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Il Coordinatore l di p per la Progettazione e g per l’Esecuzione dei per l Esecuzione dei L Lavori i LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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 La sicurezza nelle leggi italiane L i ll l i it li  La normativa europea  Ruolo compiti e responsabilità delle persone coinvolte nel processo della persone coinvolte nel processo della sicurezza  L’organizzazione della sicurezza LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Salute e sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro

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Due fattori incidono sulla mancata sicurezza Due fattori incidono sulla mancata sicurezza Costo umano Costo umano Dovuto all’elevato numero di incidenti ed infortuni sul lavoro infortuni sul lavoro

Costo economico Costi diretti ed indiretti che incidono sui conti dello Stato e dei singoli lavoratori g

costo umano + costo economico = costo sociale LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Salute e sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro

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Gli infortuni sono aumentati in Italia li lti i i? negli ultimi anni?

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L’andamento infortunistico in Italia

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In quali attività ci si infortuna?

Indici di frequenza da rapporto annuale INAIL LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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L’andamento infortunistico in Italia

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L’andamento infortunistico in Italia

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Come si contano gli infortuni? • Per effettuare dei confronti tra diversi periodi, nazioni aree geografiche e comparti nazioni, aree geografiche e comparti produttivi non basta “contare” gli infortuni • Bisogna calcolare qual è la loro incidenza in relazione al numero di ore che sono lavorate • Si usa “l’indice di frequenza” che esprime il n° di infortuni per milione di ore lavorate. n di infortuni per milione di ore lavorate LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Gli infortuni nelle regioni italiane • Indici di frequenza per regioni in Italia per regioni in Italia • Le più scure indici maggiori i i • Sugli indici pesa la presenza di aziende a maggior rischio nel territorio LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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E le malattie professionali? • Gli infortuni hanno causa violenta (ferita, caduta, esplosione ecc.) • La malattie professionali invece insorgono a causa di agenti che • La malattie professionali invece insorgono a causa di agenti che agiscono a lungo nel tempo (polveri, solventi, rumori, vibrazioni ecc.) • Le malattie professionali possono insorgere anche a lunga distanza di tempo dall’esposizione • Tra le malattie più note ci sono l’ipoacusia (riduzione dell’udito per esposizione a rumore), le malattie osteo‐muscolari (lombalgie e ratriti), la silicosi (polveri di silice), il mesotelioma (amianto) ili i ( l i di ili ) il t li ( i t ) • Si ritiene che il fenomeno delle malattie professionali sia ancora molto p sottostimato. LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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E le malattie professionali? Malattie denunciate da Rapporto annuale Inail 2007 (dati 2008 non ancora consolidati)

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LL’evoluzione evoluzione storica delle leggi in Italia storica delle leggi in Italia

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La sicurezza dei lavoratori è un problema sociale ed inizia l’intervento dello Stato d l’ d ll LLegge 12 marzo 1898, n. 80 12 1898 80 Legge sugli infortuni degli operai sul lavoro operai sul lavoro Si tratta della prima legge che sancisce l’obbligo assicurativo contro gli infortuni sul lavoro g

Nel periodo 1898 ‐ 1930 sono varate leggi più di carattere assicurativo h di i d li i f i che norme di prevenzione degli infortuni LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Evoluzione storica delle leggi Nel periodo che va dal 1930 al 1945 vengono emesse leggi fondamentali sulla sicurezza del lavoro sulla sicurezza del lavoro

CODICE PENALE R.D. 19 ottobre 1930, n. 1398 R D 19 b 1930 1398 Art. 451 Omissione colposa di cautele contro gli di cautele contro gli Infortuni sul lavoro Art. 589 Omicidio colposo Art. 590 Lesioni personali colpose

CODICE CIVILE R.D. 16 marzo 1942, n. 262 R D 16 marzo 1942 n 262 Art. 2087 Tutela delle condizioni di lavoro “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro sono necessarie a tutelare lavoro,sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità p morale dei prestatori di lavoro”

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Evoluzione storica delle leggi COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Gazzetta Ufficiale n. 298 del 27 dicembre 1947 Art. 3 …E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, persona mana e l’effetti a partecipa ione di t tti i la oratori all’organi a ione politica economica e sociale del paese. Art 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse Art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività…. Art. 35 La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la Art 35 La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori… Art. 41 L Art. 41 L’iniziativa iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà ed alla dignità umana. LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Evoluzione storica delle leggi

LL’Italia Italia, uscita dal secondo conflitto mondiale, uscita dal secondo conflitto mondiale avvia la ricostruzione del tessuto industriale. Vi è una grande migrazione interna Vi è una grande migrazione interna. La mano d’opera è senza una cultura industriale e di conseguenza AUMENTANO GLI INFORTUNI LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Leggi e norme Legge 12.02.1955, n. 51 Il Governo viene autorizzato ad emanare norme generali e speciali per la Prevenzione degli infortuni sul lavoro e per l’igiene e per l igiene del lavoro del lavoro D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro D.P.R. 7 gennaio 1956, n. 164 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303 Norme generali per l’igiene del lavoro Norme generali per l’igiene del lavoro LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Leggi e norme Queste leggi sono nel complesso buone e valide ancor oggi

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Aspetti economici e sociali

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Leggi e norme Vi furono anche errori di impostazione e di valutazione non considerando il perché p accadono gli infortuni e gli incidenti 78 % Comportamento imprudente con atti pericolosi 20 % Carenze impiantistiche e tecniche con condizioni di lavoro pericolose 2 % Fattori non controllabili ed imprevedibili LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Aspetti economici e sociali Negli anni ’60 e ’70 si sviluppano, in Italia e nell’Europa, una serie di lotte studentesche e sindacali lotte studentesche e sindacali Il mercato, saturo di prodotto, entrava i in una crisi i i che spostava l’obiettivo h l’ bi i verso nuovi bisogni di qualità e la linea produttiva da statica iniziava a divenire flessibile. Emerge sia da parte delle imprese che dei lavoratori l’esigenza di nuove professionalità. L’addestramento ripetitivo lascia il posto al “saper fare” che comporta la conoscenza del processo del lavoro e non solo una piccola frazione di esso

