Nuovi territori per una nuova sostenibilità. La rigenerazione territoriale

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Poste italiane S.p.A. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, NE/UD

Autorizzazione del Tribunale di Gorizia n 5/03 del 9.9.2003

Trimestrale anno XI n° 31 settembre 2012 Euro 20,00

ISSN 1974-3327

EdicomEdizioni

31.

ilProgettoSostenibile

Ricerca e tecnologie per l’ambiente costruito

RECUPERARE RIQUALIFICARE RIGENERARE Focus Recupero edilizio ed urbanistico di un’area rurale • Il progetto di riqualificazione di aree pedonali e centri storici • Nuovi territori per una nuova sostenibilità. La rigenerazione territoriale • L’approccio tecnologico per l’efficienza energetica e la sostenibilità del progetto • Criteri e modelli per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio scolastico • Involucro edilizio energeticamente efficiente ed edilizia scolastica Studi e ricerche Sistema a bassa intensità energetica per la conservazione dell’ambiente rurale • Best practices sulla riqualificazione energetica e urbanistica di aree produttive miste • MED in Italy. La casa mediterranea sostenibile a Solar Decathlon Europe 2012 • Tecnologie innovative per un involucro edilizio opaco evolutivo • La nuova specifica tecnica UNI/TS 11445 – Impianti per la raccolta e l’utilizzo dell’acqua piovana Tesi di Dottorato Università degli Studi di Firenze, Ferrara, Genova, Roma “La Sapienza”, Cagliari, Bari, L’Aquila, Venezia, Bologna


31. ilProgettoSostenibile Recuperare Riqualificare Rigenerare

4.

Verso quale sviluppo futuro? Editoriale di Carlo Cecere

STUDI E RICERCHE

60.

Sistema a bassa intensità energetica per la conservazione dell’ambiente rurale Low energy intensity system to preserve rural environment Rossella Franchino

64.

Best practices sulla riqualificazione energetica e urbanistica di aree produttive miste Best practices for energy and urban requalification of industrial mixed use zones Angela Molinari

68.

MED in Italy. La casa mediterranea sostenibile a Solar Decathlon Europe 2012 MED in Italy. The Mediterranean sustainable house at Solar Decathlon Europe 2012 Gabriele Bellingeri, Mario Grimaudo

74.

Tecnologie innovative per un involucro edilizio opaco evolutivo New technologies for evolving opaque building envelope Alessandra Battisti

80.

La nuova specifica tecnica UNI/TS 11445 – Impianti per la raccolta e l’utilizzo dell’acqua piovana New technical specification UNI/TS 11445 – Gathering and reusing rainwater Anna Frangipane

FOCUS

8.

Recupero edilizio ed urbanistico di un’area rurale Building and urban restoration of a rural area Giorgio Garau

16.

Il progetto di riqualificazione di aree pedonali e centri storici The requalification project of pedestrian zones and old towns Gabriella Verardi

22.

Nuovi territori per una nuova sostenibilità. La rigenerazione territoriale New areas for a new sustainability. The territorial renovation Carlo Patrizio

30.

L’approccio tecnologico per l’efficienza energetica e la sostenibilità del progetto Technological approach to energy efficiency and sustainability in a project Giuseppe Alaimo, Daniele Enea

38.

Criteri e modelli per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio scolastico Criteria and models for energy retrofitting of existing schools Luca Boiardi, Annarita Ferrante, Riccardo Gulli

48.

Involucro edilizio energeticamente efficiente ed edilizia scolastica Energy efficiency in a building envelope and school building Rosa Romano

8

22


ilProgettoSostenibile Ricerca e tecnologie per l’ambiente costruito Rivista trimestrale Anno 11 - n° 31 settembre 2012 ISSN 1974-3327 Registrazione Trib. Gorizia n. 5/03 del 9.9.2003 Numero di iscrizione ROC: 8147

Redazione: Lara Bassi, Lara Gariup

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È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dall’editore.

Direttore responsabile: Ferdinando Gottard Coordinamento editoriale: Anna Raspar Comitato scientifico Focus: Isabella Amirante, Carlotta Fontana, Robert Hastings, Virginia Gangemi, Rosario Giuffrè, Mario Grosso, J. Lopez de Asiain, Fabrizio Orlandi, Rossanna Raiteri, Marco Sala, Mat Santamouris, Rafael Serra, Willi Weber, Simos Yannas

TESI DI DOTTORATO Giuseppina Alcamo Università degli Studi di Firenze

91.

Katia Perini Università Degli Studi di Genova

87.

Giovanni Avosani Università degli studi di Ferrara

92.

Alessandra Pierucci Politecnico di Bari

88.

Giacomo Cassinelli Università degli Studi di Genova

93.

Luca Rocchi Università degli Studi di Ferrara

89.

Lukia Fais Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

94.

Marianna Rotilio Università degli Studi di L’Aquila, sede consorziata di Pavia

90.

Emanuele Mura Università degli Studi di Cagliari

95.

