Brand Care magazine 009

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tecnologie e web

L’

di Alfonso Amendola

articolarsi delle “comunità creative” da tempo ci indica “scoperte”, possibilità e prospettive di costruzione del “novum”, al di là di qualsiasi definizione teorica e di ogni giusta ricerca storica. Il fermo volere di questo concetto (che, come in tante altre sedi largamente sottolineato, racchiude in sé anche una voluta vocazione militante, didattica, storica e testimoniale) è quello non solo di voler recuperare una rinvigorita idea di sperimentazione audiovisiva, ma di indicare precise esigenze espressive, produttive e culturali. Un tempo si sarebbe detto “bisogni”, ma non oso tanto. Esigenze che devono avere la capacità di raccontare – attraverso uno sguardo obliquo e di vera creatività collettiva – almeno sette punti di base: 1. analisi degli attraversamenti complessi e pluricontaminati dell’intero sistema espressivo; 2. definizione delle neoprofessionalità degli esordienti e di quanti lavorano nell’ambito della frammentazione creativa; 3. scoperte continue dei temi dell’indipendenza e dell’autoproduzione; 4. confronto sempre più necessario tra linguaggi “tradizionali” e “novissimi”; 5. maturazione di una giovane critica; 6. rafforzamento di progettualità legate al marketing territoriale delle nuove creatività “tecnetroniche” e delle culture digitali; 7. identificazione e “formazione” di un nuovo potenziale di pubblico. Lungo gli assi di questa scia d’azione teorica sembra orbitare il docu-web del quale andiamo parlare. Italiani 2.0 non è soltanto un importante prodotto di docu-web ma è un sostanziale punto di partenza. È un momento di cominciamento per leggere,


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