Bergamo Economia Febbraio 2010

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INTERVISTA ESCLUSIVA Il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, traccia il bilancio di un anno tra difficoltà economiche e crisi di valori

LARGO BELOTTI Imprese&Territorio converge su Malvestiti dell’Ascom per la prossima presidenza della Camera di Commercio

PSICOLOGIA Sei dinamico? Sei intraprendente? Le tue idee sono vincenti? Test per misurare le attitudini imprenditoriali dei bergamaschi

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Planetel: con WiFox, la banda è ancora più larga Con il progetto WiLink, l'azienda del Gruppo S.I.T.I.S. di Treviolo, guidata da Bruno Pianetti, porterà internet senza fili nei luoghi non ancora "coperti"

FEBBRAIO 2010 - anno 4 - numero Economia, attualità, costume e stile

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L’editoriale Febbraio 2010

Nuove tecnologie e ricerca, il futuro dell'industria è nella rete

DI LUCA T. BILOTTA

arebbe bello, ogni tanto, ricordare i giorni in cui usavamo i floppy disk, aspettavamo incantati il fischio rauco del modem e andavamo pazienti in rete a 56k. Non certo per rimpiangere i tempi andati, ma per guardare il presente con minore paura. Del resto le nuove tecnologie hanno invaso letteralmente la nostra vita, trasformando il mondo dell'informazione e migliorando - se non addirittura esasperando - il settore delle comunicazioni. Fino a pochi anni fa le aziende interloquivano via posta o, le piĂš "futuriste", via fax. Ora la mail, certificata o non, fa parte della vita comune degli uffici amministrativi di qualsiasi impresa nel mondo. Senza dimenticare il VoIP, per effettuare telefonate o videoconferenze a costi irrisori. Insomma, il web ha rivoluzionato il nostro modo di vivere l'ufficio e la casa, un po' come accadde agli inizi degli anni Novanta con i cellulari e gli sms.

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Il numero uno della Apple, Steve Jobs

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roprio un mese fa Internet ha concluso il suo quarantesimo anno di vita: era la fine di ottobre del 1969 quando un elaboratore (allora si chiamavano così) dell'Università di Stanford fu collegato a un altro della Ucla, in California. Erano gli anni della contestazione e degli hippies e quell'esperimento sembrò solo il capriccio di un gruppo di professori stravaganti. Ora che quella tecnologia è adulta, ha assunto un valore sociale, economico e pure religioso. Non è un caso che la Santa Sede abbia pensato di utilizzare internet e i cellulari per infondere ai giovani il Verbo di Dio. E non parliamo delle varie "App" (applicazioni dell'Iphone) gratuite per leggere la Bibbia o scoprire nuove preghiere. Ma addirittura del "Rosario digitale", una sorta di "Facebook della preghiera" che consente di recitare il Santo Rosario con un proprio gruppo di amici o un gruppo di preghiera già attivo tramite internet. Un progetto presentato pochi giorni fa nell'ambito del Convegno "Fede e Tecnologia: una convergenza a sostegno della preghiera", organizzato dalla Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto.

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nsomma, le telecomunicazioni arrivano ovunque e toccano ambiti distanti come Chiesa e imprenditoria. Lo dimostra il Vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, nell'intervista rilasciata alla nostra redazione e pubblicata in questo numero di febbraio. Ogni mezzo deve essere considerato e utilizzato dalla Curia per sensibilizzare i giovani - e non solo - in una società sempre più esasperata. Lo si evince dalla nostra storia di copertina. Un'azienda - S.I.T.I.S. - trasformatasi in gruppo; una realtà aperta all'innovazione che con la perizia del suo proprietario è riuscita ad emergere ed affermarsi sul mercato con serietà e capacità tecniche. E' proprio Bruno Pianetti l'esempio, tutto bergamasco, di quanto il mondo della connettività e delle telecomunicazioni possa crescere a ritmi impensabili. Scenari di buone opportunità d'investimento, considerando che il mercato è destinato a crescere ulteriormente. Ma anche di ottimi spiragli per fortificare il proprio core business in tempi di vacche magre. Con una veloce connessione Adsl, per esempio, si può essere più competitivi nell'era della globalizzazione. Qualsiasi azienda, con un semplice clic del mouse, può trovare clienti e comunicare con loro a distanze siderali.

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esso alle spalle il duro 2009, quindi, possiamo rivolgere lo sguardo al pianeta internet non come un tentativo di fuga virtuale, ma come la ricerca del lato della prateria dove ancora l'erba cresce, perché lì c'è spazio e batte il sole. Da internet arrivano segnali di vitalità economica che non possono essere trascurati: nel 2009, una sola società si è quotata in Borsa, a dispetto dell'anno horribilis che ha coinvolto il mondo dell'industria. E, guarda caso, ha un business tutto basato sul web: Yoox è ormai un modello internazionale per la vendita di moda on-line. E chi l'ha realizzato? L'italiano Federico Marchetti. Senza dimenticare Paolo Gualandri e Fausto Gimondi, che dieci anni fa parteciparono alla nascita

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di Virgilio, il primo motore di ricerca italiano, e quest'anno hanno incassato un jackpot di 120 milioni di euro per la cessione di Giocodigitale.it a Bwin. Insomma, Bergamo e l'Italia possono essere la "new land" dell'economia virtuale. Pmi dell'innovazione che aiutano le altre aziende ad innovarsi e a rincorrere quel gap di fatturato generato dalla crisi del 2009. Un po' come ha fatto Apple, che per combattere il colosso Microsoft di Bill Gates, dal 2000 ha convogliato le proprie energie nell'ideare prodotti totalmente innovativi come l'Iphone. Ovvio, non è facile abbinare la piccola azienda manifatturiera italiana ad un colosso come quello di Cupertino in California, nemmeno con una fervida fantasia. Ma è la dimostrazione che, a prescindere dalla dimensione dell'impresa (e del settore in cui la stessa opera), chi riesce ad innovare ed investire "rischia" non solo di mantenersi a galla, ma anche di aumentare i profitti. Ben vengano, quindi, società di telecomunicazioni private che aiutano le Pmi a crescere e comunicare. Ben vengano le nuove realtà - ad esempio - che si occupano di energie alternative, capaci di massimizzare i costi delle aziende produttive. Porte aperte a chi, dal web, vende in qualsiasi parte del mondo attraverso un portale. acebook, Twitter ed Apple Store sono esempi lampanti di nuovi mercati che, fino a poco tempo fa, nessuno avrebbe mai idealizzato. E in Italia - quanto ad inventori - non siamo secondi a nessuno. Basta credere nelle proprie idee, come fecero Michelangelo, Volta e Marconi. Ovvio, bisogna rimboccarsi le maniche. Ad esempio, alcune zone della provincia di Bergamo sono scoperte dalla connessione internet via cavo. Eppure il segnale Wifi esiste, ma nessuno ha mai pensato di connettersi. Colpa della lenta burocrazia locale e nazionale, oltre che della disinformazione. Colpa anche di chi governa l'Italia (e chi l'ha governata). I tagli alla ricerca non facilitano le nuove invenzioni, anzi fanno fuggire i "cervelloni" all'estero. Anche qui, come Bergamo Economia, nel numero di febbraio raccontiamo - seppur in un settore diverso come la Fisica - la storia di un giovane bergamasco costretto ad emigrare per proseguire l'avventura nel campo della ricerca (con la "R" maiuscola). Stessa "solfa" per quanto riguarda i finanziamenti alle piccole e medie imprese in campo tecnologico. C'erano più soldi per le aziende in fase di start up dieci anni fa - con un mercato digitale in fase embrionale - di oggi, con un mercato fortificato e al contempo in espansione. Solo colpa della crisi? Crediamo di no. E' solo una strana forma mentis che coinvolge noi italiani. Gli stessi che ritengono la preparazione, in certi settori, solo un optional. Ma chi s'inventa professionista, spesso, finisce per bruciarsi. In pratica non pensate che, per fare fortuna nel mondo del web o delle nuove tecnologie (ma, in generale, in ogni campo professionale), basti aprire uno spazio e-commerce e sperare di vendere. La lotteria non è contemplata nel motore di ricerca Google, ma solo nei tabaccai di quartiere.

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IL CAPOREDATTORE

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Sommario Febbraio 2010

Società Editrice Giornale di Bergamo S.r.l. Presidente: Paolo Agnelli Curatori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi Direttore: Paolo Provenzi

REDAZIONE: Speb S.r.l. (Impaginazione, testi e foto) Caporedattore: Luca T. Bilotta Mail: bilotta@bergamoeconomia.it In redazione: Livio Casanova Collaboratori: Giorgio Chiesa e Roberto Amaglio

A pagina 90

Consulenti: Marco Amorese, Claudio Rossi, Laura Adele Feltri, Maria Zaccone, Barbara e Cristina Putortì

ECONOMIA & BUSINESS

Grafica e impaginazione: Francesco Legramanti Mail: grafici@bergamoeconomia.it Fotografi: Giorgio Chiesa, Laura Pietra e Franco Pasinetti

PUBBLICITA’:

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Tel. 035 678812

Planetel, azienda del Gruppo S.I.T.I.S., allarga la connettività con WiFox

Agenti: Antonio Milanesi Mail: info@bergamoeconomia.it Concessionaria pubblicità nazionale: A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano. Tel. 02 57494211 Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n - 24122 Bergamo

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Borsa&Azioni A Piazza Affari crescono i portafogli dei fratelli Rocca, di Pesenti e Bombassei

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Qualità della vita Nell’indice della felicità primi sono i cagliaritani, solo sesti i bergamaschi

Stampatore: Castelli Bolis Poligrafiche S.p.a. 24069 Cenate Sotto (Bg) - Via Alessandro Volta, 4 Tel. 035 4258528

Abbonamenti: 035 678838 Costo abbonamento: 40 euro per 11 mesi

Black or White Nelle domande di lavoro si riflettono i fatti di Rosarno

INFO: Società Editrice Giornale di Bergamo S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Capitale sociale 75.000,00 Euro

Copertina

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Parola all’associazione Cooperazione: "local" è meglio I prossimi obiettivi di Confcooperative



www.bergamoeconomia.it

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Grande distribuzione Mediaworld nel mirino dell'Antritrust

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Numeri in volo La crescita di Sacbo meno merci e più persone

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Nuovi scenari

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Expo 2015 anche Bergamo protagonista

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RUBRICHE & EVENTI

Imprenditoria&politica Pier Paolo Piastra, una vita fra politica e imprenditoria

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Pitti Uomo 2010, torna l'eleganza anni '50

AZIENDE 108 96

Moda

Top Business

Arte&Fiera "Bergamo Antiquaria" viaggio nel tempo e nella qualità

Stefania Costruzioni una tradizione di Classe A

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Anteprima Mini Clubman Soho da Londra style da città

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Novità Un'altra stella per Opel tolto il velo alla nuova Astra

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Saps&Pentola d’oro Cena del Piacere ecco la Bergamo partenopea

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Notizie in breve 38 euro E' la cifra necessaria per far ricorso al Giudice di Pace. Da gennaio bisogna pagare 30 euro per i ricorsi finora gratuiti. La cifra sale a 70 euro se la multa supera i 1.500 euro, più 8 euro per la marca da bollo

5 mila E' il prezzo al mq per un immobile nuovo o ristrutturato a Bergamo. La città più cara è Venezia con 9.570 euro contro gli 8.000 di Roma e i 7.570 di Milano. Nel Borsino immobiliare prima di Bergamo c'è anche Siena con 5.300 al mq

"Montagne russe"

Ph. D.

Passa da Capriate il rilancio di Coney Island

La città di New York ha scelto un nuovo manager per gestire un parco di divertimenti a Coney Island, un mese dopo l'acquisto del terreno che apparteneva a una società immobiliare. La Zamperla Usa, filiale americana del gruppo di Leolandia-Minitalia e leadear mondiale del business dei divertimenti batte la concorrenza e si aggiudica la maxi commessa dal sindaco Bloomberg. Il più felice sarà Woody Allen, il più newyorchese dei newyorchesi, che quando nel 2006 chiusero lo storico Luna park di Coney Island, 10

dove aveva ambientato "Io e Annie" e "Radio Days", arrivò a dire che stava finendo il grande sogno americano. Ora Antonio Zamperla, con le sue giostre mirabolanti realizzate dall'omonima impresa di Altavilla Vicentina, farà tornare il sorriso sulla labbra del regista di Manhattan e a svariati milioni di americani che torneranno a divertirsi, alla faccia della crisi, in quella che, dai primi del novecento, è sempre stata la sede naturale del vero e unico Luna park. Michael Bloomberg, vulca-

nico sindaco di New York, teneva maledettamente a questo progetto, al punto da gettare sul piatto quasi 100 milioni di dollari per acquistare i terreni. E il bando per la costruzione e la gestione del grande parco di divertimenti è stato vinto proprio dalla Zamperla, che è stata capace di battere concorrenti del calibro di Ripley's Entertainment e Steel Pier. Condizione necessaria: garantire il via alla struttura nell'ultimo week-end di maggio. "Sarà una corsa contro il tempo ha detto Alberto Zamperla -. Fino

Per Marina Marchetti titolo a Maastricht E' Marina Marchetti, biologa nel Laboratorio di Emostasi e Trombosi, la prima ricercatrice degli Ospedali Riuniti di Bergamo a conseguire il Ph.D. all'Università di Maastricht. Si tratta del massimo titolo accademico per un ricercatore. Oggetto dello studio condotto dalla dottoressa è stato la genesi delle trombosi nei pazienti oncologici, in particolare in quelli affetti da policitemia vera (PV) e trombocitemia essenziale (TE). Sono pazienti che hanno una buona aspettativa di vita, ma vengono nel 40% dei casi colpiti da trombosi che aggravano la malattia e possono essere causa di morte. "La maggior parte dei pazienti con PV e circa il 50% dei pazienti con TE presenta una mutazione a carico del gene JAK2, che attiva le cellule del sangue in risposta a fattori di crescita ha precisato Marina Marchetti -. I nostri risultati mostrano chiaramente che esiste una correlazione tra la presenza della mutazione e l'attivazione della coagulazione e suggeriscono quindi nuovi potenziali target terapeutici per prevenire la trombosi in questi pazienti, senza ricorrere a una terapia anticoagulante".


2.2 miliardi

33 centesimi

E' la cifra, complessiva, stimata per alcune tratte della Pedemontana. Entro fine mese verrà avviata la gara di affidamento per la progettazione esecutiva e la realizzazione delle tratte da Lomazzo ad Osio Sotto

E' il prezzo minimo - più iva - al litro, del latte alla stalla, riconosciuto agli allevatori in Lombardia fino al 30 giugno 2010. La scorsa estate il prezzo era intorno ai 28 centesimi e ad ottobre era salito a 31 centesimi

ad aprile, infatti, dovremo occuparci delle cosiddette opere di urbanizzazione. E non sarà un lavoro da poco, visto che stiamo parlando di un'area abbandonata da anni. Dopodiché, via all'installazione dei nostri gioielli, a partire dall'Air racer". Una volta terminata l'installazione di tutti gli impianti, sarà la stessa Zamperla a gestire il luna park. Perché così si chiamerà, Luna park, come il primo, unico, inimitabile, quello inventato da Frederic Thompson ed Elmer "Skip" Dundy. La gestione del luna park di New York per dieci anni (rinnovabile a scadenza) rappresenta, poi, una sorta di rendita per il futuro. "Il Comune di New York vuole che l'intera area resti aperta al pubblico - ha concluso Zamperla - che poi pagherà eventualmente la singola corsa. Ci stiamo attrezzando per realizzare al meglio la richiesta". Per la gioia di Woody Allen.

tre barche di una gamma, tutte nominate, che sfidano la concorrenza e' un'enorme soddisfazione e motivazione per il cantiere, per la nostra rete di distribuzione e soprattutto per tutto il team di progetto guidato da Christian Grande

e Massimo Radice. Dopo il successo di Cannes con la C68 ecco arrivare anche un prestigioso premio per la "sorellina più piccola" C38 a cui si ispirano le linee e i concetti. In Inghilterra, Sessa ha già vinto due anni fa con la C46. Il nostro progetto di branding continua senza inter-

"A gonfie vele"

Il C38 di Sessa è sport cruiser dell'anno Sessa Marine si presenta al 2010 con un nuovo grande successo. C38, vince l'award come miglior sport cruiser nella categoria sotto i 45 piedi al London Boat Show 2010. Dopo la vittoria con C68 al Festival de la Plaisance di Cannes 2009, Sessa Marine si conferma ancora una volta uno dei cantieri più attivi e vincenti del panorama nautico mondiale."Vincere un premio a Londra - ha detto Riccardo Radice, contitolare Sessa Marine - ed avere

ruzioni nche in un periodo così difficile. er l'anno prossimo ci riproveremo introducendo la Fly54 ed altri quattro nuovi modelli in fase di studio". C38 è un cruiser di medie dimensioni con il confort da grande barca. I punti di forza che hanno permesso questo successo sono l'ottimizzazione degli spazi, grazie ad un lay out riuscitissimo, che offre una cabina armatoriale con un bagno tra i più ampi della sua categoria; una doppia cucina, la prima interna completa nata dalla collaborazione con Boffi, uno dei marchi top del design made in Italy, ed un'altra esterna. Altri fattori decisivi sono stati un vasto pozzetto con divano prendisole, chaiselongue di nuova concezione, godibili in ogni situazione grazie al pratico hard top con tetto apribile elettrico ed una postazione guida ideale. La barca è disponibile con motori D4 entrofuoribordo da 300 hp che permettono una velocità di crociera di 28 nodi.

"Sulla cresta dell'onda"

Marino Alfani vince il M.Y.D.A. Premiata la nautica bergamasca al Millennium Yacht Design Award, prestigioso concorso di progettazione per imbarcazioni da diporto organizzato da CarraraFiere nell'ambito di Seatec, ottava rassegna internazionale di tecnologie, subfornitura e design per imbarcazioni, yacht e navi. Nella categoria "professionisti" il premio per il miglior progetto di yacht a motore è stato assegnato al bergamasco Marino Alfani. Nella categoria "esordienti", la giuria ha assegnato una menzione d'onore a Fabio Federici di Ranzanico. La premiazione avverrà durante la giornata inaugurale di Seatec 2010, il prossimo 10 febbraio. Alfani, 28 anni, laurea al Politecnico di Milano e un presente da yacht designer, ha presentato il progetto dell'imbarcazione a motore Dlimo che è risultato vincente con la seguente motivazione: "Il progetto individua un ambito di utenza di particolare e attuale interesse, riuscendo a coniugare in un sistema prodotto differenti configurazioni d'uso e di allestimento". Federici ha invece meritato la menzione d'onore per Jet IV, "concept - recita la motivazione - che mutua diverse soluzioni nell'ambito della propulsione a vela".

Sessa C38

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ECONOMIA&BUSINESS

Ritorna lo Staff Leasing: un'opportunità per le imprese in crisi LEGGERE LA LEGGE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO MARCO AMORESE

l pacchetto lavoro regalato dalla finanziaria 2010 appare coerente con l'impostazione assunta dal governo che aveva approvato la legge Biagi. Dopo un periodo di purgatorio, iniziato con la legge 24 dicembre 2007, n. 247 e contenente le "norme di attuazione del Protocollo sul Welfare" del 23 luglio 2007 (pubblicata in G.U. n. 301 del 29 dicembre 2007) che aveva abolito l'applicabilità della disciplina dello Staff leasing a tempo indeterminato, ritorna in vigore questo particolare istituto che punta a garantire maggiore flessibilità nella gestione delle risorse umane all'interno dell'azienda. La somministrazione del lavoro a tempo indeterminato, strumento popolare in altri ordinamenti (ad es. negli Stati Uniti), non aveva avuto grande successo nella fase precedente la sospensione. Ciò era dovuto principalmente alla diffidenza che le rappresentanze sindacali hanno dimostrato nei confronti di questo istituto sin dalla sua introduzione: esso viene visto come un fenomeno di "precarizzazzione" del lavoro con conseguente abbassamento della tutela del lavoratore. Nonostante gli outing tremontiani circa la inadeguatezza di un sistema basato sulla flessibilità al modello economico italiano ("Non credo che la mobilità sia di per sé un valore. Per una struttura sociale come la nostra, il posto fisso è la base su cui costruire una famiglia. La stabilità del lavoro è alla base della stabilità sociale" Convegno BPM del 18 ottobre 2009), che aveva scatenato il plauso delle confederazioni sindacali ed attratto gli strali di Sacconi, il legislatore ha reintrodotto la somministrazione di lavoro a tempo indeterminato, estendendo l'elenco delle ipotesi in cui è possibile farne ricorso ai servizi di cura ed assistenza alla persona e ai servizi di sostegno alla famiglia. Inoltre, viene prevista la facoltà di individuare, mediante contrattazione collettiva aziendale, nuove ipotesi di ricorso alla somministrazione. Pertanto, possono essere oggetto di somministrazione a tempo indeterminato, oltre alle suddette ipotesi: a) i servizi di consulenza e assistenza nel settore informatico, b) i servizi di pulizia, custodia, portineria; c) i servizi, da e per lo stabilimento, di trasporto di persone, macchinari e merci; d) la gestione di biblioteche, parchi, musei, archivi, magazzini, nonché servizi di economato; e) l'attività di consulenza dire-

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zionale, assistenza alla certificazione, programmazione delle risorse, sviluppo organizzativo e cambiamento, gestione, ricerca e selezione del personale; f) l'attività di marketing, analisi di mercato, organizzazione della funzione commerciale; g) la gestione di call-center, l'avvio di nuove iniziative imprenditoriali nelle aree Obiettivo 1 di cui al regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio, del 21 giugno 1999, h) per particolari attività produttive, con specifico riferimento all'edilizia e alla cantieristica navale, le quali richiedano più fasi successive di lavorazione, l'impiego di manodopera diversa per specializzazione da quella normalmente impiegata nell'impresa; Non è stato modificato l'apparato autorizzatorio previsto dagli articoli 4 e 5 della legge 276/2003 che prevede l'istituzione sia di Agenzie per il lavoro generaliste sia di Agenzie per il lavoro autorizzate alla somministrazione di alcune tipologie specifiche di prestazione professionale e che, nelle intenzione del legislatore della legge Biagi, avrebbe dovuto introdurre anche in Italia quel fenomeno virtuoso di somministrazione di prestazioni ad alto contenuto professionale e specialistico che può fare fronte ad esigenze di natura altamente qualificata delle imprese. Proprio in questa forma, lo staff leasing è ampiamente utilizzato nella maggior parte degli ordinamenti comunitari e anglosassoni, dove vengono somministrati anche prestatori di lavoro super-specializzati: il legislatore, pertanto, riporta l'ordinamento italiano in condizioni di parità con altri ordinamenti offrendo la possibilità di una maggiore articolazione delle risorse umane all'interno dell'azienda. La remissione alla contrattazione collettiva aziendale del compito di individuare nuove ipotesi di somministrazione a tempo indeterminato auspica una partecipazione positiva e propositiva delle rappresentanze sindacali nell'identificazione di forme adatte al ciclo produttivo dell'azienda e presuppone un virtuoso sistema di relazioni industriali. Nella prima fase di applicazione dell'istituto, lo staff leasing non aveva riscosso grande successo anche per la presenza di forme alternative di esternalizzazione del lavoro come il ricorso all'appalto o alla prestazione autonoma: rimane da vedere se, in questa seconda fase, il mercato ne saprà sfruttare le peculiari potenzialità.

