Caccia Passione - Febbraio 2015

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ANNO IV nr.02

Febbraio 2015

CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

Eventi:

• Speciale IWA 2015: tutte le migliori novità di Norimberga..

Fucili da caccia:

• Benelli 828 U: alla scoperta del sovrapposto d’Urbino..

Cani da caccia:

• Cani tedeschi da ferma a confronto..

Allodole danubiane.. By Montefeltro




ANNO IV nr.01 - Gennaio 2015

CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia nel sangue

Eventi:

• Speciale IWA 2015: tutte le migliori novità di Norimberga..

Fucili da caccia:

• Benelli 828 U: alla scoperta del sovrapposto d’Urbino..

Cani da caccia:

in copertina

Allodole danubiane, by Montefeltro... una spedizione nella pianura danubiana è sicuramente un’esperienza indimenticabile..

• Cani tedeschi da ferma a confronto...

Allodole danubiane, by Montefeltro...

SOMMARIO 10 Speciale Franchi:

Storie di caccia e cucina

Anno IV Nr. 02 - Febbraio 2015

Pg 6 News ed eventi venatori

a cura della redazione

Pg 10 S peciale Franchi: Storie di caccia e cucina

18 Eventi: HIT Show 2015.

Hunting, Individual Protection e Target Sports

Pg 18 Eventi: HIT Show 2015. Hunting, Individual Protection e Target Sports..

by Montefeltro..

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Pierfilippo Meloni

Pg 20 A llodole danubiane: Spedizione di caccia alle allodole sul Danubio in compagnia di Montefeltro

20 Estero: A llodole Danubiane,

A cura di FRANCHI Armi

Saverio Patrizi

Pg 26 Fucili da caccia: Armsan cre 8 w Fonex.. semiautomatico in calibro 28/70

Emanuele Tabasso


Sommario Pg 56 Veterinaria: Alimentazione canina.. Mangimi grain free da scoprire

Kalaris

26 Fucili da caccia:

Armsan cre 8 w Fonex..

Pg 32 D igiscoping:“Fotog rafare l’invisibile”

Riccardo Camusso

32 Digiscoping: Fotografare l’invisibile..

Pg 38 Cani da caccia: Cani tedeschi da ferma a confronto...

A cura della redazione

Pg 44 Racconti di caccia: Caccia al cinghiale.. Una giornata di caccia a Scansano.. Kalaris

Pg 48 Caccia & Cacciatori: Donne Cacciatrici.. Connubio Perfetto tra femmina e cacciatrice di prede .. Claudia Zedda Pg 52 Munizioni: Romagna Caccia 20 T 3

Emanuele Tabasso

52 Munizioni: Romagna Caccia 20 T 3..

56 Veterinaria: Alimentazione

canina.. Mangimi grain free da scoprire .. Caccia Passione 3




Federcaccia Abruzzo critica Centro Studi Beccacce Caccia: Federcaccia Abruzzo critica Centro Studi Beccacce per alcune inesattezze in alcuni articoli. Continua la divulgazione di inesattezze da parte di Centro Studi Beccacce, associazione a cui difettano la conoscenza scientifica e l’operatività. Nell’articolo apparso sulla stampa del 28/02/2015 si legge: “Beccaccia a rischio di estinzione”, nulla di più inesatto, la specie beccaccia è ritenuta demograficamente “stabile “nell’areale riproduttivo. Tale valutazione dell’Uniione Eutropea deriva dai giudizi scientifici di importanti enti quali Wetlands International e Bird Life International. L’Unione Europea ha infatti esclusa la beccaccia dalle specie che necessitano di Piano di Gestione Internazionale non rinnovando tale documento nel 2012. Le velleità invece non difettano a questa associazione che si propone come soggetto coordinatore per attività che sono in capo alla Regione stessa, quali il monitoraggio della specie suddetta e si propone quale terminale raccoglitore dei dati relativi agli abbattimenti nella stagione venatoria. La conoscenza delle norme eviterebbe a questa novella associazione dall’altisonante denominazione, brutte figure ed atteggiamenti che ad un cattivo pensatore apparirebbero quantomeno arroganti. La FACE, federazione delle associazione venatorie europee, non annovera l’associazione Beccacciai d’Italia come sua espressione, mentre l’associazione Amici di Scolopax è partner ufficiale dell’Ufficio Avifauna della Federazione Italiana della Caccia membro della FACE.

Wilderness: ancora sul lupo in Valbormida

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rmai la presenza del Lupo in Val Bormida può considerarsi stabile, e lo dimostrano le sempre più frequenti segnalazioni di esemplari avvistati, molti dei quali nelle vicinanze dei paese e addirittura al loro interno (come i recenti casi di Roccavignale). Il loro arrivo dal Piemonte (ovvero dalla Francia, dove il ripopolamento ha probabilmente avuto inizio) era stato ampiamente previsto dal sottoscritto: esistono comunicati ed articoli di stampa diffusi negli ultimi decenni a dimostrare che così sarebbe finita. Oggi “monitorare” la sua presenza ser-

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virà a poco, se non a stabilire che i lupi saranno presto troppi e si dovrà decidere come intervenire per ridurne il numero. Certamente servirà a chi ha ottenuto le migliaia di euro di contributo pubblico per farlo e per studiarne le altrettanto obsolete attività predatorie e sociali (dei lupi ormai si sa tutto): le solite spese inutili che si fanno nel nostro Paese (inutili, almeno per la Società tutta)! Perché il vero problema, caso mai, è il comportamento di questi “strani” lupi che così tanta confidenza hanno con l’uomo. Un altro problema fondamentale è però anche il fatto che questa popolazione di lupi del fenotipo chiaramente centro europeo (e auguriamoci che non vi siano anche esemplari di altra provenienza, come alcune foto e riprese del passato facevano chiaramente dedurre) vada ad inquinare quella originaria e lungamente preservatasi nonostante le stragi del lontano passato, dell’Appennino, meglio nota come sottospecie meridionale (Canis lupus italicus), della quale anche chi si occupa del lupo tiene sempre a precisarne l’importante biodiversità e quindi quella di conservarne l’integrità genetica.


News venatorie Casa Rizzini: “Dove ci porta il vento” HIT Show 2015: In tiratura limitata è uscito il primo Libro sulla vita e sull’attività di uno dei più famosi PH europei, Carlo Rizzini. Il titolo del Libro “Dove ci porta il vento” .

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ASA RIZZINI: Eccolo! In tiratura limitata è uscito il primo Libro sulla vita e sull’attività di uno dei più famosi PH europei, Carlo Rizzini, soprannominato “il Maestro” e testimonial d’eccezione del calibro .410. Il titolo del Libro “Dove ci porta il vento” ripercorre la ormai nota frase con cui Carlo Rizzini chiude le trasmissioni televisive che illustrano le sue avventure venatorie intorno al mondo. Non si tratta, tuttavia, di un libro strettamente tecnico: naturalmente gli autori trattano di fucili, di tecniche e del calibro che ha reso famoso il Maestro in tutto il mondo e tramite il quale ha scritto un nuovo capitolo nella caccia moderna; ma è anche un Libro di emozioni forti, quelle che Carlo ed il figlio Alberto hanno provato sulla pelle visitando oltre 40 paesi in quattro Continenti. In questi straordinari

scenari d’Europa, Africa, Asia e America, ben descritti nel Libro anche attraverso immagini inedite, il Maestro e suo figlio condividono con i lettori e gli appassionati le loro avventure di caccia e di viaggio. Fra queste è naturalmente presente l’Irlanda, dove, da oltre 20 anni, Carlo Rizzini ha scelto di vivere e lavorare con la propria famiglia. Tutto è all’insegna del noto motto televisivo “...nuove avventure di caccia nel mondo, sempre e solo per farvi sognare! “. Il Libro non è nelle librerie e il costo è di € 30; parte dei proventi, poi, saranno destinati da Carlo Rizzini in beneficienza per aiutare gli italiani poveri all’estero. Chi volesse prenotarlo può scrivere a una di queste mail: riccardo.camusso@alice.it - info@casarizzini. com

Da sinistra: Carlo Rizzini, Giovanna Fausti e Filippo Meloni durante la presentazione del libro. Caccia Passione 7


Lazio, approvato articolo legge su fauna selvatica. Lazio, approvato in Consiglio Regionale il primo articolo della nuova “Interventi regionali per la conservazione e gestione della fauna selvatica e disciplina dell’attività faunistico venatoria.

