QC 2 – Francesco Cellario
2005 maggio - anno 1, numero 2
I veloci cambiamenti della nostra società, i ritmi spesso frettolosi e poco attenti ai quali tutti noi siamo sottoposti, i rapidi spostamenti e il dilatarsi degli orizzonti geografici di appartenenza, attenuano la percezione di essere parte di una comunità e del suo territorio. Solo il sentirsi completamente partecipi di una storia locale condivisa, può ravvivare il nostro senso di identità. Questo obiettivo può essere raggiunto sia attraverso la ricostruzione di momenti storici collettivi, sia attraverso la conoscenza della vita di quei nostri “concittadini del passato” che sono stati partecipi di grandi eventi. I “Quaderni Ciarlaschi” nascono con l’intenzione di attivare, all’interno del nostro territorio, l’impegno a “non dimenticare”. Se la nostra comunità potrà essere conscia della propria identità, in un futuro così denso di cambiamenti, ciò consentirà una maggiore fiducia nella capacità di essere protagonista della realtà che l’aspetta. Questa seconda dispensa descrive, grazie alla ricerca di Brunello Maggiani, la vita e la fine tragica di Francesco Cellario, nato a Lacchiarella nel 1520. Fu vittima dell'intolleranza religiosa che caratterizzò quei tempi lontani. Personaggio molto noto nel mondo protestante e presso gli studiosi dei movimenti ereticali, ci è sembrato doveroso ricordandone la figura con l'auspicio che vicende del genere non abbiano più a ripetersi. Dedichiamo queste pubblicazioni alla storica Bernadette Cereghini che nel 1985 produsse per il nostro Comune il volume “Un borgo in Lombardia”, ancora oggi uno dei maggiori contributi alla ricostruzione della storia di Lacchiarella. Bernardette Cereghini ci ha lasciati improvvisamente e precocemente, sottratta alla continuazione di un lavoro di analisi svolto con passione ed entusiasmo. La sua attività e il suo impegno per rendere attuali e partecipati i valori della ricerca storica condotta nella nostra comunità verranno ricordati e rinnovati anche attraverso la pubblicazione di questa collana. l'assessore alla cultura Nadia Cairati
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il sindaco Luigi Acerbi