La scheda

ha conseguito un LL.M. presso la Harvard Law School ed un Dottorato di ricerca in diritto commerciale presso l'Università degli Studi di Brescia. È ammesso all'esercizio della professione forense in Italia e a New York

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Anche per il 2010 l'incentivo dell'IVA al 10% sulle ristrutturazioni CON... TRIBUTO - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA BARBARA PUTORTÌ

on la finanziaria 2010, dopo innumerevoli proroghe, va definitivamente a regime l'applicazione dell'IVA agevolata al 10% sugli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa. In sintesi si è ottenuta la trasformazione a permanente del regime agevolato dell'Iva sulle ristrutturazioni, quindi l'Iva si stabilizza al 10%. Attenzione però, una piccola modifica è stata introdotta nel comma 8 dell'art. 2, infatti il beneficio riguarda esclusivamente gli interventi su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata e si estende altresì anche alla fornitura di materie prime di semilavorati e dei beni finiti necessari ai lavori di ristrutturazione, a condizione che i beni non vengano forniti da soggetto diverso da quello che segue le prestazioni, e che non si tratti di beni "significativi" secondo la definizione di cui al DM 29/12/1999 (ascensori, infissi, caldaie, condizionatori, sanitari, ecc) per cui l'aliquota al 10% è applicabile solo fino alla differenza tra il valore complessivo dell'intervento e quello dei beni stessi. Dopo tanti anni di proroghe finalmente il Legislatore ha deciso di rendere definitivo un provvedimento che si "trascinava" da triennio a triennio, insomma sempre il solito concetto: in Italia non c'è nulla di più duraturo di ciò che è provvisorio. La finanziaria 2010 estende anche le agevolazioni fiscali previste per le ristrutturazioni di immobili. Il bonus fiscale del 36% per le spese di ristrutturazione del patrimonio edilizio, già prorogato a tutto il 2011 con la finanziaria del 2009, viene esteso fino al 31 dicembre 2012. La detrazione spetta anche per le spese sostenute nel 2012 per interventi di recupero del patrimonio edilizio e nel caso di

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acquisto di immobili facenti parte di fabbricati interamente ristrutturati da imprese di costruzione o da cooperative edilizie, a condizione che i lavori siano eseguiti entro il 31 dicembre 2013. L'ammontare complessivo delle spese agevolate non supera l'importo di Euro 48.000,00 per immobile e la ripartizione è prevista in 10 rate annuali di pari importo. I contribuenti di età non inferiore a 80 anni possono optare per una ripartizione in tre o cinque rate annuali, mentre quelli di età non inferiore a 75 anni per una ripartizione in cinque rate. Lo sconto del 36% può passare all'acquirente o all'erede. Spettano all'acquirente solo le detrazioni non godute dal venditore. In caso di successione, la fruizione del benefico si trasmette, per intero, esclusivamente all'erede che conserva la detenzione materiale e diretta del bene. La finanziaria stabilisce inoltre che il bonus spetta anche al familiare che sostiene le spese di ristrutturazione, anche se non è proprietario dell'immobile, oppure all'affittuario e a chi, come il coniuge o figlio convivente, detiene l'appartamento a seguito della coabitazione. Nel caso dell'affittuario, è necessario esibire nella casella del modello di comunicazione gli estremi del contratto d'affitto regolarmente registrato. Se gli interventi di recupero consistono nella semplice prosecuzione di interventi di ristrutturazione iniziati dopo il primo gennaio 1998 si ha diritto alla detrazione solo se le spese complessivamente considerate, non superano il limite di 48mila euro. Dopo un primo momento in cui si pensava che non sarebbe stata prorogata la detrazione Irpef del 55% sulle spese per interventi di riqualificazione energetica nell'edilizia, il Governo ha fatto retro marchia, forse anche grazie

alle innumerevoli critiche degli ambientalisti, e, dopo aver trovato la copertura finanziaria, ha deciso di rifinanziare il noto bonus fiscale per chi installa pannelli solari o migliora le prestazioni energetiche della propria abitazione. Un piccolo passo avanti per la tutela ambientale e il risparmio energetico: un applauso.

La scheda

Dottore Commercialista Revisore Contabile

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ECONOMIA&BUSINESS

PILLOLE DI FINANZA - RUBRICA A CURA DEL DOTT. CLAUDIO ROSSI

L’aumento del capitale sociale

ne del mercato che rendono convenienti per l'investitore/azionista talune o tal altre strategie.

seguito della profonda crisi che ha toccato il sistema finanziario ed industriale, sempre con maggiore frequenza gli investitori sono e saranno chiamati a partecipare ad operazioni di aumento del capitale sociale: operazioni, soprattutto oggi, destinate a potenziare la struttura patrimoniale, ampliando la base azionaria. Quest'ultime sono solitamente riservate a chi è già socio e possono essere a "titolo oneroso" qualora la sottoscrizione delle nuove azioni avvenga contro esborso del controvalore stabilito dall'opzione ovvero a "titolo gratuito" qualora le nuove azioni vengano assegnate gratuitamente (questa tipologia non ha influenza sull'ammontare del patrimonio). Durante la fase di aumento di capitale, il diritto di opzione può essere monetizzato per il tramite del mercato. Il suo valore teorico e, conseguentemente, quello teorico dell'azione successivamente alla chiusura dell'aumento di capitale (definita "azione ex"), può essere determinato a priori, una volta conosciuti i termini dell'operazione di aumento di capitale, con delle particolari e semplici formule che tratteremo in appresso. L'utilità di determinare questi valori teorici, consiste nel poterli raffrontare con quelli reali che il mercato registrerà nel corso dell'operazione e stabilire conseguentemente la linea di condotta più conveniente nell'esercizio del diritto di opzione. Alcune volte, infatti, tra i valori teorici e quelli reali, si verificano scostamenti, anche consistenti, determinati da diversi fattori di valutazio-

Determinazione del valore teorico del diritto di opzione e dell’azione ex

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argomento è abbastanza complesso in quanto ci dobbiamo confrontare con alcune semplici ma indispensabili formule matematiche. Mi sforzerò, comunque, di essere il piu' elementare possibile. Come primo passo dobbiamo calcolare il valore teorico dell'azione optata ovvero il valore che, in funzione della quotazione che ha l'azione prima dell'avvio dell'aumento di capitale e del rapporto di opzione, sarebbe credibile debba registrare sui mercati l'azione ex-aumento di capitale. Successivamente con un semplice calcolo si determina il valore teorico del diritto di opzione. Fatto questo, l'investitore, durante la fase di aumento di capitale, avrà gli strumenti adatti per poter decidere se: - Autofinanziare l'operazione vendendo tanti diritti pari a quanto necessario per sottoscrivere le nuove azioni rivenienti dai diritti di opzione rimasti (è il caso dove solitamente la quotazione effettiva del diritto non discosti sensibilmente da quella teorica) - Vendere tutte le azioni in possesso acquistando sul mercato tanti diritti necessari per sottoscrivere nuove azioni in quantità pari a quelle vecchie vendute (è il caso dove la quotazione effettiva del diritto sia inferiore a quella teorica) - Vendere tutti i diritti di opzione acquistando invece sul mercato le azioni (è il caso, invece, dove la quotazione effettiva del diritto sia superiore a quella teorica calcolata come diremo).

L'

Il caso pratico llo scopo ci puo' aiutare a comprendere meglio un esempio numerico, con soggetti comunque di fantasia. La società Alfa SpA aumenta il capitale sociale secondo il seguente programma: emissione con sovrapprezzo di euro 1,089 di 3 nuove azioni, godimento regolare, ogni 20 azioni vecchie in circolazione.

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Essendo note anche la quotazione delle azioni di Borsa in euro 2,41 ed il valore nominale dell'azione in euro 0,50, diventa semplice calcolare due importanti valori, come segue. Si calcola prima il valore teorico dell'azione optata di euro 2,30 sommando il prodotto (euro 2,41x20) al prodotto (euro 1,589x3) e dividendo per il totale del numero nuovo di azioni rivenienti ovvero 23. Da qui è facile dedurre il valore teorico del diritto d'opzione di euro 0,11 per differenza tra prezzo corrente dell'azione di euro 2,41 ed il valore teorico prima calcolato di euro 2,30.

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Laureato in Scienze dell'Economia e della Gestione Aziendale, svolge da molti anni attività di consulenza e di responsabilità in ambito bancario. ha scritto diversi testi riguardanti la responsabilità sociale d'Impresa e la finanza nell'Internazionalizzazione



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Il diritto d'accesso alle informazioni ambientali LEGGE AL VERDE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO CRISTINA PUTORTÌ

l tema del diritto di accesso alle eco-informazioni rientra tra gli strumenti di politica ambientale volti ad incentivare il processo di sensibilizzazione della popolazione verso problematiche relative alla tutela dell'ambiente. Negli ultimi anni si è assistito ad un significativo aumento dell'interesse dei cittadini verso le questioni ambientali e tale tendenza ha portato ad una conseguente intensificazione della richiesta e diffusione di notizie in tale ambito. Il primo passo del legislatore italiano verso la costituzione di un diritto all'informazione si è compiuto con la legge n. 349 del 1986 che, all'art. 24 comma 3, prevedeva il diritto di qualsiasi cittadino ad accedere alle informazioni sullo stato dell'ambiente disponibili presso le pubbliche amministrazioni. Tale prescrizione ha portato al consolidamento del principio secondo cui, avendo l'ambiente carattere di "interesse diffuso", una sua maggiore tutela può essere garantita solo grazie ad una più ampia trasparenza e partecipazione da parte della collettività. Con l'entrata in vigore del d.lgs n. 39 del 1997, che ha dato attuazione alla direttiva 90/313/CEE, si è delineato un ambito di applicabilità del diritto all'informazione ambientale più esteso, sia per quanto riguarda il concetto di "notizie relative all'ambiente", sia per quanto riguarda i soggetti aventi titolo a richiederle. Tale normativa, infatti, stabilendo, all'art. 3, che "le autorità pubbliche sono tenute a rendere disponibili le informazioni relative all'ambiente a chiunque ne faccia richiesta, senza che questi debba dimostrare il proprio interesse", non limitava più la titolarità del diritto a "qualunque cittadino" (come invece prevedeva la legge n. 349 del 1986) ma individuava il diritto di accesso ai dati relativi all'ambiente come un diritto "de-soggettivato" e quindi esteso ad ogni persona fisica o giuridica.

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ulle pubbliche autorità gravava, quindi, uno specifico e concreto obbligo di assicurare a chiunque la libertà di accesso alle eco-informazioni ed i richiedenti non dovevano neppure dimostrare di avere uno specifico interesse o una motivazione particolare all'acquisizione delle stesse. La

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direttiva 90/313/CEE è stata abrogata e sostituita integralmente dalla direttiva 2003/4/CE che in Italia ha avuto attuazione grazie al d. lgs n. 195 del 2005. Il nuovo decreto legislativo, seguendo le linee guida comunitarie, ha inteso ampliare il diritto all'informazione in materia ambientale arricchendolo di maggiori garanzie e contenuti. In primo luogo viene ulteriormente estesa, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo, la definizione di informazione ambientale che va ora a comprendere ogni informazione, in qualsiasi forma (scritta, visiva, elettronica, sonora ecc.), concernente i vari elementi dell'ambiente (l'energia, il rumore, le radiazioni, i rifiuti ecc.), i fattori che incidono o possono incidere sull'ambiente, ogni atto volto a proteggere i predetti elementi, le relazioni sull'attuazione della legislazione ambientale, le analisi costi-benefici ed infine, lo stato della salute e della sicurezza umana. l decreto prevede, inoltre, che in alcuni casi (per motivi di sicurezza pubblica, segreto commerciale o industriale, rispetto dei dati personali ecc.) l'autorità possa respingere totalmente o parzialmente l'accesso purché il rifiuto sia motivato. In tali casi è, comunque, garantita una tutela per il richiedente che può presentare ricorso, in sede giurisdizionale (avanti al T.A.R. competente e, in sede di appello, al Consiglio di Stato), ovvero chiedere il riesame delle suddette determinazioni al difensore civico competente per territorio, nel caso di atti delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali, o alla Commissione per l'accesso, nel caso di atti delle amministrazioni centrali o periferiche dello Stato. La norma in esame permette, altresì, di individuare tra le autorità pubbliche su cui incombe l'obbligo di fornire le eco-informazioni, non solo le amministrazioni statali, regionali o locali ma anche le aziende autonome, gli enti pubblici, i concessionari di pubblici servizi, incluse le persone fisiche o giuridiche espletanti funzioni pubbliche inerenti l'ambiente. La definizione particolarmente estesa che

il legislatore ha inteso dare al diritto d'informazione fa comprendere l'importanza che ha assunto la divulgazione dei dati e delle notizie in materia ambientale al fine di responsabilizzare la collettività e di incentivare una collaborazione tra il pubblico ed il privato nella gestione del bene ambiente.

La scheda

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Avvocato presso il Foro di Bergamo Ha conseguito un master in Diritto dell'Ambiente presso l'Università degli Studi di Bergamo STUDIO LEGALE PUTORTì Ha sede a Bergamo Via Silvio Spaventa, 25 Tel. - Fax 035 235226 cristina.putorti@libero.it www.ratiolegis.it



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L'organizzazione: nascita e cura IN... FORMAZIONE - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA MARIA ZACCONE

el primo articolo abbiamo posto l'attenzione in merito alle tipologie di intervento formativo, successivamente ci siamo focalizzati abbiamo sulle esigenze della PMI, rispetto ai temi affrontati. A questo punto è necessario rendere più concreto il nostro discorso, determinando un punto di partenza che potrà gettare le basi per delineare profili per un futuro aziendale più strutturato e misurabile. Nell'analisi di come far nascere l'elemento organizzativo avremo come riferimento i termini di struttura e misura, che richiamano il senso della costruzione, inserendo nell'asse cartesiana di crescita gli stati di avanzamento, mentre successivamente andremo a valutare i diversi stadi che vanno a corredare e completare prima uno scheletro e poi un manufatto con spazi ben definiti e con destinazioni precise. Infine nella parte relativa alla cura dell'organizzazione vedremo come prestare attenzione ad elementi di abbellimento di manutenzione di quanto è stato costruito, senza mai trascurare l'attenzione verso ipotesi di cambiamenti e modifiche di aggiustamento. costruito, completato ed abbellito.

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La nascita dell'elemento organizzativo ogliamo una struttura verticalizzata o desideriamo una struttura orizzontale? La scelta condizionerà fortemente l'impatto di tipo organizzativo da scegliere poiché le logiche da seguire sono profondamente diverse per ogni tipo di struttura organizzativa ipotizzata. Qui si delinea come nella PMI è indispensabile un forte feeling tra proprietà e management presente al momento della riorganizzazione e colui che riceve l'incarico di innescare il processo, il formatore deve, in questi casi, essere orientato ad una fortissima personalizzazione dei percorsi, senza proporre interventi precostruiti o già utilizzati in Aziende con impostazioni dif-

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ferenti. Il rapporto di fiducia che deve legare i due protagonisti del cambiamento costituirà un primo e fondamentale elemento di successo dell'iniziativa. E' chiaro anche che i primi soggetti di un'analisi per la progettazione saranno proprietà e management che, attraverso una serie di interviste completamente destrutturate, saranno in grado di trasferire al formatore un preciso quadro della situazione in essere e delineare desiderata ed esigenze per il futuro. Da qui il disegno prenderà forma in modo sostanziale, la PMI in questa fase dovrà prendere decisioni importanti, scevre da condizionamenti prodotti da tradizioni, usi e abitudini. Sarà necessaria tutta la forza che dirige il cambiamento a fornire la consapevolezza che quanto è attuale non sempre è pienamente corretto, l'analisi e la mappatura delle competenze saranno la prima fonte di informazione indispensabile, per operare in modo valido. Il tutto va trattato con estrema cautela poiché ciò che va evitato è il cambiamento a tutti i costi. Insomma la fase di nascita di una nuova organizzazione è una fase gestazionale che richiede tempi precisi, volontà, idee e strumenti. Ricorrere alla scelta di uno o più strumenti a suo tempo illustrati ci aiuterà a definire la costruzione in modo adeguato alle scelte operate.

sformazione in gestori del normale, il formatore esterno è e rimane un personaggio da "intervento straordinario" che porta novità dal mondo esterno, ne individua le possibili implementazioni, non ha remore nell'applicare tecniche d'aula anche fuori dalle righe e aiuta a trasferire la delega gestionale. La cura a quel punto è tutta nelle mani di Proprietà e Management che avranno la soddisfazione di guardare con ottimismo ai risultati sentendosene profondamente coinvolti.

La scheda

La cura errore più banale che può essere commesso, una volta individuato, scelto e completato il percorso organizzativo e formativo è quello di considerare terminato il tutto, lasciando un elemento appena nato, quindi fragile, solo davanti alla responsabilità di vivere la complessità dell'attuazione e della quotidianità. Qualora venisse commesso questo errore il formatore avrà compiuto la propria parte in modo ineccepibile ma, senza un primo sistema di check che stabilisca come tutti gli elementi siano ben coincidenti tra loro, il rischio che si corre è quello di vanificare l'intervento. Da evitare comunque anche permanenze eccessivamente lunghe dei formatori con la loro tra-

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laureata in Sociologia a Roma, specializzandosi soprattutto in tecniche di gestione della Risorsa Umana e Formazione Ha lavorato per realtà internazionali quali la ex Mobil Oil Italia, ora Q8, e la Meridiana



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Per l'economia il 2010 si annuncia ricco di novità FINANZIARIA, IMPRESE&CITTADINI

Molte le misure che quest'anno toccheranno la vita degli italiani: dal piano casa al pacchetto Welfare, dalla stretta sugli enti locali ai rimborsi Ici ai comuni. Slitta la riforma degli ammortizzatori sociali avoro, fisco, pensioni, casa, energia, mutui: è un diluvio di novità quello con il quale gli italiano dovranno fare i conti nel 2010. In gran parte si tratta di norme già introdotte, in altri casi di capitoli sui quali è ora aperto il cantiere e che presto saranno riempiti di contenuti. Ecco allora, per capitoli, l'Abc economico delle cose da sapere per affrontare l'anno appena iniziato.

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Abruzzo, tasse congelate e cedolare secca. Tasse sospese fino a giugno per i terremotati abruzzesi. La regione potrà anche sperimentare la cedolare secca del 20% sugli affitti. Ammortizzatori sociali. Il 2010 doveva essere l'anno della riforma degli ammortizzatori sociali, che ora lasciano senza rete di protezione 1,2 milioni di lavoratori dipendenti. La riforma programmata per marzo slitta di 24 mesi.

Banca del Sud. Servirà a sostenere progetti di investimento nel meridione e a garantire le Pmi nei loro progetti. Avvio nel corso dell'anno. Avrà disciplina fiscale agevolata. Casa. Diventa operativo nel 2010 il piano casa che, con regole differenziate regione per regione, consente di ampliare del 20% la superficie delle proprie abitazioni, oppure di demolire e ricostruire con un incremento del 35%. Il piano è già attivo in 18 autonomie. Mancano all'appello la Calabria, la Sicilia e la provincia di Trento. Class Action. Debuttano in Italia, dopo numerosi rinvii, le cause collettive. Già arrivate le prime richieste di risarcimento alle banche dalle associazioni consumatori. Co.Co.Pro disoccupati. I collaboratori a progetto in difficoltà per la crisi economica riceveranno un contributo una tantum dopo almeno 2 mesi di disoccupazione. L'aiuto sarà pari al 30% del reddito 2009 (con tetto a 4 mila euro). Contributi previdenziali. Per i parasubordinati e i professionisti iscritti alla gestione separata dell'Inps aumenta l'aliquota contributiva: dal 25,72 al 26,72%. Demanio, vendite private. L'Agenzia del Demanio potrà alienare molti immobili statali anche a trattativa privata. Il tetto per la vendita senza aste sale da 100 a 400 mila euro. VOTO

FIDUCIA FINANZIARIA

GIULIO TREMONTI Pierferdinando Casini

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Disoccupazione portabile. Arriva la portabilità dell'indennità di disoccupazione: se si assume un lavoratore con indennità il datore ha diritto ad un incentivo di pari entità. E-mail certificata (PEC). Diventa obbligatoria per i professionisti ma, dopo l'assegnazione della gara per la gestione, potrà essere richiesta da tutti. Avrà lo stesso effetto di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Elettrodomestici e cucine. Nel decreto con gli incentivi per rilanciare i consumi potrebbero arrivare incentivi oltre che per l'acquisto di elettrodomestici anche di cucine. Energia. Dal 1 luglio tariffa bioraria sull'elettricità per gli utenti non interessati al mercato libero: si pagherà di più dal lunedì al venerdì nelle ore diurne (8-19) di meno dopo le 19, nei festivi e nei fine settimana. Enti locali. In arrivo un taglio alle poltrone: i comuni dovranno ridurre di un quarto i consiglieri e di un quinto gli assessori; le province del 20% gli assessori. La finanziaria però prevede tra le altre misure anche il rimborso dei mancati versamenti Ici per un totale di oltre 900 milioni nel 2008-2009. Farmaci. Cambia lo scontrino parlante voluto dal fisco per ottenere le detrazioni fiscali. Per rispetto della privacy non conterrà più il nome del farmaco ma un codice alfanumerico posto sulla confezione di ogni medicinale. 24

Finanziaria. Va in "pensione", al suo posto arriva la Legge di Stabilità, più attenta ai parametri europei e all'autonomia degli enti territoriali. Giudice di pace. I ricorsi al giudice di pace, compresi quelli contro le multe automobilistiche, non saranno più gratuiti. Costerà 30 euro più 8 euro per l'iscrizione a ruolo. E' l'effetto di una norma inserita nella Finanziaria che, tra l'altro, aumenta il balzello anche nel caso di ricorsi ai giudici contro affittuari morosi per gli sfratti. Incentivi auto. Rispetto al 2009 sarà meno conveniente e si concentrerà su auto meno inquinanti (Gpl-metano). Interessi legali. Scende dal 3 all'1% il tasso di interesse legale che viene applicato per i rimborsi dei tributi ma anche per i pagamenti ritardati. L'effetto sarà notevole sul "ravvedimento operoso" cioè sui versamenti effettuati con un leggero ritardo che beneficiano anche di sanzioni ridotte: 2,5% per il ravvedimento breve (entro un mese), o del 3% per quello lungo (entro la scadenza della dichiarazione dei redditi). Invalidi. Parte quest'anno una stretta sulle pensioni di invalidità. Ci saranno, in base a quanto prevede la finanziaria, maggiori controlli e più poteri all'Inps. Scattano anche nuove regole, con la richiesta fatta solo via Internet. Irpef, saldo più caro. L'alleggerimento del 20% dell'acconto Irpef pagato nel 2009 avrà un risvolto meno piacevole nel 2010. Il pagamento del saldo sarà più salato perché


bisognerà versare quanto non pagato lo scorso novembre. Iva territoriale. Da inizio anno sono scattate le nuove norme sulla territorialità dell'Iva sui servizi: si paga dove i servizi vengono svolti. La nuova regolamentazione, fissata da Bruxelles, entra in vigore contemporaneamente in tutta Europa. Lampadine. Potranno ora essere messe in vendita solo quelle che rispettano standard europei. Dopo l'addio alle incandescenti da 100 watt si passerà anche a quelle con watt inferiori. Moratoria mutui. Le famiglie in difficoltà a causa della crisi potranno, in base ad un accordo firmato tra consumatori e Abi, chiedere dal primo febbraio la sospensione delle rate per almeno 12 mesi. La misura vale per i mutui fino a 150.000 euro per clienti con un reddito da 40 mila euro. Neonati. Arrivano i prestiti a tassi agevolati (fino a 5 mila euro da restituire in 5 anni) per le famiglie che devono far fronte alle spese per figli nati o adottati nel 2009-11. Over 50 disoccupati. Scattano le norme della finanziaria per frenare la disoccupazione. Arrivano - è la novità - incentivi alle imprese che assumono disoccupati con oltre 50 anni e almeno 35 anni di contributi versati, che rischierebbero di rimanere fuori dal mercato del lavoro. Pensioni. Tante le novità che entrano in vigore da inizio 2010. Le nuove pensioni di anzianità saranno più leggere per l'arrivo dei nuovi coefficienti di calcolo sui trattamenti di vecchiaia: la riduzione potrebbe essere anche del 6-8% rispetto a quella che sarebbe stata calcolata con i vecchi coefficienti. Si alza poi l'età per l'uscita per le dipendenti pubbliche di sesso femminile: ora dovranno avere almeno 61 anni per lasciare il lavoro; dal 2012 saranno invece necessari 62 anni. Per le pensioni minime, poi, scatta l'aumento dello 0,7%: salgono cosi a 460,97 euro. Chi aveva la pensione pari al vecchio milione di lire, invece, salirà a 597,41 euro, sfiorando i 600 euro. Ponte Stretto. Avviati i lavori per le prime infrastrutture. La Finanziaria ha stanziato 470 milioni come contributo all'Anas. Premi di produttività. E' stato prorogato per il 2010 il regime fiscale agevolato per i premi di produttività ed efficienza. Saranno tassati con una imposta forfettaria del 10% che sostituirà Irpef e addizionali. Redditometro. Sarà uno strumento cardine per la lotta all'evasione 2010. Il fisco andrà alla ricerca del reddito dei contribuenti in base al loro tenore di vita: tra i nuovi indicatori usati anche beauty farm, viaggi e scuole private. Ristrutturazioni edilizie. E' una delle poche misure presenti nella prima versione della Finanziaria: si tratta della proroga al 2012 del bonus del 36% per le ristrutturazioni, mentre l'Iva viene fissata al 10%.

