Notai Cassano

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Notaio Di Napoli Contratto di mutuo di 50 ducati. 28 febbraio 1597, indizione X, Cassano. Giovan Carlo Calzaretto e Giovan Giacomo Campana ricevono a titolo di mutuo da Michele di Todaro Belluscio del casale di Civita la somma di 50 ducati, che avrebbero dovuto restituire entro il mese di agosto del prossimo anno. Nel frattempo Giovan Carlo s’obbliga a non rimuovere Michele da una casa di sua proprietà in cui abita in affitto con la sua famiglia, finchè non avrà restituito l’intera somma di denaro. Regio giudice ai contratti Andrea Siciliano. Testimoni suddiacono Michele Angelo Bellino, Giulio Cesare Campana, Iofilio Pistoia, Felice Antonio Campana e Giovan Battista Ragusa, tutti di Cassano.

Affitto di casa. 28 febbraio 1597, indizione X, Cassano.

Notaio Di Napoli

Come foglio.

Istrumento di presa di possesso da parte di Francesco Campilongo barone del casale di Firmo di tutti gli introiti del casale di Civita. 28 ottobre 1596, indizione X, casale di Civita (previa licenza del vicario generale di Cassano essendo l’atto rogato di domenica). Francesco Campilongo, barone del casale di Firmo, pervenuto nel casale di Civita esibisce a Berardino de Peris U.I.D., uditore delle terze cause degli stati del Principe e conservatore del patrimonio del Principe, delegato da Fabrizio de Sangro curatore degli interessi del Principe come appare anche dalla lettera diretta a Berardino, nonché a Demetrio Stamati Belluscio mastro giurato del casale di Civita, Giovanni Mortati, sindaco del casale ed agli eletti Giuda Dianolizza, Orazio Minisci e Giovanni Golemma, il pubblico istrumento di vendita rogato a Napoli dal notaio Cesare Benincasa mediante il quale è autorizzato a prendere possesso del casale di Civita con tutti i suoi redditi, proventi, censi, emolumenti, diritti e giurisdizioni. Regio giudice ai contratti Giovan Serio La Marina di Castrovillari. Testimoni Giovan Battista Patarino, Carlo de Ragusa, Stefano Gallisti, Scipione Gaiuso di Belvedere, Mario Bruno di Castrovillari, d. Pirro Castriota Scanderbech e Giovan Blasio Maranghello della terra di Francavilla.


Affitto di sette anni per estinguere il debito di ducati 434 contratto nei confronti di Michele di Todaro Belluscio del casale di Civita.2 18 febbraio 1597, indizione X, Cassano. Stefano de Corrado e sua moglie Dorotea Bigotta dichiarano di aver contratto un debito con Michele di Todaro Belluscio del casale di Civita di ducati 434, di cui ducati 110 erano stati dati allo stesso Stefano ad a suo cognato Papilio Bigotta, gli altri 324 a completamento della somma necessaria. Non potendo estinguere il mutuo Stefano e Dorotea cedono a Michele in affitto per sette anni, fino al mese di agosto del 1603, la quarta parte del feudo di Cicirello che possiedono in comune con Pietro Giacomo Campanella ed il predetto Papilio, facendogli formale quietanza di 62 ducati l’anno fino all’estinzione del debito.

Assegnazione di fondo dotale di Donna Faustiana de Tristano 7 ottobre 1594

Cassano notaio De Guido Ottavio

Pietro Antonio de Riulo della Terra di Trebisacce abitante a Cassano dichiara di aver ricevuto dalla moglie Faustina De Tristano diversi beni dotali in monete e beni stabili. Pietro Antonio de Riulo per assicurazione e maggior cautela della moglie le assegna una vigna nel territorio di Cassano sita nella contrada chiamata de Scarpa confinante con i beni degli eredi di Orlando Mele con i beni degli eredi di Porfirio Mele con i beni degli eredi di Pietro Manco e con la via vicinale (via pubblica). Per questa vigna bisogna versare ogni anno alla curia della chiesa vescovile di Bisignano un quarto di tomolata di frumento. Oggi Pietro Antonio de Riulo la vende a Michelangelo de Napoli di Cassano per ducati 40: 10 li consegna subito, gli altri 30 in due rate. Testimoni: Regio giudice Antonio de Ligorio - Magnifico Roberto Sanseverino, Giovan Vito Tristano, Giovan Battista de Ragusa, Giovan Domenico Lizzano, Magnifico Michele de Marsico di Cassano.