Amedeo Squarzoni Ferrara, Venezia, Bologna Università consociate

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Credits: © Alessandro Cingolani

86.

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FOCUS

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Nuovi territori per una nuova sostenibilità. La rigenerazione territoriale

Carlo Patrizio docente a contratto CRITEVAT, sede di Rieti Università degli studi di Roma “La Sapienza”

Progetti pilota nell’area del Salento

1. Il quadro di riferimento concettuale del piano È ormai largamente condivisa la convinzione che il predominio dell’economia e delle sue regole riproduttive, sia la causa dell’attuale, diffuso degrado dei sistemi ambientali. La città contemporanea, con le sue contraddizioni, è l’evoluzione post-industriale del conseguente modello insediativo e la sua più significativa forma storica. All’interno del suo perimetro, che si allarga illimitatamente, cresce la ricchezza di pochi ma diminuiscono benessere e qualità diffusi. Aumentano anche il consumo di risorse non rinnovabili, gli squilibri sociali, le povertà identitarie. Si impoveriscono, più in generale, i modelli dell’abitare e si dissolve Il progetto proposto rappresenta un tentativo di la tensione verso la cura del territorio. Nei suoi confini, il consumatore mettere in rete tre piccoli centri del leccese sul tema interessa molto più dell’abitante, il sito capitalizza più del luogo, gli scambi economici hanno sostituito gli equilibri ambientali. del cinema: fare cultura per fare città, promuovere In questo quadro è di tutta evidenza che anche la questione energetisviluppo locale per la qualità dei luoghi, produrre ca, delicata e indifferibile finché si voglia, vada necessariamente messa territorio per la sostenibilità dell’abitare. a sistema con altri aspetti del progetto di un nuovo territorio e integrata in un più moderno progetto unitario, trans-disciplinare e ri-congiuntivo. Concordiamo tutti sulla conclamata urgenza di dover dare risposte al grave problema del “global warming”, ma ancora di più siamo sicuri che sia altrettanto urgente dare risposte complesse a questioni che sono riconducibili allo stesso, attuale modello insediativo, della cui insostenibilità, il riscaldamento globale non è che uno dei tanti aspetti. Se allora il nostro obiettivo diventa, più complessivamente, un nuovo paradigma per “l’abitare sostenibile”, la prima e più rilevante riforma che ci viene imposta è indubbiamente quella che riguarda l’orizzonte stesso del progetto sostenibile che dunque deve diventare “olistico” e integrato. E se per il raggiungimento di quell’obiettivo adottiamo strategie e progetti di sviluppo locale, sono sufficienti la scala edilizia e la dimensione comunale per perseguire il nostro scopo? Siamo ormai tutti convinti che costruire, ad esem-

Figura 1. Localizzazione del territorio comunale di Veglie, Salice S.no e Carmiano all’interno dell’AMBITO 10 del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale,“Tavoliere Salentino” (Immagine tratta dal PPTR, rielaborata). 1


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Figura 2. Grafico dell’elaborazione statistica delle risposte alla domanda del Questionario somministrato:“A suo parere, qual è il livello della qualità della vita nella sua città?” – Comune di Carmiano.

Scheda progetto Soggetto proponente: Raggruppamento RICOMINCIODATRE – Comuni di Veglie (Capofila), Salice Salentino e Carmiano Importo progetto: 1.800.00 euro Responsabile unico del procedimento: ing. Mauro Manca Ufficio di Piano: ing. Mauro Manca, arch. Alessandra Napolitano, ing. Vito Spedicato Progettisti: Carlo Patrizio e Raffaele Guido

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pio, l’edificio scolastico più energeticamente efficiente, magari a energia “quasi zero”, non basti a dire che quell’edificio sia sostenibile almeno finché non ci porremo anche il problema di quanta acqua vi si sprechi, di quanta formaldeide contengano i suoi arredi e quanto ecologica sia stata la gestione del suo cantiere, per non fare che poche esemplificazioni. Allo stesso modo siamo convinti che non avremo fatto un’operazione realmente e significativamente sostenibile finché il progetto di quell’edificio non affronti anche le questioni riguardanti la sua raggiungibilità, i rifiuti che vi si producono, il consumo di suolo che esso comporta; o, ancora, finché non riusciremo a mettere quell’edificio in relazione sinergica con il Piano Energetico-Ambientale Regionale e con il Piano Energetico Comunale. E riflessioni analoghe ci s’impongono per la dimensione propriamente disciplinare del progetto. Come sarebbe possibile, infatti, promuovere sviluppo locale se in un intervento di riqualificazione urbana non si estendono l’analisi e la proposta progettuale alle componenti economico-produttive del programma? Come sarebbe possibile porsi il problema di voler chiudere il ciclo dell’energia1 senza affrontare la questione del territorio agricolo e delle sue capacità produttive, che peraltro implica lo studio della più generale questione alimentare, a cui è connessa, a sua volta, la possibilità di avviare mercati a filiera corta? La “questione ambientale”, dunque, non si può più affrontare come problema settoriale ma riconfigurando i pesi relativi tra sistema socioculturale, sistema economico e sistema naturale; il nuovo equilibrio che così ha origine è il vero patrimonio territoriale, identificabile con un processo fecondativo ed evolutivo determinato dalla stratificazione di atti diversi di civilizzazione, nei quali la cultura si intreccia con la natura generando un nuovo essere vivente, ricco di bio- e socio-diversità: il territorio2.

