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Da vendersi in abbinamento obbligatorio con Bloomberg Borsa&Finanza (Bloomberg Finanza&Mercati7 E 2,00 + Bloomberg Borsa&Finanza E 3,00)

QUOTIDIANO ECONOMICO FINANZIARIO

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/03 ( CONV. L. 46/04) ART. 1 COMMA 1, DCB MILANO

DIRETTORE OSVALDO DE PAOLINI

ANNO IV - N. 113

Bloomberg Finanza&Mercati Sette + Bloomberg Borsa&Finanza 5 euro

SABATO 10 GIUGNO 2006 Canton Ticino Fr.sv. 4,90 IL 6˚ VOLUME COLLANA "ECONOMIA" A E 9,90 IN PIÙ

Autostrade, Benetton sotto accusa L’inferno di cristallo sul piatto d’argento

L’Authority chiede un forte aumento dei contributi girati allo Stato Faro «sull’indebito arricchimento» e sui mancati controlli Anas A PAG. 8

Imago

AUTOMOTIVE Il Suv non sarà simpatico ma la supertassa inquina

Fondi, risparmiatori più svelti dei gestori

DIARIO DEI MERCATI Venerdì 9 giugno 2006

Italia

LA CGIL FA SCUOLA NELLA PALUDE

OSCAR GIANNINO

LODOVICO FESTA

Gian Maria Gros Pietro

Mibtel S&P/Mib Mib 30 All Stars Midex Techstar

27301 35826 35671 14838 34172 11055

26952 35306 35144 14689 33706 10975

Il governo vuole ritoccare gli estimi Arriva la stangata da 4 mld sull’Ici Allo studio un aumento fino al 35% dei valori catastali degli immobili. Il gettito dell’imposta salirebbe da 10 a 13,5 mld. Le Regioni più colpite saranno Lombardia, Lazio, Emilia. Confedilizia al contrattacco. Arriva Sartor, sottosegretario per la Finanziaria. A Giarda il federalismo A PAG. 2 e 8

Pinardi: «Essenziale quotare Borsa spa, poi nozze a Chicago» A PAG. 5

La Pop Intra rischia di perdere il board (lo salva Bankitalia)

Var. % 1,29 1,47 1,50 1,01 1,38 0,73

Var.% Var.% 1 anno 1-gen 11,13 1,95 11,29 0,34 10,74 0,85 21,32 5,97 8,52 8,07 33,39 7,85

Europa

Chiusura

+1,69%

3.520,99

Prec.

Eurostoxx50 3520,99 3462,37 Dax30 5464,08 5383,28 Ftse100 5655,20 5562,90 Ibex35 11098,20 10952,60 Cac40 4768,18 4684,34

Var. % 1,69 1,50 1,66 1,33 1,79

Usa

Var.% Var.% 1 anno 1-gen 12,75 -1,62 19,75 1,03 12,90 0,65 16,90 3,39 14,79 1,12

Rilevazione alle ore 21.30

Dow Jones

-0,20%

10.917,45

Rilevaz. Dow Jones 10917,45 S&P500 1255,53 Nasdaq 1556,54 Nyse 7981,48 Russell 2000 703,97

Chius. prec. 10938,82 1257,93 1561,55 7992,49 706,53

Var. % -0,20 -0,19 -0,32 -0,14 -0,36

Valute

Var.% Var.% 1 anno 1-gen 3,95 1,87 4,55 0,58 1,11 -5,39 10,67 2,93 12,41 4,57

Rilevazione alle ore 21.30

Euro/Dollaro

1,2644

-0,07%

Philipp Lahm esulta con i compagni dopo avere segnato il primo gol del Mondiale. La Germania ha battuto 4-2 il Costarica

Ap

Eurostoxx50

I Mondiali di calcio tedeschi partono con un’abbuffata di gol. I padroni di casa ne segnano 4 nella partita inaugurale contro il Costarica e mandano in estasi i numerosissimi tifosi sulle tribune della World Cup Arena di Monaco. La nazionale guidata da Juergen Klinsmann era del resto strafavorita anche per i bookmaker. Meno scontato il risultato finale (4-2), pagato 40 volte la posta. Finanza & Mercati inaugura oggi una rubrica quotidiana sui campionati del mondo di Germania con le quote delle partite del giorA PAG. 12 no, curiosità, aneddoti e notizie sul business legato allo sport più seguito del pianeta.

PAROLA DI AGRICOLE

PARLA M. MARZOTTO

«Nozze? Sì, ma «Niente acquisti il peso su Intesa Nonli vogliamo» non si tocca» CHIMICA SVIZZERA

Euro/Dollaro 1,2644 Dollaro/Yen 113,9700 Eu/Fr.Svizz. 1,5571 Eu/Sterl.Gb 0,6867 Euro/Yen 144,0950

Var. % -0,07 -0,24 -0,12 inv. -0,29

Var.% Var.% 1 anno 1-gen 3,38 6,71 6,08 -3,21 1,48 0,06 2,23 -0,15 9,67 3,31

A PAG. 2

Il motivo è il piano industriale, la cui presentazione continua a slittare

A PAG. 7

Chius. prec. 1,2652 114,2450 1,5589 0,6867 144,5200

A Intra arriva il temuto ennesimo missile dei magistrati: l’interdizione temporanea del consigliere indagato Lanfranco Vivarelli. Il provvedimento, secondo ambienti giudiziari, porterebbe alla decadenza del consigliere e, in questo caso, dell’intero board, visto che sarebbe il settimo membro (su 13) uscito di scena nell’ultimo mese. Prospettiva che renderebbe necessaria un’assemblea per la rielezione dell’intero consiglio, allungando pericolosamente i tempi del salvataggio. Ma in serata Banca d’Italia è intervenuta per smorzare i toni: «Per ora l’interdizione non provoca la decadenza». Certo, l’Istituto centrale non nasconde la delicatezza della situazione, ma Intra può tentare di proseguire. Resta da vedere quali saranno i prossimi passi dei magistrati. O magari della Consob.

Tiscali, c’è tensione tra Pompei e Soru

A PAG. 4

Rilevaz.

A PAG. 8

A PAG. 17

FESTA DEL GOL AI MONDIALI

Prec.

Oggi, con Finanza & Mercati, per la collana Economia il Dizionario Economico, prima parte. A 9,90 euro

+1,29%

27.301

Chiusura

Siamo già alla prima verifica

Lonza quoterà Polynt allo Star A PAG. 7

Cattolica, Reggia lavora all’asse con gli spagnoli

A PAG. 4 Imago

Mibtel

IL GATTO LA VOLPE IL FINANZIERE

SOGNI EUROPEI INCUBO COSTITUZIONE ENRICO COLOMBATTO A PAG. 17

DOSSIER A TORINO

Caso Ifil-Exor la Cassazione snobba Cardia A PAG. 2

I VILLAGGI DEL LEONE

Accor vende Club Med Generali entra con l’1,5% A PAG. 11

CLINICHE FRANCESI

Per evitare la fusione-spezzatino con la Verona-Novara e crescere all’estero, l’amministratore delegato della compagnia assicurativa punta a rafforzare il legame con Mapfre Mutualidad. I soci iberici, già azionisti con il 2,18%, dovrebbero salire a circa il 10% del capitale. A PAG. 7

COMMENTI

Ezio Paolo Reggia

Médica va in Borsa, concorrenza a Ligresti A PAG. 12


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FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

Ici, maxi-stangata da 4 mld con la rivalutazione estimi

Sanpaolo ffensiva mediatica del gruppo torinese che, per bocca del suo presidente Enrico Salza, ha colto l’occasione dell’assemblea degli industriali di Pisa per fare il punto sulle partite bancarie del Sanpaolo in Toscana, regione cruciale per il suo futuro, visto che vi sono domiciliate sia il Montepaschi che la Cassa di Firenze, entrambe oggetto dei desideri torinesi. Sulla questione senese Salza ha tenuto una linea attendista. «Lasciamo che la polvere si depositi sul tavolo: quando io vedo un tavolo pieno di polvere capisco i movimenti di tutte le formiche e poi deciderò come muovermi. Ma prima devo capire cosa vogliono fare. Di sicuro qualcosa faremo anche noi». Nel caso della Cassa Firenze, Salza è invece apparso assai più coinvolto. «Aspettiamo con molta serenità e pazienza l’arbitrato. Avremmo voluto crescere con calma nell’interesse della Cassa di Firenze, immaginando di poter dare un contributo alla crescita senza arroganza, senza prepotenza». L’arbitrato al quale il presidente si riferisce è quello per valutare la legittimità di un’opzione call attraverso la quale il Sanpaolo potrebbe portare la sua partecipazione nella Cassa fiorentina dal 19 a poco meno del 30 per cento. Sfortunatamente, lo scorso aprile le Fondazioni di Firenze, La Spezia, Pistoia e Pescia hanno blindato in un patto il 37,61% del capitale della Cassa di Firenze, accordo che rende ininfluente, almeno ai fini del controllo, un eventuale successo del Sanpaolo. Per restare all’immagine di Salza, quindi, occorre fare attenzione: anche le formiche, nel loro piccolo, si incazzano. E, mettendosi insieme, possono produrre dei seri danni anche a chi è più grande di loro. Nel caso del Montepaschi, inoltre, non è affatto detto che sul tavolo si muovano soltanto delle formiche. Potrebbe trattarsi di animali di stazza ben maggiore, di fronte ai quali anche un gruppo molto dotato come quello torinese potrebbe trovarsi in difficoltà. E il nuovo credo di Draghi - libera Opa in libera banca - non è affatto rassicurante per chi viene da una prassi di aggregazioni pilotate dall’alto. Insomma, se fossimo Salza non lasceremmo che si depositi troppa polvere sul dossier Sanpaolo-Montepaschi.

Tenaris Il problema riemerge a ogni appuntamento istituzionale, come è un’assemblea societaria. Il caso di Tenaris, ma non è l’unico, è quello di una grande società quotata in Italia, dove alimenta un mercato vivace, ma con residenza in Lussemburgo, quotazione in altri tre mercati (Stati Uniti, Messico, Argentina), con il risultato di uno shopping fiscale e societario che non aiuta l’azionista di

minoranza. Così, sul sito Consob la Tenaris non esiste e perciò nulla si sa del suo azionariato o di eventuali patti di sindacato intercorrenti tra gli azionisti. All’ultima assemblea, svoltasi appunto nel Granducato, ha partecipato l’82% del capitale, per un totale di 977 milioni di azioni: di queste, 711 milioni sono state depositate da Industrial Investment della famiglia Rocca (da non confondere con Investindustrial, finanziaria della famiglia Bonomi che ai Rocca è legata in varie operazioni). L’assemblea ha visto un’ampia partecipazione degli azionisti ma, come consentono leggi e statuto, sarebbe stata valida anche se a presenziarvi vi fosse stato un solo azionista di Tenaris. E, francamente, come governance lascia un po’ a desiderare.

Vincenzo Visco e Romano Prodi

Chl Piccolo giallo nell’aumento di capitale di Chl, società controllata dalla famiglia Franchi (Federigo è il presidente, il fratello Fernando l’amministratore delegato). L’operazione è partita il 5 giugno e prevede l’offerta di un titolo ogni 30 posseduti a 1,266 euro. Inoltre, ogni cinque nuove azioni sottoscritte, si ha diritto a un’ulteriore azione a 0,20 euro. Ma il titolo viaggia a livelli assai più bassi e ieri ha chiuso a 0,931 euro, con un ribasso dello 0,02 per cento. Su queste basi, sottoscrivere sei titoli attraverso l’aumento (cinque a 1,266 più uno a 0,20) costa 6,53 euro, quasi 1 euro in più rispetto a chi CHL Quotazioni in euro

0,931

-0,02%

li acquista sul mercato (5,586 euro). Ciò nonostante, il diritto ha una valore positivo, anche se molto basso (ieri 0,036 euro). Come si spiega questo andamento? Probabilmente, con il riequilibrio degli assetti azionari che coinciderà con la ricapitalizzazione. I fratelli Franchi hanno infatti stipulato un accordo con il fondo Cornell Capital in base al quale rinunceranno a sottoscrivere la quota di loro spettanza dell’aumento (salvo intervenire sull’eventuale inoptato) e cederanno a Cornell i relativi diritti. Toccherà quindi a quest’ultimo sottoscrivere oltre metà (il 50,11%) dell’aumento di capitale. Da tenere presente, in ogni caso, che l’aumento si concluderà il 4 luglio, ma i diritti potranno essere negoziati soltanto fino al 23 giugno.

Ansa

O

FRANCESCO NATI

Stangata sull’Ici da 4 miliardi. È questo, secondo quanto risulta a Finanza & Mercati, il gettito massimo aggiuntivo che il governo potrebbe incassare come effetto della maxi-rivalutazione degli estimi catastali. Il calcolo si ricava dalle stime fornite recentemente dall’Agenzia del territorio, che ha rilevato uno scostamento di oltre il 35% fra i valori catastali degli immobili e quelli di mercato. E siccome sic stantibus rebus si prevede nel 2006 un gettito Ici di circa 10 miliardi, se l’ipotesi allo studio della maggioranza dovesse concretizzarsi l’imposta comunale sugli immobili porterebbe fino a 13,5 miliardi nelle casse del Tesoro. Ieri non se n’è parlato al Consiglio dei ministri, dove Tommaso Padoa Schioppa ha invece illustrato la due diligence sui conti pubblici escludendo l’ipotesi di una manovra bis. Tuttavia la proposta avanzata dal ministro dell’Economia, che punterebbe a una revisione dell’imposta «per scaglioni», sembra destinata a essere il vero grimaldello con cui il centrosinistra intende colpire l’evasione fiscale. Oltre, ovviamente, alla reintroduzione dell’imposta di successione e sulle cosiddette «rendite finanziarie». La vera stangata si abbatterebbe ovviamente sulle Regioni più tartassate dall’Ici. In prima fila, secondo i dati dell’Anci-Cnc, c’è la Lombardia, il cui gettito d’imposta nel 2005 è stato di oltre 428 milioni di euro. Vengono subito dopo il Lazio (355 milioni), l’Emilia Romagna (220 milioni), Toscana (209 milioni) e Piemonte (186 milioni). Commercianti e artigiani le categorie più colpite, visto che secondo i dati della Cgia di Mestre, l’imposta pesa ancor più su esercizi e magazzini. Per le abitazioni due esempi immediati. Sempre nell’ipotesi di un aumento massimo del 35% dei valori catastali, nel caso di un immobile «prima casa» di 100 mq in zona semicentrale, l’imposta media - attualmente di 897 euro - subirebbe un aumento di 897 euro, salendo a 1.247 euro. Mentre nel caso di una seconda casa, dove l’Ici passa solitamente dal 5 al 7 per mille

Il governo studia un aumento fino al 35% dei valori catastali degli immobili. Il gettito dell’imposta salirebbe oltre quota 13,5 miliardi Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, le regioni più colpite Confedilizia attacca Padoa-Schioppa: «Ipotesi iniqua Colpite i redditi, non i valori»

del valore catastale, si arriverebbe ad aumenti medi di circa 500 euro. Contro l’ipotesi al vaglio dell’esecutivo, che ha già incassato durissime critiche da parte dell’opposizione, si è schierato ieri anche il presidente di Confedilizia. «Le voci ricorrenti su una maxirivalutazione degli estimi catastali sono inquietanti», ha detto Corrado Sforza Fogliani, ricordando che «gli attuali estimi (impropriamente, allo stato, chiamati rendite) sono illegittimamente basati sul valore degli immobili, e non sul reddito che essi danno». Ecco perché l’associazione dei costruttori non vuole opporsi a una imposizione che colpisca i maggiori valori (dove ci sono) in sede di compravendita. «Ma colpire i valori delle case per fare cassa perché si sa che non ci sono i redditi o comunque che sono da anni in diminuzione - ha spiegato Sforza Fogliani - è veramente iniquo e da rivolta. Del resto, prima delle elezioni - ha aggiunto - anche eminenti esponenti della maggioranza hanno riconosciuto che in via ordinaria vanno colpiti i redditi e semmai i valori solo in sede di trasferimento». Se poi c’è bisogno di fare cassa, ha concluso il presidente di Confedilizia, «ci sono interi settori dell’immobiliare, per non dire di interi settori di banche, che non pagano tasse, o quasi».

Produttività, Colaninno rilancia il modello tedesco «Aprire l’azionariato delle pmi familiari ai private equity; lavorare più ore attraverso il rafforzamento della contrattazione aziendale; delocalizzare le produzioni a bassissimo valore aggiunto». Questi i temi che stanno a cuore ai giovani di Confidustria, illustrati ieri da Matteo Colaninno, presidente dell’associazione, in occasione dell’annuale convegno di Santa Margherita Ligure. «Servono regole coraggiose sulla base del modello tedesco», ha detto Colaninno, che ha chiesto il taglio dei 5 punti del cuneo contributivo entro la fine dell’anno. Il numero uno dei giovani di Confindustria - accogliendo l’invito del ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa – ha anche chiesto l’avvio di un patto sociale per il rilancio della produttività. Un chiaro no, invece, a una politica dei due tempi: pur indicando come «bene primario» il risanamento dei conti pubblici, il vicepresidente della Piaggio ha infatti espresso il timore che «una politica di sviluppo per l’economia italiana passi in secondo piano». Infine, un appello con una sottile vena polemica ai sindacati affinché «vincano la tentazione di difendere l’esistente, un patrimonio di iscritti e di funzioni accumulate nei decenni».

Ifil-Exor, la Consob snobbata Banca d’Italia tiene in vita dal verdetto della Cassazione il cda della Popolare di Intra Rispetto al reato di market abuse, quello di ostacolo alla vigilanza è trascurabile. Per questa ragione il caso è stato affidato a Torino

Il gip decide l’interdizione di Vivarelli, ma Via Nazionale getta acqua sul fuoco: la decadenza del consigliere (e del board) non è automatica

MICHELA RAVALICO

LUCA TESTONI

Doccia fredda per Lamberto Cardia sul caso Ifil-Exor. La decisione della procura generale della Repubblica presso la Cassazione di affidare il caso al tribunale di Torino si basa, tra l’altro, sul fatto che il reato di ostacolo alla vigilanza è meno grave degli altri due imputati alla holding guidata da Gianluigi Gabetti. In pratica, sembra suggerire velatamente la Cassazione, nell’ambito della nuova disciplina del market abuse il ruolo della Consob come super-ispettore dei mercati finanziari è marginale. Ben più grave l’accusa di manipolazione del mercato nelle due forme - operativa e informativa - che secondo la Cassazione si è realizzata a Torino (da qui la decisione di affidare il caso alla procura del capoluogo piemontese). L’equity swap, che configura l’ipotesi di manipolazione operativa, è stato firmato all’estero ma «le clausole contrattuali sono state messe a punto a Torino» si legge nel decreto della Cassazione. La manipolazione informativa, invece, si è concretizzata con il comunicato stampa del 24 agosto 2005, diramato dalla Ifil che ha sede a Torino. «La decisione costituisce senza dubbio un precedente, ma mi stupisce - ha com-

mentato l’avvocato Carlo Federico Grosso - la competenza è del luogo dove il reato si consuma. Se si parla di aggiotaggio, poichè l’alterazione del mercato avviene alla Borsa che ha sede a Milano, mi sembra che avessero ragione quei magistrati che hanno ritenuto per altri processi competente Milano». Secondo il professor Alberto Crespi, autore del parere su cui gli avvocati della difesa si sono basati nel ricorso davanti alla procura generale della Cassa-

zione, «il caso può fare scuola». L’effetto più immediato, comunque, è che la risoluzione della Cassazione scioglie un’empasse durata cinque mesi durante i quali le indagini, complice l’incertezza sulla competenza territoriale, sono andate avanti molto lentamente. Intanto ieri la Ifil ha chiuso l’emissione del prestito obbligazionario da 200 milioni di euro annunciato lo scorso 12 maggio. Il bond non convertibile ha ottenuto un rating bbb+ da Standard&Poor’s.

Sulla Popolare di Intra arriva l’ennesimo missile, sufficiente ad affondare il progetto di salvataggio. Ma per disinnescarlo, Intra trova l’aperta difesa di Banca d’Italia. Ieri il gip Piero Gamacchio ha concesso l’interdizione temporanea (2 mesi) chiesta dalla procura per il consigliere indagato Lanfranco Vivarelli. Un provvedimento di particolare gravità in quanto, per effetto di avvisi di garanzia e scontri nel board, da

metà maggio Intra ha già visto dimettersi 6 consiglieri su 13. A questo punto è determinante definire se l’interdizione di Vivarelli ne provochi o meno la decadenza, e con lui di un consiglio che perderebbe la maggioranza (7) dei membri eletti, e non potrebbe perciò procedere ad altre cooptazioni. Secondo ambienti giuridici, l’interdizione, che per legge è sempre temporanea (e 2 mesi è il massimo tempo richiedibile), provoca l’automatica decadenza del consigliere e, in questo caso, del

www.finanzaemercati.it

La Lamborghini Murcielago

Pneumatici Pirelli per la Lamborghini Murcielago Saranno firmati Pirelli i pneumatici della nuova nata in casa Lamborghini, la Murcielago LP640. In particolare verranno montati i Pirelli P Zero Corsa System ultra ribassati di derivazione sportiva.

Direttore Responsabile: Osvaldo De Paolini Condirettore: Fabio Dal Boni Vicedirettori: Ugo Bertone, Guido Rivolta, Oscar Giannino (Roma) Enrico Guadalupi (F&M Weekend) Comitato di direzione: Massimo Baravelli, Ugo Bertone, Fabio Dal Boni, Osvaldo De Paolini, Oscar Giannino, Enrico Guadalupi, Guido Rivolta Caporedattore centrale: Filippo Buraschi Caporedattori: Angelo Ciancarella, Paolo Fior Vicecaporedattore: Paolo Ligammari (esteri) Capiservizio: Sandro Iacometti, Maria Laura Sisti Art director: Enrico Bagnoli Direttore tecnico e di produzione: Luca Bartoli Redazione di Milano: Via Tristano Calco 2, CAP 20123 Tel. 02-303026.1 fax 02-303026.244 email: redazione@finanzaemercati.it Redazione di Roma: Via Umbria 15, CAP 00187 Tel. 06-4204691 - fax 06-42046935 Foto: Ap, Bloomberg, Carlo Carino

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Consiglio di amministrazione: Presidente: Silvano Boroli Vicepresidente: Gianni Locatelli Consiglieri: Ugo Bertone, Carlo Boroli, Giancarlo Caparrotti, Osvaldo De Paolini, Oscar Giannino, Guido Rivolta, Andrea Salvati, Patrizia Zanella Direttore generale: Andrea Salvati

consiglio. Viceversa, Banca d’Italia in serata ha osservato che «non sembra ricorrano le condizioni perché l’interdizione sfoci in decadenza». Perciò, soltanto nel caso Vivarelli si dimetta, il presidente del collegio sindacale dovrà convocare l’assemblea per rieleggere l’intero consiglio. «Se poi gli organi della banca - fanno presente dall’istituto centrale non saranno in grado di sbloccare l’empasse, si valuterà un intervento». Banca d’Italia non nasconde di seguire «con grande attenzione» una situazione definita «dinamica». Ma non vuole «drammatizzare». Intra, insomma, potrebbe evitare il commissario anche con un «interdetto» nel board (a mezzo servizio) che dovrà chiudere la cessione a un’altra banca. Certo resta più di un interrogativo. Sulle mosse di Consob, per esempio, o degli stessi magistrati. Nei giorni scorsi era circolata l’ipotesi più drammatica: la possibile applicazione della legge 231. È NATO GUGLIELMO La redazione e direzione di F&M e B&F brindano con Vittorio Zirnstein e Franca Floris alla nascita del piccolo Guglielmo. A mamma, papà e Guglielmo un augurio di tanta felicità.


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FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

La Borsa cerca (e trova) il riscatto Chiusura positiva per i listini europei. Dopo un’apertura positiva Wall Street rimane alla finestra Per gli operatori lo scenario macro resta positivo. Il dollaro si rafforza contro l’euro. In ripresa il barile (Brent più 1,81%). A Milano (Mibtel più 1,29%) gli acquisti si concentrano su petroliferi e assicurativi MARCO CAPROTTI

Sentiment

Le Borse europee ieri si sono riprese dalla debacle di giovedì 8 giugno chiudendo con rialzi superiori all’1 per cento. Più cauta Wall Street che, dopo una partenza positiva, è rimasta alla finestra. A pochi minuti dalla chiusura il Dow Jones Industrial perdeva lo 0,22%, lo S&P500 lo 0,21, mentre il Nasdaq cedeva lo 0,18 per cento. Nel Vecchio Continente, Parigi ha guadagnato l’1,79%, Francoforte l’1,50%, Londra l’1,71 per cento. Seduta positiva anche a Piazza Affari. Il Mibtel ha guadagnato l’1,29%, lo S&P/Mib l’1,47%, il Tech Star lo 0,73% e l’All Stars l’1,01 per cento. Gli acquisti si sono concentrati sui titoli petroliferi e assicurativi. Sugli scudi Tenaris (più 3,11%), Saipem (più 2,42%) ed Eni (più 1,11%), molto penalizzate alla vigilia. Strappo, nelle battute finali, per Fideuram (più 3,71%) e Generali (più 2,99%). Si sono riprese anche Bulgari (più 3,17%), Fiat (più 2,83%) e Alitalia (più 2,26%). Hanno ritracciato le utility Terna (meno 1,16%) e Snam (più 0,06%). In flessione i bancari: Mps (meno 0,66%) e Bpm (meno 0,14%). Sul listino completo balzo di Monti (più 10,38%) e Kerself (più 8%) che giovedì ha annunciato l’acquisizione di Helios. Recupera la popolare di Intra (più 2,34%) che ha deciso di rinviare il termine per la presentazione delle offerte vincolanti da parte delle quattro banche della short list. Tra i titoli minori sul listino milanese balzo del 7,06% per Engineering e del 4,79% per Kaitech. In rialzo del 2,2% Carifirenze: lunedì partirà l’aumento di capitale da 150 milioni di euro. Deutsche Bank, nel frattempo, ha tagliato il target price sul titolo portandolo a

▲ +1,47%

S&P/Mib Chiusura 35.826

DI APERTURA

Aem Alitalia Alleanza Autogrill Autostrade B.ca Fideuram B.ca Intesa B.ca MPS B.ca Pop. Milano B.ca Pop. Vr-No BPU Bulgari Capitalia Ed. Espresso Enel Eni Fastweb Fiat Finmeccanica Fondiaria-Sai

Gli ultimi dati macroeconomici Usa, migliori delle attese, hanno solo in parte mitigato il timore del mercato per un’ulteriore manovra restrittiva. Uno scenario che si riflette nel trend in altalena dei listini

Prezzo Var.% Vol di rif. gg. (mln) 1,80 0,84 5,2 0,81 2,16 5,7 8,78 0,93 4,9 11,84 0,29 1,0 21,99 0,09 2,9 4,16 3,72 5,6 4,52 1,12 23,6 4,43 -0,63 9,8 9,30 -0,12 3,2 21,42 1,04 1,7 20,38 1,44 1,9 8,57 3,00 3,0 6,15 1,15 12,6 3,98 0,61 1,9 7,11 0,31 60,7 22,74 1,07 61,3 37,50 0,70 0,5 10,22 2,72 12,3 17,12 1,51 1,8 28,14 0,50 0,9

Prezzo Var.% Vol di rif. gg. (mln) 27,91 2,95 12,3 18,06 1,99 0,8 28,82 -0,10 0,4 20,14 3,71 1,5 8,90 2,01 7,3 15,45 1,59 3,2 5,29 1,83 5,0 6,90 0,47 0,8 2,37 0,13 4,2 0,73 0,79 17,1 18,22 1,79 0,7 16,94 2,41 3,4 13,43 -0,07 14,7 0,34 2,32 33,0 3,44 0,09 5,8 12,27 1,91 12,0 2,24 0,86 101,9 13,42 2,98 8,0 2,13 -1,11 20,6 5,86 1,91 67,1

Generali Italcementi Lottomatica Luxottica Mediaset Mediobanca Mediolanum Mondadori Parmalat Pirelli & C. Ras Saipem Sanpaolo Imi Seat Pg Snam Rete Gas Stmicroelectronics Telecom Italia Tenaris Terna Unicredito

S&P/Mib

TechStar

Grafico intraday

Grafico intraday

ORE:

ORE:

SCAMBI SOSPETTI Volumi della seduta

Media vol. 20 gg.

Variaz. Variaz. volumi prezzo

Kerself 77.680 10.750 623% 8,00% Impregilo-Rnc 18.321 4.259 330% -1,21% Datamat 23.876 8.304 188% 0,23% Giovanni Crespi 140.506 51.366 174% 4,21% Safilo 2.071.189 906.613 128% 2,03% Sogefi 237.844 106.900 122% 0,83% Vianini Lavori 111.054 54.384 104% -3,71% Cembre 36.385 18.122 101% -0,62% Banco Desio 179.402 97.750 84% 0,60% Eni 61.302.325 33.555.884 83% 1,07% Gruppo Coin 135.016 73.960 83% -0,76% Engineering 17.994 10.626 69% 7,06% Banca Italease 901.332 534.492 69% -2,00% Unipol 5.338.719 3.328.167 60% 1,77% Gabetti 18.964 12.057 57% -1,11% Terna 20.564.576 13.389.867 54% -1,11% Brioschi Fin. 608.382 396.626 53% 1,95% Geox 1.069.736 702.362 52% 3,15% Bonifiche Ferraresi 6.319 4.153 52% 1,23% Danieli 144.790 96.752 50% 0,67% Sono riportati i 20 titoli che nell’ultima seduta hanno avuto il maggiore incremento di volume rispetto alla propria media a 20 giorni (purchè superiore a 2.000 pezzi)

Classifica per volumi Volumi Telecom It.

Volumi

101.905.547 Terna

20.564.576

Unicredito

67.073.569 Pirelli & C.

17.050.761

Eni

61.302.325 Sanpaolo Imi

14.745.286

Enel

60.662.608 Capitalia

12.573.821

Seat P.G.

32.951.997 Generali

12.312.845

Telecom It. Rnc

28.615.746 Fiat

12.282.559

Banca Intesa

23.583.999 St

12.041.973

Classifica per controvalore Controval. Eni Enel Unicredito Generali Telecom It. Sanpaolo Imi St

1.394.014.871 431.250.480 393.051.114 343.651.504 228.166.520 198.029.191 147.694.799

Controval. Fiat Banca Intesa Capitalia Mediaset Autostrade Telecom It. Rnc Saipem

125.515.470 106.481.755 77.316.425 64.643.913 64.614.382 59.263.210 58.429.647

Fonte: Ufficio studi Borsa & Finanza su dati Bloomberg

2,4 euro da 2,8 euro mantenendo però il giudizio di hold. «L’atteggiamento degli operatori durante la seduta di giovedì è stato eccessivamente pessimista - spiega Barbara Gheterland, broker di Phoenix Stokbroker Certo, c’è sempre il pericolo di un rialzo dei tassi americani. Ma la situazione macroeconomica continua a essere favorevole. In Europa, per esempio, gli ultimi dati sulla produzione industriale di aprile (in crescita dell’1,6% rispetto a marzo, ndr) sono i migliori degli ultimi due anni». Diversi i fattori che hanno contribuito al rimbalzo dei listini. Dopo la pubblicazione negli Stati Uniti dei dati relativi ai prezzi alle importazioni, saliti dell’1,6% nel mese di maggio (maggiore del più 0,7% atteso) e del deficit della bilancia commerciale di aprile (salito a 53,43 miliardi di dollari, ma meno dei 65,50 miliardi attesi), il dollaro ha registrato un solido rialzo nei confronti delle principali valute. L’euro è sceso a 1,2616 dollari contro 1,2664 dell’apertura e 1,2654 dollari della chiusura di giovedì. Il biglietto verde ha recuperato anche nei confronti della divisa giapponese. Un dollaro vale 114,25 yen, contro 114,13 yen dell’ultima rilevazione di giovedì. A migliorare l’umore ha contribuito il rialzo del prezzo delle materie prime. Il petrolio ha preso la strada di una decisa ripresa: il Brent è salito dell’1,81% arrivando a 70,30 dollari al barile; il Wti ha segnato 71,60 dollari al barile, in crescita dell’1,68 per cento. Praticamente invariato l’oro a 608,50 dollari. Per la prossima settimana sono attesi i dati sul Pil americano che potrebbero fornire indicazioni precise sulle prossime mosse della Federal Reserve.

I CASI DI PIAZZA AFFARI KERSELF

Ieri Seat ha chiuso in rialzo del 2,32% a 0,34 euro spinta dalla fiducia dimostrata dall’amministratore delegato Luca Majocchi e dal giudizio di Lehman Brothers. Vivaci gli scambi: sono passati di mano 32.951.996 titoli, un numero molto vicino alla media dell’ultimo mese pari a 33.373 milioni. Dalle comunicazioni sull’internal dealing si apprende che due Seat Pagine Gialle giorni fa Majocchi Quotazioni in euro 0,34 +2,32% ha acquistato sul 0,42 0,41 mercato 200mila 0,40 azioni della socie0,39 tà per un controva0,38 lore di 100.300 eu0,37 0,36 ro. Ma a investire 0,35 sull’azienda non è 0,34 solo il suo ammini0,33 stratore delegato. MAR APR MAG Anche gli analisti di Lehman Brothers hanno dimostrato fiducia nei confronti del titolo, alzando il giudizio da underweight a equal-weight. E questo nonostante Seat abbia di recente sottoperformato del 15% il dj euro stoxx. Attualmente, secondo gli analisti, Seat tratterebbe a sconto del 10% circa in termini di enterprise value/ebitda rispetto ai concorrenti e quindi ci sarebbero ampi margini di crescita. Tuttavia, nel suo report, Lehman ribadisce il suo giudizio fondamentalmente negativo sul settore delle directory in Europa.

Portogallo/euro

2,42

+9,01%

Entro il terzo trimestre 2006 Altri (ieri +9,01%), il più grande gruppo cartario al mondo, acquisterà per 428 milioni di euro la societa Celbi produttrice di cellulosa del gruppo Stora Enso.

+4,67%

Ieri Saint Gobain (+4,67%) ha beneficiato del miglioramento di rating da parte di Ixis Securities e Bnp Paribas. La prima è passata a buy da hold; la seconda, invece, a outperform da neutral.

+1,99%

Ieri seduta positiva per Lufthansa (+1,99%). Il traffico passeggeri della compagnia di bandiera tedesca a maggio è salito del 2,2% in Europa. Il numero totale di viaggiatori si è attestato a 4,8 milioni (+7,7%).

Saint Gobain Francia/euro

51,35

Lufthansa Germania/euro

13,87

MATERIE PRIME Indice CRB Livello

Rilevazione alle ore 20.30

339,84

+0,18%

Crb Valore

Oro

Var. %

608,2 -0,15

Argento Platino

11,2

1,22

1190,2

0,01

Rame

337,3 -2,29

Crude oil

71,5

1,64

Gasolio risc.

204,7

3,09

Gas naturale

6,2

0,63

1476,0

1,03

Valore

Var. %

Caffe' Cotone Grano Granoturco Soia Succo arancia Zucchero Bovini vivi Suini

Valore

Var. %

95,9 52,9 375,5 242,0 585,0 156,3 15,1 78,5 73,0

-0,57 0,06 -2,09 -1,43 -0,47 -0,60 0,13 -1,72 0,90

Valore

Var. %

Lme

STM

Majocchi e Lehman danno fiducia

Kerself si infiamma e chiude la giornata a 2,70 euro, in progresso dell’8% con forti volumi. Ieri sono state scambiate quasi 80mila azioni contro una media giornaliera inferiore a 15mila. Due i fattori che hanno riportato sotto i riflettori la società guidata da Pier Angelo Masselli. L’annuncio di due giorni fa della sottoscrizione di un preliminare per l’acquisto del 70% di Helios Kerself Technology, socieQuotazioni in euro 2,70 +8% tà attiva nella pro3,000 duzione e vendita 2,925 di celle e moduli fo2,850 tovoltaici, a un 2,775 prezzo non superio2,700 re a 13,3 milioni. 2,625 Ma soprattutto il 2,550 fatto che Kerself di2,475 venterà una socieMAR APR MAG tà contendibile. Secondo quanto risulta a F&M, il flottante dovrebbe salire dall’attuale 49 al 55 per cento. Tornando all’acquisizione di Helios, il pagamento avverrà in tre tranche: 4 milioni il 29 giugno, al momento della firma dell’accordo definitivo; 4,3 milioni con un aumento di capitale della Kerself da riservare ai soci di Helios (che avranno una quota di circa il 10%). Il versamento dei residui 5 milioni avverrà entro il 31 gennaio 2007. Grazie all’acquisizione di Helios, nascerà il maggior gruppo italiano nel fotovoltaico, con quasi 55 milioni di ricavi.

Altri

Cacao

SEAT PAGINE GIALLE

Il flottante salirà dal 49 al 55%

I CASI IN EUROPA

Per fortuna c’è Texas Instruments Le buone previsioni di Texas Instruments danno una mano a StM. Ieri il titolo del produttore italo-francese di semiconduttori ha chiuso in crescita dell’1,91% a 12,26 euro. Sostenuti i volumi, pari a oltre 12 milioni di azioni, al di sopra della media giornaliera degli ultimi 30 giorni. Nellla tarda serata dell’8 giugno Texas Intruments, numero uno mondiale nella produStMicroelectronics zione di chip per teQuotazioni in euro 12,26 +1,91% lefoni cellulari, a 15,5 mercati chiusi ave15,0 va innalzato le sti14,5 me di ricavi e utile 14,0 per il secondo tri13,5 mestre. I buoni nu13,0 meri diffusi dalla 12,5 società statuniten12,0 se - tradizionale MAR APR MAG market mover nel comparto dei tecnologici e soprattutto dei chip - ha dato il via a un’ondata di acquisti sui titoli del settore semiconduttori e su alcuni big dei telefoni cellulari, come Nokia. A sostenere StM ha però contribuito anche il giudizio positivo di Prudential Equity Group. Ieri il broker ha infatti ritoccato la raccomandazione sulla società a neutral weight dal precedente underweight. Prudential ha inoltre migliorato il giudizio sul settore a favorable da unfavorable, sulla scia della riduzione delle scorte e della convenienza dei titoli.

Alluminio h.g.

2502 -4,32

Nichel

Rame

7310 -6,16

Stagno

7900

Piombo

1009 -3,91

Zinco

3300 -8,36

Brent Usd/barile

20275 -4,79 inv.

Rilevazione alle ore 20.30

70,35

+1,88%

Tentativo di reazione da parte del Brent che sale fino a 70,35 dollari al barile. Il prezzo spot segna 68,34 dollari.

Oro Usd/oncia

Rilevazione Comex: ore 20.30

608,20

-0,15%

Ancora negativo il trend per l’oro che scende a 608,20 dollari l’oncia. Primo supporto a 604,80. Ripresa oltre 613,70.

Collocato il bond Sanpaolo Imi da 500 milioni Indici sostanzialmente invariati sul mercato dei bond europei: i dati diffusi nella mattinata di ieri sulla crescita europea nel primo trimestre del 2006 hanno confermato le attese degli operatori allentando le tensioni sui titoli italiani, con il rendimento del Benchmark decennale a 32 punti base rispetto al Bund. Sulla parte lunga della curva il trentennale - scadenza febbraio 2037 - ha chiuso la giornata in rialzo di 6 punti base a 90,08 registrando un rendimento del 4,66 per cento. Il decennale - scadenza agosto 2016 - ha chiuso con il medesimo rialzo (6 punti base) con un rendimento del 4,23 per cento. Sul primario italiano, la seduta è stata caratterizzata dall’operazione di Banca Imi che ha

BTP SCADENZA AGOSTO 2016 Cedola 3,75% - Rendimento in percentuale 4,3 4,2 4,1 4,0 3,9 3,8

MAR

APR

D.J. Cbot Treasury Valore: 128,22

MAG Rilevazione ore 20.30

+0,06%

www.finanzaemercati.it Perle quotidiane di informazione

chiuso il collocamento dell’obbligazione Lower Tier II, quotata a Dublino, di Sanpaolo Imi con scadenza 26 giugno 2018. Il controvalore complessivo è 500 milioni. L’emissione, con pagamento di cedole annuali a tasso fisso del 4,375%, prevede la possibilità, da parte dell’emittente, di esercitare un’opzione call dopo sette anni. Nel caso in cui questa non venisse esercitata, la cedola verrà maggiorata di 60 punti base, diventando trimestrale a tasso variabile. Il book finale è composto prevalentemente da investitori esteri: 44% francesi, 28% inglesi. Infine il ministero dell’Economia ha comunicato che è di 4,5 miliardi l’ammontare dei Btp che verranno offerS.F. ti in asta il 14 giugno.

TERNA. L’energia del Paese passa da noi.

Titoli di Stato Bund

Bund Gilt JBond Swiss TBond

+0,11%

116,51

Chiusura ore 20.30

Prec.

Var. %

116,51 110,27 132,59 127,68 108,16

116,38 109,95 132,61 127,65 107,94

0,11 0,29 -0,02 0,02 0,20

Var.% Var.% 1 anno 1-gen -5,68 -3,16 -5,79 -4,50 -8,37

-4,38 -3,65 -3,47 -6,43 -5,28

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SVILUPPO - PROGETTAZIONE - REALIZZAZIONE GESTIONE - MANUTENZIONE - SICUREZZA

Roncaglia & Wijkander

BOND


4

Tutto pronto per la definitiva conquista di Bnl da parte di Bnp Paribas. La banca guidata da Baudouin Prot (foto), attualmente azionista al 97,54% dell’istituto romano, ieri ha depositato alla Consob la documentazione relativa all’Opa residuale sulle restanti

www.finanzaemercati.it

Imago

Bnp stringe sull’Opa residuale su Bnl azioni ordinarie. L’offerta, che ha natura obbligatoria, dovrebbe partire alla fine di giugno. Bnp ha proposto all’Authority di determinare il prezzo dell’offerta residuale nella misura di 2,9275 euro: lo stesso prezzo della precedente Opa obbligatoria.

AUTOREVOLI E INDIPENDENTI

Galassia Marzotto al galoppo in Borsa «Ok,comenel2005»

Tiscali, ai ferri corti Pompei e Soru Il motivo è il piano industriale 2006-2008 la cui presentazione continua a slittare. L’ad preme per nuove dismissioni mentre i rappresentanti del fondatore dell’Isp non vogliono BENEDETTA VITETTA

Primi dissidi all’ombra di Tiscali. Da un lato la proprietà, rappresentata dal fondatore dell’Isp sardo Renato Soru, dall’altra l’amministratore delegato, Tommaso Pompei. I contrasti nascono dal piano industriale 2006-2008 la cui presentazione, non è un caso, è slittata prima dalla primavera alla fine di maggio e ora a una data non meglio precisata entro giugno. Sensibilmente diverse sarebbero le visioni strategiche: se Pompei ritiene che il nuovo piano non possa che passare attraverso nuove dismissioni che portino un’iniezione di liquidità all’azienda di tlc per crescere e restare competitiva sul mercato, l’azionista di maggioranza la vede diversamente. Per esempio, il fondatore di Tiscali ritiene pericoloso ridurre ulteriormente il perimetro societario: nell’ultimo anno e mezzo le dismissioni di alcuni asset hanno fatto sì entrare in cassa oltre 400 milioni di euro, ma da Isp europeo Tiscali è diventata un’azienda attiva solo in quattro Paesi. L’azionista vorrebbe quindi che, anziché pensare a nuove cessioni, l’amministratore delegato si concentrasse su modi diversi per reperire le risorse. Spingendo magari verso il lancio di nuove offerte sul triple player a cominciare da Internet, telefonia e tv, stile all in one. Ma quali potrebbero essere le alienazioni che Pompei vor-

I due titoli della galassia Marzotto (Marzotto e Valentino Fashion Group) hanno fatto faville ieri a Piazza Affari. Marzotto ha guadagnato il 4,48 per cento (a 2,821 euro) e Valentino il 4,25 per cento (a 21.61 euro). Merito anche delle delle rassicuranti dichiarazioni di Matteo Marzotto, in un’intervista rilasciata a New York a Bloomberg News: «Nel 2006 resteremo forti e saremo in grado di ripetere i risultati dell’anno scorso. Lo sviluppo è sostenuto dall’apertura di nuovi negozi nei mercati emergenti e dall’espansione della gamma dei prodotti». La società ha in programma l’apertura di 15 nuovi outlet VALENTINO Quotazioni in euro 21,61 +4,25% entro la fine del 2006 in città come Bangkok e Kuala Lumpur; Marzotto ha anche confermato per Valentino il rispetto del budget e la volontà di raddoppiare le vendite nei prossimi tre anni, facendo leva anche sul lancio di prodotti a prezzi più accessibili e puntando su profumi e orologi. Marzotto ha infine aggiunto: «È importante credere nella società e investire. Non credo che, al momento, agli azionisti interessi fare acquisizioni». E a conferma della fiducia del management nelle società, dai filing model di Borsa italiana si apprende che proprio ieri, mentre i titoli delle due aziende erano in ascesa, l’ad di Marzotto, Stefano Sassi, e Luca Vianello di Valentino hanno acquistato piccole quantità di titoli. Sassi ha comprato azioni per un controvalore di 27mila M.T.P. euro e Vianello per un importo di 20.850 euro.

rebbe portare a termine? Il mercato, nelle scorse settimane, aveva scommesso sulla cessione della filiale britannica. Si era parlato di un interesse di Vodafone (peraltro smentito) ma anche di O2. Al momento, la controllata inglese - che vanta un milione di clienti - è la più redditizia per Tiscali visto che genera il 40% dei ricavi. Secondo le stime più recenti, il suo valore dovrebbe aggirarsi intorno a 300-400 milioni. Ma non è da escludere l’idea di cedere la controllata tedesca, quella che nel primo trimestre dell’anno ha visto calare del 16% i ricavi (19,1 milioni). Un problema per cui, come lo stesso direttore finanziario Massimo Cristofori aveva di recente dichiarato, «occorre trovare una soluzione. Forse un partner per affrontare la persistente situazione di guerra dei prezzi e di regole poco favorevoli agli operatori alternativi». E l’Italia? Qui il cda ha appena raggiunto un accordo con Silver Point Finance per l’incremento del finanziamento di 70 milioni, portando la linea complessiva a 220 milioni. Una mossa che ha spiazzato più d’uno perché la società da mesi stava negoziando con diversi istituti, tra cui Banca Intesa, mentre le condizioni del rifinanziamento e soprattutto le dimensioni suggeriscono più d’una curiosità: basti dire che il prestito rappresenta un quarto del fatturato e metà dell’ebitda annuale.

Tommaso Pompei

Imago

Matteo Marzotto: «È importante crederci e investire. Acquisizioni? È contro l’interesse degli azionisti»

TACCUINO DELL’INVESTITORE

POLTRONE

Aumenti di capitale

Euromobiliare De Gasperis in si rafforza a Est Fortis B. Italia

BANCA CARIGE

BANCA LOMBARDA

BPI

BANCA CR FIRENZE

Periodo

Controvalore

Caratteristiche

Entro giugno

200 mln

Emiss. di 76,94 mln di az. ord. (val. nom. 1 euro ) da offrire in opzione ai soci in rapporto di 1 az. ord. ogni 15 az. ord. e/o rnc e/o obblig. Emiss. di max 29,29 mln. di az. (val nom.1 euro) da offrire in opzione agli az. con rapp. di 1 nuova az. ogni 11 possedute. Il prezzo dovrà essere incluso tra il min. di 1 euro e il max di 12,636 euro Emiss. di max 105,7 mln di az. ord. dal val. nom. di 3 euro nel rapp. di 21 nuove az. ogni 100 az./obbl. conv. possedute. Il prz. di sott. è 6,8 euro. Emiss. di max 85,9 milioni di azioni da offrire in opzione ai soci in ragione di 1 nuova az. ogni 15 az. possedute al prz. di 1,75 euro di cui 1,15 come sovrapprezzo ( 0,60 il val. nominale) Emiss. di max 12 mln di az. ord. (val nom. 3 euro) da offrire in opz. ai soci con eventuale sovrapprezzo Emiss. di 4,17 mln di az. (1 nuova az. ogni 30 poss. e 1 az. ogni 5 nuove az. sott e tenute fino a nov. 06) al prezzo di 1,266 euro l’una Emiss. di nuove azioni a un prezzo minimo di 0,96 euro da offrire in opzione ai soci in rapporto di 16 az. ogni 25 possedute Aumento del cap. sociale in una o più tranche per max 110 mln di euro (comprensivo di eventuale sovrapprezzo) Emis. di 27 mln di az. a un prezzo di 2,55 euro (1,55 euro di sovrapprezzo) Emis. di 57,2 mln di az. (1 nuova az. ogni 5 poss. al prezzo di 1,4 euro) Emis. di max. 344,79 mln di az. ord. (val. nom. 0,26 euro) con sovrap. tra 0,09-0,13 euro da offrire ai soci in rapporto di 265 az. ogni 100 poss. Emis. tra 371 e 288 mln di az. da offrire agli az. ord e di risp al prezzo compreso tra 0,35-0,45 euro, oltre a 1 warrant ogni 5 az. Emis. di nuove azioni ordinarie da offrire in opzione agli azionisti

12.06 - 30.06 Negoziazione dei diritti di opzione. 12.06 - 23.06 Entro giugno

350 mln

719,4 mln

12.06 -29.06 Negoziazione dei diritti di opzione 12.06 - 22.06 -

150 mln

05.06 - 30.06 Negoz. diritti opz. 05.06 - 23.06 Entro settembre

5,0 mln

EUROTECH

Entro il 2006

Max 110 mln

GARBOLI

-

68,85 mln

IMMSI

-

80,08 mln

Entro giugno

max. 134,47 mln

CATTOLICA ASSICURAZIONI CHL CSP

RONCADIN

36 mln

15 mln

SMI

-

max 130 mln

VIAGGI DEL VENTAGLIO

-

max 80 mln

Diritti di opzione Ultimo prezzo Var. gg. Max ass. Min. ass.

CHL Axa

0,0353

-3,29%

Periodo

Prezzo

0,0585

0,028

Entro giugno Entro giugno Chiusa ieri Entro giugno -

Adesioni

1,15 euro 3,00 euro -

4.163 azioni su 3.258.667 azioni (*) Opa residuale

Ipo Periodo

API PIAGGIO VALUE PARTNERS

12.06 - 20.06 12.06 - 20.06

Range di prezzo Lotto min. Mercato - Segmento

5,25 - 7,25 3,40 - 4,50

Dati macro sotto i riflettori GIAPPONE GIAPPONE GIAPPONE GIAPPONE GIAPPONE GIAPPONE GIAPPONE GIAPPONE GIAPPONE GIAPPONE ITALIA ITALIA STATI UNITI

600 900

SieltecresceinItalia.Ilgruppodiinfrastruttureetecnologietelefoniche, controllato dalla famiglia Turrisi, ha acquistato da Siemens la filiale italiana Build and Service Engineering. Si tratta di un business con 80 risorse che si occupa di progettazione, acquisizione siti, installazione apparati e collaudo finale di strutture per le telecomunicazioni. A concorrere per il business tedesco, che annovera tra i propri clienti tutti le maggiori realtà italiane di tlc (Telecom, Vodafone, Wind, Tim, Fastweb e 3) sono stati diversi gruppi, tra cui il colosso Sirti. Sielte, con sede a Catania, fattura circa 200 milioni all’anno ed opera anche in Romania, Nigeria e Tunisia.

DIARIO

Continua il piano di rafforzamento e sviluppo di Fortis Private Banking in Italia che, sotto la guida del direttore generale Alain Hazan, è uno dei player più dinamici del settore. Lucio De Gasperis, è stato nominato responsabile delle gestioni patrimoniali della divisione di private banking di Fortis Bank Italia. De Gasperis ha iniziato la sua carriera professionale in Barclays Bank a Londra per poi diventare portfolio manager delle linee di gestione patrimoniali. Passato in Ubs è entrato poi in Hsbc come head of equity e membro dell’International Investment Committee di Ginevra. Fortis Bank è presente in Italia con una struttura di 250 dipendenti.

Clerical Medical potenzia l’Italia Clerical Medical, compagnia assicurativa britannica del ramo vita del Gruppo Hbos, ha potenziato il team italiano con la nomina di Umberto Venturini a direttore commerciale e di Roberto Filieri a responsabile operational department. Venturini, nuovo head of sales di Clerical Medical si occuperà degli aspetti commerciali nella gestione delle relazioni con i distributori italiani, del training pre e post vendita, delle iniziative di marketing. Filieri si occuperà della supervisione e del potenziamento delle aree di customer service, back office, finance, legal e tax e del supporto operativo allo sviluppo dei prodotti e degli accordi di distribuzione.

DELLE SOCIETÀ BANCA INTESA. Ha concluso ieri il programma di acquisto di azioni proprie per la successiva assegnazione gratuita ai dipendenti. Anche le società controllate del gruppo hanno fatto lo stesso.

BNP. Ha nominato Nicola D’Anselmo responsabile della sede di Milano e dell’Investment Banking per l’Italia.

BPU. Centrobanca ha perfezionato la cessione pro soluto di una terza tranche di crediti in sofferenza e incagli per un valore netto di bilancio di 54 milioni di euro a Deutsche Bank.

CAPITALIA. Fitch ha assegnato il rating di gestione fondi immobiliari Ream3+.

COFIDE. Lehman Brothers ha ridotto la partecipazione entro la soglia rilevante del 2 per cento della società, dal 2,287 del 23 maggio scorso.

CR LUCCA. Le assemblee straordinarie degli azionisti delle banche interessate hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Cr Pisa e Livorno in Cr Lucca.

CR RAVENNA. Ha acquistato, attraverso la finanziaria Sofibar, il 2 per cento della Cassa di Risparmio di Saluzzo. EURATEX. Michele Tronconi, vicepresidente vicario di Smi-Ati è stato nominato presidente dell’associazione europea degli imprenditori tessili. serie di filiali la società di lavoro interinale e proseguirà nei prossimi mesi con l’apertura anche in Germania e Paesi dell’Est Europa.

12.463.762

-

Banca Euromobiliare continua il piano di sviluppo con l’inserimento di Adriano Tartaglia e di Stelvio Farinella rispettivamente nelle sedi di Vicenza e Pordenone. Le nuove nomine si inseriscono nel piano di rafforzamento della rete in un’area geografica, il Nordest, dove Banca Euromobiliare ha una forte copertura territoriale in termini di filiali e centri finanziari. Adriano Tartaglia proviene da Credit Suisse dove ha svolto per 10 anni l’attività di promotore finanziario; Stelvio Farinella arriva da Banca Fideuram e in precedenza ha operato presso Banco Ambrosiano Veneto e Banca Cattolica del Veneto.

Sielte compra da Siemens la filiale italiana di ingegneria

GEVI. Sbarca in Polonia con una

Volumi gg.