21 agosto 1581

Cassano Notaio de Guido Ottavio

I magnifici Giulio e Nicola ? (c’è foro sui cognomi) fratelli abitanti in Cassano concedono in affitto ad Abate Achille Castriota una loro casa sita a Cassano nel luogo denominato la “chiazza di suso”confinante con un’altra casa dello stesso D Achille, con i beni d. Massimiliano della Gallia e con via pubblica sotto versamento di un censo annuo di 6 ducati da corrispondere in carlini d’argento da versare in tre rate.


Notaio Campana

14 ottobre 1572 , I indizione (termine tecnico) Cassano

Il nobile Tommaso Gallo avendo fatto voto a Dio onnipotente di sposare una fanciulla povera e volendo adesso sposare Dianora di Terranova della Terra di Cerchiara le assegna come dote per il matrimonio la somma di 15 ducati. Testimoni giudice Andrea Siciliano, Magnifico Pietro Francesco Toscano, Magnifico Carlo de Agustino, Magister Pietro Pantaliano, Magnifico Giovanni Flavio Toscano della città di Cassano e Mario Epicuro di Bisignano e Marco Cacciavillano di Saracena.

Vendita a favore dell’Ill.mo Don Achille

14 ottobre 1572, I indizione

Cassano

Il Magnifico Giovan Berardino Galzaretto vende a D. Achille Castriota de Scanderbech una certa parte di vigna con alberi dentro, sita a Cassano nella contrada detta “lo Vallone del Corvo” confinante con un’altra vigna dello stesso D. Achille tutto attorno, con il fiume Esaro ed altri confini. Franca libera non gravata da alcun censo. Al prezzo di 20 ducati. D. Achille dichiara di essere contento. Testimoni- giudice Andrea Siciliano, magnifico Pietro de Rechhia, magnifico Cosmo Grandonio, il Magnifico Francesco Palumbo, Don Pietro Britti e Nicola Carello di Cassano.

Senza data Quietanza a favore di Giovan Maro Vigliarino

Donna Margherita de Angerrano di Cassano, madre tutrice e legittima amministratrice dei beni di Giovan Aloisio di Angerrano suo figlio e di Angerrano di Angerrano (Cicirello) e Giovan Maro Vigliarino asseriscono che tempo addietro si era contratto matrimonio tra lo stesso Giovan Maro e la defunta Lucenta de Angherrano figlia di Donna Margherita. Siccome Donna Margherita aveva


dato in dote alla figlia una casa sita a Cassano nel luogo detto “colle Rotonde”, confinante con il fondaco di un’altra casa della predetta Margherita che nel frattempo il marito Giovan Maro aveva venduto a Bernardino Farinella della terra di Mormanno. E dovendo restituire come dote 35 ducati che restituisce più tre materassi. Questi 35 ducati Giovan Maro li preleva dai 40 che aveva ricavato prendendo oggi vendendo una casa a Pietro Malomo di Cassano sita in Cassano nel luogo detto “Castiglione dentro lo Portello”. La madre Donna Margherita rilascia ampia ed incondizionata quietanza.

13 aprile 1573

I edizione Cassano sponsalitia de Maujla de Tristano

Capitoli matrimoniali tra Ambrosio nobile Trancheta di Cassano e Maujla de Tristaino

Berardino de Tristaiono consanguineo di Maujla de Tristano promette in dote di secondo letto al futuro marito di lei beni dotali stabili (mobili, tende, corredo e camastra) ed animali (giovenca, bue vacca ed altri) sementi di grano, orzo e fave e 22 ducati che le derivano dai beni del suo primo marito Francesco Barletta. Regio giudice Andrea Siciliaqno, magnifico Pietro Francesco Toscano, il Magnifico Roberto Sanseverino, il Mag. Pietro de Bonato, il Rev.do Don Francescio de Franco, il nobile Giovan Domenico Gaudiano, il nobile Giulio Britti, Alfonso Camardella, il nobile Dezio Campana di Terranova, Valeriano Serravante ed Ottavio Castellano di Cassano.


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