2. Gli indirizzi generali Per questa visione di territorio, tre Comuni del Salento leccese, Veglie (capofila), Salice Salentino e Carmiano, hanno costituito un raggruppamento con l’obiettivo di elaborare un Piano di Rigenerazione Territoriale3. L’occasione è stata offerta da un Bando pubblicato dalla Regione Puglia. Ai Comuni con meno di 25.000 abitanti veniva consentita la partecipazione a condizione che essi si fossero associati tra loro, fino ad un massimo di dieci. Il fabbisogno finanziario per i progetti selezionati era messo in capo all’Azione 7.2.1 dell’Asse VII del P.O. FESR 2007-2013 della Regione Puglia che “sostiene la realizzazione di Piani Integrati di sviluppo territoriale volti alla rigenerazione di sistemi di centri urbani minori (…) con particolare riguardo a quelli fortemente connessi (o con elevato potenziale di connessione) dal punto di vista naturalistico e storico-culturale.” 4 Cornice normativa, procedurale e tematica dell’Asse VII è la LR 21/2008 Norme per la Rigenerazione Urbana5, secondo la quale i Piani, costruiti con la partecipazione degli abitanti,“dovranno comportare un insieme coordinato d’interventi in grado di affrontare in modo integrato problemi di degrado fisico e disagio socioeconomico”. (LR 21/2008, Art. 2 c. 1). Attraverso l’approvazione e l’adozione di un Documento Programmatico di Rigenerazione Territoriale (DPRT), secondo quanto previsto dalla Normativa Regionale vigente, il soggetto proponente ha individuato un insieme organico e sistematico di azioni strategiche in grado di assicurare il raggiungimento delle finalità di cui alla citata LR 21/2008. La prima delle azioni strategiche messe in campo è stata quella di dare un respiro sovracomunale a questo programma attraverso la costituzione formale di un raggruppamento di Comuni. Si è ritenuto che, per gli obbiettivi posti a base del Piano, un ambito

sovracomunale fosse lo scenario territoriale più adatto all’integrazione di azioni multifunzionali, oltre che un specifica richiesta del Bando. A partire da un’analisi socio-economica, il Piano riconosce in primo luogo che i territori non possono e non devono essere solo luoghi contenitori di servizi, per quanto fondamentali e irrinunciabili, ma realtà che producono direttamente “cultura”. In tal senso,“fare pianificazione strategica” significa anzitutto contrastare la tendenza che oggi spinge i Comuni a spogliarsi di ogni iniziativa culturale occupandosi dei soli servizi essenziali. Viceversa occorre, preservare agli Enti Pubblici la capacità di orientare e promuovere - anche attraverso iniziative dirette - la ricerca e la produzione culturale, ripensandone e innovandone i modi là dove necessario, inclusa l’individuazione delle fonti di finanziamento. I comuni di VEGLIE, SALICE SALENTINO e CARMIANO sono già oggi ricchi di associazioni che operano nei più svariati settori6; ma a tale ricchezza fa riscontro un debole tessuto relazionale tra le associazioni e tra queste ultime e le istituzioni: esse operano ciascuna nel proprio ambito, senza inserirsi in un quadro più generale e spesso senza riuscire a raggiungere incisivamente il cittadino. Ponendo quindi il “paesaggio culturale” sullo stesso piano del paesaggio naturale e di quello costruito quanto a capacità di accogliere atti progettuali generatori di sostenibilità (anche economica e sociale), si riconosce che le attività culturali che animano e alimentano un territorio producono a loro volta relazioni sociali e quindi identità territoriale. Con le premesse descritte, il potenziamento dell’offerta culturale, articolata sia nella fruizione di beni immobili monumentali, diffusi, paesaggistici, rurali, che nella “produzione sociale” di attività culturali, è sembrato allora una strategia possibile e una solida idea-guida. Mettere a sistema tutte queste componenti


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Figura 3. Grafico dell’elaborazione statistica delle risposte alla domanda del Questionario somministrato:“Per ognuno dei seguenti aspetti della vita del tuo paese, esprimi il tuo livello di soddisfazione” – Comune di Carmiano.