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i è chiusa nel tardo pomeriggio di oggi la prima giornata di lavori sulla proposta di legge sulla fauna selvatica. Il presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori, ha aggiornato la seduta a domani, giovedì 19 febbraio alle ore 11, per la prosecuzione dell’esame degli “Interventi regionali per la conservazione e gestione della fauna selvatica e per la pianificazione e regolamentazione dell’attività faunistico venatoria. Centro regionale per la fauna selvatica”.

È stato approvato l’articolo 1, che definisce le finalità del provvedimento. La nuova normativa, secondo questa disposizione, disciplina il sistema organico di interventi che mira, in particolare, alla tutela, alla gestione e al controllo di tutte le specie di fauna selvatica presenti, in maniera stabile o temporanea, sul territorio regionale e alla conservazione dei relativi habitat. Tra le finalità anche la prevenzione e l’indennizzo dei danni causati dagli animali selvatici. Nella stesura originaria ne era previsto il “risarcimento”, ma un emendamento del Movimento Cinque stelle, approvato dall’Aula, lo ha sostituito con il termine “indennizzo”. Respinte invece, a maggioranza, le restanti 31 proposte di modifica presentare dal M5S. Nella seconda giornata di lavori al Consiglio regionale sulla proposta di legge “Interventi regionali per la conservazione e gestione della fauna selvatica e per la pianificazione e regolamentazione dell’attività faunistico venatoria. 20.02.2015

Caccia: Liguria, arriva la legge per le munizioni al piombo. Liguria, munizioni al piombo, entrata in vigore nei giorni scorsi la Legge Regionale.

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accia: Liguria, munizioni al piombo, entrata in vigore nei giorni scorsi la Legge Regionale. Bruzzone: “Importante segnale di serenità per la categoria”. “Una data importante: entra in vigore, lo scorso mercoledì 18 febbraio 2015, la Legge Regiona-

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le n.3 del 6 febbraio 2015, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria”. Così dichiara Francesco Bruzzone, cacciatore e Consigliere Regionale della Lega Nord in Liguria, in merito all’entrata in vigore della L.R. 3, contenente l’articolo sull’uso delle munizioni al piombo, da lui promosso in sede legislativa. “Al suo interno, è contenuto l’articolo di legge di mia iniziativa, relativo alle munizioni di piombo: grazie all’articolo da me promosso, da oggi in Liguria è consentito per legge regionale – al di fuori delle zone umide riconosciute dalla Convenzione di Ramsar – esercitare la caccia agli ungulati con le classiche munizioni di piombo, superando ogni tipo di dubbio, interpretazione e le incertezze che regnavano in passato”, prosegue. “È un importante segnale di serenità per la categoria dei cacciatori.


News venatorie ANUU Migratoristi sulle osservazioni ornitologiche e l’importanza dei collaboratori ANUU Migratoristi sulle osservazioni ornitologiche e l’importanza dei collaboratori per l’interesse scientifico.

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hi opera presso i centri di cattura per presicci, autorizzati dalle Amministrazioni provinciali, conosce molto bene le specie che transitano durante il periodo migratorio. Oltre alle catture di soggetti appartenenti a specie cacciabili, i conduttori tengono annotate nei loro diari le osservazioni ornitologiche che avvengono ogni giorno. Alla fine dell’anno, andando a rispolverare i diari, si scoprono interessanti aneddoti sulla vita migratoria dei nostri amici alati. Ecco quindi che lo scritto diventa un’importante testimonianza, grazie a chi, con la penna, ferma il tempo e i comportamenti sulla carta, tanto da renderli interessanti anche a livello scientifico. I diari non solo parole tramandate, ma dati importanti che vengono analizzati, anno dopo anno, e appartengono alla stessa struttura e allo stesso territorio. A ciò si aggiunge il confronto con altre realtà di monitoraggio territoriale e si può così stilare un primo esame della situazione migratoria in un determinato periodo nel nostro territorio. Si sottolineano poi le ricatture di soggetti che presentano anelli al tarso applicati durante l’attività scientifica d’inanellamento eseguita dai circa cinquecento inanellatori italiani autorizzati da ISPRA e dagli inanellatori esteri sparsi nel mondo che ogni anno operano come ricercatori. Il semplice anello è una carta d’identità che accompagna l’esemplare e, attraverso la lettura della matricola, si accede a una

mole d’informazioni interessanti che riguardano la vita dell’animale e che sono importanti per chi studia le migrazioni e la conservazione della specie. A tal proposito vorrei segnalare le ricatture avvenute presso il centro di cattura presicci di Giussano (MB) condotto egregiamente dai signori Villa e Brivio che, nel mese di dicembre 2014, durante la loro attività, hanno trovato nelle reti due soggetti recanti un anello metallico al tarso. Il primo era un maschio di Fringuello, ripreso in data 21 dicembre 2014 e precedentemente inanellato all’Osservatorio Ornitologico di Arosio della FEIN il 17 ottobre dello stesso anno, e una femmina di Merlo, ripresa il 23 dicembre e inanellata precedentemente, sempre all’Osservatorio Ornitologico della FEIN, in data 22 ottobre 2014. Il fatto descritto non rappresenta nulla di eccezionale ma rimane pur sempre importante se va considerato che questi dati, poi comunicati a ISPRA, vanno ad implementare gli studi sui movimenti migratori degli uccelli. Quello che preme sottolineare è come la rete capillare di persone appassionate che operano sul campo collabori alla ricerca scientifica, e l’opera dei conduttori del centro di cattura per presicci di Giussano ne è un esempio. Un esempio senz’altro molto valido per sollecitare a provare tutti coloro che non hanno ancora iniziato a farlo. Walter Sassi - ANUU Migratoristi Caccia Passione 9


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HIT Show 2015: Hunting, Individual Protection e Target Sports.. HIT 2015 di Vicenza. Affluenza pubblico ed espositori da record, che Spettacolo.. HIT 2015: Numeri da capogiro per l’appena concluso HIT 2015, organizzato da Fiera di Vicenza in collaborazione con ANPAM, entrambe liete della piena riuscita della manifestazione fieristica internazionale dedicata alla Caccia, al Tiro Sportivo, alle attività Outdoor ed all’Individual Protection. Grandissima affluenza di pubblico nei tre giorni di HIT ove l’alleanza tra Fiera di Vicenza, ai vertici delle società fieristiche italiane e business hub di profilo internazionale, e ANPAM (Associazione Nazionale Franchi presso HIT 2015 presenta le sue novità 2015 Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili, aderente a Confindustria), hanno magicamente trasformato la Manifestazione in un appuntamento europeo del comparto, con pregio nel supportare lo sviluppo e il processo d’internazionalizzazione delle imprese, in uno dei settori più di rilievo del Made in Italy. HIT 2015 si è svolta presso il Quartiere Fieristico Vicentino, infrastruttura all’avanguardia di 80mila mq che con piacere ha ospitato, tra gli altri, i top brand del comparto armi e munizioni per uso sportivo e civile, un settore che conta un giro d’affari di circa 8 miliardi di euro annui. Visitatore presso stand Benelli Armi alla prova del fucile semiautomatico Benelli Colombo. Caccia Passione 18


