spinoni

pagnia. La situazione è stata disgraziatamente sfruttata dagli allevatori poco seri che trovano piuttosto vantaggioso inviare oltre mare animali che non possono essere confrontati con propri simili e che probabilmente non verranno mai messi alla prova su un campo di caccia. Ciò non toglie che lo spinone stia entrando nelle grazie di non pochi americani e specie nel nord America stia mietendo parecchie vittime Caccia Passione 47


fra gli amanti dei cani e della vita all’aria aperta. La nuova tendenza è per altro interessante; lo spinone non è più solamente un cane da esposizione e da compagnia, visto che con sempre più frequenza stanno nascendo spinonisti veri e propri, che hanno voglia di mettere alla prova, su un terreno di caccia il proprio animale. Esattamente come succede in Italia, anche in America il numero di cani che si sottopongono a prove serie è piuttosto irrisorio: ciò rende difficile una valutazione realistica dell’animale. Eppure la tendenza relativa alla caccia, specialmente nel nord America, ha presentato una interessante inversione di marcia come accennato in precedenza: non solo i cacciatori aumentano, ma sempre più donne

Caccia Passione 48

si affezionano a questa attività e stranamente sempre più donne cacciatrici scelgono lo spinone italiano come compagno di caccia. Anche il problema relativo al taglio della coda, che in America preoccupa non poco, pare essere giunto ad una conclusione: oggi negli USA e in Canada la coda si taglia, ma sono molti i club che stanno proponendo una modifica allo standard attuale. Si preferirebbe infatti uno spinone con una coda integra, mentre nel caso in cui questa dovesse essere tagliata , dovrebbe rispettare canoni fissi. Insomma i presupposti per un futuro ricco e felice ci sono tutti: non resta che aspettare e confidare nel buon gusto dei cacciatori, italiani, inglesi e naturalmente americani.


Cani da caccia

Caccia Passione 49


Caccia Passione 50


Fucili da caccia

BENELLI

Argo Endurance Pro la funzione e la classe

Caccia Passione 51


BENELLI

Argo Endurance Pro la funzione e la classe

Non è trascorso molto tempo dalla presentazione della versione Endurance del semiauto rigato Argo che prontamente viene proposta al mercato una versione dedicata agli amanti della funzionalità unita all’eleganza: la Progressive Comfort

N

ell’esaminare la carabina semiautomatica Argo nella sua recente versione Endurance si era potuto apprezzare il lavoro svolto nel modificare alcune parti dell’arma rendendone ancor più funzionale l’impiego e dotandola di una più marcata re-

Caccia Passione 52

sistenza all’incuria di molti proprietari che abbandonano in rastrelliera, peggio ancora nel fodero, il fucile dopo un reiterato impiego senza rimuovere la sedimentazione di sporcizia con i risultati facilmente immaginabili; inoltre si è fornita una serie di van-


Fucili da caccia taggi in termini di sicurezza oggettiva tali da farla classificare ai massimi livelli delle specifiche usualmente riferite ad armi militari. Le scelte tecniche fondamentali e continuative sono ben individuabili nella canna sostituibile e fissata al fodero di culatta collegato al castello in lega leggera, nell’otturatore in due parti interconnesse con la testina rotante dotata di tre alette frontali di chiusura con mortise ricavate direttamente nel prolungamento di culatta, nell’apparato della presa di gas che mantiene la base fissata alla canna con grani a vite. Le prime modifiche riguardano proprio la presa di gas dove nel nuovo modello si adotta l’acciaio inossidabile in luogo della lega leggera, così come per il pistone e per lo stelo su cui lo stesso è investito. Originariamente pistone e impulsore formano un corpo unico mentre qui si dividono le due parti e quella anteriore con i due puntoni viene conservata in lega

smettendola al carrello portaotturatore. Rimangono analoghi il sistema di recupero con bielletta collegata al carrello e molla elicoidale nel calcio, il caricatore con soletta sagomata, il gruppo di scatto comprensivo della guardia in cui sono disposti i quattro comandi fondamentali del grilletto di scatto, della leva per lo sblocco dell’otturatore, del bottone di sicura e del tasto arcuato per lo sgancio del caricatore. Le specifiche di resistenza del fucile a trattamenti rudi e al limite dell’accidentale come la caduta sui sei lati da un’altezza di 150 cm e su un battuto di cemento sono prove probanti di una meccanica robusta e, soprattutto sicura perché non veder partire il colpo quando il fucile picchia con la volata della canna da una tale altezza rassicura molto. Nella ricerca della massima funzionalità rientra anche la calciatura e la specialissima Comfortech, ingegnoso brevetto della Benelli, si rivela decisamente