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dell’offerta culturale permette la valorizzazione, da un punto di vista produttivo, di un sistema territoriale in forte deficit di capacità attrattiva e competitiva rispetto, ad esempio, alle aree di fascia costiera dello stesso Tavoliere Salentino. Il tema dell’offerta culturale, peraltro, potrebbe rappresentare un primo step di una possibile progettualità futura orientata al recupero e alla valorizzazione dei numerosi opifici presenti nel territorio. Un tempo destinati alla lavorazione e trasformazione delle uve

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e delle olive e ora dismessi e abbandonati, ancorché spesso ricompresi entro i limiti urbani del centro abitato, tali opifici ben si prestano a essere riconvertiti in contenitori multifunzionali di attività a servizio del turismo culturale, agricolo, enogastronomico, naturalistico, ecc. Ecco allora che la concretizzazione progettuale di quell’idea-guida diventa lo strumento per mettere in valore i beni patrimoniali di un territorio e legarli alle sue tradizioni culturali più radicate (la tradizione produttiva dell’olio e del

Figura 4. Grafico dell’elaborazione statistica delle risposte alla domanda del Questionario somministrato:“Quanto incidono i seguenti aspetti socio-economici nella vita del tuo paese?” – Comune di Carmiano.

vino) per produrre così atti di “territorializzazione” fondati su una sequenza logica che qui si rappresenta sinteticamente: • Il potenziamento dell’offerta culturale è uno strumento per la produzione sociale di territorio; • La produzione sociale di territorio induce una cura attenta degli spazi dell’abitare; • Una migliore cura degli spazi urbani e rurali ostacola l’avanzamento del degrado; • Se la qualità ambientale aumenta, corrispondentemente aumenta anche la capacità di quel territorio di attrarre nuova domanda. Si innesca così un circolo virtuoso autoriproduttivo che, se ben orientato, potrebbe anche liberare nuove risorse a beneficio dell’Ente Locale per ulteriori investimenti, oltre che attirarne dai privati. Certamente si tratta di una scelta progettuale in grado di rappresentare una formula per “fare città”, per fare tessuto sociale nella prospettiva di un modello di sviluppo locale che sappia guardare oltre il ristretto orizzonte di una crescita intesa solo in senso economicistico per estendere invece il proprio interesse verso paradigmi di sostenibilità territoriale - non solo ambientale - più lungimiranti, che comprendano anche risposte a un diffuso bisogno di inclusività.

3. Le scelte strategiche Sulla base dell’orizzonte strategico definito già nel DPRT, il Programma Integrato di Rigenerazione Territoriale (PIRT) prova dunque a mettere a sistema il complesso e articolato sistema culturale presente nel territorio, i bisogni rilevati e alcuni luoghi urbani con i relativi edifici disponibili; il tutto all’interno di un disegno organico e integrato per la “rigenerazione di parti di città e sistemi urbani in coerenza con strategie comunali e intercomunali finalizzate al miglioramento delle condizioni urbanistiche, abi5


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Figura 5. Tavola sinottica di analisi: emergenze architettoniche e servizi. Figura 6. Salice S.no, convento della Madonna della Visitazione, pianta del piano terra con il nuovo parco antistante. Figura 7. Veglie, Casa “Tramacère”, pianta del piano terra.

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tative, socioeconomiche, ambientali e culturali degli insediamenti umani”; disegno che quindi ha per oggetto non solo il patrimonio edilizio e urbanistico propriamente detto, ma anche l’intero sistema di Beni e Attività Culturali. Peraltro, gli incontri svolti nell’ambito dei processi di partecipazione, hanno evidenziato una totale assenza di qualsivoglia azione di raccordo non solo tra associazioni di comuni diversi, ma anche all’interno dello stesso territorio comunale. E anche le risposte date dagli abitanti alle domande proposte nel questionario somministrato, hanno evidenziato la necessità di spazi e strutture per le attività di animazione culturale del territorio. Va precisato che il concetto di “Bene Culturale” qui, non solo viene esteso a quegli edifici non monumentali, che, pur non essendo sottoposti a vincolo di tutela, tuttavia rappresentano “documenti” di attività culturali che vi si svolgevano in passato o testimonianza di tradizioni legate all’identità stessa di questi luoghi. È questo il caso di Carmiano, dove si è ipotizzato di completare il recupero di una sala cinematografica “storica” per la città, il Cinema Empire; o anche il caso di Veglie, dove invece è stato progettato il recupero e la sopraelevazione di un ex frantoio oleario con l’obiettivo di poter disporre tra l’altro di una sala per le proiezioni di film d’essai e per cineforum.7 Ma viene esteso anche alle cosiddette “Attività Culturali”, intendendo con tale espressione tutte quelle azioni che, pur senza essere produttive, comunque gli abitanti svolgono, e che sono in grado di assicurare trame e legami relazionali con gli altri abitanti, con l’ambiente naturale e con l’ambiente costruito, con il tempo e lo spazio, la storia e la geografia del proprio territorio. Tutte quelle azioni cioè, capaci anch’esse di generare “identità di lunga durata”. Intesi in questo senso anche il recupero, la valorizzazione e lo sviluppo delle Attività e dei Beni 7