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Legge 20/5/1970 n 300 Legge 20/5/1970 n. 300

STATUTO dei LAVORATORI

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Verso la Sicurezza Europea Direttive Sociali Europee degli anni 80 – 90 391/89 Direttive quadro: miglioramento salute dei 391/89 Direttive quadro: miglioramento salute dei lavoratori sul lavoro 654/89 Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro 654/89 Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro 655/89 Sicurezza per le attrezzature di lavoro 656/89 Dispositivi Protezione Individuali 656/89 Dispositivi Protezione Individuali 269/90 Movimentazione Manuale dei carichi 270/90 Sicurezza lavoro ai Video Terminali 270/90 Sicurezza lavoro ai Video Terminali 394/90 Protezione da Agenti cancerogeni 679/90 Protezione da Agenti biologici 679/90 Protezione da Agenti biologici LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Verso la Sicurezza Europea Il sistema delle Direttive Europee si basa sulla partecipazione attiva e sulla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti attiva e sulla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nell’ambiente di lavoro affinché tutti siano protagonisti La concezione di origine comunitaria, definita nell’ambito degli standard per i sistemi di gestione per la sicurezza g p g p proposti da vari enti certificatori internazionali **, si pone l’obiettivo di delineare una gestione integrata dei sistemi g g QUALITA’ – AMBIENTE ‐ SICUREZZA ** B iti h standard (8800 ) ‐ ** British t d d (8800 ) OHSAS (18001 ) OHSAS (18001 ) LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Direttive Europee Le 8 direttive sociali europee sono state recepite nella legislazione italiana con la p g promulgazione del DECRETO LEGISLATIVO 19 settembre 1994, n. 626

Mi li t d ll i d ll Miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro Si ricorda, però, che la prima Direttiva Europea è stata emessa nell’anno 1989 ll’ 1989 LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Decreto Legislativo 626

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626 e Direttive Europee LA NOVITA’ PRINCIPALE Da un sistema applicativo delle leggi Da un sistema applicativo delle leggi puramente “tecnologico” si passa ad una applicazione che mette al centro applicazione che mette al centro dell’interesse l’uomo ‐ i lavoratori ‐ Si i t i ll’ tt i i di Si interviene sull’uomo attraverso azioni di Informazione F Formazione i Educazione S ibili Sensibilizzazione i LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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626 e Direttive Europee

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626, 81 e Direttive Europee

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9 aprile 2008: il Decreto Legislativo 81/2008

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626, 81 e Direttive Europee

Con il D. Lgs. 626 e, in seguito, con il D. g , g , Lgs. 81, i LAVORATORI sono al centro dell’organizzazione della sicurezza nei dell’organizzazione della sicurezza nei luoghi di lavoro al posto della macchina

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D.Leg.81 e Direttive Europee

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TITOLO I DEL D.LGS. N°81/2008 PRINCIPI GENERALI DELLA PRINCIPI GENERALI DELLA SICUREZZA SUL LAVORO SICUREZZA SUL LAVORO


Il Titolo I si compone dei seguenti capitoli le norme abrogate dal D.Lgs. 09 aprile 2008 n°81;  il campo di applicazione; i soggetti obbligati in materia di sicurezza: datore di lavoro; gli istituti specialistici e le relative figure professionali: ( SPP, RSPP, RLS, servizio per la gestione dell’emergenze, MC) altri soggetti obbligati: gg g ( dirigenti ; preposti; lavoratori; lavoratori autonomi; progettisti; fabbricanti e fornitori;installatori; ) progettisti; fabbricanti e fornitori;installatori; )


gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro; misure generali di tutela; misure generali di tutela; valutazione dei rischi e documento di valutazione dei rischi (DVR); autocertificazione e procedure standardizzate; f d d d riunione periodica; informazione, formazione ed addestramento; obblighi connessi ai contratto di appalto o d’opera o di somministrazione; l’organizzazione pubblica per la sicurezza: gli enti preposti:  gli organi di vigilanza e controllo;


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Abrogazioni Con l’entrata in vigore del D.Lgs.81/2008, vengono abrogate le precedenti leggi: •D.P.R. 547/55 (prevenzione infortuni sul lavoro) •D P R 164/56 (prevenzione infortuni nelle costruzioni) •D.P.R.164/56 (prevenzione infortuni nelle costruzioni) •D.P.R.303/56 (igiene del lavoro) •D.Lgs.277/91 D.Lgs.277/91 (rischi chimici, fisici e biologici) (rischi chimici, fisici e biologici) •D.Lgs.626/94 (miglioramento sicurezza e salute sul luogo di lavoro) •D.Lgs.493/96 (segnaletica) •D.Lgs.494/96 (cantieri temporanei o mobili) •D.Lgs.187/05 (rischio vibrazioni) LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Il Decreto Legislativo 81/2008 La quasi La quasi totalità delle disposizioni totalità delle disposizioni contenute in quei provvedimenti abrogati vengono “incollati” vengono incollati” nel disposto del nel disposto del D.Lgs. 81/2008 in

306 ti li 51 ll ti 306 articoli e 51 allegati

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Le integrazioni al D.Lgs. 81/2008 Il Decreto Legislativo 106/2009 l l / Il Decreto Legislativo 106/2009 integra e corregge il Decreto 81 Il Decreto Legislativo 106/2009 integra e corregge il Decreto 81. Le principali novità riguardano lo snellimento di alcune procedure burocratiche per la valutazione della sicurezza nei luoghi di lavoro, una “patente” a punti per verificare l'idoneità delle imprese in settori ti l t i hi i i ll i d particolarmente a rischio, un maggior spazio alla prevenzione ed una rivisitazione delle sanzioni. Si continuerà a parlare di Decreto Legislativo 81/2008 o Testo Unico della Sicurezza LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