considerando come questo materiale sia di ampia affidabilità per il lavoro da svolgere e la quasi assenza di sporcizia raccolta nell’impiego. Ancora vediamo mantenuti i due pistoncini inseriti nella parte anteriore del castello, pronti a ricevere la spinta dall’impulsore tra-

adeguata a stemperare la sensazione di rinculo con quel sistema meccanico di assorbimento dell’energia racchiuso nella serie di trabeazioni, zeppate da inserti in gomma, per la flessione e distensione di tutto l’insieme. Si sommano poi le possibilità di regolazione di piega Caccia Passione 53


e vantaggio, la lunghezza del rapporto calcio/ grilletto su tre valori (350/365/380 mm), la sostituzione del calciolo anatomico e del nasello per ottimizzare l’imbracciatura dell’arma secondo la propria complessione fisica, scegliendo anche in rapporto alla caccia che si intende praticare, quindi con un’imbracciatura corta per tiri grintosi e rapidi o una più lunga per un impiego più meditato, soprattutto con l’ottica. Il Progressive Comfort Benelli più avanti da sempre, felicissimo questo motto aziendale, non poteva non vedere il sopracciglio inarcato di un cospicuo numero di potenziali clienti che plaudono certamente a queste innovazioni tecniche cui si devono sicurezza, funzionalità, praticità di impiego, gradevoli sensazioni allo sparo e brillanti risultati: la modernità del disegno industriale inaugurato dalla Argo ne ha fatto un modello da prendere ad esempio, ma il tocco di classe di una calciatura in noce di buona levatura Caccia Passione 54

rimane un punto di arrivo ineludibile per gli amanti del bello e del classico. In effetti le calciature di tale fatta erano già previste con la remora di non poter concedere a chi le sceglie le belle prerogative del Comfortech: soluzione pronta e servita! Già il semiauto liscio Raffaello di ultimissima generazione ha presentato il calcio Progressive che coniuga legno e un calciolo fenomenale entro cui è racchiuso un marchingegno, tanto semplice a vedersi quanto sofisticato nella realizzazione e funzionale nell’impiego. Premettiamo che lo si può osservare soltanto in quegli esemplari da esposizione creati a tale scopo perché il sistema di assorbimento e restituzione di energia è completamente incluso nel legno, magari il calciolo può sembrare un poco più spesso del solito, ma la classe e lo stile del materiale naturale non sono assolutamente inficiati. Si aggiunge, e davvero lo si può concedere anche da un punto di vista meramente estetico, il nasello in materiale morbido assorbente che isola lo


Fucili da caccia zigomo del tiratore dalla vibrazione e dall’urto generati dallo sparo. Forse trovare una colorazione del materiale sintetico prossima al marrone caldo del legno potrebbe apparire una finezza in più: nella configurazione attuale funge l’abbinamento cromatico con il calciolo. Il funzionamento descritto per sommi capi si basa su una doppia serie di lamelle a sbalzo, disposte a pettine e di spessore differenziato, collegate alla parte mobile del calciolo e interconnesse con un doppio rango analogo sporgente da un supporto fissato al calcio. La spinta retrograda dello sparo comprime il calcio contro il calciolo, punto resistente è la spalla del tiratore, e la flessione indotta fra le lamelle si attua con progressione crescente, funzionando in maniera proporzionale all’energia sviluppata dalla cartuccia. Intuibile come la riduzione del rinculo percepito induca un minor rilevamento dell’arma, una maggiore attenzione del tiratore sul bersaglio e soprattutto sullo scatto consentendo il raggiungi-

mento di risultati migliori. A completamento della lavorazione dei legni troviamo ancora nelle zone di presa lo zigrino Wood Touch a elementi triangolari garante di una presa salda anche con mani umide o addirittura infangate. Nei fattori aspetto ed estetica che hanno guidato questo nuovo modello non si poteva tralasciare un particolare riguardo al castello: la lega leggera di alluminio con cui viene realizzato subisce un esclusivo trattamento di elettrocolorazione grazie a cui si aggiungono speciali sali minerali al bagno di anodizzazione elettrolitica riportando nei pori della lega il colore desiderato: qui vediamo il Brown scelto appositamente per far risaltare ulteriormente il legno della calciatura. La resistenza agli agenti esterni che deriva da un simile trattamento risulta elevatissima, si ottiene pure una maggior durezza superficiale e, da ultimo, ma non ultimo, l’aspetto ne guadagna moltissimo. Tecnologia innovativa e tradizione classica: qui la convivenza è perfetta.