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Culturali e Paesaggistici, del paesaggio rurale storico, delle attività produttive e dei paesaggi urbani, rappresentano una altrettanto valida strategia per la rivitalizzazione della città, attraverso interventi integrati su quello che potremmo definire, con un’unica espressione onnicomprensiva, il “paesaggio culturale”. Ha preso forma cosi, un Piano di Rigenerazione del territorio che si potrebbe definire “multifunzionale”, perché ciò si è ritenuto più congruente con i bisogni espressi dagli abitanti e soprattutto si è ritenuto che fosse più utile a migliorare l’integrabilità della pianificazione proposta con l’obiettivo di “riqualificare” anche il tessuto sociale e le sue trame di relazione. Non solo il cinema, quindi, né solo il teatro, ma un mix funzionale che desse anzitutto spazio a più fasce di utenti (non solo i cinefili, oppure solo gli utenti delle mostre espositive, ecc.) e – soprattutto - che favorisse anche gli scambi tra i Comuni del Raggruppamento. Sia il primo che il secondo requisito sono stati esplicitamente richiesti nel corso dell’ultimo incontro

partecipativo8 dalle associazioni presenti, la cui azione complessiva è sicuramente ricca di potenzialità positive in ordine allo sviluppo di tematiche di eccellenza. Proprio con quest’ultimo obiettivo il Raggruppamento Ricominciodatre9 ha chiesto ed ottenuto da ApuliaFilmCommission10 (AFC) il patrocinio del Piano e dai due Laboratori Urbani “BOLLENTI SPIRITI” di Carmiano e Veglie una lettera di intenti per la sinergia delle azioni da mettere in campo in fase d’attuazione. In particolare, la collaborazione con AFC assume un elevato valore strategico in ragione del fatto che il soggetto proponente prevede di entrare nel circuito “d’Autore” che AFC gestisce11. All’interno di tale quadro, il Piano assegna valore cogente per la sua attuazione alla stipula definitiva dell’accordo con la fondazione AFC, prima della definizione dei livelli di progettazione successivi: così come, altrettanto impegnativo è l’obbligo che le tre amministrazioni hanno assunto, di costituire un “board” che dovrà prov-

vedere successivamente al suo insediamento e prima che si concludano i lavori, all’esperimento, con opportuna procedura ad evidenza pubblica, della gara di affidamento della gestione del progetto culturale intercomunale. Se allora la scelta strategica proposta dal Piano è stata quella di promuovere attività cineculturali, audiovisive e teatrali, con il duplice obiettivo di favorire atti di territorializzazione e di incrementare la competitività del territorio locale, un’altra sua importante qualità è sicuramente quella di integrare alcuni fondamentali elementi tematici della pianificazione sovraordinata. La pianificazione territoriale regionale, con i suoi obiettivi generali e specifici12, è la cornice di riferimento primaria del Piano. Peraltro, appare congruente con questa lettura del paesaggio inteso nella sua accezione culturale anche la stessa pianificazione del P.T.C.P. e la vision che esso propone del “Salento come parco”, non tanto nel senso di una Riserva di natura (parchi naturali) o di storia (centri storici), oggetto cioè di tutela e salvaguardia, ma piuttosto soggetto di una “tutela attiva”, in grado di promuovere lo sviluppo di se stesso attraverso azioni e progetti che si collocano non soltanto sul terreno della naturalità in senso stretto ma che si estendono anche a quello delle sue radici antropologiche e culturali. Mentre il primo dei precedenti obiettivi favorisce il rafforzamento del legame identitario degli abitanti con il proprio luogo e le proprie tradizioni, il secondo – incrementare la competitività – dà attuazione, invece, ai contenuti strategici di alcuni dei sei assi in cui si articola il Metaplan di Area Vasta, dal significativo titolo “Un ponte verso lo sviluppo economico, sociale e culturale”13. Il paesaggio culturale e la sua valorizzazione, risultano essere allora, l’insieme di intersezione tra le diverse strategie della pianificazione sovraordinata, integrato in una cornice di


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sostenibilità ed esteso opportunatamente anche a tutte quelle attività culturali che possano produrre un aumento sensibile dell’attrattività e competitività del territorio compreso nel Raggruppamento. Sinteticamente, si potrebbe dire che la riqualificazione e valorizzazione del paesaggio culturale, attraverso l’attuazione del PIRT, consenta il raggiungimento dei seguenti obiettivi generali: • Favorire la rivitalizzazione delle città dell’entroterra; • Sostenere lo sviluppo del turismo ambientale, culturale, enogastronomico, ecc.; • Incrementare l’attrattività e competitività del territorio; • Migliorare la qualità dell’offerta culturale; • Favorire l’inclusione delle fasce più deboli.