Il Titolo I si compone dei seguenti capitoli le norme abrogate dal D.Lgs. 09 aprile 2008 n°81;

 il campo di applicazione; i soggetti obbligati in materia di sicurezza: datore di lavoro; gli istituti specialistici e le relative figure professionali: ( SPP, RSPP, RLS, servizio per la gestione dell’emergenze, MC) altri soggetti obbligati: ( dirigenti ; preposti; lavoratori; lavoratori autonomi; progettisti; fabbricanti e fornitori;installatori; )


Campo di applicazione Campo di applicazione Il D.Lgs. n°81/2008 si applica a tutti i settori di attività, sia privati che pubblici, a tutte le tipologie di rischio, ed a tutti i i i h bbli i l i l i di i hi d ii lavoratori e lavoratrici, siano essi subordinati e autonomi o ad essi equiparati ad essi equiparati. ECCEZIONI l F t di P li i le Forze armate e di Polizia; il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile; i servizi di protezione civile; le strutture giudiziarie, penitenziarie nei riguardi dei quali le disposizioni del D.Lgs. n°81/2008 sono applicate tenendo conto delle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o alle p g p peculiarita organizzative


Il Titolo I si compone dei seguenti capitoli le norme abrogate dal D.Lgs. 09 aprile 2008 n°81;  il campo di applicazione;

i soggetti obbligati in materia di i soggetti obbligati in materia di sicurezza: datore di lavoro; gli istituti specialistici e le relative figure professionali: ( SPP, RSPP, RLS, servizio per la gestione dell’emergenze, MC) altri soggetti obbligati:


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Decreto Legislativo 81/2008

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Datore di lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque il soggetto che ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unita produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni, per datore di lavoro si intende il di i t l dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il l tt i t i di ti il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia q p p gestionale, individuato dall’organo di vertice delle singole amministrazioni. Nelle imprese individuali è il Titolare dell’Impresa Nelle società è l’intero CDA in assenza di delega valida


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Datore di Lavoro Il datore di lavoro è il principale destinatario degli obblighi in materia di sicurezza obblighi in materia di sicurezza nomina del medico competente, designazione preventiva dei lavoratori addetti al servizio antincendio e primo soccorso tenere conto delle capacita e delle servizio antincendio e primo soccorso , tenere conto delle capacita e delle condizioni dei lavoratori,prendere le misure appropriate affinche soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; inviare i d ll h li d i hi ifi i i i lavoratori alla visita medica, adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza, adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento, ...

...DELEGA LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Datore di Lavoro In ogni caso, il datore di lavoro non può delegare i seguenti obblighi: •Valutazione dei Rischi e redazione del relativo documento; DVR documento; DVR •Nomina del RSPP. LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com



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La sospensione dell’attività di impresa Art. 14 D. Lgs. n. 81/2008 Gli organi di vigilanza del Ministero del Lavoro e delle ASL possono sospendere un’attività imprenditoriale in caso di «gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro» individuate con decreto del Ministero stesso decreto del Ministero stesso. LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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La sospensione dell’attività di impresa Condizioni per la revoca del provvedimento: •accertamento del ripristino delle regolari del ripristino delle regolari condizioni di lavoro •pagamento di una somma aggiuntiva pari a 1.500 euro nelle ipotesi di sospensione per lavoro irregolare e a 2.500 euro nelle ipotesi di sospensione per gravi e reiterate violazioni in sospensione per gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro sul lavoro. LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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La sospensione dell’attività di impresa In caso di non ottemperanza Il Datore di lavoro che non ottempera al provvedimento di sospensione è punito con provvedimento di sospensione è punito con l’arresto da 3 a 6 mesi nelle ipotesi di sospensione per gravi e reiterate violazioni in i i it t i l i i i materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro p p p g nelle ipotesi di sospensione per lavoro irregolare. LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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DATORE DI LAVORO

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DATORE DI LAVORO Organizzazione della sicurezza d ll

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Il Titolo I si compone dei seguenti capitoli le norme abrogate dal D.Lgs. 09 aprile 2008 n°81;  il campo di applicazione; i soggetti obbligati in materia di sicurezza: datore di lavoro;

gli istituti specialistici e le relative figure gli istituti specialistici e le relative figure professionali: ( SPP, RSPP, RLS, servizio per la gestione dell’emergenze, MC)  lt i altri soggetti obbligati: tti bbli ti


GLI ISTITUTI SPECIALISTICI E RELATIVE GLI ISTITUTI SPECIALISTICI E RELATIVE FIGURE PROFESSIONALI Il D.Lgs. n°81/2008, come gia precedentemente il D.Lgs. n°626/94, stabilisce che in tutti i settori di attivita privati e pubblici e a tutte le tipologie di rischio siano in tutti i settori di attivita, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio, siano istituiti i seguenti istituti specialistici con le relative figure professionali, aventi compiti specifici nel campo della prevenzione e protezione, e di seguito descritti:

•il servizio di prevenzione e protezione con il suo responsabile; SPP •il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; RLS pp p ; •un servizio per la gestione delle emergenze: prevenzione incendi e primo soccorso. •il medico competente MC



Addetto al servizio di prevenzione e protezione persona facente parte del servizio di prevenzione e protezione ed in possesso delle capacita e dei requisiti professionali di seguito elencati: f i li di i l i ‐ titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore; ‐ attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di ‐formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo g p g di lavoro e relativi alle attivita lavorative (Modulo A e B –Macrosettori ATECO). Gli ASPP e RSPP, interni o esterni, devono essere in numero sufficiente rispetto alle caratteristiche dell’azienda e disporre di mezzi e di tempo adeguati per lo svolgimento dei compiti loro assegnati svolgimento dei compiti loro assegnati.