Eventi

Presso

stand

Swarovski

Optik

si

poteva

ammirare

lo

Swarovski

Optik

Z4

Presso HIT 2015 allo stand delle sorelle Fausti ecco un bellissimo sovrapposti Fausti in calibro 410

Pienamente soddisfatti per la riuscita della manifestazione i massimi vertici di Fiera di Vicenza ed ANPAM che sapientemente hanno saputo catturare consensi degli Espositori italiani ed internazionali nonchè per l’affluenza del pubblico; in tre giorni di manifestazione ha battuto tutti i record precedenti. Ora non ci resta che lasciarvi alle straordinarie immagini dell’HIT 2015 in attesa della prossima edizione 2016. Caccia Passione 19


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Caccia all’estero

Allodole danubiane, by Montefeltro... Caccia Passione 21


Allodole danubiane, by Montefeltro... Fra le tante possibilità venatorie offerte dalla Romania, per chi ama il piccolo migratore, una spedizione nella pianura danubiana è sicuramente un’esperienza indimenticabile..

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ra un po’ di tempo che meditavo una gita venatoria dedicata alle allodole, sia per la voglia di una caccia tranquilla, dove si spara molto, sia per la prelibatezza delle carni, una spiedo bresciano di allodole rappresenta la migliore conclusione di una gita di caccia e il giusto onore alla selvaggina abbattuta. Destinazione Romania, aeroporto di Bucarest, passato il controllo passaporti siamo subito raggiunti dalla delegazione Montefeltro, l’agenzia italiana del Gruppo Beretta Benelli, capitanata da Luigi Goffi, il nostro referente italiano per i prossimi giorni. Subito gli uomini dell’agenzia del gruppo Beretta ci aiutano a sbrigare le formalità relative alle armi, per chi ha deciso di portarsi il fucile, personalmente ho optato per utilizzare uno dei tanti Benelli Comfort messi a disposizione dall’organizzazione insieme alle cartucce e, in pochissimo tempo, siamo in viaggio verso la nostra meta, che si trova circa 35 km dalla capitale rumena. Anche se consapevoli della perfetta organizzazione Montefeltro, al nostro arrivo rimaniamo sorpresi dalla casa di caccia. Una bellissima villa, completa di tutti i comfort, 14 camere con bagno, qui è sempre prevista una cameCaccia Passione 22

ra per cacciatore nonché un ottimo ristorante. La villa di caccia si trova nella zona di Sarulesti, un’area pianeggiante caratterizzata da culture miste, in questa stagione, oltre a parecchie stoppie ci sono zone arate e altre incolte o a pascolo sulla direttrice migratoria fra i Carpazi e il Mar Nero. Un serbatoio importante che irradia selvaggina su tutto il territorio circostante. Sistemate le nostre cose nelle camere, ci viene presentata tutta la squadra Montefeltro, oltre a Luigi e ai due autisti che sono venuti a prenderci all’aeroporto, ci sono altri due italiani e cinque rumeni, per un totale di dieci persone, che penseranno in toto all’organizzazione della nostra vacanza. Subito ci informiamo sul territorio di caccia, Luigi ci dice che si tratta di circa 50.000 ettari che si sviluppano tutti nelle vicinanze, praticamente la casa di caccia rappresenta il centro del territorio. Adesso che siamo ad inizio ottobre, il periodo migliore per le allodole, si possono realizzare facilmente carnieri superiori ai 100 uccelli per mattina. Pieni di fiducia per i tre giorni di caccia che ci aspettano prima di cena facciamo il punto per la mattina successiva, saremo tutti dislocati, sia noi, che i cac-


Caccia all’estero ciatori di un altro gruppo presente contemporaneamente al nostro, in alcuni capanni molto distanti fra loro, così da non disturbarsi a vicenda, ma comunque al massimo a quindici minuti di macchina dalla casa di caccia. Luigi ci assicura che tutto sarà preparato alla perfezione dagli uomini Montefeltro e che noi dobbiamo solo pensare a riposarci del viaggio e a sparare dritto. Ottima cena con ampia scelta e poi tutti a nanna. Alle quattro e mezza suona la sveglia, un po’ di tempo per prepararmi e

giostra con le sue allodoline imbalsamate ad ali aperte, che girando fungono da richiamo, non può mancare il “macaco” e gli specchietti, che riflettendo la luce del sole diventano un attrazione irresistibile per il piccolo migratore.

scendo per la prima colazione, trovo già tutti i miei compagni di caccia pronti per la partenza, alle sei già c’è luce. Veniamo distribuiti sui vari mezzi e via ognuno verso la sua destinazione. Vengo lasciato in una zona situata fra un campo lavorato e un incolto, la zona è abbastanza umida, cerco di orientarmi e prendere qualche riferimento. Nel frattempo la mia guida completa il capanno di rete mimetica con qualche ramo, posiziona lo sgabello, sarebbe faticosissimo rimanere in piedi tutte quelle ore. Poi passa alla parte richiami, prima monta l’asta per la civetta, un palo di circa tre metri alla cui sommità è posizionata una civetta di plastica dalle ali rotanti, dopo è la volta della

giorni di caccia senza eccessivo affaticamento della spalla. Pronto, appoggiato al capanno, il mio semiautomatico Benelli Comfort, caricato con tre munizioni. Finalmente incomincia ad albeggiare e si vedono le prime allodole, come sempre da principio, si scapicollano sul gioco dei richiami, senza far troppo caso al capanno e ai movimenti del cacciatore, tiri relativamente facili, che mi permettono in breve tempo d’incarnierare diversi uccelli. Anche gli altri capanni si stanno divertendo, sento in lontananza l’eco degli spari, confermati poi da qualche telefonata fatta più per curiosità che per altro. Ormai il sole è alto, quando vedo arrivare le lodole, cerco di attirarle facendo

Ormai è tutto pronto, mi siedo sullo sgabello, ai miei piedi la cassetta piena di cartucce da 28 grammi piombo 11, non servono i cartuccioni, qui si spara tanto e sono consigliate cartucce “morbide” che consentano agevolmente i tre

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muovere le ali della civetta e fischiando con il richiamo a bocca che mi sono portato dall’Italia e che tengo al collo sempre pronto all’uso. Ora devo stare attento a non fare movimenti inconsulti, ma devo ammettere che in questo periodo credono bene e non è troppo complicato incrementare il bottino. Siamo ai primi di ottobre, in pieno periodo di passo, in una zona ideale per le allodole, con un’ottima organizzazione, non raggiungere risultati più che soddisfacenti è veramente difficile. La giornata procede senza intoppi fino alle undici, quando il passo rallenta fino a fermarsi completamente, poco prima di mezzogiorno decido di rientrare, la prima mattinata si è conclusa con 135 uccelli sparando discretamente, in Romania non ci sono limiti di carniere, un risultato più che Caccia Passione 24

soddisfacente che risulterà in linea con quello degli altri cacciatori. Durante il pranzo ognuno racconta la sua esperienza e i suoi numeri, poi decidiamo per il da farsi nel pomeriggio. C’è chi, vista la vicinanza, decide di fare una visita a Bucarest e chi, come me, preferisce fare un giro con i cani da penna per cercare una brigata di starne o qualche quaglia ritardataria. PERIODI CONSIGLIATI PER LA CACCIA Allodole: dal 25 settembe al 25 ottobre Quaglie: dal 25 agosto al 15 settembre Starne: dal 15 settembre al 15 dicembre. Per chi lo desiderasse, Montefeltro organizza il viaggio dei cani dall’Italia alla Romania, con appositi pulmini.