Caccia Passione 55


Cartucce da caccia RC, scopriamo la linea

Camouflage 2014 Ci sono gradi marchi che hanno segnato la storia della Caccia e del Tiro sportivo in Italia: uno di questi è “RC”, dagli anni ’70 tra i migliori produttori di cartucce.

P

rincipio fondamentale della RC è da sempre la massima qualità senza compromessi offerta al miglior prezzo. Le munizioni RC puntano da sem-

Caccia Passione 56

pre all’innovazione ed al miglioramento tecnologico per fare dei prodotti di questo marchio tutto italiano, tra i migliori sul mercato e più all’avanguardia per


Munizioni quanto riguarda il livello di meccanizzazione raggiunto dal reparto produttivo. L’azienda si avvale infatti dei più moderni macchinari in grado di raggiungere la massima precisione nei dosaggi e nell’accuratezza dell’assemblaggio, capacità fondamentali per la regolarità della qualità RC che, unitamente all’elevata capacità produttiva ed ai bassi costi di gestione ne rendono il prodotto altamente competitivo su tutti i mercati. Tanti sono oggi i tipi di cartucce prodotti dalla RC sia per la caccia che per il tiro sportivo, di ogni calibro, di ogni grammatura capaci di adattarsi sempre di più alle più svariate esigenze di cacciatori e tiratori. Tra gli ultimi prodotti RC per la Caccia si evidenziano come esempio di eccellenza le

e performanti. Le cartucce RC Camouflage sono il frutto della passione e dell’esperienza dei tecnici RC che sono stati in grado di creare una gamma di prodotti di rare performance balistiche. Cominciando dalla POLVERE, esclusiva RC, si può affermare che vanta un’ottima stabilità balistica alle più svariate condizioni climatiche; la BORRA è in plastica con contenitore a più tenute; ma il vero punto di forza della nuova linea caccia è il PIOMBO Super Temperato, anch’esso esclusiva RC, capace di conferire alla pratica venatoria l’eccellenza tecnologica raggiunta, in fatto di prestazioni, dalle cartucce da tiro sportivo. L’unione di questi componenti, quanto di meglio sul mercato, consente un aumento di penetrazione del 15% ed una

cartucce della linea Camouflage, create con il preciso intento di soddisfare le richieste di tanti appassionati cacciatori sempre alla ricerca di munizioni sempre più affidabili

riduzione di dispersione di rosata del 20% rispetto ad una normale cartuccia da caccia, garantendo il massimo confort di tiro. Tutte le cartucce RC vengono testate al banCaccia Passione 57


co di prova interno a cadenza regolare durante l’arco della giornata e vengono ripetuti ad ogni cambio di lotto di produzione, o di polvere, o dopo ogni minimo aggiusta-

mento nelle regolazioni dei macchinari; il controllo al banco di prova prevede la rilevazione di dati relativi al tempo in canna, al ritardo di accensione, alla pressione, all’integrale della curva di pressione ed alla velocità a più distanze dalla canna. I controlli proseguono dedicando la massima attenzione alla verifica delle rosate delle cartucce da tiro e da caccia sparate a varie distanze nell’area di tiro RC. Inoltre l’utilizzo di un’apCaccia Passione 58

posita cella climatica permette di ricreare le più diverse condizioni climatiche al fine di testare le prestazioni delle cartucce in tutti i tipi di clima; le cartucce infatti vengono sottoposte per 72 ore al condizionamento dentro la cella climatica dopodiché sono pronte per il test al banco di prova. Tutte queste componenti fanno della RC è un’azienda in continua evoluzione che pone la massima attenzione alla ricerca ed alla sperimentazione, con l’obiettivo di produrre cartucce di altissima qualità che possano donare sempre nuove emozioni a chi le spara.


Scoprite il PROGRAMMA BALISTICO SWAROVSKI OPTIK con la iPHONE App gratuita: Per saperne di più, basta effettuare la scansione del Codice QR. BALLISTICPROGRAMS.SWAROVSKIOPTIK.COM

PRECISIONE A CACCIA Z6(i) – 2a GENERAZIONE CON TORRETTA BALISTICA

Anche se l’attrezzatura da caccia diventa sempre più precisa, ciò che conta alla fine è la vostra abilità di cacciatori. La Torretta Balistica (BT) di SWAROVSKI OPTIK consente di «fissare il punto» e di dare più sicurezza nei tiri a lungo raggio. Il nuovo meccanismo di blocco impedisce la rotazione involontaria della Torretta Balistica. La Torretta Balistica è facile da configurare e si adatta in modo preciso alla vostra arma, alle vostre munizioni e alle vostre esigenze personali. A proposito: Provate il nostro programma balistico.

