PUBLIC HIERARCHY AS A TRIGGER FOR RECOSTRUCTION

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UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE in

ARCHITETTURA E CULTURE DEL PROGETTO PUBLIC HIERARCHY AS A TRIGGER FOR RECONSTRUCTION di Davide Fabrello Sabrina Righi Andrea Russo Relatore Prof. Benno Albrecht con Emilio Antoniol Jacopo Galli Marco Marino Giulia Piacenti Chiara Semenzin Elisa Vendemini Rossella Villani


PU B LIC H IE R A RCHY



IND IC E


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MOS U L GEN E SI E D I STR UZ I O N E DI UN A CIT TA’ CENNI STO RICI | E SPAN SI ON E DI M O SUL

p. 1 0

DISTRUZIONE DI M O SUL

p. 1 2

L A C IT TA’ C E LLU L A R E COME MO D ELLO SO S TE N I B I L E

p. 14

DIVISIO NE IN CELLULE

p. 1 6

L A CELLUL A TIPO

p. 1 8

ABACO DEI QUARTI E R I

p. 2 0

RAPPORTO CELLUL A - C ENTR O STO R I C O

p. 3 4

DISTRUZIONI | LU O GHI DI I NTE R ESSE

p. 3 6

VU OTI URBANI

p. 4 0

3

DISP OS IT IV I T RAD IZION A LI P ER UN A C IT TA’ SO S TEN I B I L E

4

SPA Z IO C ON N E T T IVO P ER UN A C IT TA’ SO S TEN I B I L E

5

p. 8

p. 42

STRATEG IE | PROC E SSO

p. 5 4

IL PROCESSO | UN O SPAZ I O N O N FI N ITO

p. 5 6

DIVERSE PERCO RR I BI LITA’

p. 5 8

N UOVE GE RARC H IE

p. 60


AB S TR ACT


Mosul, terza città dell’Iraq dopo Baghdad e Bassora, da quasi due anni è stata liberata dallo Stato Islamico che aveva preso il potere nel Giugno 2014 fino alla vittoria delle forze del Governo iracheno nel Luglio 2017. Lo scenario che si propone all’alba della vittoria è disastroso: il centro storico della città è stato completamente raso al suolo, così come una notevole parte dei quartieri ad esso limitrofi, delle aree produttive e dei ponti che collegano le sponde occidentale e orientale del fiume Tigri impedendo un contatto tra le due parti della città. La popolazione, che nel 2014 aveva raggiunto 1,5 milioni di abitanti, ha visto diminuire drasticamente il suo numero a causa della fuga verso le città vicine e delle stragi compiute dallo Stato dell’ISIL. La necessità di alloggi per coloro che vogliono tornare a vivere nella loro città si somma a quella già registrata prima del conflitto; Mosul infatti, da piccolo centro di 40.000 abitanti, ha visto accrescere la sua popolazione a partire dagli anni ’50, arrivando alla cifra di 1,5 milioni di abitanti all’inizio degli anni 2000 e continuando a crescere fino all’inizio del conflitto. Bisogna quindi ora guardare al tema della ricostruzione, ma non come semplice restituzione della città nella sua forma antecedente al conflitto, bensì come occasione per uno sviluppo tecnologico, sostenibile e sociale. Il progetto qui presentato, che si configura come processo, nasce dall’analisi dei caratteri tradizionali della città e dell’architettura arabo-islamica in quanto portatrori di una maturata conoscenza dei fattori culturali, ambientali e sociali in cui queste si sono sviluppate. In particolare è stato posto l’obiettivo di ripensare il funzionamento delle parti di città costruite nel corso del ‘900 e che presentano un impianto che poco ha in comune con quello della città arabo-islamica. Attraverso lo studio e l’aggiornamento dei dispositivi tradizionali si configura quindi una nuova immagine della città costituita da spazi capaci di modificarsi, adattarsi e completarsi attraverso un processo che mira a ridefinire le gerarchie della città sviluppandosi in fasi dettate dalla necessità.