Opa BNL Ord.* BNL Rnc * CICCOLELLA DATAMAT * ENERTAD PARTECIP. ITALIANE

Il nuovo trimestrale dell’industria dell’asset management

Mta Mtax - Star Fonte: Bnl

Ora Dato Periodo Stime Prec. 1:50 PIL 1˚ trim. % t/t 0,8 0,5 1:50 PIL 1˚ trim. % a/a 3,2 1,9 1:50 Deflatore del PIL 1˚ trim. % a/a -1,3 -1,3 1:50 ind. prezzi al consumo mag. % m/m 0,2 0,5 1:50 ind. prezzi al consumo mag. % a/a 2,8 2,5 1:50 Indice prezzi import mag. % m/m ... 0,8 1:50 Indice prezzi import mag. % a/a ... 14,9 1:50 Indice prezzi export mag. % m/m ... 0,7 1:50 Indice prezzi export mag. % a/a ... 4,0 7:00 Fiducia dei consumatori mag. indice 49,5 50,2 10:00 Prod. industriale dest. apr. % m/m 0,7 -0,1 10:00 Prod. industriale stag. apr. % a/a ... 6,8 20:00 Deficit pubblico mensile mag. mld $ -39,0 -35,8

LA GAIANA.Riassetto azionario fra i soci: Acosta detiene ora il 53,9 per cento e Steno Marcegaglia il 23,8 per cento.

SAT. Hera, Asm Brescia Enìa, Edison e la francese Veolia sono in gara per il 46,5 per cento della società che distribuisce gas, acqua e altri servizi in provincia di Modena.

TARGETTI. Il cda ha accolto le dimissioni del consigliere Giancarlo Lippi che ha lasciato la carica per ragioni personali.

TXT. Ha aperto una filiale commerciale negli Usa, diretta dal vice presidente Stefano Lena, per seguire i clienti ed espandere la propria attività di business.

UNILAND. Cederà azioni della società agli attuali proprietari degli immobili nell’ambito delle operazioni che hanno come oggetto l’acquisto di un terreno edificabile a Castelfranco (Modena) e alle porte di Ravenna.

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FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

«Essenziale quotare Borsa spa e andare a nozze con Chicago»

L’Eni riparte da Est per andare a caccia del petrolio pesante

Pinardi, docente alla Bocconi, boccia l’ipotesi di alleanza tra Euronext e Piazza Affari: «Una scelta perdente. Le banche azioniste si sveglino: anche all’Est c’è fermento»

CARIS VANGHETTI

«Una scelta non convincente, se non addirittura perdente». Per Carlo Maria Pinardi, docente di finanza aziendale presso l’Università Bocconi, l’ipotesi di integrazione tra la Borsa italiana ed Euronext è un errore colossale. Anzi un doppio errore. «Avremmo un ruolo assolutamente marginale», prevede. È una bocciatura senza appello quella che arriva dal professore bocconiano: «Da un lato non si capisce che tipo di interesse strategico abbiamo nel sederci a una mensa dove si sa già che si prenderanno solo briciole - attacca - e dall’altro nessuno ha ancora spiegato qual è la convenienza nell’aggregarsi con strutture molto meno efficienti della nostra». La strada per il futuro va cercata altrove, sostiene Pinardi, senza dimenticare che «la quotazione della Borsa è assolutamente essenziale non per arricchire gli attuali azionisti ma per mettersi in condizione di reperire le risorse per crescere». Professore, non è un po’ tardi per suonare la riscossa? Ovvio che Borsa Italiana è troppo piccola per stare da sola. Deve per forza aggregarsi, ma stavolta Parigi non vale la messa. Meglio cercare altrove, facendo uno sforzo di visione strategica. In che direzione? Vorrei fare una premessa. I dati di un recentissimo working paper della Commissione europea (Competition in Eu securities trading e post-trading, maggio 2004, ndr) ci

Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana

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LORENZO DILENA

dicono che Borsa italiana è tra i più efficienti listini europei, con posizioni di assoluta leadership nel clearing. Può fare un esempio? Il costo totale delle negoziazioni (misurato in percentuale sui volumi) è un quinto della Deutsche Boerse e un terzo, sottolineo un terzo, di quello medio di Euronext. A che pro allearsi con competitor meno efficienti? Che vantaggio porta agli utenti? Forse è un matrimonio di necessità, non è che siano rimasti molti single sulla piazza. Se il Nasdaq punta su Londra e

il Nyse su Euronext, dubito che il mercato dei derivati più grande del mondo, cioè il Chicago mercantile exchange, se ne stia con le mani in mano. Questo listino è un candidato perfetto: un’eventuale integrazione non porrebbe problemi visto che è privo del segmento cash, presente invece in Borsa Italiana. E poi ci sono le Borse dell’Est Europa, oggi piccole ma in prospettiva molto interessanti e per nulla affascinate dall’enfasi dirigista che circola dalle parti dell’Euronext. Le banche italiane sono ben radicate nei mercati finanziari dell’Est.

Api spalleggia Erg su Tamoil e prepara centrali da 600 mgw LUCA TESTONI

«Non escludiamo di poter rientrare in gioco per Tamoil, magari rilevando asset dal vincitore della gara. Sperando che sia Erg». Umberto Scarimboli, amministratore delegato di Api, nel giorno di presentazione dell’Ipo alla comunità finanziaria tira la volata al gruppo genovese della famiglia Garrone. Del resto «eravamo entrati in gara per Tamoil, poi abbiamo lasciato per seguire la quotazione. Ma ci sono parti della rete e impianti di raffinazione che potremmo giudicare interessanti». Insomma, Erg (che qualche settimana fa aveva fatto qualche avance a Saras) trova un inaspettato possibile alleato nella società petrolifera portata in Borsa dal presidente, Aldo Brachetti Peretti che si è detto «emozionato ma anche preoccupato per il pessimo recente esordio sul listino di una società simile alla nostra (Saras, ndr)». L’operazione prevede un aumento di capitale da 28,5 milioni di titoli e la cessione di 25,5 milioni di azioni (più 6 di eventuale greenshoe) da parte delle due

società di famiglia Api Holding e Fin.Bra (che al termine si troveranno col 40 e 25% del capitale). Ai Brachetti-Peretti andranno al massimo 228 milioni di euro, mentre la società, al netto delle commissioni, raccoglierà tra 145,1 e 200 milioni (il prez-

All’esordio nella comunità finanziaria l’ad Scarimboli si dice «interessato ad asset del gruppo libico». I due nuovi impianti elettrici saranno attivi entro il 2009-2010 zo è compreso tra 5,25 e 7,25 euro) destinati «a riequilibrare - si legge nel prospetto - la struttura finanziaria, prima di tutto i debiti a breve». Il rapporto debito netto su enterprise value è salito al 68% dopo l’acquisizione di Ip e del 100% di Api Energia nel 2005. «L’obiettivo - ha ripreso

Bioxell va in Borsa ma snobba Milano La biotech, nata nel 2002 come spin-off di Roche, ha scelto Zurigo. Debutto il 22 Sarà la Borsa di Zurigo ad accogliere il primo collocamento pubblico di Bioxell, una delle poche biotech italiane che può competere ad armi pari con le big straniere. Nata a due passi da Milano in un laboratorio di ricerca della società farmaceutica svizzera Roche (da cui nel 2002 si è staccata per spin off), Bioxell venderà sul mercato 1,77 milioni di azioni, in una forchetta di prezzo compresa tra 44 e 48 franchi svizzeri. L’obiettivo è di raccogliere fino a 85 milioni di franchi (54,5 milioni di euro), risorse che serviranno unicamente a finanziare le nuove tappe della ricerca. Le sottoscrizioni sono partite ieri e secondo i programmi il debutto dovrebbe avvenire il 22 giugno. Per evitare che gli attuali azionisti (tra cui spiccano Roche, con l’11% e BbBiotech con il 9,1%) vedano la loro quota diluita, il leading coordinator Credit Suis-

se ha costruito un’offerta pubblica in veste di aumento di capitale. Quando la sottoscrizione sarà completata, il capitale di Bioxell sarà aumentato del 31% (per 1.773.100 titoli). L’Ipo è riservata agli investitori svizzeri, anche se Credit Suisse ha previsto private placement per investitori istituzionali stranieri. Non è escluso che in questa tranche possano entrare anche banche o fondi italiani. A oggi, nel libro soci di Bioxell, oltre a Roche e BbBiotech compaiono diversi fondi internazionali specializzati nel settore biomedico tra i quali Mpm Capital, Index Ventures, Life Sciences Partners, Alpinvest Partners, Tvm Capital e Finlombarda. Bioxell, guidata dal manager e ricercatore Francesco Sinigaglia, si dedica allo sviluppo di farmaci pe rmalattie urologiche e infiammatorie croniche. Due prodotti sono in fase M.R. II avanzata.

Scarimboli - è ritornare al 30-40%». Solo il 25% dell’Opvs andrà al retail e parte di questa quota sarà destinata (garantendo il lotto minimo maggiorato di 6mila azioni) ai retisti qualificati (proprietari di oltre 5 distributori), mentre ai gestori è riservato il solo lotto minimo (600 azioni). «Sul fronte operativo, il 15 giugno - ha proseguito l’amministratore delegato - sarà avviata la fase di permitting per la realizzazione di due nuove centrali da 600 megawatt con cui coprire l’intero fabbisogno delle marche». In questo modo, il manager ha confermato quanto anticipato un paio di mesi da B&F. L’investimento (si consideri che una centrale da 800 mgw richiede 400 milioni) «in ogni caso non partirà prima del prossimo anno». Salirà dunque il peso dell’elettricità nei conti del gruppo. Nel 2005 le attività power hanno contribuito per il 47% all’ebitda, contro il 30% della distribuzione di petroli e benzine e il 23% della raffinazione. Un mix che pone l’azienda al riparo dalla volatilità dei margini di raffinazione.

La pharma Bioton fa shopping a Salerno Sodalizio italo-polacco in campo farmaceutico. La biotech polacca Bioton comprerà per circa 17 milioni di euro la salernitana Fisiopharma. «Si tratta di uno scambio azionario - sottolinea Sergio Tripodi, il responsabile di Pharmatex Italia, controllante amministrativa di Fisiopharma Con questa operazione entreremo nel capitale di Bioton con una quota di circa il 10%». Per il piccolo gruppo campano, specializzato in prodotti antibiotici e farmaci iniettabili, è un’occasione d’oro. «L’unione con Bioton porterà il nostro fatturato da 15 a 30 milioni in tre anni». Bioton è fortissima nella produzione e distribuzione di insulina in Cina, India e Russia, tre mercati che a differenza di Europa e Stati Uniti, ormai saturi, hanno notevoli margini di crescita. Negli ultimi dodici mesi Bioton, quotata sulla Borsa di Varsavia, ha guadaM.R. gnato il 544%.

E la quotazione della Borsa? La quotazione è assolutamente essenziale per crescere. Per federare, Borsa Italiana deve mettersi in condizione di potere reperire le risorse sul mercato, anche tramite offerte di scambio. Ma chi può guidare questo processo? Le principali banche italiane detengono circa la metà del capitale della Borsa. Manager come Modiano, Passera e Profumo dovrebbero prendere un po’ di coraggio ed elaborare una strategia comune per supportare Capuano (ad di Borsa Italiana, ndr).

può essere sfruttata immediatamente, poiché richiede la costruUn business che vale più dell’ac- zione degli impianti e richiede la cordo coi russi di Gazprom. Si disponibilità in loco di grandi chiama Est, che sta per Eni slur- quantità di gas per il processo di ry technology, e permetterà al Ca- raffinazione. Ma il suo peso sarà ne a sei zampe di estrarre petro- sicuramente determinante nelle lio dove fino a oggi non sarebbe prossime mosse dell’Eni sui merconveniente farlo. Le potenziali- cati internazionali. Solamente in tà sono enormi. Basti pensare Canada e in Venezuela ogni giorche oltre un quarto delle riserve no vengono prodotti 2 milioni di mondiali sono costituite da greg- barili di non conventional oil. Nelgio non convenzionale come l’ori- lo stato di Alberta ci sono 10 conmulsion, l’olio combustibile, le oil cessioni in cerca di un pretendensands e il coke. Tipologie che non te sotto le quali si stima ci possasono considerate un buon affare. no essere circa 175 miliardi di barili di idrocarbuI cosiddetti greggi pesanti hanno Esperimenti pilota ri pesanti. In Venezuela il 10% poco mercato a per la tecnologia della produziocausa degli altisnazionale atsimi costi di raffiche permette di ne tualmente divennazione. In molestrarre il greggio ta coke che poi ti casi le compaessere gnie preferisconon convenzionale deve smaltito, menno non estrarli, quando è imposa costi contenuti tre con l’uso dell’Est potrebbe sibile non farlo Le potenzialità essere trasfor(poiché accanto c’è il greggio miin Russia, Canada mato in petrolio di buona qualigliore) questi prodotti vengo- e Usa sono enormi tà. In Russia, dove la qualità del no addirittura rimessi sotto terra. Non sarà più petrolio è particolarmente scacosì con l’Est. La tecnologia ap- dente, l’introduzione della tecnopena messa a punto dall’Eni ren- logia targata Eni potrebbe portade possibile ed economicamente re alla produzione di benzina e valida (con prezzi del greggio su- diesel senza la necessità di traperiori ai 30 dollari al barile) la sportare il petrolio per la raffiraffinazione degli idrocarburi pe- nanzione in località lontane per santi con un costo di circa 3 dolla- poi riportarlo in dietro per gli usi ri per barile. Il primo impianto pi- finali. Attualmente le riserve lota è stato appena completato a non convenzionali non sono riTaranto e ha comportato un inve- portate nei bilanci delle società stimento di 120 milioni mentre petrolifere, ma se l’Est dovesse un secondo è in costruzione vici- dare i risultati sperati, è facile imno a Milano, con un costo per il maginare che si aprirà una corsa Cane a sei zampe di 500 milioni. serrata ai giacimenti di idrocarL’Est non è una tecnologia che buri pesanti.


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FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

si aggrega? Cattolica, Reggia cerca un asse «Intesa Bene, ma Agricole con gli spagnoli della Mapfre non vuole diluirsi» Una sponda spagnola per frenare la fusione-spezzatino di Cattolica con il Banco Popolare di Verona e Novara. Sarebbe questa, secondo quanto riferiscono fonti finanziarie, la mossa a cui sta lavorando l’amministratore delegato della compagnia, Ezio Paolo Reggia, per sciogliere il rebus della crescita senza compromettere l’integrità del gruppo assicurativo veronese. Il potenziale alleato si chiama Mapfre Mutualidad e detiene già, come si ricava dal libro soci relativo all’ultima assemblea, il 2,18% del capitale di Cattolica. L’obiettivo, riferiscono le stesse fonti, sarebbe portare i partner iberici (numero uno delle polizze in Spagna con 9 miliardi di ricavi nel 2005) fino al 10% approfittando dell’aumento di capitale da 36 milioni deliberato dai soci a maggio. Il rafforzamento dell’asse con Mapfre servirebbe ad affrontare la crescita nei mercati europei: già nel 2005 lo stesso Reggia aveva annunciato che «laddove si presentassero opportunità di crescita di grandi dimensioni, potremmo coglierle insieme». Ma soprattutto rappresenterebbe un’alternativa alle noz-

Per evitare la fusione-spezzatino con la Verona-Novara e crescere all’estero il manager si appoggia ai soci iberici che dovrebbero salire dal 2,18 al 10% Ezio Paolo Reggia

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CAMILLA CONTI

ze con Bpvn, malviste da una parte dei soci della compagnia che rifiutano la scomparsa di Cattolica come entità autonoma e indipendente. Per evitare l’empasse negli ambienti veronesi si era dunque fatta strada un’altra soluzione: una sorta di break-up della società, con la vendita (o il conferimento) del ramo Vita al Banco e il mantenimento degli altri rami sotto l’insegna della Cattolica che così conserverebbe le partnership con altri soggetti bancari costruite in questi anni. In particolare quella con Banca Lombarda, rinnovata fino al 2010, che nel 2005 ha generato una raccolta di 1,6 miliardi e vale circa un terzo dei ricavi di Cattolica nel Vita come la joint venture con il Banco di Verona e Novara che scade a fine anno. Con la Lombarda è in cantiere anche un accordo bancassicurativo nel ramo danni, progetto che potrebbe essere rallentato da un eventuale matrimonio fra veronesi. Per uscire dallo stallo, Reggia sarebbe dunque pronto a giocare la carta spagnola. Restano da capire i tempi, le reazioni degli altri soci e quelle delle istituzioni cittadine, accese sostenitrici del polo finanziario all’ombra dell’Arena.

Georges Pauget, amministratore delegato del gruppo francese, precisa: «Disponiamo di risorse per fronteggiare ogni evenienza Bankitalia sa che questa quota è strategica» CHEO CONDINA

«In caso di un’aggregazione bancaria italiana, il Credit Agricole non intende diluire la propria partecipazione in Intesa». A ribadirlo è nientemeno che Georges Pauget, amministratore delegato del colosso francese, nel corso di un incontro con gli investitori organizzato da Goldman Sachs a Barcellona mercoledì 7 giugno. Le parole di Pauget, arrivate una settimana dopo il nuovo impulso fornito al risiko bancario italiano dal governatore Mario Draghi, suonano come un monito a Banca Intesa. L’Agricole è primo azionista dell’istituto guidato da Corrado Passera col 17,7% e in base al patto di sindacato ha il veto su qualsiasi operazione straordinaria, quale sarebbe appunto un’aggregazione in larga scala. Non è un caso che lo scorso febbraio, quando sembrava prendere corpo l’ipotesi di un merger Intesa-Capitalia, la banca francese - pur dichiarandosi pronta a sostenere

un’eventuale operazione di crescita esterna - intervenne per ribadire l’imprescindibilità del proprio assenso preventivo. Oggi che il risiko è tornato a scaldarsi, l’Agricole è sceso nuovamente in campo per ribadire - a scanso di equivoci - che non ha alcuna intenzione di diluirsi in Intesa. Anzi, «ha risorse per fare fronte a qualsiasi evenienza», ha aggiunto Pauget. Dichiarazioni che fanno il paio con quelle del presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, che martedì 6 giugno aveva sottolineato come tutti i soci, tra cui Generali e Agricole, volessero «un merger finalizzato alla crescita per Intesa». Anche se diversamente da quanto annunciato da Guzzetti, l’Agricole non intende mollare di un millimetro la presa sull’istituto presieduto da Giovanni Bazoli. «La Banca d’Italia sa bene che la nostra partecipazione in Banca Intesa risale a 15 anni fa e che siamo stati sempre presenti, anche in circostanze difficili», ha concluso Pauget.

Lonza quoterà i polimeri italiani In settimana le offerte per Emap Polynt scalda i motori per lo Star Siglato ieri l’accordo sindacale Il gruppo Lonza, specializzato in prodotti chimici per l’industria farmaceutica, intende quotare in Borsa l’unità italiana. Lo ha annunciato ieri la società, con quartier generale a Basilea, in Svizzera, spiegando di aver già inviato le richieste a Consob e Borsa italiana e che il via libera dovrebbe arrivare nel terzo trimestre dell’anno. L’obiettivo è il segmento Star. Il ramo italiano è impegnato soprattutto nella ricerca e produzione di polimeri e in vista della quotazione verrà rinominato Polynt. La produzione

si concentra in cinque stabilimenti (il principale a Scanzorosciate, in provincia di Bergamo) e occupa 913 dipendenti sui 6.300 totali. Non sono stati resi noti i dettagli finanziari dell’operazione né la quota di flottante ma, secondo uno studio del Credit Agricole, Polynt potrebbe valere tra 400 e 500 milioni di franchi svizzeri (260-320 milioni di euro). La quotazione è legata alla necessità del gruppo di diluire il peso finanziario del comparto dei polimeri, colpito negli ultimi mesi da forti rincari delle mate-

Magiste, anche dopo il concordato Ricucci potrebbe essere indagato per bancarotta

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Subito dopo che il tribunale fallimentare avrà vagliato la proposta di concordato per la Magiste, accogliendola o dando il via libera alla procedura di fallimento, la procura potrebbe indagare Stefano Ricucci per il reato di bancarotta per distrazione. Si tratterebbe di un passaggio automatico che fa riferimento anche ad alcuni recenti pronunciamenti della Cassazione. Il primo passo per i pm, Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli, sarà comunque quello di valutare il piano di concordato che dovrà essere depositato al tribunale fallimentare. Simultaneamente il magistrato incaricato per gli affari civili della procura, il pm Salvatore Vitello, chiederà un parere agli inquirenti responsabili dell’inchiesta che coinvolge in prima persona Ricucci. Qualsiasi cosa decideranno Cascini e Sabelli, il tribunale dovrà istruire la procedura. Al termine della quale Ricucci sarà indagato anche per bancarotta oltre che per aggiotaggio informativo. Inoltre, sugli stessi movimenti finanziari della Magiste è attiva una consulenza disposta dai pm ed è possibile che Stefano Ricucci vengano accertati episodi di falso in bilancio.

Beni Stabili, semaforo verde all’aumento di capitale Dall’assemblea straordinaria di Beni Stabili di ieri è arrivato l’ok per la delega. Il cda ha ottenuto la facoltà di aumentare il capitale sociale fino a un ammontare nominale massimo di 150 milioni di euro entro un periodo di cinque anni. Sempre ieri la società ha firmato un contratto preliminare per l’acquisto di un complesso immobiliare (circa 6mila metri quadri coperti) al prezzo di 49,5 milioni di euro; l’edificio, ubicato in Galleria del Corso a Milano, sarà destinato a uso commerciale. Beni Stabili fa sapere che l’operazione «sarà finanziata con liquidità e linee di credito a disposizione del gruppo». Il closing del contratto è previsto entro la fine di giugno.

Engineering ha incorporato Neta e Eman software Engineering diventa più snella. L’assemblea straordinaria del gruppo informatico ha approvato la fusione per incorporazione delle controllate Neta ed Eman Software. La fusione non comporterà la definizione di concambi azionari perchè le due società sono controllate al 100% da Engineering. Il progetto era stato rimandato lo scorso dicembre per motivazioni tecniche. Con l’operazione il management conta di trarre sinergie derivanti dalla concentrazione del business in un unico complesso produttivo. Ieri a Piazza Affari il titolo ha terminato in rialzo di oltre il 7 percento arrivando a quota 29,90 euro.

Coin, nel primo trimestre vendite per 240,6 milioni Primo trimestre del 2006 in leggera ripresa per il gruppo Coin, che ha realizzato vendite nette consolidate per 240,6 milioni, in crescita dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2005. Il gruppo veneto ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un risultato prima delle imposte positivo per 100mila euro, in miglioramento rispetto alla perdita di 900mila euro del primo trimestre dell’anno scorso. Il margine operativo lordo è pari a 14,7 milioni (6,1 per cento sulle vendite), in miglioramento (più 11,3 per cento) rispetto all’anno scorso. L’indebitamento a fine aprile 2006 è pari a 337,9 milioni con un miglioramento di 12 milioni rispetto ad aprile 2005.

rie prime. Lo stesso ceo, Stefan Borgas, aveva annunciato la volontà di procedere con una vendita o uno spin-off del segmento. «Ma probabilmente i soggetti interessati all’acquisto non erano disposti a pagare quanto richiesto dal management», ha commentato ieri Alexandre Pasini, analista che segue il gruppo per la private bank svizzera Lombard Odier Darier Hentsch. Il gruppo Lonza, nel 2005, ha generato ricavi per 2,03 miliardi di euro. Il global coordinator dell’Ipo dovrebbe essere Mediobanca. A.L.

Le offerte vincolanti per Emap France dovrebbero essere presentate entro giovedì prossimo. Ma il condizionale è d’obbligo: i pretendenti potrebbero infatti chiedere più tempo per analizzare il dossier. Anche perché ieri a Parigi è stato firmato con i sindacati l’accordo relativo alle garanzie chieste dai 1.350 dipendenti che sarà parte integrante dell’atto di vendita. Come anticipato da F&M di giovedì 8 giugno, i contrasti con le parti sociali avevano fatto slittare il termine per il

deposito delle offerte vincolanti. Ora l’intesa con i dipendenti rischia di far lievitare il prezzo, già salato, di Emap. In più, secondo quanto riportato dal quotidiano Les Echos, all’allungamento dei termini dell’offerta avrebbero contribuito anche l’indecisione dei fondi Carlyle e Apax e la delusione per le offerte italiane di RcsMedia e Mondadori che non supererebbero i 570 milioni. Le due case editrici non sarebbero disponibili a «strapagare un portafoglio di 43 titoli, la cui redditività è in

calo». In questo scenario difficile, Mondadori avrebbe comunque conservato la pole position, anche per via di una certa affinità in termini di portafoglio. Di certo RcsMedia sarà della partita. E c’è anche la possibilità di un ritorno sulla scena della Prisma Press del gruppo Bertelsmann. Ma la richiesta di Emap per le attività francesi è alta: gli inglesi hanno investito nel gruppo di stampa periodica circa 600 milioni. E non sembrano disposti a scendere F.C. sotto questa cifra.


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FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

MacignoAuthoritysuAutostrade «Adeguate i contributi allo Stato» La vigilanza sui lavori pubblici punta il dito sulle percentuali irrisorie versate dal gruppo nelle casse del Tesoro e accende un faro «sull’indebito arricchimento della concessionaria» FRANCESCO NATI

AUTOSTRADE 24,5

Quotazioni in euro

24,0 23,5 23,0 22,5 22,0 21,5 21,0 20,5

MAR

APR

Marka

Un’altra tegola fa traballare l’operazione Autostrade-Abertis. Il nuovo atto d’accusa arriva dall’Authority sui Lavori pubblici, che proprio ieri ha inviato al governo e alle Camere i risultati dell’indagine sul rispetto della Convenzione stipulata tra l’Anas e la società di Ponzano Veneto. Il documento, messo a punto dagli ispettori dell’ente guidato da Alfonso Maria Rossi Brigante, punta l’indice sui mancati investimenti della concessionaria («2,2 miliardi contro i 4,1 previsti per il periodo 1997-2005») e sulle responsabilità dell’Anas, che non avrebbe esercitato «l’attività di stimolo e controllo» sul piano di investimenti «anche perché non in possesso di adeguati strumenti sanzionatori». Ma il vero colpo di frusta, che potrebbe avere dure ripercussioni sulla fusione italo-spagnola, è contenuto nel profilo della nuova Convenzione ridisegnata dall’Authority. Occorre «riesaminare l’attuale congruità delle percentuali pressoché irrisorie - si legge tra le indicazioni del dossier - che la concessionaria è tenuta a corrispondere allo Stato sui pedaggi autostradali (1%), sui proventi della subconcessione a terzi del suolo demaniale e sulla pubblicità (2%)». Una questione tutt’altro che trascurabile, perché potrebbe avere un immediato impatto sul titolo di Autostrade. Ma soprattutto mette a dura prova la delicata architettura dell’operazione, incidendo sui margini di redditività della nuova società. Insomma, sembra improbabile che i vertici di Abertis decidano di concludere un affare da 25 miliardi senza precise garanzie sui profitti. Le nuove regole indicate dalla Vigilanza sui Lavori pubblici rilanciano anche il ruolo dell’Anas, prevedendo «un sistema graduale di misure sanzionatorie che permettano forme più stringenti di controllo sui singoli investimenti». Tra gli altri punti, anche una rivisitazione della vigente formula di determinazione dei pedaggi e la precisazione che «l’obbligo di comuni-

MAG

care le variazioni del capitale azionario superiori al 2% sia legato alla holding» e non ad Autostrade per l’Italia. Paletti che, a detta dell’Authority, «possono diventare armi nell’ambito del tavolo di rinegoziazione che si sta aprendo». Anche perché gli ispettori di Rossi Brigante hanno acceso un faro soprattutto sulle responsabilità della famiglia Benetton. Uno dei quesiti al centro della relazione è «se la tardiva realizzazione degli investimenti previsti abbia determinato un indebito arricchimento della concessionaria». Immediata la replica di Autostrade: «L’Anas ha svolto una costante vigilanza sullo stato dei lavori, dando atto che i ritardi maturati, tutti sostanzialmente riferiti alla cosiddetta Variante di Valico e causati da vincoli esterni che pertanto non possono essere imputati alla concessionaria». Inoltre, «i ritardi hanno semmai comportato maggiori costi per circa 1,6 miliardi». Infine «si ricorda che, nello stesso periodo, le tariffe sono aumentate del 18,6%, a fronte di un’inflazione cresciuta del 19,7%».

Ddl energia, passa la versione soft Ok a tetti antitrust e Iva sterilizzata Bersani deve scegliere una testo edulcorato per avere il consenso dei colleghi di governo. La vera partita si giocherà sui decreti delegati Il Consiglio dei ministri di ieri ha dato il via libera al ddl energia, ma il provvedimento è molto diverso dalla bozza Bersani. L’unica aggiunta rilevante è la sterilizzazione, a partire dal primo gennaio 2007, dell’incidenza dell’Iva sulla fiscalità energetica. Per favorire la realizzazione di nuove infrastrutture energetiche il ddl dice che «il maggior gettito fiscale derivante dallo scarto tra le previsione del Dpef e le variazione dei prezzi petroliferi può essere destinato a un fondo ad hoc usato per incentivare l’insediamento sul

Benetton in pista a Borgo Panigale

territorio di infrastrutture energetiche che i comuni possono destinare anche alla riduzione dei costi delle forniture per usi civili». Restano i «limiti alla partecipazione azionaria o forme di separazione proprietaria tra le attività di trasmissione di elettricità, trasporto e stoccaggio di gas e la produzione». Confermate le scelte sulla «riformulazione dei tetti antitrust all’import di gas dall’estero e le aggregazioni territoriale tra le società di distribuzione». Particolare attenzione alle fonti rinnovabili e all’efficienza energe-

tica la cui realizzazione è però completamente demandata ai decreti delegati, compresa la parte relativa alla ridefinizione del sistema fiscale sugli autoveicoli. Per quanto riguarda l’Autorità per l’Energia, il numero di componenti torna a tre e le viene affidata la competenza sull’import elettrico. Intanto ieri il presidente della Sardegna, Renato Soru, ha detto che la sua Regione potrebbe diventare una zona dove sperimentare meccanismi per la formazione del prezzo dell’energia svincolati da quelli del Continente.

Prima verifica D

opo il caso Menapace, scippata della presidenza della Commisisone Difesa al Senato, Rifondazione aveva già chiesto una verifica di maggioranza, prim’ancora che ieri il governo terminasse la procedura di atribuzione delle deleghe. Così il presidente del Consiglio ci ha dovuto mettere una pezza, allargando ulteriormente il governo a tre nuovi sottosegretari, cosa che ha consentito al sottosegretario alla presidenza Enrico Letta di dichiarare chiusa la «fase di abbrivio» di un governo definito «completamente operativo». Ma non sembra affatto così. Ieri per esempio Tommaso Padoa-Schioppa, pregato da Prodi di limitare le sue esternazioni in modo da non aggiungere polvere al caso creato dall’intervista a ruota libera del premier a Die Zeit, ha rilasciato un’intervista al Sole 24 ore tanto lunga quanto prudentissima, in cui nessun nuovo provvedimento viene anticipato per il raggiungimento degli obiettivi impegnativi disegnati dalla due diligence. Ciò ha contribuito a che il segretario di Rifondazione, Franco Giordano, potesse esprimere un sì ancora tutto di massima alla prossima manovra correttiva, «a patto che non si discosti dal programma concordato di governo» - il che per Rifondazione significa nuove tasse «redistributive». Ma al contempo il sottosegretario Alfonso Gianni già minacciava le dimissioni, per nulla convinto dalle pur caute aperture alle liberalizzazioni fatte dal ministro. E nel frattempo per Confindustria il presidente dei giovani imprenditori, Matteo Colaninno, già ieri implicitamente polemizzava col governo, chiedendo che il promesso taglio al cuneso fiscale venga riservato a tutte le imprese senza distinzioni. Nell’intervista al Sole, al contrario, una delle poche cose anticipate con chiarezza dal ministro - fors’anche per contenere la copertura finanziaria integrale del taglio dei cinque punti, pari più o meno a 10 miliardi - è che il governo pensa a riduzioni non per tutte le aziende, ma solo per quelle «pronte a crescere»: il che apre il problema di come definire la griglia, di un taglio che aiuterebbe alcuni per punire altri. Confindu-

stria non lo accetterebbe. Ancor meno le altre associazioni d’impresa, come Confcommercio. Per Prodi si è anche aperto un diverso fronte, quello della dialettica tra laici e cattolici sui temi bioetici, del tutto irrisolto dalla nomina di Giuliano Amato a coordinatore di una commissione ad hoc. L’affidamento congiunto alle ministre Pollastrini e Bindi del delicato nodo delle unioni civili (evitando, come nel programma, la rovente e divisiva parola «pacs») tenta di unire in termini di sensibilità ideali e proposte concrete ciò che finora è sembrato volersi dividere.

I

l ministro dell’Economia ieri ha segnato però un punto decisamente a suo favore. Non ha solo ottenuto il via libera all’atto congiunto che eserciterà di concerto con Palazzo Chiugi, volto a contenere del 10% le spese dei ministeri. Ha risolto a modo suo la questione pendente del sottosegretario incaricato di seguire direttamente la finanziaria in Parlamento. Padoa-Schioppa non ha voluto altre presenze ingombranti di partito, dopo i tanti tagli alle proprie competenze ministeriali già subiti, con la rinucia al Cipe passato a Palazzo Chigi, alle politiche di coesione tasferite a Bersani, al Fisco restituito a Visco, e di fatto al controllo sulle società partecipate, visto che il sottosegretario Tononi- ex Goldman Sachs - risponde direttamente a Enrico Letta e a Palazzo Chigi. Padoa-Schioppa ha così ottenuto un sottosegretario alla finaziaria di propria personale fiducia, talchè si è giunti alla nomina a sorpresa di un nuovo professore della squadra della voce.info, Nicola Sartor. Per i viceministri Sergio D’Antoni allo Sviluppo Economico e Angelo Capodicasa alle Infrastrutture, il problema delle deleghe ancora non è sciolto. Ma il vero problema è che da Palazzo Chigi e da via XX settembre ieri non è uscita alcuna smentita del preannuncio di stangata fiscale che ieri abbiamo anticipato, a cominciare da una massiccia rivalutazione degli estimi catastali. Una vera e propria patrimoniale di massa, di pronto incasso: altro che lotta all’evasione fiscale.

Sulla Finanziaria vince Tps: entra Sartor Federalismo fiscale, Giarda commissario

Il bis della strategia AdF: subito il 5%, poi Il ministro dell’Economia rinuncia al Cipe e ottiene il tecnico di fiducia per la manovra puntare alla gestione. Con l’aiuto di Cofferati Ma i sottosegretari non finiscono mai: Gentile va ai Trasporti e Mongiello all’Agricoltura BENEDETTA VITETTA

Piero Giarda

56/2000. Ma anche per il viceministro Vincenzo Visco la scelta di Giarda sarebbe un brutto colpo: l’Alta commissione lo scipperebbe, di fatto, di uno dei temi a lui più cari. Anche perché, pur essendo formalmente incardinata presso il ministero dell’Economia, avrebbe un forte coordinamento con il dipartimento degli Affari regionali. Il Consiglio dei ministri ha nominato altri due sottosegretari, Raffaele Gentile (Rnp) ai Trasporti e Gianni Mongiello (oggi Udeur, nella scorsa legislatura deputato Udc) all’Agricoltura. Il governo ha anche approvato il maxiemendamento sullo spacchettamento dei ministeri (rinviando però il nodo Trasporti-Infrastrutture), con l’attribuzione del Cipe a Palazzo Chigi; della previdenza al ricostituito ministero del Lavoro e Previdenza sociale; dell’assistenza alla Solidarietà sociale.

Finanziaria e federalismo fiscale: Padoa Schioppa marca il (restante) territorio e piazza uomini fidati su due dossier fondamentali per la politica economica del governo. Dopo settimane di discussioni, il ministro dell’Economia ha ottenuto che a seguire in Parlamento la legge Finanziaria non sia un politico. Passato il principio, l’ex componente del board della Bce ha avuto vita facile a far cadere la scelta su Nicola Sartor, economista con un lungo passato in Bankitalia, nominato ieri sesto sottosegretario all’Economia. Ma il titolare di Via XX Settembre ha pronta un’altra proposta per sbloccare finalmente il federalismo fiscale. L’idea è quella di far risorgere l’Alta commissione voluta nella scorsa legislatura dal ministro Tremonti (e allora

presieduta da Giuseppe Vitaletti), affidandola a Piero Giarda. Il professore milanese, da quattro mesi presidente della Banca popolare italiana, è uno dei massimi conoscitori del federalismo fiscale: ha visto nascere, come sottosegretario al Tesoro nei go-

verni Prodi, D’Alema e Amato, il decreto legislativo 56/2000. Le Regioni non saranno entusiaste della scelta, ricordando che Giarda ha definito «orrendo» (F&M del 18 novembre 2005) l’accordo della scorsa estate tra i governatori, per modificare il

Enel sbarca in Brasile Acquisite società idro

Spiagge liguri inventario della Regione

Finlombarda, al via 20 progetti Euromed

Enel si rafforza in Brasile. Ieri il gruppo elettrico ha reso noto di avere acquisito per 155 milioni di euro undici società del gruppo brasiliano Rede Empresas de Energia Electrica, che sono titolari di concessioni per 22 impianti idroelettrici. Da questi asset, Enel si attende un contributo annuo pari a circa 30 milioni in termini di ebitda. Il perfezionamento dell’operazione è soggetto ad alcune condizioni sospensive, tra cui l’approvazione dell’Autorità brasiliana per l’energia elettrica. Intanto il numero uno dell’Enel,

Verifica a tappeto delle concessioni demaniali, per incassare almeno una parte del maxiaumento dei canoni. È l’obiettivo dell’indagine avviata da Regione Liguria e Agenzia del demanio: «Disporre di questi dati spiega l’assessore all’Urbanistica Carlo Ruggeri - è il primo passo per avviare un confronto serio con il governo sui canoni». La Liguria punta a una riduzione della triplicazione varata dal precedente governo, e ora sospesa fino al 30 settembre. E vuole destinare i proventi alla tutela dei beni demaniali.

Entra nel vivo il progetto di cooperazione mediterranea voluto da Finlombarda con Euromed, il primo strumento di private equity studiato per offrire sostegno finanziario alle imprese italiane che investono nel Maghreb. Stanno per essere «liberate» le risorse per avviare i venti progetti selezionati - nei settori dell’elettronica, del tessile e delle costruzioni - tra gli 80 presentati. A fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto è stato ieri Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano, in una riunione

Voli diretti dall’Europa per Lampedusa e Pantelleria. L’Enac comunica che fin da oggi nell’aeroporto dell’arcipelago delle Pelagie sarà attivo il servizio di rifornimento carburante per «i velivoli di aviazione commerciale». Nel giro di poche settimane avverrà altrettanto a Pantelleria. Buone notizie, in vista della stagione estiva, per il turismo delle due isole. La possibilità di effettuare rifornimenti, infatti, consente di prevedere nei due scali voli a medio raggio, provenienti direttamente dalle principali città europee e del Mediterraneo.

Fulvio Conti, ha alzato il velo sul piano di sviluppo in Romania, all’indomani dell’acquisizione di Electrica Muntenia Sud. Il gruppo italiano investirà oltre 380 milioni di euro entro il 2010 per ampliare e rafforzare gli impianti di distribuzione elettrica. Inoltre si candida alla costruzione e alla gestione del terzo e quarto reattore nucleare dell’impianto di Cernavoda. Sul fronte francese, il premier Dominique de Villepin si è dimostrato ieri ben determinato ad andare avanti con la fusione tra S.D.R. Suez e Gaz de France.

Imago

I Benetton riaprono il dossier aeroporti, con l’obiettivo di diventare soci del «Guglielmo Marconi» di Bologna. L’apertura delle buste avverrà il 15 giugno, ma ieri si è chiuso il termine per le offerte d’acquisto del 5% messo sul mercato dalla Camera di commercio bolognese. Secondo quanto risulta a F&M il gruppo di Ponzano Veneto ha presentato un’offerta attraverso Sagat (della quale Edizione Holding detiene quasi il 25%) società che gestisce lo scalo di Torino e partecipa col 29% ad Aeroporti di Firenze. I Benetton vorrebbero portare avanti la stessa strategia avviata con AdF: mettere un piede nella società, poi crescere nel capitale per arrivare a gestire direttamente lo scalo. Ma per ora l’ente camerale, pur cedendo il 5%, resta azionista di maggioranza dell’aeroporto (55,39%). Gli altri azionisti di rilievo, tutti pubblici, sono il Comune di Bologna (16,75%), la Provincia (10%) e la Regione Emilia-Romagna, con un pacchetto dell’8,80 per cento. Sul futuro dell’aeroporto c’era stato, nei giorni scorsi, uno scambio di battute tra il sindaco Sergio Cofferati e Gian Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio e del «Marconi». Il primo cittadino aveva criticato la gestione dello scalo, definito una «macchina di grande cilindrata che si muove alla velocità di una bicicletta», e aveva chiesto la nomina di manager e amministratori di alto profilo, «con un presidente proiettato sul rilancio nazionale dello scalo». Sangalli aveva ribattuto snocciolando le performance di bilancio della società, che nel 2005 è tornata all’utile e ha aumentato del 19% il fatturato.

MIMMO TORRISI

A Lampedusa atterra la benzina: via ai voli diretti Europa-Pelagie

con i rappresentanti di banchieri italiani e della sponda nordafricana. «Il plafond è di 60 milioni e ogni singolo progetto potrà essere finanziato con risorse tra 1,5 e 3 milioni di euro», ha spiegato Chevallard. Soddisfatti i rappresentanti delle banche arabe presenti all’incontro (National Bank of Egypt, Ubae, Arab Bank, Banque Misr): «Nei Paesi dell’area mediterranea i fondi non mancano - hanno spiegato - ma è grande la difficoltà di incanalarli in direzione delle medie imprese, locali e non». Il progetto risolve proprio questo problema.


Ackermann a ottobre torna in tribunale

www.finanzaemercati.it

menti illeciti nel 2000 ad alcuni membri del board Mannesmann per incoraggiarli a votare a favore della fusione con Vodafone. Nel 2004 Ackermann e altri sono stati assolti. Ma a dicembre un tribunale federale ha rovesciato la decisione, aprendo la strada al nuovo processo.

Bloomberg

Niente relax in tv per i mondiali di calcio per Josef Ackermann (foto), ceo di Deutsche Bank. Ieri il tribunale di Dusseldorf ha deciso che a ottobre il manager dovrà affrontare un secondo processo per l’affaire Mannesmann. L’accusa è quella originale: aver effettuato paga-

Accor abbandona il Club Med Il gruppo di hotel vende il 16% per circa 139 milioni. E presto cederà un altro 6 per cento Nella società dei villaggi entrano Generali France, Caisse de Dépot du Maroc e Air France Tempesta in vista sul Club Méditerranée. Accor ha improvvisamente deciso di vendere il pacchetto di maggioranza (28,9%) del gruppo francese. L’azienda guidata da Gilles Pélisson ha intenzione di vendere il 16% di Club Med a un gruppo di investitori al prezzo di 44,9 euro. Incasso totale: 139 milioni con una minima minusvalenza dal momento che i titoli vennero acquistati a 45 euro. Successivamente verrà piazzato anche un altro pacchetto del 6,9 per cento. E Generali France, controllata dal Leone di Trieste, ha fatto già sapere che comprerà l’1,5% di Club Med. Dovrebbero entrare inoltre nel capitale dell’azienda di villaggi turistici anche la Caisse de Dépot et de Gestion del Marocco con il 10%, Air France-Klm con circa il 2% e un gruppo immobiliare con il 4 per cento. «Abbiamo intenzione di focalizzarci sul nostro core

business», ha sottolineato la catena alberghiera. Decisione che il mercato ha apprezzato, come dimostra il fatto che il titolo ha guadagnato ieri il 2,5% a 43,75 euro. Le azioni del Club Med, dopo es-

sere state sospese per eccesso di ribasso, hanno archiviato la seduta con un ribasso del 6% a 42,2 euro. Davvero una disfatta per l’azienda guidata da Henri Giscard d’Estaing che proprio ieri

Un villaggio del Club Med

Quotazioni in euro

Marka

FIORINA CAPOZZI

MAR

APR

MAG

48,75 48,00 47,25 46,50 45,75 45,00 44,25 43,50 42,75 42,00 41,25

ha annunciato un utile da un milione di euro nel primo semestre 2006 (chiuso ad aprile) contro il rosso da 25 milioni di un anno fa. Per Club Med, che ha visto lievitare le vendite dell’11% a 828 milioni, si tratta della migliore performance mai realizzata dagli attentati dell’11 settembre 2001. Ma evidentemente i buoni dati non sono bastati agli investitori per non vendere il titolo. Del resto buona parte dei numeri di Club Med sono il frutto delle sinergie realizzate con Accor. Nell’ultima stagione la collaborazione fra le società ha portato vantaggi per 6,4 milioni di euro (1,5 un anno fa). Numeri che potrebbero essere difficili da replicare senza la presenza di Accor. Il cambio di proprietà dei villaggi francesi potrebbe non essere gradito da tutti gli azionisti, quali Richelieu Finance. Il fondo, con 25% del capitale, difficilmente riuscirà a monetizzare l’investimento in assenza di un’Ipo.

Il Leone sbarca anche nelle polizze ucraine Acquistato dal gruppo Ukravto il controllo della seconda compagnia danni del Paese e la terza nel vita. Avanti il piano di sviluppo all’estero Life, rispettivamente la seconda compagnia danni del paese e la terza nel vita. L’Ucraina, con circa 48,7 milioni di abitanti, è il secondo Paese più popolato dell’area e sta attraversando un’importante fase di sviluppo economico attestato da una crescita

Eurostoxx

Venerdì 9 giugno 2006

+1,52%

Chiusura 330,38

Chiusura 330,38 Chiusura precedente 325,43 Var. % dal 30 dic. 2005 0,44 Var.% 1 anno 15,65 Var.% 3 anni 57,19 Var.% 5 anni -10,32 ENERGETICI

Chiusura Variazione % Var. % dal 30 dic. 2005 RISORSE DI BASE

Chiusura Variazione % Var. % dal 30 dic. 2005 BANCARI

Chiusura Variazione % Var. % dal 30 dic. 2005 RETAIL

UTILITY

387,03 Chiusura 1,59 Variazione % -6,26 Var. % dal 30 dic. 2005

408,91 1,29 7,62

TELECOM

270,91 Chiusura 2,75 Variazione % 23,55 Var. % dal 30 dic. 2005

401,82 0,98 -4,36

INDUSTRIALI

371,09 Chiusura 1,41 Variazione % 1,73 Var. % dal 30 dic. 2005

405,57 1,64 0,57

media annua del Pil del 15% negli ultimi cinque anni. Il mercato assicurativo ha visto un tasso di crescita medio negli ultimi tre anni del 42%, in presenza di un basso indice di diffusione assicurativa. L’operazione in Ucraina arriva dopo il recente ingresso

AUTO

Chiusura Variazione % Var. % dal 30 dic. 2005

ord Martin Sorrell «è del tutto digiuno di buone maniere, di qualsiasi genere di educazione e di cultura». A bollare così il ceo di Wpp Group, il secondo gruppo pubblicitario del mondo, è il suo ex socio cinese, Yan Gang, amministratore delegato di Citic Gouan Group, partner di Wpp all’ombra della Grande Muraglia dal 1992. Dopo lo scontro tra i due ceo, la jv China International trust, agenzia locale di Wpp in Cina, è andata ovviamente in WPP Quotazioni in pence

641 +0,55%

frantumi. Il che può essere d’impiccio per i programmi del vulcanico Sorrell. La crescita del fatturato di Wpp, a giudicare dai conti del primo trimestre, è più legata agli emergenti (più 37,3%) che alla vecchia Europa (comunque in ascesa del 18%). La Cina, già oggi il quinto mercato pubblicitario del mondo, è destinato a diventare il secondo entro il 2012, l’anno delle Olimpiadi. Sorrell, perciò, dovrà ora rimediare. Sul piano dell’immagine se non del business, visto che Wpp dispone di altre società in Cina.

Il big telefonico d’Oltralpe, già azionista al 17,5% nell’operatore di cellulari di Vienna, sarebbe pronto a sborsare con il private equity fino a 1,5 miliardi GORDON SORLINI

France Télécom torna a fare shopping. A pochi giorni dall’annuncio della cessione del 54% in Pages Jaunes (valutato attorno a 3,5 miliardi), l’ex monopolista si è aggregato al gruppo di private equity Carlyle per comprare l’operatore austriaco One. Un’operazione che, secondo alcuni insider, potrebbe valere fino a 1,5 miliardi di euro. Secondo i rumor le tre società avrebbero già avviato negoziati esclusivi. Un’operazione sull’azienda viennese, secondo alcuni osservatori, non sorprende più di tanto dato che il gruppo francese ne detiene già il 17,5% - una partecipazione acquistata nel 1997 (anno in cui è stata creata One). Da France Télécom - che ha appena lanciato un rebranding attorno al marchio Orange preferiscono non commentare i rumor. Ma i vertici di Parigi affermano: «Qualunque sia l’evoluzione dell’azionariato di One intendiamo rimanerci». Quello che sorprende è la scelta di partecipare a un’altra operazione miliardaria quest’anno, a meno di 12 mesi dal maxi-acquisto (da 6,4 miliardi di euro) dell’operatore telefonico spagnolo Amena. Da allora i vertici francesi hanno più volte ripetuto che avrebbe utilizzato cash in eccesso soprattutto per ridurre l’ingente debito di 43 miliardi. Ieri France Tel ha vissuto una giornata tranquilla in Borsa, chiudendo invariata a 17,3 euro. Chiusura stabile (-0,5% a 23 euro) anche per Pages Jaunes. In giornata i titoli avevano guadagnato fino a più 1,3% dopo che Credit Suisse ha alzato il rating sui titoli a neutral da underperform.

Intesa tra InBev e sindacati dei birrai. Sciopero sospeso Accordo raggiunto fra InBev e i sindacati sul taglio dei dipendenti. Il produttore belga di birra manderà a casa il 10% dei dipendenti. Per altri 225 impiegati sonoprevisti movimenti infragruppo. L’intesa mette fine a due giorni di agitazione.

Il superbond Telefonica sale a 5,25 miliardi di $ Telefonica aumenta l’importo dell’emissione obbligazionaria in dollari. Il gruppo telefonico spagnolo metterà sul mercato debito per 5,25 miliardi di dollari, contro i 4 miliardi annunciati inizialmente. La conferma è arrivata da Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank e Lehman

Baugur L’Islanda è un caso unico nella finanza mondiale. La valuta e i bond del Paese artico hanno ceduto per primi mesi fa, segnalando al mondo la fine della stagione del denaro a costo zero. Ma il Paese ha finanziato un grande piano di riconversione dell’energia che tra pochi mesi renderà l’Islanda indipendente dal petrolio. Anche all’estero gli eredi dei vichinghi hanno sfruttato bene la liquidità. La finanziaria di investimento Baugur ha ormai comprato una parte rilevante dei centri della moda londinese, oltre ad Hamleys, il celebre negozio di giocattoli. E lo shopping continua. È di ieri la notizia delle trattative con House of Fraser, altra catena di lusso che Baugur è pronta a pagare 351 milioni di sterline.

Bayer-Schering

France Télécom punta sull’Austria Insieme a Carlyle vuole tutta One

Brothers, le banche d’affari gestiscono l’emissione. La società tlc venderà 2 miliardi di obbligazioni a 30 anni (con uno spread di 195 punti base rispetto al Treasury), bond decennali per 1,25 miliardi e quinquennali per un altro miliardo. Per il resto obbligazioni triennali a tasso variabile.

Un tempo, i conflitti all’interno del capitalismo tedesco venivano risolti in banca, in ossequio al modello renano. Oggi Bayer e Merck se le danno di santa ragione sul fronte di Schering, il leader mondiale degli anticoncezionali che il 14 di giugno dovrebbe finire nell’orbita di Bayer se la società acquisirà il 75% dei diritti di voto (oggi ne ha il 60%). Ma Merck si è messa di traverso, acquistando un 10% con l’obiettivo di far fallire l’operazione o, comunque, di obbligare Bayer ad aumentare l’offerta (86 euro, ovvero 16,5 miliardi in tutto). Il titolo Schering, puntualmente è già salito oltre quota 86: gli azionisti ringraziano.

India e Cina fanno bene a Texas Inst. Eps in salita Buone notizie per gli azionisti di Texas Instruments. Il produttore americano di semiconduttori ha alzato le stime sull’utile per azione e sul fatturato nel secondo trimestre. Il gruppo si attende infatti un earning per share compreso tra 46 e 49 centesimi di dollaro, contro la precedente forchetta di 38-43 cent. Il fatturato dovrebbe attestarsi tra 3,63 e 3,78 miliardi di dollari rispetto ai 3,46-3,75 miliardi precedentemente attesi. Le ottimistiche previsioni sono dovute a un andamento delle vendite di semiconduttori (segmento che rappresenta gran parte del fatturato del gruppo) superiore alle attese. Secondo la Semiconductor Industry Association le vendite, a livello mondiale, delle società del settore saliranno del 9,8% grazie soprattutto alla crescente domanda di telefoni cellulari da parte dei Paesi emergenti (soprattutto India e Cina). Gli stessi mercati, dove secondo le previsioni del management, Texas Instruments dovrebbe registrare la crescita maggiore. L’amministratore delegato del gruppo, Rich Templeton, ha anche confermato le stime di «una forte crescita» nell’intero secondo seM.C. mestre dell’anno.

COSTRUZIONI

Per Jazztel in arrivo aumento Eurotunnel, pronto un piano di capitale da 119,8 milioni alternativo di Deutsche Bank Chiusura Variazione % Var. % dal 30 dic. 2005

L

Bloomberg

Mentre la filiale francese diversifica il portafoglio di partecipazioni, il gruppo Generali ha deciso di rafforzare la propria presenza nell’Europa dell’Est. Il Leone ha infatti acquistato in Ucraina dal gruppo Ukravto il 51% del capitale di Garant Auto e Garant

in Serbia e vede il gruppo triestino proseguire, come previsto nel piano strategico 2006-2008, nel posizionamento strategico nei mercati dell’Europa centro-orientale portando a nove i Paesi in cui è attivo. Nel 2005 Generali è stato il quarto gruppo straniero operante nella regione con una raccolta che ha registrato una crescita del 22% a 936,8 Ca.C. milioni a fine anno.

Wpp

285,72 Chiusura 1,58 Variazione % 5,98 Var. % dal 30 dic. 2005

339,17 2,91 5,96

ASSICURATIVI

231,49 Chiusura 1,85 Variazione % 2,96 Var. % dal 30 dic. 2005

253,26 2,25 -5,07

Jazztel prepara l’aumento di capitale. La società, più piccola dei gruppi di telecomunicazione quotati alla Bolsa di Madrid, punta a raccogliere fino a 119,8 milioni di euro dall’operazione, la cui data non è stata ancora decisa. La società, fondata da Leopoldo Fernandez Pujals (maggiore singolo azionista, con il 22,7%) venderà fino a 266,3 milioni di nuove azioni. Il prezzo dei titoli sarà di 45 centesimi l’uno. Ieri a Madrid la società, che opera nei mercati spagnolo e portoghese, ha chiuso con un più 1,75%, a 0,58 euro.

Tensioni sul piano di salvataggio di Eurotunnel. L’Arco, associazione dei creditori cui fanno capo circa 2,2 miliardi di obbligazioni, ha fatto sapere di preferire il piano di Deutsche Bank rispetto al piano del management e Goldman Sachs. Dichiarazioni che sono state come un fulmine a ciel sereno per il numero uno di Eurotunnel, Jacques Goulon, che sperava di essere riuscito a spuntarla con il suo piano di salvataggio. Ma, a questo punto, la partita potrebbe essere di nuovo riaperta. Eurotunnel ha preferito non commentare.

