Blaulicht 4/6 2015

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[ Redazione ]

[ italiano ]

Un caso di routine con conseguenze – Quarta parte:

i provvidenziali compari di jass La maggior parte del pubblico presente nell’aula del tribunale cantonale di Zurigo stentò a crederci. All’inizio di giugno il tribunale cantonale di Zurigo presieduto da Daniel Bussman era convinto della colpevolezza dei due funzionari di polizia. Più di sei mesi dopo l’inizio del processo, due testimoni, un resoconto medico ed una multa strappata fecero pendere l’ago della bilancia. Il tribunale cantonale stabilì che sussistevano i reati di abuso d’ufficio nonché di lesione corporale. Per i capi in cui mancavano i testimoni si giunse invece all’assoluzione. Inoltre, il tribunale cantonale ridusse le pene da detentive a pecuniarie. Comunque, la sentenza ha lasciato l’amaro in bocca non solo ai diretti interessati. I due ex poliziotti hanno comunque ancora una possibilità. Infatti, come ha dichiarato l’avvocato Valentin Landmann al Girofaro Blu, i condannati si appelleranno al Tribunale federale. Il Girofaro Blu trattò il caso già nei numeri del 5/2014, 01/2015 e del 02/2015. Il 24 giugno 2011, in un piccolo orto a Schlieren, i due poliziotti, ora condannati in due gradi di giudizio, avrebbero forzato, derubato e picchiato un „emarginato” ubriaco fino a mandarlo all’ospedale. Accuse decisamente respinte dai due poliziotti. Tuttavia, nel dicembre 2013 il tribunale distrettuale di Dietikon condannò entrambi in primo grado ad una pena detentiva di 16 mesi. La sentenza era motivata dall’abuso di autorità plurimo, sequestro di persona, coazione plurima, lesione corporale, violazione di domicilio e sottrazione di cosa mobile. La condanna fu inflitta nonostante i pochi elementi di prova e senza che vi fossero testimoni diretti del reato. Più che ai due esperti poliziotti dalla reputazione impeccabile, il tribunale prestò fede al danneggiato, un titolare di pensione di invalidità (47 anni), ed alla versione del pubblico ministero. Perciò i due condannati fecero ricorso. Dopo il primo - lunghissimo - giorno del processo nel dicembre 2014, con il sopralluogo a Schlieren, l’interrogatorio dei poliziotti, l’intervento in stile „hollywoodiano” dell’avvocato Valentin Landmann e del suo collega Max Birkenmaier, l’arringa dell’assistente legale dell’invalido e la chiara presa di posizione del pubblico ministero Hans Maurer, era opinione unanime del pubblico che il tribunale si stesse occupando in modo più approfondito del caso rispetto a quanto era avvenuto durante l’istanza

precedente. Alcuni tra i presenti richiamarono l’attenzione sul dettaglio apparentemente secondario della violazione di domicilio, rimanendo comunque ottimisti sul fatto che la versione dei poliziotti avrebbe convinto e che l’accusa dell’invalido sarebbe stata smascherata in quanto infondata. Al contrario del tribunale distrettuale di Dietikon, i tre giudici non furono in grado di emettere una sentenza dopo il primo giorno di dibattimento. A loro dire, troppi erano i punti dubbi. Per tale motivo si stabilì di sentire altri testimoni e la seduta fu rinviata.

Testimoni piuttosto insperati Il motivo della lunga pausa - ben sei mesi - è un mistero di cui probabilmente sono a conoscenza solo i tre giudici. La seconda giornata del dibattimento si fece attendere fino a metà giugno 2015. Anche in questa occasione, in aula i due imputati poterono contare sull’appoggio dei familiari e di dozzine di poliziotti, alcuni dei quali in uniforme. Purtroppo, il secondo giorno del processo si rivelò un flop. I nuovi testimoni comparsi inaspettatamente, due compari di jass del querelante, dichiararono che la sera del fatto e all’indomani l’invalido avrebbe raccontato di „averle prese di santa ragione dai poliziotti”. In quell’occasione avrebbe mostrato il suo dito rigonfio ed un ematoma a

forma di ferro di cavallo sul petto. Inoltre l’interessato raccontò di aver preso almeno trenta sberle, di aver ricevuto calci nel ventre e che un dito gli fu dolorosamente piegato all’indietro. Il suo corpo sarebbe stato coperto di contusioni ed escoriazioni. Il medico di famiglia confermò l’esistenza delle ferite, anche se poté visionarle solo quattro giorni dopo il presunto reato, senza comunque documentarle. La perizia del noto medico legale professor Ulrich Zollinger criticò la deposizione del medico di famiglia e mostrò come essa non poteva in alcun modo essere considerata veritiera. Ma il trio dei giudici non si fece convincere dal luminare di medicina legale: la sua deposizione sarebbe assolutamente di parte, dichiarò uno dei giudici. Questi ultimi diedero maggior peso alla circostanza che i due poliziotti avrebbero taciuto di essersi recati presso l’orto una seconda volta anche dopo i presunti abusi. Inoltre, in quell’occasione, avrebbero strappato una multa per celare la loro identità. Ciò però non collima col fatto che, il giorno seguente, la multa venne regolarmente consegnata alla cassa comunale per il conteggio ed era chiaramente attribuibile ad uno dei poliziotti. I due difensori degli imputati provarono a contrattaccare, mettendo in dubbio l’integrità dell’invalido e presentandolo come un ubriacone malato di mente. Costui, a causa del suo odio per la polizia, avrebbe denunciato gli accusati | blaulicht | gyrophare bleu | girofaro

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