Responsabile del servizio di prevenzione e protezione Responsabile del servizio di prevenzione e protezione persona designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi, in possesso delle capacita e d i dei requisiti professionali di seguito elencati: i ii f i li di i l i ‐ titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore; ‐ attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attivita lavorative (Modulo A e B – Macrosettori ATECO); ( ); ‐ attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione in materia di prevenzione e protezione dei rischi, anche di natura ergonomica e da stress lavoro‐correlato ergonomica e da stress lavoro correlato, di organizzazione e gestione delle di organizzazione e gestione delle attivita tecnico amministrative e di tecniche di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali (Modulo C).


Modulo A Modulo A E’ il corso base sia per RSPP sia ASPP. Durata 28 ore

Modulo B E’ un corso specialistico, obbligatorio sia per RSPP sia ASPP, p , g p , basato sul tipo di rischio. Durata varia da 12 a 68 ore. 40 o 60 ore di aggiornamento quinquennale

Modulo C E’ un modulo di specializzazione per soli RSPP, valido per tutti macrosettori e costituisce credito permanente. Ha una durata di 24 ore


MODULO A • E’ propedeutico agli altri • Valido per tutti i percorsi formativi successivi • Costituisce credito formativo permanente MODULO B • Non è propedeutico al Modulo C • Il credito formativo è valido per 5 anni • Alla scadenza dei 5 anni scatta l’obbligo di aggiornamento • Il Modulo B va l d l ripetuto per ogni macrosettore per ill quale l si assume (o si ( intende d assumere) la nomina di RSPP o ASPP LE REGIONI E le P. A. , ALL’INTERNO DELLA SPERIMENTAZIONE PREVISTA AL PUNTO 2.7 DELL’ACCORDO HANNO SPERIMENTATO MODELLI DI FORMAZIONE INTEGRATA PER DELL’ACCORDO, MACROSETTORI ATECO DIVERSI RISPETTO ALLA DURATA AI CONTENUTI E ALLA SPECIFICITÀ DEI SINGOLI MACROSETTORI, I CUI RISULTATI SONO STATI OGGETTO DI VALUTAZIONE MODULO C • Vale per qualsiasi macrosettore • Costituisce credito formativo permanente • Costituisce


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Responsabile del Servizio di Prevenzione e di Protezione d d Nominato dal datore di lavoro deve essere in possesso di Nominato dal datore di lavoro deve essere in possesso di specifiche caratteristiche e requisiti professionali Il Responsabile del Servizio deve avere attitudini e capacità adeguate al ruolo. Di fatto è consulente aziendale in materia di sicurezza. Anche se non rientra tra i soggetti sanzionabili per inosservanza di obblighi, il Responsabile del SPP deve svolgere i propri compiti con prudenza, perizia e diligenza. LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Responsabile del Servizio di Prevenzione e di Protezione d d Tiene i rapporti con il Rappresentante dei Lavoratori e pianifica le attività di informazione e formazione. Il R.S.P.P. può svolgere questo ruolo anche in aggiunta alla propria mansione lavorativa (es. quadro dell’ fficio tecnico responsabile delle man ten ioni ecc ) dell’ufficio tecnico, responsabile delle manutenzioni, ecc.) In questo caso deve poter disporre di tutto il tempo necessario per svolgere il ruolo di Responsabile. svolgere il ruolo di Responsabile. Per le A.S.L. l’ R.S.P.P. sarà sempre il referente della sicurezza Può essere delegato dal datore di Lavoro per la nomina degli Addetti alle Può essere delegato dal datore di Lavoro per la nomina degli Addetti alle emergenze. G i Gestisce e coordina tutto il processo della sicurezza di il d ll i LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


Svolgimento diretto dei compiti di RSPP da Svolgimento diretto dei compiti di RSPP da parte del datore di lavoro Il datore di lavoro puo svolgere direttamente i compiti propri del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, dandone preventiva informazione al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, nei seguenti casi: al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, nei seguenti casi: 1. Aziende artigiane e industriali (1) fino a 30 lavoratori 2. Aziende agricole e zootecniche fino a 10 lavoratori 3. Aziende della pesca fino a 20 lavoratori 4. Altre aziende fino a 200 lavoratori (1) E l (1) Escluse le aziende industriali a rischio di incidenti rilevanti l i d i d i li i hi di i id i il i


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Dirigenti e Preposti Gli obblighi in materia di sicurezza e salute dei lavoratori fanno capo congiuntamente al Datore di Lavoro ai fanno capo, congiuntamente al Datore di Lavoro, ai Dirigenti e ai Preposti, nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze attribuzioni e competenze. Dirigenti e Preposti sono tenuti, sulla base degli incarichi Dirigenti e Preposti sono tenuti sulla base degli incarichi loro affidati o svolti di fatto (principio dell’effettività) ad adottare le misure che la normativa pone a carico del ad adottare le misure che la normativa pone a carico del Datore di Lavoro, con la sola eccezione di quelli che non sono delegabili sono delegabili LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Il Dirigente Persona che, in ragione delle competenze Persona che in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua ll ll’ f l le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa

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Il Dirigente Nella gestione della attività aziendale Nella gestione della attività aziendale deve attuare l la politica, le linee guida e le indicazioni di l l l l carattere generale fornite dal datore di lavoro, anche organizzando l’attività lavorativa e vigilando sull’operato lavorativa e vigilando sull operato dei preposti. dei preposti.