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M OS U L G E N E S I E DI S TRUZIO N E DI UN A C IT TA’


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CENNI STORICI | ESPANSIONE DI MOSUL

centro storico

espansione anni ‘50

espansione anni ‘60

espansione anni ‘70

espansione anni ‘80

varie

quartieri informali

La città di Mosul, sorge sulla soponda occidentale del fiume Tigri, in prossimità dell’antica città di Ninive che si trova sulla sponda orientale. Fino agli Anni ‘50 Mosul era un piccolo centro, oggi totalmente distrutto, che conservava le caratteristiche della città islamica. Dalla fine del XX secolo al 2015 la sua popolazione è passata da 40’00 abitanti a circa un milione e mezzo accrescendo la città prima attorno al centro storico e poi oltre la il fiume. I nuovi quartieri si sono sviluppati con caratteristiche tipiche della città europea, con tipologie di abitazioni a schiera distribuite su un sistema di strade ortogonali.

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MOSUL | GENESI E DISTRUZIONE DI UNA CITTA’

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DISTRUZIONE DI MOSUL

edifici bombardati

edifici esistenti

Circa il 15% della città Mosul è stata bombardata e distrutta tra il 2014 e il 2017. I bombardamenti hanno interessato soprattutto il centro storico, distrutto per più del 90%, e i quartieri ad esso limitofi, in particolare le zone produttive e commerciali dove si trovano la maggior parte delle risorse della città. I ponti che collegano le du sponde del fiume Tigri sono state distrutte, così come sono state danneggiate le maggiori arterie stradali.

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MOSUL | GENESI E DISTRUZIONE DI UNA CITTA’

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L A C IT TA’ C E LLUL A R E CO M E M ODEL LO SO STEN IB IL E


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DIVISIONE IN CELLULE

suddivisione esistente in quartieri suddivisione cellulare di progetto

Mosul è suddivisa in quartieri che costituiscono le unità censuarie della città; La popolazione del centro storico, prima dei bombardamenti, era di circa 65’000 abitanti, mentre quella dei quartieri residenziali varia dai 40’000 dei quartieri adiacenti al centro storico, alle poche centinaia dei quartieri che si stavano sviluppando prima del conflitto. La proposta di ricostruzione concepisce la città in modo differente, raggruppando i quartieri per macro-cellule che prendono a riferimento le dimensioni del centro storico, ponendosi come obbiettivo un tipo di ricostruzione che tende a aumentare la densità dei quartieri periferici.

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LA CITTA’ CELLULARE

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LA CELLULA TIPO

20 10

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LA CITTA’ CELLULARE

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LA CELLULA TIPO | ABACO DEI QUARTIERI

AL-THAW RA

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percentage of destruction: 38% urban fabric composition: 20% 8% 20% 12%

industrial lo rise court ard houses ro houses

7.790 inhabitants | 1.001.681 m² total area | 7.976 inhab/km² | 673.059 built m² |

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91% 23% 20% 30%


LA CITTA’ CELLULARE

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LA CELLULA TIPO | ABACO DEI QUARTIERI

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LA CITTA’ CELLULARE

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LA CELLULA TIPO | ABACO DEI QUARTIERI

MOSUL AL-GADEEDA #614 percentage of destruction: 25.27% urban fabric composition: 66% 24% 10%

industrial courtyard houses row houses

1.510 inhabitants | 250.045 m² total area | 6.039 inhab/km² | 122.313 built m² |

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22% 46% 10%


LA CITTA’ CELLULARE

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LA CELLULA TIPO | ABACO DEI QUARTIERI

MOSUL AL-GADEEDA #612 percentage of destruction: 24.16% urban fabric composition: 37% 33% 30%

industrial courtyard houses row houses

10.180 inhabitants | 798.021 m² total area | 12.757 inhab/km² | 790.739 built m² |

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37% 19% 25%


LA CITTA’ CELLULARE

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LA CELLULA TIPO | ABACO DEI QUARTIERI

MOSUL AL-GADEEDA #606 percentage of destruction: 18.63% urban fabric composition: 24% 36% 40%

industrial low rise row houses

6.340 inhabitants | 760.078 m² total area | 8.341 inhab/km² | 721.270 built m² |

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16% 24% 15%


LA CITTA’ CELLULARE

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LA CELLULA TIPO | ABACO DEI QUARTIERI

AL-OROOBA #417 percentage of destruction: 17.10% urban fabric composition: 100%

row houses

9.950 inhabitants | 599.049 m² total area | 16.609 inhab/km² | 502.269 built m² |

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17%


LA CITTA’ CELLULARE

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LA CELLULA TIPO | ABACO DEI QUARTIERI