Il fondo Franklin scenderà sotto il 5% delle penne Bic

Giro di vite sulle stock option La Sec vuole più informazioni

Franklin Resources vende penne Bic. Il fondo di investimento è sceso sotto la soglia del 5% del gruppo francese di cartoleria. Secondo le rilevazioni dell’Afm, la Consob francese, la quota detenuta dal fondo sarebbe scesa al 4,74% del capitale e al 3,25% dei diritti di voto. La scelta di ridurre la partecipazione sarebbe legata solo a motivazioni opportunistiche di gestione. Il gruppo Bic ha infatti archiviato risultati molto positivi nel 2005 raggiungendo il livello record di risultati netti a 157 milioni. Il fatturato è salito del 9,2% a 1,3 miliardi.

Securities & Exchange Commission vuole regole più severe per quanto riguarda le informazioni sulle stock option date ai dirigenti. Lo ha affermato il presidente dell’organo di controllo sulla Borsa americana, Christopher Cox, per mettere un freno alla pratica di retrodatare questa forma di compenso per innalzarne artificialmente il valore. Le aziende «dovranno fornire tutte le informazioni legate alle loro decisioni. E quando diciamo tutte, intendiamo tutte», ha detto Cox. Fra queste informazioni dettagli sui tempi di assegnazione.


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FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

RON DAY

Google attacca eBay sui pagamenti via web

Google a tutto campo. Dopo aver lanciato, su più livelli, la sfida a Microsoft (con di programmi di videoscrittura e fogli di calcolo disponibili direttamente online), ora il motore di ricerca si prepara a muovere battaglia anche a eBay. Secondo alcuni analisti, entro fine mese la società californiana lancerà un servizio di pagamento online che genererà ricavi anche tramite la vendita di spa-

Il motore di ricerca farà concorrenza al PayPal della casa d’aste online con un servizio alternativo per le compravendite su Internet che farà ricavi anche tramite la cessione di spazio pubblicitario zio pubblicitario. Nel mirino c’è il PayPal, il servizio analogo offerto dal sito delle aste sul web. Secondo quanto scritto ieri da Jordan Rohan, analista di Rbc Capital Partners che ha un target price di 465 dollari su Google, il nuovo servizio - che si dovrebbe

chiamare «Gbuy» - sarà attivo a partire dal 28 giugno. Come PayPal anche Gbuy farà da tramite nelle operazioni di compravendita su Internet. Ma soprattutto servirà da garanzia: i venditori che sottoscrivono il servizio saranno identificati con la dicitu-

ra: «negozio affidabile per Gbuy». A convincere il gruppo di Sergey Brin e Larry Page a lanciarsi contro eBay sarebbe stata l’alleanza avviata a maggio tra il gruppo delle aste e Yahoo!. In base agli accordi raggiunti il portale adotterà PayPal come unico

metodo di pagamento per acquisti fatti tramite il sito mentre eBay userà il software Yahoo! per la pubblicità sul proprio sito. Miste le reazioni in Borsa ieri su Google, che dopo un leggero rialzo in apertura ha perso poi fino all’1% sul Nasdaq, a 389 dollari.

Bolloré s’infuria col board Aegis «Lo scontro in atto non fa altro che danneggiare l’azienda». Parola di Vincent Bolloré che, in una lettera al management di Aegis, invita a considerare l’ipotesi di una più intensa collaborazione con la sua Havas. E precisa che comunque la vendita di Aegis (di cui il bretone ha più del 28%) a un terzo pretendente non sarebbe una mossa astuta.

Médica andrà in Borsa per fare concorrenza alle cliniche di Ligresti

I colossi farmaceutici, a caccia della stessa preda, fanno incetta di azioni sul mercato per difendere le offerte e alzare la posta

Quotazione in vista per il quarto operatore francese con interessi in Italia settentrionale

MARCO CAPROTTI

FIORINA CAPOZZI

Si scalda la battaglia per il controllo di Schering. Ieri Merck ha annunciato di avere in mano, dopo acquisti sul mercato, il 10% del gruppo farmaceutico tedesco guidato dal ceo Hubertus Erlen. La spesa si aggira sugli 815 milioni di euro. Una manovra di disturbo, secondo gli operatori di mercato, per rendere la vita difficile a Bayer che a marzo, aveva lanciato un’offerta da 16,5 miliardi di euro sulla stessa società superando la cifra (14,6 miliardi di euro) che la connazionale Merck aveva messo sul piatto. La contromossa di Bayer, sempre ieri, è stata quella di acquistare altre azioni sul mercato. E Adesso il tempo stringe. Gli azionisti di Schering hanno tempo fino al 14 giugno per decidere se accettare o meno l’offerta di Bayer. Nel pomeriggio di ieri erano stati consegnati il 40,1% dei diritti di voto. Il livello minimo di accettazione perché l’offerta vada in porto è stato fissato al 75 per cento. A quel punto la Schering potrebbe anche essere tolta dal listino. «Le azioni di Merck - ha commentato Bayer in un comunicato diramato ieri - hanno tutta l’aria di essere una tattica per bloccare la nostra operazione». La risposta non si è fatta attendere: «I recenti acquisti hanno scritto i vertici di Merck in un comunicato - sono stati fatti per rendere sicura la nostra

posizione in Schering nel caso in cui l’offerta di Bayer non avesse successo». Quando Merck a marzo ha lanciato l’offerta aveva in portafoglio il 4,8% delle azioni della preda. Secondo alcuni analisti, se si arrivasse a una posizione di stallo, Merck potrebbe decidere di barattare la sua quota di Schering in cambio dell’accesso ad alcuni brevetti o ad alcuni canali di distribuzione. Potrebbe anche chiedere di arrivare a una forma di col-

laborazione con la nuova società. Bayer, da parte sua, sta cercando di comprare Schering per aggiungere alcuni prodotti (come le pillole anticoncezionali e i trattamenti per la sclerosi multipla) al suo portafoglio. «Noi siamo convinti - ha fatto sapere ancora Bayer - che la nostra unione con Schering sia una scelta giusta e che creerà valore per gli l’azionista. Per questo motivo non abbiamo intenzione di abbandonare l’operazione».

Bloomberg

Merck ostacola Bayer nella corsa a Schering

Hubertus Erlen, ceo di Schering

Dp fa pace con l’America. I porti Usa saranno gestiti dagli yankee Dp World, il gruppo del Dubai che, con il takeover di P&O Ports, ha acquisito anche il controllo di sei porti americani ha presentato al Committee Foreign Investment degli Stati Uniti una proposta per chiudere il contenzioso (anche politico) relativo al controllo arabo sui punti sensibili del commercio e del trasporto negli Usa. Secondo il progetto di Dp, sul quale il comitato dovrebbe aprire a giorni una procedura di verifica, a gestire i

sei terminal sarebbe una società indipendente: la P&O Ports North America guidata da manager americani. La società farebbe capo alla direzione generale di P&O a Londra. Dp World si impegnerebbe a rinunciare a qualsiasi intromissione nella gestione di questi porti. intanto Dp World ha proceduto ad una totale riorganizzazione del gruppo che da settembre, a fusione completata, controllerà 51 porti in 30 Paesi del mondo.

Approda in Borsa a Parigi la rivale del gruppo di Antonino Ligresti, Générale de Santé. Médica, società specializzata nelle cliniche e nelle case di riposo, ha ottenuto dall’Afm, la Consob francese, l’ok al prospetto per la quotazione. Una brutta notizia per la società francese di cui Ligresti controlla il 25% ed Efibanca l’8 per cento. Lo sbarco sul mercato di un altro gruppo di cliniche potrebbe infatti far scattare uno switch dei fondi a favore della matricola. Certo Médica, che pure è presente in Italia con strutture in Piemonte e Lombardia, è un’azienda più piccola di quella controllata dai Ligresti. La società ha archiviato lo scorso esercizio con 272 milioni di euro di fatturato (+16,9%) contro gli 1,4 miliardi di Générale de Santé. Ma è un competitor aggressivo che

Cathay conquista il Drago e diventa un gigante Il vettore di Hong Kong pagherà 1,3 mld per Dragon Air. E raddoppia la quota controllata in Air China attraverso uno scambio azionario Matrimonio nei cieli sopra la Cina. Ieri Cathay Pacific ha acquistato Dragon Air e ha raddoppiato la propria partecipazione in Air China, vettore controllato dal governo della Repubblica Popolare.

In totale Cathay, considerata la compagnia di bandiera dell’ex colonia britannica, pagherà 8,22 miliardi di dollari di Hong Kong (circa 1,3 miliardi di euro) per comprare Dragon Air, anche questa

con sede nella città, e per alzare la propria quota in Air China al 20 per cento. Contemporaneamente, Air China comprerà da Dragon Air il 10,2% che la società controlla in Cathay, ma in base agli accor-

di potrebbe arrivare a controllare fino al 17,5% del capitale. Cathay, che aggiungerà così 21 rotte all’offerta (tra cui le richiestissime Hong Kong-Shanghai, attualmente in mano al duopolio Dragon Air e China Eastern Airlines) finanzierà il 90% dell’acquisto tramite l’emissione di nuove azioni e G.S. per il 10% in contanti.

opera geograficamente nelle stesse aree (Francia e Italia). Lo dimostra un tasso di crescita del 38% dell’utile corrente 2005 a 37,1 milioni. Per ora è il quarto operatore del settore medicale in Francia, mentre Général de Santé é il leader di mercato. Ma ha grandi ambizioni nelle cliniche come pure nel settore delle case di riposo. Anche in Italia dove, a luglio del 2005, Médica ha comprato Aetas (681 posti letto). Ad oggi la società, può contare su una rete complessiva di 103 strutture e 8.300 posti letto. Una struttura costruita grazie al sostegno dei soci di maggioranza, i private equity Bridgepoint e Alpinvest, che oggi hanno in mano la totalità del capitale. Médica ha anche sviluppato una serie di servizi correlati alla terza età per la realizzazione di case di riposo su misura rispetto a richieste ed esigenze delle persone anziane ospitate. Con tanto di facilitazioni per l’ottenimento dei finanziamenti. Tornando ai dettagli del collocamento, l’Ipo è al quarto posto nella classifica della maggiori quotazioni del 2005 in Francia. L’azienda, che ha un focus medicale nella psichiatria e nella riabilitazione, venderà sul mercato l’80% del capitale per oltre 23 milioni di azioni. La società guidata da Jacques Bailet, dovrebbe arrivare in Borsa a un prezzo compreso fra i 19 e i 22 euro. Ma il prezzo definitivo sarà fissato solo il 21 giugno. Complessivamente l’operazione dovrebbe consentire di incassare fra i 444 e i 515 milioni.

SCOMMESSE MONDIALI

In attesa degli Azzurri, occhio a Inghilterra e Australia Ap

Il Mondiale di calcio cala i suoi tuti, ma il Messico ai Mondiali Bersani: «Al assi. Dopo la partita inaugurale tradisce raramente. In serata Pil non basta di ieri che ha visto i padroni di un match dai contorni socio-poliCannavaro» casa della Germania battere la tici suggestivi: il Portogallo sfiCostarica e in attesa dell’esor- da la ex colonia Angola, al deIl ministro per le Atdio della Nazionale di Marcello butto al Mondiale. La disamina tività produttive, Lippi di lunedì sera, il week tecnica della partita dice vittoPierluigi Bersani, end tedesco è ricco di incontri ria facile per i lusitani ma gli afrinon crede che una interessanti. Oggi alle ore 15 cani avranno un milione di motivittoria degli Azzurscende in campo una grande fa- vazioni per stoppare la marcia ri al Mondiale, covorita, l’Inghildegli invasori. me scritto da terra, alle pre- Lunedì la Nazionale Ma per i tifosi un’analisi del Finanse con un avveritaliani il clou è cial Times, possa di Lippi debutta sario ostico colunedì sera con il rinvigorire il Pil itame il collaudadebutto degli Azliano dello 0,7%. contro il Ghana to Paraguay. zurri contro il «Se bastasse CanPartita difficile in un match niente Ghana. Una vittonavaro sarebbe belma buona quoria smorzerebbe lo. Purtroppo per la affatto facile. Più ta (1,61) per per qualche ora Gli azzurri nostra economia l’undici di Sven agevole l’esordio le polemiche le- Materazzi, Cannavaro non sarà così». Goran Eriksgate a Calciopoli e Totti al lavoro di Beckham & C son da Sporma il Ghana è un ting Bet. Ri- Quota interessante avversario tutschia di più, int’altro che malle- LE PARTITE DI OGGI, DOMANI E LUNEDÌ per gli Aussie vece, l’Argentiabile sia dal punMatch Point Snai Sporting Bet Data Ora Incontro na nel match to di vista fisico 1 X 2 1 X 2 1 X 2 serale contro la Costa d’Avorio sia sotto l’aspetto tecnico. Inol- 10-giu 15.00 INGHILTERRA PARAGUAY 1,55 3,50 6,20 1,57 3,55 5,50 1,61 3,35 5,00 di Didier Drogba, forse la mi- tre la Nazionale è falcidiata dagli SVEZIA 10,00 5,00 1,26 11,00 4,85 1,25 10,30 4,50 1,25 gliore squadra africana della infortuni (fuori Gattuso, Zam- 10-giu 18.00 TRIN. & TOBAGO 10-giu 21.00 ARGENTINA COSTA D'AVORIO 1,50 3,50 6,75 1,45 3,60 7,50 1,54 3,40 5,70 manifestazione; i bookmaker of- brotta e, forse, Nesta) e ha un SERBIA OLANDA 4,00 3,25 1,85 4,25 3,25 1,80 3,65 3,15 1,90 frono la Selecion a 1,5, una quo- Totti a mezzo servizio. Alla fine 11-giu 15.00 ta decisamente troppo bassa in un pareggio (a 3,7) potrebbe an- 11-giu 18.00 MESSICO IRAN 1,50 3,60 6,50 1,50 3,60 6,50 1,51 3,40 6,15 rapporto ai valori in campo (più che andraci bene. Sempre lunedì 11-giu 21.00 ANGOLA PORTOGALLO 8,50 4,15 1,35 8,50 4,10 1,35 8,20 3,80 1,38 intrigante il pareggio a 3,5). altre due partite: Usa-Repubbli12-giu 15.00 AUSTRALIA GIAPPONE 2,45 3,10 2,75 2,50 3,10 2,65 2,50 3,00 2,70 La giornata di domani si apre ca Ceca è molto equilibrata, men12-giu 18.00 USA REP. CECA 4,00 3,15 1,90 3,90 3,15 1,90 3,50 3,10 1,97 invece con una partita dal prono- tre l’Australia (a 2,5) potrebbe 12-giu 21.00 ITALIA GHANA 1,45 3,70 7,50 1,50 3,50 7,00 1,51 3,40 6,55 F.B. stico molto incerto: Olanda-Ser- sconfiggere il Giappone. bia Montenegro. Van Basten schiera una squadra giovanissima, molto tecnica e piena di entusiasmo ma dovrà vedersela con un avversario quadrato, soli- Parte da Manchester United e Liverpool la rivolta contro la Fifa. «Decidiamo noi quando dissimo (la ex Jugoslavia ha subìto un solo gol nel girone di qua- impiegare i giocatori oppure pagateci i danni». E Ferguson litiga con Eriksson per Rooney lificazione) ed esperto, qualità che compensano ampiamente Il Mondiale fa litigare Fifa e la Fifa. Così ha alzato la voce il Eriksson, deciso a fare di testa 20% dei costi di assicurazione l’assenza di individualità di spic- grandi club europei, che accusa- Manchester United per la stella propria. Subito si è accodato il dei giocatori, «in proporzione al co. Chi ama il calcio frizzante no la federazione internaziona- Wayne Rooney, reduce da un Liverpool, chiedendo un risarci- tempo speso per la nazionale». può appoggiare l’Olanda (anche le di doversi accollare solo i dan- brutto infortunio, oggetto ieri di mento alla Fifa per la gamba Ma ha chiuso la porta alla più oria 1,9) ma una vittoria serba non ni per gli infortuni delle loro un’infuocata telefonata fra l’al- spezzata dell’attaccante Dyibril ginale proposta dei maggiori sarebbe una sorpresa clamoro- stelle in nazionale, ma di non lenatore dei Red Devils, Alex Cissé durante l’amichevole Fran- club europei, riuniti nel G-14: giosa. Si continua con un inedito beccare un quattrino dei 3 mi- Ferguson, che vorrebbe limitar- cia-Cina. Per ora il presidente Jo- care il Mondiale ogni due anni, riMessico-Iran: gli asiatici, pur liardi di dollari di introiti che ne l’impiego, e il tecnico della seph Blatter ha annunciato che ducendo però il numero complessfavoriti, non partono certo bat- l’evento porterà nelle casse del- Nazionale inglese, Sven Goran la federazione si farà carico del sivo di partite delle nazionali.

I grandi club contro Blatter: «Per noi solo costi»

«Coca-Cola andrà in gol con l’assist dei Mondiali» I Mondiali di calcio metteranno il turbo alla Coca-Cola. A prevederlo è la casa d’affari statunitense Bear Stearns, che ha portato la raccomandazione sull’azione dell’azienda Usa da peer perform a outperform. Il motivo? «Il trend positivo del business in Germania, Brasile e Messico, oltre a un impatto meno negativo del previsto del deprezzamento del dollaro contro euro», spiega Carlos Laboy, analista di Bear Stearns. «Coca Cola è sponsor dei Mondiali - aggiunge - E i consumi di bibite, durante la competizione, aumenteranno in tutto il mondo. Questo sarà favorito anche dalla notevole politica di marketing portata avanti dall’azienda negli ultimi mesi». L’amministratore delegato di Coca-Cola, già nel 2005, ha infatti aumentato le spese di marketing di 400 milioni di dollari per migliorare le vendite nei Paesi in cui più soffriva la concorrenza. E tra questi Paesi c’era appunto la Germania, dove adesso l’azienda di bibite più grande e famosa del pianeta potrà giocare il jolly Mondiali. «Gli utili di Coca Cola quest’anno arriveranno a 2,34 dollari per azione prevede Laboy - Meglio dei 2,29 dollari previsti dal consensus». Questo tenendo conto anche del fatto che i titoli della società statunitense, da inizio anno, hanno già guadagnato il 7% sul listino di Wall Street, avvicinando quota 44 dollari.


13

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

Elaborazioni Financial Service Tech. su dati di

Indici

I numeri della Borsa

Venerdì 9 giugno 2006

Quanto pesano le Borse sul Pil

S&P/Mib

Mibtel N. azioni scambiate (mgl) Controvalore (mgl euro) N. azioni trattate N. azioni al rialzo N. azioni al ribasso N. azioni invariate

Rapporto percentuale tra la capitalizzazione di Borsa dei principali paesi industrializzati e il Pil relativo Europa: dati in milioni di euro; Stati Uniti: dati in milioni di dollari; Giappone: dati in miliardi di yen Capitalizzazione: rilevazione quotidiana; Fonte: Bloomberg, Eurostat, Fese CAPITAL.

MILANO

696.384

CIRCUITO EURONEXT Amsterdam (Olanda) Bruxelles (Belgio) Lisbona (Portogallo) Parigi (Francia)

2.346.039

CAPITAL. /PIL

1.438.854

48,4%

510.000 313.000 150.000 1.757.000

664.064

214.000 159.000 293.000 44.938

85,9%

93,4%

PRECEDENTE

1.139.594,6 7.011.182,9 301 25 273 2

Blue chips e Star: 8-9.00 Preapertura; 9.00-9.05 Validazione; 9.05-9.10 Apertura; 9.10-17.25 Neg. continua; 17.25-17.35 Preasta; 17.35-17.40 Validazione. Standard Cl.1: 8-10.55 Preapertura; 10.55-10.58 Validazione; 10.58-11 Apertura; 11-16.25 Neg. continua; 16.25-16.30 Preasta; 16.31-16.35 Validazione. Standard Cl.2: 8-10.55 Preapertura; 10.56-10.58 Validazione; 10.58-11 Apertura; 11-16.30 Preasta; 16.31-16.35 Validazione

Expandi Capital. Divid. Stacco (mln E) E (anno)

CIRCUITO OMX Copenaghen (Danimarca) Helsinki (Finlandia) Stoccolma (Svezia) Repubbliche baltiche ALTRE BORSE Atene (Grecia) Dublino (Eire) Francoforte (Germania) Londra (Gran Bretagna) Madrid (Spagna) Oslo (Norvegia) Vienna (Austria) Zurigo (Svizzera) New York (Usa) (*) Tokio (Giappone)

PIL 2006 (stime)

IERI

680.572,9 4.845.986,5 305 218 80 6

All Stars

355 458 161 3531 2797 99 34 2 40 18 310 86 14 28 67 36 44 52 34 12 224

Midex

117.138 191.000 61,3% 88.748 172.000 51,6% 1.091.728 2.284.000 47,8% 2.367.073 1.861.000 127,2% 592.313 967.000 61,3% 199.335 254.000 78,5% 130.657 253.000 51,6% 781.056 299.469 260,8% 15.722.149 14.111.854 111,4% 512.819 536.144 95,6%

Londra e Zurigo sono le piazze europee più internazionali nel senso che comprendono il maggior numero di titoli stranieri (*) Somma delle capitalizzazioni del Nyse e del Nasdaq

0,02 0,80 0,07 0,10 0,12 0,13 0,01 0,04 0,45 0,02 0,03

'06 '06 '06 '04 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06

P/E

76,05 13,66 49,75 n.s. 15,95 n.s. 39,50 40,71 41,56 43,81 35,75 14,80 54,51

Nome

Rif. E

Antichi Pellettieri ............. 7,900 Apulia Prontoprestito ....... 1,923 Autostrade meridionali ... 36,750 B.ca Pop. Emil. Rom. ..... 45,700 B.ca Pop. Sondrio ........... 12,710 Bioera ................................ 11,080 Borgosesia ........................ 2,480 Borgosesia rnc .................. 2,225 Caleffi ................................ 3,220 CIA .................................... 0,198 CIT ...................................... sosp. FNM .................................. 1,500 Greenvision ....................... 16,000 Innotech ............................ 1,300 Kerself ............................... 2,700 Mondo Home Ent. .......... 3,236 Monti ascensori ................ 3,350 Noemalife ......................... 10,100 Pierrel ................................ 5,102 Rgi ...................................... 15,000 Sicc .................................... 0,860 Spoleto cred servizi ........ sosp. Tamburi ............................. 2,040

Var. gg.

-0,50 102 520 -1,50 8,020 7,900 0,42 272 1086 42,34 3,589 1,386 inv. 0 1 -0,65 38,000 35,200 0,44 43 37 6,03 48,700 43,000 inv. 77 123 3,84 13,800 12,390 0,09 5 7 -1,07 11,850 10,490 4,20 1 3 12,73 3,588 2,200 inv. 0 2 17,73 3,080 1,751 1,64 27 31 18,38 3,321 2,680 2,44 14 136 16,64 0,220 0,161 2,04 104 129 9,57 1,630 1,320 inv. 0 2 10,35 17,640 14,500 0,23 36 181 10,26 2,443 1,110 8,00 78 15 -10,00 3,140 2,500 0,37 17 21 -15,07 4,149 3,224 10,38 9 8 -10,07 4,260 2,940 1,10 3 25 -17,89 15,000 9,900 -2,26 21 145 -14,02 5,934 5,102 inv. 0 1 13,12 16,800 12,610 inv. 2 2 -5,29 0,990 0,860 0,49 57 215 -3,77 2,450 2,000

Mibtel Capital. Divid. Stacco E (anno) (mln E)

P/E

Volumi(mgl) Var. % Dal 2/1/06 gg. Media** 30/12/05 Max Min

(**) Media dei volumi a 30 giorni Nome

Rif. E

Var. % gg.

Volumi(mgl) Var. % Dal 2/1/06 gg. Media** 30/12/05 Max Min

A 2230 373 66 83 83 600 504 3240 998 133 173 1124 7406 616 1372 292 750 25 2130 469 3026 1421 12623 1157

0,47 0,32 0,10 0,07 0,18 0,06 0,03 0,14 0,01 0,46 0,03 0,30 0,13 0,09 0,24 0,30 0,31 0,10

'06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '05 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06

20,89 15,72 n.s. 31,16 73,47 32,36 12,00 15,94 56,30 15,77 18,86 19,18 19,76 34,10 9,78 14,52 21,17 5,51 16,89 23,61

Acea .................................. Acegas-Aps ........................ Acotel Group* ................... Acque Potabili ................. Acsm ................................. Actelios* ........................... Aedes* .............................. Aem ................................... Aem Torino ...................... Aerop. di Firenze ............. Alerion ............................... Algol ................................... Alitalia ............................... Alleanza ............................. Amga* ................................ Amplifon ........................... Anima ............................... Ansaldo Sts ...................... Art'e .................................. Asm Brescia ..................... Astaldi* .............................. Autogrill ............................. Autostrada To-Mi ............. Autostrade ......................... Azimut ..............................

10,450 6,800 15,810 16,790 2,220 8,825 4,988 1,800 1,961 14,976 0,426 sosp. 0,812 8,776 1,668 7,006 2,772 7,508 7,025 2,747 4,721 11,840 16,157 21,990 8,028

-0,10 0,74 1,44 2,25 0,41 0,41 -1,23 0,84 0,98 0,24 -1,16 2,16 0,93 2,27 2,79 -0,04 -0,70 -0,40 0,44 0,68 0,29 1,51 0,09 3,75

316 26 1 1 13 82 216 5243 254 2 283 5650 4874 319 204 119 204 4 284 153 1010 98 2938 1283

889 46 33 0 87 211 286 6039 223 7 354 13907 6522 1033 584 149 334 12 733 314 1776 380 3844 881

24,36 -11,68 17,37 -2,04 3,26 8,11 -9,23 12,01 -4,06 7,36 -4,61 -13,96 -15,88 1,03 22,91 -10,29 -16,94 -33,29 7,01 -1,95 2,43 1,21 8,54 21,07

10,866 8,120 19,119 17,671 2,735 15,522 6,243 1,837 2,328 16,302 0,508 1,290 10,772 1,949 8,143 3,528 9,118 11,256 2,899 6,375 13,497 18,414 24,380 10,493

8,373 6,722 12,932 16,373 2,211 8,789 4,988 1,620 1,926 12,708 0,411 0,766 8,695 1,595 6,669 2,772 7,508 6,800 2,526 4,616 11,472 15,722 20,110 6,600

B 4112 729 2851 4043 373 329 1277 27112 3906 2780 4240 10879 759 599 3555 3866 236 7951 285 49060 722 79 51928 114 74 137 1241 108 2066 1365 317 2332 9259 78 68 83 193 7015 467 194 2539 317 2622 436

0,08 0,10 0,05 0,17 0,01 0,24 0,25 0,22 0,23 0,49 0,40 0,13 0,22 0,20 0,28 0,40 0,70 0,15 0,19 0,08 0,10 0,08 1,80 0,34 0,02 0,18 0,29 0,09 0,40 0,13 0,75 0,21 0,25 0,32 0,34

'06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '05 '05 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '05 '05 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06

34,39 19,07 15,72 19,44 27,65 12,94 11,97 29,58 15,20 14,62 23,19 27,23 12,39 15,57 24,78 7,55 18,11 4,04 18,85 14,58 20,71 13,96 n.s. 12,55 11,24 21,22 56,93 12,63 9,31

B.ca Carige ....................... B.ca Carige rnc ............... B.ca CR Firenze ................ B.ca Fideuram ................... B.ca Finnat * ................... B.ca Ifis* ........................... B.ca Intermobiliare .......... B.ca Intesa ........................ B.ca Intesa rnc ................ B.ca Italease ..................... B.ca Lombarda ................. B.ca MPS .......................... B.ca Pop. Etruria e L.* .. B.ca Pop. Intra* .............. B.ca Pop. Italiana ............ B.ca Pop. Milano ............ B.ca Pop. Spoleto ........... B.ca Pop. Vr-No ............... B.ca Profilo ....................... B.co Bilbao Viz Arg ........ B.co Desio ........................ B.co Desio rnc .................. B.co Santander ................ B.co Sardegna rnc .......... BasicNet ............................. Bastogi ............................... BB Biotech* ..................... Beghelli .............................. Benetton ............................ Beni Stabili ....................... Biesse* ............................... Bipielle Investimenti ....... Bnl ...................................... Bnl rnc ............................. Boero Bartolomeo .......... Bolzoni ............................... Bonifiche Ferraresi ........... BPU ................................... Brembo* ............................ Brioschi .............................. Bulgari .............................. Buongiorno Vitaminic* .... Buzzi Unicem ................... Buzzi Unicem rnc ............

4,196 4,750 2,209 4,160 1,019 11,435 8,330 4,515 4,178 36,260 13,126 4,429 14,046 12,475 7,333 9,302 10,840 21,420 2,268 15,356 6,214 6,015 10,890 17,418 1,185 0,202 48,990 0,546 11,382 0,802 11,448 8,490 2,988 3,396 15,480 3,201 34,460 20,380 7,051 0,393 8,571 3,726 16,549 10,544

2,59 739 1,11 2 2,41 692 3,72 5558 1,70 465 1,10 24 1,82 17 1,12 23584 0,05 1794 -2,00 901 0,99 379 -0,63 9765 1,75 116 2,14 170 2,09 5372 -0,12 3186 1,69 5 1,04 1743 1,66 248 -2,32 0 0,60 179 1,33 5 1,66 0 0,86 5 0,77 3770 0,85 703 2,25 12 1,17 34 2,60 350 -0,37 3418 0,71 55 2,29 15 -2,29 539 -1,28 16 inv. 0 -0,09 438 1,23 6 1,44 1918 2,67 137 1,95 608 3,00 2995 1,80 2783 0,77 809 -0,76 153

874 9 1126 3885 692 53 46 31534 5569 516 281 9074 186 216 2645 3710 9 3697 405 1 96 9 6 13 3136 929 12 139 648 7391 150 19 6016 202 0 1143 6 3343 188 470 2774 997 636 228

27,31 2,50 0,14 -9,37 -10,54 13,88 10,99 0,89 0,10 67,87 8,95 12,27 -0,52 6,00 -2,16 0,61 -1,01 25,34 6,43 2,72 -0,56 1,61 -1,45 1,16 130,55 -25,30 -5,02 -9,73 18,32 -1,66 67,37 42,21 7,33 38,16 -3,25 -0,09 6,79 10,04 10,60 -8,61 -9,11 14,58 25,18 14,10

4,437 5,172 3,224 5,220 1,270 13,675 9,688 5,185 4,958 52,860 14,088 5,028 17,679 15,011 9,368 10,987 13,358 23,420 2,911 17,790 7,887 6,977 12,380 18,701 1,445 0,296 56,550 0,674 12,483 0,960 13,393 9,145 3,273 3,781 18,500 3,204 37,280 21,650 8,262 0,486 10,402 5,517 21,920 14,728

3,320 4,381 2,157 4,011 0,935 9,874 7,500 4,408 4,033 21,720 12,122 3,774 13,804 12,005 7,183 9,290 10,650 17,351 2,073 14,800 5,948 5,776 10,712 17,020 0,515 0,198 45,710 0,530 9,630 0,801 6,806 5,980 2,786 2,486 15,250 3,201 32,770 18,633 6,118 0,380 8,321 3,249 13,268 9,240

C 74 293 912 840 8 628 2186 15935 152 1894 386 76 118 95 821 42 72 119 24 1711 132 722 2639 481 1748 975 301 56 22

0,18 3,00 0,10 0,20 0,13 1,50 0,56 0,15 0,09 0,05 0,04 0,05 0,01 0,02 0,20 0,12 -

'06 '06 '06 '06 '06 '06 '05 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 -

21,93 46,75 9,78 17,23 7,04 12,79 65,44 17,16 7,08 18,03 20,45 8,74 n.s. 3,90 17,23 20,69 5,25 -

Cad It* ............................... Cairo Communications* .. Caltagirone . ..................... Caltagirone Edit. .............. Caltagirone rnc ................ Cam-Fin ............................ Campari ............................. Capitalia ............................. Carraro ............................. Cattolica Ass. .................... Cdb Web Tech* .............. Cdc Point* ........................ Cell Therapeutics .............. Cembre* ........................... Cementir* .......................... Centenari & Zinelli ......... Centrale Latte To.* .......... Ceramiche Ricchetti ......... Chl ..................................... Ciccolella ........................... Cir ...................................... Class Editori ..................... Cofide ............................... Credem ............................. Credito Artigiano .............. Credito Bergamasco ........ Credito Valtellinese .......... Cremonini* ........................ Crespi ................................. Csp ....................................

8,200 37,350 8,450 6,740 8,845 1,740 7,542 6,149 3,600 39,950 3,793 6,062 1,142 5,595 5,153 sosp. 4,201 1,347 0,931 1,990 2,188 1,414 1,005 9,547 3,372 28,350 10,700 2,133 0,949 0,918

0,40 2 0,81 5 -0,06 22 1,05 28 0,92 0 -0,06 443 2,92 514 1,15 12574 -0,91 77 0,08 128 1,15 218 inv. 15 0,62 743 -0,62 36 1,28 462 0,43 3 2,05 24 -0,02 1937 3,38 39 0,05 1341 -1,19 58 -1,28 278 2,13 219 -0,33 25 0,18 6 0,49 123 2,45 118 4,21 141 -0,08 17

11 11 42 39 1 656 721 21898 141 124 607 23 2044 31 371 6 67 4928 118 2776 306 1391 402 71 12 195 394 47 24

-18,04 -23,20 15,83 -3,76 23,71 -3,92 20,90 25,75 4,77 -8,14 19,92 -34,78 -37,97 17,79 5,16 -6,85 -27,15 72,82 72,89 -2,23 -15,63 -0,99 1,29 0,72 11,48 -4,64 7,84 12,53 -14,81

10,356 53,050 9,420 7,725 9,260 2,105 7,938 7,311 4,055 48,540 4,146 9,894 1,928 6,315 7,135 4,638 1,881 1,260 2,887 2,617 1,712 1,169 11,452 3,623 29,240 12,980 2,495 0,962 1,100

7,888 34,760 7,094 6,670 7,100 1,740 6,280 4,918 3,414 39,920 3,121 6,062 1,045 4,710 4,955 4,165 1,320 0,516 1,131 2,187 1,414 1,000 9,348 3,250 25,420 10,648 2,020 0,850 0,892

D 265 352 219 27 364 275 395 56 69 508 111

0,06 0,08 0,22 0,20 0,02 0,08 0,10 -

'05 '05 '06 '06 '06 '05 '06 -

35,87 13,96 17,10 21,08 22,09 16,00 13,14 52,08 78,62 -

Dada* ................................. Danieli .............................. Danieli rnc ........................ Data Service ..................... Datalogic* .......................... Datamat* .......................... De Longhi ......................... Digital Bros* .................... Dmail Group .................... Dmt* ................................. Ducati* ...............................

16,533 -1,69 8,633 0,67 5,387 0,37 5,353 3,18 5,731 0,74 9,697 0,23 2,661 -0,45 3,956 1,49 9,073 2,32 44,210 -1,80 0,686 0,88

10 45 145 96 275 358 6 12 51 103 24 9 42 75 16 48 13 33 95 78 405 1908

20,69 34,20 13,41 5,08 -10,10 -0,01 15,85 -9,04 1,88 38,63 -2,21

19,858 9,813 6,446 7,318 6,771 9,900 3,093 4,489 11,237 50,050 1,063

13,500 6,300 4,475 5,036 5,374 9,393 2,300 3,789 8,536 30,600 0,643

E 1730 6327 188 308 130 134 43829 290 365 91402 2637 423 702 50 49 215 403 34

0,15 0,04 0,22 0,55 0,44 0,44 0,65 0,40 0,17 0,11 -

'06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 -

18,01 15,85 16,37 42,81 14,82 17,95 9,22 13,77 9,27 24,35 n.s. -

Ed. Espresso ..................... Edison ............................... Edison rnc ......................... Eems ................................. El.En* ................................ Emak* ............................... Enel ................................... Enertad ............................. Engineering* ..................... Eni ..................................... Erg* ................................... Ergo Previdenza .............. Esprinet* ............................ Euphon .............................. Eurofly .............................. Eurotech* ........................... Eutelia ................................ Exprivia ..............................

3,981 1,522 1,699 7,405 27,310 4,885 7,109 3,060 29,890 22,740 17,365 4,690 13,146 7,010 3,606 11,349 6,200 1,001

0,61 1933 1,26 107 2,85 27 1,01 529 -0,98 6 1,20 9 0,31 60663 0,49 307 7,06 18 1,07 61302 0,10 1170 0,02 34 -2,40 380 0,59 11 -2,57 13 1,05 203 1,89 27 -0,69 52

-10,64 -10,84 -5,57 -23,17 -10,14 2,20 7,19 5,74 -8,59 -2,95 -14,42 -10,15 51,40 -25,22 -43,66 37,10 -15,17 -8,75

4,706 1,759 2,297 10,992 34,480 5,502 7,189 3,312 37,110 24,880 25,260 5,558 17,855 9,260 6,376 14,209 7,926 1,244

3,930 1,503 1,630 6,894 27,310 4,748 6,675 2,320 27,920 22,500 17,197 4,689 9,396 6,905 3,606 7,102 6,055 0,941

F 2978 - 11115 - 842 - 736 - 21 - 290 0,30 '05 10 - 28 - 7260 0,31 '06

9,02 7,21 8,16 n.s. 9,35

Fastweb ............................. Fiat .................................... Fiat priv. ........................... Fiat rnc .............................. Fidia* ................................ Fiera Milano* .................... Fil. di Pollone .................. Finarte-Sem ....................... Finmeccanica .....................

37,500 10,219 8,176 9,243 4,616 8,586 0,966 0,558 17,123

0,70 519 588 -2,93 43,170 37,240 2,72 12283 19207 38,85 11,630 7,441 2,32 70 239 37,88 9,435 5,995 2,20 116 293 40,39 10,386 6,635 4,11 5 18 -3,55 5,231 4,340 1,42 20 30 -2,43 9,583 8,350 2,21 27 169 -4,42 1,132 0,945 0,11 24 116 -28,00 0,809 0,543 1,51 1831 2149 4,73 19,547 16,420

2449 511 85 1786 13 27 45837 601 9 29306 1848 41 478 16 34 566 94 112

Capital. Divid. Stacco E (anno) (mln E)

P/E

3773 0,95 '06 863 1,00 '06 76 - -

9,84 Fondiaria-Sai ..................... 28,140 7,08 Fondiaria-Sai rnc ............. 20,250 n.s. Fullsix* ............................... 6,875

G 117 69 959 10 35481 2254 726 140 11 307 485 321

0,24 0,02 0,05 0,54 0,09 0,12 -

'06 '04 '06 '06 '06 '06 -

26,69 18,48 30,07 21,40 37,98 37,59

Rif. E

Nome

Gabetti ............................... Garboli-Conicos ................. Gefran* .............................. Gemina ............................. Gemina rnc ...................... Generali ............................. Geox ................................... Gewiss . ........................... Gim ................................... Gim rnc ............................. GranitiFiandre* .................. Gruppo Coin .................... Guala Closures* ................

Var. % gg.

Volumi(mgl) Var. % Dal 2/1/06 gg. Media** 30/12/05 Max Min

0,50 0,30 1,63

868 1425 1,19 34,840 27,310 225 802 -3,94 26,480 20,190 8 28 -8,87 10,666 6,724

3,659 -1,11 19 12 6,68 4,353 3,450 sosp. 4,830 0,63 5 21 5,25 5,571 4,562 2,652 3,27 290 967 31,88 3,273 1,990 2,645 inv. 0 6 51,14 3,170 1,730 27,910 2,95 12313 10823 -5,42 32,270 26,990 8,752 3,15 1070 587 -5,70 11,546 8,485 6,030 -1,47 50 67 19,98 6,564 5,000 0,659 0,69 98 326 -14,46 0,820 0,646 0,787 2,16 15 30 -0,90 0,934 0,770 8,394 0,90 43 46 15,07 8,967 6,970 3,635 -0,76 135 121 28,17 4,330 2,830 4,820 3,32 112 285 8,22 6,031 4,522

H 2554 0,07 '06 23,69 Hera .................................. 2,525

0,28 16556 5207 11,87 2,690 2,183

I 90 189 1278 4447 154 662 394 834 627 1128 6 997 6 136 518 367 79 140 381 27 3201 1268 1445 805

-2,58 112 86 45,73 2,295 1,332 0,64 4 17 15,26 57,520 38,940 0,34 159 281 18,44 19,313 13,919 0,02 1424 4065 18,26 5,067 3,628 1,30 32 110 8,54 4,976 3,850 1,31 331 426 13,86 2,600 1,995 -1,73 44 135 19,41 11,777 9,059 0,15 2470 8688 7,23 0,261 0,187 -1,14 588 909 -4,58 2,729 2,169 0,50 1746 3048 1,91 3,824 2,777 -1,21 18 6 18,55 4,385 3,243 0,29 369 358 0,74 11,163 8,643 -6,66 6 2 14,90 12,049 9,006 0,91 81 1560 5,87 0,895 0,646 -1,35 279 367 16,84 7,288 5,407 1,38 1 16 21,13 10,480 7,100 2,48 6 9 -2,23 3,066 2,780 1,17 8 48 -6,62 11,844 8,552 1,96 57 128 -2,01 1,928 1,505 0,43 14 11 -13,53 7,431 6,024 1,99 774 1233 14,58 22,800 15,363 1,06 159 517 12,50 15,517 10,397 2,19 16 27 12,52 78,550 57,930 1,39 35 60 12,08 63,240 44,040

0,02 0,08 0,10 0,02 0,40 0,03 0,03 0,04 0,36 0,38 0,01 0,15 0,50 0,02 0,30 0,08 0,33 0,36 1,27 1,35

'06 '06 '06 '06 '06 '06 '04 '04 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06

24,04 n.s. 9,77 16,63 16,07 7,07 29,31 33,22 17,56 20,98 16,03 8,84 30,46 7,85 9,31 6,20 4,03 3,08

I Grandi Viaggi ............... I.net* ................................. Ifi Priv. ............................. Ifil ...................................... Ifil rnc ............................... Igd* ................................... Ima* .................................. Imm. Lombarda ................ Immsi ................................. Impregilo ........................... Impregilo rnc ................... Indesit ................................ Indesit rnc ........................ Intek ................................... Interpump* ....................... Ipi ...................................... Irce* .................................. Isagro* .............................. It Holding ......................... It Way* ............................ Italcementi ........................ Italcementi rnc .................. Italmobiliare ..................... Italmobiliare rnc ...............

1,963 45,930 16,463 4,262 4,119 2,317 10,835 0,203 2,169 2,826 3,853 8,805 10,519 0,740 6,412 8,960 2,849 8,652 1,559 6,050 18,061 12,039 64,970 49,650

Stock future Sottostante

Aem giu 06............................................ Alleanza giu 06 ..................................... Autogrill giu 06 ..................................... Autostrade giu 06 ................................. B. Pop. Verona-Novara giu 06 ............ Bca Fideuram giu 06 ........................... Bca Intesa giu 06 ................................. Bca MPS giu 06 .................................... BNL giu 06 ............................................. BPU giu 06............................................. Bulgari giu 06 ........................................ Capitalia giu 06 ..................................... Ed. Espresso giu 06............................... Enel giu 06 ............................................. Eni giu 06............................................... Fastweb giu 06 ...................................... Fiat giu 06 .............................................. Finmeccanica giu 06 ............................. Generali giu 06 ..................................... Luxottica giu 06 ..................................... Mediaset giu 06 .................................... Mediobanca giu 06................................ Mediolanum giu 06 .............................. Pirelli giu 06 ......................................... RAS giu 06 ............................................ Saipem giu 06 ....................................... Snam Rete Gas giu 06 ......................... STM giu 06 ............................................ Telecom Italia giu 06 ............................ Telecom Italia rnc giu 06 .................... Terna giu 06 ......................................... Tiscali giu 06.......................................... Unicredito giu 06 ..................................

Scadenza

16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06 16/06/06

Chiusura E

Var. gg in p.ti

Var. % gg.

Volumi gg.

Vol. medi Volat. 5 gg. 10 gg.

1,80 8,74 11,87 22,10 21,31 4,18 4,50 4,45 20,47 8,52 6,14 4,00 7,11 22,83 37,36 10,16 28,00 20,18 8,90 15,47 5,28 0,72 18,12 3,46 12,37 2,24 2,14 2,46 -

1,80 -0,03 0,07 -0,04 0,06 0,14 0,01 -0,03 0,30 0,14 0,05 0,03 0,01 0,23 -0,14 0,12 0,81 20,18 0,13 0,17 0,09 -0,01 0,10 0,01 0,38 0,02 0,00 0,00 -

9,0 3,0 30,00 -0,34 51,0 6221,8 19,54 0,59 6,0 7,6 16,51 -0,18 23,0 11,8 11,07 0,28 5017,0 1805,4 34,56 3,47 14,0 427,0 39,64 0,22 10,0 12,2 27,61 -0,56 51,0 16,8 30,45 0,0 0,0 47,46 1,49 54,0 25,0 26,10 1,61 2003,0 429,4 42,65 0,74 3,0 25,0 38,60 0,69 10,0 3,2 11,06 0,07 4,0 79,8 14,01 1,02 38,0 415,6 23,75 -0,37 11,0 6,4 23,40 1,20 50,0 102,0 35,19 0,0 4,4 31,86 2,98 69,0 25129,4 32,51 9,0 7,2 39,24 1,43 34,0 2307,4 22,10 1,11 7,0 5,6 34,83 1,73 13,0 8,8 38,51 -0,83 10010,0 4005,4 15,55 0,56 3,0 1,2 33,97 0,0 7202,2 17,80 0,29 5,0 2002,0 8,79 3,17 82,0 32,8 34,78 0,67 37,0 91,8 28,24 0,0 22,6 26,75 -0,23 3,0 5,8 14,04 -0,10 37,0 15,6 19,44 0,0 20029,4 29,77

Gli Etf quotati a Piazza Affari Nome

B1 - Ethical Index Euro B1 - Msci Euro B1 - Msci Pan Euro Dj Euro Midcap Dj Euro Smallcap Easyetf Epra Easyetf Gsne Etf Cece Eur Lyxor Etf Hsci Lyxor Etf Lyxor Inflation Etf Msci Emu Growth Etf Msci Emu Value Etf Msci Europe Lyxor Etf Msci Small Cap Ftse/Xinhua Cina Iboxx Eur Liquid Corporate Ishares $ Corporate Bond Ishares = Inflation Linked Ishares Dj Euro Stoxx 50 Ishares Dj Euro Stoxx Grow Ishares Dj Euro Stoxx Sele Ishares Dj Euro Stoxx Valu Ishares Dj Stoxx 50 Ishares Ftse 100 Ishares Ftse Uk Dividend P Ishares Ftse/Epra Eur. Pro Ishares Ftseurofirst 100 Ishares Ftseurofirst 80 Ishares Msci Ac Far East E Ishares Msci Brazil Ishares Msci Eastern Europ Ishares Msci Emerging Mark Ishares Msci Korea Ishares Msci Taiwan Ishares Msci World Ishares S&P 500 Lyxor Crb Lyxor Etf EuroMts 1-3y Lyxor etf Dj Euro Stoxx50 Lyxor etf Dj Global Titans Lyxor etf Dj Ind. Average Lyxor etf EuroMts 10-15Y Lyxor etf EuroMts 3-5Y Lyxor etf euroMts Global Lyxor etf Japan Lyxor etf msci us Tech Lyxor etf S&P/Mib Msci Giappone Nasdaq 100 European Tracke Spdr Euro Fund Spdr Europe 350 Fund

Codice Isin

IE0074344429 IE0074344205 IE0077933707 IE00B02KXL92 IE00B02KXM00 LU0192223062 LU0230484932 FR0010204073 FR0010204081 FR0010174292 FR0010168765 FR0010168781 FR0010261198 FR0010168773 IE00B02KXK85 IE0032523478 IE0032895942 IE00B0M62X26 IE0008471009 IE00B0M62V02 IE00B0M62S72 IE00B0M62T89 IE0008470928 IE0005042456 IE00B0M63060 IE00B0M63284 IE0030974079 IE0004855221 IE00B0M63730 IE00B0M63516 IE00B0M63953 IE00B0M63177 IE00B0M63391 IE00B0M63623 IE00B0M62Q58 IE0031442068 FR0010270033 FR0010222224 FR0007054358 FR0007075494 FR0007056841 FR0010037242 FR0010037234 FR0010028860 FR0010245514 FR0007063177 FR0010010827 IE00B02KXH56 IE0032077012 IE0031091642 IE0031091428

Rif. E

79,56 110,76 107,66 39,37 24,62 220,96 186,23 20,35 64,47 101,16 81,05 149,19 110,50 169,28 54,59 120,83 82,04 154,80 35,93 25,26 27,56 26,66 33,31 8,24 15,55 25,80 26,98 10,78 23,04 21,34 20,63 21,19 21,07 23,02 21,58 9,95 24,69 100,02 36,03 21,31 87,22 114,15 106,68 111,06 104,68 5,47 36,44 10,30 30,49 155,55 142,97

gg.

Var. % dal 30/12/05

Volumi 5 gg.

0,95 0,26 0,59 0,72 1,07 -1,17 -0,80 0,25 0,72 0,40 0,91 0,37 1,21 0,19 0,05 0,42 1,24 0,24 1,03 0,79 0,88 0,72 1,12 -0,46 0,82 -0,19 1,72 2,94 -1,06 2,22 2,93 2,36 1,46 0,92 0,73 0,04 1,04 0,38 0,29 0,58 0,29 0,17 1,63 1,00 0,91 2,80 1,36 0,81 1,51

2,07 1,19 0,99 4,07 3,10 -9,88 10,00 -3,40 -0,95 0,82 4,03 6,75 -4,58 0,42 -0,60 -0,55 -0,74 -5,85 0,84 -6,54 -4,51 -4,27 -0,56 -2,22 -13,27 2,27 -9,54 -11,16 1,81 1,11

10 5.097 4.822 6.919 6.686 2 37.967 16.659 318 742 847 303 254 25.095 5.145 3.526 31.081 347.750 133 4.027 12 29.905 1.055 2.185 1.085 1.862 851 25.922 48.832 40.686 34.863 34.876 5.596 77.889 534.210 5.472 12.026 288.386 3.142 1.049 1.468 2.311 12.572 6.538 22.990 295.329 699.306 13.262 452 1.276

Capital. Divid. Stacco E (anno) (mln E)

J 309 138

-

-

P/E

Nome

Rif. E

96,82 Jolly Hotels* ...................... 15,453 - Juventus Fc* ...................... 1,163

Var. % gg.

Volumi(mgl) Var. % Dal 2/1/06 gg. Media** 30/12/05 Max Min

1,28 3,93

52 74 80,25 15,955 8,303 179 2581 -15,05 2,478 1,119

K 23 - - Kaitech ............................... 0,381 4,79 1485 117 - - 31,89 Kme .................................. 0,365 1,31 221 22 0,02 '06 33,62 Kme rnc ............................ 0,385 -0,03 73

825 -16,46 0,533 0,335 528 -10,56 0,445 0,350 157 3,61 0,433 0,370

L 73 96 28 81 2675 9228 20

0,04 0,10 0,02 0,12 1,30 0,23 -

'06 '06 '05 '06 '06 '06 -

10,20 20,93 9,55 25,27 22,79 0,83

La Doria* .......................... La Gaiana ......................... Lavorwash ......................... Linificio e Canap. ............. Lottomatica ....................... Luxottica ............................ Ss Lazio .............................

2,368 1,765 2,110 2,930 28,820 20,140 0,300

M 59 864 98 605 384 199 3 7 10469 12323 3827 311 446 2462 171 144 317 1794 116 179 43 9

0,05 0,20 0,13 0,33 0,43 0,48 0,12 0,09 0,13 0,28 0,30 0,27 0,12 0,60 0,14 0,02 -

'06 '06 '06 '06 '06 '05 '06 '05 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '05 '06 -

15,49 15,64 27,12 17,23 13,95 8,96 16,48 10,21 10,04 21,77 12,38 10,55 12,64 11,90 -

Maffei ............................... Marazzi .............................. Marcolin ............................ Mariella Burani* .............. Marr* ................................ Marzotto ............................ Marzotto rc ...................... Marzotto rnc .................... Mediaset ............................ Mediobanca ...................... Mediolanum ..................... Mediterranea Acque ........ Meliorbanca ....................... Milano Ass. ...................... Milano Ass. rnc ................ Mirato* ............................. Mittel ................................ Mondadori ........................ Mondo Tv* ....................... Monrif ................................ Montefibre ........................ Montefibre rnc ................

1,998 1,22 34 39 1,42 2,214 1,954 8,516 -0,30 44 101 -13,92 10,180 8,247 2,150 0,42 6 25 -25,84 3,090 2,141 20,250 0,80 63 162 48,57 23,490 13,590 5,790 1,87 55 302 -7,77 6,694 5,684 2,821 4,48 160 142 -30,05 3,931 2,700 3,435 inv. 0 0 -18,02 4,300 3,300 2,639 4,72 15 10 -31,83 3,864 2,520 8,900 2,01 7263 11857 -0,56 10,365 8,725 15,453 1,59 3165 3787 -4,20 18,567 15,211 5,287 1,83 4967 4688 -5,08 7,203 5,192 4,070 0,52 1 4 0,20 4,323 4,000 3,532 0,91 76 380 10,17 3,927 3,194 5,634 0,61 984 1222 -2,44 6,602 5,600 5,543 0,71 93 132 -2,62 6,618 5,493 8,380 1,09 6 24 0,49 9,695 8,005 4,800 1,70 14 24 14,45 5,480 4,165 6,902 0,47 831 1346 -12,13 8,259 6,870 26,700 2,69 4 8 -10,64 32,210 25,940 1,191 -0,34 8 68 -7,39 1,375 1,173 0,339 0,54 46 245 16,64 0,360 0,315 0,350 inv. 0 39 1,30 0,399 0,338

1,59 8 -1,51 60 0,48 1 -1,08 10 -0,10 447 3,71 1533 -0,17 43

N 430 0,10 '06 33 - 718 - -

3,77 Navigaz. Montanari* ........ 3,488 1,45 - Negri Bossi* ...................... 1,490 -0,80 - Nice .................................... 6,078 -2,24

O 30 0,04 '04

n.s. Olidata ............................... 0,882 -1,74

6 68 14 82 747 996 111

-4,48 51,89 -30,71 -3,27 4,58 -6,02 -3,23

2,584 6,004 2,974 3,555 38,280 24,190 0,489

2,331 1,765 2,023 2,850 27,920 19,420 0,260

68 304 18,08 4,186 2,956 13 84 -7,68 1,821 1,480 179 2068 -2,02 6,535 5,970 31

59 -11,27 1,022 0,836

P 16 296 3863 400 229 3766 101 2167 36 173 808 203 86

0,19 0,30 0,34 0,02 0,04 1,90 0,02 0,01 0,28

'06 '06 '05 '06 '06 '06 '06 '06 '06

16,28 n.s. 28,29 10,57 10,92 13,80 62,43 15,64 66,80

Pagnossin .......................... Panaria* ............................ Parmalat ............................ Part-Italiane ...................... Permasteelisa ................... Pininfarina ........................ Pirelli & C. ........................ Pirelli & C. rnc ............... Pirelli Re ........................... Pol. San Faustino* ........... Poligrafici Edit. ................ Premafin ............................ Premuda ............................ Prima Industrie* ...............