NUOVO

SEE THE UNSEEN

WWW.SWAROVSKIOPTIK.COM

SWAROVSKI OPTIK ITALIA S.R.L. Tel. +39 045 8349069 info@swarovskioptik.it facebook.com/swaroitalia.caccia

Torretta Balistica con meccanismo di blocco: acquisizione precisa del bersaglio a lungo raggio


Leica Ultravid 42 HD Plus Prestazioni ottiche superiori

Leica Ultravid 42 HD Plus: Leica Camera AG presenta una nuova generazione di binocoli Leica Ultravid HD 42. Rispetto ai modelli precedenti, le prestazioni ottiche del nuovo Leica Ultravid 42 HD-Plus sono state ulteriormente migliorate per quanto riguarda la trasmissione di luce grazie all’utilizzo di nuove tecnologie.

U

n nuovo procedimento defini- sottili di speciali sostanze sulle superfici to “plasma ad alta temperatu- delle lenti in condizioni di vuoto partira� permette di depositare strati colarmente spinto. In aggiunta a questo, i

Caccia Passione 60


Ottiche prismi dei nuovi binocoli sono realizzati con vetri SCHOTT HT di speciale formulazione, dotati di eccezionali caratteristiche di trasmissione di luce. Il significativo miglioramento della trasmissione di luce, in particolare nella banda blu-violetto, assicura non solo una maggiore luminosità dell’immagine, ma anche un perfetto equilibrio cromatico. Un’ ulteriore lavorazione delle lenti per ridurre al minimo l’effetto di riflessione interna e rifrazione (effetto flare) aggiunge perfezione ai contrasti. Tutto questo si traduce in un notevole miglioramento nell’osservazione crepuscolare e in condizioni di luce sfavorevole, nonchè in una straordinaria nitidezza d’immagine e una risoluzione eccezionale del dettaglio. Il trattamento AquaDura® assicura una vi-

d’urto protegge il binocolo mentre il materiale ad alto attrito garantisce una presa salda e stabile anche con i guanti. I modelli sono disponibili con ingrandimento 7×, 8× e 10× e sono identificati dalla dicitura ‘HD’ riportata in rosso sugli attacchi per la tracolla. Tutte le altre caratteristiche della famiglia Leica Ultravid HD restano invariate nei nuovi binocoli 42 HD-Plus – a partire dall’eccellenza meccanica, il peso e le dimensioni contenute. I nuovi binocoli Leica Ultravid 42 HD-Plus saranno disponibili presso i rivenditori autorizzati Leica a novembre 2014 ad un prezzo quasi uguale a quello degli attuali modelli Ultravid 42 HD che usciranno di produzione. Ciascun modello è completo di custodia imbottita e di alta qualità in cordura per una prote-

sione cristallina in tutte le condizioni me- zione ottimale del prodotto. Sono incluteo e protegge le lenti da graffi e abrasioni. si anche i copri-obiettivi, i copri-oculari Il rivestimento del corpo ad assorbimento e una tracolla ergonomica in neoprene. Caccia Passione 61


Caccia Passione 62


Racconti di caccia

Camosci: il Kitz a sorpresa

Le regole dei CA le conosciamo grosso modo tutti e il più delle volte si assomigliano. Una delle più importanti che vige in quello più spesso frequentato dal sottoscritto è di dover prendere, dopo un camoscio maschio, una femmina o un piccolo.