Agadeer AGADEER

#608

percentage of destruction: 6.21% urban fabric composition: 100%

row houses

2.410 inhabitants | 349.631 m² total area | 6.892 inhab/km² | 435.531 built m² |

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6%


LA CITTA’ CELLULARE

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RAPPORTO CELLULA - CENTRO STORICO

edifici principali

ferrovia

bordi cellula

moschee

edifici storici

Dal confronto tra la cellula-tipo e il centro storico emergono le differenze tra la struttura tipica della cittĂ islamica e quella delle espansioni successive agli anni ‘50 in particole rispetto alle gerarchie che insistono tra le funzioni pubbliche e quelle private. Nel centro storico infatti le moschee, cui sono storicamente annesse le scuole, collegano tra loro i vicoli principali, in cui si affacciano gli esercizi commerciali; gli ingressi alle residenze invece si trovano su vicoli secondari che spesso terminano in cul de sac definendo quindi uno spazio di accesso semi-privato. Nella cellula-tipo le funzioni pubbliche si trovano lungo gli assi stradali a traffico veloce, in cui sono anche disposti la maggior parte degli esercizi commerciali, ma disegnando un percorso, da e verso le residenze, completamente diverso da quello del centro storico. Inoltre le abitazioni affacciano direttamente sulla strada senza definire una mediazione tra spazio pubblico e privato.

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mura cittĂ vecchia


LA CITTA’ CELLULARE CEL LUL A-TIP O

C ENTRO STORIC O

strade traffico veloce

vicoli principali

griglia secondaria

vicoli secondari

cul de sac

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DISTRUZIONI | LUOGHI DI INTERESSE

edifici

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edifici distrutti


LA CITTA’ CELLULARE

SCUOLE

EDIFICI RELIGIOSI

Più del 50% degli edifici pubblici della cellula risultano distrutti, in particolare si tratta di moschee e scuole . Questi, oltre a rappresentare luoghi di utilizzo quotidiano, costituiscono i pochi punti in cui si configura lo spazio pubblico all’interno della cellula. Non vi sono infatti aree pedonali o corti che possano offrire possibilità di incontro e di svolgimento di attività ludiche e non. La strada è l’unico elemento che distribusce gli edifici configurandosi più come elemento separatore tra le aree diverse aree che come spazio connettivo.

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DISTRUZIONI | LUOGHI DI INTERESSE

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LA CITTA’ CELLULARE

strade principali

edifici residenziali

edifici residenziali distrutti

edifici commerciali

edifici commerciali distrutti

La superficie complessiva degli esercizi commerciali copre all’interno della cellula il 25% della superficie costruita totale, e i bombardamenti hanno portato ad una distruzione del 40% di questo tessuto, rendendo evidente la volontà di colpire la città nelle sue aree produttive e di approvvigionamento. La superficie residenziale, sviluppata sul restante 75%, è stata distrutta per il 32%.

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VUOTI URBANI

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LA CITTA’ CELLULARE

Al netto degli edifici distrutti questa è l’immagine della cellula e del suo tessuto residuo: risulta evidente che i maggiori spazi vuoti si sono formati in corrispondenza delle strade più importanti dove si disponevano la maggior parte degli edifici pubblici e commerciali. La divisione data dalla strada viene quindi ad accentuarsi andando a disegnare delle “isole” all’interno della cellula.

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DIS P OS ITIV I TRA DIZION A LI PE R UN A C IT TA’ SO STENIB IL E


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SISTEMA APERTO | MOSCHEA

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DISPOSITIVI TRADIZIONALI

SISTEMA APERTO La Moschea di Cordoba, una delle più grandi al mondo, presenta il tipico impianto costituito da un recinto all’interno del quale si sviluppa la fabbrica con un sistema ripetitivo di pilastri. La moschea è stata ampliata nel tempo per aggiunte che danno continuità all’impianto primitivo fino a terminare con la realizzazione del giardino antistante in cui anche il disegno dei filari di alberi esterni assecondano la struttura della fabbrica.

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SISTEMA LINEARE | SUQ

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DISPOSITIVI TRADIZIONALI

SISTEMA LINEARE Il suq costituisce il centro economico e di incontro della città islamica. Il sistema distribuisce le attività nelle diverse parti della città, tenendo conto che alcune di queste possono arrecare disturbo, e differenziandosi quindi in segmenti all’interno dei quali vi sono attività dello stesso tipo.