Scudo fiscale. Riparte con l'anno nuovo la possibilità di regolarizzare i capitali esportati illegalmente. Ma sarà più cara. L'aliquota, che fino al 15 dicembre era del 5% sull'importo regolarizzato, diventerà del 6% fino a tutto febbraio e del 7% da marzo a fine aprile. Staff leasing. Sul fronte del lavoro torna nel 2010 la possibilità di attivare contratti di Staff Leasing. E' un particolare contratto di natura commerciale nel quale un'impresa (utilizzatrice) si rivolge ad un'altra (somministratrice) per la fornitura di manodopera necessaria a specifici servizi . E' stata estesa anche ai servizi di cura e assistenza alla persona. Statali. Il tavolo per il rinnovo contrattuale partirà a maggio. Per ora in Finanziaria sono previste le risorse per la sola vacanza contrattuale. Studi settore. I parametri che i lavoratori autonomi dovranno utilizzare per i redditi 2009 (e quindi da applicare quest'anno) potranno essere adeguati fino al 31 marzo. Si terrà così conto delle difficoltà provocate dalla crisi economica. Tassa rifiuti, rimborso iva. La Corte Costituzionale ha stabilito che non va applicata l'Iva sulle bollette per lo smaltimento dei rifiuti. Il 20% di quanto pagato dovrà quindi essere restituito ed è in arrivo un decreto per le modalità. Telefono, pubblicità. Nel 2010 sarà attivato un registro "delle opposizioni" al quale ci si potrà iscrivere se non si vuole ricevere telefonate pubblicitarie. Sarà gestito dall'authority tlc. Uffici pubblici. Il 2010 sarà l'anno dell'entrata in funzione della riforma Brunetta, che dovrà essere applicata dagli uffici. Scatterà ad esempio il meccanismo dei premi selettivi: un quarto del personale sarà premiato con salario accessorio maggiorato, un altro quarto punito con un premio di produttività azzerato. Utili reinvestiti. La forte agevolazione fiscale prevista per gli aumenti di capitale delle società (di capitale, cooperative oppure società di persona che svolgono attività d'impresa) vale per le operazione realizzata fino al 5 febbraio. Consente di dedurre dalla base imponibile Ires, Irpef, e Irap, per cinque anni, un importo pari al 3% dell'aumento di capitale. Versamenti. Attenti ai versamenti fiscali. Il fisco ha avviato una campagna di controllo sui contribuenti che dichiarano il giusto ma poi non pagano le imposte, o lo fanno in ritardo usufruendo di sanzioni ridotte. Voucher. La Finanziaria ha disposto da quest'anno un ampliamento della platea dei lavoratori e delle mansioni per le quali si può far uso dei buoni-lavoro: tra questi c'é l'estensione temporale per gli studenti universitari, la possibilità di utilizzo dei 'buoni' presso maneggi e scuderie. Il ricorso al cosiddetto lavoro accessorio sarà possibile anche da parte di committenti pubblici. 25


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La crisi? "Bisogna aprire gli occhi" L’INTERVISTA

E' il monito di mons. Francesco Beschi che trae spunto dalla parabola del buon samaritano. Il primo anno del nuovo vescovo di Bergamo tra delocalizzazioni, crisi occupazionali e una provincia tutta da scoprire

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

al tema del lavoro alla questione delle persone che lavorano, meglio, alle persone che perdono o rischiano di perdere il loro posto di lavoro. La crisi ha cambiato l'orizzonte dei pensieri e delle riflessioni. Problemi quanto mai attuali su cui la comunità bergamasca da molti mesi a questa parte si interroga. La risposta sono proteste, scioperi, picchetti, ma anche tavole rotonde e veglie di preghiera, sit - in e raccolta di fondi per cassaintegrati, iniziative che richiamano e raccolgono la solidarietà di credenti e non. Pesante, pesantissimo e senza possibilità di repliche è il messaggio che la crisi sta lascian-

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Monsignor Francesco Beschi

"Nella tradizione bergamasca è forte la presenza di uomini e donne ricchi di una spiccata sensibilità sociale Oggi, sono presenze ancor più significative di fronte alle difficoltà della provincia" 27


do dietro di sé, nelle comunità, nelle imprese, nelle famiglie bergamasche: il sudore della fronte non esaurisce il senso del lavoro. Anche la Chiesa di Bergamo, nella persona del vescovo Francesco Beschi, molte volte ha richiamato i valori propri di una pastorale del lavoro. Dottrina tradizionale e nuove tecnologie, è questo il segno evidente di una Chiesa moderna fisicamente e "virtualmente"-, vicina ai problemi reali. Dopo gli e-book gratuiti della Bibbia e il rosario digitale, sono molti i gruppi di preghiera, anche nella nostra provincia, che stanno nascendo tramite internet. Veri e propri momenti d'incontro e di condivisione, nati spontaneamente, per trovare un sollievo - almeno spirituale - ai problemi di vita (anche lavorativa) di tutti i giorni. Discorso diverso, invece, è quello della carta stampata, dove continua il triste e tangibile bollettino quotidiano delle difficoltà che le aziende di Bergamo, e non, stanno attraversando. Dato di fatto che si traduce, nel migliore dei casi, in un ricorso massiccio al sostegno garantito dagli ammortizzatori sociali. Il resto è solo: posti a rischio, mobilità, esuberi o licenziamenti. Per la Chiesa e i cristiani la disoccupazione non è un fatto fisiologico ma una sfida che interpella sul significato del lavoro. Al tempo stesso invita a costruire una società in cui lo spirito d'impresa abbia un saldo ancoraggio etico. "E' in un orizzonte di responsabilità - ci ha suggerito mons. Francesco Beschi, che abbiamo incontrato un anno dopo il suo ingresso a Bergamo che va collocato il giudizio sul fenomeno delle delocalizzazioni". La difficile congiuntura economica non si attenua. Quale contributo può dare la chiesa orobica, positivamente, al di là di ogni rivendicazione di sorta, nel richiamare i criteri di un equilibrato rapporto, fra lavoro, economia e consumi? "L'intervento della Chiesa rispecchia, prima di tutto, il contributo del Vangelo. Una vera e propria provocazione da raccogliere: incarnare il Vangelo nella storia. In questo senso, è decisiva la testimonianza dei cristiani, altrettanto importante è la 28

storia che hanno scritto e le riflessioni che hanno elaborato. Considerazioni, quanto mai attuali, viste le difficoltà che sta attraversando l'intero mondo del lavoro. Il frutto di questa pianta è la Dottrina sociale, di cui l'ultima enciclica di Papa Benedetto è espressione sintetica che rende concreti, storicamente, temi come fraternità, solidarietà, gratuità, giustizia sociale, equità". Nella veglia di preghiera sul lavoro che lei ha presieduto a Seriate, a fine anno, ha chiesto "a tutti di aprire gli occhi e di arrabbiarsi, sentir dentro una gran rabbia per il male, per l'ingiustizia". E' lecito considerare le delocalizzazioni delle nostre imprese che vanno altrove a cercar maggior fortuna, un'ingiustizia? "Bisogna aprire gli occhi, provare il rifiuto viscerale del male e dell'ingiustizia e nello

stesso tempo l'amore appassionato per chi ne è vittima, è il sentimento che attraversa il buon samaritano nella parabola raccontata da Gesù e proclamata nella veglia di Seriate. Si tratta di orientare questo sentimento in modo che muova intelligenza e volontà nel porre i gesti della giustizia e della solidarietà sociale". Considerata l'importanza della tradizione cattolica bergamasca, perché ai tavoli delle trattative non figura mai la presenza di qualche parroco (ad esempio Dalmine) o rappresentante ecclesiastico che, più di tutti, hanno il polso e il sentore dell'umore che grava sulle comunità locali colpite dalla crisi? "Lo ritengo un compito preciso dei laici: uomini e donne abitati dalla fede e dal Vangelo che sanno, con coscienza e com-


petenza, affrontare i problemi nelle loro specifiche dinamiche. Nella tradizione bergamasca è forte la presenza di uomini e donne ricchi di una spiccata sensibilità sociale. Oggi, tali presenze sono ancor più significative e preziose di fronte alle difficoltà che sta attraversando l'intera provincia". Tra gli stereotipi legati alla nostra provincia c'è anche quella di persone "affamate" di lavoro, non per niente si dice - maiaure de berghèm -. Questa crisi, che ha minato la solidità di questo luogo comune, quale immagine di bergamasco ci restituisce? "Il lavoro è senz'altro, uno tra i valori qualificanti della nostra comunità. Rappresenta una risorsa non solo di natura economica, ma anche etica. Il lavoro raccoglie potenzialità educative ed etiche di grande rilievo. Nella crisi che stiamo attraversando, il mondo del lavoro nel suo complesso è quello che paga il prezzo più alto. E' evidente, le quotidiane difficoltà che incontra il mondo del lavoro ci rivelano, prima di tutto, che il lavoro stesso non è un assoluto. Non perché questo non debba esser difeso, promosso e garantito, ma perchè deve comporsi con le esigenze della giustizia, della solidarietà, della famiglia, del bene comune, di un mondo sempre più interdipendente".

Molte persone sostengono che tra la Chiesa, intesa come istituzione, e la "ricchezza" ci sia un rapporto non trasparente. Non solo, è tacciata di ipocrisia poiché predica la vicinanza ai poveri sebbene "ricca" ed immersa nello "sfarzo". Proviamo a fare un po' di chiarezza. E solo un luogo comune? Non crede che ci sia qualche leggenda da sfatare? "Istintivamente, direi che sono poche le realtà al mondo vicine ai poveri di ogni

condizione, senza alcuna distinzione di sorta, come la Chiesa cattolica. Per altro questa vicinanza è possibile grazie ad una radicata generosità diffusa tra tutti coloro che formano la comunità cristiana. E' vero che la Chiesa dispone di mezzi consistenti: la questione è rappresentata dalla loro destinazione e dalle modalità con le quali li gestisce. Questo problema non è risolto una volta per tutte, ma continuamente la Chiesa e le sue guide sono chiamate ad una verifica provocata dal Vangelo e

Nello sciopero di Ranica la Chiesa scese in campo a fianco degli scioperanti. Sarebbe anacronistico pensare che la stessa scelta possa essere fatta anche oggi? "Alcune scelte hanno le caratteristiche proprie del momento storico in cui si pongono. Lo sciopero di Ranica è un evento che nasce dal problema concreto di un'azienda e dei suoi dipendenti, ma nello stesso tempo li supera, diventando una questione che interpella tutta la società e la comunità cristiana di allora. In questo senso, la presa di posizione del Vescovo diventa significativa. Non è l'unica volta che è successo. Si tratta di assumere le responsabilità e le scelte che il proprio tempo richiede". 29


Il patrimonio della chiesa bergamasca si distingue in istituzionale e non Il primo è la parte più consistente, costituito dagli edifici, il restante 3% del reddito è prodotto da abitazioni, uffici e negozi

anche dalle critiche, a volte giustificate, che riceve". Come è ripartito il patrimonio della chiesa bergamasca e quali sono i suoi principali impegni economici? Se dovessimo fare un bilancio, quali sono le entrate maggiori e le voci di spesa più impegnative? "Il patrimonio della chiesa bergamasca intesa come diocesi e parrocchie si può distinguere in istituzionale e non. Il patrimonio istituzionale, che è la parte più consistente, è costituito dagli edifici che consentono di svolgere le attività proprie della chiesa quali: le attività di culto, di formazione educazione e catechesi, le attività caritative e di solidarietà. Il patrimonio non istituzionale, circa il 3%, produce un reddito limitato. E' per lo più costituito da abitazioni, uffici e negozi che, per la maggior parte, è utilizzato da persone e famiglie che hanno bisogno di sostegno o da società e associazioni no-profit". Lei è uomo sensibile al tema della comunicazione. La chiusura di Radio E - radio della Diocesi -, la foliazione 30

ridotta de L'eco di Bergamo, gli esuberi e il costo del quotidiano portato ad 1.20 euro sono segni di una crisi che ha attraversato anche luoghi e ambienti legati alla Chiesa di Bergamo? "La mia è una lettura diversa. In primo luogo ricordo che l'Eco di Bergamo è recentemente passato a full color, con un investimento significativo, che ci ha consentito in questi anni un costante aumento della foliazione. Questo per fornire un'informazione sempre più completa, attenta, in linea con un quotidiano che è da tempo ai vertici dell'informazione locale in Italia. Desidero sottolineare che la nostra società editoriale, in questo periodo difficile, ha compiuto l'impegnativa scelta di non licenziare nessuno. Quanto al recente aumento del prezzo del giornale: L'Eco di Bergamo è stato tra gli ultimi quotidiani che hanno fatto tale scelta, dopo ben sei anni dall'ultimo aumento". Quanto a Radio E, il progetto in questo caso è ad ampio raggio: la nostra intenzione è quella di riorganizzare l'intera comunicazione diocesana, rendendola più efficace e più attuale, valorizzando al contempo l'importante esperienza e compe-

tenza che Radio E ha saputo mettere in campo in tutti questi anni". Ad un anno dal suo insediamento nella nostra diocesi, quale fotografia si è fatto di Bergamo? "Una bella fotografia. La bellezza delle sue valli e delle sue montagne. La bellezza di Città alta, autentico gioiello. La bellezza delle sue chiese, anche le più lontane dal centro. Ho constatato l'importanza della Chiesa nel tessuto sociale e la responsabilità che ne deriva. E'una Chiesa significativa nel cuore di una moltitudine persone. E' una terra capace di grande generosità che va riconosciuta e alimentata e che ritengo possa nutrire una cultura della solidarietà sempre più ampia. E' una terra in cui il tema dell'accoglienza e della legalità vanno declinati giorno dopo giorno in un orizzonte segnato dalla presenza di molti immigrati. E'una terra in cui la rilevanza del lavoro si misura ogni momento con quella dello sviluppo integrale della persona umana. E' una comunità che mi ha accolto con una cordialità ed un affetto sorprendenti di cui non posso che essere grato".



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Le difficoltĂ si avvertono a pelle BLACK OR WHITE

Anche a Bergamo nelle domande di lavoro si riflettono i fatti accaduti a Rosarno. Gli stranieri non scrivono piĂš "Boliviano" "Bulgaro" o "Marocchino" ma "di colore" 32


ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

essage in a bottle" con un po'di fantasia il foglietto raccolto a Bergamo potrebbe essere considerato il messaggio in una bottiglia. Certo davanti alla sede delle Acli non c'è l'ombra di un naufrago, nemmeno isole all'orizzonte e tanto meno bottiglie ma il messaggio è chiaro:"Ragazzo 24 anni di colore cerca qualsiasi tipo di lavoro purché serio. Cell. 380/xxx". Nessun significato criptico da decifrare ma solo la domanda di lavoro scritta su un foglietto di carta, grande poco meno di una busta commerciale, raccolta sul marciapiede, all'incrocio tra via Baschenis e via San Bernardino. Una domanda di lavoro come molte altre che di questi tempi non fa più notizia. Due righe semplici ed essenziali che accomunano molte persone nella difficile situazione di trovare un lavoro in questi mesi di crisi. Eppure, qualcosa di strano c'è. Prima di tutto il fatto che il ragazzo di 24 anni abbia scritto "di colore". Solitamente nelle domande di lavoro si legge "Boliviana""Bulgara" "Marocchino"o tutt'al più ragazzo del Burkina Faso o ragazzo boliviano, etc. invece lui ha preferito tagliar corto e ha scritto "di colore". Anche questo è un segno dei tempi e della nostra quotidianità. Il pensiero corre subito ai fatti recenti e alle tensioni che la vicenda di Rosarno ha suscitato. Avrebbe potuto anche scrivere con buona volontà, responsabile e puntuale, con tutti documenti in regola ma supponiamo che quel "di colore" generico non definisca tanto lui ma l'aria e l'immagine che l'Italia offre di se stessa. Certo, qualcuno avrà da obiettare che l'immagine è una cosa, la realtà è un'altra e non ci avventuriamo in discorsi sul razzismo, non andiamo a spulciare storie di discriminazione, ma è sintomatico quanto sia il peso delle parole come tali, perché vogliono dire tutto e niente, perché escono dalle nostre bocche e dalla nostra penna e finiscono nelle teste e sotto gli occhi di altri. E allora quel "di colore" è solo un modo come un altro per semplificare, per abbreviare, per codificare o invece è la percezione che

"M

il ragazzo di 24 anni ha del nostro Paese? Poi il testo continua con "cerca qualsiasi tipo di lavoro" perché lui, come molti altri stranieri in Italia, sono a conoscenza del fatto che la disponibilità ad accettare qualsiasi tipo di lavoro è una carta importante da giocare per trovare un'occupazione. Anche in tempi difficili come questi gli italiani non sono disposti a fare certi lavori come colf, collaboratrici domestiche, manovali, perché molto faticosi e poco remunerativi. La domanda si chiude con "purché serio", non ha scritto "fisso". Quel "serio" che molte volte lo si trova all'inizio delle inserzioni… "43enne seria" "pasticcere serio" "ragazzo serio e volenteroso" chiude il testo. Difficile sostenere che raccogliere le arance per 14 ore di lavoro a 15/20 euro al giorno possa essere considerato un lavoro serio. Per tutti significa, prima di tutto, essere regolarmente assunto da un datore di lavoro, con una busta paga e il ginepraio di voci che la compongono: ferie, permessi, malattia, maternità etc. Non sapremo mai quando il giovane troverà un lavoro. Nel frattempo, in bocca al lupo al "ragazzo di 24 anni di colore che cerca qualsiasi tipo di lavoro purché serio".

Scrivere "di colore" è solo un modo come un altro per semplificare, per abbreviare o invece è la percezione che un ragazzo di 24 anni, straniero, ha del nostro Paese? 33


ECONOMIA&BUSINESS

Messa in liquidazione per la Plati Hungary ARIA SIBERIANA

La famiglia Ravasio da gennaio ha posto in liquidazione la Plati Hungary spostando le produzioni verso la Plati Ucraine Per la serie: non tutte le delocalizzazioni "escono con il buco" offia un'aria gelida, di crisi, per la Plati Elettroforniture l'economia mondiale ha causato il blocco della domanda dimidi Madone, piccola multinazionale con più di mille nuendo in brevissimo tempo il fatturato. Nel 2008 si è regidipendenti sparsi in giro per il mondo. Un tipico esemstrata in bilancio una perdita di euro 3,3 milioni e, visto l'anpio di come non tutte le delocalizzazioni escano (nel damento economico, anche l'esercizio 2009 non si chiuderà senso di uscire dall'Italia)"con il buco". Il gruppo ha messo in con risultati migliori. Tuttavia il gruppo ha potuto tuttavia conliquidazione l'omonima controllata ungherese, attiva dal 1995 tare sul fatto positivo che la diminuzione delle vendite è avvecon 260 dipendenti. Vento siberiano ed epilogo infelice, dunnuta senza la perdita di alcun cliente, anzi: tra le new entry que, per la famiglia Ravasio, antesignanel portafogli ordini, il gruppo na del fenomeno, che ha spostato le segnala nomi come Bosch, Sony, prime attività all'estero già negli anni Fassi e Blaupunkt, che darebbero Novanta. Nel polo bergamasco, gli opela possibilità di incrementare il rai sono spariti dal 2007, rimangono gli volume delle vendite a partire impiegati, ma anche per loro il destino è dal 2010, per il quale si prevede tutt'altro che assicurato. Le ulteriori 4 un aumento del fatturato di circa settimane di cassa ordinaria chieste dalil 10% rispetto al 2009. Visti i l'azienda, bruciano, infatti, tutta la scorrisultati, la società è stata ta disponibile. Il numero dei dipendenti costretta a rivedere l'organizzadi gruppo è pari a 1.123 unità. Dopo la zione e la struttura del gruppo. totale cessazione dell'attività produttiva Dall'1 gennaio è stata posta in Memoria storica: nello stabilimento di Madone, attualliquidazione la Plati Hungary, foto della protesta a Madone mente la produzione è esclusivamente spostando le produzioni inerenti svolta dalle consociate estere. Il fatturaprevalentemente verso la Plati to consolidato di gruppo è stato nel 2008 pari a 47 milioni di Ukraine. Fino ad un paio d'anni fa, l'azienda di Madone figueuro, quello stimato per il 2009 è di 23 milioni di euro, regirava nella lista dei primi 1.500 gruppi industriali d'Italia, vanstrando una diminuzione di circa il 51% rispetto all'anno precetava 1.850 addetti all'estero e soltanto a marzo 2007 ha aperdente. Il fatturato Plati Elettroforniture Spa è stato nel 2008 to lo stabilimento da 2.000 metri a Vinogradiv, in Ucraina, pari a 51 milioni di euro, mentre quello stimato per il 2009 è di dove saranno spostate le lavorazioni della controllata unghe35 milioni di euro: i dati risultano maggiori a quelli del gruppo rese. Per quanto riguarda l'amministratore e fondatore, spiega la società - a causa dei rapporti di intercompany e del Annibale Ravasio ha ricevuto il premio di "Imprenditore delfatto che la Plati mantiene direttamente i contatti e gestisce gli l'anno 1999" nella categoria "global", riservato agli imprendiordini con i maggiori clienti. La crisi finanziaria che ha travolto tori che hanno contribuito alla crescita dell'economia italiana.