Il PROGRAMMA 1 ° giorno – Partenza in aereo dall’Italia. Arrivo a Bucarest in poco più di due ore, incontro con i rappresentanti Montefeltro, pratiche doganali e successivo trasferimento alla casa di caccia, sistemazione, cena e pernottamento. 2° giorno – Inizio della caccia con guide specializzate e attrezzature fornite da Montefeltro

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3° - 4° giorno – Altri due giorni di caccia Assistenza continua di personale. 5° giorno – rientro in Italia, per chi ha prenotato il volo di rientro dopo le 17,00 c’è la possibilità di un’ulteriore mattina di caccia compresa nel prezzo. Per informazioni www.montefeltro.it telefono 0722.307229

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Fucili da caccia

Armsan cre 8 w Fonex..

il semiautomatico turco in calibro 28/70..

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Armsan cre 8 w fonex.. il nuovo semiautomatico

Armsan CRE 8 W Fonex: L’azienda turca distribuita da Bignami offre una gamma di semiautomatici a quotazioni molto interessanti e fra le diverse proposte il modello in calibro 28/70 ci pare in linea con le attuali richieste.

L

a Armsan turca è una delle aziende armiere situate nella penisola dell’Anatolia interessata al mercato italiano e ha affidato alla ditta Bignami di Ora (BZ) la distribuzione del proprio prodotto dove spiccano i semiautomatici a pallini. Le potenzialità della ben nota azienda atesina sono garanzia pri-

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maria di penetrazione commerciale e siamo quindi andati a sondare quanto fosse disponibile nel settore delle canne lisce: una certa stasi affligge tale comparto armiero, ma fanno eccezione i piccoli calibri, come il 28 e il .410 Mg. ancora attraenti per molti cacciatori e tiratori amatoriali che scoprono in questa cartuccia e


Fucili da caccia nei leggeri fucili che la sparano un’aggiunta di sportività e di destrezza, parte cospicua del divertimento nella tecnica del tiro e nell’arte del cacciare. Da molti decenni il fucile semiautomatico è gradito al cacciatore della penisola, un tempo per la maggiore disponibilità di colpi dei classici due canne, oggi con la limitazione usualmente a tre, tale divario si è molto ridotto rimanendo tuttavia l’aspetto positivo della balistica relativa a una sola canna, la facile sostituzione della stessa in funzione della caccia

praticata, il costo che in certi casi è davvero invogliante. Acquistare un calibro 28 è senz’altro uno sfizio, non una necessità, e proprio per questo dà maggior piacere: non sempre si è disposti a spendere cifre elevate e la produzione di paesi a basso costo di mano d’opera e con un certo retaggio armiero alle spalle può sovvenire in maniera favorevole per coronare quell’idea di cimentarsi con questo calibro un tempo solo da uccelletti. Il fianco destro del castello con la finestra di espulsione, il pulsan-

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te di svincolo del carrello e la spina elastica che incastro del telaietto monolitico comprensivo trattiene in sede il gruppo percussione e scatto delle due aste di trasmissione e la molla di recupero calettata sul serbatoio cilindrico: una Armsan CRE 8 W Fonex in cali- trazione anteriore quindi, per usare un conbro 28/70 - La tecnica del fucile: cetto automobilistico, che favorisce la stabilità Lasciando ad altri scelte particolari il fabbri- sotto sparo coadiuvata dal peso di 2.500 g e cante ha unito nel suo modello che oggi esa- dalla riuscita bilanciatura statica e dinamica. miniamo le prerogative classiche e rassicuran- L’espansione dei gas prelevati dall’ugello apti presenti sul mercato e vediamo per primo il posito spinge indietro il complesso che agisce castello chiuso ricavato di fresa da un estruso sul carrello otturatore dove un gioco di piadi lega leggera, dalla forma classica con lungo ni inclinati consente la dilazione dell’apertura raccordo curvo posteriore, fianchi spianati con fino a quando la carica ha lasciato la volata: da spigolo smussato di giunzione al fondo con- questo momento si abbassa il puntone supevesso, alleggerimento inferiore nel punto di riore con vincolo nel cielo del prolungameninserimento del pacchetto di scatto. A destra to di culatta della canna dando inizio al ciclo. spicca la finestra di espulsione con la feritoia L’unghia dell’estrattore e il puntoncino elastico di scorrimento della manetta e il bottone per dell’espulsore fanno volare il bossolo spento lo svincolo otturatore dalla posizione di aper- e nell’avanzamento una cartuccia è uscita dal tura; completamente liscia la parete sinistra. serbatoio depositandosi sulla cucchiaia elevaNella parte anteriore del castello troviamo il trice, pronta per la cameratura. Con lo stesso foro di alloggiamento della canna e, sotto, movimento si è riarmato il cane che fa parte l’inserimento del serbatoio cartucce ricavato del gruppo in sintetico comprensivo di perda un tubo sempre in lega leggera. Il mecca- cussione e scatto inserito nel fondo del castelnismo di riarmo si avvale della presa di gas lo tramite un incastro e una spina elastica di con cilindro di espansione provvisto di zocco- facile rimozione per la pulizia. Nell’insieme lo saldato alla canna, pistone con aggancio a sono comprese le parti esterne deputate allo Caccia Passione 30


sparo come il grilletto, con doratura antiossidante, e il bottone della sicura, incassato nel rebbio posteriore della guardia, gradevole nel disegno e funzionale perché evita ammaccature al dito medio. Nell’interno del castello si notano le guide di scorrimento dell’otturatore e l’ampia superficie di collegamento fra questo e le aste. Si osservano inoltre la faccia spianata con foro del percussore, l’unghia dell’estrattore e l’incavo di passaggio dell’espulsore interno Armsan CRE 8 W Fonex in calibro 28/70 - Canna, calciatura e conclusione: La canna di questo esemplare è lunga 66 cm ed è dotata di filettatura interna per gli strozzatori intercambiabili: l’interno è cromato e in esterno spicca una bindella ventilata con ponticelli inclinati. La linea di mira ombreggiata con rullatura termina con un mirino LPA in fibra ottica rossa ben visibile in ogni condizione di luce. La calciatura in due pezzi viene realizzata in sintetico e ravvivata dall’applicazione di una pellicola con effetto legno: è una prassi oggi usata e, quando dichiarata come in questo caso, ci sta anche bene con un’apprezzabile resa ottica e tattile. La foggia del calcio è classica con impugnatura a pistola allungata, nasello basso e dorso diritto; il

Fucili da caccia

calciolo nero in gomma attutisce il già basso rinculo e offre un comodo appoggio a terra. L’astina affusolata, tondeggiante e con profondi sgusci longitudinali, si presta alla corretta tenuta in brandeggio; le zigrinature a laser nei campi di presa sono ben eseguite e offrono la giusta grippabilità anche con mani umide. Il profilo anteriore termina con il tappo di chiusura conico dove le profonde incavature favoriscono la presa. Il pistone scorre sul serbatoio cartucce a contrasto con la molla coassiale di recupero mentre il movimento è dato dal parallelogramma a due aste incastrato sulla parte superiore del pistone e sotto al carrello otturatore l’estetica è gradevole, il livello delle lavorazioni corretto e compatibile con la moneta richiesta, nei materiali oltre all’acciaio della canna e alla lega leggera del castello, al sintetico del gruppo di scatto ci sembra che diverse parti siano ricavate da microfusione: tutto va considerato sotto al cappello della quotazione che, dall’ultima visita sul sito aziendale, risulta pari a 733,00 €. Va bene che gli sfizi si debbano pagare, ma una simile entità di spesa è davvero abbordabile e poi sparare, piattello o caccia, con il calibro 28 è una piacere sottile e intrigante che vale compiutamente questa cifra richiesta.