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Il Preposto Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Il Preposto Deve •Sovrintendere Sovrintendere all all’attività attività lavorativa lavorativa •Garantire l’attuazione delle disposizioni ricevute •Controllare che le disposizioni impartite che le disposizioni impartite vengano osservate da parte dei lavoratori •Segnalare ai vertici aziendali eventuali pericoli non adeguatamente gestiti o carenze nei sistemi di protezione(c.d. potere di iniziativa) di protezione(c.d. potere di iniziativa) LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Esercizio di fatto di poteri direttivi Le posizioni di garanzia relative al datore di Le posizioni di garanzia relative al datore di lavoro, al dirigente e al preposto, gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare l l l l investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti

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Medico competente Nominato dal datore di lavoro. Deve essere in possesso di specifiche caratteristiche e p p requisiti professionali Al Medico competente è affidata la sorveglianza sanitaria dei lavoratori. •Effettua gli accertamenti preventivi e periodici Effettua gli accertamenti sanitari gli accertamenti sanitari •Effettua •Formula i giudizi di idoneità •Aggiorna le cartelle sanitarie le cartelle sanitarie LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Medico competente; accertamenti sanitari

Scopo degli accertamenti sanitari Scopo degli accertamenti sanitari • Stabilire lo stato di salute all’assunzione • Individuare fattori individuali che aumentano il • Individuare fattori individuali che aumentano il rischio • Evidenziare malattie o sintomi in corso e prevenirne l’insorgenza • REDIGERE L’ANAMNESI (COSA FA NELLA VITA) LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Medico competente; accertamenti sanitari

Quando fare gli accertamenti sanitari? • All’assunzione Periodici • Periodici • Su richiesta motivata del lavoratore • Alla cessazione del rapporto • Alla cessazione del rapporto • In caso di malattia professionale si cerca la documentazione che “racconta” l’esposizione e lo d i h “ ” l’ ii l stato di salute del lavoratore. LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Accertamenti sanitari: esempi di alcuni rischi

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Accertamenti sanitari: esempi di alcuni rischi

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Medico competente Svolge anche questi compiti fondamentali •Partecipa alle azioni per la Valutazione del rischio •Partecipa alle azioni per la Valutazione del rischio •Tiene la documentazione sanitaria •Redige e aggiorna il Programma Sanitario R di i il P S i i •Visita gli ambienti di lavoro almeno due volte l’anno •Partecipa alla riunione periodica p p g •Partecipa al programma di formazione e di miglioramento •Informa i lavoratori sugli accertamenti sanitari •Informa i lavoratori sugli accertamenti sanitari LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Datore di Lavoro Il Datore di lavoro, in relazione alla propria azienda e dei rischi i i i d d i il ii i i di i l ipotizzati, deve designare i lavoratori incaricati di gestire le possibili Emergenze Compiti dei lavoratori designanti quali ADDETTI sono quelli di attuare: •le misure di prevenzione e protezione incendi; •l’evacuazione delle persone in caso di pericolo grave ed immediato; •il salvataggio di persone che si trovino in condizione di pericolo; •il pronto soccorso •il pronto soccorso.

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Addetti antincendio ed emergenze Addetti al pronto soccorso dd l I lavoratori designati NON POSSONO se non per un giustificato motivo rifiutare la designazione Devono essere formati ed essere in numero sufficiente e disporre delle attrezzature adeguate LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Addetti antincendio ed emergenze Con uno specifico Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998 sono state determinate le modalità per lo 1998 sono state determinate le modalità per lo svolgimento dei compiti degli Addetti. F Frequenza ad uno specifico corso della durata d ifi d ll d variabile in base al rischio di incendio del luogo di lavoro

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R.L.S. Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Grande importanza ricopre la figura del p p g Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS R.L.S. Tende a sottolineare la partecipazione attiva d il dei lavoratori alla realizzazione di una più t i ll li i di iù efficace tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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R.L.S. Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

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R.L.S. Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

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R.L.S. Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza a) Può accedere in tutti i luoghi di lavoro b) È consultato in ordine alla valutazione dei rischi, sulla designazione degli Addetti alla Prevenzione Incendi, Evacuazione e Pronto Soccorso c) Riceve le informazioni e la documentazione aziendale utile ) Ri l i f i i l d t i i d l til d) Riceve le informazioni provenienti dall’ASL e) Promuove ed attua misure di prevenzione idonee per i e) Promuove ed attua misure di prevenzione idonee per i lavoratori f) Formula osservazioni alle autorità di vigilanza g) Partecipa alla Riunione Periodica h) Avverte il Responsabile del Servizio dei rischi individuati i) Può fare ricorso alle autorità competenti i) Può fare ricorso alle autorità competenti LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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R.L.S.T. Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale l Se in azienda il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza non è stato eletto, le funzioni saranno esercitate dal Rappresentante dei L Lavoratori per la Sicurezza Territoriale (RLST) t i l Si T it i l (RLST) Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale effettua un percorso formativo di almeno 64 ore iniziali e 8 ore di aggiornamento annuale

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Organizzazione della sicurezza

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Servizio di prevenzione e protezione ‐ SPP Servizio di prevenzione e protezione ‐ Servizio di prevenzione e protezione dai rischi: insieme delle p p persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attivita di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori. f l l

bl l Responsabile del servizio di prevenzione e protezione ‐ RSPP Addetto al servizio di prevenzione e protezione ‐ ASPP


Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali provvede: d • all all’individuazione individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrita degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell’organizzazione dell organizzazione aziendale; aziendale; • ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive, e i sistemi di controllo di tali misure; • ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attivita d l b l proced re di sic re a l i tti it aziendali; i d li • a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori; • a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonche alla riunione periodica;


• a fornire ai lavoratori le informazioni: ** sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attivita i i hi l l t i ll i ll tti it della d ll impresa in generale e sui rischi specifici cui e esposto in relazione all’attivita svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia; * sui pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica; * sulle misure e le attivita di protezione e prevenzione adottate; * sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luoghi di lavoro; e acua o e de uog d a o o; * sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, del medico competente e dei lavoratori incaricati dell’attuazione dell attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza.