ridare loro qualità paesaggistica, nel senso in cui abbiamo inteso fin qui il paesaggio. Dal punto di vista tematico – lo abbiamo già detto – il Piano integra aspetti di tipo culturale legati alla gestione coordinata delle attività di animazione, centrate sul tema del Cinema, del Teatro, dell’Audiovisivo e delle Arti Visive per il miglioramento e il potenziamento dell’offerta culturale, con gli obiettivi specifici di: • Consolidare il già forte legame Identitario per mezzo di attività culturali sul territorio e i paesaggi regionali; • Rafforzare e infittire quelle attività che alimentano le trame di relazione sociale tra gli abitanti, grazie ad un’azione sinergica e coordinata degli operatori già presenti e attivi sul territorio (associazioni, gruppi, laboratori ecc.); • Favorire la nascita di nuovi soggetti plurali organizzati, al fine di arricchire l’offerta e innalzare il profilo di innovatività e di eccellenza delle azioni, anche attraverso il collegamento con le più significative esperienze regionali; • Contribuire in ultima analisi, al miglioramento generale della qualità del paesaggio urbano, del paesaggio culturale e della vita, in un contesto in cui le opportunità offerte da una dimensione urbana propria dei centri minori, sono spesso schiacciate dalle criticità imposte agli abitanti da un degrado ambientale/culturale, materiale/immateriale che spesso costringe perfino all’abbandono e al rifiuto (della città, della campagna, dell’impegno, ecc.). Il PIRT rappresenta anche un’occasione per intercettare i flussi turistici oramai considerevoli nel territorio pugliese, ma perlopiù sbilanciati a vantaggio delle aree costiere. Nell’ambito per esempio del cosiddetto turismo culturale, si vuole elevare il livello dell’offerta: • Migliorando la competitività del sistema socio-culturale del territorio dei tre Comuni del raggruppamento, attraverso la partecipazione ai circuiti di eccellenza (sale cinemato-

4. Gli interventi di rigenerazione proposti Gli indirizzi generali e le scelte strategiche esposte nei paragrafi precedenti, hanno condotto alla localizzazione di alcune aree, ubicate nei tre Comuni del Raggruppamento, nelle quali sono state individuate altrettanto potenzialità rigenerative: esse saranno in grado di produrre nuove qualità e nuove centralità sia sul piano del paesaggio fisico che del tessuto socio-culturale. Le amministrazioni, da parte loro, intendono poi attivare politiche opportune per promuovere relazioni proficue all’interno del sistema associazionistico esistente o per favorire la nascita di nuove forme aggregative, soprattutto rivolte alle nuove generazioni e caratterizzate da mission innovative, da individuare negli ambiti propri dell’animazione culturale, anche in riferimento alle esperienze più interessanti in corso presso la Regione Puglia. Così sono stati articolati sul territorio, interventi su aree urbane sempre caratterizzate da fenomeni di degrado fisico e sociale, nelle quali concentrare le azioni progettuali tese a

Figura 8. Veglie, Casa Tramacère, i nuovi prospetti con la sopraelevazione.

Figura 10. Salice Salentino, Convento della Madonna della Visitazione, vista dall’esterno.

Figura 9. Veglie, casa Tramacère, pianta del nuovo piano primo.

Figura 11. Veglie, Casa Tramacère, Particolare del nuovo roof garden, Render.

grafiche “d’autore”, esposizioni, archivi multimediali di nicchia) • Aumentando l’attrattività del sistema socioterritoriale complessivo, non solo quello dei Comuni del raggruppamento, attraverso la diversificazione dell’offerta, in direzione di una qualità culturale originale, il cui carattere non sia replicabile nelle zone costiere. Certamente, i precedenti obiettivi sono perseguiti anche per mezzo di tre interventi urbanistico-edilizi. Nel Comune di Carmiano è stata individuata un’area in cui è presente una sala cinematografica dismessa. L’area è situata subito fuori dal centro storico della città e la presenza della scuola, la prima costruita a Carmiano, rappresenta sicuramente una funzione di particolare attrattività per tutto l’immediato contesto. Peraltro, lo spazio pubblico adiacente, essenzialmente limitato alle pubbliche vie, strette e di scarsa qualità, appare insufficiente, sia dimensionalmente che come capacità rappresentativa, ad assicurare all’area quel valore di centralità urbana che invece meriterebbe. In più presenta un diffuso stato di degrado che peggiora ulteriormente la qualità complessiva della percezione risultante. L’area è tangente ad un asse viario della città, via dell’lmmacolata, importante soprattutto per i suoi valori prospettici e simbolici. L’intervento prevede anzitutto il completamento dei lavori di recupero dell’ex cinema Empire, al quale, nell’ambito dell’intero raggruppamento, viene delegato l’ufficio di ospitare, con i suoi 240 posti, le attività cinematografiche e teatrali propriamente dette. Inoltre il piano prevede la realizzazione di uno spazio pubblico di relazione, la Piazza del Tempo, davanti al cinema e alla scuola. Completano il quadro degli interventi, l’apertura di un collegamento pedonale tra la Piazza del Tempo e la Coorte dei Graziani, nel centro storico, e il rifacimento della pavimentazione con materiali lapidei di


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Figura 12. Veglie, Casa Tramacère, Particolare del nuovo roof garden, Render.

Figura 15. Carmiano, inquadramento dell’area di intervento con l’indicazione degli stralci funzionali.