S

34



ECONOMIA&BUSINESS

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Lascia (a casa) e Raddoppia (in borsa) BORSA&AZIONI

E' il 2009 dei fratelli Rocca. Da una lato annunciano un terzo di esuberi distribuiti tra gli stabilimenti di Dalmine e Costa Volpino e dall'altro raddoppiano il valore delle loro quotazioni in borsa chiudendo l'anno con più di 12 milioni di euro ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

ascia (a casa) e raddoppia (in borsa)", si potrebbe sintetizzare così il 2009 dei fratelli Rocca. "Lascia" per le note vicende che hanno interessato la Tenaris Dalmine con 1.024 esuberi annunciati a fine settembre. Dopo la trattativa non stop dello scorso 29 dicembre, la mediazione sindacale si è risolta con 741 esuberi che, al netto dei quasi 500 accompagnamenti alla pensione, vedrebbe interessati ancora 246 lavoratori. Per loro si apre la strada della mobilità volontaria incentivata. "Raddoppia"perché in un solo anno il valore delle loro quote è raddoppiato. I 6 milioni di euro scarsi del 15 dicembre 2008 si sono trasformati in poco più di 12 milioni di euro, consacrandoli, così leader incontrasti della borsa. Dietro di loro si è piazzato Leonardo Del Vecchio ad una distanza abissale in termini di performance. Il valore delle azioni del patron di Luxottica, a metà dello scorso dicembre, era di "soli"7 milioni di euro con un incremento rispetto a dicembre 2008 del 29 per cento, "solo"un terzo rispetto al 104 per cento fatto segnare dai fratelli Rocca. Nello stesso periodo (dicembre 2008) a contendersi la palma del milionario dell'anno c'erano ancora sia i fratelli Rocca che Leonardo del Vecchio ma nel 2009 il portafoglio degli imprenditori orobici è raddoppiato staccando l'imprenditore che annovera una miriade di marchi, tra cui i famosi Ray Ban. Il gruppo siderurgico Tenaris, con sede legale in Lussemburgo è quotato, oltre che a Milano, anche a New York, Buenos Aires, Città del Messico e ha registrato nel 2009 una crescita superiore

"L

al 90 per cento misurabili in quattro miliardi di euro. Beneficiaria di questa impennata è stata la San Faustin NV, holding dei fratelli Rocca che ha la sua base nelle

Gianfelice e Paolo Rocca

Sono la terza generazione imprenditoriale del colosso italo - argentino Techint fondato nel '45

dal nonno Agostino. Oggi è leader mondiale per i tubi in acciaio con il gruppo Tenaris

Antille Olandesi, la quale è controllata dalla Rocca & Partners che ha il suo quartier generale a Road Town, località delle Isole Vergini Britanniche. Un lungo giro del mondo per capire che i trend dei titoli azionari seguono

37


Giampiero Pesenti

Il numero uno di Italmobiliare occupa la 29esima posizione nella classifica dei milionari 2009 La crescita del valore delle sue quote di pertinenza è stato del 8.5 per cento

dinamiche complesse. Nel caso di un gruppo siderurgico come quello bergamasco il business che regola la performance del titolo conta tanto gli utili in calo - la metà del 2008 -, quanto il taglio ai costi e le prospettive di ripresa ipotizzate per il 2010. Per i bergamaschi che della borsa conoscono solo i cordoni, a stridere con

la figura di Paperon de Paperoni che i Rocca si sono ritagliati sui listini ci sono le difficoltà annunciate dallo storico gruppo con i due insediamenti bergamaschi di Dalmine e Costa Volpino, per cui si era ipotizzato il taglio di un terzo della forza lavoro. Può apparire una decisione quanto mai strana in pochi mesi raddoppiare il capitale azionario e nel frattempo annunciare - in Italia - il taglio di mille posti di lavoro. Per gli analisti di tutto il mondo che di Bergamo conoscono solo le aziende quotate in borsa la scelta della società di avviare una politica di riduzione dei costi tesi a salvaguardare i margini è premiante, nonostante il calo di fatturati causato anche dalla diminuzione di ordini provenienti dal resto del mondo non toccato dalla crisi. Lo stesso calo che si è avuto per il giro d'affari e i ricavi netti. Ma di fronte a disoccupazione, scioperi e licenziamenti che gettano nel panico un intero territorio la Borsa fa orecchi da mercante. Gli aspetti negativi sono stati controbilanciati da minori oneri di struttura (l'altro modo di dire tagli, esuberi, etc) e, di conseguenza, le aspettative sono di una maggiore efficienza. Rimanendo sempre a Piazza Affari, tra aspettative o attese non c'è 38

Domenico Bosatelli

Il presidente del gruppo Gewiss ha un patrimonio azionario valutato in 240 milioni di euro In classifica è al 35esimo posto

Alberto Bombassei

Il patron della Brembo di Curno ha visto crescere del 32 per cento il valore del suo patrimonio azionario stimato in 162 milioni di euro


molta differenza, perché la Borsa sconta in anticipo una congiuntura più rosea sia del leader mondiale nella produzione di tubi di acciaio che delle altre società quotate. E' la legge della finanza: si anticipa al ribasso la crisi e si torna a risalire la china prima della ripresa dell'economia reale. Nella classifica pubblicata a fine anno da "L'Espresso", come anticipato, i superricchi di Piazza Affari sono i fratelli Rocca che con le azioni del loro colosso siderurgico al galoppo (+104 %) hanno iniziato l'anno con 5 miliardi di euro e lo hanno chiuso con più di 12 miliardi di euro. I due imprenditori bergamaschi vantano quote anche in Autostrade, Autogrill, Benetton, Caltagirone Editore, Impregilo, Pirelli, Rcs Mediagroup, Sirti, Telecom Italia. In termini percentuale la performance migliore è di Anna Formaggini di Amplifon che ha gonfiato il suo portafoglio tre volte il valore iniziale (+315%). Raddoppiato anche il controvalore delle quote di Giuseppe de Longhi (+144%) che ha fatto la sua fortuna con l'omonima marca di piccoli elettrodomestici e Gianpietro Benedetti (+129%) con la friulana Danieli che costruisce e installa impianti per la produzione d'acciaio. Tra i primi cinquanta super-ricchi italiani, oltre ai fratelli Rocca la compagine orobica è composta da altri bergamaschi: Giampiero Pesenti (29°), Domenico Bosatelli (35°) e Alberto Bombassei (40°). Giampiero Pesenti, il numero uno di Italmobiliare chiude il 2009 in crescita (+8.5%), le sue quote hanno superato i 289 milioni di euro iniziali e a parità di periodo hanno toccato i 313 milioni di euro. Male Domenico Bosatelli non per la posizione

Com’è gonfio il portafoglio Valore quote di pertinenza 15/12/08 15/12/09

Variaz. %

Paolo e Gianfelice Rocca - Tenaris, Ternium

5.936,5

12.124,6

+104,2

Leonardo Del Vecchio - Luxottica, Generali, Molmed

5.348,7

5.348,7

+29,0

Famiglia Benetton - Atlantia, Autogrill, Benetton Group, Gemina

4.643,4

6.384,1

+37,5

Silvio Berlusconi - Mediaset, Mediolanum, Mondadori, Mediobanca

3.200,9

4.156,0

+29,8

Famiglie Drago/Boroli - Lottomatica, Dea Capital, Antena 3

2.900,9

2.842,7

-2,0

976,6

1.773,1

+81,5

Francesco Catagirone - Mps, Generali, Cementir, Catagirone, Acea

1.480,1

1.762,0

+19,0

Famiglia Gavio - Sias Autostrade, Autostrada To-MI

1.141,75 1.601,04

+40,2

Muammar Gheddafi - Unicredit, Reteil, Juventus

Enio Doris e famiglia - Mediolanum, Generali, Molmed

949,5

1.329,4

+40,0

Diego e Andrea Della Valle - Tod’s, Mediobanca, Rcs, Marcolin, Piaggio

811,0

1.275,0

+57,2

Gianmarco e Massimo Moratti - Saras, Pirelli&C, Camfin

1.531,3

1.251,8

-22,3

Famiglia Buzzi - Buzzi Unicem

1.176,8

1.190,9

+ 1,2

Famiglie Agnelli Nasi - Exor

488,1*

1.103,2

+120

Rosa Anna Garavaglia - Campari, Cometal

656,4

1.100,6

+67,6

Marco Fossati - Telecom, Gasplus

934.1

972,3

+4,8

Famiglie Garrone/Mondini - Erg

920,95

895,47

-2,84

Nicola e Paolo Bulgari - Bulgari

702,9

884,7

+25,8

Famiglia Maramotti - Credito Emiliano, Unicredit

531,3

841,9

+58,1

Mario Moretti Polegato - Geox

765,87

821,94

+7,32

Gustavo Denegri - Diasorin

329,0

578,1

+ 75,7

Vittorio Merloni - Indesit, Mediobanca, Res

360,16

576,1

+59,9

Giovanni Recordati - Recordati

420,4

555,4

+32,1

Fabrizio Di Amato - Maire Tecnimont

263,4

472.5

+79,4

Gianpietro Benedetti/Eredi Danieli - Danieli

202,0

462,1

+128,7

Giorgio Armani - Luxottica

316,0

408,1

+29,1

Famiglia Trevisani - Trevi

263,0

398,1

+51,3

Vincent Bolloré - Mediobanca

323,2

332,8

+0,3

Famiglia Vacchi - Ima Group

339,8

316,1

-6,9

Giampiero Pesenti - Italmobiliare

289,2

313,8

+8,5

Anna Formiggini - Amplifon

93,8

389,2

+314,9

Giuseppe De’ Longhi - De' Longhi

151,5

369,7

+144,0

Famiglia Gavazzi - Banco Desio

341,7

328,3

+3,8

Famiglia Astaldi - AstaIdi

201,4

303,5

+50,7

Carlo De Benedetti - Cofide. Management & Capitali

153,6

258,4

+68,2

Domenico Bosatelli - Gewiss

260,1

240,5

-7,5

Stefano Landi - Landi Renzo

210,4

239,4

+13,8

Famiglie Fumagalli/Annoni - Sol

174,1

232,4

+33,1

Lauro Buoro - Nice

147,2

232,2

+57,7

Famiglia Cremonini - Marr

188,8

223,8

+18,5

Alberto Bombassei - Brembo

162,1

214,1

+32,0

278

213

-23,3

Yoon Suk - Prysmian

143,8

205,4

+85,7

Famiglia Marzotto - Zignago Vetro

179,4

204,1

+13,7

Davide Usperti - Gasplus

246,6

198,0

-19,7

Famiglia Falck - Actelios

146,3

170,4

+10,2

Sebastien Egon Von Furstengerg - Banca Ifis

134,9

158,0

+17,1

Urbano Cairo - Cairo Communication

114,2

155,0

+35,6

Claudio Carnevale e famiglia - Acotel

94,3

154,02

+63,3

Carlo Acutis - Vittoria Assicurazioni, Camfin

160,7

147,8

-8,0

Roberto Colaninno - Immsi, Piaggio

118,7

143,7

+21,1

Salvatore Ligresti - Premafin

* La prima quotazione della nuova Exor, con la sparizione di Ifil dal listino, è del 2 marzo 2009

39


Nel 2009, da piazza Affari, i bergamasschi che hanno avuto le maggiori soddisfazioni sono i fratelli Rocca, Giampiero Pesenti e Alberto Bombassei. Male Bosatelli che perde il 7.5 per cento (35°) ma per la performance. Il presidente del gruppo Gewiss ha lasciato per strada il 7.5% e il valore delle sue quote è sceso dai 260 milioni di euro iniziali ai 240 milioni di fine 2009. Quarto a livello provinciale si conferma Alberto Bombassei. I progetti di espansione del primo produttore italiano di impianti frenanti, vedi

I

la realizzazione di un polo produttivo integrato a Nanchino sono stati più forti della la crisi che ha colpito tutto il settore. Nessuna frenata, così, per il portafoglio del presidente della Brembo di Curno, cresciuto del 32%: i 162 milioni di euro iniziali a fine anno sono diventati 214 milioni di euro. Per Tenaris Prima di chiudere il bilancio 2009 per i fratelli prospettive di crescita Rocca, Giampiero Pesenti, Domenico Bosatelli e Alberto Bombassei rimane il tempo per un buon Analisi tecnica di Michele Colosio bagno salutare. Chi non ha mai sognato di tuffarsi come Paperon de Paperoni un una immenl titolo industriale ha seguito le zienda. Il successivo recupero sa vasca colma di monete d oro?

sorti del comparto nell'attuale fase recessiva, perdendo fino al 70% dai massimi 2007. Oggi l'azione è ancora lontana da quei livelli di un buon 40%, nonostante un trend di crescita abbastanza sostenuto negli ultimi mesi. A livello fondamentale spicca soprattutto la solidità patrimoniale dell'azienda, con un gearing negativo ed in crescita, grazie soprattutto al miglioramento della posizione finanziaria netta che già quest'anno diventerà negativa. A breve il quick ratio indica invece una situazione di buon equilibrio. Il calo degli utili registrato nel 2009 (riduzione attesa del 49.5% rispetto al 2008) inciderà inevitabilmente sulla redditività dell'a-

40

degli utili e la sostanziale stabilità del PN riporterà il ROE a livelli più elevati, anche se i massimi del 2007-2008 (valori intorno al 30%) saranno difficili da replicare, almeno nel breve. Le prospettive di crescita sono comunque incoraggianti, con un CAGR 20092012 sui ricavi al 16%, ben al di sopra dei maggiori competitors. L'efficienza operativa, misurata dall'Ebit margin, rimarrà buona anche se stabile. Il titolo al momento quota leggermente a sconto. Il P/E si ferma ad un valore prossimo a 24, mentre la media di mercato viaggia su valori prossimi al 38. Già nel prossimo anno è previsto però un riallineamento (19 Tenaris, 16 media mercato).


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ECONOMIA&BUSINESS

Cagliari vista dal mare

L'isola felice non è Bergamo ma Cagliari ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

ende più felici osservare i fenicotteri al tramonto nello stagno di Santa Gilla a Cagliari che lo spettacolo della mura di Città Alta. Saranno le passeggiate sul porticciolo o il girovagare per il quartiere Castello, la possibilità di ammirare i gabbiani o molto più semplicemente respirare la salsedine, sedersi ad un chiosco sulla spiaggia e assaggiare gli spaghetti con i ricci di mare appena pescati, ma sta di fatto che i cagliaritani sono le persone più felici d'Italia. Vivere a Cagliari, come pure nei paesi del circondario, è così piacevole da segnare un primato nazionale.

R 42


QUALITÀ DELLA VITA

Sarà per gli spaghetti con i ricci di mare o per le passeggiate sul porticciolo ma i cagliaritani sono i più felici d'Italia Da un'indagine condotta da IPR Marketing sui "sentiment ", in graduatoria, i bergamaschi sono sesti Non si parla di qualità della vita (che spetta a Trieste, con Parma sul podio per il maggior numero di medaglie nelle rilevazioni degli ultimi vent'anni), ma del "sentiment" riscontrato nei luoghi dove si vive, di quanto si è contenti di abitare a Bergamo, Brescia, Milano, etc. Dopo l'uscita dell'atteso rapporto annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane, il 2009 si è concluso con il sondaggio di IPR Marketing per individuare la città più felice d'Italia. Cagliari è risultata la prima per il gradimento dei suoi cittadini davanti alle province di Bolzano, Pavia, Lecce, Milano, Bergamo, Lodi e Reggio Emilia. La città sarda dimostra il paradosso della conten-

L’indice di felicità 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8°

Cagliari Bolzano Pavia Lecce Milano Bergamo Lodi Reggio Emilia

Le altre Province Lombarde 17° Como 26° Lecco 57° Sondrio 67° Monza Brianza 74° Cremona 84° Varese 91° Brescia 109° Mantova

tezza: la scarsa correlazione che esiste tra reddito e felicità e come la quantità dei beni disponibili - misurata dal Pil - e quella della soddisfazione rilevata da indagini condotte sull'umore dei singoli individui - siano separate. La ragione sta nella differenza che esiste tra un cagliaritano e un bergamasco alle prese con bisogni, costi, e gusti diversi rispetto ad una società sempre più complessa. Nell'altra indagine del quotidiano economico tra i primi fattori rappresentativi del tenore di vita c'era il Pil. Ma questo somma solo i beni prodotti dal mercato ed esclude a priori quelli presenti nelle relazioni gratuite tra le per-

Vivibilità

Le lombarde in classifica

1° Trieste

19° Milano

2° Belluno

=

36° Mantova

3° Sondrio

43° Cremona

4° Macerata

54° Brescia

5° Trento

57° Varese

6° Aosta

59° Bergamo

7° Grosseto

64° Pavia

8° Bolzano

68° Lodi 74° Lecco&Como

=

Migliorata Peggiorata Stazionaria

Classifica 2009, punteggio, posizione 2008 e differenza di posti

43


Sul fronte delle mete estere, potendo scegliere una città del mondo, bergamaschi ed italiani opterebbero per Londra e Parigi sone, nelle famiglie o nelle comunità in cui si vive. Inoltre non dà nessun valore ai "beni" della natura, che molti considerano - dissennatamente - gratuiti. In altre parole, la felicità non risulta essere una variabile che dipende esclusivamente dalla ricchezza. Certo qualcuno avrà subito da obiettare che se i soldi non fanno la felicità, figuriamoci la povertà. L'immagine di un territorio - Bergamo - che guardando alla statistiche e ai dati ufficiali si colloca al 59esimo posto per vivibilità urbana è restituita alla soggettività dei fatti di chi giorno per giorno vive gli scorci della nostra città e gli angoli della nostra provincia, il Parco dei Colli, i laghi, le montagne e la solidarietà di gesti inattesi. Nella formazione di un giudizio come la felicità e nel sesto posto che i bergamaschi hanno assegnato a Bergamo può accadere, quindi, che la nuda e cruda realtà dei fatti - numero di furti e di rapine - chiami in causa una trama più articolata di valutazioni e un diverso complesso di fattori. Di più: è senz'altro logico supporre che la qualità della vita - per citare alcuni aspetti: il livello dei servizi, accanto alla sicurezza e alle opportunità lavorative - contribuisca ad accrescere il grado di soddisfazione dei cittadini. Tuttavia quello della felicità è un parametro costituito da un'alchimia di elementi, dalla formula più complessa e, per certi versi "enigmatica". Tornando alla classifica della felicità alle spalle della sorpresa Cagliari si piazzano Bolzano (prima lo scorso anno) e le province lombarde, che stavolta (rispetto all'altra graduatoria) si aggiudicano molte delle prime posizioni. Innanzitutto Pavia, che figura al terzo posto, seguita da Milano (al quinto), da Bergamo (sesta) e Lodi (settima). Quarta classificata, a spezzare la serie delle lombarde, è l'altra sorpresa della rilevazione: Lecce. L'ascesa del sud si consolida anche grazie a Salerno, che ottiene la decima piazza. Nel 2008, dopo L'Aquila (ottava) una seconda presenza meridionale (Reggio Calabria) si trovava solo in 18ª posizione. Per trovare traccia delle province più grandi fatta eccezione per Milano - occorre ancora una volta cercare il nome di Firenze (al 15° posto con Trieste, che pri44

meggia nella qualità della vita di quest'anno), seguita a distanza da Napoli e Bologna, rispettivamente 33ª e 34ª. La provincia di Roma si colloca ancora più in basso, al 44° posto, immediatamente davanti a Venezia. Il fondo della classifica non sembra evidenziare elementi particolarmente caratterizzanti, ad eccezione del fatto che la Basilicata piazza sia Matera che Potenza tra le ultime 10. Le posizioni di coda mostrano un quadro piuttosto disomogeneo: l'ultima della classe è Campobasso, preceduta dalla lombarda Mantova, Potenza e Alessandria (quartultima come lo scorso anno). Sempre in questa distanza tra reale e percepito, nell'indagine troviamo l'indicazione sulle province ideali, quelle dove si vorrebbe vivere. Spicca la presenza degli agglomerati più grandi, in proporzione anche maggiore rispetto al 2008. A Roma, Firenze e Milano, che si confermano sul podio, e a Bologna, che mantiene il quinto posto (così come Trento è stabile al quarto), si aggiunge infatti Torino, in ottava posizione. La graduatoria assegna in ogni caso un ruolo particolarmente rilevante alla Toscana e all'Emilia Romagna, presenti la prima anche con Siena e Arezzo (6° e 10° posto) la seconda con Parma (9°). Sul fronte delle mete estere, potendo scegliere una città del mondo, bergamaschi ed italiani non opterebbero in maggioranza più per Amsterdam, capitale preferita del 2008, ma punterebbero comunque su una città della Unione Europea. Innanzitutto Londra, tornata in auge dopo un periodo di appannamento e la sempreverde Parigi. Da evidenziare l'arrembante concorrenza spagnola, che garantisce spazio nei primi 10 posti anche a Madrid e Valencia. Solo due le città degli Stati Uniti: New York e Los Angeles, che ottengono rispettivamente il 5° e il 10° posto.