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Digiscoping

Digiscoping... Fotografare l’invisibile Caccia Passione 33


Digiscoping. Fotografare l’invisibile Il Digiscoping è la rivoluzionaria tecnica fotografica che abbina una fotocamera (o videocamera) digitale ad un telescopio da osservazione terrestre, chiamato familiarmente “lungo”.

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n bel camoscio fa capolino dalla neve. A occhio nudo, lo riconosciamo appena: la distanza che ci separa supera i 200 metri. Vogliamo stimarne le classi d’età/sesso ed altri dettagli. Lui avverte la nostra presenza, ma non se ne preoccupa perché stiamo ben oltre la sua distanza di fuga. Applichiamo all’ATX85 (il “lungo” per eccellenza, oggi; lo stesso che usiamo nella caccia di selezione) ed accade il miracolo: non riusciamo soltanto a contare gli anelli di crescita sulle eleganti corna uncinate, ma apprezziamo il pennello, l’uncinatura e un Caccia Passione 34

gran numero di altri importanti particolari. Espressione compresa. Ci sembra di poterlo “toccare” anche se, in realtà è molto distante da noi. Questo non è che un esempio – fra mille – delle magie offerte dal Digiscoping. A prescindere dal modello di fotocamera utilizzata (reflex, compatta, mirror e persino il cellulare), il lungo lavora come un potentissimo tele. Anzi come un super-tele che, con lunghezze focali da 1.600 mm in sù, può colmare distanze irraggiungibili da qualsiasi obiettivo fotografico tradizionale. Ma non solo. Scopriremo, poi, che anche sulle distanze più “faci-


Digiscoping

li”, terra di confine fra il lungo e i super-tele il Digiscoping offre eccellente qualità fotografica. Ciò vale anche per un particolare tipo di macro: chi pensa che il lungo sia fatto per le lunghissime distanze, dimentica che anche a 3- 5 mt. si possono realizzare ottime macrofotografie; una cavalletta, o un calabrone, occupano interamente l’inquadratura. Il primissimo piano di un grande Astore, esaltato dalla volutamente scarsa profondità di campo. Tali prestazioni tali esigono lunghi di grande qualità, primi fra tutti gli Swarovski; i prezzi sono elevati, pur se si spende comunque uno zero in meno, in Euro, rispetto a super-tele, che offrono ingrandimenti minori; ma, come diceva mio nonno, “chi più spende, meno spende”. Ciò è ancora più vero in Digiscoping: i lunghi di qualità vedono l’invisibile anche all’alba/tramonto, con valori crepuscolari eccezionali. E tanto altro, come vedremo. Oltre la tecnica pura, tuttavia, la vera magìa del Digiscoping consiste nel poter stare fuo-

ri scena. Possiamo, cioè, realizzare vere foto naturalistiche a selvatici che stiano ben oltre la loro distanza di fuga: ciò significa avere davanti all’obiettivo animali tranquilli, frontali, intenti nelle loro attività quotidiane e, soprattutto, per tempi relativamente lunghi. Non in fuga a perdifiato come accade nella caccia fotografica tradizionale. Il naso umido e gli occhi di un ungulato che non fugge anziché il suo culetto bianco che si rifugia nel bosco in un secondo.Se cerchiamo capi particolari, come questa capriola semialbina, il lungo può fare miracoli. Quando mi chiedono come io riesca a fotografare l’”invisibile” e gli occhi, rispondo che è più facile realizzare una buona foto, (selezionata fra molti scatti) se il soggetto stazioni a lungo di fronte all’obiettivo, piuttosto che avere soltanto qualche secondo per fotografare un selvatico in fuga precipitosa. Il Digiscoping è questo; e molto altro. Vogliamo parlarne con i lettori di Caccia Passione, anche in forma interattiva, Caccia Passione 35


condividendo foto e pareri. Pubblicheremo articoli sui vari aspetti tecnico-emotivi di questa tecnica, scambiando con voi immagini e idee costruttive. Ciao a tutti e a presto. Riccardo Camusso: Digiscoping: Da molti anni, Camusso Riccardo si occupa, a tempo pieno, di caccia fotografica e falconeria. Fin dagli anni ‘90, la sua passione si è orientata sul Digiscoping, quan-

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do nessuno conosceva ancora il significato di questa parola; ecco perché tutti lo chiamano il “padre” del Digiscoping italiano. Ha pubblicato diversi libri incentrati su questa tecnica fotografica, scrive su numerose riviste europee del settore, ha vinto per quattro volte il Campionato Italiano di Fotografia Naturalistica in Digiscoping e organizza periodici work-shop esclusivi nei suoi punti attrezzati d’osservazione e in altre zone europee ed africane.


Digiscoping

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Cani da caccia

Cani tedeschi da ferma a confronto... Kurzhaar, Drahthaar e Weimaraner,

tutti made in Germany...

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Cani tedeschi da ferma a confronto.. La Germania o la ami, o non la ami. La stessa cosa dicasi per i suoi cani. I cacciatori che vedono sono tricolore non ci pensano nemmeno di portar con sé un cane made in Germany come kurzhaar, drahthaar e Weimaraner.

E

’ l’Europa in fatto di cani da ferma ha molto da offrire. Prendi la Germania, dalla quale negli anni sono arrivati i bretzel, i wurstel e tre cani a cinque stelle. Indovini di chi parlo? Sua maestà il Kurzhaar. I kurzhaaristi in Italia sono da parecchi anni una realtà. Vien da dire che chi si è accompagnato una volta solamente ad un kurzhaar non riesce a cambiare strada. D’altronde sono cani eccellenti, eleganti sì, ma anche e soprattutto funzionali. La prima cosa probabilmente ha attirato l’occhio del cacciatore che ha poco tempo da perdere è il suo pelo: il Caccia Passione 40

kurzhaar lo porta raso, con una certa disinvoltura, e può cacciare in qualsiasi ambiente che in men che non si dica il suo mantello è ripulito, e in totale autonomia. Piuttosto pratico, ma questa è solo la punta dell’iceberg. Forse non tollerano alla grande il freddo, ma con il caldo è tutto un altro paio di maniche: anche durante le giornate più afose sono delle vere e proprie macchine da guerra venatorie e se per caso ti imbatti in una giornata di pioggia non devi far altro che asciugare bene il tuo amico a quattro zampe e metterlo a riposare in una bella cuc-