S

i tratta di una regola contro la quale Quella giorno, lo ricordo bene, il sole stenmolti si sono opposti: nel settore vige tava a sorgere. Scelgo sempre di arrivare con una strana reticenza quando si parla largo anticipo sul terreno di caccia, specie di classe 0, quasi che gli unici che davvero quando non lo conosco a menadito visto si meritino d’essere predati siano i maschi. che trovare sentieri e location ideali per la Personalmente non condivido questa filo- caccia non è mica un gioco da ragazzi: risofia e non ricordo nemmeno di averla mai chiede tempo e pazienza. E io il tempo in condivisa. Vi è mai avanzo quel giorno capitato di incontra- La bellezza della caccia decisi di impiegarlo tutto per studiare il re un camoscio di al camoscio ad alta quota: territorio e godermi tre o quattro anni, magari stordito da natura, avventura e sforzo il silenzio della monqualche femmi- fisico fanno di questa spe- tagna. La sera prina in estro. Quella ma, su una cartina, cialità venatoria una delle sì che è una preda la zona l’avevo pure davvero facile, con- più gratificanti studiata, ma lo sai tro la quale non mi bene, quando pasè mai piaciuto accanirmi: i classe 0 sono si dalla carta alla realtà, le cose cambiano tutto un altro paio di maniche, scorta- notevolmente. Dopo una più o meno lunti a vista dalle mamme camoscio che ren- ga analisi del territorio pensai d’aver trovato dono piuttosto difficile la loro cattura. la soluzione al problema: a patto che sarei Insomma, sorvolando sulla filosofia e sul- riuscito ad individuare qualche camoscio, la morale personale di ciascun cacciatore, l’incontro sicuramente sarebbe avvenuto quel giorno, dopo aver cacciato in ultima sotto una piccola cresta rocciosa. Aveva insessione un maschio era necessario caccias- fatti tutte le caratteristiche per piacere ai casi o una femmina o una classe 0, e per chi mosci: si trattava di un luogo praticamente trova la caccia un’arte nobile e antica, ben irraggiungibile (le mie gambe lo possono accondiscende alle regole imposte dal CA. confermare), era posizionato con un disliCaccia Passione 63


vello di circa 400 metri ed inoltre protetto da una pietraia. Inoltre c’era la giusta erbetta e bei massi per coricarsi: insomma, fossi un camoscio prenderei residenza li. In effetti i camosci erano proprio lì dove me li ero aspettati, rilassati e in gruppo. L’unica possibilità per dare loro la caccia era quella di scalare la pietraia in silenzio e prenderli di sorpresa. Presto mi resi conto che si tratta di una vera e propria impresa: non solo era piuttosto complicato riuscire nella scalata, ma le pietre, umide di notte e di nebbia erano particolarmente scivolose. Non so quante volte ho rischiato di cadere, lasciando rotolare dietro di me piccole pietruzze causa un chiasso infernale. Non potendo vedere i camosci dalla mia postazione pensai che probabilmente al mio arrivo sarebbero già Caccia Passione 64

stati altrove, ma come si dice, chi non risica non rosica, sicché scelsi di proseguire con la salita, incrociando le dita. In effetti, raggiunto il punto x, mi resi subito conto che i camosci si erano spostati, ma non di troppo. Inforcai il mio binocolo e li osservai notando subito un Kitz interessante da mettere subito sotto mira: il telemetro mi informava che era distante meno di 300 metri cosicché tentai il tiro. Quando la sfiga ci si mette ci puoi fare davvero poco: nel momento esatto nel quale pigiai sul grilletto il kitz che fino ad allora mi porgeva il suo lato migliore si spostò. Il tiro aveva avuto l’effetto di farli volare via e io li guardai vedendo precipitare tutti i miei sogni venatori. Demotivato mi misi a pensare al modo di tornare alla macchina senza dover ridiscendere quella pietraia spezza gambe e dopo una rapida perlustrazione trovai un sentiero che probabilmente avrebbe fatto al caso mio. Mogio mogio presi il sentiero deciso a lasciar incompiuta quella giornata di caccia: ero stanco e un po’ adirato per il tiro andato male, ma lo sai, quando la fortuna ci si mette non puoi farci niente. Dopo pochi passi notai, proprio sulla mia testa, a duecento metri circa, tre meravigliosi camosci: una femmina e due kitz. Controllo, tanto per sicurezza, che la mia vista non mi avesse tratto in inganno, sistemai l’arma e sparai. Fortuna e sfortuna fanno parte della vita di ciascun cacciatore, l’importante è imparare a conviverci, godere della prima e non prendersela troppo a cuore quando la seconda ci mette lo zampino: d’altronde pure senza preda, ogni giornata di caccia è una favolosa giornata trascorsa in mezzo alla natura. Dovrò ricordarmelo alla prossima padella!


ESSENZA DI TECNOLOGIA, POTENZA E DESIGN

PROGRESSIVE COMFORT Il nuovissimo sistema di assorbimento progressivo del rinculo che interviene in modo graduale in base alla grammatura delle cartucce utilizzate. Ecco la vera essenza del comfort nel legno, un sistema invisibile ma altamente sensibile.

www.benelli.it

DESIGN Lo stile prende forma e crea la vera espressione del design. Il tempo passa, Raffaello resta.

POWER BORE La canna Power Bore criogenica, con foratura selezionata e diametri estremamente contenuti garantisce maggiore velocitĂ e penetrazione del bersaglio. Power Bore Crio: la foratura ideale per un centro perfetto e un bersaglio assicurato.