Il Titolo I si compone dei seguenti capitoli le norme abrogate dal D.Lgs. 09 aprile 2008 n°81;

 il campo di applicazione; i soggetti obbligati in materia di sicurezza: altri soggetti obbligati:

lavoratori autonomi; progettisti; fabbricanti efornitori;installatori; )


lavoratori autonomi i lavoratori autonomi che compiono opere o servizi (con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti l i i l di b di i i f i del committente), i coltivatori diretti del fondo, i soci delle societa semplici operanti nel settore agricolo, gli artigiani e i piccoli commercianti devono: • utilizzare attrezzature di lavoro in conformita alle disposizioni di cui al alle disposizioni di cui al • utilizzare attrezzature di lavoro in conformita Titolo III del D.Lgs. n°81/2008; • munirsi di dispositivi di protezione individuale ed utilizzarli i i di di iti i di t i i di id l d tili li conformemente alle disposizioni di cui al titolo III del D.Lgs. n°81/2008; • munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia


p g progettisti I progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro e degli impianti rispettano i principi generali di prevenzione in materia di salute rispettano i principi generali di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte progettuali e tecniche e scelgono attrezzature, componenti e dispositivi di g , p p protezione rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari in materia.


Fabbricanti e fornitori Fabbricanti e fornitori Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di attrezzature di lavoro, dispositivi di p protezione individuali ed impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. l i ll

I t ll t i Installatori Gli installatori e montatori di impianti, attrezzature di lavoro o altri mezzi tecnici per la parte di loro competenza devono altri mezzi tecnici, per la parte di loro competenza, devono attenersi alle norme di salute e sicurezza sul lavoro, nonche alle p istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti.


Il Titolo I si compone dei seguenti capitoli... Il Titolo I si compone dei seguenti capitoli... gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro; misure generali di tutela; valutazione dei rischi e documento di valutazione dei rischi (DVR); autocertificazione e procedure standardizzate; riunione periodica; informazione, formazione ed addestramento; obblighi connessi ai contratto di appalto o d’opera o di somministrazione;


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Organizzazione della sicurezza

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Organizzazione della sicurezza RISCHIO: probabilità che sia raggiunto un livello potenziale di danno nelle condizioni di livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un pericolo da parte di un lavoratore parte di un lavoratore. PERICOLO CO O (o (o fattore di rischio): proprietà o atto e d sc o) p op età o qualità intrinseca di una determinata entità (materiali lavorazioni attrezzature di lavoro (materiali, lavorazioni, attrezzature di lavoro, metodi e pratiche di lavoro) avente il potenziale di causare un danno. t i l di d LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Il danno Il danno è l’evento che può chiudere il circuito tra il chiudere il circuito tra il pericolo (forse succede) e il rischio (sta succedendo). i hi ( d d )

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Diversi tipi di rischi

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Valutazione dei rischi D. Lgs. 81 Art. 28 Documento della Valutazione dei Rischi Rispetto alla legislazione previgente: • Nel documento di valutazione dei rischi deve essere possibile risalire con certezza alla data p in cui il documento è stato redatto • La Valutazione dei Rischi deve considerare le malattie “stress correlate”, lavoratrici madri ed altre categorie deboli g LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Definizione di “Valutazione dei rischi” Procedimento di analisi che devono essere effettuate, in ogni ambiente di lavoro per arrivare ad una stima in ogni ambiente di lavoro, per arrivare ad una stima del rischio, in base ai pericoli, al fine di identificare i f fattori di pericolo per i lavoratori i di i l il i OBIETTIVO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO OBIETTIVO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Consentire al Datore di Lavoro di prendere i provvedimenti che sono effettivamente necessari per d h ff salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Valutazione dei rischi D. Lgs. 81 Art. 17 Documento della Valutazione dei Rischi Documento della Valutazione dei Rischi L'obbligo di realizzare il processo di valutazione, analisi controllo e gestione dei rischi lavorativi e ovviamente delle necessarie misure ed interventi di prevenzione e lavorativi e ovviamente delle necessarie misure ed interventi di prevenzione e protezione al fine di eliminare o ridurre i rischi riguarda esclusivamente il datore di lavoro. E' id t t tt i h d l t di i t t i ti d l il d t di E' evidente tuttavia che dal punto di vista tecnico, operativo e procedurale il datore di lavoro dovrà avvalersi di alcune competenze professionali e gestionali, peraltro in larga misura previste dal D.Lgs 81/2008 che sono: Dirigenti, Preposti e Consulenti Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione Medico competente Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

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Priorità degli interventi • A seguito della valutazione (VDR), sono individuate le misure di prevenzione e protezione • A questo sono associate delle priorità di intervento • Le misure sono verificate con gli aggiornamento della VDR.

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Il Documento di Valutazione dei Rischi La valutazione dei rischi e le relative misure sono i di t indicate nel DVR, il documento di valutazione dei l DVR il d t di l t i d i rischi (art. 17 co. 1 del D.Lgs. 81/2008). Il DVR è firmato da DL, RSPP, MC e consegnato al RLS. Il DVR è il documento fondamentale per la gestione dell’igiene gestione dell igiene e della sicurezza dell e della sicurezza dell’azienda azienda.

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Riunione periodica

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Riunione periodica E’ utile, e la legge non lo vieta, che alla Riunione partecipino tutti i componenti del Servizio di Prevenzione e Protezione

L i i i di d t La riunione periodica deve essere convocata formalmente con lettera e ordine del giorno CON LA REDAZIONE DEL VERBALE DELLA RIUNIONE La Riunione Periodica si deve tenere anche in occasione di significative variazioni del lavoro e quando vengono introdotte nuove tecnologie e quando vengono introdotte nuove tecnologie Il Rappresentante dei Lavoratori può chiedere la convocazione di una apposita riunione LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Diritti e Doveri dei Lavoratori D.Lgs. 81/08; art.20 Obb g de a o ato Obblighi dei lavoratori 1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone l d ll d ll l presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti d ll i i i i i f ll delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di l di lavoro.