ECONOMIA&BUSINESS

L'insegna storica all'Osteria Forno di Brembilla STORIA&TERRITORIO

Il Pirellone ha riconosciuto 16 nuove attività storiche La nostra provincia ne ha 73: tre insegne di tradizione, 24 tra negozi e locali e 46 attività. Il prossimo bando scade il 30 aprile

a Regione Lombardia ha riconosciuto sedici nuove attività storiche per la provincia di Bergamo: due in città e quattordici in provincia. Le nuove attività, classificate in "insegne storiche e di tradizione", "locali/negozi storici", "storica attività", verranno inserite nel Registro regionale, istituito dalla Regione, con l'obiettivo di censire, riconoscere, tutelare, valorizzare e promuovere attivamente il patrimonio storico, culturale ed economico costituito dai luoghi storici del commercio, secondo quanto stabilito dal bando "Modalità di riconoscimento e valorizzazione dei luoghi storici del commercio in Lombardia" pubblicato nel gennaio del 2009. Delle sedici attività una ha ricevuto la qualifica di

L

L’ANTICA TRA

OSTERIA RISALE AL

1500

LE DIVERSE SALE ANCHE IL VECCHIO FORNO PER LA PANIFICAZIONE

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"insegna storica di tradizione": l'Antica Osteria Forno di Brembilla, fondata nel 1811. Cinque sono state classificate come locale/negozio storico: Ristorante al


Tram di Sarnico (1951), Ristorante Ponte di è stato costituito in Ascom un coordinamento, presieBriolo di Valbrembo (1927), Ottica Tironi di via duto da Alessandro Riva, titolare del negozio storico Tasso a Bergamo (1899), Farmacia Terni di via "Riva Gioielli Argenti Antichi". Lo scorso 18 gennaio Monte Grappa a Bergamo (1845) e Barbiere all'Auditorium Gaber di Milano, in occasione di un evenFratus di Dalmine (1958). Sono invece dieci le "stoto per il riconoscimento dei luoghi storici del commercio riche attività": Ristorante Palanca di Almenno San lombardo è stato anticipato il nuovo bando a sostegno Salvatore (1927), Ristorante Albergo Libia di Fino degli esercizi storici denominato "Innovare nella tradiziodel Monte (1912), Trattoria Pascoletto di Mozzo ne: interventi per la conservazione e l'innovazione dei (1910), LeglerMarket di Ponte San Pietro (1901), negozi e locali storici lombardi", pubblicato, poi, a fine Ottica Rigotti di Ponte San Pietro (1935), Jolly mese sulla bollettino ufficiale della Regione Lombardia. Market di Sant'Omobono Terme (1929), Taverna Il bando è aperto alle diverse tipologie di imprese rico800 di Sant'Omobono Terme (1934), Albergo nosciute nel registro regionale: insegna storica e di traRistorante della Torre di Trescore Balneario dizione, negozio/locale storico o storica attività. Gli (1898), Ferramenta e Casalinghi Gualini di Trescore Balneario (1893) e Bar Taverna E' in fase di approvazione Costa di Zogno (1932). In totale la nostra provincia ha 73 negozi storici, di cui tre insegne un nuovo bando regionale dedicato storiche e di tradizione, 24 tra negozi e locali storici e 46 storiche attività. Per promuovere il ai negozi storici con una dotazione marchio delle insegne storiche, dei negozi/locadi 2 milioni di euro li storici e delle storiche attività bergamasche, 47


I negozi storici bergamaschi Insegna storica di tradizione Antica Osteria Forno (Brembilla 1811) Pasticceria Cavour (Bergamo Città Alta 1850) Sacerdote (Bergamo 1946)

Locali/negozi storici Città: Osteria Tre Gobbi (1855) Farmacia Terni (1845) Ottica Gentili (1863) Ottica Tironi (1899) Gastronomia Mangili (1921) Agenzia Viaggi Lorandi (1923) Gioielleria Recalcati Davide e Figlio (1923) Gioielli Argenti Antichi Riva (1928) Barbiere Fiorenzo (1936) Ristorante da Mimmo (1940) Formaggi Latticini Chiari (1946) Pasticceria Caffetteria Salvi (1946) Brighenti Ortopedico (1949) Calzature Calzoflex di Marchi (1954)

Provincia: Antica Osteria dei Camelì (Ambivere - 1856) Ristorante Antico Drago (Oltre il Colle - 1870) Caffè del Fiola (Ambivere - 1887) Caffetteria degli Artisti (S. Pellegrino - 1900) Ristorante Posta (Sant'Omobono Terme 1910) Merceria Profumeria Carminati (Romano - 1924) Ristorante Ponte di Briolo (Valbrembo 1927) Panificio L'Antico Forno (Costa Imagna 1930) Ristorante Al Tram (Sarnico 1951) Barbiere Fratus (Dalmine 1958)

interventi ammessi a contributo riguardano le spese di conservazione (solo per insegne storiche e di tradizione e per negozi/locali storici), le spese di innovazione, le spese di formazione/comunicazione e di servizi alle imprese e, infine, le spese finalizzate al ricambio generazionale e alla trasmissione di impresa. La somma concessa varia da un minimo di 5 mila euro ad un massimo di 30 mila euro, con un contributo pari al 50% del valore dell'investimento ammesso. Per le spese di conservazione la copertura arriva fino al 70% della spesa prevista. Il tempo utile per usufruire dei finanziamenti, messi a disposizione da questo nuovo bando, è compreso tra il 1° febbraio ed il 30 aprile 2010.

Storiche Attività Città: Ottica Isnenghi (1860) Antico Ristorante del Moro Cappello d'Oro (1880) Gioielleria Curnis (1912) Gioielleria Bosisio (1937) Corsetteria Bossi (1939) Osteria d'Ambrosio (1943) Antica Fioreria Rebussi (1952) Nespoli Funghi (1952) Ristorante Pizzeria Vesuvio (1953) Calzoleria Rota (1954)

Provincia: Abbigliamento Maglieria Rossi Luigi (Alzano Lombardo - 1863) Bar Posta (Piazza Brembana 1866) Alimentari Preda (Brembate Sopra 1874) Supermercato Conad (S.Paolo d'Argon 1880) Ferramenta Casalinghi Gualini (Trescore Balneario 1893) Ferramenta Casalinghi Cottinelli (Lovere - 1894) Albergo Ristorante della Torre (Trescore Balneario 1898) Leglermarket (Ponte San Pietro 1901) Albergo Piazza Brembana (Piazza Brembana 1904) Ristorante Adda (Canonica d'Adda 1907) Trattoria Pascoletto (Mozzo 1910) Gelateria Sala da Tè Pasqualina

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(Almeno S.Bartolomeo - 1912) Ferramenta Amigoni (Calusco d'Adda 1912) Albergo Libia (Fino del Monte 1912) Bar Europa (Spirano - 1916) Bar Panetteria Fusari (1920) Enoteca Leone (Gazzaniga 1921) Alimentari Busi (Moio de Calvi - 1922) Tabaccheria Ricevitoria Martina (Palosco - 1924) Alimentari Tabacchi di Scainelli (Parre - 1927) Calzature e abbigliamento Rosti (Dalmine - 1927) Trattoria Savoldi (Nembro 1927) Ristorante Palanca (Almenno San Salvatore 1927) Jolly Market (S.Omobono Terme 1929) Bar Taverna Costa (Zogno 1932) Trattoria Visconti (Ambivere - 1932) Taverna 800 (S.Omobono Terme 1934) Ottico Rigotti (Ponte San Pietro 1935) Macelleria Licini (Alzano Lombardo - 1936) Salumeria Bonicelli (Villa D'Ogna 1941) Molino Innocenti (Curno - 1946) Trattoria Fia (Almenno San Salvatore - 1950) Albergo Aurora (Castione della Presolana 1952) Bar Alborghetti (Palazzago - 1953) Ferramenta Del Prato (Brembate 1954) Trattoria del Cantu'(Castro 1954)



ECONOMIA&BUSINESS

n candidato unico per le 85.000 PMI di Imprese & Territorio. Se l'orientamento della nuova maggioranza camerale era tra due nomi, il vertice di metà mese tra i dieci presidenti ha sancito una sola candidatura: Paolo Malvestiti. Sarà il presidente dell'Ascom a correre per la presidenza della Camera di Commercio. La scelta andrà ratificata attraverso i vari passaggi della democrazia associativa e la parola ultima spetterà ai 32 con-

U PAOLO MALVESTITI

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Il dopo Sestini ha il volto di Malvestiti LARGO BELOTTI

Con la convergenza sul presidente dell'Ascom si è sciolta la candidatura unitaria di Imprese&Territorio per il rinnovo camerale Confindustria Bergamo ancora in stand by siglieri eletti, per il momento si prende atto della posizione forte che sembra tagliare la testa al toro, togliendo - di fatto - parecchio peso all'altra (auto)candidatura, quella del presidente uscente Roberto Sestini, il senatore dei confindustriali in sella dal 1992. Alla Confindustria Bergamo stanno vagliando tutti i soggetti interessati dal rinnovo, essendo i piani alti di Via Camozzi in stallo nella scelta dei propri rappresentanti: a quanto pare, la riserva si scioglierà lunedì prossimo, nel corso di una riunione ristretta. "Attendiamo le segnalazioni dei nominativi - dichiara l'avvocato Luigi Trigona, portavoce di Imprese & Territorio - augurandoci che avvenga in maniera sollecita anche nell'interesse della Camera di commercio e della sua funzionalità, tanto più importante in momenti di crisi economica come questi. L'orientamento - prosegue Trigona - è quindi per una gestione il più possibile condivisa, improntata allo spirito di collaborazione verso tutti gli attori economici, compresa ovviamente la Confindustria, per assicurare continuità alle grandi scelte infrastrutturali: mi riferisco per esempio all'aeroporto, alla Fiera, alla Brebemi e alla Servitec, tutti temi sui quali è necessario il massimo accordo, nell'interesse comune".

Sono queste le linee di fondo delle dieci associazioni sedute allo stesso tavolo e riunite nel comitato unitario, ovvero Apindustria, Ascom, Associazione artigiani, Cna-Confederazione nazionale artigiani, Coldiretti, Confcooperative, Confesercenti, Fai-Federazione autotrasporti italiani, Lia-Liberi imprenditori associati e CiaConfederazione italiana dell'agricoltura. La presidenza semestrale affidata a Giancarlo Colombi della Coldiretti. Imprese & Territorio, forte di 19 consiglieri su 32, ha iniziato il percorso indicando due possibili concorrenti e oltre a Malvestiti era stato individuato Angelo Carrara, leader dell'Associazione Artigiani e la convergenza finale sul presidente dell'Ascom è stata adottata con voto palese all'unanimità e salutata da un caloroso applauso.

LUIGI TRIGONA

E' necessario assicurare continuità alle grandi scelte infrastrutturali: l'aeroporto, la Fiera, la Brebemi e la Servitec. Temi sui quali è necessario il massimo accordo, nell'interesse comune" 51


ECONOMIA&BUSINESS

Cooperazione, "local" è meglio PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

"Bisogna superare il concetto del profit a tutti i costi e ridare valore all'impresa e alla figura del lavoratore": è l'auspicio di Sergio Bonetti, presidente di Confcooperative Bergamo Più attenzione al terziario per l'associazione bergamasca che ha in programma una rete extraospedaliera, housing sociale e turismo integrato

ARTICOLO DI: ROBERTO AMAGLIO PHOTO: LAURA PIETRA

n questi primi mesi del 2010 stime di crescita e dati sulla cati dalla sfavorevole congiuntura economica. Per farlo ci produzione industriale e sul Prodotto Interno Lordo dei siamo rivolti a Sergio Bonetti, presidente di Confcooperative vari Paesi Europei si rincorrono freneticamente, dando di Bergamo, l'associazione che alla fine del 2008 raggruppava volta in volta una fotografia più o meno idilliaca della 346 aziende bergamasche e che, proprio per le finalità della situazione economica futura: gli incoraggianti dati sulla procooperativa, più si avvicina ai concetti di solidarietà e legaduzione si alternano con quelli sulla disoccupazione, che ha me con il territorio. "Da quasi un anno e mezzo abbiamo raggiunto dimensioni importanti e che, secondo gli analisti, imboccato un tunnel dal quale ci siamo ripromessi di uscirpotrebbe ulteriormente aumentare per le difficoltà delle ne rafforzati non da un punto di vista economico e produttigrandi industrie. Insomma tanti, ma soprattutto freddi numevo, bensì da un nuovo approccio al mercato e all'economia ri che di volta in volta cercano di far capire come sta andanafferma il presidente dell'associazione -. Ridare il valore do l'economia. Tuttavia per qualcuno il vero interrogativo a cui dare una risposta per uscire dalla crisi è "E' necessaria un'"economia civile", un altro, ossia dove sta andando l'economia? Una domanda che più volte è stata affrontata allo scopun nuovo sistema economico durevole pio della crisi finanziaria, con quei termini (sussidiae affidabile che alla base ha la qualità rietà, etica e solidarietà) improvvisamente scaraventati sulle pagine dei giornali e nei dibattiti televisivi. dei servizi sociali, un welfare moderno, A distanza di 15 mesi da quella giornata nera di ottobre e con la fase acuta della crisi che sembra la sicurezza del posto di lavoro e l'ocessere alle spalle, proviamo ad approfondire se e cupazione considerata come un valore" quanto i modelli economici attuali siano stati modifi-

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Sergio Bonetti

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all'impresa, rilanciare la figura del lavoratore come uomo e considerare l'azienda non solo come macchina per fare soldi. In pratica quei concetti espressi dal Trattato di Lisbona e che mirano a un miglioramento della qualità della vita e a una maggiore coesione sociale. Attualmente, però, gli analisti sono tornati a concentrarsi sui numeri del fatturato per dire se l'economia è salda oppure no. In pratica si ricorre a un vecchio paradigma che, solo un anno e mezzo fa, ha già mostrato le sue crepe".

Pieralberto Cangelli Direttore

Quale sarebbe quindi questo nuovo paradigma? "La qualità della vita rappresenta attualmente l'indice più significativo per dire se una società è sana oppure no, anche da un punto di vista economico. La qualità dei servizi sociali, il welfare, la sicurezza del posto di lavoro e la qualità dell'occupazione, che deve essere radicata e avere un preciso e salutare riscontro sul territorio: questi sono i valori chiave di quella che gli esperti chiamano "Economia civile", un nuovo sistema economico durevole e affidabile". Come il modello cooperativo può assecondare questi valori? "La cooperazione non è la soluzione a tutti i problemi e del resto è innegabile che ci siano ancora esempi di cooperative poco trasparenti o di stereotipi che da sempre penalizzano questa forma di mercato. Superate queste superficiali analisi, tuttavia, il principio stesso della cooperazione rappresenta un modo di approcciarsi al mercato che incarna quei valori di democrazia interna, mutualità e solidarietà di cui si parla". Ci sono esempi concreti che testimoniano questo diverso atteggiamento? "Pensiamo al contributo svolto dalle nove Banche di Credito Cooperativo che esistono sul territorio di Bergamo, sempre pronte a finanziare progetti aderenti e legati al territorio; oppure alla cooperativa "Donne di montagna", finalizzata a creare un albergo diffuso che valorizzi il borgo storico di Ornica, ma anche la potenzialità ricettiva del comprensorio dell'alta Valle Brembana. Un progetto di riqualificazione in grado di dare lavoro e possibilità di sviluppo alle piccole realtà di montagna. Riscontri positivi ci sono stati anche nel mondo agricolo. "Anche l'agricoltura, così in difficoltà nel 2009, ha trovato nella cooperazione e nella condivisione dei propri mezzi e 54

del proprio know how un modo per riuscire a valorizzare e rendere competitivi i propri prodotti: a tal proposito basti pensare che all'interno di Confcooperative ci sono aziende agricole che si sono distinte per la caratterizzazione del prodotto tipico, riuscendo a farli riconoscere come DOP (prodotti a Denominazione di Origine Protetta)". Il futuro, tuttavia, sembra essere indirizzato verso il settore terziario e dei servizi. Nel corso della rassegna dello scorso novembre "Giornate della cooperazione bergamasca 2009", infatti, avete approfondito gli sbocchi sul mercato della sanità e del Welfare. Quali sono stati i risultati di questo studio? "È emerso che ci sono infinite possibilità di aggregazione, messa in rete e cooperazione anche nel settore dei servizi, di cui l'intero tessuto sociale potrebbe beneficiarne. Pensiamo alle risposte che le cooperative hanno saputo dare alle esigenze residenziali per persone non autosuffi-


cienti - dalle Residenze Sanitarie per disabili e anziani alle Comunità socio sanitarie per disabili e malati psichici - ma anche all'infrastrutturazione di servizi per le cure domiciliari o per la medicina di territorio, come ambulatori e Centri diurni per anziani o per disabili. Una consapevolezza che è ormai patrimonio consolidato delle imprese cooperative e che in prospettiva potrebbe avere sviluppi ulteriori nel settore sanitario, arrivando anche alle aziende ospedaliere". In tema di sanità avete deciso di costituire una nuova federazione "Confcooperative - Federsanità". Di che cosa si tratta? "La specificità delle esigenze di aggregazione e rappresentanza delle cooperative che si occupano di sanità ha portato la nostra organizzazione ad istituire una specifica federazione, che si chiamerà "Confcooperative- Federsanità" e vuole anzitutto interpretare un nuovo modo di concepire la rete delle cure territoriali legata ad un sistema extraospedaliero di servizi alla persona. Una nuova realtà che seguiamo con attenzione viste le nostre positive esperienze in campo sanitario: Confcooperative Bergamo è infatti in prima linea nella gestione di cliniche, ambulatori e farmacie, con il coinvolgimento diretto di medici, infermieri e liberi professionisti".

qualità della vita (welfare, formazione, benessere, aggregazione) che si stanno facendo nel nostro territorio sono promossi e realizzati da cooperative". Cosa si può attendere Bergamo dall'Expo quale ruolo può giocare la cooperazione? "La Bergamasca, in vista dell'Expo, ha incredibili potenzialità. Ricordiamo che il tema dell'evento si presta particolarmente alla valorizzazione delle tematiche tipicamente cooperativistiche: alimentare la vita è necessariamente valorizzare la vita e la persona, promuovere il territorio e la qualità dell'abitare la propria terra. La condizione "sine qua non", tuttavia, è quella di creare un sistema integrato che connetta l'aeroporto di Orio al Serio con tutta la provincia e che, anche da un punto di vista culturale, la crisi non tolga ai principali attori sociali la voglia di investire e mettere in rete le varie risorse e le peculiarità dei diversi sistemi di impresa".

Giuseppe Guerini Segretario generale

Questo il presente. Quale invece il futuro di Confcooperative? "Il futuro di Confcooperative è per natura strettamente legato a quello del territorio. Quindi un occhio particolare ai progetti e alle dinamiche della società, con il piano di Porta Sud che ci ha visti attori di primo piano per quanto riguarda la tematica dell'housing sociale. Attenzione anche al turismo. Abbiamo già parlato della cooperativa "Donne di montagna", ma non dobbiamo trascurare che alcuni dei progetti di investimento in strutture rivolte al miglioramento della

"Ci sarà una nuova federazione e si chiamerà "Confcooperative - Federsanità" per interpretare, in modo nuovo, la rete delle cure territoriali legata ad un sistema extraospedaliero di servizi alla persona" 55


ECONOMIA&BUSINESS

Bergamo e provincia uno scontrino fiscale su quattro non viene emesso. Nel 2009, inoltre, non sono state pagate le tasse su un miliardo e 711 milioni di euro, i reati fiscali accertati sono stati 244 e 271 le persone ritenute responsabili. Per quanto riguarda l'Iva sono state scoperte violazioni per oltre 273 milioni di euro. I numeri sono emersi dal bilancio 2009 delle Fiamme Gialle di Bergamo, presentati dal comandante provinciale, colonnello Giancarlo Trotta, e dal comandante del nucleo di polizia tributaria, colonnello Alessandro Nencini.

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Sequestri e confische. Grande impulso è stato dato all'utilizzo dello strumento del sequestro finalizzato alla confisca "per equivalente", grazie a cui è stato possibile sottrarre alla disponibilità degli evasori fiscali beni per complessivi 222 milioni di euro. Buona parte delle somme segnalate all'Agenzia delle Entrate e dei beni sottoposti a sequestro si riferiscono a operazioni condotte contro l'evasione fiscale internazionale, in elusione, cioè, delle norme che regolano il corretto funzionamento degli scambi tra soggetti operanti in Paesi diversi. Infatti, la quasi totalità dei sequestri (circa 208 milioni di euro) è stata eseguita nell'ambito di una operazione, denominata Calypso, che ha portato alla luce 788 milioni di euro di somme su cui non sono state calcolate le imposte e circa 147 milioni di euro di violazioni all'Iva.

Evasione ed elusione fiscale. Gli interventi eseguiti sono stati 1410, con 244 reati accertati e 271 persone denunciate. Agli Uffici delle Entrate sono state segnalate somme per oltre Sono stati scoperti 126 "evasori totali", 1.711 milioni di euro su cui non sono state pagate le tasse. In tema di Iva, cioè completamente sconosciuti al Fisco, sono state scoperte violazioni all'ime 53 "evasori paratotali" che hanno dichiarato posta sul valore aggiunto per oltre 273 milioni di euro e quantificate ritenute, meno della metà dell'imponibile non operate e non versate dai sostitueffettivamente prodotto ti d'imposta per oltre 6 milioni di euro. 56


"Non viene battuto uno scontrino su quattro" REPORT ANNUALE

E' quanto emerso dal consuntivo di fine anno della Guardia di Finanza di Bergamo. In città e provincia sono state scoperte evasioni su un imponibile di 1 miliardo e 711 milioni e violazioni sull'Iva per 273 milioni di euro

Economia sommersa. Nel contrasto al sommerso, dal punto di vista imprenditoriale (sommerso d'azienda), sono stati scoperti 126 "evasori totali", soggetti, cioè, completamente sconosciuti al Fisco e 53 "evasori paratotali" (che hanno cioè dichiarato materia imponibile inferiore al 50% di quella effettivamente prodotta). Le somme sottratte alla tassazione da questi evasori sono risultate pari a circa 1.197 milioni di euro. Anche la lotta al "lavoro sommerso" ha prodotto risultati significativi, visto che sono stati individuati 687 lavoratori "in nero" (cioè trovati sui luoghi di lavoro senza essere regolarmente assunti) e 418 lavoratori "irregolari" (si tratta di soggetti regolarmente assunti ma in relazione ai quali sono state accertate irregolarità, quali la percezione di "fuori busta"). Nel corso di queste attività sono stati individuati 27 clandestini, dei quali 22 denunciati a piede libero e 2 in stato d'arresto.

irregolari, dato che porta a concludere che nella provincia di Bergamo uno scontrino su quattro non viene emesso. Spesa pubblica. Per quanto concerne questo settore, vanno segnalati sia un'attività di polizia tributaria nei confronti di due società operanti nel settore dell'assistenza sociale non residenziale, conclusasi con l'accerta-

IL comandante del nucleo di polizia tributaria, colonnello Alessandro Nencini

Scontrini fiscali. Particolarmente incisivi si sono rivelati i controlli sulla regolare emissione dello scontrino e della ricevuta fiscale. Infatti, su 4.685 controlli eseguiti, ben 1.288 sono risultati 57


state portate a termine numerose operazioni di servizio che hanno permesso il sequestro di 7986 prodotti, nonché alla denuncia a piede libero di 31 persone. Particolarmente interessante è risultata anche la lotta al contrabbando che ha portato al sequestro di circa 380 kg di tabacchi lavorati esteri. Circa l'attività contro la pirateria fonografica, audiovisiva e informatica, gli esiti dei controlli effettuati dicono di 2246 prodotti complessivamente sequestrati (tra computer, compact disc ed altri supporti magnetici) e della conseguente denuncia di 15 persone. Sostanze stupefacenti. Relativamente alla lotta al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, l'attività della Guardia di finanza in provincia s'è concretizzata in indagini di polizia giudiziaria volte a smantellare le organizzazioni dedite a questo particolare

mento di circa 1,8 milioni di euro di violazioni, nonché gli ordinari controlli in tema di prestazioni sociali agevolate, rivolte a coloro che hanno percepito erogazioni di denaro pubblico dichiarando di non superare una determinata soglia di reddito. In 80 casi su 245 controlli è stato accertato che in realtà l'aIl comandante gevolazione non spettava, proprio per il superaprovinciale delle Fiamme mento del limite di reddito previsto. Riciclaggio ed usura. In questo contesto l'attività della Gdf aveva l'obiettivo di scoprire casi di "inquinamento" del mercato legale: le indagini hanno condotto, da un lato, ad accertare la commissione del reato di riciclaggio (verbalizzati 109 soggetti di cui 19 denunciati a piede libero) e di altri illeciti a esso connessi; dall'altro, a "intercettare" casi di usura (nel corso dell'anno sono state denunciate a piede libero 9 responsabili). Molto rilevanti anche i dati concernenti i trasferimenti di denaro senza osservare le prescrizioni delle norme antiriciclaggio (come i trasferimenti in contanti eccedenti la soglia) che hanno raggiunto la notevole cifra di 27 milioni di euro. Contraffazione e contrabbando. Sul fronte della lotta alla contraffazione dei marchi sono

Sono stati individuati 687 lavoratori "in nero", 418 lavoratori "irregolari" che hanno portato a scoprire 28 clandestini 58

Gialle di Bergamo, colonnello Giancarlo Trotta


commercio, nonché controlli aventi lo scopo di reprimere lo spaccio "al minuto". Complessivamente l'impegno ha consentito di sequestrare oltre 245 kg di hashish, oltre 32 kg di cocaina e oltre 50 kg di altre sostanze psicotrope. Nel complesso, sono stati arrestate 63 persone, denunciate a piede libero altre 65, men-

tre 99 persone sono state segnalate alla Prefettura. Buona parte della cocaina (oltre 18 kg) è stata sequestrata in occasione dei controlli eseguiti allo scalo aeroportuale di Orio al Serio, ove continuano a registrarsi numerosi casi di persone che trasportano stupefacente occultato all'interno del proprio corpo.