Accessori per la caccia S&W Special Ops Watch/Knife Combo. Include un SW5TBS il bellissimo coltello Smith and Wesson con lama in acciaio pregiato. Inoltre il kit comprende un orologio S&W con facciata blue e numeri bianchi. Bezel rotante e corpo in acciaio nero. Cinturino nero in nylon. Resistente all’acqua fino a 300ft. Per ulteriori info segui il link: http://www.smith-wesson.com/

Kit di sopravvivenza “Adventure Medical SOL Origin Survival Kit” Dispone di una collezione di strumenti necessari per sopravvivere. Nero e arancio in ABS plastica impermeabile contiene: esca firestarting TinderQuik; 10 mt corda di nylon intrecciato, 10 mt MIL-SPEC filo di acciaio inossidabile; cucito d’emergenza e kit di pesca, e la sopravvivenza libretto di istruzioni di Buck Tilton con oltre 60 tecniche di sopravvivenza e strategie. Il kit include inoltre: Flash specchio segnale di soccorso con mira retroriflettenti; Fuoco Lite firestarter; bussola e coltello Linerlock con lama in acciaio AUS-8 manico arancio in ABS integrato con fischietto di soccorso che produce fischi di 100db e lampada a LED. Ideale per cacciatori, pescatori, trekking, alpinismo, nautica e tante altre attività all’aperto. Per ulteriori info segui il link: http://www.adventuremedicalkits.com/

Torcia Maglite Mini Pro LED Flashligh. Misura 16,3 centimetri complessivamente. Struttura in alluminio anodizzato nero. Ultra luminoso fino a 226 lumen. Visibile fino a 140 m. Impermeabile. Durata: 2 ore e 30 minuti per ogni set di batterie. Utilizza due batterie AA (incluse). Fodero incluso in nylon. Per ulteriori info segui il link: http://www.maglite.com/Mini_Maglite_Pro_LED.asp

Orologio Dakota Watch ATech Navigator Dakota Watch ATech Navigator. Corpo in plastica color bronzo con cinturino nero in poliuretano. Display Moonglow/ Dayglow. Resistente all’acqua fino a 100 piedi. Bussola digitale, altimetro digitale. Termometro digitale. Allarme. Per ulteriori info segui il link: http://www.dakotawatch.com/ Caccia Passione 66


Affidati a chi ti è fedele

WYOMING GTX®

HUNTER GTX®

HUNTER GTX® Costruito con il miglior Nabuck ingrassato idrorepellente presente sul mercato, Hunter è uno scarpone dalle performance altamente tecniche che trasmette al suo utilizzatore piacere e comfort nel medesimo istante.

WYOMING GTX® Un perfetto mix tra stabilità, leggerezza, tradizione e tecnologia. La

speciale sovra iniezione strutturale WFW sviluppata da CRISPI®, rende Wyoming lo scarpone ideale per camminate confortevoli e senza paragoni.

WWW.CRISPI.IT CRISPI Sport s.r.l. | 31010 Maser (Tv) Italy | Ph. +39 0423 524211 | crispi@crispi.it

follow us on:


Caccia Passione 68


Veterinaria

Allergie alimentari nel cane da caccia

Caccia Passione 69


Allergie alimentari nel cane da caccia

Negli ultimi anni, in concomitanza con l’aumento delle allergie umane, si è verificato anche un preoccupante aumento delle allergie e delle intolleranze negli animali, sia domestici che da caccia.

S

econdo una rivista americana dedicata all’educazione degli animali, circa il 10% di tutte le allergie diagnosticate nella popolazione canina è di origine alimentare. Le cause biologiche di queste allergie non sono ancora del tutto note, mentre i sintomi con cui le stesse si manifestano sono ben conosciuti Caccia Passione 70

dalla medicina veterinaria e dal proprietario del cane che ne è colpito. L’animale, infatti, a seguito di una reazione avversa ad alcuni alimenti o a delle sostanze in essi contenute, può manifestare prurito, eritema, caduta del pelo e disturbi gastrointestinali. Durante i sintomi, il cane può grattarsi più volte al giorno, fino a


provocarsi delle ferite e dei morsi nelle zone colpite dal prurito. Se l’allergia si manifesta con disturbi gastrointestinali, il cane può accusare diarrea o defecare più volte al giorno. Un cane sano deve defecare una volta e mezza al giorno, mentre, nel cane allergico, le defecazioni possono anche essere superiori alle tre volte al giorno. Un’allergia alimentare può compromettere non solo le prestazioni venatorie dell’animale, ma anche alcuni preziosi organi usati per individuare la preda. E’ stato, infatti, riscontrato che le allergie alimentari provocano un aumento delle infezioni nell’orecchio del cane, con conseguente diminuzione della sua capacità uditiva. In campo