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Diritti e Doveri dei Lavoratori D.Lgs. 81/08; art.20 Obb g de a o ato Obblighi dei lavoratori 2. I lavoratori devono in particolare: a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai contribuire insieme al datore di lavoro ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro dai dirigenti e dai preposti ai fini della datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale (Arresto fino a un mese o con l’ammenda (Arresto fino a un mese o con l ammenda da 200 a 600 euro) da 200 a 600 euro) LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Diritti e Doveri dei Lavoratori D.Lgs. 81/08; art.20 Obb g de a o ato Obblighi dei lavoratori 2. I lavoratori devono in particolare: c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza nonché i dispositivi di sicurezza (Arresto fino a un mese o con l’ammenda da 200 a 600 euro) d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione (Arresto fino a un mese o con l’ammenda (Arresto fino a un mese o con l ammenda da 200 a 600 euro) da 200 a 600 euro) LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Diritti e Doveri dei Lavoratori D.Lgs. 81/08; art.20 Obblighi dei lavoratori 2. I lavoratori devono in particolare: e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza adoperandosi direttamente in caso di vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l’obbligo salvo l obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Arresto fino a un mese o con l’ammenda da 200 a 600 euro) LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Diritti e Doveri dei Lavoratori D.Lgs. 81/08; art.20 Obb g de a o ato Obblighi dei lavoratori 2. I lavoratori devono in particolare: f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo (Arresto fino a un mese o con l’ammenda da 200 a 600 euro) (Arresto fino a un mese o con l’ammenda da 200 a 600 euro) g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori (Arresto fino a un mese o con l’ammenda (Arresto fino a un mese o con l ammenda da 200 a 600 euro) da 200 a 600 euro) LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Diritti e Doveri dei Lavoratori D.Lgs. 81/08; art.20 Obb g de a o ato Obblighi dei lavoratori 2. I lavoratori devono in particolare: h) partecipare ai programmi di formazione e di partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro (Arresto fino a un mese o con l’ammenda da 200 a 600 euro) (Arresto fino a un mese o con l’ammenda da 200 a 600 euro) i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente (Arresto fino a un mese o con l’ammenda (Arresto fino a un mese o con l ammenda da 200 a 600 euro) da 200 a 600 euro) LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Diritti e Doveri dei Lavoratori

La verifica da parte dei lavoratori La verifica da parte dei lavoratori sull’applicazione delle misure di sicurezza viene effettuata tramite il Rappresentante dei Lavoratori R.L.S. Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

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Tutti i lavoratori Ciascun lavoratore deve Ciascun lavoratore deve Prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute, della p p p p , sicurezza delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possano ricadere gli effetti delle sue azioni od omissioni. Ogni lavoratore deve agire ed operare conformemente alla sua formazione ed in base alle istruzioni e ai mezzi forniti formazione ed in base alle istruzioni e ai mezzi forniti

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Informazione dei Lavoratori Ogni lavoratore deve ricevere una adeguata informazione sulle procedure che riguardano •• La lotta antincendio La lotta antincendio • L’ evacuazione dei lavoratori • Il pronto soccorso Il pronto soccorso • Sul Responsabile del S.P.P. • Sul Medico competente • Sui lavoratori addetti alle emergenze LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Nozioni principali sulla PREVENZIONE INCENDI In ogni Azienda si organizza la prevenzione contro gli incendi. Sono le misure per evitare l’insorgere di un incendio nonché i metodi di controllo, la manutenzione degli impianti e delle attrezzature ll l d l d ll REGOLE DI REGOLE DI BASE DELLA PREVENZIONE BASE DELLA PREVENZIONE 1. Nei luoghi in cui vi è pericolo di incendio (gas, vapori, ecc) è tassativamente vietato fumare, scaldare vivande, usare fiamme libere. 2 Spegnere il motore dei veicoli e delle installazioni durante i rifornimenti di 2. Spegnere il motore dei veicoli e delle installazioni durante i rifornimenti di carburante. 3. Vietare l’accumulo di materiali infiammabili (legno, cartoni, stracci) 4 I 4. I macchinari di lavoro che producono scintille devono essere dotati di idonea hi i di l h d i till d d t ti di id protezione. 5. Il travaso dei liquidi deve avvenire senza spandimenti. 6. Non esporre bombole di gas a fonti di calore. LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Nozioni principali sulla PREVENZIONE INCENDI IL TRIANGOLO DEL FUOCO Perché si realizzi una combustione è necessario che siano soddisfatte tre condizioni (triangolo del fuoco) soddisfatte tre condizioni (triangolo del fuoco)

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Nozioni principali sulla PREVENZIONE INCENDI Lo scopo della prevenzione è quello della sicurezza primaria che riguarda l’incolumità delle persone e poi la riduzione delle perdite materiali e dei beni. Al fine della sicurezza sono importanti le misure di tipo tecnico, come la perfetta realizzazione degli impianti elettrici e la loro messa l f tt li i d li i i ti l tt i i l l a terra nonché la protezione contro le scariche atmosferiche. Sono importanti le vie di uscita (lasciate sempre libere) le porte Sono importanti le vie di uscita (lasciate sempre libere) le porte antipanico ed una buona segnalazione indicante le vie di fuga ed i cartelli di salvataggio. In ogni azienda solo gli Addetti – che hanno fatto i corsi – o il Responsabile dell’emergenza può chiamare i Vigili del Fuoco Responsabile dell’emergenza può chiamare i Vigili del Fuoco LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Classificazioni dei tipi di fuoco Classificazione dei fuochi