Cani da caccia cia coibentata e l’avrai fatto felice e sano. In cambio ti offrirà tutta la sua vivacità, e tutte le sue grazie venatorie sia in caso di selvaggina da piuma che da pelo, le sue attitudini innate al riporto e al recupero, e la sua fedeltà. Quel che davvero affascina quando si parla di kurzhaar è il fatto che risulta praticamente impossibile trovare un esemplare totalmente inutilizzabile durante una giornata di caccia. Ti potrà capitare un esemplare più elegante, più capace, più stiloso, ma se accanto hai un kurzhaar il carniere è assicurato: la caccia ce la hanno nel sangue. Il drahthaar: per gli intenditori. La diffusione del drahthaar in Italia non è nemmeno paragonabile a quella del kurzhaar

pericoloso. La verità? Il drahthaar è un cane di carattere: prima di addestrarlo lo devi educare e una volta educato le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare. La nota positiva è questa: se hai deciso di scegliere come compagno di avventure un drahthaar di sicuro lo stai facendo in maniera consapevole. E’ probabile che prima ti sia informato, abbia valutato e alla fine abbia deciso; niente di meglio per conoscere il fido amico di caccia. Questo ti aiuterà a gestire in maniera eccellente le grandi potenzialità del tuo amico, che tanto per cominciare vanno capite. Weimaraner: pochi ma buoni. Weimaraner chi? Se lo stai pensando niente paura, non sei il solo, visto che questo meravi-

e se le cose stanno così un motivo ci sarà. Il Drahthaar è un cane da ferma tedesco. No, non ci riferiamo alle sue doti di buon cacciatore, da non mettere in questione, ma alla cattiva fama di cui ha goduto fino a qualche anno fa. Si era infatti diffusa la voce che il drahthaar fosse un cane difficile sia da addestrare che da condurre, che mal si adattava ai climi caldi, mordace e in alcuni casi

glioso cane da ferma è davvero poco conosciuto in Italia, specie se lo si paragona con i due compatriotti di cui detto sopra. Weimaraner in ferma durante battuta di caccia In Italia più che sconosciuto il weimaraner è piuttosto impiegato per qualcosa di diverso dalla caccia: ce ne sono un’infinità seduti nei divani, sdraiati sui tappeti, che si lasciano coccolare dai bambini. E’ un cane Caccia Passione 41


bello, dal pelo lucido e morbido, elegante, di quelli che gli amanti del patinato vogliono assolutamente. L’apparenza è uno dei modi meno intelligenti per scegliere un animale di compagnia, ma tant’è, la bellezza ha fatto del weimaraner un cane alla moda. E qui la sorpresa: la sua vocazione venatoria è tanto spiccata che in alcuni casi è il cane che ha spronato il proprietario avvicinandolo al mondo venatorio. Tutto questo lascia ben sperare per questa razza che merita di tornare alla propria vocazione originale, la caccia. Cani da ferma: in modalità italica o tedesca? Non ci si crede ma le razze di cui abbiamo parlato hanno una variante italiana e una variante tedesca. Quando un animale raggiunge una terra più o meno lontana, capita che gli allevatori del luogo d’adozione modifichino la razza in base alle proprie esigenze. E’ quello che è successo anche in Italia. Ecco in che termini. Kurzhaar italiano vs Kurzhaar tedesco. Nella sua variante italiana il cane il cane è essenzialmente da ferma,

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ha buone aperture e una andatura che ben si conforma al suo ruolo, possiede una ferma espressiva ma soprattutto solida. L’esemplare tedesco invece è polivalente e non viene addestrato per essere esclusivamente un cane da ferma, ma brilla in molti più settori. Drahthaar italiano vs Drahthaar tedesco. In Italia il Drahthaar è un cane allevato principalmente alla ferma e alla cerca; deve avere stile ma soprattutto velocità. Il drahthaar filo tedesco invece è atletico e ancora una volta abbandona la specificità per abbracciare un notevole ventaglio di discipline venatorie. Può essere un grande cane da ferma ma anche un abile mante del lavoro in acqua e in grado di stare sulla traccia in maniera eccellente. Weimaraner un’identità da costruire. In Italia il Weimaraner ha ancora da farsi le ossa. Merita d’essere notato l’esemplare nella sua varietà a pelo lungo, ancora poco conosciuta e poco soggetta alle mode passeggere: ha quindi tutte le carte in regola per diventare un grande cane da caccia.


Cani da caccia

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Racconti di caccia

Caccia al cinghiale..

Una giornata di caccia a Scansano..

Tutto il divertimento di una giornata di caccia al cinghiale a Scansano, meraviglioso comune toscano tutto verde, meravigliosi paesaggi e ottima cucina

S

cansano è un bel comune Toscano immerso nel verde della Maremma che prima o poi mi ero ripromesso di visitare. L’occasione si è presentata sul finire dell’autunno scorso, quando alcuni compagni di caccia mi hanno parlato di un interessante azienda faunistica e venatoria proprio nei suoi dintorni. “Perfetto” mi dico io, e cerco informazioni sulla struttura. Google inizia a propormi meravigliose immagini, l’azienda faunistica sembra davvero interessante e per altro regala la possibilità ai propri ospiti di cimentarsi nella caccia al cinghiale. In meno di due settimane la vacanza venatoria lunga un fine settimana è stata organizzata e consumata. Un’esperienza che ho in mente di ripete al più presto. Raggiunto il venerdì sera l’agriturismo, siamo stati immediatamente accolti da una meravigliosa cena tipica locale, rinfrescata dal Morellino di Scansano un rosso a denominazione di origine controllata e garantita che producono solo in quella zona. Non abbiamo comunque tardato a salutarci e a darci appuntamento per il giorno seguente alle 5 del mattino. Io personalmente l’avrei fissato anche prima, ma la guida – capo caccia propostoci dall’azienda venatoria ha così deciso, e chi si oppone alle decisioni del capo caccia? Dopo una velocissi-

ma colazione, davvero poco sostanziosa, ci siamo messi in marcia raggiungendo in brevissimo tempo i piedi della collina dove di li a poco si sarebbe svolta la nostra battuta. A valle il vento morbido non fa presagire niente di buono. Le nuvole che circondano la cima della montagna corrono impazzite e ringrazio il mio buon senso che mi ha fatto portare il gilet pesante. A questo punto Daniele, la nostra guida capo caccia inizia a distribuire dei fogliettini estraendo a sorte le postazioni che ciascuno di noi avrebbe dovuto prendere. Distribuisce anche qualche panino gentilmente offerto dall’azienda per tagliare i morsi della fame. Raggiungere la posta non è stato per niente difficile, lì tutto è organizzato per mettere a proprio agio cacciatori e ospiti. L’inizio della giornata è particolarmente mogio e io cerco d’ingannare il tempo concentrandomi sui volatili che mi sorvolano. Certo che fa rabbia pensare che quando vado a caccia di tordi non se ne vedano in giro. Qui invece mi svolazzano tutto intorno e io mi alleno nella mira senza però concludere niente. Siamo a caccia di cinghiali no? A ricordarmelo è il rumoreggiare dei cani, più a valle che insieme fanno sentire un potente abbaio seguito qualche momento dopo da almeno due colpi secchi. Quel voCaccia Passione 45


cio successivo mi fa immaginare che il primo cinghiale della giornata sia stato preso. Dopo un’oretta di attesa il capocaccia ci contatta tutti tramite le radioline di cui ci ha fornito. Io sto consumando il mio panino accompagnato da un sorso d’acqua. Gli confermo che va tutto bene, non fosse per un poco di noia e chiudo la comunicazione. Per la battuta al cinghiale d’altronde ci vuole molta pazienza oltre che esperienza e chissà quante volte, durante i momenti di tranquillità, si pensa a come si reagirebbe nel caso in cui il cinghiale ci passasse accanto. Il più delle volte accade proprio così, che d’improvviso ti si pari davanti, o che ti sfiori su d’un lato correndo o peggio ancora ti carichi frontale. E’ in quei momenti che grazie all’adrenalina mi risveglio tutto e a sorpresa so dare il meglio di me. I miei pensieri vengono immediatamente interrotti da un abbaiare ben Caccia Passione 46

preciso verso la mia direzione. E’ automatico: mi metto in attenzione e mi gusto la frizzante adrenalina che mi corre nelle vene. A quel punto non si sente più fame, più freddo ne tanto meno noia. Aspetto l’attimo giusto che arriva pochi attimi dopo aver caricato l’automatico con due belle cartucce a palla unica. Questa mattina il cinghiale decide di passarmi davanti, annusando l’aria e a passo lento. E’ sempre bello vedere un cinghiale, furbo come il demonio, forte, nero, possente. E’ davvero una creatura affascinante con quel suo pelo irsuto e le sue due zanne che spiccano per il contrasto di colori. Cerco la postazione migliore e più stabile, prendo la mira e sparo. Lo colpisco alla schiena o così mi pare, risvegliando tutta la furia di quell’animale spaventato messo in fuga. Tempo pochi secondi sento qualche altro sparo e poi il corpo che cade a terra.