dei fenomeni di intolleranza a determinati cibi o additivi contenuti nei cibi, ma senza reazioni immunitarie. I sintomi delle intolleranze alimentari sono fastidiosi e spesso simili alle allergie, ecco perché, nei cani, si tende spesso a parlare di reazioni alimentari avverse, indicate con la sigla RAV. Le RAV colpiscono qualsiasi cane, con prevalenza nelle seguenti razze: Labrador, Golden Retriever, Boxer, Cocker Spaniel, Westhighland, White Terrier, Setter Irlandese, Dalmata, Pastore Tedesco e incroci. La maggiore incidenza delle allergie e delle intolleranze alimentari è stata riscontrata nei cani di età compresa tra i due e i sei anni di età. A volte, l’esordio delle stesse è

veterinario( ma anche nella scienza medica in generale) si tende a operare una distinzione tra allergie e intolleranze alimentari. Le prime sono causate da un’avversa reazione immunitaria dell’organismo, che tenta di eliminare la sostanza a cui è allergico producendo un numero abnorme di anticorpi. Le seconde sono

estremamente precoce e può interessare anche i cani con appena cinque mesi di vita o quelli più anziani. Nel cane da caccia è possibile prevenire le allergie e le intolleranze alimentari curando per tempo le parassitosi intestinali. I batteri patogeni dell’intestino possono, infatti, predisporre l’animale allo sviluppo di reazioni Caccia Passione 71


avverse agli alimenti. Esistono anche situazioni in cui è impossibile prevedere il rischio di un’allergia o di un’intolleranza alimentare, perché queste patologie possono manifestarsi anche all’improvviso e in cani apparentemente sani e nutriti con alimenti che in precedenza non hanno causato alcun disturbo. Nel campo delle intolleranze si è visto che queste possono manifestarsi in cani alimentati con abbondanti quantità di un determinato alimento. E’ il caso, ad esempio, dell’intolleranza al lattosio, lo zucchero presente nel latte e causa di intolleranza in molti cuccioli alimentati in maniera abnorme con il latte vaccino. La maggior parte delle allergie e delle intolleranze alimentari nei cani da caccia adulti è, invece, causata dagli alimenti proteici, specie dalle carni rosse. Tutti sanno che l’alimentazione proteica è molto importante per rafforzare la struttura muscolo scheletrica del cane da lavoro. In questo tipo di cane, infatti, la razione giornaliera di proteine viene aumentata in proporzione allo sforzo fisico che l’animale dovrà sopporCaccia Passione 72

tare durante l’attività venatoria. In genere, gli alimenti che possono causare intolleranza nel cane da caccia sono la carne bovina, il pollo, il pesce, il latte, le uova, la soia, il frumento, il mais e il riso. Recentemente si è scoperto che anche la carne di agnello può causare allergia e intolleranza nel cane. Il fatto è, di per sé, preoccupante, visto che in passato i cani non hanno mai manifestato segni di allergia alla carne ovina. Anche se è possibile sottoporre il cane a test sierologici ( esami del sangue), questi non consentono di individuare in maniera affidabile gli alimenti o le sostanze responsabili delle reazioni avverse. Alcuni laboratori veterinari hanno messo a punto dei test che mettono a contatto il pelo del cane con una serie di alimenti che potrebbero causare allergia. Secondo i veterinari, però, al momento, l’unico test, ma anche l’unica terapia per individuare e contrastare le allergie alimentari nel cane da caccia è la dieta ad esclusione o ad eliminazione. Con questa dieta si eliminano gradualmente, e a rotazione, alcune


carni che potrebbero causare allergia, fino a individuare quelle responsabili del disturbo. Nei cani da caccia allergici alle proteine della carne rossa si può integrare la quota proteica ricorrendo ad altri tipi di carne, come quella di tacchino, cervo e pesce. Negli Stati Uniti, ad esempio, i cani colpiti da allergie alle carni rosse vengono alimentati con una dieta proteica alternativa a base di carne di canguro. La dieta ad eliminazione per il cane allergico va prescritta dal veterinario e dura da sei a otto settimane. Gli alimenti che compongono la dieta ad esclusione possono essere preparati in maniera casalinga o tramite miscele “ipoallergeniche ” vendute nei negozi di alimenti per animali. Le diete commerciali maggiormente utilizzate per i cani allergici sono: /d Hill’s, z/d Hill’s, Hypoallergenic Royal Canin, HA Purina, LB Dermatosis Eukanuba, Solo Quaglia ICF, Venice and Potato Baubon, Fish and Potato Baubon. La dieta con preparazioni commerciali è