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SISTEMA CHIUSO | CARAVANSERRAGLIO

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DISPOSITIVI TRADIZIONALI

SISTEMA CHIUSO Il caravanserraglio è un edificio racchiuso attorno ad un recinto al cui interno si sviluppa un cortile e un porticato. Questa architettura si è sviluppata nel deserto come luogo di passaggio che può ospitare temporanamente i viaggiatori e nel cui cortile possono essere svolte diverse attività; esso viene anche utilizzato come sistema distributivo delle residenze all’interno della città storica.

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IMPIANTO STORICO | BAZAR

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DISPOSITIVI TRADIZIONALI

IMPIANTO STORICO Il sistema di bazar della città di Isfhan insieme alla grande piazza del Maidan, la moschea principale, costituiscono l’impianto storico della città sviluppatosi lungo l’antico asse commerciale come aggregazione di corti e passaggi tra queste. Il bazar costiuisce poi il punto di partenza attorno cui è avvenuta l’espansione pianificata della città.

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S PAZ IO C ON N E T T IVO PE R UN A C IT TA’ SO STENIB IL E


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STRATEGIE | IL PROCESSO

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C OS A

PER CHĂˆ

Uno spazio pubblico e commerciale che funge da connettore tra i principali luoghi e punti di interesse della cellula.

Per ricucire il tessuto distrutto dando una nuova funzione e un nuovo significato allo spazio della strada.

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SPAZIO CONNETTIVO

D OV E

COME

Lungo le strade principali, attorno alle quali si è creato un vuoto urbano risultante dalle distruzioni.

Con un processo che parte dalla superficie della strada, alla quale viene assegnato un modulo, attraverso una nuova pavimentazione. PUBLIC HIERARCHY

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IL PROCESSO | UNO SPAZIO NON FINITO

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TE M P O 1

T EMPO 2

Lo spazio della strada viene ridefinito attraverso un pavimentazione che detta il modulo delle nuove strutture controllando la sezione della strada.

Le prime costruzioni separano lo spazio pubblico da quello privato fungendo da filtro tra i due e disegnando un nuovo bordo: per le nuove abitazioni, all’esterno, e per lo spazio pubblico, all’interno.

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SPAZIO CONNETTIVO

TE M P O 3

T EMPO X

Lo spazio interno si dentifica attraverso la costruzione di ambienti sempre più complessi che possano ospitare diverse funzioni; il tessuto comincia a ricucirsi con la costruzione di nuove abitazioni.

Lo spazio pubblico può saturarsi, chiudendosi attraverso l’unione dei due bordi, disegnando tratti di strada coperta e configurando spazi tradizionali come quello del Suq. PUBLIC HIERARCHY

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IL PROCESSO | UNO SPAZIO NON FINITO

edifici residenziali

edifici residenziali distrutti

edifici pubblici distrutti

recinti distrutti

moschee

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UNASPAZIO CELLULA CONNETTIVO PER TUTTE

I vuoti lasciati dalle distruzioni si sommano a quelli delle strade caratterizzate da sezione molto ampie, disegnando degli spazi residui di dimensioni notevoli. Il processo comincia con la liberazione dalle macerie degli edifici bombardati lungo le arterie principali, permettendo il trasporto al di fuori della cellula. I primi punti strategici in cui il sistema inizia a definirsi coincidono con quelli degli edici pubblici distrutti, scuole e moschee, che vengono ricostruiti nel luogo originario ma con nuove stutture che li rendano parte integrante dello spazio pubblico e permettano di accogliere la nuova popolazione iniziando così il processo di ricostruzione. La nuova pavimentazione ridefinisce i bordi della strada denunciandone la nuova funzione; il diritto di proprietà viene quindi rispettando, destinando il nuovo sistema a spazio che già è pubblico ma che viene arricchito da nuove funzioni, innescando processi di rigenerazione urbana che portino a una ricostruzione e densificazione spontanee delle aree residenziali attorno ad esso. PUBLIC HIERARCHY

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IL PROCESSO | UNO SPAZIO NON FINITO

nuovi edifici residenziali

corte porticata

suq

alberature

edificio a corte

corte alberata

moschea

recinto

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SPAZIO CONNETTIVO

La successiva crescita del sistema porta a definire spazi di diversa natura che si sviluppano in maniera frammentaria all’interno della cellula andando a creare delle tensioni che portino alla continua crescita e modificazione del sistema stesso e delle aree attorno ad esso. Gli spazi che si configurano possono avere caratteristiche differenti sulla base delle necessità del momento divenendo corti, spazi chiusi, o spazi lineari che si distribuiscono lungo la cellula. Questo permette anche di configurare ambienti più o meno esposti che rispondono alle necessità di spazi ombreggiati e ventilati in estate o spazi soleggiati in inverno permettendo l’usufruibilità durante l’arco di tutto l’anno favorendo il rilancio delle attività economiche e sociali. PUBLIC HIERARCHY