Questo è stato il mio unico momento di gloria, che avrei potuto sfruttare meglio, ma il bello della caccia è anche questo, la possibilità di migliorarsi ad ogni battuta. Ovviamente alla buona caccia non potevano che seguire dei divertentissimi festeggiamenti e interessanti racconti. Ma questa è un’altra storia.

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Donne Cacciatrici..

Connubio Perfetto tra femmina e cacciatrice di prede .. Forse non tutti lo sanno, ma il circa 5% degli amanti della caccia in Italia, sono donne che abbattono i pregiudizi e vivono pienamente la propria passione. Un mondo affascinante e da scoprire, tanto più se si pensa al futuro e costante aumento, negli anni che verranno, di cacciatrici donne.

N

on si capisce bene come siano andate storicamente le cose, ma da un passato mitologico nel quale era donna la divinità della caccia, si è arrivati ad un presente nel quale le donne sono quasi totalmente bandite dall’attività venatoria. Dietro la quasi totale assenza dell’elemento femminile nel mondo caccia si nota però un fermento non da poco, basti pensare che fino a qualche mese fa le donne cacciatrici messe in evidenza da Adnkronos erano circa 30 mila, pronte a prendere d’assalto una delle ultime roccaforti tutte al maschile. E’ il Comitato nazionale caccia e natura ad aver stimato a 30 mila le donne italiane che ad oggi amano tanto quanto gli uomini la caccia, e la svolgono con tutta la passione, la professionalità ed il rispetto richiesto. Al di là degli eventi pubblicitari, dei meeting delle donne cacciatrici, degli incontri ben organizzati, c’è un folto gruppo di donne, sportive, amanti della natura, appassionate di caccia che sono cresciute con la passione venatoria in casa. Perché la donna cacciatrice, esattamente come l’uomo, non lo è di-

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ventata: sostanzialmente cacciatrici si nasce. Da parte delle donne con il pallino dell’arte venatoria si può semplicemente riscontrare un maggiore accanimento, una più forte testardaggine, perché convincere il proprio padre, il proprio zio, od il proprio nonno per farsi portare a caccia, fin da piccolissime, non deve essere stato per niente semplice. I dati offerti dagli organizzatori di viaggi venatori sono chiari, il fenomeno è sicuramente in aumento, visto che con le proprie insistenze e la propria costanza, le donne cacciatrici stanno lentamente abbattendo qualsiasi pregiudizio. In fondo, quelle poche che ad oggi sono state intervistate lo confermano: “appena i cacciatori, soprattutto quelli più anziani, capiscono che sai perfettamente quel che fai e quel che dici, ti accolgono nel gruppo di caccia senza riserve. E il vincolo di amicizia che fra cacciatori si crea, siano essi uomini o donne, è sincero e semplice, d’aiuto e di sostegno”. Alla base resta una passione smisurata per i boschi, per le sfide, per la natura, per i cani che sono amici e ottimi compagni di caccia, l’ottima capacità organizzativa da parte del-


Caccia & Cacciatori

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le donne, e la necessità, fondamentale anche per i cacciatori, di comprendere i propri limiti. Se in Italia le cacciatrici rappresentano circa il 5% degli appassionati venatori, i numeri si fanno ancora più sostanziosi negli altri paesi europei e in America. Nel bel paese è comunque certo che la maggior concentrazione di donne che imbracciano un fucile si trovi al nord e nel centro, ma non c’è alcun dubbio che presto aumenteranno per quantità e per impegno anche nel sud. Ogni giorno spuntano fuori siti, e gruppi di cacciatrici donne che monopolizzano frange dei social network più gettonaCaccia Passione 50

ti o dei forum più frequentati, nei quali non solo si mettono a nudo le proprie esperienze, ma si parla d’armi, di tecniche e tempi, esattamente come accade negli spazi al maschile. E non di rado si scopre che avere accanto un uomo cacciatore, sia esso un padre, un nonno o un marito, ha aiutato molte donne cacciatrici a mantenere viva la passione, a riscoprire il fascino del gruppo, l’amore per l’ambiente e per lo status di cacciatrici, impegnate non solamente durante il periodo della caccia, ma specialmente durante i periodo di ferma, con operazioni di tutela e ripristino ambientale.



Romagna Caccia 20 T 3 Una demimagnum nell’aureo calibro medio...

Romagna Caccia è la dizione estesa della sigla e tutti gli appassionati della canna liscia conoscono le prestazioni delle cartucce prodotte da questa azienda per cui le caratteristiche di equilibrio, prestazioni e costo rappresentano una terna vincente

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e sigle sono facili da rimemorare, ma ugualmente non sfugge di mente quel che sottendono specialmente quando di mezzo c’è la passione che più ci attanaglia: la pedana e la caccia rubano il sonno e fanno vivere momenti di soddisfazione con rara intensità. L’azienda R.C. nasce nel 1970 quando Vittorio Socci decide di attrezzarsi

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per collocare sul mercato i frutti della sua personale ricerca nel campo del caricamento di cartucce per le canne lisce. I successi ottenuti nel tiro a volo sono stati un forte veicolo pubblicitario, prima nella cerchia di amici e conoscenti, poi in estensione a un numero sempre maggiore di praticanti, interessati sempre più all’abbinamento pre-


Munizioni stazioni e costi di queste cariche. La storia si dipana di successo in successo a cominciare dall’Oro a Seul nel ‘78 di Luciano Brunetti nello Skeet, primo italiano a raggiungere il vertice della classifica in tale specialità.