L'idea di Jannone Lo scontrino Gratta e vinci La proposta è del deputato bergamasco: istituire una lotteria a premi nazionale collegata ai documenti fiscali per incentivare i clienti a richiedere la ricevuta dopo ogni acquisto

ilasciare un tagliando Gratta e Vinci per ogni tot euro di spesa insieme allo scontrino fiscale che, dopo ogni acquisto effettuato, consenta al cliente che lo richiede di partecipare all'estrazione di un premio messo in palio dallo Stato". La proposta, avanzata lo scorso ottobre con la presentazione di un disegno di legge, doveva essere inserita nell'ultima Finanziaria ma poi è stata messa nel cassetto per far posto ad altri provvedimenti. L'ispiratore è il deputato bergamasco del Pdl Giorgio Jannone e l'idea è molto semplice: unire la ritrosia (non solo bergamasca) ad emettere gli scontrini fiscali con la passione (quasi)

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vorace per le lotterie istantanee e, in questo caso,per i gratta e vinci. In parole povere, prima di andare in ufficio si va al bar, si prende il solito caffé e se si è fortunati, grattando lo scontrino, si può iniziare la giornata con una bella vincita. "L'obiettivo è incentivare i consumatori a richiedere lo scontrino fiscale - ha spiegato lo stesso Jannone - a commercianti ed esercenti copiando un modello già esistente in Cina. Il consumatore potrà vincere una parte della somma spesa che gli verrà rimborsata direttamente dal commerciante. A quest'ultimo i premi saranno messi a disposizione dal Ministero delle Finanze". La richiesta è scaturita dall'esperienza più che positiva vissuta dalla Cina che ha adottato la medesima proposta. "Lo scontrino Gratta e Vinci - ha affermato il deputato bergamasco - in Cina ha permesso di ottenere un incremento esponenziale degli scontrini rilasciati dai commercianti. I clienti hanno il vantaggio di poter vincere un

premio senza alcun esborso aggiuntivo e, incentivati da ciò, pare richiedano lo scontrino Gratta e Vinci in percentuali vicine al 98%". Secondo un sondaggio del Corriere della Sera, oltre il 67% degli italiani sarebbe favorevole all'introduzione di questo innovativo scontrino anti-evasione. Diverse sarebbero le difficoltà di applicazione pratica perchè sarebbe necessaria una gestione informatica centralizzata dei dati e dei registratori di cassa. Ci sarebbe anche il problema di individuare i settori di applicazione e le categorie. Tuttavia, senza esagerare le sue potenzialità o amplificare le problematiche applicative, vedendo l'ultimo consuntivo delle Fiamme Gialle orobiche che hanno sottolineato la scarsa propensione locale ad emettere scontrini, l'idea potrebbe essere subito rispolverata. L'altra possibilità per dare più peso allo scontrino sarebbe quella di permettere a tutti i contribuenti di poter dedurre qualsiasi spesa dalla dichiarazione dei redditi. Dipende tutto da quale gioco lo Stato voglia giocare.

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ECONOMIA&BUSINESS

Mediaworld nel mirino dell'Antritrust GRANDE DISTRIBUZIONE

L'autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato 5 istruttorie per possibili pratiche commerciali scorrette nei confronti delle principali catene commerciali di prodotti hi-tech

Antitrust ha aperto un'istruttoria contro le principali catene di distribuzione di prodotti elettronici tra cui Mediaworld perchè non applicherebbero la legge sulla garanzia grazie alla quale i venditori, quando non funziona il prodotto acquistato - tv, computer, telefonini, lavatrici, ipod, lettori e decoder - dovrebbero assicurare riparazione, sostituzione o resa dei soldi. "Molti consumatori si rivolgono direttamente ai produttori, non sapendo

L'

che è compito del venditore far valere la garanzia legale della durata biennale - a detta dell'Antitrust -. Spesso sono inoltre indirizzati dagli stessi venditori ai Centri di Assistenza Tecnica dei produttori, con il pretesto che in questo modo possono ottenere la riparazione in un tempo più breve"."Dal 2006 che abbiamo adottato una linea di massima trasparenza - è stata la replica immediata di Pierluigi Bernasconi, amministratore delegato di Mediamarket cui fa capo il gruppo di Curno - e il 95 per cento dei nostri fornitori accetta anzi di estendere la garanzia legale a vantaggio dei consumatori, portandola da sei mesi a due anni". Lo

Pierluigi Bernasconi amministratoire delegato di Mediamarket

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Le società coinvolte sono: Mediamarket (operante con il marchio Mediaworld), Unieuro, SGM Distribuzione (che opera col marchio MarcoPoloExpert), Euronics e Nova (operanti con il marchio Euronics), DPS Group e DML (operanti con il marchio Trony)


Antonio Catricalà Presidente autorità Antitrust

stesso Bernasconi ha definito "un fulmine a ciel sereno" i toni del comunicato diffuso dall'Antitrust. "Non contestiamo l'attività istruttoria - ha precisato il manager - che appartiene indiscutibilmente all'organo di controllo: tuttavia ci dissociamo dall'ipotesi di comunicazione ingannevole, se non altro per la trasparenza con cui le norme della garanzia vengono illustrate nei nostri punti vendita, con affissioni e cartelli visibili al pubblico, con il sito internet e attraverso il nostro personale. Piuttosto, sono le norme sulla garanzia a presentare lacune vistose, senza che la legislazione comunitaria chiarisca la materia". Mediamarket ricorda di aver "più volte segnalato l'inadeguatezza della legge" e messo in campo iniziative autonome per difendere i consumatori. Quasi tutti i fornitori hanno accettato di prolungare la durata della copertura e la soglia minima raggruppa le categoria di prodotti oggetto delle maggiori contestazioni: personal computer e le consolle per video-

L'autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato 5 istruttorie per possibili pratiche commerciali scorrette nei confronti delle principali catene commerciali di prodotti hi-tech

giochi. "Si tratta di apparecchi che, per loro natura, hanno una vita tecnologica abbastanza breve - ha ricordato l'Ad - e portando la garanzia a due anni, si vanificherebbe la radice stessa del business". Impossibile sapere quante siano in effetti le contestazioni dei clienti, senza entrare nel campo dei dati sensibili, sensibilissimi, vista l'iniziativa dell'Antitrust. "Il Garante ha citato sette catene (vedi oltre, ndr) come le responsabili del fenomeno, senza considerare che gli operatori sono molti di più, per esempio i centri commerciali, oppure i negozi specializzati: indubbiamente Mediaworld ha un ruolo di spicco tra i grandi operatori, però noi non rappresentiamo la totalità del mercato e sotto questo punto di vista, l'istruttoria è quantomeno parziale. Comunque riteniamo la nostra posizione chiara e trasparente". La grande catena distributiva dell'elettronica è tra le prime 63 aziende italiane per fatturato (dati 2008) e, stando alle anticipazioni, dovrebbe 61


segnare una crescita del 12-13% rispetto ai 2.094 milioni che è la legge a essere inadeguata per difendere i consudell'ultimo bilancio, "Ancora non possediamo i dati definimatori. Federdistribuzione e Aires (Associazione Italiana tivi - ha spiegato Bernasconi - ma, a parità di punti vendiRetailer Elettrodomestici Specializzati) dicono di non ta, la crescita dei fatturati è attesa intorno al 6-7 per poter essere ritenuti responsabili per "le complicazioni di cento, mentre a livello di catena il dato dovrebbe assestaruna normativa difficile da interpretare e ancora di più da si intorno al 12-13 per cento: anche le vendite online stanapplicare" e sostengono che "le notizie riportate sono no procedendo in maniera soddisfacente". Il Garante, imprecise e non rispecchiano la normativa vigente". adesso, vuole verificare se sia stato garantito il riconosciEuronics poi definisce le accuse del Garante fuori dalla mento al diritto di recesso ai consumatori, avviando cinque realtà. "Abbiamo fatto una campagna di informazione a istruttorie per "possibili pratiche commerciali scorrette nei nostre spese sulla garanzia che ha raggiunto 50 milioni di confronti di sette imprese, rappresentanti le principali consumatori" ha detto lo stesso Paolo Galimberti, amminicatene commerciali di prodotti di elettronica, informatica, stratore di Euronics (670 punti vendita, 5.000 dipendenti) tecnologia e elettrodomestici". Oltre a Mediamarket, opesostenendo, anche lui, che nel comunicato dell'Antitrust rante con il marchio Mediaworld, le società coinvolte sono ci sono "diverse imprecisioni a cominciare dal diritto di Unieuro, SGM Distribuzione (che opera col marchio recesso che per legge si applica solo per le vendita per MarcoPoloExpert), Euronics e Nova (operanti con il marchio corrispondenza e non esiste invece nei negozi". Euronics), DPS Group e DML (operanti con il marchio Trony). I procedimenti, avviati dopo molte Le lamentele dei consumatori segnalazioni inviate dai consumatori, "dovranno - spiega l'Authority - verificare se le aziende riguarderebbero la gestione poco chiara abbiano agito correttamente nell'informare i delle procedure di garanzia e le informazioni consumatori sull'esistenza della garanzia legale sui prodotti e sulle differenze con la garanzia fuorvianti che avrebbero ricevuto convenzionale offerta a pagamento". Le catene nella modalità di applicazione delle garanzie di distribuzione si difendono, invece, sostenendo 62



ECONOMIA&BUSINESS

La crescita di Sacbo: meno merci e più persone NUMERI IN VOLO

L'aeroporto di Orio al Serio ha registrato un incremento di passeggeri del 10,7% rispetto al 2008, mentre il settore spedizioni è calato sotto la media nazionale

ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA

economia è in flessione, le merci non si muovono, ma le persone continuano a viaggiare. Nel mondo globalizzato, che ha scoperto le gioie e i dolori di un'economia mondiale su larga scala, il settore turistico rimane tra i principali protagonisti dell'economia internazionale, nazionale e - naturalmente - di quella locale. Nell'anno che verrà ricordato come quello

L'

della grande crisi economica, il golden boy degli aeroporti italiani, Orio al Serio, conferma il suo trend in salita. L'incremento registrato per il movimento passeggeri (dati che riguardano il periodo che va da gennaio a novembre 2009) è stato del 10,7% rispetto al 2008, per un totale di 6.621.286 (compresi transito e aviazione generale), cifra che ha ampiamente superato i 7,1 milioni di unità grazie al mese di dicembre. Davvero non male considerando che il dato ufficiale a livello nazionale ha fatto registrare una flessione del 3,2%, con alcuni casi drammatici. Un esempio su tutti è quello dei vicini di casa bresciani (lo scalo di Montichiari è precipitato a -23,5%), davanti solo a Crotone (-49,5%), Forlì (-36,2%), e Siena (-29,1%). I movimenti aerei, invece, sono rimasti pressoché invariati per quanto riguarda la nostra città. Un segno che denota la progressione del load factor - il coefficiente di riempimento dei voli di linea -, che

In crescita anche Ryanair Solamente le tratte nazionali da e per Bergamo costituiscono il 14% dei passeggeri italiani della compagnia irlandese 64


La riduzione relativa al volume complessivo, equivalente a 91.596 tonnellate, con contestuale diminuzione del numero dei movimenti aerei del settore cargo nella misura del 19,7%

si è attestato su valori percentuali costantemente sopra la media generale, evidenziando una grande capacità dal punto di vista logistico e organizzativo. Il movimento delle merci aeree, invece, registra ancora un indice negativo. La riduzione relativa al volume complessivo, calcolato da gennaio a novembre, equivalente a 91.596 tonnellate (si attesta a -19,4%), con contestuale diminuzione

La nuova torre di controllo dell’aeroporto di Orio al Serio

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del numero dei movimenti aerei del settore cargo nella misura del 19,7%. Un dato, quest'ultimo, che vede Bergamo addirittura sotto la media nazionale del -17,7%, ma che comunque non preoccupa Sacbo, convinta che il declino subito dal traffico merci sia un valore significativo in un contesto che ha visto gravare sullo specifico settore i riflessi della crisi economica internazionale. In effetti, sono state proprio le città nelle quali le piccole e medie imprese sono più radicate e numerose ad aver avuto i maggiori problemi da questo punto di vista. Oltre Bergamo - senza andare troppo lontano - Milano Malpensa ha subito una flessione del -20,3%. Questo vuol dire che laddove l'industria è maggiormente radicata e forte, la stessa ha trovato strategie diverse per sopravvivere. Orfana delle grandi commesse, è probabilmente tornato a prevalere il fatture umano e intellettuale, la solidarietà, la relazione pubblica come principale strategia per fare fatturato. Ma attenzione, se da un lato le ragioni romantiche possono essere plausibili, dall'altro - almeno per quanto riguarda la Bergamasca - esistono delle ragioni fondate che "stanno dietro" a quell'incremento del 10,4% che ha fatto gridare al miracolo. Tornando ai numeri, Orio ha avuto un traffico internazionale che (sempre per il periodo da gennaio a novembre 2009) si è attestato a 5.015.535 passeggeri, facendo registrare un aumento del 2,1%. Dunque, da dove sono arrivati gli altri 8,3% punti percentuale d'incremento? Molto semplice, dalle tratte naziona1 li. Quest'ultime, infatti, sono passate da 2 1.045.668 unità a 1.591.142: un incredibi3 le incremento del 52,2%. A conti fatti, gran parte del surplus di cui Sacbo, giu4 stamente, si vanta. E se consideriamo 5 che dei 5 milioni di passeggeri che Ryanair riesce a trasportare da e per lo 6 scalo cittadino, circa un terzo usufruisce 7 delle rotte nazionali, abbiamo subito la misura di come le due società siano lega8 te da un doppio filo indissolubile. Se, 9 infatti, Ryanair perdesse la piattaforma 10 Orio al Serio per i voli interni, dovrebbe fare i conti con un decremento di unità 66

del 14% circa su scala nazionale (11 milioni di passeggeri totali in Italia), mentre Sacbo si troverebbe con circa il -14,36% al posto del decantato +10,4%. Ecco perché, verso Natale, il polverone alzato dai documenti d'imbarco non accettati dall'Enac - l'Ente dell'Aviazione Civile - si è presto risolto senza particolari problematiche.

Gli aereoporti virtuosi Variazioni % tendenziali - anno 2009

Aeroporto

Passeggeri

Incremento sul 2008

Cagliari

3.103.497

13,6%

Bari

2.618.744

12,9%

Bologna

4.428.252

12,2%

Bergamo

6.621.286

10,7%

Alghero

1.421.847

9,1%

Brindisi

1.006.509

8,9%

Lamezia T.

1.535.115

8,5%

Treviso

1.651.506

2,6%

Pisa

3.787.697

1,4%

Roma CIA

4.436.108

0,4%



ECONOMIA&BUSINESS

Ryanair, un volo tutt'altro che pindarico SCENARI FUTURI

Se la compagnia irlandese e Sacbo dovessero lasciarsi, la prima perderebbe il 45% del suo fatturato italiano, mentre la societĂ bergamasca addirittura il 70% ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA

on ci vuole certo il poeta greco Pindaro per capire quanto valga Ryanair per l'aeroporto di Orio al Serio. Non servono nemmeno grandi passaggi logici per affermare che, senza la compagnia irlandese, Sacbo perderebbe gran parte del suo valore. Fare calcoli su tratte come Trapani e Bari è difficile, ma il volo Orio-Roma Ciampino si presta meglio a

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Sacbo non ha mai dichiarato quanto si faccia pagare per ogni decollo e atterraggio della compagnia irlandese Si tratta di una tariffa bassa, viste le oltre quaranta rotte attive da Bergamo


Alcuni aerei Ryanair, nel piazzale dell’aeroporto di Orio al Serio

questo scopo. I 189 posti dei Boeing in servizio, vantano un coefficiente di riempimento vicino al 100% per tutte e cinque le tratte giornaliere. Ipotizzando una cifra attorno agli 80 euro a biglietto, questo vuol dire che il solo Bergamo Roma vale più di 75mila euro al giorno. La Sacbo, dal canto suo, non ha mai dichiarato quanto invece si faccia pagare per ogni decollo e atterraggio della compagnia. Di certo si tratta di una tariffa estremamente bassa, altrimenti non potrebbero spiegarsi le oltre quaranta rotte attive da Bergamo. In ogni caso, se consideriamo che un aeroporto abbandonato perde 15 milioni all'anno solo per l'assenza di aerei sulle turato di Ryanair per l'Italia, introiti che - sul nostro piste, possiamo tentare di fare una proporzione. Senza paese - si aggirano attorno a 880 milioni di euro. Ryanair, oltre a perdere ben 5 dei suoi 7 milioni di passeggeri (circa il 70%), Sacbo rinuncerebbe ad una cifra che si aggirerebbe attorno ai 10,5 milioni I big del sistema italiano di euro all'anno. E stiamo parlando solo di soldi cash che Ryanair versa annualmente. Alla somma vanno poi Da gennaio a novembre 2009. Ecco gli aeroporti che hanno fatto regiaggiunti, naturalmente, tutte le spese strare il maggior numero di passeggeri (oltre 5 milioni). Con Ryanair, che i passeggeri, quotidianamente, Orio al Serio è l'unico grande scalo d'Italia ad essere cresciuto. Senza la compagnia irlandese, sarebbe stato l'unico piccolo a crollare. sostengono all'interno dello scalo. Ipotizzando che ogni persona in transito Bergamo con Ryanair spenda 5 euro (tra posteggi, bar e ristoranti), il sistema Orio al Serio si troveAeroporto Passeggeri Incremento sul 2008 rebbe a fare i conti con 25 milioni di euro d'ammanco. E se di questa cifra, a -5,2% 31.286.561 1 Roma FCO Sacbo dovesse spettare il 20%, la com-9,4% 16.264.351 Milano MXP 2 pagnia perderebbe 6,25 milioni di euro ulteriori. In totale, quasi 17 milioni. -11,5% 7.711.949 Milano LIN 3 Cifre da capogiro. Ma se l'aeroporto di +10,7% 6.621.286 Bergamo 4 Orio al Serio non può fare a meno di -3,1% 6.281.564 Venezia 5 Ryanair, nemmeno Ryanair può fare a meno di Bergamo. Nell'ultimo anno, infatti, il vettore aereo ha trasportato circa 5 milioni di passeggeri da e per lo Bergamo senza Ryanair scalo cittadino, rispetto agli 11 milioni circa -60% 1.621.286 21 Bergamo di passeggeri totali in Italia. Calcolando sempre una media di 80 euro per bigliet+8,5% 1.535.115 Lamezia T. 22 to, si ricava immediatamente che Orio +9,1% 1.421.847 Alghero 23 al Serio ha mosso qualcosa come 400 milioni di euro lordi nelle casse -6,3% 1.055.746 Genova 24 di Ryanair, di cui circa un terzo per +8,9% 1.006.509 Brindisi 25 le rotte nazionali. A conti fatti, Sacbo vale addirittura il 45% del fat69


ECONOMIA&BUSINESS

Expo 2015: anche Bergamo protagonista NUOVI SCENARI

Con la firma del "Protocollo di intesa", la nostra città ricoprirà un ruolo strategico per la buona riuscita della kermesse sia da un punto di vista enogastronomico, sia infrastrutturale

ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

uanti significati si celano dietro la sigla "Expo 2015"? Opportunità, investimento, espansione economica, esposizione universale, grande evento, futuro, progresso. Tutte parole che, in qualche modo, appartengono allo stesso campo semantico, quello di una kermesse internazionale che - tra cinque anni - vedrà Milano protagonista. Ma se i bergamaschi, dalla loro piccola città, provassero ad aggiungere alla lista cultura, storia, enogastronomia e infrastrutture, cosa succederebbe? Una prima risposta è sicuramente costituita dal tema selezionato per la manifestazione, vale a dire "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". Il fine è quello di focalizzarsi sull'asse principale del diritto ad un'alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti gli abitanti della terra. E da questo punto di vista, la nostra città (con la sua ricchezza agroalimentare) non è sicuramente seconda a nessuno. Lunedì 18 gennaio scorso, infatti, nella sede del Comune di Milano di Palazzo Marino, si è tenuta la firma del "Protocollo di intesa" tra

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la Provincia di Bergamo, Expo 2015 e il Commissario straordinario del Governo per l'Expo. I firmatari dell'importante documento sono stati il presidente della Provincia di Bergamo Ettore Pirovano, l'assessore provinciale alle grandi


Da sinistra Ettore Pirovano, Letizia Moratti, Lucio Stanca e Silvia Lanzani

infrastrutture Silvia Lanzani, l'amministratore delegato di Expo 2015 Spa Lucio Stanca e - appunto - il Commissario straordinario del Governo per Expo 2015 Letizia Moratti.

produzioni tipiche, dalle Valli fino alla Pianura, dove sono presenti la zootecnia - con l'allevamento e la produzione di latte e le coltivazioni agricole.

