biancoscuro
Tina Modotti Libera e anticonformista di Rebecca Maniti
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ochi giorni ancora per poter visitare una grande mostra al Mudec di Milano, quella dedicata ad una delle più grandi interpreti femminili dell’avanguardia artistica del secolo scorso: Tina Modotti. Nata ad Udine nel 1896, fotografa, ma anche attivista e attrice, è considerata una delle più grandi fotografe dell’inizio del XX secolo. Le fotografie da lei scattate in Messico, dove si trasferì, illustrano la sua militanza politica, umana e politico-sociale. Proprio a causa del suo impegno nell’attivismo politico, venne ingiustamente accusata di complici-
tà nell’assassinio del suo compagno, il giornalista cubano Mella, e poi di aver preso parte all’atten-
tato al presidente messicano. Cacciata dal Messico, gli Stati Uniti l’avrebbero accolta solo se avesse rinunciato alle sue convinzioni politiche, offerta che naturalmente declinò, vivendo in seguito da rifugiata politica in Germania e in Russia, per poi impegnarsi nella guerra di Spagna in soccorso delle vittime del conflitto. Verrà accolta nuovamente in Messico, dove visse nell’ombra i suoi ultimi anni accanto a Vittorio Vidali. La sua riscoperta iniziò negli anni Settanta proprio grazie a lui che, In alto: Tina Modotti Prospettiva con fili elettrici 1925, Messico © Tina Modotti A sinistra: Tina Modotti Concha Michel suona la chitarra 1928, Messico © Tina Modotti
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