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IL PROCESSO | UNO SPAZIO NON FINITO

spazi di attraversamento

spazi funzionali

percorso aperto

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SPAZIO CONNETTIVO

Lo sviluppo del modulo dettato dalla nuova pavimentazione che durante il processo si fa struttura all’interno della sezione della strada determina una successione di spazi che si dilatano e si restringono disegnando ambienti differenti e creando una tensione tra i luoghi principali che il sistema collega. Il sistema configura quindi diverse tipologie di percorsi che propongono esperienze spaziali diverse a seconda delle necessità e instaurando un nuovo rapporto con le residente esistenti e con quelle nuove che si sviluppano in aderenza con il sistema stesso il quale opera anche da filtro tra le due parti.

percorso filtro

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N U OV E G E R A R CH IE


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NUOVE GERARCHIE

Il nuovo utilizzo delle strade principali come spazio pubblico determina un radicale cambiamento nei sistemi di accesso e spostamento nella cellula. Il sistema di spazi pubblici infatti, chiudendo le maggiori strade al traffico, modifica anche l’accesso alle strade ad esso perpendicolari che diventeranno pedonali e semi-private per quanto riguarda l’accesso automobilistico. Alcune arterie secondarie rimarranno comunque aperte ad un traffico lento per permettere di raggiungere qualsiasi punto della cellula ma aggiornando il significa della strada e il suo utilizzo.

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NUOVE GERARCHIE

strade convertite in spazio pubblico

SPAZIO CONNETTIVO sistema introverso

sistema di connessione

SISTEMA DISTRIBUTIVO sistema aperto intersezione con spazio pubblico

accessi semi/ privati

STRADE SEMI/PRIVATE accessi al sistema pubblico

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IL TESSUTO URBANO RICUCITO

sistema spazi pubblici

nuove residenze

edifici esistenti

Lo spazio connettivo pubblico, partendo da diverse polarità nella cellula, espandendosi e densificandosi attorno ad esse, genera inevitabilmente una tensione tra questi luoghi, tensione che porta ad una graduale e naturale chiusura del sistema configurandolo come un sistema chiuso pedonale, che collega fra loro i diversi luoghi di interesse all’interno della cellula. Si compone di una successione di spazialità diverse, a diverse densità, che rappresentano il grado di saturazione che il sistema ha raggiunto nei suoi tempi di espansione. Lo spazio pubblico, quindi, non arriva ad una sua formulazione rigida e fissa, ma si presenta come configurazioni istantanee che possono, all’occorrenza, essere ulteriormente densificate. Questa alternanza di spazi pieni e vuoti, aperti e chiusi, a densità diverse, riprende la conformazione della città storica araba, andando a riproporre, reinterpretandoli, i dispositivi urbani tradizionali dalle corti aperte, il caravanserraglio e la tipologia architettonica del recinto, fino ad arrivare al massimo grado di saturazione, il souq. In corrispondenza di questi recinti, realizzati inglobando quelli esistenti, ristabilendo quelli distrutti e creandone di nuovi nelle aree di maggior espansione, lo spazio connettivo si amplia. Qui sono collocate la maggior parte delle funzioni pubbliche e commerciali, ridistribuite all’interno della cellula per portare ad un maggior grado di mixitè. Da questa spina connettiva, e in particolare dal suo bordo configurato come limite e filtro, si dipartono, le nuove costruzioni residenziali, le abitazioni che, occupando quei vuoti lungo gli assi viari causati dai bombardamenti, ricuciono il tessuto urbano della cellula, riportandolo ad una configurazione unitaria. Tale intervento comporta un radicale mutamento delle gerarchie esistenti: i principali assi viari, che tagliavano la cellula, separandola, diventano assi connettivi, prevalentemente pedonali. Il sistema viario diviene secondario, è aperto e viene definito residualmente al sistema, rimane in alcune arterie secondarie, collegate con l’esterno della cellula, ma viene mediato e regolato dallo sviluppo dello spazio connettivo pubblico. 70

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NUOVE GERARCHIE

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