0,810 6,539 2,369 sosp. 14,514 24,470 0,728 0,752 50,670 30,000 1,311 1,955 1,428 18,303

R 12183 44 29 3046 92 1314 0 179 166 154 1823 45 1330 63 32

0,88 0,90 0,13 0,14 0,15 2,00 0,10 -

'06 '06 '06 '06 '06 '05 '06 -

13,51 24,19 16,55 10,13 17,97 23,48 30,58 10,91 6,34 -

Ras .................................... Ras rnc .............................. Ratti .................................. Rcs MediaGroup ............... Rcs MediaGroup rnc ........ Recordati* ......................... Reno De Medici rcv* ..... Reno De Medici* ............. Reply* ................................ Retelit ................................ Reti Bancarie Hold. ......... Richard Ginori ................. Risanamento ...................... Roma A.S. ......................... Roncadin ...........................

18,220 1,79 661 1849 -10,82 22,500 17,900 32,630 -1,06 0 1 -37,55 53,650 31,930 0,560 0,27 30 87 3,90 0,656 0,515 4,169 0,80 951 1846 3,68 4,615 3,947 3,136 0,16 26 113 4,53 3,665 3,003 6,406 3,02 305 521 9,75 6,696 5,724 0,700 inv. 0 3 -16,96 0,929 0,700 0,672 2,05 438 615 -1,73 0,824 0,646 19,226 2,32 5 15 8,23 21,950 17,716 0,368 inv. 1093 4305 -12,36 0,515 0,357 37,470 inv. 16 117 7,06 41,010 34,890 0,450 0,92 20 250 -14,46 0,530 0,397 4,759 -2,16 270 549 25,57 6,252 3,685 0,476 -1,02 66 160 -7,58 0,560 0,471 0,249 1,80 251 461 -36,39 0,432 0,222

S 239 23 138 377 948 7498 3 21409 4797 586 28 2764 40 1278 481 158 442 6728 46 447 576 381 311 674 0 199 11156

0,60 1,32 1,30 0,19 0,22 0,57 0,31 0,01 0,01 0,20 0,01 0,17 0,08 0,07 0,08 0,04 0,12

'06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06

17,05 9,74 19,19 25,66 80,86 28,57 30,38 12,67 48,63 20,31 17,76 7,61 14,17 24,51 43,21 13,27 28,78 21,14 40,72 32,88 32,79

Sabaf* ............................... Sadi ................................... Saes Getters rnc* ............ Saes Getters* ................... Safilo group ..................... Saipem ............................... Saipem rc ......................... Sanpaolo Imi ................... Saras ................................. Save .................................. Schiapparelli ..................... Seat Pg ............................. Seat Pg rnc ....................... Sias ..................................... Sirti .................................... Smurfit Sisa ...................... Snai ................................... Snam Rete Gas ............... Snia ................................... Socotherm* ....................... Sogefi* .............................. Sol ..................................... Sopaf .................................. Sorin ................................. Stefanel rnc* .................... Stefanel* ............................ Stmicroelectronics .............

21,000 2,173 18,344 24,520 3,361 16,938 18,010 13,430 5,010 21,270 0,047 0,340 0,298 9,996 2,148 2,570 8,140 3,441 0,078 11,664 5,088 4,201 0,740 1,434 4,520 3,650 12,265

inv. 5 -1,41 7 0,92 19 -0,61 16 2,03 2071 2,41 3450 inv. 0 -0,07 14745 0,91 4725 0,33 17 2,64 699 2,32 32952 1,40 116 0,86 130 -1,01 217 inv. 0 2,22 80 0,09 5841 1,55 1054 1,03 159 0,83 238 0,79 24 1,48 462 0,99 700 inv. 0 1,14 5 1,91 12042

12 50 42 48 867 4934 0 17981 17145 69 2148 32300 352 590 304 2 292 13594 5360 267 135 60 1743 1053 0 46 10168

17,36 -9,35 13,38 21,99 -30,56 22,21 20,07 1,62 -5,29 13,14 -4,90 -13,61 -6,33 -3,36 -5,79 -3,02 -3,70 -0,92 -11,41 24,09 9,89 1,52 8,57 -15,70 14,43 -0,22 -19,11

25,100 3,231 22,580 28,820 4,900 21,120 21,500 15,556 5,290 23,540 0,055 0,439 0,356 11,378 2,604 2,695 8,851 3,744 0,093 15,434 6,254 4,969 0,878 1,915 4,555 4,543 16,365

17,643 2,068 16,008 20,130 3,294 14,081 14,420 12,986 4,821 18,284 0,044 0,330 0,293 9,911 2,148 2,500 7,082 3,388 0,075 9,347 4,595 4,168 0,681 1,420 3,700 3,496 12,035

T 105 37 1130 19 29919 12522 15963 4306 975 1682 2837 405 81 57

0,14 0,16 0,17 0,14 0,15 0,17 0,08 1,00 0,70 0,03 0,07 0,40

'06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '06 '05 '06

16,90 68,93 12,70 11,74 13,97 14,31 43,81 8,32 30,91 60,58

Targetti Sankey* .............. Tas* .................................... Telecom It. Media ........... Telecom It. Media rnc ... Telecom Italia .................. Telecom Italia rnc ........... Tenaris ............................... Terna ................................. Tiscali ................................. Tod's ................................. Toro .................................. Trevi finanziaria .............. Trevisan Cometal* ........... Txt E-solutions* ...............

5,640 20,540 0,345 0,342 2,239 2,071 13,422 2,131 2,462 55,550 15,699 6,193 3,000 21,690

1,33 0 56 -1,01 4 8 2,01 8862 19538 inv. 47 101 0,86101906 144858 -0,29 28616 36826 2,98 8040 8418 -1,11 20565 12314 1,15 1513 4181 2,32 38 94 4,25 1043 779 -1,59 274 567 4,49 51 68 3,48 3 8

20,82 -5,65 5,57 15,42 -8,98 -1,15 39,96 2,26 -7,93 -2,56 6,22 49,81 4,28 -19,40

6,244 24,930 0,526 0,508 2,619 2,256 18,724 2,264 2,906 65,720 18,919 7,776 3,420 27,270

4,604 19,901 0,332 0,342 2,122 1,903 10,026 2,067 2,432 53,080 14,793 4,375 2,835 20,560

U 59 60760 127 3339 1870

0,22 0,24 0,08 0,09

- 75,56 Uni Land ........................... '06 13,75 Unicredito .......................... '06 13,71 Unicredito rnc ................... '06 7,29 Unipol ............................... '06 6,57 Unipol Priv. .......................

V 1597 54 48 98 387 299

0,50 0,03 0,15 0,15

'06 11,18 Valentino fg ..................... - Vemer Siber ...................... - Viaggi Del Ventaglio ....... '06 65,63 Vianini Industria ............... '06 7,88 Vianini Lavori .................. '06 10,01 Vittoria Ass.* .....................

Z 74 0,25 '04 11 - -

-0,77 42 144 -10,14 0,927 0,671 0,23 27 32 16,77 7,372 5,519 0,13 4192 6549 15,06 2,756 2,065 0,09 65 67 14,80 16,041 12,762 -0,89 7 18 -12,45 32,200 24,470 0,79 17051 26641 -6,16 0,845 0,723 1,06 119 260 -10,64 0,871 0,744 -1,38 83 70 9,94 62,670 46,170 1,42 1 9 -8,43 34,630 27,010 -1,06 86 145 -15,37 1,692 1,311 -0,31 525 517 -1,31 2,508 1,927 -1,18 232 359 -16,00 1,801 1,382 -2,23 10 52 43,00 21,290 12,640

1,209 -1,06 775 4871 145,48 1,657 0,493 5,860 1,91 67074 173203 0,74 6,362 5,550 5,841 0,60 54 63 -3,15 6,480 5,806 2,296 1,77 5339 3855 -3,16 2,849 2,256 2,078 -0,38 5890 9988 9,95 2,482 1,890 21,610 4,25 0,546 0,02 0,610 -1,18 3,248 inv. 8,734 -3,71 9,980 2,89

- Zucchi ................................. 3,020 -2,11 - Zucchi rnc ......................... 3,250 inv.

(*) Titoli appartenenti al segmento All Stars

130 201 4,09 26,470 20,440 480 3355 47,77 0,757 0,371 92 305 -41,78 1,044 0,577 0 61 3,77 3,615 3,030 111 50 4,60 11,082 8,200 15 39 6,19 12,462 9,400 12 1

45 13,28 3,458 2,710 30 14,44 3,872 2,783


14

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

Fondi italiani

FONDI COMUNI E SICAV DI DIRITTO ESTERO

Cat. S&P

Nome fondo

Quote Perf. % Volatil. S&P 30/12/05 % Stars

ABIS SGR SPA

05/06/2006

IA225 Abis Cash IA041 Abis Europa IA121 Abis Flessibile

4,991 5,227 5,378

-0,459 -1,840 -0,592

5,582 5,813

-0,393 -1,475

AGORA INV. SGR SPA

Fondo

Valuta

Data

Classe S

Classe I

Classe R

ALETTI GESTIELLE SGR SPA

IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS IXIS

AM Emerging Europe AM Emerging Europe AM Euro Investment Grade AM Europe Large Cap AM Europe Mid Cap AM Europe Small Cap AMA Emerging Asia AMA Emerging Asia AMA Hong Kong Renaissance AMA Hong Kong Renaissance AMA Pacific Rim Equities AMA Pacific Rim Equities AMJ Japanese Equities AMJ Japanese Equities AM/Loomis Sayles Global Corporate Bond Hansberger Emerging Latin America Hansberger Emerging Latin America Hansberger Global Emerging Markets Hansberger Global Emerging Markets Loomis Sayles US Investment Grade Core Loomis Sayles US Large Cap Growth Loomis Sayles US Large Cap Growth Loomis Sayles US Research Loomis Sayles US Research Oakmark Global Value Oakmark Global Value Oakmark US Large Cap Value Oakmark US Large Cap Value Oakmark US Value Opportunities Oakmark US Value Opportunities Westpeak US Equities Index Plus Westpeak US Equities Index Plus Westpeak US Small Cap Growth Westpeak US Small Cap Growth AEW Global Real Estate Securities AEW Global Real Estate Securities Vaughan Nelson US Small Cap Value AMA Greater China Renaissance AMA Greater China Renaissance

USD EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR USD EUR USD EUR JPY EUR EUR USD EUR USD EUR USD USD EUR USD EUR USD EUR USD EUR USD EUR USD EUR USD EUR USD EUR USD USD EUR

Fondo

08 08 08 08 08 08 08 08 02 02 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 08 02 02

giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno

Valuta

2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006

Data

94,570 94,150 106,950 91,390 -

Classe S

28087,740 21985,650 206,770 244,820 56,150 385,640 23405,850 18321,070 184,300 2115,980 1656,280 94812,000 115,130 20290,330 21589,500 16898,850 109,280 106,970 83,730 112,400 87,980 187,420 146,690 118,430 92,700 137,740 107,880 981,700 71,980 56,340 106,720 101,010 132,200 121,500 118,990

26643,050 20854,550 205,650 234,950 54,660 369,870 22503,020 17615,370 186,600 134,240 2068,150 1619,040 636,130 113,410 19397,870 15178,000 20535,210 16075,630 103,740 81,440 107,410 84,070 181,170 142,220 114,850 90,140 133,140 104,220 739,740 67,470 149,940 118,110

Classe I

Classe R

IL MENSILE DEL TEMPO LIBERO

IA121 IA993 IA932 IA802

USD USD USD

08 giugno 2006 08 giugno 2006 08 giugno 2006

-

12,075 8,846 12,338

Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle Gestielle

America Bond Dollars BT Euro Cash Dlr Cash Euro Cina Corporate Bond CPI Total Return O East Europe Emerg. Mkts Emerg. Mkts Bond Etico Az. Etico Obbl. Europa Giappone Global Asset 1 Global Asset 2 Global Asset 3 Global Conv. High Risk Bond Inter. Italia LT Euro MT Euro Obbl. Inter. Pacifico Pharma Tecnologia Total Return Alto Total Return Globa Total Return Obbl. World Communicatio World Fin. World Ut.

IA852 IA041 IA621 IA225

Ras Ras Ras Ras

Lux Lux Lux Lux

08/06/2006

Bond Europe Eq. Europe ST Dollar ST Europe

52,133 43,565 135,019 62,070

08/06/2006 -1,875 -1,459 1,607 0,574

IA255 Alpi Absolute Return IA062 Alpi Obbl. Inter. IA021 Alpi Risorse Naturali

9,323 6,885 6,398

-0,618 -1,741 0,995

ANIMA SGR SPA

Il primo mensile di lifestyle in free press. Ogni mese protagonista dei grandi eventi.

12,063 12,265

IXIS Asset Management - Succursale di Milano Via Mascheroni, 17 - 20145 Milano Tel. + 39 02 43 31 92 84 - Mail: info.italia@it.ixis-amga.com

Anima Anima Anima Anima Anima Anima Anima Anima Anima Anima AAA AAA AAA AAA AAA AAA AAA AAA AAA AAA AAA

Master Master Master Master Master Master Master Master Master Master Master

5,779 6,462 5,800 6,805 4,524 14,312 17,768 14,645 5,918 6,069

Banque de Luxembourg 14, boulevard Royal L- 2449 Luxembourg

Conventum Longview Absolute Growth Cl. B EUR

IT Fund Biopharma Classic IT Fund Biopharma Inst

08/06/2006 872,18

IT Fund Tech. Gl. Classic

Conventum Longview Absolute Growth Cl. E Usd 08/06/2006 USD 1155,88

09/06/2006 09/06/2006

USD

827,49

USD 420119,41 EUR

585,72 Citi FCP

IT Fund Tech. Gl. Inst

Tel: (+352) 26 20 26 60 Fax: (+352) 499 24 55 99 banque.de.luxembourg@bdl.lu

09/06/2006

09/06/2006

EUR

600,65

www.itasset.com Tel.: (33) 1 70 75 10 81

Fondo

Data

Valuta

Classe

NAV

DSF - 25/75

08/06/2006 EUR

Cap.

278,75

DSF - 50/50

08/06/2006 EUR

Cap.

345,72

KBC Equity Fund (L) America

08/06/2006 USD

Cap.

927,97

KBC Equity Fund (L) America KBC Equity Fund (L) Europe KBC Equity Fund (L) Japan

08/06/2006 EUR 08/06/2006 EUR 08/06/2006

JPY

Cap. Cap.

686,76 657,02

Cap. 30054,00

Valori del 09/06/2006 Citi FCP Classe A Classe C

CitiBond European Curr. Ltd-Term Fund

EUR

70,730

68,280

CitiBond European Currencies Corporate Fund

EUR 114,250 111,730

CitiBond European Currencies Fund

EUR 279,510 269,560

CitiBond Global Fund

EUR 139,210 135,590

CitiBond Global Fund

USD 176,190 170,930

CitiBond Global Unhedged Fund

USD 206,000 200,030

CitiBond Us Dollar Fund

USD 282,030 272,100

CitiBond Us Dollar High Yield Fund

USD 166,680 162,560

CitiEquity Asia Pacific (ex Japan) Fund

EUR 302,300 288,490

CitiEquity Asia Pacific (ex Japan) Fund

USD 381,820 364,710

CitiEquity Continental Europe Fund

EUR 501,130 478,180

CitiEquity Continental Europe Fund

USD 633,430 605,410

CitiEquity Emerging Markets Fund

EUR 181,780 175,200

CitiEquity Emerging Markets Fund

USD 229,910 221,620

CitiEquity Global Financial Services Fund

EUR 106,790 102,090

CitiEquity Global Financial Services Fund

USD 134,900 129,100

CitiEquity Global Fund

EUR 164,130 158,110

CitiEquity Global Fund

USD 207,520 201,780

CitiEquity Global Healthcare Fund

EUR

CitiEquity Global Healthcare Fund

USD 105,250 100,700

83,310

CitiEquity Global Technology Fund

EUR

CitiEquity Global Technology Fund

USD

43,970

42,080

CitiEquity Japan Large Cap Fund

EUR

27,250

26,010

CitiEquity Japan Large Cap Fund

JPY 3930,000 3762,000

34,780

79,600 33,270

CitiEquity Japan Large Cap Fund

USD

34,500

-

CitiEquity Japan Small Cap Fund

EUR

75,330

71,860

CitiEquity Japan Small Cap Fund

JPY 10840,000 10392,000

CitiEquity Pan-Europe Fund

EUR 258,900 249,310

CitiEquity CitiEquity CitiEquity CitiEquity

Valori del 09/06/2006 Classe A Classe C

Us Us Us Us

Growth and Value Fund Growth Fund Growth Fund Value Fund

CitiEquity Us Value Fund

USD EUR USD EUR

100,690 96,890 113,190 108,000 143,160 136,930 423,400 401,610

USD 534,580 512,360

Citi SICAV

Valori del 09/06/2006 Classe A Classe C

CitiBond Euroland Fund Euro CitiChoice Multi-Manager Balanced Euro CitiChoice Multi-Manager Balanced USD CitiChoice Multi-Manager Conservative Euro CitiChoice Multi-Manager Conservative USD CitiChoice Multi-Manager Income Euro CitiChoice Multi-Manager Income USD CitiChoice Multi-Manager Opportunity Euro CitiChoice Multi-Manager Opportunity USD CitiChoice Multi-Manager Performance Euro CitiChoice Multi-Manager Performance USD CitiEquity Euroland Fund Euro CitiEuroland Cash Fund Euro CitiSelect Balanced Portfolio Euro CitiSelect Balanced Portfolio GBP CitiSelect Balanced Portfolio USD CitiSelect Conservative Portfolio Euro CitiSelect Conservative Portfolio GBP CitiSelect Conservative Portfolio USD CitiSelect Enhanced Growth Portfolio Euro CitiSelect Enhanced Growth Portfolio USD CitiSelect Growth Portfolio Euro CitiSelect Growth Portfolio GBP CitiSelect Growth Portfolio USD

EUR EUR USD EUR USD EUR USD EUR USD EUR USD EUR EUR EUR GBP USD EUR GBP USD EUR USD EUR GBP USD

126,620 108,900 102,680 106,230 100,310 103,600 99,150 113,870 105,080 112,140 104,320 111,820 118,820 7,410 13,350 135,710 7,580 14,090 140,040 6,800 95,380 7,090 12,350 132,920

121,610 107,690 101,620 105,040 99,330 102,500 98,360 112,730 104,190 110,990 103,320 103,490 7,140 7,300 6,560 92,530 6,820 -

CitiEquity Pan-Europe Fund

USD 327,250 319,960

CitiMoney

Valori del 09/06/2006

CitiEquity Us Aggressive Growth Fund

EUR

76,410

73,420

CitiEquity Us Aggressive Growth Fund

USD

97,200

93,540

CitiEquity Us Growth and Value Fund

EUR

78,480

75,310

CitiMoney Euro Fund CitiMoney Sterling Fund CitiMoney Us Dollar Fund

EUR 100,260 GBP 283,640 USD 2536,440

I fondi Citi FCP, Citi SICAV e CitiMoney sono distribuiti da Citibank International plc, presente a Milano, Roma, Firenze e Torino con le sue Filiali e in tutta Italia con la rete dei Promotori Finanziari. Numero Verde 800-230.230 I fondi Citi FCP, Citi SICAV e CitiMoney sono distribuiti da Citigroup Private Bank, presente a Milano e Roma. Tel: 02 86474 300

Arca Arca Arca Arca Arca Arca Arca Arca Arca Arca Arca Arca Arca Arca Arca Arca Arca Arca IA185 Arca IA583 Arca IA021 Arca

Az. America Az. Europa Az. Inter. Az. Italia Bilanciato Bilanciato Obbl. Flessibile Monetario Obbl. Euro BT Obbl. Euro M-LT Obbl. Inter.

5,316 6,122 10,180 17,410 18,637 9,081 4,917 9,188 15,626 5,236 7,847

8,440 5,330 6,410 8,860 4,240 2,190 1,200 0,320 0,720 1,430 3,950

3,870 -5,518 7,210 17,678 -4,386 8,110 10,393 -0,726 5,500 6,300 -10,141 9,660 24,713 1,553 8,360 7,079 -6,387 13,530 32,535 -2,520 4,840 10,907 -3,895 4,160 6,129 -1,605 2,390 7,665 -6,376 7,680 11,252 -0,680 4,210 8,044 0,651 0,150 5,248 0,768 0,140 5,138 0,568 4,120 13,162 0,183 0,640 7,646 -1,924 2,390 4,987 -0,260 4,160 0,000 inv. 4,160 7,961 -1,874 2,210 15,498 -3,918 4,050 12,547 -4,375 6,790

Alto Rendimento Americhe Azioni Italia Beni di Consumo Bilanciato Blue Chips Bond Corporate Europa Dollaro Emu Finanza Flessibile Gestiob Global Liquidità Materie Prime Mercati Emerg. Monetario Multiazioni Oriente Pacifico Pharma Rendita Tecnologia WWF Pianeta Terra

Azimut America Azimut Bilanciato Azimut Bilanciato Inter. Azimut Borse Inter. Azimut Consumers Azimut Crescita Italia Azimut Emerg. Azimut Energy Azimut Europa Azimut Fixed Rate Azimut Floating Rate Azimut Garanzia Azimut Generation Azimut Multi-Media Azimut Pacifico Azimut Protezione Azimut Real Estate Azimut Real Value Azimut Reddito Euro Azimut Reddito Usa Azimut Rendita Inter. Azimut Solidity Azimut Strategic Trend Azimut Trend Azimut Trend Italia Azimut Trend Tassi Formula 1 Balanced Formula 1 Conserv. Formula 1 High Risk Formula 1 Low Risk

Az. Inter. CentoPiù Inv. Protetto 90 Monetario Obbl. Euro Profilo Crescita Profilo Opp. Profilo Rend. Profilo Risparmio Profilo Sviluppo

3,845 4,861 5,332 5,549 6,059 5,657 5,487 5,326 5,228 5,874

08/06/2006 -3,658 -2,780 -0,299 0,398 -2,322 -2,128 -1,737 -1,389 -1,247 -2,652

BG SGR SPA IA031 IA185 IA062 IA272 IA062 IA101 IA757 IA041 IA021 IA121 IA563 IA051 IA245 IA583 IA225 IA191 IA573 IA583 IA021 IA031

Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Generali Bim Bim Bim Bim Bim Bim Bim Bim Bim Bim Bim

Az. Europa Az. Globale Az. Italia Az. Small Cap Italia Az. Usa Bilanciato Corporate Mix Flessibile Obbl. BT Obbl. Euro Obbl. Globale

10,266 4,192 9,063 9,681 5,934 21,416 5,165 4,657 5,860 5,954 5,407

08/06/2006 -2,885 -3,699 1,889 4,592 -1,396 -1,703 -0,520 -1,146 0,497 -1,162 -3,859

BIPIEMME GESTIONI SGR SPA Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme Bipiemme

●● ●●●

17,854 -4,636 9,850 ● 8,960 -1,549 2,000 ●● 12,666 -3,239 4,070 ● 63,304 3,347 11,030 ●●● 6,195 -1,745 2,510 ●●●●● 5,693 -3,786 5,890 ●● 6,119 -1,450 1,980 ●●● 28,073 1,398 8,060 ●●● 13,111 -3,126 8,230 ● 5,010 -2,700 7,460 ● 4,953 -10,547 7,460 3,097 -11,565 14,980 ●● 6,065 0,748 0,120 ●● 5,360 -0,130 1,890 15,181 0,477 0,370 ●●● 13,853 -13,484 13,860 ● 26,298 -3,220 5,110 ●●●● 5,385 -2,516 3,290 8,254 -1,504 2,840 ● 2,382 -8,490 12,430 ●

IA031 Bipiemme Americhe IA351 IA331 IA255 IA041 IA767 IA021 IA021 IA041 IA573 IA272 IA201 IA225 IA191 IA062 IA185 IA062 IA062 IA225 IA563 IA583

●●●●

08/06/2006

America Value Bond Euro Bond Inter. Capital Cash Cash Dollari Corporate Bond Euro Europa Value Global Inst. Bond Inst. Equity Japan Liquidità Medium Risk Monetario Euro Pacifico Rend Risk Special USA Growth

BIM INTERMOBILIARE SGR SPA IA041 IA021 IA272 IA305 IA031 IA573 IA435 IA121 IA225 IA185 IA062

7,460 2,090 1,600 0,350 2,440 3,340 2,450 1,700 1,530 4,620

●●●● ●●●

●●●● ● ●●● ●● ●● ●

08/06/2006

9,321 6,512 4,968 5,034 5,391 13,821 6,328 3,012 21,482 7,380 12,297 20,032 5,741 10,956 4,885 8,093 5,980 7,758 8,710 6,251 5,111 30,885

Em. Markets Bond Em. Markets Eq. Euroland Europa Europe Bond Flessibile Globale Iniziativa Europa Inter. Italia Mix Monetario Pacifico Pianeta Premium Risparmio Sforzesco Tesoreria Valore Visconteo

7,720 6,630 8,380 9,150 5,410 4,610 1,490 7,630 0,330 1,720 3,880

-4,243 -0,883 -2,950 -8,105 1,679 -0,425 -1,464 -0,496 -2,867 5,128 -2,187 3,589 0,578 0,578 -7,708 -3,008 -1,092 -3,110 -1,292 0,725 -2,666 -0,608

9,000 ●● 1,220 ●●●● 5,410 5,410 2,700 5,360 ● 1,730 ● 5,290 ● 6,990 ●● 9,900 ●●●●● 4,350 ●● 9,470 ●●●● 3,210 ●●●● 0,140 ●● 9,210 ● 3,400 ●●● 2,020 ●● 3,400 ●●●● 1,900 ●●●● 0,100 ●●● 6,490 ●●●●● 3,260 ●●●●

● ●● ●● ●● ● ●●● ●●

●● ● ● ● ● ● ●●●● ● ●●●● ●● ●●● ●

●●●● ●●

●● ●●●● ●

08/06/2006 7,129 3,286 23,371 4,147 25,050 4,083 7,021 5,356 5,272 11,568 4,730 5,991 9,099 9,963 5,257 5,794 5,906 5,608 8,178 3,922 3,840 3,937 18,253 1,790 5,467

-4,463 7,340 ●● -5,710 8,410 ● 2,128 8,210 ● -4,359 7,210 ● -2,225 4,610 ●●●● -4,647 7,690 ●● -4,019 8,210 ● -1,236 1,470 -6,657 7,480 ●●● -1,616 7,270 ● -3,213 7,260 ●● 1,749 6,040 ●●●●● -3,428 3,430 ●● -4,322 6,750 ● 0,747 0,100 -2,095 11,590 ● -5,625 13,620 ● -1,407 8,150 ● -3,288 6,760 ●● -5,630 4,960 ●●●● -9,306 8,810 ● -6,128 7,070 ● -1,945 2,100 ●● -5,641 8,150 ● -0,978 7,300 ●

10,407 22,373 6,876 12,523 5,211 28,626 5,629 6,849 15,563 9,105 6,955 11,480 5,752 2,961 7,272 7,198 8,483 4,967 14,116 5,394 8,414 7,338 5,192 21,966 19,192 8,140 6,777 6,595 6,720 6,512

-5,167 8,640 0,098 3,650 -2,868 4,390 -4,163 6,410 -0,818 5,220 1,803 8,500 -7,555 12,310 -0,102 11,760 -1,469 5,710 -2,002 1,890 0,462 0,190 0,543 0,210 -0,674 5,520 -9,116 10,590 -7,091 7,250 -0,840 2,090 1,873 9,260 -3,684 3,500 -0,857 1,170 -6,208 7,270 -3,154 3,510 -0,650 1,230 -1,815 4,000 -0,871 6,070 1,874 9,420 0,012 0,600 0,177 2,250 0,167 1,510 0,164 4,360 0,185 1,270

AZIMUT SGR SPA IA031 IA311 IA573 IA021 IA455 IA272 IA331 IA465 IA041 IA185 IA185 IA245 IA021 IA993 IA191 IA583 IA171 IA091 IA185 IA101 IA062 IA062 IA121 IA121 IA523 IA062 IA121 IA583 IA563 IA583

08/06/2006

08/06/2006

Azioni Alta Crescita Azioni America Azioni Europa Azioni Far East Azioni Italia Azioni P. Emerg. BB Bond - Obbl. Estere Bond Corporate Bond Dollari Bond Paesi Emerg. BT - Breve Termine BT - Tesoreria Corporate BT Mm - Monetario Obbl. Europa Rendimento Assol t3 Rendimento Assol t5 RR TE - Titoli Esteri 27 Azioni Estere

Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo Aureo

5,670 ● 2,420 ●●●●● 7,890

-5,761 -1,194 -4,377 2,004 -2,567 -1,186 0,041 0,393 -0,006 -0,983 -3,812

AUREO GESTIONI SGR SPA IA351 IA031 IA272 IA455 IA573 IA021 IA062 IA847 IA101 IA255 IA932 IA121 IA062 IA021 IA245 IA465 IA331 IA225 IA021 IA221 IA191 IA983 IA185 IA993 IA004

0,715 9,030 ●●●●● -9,698 8,620 ●●●● -1,377 3,460 ●●●●● -5,236 11,590 ●● 0,244 5,830 ●●● -2,825 4,830 ●●●●● -1,807 2,840 ●●●●● -3,193 6,440 ●●●● 0,852 0,130 ●●●● -0,312 0,860 ●●

ARCA SGR SPA IA021 IA031 IA041 IA191 IA272 IA331 IA573 IA062 IA877 IA101 IA351 IA225 IA225 IA757 IA225 IA852

● ●●

08/06/2006

America Asia Conv. Emerg. Mkts Europa Fondattivo Fondimpiego Fondo Trading Liquidità Obbl. Euro

ANTONVENETA ABN AMRO SGR SPA IA031 IA041 IA021 IA272 IA573 IA583 IA291 IA225 IA062 IA185 IA062

2,180 7,920 7,940 0,170

IA021 Bancoposta Bancoposta IA691 Bancoposta IA225 Bancoposta IA185 Bancoposta IA121 Bancoposta IA583 Bancoposta IA062 Bancoposta IA062 Bancoposta IA563 Bancoposta

08/06/2006 IA757 Bipiemme Corporate Bond

ALPI FONDI SGR SPA

IA031 IA191 IA232 IA331 IA041 IA121 IA583 IA021 IA245 IA185

●●●

12,538 -5,829 8,330 ● 7,612 -6,464 7,430 ●●●● 6,891 0,452 0,300 ●● 5,447 -4,051 6,230 ●●●●● 6,569 0,767 0,110 ●●● 5,905 5,730 14,740 5,882 -1,358 1,510 ●●●● 5,098 inv. 0,500 12,833 0,706 16,870 ● 10,448 -6,922 13,460 ● 8,122 -1,132 3,800 ● 5,381 -4,185 6,350 ● 5,507 -2,341 2,070 ●● 12,640 -1,718 6,130 ● 5,249 -11,409 11,360 ● 8,291 -1,520 1,820 ● 11,541 -5,059 4,890 ● 11,430 -5,263 5,810 ●●● 6,455 1,081 2,050 ●● 5,272 2,688 1,870 ●●●● 10,842 -5,194 6,990 ● 16,106 -1,045 10,580 ● 7,029 -2,266 2,560 ●●● 13,134 -0,613 1,130 ● 5,629 -3,630 3,800 ●● 10,880 -2,000 10,050 ●●●● 2,985 -5,208 8,860 ●●● 1,748 -12,249 12,560 ● 5,043 0,860 6,510 12,558 -0,183 5,610 ● 4,996 -0,080 6,510 5,706 -2,728 4,760 ● 4,578 -3,214 6,410 ● 5,117 0,629 9,980 ●

ALLIANZ DRESDNER AM LUX S.A.

IXIS INTERNATIONAL FUNDS (DUBLIN) I PLC IXIS Loomis Sayles Bond IXIS Loomis Sayles High Yield IXIS Loomis Sayles Global Opportunistic Bond

IA031 IA101 IA225 IA621 IA245 IA951 IA877 IA091 IA781 IA331 IA351 IA021 IA185 IA041 IA051 IA583 IA583 IA583 IA232 IA053 IA021 IA272 IA185 IA185 IA062 IA191 IA983 IA993

0,690 2,610

Quote Perf. % Volatil. S&P 30/12/05 % Stars 6,600 -0,136 3,800 ●●

BANCOPOSTA FONDI SGR SPA

08/06/2006

IA864 Agora Val. Protetto. 95 IA121 AgoraFlex

IXIS INTERNATIONAL FUNDS (LUX) I SICAV

0,700 6,110 5,000

Venerdì 9 giugno 2006 Cat. Nome fondo S&P IA563 Formula 1 Risk

08/06/2006 ●● ●●●● ●●●

BIPITALIA GESTIONI SGR SPA IA041 IA225 IA185 IA583 IA272 IA852 IA185 IA255 IA121 IA031 IA877 IA021 IA041 IA051 IA021 IA101 IA062 IA351 IA061 IA331 IA021 IA245 IA255 IA225 IA185 IA121 IA583 IA573 IA573 IA021 IA225 IA225 IA062 IA041 IA225

Astese Euroazioni Astese Monetario Astese Obbl. Bipitalia 80/20 Bipitalia Azioni Italia Bipitalia Cedola Bipitalia Et. Roma CM Bipitalia Euro Bipitalia Free Bipitalia Hend. America Bipitalia Hend. Corporate Bo Bipitalia Hend. Crescita Bipitalia Hend. Europa Bipitalia Hend. Giappone Bipitalia Hend. Globale Bipitalia Hend. Obbl. Americ Bipitalia Hend. Obbl. Glob. Bipitalia Hend. Obbl. Paesi Bipitalia Hend. Oriente Bipitalia Hend. Paesi Emerg. Bipitalia Hend. Valore Bipitalia Liquidità Bipitalia Mediterraneo Bipitalia Monetario Bipitalia Obbl. Euro Bipitalia Profilo 1 Bipitalia Profilo 2 Bipitalia Profilo 3 Bipitalia Profilo 4 Bipitalia Profilo 5 Bipitalia Tasso Variabile CR Cento Valore Laurin Bond Laurin Eurostock Laurin Money

08/06/2006

5,763 5,244 5,131 9,294 27,330 6,315 10,444 11,473 4,284 7,634 4,488 3,861 7,424 5,729 17,969 6,859 9,927 8,251 4,250 11,828 4,485 7,470 15,807 13,316 14,397 4,730 7,582 11,473 4,736 4,159 8,708 6,365 5,303 3,917 6,359

-1,420 -2,292 -4,219 -3,066 1,754 -4,071 0,520 0,632 -5,389 -6,297 -2,180 -5,645 -0,067 -8,774 -4,089 -6,769 -4,235 -1,245 -2,119 -9,682 -5,059 0,687 -0,234 0,392 -1,727 -3,901 -4,376 -4,749 -5,545 -5,798 0,485 0,347 -3,983 -0,886 0,379

16,968 3,845 7,461 12,484 9,245 23,883 7,221 6,503 20,426 6,135 20,506 4,763 5,488 5,422 18,636 6,659 4,546 7,597 5,313 9,333 14,094 5,446 4,657 20,170 5,060 5,073

-6,078 9,080 ●●● -1,208 11,300 ● -4,676 14,790 ● 1,249 6,150 ● -8,817 8,510 ● 2,103 9,130 ● 4,320 11,300 ●●●●● -7,916 9,520 ● 0,665 0,120 ● -2,619 2,570 ●● -5,970 6,750 ●●●● -4,759 6,830 ●●● 0,550 0,120 ● -6,291 7,430 -4,072 6,590 ●● 0,332 0,530 ●●●● -1,109 1,600 ●● -3,358 2,100 ● -3,101 3,410 ●●● 0,593 0,150 ● -1,962 3,680 ●● -0,256 0,710 ●● -1,356 2,780 ● -0,439 1,560 ● 0,757 4,040 -0,099 4,040

5,489 6,160 4,453 4,978 6,459 7,247 6,574 4,271 5,477 5,490 5,857 5,190 5,180 4,286 4,875 7,322 5,841 5,295 5,242 5,350 5,449 6,028

1,592 3,150 3,669 8,890 ●●● -2,046 7,460 ●●● -4,048 7,600 ●●●●● 1,254 9,070 ●●● -7,316 14,830 ●●● -7,265 10,380 ●●●●● -6,930 10,470 ●●●● -0,328 2,700 ●●●● 0,439 0,290 ●●● -1,397 1,840 ●● -1,630 2,130 0,661 0,110 -6,806 8,200 ●●●● -3,465 4,120 ● 1,217 3,010 ●●●●● -1,683 0,290 ●●●● 0,038 6,480 ●●●● -0,701 5,070 ●●● -0,889 3,380 ●●●● -0,693 1,830 ●● -4,318 8,120 ●●

BNL GESTIONI SGR SPA IA031 IA041 IA331 IA041 IA021 IA272 IA272 IA191 IA245 IA185 IA121 IA241 IA245 IA253 IA351 IA225 IA757 IA062 IA091 IA245 IA573 IA201 IA573 IA583 IA225 IA121

Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl Bnl

5,780 5,780 5,780 2,730 6,860 5,390 1,020 6,660 6,570 7,550 10,300 7,020 4,880 10,240 5,290 7,610 4,030 3,960 10,730 17,060 5,490 0,160 6,830 0,380 1,900 3,850 4,060 4,590 5,300 6,340 0,230 0,460 3,990 5,750 0,420

●● ●●● ● ●●●● ● ● ●● ● ●● ● ● ● ● ●● ●● ●●● ● ●● ● ● ●●● ●● ● ●●● ● ● ●● ● ● ● ●● ●●●●

●●● ●●●

BPU PRAMERICA SGR SPA

● ●● ●● ●● ● ● ●● ●● ●●● ●●●●

● ●● ●● ●●● ●●●● ●●● ●● ●● ●●● ●

IA255 IA021 IA021 IA272 IA331 IA191 IA031 IA201 IA225 IA185 IA706 IA245 IA101 IA062 IA053 IA877 IA563 IA563 IA583 IA185 IA021

BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica BPU Pramerica Magna Graecia

Azionario Etic Azioni Euro Azioni Global Azioni Globali Azioni Italia Azioni Mercati Azioni Pacific Azioni USA Bilanciato Eur Euro BT Euro M-LT Flessibile Liquidità Obbl. Dollari Obbl. Globali Obbl. Globali Obbl. Globali Portafoglio Ag Portafoglio Di Portafoglio Mo Portafoglio Pr Az.

08/06/2006

(continua a pagina 15)

PIMCO FUNDS: Global Investors Series plc Fund name

Emerging Markets Bond Fund Inst Euro (Hedged) Acc Inst Gbp (Hedged) Acc Cl. A Usd Cl. H Inst Acc Usd Cl. H Retail Acc Inst Acc Usd Inst Inc Usd Inv Acc Usd Inv Inc Usd Euro Bond Fund Cl. A Inst Acc Inst Gbp (Hedged) Acc Inst Inc Inv Acc Inv Inc Euro Bond Fund II Inst Acc

Denom

EUR GBP USD USD USD USD USD USD USD

EUR EUR GBP EUR EUR EUR

EUR

NAVS

20,64 12,14 21,26 21,58 20,71 21,54 16,75 21,23 11,24

14,02 14,44 10,42 13,08 14,24 12,69

11,12

Prior NAV CHANGE

20,67 12,16 21,28 21,61 20,74 21,57 16,77 21,26 11,26

13,95 14,37 10,37 13,02 14,17 12,62

11,09

-0,15 -0,16 -0,09 -0,14 -0,14 -0,14 -0,12 -0,14 -0,18

0,50 0,49 0,48 0,46 0,49 0,55

0,27

Global Bond Ex-Us Fund Inst Acc Usd

USD

11,24

11,19

0,45

Global Bond Fund Cl. A Usd Cl. H Inst Acc Usd Cl. H Retail Acc Usd Inst Acc Usd Inst Chf (Hedged) Acc Inst Chf (Hedged) Inc Inst Euro (Hedged) Acc Inst Gbp (Hedged) Acc

USD USD USD USD CHF CHF EUR GBP

15,79 16,15 15,51 16,24 20,07 18,38 14,97 10,91

15,76 16,11 15,47 16,20 20,03 18,35 14,94 10,88

0,19 0,25 0,26 0,25 0,20 0,16 0,20 0,28

Fund name

Inst Gbp (Hedged) Inc Inst Inc Usd Inst Us (Unhedged) Acc Usd Inv Acc Usd Inv Inc Usd

Denom

NAVS

Prior NAV CHANGE

GBP USD USD USD USD

10,36 14,01 17,52 15,84 11,89

10,34 13,98 17,57 15,80 11,86

Global Investment Grade Credit Fund Inst Euro (Hedged) Acc EUR Inst Inc Usd USD Global Real Return Fund Cl. H Inst Acc Usd Cl. H Retail Acc Usd Inst Acc Usd Inst Euro (Hedged) Acc Inv Acc Usd Inv Euro (Hedged) Acc Inv Gbp (Hedged) Acc High Yield Bond Fund Cl. H Inst Acc Usd Cl. H Retail Acc Inst Acc Usd Inst Euro (Hedged) Acc Inst Gbp (Hedged) Acc Inst Inc Usd Inv Acc Usd Inv Euro (Hedged) Acc Inv Inc Usd Low Average Duration Fund Cl. A Usd Inst Acc Usd Inst Inc Usd

USD USD USD EUR USD EUR GBP

USD USD USD EUR GBP USD USD EUR USD

USD USD USD

10,05 10,44

11,21 11,40 11,43 11,26 11,35 11,18 6,45

15,87 14,80 15,95 14,44 10,02 11,04 15,10 13,82 8,63

10,58 10,67 9,84

10,02 10,41

11,17 11,36 11,40 11,23 11,31 11,15 6,43

15,88 14,80 15,96 14,45 10,03 11,05 15,10 13,83 8,64

10,58 10,67 9,84

0,19 0,21 -0,28 0,25 0,25

0,30 0,29

0,36 0,35 0,26 0,27 0,35 0,27 0,31

-0,06 0,00 -0,06 -0,07 -0,10 -0,09 0,00 -0,07 -0,12

0,00 0,00 0,00

Fund name

Denom

NAVS

Prior NAV CHANGE

Inv Acc Usd Inv Inc Usd

USD USD

10,60 9,86

10,60 9,86

0,00 0,00

Stocksplus Fund Inst Acc Usd Inst Inc Usd Inv Acc Usd

USD USD USD

11,36 10,31 11,07

11,38 10,32 11,09

-0,18 -0,10 -0,18

Total Return Bond Fund A Usd H Inst Acc Usd H Retail Acc Usd Acc Usd Euro (Hedged) Acc Euro (Unhedged) Acc Inc Usd Acc Usd Inc Usd

USD USD USD USD EUR EUR USD USD USD

16,02 16,20 15,52 16,26 12,78 12,86 13,13 15,83 13,39

16,00 16,18 15,50 16,25 12,77 12,71 13,12 15,81 13,38

0,13 0,12 0,13 0,06 0,08 1,18 0,08 0,13 0,07

Uk Sterling Coreplus Fund Inst Acc Inst Inc

GBP GBP

11,86 11,21

11,86 11,21

0,00 0,00

Uk Sterling Inflation-Linked Fund Inst Acc GBP Inst Inc GBP

12,01 11,38

12,00 11,37

0,08 0,09

Us Dollar Liquidity Fund 1Dy .67%

7Dy .64% 30 Dy .65%

Inst Inc

USD

1,00

1,00

0,00

Us Dollar Short-Term Fund H Inst Acc Usd H Retail Acc Usd Acc Usd Inc Usd

USD USD USD USD

10,55 10,35 10,58 9,92

10,55 10,34 10,58 9,92

0,00 0,10 0,00 0,00

Arca Vita S.p.A. - Capitale Sociale € 38.235.600 i.v. - Direzione: Via San Marco, 48 - 37138 - Verona - tel. 045/8182111 - fax 045/8102034

Arca Vita International - 63, Fitzwilliam Square, Dublin 2 - Ireland

INDEX LINKED

INDEX LINKED Rating/

31/05/2006

Agenzia

Index Linked 3

127,698

A- / S&P **

Index Linked 4

121,445

A / Fitch

Index Linked 5

106,485

AA- / S&P

Index Linked 6

119,101

**

Index Linked 7

116,365

A / Fitch

Index Linked 8

116,004

A- / S&P **

Index Linked 9

148,055

**

Index Linked 10

141,718

AA- / S&P

Index Linked 11

103,730 A2 / Moody's

Index Linked 12

100,883

AA- / S&P

Index Linked 13

102,307

A / Fitch

Index Linked 14

96,536

**

Index Linked 15

113,020

A / S&P

Index Linked 16

97,000

A / S&P

Index Linked 18

105,010

A / S&P

Banco Protezione Valore 2

105,010

A / S&P

Index Linked 19

108,243

A / Fitch

Index Linked 20

95,200 A2 / Moody's

Index Linked 21

114,024

A / Fitch

Index Linked 22

89,540

AA- / S&P A / Fitch

Index Linked 23

92,747

Banco Protezione Valore 1

96,365

Index Linked 25

90,610

** Index Linked 24 INDEX FUND 87,241 A1 / Moody's A / S&P

INDEX FUND Valori al 31/05/2006 Index Fund 13 6,003 Index Fund 15 5,543 Index Fund 19 5,971 Index Fund 22 11,269 Index Fund 27 10,805 * La denominazione degli emittenti/controparti è Indexdisponibile Fund 28 sul sito internet di Arca11,276 Vita S.p.A. Indexall'indirizzo Fund 29 internet www.arcassicura.com 11,186

Valori al Rating/Agenzia 31/05/2006 Obbligazione* B.co Protezione Valore Optima Banco Protezione Valore 3 Index linked 1 Index linked 2 Index linked 3 Index linked 4 Index linked 5 Index linked 6 Index linked 7 Banco Protezione Valore 4 Index linked 8

Banco Protezione Valore 5 Index linked 9 Index linked 10 Index linked 11 Index linked 12 Banco Protezione Valore 6 Index linked 13 Index linked 14 Index linked 15

Banco Protezione Valore 7 Index linked 16 Banco Protezione Valore 8

96,950 no rating 94,230 A- S&P 94,230 A- S&P 102,020 Baa3 Moody's 96,673 no rating 99,073 A- S&P 113,310 no rating 94,760 A3 Moody's 93,960 Baa3 Moody's 93,370 no rating 91,434 A- S&P no rating no rating no rating 90,880 A S&P 94,309 no rating 90,406 no rating 91,760 A S&P 92,563 A- S&P no rating 89,360 A S&P 89,360 A S&P 92,724 no rating 88,420 A S&P no rating no rating 91,506 no rating 92,560 no rating 92,798 no rating

* La denominazione degli emittenti/controparti è disponibile sul sito internet di Arca Vita International Ltd all'indirizzo internet www.arcassicura.com

www.arcassicura.com

Elaborazioni grafiche e numeriche

** Garanzia prestata da Arca Vita S.p.A. * La denominazione degli emittenti/controparti è www.arcassicura.com disponibile sul sito internet di Arca Vita S.p.A. all'indirizzo internet www.arcassicura.com ** Garanzia prestata da Arca Vita S.p.A.

www.arcassicura.com

08/06/2006

Azioni America Azioni Dividendo Azioni Emerg. Azioni Europa Azioni Inter. Azioni Italia Azioni Italia PMI Azioni Pacifico Cash Euro Obbl. Flessibile Liquidità Dollaro Liquidità Euro Obbl. Dollaro Obbl. Emerg. Obbl. Euro BT Obbl. Euro Corporate Obbl. Flessibile per Telethon Strategia Liquidità Più Strategia Mercati Strategia Rendimento Strategia 90 Strategia 95 Tesoreria Liquidità Tesoreria Rendimento

FONDI ASSICURATIVI

Val. % al

● ●●

In collaborazione con www.fondi-sp.it


15

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

Fondi italiani Cat. S&P

Nome fondo

Quote Perf. % Volatil. S&P 30/12/05 % Stars

(segue da pagina 14) IA225 Magna Graecia Monetario IA062 Magna Graecia Obbl.

8,826 6,818

0,421 -2,697

4,247 3,730 5,710 5,676 5,937 5,086

-0,771 -4,481 3,069 0,656 -2,030 -4,020

B.P.VI. FONDI SGR SPA IA041 IA021 IA272 IA225 IA185 IA062

Bpvi Bpvi Bpvi Bpvi Bpvi Bpvi

IA351 IA351 IA185 IA185 IA258 IA062 IA621 IA225 IA583 IA225 IA225 IA185 IA121 IA185 IA185 IA245 IA201 IA563 IA225 IA021 IA311 IA021 IA757 IA767 IA887 IA255 IA201 IA331 IA041 IA051 IA993 IA255 IA031 IA121 IA021 IA887 IA225 IA041 IA225 IA185

5,080 15,010 4,314 8,267 6,658 8,882 5,192 5,161 5,190 5,146 6,014 5,929 6,085 6,157 6,159 6,164 6,133 6,205 6,188 5,104 5,091 7,292 5,907 5,929 5,831 5,693 5,164 5,153 5,310 5,172 5,387 5,270 5,147 5,190 5,096 5,081 5,065 7,603 6,795 8,315 4,014 19,042 6,978 3,994 15,181 15,021 22,265 5,819 18,124 3,920 6,344 6,728 8,035 14,752 6,641 20,712 3,224 9,203 35,481 8,743 6,477 7,283 9,204 10,364 9,395 6,760 9,346 5,985 7,878 11,969 15,126 7,427 7,279 14,143 6,440 8,329 3,037 7,544 6,258 7,046 5,558 5,712 6,450 7,286 5,657 4,891 5,281 5,170 4,380 5,947 5,376 8,488 5,361 5,782 3,404 6,328 3,776 4,946 6,597 6,459 6,703 6,124 5,167 5,205 4,969

-0,255 1,942 -4,747 -4,549 0,453 -1,058 0,367 0,097 inv. -1,418 2,209 1,437 5,059 0,391 0,342 0,244 0,311 0,016 0,259 0,157 0,276 -0,123 -0,773 0,782 0,726 3,059 0,545 -3,682 -1,283 -0,212 -1,769 -0,510 inv. -0,231 0,771 0,634 0,476 -6,275 -6,366 -2,543 -2,691 -2,017 -4,620 -13,681 -5,113 0,448 1,163 -6,266 -6,515 -9,781 -5,959 -7,417 3,811 -3,011 2,279 -1,830 -10,693 -2,137 -1,696 -5,287 -1,789 -7,494 -0,894 -6,098 -0,980 -2,608 -1,027 1,786 -4,567 -4,940 1,845 0,202 -2,765 0,433 0,672 -4,506 -0,230 -0,119 -1,820 0,700 -1,209 -0,747 0,467 -6,924 -1,907 -5,287 -1,731 -2,692 -6,170 0,152 -2,272 -6,023 1,323 -12,194 -10,773 1,736 -6,419 -0,463 -3,581 -4,650 0,495 -2,825 0,447 -1,046 -0,620

83,240

-3,389

CAPITAL ITALIA SICAV

IA062 IA983 IA993 IA272 IA245 IA191 IA291 IA121 IA305

Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia Capitalia -

Carige Carige Carige Carige Carige Carige Carige Carige Carige Carige IA062 Carige

Az. America Az. Europa Az. Inter. Az. Italia Bilanciato Euro Corporate Euro Liquidità Euro Monetario Euro Obbl. Euro Obbl. Euro LT Obbl. Inter.

Consultinvest Consultinvest Consultinvest Consultinvest Consultinvest Consultinvest CA-AM CA-AM CA-AM CA-AM CA-AM CA-AM CA-AM CA-AM CA-AM CA-AM

Mida Mida Mida Mida Mida Mida Mida Mida Mida Mida

Azione Bilanciato Global High Yield Monetario Reddito Az. Euro Az. Inter. Az. Italia Az. Mid Cap Itali Dinamico Monetario Obbl. Corporate E Obbl. Euro Obbl. Inter. Opp.

7,010

●●●●

08/06/2006 2,701 -6,020 6,008 -0,711 5,955 -11,013 6,354 0,889 5,748 -1,457 6,018 -1,441 5,822 0,709 10,555 0,409 9,670 -0,800 4,893 -2,140 4,995 -4,657

8,740 5,620 8,350 7,960 4,790 1,830 0,120 0,280 1,300 4,790 4,640

● ●

● ●● ●●● ●

08/06/2006 9,813 5,405 4,265 5,348 5,049 7,128

-2,251 -3,154 -4,437 -0,224 0,218 0,493

IA272 IA225 IA062 IA185

Nome fondo

Credit Credit Credit Credit

Suisse Suisse Suisse Suisse

Az. Italia Monetario Ital Obbl. Inter. Obbl. Italia

Quote Perf. % Volatil. S&P 30/12/05 % Stars

Cat. S&P

15,272 7,205 7,249 8,091

IA331 IA272 IA051 IA061 IA031 IA185 IA185 IA225 IA757 IA225 IA255 IA255 IA932 IA475 IA034 IA031 IA932 IA021 IA867 IA031 IA054

3,127 10,200 0,671 0,090 -4,869 4,820 -2,799 2,620

DWS INVEST. ITALY SGR SPA IA031 IA191 IA583 IA583 IA583 IA583 IA091 IA062 IA331 IA331 IA225 IA225 IA185 IA185 IA041 IA041 IA953 IA255 IA401 IA431 IA431 IA021 IA021 IA272 IA272 IA272 IA245 IA031 IA573 IA573 IA583 IA421 IA245 IA051

Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws Dws

America LC Asia LC Bilanciato 0-20 LC Bilanciato 0-20 NC Bilanciato 10-50 LC Bilanciato 10-50 NC Bond Inter. LC Bond Inter. NC Emergenti LC Emergenti NC Euro Breve Termine LC Euro Breve Termine NC Euro Medio Termine LC Euro Medio Termine NC Europa Growth LC Europa LC Europa Medium Cap LC Europa NC Eurorisparmio LC Francoforte LC Francoforte NC Inter. LC Inter. NC Italia LC Italia Medium Cap LC Italia NC Liquidità NC New York NC Professionale LC Professionale NC Protezione 95 LC Swiss LC Tesorerie Imprese Tokyo NC

Sai Sai Sai Sai Sai Sai Sai Sai Sai Sai Sai Sai

America Bilanciato Eurobbligazionario Euromonetario Europa Globale Italia Liquidità Obbl. Corporate Obbl. Inter. Pacifico Paesi Emerg.