a base di alimenti allergenici trattati in modo da non poter causare reazioni avverse. Questa dieta è più pratica rispetto a quella casalinga, ma meno affidabile ai fini dell’individuazione del cibo che scatena allergia. La dieta casalinga si compone, invece, di accoppiamenti di due cibi, proteine e fonti di zucchero, che il cane non ha mai consumato. Gli accoppiamenti alimentari possono comprendere cavallo+ patate o cervo+patate o maiale + patate. Con questa alimentazione si rischia però di causare delle carenze alimentari nel cane. In tal caso è preferibile ricorrere alle diete commerciali, certamente più bilanciate dal punto di vista proteico, vitaminico e minerale e spesso utili nel favorire la scomparsa dei sintomi da intolleranza. Per alleviare i disturbi dell’allergia in attesa che la dieta faccia effetto, si può ricorrere ad antistaminici o a bagni dermoprotettivi per il prurito, ad antibiotici per le infezioni e ad integratori a base di zinco o di grassi Omega 3 e 6 ad azione antinfiammatoria.

Caccia Passione 73


INVIA LA TUA FOTO La foto del mese Caccia alle Antilopi

Caccia alle anatre con

Le migliori immagini verranno pubblicate, a discrezione della redazione, all’interno del portale, della rivista o in altre pubblicazioni curate da Caccia Passione. Caccia Passione avrà diritto d’uso e pubblicazione gratuita dei materiali inviateci spontaneamente. Ogni autore dichiara di detenere i diritti di Copyright delle foto inviate e dei manoscritti e sarà responsabile personalmente per l’oggetto ritratto nella foto presentata sollevando già da ora Caccia Passione da qualsiasi responsabilità. In ogni caso il materiale trasmesso non verrà restituito


by Paolo F.

il nostro amico Luca De R. Collabora con Caccia Passione:

INVIA LE TUE STORIE

Caro amico cacciatore se sei amante della fotografia naturalistica e/o venatoria, oppure ami scrivere e raccontarci le tue imprese venatorie e vorresti vedere le tue foto o i tuoi articoli pubblicati su Caccia Passione, puoi inviare i tuoi manoscritti o i tuoi scatti accompagnandoli da una didascalia e dal nominativo dell’autore, all’indirizzo email: redazione@cacciapassione.com


Sul prossimo numero Migratoria: Beccacce? Si ma dove?

caccia passione

Anno III – N° 09 – Settembre 2014 www.cacciapassione.com Direttore Responsabile Pierfilippo Meloni Vicedirettore Domenico Mansueto Direttore Marketing Valerio Troili marketing@cacciapassione.com

Ungulati: a caccia di cinghiali con la girata

Collaborazioni Claudia Zedda, Diego Mastroberardino, Giovanni Di Maio, Rosalba Mancuso, Pierfilippo Meloni, Domenico Mansueto, Kalaris, Valerio Troili, Federico Cusimano, Emanuele Tabasso. Traduzioni, Grafica e Impaginazione A cura della Redazione Pubblicità Ilaria Troili - Cell. 335.6408561 commerciale@cacciapassione.com Fotografi Archivio Caccia Passione, Shutterstock Redazione Via Camillo Golgi, 1 - 20090 - Opera (MI) redazione@cacciapassione.com Cell. 3383243383 Service Provider Made Network srl Via Macanno, 59 - Rimini (RN) Editore Caccia Passione s.r.l. Via Camillo Golgi, 1 - 20090 – Opera (MI) Cell. 3383243383 redazione@cacciapassione.com

Cani da caccia: Benessere del cane, integratori si, integratori no.

Registrazione in Tribunale n. 17 del 21/01/2012 Direttore Responsabile: Pierfilippo Meloni ®CACCIA PASSIONE E’ UN MARCHIO REGISTRATO. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE SE NON AUTORIZZATA. MANOSCRITTI E ILLUSTRAZIONI , ANCHE SE NON PUBBLICATI, NON SI RESTITUISCONO.


Per Informazioni o Prenotazione degli Spazi Pubblicitari Contattare: commerciale@cacciapassione.com oppure chiamaci al 335.6408561

www.cacciapassione.com Caccia Passione s.r.l. - Via Camillo Golgi n.1 - 20090 Opera (MI) - Tel 3383243383



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.