Figura 13. Salice Salentino, Figura 16. Carmiano, Convento della Madonna della Visitazione, Chiostro cinema Empire, planimetria dell’area interno. di intervento. Figura 14. Salice S.no, convento della Madonna della Visitazione, pianta del piano primo. 12

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quel tratto di via Immacolata che rimane perimetrato nell’area di intervento. Nel Comune di Veglie si è scelto di intervenire con un progetto più puntuale ma ugualmente strategico sul piano urbano in quanto il sito su cui insiste l’edificio oggetto del recupero, la cosiddetta casa Tramacère, si trova a cavallo tra via Mazzini e via Santo Spirito. La prima è la sede di un asse viario anche in questo caso carico di valori simbolici, perché mette in collegamento la piazza centrale del centro storico, un tempo sede del Palazzo di Città, con la nuova e attuale sede del Municipio, davanti al piccolo Parco della Rimembranza. La seconda strada invece è quella su cui si attesta, proprio di fronte alla casa Tramacère, un’area che com-

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prende la scuola elementare Marconi, la piazza antistante, un edificio destinato ad ospitare il centro per la legalità e il vecchio cinema Trieste. L’edificio pertanto, si pone come cerniera funzionale tra un asse urbano e un’area pubblica, entrambi di notevole importanza, ed anzi esso si potrebbe idealmente attraversare per passare dal primo alla seconda e viceversa. Come destinazione d’uso, il PIRT prevede che al piano terra di casa Tramacère, già esistente, si possano insediare associazioni che svolgano attività di educazione al teatro o altri laboratori rivolti a categorie sociali svantaggiate (diversamente abili, anziani ecc.), mentre al piano primo di nuova realizzazione il progetto prevede l’apertura di una sala per le proiezioni di

film d’essai, per cineforum o per piccoli convegni. La sopraelevazione e il recupero dell’edificio esistente saranno eseguite con tecnologie, sistemi e componenti propri dell’architettura sostenibile, con l’obiettivo di trasformare l’edificio – anche la sua parte già esistente – in un nuovo sistema a “energia quasi zero”. Il Piano, ad ulteriore conferma della sua dimensione integrata e “interscalare”, dettaglia ed elenca i requisiti di sostenibilità che l’intervento edilizio deve assicurare, dalle soluzioni bioclimatiche alle tecnologie per l’approvigionamento energetico, dalla gestione del ciclo dei rifiuti alle soluzioni per il risparmio della risorsa idrica, dalla partecipazione degli abitanti alla sottoscrizione di Patti di Quartiere. Infine, il Comune di Salice Salentino; nell’ex convento della Madonna della Visitazione sono diverse le funzioni che vi sono state insediate. AI piano terra saranno presenti degli ambienti, ciascuno di superficie diversa che ospiteranno i diversi laboratori di cui è emersa la necessità nel corso degli incontri partecipativi svolti: laboratori di produzione cinematografica amatoriale e didattica (per le scuole), laboratorio di produzione artigianale di costumi cinematografici, laboratori per le arti visive. Nel Chiostro, inoltre, potranno avere luogo esposizioni temporanee, a corredo delle quali è infatti prevista una saletta audiovisivi, o eventi all’aperto per un totale di circa 80 posti. Il progetto si completa con una proposta di riuso del piano primo, anche se i relativi lavori dovranno essere rimandati a un secondo stralcio funzionale; in due dei quattro bracci nei quali si articola il piano, ciascuno composto da corridoio e celle, sarà organizzato uno spazio per le esposizioni al chiuso, mentre negli altri due trova posto il “laboratorio della memoria”, una sorta di mediateca in cui classificare e archiviare materiale audiovisivo che raccolga esperienze, racconti, episodi di vita della popo-


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lazione locale, con l’obiettivo di preservare la memoria delle piccole storie e quella dei grandi eventi collettivi. Nel laboratorio della memoria saranno convertiti i materiali audiovideo raccolti nei diversi formati e saranno svolte attività di formazione sull’audiovisivo e sul valore del documentario. Il convento, con la sua nuova funzionalità, affaccia su una nuova piazza frontistante, che il Comune di Salice sta realizzando, lungo una direttrice che porta verso occidente al centro culturale e alla scuola materna, nell’estrema propaggine del centro abitato verso la campagna. La riqualificazione di questa fascia del tessuto urbano e l’insediamento delle funzioni già presenti in progetto, potrebbe essere lo spunto, in occasione della futura redazione del PUG, per saldare alla campagna di Salice questa importante centralità che, partendo da un edificio storico monumentale (l’ex convento), ricomprende nella sua polarità opposta altre importanti attrezzature pubbliche, nella interessante prospettiva di una riconfigurazione concettuale del rapporto città/campagna, in cui la città questa volta non mostra, come accade nella maggior parte dei casi, le sue frange periferiche degradate, ma appunto un luogo urbano notevole per aggregazione di funzioni e per significatività delle attrezzature pubbliche. Italo Calvino, nel suo “Le città invisibili”, scriveva che “Anche le città credono di essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tenere su le loro mura. D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda”. Ci si aspetta che Ricominciodatre’ possa portare il suo minuscolo contributo a questo maiuscolo proposito.

