Brek Magazine n. 11

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Che cosa è la musica? Se ponessi questa domanda a 100 persone differenti, otterrei 100 differenti risposte, ma sono sicura che un aspetto rimarrebbe comune: la musica serve, ognuno ne gode nel modo che più gli è consono ma nessuno può vivere senza sintonizzare corpo e mente su una sequenza musicale. Con gli anni le nostre propensioni cambiano e così accade spesso che il chierichetto della parrocchietta si ritrovi a suonare in una band di cattivissimi rocchettari. Perché? Qual è il movimento dell’animo che trasporta un individuo dalle estasi sacre dell’infanzia fino alle prosastiche note di un gruppo indie rock passando per i ritmi suadenti del reggae? Si chiama libertà di espressione, ed è quel meccanismo grazie al quale scegliamo le possibilità più affini al nostro carattere. Grazie alla libertà di espressione siamo liberi di cambiare idea ma, soprattutto, possiamo inventare un modo di vivere, uno stile. Poi sono arrivati i talent show.

Una sorta di juke box audiovisivo in cui suonano sempre le stesse note. Piace a tutti, è il placebo della famiglia italiana: mette d’accordo grandi e piccini perché le canzoni “dei miei tempi” vengono interpretate dai “ggiovani d’oggi”. I talent show sono igienici: non devi investire tempo e soldi per cercare un locale dove incontrare i tuoi amici, non devi spremere le meningi per creare una composizione musicale originale, non devi rischiare di essere fischiato o - peggio - ignorato dal pubblico del pub del tuo piccolo paese di provincia mentre canti o suoni i tuoi brani inediti. Il talent show è facile, diventiamo tutti artisti seguendo la striscia quotidiana di 30 minuti e lo show serale di 3 ore ogni settimana, su questi schermi. Eppure un altro mondo c’è. Esiste un movimento underground, testardo e strisciante che continua imperterrito a creare nuove proposte (ma nuove davvero non come quelle di Sanremo), musicisti in erba che continuano a cercare locali dove

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suonare, che continuano a litigare con i vicini durante le prove a causa del volume troppo alto degli strumenti, che continuano a litigare con i genitori perché tornano tardi la sera, che vivono insomma! E che continuano a credere nella libertà di espressione. I componenti di questo movimento hanno un obiettivo da raggiungere: arrivare a Livorno e partecipare all’Italia Wave Love Festival di luglio. Per salire sull’agognato palco estivo ad aprile partono in ogni regione italiana le selezioni regionali. La rassegna lucana si terrà venerdì 16 e sabato 17 aprile a Potenza, al teatro 2 Torri. Sul palco: Antonio Langone, Vocincapitolo, The Random, Celestial Shock, Locomotiva Bricante, Damash, Winter of life, Smania Ualgliuns, Gianmariavolonté, Claudio lay, Dr. Panìco, Musicamanovella. Sarà difficile tornare alle nostre poltrone. Provare per credere. Simona Simone


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