11,193 -5,791 7,520 3,966 -14,360 16,320 9,101 -1,205 1,650 5,540 -1,213 1,430 5,542 -2,292 2,500 5,377 -2,219 2,600 7,315 -4,015 4,280 10,644 -4,022 4,110 7,640 -3,279 14,080 5,879 -1,475 14,620 7,651 0,420 0,170 7,517 0,361 0,160 16,423 -1,829 1,890 6,128 -1,905 1,740 6,520 -0,397 4,980 19,767 -1,603 5,730 6,671 5,188 8,080 4,453 -2,218 6,520 22,510 -0,929 3,980 12,018 -0,017 8,220 11,040 -0,693 7,300 13,641 -3,788 7,080 5,640 -4,033 7,480 23,631 1,082 8,620 15,095 0,193 8,920 14,400 0,925 8,630 6,857 0,749 0,130 9,403 -3,351 4,750 54,261 -2,482 5,540 4,831 -2,914 4,430 7,192 -0,139 1,260 27,578 -2,227 5,560 7,662 0,736 0,160 5,951 -12,175 12,670

Epsilon Epsilon Epsilon Epsilon Epsilon Epsilon

Cash DLongRun QEq. QIncome QReturn QValue

12,910 3,786 11,633 15,634 11,399 10,327 23,544 10,577 5,918 7,681 4,161 4,987

IA185 IA041 IA062 IA272 IA191 IA272 IA225

Fondersel Fondersel Fondersel Fondersel Fondersel Fondersel Fondersel Fondersel Fondersel Fondersel Fondersel Fondersel

America Cash Dollaro Duemila Euro Europa Inter. Italia Oriente PMI Reddito

0,811 1,289 1,688 -2,396 3,732 0,659

Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom. Eurom.

America Eq. F. Azioni Italiane Blue Chips Capitalfit Contovivo Emerg. Mkt Eq. Fund Emerg. Mkts Bond Euro Eq. Fund Euro LT Europe Eq. F. Green Eq. F. Growth Eq. F. Hi-Tech Eq. F. Inter. Bond Japan Eq. F. North America Bond Real Estate Eq. F. Reddito Rendifit Risk Fund Strategic Tesoreria Tiger Far East Total Return Bond Yen Bond

Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit.

Bond Global Emerg. M Bond Global High Yie Bond Japan Bond Usa Eq. Europe

0,120 4,310 7,710 2,700 6,340 6,760

-1,349 4,460 -5,397 8,560 0,719 0,140 -6,812 7,590 inv. 3,800 -1,636 1,820 -1,091 5,790 -4,457 4,370 1,090 9,410 -6,009 10,330 5,056 12,480 0,380 0,300

●● ● ●● ● ● ●● ●● ● ● ●● ● ● ● ● ● ● ●●●● ● ● ● ●● ● ●● ●● ●●● ●●● ●●

5,899 5,252 5,311

0,153 0,363 -0,840

●● ●●● ●●●

●● ●● ●●● ●●●●

●●● ● ●● ●● ●● ●● ●●● ●● ●●●● ●●●

4,650 0,360 1,470

08/06/2006 4,000 2,350 5,390 8,660 7,930

7,399 13,801 3,389 2,978 10,148 6,469 9,601 7,052 7,572 7,297 9,916 10,521 9,183 6,014 9,274 9,072 8,436 114,085 12,166 7,920 2,689

7,090 5,430 7,970 2,040 0,480 0,510

-6,472 1,635 -9,723 -2,521 -5,810 -6,450 -2,439 -0,410 -1,993 0,524 -0,312 0,449 -0,217 -2,116 -1,046 -4,132 -4,818 -2,677 -3,268 -5,894 -8,600

FIDEURAM INV. SGR SPA IA021 IA245 IA573 IA225 IA062 IA573 IA191 IA041 IA272 IA185 IA031 IA225 IA563

Fideuram Azione Fideuram Moneta Fideuram Performance Fideuram Security Imi Bond Imi Capital Imi East Imi Europe Imi Italy Imi Rend Imi West Imi 2000 Imindustria

14,770 11,030 12,950 12,430 10,640 6,010 2,810 0,990 2,120 0,130 11,340 9,880 10,120 8,840 10,120 12,040 9,900 6,360 3,380 9,190 14,050

●● ●● ● ●● ● ●●●● ●●● ●●●● ●● ● ●● ●

● ●●

Fondaco Fondaco IA567 Fondaco IA185 Fondaco

Absolute Return Eu Sri Eq. Beta Euro Cash Euro Gov Beta

●● ●

14,034 -4,848 7,920 ●●● 13,558 0,616 0,080 ● 11,569 -4,538 5,630 ● 8,894 0,497 0,140 ● 13,389 -4,419 4,460 ● 31,278 -0,620 3,900 ●●● 7,201 -10,934 11,780 ●●● 19,944 -1,209 6,190 ● 26,749 2,565 9,630 ●●●●● 8,669 -3,902 5,420 ● 19,194 -5,685 9,200 ●●●● 15,760 0,491 0,130 ● 12,955 -1,997 5,420 ●●

08/06/2006 98,305 93,299 102,514 101,607

-1,695 -6,701 0,899 -2,191

FONDI ALLEANZA SGR SPA IA185 IA031 IA255 IA573 IA021 IA062 IA225 IA062 IA191

Alleanza Obbl. Fondo Alto America Az. Fondo Alto Az. Fondo Alto Bilanciato Fondo Alto Inter. Az. Fondo Alto Inter. Obbl. Fondo Alto Monetario Fondo Alto Obbl. Fondo Alto Pacifico Az.

-1,686 10,220 -5,359 9,850 1,748 8,560 -2,389 5,170 -3,345 8,520 -3,445 4,280 0,387 0,250 -1,374 2,100 -9,093 12,830

GESTI-RE SGR SPA IA121 IA272 IA272 IA255 IA021 IA121

Alarico Re Alberto Primo Re Alboino Re Bsi Az. Euro Bsi Az. Inter. Ritorni Reali

1,020 4,830 0,110 2,630

08/06/2006 5,541 4,645 19,558 16,139 4,508 5,410 6,493 7,897 5,259

●●● ● ● ●●●● ● ● ●

-2,001 10,190 -4,565 8,690 3,605 10,220 -4,566 7,960 -5,586 6,170 -2,174 1,990

GRIFOGEST SGR SPA IA091 IA121 IA225 IA041 IA272 IA021 IA121 IA185

Grifobond Grifocapital Grifocash Grifoeurope Stock Grifoglobal Grifoglobal Inter. Grifoplus Griforend

●●

●●●● ●● ●●● ● ●

08/06/2006 6,895 18,872 6,020 6,567 12,816 8,298 5,300 7,332

-5,184 3,520 -2,506 4,960 -0,726 3,520 0,153 8,000 -1,620 12,570 -6,764 7,880 -3,390 4,360 -2,965 4,360

●●●● ●● ● ● ●

INTERFUND S.A. IA351 IA053 IA221 IA101 IA041 IA475 IA455 IA455 IA041 IA932 IA983 IA418 IA331 IA272 IA051 IA061 IA031 IA455 IA455 IA465 IA932 IA983 IA418 IA054 IA185 IA185 IA225 IA757 IA245 IA021 IA867 IA852

Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf. Interf.

Bond Global Emerg. M Bond Global High Yie Bond Japan Bond USA Eq. Europe Eq. Europe TT Eq. Europe Cons. Dis Eq. Europe Cons. Sta Eq. Europe Energy-Ma Eq. Europe Financial Eq. Europe Health Ca Eq. Europe Industria Eq. Global Emerg. Mk Eq. Italy Eq. Japan Eq. Pacific ex Japan Eq. Usa Eq. Usa Cons. Discre Eq. Usa Consumer Sta Eq. Usa Energy-Mat-U Eq. Usa Financials Eq. Usa Health Care Eq. Usa Industrials Eq. Usa TT Euro Bond LT Euro Bond MT Euro Bond ST 1-3 Euro Bond ST 3-5 Euro Corporate Bond Euro Currency Global Inflation Linked Inter. Securities Ne System 100 System 40 System 80

●●● ●●● ●●● ●●● ●●●● ●●●● ●●

08/06/2006 9,293 -0,726 4,040 6,854 0,705 2,320 4,693 -4,885 5,420 6,388 -7,124 8,680 7,146 -1,011 7,510 7,241 -3,608 7,900 11,301 -2,536 9,080 11,911 -0,476 6,160 11,207 0,304 11,390 9,715 0,227 9,130 10,776 1,354 6,290 13,238 -1,091 10,010 6,647 -6,367 15,180 10,610 1,765 11,090 3,668 -10,449 12,840 4,291 -2,522 12,470 5,884 -5,811 9,720 9,803 -5,768 12,890 7,312 -3,941 8,660 12,285 -2,454 13,260 8,081 -3,441 9,400 7,315 -9,423 10,390 11,252 -1,298 10,070 6,028 -9,490 13,830 7,348 -6,478 5,990 7,180 -2,446 2,850 6,203 -0,433 0,980 10,013 0,130 12,890 4,482 -1,969 2,070 6,153 0,572 0,140 58,421 -2,518 6,540 11,918 -3,106 3,340 33,605 -8,610 15,180 9,954 -0,787 6,540 10,055 0,189 6,540 9,754 -3,051 6,540

INVESTITORI SGR SPA IA031 IA041 IA191 IA121

Investitori Investitori Investitori Investitori

America Europa Far East Flessibile

●●●● ●● ●● ● ●

●● ●

●● ●● ● ●●

-5,299 -0,862 -7,666 1,439

8,320 5,890 9,950 3,240

Italfortune Italfortune Italfortune Italfortune Italfortune Italfortune Italfortune Italfortune Italfortune

Bank & Ins. Corporate Bond Euro Bond Glob. Bond Glob. Equities Health Care Italian Eq. Raw Mat. & En. TMT

-2,745 7,670 -2,177 6,840 1,693 9,210 6,593 13,480 -0,484 1,240 0,624 0,110 -1,465 1,720 -2,146 2,290 -3,776 4,130 -0,246 1,300

IA041 IA121 IA305 IA031 IA706

Kairos Kairos Kairos Kairos Kairos Kairos Kairos

-4,723

7,360

IA272 IA062 IA021 IA255 IA225 IA185 IA240 IA852

Leonardo Leonardo Leonardo Leonardo Leonardo Leonardo Leonardo Leonardo

0,000 0,000 5,793 6,191 9,654 5,738 6,303

inv. inv. -0,635 0,113 3,495 -4,716 -1,715

Mediolanum Mediolanum Mediolanum Mediolanum Mediolanum Mediolanum Mediolanum Mediolanum Mediolanum Mediolanum Mediolanum Mediolanum Mediolanum Mediolanum Mediolanum Mediolanum

● ● ● ●● ●● ● ●

1,020

08/06/2006 1,020 1,020 1,020 1,220 5,150 4,910 4,650

●● ●● ●●

08/06/2006 10,840 5,244 3,450 6,044 5,317 6,497 10,930 5,709

1,441 -3,709 -2,844 -0,215 0,567 -2,036 2,178 0,176

MEDIOLANUM GEST. F. SGR SPA IA031 IA041 IA021 IA021 IA031 IA852 IA041 IA191 IA062 IA185 IA191 IA225 IA272 IA245 IA852 IA062

● ●●

08/06/2006

Az. Italia Bond Eq. Euro Monetario Obbl. Small Caps 80/20 America 2000 Amerigo Vespucci Az. Top 100 Borse Inter. Cristoforo Colomb Euromoney Europa 2000 Ferdinando Magell Intermoney Italmoney Oriente 2000 Risparmio Corrent Risparmio Italia Risparmio Monetar Risparmio Reddito Vasco De Gama

8,710 4,440 5,990 6,740 0,360 2,330 9,680 1,740

●●●● ●● ●●● ●● ●●● ●●

08/06/2006

10,791 -6,942 8,950 ● 6,277 -0,223 5,620 ● 12,464 -7,214 7,170 ● 16,201 -5,720 7,260 ● 13,832 -7,811 10,240 ● 6,707 -2,966 7,050 ● 17,328 -0,841 5,910 ● 6,231 -15,109 14,000 ●● 6,426 -4,218 6,750 ● 6,613 -2,521 6,290 ● 8,956 -15,230 13,390 ●●● 12,459 0,233 0,320 ●● 20,662 2,252 9,120 ●● 5,465 0,202 1,650 ● 12,173 -6,275 1,650 ●● 10,552 -4,412 1,400 ●●●●●

MONTE PASCHI AM SGR SPA IA185 IA533 IA021 IA232 IA101 IA351 IA225 IA185 IA225 IA062 IA258 IA757 IA245 IA245 IA091 IA164 IA121 IA583 IA031 IA034 IA071 IA041 IA041 IA475 IA953 IA051 IA021 IA021 IA272 IA973 IA331 IA021 IA171 IA583 IA573 IA563

Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato Ducato

Etico Fix Etico Flex Civita Etico Geo Fix Conv. Fix Dollaro Fix Emerg. Fix Euro BT Fix Euro MT Fix Euro TV Fix Globale Fix High Yield Fix Imprese Fix Liquidità Fix Monetario Fix Rendita Fix Yen Flex 100 Flex 40 Geo America Geo America Alto Pote Geo Asia Geo Euro Blue Chips Geo Europa Geo Europa Alto Pot. Geo Europa PMI Geo Giappone Geo Glob. Sel. Geo Globale Geo Italia Geo Italia Alto Poten Geo Paesi Emerg. Geo Tendenza Immobiliare Mix 10-50 Mix 30-70 Mix 50-100 MM Cash Premium

08/06/2006

5,075 -1,800 2,030 4,485 -3,132 2,570 3,708 -2,677 6,560 8,205 0,220 3,360 6,661 -6,761 7,820 11,191 -1,392 3,830 5,724 0,421 0,370 6,669 -2,500 2,500 5,571 0,505 0,310 7,690 -4,306 3,940 6,763 2,284 1,740 6,003 -1,783 2,210 6,196 0,797 0,190 7,817 0,657 0,190 17,187 -6,277 7,330 4,075 -4,298 4,940 10,282 -4,086 4,230 16,467 -3,876 3,210 4,870 -6,184 8,180 15,537 -5,745 8,270 5,477 -1,617 10,540 6,837 0,205 7,450 10,363 0,651 5,360 1,798 3,274 6,470 20,589 7,324 8,840 3,710 -11,498 11,880 2,897 -4,578 5,510 23,514 -2,658 7,260 16,747 2,409 8,740 4,014 -1,279 3,830 4,618 -7,916 13,650 2,923 -4,477 6,390 10,159 -1,331 9,380 4,829 -4,490 3,480 4,484 -5,040 4,320 4,264 -5,244 5,430 4,976 -0,480 2,570

● ●● ●●●● ●●●● ●● ●● ● ● ● ●● ●●● ●●●● ●● ●●●● ● ●● ● ●

● ●● ●● ●● ● ●● ●● ● ● ● ● ● ●

MPS ALTERNATIVE INVESTMENTS SGR SPA Mps Alternative Alpha Hedge

0,000

inv.

NEXTAM PARTNERS SGR SPA ● ●●●● ●●● ●●●● ●● ● ●● ●●●●

IA031 IA041 IA021 IA272 IA573 IA245 IA185

Nextam Nextam Nextam Nextam Nextam Nextam Nextam

Partners Partners Partners Partners Partners Partners Partners

Az. America Az. Europa Az. Inter. Az. Italia Bilanciato Liquidità Obbl. Misto

3,656 5,711 4,529 6,520 5,776 5,343 5,555

-7,161 2,000 -2,181 4,773 -0,841 0,678 -0,662

5,580

● ●● ●● ●●

Optima Optima Optima Optima Optima Optima Optima

9,160 5,460 6,730 7,160 4,160 0,180 1,500

● ●● ●● ●● ●●●● ●● ●●

07/06/2006 3,142

OPTIMA SGR SPA IA031 IA041 IA191 IA021 IA272 IA245 IA351

1,720

08/06/2006

OBIETTIVO NORDEST SICAV SPA IA121 Obiettivo Nordest Sicav

8,090

●●●●

08/06/2006

Az. America Az. Europa Az. Far East Az. Inter. Az. Italia Money Obbl. Emerg. Mkts

4,515 3,298 3,724 5,111 6,949 5,670 6,323

-3,957 -1,020 -9,082 -3,802 1,966 0,621 -4,745

8,120 5,630 9,580 6,720 8,430 0,110 8,280

● ● ●● ● ● ● ●

Cat. S&P IA185 IA062 IA225 IA240 IA993

Nome fondo

Optima Optima Optima Optima Optima

In collaborazione con Quote Perf. % Volatil. S&P 30/12/05 % Stars

Obbl. Euro Obbl. Euro Glob. Reddito B.T. Small Caps Italia Tecnologia

6,201 6,111 5,996 7,548 2,747

-1,384 1,700 -1,737 1,970 0,117 0,640 7,952 12,700 -8,127 9,190

5,375 4,917

0,807 -1,562

PENSPLAN INVEST SGR SPA IA567 PensPLan Invest Cash IA877 PensPLan Invest Gl. Corp. Bo

PIONEER INV. MANAG. SGR SPA IA031 IA771 IA272 IA041 IA051 IA272 IA191 IA331 IA041 IA225 IA757 IA852 IA351 IA062

Pioneer Pioneer Pioneer Pioneer Pioneer Pioneer Pioneer Pioneer Pioneer Pioneer Pioneer Pioneer Pioneer Pioneer Pioneer Pioneer IA573 Pioneer

Az. America Az. America Latina Az. Crescita Az. Europa Az. Giappone Az. Italia Az. Pacifico Az. Paesi Emerg. Az. Valore Europa a Monetario Euro Obbl. Euro Corporate Obbl. Euro Gvt. a Di Obbl. Paesi Emerg. a Obbl. Più a distribu Target Controllo Target Equilibrio Target Sviluppo

●●●

08/06/2006 -0,494 -1,655

4,310 2,320

08/06/2006

Advanced Services L Advanced Services T America Fund L America Fund T Bilanciato Europa L Bilanciato Europa T Bilanciato Globale L Bilanciato Globale T Blue Chips L Blue Chips T Bond Fund L Bond Fund T Capital L Capital T Cash L Cash T Cedola L Cedola T Consumer Goods L Consumer Goods T Emerg. Mkts Bond Fund L Emerg. Mkts Bond Fund T Emerg. Mkts Eq. F. L Emerg. Mkts Eq. F. T Energy L Energy T Europe Fund L Europe Fund T Far East Fund L Far East Fund T Financial Service L Financial Service T Global Fund L Global Fund T High Tech L High Tech T Individual Care L Individual Care T Liquidità A Liquidità B Long Term Bond F L Long Term Bond F T Luxury L Luxury T Monetario Multimedia L Multimedia T Obbl. L Obbl. T Opp. L Opp. T Reserch L Reserch T Spread Fund L Spread Fund T Total Return Dinamico L Total Return Dinamico T Total Return Prudente L Total Return Prudente T Us Bond Fund L Us Bond Fund T

SANPAOLO IMI AM SGR SPA IA567 IA225 IA031 IA533 IA021 IA272 IA091 IA185 IA255 IA041 IA932 IA062 IA021 IA053 IA121 IA993 IA272 IA245

8,826 -5,966 9,380 ●●● 11,273 -3,534 18,910 ● 17,722 3,911 10,300 ●●● 17,284 -2,140 6,240 ● 5,415 -11,447 12,290 ● 20,855 1,906 9,390 ● 5,405 -4,302 10,980 ●●●● 8,357 -6,532 14,660 ●● 9,059 -4,952 6,510 ●● 11,935 0,227 0,400 ●●● 5,104 -4,114 1,400 6,152 -3,664 2,800 ● 9,208 -3,983 15,400 ●●●● 8,310 -1,657 14,670 ●●●●● 5,004 0,080 5,400 4,983 -0,340 5,400 21,979 1,127 3,800 ●● 5,437 5,050

RAS AM SGR SPA IA993 Ras Ras IA031 Ras Ras IA401 Ras Ras IA573 Ras Ras IA021 Ras Ras IA062 Ras Ras IA272 Ras Ras IA225 Ras Ras IA185 Ras Ras IA455 Ras Ras IA351 Ras Ras IA331 Ras Ras IA465 Ras Ras IA041 Ras Ras IA191 Ras Ras IA932 Ras Ras IA021 Ras Ras IA993 Ras Ras IA983 Ras Ras IA225 Ras IA225 Ras IA583 Ras Ras IA455 Ras Ras IA225 Ras IA993 Ras Ras IA185 Ras Ras IA121 Ras Ras IA021 Ras Ras IA223 Ras Ras IA121 Ras IA121 Ras IA121 Ras IA121 Ras IA101 Ras Ras

●●●

08/06/2006

PROFILO AM SGR SPA IA121 Profilo Elite Flessibile IA185 Profilo Euro Bond

● ●●●

05/06/2006 6,760 6,760

Perseo Monetario Euro Perseo Rendita Sanpaolo America Sanpaolo Az. Inter. Etico Sanpaolo Azioni Inter. Sanpaolo Azioni Italia Sanpaolo Currency Risk Sanpaolo Etico Venezia Seren Sanpaolo Euro Sanpaolo Europe Sanpaolo Finance Sanpaolo Global Bond Risk Sanpaolo Global Eq. Risk Sanpaolo Global High Yield Sanpaolo High Risk Sanpaolo High Tech Sanpaolo Italian Eq. Risk Sanpaolo Liquidità A

2,839 -0,141 7,380 2,816 -0,283 7,390 14,461 -5,798 8,520 14,307 -5,912 8,510 26,985 -0,790 3,600 26,716 -0,898 3,590 12,445 -3,691 5,500 12,333 -3,829 5,490 3,600 -4,988 7,040 3,569 -5,105 6,890 13,941 -4,396 4,370 13,815 -4,513 4,370 27,172 1,963 8,880 26,881 1,868 8,860 6,272 0,416 0,210 6,226 0,290 0,190 6,114 -1,355 7,360 6,057 -1,464 5,490 6,305 -4,179 6,880 6,262 -4,251 6,870 5,195 -4,398 7,130 5,142 -4,548 7,120 7,888 -7,113 14,670 7,803 -7,185 14,540 8,380 -0,095 12,770 8,291 -0,181 12,690 16,831 -1,290 5,980 16,650 -1,392 5,950 5,900 -8,014 9,840 5,832 -8,143 9,800 5,907 -2,941 7,330 5,858 -3,061 7,330 13,224 -4,815 7,630 13,087 -4,926 7,610 2,053 -12,750 13,370 2,037 -12,874 13,370 6,277 -8,632 7,220 6,220 -8,758 7,190 5,138 0,745 0,100 5,179 0,916 0,110 6,155 -1,378 2,010 6,102 -1,485 2,000 3,407 -6,350 7,450 3,381 -6,525 7,400 14,285 0,372 0,230 4,742 -4,066 8,260 4,702 -4,158 8,230 28,513 -1,876 2,140 28,230 -1,989 2,130 4,941 -1,769 6,170 4,897 -1,903 6,160 3,806 -2,385 8,480 3,764 -2,462 8,430 5,887 0,341 1,330 5,824 0,207 1,290 5,176 -0,193 1,380 5,154 -0,290 1,370 5,141 0,273 0,800 5,119 0,176 0,780 5,374 -7,008 8,160 5,323 -7,119 8,150

●●● ● ●● ●●● ● ● ● ● ● ●

● ● ● ● ●●● ● ●● ●

●●● ●● ●

IA331 IA101 IA185 IA225 IA258 IA185 IA185 IA185 IA062 IA272 IA191 IA062 IA567 IA983 IA225 IA201 IA583 IA573 IA573 IA563 IA021 IA225 IA185

Nome fondo

Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo Sanpaolo

Liquidità B Mercati Emerg. Obbl. Dollari Obbl. Etico Obbl. Euro BT Obbl. Euro Corporat Obbl. Euro Dinam. Obbl. Euro LT Obbl. Euro MT Obbl. Inter. Opp. Italia Pacific Protezione 95 Reddito Salute e Ambiente Soluzione Cash Soluzione 2 Soluzione 3 Soluzione 4 Soluzione 5 Soluzione 6 Soluzione 7 Tasso Variabile Vega Coupon

Quote Perf. % Volatil. S&P 30/12/05 % Stars 6,865 9,967 6,356 5,288 6,799 5,431 12,194 7,327 7,110 10,552 5,472 5,479 5,321 6,057 15,341 9,033 6,444 6,817 6,078 25,320 20,838 8,149 6,379 5,986

0,689 0,080 -5,945 13,650 -6,858 8,420 -2,147 1,390 -1,062 0,110 -1,595 1,800 -2,346 2,530 -4,072 4,030 -0,961 1,390 -4,507 4,910 3,090 10,520 -7,590 9,440 -0,056 1,450 -0,689 3,410 -6,554 7,090 0,078 0,600 -0,371 1,240 -1,716 2,240 -2,876 3,820 -3,011 4,330 -3,120 5,340 -3,276 6,430 0,647 0,100 -1,788 11,540

SELLA GESTIONI SGR SPA IA272 IA185 IA563 IA004 IA031 IA932 IA465 IA041 IA021 IA272 IA191 IA331 IA993 IA311 IA573 IA201 IA245 IA435 IA101 IA225 IA877 IA185 IA062 IA351

Apulia Azioni Italia Apulia Obbl. Euro MT Gestnord Asset Allocation Gestnord Azioni Ambiente Gestnord Azioni America Gestnord Azioni Banche Gestnord Azioni En. e Mat. P Gestnord Azioni Europa Gestnord Azioni Inter. Gestnord Azioni Italia Gestnord Azioni Pacifico Gestnord Azioni Paesi Emerg. Gestnord Azioni Tecnologia Gestnord Bilanciato Euro Gestnord Bilanciato Inter. NordFondo Etico Obbl. Misto NordFondo Liquidità NordFondo Obbl. Conv. NordFondo Obbl. Dollari NordFondo Obbl. Euro BT NordFondo Obbl. Euro Corpora NordFondo Obbl. Euro MT NordFondo Obbl. Inter. NordFondo Obbl. Paesi Emerg. Symphonia Symphonia Symphonia Symphonia Symphonia Symphonia Symphonia Symphonia Symphonia Symphonia Symphonia Symphonia Symphonia

C.to C.to C.to C.to C.to C.to C.to C.to C.to C.to C.to C.to C.to

Asia Flessibi Az. Euro Az. Inter. Az. Italia Az. Italia Sm Bilanciato Eq Bond Flessibi Fortissimo Italia Flessi Monetario Obbl. Area Eu Patrim. Glob. Patrim. Globa

13,694 1,595 8,540 7,082 -1,434 1,780 5,556 -1,629 3,480 7,071 -1,587 9,280 13,051 -5,605 7,810 11,640 -2,028 6,100 6,736 -2,022 15,400 9,173 -0,693 5,770 2,946 -4,845 6,510 12,960 1,552 8,640 7,107 -8,439 9,260 7,115 -6,035 13,420 1,023 -11,121 11,640 14,460 -1,438 4,570 12,073 -3,946 4,840 5,970 -2,339 2,630 5,685 0,602 0,140 5,253 1,117 2,780 12,355 -6,642 7,760 8,116 0,383 0,310 6,400 -1,554 1,920 15,367 -1,424 1,790 11,375 -4,348 4,420 7,056 -3,830 6,260

Systema Systema Systema Systema Systema Systema Systema Systema Systema Systema

Az. Crescita Attiva Az. Euro Az. Globale Az. Italia Az. USA Az. Valore Attivo Obbl. Dinamico Obbl. Euro BT Obbl. Euro MLT Obbl. Globale

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5,445 5,934 7,289 13,565 5,082 5,401 5,151 2,726 5,760 6,779 8,271 6,730 5,211

-4,724 6,420 -1,592 7,840 ●● -6,009 7,370 ● 0,653 8,300 ●● -0,216 7,690 ●●● -1,008 3,410 -1,303 1,670 2,366 10,170 ●●●●● 1,124 5,060 0,803 0,160 ●●●● -1,851 2,100 ●● -0,296 1,510 ●● -3,375 4,050 ●●●

3,782 5,475 4,705 13,446 4,664 5,303 6,612 8,011 5,443 6,433

-2,476 11,540 -0,164 5,800 -5,446 5,160 2,096 8,380 -4,894 8,040 -1,760 3,780 -2,406 3,430 0,451 0,290 -1,928 2,440 -3,942 4,270

08/06/2006

TANK SGR SPA IA121 Tank Flessibile

●●●

08/06/2006

SYSTEMA AM SGR SPA IA993 IA041 IA021 IA272 IA031 IA573 IA062 IA225 IA185 IA062

●●

08/06/2006

SYMPHONIA SICAV SPA IA493 IA255 IA021 IA255 IA305 IA201 IA091 IA121 IA291 IA245 IA852 IA185 IA573

● ●●●●

● ● ● ● ● ● ●●●● ●● ● ●

08/06/2006 5,558

0,253

3,830

●●

TOTAL RETURN SGR ●●

Total Return Total Return Obbl.

08/06/2006 4,742 4,953

-5,160 -0,940

3,590 3,590

● ●●● ●

08/06/2006 6,820 0,575 0,120 6,445 0,140 0,420 9,234 -5,766 8,400 6,659 -4,339 6,510 10,893 -4,145 6,430 33,550 2,159 9,110 7,402 -2,605 3,150 5,297 -0,805 1,410 16,701 -0,725 7,050 8,686 -0,515 5,390 27,441 -2,394 6,890 8,050 -3,685 4,040 12,530 -2,770 6,480 6,991 0,086 2,410 4,242 -1,372 4,100 4,095 -11,094 12,090 15,466 2,901 9,180 6,774 0,579 0,080

Cat. S&P

www.fondi-sp.it

● ●●● ●● ● ● ●

● ● ● ● ●● ●●●● ● ● ● ●

VEGAGEST SGR SPA IA583 IA225 IA121 IA255 IA021 IA121 IA185 IA225 IA031 IA255 IA191 IA041 IA272 IA121 IA245 IA185 IA225 IA185 IA062 IA351 IA091

CR Cento Misto Best CR Cento Monetario Plus Intra Assoluto Intra Az. Area Euro Intra Az. Inter. Intra Flessibile Intra Obbl. Euro Intra Obbl. Euro BT Vegagest Az. America Vegagest Az. Area Euro Vegagest Az. Asia Vegagest Az. Europa Vegagest Az. Italia Vegagest Flessibile Vegagest Monetario Vegagest Obbl. Euro Vegagest Obbl. Euro BT Vegagest Obbl. Euro LT Vegagest Obbl. Flessibile Vegagest Obbl. High Yield Vegagest Obbl. Inter.

08/06/2006 5,394 -0,480 5,250 0,306 5,132 1,203 6,246 -0,857 5,782 -3,633 5,120 -0,833 5,189 -2,260 5,127 0,352 4,056 -5,123 7,874 -1,080 5,783 -10,962 5,108 -1,295 7,662 1,282 5,999 0,050 5,460 0,682 5,755 -2,392 5,269 0,419 5,461 -2,847 4,911 -2,327 6,222 0,339 4,932 -4,751

ZENIT SGR SPA IA121 IA272 IA255 IA993 IA225 IA062 IA031

Zenit Zenit Zenit Zenit Zenit Zenit Zenit

Absolute Return Az. EuroS. 50 Index High Tech Monetario Obbl. S&P 100 Index

1,110 0,220 7,290 7,290 6,230 0,720 2,300 0,370 8,750 7,390 8,900 5,980 8,980 1,850 0,150 2,300 0,370 2,800 2,300 3,260 4,620

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08/06/2006 6,391 13,563 5,368 1,549 6,703 7,428 4,014

-0,047 4,260 1,300 8,760 -1,487 8,060 -8,989 10,300 0,420 0,290 -0,669 1,430 -4,882 8,620

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COME LEGGERE IL LISTINO DEI FONDI Definizioni

Categorie S&P

QUOTA: valore di acquisto/vendita di una quota del fondo (calcolato dividendo il patrimonio netto del fondo per il numero delle quote). VAR. % G. PREC.: variazione percentuale del valore del fondo rispetto al giorno precedente. VOLATILITA’ %: è la caratteristica tipica dei prezzi degli strumenti finanziari di oscillare continuamente intorno ad una media di periodo. Più grandi le oscillazioni, più alta la volatilità. Tale caratteristica, manifestazione più concreta del rischio per uno strumento finanziario, viene generalmente misurata con un indice della statistica descrittiva, la deviazione standard, che infatti si calcola come la media degli scostamenti dei prezzi dalla loro media di periodo. Maggiore è il valore di volatilità, più alta è la rischiosità dell'investimento. La volatilità calcolata come deviazione standard assomma in sé tutte le fonti di rischio dell'investimento (rischio di cambio, di interesse, di emittente, di liquidità, Paese, etc.). La volatilità riferita ai fondi riportati in queste pagine è calcolata come deviazione standard mensile annualizzata relativa all'ultimo anno (calcolo della volatilità a cura dell'Ufficio Studi di Bluerating.com). S&P STAR: esprime il ranking attribuito da Standard & Poor’s. Basato esclusivamente su dati quantitativi e formule matematiche, misura il livello e la stabilità dell’outperformance rispetto al settore di riferimento. Inizialmente Standard & Poor’s calcola la performance sia del fondo sia dell’indice di settore per ciascuno dei 36 mesi precedenti. Sottraendo da ogni performance mensile del fondo la performance del relativo indice di settore, si ottiene il rendimento mensile relativo di ciascuno di questi mesi. Più elevata è la media, migliore è la performance; più volatili sono i rendimenti mensili relativi, meno consistente nel tempo è la performance. Dividendo la performance media relativa del fondo per la volatilità della sua performance relativa si ottiene un rapporto che misura la capacità di un fondo di ottenere una performance superiore alla media della categoria di riferimento e di conseguire questa outperformance stabilmente nel tempo. Quanto più elevato è tale rapporto, tanto maggiore è stata la capacità del fondo di ottenere una performance stabilmente superiore alla media, e maggiore sarà pertanto il numero di stelle attribuite al fondo: POSIZ. FONDO NELLA CATEG. primo 10% 11 - 30% 31 - 50% successivo 25% ultimo 25%

ALLOC. S&P FUND STARS ●●●●● ●●●● ●●● ●● ●

L’allocazione viene ricalcolata alla fine di ogni mese sulla base della performance.

IA000 IA771 IA255 IA023 IA061 IA191 IA071 IA782 IA831 IA871 IA881 IA931 IA951 IA343 IA292 IA971 IA041 IA002 IA781 IA102 IA112 IA411 IA431 IA051 IA021 IA815 IA684 IA711 IA202 IA212 IA242 IA272 IA332 IA273 IA031 IA694 IA162 IA331 IA801 IA182 IA633 IA011 IA921 IA492 IA522 IA552 IA421

(2nd Units) Azionari America Latina Azionari Area Euro Azionari Asia Emergente Azionari Asia Orie&PacescGiap Azionari Asia Orien & Pacifico Azionari Australasia Azionari Australia Azionari Austria Azionari Belgio Azionari Brasile Azionari Canada Azionari Cina Azionari Cina & Hong Kong Azionari Corea Azionari Danimarca Azionari Europa Azionari Europa (Nord) Azionari Europa Emergente Azionari Europa es Regno Unito Azionari Finlandia Azionari Francia Azionari Germania Azionari Giappone Azionari Globali Azionari Globali es Area Euro Azionari Grecia Azionari Hong Kong Azionari India Azionari Indonesia Azionari Irlanda Azionari Italia Azionari Malesia Azionari Medio Oriente Azionari Nord America Azionari Norvegia Azionari Paesi Bassi Azionari Paesi Emergenti Azionari Paesi SudEst Asiatico Azionari Penisola Iberica Azionari Portogallo Azionari Regno Unito Azionari Russia e CSI Azionari Singapore Azionari Spagna Azionari Svezia Azionari Svizzera

IA622 IA612 IA312 IA251 IA291 IA201 IA311 IA493 IA371 IA706 IA361 IA401 IA308 IA819 IA563 IA121 IA583 IA573 IA523 IA579 IA599 IA339 IA513 IA428 IA419 IA499 IA786 IA405 IA844 IA864 IA834 IA516 IA752 IA435 IA232 IA301 IA793 IA271 IA012 IA567 IA245 IA727 IA707 IA261 IA141 IA072 IA402

Il primo mensile dedicato al vero motore dell’economia italiana: le Aziende di Famiglia

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edipi

Azionari Tailandia Azionari Taiwan Bilanciati AmericaLatina Fless Bilanciati Area Euro Dinamici Bilanciati Area Euro Flessib Bilanciati Area Euro Moderati Bilanciati Area Euro Neutri Bilanciati AsiaOr&PacesGiapFle Bilanciati Europa Dinamici Bilanciati Europa Flessibili Bilanciati Europa Moderati Bilanciati Europa Neutri Bilanciati Giappone Flessibili Bilanciati Glb Eme Mark Neutri Bilanciati Globali Dinamici Bilanciati Globali Flessibili Bilanciati Globali Moderati Bilanciati Globali Neutri Bilanciati Italia Flessibili Bilanciati Italia Moderati Bilanciati Italia Neutri Bilanciati Nord America Dinam Bilanciati Nord America Fless Bilanciati ScadenzaDefinita Gl Bilanciati Svizzera Moderati Bilanciati Turchia Neutri Capitale Protetto Area Euro Capitale Protetto Europa Capitale Protetto Giappone Capitale Protetto Globali Capitale Protetto USA Convertibili Area Euro Convertibili Asia Or&PaesclGiap Convertibili Europa Convertibili Globali Derivati General Hedge Fondi Di Fondi Monetari CHF Monetari DKK Monetari EUR Aumento Monetari Euro Monetari Europa Monetari GBP Monetari GBP Aumento Monetari Globali Aumento Monetari Globali Valuta Forte Monetari NOK

IA564 IA572 IA241 IA577 IA999 IA302 IA403 IA762 IA521 IA581 IA571 IA651 IA225 IA822 IA641 IA691 IA042 IA621 IA511 IA341 IA981 IA185 IA258 IA747 IA767 IA852 IA293 IA223 IA837 IA857 IA847 IA757 IA081 IA407 IA397 IA417 IA091 IA467 IA062 IA143 IA286 IA164 IA053 IA926 IA867 IA887 IA877 IA604

Monetari Paesi Emergen Globali Monetari SEK Monetari USD Monetari USD Aumento Non Classificati Obbligazioni America Latina Obbligazioni Asia Or&PacescGia Obbligazioni Asia Orient&Pacif Obbligazioni AUD Breve Termine Obbligazioni BT CAD Obbligazioni BT CHF Obbligazioni BT Euro Obbligazioni BT Europa Obbligazioni BT GBP Obbligazioni BT Globali Obbligazioni BT PaesiEmergenti Obbligazioni BT USD Obbligazioni CAD Obbligazioni CHF Obbligazioni DKK Obbligazioni Euro Obbligazioni Euro High Yield Obbligazioni Euro-Inflazione Obbligazioni Euro-Governativi Obbligazioni Europa Obbligazioni Europa Emergente Obbligazioni Europa High Yield Obbligazioni Europa-Inflazione Obbligazioni Europa-Governativi Obbligazioni Europa-Societarie Obbligazioni Euro-Societarie Obbligazioni GBP Obbligazioni GBP-Inflazione Obbligazioni GBP-Governativi Obbligazioni GBP-Societarie Obbligazioni Globali (Altri) Obbligazioni Globali Denom CHF Obbligazioni Globali Denom EUR Obbligazioni Globali Denom GBP Obbligazioni Globali Denom USD Obbligazioni Globali Denom YEN Obbl Globali High Yield Obbl Globali Valuta Coperta Obbl Globali-Inflazione Obbl Globali-Governativi Obbl Globali-Societarie Obbligazioni NOK

IA253 IA351 IA472 IA562 IA447 IA101 IA224 IA104 IA807 IA827 IA817 IA221 IA455 IA922 IA004 IA465 IA558 IA533 IA932 IA765 IA755 IA775 IA418 IA161 IA474 IA745 IA171 IA802 IA983 IA897 IA643 IA475 IA993 IA054 IA600 IA305 IA963 IA953 IA943 IA673 IA014 IA973 IA240 IA034 IA074 IA733 IA682 IA692

Obbligazioni Nord America Obbligazioni Paesi Emergenti Obbligazioni Scandinavia Obbligazioni SEK Obbligazioni SKK Obbligazioni USD Obbligazioni USD High Yield Obbligazioni USD Ipoteca Obbligazioni USD-Inflazione Obbligazioni USD-Governativi Obbligazioni USD-Societarie Obbligazioni YEN Settore - Beni ConsumoeServizi Settore - Biotecnologia Settore - Ecologia Globale Settore - Energia Settore - Etici/ISR Europa Settore - Etici/ISR Internazi Settore - Finanza Settore - Immobiliare America Settore - Immobil AsiaPacexJap Settore - Immobiliare Europa Settore - Industria Settore - Mat. Prime&Ris.Nat. Settore - Materiali Settore - Oro/Metalli Preziosi Settore - Proprietà Imm Globale Settore - Pubblica Utilità Settore - Sanita' Settore - Stili di Vita/Obbiet Settore - TMT Asia Orientale Settore - TMT Europa Settore - TMT Globale Settore - TMT Nord America Settore - Trasporto Small Cap Area Euro Small Cap AsiaOr&PacesGiap Small Cap Europa Small Cap Europa escRegnoUnito Small Cap Germania Small Cap Giappone Small Cap Globali Small Cap Italia Small Cap Nord America Small Cap Regno Unito Small Cap Svizzera Warrants Europa Warrants Globali

Standard & Poor's ed Editori PerlaFinanza S.p.A. hanno calcolato, e pubblicato, con la dovuta cura i risultati riportati nelle pagine precedenti. Ciò nondimeno teniamo a sottolineare che (1) non si è tenuto conto dei fabbisogni individuali e della situazione specifica del singolo investitore; (2) può verificarsi che il valore degli investimenti diminuisca e che l'investitore possa subire delle perdite, e che (3) rendimenti del passato non sono garantiti anche per il futuro e che pertanto (4) le nostre metologie di calcolo, "STANDARD & POOR'S Fund STARS" e "STANDARD & POOR'S Fund MANAGEMENT RATING" non vanno in alcun caso intese come suggerimento o raccomandazione di acquistare, mantenere o vendere un determinato fondo. Né Standard & Poor's né Editori PerlaFinanza S.p.A. rispondono della correttezza e completezza dei dati nonché delle graduatorie riportate e declinano ogni responsabilità in merito. Sito internet: www.fondi-sp.it

●●

0,691

LEONARDO SGR SPA

●●●●

08/06/2006 7,605

103,572

M-Manager Asia M-Manager Globale Part. Europe Fund Part. Income Part. Small Cap Part. Us Fund Partners Fund

●●

●●

-1,366 6,240 -1,679 3,340 -2,180 2,230 -3,149 3,340 -4,594 6,000 -6,874 6,290 1,539 7,930 inv. 11,090 -8,235 8,700

KAIROS PARTNERS SGR SPA

●●●●

●●

08/06/2006

7,220 14,640 7,630 12,610 23,260 4,200 108,220 6,150 3,900

IXIS AM SGR SPA

08/06/2006 3,932 5,522 5,324 6,133

Quote Perf. % Volatil. S&P 30/12/05 % Stars

●●●●

08/06/2006 4,995 9,010 8,364 4,682 4,817 5,086

Nome fondo

ITALFORTUNE INT. FUND SICAV IA932 IA757 IA852 IA062 IA021 IA983 IA255 IA465 IA993

●● ●●●●

08/06/2006

FONDACO SGR SPA

Cat. S&P

IA121 Ixis Flessibile Inter.

08/06/2006

-0,627 1,159 -4,944 -7,154 -1,590

Eq. Global Emerg. Mk Eq. Italy Eq. Japan Eq. Pacific ex Japan Eq. Usa Blue Chip Euro Bond LT Euro Bond MT Euro Bond ST Euro Corporate Bond Euro Currency Euro Cycl. Euro Defen. Euro Finan. Euro TMT Flexible Growth Flexible Income Flexible Opportunity Global Inflation Link. U.S. Defensive U.S. TMT

●●●

15,341 -6,292 8,580 ● 26,568 1,451 8,790 ●●● 12,016 -3,050 5,650 ● 30,059 -1,469 4,150 ●●●● 11,128 0,261 0,300 ● 6,792 -4,634 11,000 ● 6,008 -1,168 3,160 ●● 3,948 -0,379 6,870 ● 7,331 -2,436 2,180 ● 16,291 -0,129 4,940 ● 9,435 -6,621 7,310 ●● 6,873 -6,132 8,040 ● 10,863 -11,025 12,010 ● 8,665 -4,191 4,360 ●● 3,557 -9,835 11,640 ● 7,962 -6,943 8,080 6,637 -0,330 7,990 13,688 -1,723 1,700 ● 7,696 0,287 0,440 ●●●● 34,853 0,126 7,940 ● 4,468 0,472 5,740 ●●●●● 10,397 0,639 0,150 ●● 11,133 -4,593 11,220 ● 6,089 -0,164 0,870 ● 7,314 -5,210 5,200 ●●● 9,038 12,394 7,960 7,450 10,895

Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit. Fondit.

Quote Perf. % Volatil. S&P 30/12/05 % Stars

●●

08/06/2006

FIDEURAM GESTIONS S.A. IA351 IA053 IA221 IA827 IA041

●●

08/06/2006 45,421 11,289 8,405 7,688 0,000 7,097 14,142 11,876 23,647 5,037 18,349 12,940

EUROMOBILIARE AM SGR SPA IA031 IA272 IA021 IA573 IA225 IA331 IA351 IA255 IA185 IA041 IA983 IA021 IA993 IA062 IA051 IA253 IA171 IA185 IA225 IA272 IA121 IA245 IA061 IA852 IA221

● ●●●●

08/06/2006 5,716 6,210 5,363 6,395 5,781 6,112

ETICA SGR SPA IA563 Val. Resp. Bilanciato IA225 Val. Resp. Monetario IA185 Val. Resp. Obbl. Misto

●●●

-7,029 8,710 ●●● -5,137 6,160 ● -1,649 1,700 ●● 0,321 0,380 ●●●● -0,827 5,400 ● -7,431 7,570 ● 1,217 9,710 ●●● 0,772 0,090 ●●●● -1,825 1,860 ●●●●● -3,915 4,280 ● -9,896 10,780 ●●● -5,549 13,280 ●

ERSEL AM SGR SPA IA573 IA031 IA245 IA101

●●

08/06/2006

EPSILON SGR SPA IA225 IA361 IA255 IA185 IA121 IA041

●●

08/06/2006

EFFE GESTIONI SGR SPA IA031 IA573 IA185 IA225 IA041 IA021 IA272 IA245 IA877 IA062 IA191 IA331

●●●●

Nome fondo

08/06/2006 5,811 3,326 24,092 5,966 5,143 11,296 6,257 16,870 11,061 5,282

CREDIT SUISSE AM SGR SPA IA021 Credit Suisse Az. Inter.

0,460 7,570 ●●● 7,560 ●● 4,400 ●● 0,340 ●● 1,450 ● 0,530 1,050 1,010 1,220 ● 6,820 6,680 5,830 0,540 ●●●●● 0,620 ●●●●● 0,780 ●●●● 0,630 ●●●●● 0,780 ●●●●● 0,700 ●●●●● 0,750 0,840 6,640 ●●●● 3,200 0,120 ●●● 0,200 ●● 3,610 0,700 4,500 2,360 0,640 3,290 1,530 1,020 0,800 0,120 0,190 0,360 12,790 ● 6,870 ● 10,960 ● 5,930 ● 5,940 ● 7,030 ● 10,990 ● 7,460 ● 9,850 ●● 10,340 ●●● 8,160 ● 8,270 ●● 9,990 ● 14,840 ● 7,840 ●●● 8,190 ● 8,530 ● 10,560 ●● 11,750 ●●●● 12,390 5,770 ●●●● 3,570 ●●●● 5,300 ● 1,940 ●●● 8,200 ●●● 8,510 9,610 ●●● 3,230 ●●● 2,890 ●●● 1,450 ● 1,580 ●●● 4,400 ●● 6,770 ●●●● 6,860 0,490 ●●●● 3,830 ● 0,350 ●● 0,170 ●● 4,390 ●●● 2,400 ● 0,500 ●● 2,140 ●● 0,110 ● 1,270 3,790 ● 0,360 ●●● 9,740 ●●●●● 3,700 8,580 ●●●● 1,990 2,860 4,540 8,500 ●● 2,900 15,040 ● 6,010 ●● 10,810 ●●●● 12,020 ●● 9,710 ●●● 7,960 ●●●● 4,160 ● 7,760 ●●●● 4,410 ●● 0,340 ●●● 5,760 0,330 1,400 1,400

08/06/2006

CREDIT AGRIC. AM SGR SPA IA255 IA021 IA272 IA272 IA091 IA245 IA757 IA185 IA062 IA852

10,922 -1,346 6,940 ● 5,042 0,418 17,230 6,688 5,639 18,630 4,968 -0,241 17,230 5,151 -2,720 3,530 7,686 -6,915 21,640 15,915 -5,906 10,820 ●●● 5,097 0,652 0,090 5,462 0,257 3,250 14,131 -2,167 2,220 ●● 5,340 2,142 1,900 ● 15,512 -0,475 9,230 5,114 -3,217 3,810 227,647 0,442 0,220 ● 2,903 -10,814 19,310 ● 3,862 -3,715 9,250 ●●● 6,038 -5,375 8,870 ● 4,489 -3,317 9,000 ● 7,499 1,668 17,230 1,901 -7,808 11,560 ● 4,242 -15,160 7,010 0,582 -11,145 12,860 ● 38,364 -3,996 8,950 ● 28,984 -1,479 9,930 ●●●● 5,337 -5,204 10,820 ● 22,115 0,127 11,700 ●●●● 4,923 -0,946 13,860 66,244 0,886 8,260 ●●●●●

CONSULTINVEST AM SGR SPA IA041 IA573 IA021 IA053 IA225 IA062

5,837 -2,277 2,710 ●● 10,933 -3,427 3,200 ●●● 19,035 -3,228 4,210 ●●● 5,128 -2,119 2,690 5,258 -2,702 3,850 13,129 -2,416 7,070 ● 4,760 -6,831 6,840 ●●●● 16,199 -1,063 9,510 ●●● 5,179 -12,650 10,460 ●● 4,555 -5,302 9,470 ●●● 7,110 -0,795 0,870 ●● 5,752 0,665 0,060 ● 4,955 -2,288 2,490 11,186 -5,858 3,620 ● 6,253 -1,590 7,350 ●●● 5,769 0,104 0,940 ● 6,424 -4,447 5,310 8,206 0,195 0,480 ●● 14,109 -2,313 2,480 ●● 12,953 -3,745 4,120 ●● 8,279 -1,146 1,690 ● 6,515 -1,897 2,480 ●●●●● 5,720 0,900 0,070 ●●●● 5,280 -1,584 1,310 5,459 -2,986 2,480 5,628 -5,029 3,960 7,438 4,072 12,210 5,436 1,570 13,170 5,114 -6,866 8,470 ● 6,398 -5,773 10,110 ●●●●

CARIGE AM SGR SPA IA021 IA041 IA021 IA272 IA401 IA757 IA225 IA225 IA185

●●

08/06/2006

Allocazione 10 Allocazione 30 Allocazione 50 AM Etico Euro Bala AM Etico 40 Eq. Gl Az. Europa Az. Inter. Az. Italia Az. Pacifico Az. USA Bond Total Return Cash Etico Euro Bond Euro Growth Euro Value Eurobbl. MT Europe Research Governativo BT Governativo LT Governativo LT Int Governativo MT Impiego Corporate Liquidità Obiettivo 2007 Obiettivo 2010 Obiettivo 2015 Small Cap Europe Small Cap Italy Total Return Usa Small Cap Grow British Index Cash Plus China Index Corporate Coupon Eastern Europe Bond Eastern Europe Eq. Emerg. Mkts Bonds Euro ABS Euro Conv. Bonds Euro High Quality B Euro High Yield Bon Euro Index Euro Inflation Link Euro ST Global Biotech. Global Cyclicals Global Defensives Global Financials Global Gold and Min Global TMT India Index Japanese Index Univ. Index US High Quality Bon US High Yield Bonds US Index A Usd US Index H US Short T.

● ●●

8,535 -6,568 8,960 ● 18,711 -1,872 3,380 ●● 6,484 -1,264 1,360 ●●●●● 6,162 -6,876 7,770 ● 7,841 -2,317 4,640 ● 9,580 -1,643 1,830 ● 9,467 0,435 0,320 ●● 9,245 0,511 0,630 ● 4,616 -4,272 5,080 ●●●●● 17,998 -6,446 13,000 ● 7,333 -2,122 4,750 ● 4,990 -0,200 5,080 4,995 -0,100 5,080 4,983 -0,340 5,080 7,992 -4,207 4,200 ● 11,734 -6,098 6,760 ● 1,659 -11,473 12,270 ● 20,522 0,054 11,120 ●● 6,679 0,724 0,110 ● 3,651 -10,052 11,540 ● 6,541 -2,169 2,690 6,954 -4,426 2,890 ●● 7,220 6,208 13,860 ●

CAPITALIA INVEST. MANAG. S.A. IA011 C.I.M. C.I.M. IA951 C.I.M. IA877 C.I.M. IA293 C.I.M. IA781 C.I.M. IA351 C.I.M. IA999 C.I.M. IA516 C.I.M. IA185 C.I.M. IA258 C.I.M. IA255 C.I.M. IA747 C.I.M. IA225 C.I.M. IA983 C.I.M. IA455 C.I.M. IA465 C.I.M. IA932 C.I.M. IA161 C.I.M. IA993 C.I.M. C.I.M. IA051 C.I.M. IA021 C.I.M. IA101 C.I.M. IA224 C.I.M. IA031 C.I.M. C.I.M. IA621 C.I.M.