gia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze”. 2 - Cfr. A. MAGNAGHI,“Il progetto locale. Verso una coscienza di luogo”. Torino, Bollati Boringhieri, 2010. 3 - Proprio mentre la rivista va in stampa, la Regione Puglia ha convocato il tavolo negoziale con i tre Comuni per dare avvio alla fase di attuazione del Programma. 4 - Cfr. DGR n. 1445 del 4/8/2009, pubblicata sul BURP n 138 del 3/9/2009. 5 - Cfr. LR n. 21 del 29/7/2008, pubblicata sul BURP n. 124 del 01 agosto 2008. 6 - Nel corso dell’elaborazione del Piano, sono state censite, in tutto il territorio del Raggruppamento, 86 associazioni culturali, 32 a Veglie, 16 a Salice Salentino e 38 a Carmiano. 7 - Viceversa, nel Comune di Salice Salentino è stato elaborato un progetto di restauro e riuso di un edificio soggetto a vincolo di tutela, il Convento della Madonna della Visitazione. 8 - Il territorio conta diversi progetti e laboratori urbani soprattutto giovanili, molti dei quali finanziati nell’ambito del programma regionale “Bollenti Spiriti”, com’è nel caso di Carmiano e Veglie. O come anche alcune altre rilevanti esperienze presenti nel comune di Salice, fra tutti il Forum Giovani che si occupa di Arti visive; o la “Cianfrusoteca”, un’interessante esperienza che si prefigge di rivalutare e diffondere il valore dello scambio di oggetti d’uso come strumento per la sostenibilità economica e ambientale, o ancora, l’apprezzato laboratorio teatrale per diversamente abili “Tele e Ragnatele”, oppure il frequentatissimo “Laboratorio itinerante” di Veglie, ora ospite di abitazioni private per assicurare lo svolgimento delle sue attività. Si tratta di un panorama molto interessante e vivace, ancorché disorganico e frammentato, nel quale peraltro assicurano la propria qualificata presenza moltissimi altri soggetti non citati per brevità. 9 - Dopo aver deciso di centrare il progetto sul tema delle attività cineculturali, così è stato nel frattempo denominato il Piano. 10 - La Fondazione Apulia Film Commission nasce nel 2007 con l’obiettivo di attrarre le produzioni audiovisive grazie alla competitività dei servizi, alla professionalità delle maestranze e all’abbattimento dei costi di trasferta, cast, troupe e location scouting del territorio. È presieduta da Antonella Gaeta e diretta da Silvio Maselli (cfr. www.apuliafilmcommission.it). 11 - Cfr. AFC, Masterplan 2011-2015, a cura di Silvio Maselli. 12 - Obiettivo 5:“valorizzare il patrimonio identitario culturale insediativo”; Obiettivo specifico 5.13:“rivitalizzare le città storiche

Note

dell’interno, articolandone ospitalità con lo sviluppo di un turismo

1 - Alla chiusura locale dei cicli energetici sembra alludere

ambientale, culturale ed enogastronomico sovra stagionale”.

anche la Direttiva 2010/31/UE all’art. 2, c. 2, dove si dice tra

13 - Gli assi del Piano di Area Vasta sono: la sostenibilità, l’ac-

l’altro:“(…) Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo

cessibilità, la competitività, l’innovazione, la valorizzazione, la

dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da ener-

coesione.

New areas for a new sustainability. The territorial renovation The territorial regeneration Plan “Ricominciodatre” is an integrated project. It contains not only expectations about town planning or construction, but even unsubstantial measures on the system of intangible cultural services. Three towns of Salento, Veglie, Salice Salentino and Carmiano, with a resident population of 35,000 inhabitants, formed a group to define a plan focused on the theme of Cinema, Theatre, Visual Arts and Audiovisual, with the aim to directly produce cine-cultural entertainment activities. In Carmiano, the plan provides to the recovery of a historic movie theater, cinema Empire, and to the square. Here, will properly take place activities linked to cinema and theater. In Veglie, has been designed the raising of “ Tramacere House “ with the intention to put in its ground floor the seat for associations and in its first floor, same spaces dedicated to art, films and Cineforum. Finally in Salice, in the Madonna della Visitazione Convent is expected to place in, laboratory activities about film production and related activities. The Plan, therefore, with its strong and multi-functional prerogative that facilitates the formation of relational ties between different groups of users, has got the objectives to promote: • The revitalization of the social fabric; • The development of many tourism types: environmental, cultural, etc..; • Attractiveness and competitiveness of all the territories; • Culture quality; • The inclusion of the most vulnerable classes. The Plan “Ricominciodatre” has got the final goal of inducing activities that can generate longterm identity ensuring lasting ties between all the people and their natural and built environment, between people and time and space, history and geography of their territory.


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