IL DOCUMENTO - L'importante contratto tra le parti stabilisce il coinvolgimento attivo della nostra Provincia nell'esposizione universale, che si terrà dal 1° maggio al 31 ottobre. In particolare, Bergamo s'impegna a collaborare con Milano per la progettazione congiunta di tutta una serie di attività legate alla promozione del territorio e dell'evento stesso. Inoltre, la Città dei Mille è tenuta a convocare un vero e proprio tavolo operativo, che avrà il compito di riunire tutte le eccellenze che sono utili e funzionali al progetto Expo.

STRATEGIE - Una scelta che - evidentemente - vuole porre l'accento sulle tradizioni e sulla creatività legati al settore dell'alimentazione e del cibo. Riprendendo tematiche già sviluppate in precedenti edizioni della manifestazione (come ad esempio il tema dell'acqua dell'Expo 2008 di Saragozza), l'intento degli organizzatori è quello di riproporre temi sociali e culturali, anche alla luce dei mutati scenari globali e dei nuovi problemi mondiali. Inoltre, vista la contiguità geografica col sito dell'evento e l'importanza che mantiene nel contesto del trasporto italiano, Bergamo ricopre anche un altro fondamentale ruolo strategico.

CULTURA - La nostra città, quindi, giocherà un ruolo fondamentale nella buona riuscita dell'Expo. Bergamo, infatti, rappresenta anche un polo territoriale strategico dal punto di vista del patrimonio storico, artistico e culturale, delle risorse ambientali e, come conseguenza, della capacità di attirare i turisti. Ma soprattutto, la nostra città si inserisce perfettamente nel tema scelto per Expo 2015, potendo vantare punte di eccellenza nella produzione agroalimentare. Ci riferiamo alle

INFRASTRUTTURE - Un accordo, quindi, che è il frutto di una stretta collaborazione tra le due città. L'Esposizione universale, a questo proposito, sarà un'occasione straordinaria per rimarcare l'importanza delle infrastrutture orobiche. Ci riferiamo, chiaramente, alla presenza dell'aeroporto di Orio al Serio e alla rete della mobilità strategica, che vanta impor71


tanti connessioni viabilistiche e ferroviarie in esercizio e di prossima realizzazione.

Infine, per il 2015, saranno operativi i nuovi Ospedali riuniti, uno dei più grandi presidi italiani di alta specializzazione.

IL FUTURO OROBICO - Secondo Valter Grossi, ex assessore all'urbanistica del Comune di Bergamo, l'Expo 2015 rappresenta una vera e propria sfida. Per il grande evento, infatti, saranno concluse BreBeMi, Pedemontana e le tramvie della Val Seriana e Val Brembana. Il giro d'affari di 20 miliardi di euro che interesserà la Lombardia, da questo punto di vista, avrà sicuramente delle conseguenze anche per il sistema infrastrutturale orobico. Si potrebbe accelerare il collegamento dell'aeroporto e della fiera col sistema ferroviario regionale, obiettivo condiviso dalla Provincia e dalla stessa Regione. Inoltre, l'Expo sarà l'occasione per dare il via all'operazione Porta Sud, per completare - ad esempio - il sistema tangenziale Almè-Seriate.

ECCELLENZE - Per questi motivi, Bergamo è una tra le prime province ad essere state coinvolte. E in questo senso, ci sarà da fare un duro lavoro per poter dare il massimo della visibilità a tutto il nostro territorio. L'occasione, quindi, dovrà essere sfruttata soprattutto per fare promozione delle nostre terre e delle nostre eccellenze, magari anche di quelle meno conosciute. Il tema dell'Expo, come detto, sembra ritagliato su misura per noi.

Bergamo s'impegnerà a collaborare con Milano per la progettazione congiunta di tutta una serie di attività legate alla promozione del territorio e dell'evento stesso 72



ECONOMIA&BUSINESS

Per le seconde case tempi lunghi e affitti annuali BAITE&CHALET

L'interesse per baite o ville sulle montagne orobiche non conosce crisi grazie a quotazioni stabili, ma la voglia di acquistare si accompagna ad una certa "prudenza" economica. E' la fotografia emersa dall'ultima analisi dell'agenzia Gabetti immobiliare sul mercato delle seconde case

lusone la più cara, Scullera-Gromo la più economica, Castione della Presolana la più gettonata, Bratto e Dorga le frazioni più elitarie e Gromo, Spiazzi di Gromo e Gandellino le meno richieste e appetibili. E' il mercato delle seconde case di montagna nella bergamasca che registra una contrazione dovuta, più che altro, ai tempi di vendita allungati. Il tira e molla è aumentato e l'intervallo necessario per concludere una transazione immobiliare oscilla da una media di 12 mesi iniziali fino a 16 mesi finali. In certi casi può arrivare a concludersi anche 18 mesi dopo l'inizio delle trattative. Rispetto agli affitti stagionali legati ad un

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Clusone è più cara rispetto ad altre realtà bergamsche. Si spendono per un trilocale in media 180 mila euro e per una villa 500 mila euro 74

particolare periodo dell'anno prevalgono numericamente le locazioni annuali. I dati sono emersi dall'ultima analisi di Gabetti sul mercato delle seconde case. Di Milano e provincia sono la maggior parte degli acquirenti, sicuramente per la prossimità con le montagne orobiche che permettono vacanze mordi e fuggi e cadenzate nell'anno. Ruolo cruciale è giocato dalle infrastrutture. A Clusone, la tangenziale che porta a Bergamo ha snellito il traffico, permettendo ai


Spiazzi di Gromo

milanesi di raggiungere le montagne bergamasche in poco tempo. Loro sono disposti a spendere per un bilocale 3 - 4 mila euro, mentre per un trilocale si viaggia sui 5 mila euro. Una villetta può costare 8 mila euro l'anno. Molto articolato e strutturato può essere definito il settore immobiliare delle seconde case. Complessivamente, nell'arco alpino le quotazioni rispetto allo scorso anno sono rimaste stabili in quasi tutte le località montane. Buono è l'interesse per l'acquisto, in aumento rispetto anche ai mesi precedenti. A diminuire, invece, è la disponibilità di spesa media da investire nella compravendita della seconda casa. Gli appartamenti più ricercati sono di taglio medio-pic-

colo come del resto il nuovo, a patto, però, che non vi sia un eccesso d'offerta sul mercato. In questo caso le quotazioni inevitabilmente ne risentono. Sul fronte locativo si registra qualche difficoltà in più. La stagione invernale si è abbreviata così come i periodi richiesti, che arrivano, nella maggior parte dei casi ad una settimana. Clusone, al centro della Val Seriana è più cara rispetto alle altre località bergamasche. Si spendono per un trilocale in media 180 mila

Scullera-Gromo è la località più economica, per un bilocale si possono pagare 50-55 mila euro, che salgono a 80 mila euro nel caso del trilocale 75


Le zone più gettonate a Castione della Presolana sono le frazioni di Bratto e Dorga perché hanno mantenuto una connotazione elitaria euro e per una villa 500 mila euro. Scullera-Gromo è la località più economica, per un bilocale si possono pagare 50-55 mila euro, che salgono a 80 mila euro nel caso del trilocale. Le zone più gettonate a Castione della Presolana sono le frazioni di Bratto e Dorga, perché hanno mantenuto una connotazione elitaria. La presenza di appartamenti di grandi dimensioni e di ville è appannaggio di una clientela facoltosa, che si dimostra molto dinamica, con acquisti di ville superiori al milione di euro. Più difficile la situazione in Val Canale, perché in località come Gromo, Spiazzi di Gromo e Gandellino è presente un'eccessiva offerta di nuove e recenti costruzioni. Si cercano di rivendere piccolissimi tagli (bilocali da 30 mq) di bassa qualità, acquistati ancora in fase di realizzazione a cifre intorno ai 40 mila euro perché non hanno incontrato le aspettative qualitative dei compratori. Situazione di difficoltà anche in Valtellina. All'Aprica c'è stata un'emorragia di potenziali acquirenti e una riduzione del numero di transazioni molto significativo. Di conseguenza anche le quotazioni sono in fase di ridimensionamento perché sono molti i proprietari interessati a vendere. Principalmente si tratta di appartamenti in condomini degli anni '80-90, diventati eccessivamente cari - almeno 2 mila euro l'anno di spese condominiali - a causa del riscaldamento centralizzato, che, oltre alla messa a norma degli impianti, necessita di una certa manutenzione straordinaria. In questo contesto le contro-

proposte dei potenziali acquirenti sono al ribasso, anche nell'ordine del 20%. Si preferiscono le soluzioni vicine agli impianti, in particolare, a quelli per il Palabione, la Magnolta e Baradello. Dalla parte di Baradello (in direzione di Edolo) sono stati realizzati numerosi condomini e i valori massimi sono di 3 mila euro al mq. La zona di espansione è in località San Pietro, scendendo verso il comune di Corteno Golgi, in provincia di Brescia. Nella bassa Valtellina, a Morbegno, ha ripreso il turistico, mentre si è fermata la prima casa. I tempi medi di vendita sono di almeno 6 mesi e le quotazioni sono stabili. Assente la domanda d'investimento. Con una popolazione di 12-13 mila persone, fra nuovi e recenti conta almeno mille appartamenti vuoti. Gli acquirenti sono principalmente della provincia di Milano, poi Lecco, Como e Varese, Brianza e Pavia. Gli stranieri interessati alla zona sono inglesi, danesi e qualche tedesco. La ricerca è per una classica baita, in legno e sassi, indipendente su tutti e quattro i lati e con terreno a partire da 100 mq. La disponibilità di spesa va da 80 a 130 mila euro. Con 80 mila si può trovare una baita libera su tre lati e realizzata su due piani - 40 mq ognuno - con cantina e box. Gli impianti più vicini sono in Val Gerola a circa 30 minuti di macchina. Le maggiori presenze in Valtellina si concentrano a Livigno, che beneficia di una lunga stagione invernale e a Bormio, diventata meta di numerosi campus estivi di calcio e basket, capaci di attrarre migliaia di atleti.

Difficile la situazione in Val Canale perché a Gromo, Spiazzi di Gromo e Gandellino è presente un'eccessiva offerta di nuove case 76



ECONOMIA&BUSINESS

Simone Chiesa

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

on sono mai stato così vicino al Nobel come nel primo anno in America". A raccontarlo è Simone Chiesa, 34 anni, di Bergamo, ricercatore di fisica negli States che ha messo nel cassetto i panni del bergamasco per indossare l'abito e la mentalità tipica di un cittadino del mondo. Laurea e dottorato in chimica computazionale - per i profani si tratta dell'interscambio fra informatica e fisica nello studio della natura - entrambi conseguiti alla Statale di Milano e poi l'essenziale: tanta curiosità, un bagaglio di nozioni accademiche e una valigia di vestiti diretti in America, alla University of Illinois a Urbana-Champaign. Lì è rimasto affascinato dal sistema con cui si fa ricerca. "Non dico che io - ci ha raccontato il ricercatore in Italia per le vacanze

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"Il sistema italiano è statico per natura, quello americano è dinamico. Negli States non c'è nessuna legge che obbliga gli studenti a spostarsi, è una questione di mentalità L'unico criterio per le assunzioni è il merito personale"


Un ricercatore bergamasco sulle orme di Colombo CERVELLI IN FUGA

Malpagati e precari a vita: è la figura del ricercatore in Italia Ne abbiamo parlato con Simone Chiesa, bergamasco "costretto" ad emigrare. Oggi è ricercatore all'Università di Davis, in California

natalizie -, personalmente, ero in lizza per il prestigioso riconoscimento, ma l'ufficio che l'Università di Urbana-Champaign, nell'Illinois, mi aveva assegnato confinava - stessa parete - con il fisico inglese Anthony Leggett, che proprio nel 2003 vinse il Nobel per la fisica. Ho scoperto l'America e le sue enormi opportunità". Un' esperienza difficile da raccontare per chi non ha ripercorso, almeno una volta nella vita, le orme di Colombo, ma condivisa e comune a molti altri ricercatori italiani sparsi in tutto il mondo. "Ero emozionato solo per il fatto di essere in un luogo dove ciò potesse succedere. A me è accaduto. Esperienza improbabile se non impossibile in Italia, vuoi perché i Nobel rari e vuoi perché sono ancor più rari sono i casi di italiani a riceverlo".

Ci sono esempi pratici dove i suoi studi possono trovare applicazione? "Stiamo studiando il comportamento ancora piuttosto misterioso che hanno gli elettroni nel metallo e nei materiali ferrosi. Si parla di superconduttività: la "strana" proprietà di alcuni elementi (e composti) che, a temperatura molto bassa, conducono corrente elettrica senza dissipare energia. E' un campo di ricerca attivissimo e sicuramente strategico. Il maggior handicap di questi materiali: funzionano solo a temperature molto basse. Il sogno sarebbe arrivare ad avere un superconduttore a temperatura ambiente, superando il freddo estremo dell'elio liquido (269 gradi centigradi sotto zero) o il freddo ben più abbordabile dell'azoto (-196 gradi)".

Cosa ci fa un bergamasco in California? "Insegue i suoi sogni e i suoi interessi. Niente di più. Ho motivato le scelte di vita in base alle inclinazioni e alle mie attitudini professionali e ho sempre cercato di evitare compromessi, soprattutto quelli al ribasso. Sono finito così a fare il ricercatore in America. Davis, l'università dove sto svolgendo l'attività di ricerca, ma in più in generale le università americane, hanno risposto alle mie curiosità e alla voglia di imparare che ho sempre coltivato".

Rimaniamo, però, ancora in un ambito di laboratorio. Benefici per la vita "vera"? "Domani - difficile stimare i tempi precisi - si potrebbe disporre di nuovi elettrodotti, fatti di cavi superconduttori lunghi e robusti, con cui otterremmo una distribuzione ideale dell'energia. Potremmo evitare problemi di black out (o brown out, vale a dire abbassamenti di tensione) e raggiungere risparmi equivalenti alla produzione d'intere centrali. Superconduttori che non solo sarebbe possibile ma, soprattutto, conveniente industrializzare".

Di cosa si occupa a Davis? "Studio i sistemi a molti corpi. Per i profani della materia si tratta dei sistemi in cui miliardi di particelle interagiscono tra di loro. Prese singolarmente, ognuna si muove secondo leggi matematiche - più o meno - semplici. Per capire, ad esempio, come si muove una palla basta pensare ad una legge semplice: l'equazione di Newton (la forza è il prodotto della massa per l'accelerazione, ndr), ma molti elettroni ammassati danno luogo a fenomeni nuovi, difficili da cogliere guardando alla semplice proprietà o alla singola equazione. Lo sforzo è di spiegare "fisicamente" questi nuovi fenomeni".

Non poteva condurre questi studi in Italia, le università italiane non erano all'altezza delle sue aspettative? "Ci sono diversi centri d'eccellenza nell'Università italiana nel mio campo. Tra i migliori dipartimenti di fisica in Italia, ci sono quelli dell'Università di Trieste, Pisa e Roma, solo per nominarne alcuni. Esistono città che, tra l'altro, ospitano varie istituzioni scientifiche internazionali di altissimo livello nel ramo fisico-matematico. L'università italiana funziona, però, in maniera molto diversa. Ho preferito il modello americano". 79


Cosa c'è che non va nelle nostre università? "L'orizzonte estremamente locale. In Italia laurea, dottorato, post-dottorato e l'attività di ricerca si compiono spesso nello stesso istituto e poi si costruisce, così, attorno a quella persona, un concorso ad hoc, più per ragioni affettive che per le effettive capacità professionali. In America laurea e post-dottorato nella stessa università sono visti di cattivo occhio in quanto precluderebbero una possibilità di crescita necessaria per fare carriera". Possiamo dire che l'eccellenza americana è direttamente proporzionale alla disponibilità a spostarsi dei suoi studenti? "La mobilità è la misura migliore per capire quanto si vogliono coltivare i propri interessi. Il sistema italiano è statico per natura, quello americano è dinamico. Negli States non c'è nessuna legge che obbliga gli studenti a spostarsi, è una questione di mentalità: le persone non mettono "radici" nella stessa università e, di conseguenza, l'unico criterio per le assunzioni è il merito personale. Una dote costruita attraverso anni di studio, pubblicazioni e lettere di referenza. Cambiare questo sistema significherebbe perdere di credibilità". Le lettere di referenza sarebbero le nostre tanto vituperate "raccomandazioni" italiane? "E' un altro problema dell'università italiana. Si parla, spesso di baronati e di avanzamenti di carriera per raccomandazioni. In America non c'è la formalità del concorso universitario italiano ma c'è una commissione che, attraverso un colloquio con quattro-cinque studenti sconosciuti (cresciuti e formati professionalmente in altri istituti), valuta il candidato migliore. In Italia, negli ultimi anni, ci sono stati pochi concorsi e, soprattutto, in ambito prettamente locale. È questo il risvolto peggiore della scarsa mobilità: viene privilegiato un candidato conosciuto nell'ambiente, cucendogli il concorso stesso addosso. Un percorso esattamente inverso a quello americano, in cui prevale la meritocrazia ". Cosa si nasconde dietro il mito dell'eccellenza americana? "Oltre alla mentalità, ci sono strutture, fondi, meritocrazia, competizione e buoni salari. Un paese come l'Italia, che non investe nella ricerca, a lungo andare si ritrova più lento di altri nel progresso tecnologico e - di conseguenza - in quello sociale. Gli stati che hanno avuto una politica più lungimirante in materia, invece, possono vantare tecnologie che poi rivendono. Se non sviluppi niente, devi solo acquistare da altri e le tue aziende perdono continuamente in competitività". E' una forzatura dire che è stato costretto ad emigrare? "E' una forzatura della mentalità italiana pensare 80

che ogni scelta debba essere fatta e legata elusivamente al luogo dove sei nato, nella mentalità americana, tedesca, inglese spostarsi in un uno stato estero è una cosa normalissima. "Costretto" è un termine generico e utilizzato in modo indiscriminato, non esiste una costrizione generica che accomuna tutti i ricercatori. Certo, dal punto di vista accademico, posso dire che le prospettive offerte dall'Italia per seguire le mie inclinazioni erano scarse, non penso di dovermi trasferire in un'altra città, ma alla scarsità di fondi, alla rigidità di un sistema impacchettato. Il mio percorso accademico è più simile a quello americano, inglese. Posso dire "costretto" perché il livello delle persone che si fermano nelle università americane è, qualitativamente, il più alto". Non ha mai pensato di tornare in Italia? "Prima di arrivare a Davis, subito dopo l'esperienza nell'Illinois, contattai Sandro Sorella, stimato professore all'Università di Trieste. Mi ha offerto un posto di lavoro temporaneo, retribuzione annua: 18 mila euro. In America, una simile figura professionale, prende circa tre volte la stessa cifra". Lei consiglierebbe a tutti di far le valigie e trovar miglior fortuna altrove? "In ambito scientifico è quasi sempre si". Le manca Bergamo? "Questo clichè della famiglia e degli amici è un po' abusato. Per me non è stato un dramma, perché non sono stato costretto, è stata una mia scelta di vita. E poi, grazie ai mezzi di comunicazione e a quelli di trasporto, parlo dell'aereo, le distanze fisiche non sono più quelle di una volta. I miei parenti, amici ed io ci vediamo e sentiamo più spesso di altre persone che vivono lontane in Italia".

Una vista del campus dell’universita di Davis



ECONOMIA&BUSINESS

La formazione continua è una risorsa fondamentale FORMAZIONE&FINANZIAMENTI

Focus sui Fondi paritetici interprofessionali con Sergio Carbone - Responsabile Area Fondi Irsa -, per capire e conoscere questi strumenti in un'ottica di competitività delle imprese e di garanzia di occupabilità per i lavoratori

opinione diffusa nel nostro paese che la disattenzione da parte delle imprese verso gli investimenti in formazione sia cronica anche perché mancano incentivi e misure ad hoc. Le rilevazioni a livello europeo, d'altro canto, a fronte di una media di partecipazione di dipendenti alla formazione pari al 33%, vedono collocarsi l'Italia leggermente sotto la quota del 29%, ben lontano dal 49% del Lussemburgo, dal 46% di Svezia e Francia e dai 59% e 50% rispettivamente di Repubblica Ceca e Slovenia. Certo il tema è piuttosto sfaccettato e complesso ed in questo periodo di congiuntura difficile la leva finanziaria tende ad essere per le imprese il disincentivo principale ad investire in formazione. Tuttavia, proprio in tema di risorse, sono ancora in pochi a conoscere il canale dei Fondi Interprofessionali cui il legislatore ha voluto dar vita a partire dal 2001. In

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Profilo di Sergio Carbone

esponsabile Area Fondi Interprofessionali e Certificazioni di IRSA (Istituto per la Ricerca e lo Sviluppo delle Assicurazioni). Si occupa di consulenza per compagnie di assicurazioni e banche nell'area dei Fondi Interprofessionali, del project management, dell'analisi e sviluppo organizzativo, della standardizzazione e certificazione di processo di reti distributive. Saggista di Global Business (V.Ukmar/Maurizio Guandalini), collabora come commentatore di ICT, sviluppo economico e consulenza con radio e televisioni nazionali e straniere. Autore di numerose ricerche e pubblicazioni sul divario digitale, il mobile business, l'econsulting, il commercio internazionale, l'euro, l'internazionalizzazione del sistema bancario e assicurativo. E' autore, con Maurizio Guandalini, di "Vendo capre su Internet", testo sul divario digitale.