08/06/2006

America Bilanciato Bond Corporate Bond Dollari Bond Emerg. Mkt Bond Euro Bond Euro B.T. Bond Total Retur Bond Yen Eq. Emerg. Mkts Europa Flex Free Flex Free 2 Flex Free 4 Global Bond Health Care High Tech Italia Liquidità Pacifico Reddito Piu' Risk Small Cap

CAPITALIA AM SGR SPA IA185 IA583 IA311 IA558 IA533 IA041 IA021 IA272 IA191 IA031 IA062 IA245 IA062 IA255 IA255 IA185 IA041 IA225 IA185 IA062 IA185 IA201 IA245 IA706 IA706 IA706 IA953 IA240 IA121 IA031

5,730 6,120 8,890 0,160 2,030 4,150

Cat. S&P

08/06/2006

CAPITALGEST SGR SPA Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest Capitalgest

●●●●

08/06/2006

Biver Obiettivo Rendimento Cariparma Nextra Az. Qeuro Cariparma Nextra Azioni SR Cariparma Nextra Bond Cariparma Nextra Monetario Cariparma Nextra Obbl. Cariparma Nextra Più Cariparma Nextra Protezione Cariparma Nextra Protezione Cariparma Nextra Reddito T. Geo Eq. Globale 1 Geo Eq. Globale 2 Geo Europ. Eq. Total Return Geo Europa ST Bond 1 Geo Europa ST Bond 2 Geo Europa ST Bond 3 Geo Europa ST Bond 4 Geo Europa ST Bond 5 Geo Europa ST Bond 6 Geo Gl. Short-Term Bond 1 Geo Gl. Short-Term Bond 2 Geo Glob. Bal. 1 - G8 Geo Glob. Bal. 3 Geo Glob. Bond Total Return Geo Glob. Bond Total Return Geo Glob. Conv. Bond Geo Glob. Diversified Strate Geo Global Real Bond Intesa Bouquet Profilo Attiv Intesa Bouquet Profilo Conse Intesa Bouquet Profilo Dinam Intesa Bouquet Profilo Prude Intesa Casse del Centro Prot Intesa Premium Intesa Sistema Liquidità 1 Intesa Sistema Liquidità 2 Intesa Sistema Liquidità 3 Nextra Azioni Asia Nextra Azioni Beni Di Consum Nextra Azioni Energia e Mat. Nextra Azioni Europa Nextra Azioni Europa Dinamic Nextra Azioni Finanza Nextra Azioni Giappone Nextra Azioni Inter. Nextra Azioni Italia Nextra Azioni Italia Dinamic Nextra Azioni Nord America Nextra Azioni Nord America D Nextra Azioni Pacifico Din. Nextra Azioni Paesi Emerg. Nextra Azioni Pharma-Biotech Nextra Azioni PMI Europa Nextra Azioni PMI Inter. Nextra Azioni PMI Italia Nextra Azioni PMI Nord Ameri Nextra Azioni Tecnologie Ava Nextra Azioni Telecomunicazi Nextra Bilanciato Euro Nextra Bilanciato Inter. Nextra Bond Corporate Euro Nextra Bond Dollaro Nextra Bond Dollaro ($) Nextra Bond Emerg. Val. Atti Nextra Bond Emerg. Val. Cope Nextra Bond Euro Nextra Bond Euro MT Nextra Bond High Yield Euro Nextra Bond Inter. Nextra Cash Dollaro Nextra Cash Dollaro ($) Nextra Corporate BT Nextra Equilibrio SR Nextra Euro Monetario Nextra Euro Tasso Variabile Nextra Long Bond Euro Nextra Obiettivo Crescita Nextra Obiettivo Reddito Nextra Rendita Nextra Tesoreria Nextra Top Approach Nextra Top Dynamic Passadore Monetario Primav. Azioni PMI Primav. Bilanciato Euro Primav. Blue Chips Inter. Primav. Bond Corporate Euro Primav. Bond Euro Primav. Bond Inter. Primav. Euro Blue Chips Primav. Obbl. Misto Primav. Trading Azioni Emerg Primav. Trading Azioni Europ Primav. Trading Azioni Giapp Primav. Trading Azioni High Primav. Trading Azioni Itali Primav. Trading Azioni Nord Primav. Trading Flessibili G Sofid Sim Blue Chips Sofid Sim Bond Teodorico Monetario Unibanca Az. Europa Unibanca Monetario Unibanca Obbl. Euro Unibanca Plus

IA021 Capital Italia Inter. IA031 IA573 IA877 IA101 IA351 IA185 IA225 IA852 IA221 IA331 IA041

08/06/2006

Az. Europa Az. Inter. Az. Italia BT Obbl. Euro Obbl. Inter.

CAAM SGR SPA IA583 IA255 IA021 IA062 IA225 IA185 IA185 IA062 IA062 IA121 IA021 IA021 IA371 IA225 IA225 IA225 IA225 IA225 IA225 IA062 IA691 IA573 IA573 IA091 IA091 IA232 IA245 IA091 IA583 IA185 IA583 IA583 IA062 IA583 IA225 IA225 IA225 IA061 IA455 IA465 IA041 IA041 IA932 IA051 IA021 IA272 IA272 IA031 IA031 IA191 IA331 IA983 IA953 IA973 IA305 IA031 IA993 IA993 IA573 IA573 IA757 IA101

0,250 3,060

Elaborazioni grafiche e numeriche

Venerdì 9 giugno 2006

Solo in abbonamento: Tel. 02 67101088 - www.familybusinessnews.it


16

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

ArcoirisTv:«SkyItaliacistaoscurando»

PAROLE & PENSIERI

RAPATI A ZERO

L’emittente modenese si rivolge al Garante e la Rai protesta per le scommesse sui Mondiali Golia-Sky suscita i malumori di grandi e piccini. Dalla Rai ad Arcoiris Tv. «Sono 128 giorni che aspettiamo di avere un numero da Sky. Perché?» È l’interrogativo che il canale satellitare modenese pone da qualche giorno ai visitatori del suo sito. Arcoiris, come canale indipendente (e gratuito) che in febbraio ha ricevuto l’autorizzazione alla diffusione, attende da quattro mesi di rientrare nel menu dei canali fruibili attraverso piattaforma del monopolista Sky Italia. «Per legge Sky dovrebbe assegnarci un numero nel suo bouquet e i normali tempi di attesa sono di circa tre settimane - spiega a F&M il fondatore di Arcoiris, Rodrigo Vergara - Emittenti che hanno avuto l’autorizzazione dopo di noi sono già stati inseriti. È come se avessero deciso che noi non possiamo essere visti». Motivo per cui due settimane fa è partita una diffida indirizzata all’Agcom e inviata in copia a Sky Italia. Oltre che un canale satellitare, Arcoiris è una delle principali internet tv italiane (due milioni di visitatori diversi, quest’anno, con qualcosa come 130 milioni di accessi)e trasmette senza censura né pubblicità programmi di inforPER LA PUBBLICITÀ SU

Imago

GAIA SCACCIAVILLANI

Il Tg3 diventa «Break» sul videofonino Il Tg3 di Antonio Di Bella brucia sul tempo i colleghi di viale Mazzini e sbarca sul cellulare. Il progetto si chiama Tg3 Break, è realizzato in collaborazione con RaiNet e, pur essendo visibile in streaming da un mesetto sul portale umts di 3, è stato presentato in veste ufficiale soltanto ieri. «Abbiamo tenuto un profilo basso data la natura sperimentale del prodotto», spiega a F&M l’ideatore Fabio Cortese. Ora sarebbero stati avviati colloqui per approdare anche sugli altri operatori telefonici. Mentre da una decina di giorni il tg è visibile anche su www.media.rai.it. «Ma siamo già pronti a giungere sul tvfonino - continua Cortese - Si tratterebbe solo di cambiare il segnale di trasmissione». Per il momento vengono realizzate due edizioni giornaliere: da 2 minuti alle ore 16 e da 4 alle 21, oltre la rassegna stampa delle ore 10. Ma l’obiettivo è arrivare a regime A.D.M. («dopo l’estate») con un flash ogni due ore. 26

Fronte freddo Fronte caldo

20

21

18

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25

19

22

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20

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20 17

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PIOGGIA

25 16

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26

Tel. 02 88070511 Fax 02 88070526

TEMPORALI

21

20 22 30

22 epfcomunicazione@perlafinanza.it

NUVOLOSO

12

26

la concessionaria del Gruppo

PARZ. NUV.

21

28

27

NEVE

24

Anch’io, come Magdi Allam, amo l’Italia. Solo che non ci faccio (e non ci titolo) un libro. Comunque dato che come scrive l’ultimo dei poeti mohicani Joumari Cheeniero, «l’amore è cieco ma non slovacco» - il fatto che si ami un Paese non significa esaltarsi quando gioca la nazionale di calcio come la stragrande maggioranza dei giornalisti (e dei giornali) italiani. In attesa del debutto di lunedì sto leggendo veramente di tutto. Di tutto tranne che delle enormi pecche di una squadra che fa acqua da tutte le parti, a cominciare dall’inno scritto dai Pooh: «Noi, noi con voi, per un sogno che non muore mai». Era cento volte meglio «QuarantaquattroGatti» e faceva rideremeno;invece leggo che proprio al pezzo dei Pooh è affidato il compito di «ricaricare le pile degli incolpevoli azzurridopo le tensioni di calciopoli». Beh, siamo messi bene: a parte che il coinvolgimento di alcuni calciatori negli scandali non è escluso (anzi, in quello delle scommesseè praticamentecerto), anchedagli altri mi sarebbe piaciuto sentire qualcosa di diverso da «noi le partite le vincevamo sul campo e quello che succedeva fuori non ci riguarda». Ma scherziamo? Nel caso vi dico una cosa: era mille volte meglio «Quarantaquattro gatti»; e faceva più ridere. Certo, i calciatori - spe-

cie da quando sono in odioso silenzio stampa (confuso con il non firmare autografi agli emigrati italiani) - le sparano meno grosse di altri,puntualmente ripresicome oracoli dai giornali. Due su tutti: l’arbitro Massimo De Santis e il simpaticissimo ct Lippi. La giacchetta nera (o gialla, con tanto di Conto Arancio sul bavero): «Meritavo questi mondiali», ha tuonato. Nessuno che gli abbia spiegato che non stava a lui giudicare colpe e meriti, comunque, caro De Santis, ti capisco: pensa che i mondiali li meritavo anch’io e meritavo pure di vincere la Lotteria di Capodannosenza avere mai compratoun biglietto, il Nobel per la letteratura per come scrivo il mio nome e il titolo dei 100 stile libero per come nuoto, da cane, a cane. Lippi, più di Paul Newman, mi ricorda un altro protagonista della Stangata: lo stangato. In conferenza stampa ha dato il peggio di sé. No comment su formazione e scandali, in compenso ha promesso - e ieri tutti i giornali scritto - che se vincerà il mondiale si raperà a zero. Roba che un bel chissenefrega tutto attaccato non glielo toglie nessuno. A.F.

Per contattare Leisure&Pleasure media@finanzaemercati.it

IL TEMPO SOLE

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mazione e approfondimento sulla realtà culturale, sociale e politica italiana e internazionale, con particolare riferimento al Sud America. «Non siamo i soli in questa situazione che, tra l’altro, ci costa 240 mila euro l’anno in termini di spesa per il satellite - continua Vergara - Non sappiamo il perché: Sky non ha risposto alle richieste di chiarimento dei nostri avvocati. Quello che non si capisce è perché un privato abbia il potere di decidere quello che la gente può guardare o meno». Nessun commento dalla controllata italiana di Rupert Murdoch, anche se secondo quanto risulta a F&M, il problema sarebbe un cavillo tecnico costituito dal fatto che una buona fetta della programmazione di Arcoiris è in spagnolo. Sull’altro fronte, intanto, si apprende che via Mazzini non ha accolto con piacere la notizia che Sky ha lanciato con Snai e Zonabet un servizio di scommesse sui Mondiali di calcio via satellite. Ne è scaturita una lettera di protesta al direttore generale dei Monopoli di Stato, Giorgio Tino, nella quale si fa riferimento all’ipotesi di elusione di una vecchia gara già oggetto contestazione. In questo caso, però, i Monopoli fanno sapere che è tutto in regola.

27 NEBBIA

OGGI Al Nord soleggiato salvo qualche velatura. Dal pomeriggio nubi in aumento sui rilievi alpini con rovesci e qualche temporale. Al Centro e sulla Sardegna soleggiato salvo qualche velatura su litorale adriatico. Nel pomeriggio nubi in intensificazione sulla dorsale, qualche rovescio in Abruzzo. Al Sud e sulla Sicilia prevale il sole sull’isola, nubi sparse altrove con qualche rovescio o breve temporale. Temperature: in lieve aumento. Venti: deboli. Mari: poco mossi. DOMANI Al Nord nuvoloso sul settore occidentale con qualche rovescio più frequente su Prealpi. Nel pomeriggio schiarite in aumento ovunque. Al Centro e sulla Sardegna poco nuvoloso sul versante tirrenico, qualche addensamento in più su quello adriatico. Al Sud e sulla Sicilia poco nuvoloso sull’isola, nubi irregolari altrove. Dal pomeriggio generale variabilità. Temperature: in calo. Venti: deboli o moderati. Mari: generalmente mossi.

TEMPERATURE NEL MONDO (massime - minime) ALGERI AMSTERDAM

30 25

17 15

nuvoloso sereno

HELSINKI IL CAIRO

20 30

9 20

sereno sereno

ATENE ATLANTA BARCELLONA BELGRADO

24 33 20 21

16 22 17 11

temporali sereno nuvoloso sereno

ISTANBUL JOHANNESBURG KIEV LA PAZ

21 18 20 13

17 7 11 0

temporali sereno parz.nuvoloso nuvoloso

BERLINO BERMUDA BOGOTÀ

22 28 21

11 20 15

sereno sereno nuvoloso

LAGOS LIMA LISBONA

28 17 25

23 14 17

temporali parz.nuvoloso sereno

BOSTON BRASILIA BRUXELLES

18 23 26

12 11 15

temporali sereno sereno

LONDRA LOS ANGELES MADRID

26 23 28

17 16 15

sereno parz.nuvoloso parz.nuvoloso

BUCAREST BUDAPEST BUENOS AIRES C.DEL CAPO

22 12 14 21

13 9 5 8

pioggia pioggia sereno sereno

MANILA MARSIGLIA MELBOURNE MIAMI

31 26 10 30

27 16 7 25

temporali sereno nuvoloso parz.nuvoloso

CARACAS CASABLANCA CHICAGO

31 22 15

25 18 10

temporali parz.nuvoloso temporali

MILANO MONACO MONTECARLO

26 21 23

16 8 16

sereno sereno sereno

COPENAGHEN DUBLINO FRANCOFORTE GINEVRA

21 19 26 27

11 13 13 13

sereno pioggia sereno sereno

MONTEVIDEO MONTREAL MOSCA NAIROBI

12 13 20 23

5 9 10 13

parz.nuvoloso temporali sereno pioggia

NAPOLI NASSAU NEW YORK NICOSIA OSLO PALERMO PARIGI PRAGA RIO DE JANEIRO ROMA S. PIETROBURGO S.FRANCISCO SAN PAOLO SANTIAGO SOFIA STOCCOLMA SYDNEY TORONTO TRIPOLI TUNISI VANCOUVER VARSAVIA VIENNA ZURIGO

24 30 21 27 26 22 28 20 27 24 18 16 23 12 16 21 11 17 35 27 20 21 17 25

13 25 13 19 12 18 15 8 20 9 9 12 13 4 9 11 5 8 20 18 12 12 11 11

parz. nuvoloso temporali parz.nuvoloso sereno sereno sereno sereno sereno sereno parz. nuvoloso parz.nuvoloso parz.nuvoloso sereno pioggia pioggia sereno pioggia parz.nuvoloso parz.nuvoloso pioggia parz.nuvoloso sereno parz.nuvoloso sereno


17

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

Fotogramma

IL GATTO, LA VOLPE E IL FINANZIERE CGIL FA SCUOLA NELLA PALUDE LODOVICO FESTA un po’ che i prìncipi dell’opinionismo economico liberal, liberale e un tantinello liberista insistono, intervenendo nelle pagine della cosiddetta stampa indipendente, sulla centralità della riforma della scuola e dell’università. Ha iniziato qualche mese fa sul Corriere della sera Francesco Giavazzi chiedendo l’abolizione del valore legale del titolo di studio, ha ripreso l’argomento giovedì sul Sole 24 ore Giacomo Vaciago, aggiungendo alla famosa «abolizione» anche la richiesta di forme di valutazione per gli insegnanti. Intanto il neoministro alla Ricerca e all’Università, Fabio Mussi, ha risposto a tanta insistenza, spiegando che il valore legale del titolo non potrà essere abolito perché ciò porterebbe a forme di discriminazione di classe. La risposta del ministro, esponente dell’ala sinistra dei Ds, è naturalmente ipocrita: proprio l’altro giorno su Repubblica un lungo e articolato studio spiegava le difficoltà della «mobilità di classe» in Italia. E una delle basi di questa difficoltà è proprio il nostro sgangherato sistema d’istruzione (dalle elementari all’università). Senza meritocrazia la mobilità di classe è più difficile, non più semplice. La scelta del ministro dell’Università diessino non è dettata dalla lotta alla discriminazione di classe, ma dalla realistica difesa del potere sindacale negli atenei: difendendo l’omogeneità di trattamento di tutto il personale universitario, indipendentemente dalla produttività, qualità del lavoro di questa o quella facoltà, si difende il potere centralizzato dei sindacati che oggi significa anche controllo dei meccanismi di selezione dei docenti e di elezione del governo dei singoli atenei. Il ministro diessino difende non le caratteristiche sociali di una istituzione ma un sistema di potere che viene parimenti protetto nel resto del sistema scolastico, dove il suo predecessore Luigi Berlinguer nonostante il suo cognome non è riuscito a introdurre meccanismi di valutazione del corpo docente: anzi, per

È Giovanni Consorte

OSCAR GIANNINO n Italia due cose applicate al mercato hanno esiti paradossali, ammantati di virtù ma in realtà al servizio di macroscopici ed evidenti interessi. In prima battuta la giustizia penale, che sbanca coloro che stanno fuori dagli intrecci di potere che contano e sorvola e si attarda sui casi Ifil-Exor. E la stampa controllata dai medesimi intrecci, che mulina il bastone con esiti a volte intimidatori e altre volte eliminatori, a seconda della resistenza opposta da chi mira a metterne a rischio gli interessi proprietari. Prendete per esempio come ieri il pm Eugenio Fusco ha concluso la sua arringa, chiedendo la condanna per insider trading dell’ex presidente dell’Unipol, Giovanni Consorte, del suo vice Ivano Sacchetti e del finanziere bresciano Emilio Gnutti a sei mesi di reclusione e 300mila euro di multa. «Il gatto, la volpe e il finanziere», così il pm ha definito i tre imputati, sostenendo egli per primo che il reato in sé e per sé non sarebbe poi così rilevante - ricomprando in anticipo delle obbligazioni Unipol poi rimborsate si è fatta risparmiare Unipol stessa - «però questi i soldi li hanno e allora per questo ho scelto la pena pecuniaria massima». Una massima giuridica che si commenta da sola, più che giustinianea la si direbbe presa di peso dal manuale del giovane pioniere del Komsomol. Ma per una volta non intendiamo tediare il lettore con le nostre considerazioni - minoritarie, nell’allineamento politico editoriale dell’Italia odierna - sulle manette applicate al mercato. Questa volta intendiamo invece concentrarci sulla nostra stessa casa, quella dell’informazione. Sul ruolo che ha giocato nelle scalate bancarie

I

e a Rcs sventate nel 2005. E lo facciamo per le sincere domande che insorgono leggendo attentamente e integralmente le memorie sui casi Antonveneta e Bnl che proprio Consorte ha deciso di rendere pubbliche, dopo averle inoltrate ai magistrati che indagano anche su di lui per ipotesi di reato gravissime contro il mercato, sotto la spada di Damocle di avere agito in un’unico concerto generale con Gianpiero Fiorani da una parte, i bresciani dall’altra, e Stefano Ricucci per terzo. Le memorie andrebbero pubblicate per intero, per la sistematicità delle controricostruzioni che propongono. Certo, sono ispirate a una solida logica difensiva dalle

gnare, se si paragona al via libera dato dal regolatore di mercato competente - in poche ore - per l’operazione che ha portato tre giorni fa gli aeroporti britannici della Baa agli spagnoli di Ferrovial sconfiggendo Goldman Sachs. Quanto ad Antonveneta, la ricostruzione di Consorte mira a un obiettivo ancor più netto: il concerto con Fiorani non c’è mai stato, né prima né durante l’Opa né dopo, mai acquisti furono operati sul titolo per conto proprio o conto terzi se non quelli debitamente comunicati ai regolatori, allo scopo anche in quel caso di tutelare i propri pre esistenti accordi di bancassurance in Antonveneta, chiunque vincesse dei

I pm chiedono la condanna di Consorte per insider trading. Ma la ricostruzione delle scalate fatta dall’ex presidente dell’Unipol dimostra che sono i giornalisti vicini agli interessi banco-industriali a essersi macchiati di comportamenti riprovevoli al limite del codice penale accuse. E mirano a dimostrare, con ricostruzioni giorno per giorno di eventi, incontri, articoli di stampa e commenti, due cose. La prima: come Unipol in Bnl abbia a lungo mirato alla semplice posizione di una valorizzazione di accordi di bancassurance per difendere al meglio la posizione detenuta in BnlVita, senza operazioni oscure sui titoli della banca in combutta coi contropattisti, e fino alla decisione comunicata ai regolatori di mercato di lanciare un’Opa una volta rivelatasi impercorribile l’ipotesi di un accordo con gli spagnoli del Bbva. Autorizzazioni che da Isvap e Bankitalia non vennero per quasi 5 mesi: roba da far impallidire e vergo-

due contendenti. Ma la questione che qui interessa sottolineare non è la puntuta convinzione con la quale Consorte respinge le accuse di aggiotaggio, ostacolo ai regolatori del mercato, e naturalmente l’associazione a delinquere che costituisce la cornice obbligata di tutte le accuse - e dei relativi provvedimenti cautelari che hanno impedito le operazioni sul mercato, e oggettivamente intimidito i regolatori a rilasciare i pareri e le prescritte autorizzazioni nel caso Bnl. Né la molteplicità di argomenti addotti per respingere la tesi del coordinamento tra le due scalate bancarie, visto che su Bnl non si decise prima della fine giugno 2005 men-

tre su Antonveneta espresse opinione contraria a che Hopa vi partecipasse. A fare impressione è il preciso richiamo, giorno per giorno, di oltre un centinaio di articoli del Corriere della Sera, di Repubblica, del Sole 24 Ore e di un altro foglio finanziario minore allineato al fortilizio mielesco e confindustriale: sono questi, che cominciano a scrivere che il concerto in Antonveneta c’è e che la Consob sbaglia a non sanzionarlo - anche quando su Antonveneta dirà che Unipol non è concertata con alcuno, continueranno a scriverlo. E che su Bnl l’Opa di Unipol è chiaramente viziata da oscure trame e inadeguatezza patrimoniale di Unipol stessa, mentre fior di giuristi nei pareri pro-veritate attestano il contrario e sotto la martellante campagna mediatica Isvap e Bankitalkia, tanto tentennano che alla fine si adegueranno. Sono loro, i giornalisti del quadrilatero degli interessi banco-industriali italiani sotto attacco, i veri responsbaili dei reati di aggiotaggio e manipolazione del mercato, e questo Consorte lo scrive per cento volte richiamando per ciascun articolo le circostanze di fatto sui quali gli articoli deliberatamente mentono e mistificano. Direte voi: ci credo, è la disperata difesa di un imputato. Consentiteci di controbattere: no, è la fotografia di un intreccio incestuoso, e di una battaglia di potere senza regole né morale. Che ha visto vincere chi aveva i giornali in mano ai quali far scrivere ciò che meglio conveniva. Per questo, lasciatecelo dire. Non è per amor di Consorte - del quale però fino a prova del contrario non abbiamo motivo di dubitare - ma è innanzitutto per amor di verità, che difendiamo con le unghie e coi denti gli spazi di un giornalismo libero e scomodo, come quello che proviamo a esercitare su queste colonne.

avere avanzato qualche cauto tentativo è stato rimosso. Figurarsi se ce la farà il prudente Giuseppe Fioroni. C'è da osservare che se le posizioni liberalizzatrici del sistema dell'istruzione sono illustrate da teorici lontani dall'Italia come Alberto Alesina e Luigi Zingales, è credibile che questi studiosi non conoscano bene i meccanismi del potere italiano. Più difficile è credere che uomini di mondo come Giavazzi e Vaciago non si siano fatti un’idea di come stanno le cose nel nostro Paese. In questo senso, quando i loro appelli escono dal campo della teoria, per entrare nella sfera dell’agire pratico, non si può non cogliere un elemento di fragilità nel loro argomentare. La coalizione di centrosinistra italiana è formata da un’area modernizzatrice e da un’area massimalistica, tenute insieme da una palude di temporeggiatori i cui destini sono intimamente legati agli orientamenti della Cgil: se il sindacato guidato - per così dire - da Guglielmo Epifani concede un po’ di spazio, la palude apre uno spiraglio. Se, come sui temi evocati dai modernizzatori di scuola e università, pronuncia un fermo niet, non si può prendere iniziative. Berlinguer ha dimostrato che cosa si può fare: liceizzare l’università, isolare qualche porzione di maggior valore, selezionare qualche spazio di innovazione. Oltre a questo non si può andare. Un governo Cgil-frenato può fare qualche cosa di buono in diversi settori: purché si abbiano presenti le condizioni entro le quali può operare. Se si vuole qualcosa di diverso, si può passare all’opposizione e dare una mano all’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per buttare giù questo governo. Altrimenti si parli di teoria astratta e ci si tenga alla larga dalla poltica. Tertium non datur: se non per i furbacchioni. Verso i quali sarà anche maleducato, come hanno fatto gli imprenditori varesotti con Epifani che li prendeva in giro, fischiare un ospite. Ma la cosa viene molto naturale. E tanti fischi, in questo senso, sembra che i lettori del Corriere della sera li riservino anche al loro quotidiano (spesso ex quotidiano).

SOGNI EUROPEI E INCUBI COSTITUZIONALI progetto federale europeo; op- te è quindi tutt’altro che seconda- fortuna arenata, almeno per il secondo contributo alla spiega- per nulla imbarazzata, non ha esiENRICO COLOMBATTO del pure apportando qualche cambia- rio. Qualche personalità di spicco momento: è difficile cambiare a zione della necessità di prolunga- tato a interpretare questo desidemento di facciata alla cosiddetta anno scorso, dopo il no Costituzione, che sarebbe quindi senza appello espres- stata sottoposta a un nuovo so da francesi e olande- round di referendum nei 25 Paesi nei confronti del pro- si; oppure dando a francesi e olangetto di Costituzione desi una seconda possibilità, aueuropea, i vertici dell’Unione ave- gurandosi, questa volta, di consevano saggiamente concordato guire gli esiti desiderati. Il periosull’opportunità di prendersi un do di riflessione avrebbe dovuto periodo di riflessione. Per la veri- concludersi alla fine di questo mese. Ma è probatà, sotto il profilo sostanziale Alla fine del mese bile che gli interessati decidano non è cambiato molto. Nei mesi Bruxelles dovrà di continuare a pensare ancora. successivi ai referendum Com- decidere il destino Ciò per due solimissione, Par- della Costituzione de ragioni. La prima è che l’allarlamento (e lobrischiando un gamento delbisti) hanno continuato a europea altro insuccesso l’Unione svolgere le proha creato tensioprie attività coni e reso molto rime se nulla fosse. In particolare, schioso affrontare una nuova connessuno si è posto problemi di le- sultazione popolare con le regole gittimità e nessuno si è interroga- vecchie, in origine disegnate per to sulla liceità di esercitare pote- assicurare che il progetto eurori decisionali che il cittadino euro- peo fosse un disegno condiviso, peo aveva dimostrato di non auto- anziché un nuovo sistema per atrizzare. Sotto il profilo formale, tribuire a politici e burocrati poteinvece, nella primavera di que- re discrezionale senza chiare rest’anno i politici più sensibili ave- sponsabilità. È vero che un seconvano avvertito la necessità di do insuccesso non cambierebbe chiudere o quanto meno definire molto le cose. Però qualcuno poin qualche modo la vicenda, av- trebbe perdere il posto, a Bruxelviando una profonda revisione les come in periferia. Il deterren-

L’

ha anche suggerito di cambiare le regole e approvare la Costituzione a maggioranza, anziché all’unanimità. La proposta si è per

maggioranza una regola che prevede l’unanimità e poi continuare a presentare la Ue come baluardo a difesa della legalità. Un

re la riflessione proviene da un’in- rio di benessere garantito per legdagine condotta nel febbraio-mar- ge come un mandato in bianco zo 2006 da Eurobarometro - cioè per costruire un’Europa più incidella Ue stessa - indagine i cui ri- siva nel sostituirsi alle politiche sultati sono stati resi noti al pub- nazionali e - se si seguono le indiblico solo la settimana scorsa. In cazioni del sondaggio - più efficasintesi, sembra che il 49% degli ce nell'opporsi alla globalizzazioeuropei pensi che la Ue sia un ni- ne, fenomeno che oltre la metà do di tecnocrati, peraltro ineffi- degli europei (fra cui si distinguocienti (43% delle risposte). Inol- no i francesi, i tedeschi e gli italiani) rifiuta. In eftre, la maggiofetti, sembra esranza degli interIl pericolo è sere questa la rivistati non è afcetta giusta per fatto persuasa un frullato di fare carriera a che la presenza del proprio Pae- illusioni che offre Bruxelles nei anni, se nella Ue sia un futuro solo prossimi adoperandosi fonte di benefici a chi alimenta per dare vita a apprezzabili. A una società dal ben vedere, tuttavia, la valuta- privilegi dei furbi posto di lavoro a vita, da uno stazione negativa sembra porre l’accento più sui to sociale generoso ed efficiente, protagonisti della Ue, che non con imposte pagate da qualcun sull’obbiettivo che la maggior altro. Se questo sarà l’obiettivo parte degli Europei ritiene debba di una Costituzione europea conessere al centro del progetto: ob- divisa e se su questo metro sarà biettivo che non sono le libertà misurata l’efficacia della classe economiche invocate dai Padri dirigente europea, non resta che Fondatori, bensì la realizzazione domandarci a chi dobbiamo dire di uno stato sociale europeo unifi- grazie per tanta diffusa dabbecato - probabilmente con presta- naggine: un frullato di illusioni zioni scandinave e pressione fi- che offre un futuro solo a chi sarà scale irlandese, aggiungiamo capace di alimentare l’invidia dei noi. Il commissario Wallstroem, poveri e i privilegi dei furbi.


Pubblicitari (e non) stregati da Roberta

Skoda fa giocare Roomster di punta

Una baby sitter sul megayacht

Il brand ha incrementato in un anno l’investimento in advertising del 442%

Il nuovo modello d’attacco del gruppo Vw porterà la produzione a 500mila unità

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SABATO 10 GIUGNO 2006

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Cristallo bollente

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GAIA GIORGIO FEDI

Un’ondata di speculazioni sui future, un boom dei titoli delle corporation minerarie, indici delle commodity alle stelle. Ma non solo: la nuova fame di metalli come l’argento ricorda un po’ la corsa all’oro del mitico Klondike. Tanto che - per fare un esempio - nel Nevada, tolte le ragnatele, rinascono le stesse boomtown minerarie di quegli anni. Le quotazioni super raggiunte dall’argento giustificano la riapertura di giacimenti in passato ritenuti troppo costosi da sfruttare. E la nuova frontiera torna a essere il ventre della terra. Le esplorazioni in am-

La nuova corsa all’argento fa scoprire in una miniera in Messico un ambiente sotterraneo unico al mondo: enormi cristalli di selenite a temperature letali per l’uomo

bienti naturali mai raggiunti prima d’ora stanno del resto portando alla luce sorprese clamorose. La più incredibile di tutte sta per produrre un’eco che rimbalzerà direttamente in Italia. A Genova per la precisione. Cominciamo dal principio. Una società estrattiva messicana quotata in Borsa, Peñoles, proprietaria di un ricco giacimento argentifero nel Chihuahua (Messico), alcuni anni fa ha deciso di aspirare con apparecchiature sofisticatissime l’acqua sotterranea per recuperare il prezioso metallo. Fin qui, niente di particolarmente eccitante. Ma un giorno, nel 2000, i minatori alle prese con degli scavi per re-

alizzare una galleria sotterranea hanno avuto un’incredibile sorpresa: tirando giù una parete rocciosa a 290 metri di profondità si sono trovati davanti una sorta di inferno di cristallo. La grotta è stata battezzata Cueva de los cristales, un ambiente capace di sprigionare una temperatura rovente che un essere umano può sopportare solo pochi minuti, affollato di cristalli di selenite alti fino a 14 metri, che potrebbero avere delle applicazioni nel campo degli strumenti di precisione. La temperatura è di 50 gradi con un’umidità vicina alla saturazione: 92-93 per cento. La grotta si è formata in un ambiente

A esplorare la Cueva de los cristales sarà un team italiano Sponsor Napapijri e l’Università di Torino Il progetto verrà presentato martedì a Genova

sommerso ed è stata prosciugata dalle pompe utilizzate da Peñoles. L’attività della miniera si è infatti sviluppata a profondità sempre maggiori e attualmente i minerali vengono estratti a 800 metri di profondità: per mantenere attiva l’area, l’acqua viene pompata in superficie a 1.000 litri al secondo, con un esborso in termini di energia elettrica probabilmente pari al Pil di un Paese in via di sviluppo. Per ora il gioco vale la candela: il giacimento fornisce 170 tonnellate d’argento l’anno e anche moltissimo piombo e, finché il prezzo dei metalli non scenderà (l’argento è salito (continua a pagina X)


II

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

La forma di Roberta strega E non soltanto i pubblicitari

LA MODA IN BORSA

Venerdì 9 giugno 2006 *Rilevazione alle ore 18.30

LUSSO Hermès vuole raddoppiare il fatturato in Cina e negli Usa Valuta Capitalizz. Quotaz.* Var%. Fatturato EV (mln) 5 gg. (mln) Fatt. Ebitda

Società LVMH HERMES TOD'S BURBERRY PPR VALENTINO FASHION GROUP

Euro Euro Euro Sterlina Euro Euro

35.961 7.039 1.680 1.984 10.998 1.681

73,40 194,10 55,55 425,00 91,40 21,61

-5,29 13.910 2,94 13,23 -0,56 1.427 4,55 14,93 -5,33 503 3,14 13,96 -4,44 743 2,65 11,04 -3,49 17.766 0,91 10,93 -5,09 1.728 1,17 8,05

*Per le società inglesi dati in pence

LUCA TESTONI

È Roberta la numero uno delle fantasie pubblicitarie degli italiani. Il marchio di biancheria intima e abbigliamento mare del gruppo Pompea che da qualche anno domina per la semplicità (e la rotondità) delle curve femminili sparate in primo piano,si guadagnala leadership tra i brand del settore per il maggiore incremento negli investimenti pubblicitari nel 2005. Segno che anche il minimal piace, se di qualità ma anche indice del fatto che sono i brand più strutturati a spingere sull’acceleratore degli spot su giornali e riviste. Lo spiega l’osservatoriodi Pambiancostrategie d’impresa sul valore degli investimentipubblicitari dei marchi italiani ed esteri del settore intimo-mare. Come in altri comparti del made in Italy, anche costumi e intimo evidenziano il fenomeno della progressiva concentrazione delle aziende e dei brand. Lo studio Pambianco indica che nel complesso, tra il 2004 e il 2005, il settore ha ingranato una pesante retro-

marcia, con un calo del 7,1% degli investimenti pubblicitari sulla carta stampata. Ma è il risultato di una media tra due anime opposte: i 53 marchi minori sui 73 considerati nel 2005, che coprono appena il 23% degli investimenti, ha visto crollare del 20% gli sforzi promozionali. Al contrario, i primi venti brand, che valgono il 77% del totale degli impieghi, ha accele-

rato del 9% gli acquisti di spazi su giornali e riviste. Tra chi ha deciso di conquistare gli occhi e stimolare le fantasie degli italiani (e delle italiane,visto chel’indagine non fa distinzione sul sesso della pubblicità), sempresecondo la ricerca Pambianco il più munifico è Intimissimi, che copre da solo il 16% degli investimenti. Tanto che il secondo player dell’intimo,

Il marchio ha aumentato del 442% il budget nella pubblicità su carta stampata L’investimento è 450mila euro

Yamamay, si ferma a una quota di mercato che è la metà: l’8 per cento. Interessante vedere chi sta spingendo maggiormente sull’acceleratore. La forma (e le forme) di Robertanon conoscono crisi. Oltre ad avere creato quasi un fenomeno di costume, con tanto di concorsi tra le ragazze aspiranti modelle, il brand ha aumentato di ben il 442% il proprio budget speso in pubblicità cartacea lo scorso esercizio. E non si tratta di una percentuale «pompata» su numeri bassi: l’investimento totale (450mila euro) è stato circa un decimo di quello di Intimissimi, che pur sempre copre un 1,6% del totale complessivo del settore. Dietro a Roberta, spiccano Cotton Club (con un incremento del 354%) e la rincorsa (+314%) di un nome celebre anche su altre passerelle: Dolce e Gabbana. Uno sguardo lo merita anche l’analisi del fronte riviste. Pambianco calcola un indice di resa pubblicitaria, considerandoquanti articoli giornalisticivengono scritti in rapporto a ogni pagina acquistata. Roberta ha un valore medio piuttosto elevato: 0,8 e ciò significa che ogni dieci pagine pubblicitarie ne ottiene otto di copertura. Segno che anche i giornalisti non disdegnano Roberta, persino quelli «grigi e freddi» che si confrontano con l’economia. La ricerca Pambianco, infatti, evidenzia un dato anomalo: il maggior incremento degli investimenti per testata è stato riservato a un magazine che si occupa di economia e finanza. E, a quanto pare, di Roberte.

LA CRESCITA DELL’INVESTIMENTO PUBBLICITARIO

VALORE DEGLI INVESTIMENTI IN PUBBLICITÀ

Dati in migliaia euro - Fonte: Pambianco

Dati in migliaia euro - Fonte: Pambianco

ROBERTA COTTON CLUB DOLCE & GABBANA VDP POMPEA

Investimenti 2004 450 295 271 83 1.054

Investimenti 2003 83 65 65 26 330

Incremento % 2004/2003 442 354 314 225 219

INTIMISSIMI YAMAMAY TRIUMPH CALZEDONIA LA PERLA

Investimenti pubblicitari 4.241 2.106 1.284 1.220 1.200

Investimenti redazionali 1.113 501 566 925 1.180

Hermès

Tod’s

217,5 210,0 202,5 195,0 187,5

65,0 62,5 60,0 57,5 55,0 52,5

MAR

APR

MAG

APR

MAG

ABBIGLIAMENTO Burani perde nella settimana del debutto di AP Società

Valuta Capitalizz. Quotaz. Var%. Fatturato EV (mln) 5 gg. (mln) Fatt. Ebitda

IT HOLDING MARIELLA BURANI HUGO BOSS POLO RALPH LAUREN TOMMY HILFIGER

Euro Euro Euro Dollaro Dollaro

383 606 2.230 5.797 -

1,56 20,25 31,76 55,25 -

Mariella Burani

Hugo Boss

22,5

37,5

20,0

35,0

17,5

32,5

MAR

GIOIELLI

APR

-1,08 -7,75 -6,59 -2,73 -

MAR

MAG

676 461 1.309 3.746 1.781

1,06 1,79 1,79 1,53 -

APR

6,49 13,73 11,39 8,79 -

MAG

Richemont vede ricavi in crescita del 17 per cento Valuta Capitalizz. Quotaz. Var%. Fatturato EV (mln) 5 gg. (mln) Fatt. Ebitda

Società BULGARI RICHEMONT TIFFANY SWATCH

Euro 2.555 8,57 Franco Svi. 31.179 54,15 Dollaro 4.813 34,22 Franco Svi. 11.954 195,00

-4,56 -5,99 -0,49 -0,26

905 4.308 2.395 4.292

2,88 11,00 2,04 3,95

14,66 72,92 9,94 18,19

Swatch

Richemont

225,0 217,5 210,0 202,5 195,0

3.250 3.000 2.750 MAR

APR

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LIFESTYLE L’espansione di Inditex non convince il listino Valuta

Società H&M INDITEX BENETTON STEFANEL CALEFFI

Capitalizz. Quotaz. Var%. Fatturato EV (mln) 5 gg. (mln) Fatt. Ebitda

Cor.svedese 216.401 260,00 Euro 18.463 29,62 Euro 2.067 11,38 Euro 198 3,65 Euro 40 3,22

Inditex Tasso di resa 0,3 0,2 0,4 0,8 1,0

MAR

-1,13 61.262 3,26 13,65 -2,89 6.741 2,66 14,87 -2,41 1.765 1,39 10,11 -2,87 267 1,17 8,71 -3,04 48 1,069,60

Benetton 12,5 12,0

33 32 31 30

11,5 11,0 MAR

APR

MAG

MAR

APR

MAG


III

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

Nella Bollywood dell’arte contemporanea A New Delhi i collezionisti fanno follie per le opere dei giovani artisti indiani ROBERTA OLCESE

Il 2006 potrebbe essere l’anno degli artisti contemporanei indiani. A New Delhi stanno facendo letteralmente impazzire i collezionisti che non restano indifferenti al prodotto nemmeno a New York e a Miami, dopo la fiera degli Armories e Miami Art Basel. I prezzi dei giovani, come a esempio il pittore trentaduenne Jitish Kallat, uno degli artisti più trendy nei bar della Bollywood di Bombay e New Delhi, viaggiano tra i 40 e i 60mila euro. Una follia se si pensa che per un giovane italiano affermato nel nostro Paese è già un successo arrivare a quotare 20mila euro. Per una serie di fotografie in bianco e nero di Pushpamala N., ironica artista che racconta storie kitch dove riveste il ruolo

da protagonista, si resta tra i 12 e i 24mila euro per serie di 10-20 scatti. Ma questa è l’India, un mercato fatto di pochi collezionisti (se ne contano un paio) che non sono vittime di status symbol ma realmente interessati all’arte: la famiglia Devi, per esempio, si sta organizzando per creare la Devi Foundation. Le gallerie competitive al momento sono tre: Sakshi Gallery, Chemould Gallery e Nature Morte dell’artista newyorkese Peter Nagy. Eppure la fame di arte contemporanea in India è forte e la casa d’aste Saffronart’s, una sorta di eBay per l’arte indiana dei giorni nostri, ha circa 400 contatti al minuto. E siccome il mercato è appetitoso, Sotheby’s non ha perso tempo e ha organizzato a Londra un’asta di arte indiana che lo scorso mag-

A sinistra Pushpamala N., Portrait of a Hindoo woman, (Trittico) 2000-03. Fotografia in bianco e nero tono seppia; a destra Justin Ponmany, Saffron kid, (autoplastic) 2005 ologrammae acrilico su tela

gio ha totalizzato 4,2 milioni di sterline. «Il mercato dell’arte in India gode ottima salute - spiega Nagy - il traino è rappresentato dalla forte espansione economica locale. E ora ci rivolgiamo all’America e all’Europa». Seguendo questa traccia, fino al 20 giu-

gno l’artista gallerista ha curato insieme alla galleria Bose Pacha di New York una mostra nello spazio di Piazza Sempione (Via Vigevano, 10) a Milano. Le opere sono un’ottantina: oltre a quattro serie di foto in bianco e nero di Pushpamala e ai grandi lavori pittorici Ri-

ckshawpoli di Jitish Kallat ci sono le tele argentate di Justin Ponmany. La giovane artista cattura e riflette la luce utilizzando il colore argento e ripete ossessionata le stesse parole. Il 2006 è l’anno che la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino dedica al-

l’Asia e dal 29 giugno si aprirà «Sub-Contingente», rassegna sul subcontinente indiano (Bangladesh, Bhutan, India, Nepal, Pakistan, Sri Lanka, Afghanistan, Myanmar-Birmania, Maldive) nell’arte contemporanea. I curatori, Ilaria Bonacossa e Francesco Manacorda, hanno selezionato 21 giovani artisti che sono presenti con video, installazioni, fotografie, mezzi ancora poco assimilati dal mercatodell’arte indianafocalizzato soprattutto sulla pittura. «Gli artisti internazionali in India producono opere diverse per il mercato occidentale, e mai potrebbero vendere un video in patria - spiega Bonacossa - La mostra vuole rompere pacificamente gli stereotipi e spiegare che gli artisti indiani non producono necessariamente arte esotica.Abbiamo voluto sottolineare nel campo artistico le differenze di un Continente dove non solo si parlano 27 lingue e 200 dialetti, ma da Bombay a Delhi addirittura si scrive in modo diverso».

RIVALUTAZIONI DA NOVEMBRE 2005 LE QUOTAZIONI DEL MAESTRO SONO RADDOPPIATE

«Ciò che si vede» è Giulio Turcato che batte i suoi record Il dipinto è stato acquistato per 92mila euro ma i lavori degli anni ’50 superano i 100mila ELENA BALZANI

Non fa ancora parte della top ten degli italiani più pagati in asta ma da novembre ha già migliorato due volte il suo record. Oggi un lavoro degli anni Cinquanta di Giulio Turcato può superare 100mila euro, mentre un’opera degli anni ’70 si acquista ancora per 15-20mila euro. Quotazioni impensabili solo tre o quattro anni fa. Per gli esperti è l’inizio di una crescita che si svilupperà nei prossimi anni. Per i collezionisti l’occasione di realizzare un investimento proficuo. Il traguardo è l’allineamento tra le sue stime e quelle degli informali italiani più quotati. Come Afro, Santomaso o Vedova che godono già di un mercato internazionale e di record da alcune centinaia di migliaia di euro. Ad accendere i riflettori su Turcato è stata l’asta

battuta da Christie’s in maggio a Milano, dove era tra gli artisti più rappresentati dell’incanto. Dieci le opere in catalogo, persino una in più del best seller Fontana. Nonostante ci fosse il rischio di saturare la domanda, il verdetto è stato incoraggiante: solo due gli invenduti, cinque i dipinti aggiudicati sopra le stime e un record da 111mila euro per Giardino di Miciurin, un grande olio su tela ispirato al biologo russo autore di una discussa teoria genetica. Un’opera poetica, che fa pensare alle origini della vita, con segni e forme ispirati alla catena del Dna, realizzata nei primi anni ’50, un periodo importante per lo sviluppo della riflessione informale di Turcato. Un risultato anticipato da un primo segnale di risveglio del suo mercato in novembre, quando il dipinto Ciò che si vede, che partiva già da

ASTE&MOSTRE

Umberto Boccioni, Ritratto del Dottor Tian, dipinto venduto per 1.205.100 euro da Christie’s a Milano il 23 maggio 2006. Courtesy Christie’s Roma.

una consistente stima di 55-75mila euro, era passato di mano per 96.720 euro, stabilendo un primo record. Anche in quel caso si trattava di un dipin-

LUNGO PERIODO

Arte moderna e contemporanea Tra le proposte dal profilo internazionale spiccano 11 disegni di Man Ray degli anni '70 stimati 5mila-6mila euro a foglio e Fires, un'acrilico su tela del 1987 della giapponese Yayoi Kusama (stima 40mila-50mila euro). E poi opere di Turcato, Schifano, Mondino, Mauri, Chiari. Ore: dalle 21.00 Indirizzo: Pandolfini, Palazzo Ramirez Montalvo 26, Borgo Albizzi Tel: 055-2340888

13, 14, 15 GIUGNO 2006 MILANO

GIULIO TURCATO

Arti decorative e design Raccogliere oggetti di design è una delle tendenze più nuove. Questa volta si può scegliere tra 150 proposte che spaziano dal decò milanese al design internazionale degli anni '50-'60. Da non perdere: grandi lampade in marmo di Portaluppi, mobili di Buffa e ancora lampade di Sarfatti, Maurer, Panton. Ore: dalle 17.30 Indirizzo: Pandolfini, Palazzo Ramirez Montalvo 26, Borgo Albizzi Tel: 055-2340888

14 GIUGNO FIRENZE

Arredi, dipinti, gioielli, arti orientali e decorative del XX secolo Offerte attraenti per gli appassionati dei generi più diversi. Se il top lot è il dipinto del 1845 di Luigi Sabatelli «Una tigre assalita da due cacciatori» stimato 70mila-80mila euro), meritano attenzione le raccolte di miniature, avori e arte tibetana. Orario: il 13 dalle 15.00; il 14 e il 15 dalle 10.00 e dalle 15.00 Indirizzo: Il Ponte, via Pontaccio 12 Tel: 02-863141

LEGENDA MEDIO PERIODO

+78 245 +66 117 +59 211 +59 418 +58 102 +54 81 +52 229 +52 75 +51 162 +50 199 +48 425 +47 39 +47 263 +46 1264 +46 377 +45 349 +42 592 +42 141 +41 178 +39 171 +36 451 +36 309 +34 53 +34 138 +33 207 +33 233 +31 70 +30 189 +27 490 +26 83 +25 161 +25 19 +24 141 +24 67 +23 68 +20 162 +19 912 +18 134 +18 107

Andamento delle quotazioni in euro dal 1990 (anno base=100)

161 85 157 284 74 49 135 62 117 128 276 32 184 940 243 216 403 94 131 113 338 228 38 84 151 178 50 130 302 62 101 17 98 55 47 117 626 87 81

66% 73% 74% 68% 73% 60% 59% 83% 72% 64% 65% 82% 70% 74% 64% 62% 68% 67% 74% 66% 75% 74% 72% 61% 73% 76% 71% 69% 62% 75% 63% 89% 70% 82% 69% 72% 69% 65% 76%

+41 +24 +41 +53 +26 +59 +43 +60 +25 +30 +32 -6 +28 +13 +22 +0 +31 +20 +25 +10 +0 +23 +79 +14 +5 +10 +17 +2 +8 -4 +17 +25 +5 -4 +26 +3 -5 -5 +1

124 44 124 202 72 10 133 52 103 133 211 22 133 635 174 125 305 84 69 56 339 155 35 67 113 101 40 82 355 26 88 7 88 52 34 91 346 56 57

85 33 89 131 51 6 90 44 76 81 125 15 100 492 120 85 208 50 49 39 265 104 25 37 81 74 30 57 204 19 60 7 65 42 26 69 242 27 45

+78%

Lungo periodo: 1990 - 2005

TOP LOT

Var. % Offerto Venduto Liquid. Var. % Offerto Venduto Liquid. Gami media Gami media

TURCATO GIULIO VEDOVA EMILIO CRIPPA ROBERTO CHIA SANDRO ANGELI FRANCO BOCCIONI UMBERTO ROTELLA MIMMO BONALUMI AGOSTINO SCANAVINO EMILIO FESTA TANO GUTTUSO RENATO RADICE MARIO DORAZIO PIERO FONTANA LUCIO PALADINO MIMMO BALLA GIACOMO MARINI MARINO MARIA, DE NICOLA AFRO TANCREDI BOETTI ALIGHIERO CAMPIGLI MASSIMO CALZOLARI PIER PAOLO CASORATI FELICE POMODORO ARNALDO ROSAI OTTONE ACCARDI CARLA BURRI ALBERTO SCHIFANO MARIO BIROLLI RENATO PAOLINI GIULIO COLOMBO LUIGI - FILLIA MELOTTI FAUSTO VERONESI LUIGI NIGRO MARIO SANTOMASO GIUSEPPE CHIRICO, DE GIORGIO MORLOTTI ENNIO PISTOLETTO MICHELANGELO

14 GIUGNO FIRENZE

nare le quotazioni. I nuovi record però potrebbero far lievitare i vecchi listini. L’interesse per Turcato fa parte di un generale apprezzamento per l’arte degli anni Cinquanta e Sessanta, bilanciato da un forte dinamismo che anima anche le quotazioni dei maestri ormai storicizzati. «Il mercato sta premiando le scelte collezionistiche orientate sull’arte del primo Novecento, oltre che sul secondo dopoguerra», spiega ancora Bassetti osservando i risultati dell’asta di maggio. Le due migliori aggiudicazioni le hanno spuntate infatti i padri di due delle avanguardie storiche: Boccioni e De Chirico. E dei due è senza dubbio Boccioni a dimostrare le potenzialità di guadagno offerte dal comparto del moderno. Il suo Ritratto del Dottor Tian che nel 2000 era stato venduto da Sotheby’s a Milano per 709 milioni di vecchie lire ha trovato un nuovo compratore disposto a spendere quattro volte tanto: 1,2 milioni di euro.