non è assolutamente fuori luogo, oggi, salire a una carica che contiene il 25% in più della base normale: ovviamente verificare la punzonatura sulle canne dell’arma è doveroso per evitare incidenti quindi un occhio attento al particolare essenziale e si può inserire Intuibile come tale pedana, questa volta in nelle canne questa piccola bomba che, per senso metaforico, sia propedeutica al lan- altro, fila via liscia ch’è un piacere. cio in grande stile del marchio anche sui mercati esteri: oggi la nuova denominazio- Vediamo la confezione in scatola di cartone ne aziendale di RC Eximport comunica in da 25 pezzi, maggiorabile a quella da 250, e maniera chiara quale sia la vocazione del- i colori giallo e verde che spiccano anche sul la ditta condotta ora dai figli di Vittorio, bossolo da 70 mm; il fondello è da 16 mm e Paolo e Alessandra, che hanno fatto pro- la carica è di 32 g di pallini in piombo temprio il filo conduttore di tutti questi anni perato con numerazione che sale dal 3 al 6 rappresentato dalla massima qualità sen- con l’aggiunta del 7½ e del 9½. za compromessi offerta al miglior prezzo. Con i primi quattro valori si ha tutto il doTutto è reso possibile dalla perfetta cono- vuto per insidiare la lepre anche in stagione scenza di ogni risvolto della materia trat- avanzata e con tiri discretamente lunghi, intata, dall’impiantistica di vertice, dall’orga- sieme a fagiani e pernici varie, pure in monnizzazione produttiva. Questa premessa per tagna con bianche e coturne, mentre le alandare a scovare nell’ampia produzione, un tre due numerazioni, proprio con l’aggiunta qualche cosa adatto alla caccia, e in partico- della mezza misura, collegano idealmente la lare col beneamato calibro 20, rivolgendoci prima canna alla starna sotto ferma del cane alla stanziale, ma visto il periodo in cui sti- (quant’è bello!) o alla beccaccia, notando poi liamo queste note, alla beccaccia e ai tordi. la specificità dell’ultimo valore proposto per tordi e cesene dove la carica maggiorata ha il La cartuccia RC 20 T 3 suo perché nell’allungo del tiro utile concesGià dalla confezione questa cartuccia è ac- so dall’infittimento di rosata per il dovizioso cattivante, ma siamo certi che la scelta del numero di pallini presenti, e dall’energia anbell’involucro sia una conseguenza dell’ec- cora sufficiente per la preda insidiata. Procellenza del prodotto contenuto e non cer- prio per tale valore ci compiacciamo sulla to una comoda esca per chi si fa ammaliare V/1 pari a 398 m/sec che nei confronti di casoltanto dall’estetica. Vediamo un po’ a fon- libro e peso da lanciare rappresenta un risuldo le caratteristiche e i perché di una simile tato di tutto rispetto. opzione premettendo che sì, è vero, col calibro 20/70 occorrerebbe sparare la sua carica Cominciamo a preparare la brace per la giusta, dove per giusta s’intende la gramma- schidionata e apriamo una bottiglia giusta: tura classica codificata dai maestri inglesi facciamo un torto al nostro Piemonte plafra i 24 e i 26 g, ma i tempi si evolvono, le nando su un recentissimo Pinot Nero delle mentalità pure e le esigenze vanno appresso Marche dove la contiguità regionale mostra, di conseguenza. Ci dispiace lasciar a casa la anche nel settore enologico, l’intraprendendoppietta o il sovrapposto di questo calibro za e il raggiungimento di ambiti traguardi. che tanti successi hanno sempre assicurato e Caccia Passione 53


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Veterinaria

Alimentazione canina..

Mangimi grain free da scoprire

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Alimentazione canina..

Mangimi grain free da scoprire

Se noi siamo quello che mangiamo, ancora di più lo sono i nostri cani. Eppure si ha il sospetto, sempre più concreto, che l’alimentazione dei nostri amici a quattro zampe sia dettata dalla tendenza. Diamo uno sguardo alle più gettonate.

S

e hai un cane lo sai: la sua alimentazione non è un fatto di poco conto. Non puoi certo dargli da mangiare quel che ti salta in mente in quel momento visto che l’alimentazione del tuo amico a quattro zampe va studiata e ponderata. A complicare le cose ci sono le tendenze del momento. Ciascuna ha i suoi estimatori e i suoi contestatori, ma se sei un cacciatore con al seguito uno o più cani hai certamente preso la tua posizione. O no? Una delle domande più affannose è quelCaccia Passione 58

la che ruota intorno ai carboidrati: meglio eliminarli o integrarli nella dieta di fido? I mangimi grain free. I mangimi sono pratici, praticissimi. C’è chi ci metterebbe la mano sul fuoco: sono tutti uguali e per questo punta su quelli più economici. C’è invece chi pensa che se quel mangime costa tanto un motivo ci sarà e su quello si butta, c’è infine chi punta sul moderno e non acquista altro che mangimi grain free. Ora è bene essere chiari: grain free non significa che il mangime è privo di carboidrati, ma che è


Veterinaria provo di grani. Ciò significa che si tratta di mangimi che non contengono orzo, mais, riso, frumento e altro ancora. E’ vero che i grani sono alimenti ricchi di carboidrati, ma questo non significa che ne siano sinonimo. I carboidrati infatti, diversamente da quanto solitamente si ritiene si trovano in moltissimi alimenti, spesso insospettabili. Sono nutrienti fondamentali per la vita dell’uomo, composti da carbonio, idrogeno e ossigeno; li chiamiamo anche zuccheri, idrati di carbonio o glucidi. Tanto per avere un’idea di tutti gli alimenti che contengono carboidrati è possibile dare uno sguardo alle etichette: c’è da rimanere stupefatti. Ne sono ricchi i piselli, ma anche le patate e la frutta e anche nei mangimi grain free i carboidrati fanno la loro comparsa. E’ vero comunque che i mangimi di questo genere a bassi contenuti di carboidrati di alta qualità, affiancano importanti dosi di proteine, indispensabili alla saluta del cane. Questo tipo di mangimi va per la maggiore fra chi è dell’opinione che i carboi-

drati siano estremamente nocivi per il cane. Ma le cose stanno realmente così? Il cane può assimilare carboidrati rimanendo in salute? La risposta che forse non ti aspetti è sì, può farlo. Da che vive in simbiosi con l’uomo, il cane è diventato un carnivoro impuro. Si nutre cioè non solo di proteine ma anche di carboidrati, contenuti in dosi abbondanti negli scarti dell’uomo. Per quanto il cane ad oggi sia perfettamente in grado di vivere senza cibarsi di carboidrati ciò non toglie che durante la sua digestione sia capace di processare i carboidrati per trarne energia. Quindi? Perché acquistare magnimi grain free? Non di certo perché privi di carboidrati, visto che i carboidrati ci sono eccome, e per altro non nuocciono alla salute del cane. I mangimi grain free sono invece da preferirsi (in specifici casi) per almeno due motivi: tanto per cominciare la qualità delle materie prime nettamente superiori rispetto a quelle usate per confezionare i mangimi economici, e la percentuale di proteine superio-

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re rispetto agli altri prodotti in commercio. E’ vero infatti che il cane non è più esclusivamente carnivoro, ma non per questo va definito onnivoro o peggio ancora erbivoro: per questo se si sceglie di utilizzare mangimi è sempre meglio dare uno sguardo alle etichette. Il cane per crescere e rimanere sano ed in forma ha necessità non solo di carboidrati, ma anche e soprattutto di proteine. Questo fa si che i mangimi economici non siano la scelta migliore. La dieta BARF. Ne hai sicuramente sentito parlare. Si tratta di una tendenza piuttosto giovane che consiglia di eliminare dalla dieta del proprio cane qualsiasi traccia di carboidrato, da sostituirsi esclusivamente con proteine animali, meglio ancora se crude. L’alimentazione casalinga. E’ una dignitosa via di mezzo. Non suscita troppe emozioni visto che rappresenta la tradizione, consente di risparmiare qualche euro e di controllaCaccia Passione 60

re tutto quel che il proprio amico a quattro zampe ingerisce. Ovviamente nutrire il proprio cane con un’alimentazione casalinga significa aver molto tempo a disposizione e ottime conoscenze in fatto di nutrizione. Cosa scegliere. Non è facile dare una risposta a questa domanda visto che ciascun animale fa storia a sé. Non tutti, ad esempio, rispondono bene alla dieta che si affida esclusivamente a mangimi grain free. Questa è infatti un’alimentazione pensata specialmente per gli animali da lavoro. Alcuni cani non riescono a digerire questi mangimi e in alcuni casi deve trascorrere del tempo perché l’animale riesca a creare un corredo enzimatico tale che gli consenta di processare i grain free. Se hai scelto la soluzione rappresentata da questi mangimi è bene inserirli in dieta con cautela, senza fretta, dando la possibilità al tuo animale di farci l’abitudine.


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Cani da caccia: A Caccia con il Bracco d’Auvergne

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