A questi corrispondono diversi materiali estinguenti LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Nozioni principali EMERGENZE L’emergenza è un fatto imprevisto che coglie di sorpresa tutti coloro che sono presenti nell’ambiente di lavoro. p LE NORME E LE PROCEDURE DELL’EMERGENZA DEVONO ESSERE DESCRITTE NEL PIANO DELLE EMERGENZE Tutti i lavoratori sono coinvolti ma solo gli Addetti, cioè quelli che sono stati designati ed hanno effettuato il corso, sono g autorizzati a dirigere le fasi di emergenza o evacuazione. LLe uscite di sicurezza devono sempre essere verificate i di i d ifi Affinché non vi siano porte chiuse e vie ingombre LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Nozioni principali EVACUAZIONE 1. E’ VIETATO L’USO DEGLI ASCENSORI 2. SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI NEL CASO SI SENTA IL SEGNALE DI ALLARME SI DEVE: •Mettere in sicurezza il posto di lavoro •Abbandonare Abbandonare lo stabile senza indugi, ordinatamente e con calma lo stabile senza indugi ordinatamente e con calma •Chiudere le porte dei locali da cui si esce •Prima di aprire una porta, verificare che non nasconda del fuoco creare allarmismo e confusione non gridare •Non creare allarmismo e confusione, non gridare •Non correre, non spingere •Non portare con sé borse o pacchi voluminosi •Non N tornare indietro per nessun motivo i di i •Seguire sempre le indicazioni di vie di fuga utilizzando le uscite di emergenza •Raggiungere il punto sicuro al di fuori dell’edificio sostando all’aperto e mai nelle vicinanze dello stabile, pareti o di piante LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Modalità di Evacuazione Il Piano di Emergenza Prevede le schede dei comportamenti e le norme che il personale deve conoscere MANTENERE LA CALMA Chi non è in grado di muoversi attenda i soccorsi • Evacuare i locali in modo ordinato • Evacuare i locali in modo ordinato • Non correre • Non usare ascensori e montacarichi • Non portare con sé oggetti ingombranti Non portare con sé oggetti ingombranti • In presenza di fumo coprirsi la bocca con un fazzoletto umido e camminare carponi a terra • Seguire le vie di fuga • Raggiungere il luogo sicuro all’esterno gg g g • Non ostruire gli accessi dopo essere usciti • Nei punti di raccolta attendere gli ordini g g • Attendere il segnale di cessata emergenza NON TORNARE INDIETRO PER NESSUN MOTIVO LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Primo Soccorso PER PRONTO SOCCORSO si intende il “primo soccorso” I principi basilari del “primo soccorso” sono un’insieme di semplici manovre da eseguire ad una persona colpita da da eseguire ad una persona colpita da incidente, infortunio o malore, senza p necessità di particolari attrezzature. E’ obbligatorio l’uso di un armadietto del pronto soccorso precisando bene p p che non si tratta di una piccola “farmacia” ma di un semplice presidio di medicazione. LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Primo Soccorso Cosa dobbiamo fare se un collega sta male? COSA FARE: •Rimanere calmi, esaminare la situazione e agire di conseguenza, chiamare gli Addetti interni al “primo soccorso”; •Solo in caso di infortunio grave chiamare il Pronto Soccorso al n. 118; g ; •Non rimuovere l’infortunato, a meno che non sia necessario sottrarlo ad ulteriori pericoli; possibile mettere l’infortunato in posizione sdraiata e coprirlo con una coperta se •Se possibile mettere l infortunato in posizione sdraiata e coprirlo con una coperta se la temperatura e relativamente bassa; •Aiutare la respirazione allentando la cravatta o foulard, slacciare cinta dei pantaloni o reggiseno; •Effettuato il soccorso coprire l’infortunato e restargli vicino sorvegliandolo e confortandolo con la propria presenza. LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Primo Soccorso COSA NON FARE: •Non somministrare mai alcolici; •Non cercare di rimuovere una persona inanimata, specie se la sua posizione evidentemente scomposta può far immaginare la presenza di posizione, evidentemente scomposta, può far immaginare la presenza di fratture ossee; •Non tentare di far rinvenire con spruzzi d’acqua fredda o lievi percosse p q p sul viso; •Mai prendere iniziative che siano di competenza del medico e del personale specializzato come la somministrazione di medicine l l l d d

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Informazione dei Lavoratori A tutti i lavoratori devono A tutti i lavoratori devono essere comunicati il nomi del Responsabile del del Responsabile del Servizio e del Medico competente

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Informazione dei Lavoratori Tutti i lavoratori devono conoscere i nominativi degli ADDETTI Tutti i lavoratori devono conoscere i nominativi degli ADDETTI incaricati di applicare le norme per la Prevenzione degli incendi, le emergenze ed il primo Soccorso incendi, le emergenze ed il primo Soccorso Elenchi e numeri di telefono devono essere facilmente Elenchi e numeri di telefono devono essere facilmente reperibili e possibilmente vicino agli apparecchi telefonici di ogni piano, reparto, portineria, centralino, ecc. di ogni piano, reparto, portineria, centralino, ecc.

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Informazione dei Lavoratori I lavoratori, in base alla propria mansione, devono conoscere i pericoli e le misure di sicurezza in rapporto al proprio posto di pericoli e le misure di sicurezza in rapporto al proprio posto di lavoro relativamente a: •Gli ambienti e le attrezzature di lavoro •Gli ambienti e le attrezzature di lavoro •Le vie di circolazione •Il Microclima •Il Microclima •Il rischio elettrico •Il rischio rumore •Il rischio rumore •Il rischio vibrazioni LUCANTONIO BRUNO ingegnere – energy manager www.tesla‐engineering.com


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Datore di Lavoro

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