ARTISTI ITALIANI DEL NOVECENTO

12 GIUGNO MILANO Disegni antichi, stampe, libri I disegni antichi sono un comparto attraente. Con meno di 10mila euro si può avviare una piccola raccolta. Qualche esempio? Per un disegno giovanile di Reni le stime partono da 600 euro, per una testa di Tiepolo da 2.500. I disegni proposti sono 120, tutti provenienti da collezioni private, tra cui le celebri raccolte Prayer e Vallardi Orario: dalle 10.30 e dalle 15.30 Indirizzo: Sotheby's, via Broggi 19 Tel.: 02-295001

to degli anni Cinquanta, ispirato dalle suggestioni di un viaggio in Oriente. Fino ad allora non erano mai andate all’asta opere così importanti per la sua

storia artistica. Bisogna considerarlo un semplice caso? «Il fatto che opere così significative riappaiono nello stesso momento sul mercato è una coincidenza», spiega Mariolina Bassetti, direttore del reparto d’arte moderna e contemporanea della casa d’aste, ammettendo però che «a stimolare l’offerta è certamente l’incremento del mercato». Secondo l’indice Gami artist di Gabrius, dal 1990 l’apprezzamento medio delle opere di Turcato è stato del 78 per cento. Nello stesso intervallo di tempo, la liquidità annua è stata del 59%, segno che il mercato è molto selettivo. Anche perché Turcato è un artista molto prolifico e la sua produzione è caratterizzata da un’ampia sperimentazione di materiali e superfici diversi. Considerando i principali incanti italiani, i passaggi d’asta registrati dalla banca dati Gabrius artindex plus dal 1990 a oggi sono stati quasi 300. Un numero imponente che certamente ha contribuito a fre-

69% 75% 72% 65% 71% 60% 68% 85% 74% 61% 59% 68% 75% 77% 69% 68% 68% 60% 71% 70% 78% 67% 71% 55% 72% 73% 75% 70% 57% 73% 68% 100% 74% 81% 76% 76% 70% 48% 79%

Prezzo E

78.000 361.564 31.027 151.857 17.017 678.426 645.041 89.600 30.000 64.000 129.607 48.923 97.488 1.940.875 277.538 4.934.008 2.467.004 152.258 410.000 145.000 549.578 433.877 52.166 619.752 315.593 112.302 58.000 883.061 216.939 159.088 269.892 87.798 166.320 28.922 20.000 200.000 5.330.135 93.525 481.618

Anno

2005 2005 1990 2005 1991 1990 2003 1990 2004 2004 1997 1991 1990 2002 1990 1990 1990 2001 2003 2004 2005 2004 2000 1999 2004 1990 2005 1995 2004 2005 2002 1999 2005 2000 2002 2005 2004 1990 2005

Medio periodo: 2000 - 2005

Casa d’asta

Dove

Christie's Christie's Finarte Christie's Finarte Sotheby's Sotheby's Sotheby's Christie's Sotheby's Sotheby's Finarte Christie's Sotheby's Sotheby's Sotheby's Sotheby's Christie's Sotheby's Sotheby's Christie's Sotheby's Christie's Christie's Sotheby's Finarte Christie's Sotheby's Sotheby's Christie's Christie's Sotheby's Sotheby's Finarte Christie's Christie's Christie's Finarte Christie's

Milano King Street, Londra Milano King Street, Londra Milano New York Londra Milano Milano Milano Milano Milano South Kensington, Londra Londra New York New York New York King Street, Londra Milano Milano King Street, Londra Londra King Street, Londra Milano New York Milano Milano Londra Londra King Street, Londra King Street, Londra Milano Londra Milano Roma Milano New York Milano King Street, Londra

Variazione % Gami: variazione % del Gabrius Art Market Index espresso in euro. L'indice Gabrius è calcolato sulla base allo scostamento dei prezzi di aggiudicazione rispetto alle stime minime e massime della casa d'asta. Viene calcolato da un Comitato Scientifico composto da professori della Yale School of Management, dell'Université Libre de Bruxelles e dell’Università di Bologna Offerto: numero di opere offerte nelle più importanti aste del mondo Venduto: numero di opere vendute nelle più importanti aste del mondo Liquidità media: percentuale media di opere vendute rispetto a quelle offerte nelle più importanti aste del mondo Top lot: opera, contenuta nella banca dati Gabrius, che ha stabilito il record di prezzo per un determinato artista Prezzo: prezzo di aggiudicazione in asta escluse le commissioni, generalmente comprese tra il 18% e il 24% INDICI GABRIUS GAMI market: indice intero mercato GAMI period: indice periodo GAMI movement: indice movimento GAMI artist: indice artista

XX SECOLO - DOPO GUERRA Andamento quotazioni in euro dal ’96 (anno base=100) +58%

UMBERTO BOCCIONI

200 180 160 140 120

180

1000 800 600 40 20 0

'96 '97 '98 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05

Andamento quotazioni in euro dal ’90 (anno base=100)

+54%

160 140 120 100 80 60 40 20 0

Al netto dell'inflazione Nominale

'90 '92 '94 '96 '98 '00 '02

'04


IV

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

Il bianco non si ferma al semaforo rosso C’erano una volta, in Italia, i vini bianchi da consumarsi subito. Ossidati dopo Pasqua, imbevibili dopo l’estate. In autunno, se qualcuno proponeva un bianco dell’annata precedente, veniva preso per un furbacchione intenzionato a vendere fondi di magazzino. Nessun cliente poi si sarebbe minimamente sognato di richiedere annate più vecchie di quella appena uscita. Tutto questo, dicevamo, accadeva in Italia nello stesso momento in cui in Borgogna, in Alsazia, nella valle del Reno si stappavano etichette anche «vecchie» di trenta, quarant’anni. Con cantine e ristoranti capaci di suggerire, con nonchalanche, verticali anche di venti annate, tutte in vendita. In questi ultimi anni però qualcosa è cambiato, da noi. Sembra tramontato, infatti, il momento magico vissuto dal vino rosso considerato a un certo punto un toccasana assoluto a discapito del povero bianco, tacciato di non avere alcun pregio salutistico. Moda? Cultura? Emulazione? Cambiamento dei vini? Di certo va considerato un aspetto: in generale è più costoso e difficile fare un (buon) bianco che un rosso, a parità di condizioni. Inoltre il terroir della nostra penisola è forse più favorevole alle uve a bacca rossa. Anche le cultivar più blasonate, studiate, sottoposte a selezione clonale, in Italia hanno questa caratteristica. Semplificando, si può dire che, fino a una decina di anni fa, molti bianchi italiani erano davvero di scarsa qualità, incapaci di superare l’estate. Poi, sulla spinta di viticoltori pionieri, si è cominciato a prestare attenzione anche a questa tipologia e a produrla con più cognizione di causa. In questo modo, crescendo la qualità del vino si è visto che aumentava la sua capacità di tenuta nel tempo e i prodotti di maggior prestigio vedevano migliorare nel corso dei mesi le loro qualità organolettiche. I produttori si sono accorti che le ultime bottiglie che vendevano di una certa annata erano più interessanti di quelle «sbolognate»

Marka

ROGER SESTO

In Italia tramonta lo strapotere delle uve a bacca rossa Oggi i bianchi sono prodotti con più cognizione e si fanno largo quelli d’annata

subito dopo la vendemmia. Qualche ristoratore illuminato, capita l’antifona, l’ha trasmessa ai clienti più ricettivi, che hanno smesso di fare pressioni sull’oste perché venisse servito loro il vino appena imbottigliato. E tutto questo ha innescato un circuito virtuoso: oggi si organizzano verticali di vini bianchi, si parla di annate, i produttori più lungimiranti hanno in listino più millesimi del medesimo vino e lo stesso stanno ormai facendo i ristoratori. Una prova di questa tendenza è stata la recente organizzazio-

ne di un evento, impensabile da noi sino a pochi anni fa. Un evento specialistico, dedicato esclusivamente all’argomento: «Tutti i colori del Bianco. 100 Bianchi Superstar in verticale». La manifestazione si è svolta, non a caso a Monteforte d’Alpone, in provincia di Verona, nel cuore del Soave, vino dalle grandi capacità evolutive, ed è stata l’occasione per apprezzare lo stato dell’arte dei vini bianchi italiani. Centoquattro produttori hanno presentato ognuno almeno due vini: uno più giovane (non più recente del 2003) e

A Monteforte d’Alpone, nel cuore del Soave, 104 produttori hanno presentato le loro novità Apprezzate anche dai ristoratori

uno più maturo. In sostanza, tante mini-verticali, molto apprezzate da un pubblico non solo locale, attento e desideroso di capire: la tendenza infatti non era assaggiare tutto e a caso ma degustare, seguendo dei percorsi logici, entrambe le annate presentate, così da cogliere il potenziale evolutivo dei diversi vini: esattamente il proposito della manifestazione. Una degustazione, riservata alla stampa, è stata paradigmatica nel mostrare quanto anche i bianchi possano beneficiare di un lungo affinamento. Diciotto, fra viticoltori ed enologi, hanno presentato altrettanti vini che dovevano avere un solo requisito: almeno dieci anni di vita. È stata una vera emozione poter assaggiare etichette come il Verdicchio Villa Bucci Riserva ’95, il Soave Classico La Rocca ’93 di Pieropan, il Pinot Bianco Vorberg ’93 della Cantina di Terlano, la Vernaccia di San Gimignano Riserva ’93 di Panizzi, il Gewürtztraminer Kolbenhof ’92 di Hofstätter, per finire con due fuoriclasse: il Cabreo La Pietra ’85 e il Gewürtztraminer ’67 di Giorgio Grai. L’evento di Monteforte d’Alpone ha anche ospitato un illuminante talk-show, «Bianchi Sempre Giovani», dal quale sono emerse alcune considerazioni per vinificare nettari buoni subito, ma capaci di arricchirsi nel tempo. Cultura in primis, naturalità, rispetto delle caratteristiche del territorio, suoli adatti, vigne in equilibrio, viti vecchie, rese contenute, uve ben mature, vitigni e cloni adeguati. E in cantina? Pressature soffici, deposito sui lieviti, corretto uso della solforosa, nessun contatto fra vino e ossigeno. Quanto all’affinamento, il ricorso alla barrique (o a botti grandi) dipende dal carattere del vino, a sua volta determinato da vigna e vitigno. In ogni caso l’eventuale uso di recipienti in legno deve essere equilibrato: quest’ultimo deve arricchire un vino, non coprirne i caratteri. E comunque non è la barrique che di per sé aumenta la longevità di un vino: occorrono sempre un gran cru e una grande annata.

BIRRA RIAPRE LO STORICO STABILIMENTO BELLUNESE

RISCOPERTE TORNANO I SAPORI DELLA MITICA FIERA

Bionda, equilibrata e gustosa Pedavena ha preso una cotta

Nei barattoli di Lanciano si conservano i profumi delle spezie dell’Oriente

Dopo una lunga vertenza che ha unito la piccola città, riapre i battenti l’azienda porta bandiera del made in Italy del settore MICHELE MARTINI

È fatta. Si chiude oggi la lunga vertenza che ha visto protagonista da una parte la storica fabbrica di birra Pedavena e dall’altra la Heineken che dal 2004 minaccia la chiusura dell’azienda in provincia di Belluno tra proteste della cittadinanza, interventi governativi e trattative tra parti sociali. Le maestranze, riposti gli striscioni e interrotti i sit-in, tornano a fare quello che preferiscono, cioè produrre dell’ottima birra dotata oltretutto di un marchio ricco di blasone e di storia. L’ultima bottiglia di Pedavena «firmata» Heineken aveva visto la luce lo scorso 29 luglio e, per qualche mese, il rischio che una delle più rinomate birrerie del Paese, fondata nel 1897, scomparisse per sempre si era fatto davvero concreto. Ma il provvidenziale intervento della friulana Birra Castello, una delle più recenti avventure imprenditoriali in questo settore, ha rimesso il treno sui giusti binari. La vendita dello stabilimento da parte di Heineken (affidata a Unicredit) si era peraltro già perfezionata nel primo semestre dello scorso anno e, il 30 settembre 2005, quando la sirena della birreria Pedavena suonò per l’ultima volta, i giochi erano fatti. Da sottolineare che si tratta di una delle rare operazioni integralmente «made in Italy» in materia di birra: una be-

vanda che, nella nostra Penisola, è da trent’anni a questa parte sempre più un business per le multinazionali. Una soddisfazione ulteriore, dunque, come non hanno mancato di sottolineare i lavoratori e

l’amministrazione cittadina, impegnati in una strenua battaglia a difesa della struttura. Grande anche la soddisfazione del Comitato Birreria Pedavena, nato spontaneamente per contrastare la chiusura di

uno stabilimento che, in realtà, rappresenta un pezzo di storia secolare: una vera e propria istituzione, oltre che un patrimonio tutto italiano, da tutelare e valorizzare. Se, nella sostanza, il salvataggio della Pedavena significa aver salvaguardato in primis i posti di lavoro e un’attività che coinvolgeva, direttamente o indirettamente, tutto il piccolo paese in provincia di Belluno, nell’interesse degli appassionati sono garantite ancora a lungo le birre di notevole fattura che qui si producono e che, anche a livello internazionale, hanno continuato a conquistare premi e riconoscimenti. La birra Pedavena più conosciuta infatti, una «chiara» di pregevole equilibrio e di grande pulizia a livello olfattivo e a livello gustativo, è ormai da annoverarsi tra i classici del panorama birrario internazionale e la Centenario, eccellente esempio di prodotto non pastorizzato realizzato da un impianto industriale, ha le carte in regola per figurare nell’offerta dei migliori ristoranti. Al momento, quest’ultima resta ancora un privilegio per chi si reca nel suggestivo e anch’esso storico biergarten della fabbrica, meta consolidata di migliaia di visitatori ogni anno. Ma le scelte del nuovo management, archiviate le emozioni della riapertura, sono ancora in fase di definizione. Certo è che Birra Castello sembra intenzionata a dare un impulso maggiore rispetto al passato alla birreria bellunese.

PAOLA GULA

Per secoli Lanciano, in Abruzzo, è stata famosa per le sue fiere divenute di importanza capitale per tutta la Regione grazie al porto che la trasformava in un importante crocevia commerciale per le navi che andavano e venivano da Oriente. Greci, dalmati, spagnoli, germanici, francesi (ma anche asiatici e africani) giungevano nella cittadina abruzzese richiamati dalle fiere e dalla possibilità di commerci. Nel 1304 venne addirittura istituita dal re Carlo II d’Angiò la carica pubblica del Mastrogiurato per regolare l’andamento delle fiere. Il Mastrogiurato esercitava i pieni poteri nel periodo fieristico vigilando sull’ordine pubblico e sulle operazioni di peso e misura delle merci. Veniva eletto dai rappresentanti dei quattro quartieri del centro storico, nel periodo in cui iniziavano le fiere lancianesi di maggio e settembre. Oggi questa figura non esiste più se non in una rievocazione storica che ha luogo ogni anno, alle sette della sera, l’ultima domenica di agosto o la prima di settembre. Ma quel periodo medievale ha ancora diverse influenze sul presente: Lanciano continua a essere uno dei più importanti poli fieristici dell’Italia centrale e nella sua cucina, in ricordo di quei mercati medievali, sono spesso

presenti ricette che prevedono l’utilizzo di spezie, erbe aromatiche e zafferano. Ingredienti, questi, che si trovano nella pecora in porchetta, nella salamella di tratturo e nella Ventricina. Proprio dalla salumeria regionale arriva l’esperienza di Diana D’Orsogna, fondatrice della piccola azienda «Diana Gourmet», ma anche autrice di diverse pubblicazioni sull’argomento. Diana D’Orsogna ha voluto fare delle erbe e delle spezie un’arte fruibile anche lontano dall’Abruzzo, un’arte fortemente legata ai sapori e ai profumi di quella terra. L’interesse per questi prodotti coniugato con l’esperienza famigliare nel campo della salumeria e gli studi in agronomia le hanno dato l’idea di creare alcune miscele di erbe e spezie abbinabili prima di tutto alla cucina abruzzese e quindi al pesce, alle carni, ai formaggi freschi (come la giuncata, le ricotte e il caciofiore), ma anche a tutte le produzioni casearie poco stagionate della nostra penisola. Le proposte, a dire il vero, non sono numerose e si limitano piuttosto a poche ricette. Tutte presentate in barattolini di vetro che racchiudono profumi intensi di erbe e di spezie. Quegli stessi odori e profumi che, non appena liberati, riportano subito alla mente i mercati orientali. Oppure, chissà, l’antica fiera medievale di Lanciano.

Diana D’Orsogna ha creato una miscela di erbe che possono essere abbinate alla cucina abruzzese e alle produzioni culinarie di tutto il mondo


VI

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

LA TASSA SUI SUV? INQUINA CLAUDIO NOBIS

C

’era da aspettarselo: quando tuona sul fronte dell’economia nazionale piove, o diluvia, sull’automobile, chiamata puntualmente a dare il suo ennesimo contributo. Il che non sarebbe neppure scandaloso, quantunque il nostro comune «mezzo di trasporto» sia stato già da tempo spremuto come un limone, se nei super programmi fiscali in via di definizione si potesse leggere un minimo di logica basata su obbiettivi dati tecnici. Ma le premesse per un nuovo classico pasticciaccio, avviato con la caccia alle streghe (leggi Suv, sport utility vehicle) ed esteso forse anche ad altre categorie di vetture per una pretesa «par condicio», ci sono tutte. E quel che stupisce di più è che un ministro di comprovato valore e saggezza come Pierluigi Bersani possa esserne il promotore, sia pure in nome della lotta ai consumi e dell’inquinamento. Obbiettivi corretti che, tuttavia, richiedono un approfondimento tecnico prima che politico o economico. I Suv, a esempio, potranno anche essere poco simpatici, ma non basta se poi si dimostra che le loro caratteristiche sono spesso analoghe, se non migliori (e perfino meno costose), rispetto a quelle delle vetture più comuni e dunque non all’indice. Se vogliamo parlare di consumi i parametri non mancano, come per le emissioni: e allora si dovrebbe colpire quel 35% di italiani che non possono permettersi un’auto nuova e viaggiano con vetture pericolose, oltre che fuori da ogni norma, prima ancora di classificare i consumi delle auto di lusso e non, che rispettano i limiti europei. Ma questo, forse, non sarebbe «politically correct». Ci sembrerebbe un’insulto all’intelligenza di chi governa ricordare quanto la tecnologia abbia portato alla riduzione dei consumi, che molto spesso non hanno nulla di proporzionale al vecchio parametro della cilindrata. E ancor più imbarazzante ci sembrerebbe il chiedere che valore l’Italia riconosce alle Direttive di Bruxelles in materia di emissioni. Come si spiegherà a chi possiede una Euro4 che «inquina troppo» e quindi deve pagare un nuovo balzello?

Giapponesi meglio degli yankee quando ballano la danza delle ore FLAVIO POMPETTI DA NEW YORK

La Pontiac Gran Prix GTP coupé

Hanno fatto passi da gigante, General Motors, Ford e Chrysler, per migliorare l’efficienza dei propri impianti produttivi, ma le case giapponesi sono ancora in testa nella classifica di settore perchè continuano ad avanzare sulla stessa strada come se fossero inseguitori invece che inseguiti. L’efficienza di tutte le fabbriche, americane e non, è analizzata ormai da 26 anni dalla Harbour & Consulting, un istituto di ricerca di Detroit che misura i tempi necessari per ogni fase di lavorazione: dallo stampaggio delle lamiere all’assemblaggio finale, e poi le divide per il numero dei lavoratori coinvolti. I dati, espressi in ore di lavoro necessarie per costruire una vettura, sono raccolti in un rapporto annuale con tanto di classifiche le quali indicano il vantaggio competitivo che alcune aziende vantano su altre in termini costi di produzione. Quando Jim Harbour cominciò a pubblicare il suo rapporto, scoprì che i costruttori americani impegnavano in media il 50% di tempo in più dei giapponesi nel costruire veicoli. Il motivo? I giapponesi avevano applicato alla lettera il principio della «produzione snella» e del controllo di qualità teorizzati dal ricercatore americano William E. Deming. Mentre «nelle fabbriche statunitensi un terzo della manodopera era impegnato costantemente ad effettuare riparazioni», come ha ricordato lo stesso Harbour nel presenta-

Secondo il rapporto annuale di Harbour & Consulting l’efficienza della produzione negli stabilimenti americani di GM, Ford e Chrysler è in progressivo miglioramento ma i tempi di Nissan, Honda e Toyota sono irragiungibili re il rapporto realizzato per il 2005. Oggi il divario è stato in gran parte colmato: la capolista Nissan, che ha una media di 28,46 ore, non è molto più avanti rispetto alla prima delle americane, la GM con 33,19 ore. Harbour dice che questa differenza equivale a 300-400 dollari di vantaggio per la casa

giapponese nel costo di produzione, valore che nel clima di lotta agguerrita per la profittabilità è comunque un formidabile viatico per Nissan. Ma dietro quest’ultima che fa da capofila ci sono altre due marche giapponesi, Toyota e Honda, così come tra gli americani Chrysler e Ford seguono GM. Tutta-

via le case statunitensi negli ultimi anni hanno compiuto progressi enormi e oggi è Ford a vantare il record di efficienza assoluto con la fabbrica di Atlanta, dove si costruiscono le ultime Taurus al ritmo di 15,37 ore l’una, seguita dall’impianto GM di Oshawa in Ontario, che produce una berli-

IL PROGRESSO DEI TEMPI DI PRODUZIONE DAL 1998 AL 2005

UTILE LORDO PER VETTURA VENDUTA

Ore di lavoro necessarie per la costruzione di una vettura, dallo stampaggio all’assemblaggio finale

Dati in dollari

na Pontiac Grand Prix o una Buick Lacrosse in 16,08 ore. Ironia della sorte, proprio quei due stabilimenti stanno per essere chiusi dalle due case di Detroit, nei rispettivi piani di ristrutturazione aziendale. Una contraddizione? No, perchè l’efficienza non è il solo metro di valutazione, e la scure dei tagli obbedisce a criteri più complessi e contingenti. Che Ford e GM siano ammalate di eccesso di capacità produttiva si capisce comunque da un altro dato contenuto nel rapporto, che è quello del grado di sfruttamento degli impianti. Toyota, Nissan e DaimlerChrysler hanno avuto, l’anno scorso, una media di utilizzo oscillante tra il 94 e il 106%, mentre Honda e GM erano rispettivamente al 91 e al 90% e la Ford addirittura al 79 per cento. Alla GM c’è un divario enorme tra una fabbrica che produce i modelli della Buick con un 40% di utilizzo, e quelle che sfornano i nuovi pickup in regime di straordinari costanti. Per la Toyota il dato medio è invece uniformemente diviso tra tutti gli impianti. Sono cifre che hanno ripercussioni drammatiche sui costi, come si legge nell’ultimo dei dati contenuti nel rapporto Harbour, che è anche il più allarmante per il lettore. Le case giapponesi realizzano un profitto ante imposte di 2.249 dollari per unità prodotta negli Usa nel caso della Nissan, di 1.587 per Toyota e di 1.215 per la Honda, mentre le americane vendono in perdita: 590 dollari di rosso per ogni Ford, ben 2.496 per ogni GM.

50 FORD 35,79

46,81

CHRYSLER

45 46,51 40

NISSAN

TOYOTA

2.249 1.250 1.215

1.603

1.488 1.587

HONDA 32,51

186

223

30,79

30

TOYOTA 29,4 30,25 98

HONDA

620

35

25

GM

CHRYSLER 33,71

36,72 31,9

FORD

GM 33,19

99

NISSAN 28,46 00

01

02

03

04

05

MERCATO/1 TEMPO DI BILANCI

-590

2004 2005

-2.311 -2.496

MERCATO/2 LA CASA SOFFRE NONOSTANTE IL RECORD DI PROFITTI

Suzuki star in Borsa e in pista La stella Nissan brilla meno cerca il giro veloce a Esztergom e chiede luce ai concorrenti Il titolo? Vola e frantuma ogni record. Le vendite? Crescono Le vendite mondiali sono in calo e l’azienda è poco competitiva Aspettando che il nuovo impianto ungherese vada a regime Il patto con la Suzuki colma il gap nel segmento minivetture ALESSANDRO MARCHETTI TRICAMO DA ESZTERGOM(Ungheria)

PETER NUNN DA TOKYO

Anno movimentato il 2006 in casa Suzuki. A marzo per 2 miliardi dollari ha riacquistato il 17% delle proprie azioni da una GM costretta a fare urgentemente cassa. Un buy back che ha accelerato l'andamento positivo del titolo Suzuki Motor alla Borsa di Tokyo portandolo a sfiorare la quotazione record di 3mila yen il 21 aprile per assestarsi in questi giorni a 2.600 yen. Un trend positivo che deriva anche degli ottimi risultati di vendita ottenuti nel primo semestre 2006. Negli Stati Uniti, dopo i record di marzo ed aprile è arrivato anche quello di maggio: 10.135 unità pari a un incremento rispetto allo stesso mese del 2005 del 36%, che annuncia il 2006 come «the best sales year» in 21 anni di presenza sul mercato statunitense. Ma i risultati positivi parlano anche l’italiano: in maggio Suzuki ha centrato un più 7,29% che, pur favorito dalle anomalie del mese, era stato preceduto dal più 23,97% di aprile. «L'obiettivo delle 30mila vetture (10% delle vendite europee della casa giapponese ndr) sembra dunque vicino. Anzi - sottolinea Romano Valente direttore generale di Suzuki Italia - già oggi vediamo quota 33mila e speriamo di fare qualcosa in più se lo stabilimento di Esztergom riuscirà ad aiutarci». Il nodo è infatti l'insediamento produttivo unghere-

Appena un anno fa la stella di Nissan splendeva in tutto il suo fulgore e nessuno si sarebbe sognato di insinuare dubbi sull’andamento dell’azienda che, a marzo, ha chiuso l’anno fiscale con l’ennesimo record di 3,78 miliardi di profitti e un margine operativo del 9,2%, tra i più alti dell’intera industria automolistica mondiale. Ora la casa ha annunciato un interessante accordo con Suzuki ed è alla vigilia di una serie di lanci di nuove vetture. Eppure qualche problema c’è. Prima di tutto la spina nel fianco sono le vendite in tutti i mercati, che dallo scorso ottobre sono uniformemente in ribasso. Le cifre, manipolate grazie alla scienza statistica, si prestano a letture molto diverse ed è certo difficile parlare apertamente di crisi. Al di là delle interpretazioni, un fatto appare inoppugnabile: i consumatori hanno rallentato la corsa all’acquisto e il grafico delle vendite mostra una sorta di «colpo di frusta» dopo la poderosa crescita che ha portato Nissan a guadagnare 1 milione netto di nuovi clienti nello spazio di un anno, tra il 2001 e il 2002. «Dopo l’attuazione del programma Nissan 180 ci aspettavamo un contraccolpo ma non di questa portata - dice il presidente delle operazioni Toshiyuki Shiga - il declino del traffico nelle concessionarie è infatti di grandi proporzioni».

La fabbrica della Suzuki a Esztergom, in Ungheria

se (uno dei 17 delle case giapponesi in Europa) che non riesce a soddisfare adeguatamente la domanda di Swift, SX4 ma anche quella della sorella tricolore Sedici, frutto della partnership con Fiat siglata nel 2003. Un accordo tra sedotte e abbandonate da GM che ha consentito una comune drastica riduzione di costi e un investimento di 100 milioni di euro da parte del gruppo italiano. Lo stabilimento, che occupa 3.330 persone (nessun tecnico Fiat) raggiungerà quest'anno la sua massima cadenza produttiva di 200mila unità. Tuttavia, per soddisfare questa fame di vetture «italo-giappo-ungheresi», Suzuki «ha in programma di investire a Esztergom 250 milioni di euro l'anno», come dichiara Kazuhisa Toda, ceo di Magyar Suzuky destinati a eliminare il collo di bottiglia della produzio-

ne rappresentato ora dai settori verniciatura e saldatura. Moneta pesante che conferma quanto i Paesi dell'Est rappresentino sempre di più una testa di ponte per l'offensiva europea delle case giapponesi. E le sinergie di Suzuki non finiscono qui: la scorsa settimana si è ampliata la collaborazione con Nissan, una partnership che secondo Hiroshi Tsuda, presidente e ceo Suzuki «oltre a rafforzare la competitività globale grazie a nuove economie di scala, garantirà a Suzuki l'allargamento della gamma di prodotti in nuovi segmenti nei prossimi cinque anni». In altri termini, Suzuki «corre» verso i mercati emergenti, condividendo con Nissan alcuni suoi impianti di produzione (Maruti in India) e portando avanti anche il progetto comune di una citycar per il mercato europeo.

La Nissa Almera, uno dei modelli un po’ troppo invecchiato

Shiga fa riferimento al Giappone, dove la Nissan soffre la mancanza di scelta tra quelle che sono le auto più richieste del momento, e cioè le utilitarie da 660 cc di cilindrata. In un mercato piatto, l’unico fenomeno rilevante è lo spostamento dei consumatori dalle vetture familiari verso il segmento inferiore delle minivetture da poco più di mezzo litro, la cui popolarità è in aumento per il caro petrolio. In Europa l’andamento di modelli come la Murano e la Note è positivo, ma altre vetture di grande volume come Almera e Primera sono arrivate a fine ciclo e non hanno rimpiazzi. In Nord America si attende quest’anno il debutto di nuove versioni della Sentra e della Altima, ma pickup e Suv sono in declino, e la casa non ha ibride da offrire. Forse il problema di Nissan sta tutto nella

fase di avvicendamento tra la prima bordata di auto dell’era di Goshn e la nuova, che sarà in pieno sviluppo tra 12-18 mesi. Anche se qualche scricchiolio si avverte nella rete di distribuzione giapponese, nella difficoltà di trasferimento della sede americana dalla California al Tennessee e nella strenua pressione competitiva esercitata da Toyota. Le buone nuove? Ci sono: come l’accordo con la Suzuki che prevede la fornitura di mini vetture per il mercato giapponese e un modello di classe A per quello europeo in cambio di pickup e monovolume. Gli analisti vanno oltre nelle previsioni e parlano di interessanti sviluppi in comune per il mercato emergente dell’India e di un futuro ancora più brillante se le due aziende dovessero accorciare ancora le distanze, in futuro.


VII

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

Skoda schiera Roomster al centro dell’attacco LUCA CIFERRI DA PRAGA

Sono due le certezze di casa Skoda rese pubbliche: la prima è che la Roomster rappresenta il quarto modello della marca d’attacco del gruppo Vw; la seconda è che contribuirà a portare la produzione 2006 per la prima volta oltre il mezzo milione di unità (a 520mila per la precisione). Molti sono invece i segreti rimasti ben custoditi (dall’investimento al volume produttivo di circa 100mila vetture annue a regime) parte integrante di un nuovo modo di comunicare del gruppo Vw che si è fatto estremamente rarefatto: poche e stringate informazioni generali, nessuna domanda e focus esclusivo sui contenuti di prodotto. Per fortuna è difficile contenere gli ingegneri quando parlano delle loro nuove creature. Il responsabile tecnico Haral Ludanek, a esempio, ha spiegato come il nuovo monovolume medio della Skoda sia la prima applicazione estensiva della nuova filosofia industriale del gruppo Vw, passata dal condividere intere piattaforme alla costruzione per moduli. Semplificando al massimo, la carrozzeria della Roomster è specifica, ma veste un pavimento composto di vari moduli provenienti da altri modelli: dal frontale derivato dalla piccola Fabia (rialzato) al pavimento poste-

riore della vecchia Octavia. Il pavimento centrale è in parte quello della Golf, modificato con l’aggiunta di un elemento rialzato come base dei sedili posteriori in cui i passeggeri sono più alti rispetto a quelli seduti davanti e godono di una visibilità per niente sacrificata come nei veicoli tradizionali. Questo è un elemento forte e determinante nel design della Roomster, che pare la fusione di due progetti diversi. Dal muso sino alla fine della porta anteriore, la nuova Skoda ha un aspetto quasi sportivo, con un parabrezza avvolgente che, grazie ai montanti neri, continua otticamente sino ai finestrini laterali. Su questo corpo anteriore affusolato si innesta con forza una parte centrale più rialzata e squadrata, tipica dei monovolume. Il responsabile del design, Frank Schafefer, parla infatti di due zone diverse proprio in termini di impostazione formale: davanti l’abitacolo, dietro «il salotto». Il risultato finale sono delle proporzioni veramente inusuali, tanto da non poter parlare di eleganza in senso stretto, seppur la Roomster emani comunque una certa aria di simpatia. E appaia visivamente molto più corta dei 4 metri e 20 effettivi. Dentro, invece, la nuova Skoda è decisamente furba grazie al Varioflex, il sistema di sedili posteriori con cui si può fare veramente di tutto,

passando da cinque persone e 450 litri di bagagli a due soli posti e 1.780 litri di capacità d carico. Tra le alternative c’è anche un allestimento a quattro sedili separati stile business class, o due persone e due biciclette. La Roomster sarà in vendita in Italia dal 23 settembre e costerà da 12.500 a 19mila euro, con un epicentro della gamma attorno ai 14mila euro, climatizzatore compreso. Il motore preferito dovrebbe essere il 1.4 diesel da 80 cavalli, onesto ma rumoroso, seppur se la cavi decisamente meglio dell’omologo benzina da 86 cavalli, un po’ in affanno, soprattutto in ripresa. Queste due motorizzazioni copriranno rispettivamente il 39% e il 30% della domanda italiana, prevista in 2mila unità quest’anno e 4mila nel 2007. Nonostante il tunnel centrale molto rialzato faccia pensare anche a una variante a trazione integrale, alla Skoda sostengono che le 4x4 non sono previste, come del resto nei tre modelli identificati come principali concorrenti: Fiat Idea, Ford Fusion e Opel Meriva.

La Skoda Roomster

Col nuovo modello il marchio del gruppo Vw arriverà a produrre oltre 500mila unità. Elemento determinante del design è la fusione di due progetti diversi

GRUPPO PSA NUOVI EQUIPAGGIAMENTI PER LA 407

prodotto a Trémery, in Lorena (lo stabilimento dove vengono allestiti i motori a gasolio più grande del mondo, che lo scorso anno ha sfornato oltre 1,7 milioni di pezzi), questo motore inaugura la quarta fase della proficua joint-venture fra Psa e Ford, che arriva così a coprire tutte le fasce di potenza per quanto riguarda i diesel. Al nuovo Hdi viene applicata per

la prima volta a livello mondiale su un quattro cilindri la tecnologia dei due turbocompressori di piccole dimensioni che lavorano in parallelo. Il primo entra in funzione con l’accensione del motore, mentre il secondo comincia a operare quando sale la richiesta di potenza, normalmente intorno ai 2600 giri/min. Tutto ciò accade nella massima fluidità e l’accelerazione è decisa (da 0 ai 100 orari in 8,7 secondi, 225 km/h la velocità massima), grazie anche ai 1800 bar di pressione del common-rail con iniettori piezoelettrici. Di serie, il nuovo biturbo francese (Euro 4) monta ovviamente il Fap, inventato da Peugeot 16 anni fa, filtro antiparticolato prodotto in 3.200.000 pezzi che non richiede manutenzione fino a 180mila chilometri. Con l’arrivo del 2.2 Hdi, Peugeot Italia conta di immatricolare quest’anno circa 11.500 unità della 407 su un totale di 120mila vetture, puntando a rafforzare la presenza nel mercato delle flotte aziendali, che per questo modello rappresenta già il 35% delle vendite. Equipaggiata a livello equivalente all’attuale Sport Pack, la biturbo costerà circa 1.700 euro in più rispetto alla due litri 136 cv, oggi proposta a poco più di 27mila euro. A settembre, poi, arriverà la versione equipaggiata del V6 Hdi da 204 cv, finora riservato alla 607.

rivolto dopo pochi giorni al concessionario per chiedere il cambio del motore che non erogava le prestazioni attese. Nei fatti, capita spesso che la vendita di un usato non sia accompagnata da un documento, pur-

troppo non ancora obbligatorio ai fini della trasparenza: il certificato di conformità con le esatte condizioni del veicolo. In sostanza, il venditore deve consegnare un bene «conforme» a quello promesso contrattualmente, e deve quindi descrivere con puntualità lo stato della vettura usata, indicando non solo le condizioni della carrozzeria visibili a occhio nudo, ma altre peculiarità, come l’anno di prima immatricolazione, il chilometraggio percorso e eventuali difetti non derivanti dall’uso normale. La garanzia, dunque, riguarderà i difetti che l’acquirente non poteva prevedere. Che vi sia confusione e ignoranza sull’argomento è confermato da un’indagine svolta presso molti clienti di auto usate: il 42% ha confermato che il venditore gli aveva detto «per ogni problema siamo qua» e il 40% che «per l’usato non c’è nessuna garanzia».

Per Peugeot è ora dell’iniezione. Di potenza La Peugeot 407 con la nuova motorizzazione

È pronto il nuovissimo 2.2 Hdi da 170 cv. Prodotto in Lorena, nello stabilimento per motori a gasolio più grande del mondo, il propulsore inaugura la quarta fase della proficua joint venture tra i francesi e Ford PIERO EVANGELISTI DA PARIGI

La Peugeot 407 ha debuttato 30 mesi fa e in questo periodo è stata prodotta in 500mila esemplari nello stabilimento di Rennes, dove si costruiscono Peugeot e Citroën di piattaforma «large». Ha fatto meglio della 406 che l’aveva preceduta, prodotta, sempre nei primi 30

mesi, in 430mila unità, in tre varianti di carrozzeria: berlina, Sw e coupè, lanciate in tre distinti momenti, come per la 407. Adesso è giunta l’ora di un’iniezione di potenza, perché il segmento della 407 (la parte alta del «D»), anche se non pesantissimo, pari a solo al 13% in Italia lo scorso anno, sta man mano trasformandosi. In effetti la 407, con le sue di-

mensioni importanti e un equipaggiamento molto completo, viene percepita in diretta concorrenza con le più prestigiose fra le classiche concorrenti tedesche. Negli ultimi tre anni, infatti, la domanda delle versioni a gasolio in questa fascia è stata protagonista di significativi spostamenti interni: la quota delle motorizzazioni sotto i 120 cv si è dimezzata, è rima-

sta stabile quella da 120 a 150, mentre è più che triplicato il peso delle vetture con oltre 150 cv di potenza massima. Dotata finora di diesel che arrivavano a un massimo di 136 cv, la Peugeot 407 ora è pronta ad adeguarsi (a partire da settembre come commercializzazione) a questa tendenza con un nuovo propulsore, il 2.2 Hdi da 170 cv. Quattro cilindri, 2.179 cc,

GARANZIE LE NORME SULL’USATO

Una tegola di seconda mano si abbatte sui concessionari Un mercato vitale e già deprezzato dalle chilometri zero soffre per la normativa Ue sulla copertura a tutela dei consumatori DANIELE BRACCO

Una grossa tegola si sta abbattendo sui concessionari italiani che vendono anche l’usato. Colpa delle norme sulla garanzia, che ora obbligano gli operatori a coprire anche le auto di seconda mano. Colpa delle riviste specializzate, che hanno diffuso errate convinzioni e colpa anche dei venditori che, per chiudere l’affare, non si «perdono» in dettagli sulle condizioni di garanzia. «L’usato? Vitale per i concessionari italiani». È la perentoria affermazione di

Vincenzo Malagò, presidente di Federaicpa, l’associazione dei concessionari delle case automobilistiche. Ora, quel mercato già depresso dalle chilometri zero, che costano anche il 25% meno del listino, e dalle elevate svalutazioni dovute al ritorno sul mercato delle auto usate dalle società di noleggio, trova un nuovo scoglio. Con la normativa europea entrata in vigore per tutti i beni di consumo nel marzo del 2002, la misura a protezione del consumatore è stata adottata anche per le vetture usate: due anni per

le auto nuove o di seconda mano che siano, anche se i venditori di usato tendono a fissare la garanzia per 12 mesi. Il vero contenzioso però, nasce sulle caratteristiche della copertura. Mentre per l’auto nuova il problema dei guasti in garanzia fa parte della storia (ed è la casa costruttrice a risponderne), per l’auto usata la garanzia è un fatto nuovo a carico del concessionario. I danni sono meno prevedibili, visto che tutto dipende dall’uso fatto dal precedente proprietario, dalla regolarità della manutenzione,

dalle doti intrinseche della vettura e persino dall’aspettativa derivata dalla fama di qualità della marca. Un esempio, per capire meglio: l’acquirente di una Mercedes diesel che aveva percorso già 300mila km, si è


VIII

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

«Facciailpieno Ma con tanta barbabietola» ALESSANDRO MARCHETTI TRICAMO

Quasi 3.000 chilometri percorsi con un litro di bioetanolo. Grazie a questa incredibile prestazione i ragazzi di un liceo francese hanno vinto qualche giorno fa la 21ma «Shell Eco-marathon». La vittoria avrebbe reso felice Raul Gardini che, anticipando i tempi, a metà degli anni ’80 pensava di utilizzare le eccedenze agricole comunitarie per produrre bioetanolo a prezzi competitivi. Senza guardare indietro (l’idea tanto per la cronaca venne bocciata), in un contesto in cui il «progetto idrogeno» sembra coinvolto in un’interminabile fase di transizione, è il momento di lasciare spazio ad altre soluzioni che, seppur non a inquinamento zero, rappresentano una necessaria porzione di elisir per l’ambiente. E il bioetanolo è una di queste: un carburante alternativo, che esiste ed è sotto gli occhi di tutti. Negli Stati Uniti, nel 2005 la produzione di bioetanolo ha raggiunto 4 miliardi di galloni, diventando indispensabile per tamponare la grande sete delle vitaminizzate auto americane. Il Paese di riferimento è però il Brasile dove il presidente Lula da Silva ha deciso di costruire un miracolo economico puntando tutto sull’innovazione tecnologica e sulle fonti alternative al petrolio, strategie che hanno trovato il punto di contatto nel bioetanolo. Ad approfittarne è stato soprattutto il gruppo Fiat, che grazie ai vantaggi fiscali introdotti ha potenziato il grande polo dell’automotive del Minas Gerais contribuendo inoltre, insieme a Vw (non a caso i due gruppi sono tra i più freddi verso l’idrogeno), a promuovere il mercato delle auto a doppia alimentazione (etanolo-benzina) che in Brasile rappresentano ormai il 20% del parco circolante. Proprio nei prossimi giorni Fiat Brasil lancerà la nuova Siena 1.4 Tetrafuel, una tre volumi capace di funzionare con quattro carburanti: etanolo, benzina, una miscela dei due e metano. Senza cambiare Continente, bastano poche ore di volo per raggiungere il centro di ricerca inglese di Thornton della stessa Shell per rendersi conto quanto il colosso anglo olandese, per mantenere la forte crescita dei suoi utili (prima trimestrale del 2006 con un utile netto di 6.088 mld di dollari, in aumento del 12% rispetto al 2005) punti sul bioetanolo.

Ricavato dai residui delle coltivazioni il bioetanolo è la nuova frontiera del carburante Con un litro si fanno quasi 3mila chilometri Un biocarburante, quello di Shell, prodotto da cellulosa e scarti vegetali, piuttosto che da prodotti agricoli, in grado di rendere minima la potenziale influenza sulla catena alimentare e ridurre ancora di più le emissioni di CO2 (meno 90% rispetto alla benzina) e già utilizzato

La partenza della Shell eco-marathon 2006

per «tagliare» le proprie benzine. Direzione apprezzabile ma forse obbligata, visto che il picco di produzione globale del petrolio è vicino (i geologi Campbell e Laherrère lo individuano nel 2010), e la ricerca di pozzi sta diventando sempre più difficoltosa con crescenti costi di

La biobenzina che costa cara Il bioetanolo è un combustibile liquido che può essere ottenuto con un processo di fermentazione di residui di coltivazioni agricole ad hoc (canna da zucchero, mais e grano) oppure di residui forestali (biomasse). Il bioetanolo, oltre a essere totalmente biodegradabile, grazie alla maggiore presenza di ossigeno permette una migliore combustione con una conseguente riduzione delle emissioni di CO, idrocarburi e PM10. L’anidride carbonica (CO2) prodotta viene invece quasi completamente compensata dal ciclo biologico delle coltivazioni. Nelle emissioni sono inoltre assenti gli idrocarburi policiclici aromatici e lo zolfo. L’ostacolo principale per la diffusione del bioetanolo è soprattutto economico: attualmente il costo di produzione in Europa, da barbabietola e mais, è ancora alto, circa 500/ton contro i 140/ton del Brasile dalla canna da zucchero. Esistono però dei programmi di ricerca su particolari coltivazioni zuccherine già in grado di dimezzarne il costo di produzione. Per l’Italia c’è anche il problema delle quantità producibili: il territorio agricolo non consente vaste coltivazioni intensive e potrà soddisfare al massimo un 15-20% del nostro consumo medio. Tutto il resto dovrà A.M.T. essere importato direttamente dai Paesi dell’est.

estrazione e raffinazione accompagnati da inevitabili danni ambientali e sociali (vedi Nigeria). Anche la politica energetica dell’Unione europea assegna un ruolo importante al bioetanolo, e al biodiesel suo partner ecologico: la Direttiva sui biocombustibili (2003/30/EC) impone per il 2010 di sostituire nel settore trasporti il 5,75% dei carburanti tradizionali con biocombustibili e propone di raggiungere la quota del 20% entro il 2020. Per ora la parte del leone la fanno la Germania, che raggiungerà già in questo 2006 la quota del 5,75% e la Svezia dove circolano circa 15mila vetture (Volvo, Saab e Ford) che utilizzano E85 (miscela 85% etanolo e 15% benzina). Nel Paese scandinavo inoltre, Volvo la settimana scorsa ha svelato in anteprima il prototipo di una V70 Multi-Fuel in grado di utilizzare indifferentemente oltre all’E85, il biogas, il metano, la benzina e l’hythane, una nuova miscela composta da 90% di metano e 10% di idrogeno. E in Italia? Dal 1˚ luglio i produttori di carburanti saranno obbligati a immettere sul mercato benzine e gasoli contenenti un 1% di biocarburante. Ma c’è di più: il progetto europeo Best (BioEthanol for Sustainable Transport), porterà a La Spezia entro il 2010, cento auto flexi-fuel funzionanti a E-85, tre bus alimentati a E95 (95% bioetanolo e 5% additivi) e tre stazioni di rifornimento. Già però da questo autunno potremmo vedere circolare nel capoluogo ligure sei auto a bioetanolo (tre della Provincia e tre del Comune). Alle sedi italiane di Ford, Volvo e GM (Saab) non resta che stare alla finestra, pronte ad aspettare nelle loro concessionarie ordini «no oil».

COMBUSTIBILI ASPETTANDO L’IDROGENO

L’AUTO IN BORSA

Venerdì 9 giugno 2006 *Rilevazione alle ore 18.30

EUROPA DaimlerChrysler e Porsche in retromarcia Capitalizz. Quotaz. (mln)

Valuta

Società BMW

Euro

25.780

38,45

-2,56

46.656

1,20

5,46

DAIMLERCHRYSLER

Euro

38.867

38,15

-6,20 149.776

0,72

6,58

FIAT

Euro

8.179

10,22

-2,00

46.452

0,67

8,65

PEUGEOT

Euro

11.337

48,32

-1,85

56.267

0,53

6,06

PININFARINA

Euro

228

24,47

-5,52

461

PORSCHE

Euro

13.096

747,61

-4,64

6.574

RENAULT

Euro

24.106

84,60

-4,41

41.338

1,14 12,41

VOLKSWAGEN

Euro

18.558

52,37

-4,35

95.268

0,72

Daimlerchrysler

Porsche

47,5 45,0 42,5 40,0 37,5

800

Dal 2003 Mercedes punta sui veicoli a F-cell e la sua flotta ha superato in questi giorni i 2 milioni di km. Questa è la Classe A

Quasi tutte le industrie automobilistiche hanno un prototipo a emissione zero Ma sono in pochi a crederci veramente Mercedes e Bmw sperimentano ancora uno degli ostacoli più grandi, finora è stato risolto con due percorsi differenti: idrogeno liquido a - 253˚ (Bmw) oppure in forma gassosa in serbatoi super resistenti. Ebbene, probabilmente nessuna delle due opzioni salirà a bordo dell'auto a idrogeno «per tutti»: grazie alle nanotecnologie sarà possibile realiz-

zare elementi simili a delle spugne che rilasceranno il prezioso elemento in tutta sicurezza. Intanto, le sperimentazioni e gli annunci continuano. È il caso di Mercedes che ha celebrato in questi giorni i 2 milioni di chilometri percorsi dal 2003 con più di 100 veicoli (Classe A, Sprinter e i bus Citaro) che

giornalmente utilizzano fuel cell a idrogeno. È anche il caso di Bmw che, come afferma Burkhard Göschel, membro del board della casa tedesca, «attualmente è in un processo di sviluppo in serie, e in meno di due anni verrà presentata una Bmw Serie 7 a idrogeno». Per supportare questa decisione la casa bavarese ha firmato un accordo con la compagnia petrolifera Total che si impegnerà a costruire e gestire tre stazioni di rifornimento di idrogeno in Europa (una a Berlino, una a Monaco e l'altra da definire) entro il 2007. Considerando che per una diffusione dell'idrogeno in pochi milioni di veicoli in Europa, sarebbe necessaria la ristrutturazione del 25% degli impianti di rifornimento attualmente esistenti, è chiaro che la strada da percorrere sia ancora lunga. Una strada che deve però essere percorsa tutta e con grande slancio perché, se è vero che ogni cambio di regime energetico è considerato come un onere gravoso, allo stesso tempo la rivoluzione che ci attende è di quelle che lascia senza fiato: l'idrogeno ci consentirà di viaggiare con le nostre auto senza inquinare, ma soprattutto essendo ovunque, permetterà a tutti di produrre e utilizzare il proprio combustibile democratizzando l'accesso all'energia. A.M.T. Africa compresa.

1,91

7,26

5,78

700

MAR

APR

MAR

MAG

APR

MAG

ASIA Hyundai a tutto gas Società

Capitalizz. (mln)

Valuta

Quotaz.

Var%. 5 gg.

Fatturato EV (mln) Fatturato Ebitda

HONDA

Yen

6.403.551

6.980

-7,18

3.757.087

HYUNDAI

Won

16.736.090

76.400

7,76

58.830.630

MAZDA

Yen

883.875

628

-9,38

2.032.115

0,42 15,53

MITSUBISHI

Yen

1.065.347

194

-7,62

1.259.981

0,89 -35,12

NISSAN

Yen

5.691.581

1.259

-8,24

3.895.553

1,66 18,98

SSANGYONG

Won

566.574

4.690

-12,83

3.435.467

0,16

SUZUKI

Yen

1.313.206

2.420

-9,53

1.690.169

0,76 12,89

TOYOTA

Yen

20.649.190

5.720

-6,54

10.191.840

1,97

APR

MAG

Hyundai

Mitsubishi

90.000 85.000

250

1,67 30,42 0,56

6,89

2,99

nd

225

80.000

200

75.000 70.000

MAR

APR

MAR

MAG

AMERICA Semaforo rosso per GM e Ford Società

Valuta Capitalizz. Quotaz. (mln)

Var%. Fatturato 5 gg. (mln)

FORD

Dollari 12.738

6,80

-4,37

177.089

0,70

GENERAL MOTORS

Dollari 14.258

25,22

-4,83

192.604

1,29 144,97

MAR

APR

EV Fatturato Ebitda 8,51

Ford

27,5

8,0

25,0

7,5

22,5

7,0

20,0

Rinnovabile e a emissione zero. Lo scenario è già disegnato: niente più petrolio, testimone di disastri ambientali e conflitti geopolitici, e niente più città inquinate. Se è un sogno sarà il tempo a dirlo, intanto in alcuni Paesi la prima condizione grazie ai biocarburanti è già diventata realtà. Per la seconda invece, abbandonata la soluzione elettrica, non resta che aspettare l'unico combustibile in grado di garantire «0 emission»: l'idrogeno. Un idrogeno che come tutte le grandi star divide la platea tra sostenitori e detrattori, tra ottimisti e pessimisti. Il risultato è una Torre di Babele dove ognuno corre per conto suo e alcuni non corrono neanche. Sta di fatto che quasi tutte le industrie automobilistiche hanno nel cassetto un prototipo a idrogeno. All’appello dovrebbero mancare all'appello solo Cadillac, Citroen, Dodge, Lexus, Porsche, Suzuki e Volvo. Detto questo la realtà è che a crederci realmente sono in pochi. Anche perché le risorse finanziarie delle case sono ridotte da bilanci sempre più in bilico e i sostegni governativi sono quasi inesistenti. In più, le attuali soluzioni tecnologiche non sono quelle che accompagneranno la vera nascita dell'economia all'idrogeno. Vanno bene per flotte e usi particolari, ma nulla di più. Lo stoccaggio a bordo, che è

1,35 -25,26

750

General Motors

È troppo presto per dire basta petrolio

Var%. Fatturato EV 5 gg. (mln) Fatturato Ebitda

MAR

APR

MAG

LA MOTO IN BORSA

MAG

Venerdì 9 giugno 2006 *Rilevazione alle ore 18.30

ASIA Suzuki e Kawasaki in sosta a Tokyo Capitalizz. (mln)

Valuta

Quotaz. Var%. 5 gg.

EV Fatturato (mln) Fatturato Ebitda

HYOSUNG

Won

82.358

800

0,00

119.983

0,99

44,62

KAWASAKI

Yen

542.085

348

-8,90

845.957

0,92

27,81

SUZUKI

Yen

1.313.206

2.420

-9,53

1.690.169

0,76

12,89

YAMAHA

Yen

813.783

2.845

-6,72

755.941

1,12

42,83

APR

MAG

Suzuki

Kawasaki

3.000

425

2.750

400 375

2.500

350 MAR

APR

MAG

MAR

EUROPA Ducati scivola a Piazza Affari Valuta

Capitalizz. Quotaz. (mln)

Var%. Fatturato EV 5 gg. (mln) Fatturato Ebitda

DUCATI

Euro

220

0,69

-5,13

321

1,11

-4,58

IMMSI

Euro

620

2,17

-5,53

1.548

0,74

6,63

Ducati

Immsi

0,80

2,7 2,6 2,5 2,4 2,3 2,2

0,75 0,70 0,65 MAR

APR

MAG

MAR

APR

MAG

AMERICA Harley ferme sul listino Usa HARLEY-DAVIDSON

Dollari

13.279

49,39

-2,33

5.674

2,37

8,02


IX

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

L’agenzia marittima più pazza che c’è BRUNO DARDANI

La toelette del cane prenotata per la mezzanotte, un mazzo di 300 rose rosse da recapitare a bordo, la prenotazione dell’elicottero sulla pista più vicina al porto sino all’apertura notturna dei musei e delle mostre fuori dalla pazza folla dei comuni mortali. Tutto è possibile per l’agenzia marittima più anomala del mondo, la Jlt, frutto dell’integrazione fra due operatori storici del comparto marittimo: la famiglia Tositti di Venezia e la famiglia Luise di Napoli. Che si sono inventati un mestiere del tutto nuovo, diventando leader a livello internazionale: far fronte a qualsiasi esigenza e a qualsiasi richiesta, anche la più strana, che riguardi i proprietari di mega yacht. Il «mestiere», iniziato in sordina sette anni fa, ha attecchito nel 2005 a tal punto da spingere il gruppo non solo a trasformarlo in core business (anche rispetto all’attività tradizionale di agenzia marittima svolta dalle due aziende in partnership) ma a pianificare e realizzare l’espansione. Prima in tutto il bacino del Mediterraneo, quindi successivamente l’area dei Caraibi e, in prospettiva futura, li Emirati Arabi. Anche in altri Paesi europei come Francia e Gran Bretagna hanno messo radici solidissime, a prova di newcomer attività relative alla gestione delle grandi barche da diporto o alla gestione di equipaggi e alla fornitura di comandanti. Ma da noi il fenomeno ha assunto una portata diversa: il boom del Mediterraneo, testimoniato dalla crescita costante delle commesse per la costruzione di megayacht e dalla proliferazione degli approdi nelle principali località turistiche, ha aperto una nicchia (fino a ieri sconosciuta) relativa alla «gestione» del proprietario o dell’utilizzatore del megayacht. «Una gestione non facile - dice Stefano Tositti, presidente di Jlt - che ha comportato la costruzione congiunta di una rete mediterranea di professionisti in grado di mettere a disposizione degli utilizzatori di grandi imbarcazioni da diporto un sistema di relazioni e di contatti con il territorio. Una rete indispensabile per fare fronte a qualsia-

Jlt è frutto dell’integrazione fra due operatori storici del settore: i Tositti di Venezia e i Luise di Napoli Che assistono i Paperoni che vanno per mare

L’Octopus, lo yacht più grande del mondo (413 piedi), proprietà di Paul Allen, co-fondatore di Microsoft

RECORD SECONDO FORBES SOLO 650 PERSONE AL MONDO POSSONO PERMETTERSI QUESTA «NAVE» ITALIANA

Un sogno lungo 150 metri targato Fincantieri FIORINA CAPOZZI

Centrocinquanta metri di yacht. Sette ponti, un hangar, due piattaforme di atterraggio per elicotteri, una grande piscina di acqua di mare per un totale di 2.700 metri quadrati. Potrà accogliere persino un sommergibile costruito per immersioni fino a 100 metri di profondità. E sarà tutto italiano. Porterà la firma di Fincantieri con gli interni curati dallo studio Pascale Reymond Langton design. È questa l’ultima commessa del gruppo italiano che realizzerà il megayacht nel cantiere di Muggiano, a La Spezia. Ma soprattutto promette di essere una vetrina per la cantieristica italiana di lusso che si affaccia su un mercato decisamente interessante. Secondo uno studio della rivista statunitense Forbes, al mondo esistono 650 Paperoni che possono permettersi un’imbarcazione di queste dimensioni. Sono individui che hanno un capitale spendibile superiore al miliardo di dollari. Oggi, però, gli armatori di megayacht sono solo poche decine. Il

che lascia intuire che ci sono ampi spazi di crescita per l’industria della cantieristica extralusso. Ma c’è di più. Anzitutto, questo potenziale bacino di clientela sembra destinato a crescere per effetto della forbice fra ricchi e poveri che si allarga sempre più in tutti gli angoli del mondo. E poi, parallelamente al fenomeno dei nuovi Paperoni, cresce il numero di armatori professionisti che, per passione, comprano uno yacht e poi mettono a frutto il proprio

investimento noleggiandolo. Per la banca d’affari Merrill Lynch a questo segmento apparterrebbero circa 58mila individui che hanno un reddito disponibile da 30 milioni di dollari. Che non sono noccioline, soprattutto per l’industria dei motoryacht, in cui l’Italia è leader con il 40% di mercato per barche superiori ai 24 metri. Anche perché in questo business i margini sono elevati e, in un certo senso, proporzionali alle dimensioni. Non è un caso infatti

Il megayacht in costruzione alla Fincantieri del Muggiano

Sessa Marine in espansione fa rotta sui 60 piedi Continua il progetto di espansione di Sessa Marine che naviga verso la produzione di imbarcazioni sempre più grandi. Il cantiere dalla famiglia Radice, nato nel 1958 come emanazione di un’azienda attiva nella produzione di resine per vernici e specializzato in barche a motore in vetroresina di piccole dimensioni, punta, entro i prossimi due anni, alla realizzazione di yacht da 60 piedi. «Non è più tempo di fare prodotti economici», spiega a F&MWeekend Francesca Radice, vicepresidente dell’Ucina, l’Unione dei cantieri e delle industrie nauti-

Non è più tempo di prodotti economici La terza generazione dei Radice intende costruire in due anni i primi megayacht nei cantieri di Cividate al Piano sul lago d’Iseo che e affini e rappresentante della terza generazione dei Radice. «Il 60 piedi è una barca impegnativa e noi abbiamo già fatto delle ricerche di mercato: cominceremo a lavorarci il prossimo inverno per riuscire a metterlo in acqua nel giro di due anni». Intanto al salone di Cannes del prossimo autunno sarà presentata la novità dell’estate 2007: l’S26. Si tratta di un 26

La C52 ammiraglia della Cruiser Line di Sessa Marine

Prenotare la toeletta del cane, recapitare a bordo 300 rose rosse. La mission della società è far fronte a ogni richiesta, anche la più strana

LE BARCHE IN BORSA

HARD TOP PICCOLI CANTIERI CRESCONO

GAIA SCACCIAVILLANI

che Fincantieri, da sempre regina della cantieristica da crociera, abbia deciso di lanciarsi nel settore, complice anche una tendenza al gigantismo che favorisce il gruppo di Giuseppe Bono. Oggi i cantieri in grado di costruire yacht di grandi dimensioni sono davvero pochi: devono trattarsi infatti necessariamente di realtà solide, affidabili, in grado di garantire alta qualità e capaci di interagire al meglio con un armatore che spesso vuole che la barca venga consegnata in tempi brevi. Per dirla in breve, uno yacht con queste caratteristiche e con un armatore generalmente molto esigente non si improvvisa. Nonostante le forti barriere all’ingresso, la concorrenza non manca. Fincantieri, i cantieri tedeschi Lurssen e ThyssenKrupp Marine Systems, quelli olandesi Amels, Oceanco Feadship e i gruppi specializzati nel segmento delle grandi navi mercantili Aker Yards France (già Alstom), Neorion, Devonport sono pronti a darsi battaglia per conquistare questa ricca nicchia di mercato.

si tipo di richiesta, e, spesso, per anticiparle». Jlt è composta prima di tutto dai due partner che continuano a operare in modo indipendente sulle aree storiche di influenza: Tositti sulle due sponde dell’Adriatico e Luise nel Tirreno e nelle isole. La partnership ha «assistito» nel 2005 più di 6.500 approdi, favorendo parallelamente un vero e proprio boom di destinazioni del turismo nautico d’élite: prima fra tutte Venezia, dove hanno fatto base più di 180 megayacht (con un indotto di 7 milioni di euro) contro i 15 del 1998. Considerando che uno yacht di grandi dimensioni lascia mediamente ogni anno sulla sua scia (per la sola manutenzione) il 7% del suo valore e che questo valore è calcolato oggi, per imbarcazioni superiori ai 30 metri, in circa 500mila euro per metro di lunghezza, non è azzardato pensare che un altro 2-3% rispetto al valore barca venga speso ogni anno per soddisfare tutte le più estemporanee esigenze dell’utilizzatore, ogni qualvolta attracca in porto. Con un giro d’affari sempre più cospicuo e rilevante, e con un reticolo di società partecipate nei vari Paesi del Mediterraneo, nel 2005 Jlt ha allargato la sua sfera di influenza agli scali turchi, a quelli del Montenegro, della Croazia (1.750 scali nel 2005) e a quelli della Grecia. È recentissima l’apertura di un ufficio a Fort Lauderdale, in Florida, che ha le caratteristiche di una vera e propria testa di ponte con il mercato dei Caraibi nel quale è possibile clonare la rete mediterranea. Con 8 milioni di «super ricchi» concentrati a livello mondiale negli Stati Uniti e in Europa (e con l’invasione del mercato della nautica in particolare da parte di un nuovo tipo di utente big spender proveniente dall’Europa dell’Est e in particolare dalla Russia), le prospettive di crescita sono tutt’altro che aleatorie. Sarà per questo che Jlt, quasi a voler conferire alla sua professione un tocco di glamour in più, ha deciso in questi giorni di dar vita a YachtinNaples, quasi a bissare l’esperienza di YachtinVenice, magazine di tendenza che viene distribuito a tutti gli utilizzatori di imbarcazioni da diporto di lusso.

piedi con motore entro fuori bordo con una piccola cabina e un «bel pozzetto per la vita all’aria aperta». È di poche settimane fa, invece, il lancio del nuovo C42 Open Hard Top, un modello dotato di copertura in vetroresina con apertura superiore e chiusura laterale tessile. La moda del momento è l’hard top ma, specie nelle piccole dimensioni, questa soluzione ha messo in mostra grossi limiti anche dal punto di vista dell’aerazione, soprattutto d’estate. Proprio per questo, nel clima tropicale della Florida è nata quest’anno una soluzione intermedia, l’Open Hard Top, che mantiene i vantaggi di comfort in navigazione lasciando inalterate le sensazioni e il feeling con il mare tipici di un open. Il C42 di Sessa rappresenta quindi la pro-

posta e la risposta italiana all’open hard top oltreoceanico. E sarà il primo di una lunga serie di prodotti sopra i 35 piedi con questa soluzione. «Abbiamo già messo in acqua i primi esemplari che sono piaciuti molto», sottolinea Radice. In ogni caso, la gamma di produzione di Sessa resterà ampia: si va dal fuoribordo di 6 metri fino al 15 metri, cui si aggiunge la linea fishing a marchio Ocean che Sessa produce in Calabria. Quanto ai risultati economici, il cantiere di stanza a Cividate al Piano, non lontano dal Lago d’Iseo, il 31 agosto 2005 ha chiuso l’anno nautico con un fatturato di 36 milioni di euro (più 19% sul 2004) e conta di chiudere il 2006 in crescita del 20% circa grazie a 40-42 milioni di ricavi. Per quanto riguarda l’Ucina, chiusa l’era Vitelli, bisogna vedere quali novità prospetta la gestione di Anton Franceso Albertoni. «Non dovrebbero esserci grossi cambiamenti - spiega Radice - Certo Vitelli è un personaggio unico ma Albertoni è molto coinvolgente. Gli obiettivi rimangono il dialogo con le istituzioni e lo snellimento delle procedure, magari con uno sguardo in più per una nautica alla portata di tutti».

Venerdì 9 giugno 2006 *Rilevazione alle ore 18.30

Carnival corregge sulla scia del mercato Valuta Capitalizz. Quotaz.* Var%. Fatturato (mln) 5 gg. (mln)

Società

BIRKA LINE ABP-A Euro 107 VIKING LINE Euro 243 BENETEAU Euro 1.086 LUXYACHTING Euro 2 PONCIN YACHTS Euro 65 KOELN-DUSSELDORF Euro 33 LOUIS Sterl. Cipr. 86 SALAMIS TOURS Sterl. Cipr. 2 CARNIVAL Doll.Usa 23.901 ROYAL CARIBBEAN CRUISES Doll.Usa 7.840

13 23 62 2 7 18 0 0 37 37

2,36 -1,32 -2,66 0,00 -1,91 2,50 -5,14 -17,11 -6,78 -5,08

Carnival

Royal Caribbean

50

45,0 42,5

45

40,0

40

37,5 MAR

APR

MAG

35,0

MAR

Koeln-Dusseldorf

Beneteau

17,5

70,0 67,5

15,0

65,0

12,5

Fatt.

EV Ebitda

115 383 799 1 27 19 139 39 11.087 4.903

2,09 19,21 0,65 10,95 1,18 8,29 4,83 22,30 2,47 292,02 1,99 44,78 n.d. n.d. 0,22 29,28 2,71 8,49 0,00 0,00

APR

MAG

APR

MAG

62,5 MAR

APR

MAG

MAR

Poncin Yatchs

Luxyachting

8,5

1,50 1,25 1,00 0,75 0,50

8,0 7,5 7,0 MAR

APR

MAG

MAG


X

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

ULTRA

«Fisso, mobile, Voip: solo così vinceranno i clienti» L’intervento di Carlo Mario Guerci, docente di Economia all’Università di Milano e vice presidente di Thinktel, è stato scritto in occasione della commemorazione di Ernesto Pascale, padre dell’industria delle telecomunicazioni in Italia

B

I CINQUE LIVELLI DI CONVERGENZA FISSO-MOBILE Fonte: ThinkTel

ALE ETTU C N CO

so Fis

ALI MIN R TE

CARLO MARIO GUERCI

Mo bil e

Voce Dati

TER MIN AL I

Media

Il 1998, per le tlc, è una data importante perché segna l’avvio del processo europeo di liberalizzazione, un percorso lungo e necessariamente dal progresso tecnologico rapidissimo, che va probabilmente accelerando. Vediamo le caratteristiche essenziali del mercato a fine 2005: 1) Le quote degli incumbent sono scese e la concorrenza, quando ha corso rischi e ha investito, è cresciuta. 2) Molti nuovi entranti sono usciti dal mercato perché avevano sottovalutato investimenti e l’indispensabile differenziazione dei modelli di business. 3) La telefonia mobile è stata il principale concorrente del fisso. Oggi il VoIP comincia a incidere nel mercato business. Sul mercato mobile la concorrenza è elevata, in modo particolare in Italia. 4) I prezzi delle comunicazioni fisse e mobili sono scesi e si è ridotto il premio di mobilità. Scendono i prezzi della banda larga che si sviluppa rapidamente anche in Italia. 5) Le tlc risentono ancora dei prezzi pagati per le aste Umts e per investimenti di sviluppo sbagliati all’epoca della bolla. Questo quadro è in rapida evoluzione, all’insegna della convergenza. Ci sono cinque grandi livelli della convergenza fisso-mobile: 1) La continua sostituzione delle comunicazioni fisse da parte di quelle mobili; 2) La domanda di nuovi servizi; 3) Lo sviluppo del VoIP, soprattutto nella versione peer to peer; 4) La crescita della concorrenza, consentita dalle nuove tecnologie wireless, dagli Operatori mobili virtuali, dallo sviluppo di fusioni e acquisizioni. 5) La riduzione dei costi, consentita dalle reti IP, indispensabili per far fronte al calo dei ricavi. La convergenza fisso-mobile trasformerà radicalmente le tlc: cambieranno i confini, arriveranno operatori nuovi, vi saranno concentrazioni, alcuni operatori attuali scompariranno. Nello scenario attuale, in estrema sintesi, emergono gli sforzi degli operatori grandi e già integrati e la forte concorrenza tra fisso e mobile, in particolare tra le nuove tecnologie mobili e le tecnologie Wireless fisse. Di qui al 2010 è probabile che: 1) I maggiori operatori fissi e mobili si trasformeranno in operatori integrati grazie ad acquisizioni e fusioni. Ciò avverrà anche in Italia. 2) Alcuni operatori mobili non integrati rimarranno tali e forzeranno la loro competitività sul piano delle innovazioni tecnologiche; 3) Altri si inte-

Broadcasting

Informazione IT - TLC

Intrattenimento

Multicasting

Comunicazione

Audio Testo

… Electronic Home Appliance

Video

Telemedicina

Internet

Sicurezza

Digitale Carta

Fonte: Evidenze / ThinkTel

2010, LA NUOVA AREA DI COMPETIZIONE Fonte: ThinkTel

NE (broadcaster, editori, internettiani...)

PdC MVNO

NFA MOI OMNI OVoIPS

LEGENDA MOI: maggiori Operatori Integrati NFA: nuovi Fissi Alternativi NE: nuovi entranti da altri settori MVNO: mobile VirtualNetwork Operators

OMNI: operatori Mobili Non Integrati PdC: produttori di Contenuti OVoIPS: operatori VoIP“stabilizzati”

Il professor Guerci (Thinktel) detta i principi per la «regulation» della prossima ondata di innovazioni In arrivo 5 anni ruggenti all’insegna dell’M&A greranno con operatori VoIP, gli Mvno si integreranno con gli operatori fissi (es. NTL-Virgin). Alla fine del processo, attorno al 2010, i maggiori operatori saranno tutti integrati. La concorrenza tra fisso e mobile troverà diverse soluzioni: 1)Vi saranno ruoli distinti, come la banda larga nel fisso, e servizi in mobilità estesa per il mobile e ruoli pienamente integrati; 2) Alcuni operatori mobili rimarranno tali, ma avranno costruito alleanze con alternativi fissi; 3) I maggiori fissi o si integreranno o scompariranno; 4) Il VoIP farà parte dell’offerta di tutti gli operatori e i primi operatori del settore, o si integreranno a loro volta o scompariranno; 5) I produttori di contenuti avranno una

CONNECTION ALLA BOLOGNESE

porzione di potere crescente e in vari casi stringeranno alleanze con altri attori. La regolamentazione del settore dovrà tener conto almeno di tre principi e di un problema da risolvere: 1) Stimolo alla innovazione; 2) Attenzione ai clienti piuttosto che tutela delle imprese; 3) Liberalizzazione del «nuovo»; 4) Soluzione adeguata (non estrema) della Net neutrality, la cui mancanza sta già penalizzando gli investimenti. Nei prossimi tre-cinque anni le tlc saranno ancor più strategiche per la competitività e la crescita del pil: è bene che il processo avvenga entro un quadro dove imprese, governi e authority abbiano come obiettivo primario il benessere dei clienti.

ologna è la prima città europea a inaugurare una rete municipale wireless a banda larga. Il progetto, dopo una fase di sperimentazione, farà il suo esordio ufficiale lunedì 12 giugno e interesserà il centro storico e la zona universitaria intorno a Via Zamboni. Successive implementazioni e sviluppi sono già programmati - anche se non ancora pianificati - e prevedono la progressiva copertura di altre parti della città, preferibilmente tutte. E non è un caso che proprio la città che diede i natali a Guglielmo Marconi, inventore delle trasmissioni wireless, si possa vantare del prestigioso primato. Inoltre, Bologna era già una best practice nel settore grazie alla Rete Civica, di cui l’attuale progetto Iperbole Wireless è una diretta conseguenza, un’evoluzione. Potranno utilizzare la rete Wi-Fi (tecnicamente una bolla mesh) i residenti maggiorenni e gli studenti universitari, che previa precedente autenticazione in Comune, avranno diritto a un’ora e mezza di connessione gratuita al giorno. Per i non residenti invece l’accesso è consentito solo tramite l’Ufficio di relazioni con il pubblico (Urp) di Piazza Maggiore. È un ottimo esempio di collaborazione tra una municipalità e aziende private (Hi-Tel fornisce l’infrastruttura e Acantho la connettività internet, entrambe gratuitamente) e rappresenta una felice soluzione alle richieste di connessione a banda larga come servizio universale. Un paio di precisazioni vanno tuttavia fatte, per ridimensionare i facili entusiasmi: la banda non è ancora larghissima (256 kilobit al secondo) e non si avrà libertà totale di accesso a internet e alle applicazioni IP, poiché ci sono filtri che vietano l’accesso a siti e risorse della rete non compatibili per contenuti e immagini con la filosofia della sperimentazione. Un esempio per tutti il peer-to-peer, non permesso, anche se immaginiamo che non ci siano contrasti ideologici tra il sistema di rete più paritario che esista (il p2p) e una banda larga municipale, ma che il divieto riguardi gli eccessi di banda utilizzata dalle applicazioni da pari a pari. È stato peraltro lo stesso il Pro-Rettore dell’università di Bologna a riconoscere un valore più simbolico che sostanziale del progetto. Valore simbolico e valore politico. Nonostante le decisioni prese dalla commissaria europea della Società dell’Informazione, Viviane Reding, sono molti ormai a credere che la banda larga

sia necessaria alla crescita e al benessere collettivo come lo furono la corrente elettrica, l’acqua potabile e il gas. E visto che le telecom non hanno sufficienti ritorni economici dagli investimenti su tutto il territorio, una soluzione sembra essere l’intervento delle municipalizzate per sostenere la spesa e per colmare così il digital divide. Siamo ancora nella fase delle sperimentazioni, che però iniziano a moltiplicarsi, soprattutto Oltreoceano con San Francisco, Portland e Philadelphia a proporsi come punto di riferimento per le altre grandi città statunitensi. I 200 punti d’accesso installati nel centro storico bolognese non sono costati nulla alla città graI BIG WI-FI NEL MONDO Numero connessioni per Paese

STATI UNITI

40.011

REGNO UNITO

14.644

GERMANIA

10.867

COREA DEL SUD

9.415

GIAPPONE

6.210

FRANCIA

4.239

ITALIA

2.481

PAESI BASSI

2.400

AUSTRALIA

2.186

TAIWAN

2.010

zie alle partnership con i privati. Non è detto che si potrà fare sempre così, ma le nuove tecnologie wireless, Wi-Fi e prossimamente WiMax, abbattono i costi rispetto ai cavi e si stanno affacciando sul mercato soluzioni sempre più performanti e meno costose. Insomma si va nella giusta direzione forse, quella di aguzzare l’ingegno e proporre soluzioni a reale vantaggio dei cittadini, senza meravigliarsi se in questo stadio le soluzioni proposte siano varie, a volte bizzarre, spesso compromissorie con tentativi di conciliare pubblico e privato. O pubblico e pubblico, come la recente proposta di Livio Zoffoli, presidente dello Cnipa (Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione), di aprire a tutti i cittadini l’infrastruttura tecnologica per l’accesso a internet sfruttando i tempi di inattività degli uffici pubblici, che hanno abbonamenti flat 24 ore su 24 utilizzati solo 10 ore al giorno. Almeno di notte (dalle 18 alle 8 del mattino dopo), vicino agli edifici della pubblica amministrazione, ci sono connessioni che vanno letteralmente sprecate. Non siamo così pasciuti in termini di banda larga da potercelo permettere. Gabriele De Palma redazione@visionblog.it

ALTA SPECIALIZZAZIONE KELLY SERVICES PREVEDE UN BOOM DEL FABBISOGNO DI PERSONALE PER L’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

Manager del pharma, i cervelli che non fuggono dall’Italia Cervelli in fuga dall’Italia? Sì, è innegabile. O forse no. I luoghi comuni vogliono le migliori menti del Paese eterne emigranti verso Francia, Germania, Regno Unito e (soprattutto) Stati Uniti. È vero. Ma c’è anche un’ampia fetta di studiosi e ricercatori che non abbandona l’Italia e che lavora in un’industria ad alto valore aggiunto: il farmaco-chimico. Un settore dove i profili specializzati possono guadagnare fino al

45% in più rispetto ad altri comparti e dove, per assicurarsi le migliori risorse, le aziende si rivolgono sempre di più a società specializzate. Come Kelly Services, la multinazionale americana della ricerca di personale qualificato che in Italia ha creato Kelly Scientific Resources (Ksr), divisione dedicata alla ricerca di personale scientifico. Cosa serve alle aziende del pharma? «I profili più richiesti spiega a F&M Stefano Giorget-

ti, direttore generale di Kelly Services Italia - sono i clinical monitor, cioè gli addetti alla sperimentazione terapeutica e i regulatory affairs specialists che si occupano della redazione di atti relativi al prodotto farmaceutico e della loro conformità ad atti ministeriali. E poi c’è il tecnico di laboratorio biomedico e il Gmp (Good manufacturing practice) Auditor, che verifica la regolarità della procedura di produzione dei farmaci». Tutti

profili di cui l’Italia non è carente, anzi. Solo qualche anno fa era difficile trovare risorse per seguire i regulatory affairs ma ormai, spiega Giorgetti, il problema superato. Detto ciò, spiega il manager, qualche carenza di offerta rimane soprattutto per la figura del direttore medico, un project manager responsabile del coordinamento dei gruppi di lavoro. Una figura importante, altamente richiesta. Parte della difficoltà nel trovare que-

ste risorse, spiega Giorgetti, è dovuta al fatto che si tratta di uno dei profili che è maggiormente «esportato» dall’Italia, insieme ai responsabili del controllo qualità. La ricerca specializzata è un bel business: Ksr fondata nel 2004 e con due uffici a Roma e a Milano - è cresciuta a tassi del 60% nei primi due anni. E, spiega ancora Giorgetti, «crescerà sopra il 30% all’anno per i prossimi cinque anni». G.S.

SEGUE DALLA PRIMA

(segue da pagina I) di circa il 50% nell’ultimo anno) e il filone continuerà a essere produttivo, i guadagni copriranno agevolmente le spese. Ma quando la miniera deciderà di levare le tende, la Cueva tornerà sott’acqua. E qui entra in ballo l’Italia: con un gruppetto di studiosi che ha deciso di affrettarsi ad avviare un progetto sulla grotta prima che una simile meraviglia inesplorata venga reinghiottita nel cuore della terra e sommersa da 200 metri d’acqua. Il progetto è organizzato dall’associazione italiana La Venta, specializzata in progetti esplorativi ambientati su aree del pianeta remote e di difficile accesso. I dettagli del progetto al momento sono blindati, in attesa di essere svelati per la prima volta martedì 13 giugno, in una presentazione all’Acquario di Genova. F&M ha potuto però conoscere in anteprima alcuni aspetti del progetto parlandone con Giovanni Ba-

Viaggio tra i cristalli bollenti dino, docente di fisica dell’Università di Torino, uno dei componenti del team italiano di ricerca composto da otto accademici. Insomma, uno dei pochi sulla faccia della terra ad avere messo piede nella Cueva. «A gennaio, dopo moltissime difficoltà, abbiamo ottenuto da Peñoles il permesso di accedere alla grotta che ci permetterà di avviare un progetto di studio triennale», spiega Badino. Il team ha visitato la Cueva due volte da allora, l’ultima ad aprile («ma io ci ero stato già nel 2002: gli altri erano nudi. Io indossavo il mio abbigliamento da ghiacci, che mi ha permesso di resistere circa 20 minuti», dice Badino). Le visite e i primissimi rilievi (soprattutto fotogra-

fici) sono stati resi possibili agli studiosi grazie alle speciali tute condizionate, sviluppate in modo dedicato dal gruppo Ferrino (specializzato in tende da campeggio e altri articoli tecnici), sostenitore del progetto assieme a Napapijri, da anni sponsor fedele della Venta, che fornisce l’abbigliamento per la missione. Napapijri, in particolare, ha investito nel progetto alcune decine di migliaia di euro. Entrambe le società sono entusiaste dell’impresa e oltre ad attendersi uno straordinario ritorno d’immagine contano sul fatto di potere mettere alla prova le proprie attrezzature in condizioni uniche al mondo. «Il nostro primo obiettivo - sostiene Badino - è sopravvivere nel-

la grotta: anche con le sofisticatissime tute si rischia la vita». La fase successiva è lo studio vero e proprio: «Dobbiamo innanzitutto definire la grotta come ambiente, documentare fotograficamente e poi realizzare i primi disegni», aggiunge. Attualmente nessuno è conoscenza del modo in cui si sono creati i cristalli e secondo Badino «ci vorranno un paio d’anni per scoprirlo». Non si sanno quali saranno gli esiti delle rilevazioni, né di preciso quali potrebbero essere gli eventuali sviluppi anche economici e commerciali delle scoperte. Quello che si sa, al momento, è che la temperatura elevata è dovuta alla presenza di un batolite, un’intrusione caldissima, a circa 2 chi-

lometri di profondità. In grado di generare, all’interno della grotta, un clima infernale, irripetibile sulla superficie terrestre. «Entrando nella grotta continua Badino - si prova una sensazione schizofrenica: da un lato si ha l’impressione di morire, con un senso di totale panico perché l’aria effettivamente è ustionante; dall’altra una sensazione di meraviglia, come se varcando la porta della Cueva ci fossimo ritrovati su un altro pianeta». Per questo motivo, l’approccio è effettivamente «di tipo astronautico», perché si tratta di un ambiente ostile e totalmente sconosciuto. Non a caso la presentazione a Genova si intitola «Un’esplorazione astronautica della Ter-

ra» e per il team di studiosi può essere un’occasione per ottenere finanziamenti al progetto, patrocinato da diverse università ma a corto di fondi pubblici e sostenuto finora unicamente dall’iniziativa privata. Il costo degli studi è di circa mezzo milione di euro, ma finora i finanziamenti raccolti sono poca cosa: 5mila euro, erogati «d’urgenza» dal dipartimento di Fisica dell’Università di Torino. L’idea è anche attirare l’attenzione sulla rotta, e magari riuscire a farla dichiarare patrimonio scientifico dell’umanità: «Ma questo dovrebbe avvenire in maniera compatibile con la miniera, che finora ha permesso la sopravvivenza della grotta». Già, la miniera. Che per il momento prevede di continuare a estrarre argento (e quindi a pompare acqua dal sottosuolo) per altri 6-8 anni. Ma, dopo, potrebbe riconsegnare la Cueva all’oscurità.


XI

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

Per fare crescere l’innovazione made in Italy il fondo Innogest investirà in 5 anni fino a 3 milioni in start up hi-tech

Corbis

Venture Capital all’italiana

L’HI-TECH IN BORSA

SEMICONDUTTORI Amd crolla sul giudizio di Citigroup Società

Valuta

INTEL

Dollaro

99.572

17,1

-6,1

38.826

2,3

TEXAS INSTRUMENTS

Dollaro

46.757

30,0

-6,6

13.392

3,1

9,7

STM

Euro

11.124

12,3

-4,2

8.876

1,2

5,0

AMD

Dollaro

13.240

27,4

-9,1

5.848

2,2

8,9

ASML

Euro

7.522

15,5

-4,3

2.529

2,6 11,7

INFINEON TECH.

Euro

6.399

8,6

-6,2

6.759

0,9

Capitalizz. Quotaz.* Var%. Fatturato EV (mln) 5 gg. (mln) Fatt. Ebitda

Amd

Intel

40

20,25 19,50 18,75 18,00 17,25

35 30

LAURA MAGNA

Nasce a Torino il primo fondo italiano di Venture Capital che punta tutto sulla tecnologia. Innogest Capital, promosso dalla Fondazione Torino Wireless ed Ersel (attraverso la nuova società Innogest Sgr), è diventato operativo a fine maggio con un capitale di circa 40 milioni di euro che potrà essere ulteriormente ampliato fino a 60 milioni. «Con questa iniziativa siamo andati a colmare una lacuna nel mercato - spiega a F&M Weekend Claudio Giuliano, ex Carlyle e managing partner del fondo mobiliare - Spenderemo da 500mila a 3 milioni di euro in ogni società giovane e con forte potenziale di crescita: almeno venti imprese nell’arco dei prossimi cinque anni. Finora era impossibile nel nostro Paese trovare finanziatori per questo genere di imprese. Altrove, in Germania, Inghilterra, Francia e persino Spagna è un costume diffusissimo». A Innogest già ora si presentano due società al giorno per essere valutate. «Noi ne selezioneremo quattro o cinque all’anno - continua Giuliano - Ma il mercato potenziale è enorme: senza avere fatto nessuno sforzo comunicativo vediamo tra le 500 e le 600 società ogni anno: la metà sono imprese già costituite, il resto solo idee da sviluppare. Abbiamo scelto di focalizzarci sull’Information and Communication Technology, sulla meccanica avanzata (in particolare le nanotecnologie) e l’energia, settori dove in Italia si fa ricerca e si produce tecnologia». In questa fase il fondo, che

Venerdì 9 giugno 2006 *Rilevazione alle ore 18.30

MAR

APR

MAG

MAR

APR

5,4

5,0

MAG

HW&SW Google sfida ancora Microsoft Società

Valuta

Capitalizz. Quotaz. Var%. Fatturato EV (mln) 5 gg. (mln) Fatt. Ebitda

MICROSOFT GOOGLE DELL ORACLE YAHOO! APPLE SUN MICROSYSTEMS SAP GETRONICS IBM

Dollaro Dollaro Dollaro Dollaro Dollaro Dollaro Dollaro Euro Euro Dollaro

225.039 118.369 57.472 71.965 42.701 50.981 15.110 49.602 1.066 120.869

Google

ha sede a Torino, Milano e Padova, opererà solo in Italia settentrionale, Emilia e Toscana. «È una una macroregione sufficientemente ampia per realizzare i nostri obiettivi attuali - continua Giuliano - Ed è anche abbastanza concentrata per poter seguire tutto da vicino. Ovviamente non escludiamo di crescere in futuro». L’obiettivo di Innogest è ovviamente il ritorno sul capitale, ma non è da sottovalutare la ricaduta

sul territorio in termini di lavoro giovanile e imprenditoriale. Che si tratti di un’attività innovativa lo dimostra anche il coinvolgimento della Ersel guidata dall’amministratore delegato Guido Giubergia, una delle pioniere degli hedge fund in Italia. «Abbiamo partecipato a questa iniziativa sulla spinta di due presupposti - precisa - Da un lato in base alla considerazione che l’Italia è notoriamente contraddistinta da una miriade di pic-

Ma gli Stati Uniti restano più coraggiosi L’Europa è ancora lontana anni luce dagli Stati Uniti. Nel 2005 le società di venture capital del Vecchio Continente hanno investito 3,6 miliardi di euro (4,6 miliardi di dollari) contro i 22 miliardi di dollari spesi dalle controparti americane. Un’occasione persa anche perché i titoli hi-tech europei negli ultimi tre anni hanno fatto meglio di quelli Usa. E il venture capital europeo si è lasciato sfuggire persino una società come Skype: una cordata americana ha investito 18,8 milioni di dollari nel 2004 riuscendo a intravederne l’immenso potenziale.

cole aziende che, pur potenzialmente valide, non hanno la possibilità di accedere a canali di finanziamento alternativi al debito bancario tradizionale e di trovare un valido supporto al gruppo imprenditoriale. Dall’altro si tratta di uno strumento utile a diversificare le opportunità di investimento per la nostra clientela». Innogest è, dunque, anche uno strumento finanziario. «Non è adatto al retail - conclude Giubergia - I nostri sottoscrittori, dato il tipo di investimento a lungo termine con rischi elevati e scarsa liquidità, sono soprattutto istituzionali. I pochi privati che hanno aderito al fondo sono imprenditori. C’è ovviamente un problema di cultura da superare: nel resto del mondo investitori privati e facoltosi investono anche una parte consistente del loro patrimonio in iniziative di venture capital. Non è detto che prima o poi non accada anche da noi».

22,1 390,6 25,3 13,5 30,3 60,0 4,3 156,6 8,7 78,0

-3,1 2,9 -2,5 -4,7 -3,8 -2,8 -3,1 -5,2 -5,7 -2,0

39.788 4,7 12,1 6.139 18,0 46,0 55.908 0,9 10,3 11.799 5,9 14,4 5.258 7,8 27,2 13.931 3,1 23,4 11.070 1,2 19,7 8.512 5,4 18,2 2.593 0,5 4,9 91.134 1,4 8,9

Microsoft 27,5

425 400 375

25,0

350

22,5 MAR

APR

MAG

MAR

APR

MAG

TLC&EQUIPEMENT Cisco aumenta il buyback di 5 mld di $ Valuta

Società CISCO SYSTEMS JUNIPER NETWORKS TELENT ERICSSON VODAFONE ALCATEL

Capitalizz. Quotaz. Var%. Fatturato EV (mln) 5 gg. (mln) Fatt. Ebitda

Dollaro 122.581 Dollaro 9.505 Sterlina 317 Corona sved. 354.779 Sterlina 72.479 Euro 13.903

20,1 16,8 516,5 21,9 120,5 9,7

-1,8 24.801 4,7 13,7 -0,9 2.064 4,1 14,2 0,7 312 -1,3 -16,8 -5,2 151.821 2,0 8,9 -4,9 29.350 3,1 7,0 -5,9 13.135 1,0 7,4

*Per le società inglesi dati in pence

Cisco

Ericsson

22,0 21,5 21,0 20,5 20,0

30,0 27,5 25,0 22,5 MAR

APR

MAG

MAR

APR

MAG


XII

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

Sono di moda le Varesine E il progetto va

LEX&LATER STAZIONE PORTA GARIBALDI

Entra nel vivo il progetto milanese delle Varesine. L’area, insieme ai vicini spazi di Garibaldi-Repubblica e Isola, trasformerà nel giro di pochi anni il volto di uno dei quartieri storici di Milano. Nei giorni scorsi, i promotori del progetto immobiliare (il gruppo Hines e Galotti spa, accompagnati dal gruppo Ligresti e da Mps Asset Management) hanno perfezionato l’acquisto dell’area da 82mila metri quadrati. «Il completamento del processo di acquisizione della superficie - spiega Manfredi Catella, presidente e amministratore delegato di Hines Italia - rappresenta un risultato importante per Milano. Abbiamo finalmente raggiunto la riunificazione delle Varesine con l’area Garibaldi-Repubblica favorendo una progettazione unitaria che consentirà di realizzare un’opera di riqualificazione territoriale rilevante. Sia per la metropoli che per il Paese». L’operazione immobiliare prevede un investimento complessivo di 853 milioni di euro e un tasso interno di rendimento (Irr) del 25-30 per cento. Il progetto Varesine, i cui lavori di costruzione inizieranno nel 2008 e si concluderanno nel 2012, sarà finanziato al 20% con mezzi propri dei soci e per la restante parte (697 milioni)

da leva finanziaria. Le linee di credito sono state concesse da Eurohypo, Capitalia e dalla Banca Popolare di Milano. Mediobanca ha svolto il ruolo di advisor per questa operazione. Dallo scorso aprile al fianco dei promotori Hines e Galotti è stato coinvolto anche il gruppo Ligresti, con una quota del 48% della holding di progetto, società che a sua volta controlla il 100% delle Varesine. Al progetto la famiglia Ligresti partecipa con tutte le società quotate del gruppo. Gli investimenti in capitale per i Ligresti sono stimati nell’ordine degli 80 milioni. Premafin avrà il 20% della holding, Immobilia-

Area Pubblica

Parco

AreaArea Privata Privata

VARESINE

PIAZZA REPUBBLICA

Una veduta aerea del quartiere Garibaldi-Repubblica a Milano

re Lombarda un pacchetto del 10% mentre Fonsai deterrà 18 per cento. «Il fatto che tutte le società quotate del gruppo abbiano investito in questo progetto - conferma Paolo Ligresti, presidente di Immobiliare Lombarda - rende chiara la no-

stra convinzione e il nostro impegno per un piano di riqualificazione urbanistica così significativo per la città di Milano». Il progetto dell’area destinata a ospitare per lo più terziario e commerciale, porterà la firma dell’architetto italo-ame-

E i Ligresti si candidano per costruire un nuovo stadio I Ligresti rafforzano il loro rapporto col mondo del calcio. E così dopo essere da anni fornitori ufficiali di società del calibro di Milan e Juventus (e dopo l’ormai imminente ingresso di Paolo Ligresti - figlio di Salvatore - nel cda della società rossonera) ora la famiglia si candida per i lavori di ristrutturazione dello stadio di San Siro. E accarezza anche il sogno di costruire uno stadio ex-novo. «Perchè - spiega Paolo Ligresti, presidente di Immobiliare Lombarda - è più facile costruire, che ristrutturare. Noi potremmo essere interessati a rifare lo stadio». L’idea di realizzare due nuovi impianti sportivi cittadini, al posto dello storico stadio Meazza, negli ultimi mesi è stata più volte caldeggiata dai vertici dei due club milanesi, da tempo in trattativa con il Comune di Milano per definire la cessione dello stadio per i prossi-

DETRARRE UN PO’ DI IRPEF, PRIMA DI SOMMARE L’ICI gnuno tira l’Ici dalla sua O parte: mentre quella vera sta per aumentare sul serio,

GARIBALDI REPUBBLICA

Perfezionato l’acquisto dell’area adesso l’operazione da 850 mln si fa attraente Oltre ad Hines e Galotti, nel business entrano anche il gruppo Ligresti e Mps AM BENEDETTA VITETTA

ISOLA

STAZIONE CENTRALE

mi 99 anni. Il Milan sta guardando con attenzione specie in un’ottica olimpica - alla zona di Rogoredo, a un terreno di proprietà della Risanamento di Luigi Zunino dove, secondo i progetti del Comune, dovrebbe sorgere la Cittadella dello Sport. L’Inter di Moratti, invece, punta su due comuni dell’hinterland: Rozzano, dove c’è un terreno di proprietà dei Cabassi, e Sesto San Giovanni, dove esiste un’area interessante ancora targata Zunino. «La convivenza - ha dichiarato di recente Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan - è sempre difficile nel senso che bisogna sempre trovare una mediazione. Io preferirei avere uno stadio rossonero. Un impianto sul modello di quelli inglesi, con una capacità attorno ai 50mila posti, dove poter aprire anche B.V. ristoranti e negozi».

ricano Lee Polisano, che fa parte dello studio di architettura Kohn Pedersen Fox. Polisano è affiancato dall’architetto Paolo Caputo e dalla società di ingegneria Jacobs per la progettazione esecutiva. Nel nuovo quartiere che sorgerà in città tra cinque anni si alterneranno zone dedicate ad attività produttive e al commercio, i nuovi uffici della Regione Lombardia e del Comune di Milano; una parte invece sarà dedicata alla costruzione di edifici residenziali. Inoltre troverà spazio la Biblioteca degli Alberi, il terzo parco pubblico della metropoli per estensione (circa 100mila metri quadrati di verde pubblico). Attraverso un percorso pedonale, il progetto ricollegherà una vasta area che si estende da Corso Como all’Isola per arrivare fino a Piazza della Repubblica. Ma nella zona ci sarà spazio anche per oltre 3mila posti auto sia privati sia a uso pubblico.

sotto forma di incremento dell’imponibile, l’Anci fa sapere che la pressione fiscale locale negli ultimi anni non è cresciuta, grazie alla moderazione comunale in tema di aliquote Ici. Il centrosinistra mette in guardia da tentazioni propagandistiche del centrodestra in occasione del referendum costituzionale, del tipo «Sì alla devolution, per non pagare più l’Ici» (slogan ovviamente capovolgibile). Per il resto, pochissime certezze e nessuna buona notizia. In settimana l’Agenzia del territorio ha avviato la revisione degli estimi in altri sette comuni non proprio minori (c’è anche Bari) dopo la raffica del centinaio della settimana precedente (F&M del 3 giugno). Chi ha un mutuo si prepari invece a spendere un po’ di più in conto interessi, per via del ritocco al costo del denaro (+0,25%) disposto ieri l’altro dalla Bce. Chi si accinge al saldo Irpef 2005 e al primo acconto 2006 entro il 20 giugno (o dopo, con modeste maggiorazioni percentuali) tenga conto delle ultime precisazioni dell’Agenzia delle Entrate (circolare 17/E). In caso di separazione o divorzio, le imposte sulla casa non deve pagarle il coniuge assegnatario dell’abitazione (come sostenevano fino allo scorso anno le istruzioni) ma quello che ha un diritto reale sull’immobile (spesso entrambi, pro-quota). Chi invece abbia contratto un mutuo non per acquistare, ma per costruire la prima casa, non può detrarre la quota interessi attribuibile al costo del terreno, perché l’agevolazione - sentenzia la circolare - si riferisce solo alla costruzione. Una zelante interpretazione letterale della norma, forse mal scritta ma certo peggio applicata. A.Cia.

CENTRI TERMALI L’IMPIANTO TOSCANO RIORGANIZZA L’OFFERTA

TURISMO IL DOPO OLIMPIADI

Chianciano scommette sulle corse di trotto

Visita guidata a Torino 2006

Gli imprenditori puntano a edificare l’ippodromo e in rampa di lancio c’è già il progetto «golf» JULIA GIAVI LANGOSCO

Ormai lontani gli anni in cui il Servizio sanitario nazionale copriva le cure termali a pié di lista e con poche speranze di strappare al nuovo governo poco più dell’integrazione al ticket su inalazioni e aerosol, Chianciano riorganizza la propria offerta per ritornare agli splendori dei primi anni ’80 e riacquistare appeal immobiliare e turistico insieme. Il centro termale toscano tenta di recuperare in questo modo 2 milioni di presenze annuali, a fronte di 1 milione di turisti, o poco più, registrati nel 2005. Questa, almeno, è la promessa del nuovo Sindaco, Guido Bombagli, verde con approccio «laico» nei confronti del mattone e delle relative cubature. «A forza di dire no alle proposte d’investimento che vengono dal mercato spiega Bombagli - Chianciano non ha perso solo turisti, ma anche residenti. I quali si sono spostati nei comuni vicini, meno ortodossi di noi nell’ostilità ai villini e alle forme di utilizzo del territorio non rigidamente legate alla valorizzazione delle sole fonti

termali». In pratica, il nuovo approccio di Bombagli si traduce in più disponibilità dell’ufficio tecnico e della commissione edilizia a riconsiderare gli aumenti di cubature. Sia nelle ristrutturazioni alberghiere che in quelle dell’edilizia abitativa, che punta soprattutto alla riqualificazione. Nel caso degli alberghi, c’è una condizione precisa: che molta parte dei nuovi spazi (intorno ai 300 metri cubi) sia destinata ad attrezzature avanzate di servizio per i turisti. Dal centro benessere al minigolf, dalla palestra alle vasche per l’idromassaggio o per l’aromaterapia tutto deve soddisfare le esigenze dei visitatori. D’altronde, che ci sia carenza di innovazione nella ricettività turistica di Chianciano è confermato dal fatto che oltre 30 alberghi hanno chiuso i battenti. Alcuni sono già in trasformazione, ma ne restano ancora molti in attesa di qualche investitore coraggioso con il carnet degli assegni pronto: non solo per il corrispettivo dell’acquisto, ma anche per fare fronte a profondi interventi di riqualificazione in strutture che in molti casi data-

Una fase delle cure termali

no più di quarant’anni. Come contropartita ai rischi che si prospettano negli investimenti alberghieri, la richiesta è che l’amministrazione collabori per dar vita a nuove iniziative capaci di offrire ritorni economici. Un gruppo di imprenditori di Salerno, pronto a scommettere sul rilancio della stazione termale toscana, punta all’allestimento di un grande ippodromo con annesso un centro ippico per l’allenamento di purosangue provenienti da tutta Europa. E alcuni investitori privati mettono in conto anche un percorso di golf. Più volte annunciato - ma finora mai avviato in concreto - il progetto golf di Chianciano sembra questa volta davvero prossimo alla realizzazione. Si parla del 2007

e proprio in queste settimane si stanno definendo gli incarichi professionali di design sportivo, di architettura per la club house con foresteria e per l’assetto dei terreni. In parallelo con le iniziative turistiche, sta anche partendo una lottizzazione con 70 villini, unifamiliari e bifamiliari. Quanto alle vecchie terme, verranno attrezzate con una maxipiscina del tipo di quella realizzata a San Casciano Bagni. Nel villaggio termale che dista da Chianciano una ventina di chilometri, il nuoto in acqua corrente a 34 gradi è una delle attrazioni del resort Fonte verde, dove una camera doppia costa almeno 420 euro a notte. E per trovarne una libera bisogna prenotare con mesi d’anticipo.

I luoghi delle Olimpiadi invernali non si svuotano di turisti. Anzi. Pur essendo la fiaccola delle competizioni ormai spenta non si arresta l’interesse dei curiosi verso le strutture dell’evento. Tanto che la comunale Turismo Torino ha pensato bene di organizzare, ogni venerdì fino al 15 dicembre, un «percorso architettonico» tra gli edifici disegnati da famosi architetti per le Olimpiadi. Un po’ come avveniva alla vigilia delle gare, quando dal luglio 2004 all’ottobre 2005 i cantieri dei lavori in corso avevano accolto quasi 3mila visitatori. Prima tappa dell’itinerario è Torino Esposizioni, edificio realizzato dall’architetto Pier Luigi Nervi che ha ospitato le eliminatorie dell’hockey. Si prosegue poi con il Palavela, il cui restyling è opera di Gae Aulenti, e con l’Oval-Lingotto progettato dallo studio Zoppini Associati. Senza dimenticare il Villaggio Olimpico della coppia Benedetto Camerana e Giorgio Rosenthal, il PalaOlimpico firmato da Arata Isozaki e il celebre Stadio Olimpico.

RITORNI IL RILANCIO DI VIA VENETO

Roma ha voglia di Dolce vita La strada della Dolce Vita cambia volto. Sono iniziati i lavori di riqualificazione della celebre Via Veneto a Roma. Dopo le glorie degli anni Sessanta, in cui è stata una delle protagoniste indiscusse della movida romana, il Comune ha deciso di mettere mano a un’area che sembrava destinata a un futuro di serie B. Il progetto prevede l’allargamento dei marciapiedi, una nuova configurazione delle aiuole, il potenziamento dell’illuminazione pubblica e una riorganizzazzione della sosta dell’auto, oltre all’adeguamento delle rete dei sottoservizi. In dettaglio sarà modificata la viabilità tra Porta Pinciana e Piazza del Brasile. Mentre l’attuale sede carrabile verrà trasformata in un grande marciapiede che attraverserà, di fatto, le Mura Aureliane. Lo scopo è creare una vasta area di collegamento con Villa Borghese, ovvero tra il polo turistico-commerciale rappresentato da Via Veneto con il sistema culturale della celebre pinacoteca. Termine dei lavori: fine settembre, quando si accenderanno i riflettori del Festival del Cinema di Roma.

I FONDI IMMOBILIARI QUOTATI SULL’MTF DI PIAZZA AFFARI Dati espressi in euro aggiornati al 9 giugno 2006

Società di gestione BERENICE BNL PORTFOLIO IMMOBILIARE CARAVAGGIO ESTENSE GRANDE DISTRIBUZIONE FONDO ALPHA FONDO BETA IMMOBILIUM 2001 INVEST REAL SECURITY INVESTIETICO NEXTRA IMMOBILIARE EUROPA NEXTRA SVILUPPO IMMOBILIARE OLINDA FONDO SHOPS PIRAMIDE GLOBALE POLIS PORTFOLIO IMMOBILIARE CRESCITA SECURFONDO TECLA FONDO UFFICI UNICREDITO IMMOBILIARE UNO VALORE IMMOBILIARE GLOBALE

Pirelli Real Estate Bnl Fondi Immobiliari Sorgente Bnl Fondi Immobiliari Fimit (Capitalia) Fimit (Capitalia) Beni Stabili Gestioni Beni Stabili Gestioni Aedes Bpm Real Estate Nextra Im (Gruppo Intesa) Nextra Im (Gruppo Intesa) Pirelli Real Estate Deutsche Bank Fondimmobiliari Polis Fondi Bnl Fondi Immobiliari Beni Stabili Gestioni Pirelli Real Estate Pioneer Im (Unicredito) Deutsche Bank Fondimmobiliari

Ultima Rendimento Dur. res. Perf. 5 gg. Rendimento annuo obbiettivo quotazione a 12 mesi* in anni 455 -1,32 4,75% semplice 6 2.175 0,28 0,90 Inflazione +3% composto 5 2.580 0,00 9,32 7% composto 7 2.385 -0,91 -3,99 5,5% composto 8 3.135 -0,48 14,32 Indice cap lordo Btp + 0,75% 10 1.048 3,87 Istat +3% 5 3.545 -0,14 -1,52 5% semplice 12 1.803 -0,77 -7,68 5% semplice 8 1.934 0,22 3,81 5% semplice 6 1.433 1,06 -5,86 Istat +3% 11 1.938 -0,05 -3,58 11 480 0,23 8,13 8% composto 6 1.430 0,55 -13,90 5% composto 10 1.736 0,52 -4,02 5% netto composto 7 2.710 -1,08 8,44 7,5% composto 3 2.455 -1,80 -3,35 4,5% semplice 9 514 0,20 3,14 8% composto 5 2.070 -0,96 0,36 5% composto 9 3.872 1,90 -12,24 5% composto 8 Rendimento annuale comprensivo dei dividendi distribuiti nell’ipotesi che vengano reinvestiti nel fondo

Fitch assegna rating Ream3+ a Fimit sgr Fitch ha assegnato il rating di gestione immobiliare Ream3+ ai fondi di Fimit sgr. Una valutazione che conferma «la solidità finanziaria dell’azienda e la consolidata esperienza nel settore, lo sviluppo dinamico delle sue attività e la consapevolezza da parte del management dei rischi finanziari che affronta». In un settore in continua crescita come quello immobiliare, dove i prezzi degli immobili sono ancora elevati e la concorrenza aumenta rapidamente «per Fimit sgr - spiega l’agenzia - è stato importante poter contare sul supporto del suo azionista principale, il gruppo Capitalia». Non a caso nell’ultima ottava Beta ha messo a segna la migliore performance del listino: +3,87 per cento. Buoni guadagni anche per Valore Immobilare Globale (+1,90%) e Nextra Immobiliare Europa (+1,06%). Male Securfondo (-1,80%) e Pirelli Re (-1,32%).


XIII

FINANZA & MERCATI ● SABATO 10 GIUGNO 2006

Budapest vende i suoi gioielli Dall’estero arrivano milioni di investimenti su edifici commerciali e residenziali È italiano il progetto più lussuoso: Rdm fa rinascere Palazzo Dorottya sul Danubio ADRIANO LOVERA

Ex caserme della Polizia, centri commerciali ma anche palazzi storici da mille e una notte. Da qui passa l’espansione del settore immobiliare ungherese, un mercato che, secondo le stime dell’advisor immobiliare Jones Lang Lasalle, supererà quest’anno la soglia del miliardo di euro di giro d’affari. L’agenzia che gestisce il patrimonio dello Stato sta per mettere in vendita 89 immobili di proprietà statale per almeno 100 milioni di euro: tra questi ex edifici ministeriali, caserme, ma anche la vecchia sede del governo in via Kiràly a Budapest. La capitale è il cuore della crescita ungherese e qui, benché il segmento residenziale offra ancora buone opportunità, gli investitori mettono gli occhi addosso soprattutto alle costruzioni commerciali e industriali. Il Paese, con un Pil del 4,5% nel 2005 e nelle previsioni c’è la conferma anche per il 2006, è destinato ad attirare sempre maggiori investimenti produttivi. Ecco allora che l’austriaca ImmoEast ha da poco acquisito un parco uffici del valore di 80 milioni di euro, mentre la tedesca Ivg, con un investimento di 34 milioni annuncia la costruzione dell’Infopark, struttura ad alta tecnologia che entro tre anni dovrebbe ospitare uffici della Ibm, Hp, Magyar-Telecom, T-Online. Ma uno dei migliori progetti in cantiere a Budapest riguarda la fascia del lusso e parla italiano. È opera della Rdm, società del gruppo Fingen nota per la gestione di alcuni tra i principali outlet di casa nostra (tra cui Serravalle Scrivia) insieme agli inglesi di McArthurGlen. Con un investimento di circa 42 milioni di euro, Rdm ha acquisito e sta ristrutturando Palazzo Do-

IL MATTONE IN BORSA

Venerdì 9 giugno 2006 *Rilevazione alle ore 18.30

ITALIA Pirelli Re e Calyon rilevano crediti in sofferenza Società

Valuta Capitalizz. Quotaz. Var%. Fatturato EV (mln) 5 gg. (mln) Fatt. Ebitda

AEDES ALERION INDUSTRIES BASTOGI BENI STABILI BIPIELLE INVESTIMENTI BRIOSCHI FINANZIARIA GABETTI HOLDING GARBOLI-CONICOS IMMOBILIARE LOMBARDA IMM. GRANDE DISTRIBUZIONE IPI PIRELLI & C REAL ESTATE RISANAMENTO

Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro

501 171 136 1.365 2.332 194 117 63 834 654 365 2.156 1.306

5,0 0,4 0,2 0,8 8,5 0,4 3,7 2,3 0,2 2,3 9,0 50,7 4,8

-13,1 -5,1 -6,0 -4,4 -5,6 -3,0 -1,1 0,0 -5,4 -6,4 -2,5 -7,3 -4,1

220 6 24 572 839 3 100 157 24 51 308 700 822

Bipielle Investimenti

Pirelli Real Estate

9,0 8,5 8,0 7,5 7,0

62,5 60,0 57,5 55,0 52,5 50,0

MAR

APR

MAG

MAR

APR

3,9 8,8 18,3 -25,4 7,7 -147,0 4,8 9,9 11,9 n.d. 60,5 155,2 1,4 18,2 0,8 19,7 15,7 12,1 2,4 12,3 3,5 25,0 -

MAG

EUROPA Hammerson vende a Berlino Società LAND SECURITIES HAMMERSON LIBERTY INTERNATIONAL RODAMCO EUROPE UNIBAIL

Valuta Capitalizz. (mln) Sterlina 8.008 Sterlina 3.155 Sterlina 3.428 Euro 6.602 Euro 5.732

Quotaz. Var%. Fatturato EV 5 gg. (mln) Fatt. Ebitda 1.722 -4,7 1.829 6,4 19,9 1.107 -2,4 249 21,0 29,2 1.015 -3,3 434 14,6 22,2 74 -5,2 1.624 6,1 6,6 125 -4,1 409 19,2 20,0

* Per le società inglesi dati in pence

Il rendering della riqualificazione di Palazzo Dorottya

Morgan e Citigroup puntano a Oriente Le grandi banche d’affari americane puntano sull’esodo dalle campagne cinesi e indiane verso le grandi città. Morgan Stanley, che gestisce un patrimonio immobiliare di 43 miliardi di dollari sparso nei quattro angoli del mondo, ha già in programma, da qui al 2009, di dirottare il 20% dei nuovi investimenti immobiliari in Cina, mentre tra il 2000 e il 2004 solo l’1% degli impieghi del colosso bancario newyorkese destinati al mattone hanno preso la strada del Paese della Grande Muraglia. Un’altra buona fetta di investimenti, sebbene non ne sia ancora stata definito l’ammontare, sarà dedicata all’India. Anche Citigroup ha ventilato l’ipotesi di seguire la stessa strada, magari diversificando l’investimento in Cina e anche in India, e avrebbe già in budget una somma attorno agli 800 milioni di dollari da impiegare nello sviluppo di iniziative immobiliari nei Paesi asiatici emergenti. Dieci volte quanto messo a bilancio nei tre anni passati. «Il fenomeno che guida queste scelte di investimento è dato dal possente processo inurbamento che caratterizza la dinamica demografica di questi Paesi (un processo già sperimentato nella Vecchia Europa di fine 1800, ndr) - ha spiegato John Carrafield, capo del real estate di Morgan Stanley - Che va di pari passo con la crescita e lo sviluppo delle economie locali».

rottya, residenza ottocentesca posto sulle rive del Danubio nel centro di Budapest. «Ci era sembrato che in Ungheria esistessse abbondante offerta soltanto nella fascia media, ma la situazione non rifletteva l’evoluzione del Paese sempre più visitato da acquirenti qualificati», spiega Lorenzo Bonacchi, responsabile pianificazione e sviluppo della società. A Palazzo Dorottya, che si trova sulla continuazione di via Vaci, la strada più commerciale della capitale ungherese, sorgeranno negozi, uffici e 85 appartamenti, venduti a una media di 4mila euro al metro quadrato. Abitazioni con un rendimento previsto di almeno il 6%, pronte dal 2008. La società, attraverso Cushman & Wakefield Residential, ne ha già venduto il 10 per cento.

Hammerson

Unibail

1.300 1.250 1.200 1.150 1.100 1.050

150,0 142,5 135,0 127,5

MAR

APR

MAR

MAG

APR

MAG

USA Vornado riqualifica Pennsylvania Station di Manhattan Società

Valuta

SIMON PROPERTY GROUP

Capitalizz. Quotaz. Var%. Fatturato EV (mln) 5 gg. (mln) Fatt. Ebitda

Dollaro

18.223

82,5

0,6

3.167

10,1

15,5

STARWOOD HOTELS & RESORTS Dollaro

13.104

60,3

-3,5

5.977

2,7

13,2

EQUITY OFFICE PROPERTIES

Dollaro

13.232

36,1

3,3

3.016

8,7

15,1

EQUITY RESIDENTIAL

Dollaro

12.975

44,6

-1,2

2.023

10,1

18,8

VORNADO REALTY TRUST

Dollaro

13.358

94,4

1,0

2.715

7,1

15,7

Starwood Hotel & Resort

Vornado Realty Trust

62,5 60,0 57,5 55,0 52,5

97,5 95,0 92,5 90,0 MAR

APR

MAG

MAR

APR

MAG


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