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Sergio Carbone

"Nei periodi di crisi vanno mantenuti e potenziati gli investimenti in formazione per affrontare con successo gli inevitabili cambiamenti che la crisi porta con sè e guidare il rilancio post-crisi"

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"Molti Fondi mettono a disposizione risorse per finanziare anche attività diverse dalla formazione tout court, come: indagini di mercato, analisi di fabbisogno, attività di assessment e coaching" base ai dati più aggiornati dell'ISFOL, al termine del 2008 erano oltre 1.6 miliardi le risorse transitate nel sistema dei Fondi Interprofessionali con un livello di coinvolgimento delle imprese crescente ma decisamente migliorabile dal momento che non tutti i Fondi riescono a spendere le risorse di cui dispongono. A livello territoriale, i maggiori sostenitori dei Fondi si trovino al Nord con una percentuale di adesioni di imprese pari al 66% circa. In testa, tra le regioni del Nord con il maggiore afflusso di imprese, la Lombardia e il Veneto. Dott. Carbone, cosa sono i Fondi Interprofessionali? "I Fondi Paritetici Interprofessionali nazionali per la formazione continua sono organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro e dei sindacati attraverso specifici Accordi Interconfederali. Tali Fondi finanziano piani formativi individuali, aziendali, settoriali e territoriali che le imprese possono realizzare per i propri dipendenti in varie forme". Quali sono i principi che ne regolano il funzionamento? "Il meccanismo di finanziamento si fonda sul versamento volontario da parte delle imprese di una quota di contributi all'INPS che vengono destinati alla formazione presso un Fondo indicato dal84

l'impresa stessa. Fondi di analoga natura sono presenti in altri paesi europei già da alcuni decenni. Nel nostro paese ne sono stati ad oggi costituiti diciotto". Potrebbe indicarci in che misura sono stati utilizzati fino ad oggi dalle imprese? "Sulle modalità di utilizzo possiamo affermare che la situazione generale è un po' "a macchia di leopardo" e le ragioni sono varie e differiscono da Fondo a Fondo. Esistono, infatti, Fondi che sono riusciti ad assegnare buona parte delle risorse a loro disposizione mentre altri ne hanno assegnate in misura inferiore. In termini generali, tra le ragioni di tale utilizzo asimmetrico, possiamo innanzitutto considerare il fatto che la relativa novità dei Fondi li rende ancora poco conosciuti alla grande platea delle grandi imprese e delle Pmi, paradossalmente anche di quelle che vi hanno già aderito". Fino a che punto i Fondi, in se stessi, riescono a sopperire alle caren-

ze aziendali in tema di formazione? "Ci sono alcuni Fondi che non sono ancora attrezzati per sopperire alla mancanza di strutture di formazione interne alle imprese, soprattutto in quelle piccole, che da sole non riescono né ad effettuare l'analisi del fabbisogno formativo né conseguentemente ad attivare il processo di richiesta, gestione e rendicontazione delle risorse il cui impiego è peraltro assoggettato alla vigilanza da parte del Ministero del Lavoro. In generale, poi, non è ancora del tutto chiaro che i Fondi Interprofessionali differiscono in maniera sostanziale dai classici canali di finanziamento della formazione di tipo pubblicistico e che il loro funzionamento è più in linea con le esigenze organizzative e gestionali delle imprese". Perché oggi è importante parlare di Fondi Interprofessionali e quali potrebbero essere gli scenari futuri? "L'importanza di parlare dei Fondi Interprofessionali risiede nel fatto che si tratta di un canale di finanziamento della


formazione continua a tutt'oggi poco conosciuto dalle imprese, nonostante la normativa istitutiva risalga al 2001 ed i Fondi per primi costituiti operino da più di sei anni. C'è poi da porre in evidenza una ragione di natura congiunturale legata alla crisi che rende il ricorso ai Fondi Interprofessionali strategicamente rilevante". Risulta, tuttavia, difficile parlare di formazione in un periodo come questo dove la prima preoccupazione delle imprese è quella di rimanere sul mercato. "In periodi come questo, in cui le risorse finanziare a disposizione delle imprese tendono a comprimersi, la formazione rientra tra gli investimenti con il rischio maggiore di venire ridotti o eliminati del tutto. Tuttavia, è proprio durante i periodi di crisi che vanno mantenuti se non potenziati gli investimenti in formazione per affrontare con successo gli inevitabili cambiamenti che la crisi porta con sè e guidare il rilancio post-crisi. D'altro canto, i Fondi Interprofessionali sono nati come punto di sintesi tra l'esigenza di aumentare la competitività delle imprese e favorire il mantenimento dell'occupabilità dei lavoratori". Quali possono essere gli scenari futuri? "Sugli scenari futuri, dal mio punto di vista, la formazione continua, aldilà di come potranno evolvere modalità, metodologie e contenuti, rappresenterà in maniera crescente una leva strategica per consentire alle imprese di permanere sul mercato con successo. Conseguentemente ritengo che il ruolo dei Fondi Interprofessionali tenderà ad assumere un peso crescente nelle scelte di investimento in formazione operate dalle imprese". Ci faccia un esempio di come una Pmi potrebbe trovare utile l'utilizzo dei Fondi. "In questo ambito occorre precisare, in via preliminare, che ogni Fondo eroga le risorse in base a regole differenti. E' con-

sigliabile, quindi, prima di aderire ad un Fondo, richiedere supporto ad un consulente esperto in grado di indirizzare adeguatamente l'impresa. Tornando all'esempio, è ovvio che gli investimenti in formazione producono valore sia per l'impresa sia per il lavoratore".

delle grandi imprese che riescono, in ragione del significativo numero di dipendenti, ad accantonare sul proprio conto formazione ingenti risorse che sono peraltro in grado di spendere autonomamente attraverso le proprie strutture interne".

Perché può essere un'opportunità per entrambi? "Una PMI ha sempre convenienza ad iscriversi ad un Fondo per incrementare le risorse da destinare alla formazione. La convenienza è maggiore poi quando l'impresa, soprattutto se medio-piccola, decide di aderire ad un Fondo che eroga risorse in base ad un meccanismo di tipo mutualistico, ossia prescindendo dalla sua capacità di contribuire. In questo modo può concorrere all'assegnazione di risorse per finanziare interamente anche gli interventi formativi più ambiziosi".

Quali sono le opportunità offerte dal meccanismo mutualistico? "I sistemi di assegnazione di tipo mutualistico, invece, prevedono l'accantonamento di risorse in comune e la relativa assegnazione attraverso regole che consentono alle singole imprese di richiedere risorse per un valore che può anche essere superiore alla rispettiva capacità contributiva. Questa seconda modalità si è rivelata utile per le Pmi che, pur non avendo organici importanti, possono comunque avere fabbisogni formativi costosi e difficilmente sostenibili facendo riferimento esclusivo alle risorse effettivamente versate".

Lei ha fatto riferimento a regole differenti di assegnazione delle risorse da parte dei Fondi. Potrebbe farci qualche esempio concreto? "Senza entrare nel merito di ogni singolo Fondo, possiamo identificare due meccanismi di assegnazione fra tutti: il cd. conto formazione e le modalità di assegnazione di tipo "mutualistico". Nel primo caso, le risorse versate dall'impresa al Fondo vengono destinate per la maggior parte ad alimentare un conto di cui l'impresa stessa è titolare ed al quale può attingere entro un termine stabilito per realizzare le iniziative formative che ha pianificato. La quota parte delle risorse rimanenti viene invece destinata ad alimentare un conto comune, di sistema, al quale le imprese possono accedere per finanziare iniziative formative specificamente identificate dal Fondo e che perseguono finalità più settoriali (per es. Salute e Sicurezza, mobilità, riconversione, etc...). Questa modalità si è rivelata nel tempo più in linea con le esigenze e le caratteristiche

Le risorse erogate sono destinate solo alla formazione? "Molti Fondi, poi, mettono a disposizione risorse per finanziare anche attività diverse dalla formazione tout court, come, per esempio, indagini di mercato, analisi di fabbisogno, attività di assessment, coaching ed altri strumenti molto utili ai fini formativi ma che il più delle volte non sono alla portata di talune Pmi".

Dati ISFOL 2008 Lombardia

n termini di adesioni da parte delle imprese, la Lombardia rappresenta il 21,7% mentre in termini di lavoratori il dato sale al 28,7%. Secondo i dati ISFOL pertanto, 104.730 imprese lombarde hanno aderito ai Fondi Interprofessionali per circa 1.800.000 lavoratori. Il dato, riferendosi alla fine del 2008, è ovviamente sottostimato.

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ECONOMIA&BUSINESS

Che impren ditore sei? Inizia il 2010 e misuriamo la tenuta delle capacità imprenditoriali. Vi proponiamo un test messo a punto dall'Università di Verona, fatto di 15 dichiarazioni per testare l'attitudine a fare impresa

opo la crisi (dopo - solo nel senso che il peggio è passato, ndr) è difficile dare una definizione schematica di quali debbano essere le qualità fondamentali di un imprenditore. Oggi, è quanto mai inopportuno riassumere in uno schema un'attività basata su intuizione, creatività, capacità di ottimizzare gli sforzi e di tante altre piccole e grandi qualità perché, di fronte all'esercizio quotidiano di "restare a galla", rischia di diventare un esercizio inutile e scorretto. Proprio per evitare la freddezza dell'elencazione si è scelto un test per trovare e ritrovare qualche indizio sulla vocazione imprenditoriale a cui sono chiamati molti bergamaschi, che mai come in questi mesi, alla fatica della levataccia hanno accompagnato notti insonni. Tutto questo tenendo presente che professionisti o imprenditori di successo si diventa, non si nasce. La ricetta è: un 20% di intelligenza, un 20% di "savoir faire"ed il restante 60% di determinazione, costanza, sacrificio, volontà, impegno (gli americani dicono"10% inspiration, 90% perspiration", cioè sudore). E' importante ricordare che la gara per la riuscita professionale è una gara di fondo, non di velocità: si piazza chi ha più tenuta, chi è meglio allenato. Anche se per vincere occorre avere uno sprint in più.

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Il tai, test per la misura dell'attitudine imprenditoriale. È uno strumento self - report ad ampio spettro, la versione completa e costituita dal 75 item, consultabile all'indirizzo http://cd.univr.it//tai. Il test si compila assegnando a ciascun item un punteggio da uno a cinque in base al grado di accordo con l'affermazione. A ciascun punteggio va assegnato un fattore moltiplicativo (si veda tabella finale): i quindici risultati vanno poi sommati e si individua, in base al punteggio totale, il profilo corrispondente. 86

1 CERCO SPESSO DI ORGANIZZARE E DIRIGERE IL LAVORO DI ALTRE PERSONE

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2 SENTO DI AVERE CONTINUAMENTE NUOVE IDEE

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QUANDO NON SI PUÒ BATTERE QUALCUNO

SENTO DI AVERE IL COMPLETO

PERCHÉ È PIÙ FORTE, È BENE ALLEARSI

CONTROLLO SU CIÒ CHE MI ACCADE

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CON LUI IN ATTESA DI TEMPI MIGLIORI

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5 NON HO PAURA DI PERSEGUIRE OBIETTIVI

LA PERSONA CHE VUOLE AVERE

AMBIZIOSI, ANCHE SE RICHIEDONO SFORZI

SUCCESSO NELLA VITA DEVE NASCON−

CONSISTENTI E CONTINUI

DERE I PROPRI SENTIMENTI AGLI ALTRI

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7 SE NEL LAVORO MI PONGO UN OBIETTIVO,

POSSO ESSERE SODDISFATTO

DESIDERO POI RAGGIUNGERLO

DEL MIO LAVORO ANCHE SE ALTRE

AD OGNI COSTO

PERSONE LO DISPREZZANO O IGNORANO

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9 IL SUCCESSO SOCIALE MI AFFASCINA,

RIESCO SEMPRE A TROVARE IL LATO

ADORO LA FAMA E LA NOTORIETÀ

POSITIVO NELLE SITUAZIONI INDESIDERATE

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11 SENTO DI RIUSCIRE A FARE ANDARE

CIÒ CHE È DIVERSO ED INCONSUETO

LE COSE SEMPRE COME VOGLIO IO

STIMOLA LA MIA CURIOSITÀ

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AMMIRO LE PERSONE CHE RIESCONO

LE MIE DECISIONI HANNO SEMPRE

A DIRE CON GARBO LE COSE SGRADEVOLI

AVUTO CONSEGUENZE POSITIVE

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Calcola il tuo punteggio All'interno della prima colonna vanno inseriti i punteggi da (1 a 5) assegnati alle quindici affermazioni. Ogni punteggio va moltiplicato per il numero contenuto nella seconda colonna. Si calcolano così i punteggi della terza colonna. Sommando i quindici punteggi si ha il punteggio totale.

SVOLGO IL MIO LAVORO SOPRATTUTTO PERCHÉ MI INTERESSANO I SUOI CONTENUTI

Risposta data all'item

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I profili: bassa, media e alta propensione imprenditoriale Da 30 a 70 punti: dipendente e novità ti spaventano un poco e le idee originali non sono il tuo forte, perché preferisci ricorrere a ciò che è conosciuto e sperimentato. Nella tua vita il caso e gli altri hanno un ruolo importante nel determinare la tua posizione sociale ed economica. Tendi ad essere dispersivo/a e a interrompere le attività intraprese senza portarle a termine. Nel tuo lavoro preferisci occuparti di un ambito circoscritto, magari sotto la supervisione di qualcuno, senza dover considerare anche il lavoro che potrebbe essere fatto da altri. Nel lavoro sei una persona marcatamente rigida.

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I cambiamenti sono per te una fonte di disagio e di stress. Difficilmente accetti di cambiare anche perché spesso non percepisci la necessità di farlo. Forse per questo trovi più facilmente spazi di realizzazione al di fuori del tuo lavoro. Non sei assolutamente attratto/a dal successo sociale. Non dai importanza a ciò che gli altri pensano di te. Per questo motivo raramente ti capita di valutare quello che fai sulla base di ciò che penserebbero gli altri. Difficilmente trovi sufficienti motivi per vedere il buono delle situazioni e sei in genere portato/a di più al pessimismo. Non sei capace di mentire: sei una persona decisamente schietta. Spesso non sei in grado di orientare a tuo favore le situazioni che a volte possono non esserti favorevoli. Per te la dipendenza dagli altri è irrinunciabile. Sei disposto/a a rinunciare a parte della tua libertà di decisione pur di non essere abbandonato/a dagli altri.

Da 71 a 110 punti: creativo a creatività non ti manca. Le nuove idee ti affascinano anche se a volte preferisci ripiegare su cose che conosci bene. Ti capita di non riuscire a produrre idee originali. Senti di avere il controllo su ciò che ti accade, anche se il caso e/o le altre persone giocano un ruolo non irrilevante nel determinare la tua posizione nel lavoro e nella vita. Sei una persona sufficientemente determinata anche se la tua energia

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non è senza limiti. Sei in grado di organizzare il lavoro quello degli altri, ma preferisci occuparti esclusivamente dell'ambito che è di tua competenza. Hai una sufficiente capacità di percepire i cambiamenti, tuttavia non sempre sei in grado di sostenerli e di adattarti ad essi. A volte percepisci nel tuo ambiente sociale la necessità di un cambiamento, ma non sempre sei in grado di mutare le tue convinzioni. Il successo sociale ti attrae solo in parte. La stima da parte degli altri è per te importante, ma non miri principalmente al successo o alla fama. Il lavoro è per te la principale fonte di realizzazione personale. Dedichi te stesso/a, le tue competenze e le tue abilità principalmente al lavoro. Non svolgeresti mai un lavoro che non ti piace, anche se molto soddisfacente dal lato economico. Il lavoro per te deve innanzitutto essere piacevole, stimolante e interessante. Sei motivato/a a fare ciò che ti piace. A volte sai vedere il buono delle situazioni, se ti sembra che ci siano sufficienti motivi per farlo, ma saresti in realtà portato/a di più al pessimismo. Ti può capitare di essere interessato/a agli altri nella misura in cui questi sono in grado di darti una mano.

Da 111 a 150 punti: leader

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Fattore moltiplicativo

ai spiccate doti di leadership e una forte attitudine a organizzare e dirigere il lavoro degli altri. Sei assolutamente attratto/a da tutto ciò che è

innovativo. Sei convinto/a che un problema ha sempre più di una soluzione. Provi soddisfazione nel tentare di individuare nuove soluzioni ai problemi. Sei sicuro/a di avere sempre il controllo su ciò che accade e sei convinto/a che la posizione che ricopri nel lavoro e nella vita dipendono in modo preponderante dalle tue abilità e dalle tue competenze. La tua energia e la tua determinazione ti permettono di essere persistente nel raggiungimento di un obiettivo. Non ti abbatti facilmente di fronte agli ostacoli, perché sei convinto/a che esistono sempre mezzi che ti permettono di superarli. Nel lavoro, che consideri il momento più importante per la tua realizzazione, hai una spiccata sensibilità ai cambiamenti. Percepisci facilmente i mutamenti che si attuano nel tuo ambiente sociale. Non esiti ad abbandonare convinzioni e abitudini che non sono più adeguate all'ambiente in cui vivi. Sei pronto/a a metterti in discussione. Sei fortemente attratto/a dal successo sociale. Gran parte di ciò che fai ha lo scopo di accrescere la stima che gli altri hanno nei tuoi confronti. Sei sensibile a quello che gli altri pensano di te (specie al fine di reclutare personale), ma senza farti condizionare troppo e tendi a modificare il tuo comportamento e i tuoi scopi in modo flessibile a seconda delle evenienze. Sei caratterizzato/a da una spiccata curiosità verso tutto ciò che è nuovo e ritieni che guardarti intorno possa davvero essere un modo per affrontare il tuo lavoro.

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ECONOMIA&BUSINESS

L'amministratore delegato: "Il Gruppo S.I.T.I.S. è una realtà dinamica, in grado di progettare e fornire soluzioni globali di comunicazione integrata alle aziende che basano su questo asset strategico il loro business" 90


Planetel: con WiFox, la banda è ancora più larga IN COPERTINA

L'azienda del Gruppo S.I.T.I.S., guidata da Bruno Pianetti, allarga gli orizzonti della connettività per tutta la Bergamasca Il progetto WiLink può ora portare internet in luoghi ancora "scoperti" e a prezzi adatti ad imprese e privati

ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA PHOTO: LAURA PIETRA

a connettività è il futuro. Nell'era della globalizzazione, in cui sono cresciuti progressivamente gli interscambi e le comunicazioni a livello mondiale, sempre più si parla del telefono come uno strumento destinato al passato remoto della comunicazione. Se l'invenzione di Antonio Meucci, anticamente, poteva essere vista come la scoperta rivoluzionaria che consentiva di avvicinarsi e immergersi nel cosiddetto villaggio globale, oggi - con le nuove tecnologie informatiche, ma anche infrastrutturali - l'amato apparecchio appare quasi come una limitazione alle infinite possibilità offerte dalla rete telematica. Con la rapida diffusione di internet, infatti, si sono aperte nuove possibilità di crescita intellettuale, personale e naturalmente, imprenditoriale. Bergamo, da questo punto di vista, vanta uno dei gruppi che maggiormente ha investito nelle telecomunicazioni. Un Gruppo con sede a Treviolo - ma con filiali anche in Valmadrera (Lecco) e Borgosatollo (Brescia) -, che ha fatto dell'innovazione il suo cavallo di battaglia e che non ha mai smesso di

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credere nel futuro della connettività come la vera cornucopia del nuovo millennio. Stiamo parlando del Gruppo S.I.T.I.S., una poliedrica realtà imprenditoriale nata nel 1985 dall'esperienza dei due soci fondatori Bruno Pianetti e Adriano Nicolè. Professionista, quest'ultimo, che già dal 1960 operava nel settore delle reti telefoniche e informatiche. "Il futuro delle telecomunicazioni - afferma l'amministratore delegato Bruno Pianetti - non è più solamente nella posa dei cavi o nelle classiche linee terrestri. Al contrario, ciò che conta oggi è avere un flusso dati stabile e veloce, che riesca a fornire un segnale internet pulito e che permetta all'uomo di essere sempre connesso alla rete. Sfruttando le tecnologie wireless HiperLan e Wi-Max, che si appoggiano a ponti e onde radio, siamo riusciti a dare connettività alle aziende che si trovavano in zone non ancora coperte dal servizio Adsl. Con il progetto WiLink, cerchiamo di andare incontro alle esigenze del territorio, permettendo a tutti di accedere alla rete senza l'utilizzo della base terrestre. Un esempio concreto sono alcuni comuni della Val Seriana, che 91


Clusone

Brembilla

Vertova

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Gazzaniga Sedrina Casazza

Cisano

Albano

Villongo

Sarnico

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"Con la nascita di Planetel, abbiamo deciso di esportare l'esperienza di S.I.T.I.S. in una nuova azienda Quindi, proprio per il fatto di non essere una multinazionale della telefonia, riusciamo a fornire un servizio ad hoc per il committente"

tra poco saranno raggiunti dalla nostra tecnologia senza fili. A tal proposito, si è definito in questi giorni un importante accordo commerciale che vede la fusione di WiLink con un'altra grande realtà tecnologica operante nel settore della connettività a banda larga wireless. Sto parlando di WiFox, grazie alla quale possiamo dire di aver coperto tutto il territorio bergamasco e parte di quello bresciano e lecchese".

nostri clienti. Poi, a metà degli anni '90, abbiamo creato Planetel, che si occupava dei servizi più specifici legati all'Adsl e ad internet. Ma non ci siamo fermati qui. Quest'ultima, nel 2000, è diventata un vero e proprio operatore telefonico su tutto il territorio nazionale. Un operatore in grado di erogare servizi di telefonia tradizionale o con innovative soluzioni VoIP. Il progetto WiLink, infatti, nasce dalla convergenza di queste due realtà imprenditoriali, che nel corso degli anni sono diventate leader nei rispettivi settori".

Come si colloca il progetto WiLink all'interno del Gruppo S.I.T.I.S.? "Inizialmente eravamo specializzati nella posa d'impianti telefonici e sistemi informatici all'interno di aziende, uffici e varie realtà della Bergamasca. In origine, infatti, S.I.T.I.S. era nata per fornire infrastrutture telematiche nelle realtà dei

Dunque, quali soluzioni offre attualmente il vostro Gruppo? "Prima di rispondere non dobbiamo dimenticarci di Trifolio, un'impresa nata nel 1994 in grado di fornire e integrare l'arredamento dell'ufficio e di allestirne l'automazione (con apparecchiature quali multifunzioni, stampanti e fax), per una gestione completa delle stampe aziendali e dell'archiviazione documentale. Grazie a queste

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"La primogenita S.I.T.I.S. è leader per la fornitura, l'installazione e la manutenzione di reti di telecomunicazioni, apparati di networking, impianti telefonici tradizionali e Full IP"

tre aziende che lavorano in modo sinergico, il Gruppo S.I.T.I.S. si costituisce come una realtà dinamica, con una profonda conoscenza del mercato, in grado di progettare e fornire soluzioni globali di comunicazione alle aziende che basano su questo asset strategico il loro business". Immaginiamo che, nel corso degli anni, il ruolo della primogenita S.I.T.I.S. sia parzialmente cambiato. Di cosa si occupa oggi l'azienda capostipite del Gruppo? "L'obiettivo comune è strutturare un pacchetto competitivo per il cliente. S.I.T.I.S. è leader per la fornitura, l'installazione e la manutenzione di reti di telecomunicazioni, apparati di networking, sistemi di videosorveglianza, impianti telefonici tradizionali e "Full IP" (vale a dire, sistemi che si basano sui protocolli internet per la comunicazione, n.d.r.). Per tutte queste attività, inoltre, vantiamo le certificazioni di produttori come Alcatel, Aastra, Foundry, HP, Cisco e Microsoft, che ci consentono di operare anche sui vecchi impianti installati da altri fornitori".

Ci sembra di capire che al centro del vostro servizio ci sia l'utilizzatore finale. Dunque, il vostro ruolo va ben oltre quello di semplici installatori di reti. "Il nostro compito non è così semplice. Creare una rete che funzioni, con eventuali collegamenti VoIP, è materia in cui non ci si può improvvisare. S.I.T.I.S. seleziona continuamente le migliori componentistiche hardware e software, coinvolgendo il cliente stesso nella scelta. La frenesia del lavoro odierno non consente alcun errore, per questo il vantaggio che portiamo consiste anche nell'assistenza, che deve sempre essere efficace, puntuale e veloce. Un'azienda, infatti, non può più permettersi di perdere connettività. Per molte realtà vorrebbe dire bloccare la produzione. Il segreto è fornire al cliente un supporto che integra professionalità e disponibilità, così da risolvere ogni tipologia di problema. Grazie a questa flessibilità, importanti gruppi aziendali e istituti di credito hanno scelto il nostro servizio per tutte le loro sedi e filiali italiane. Inoltre, più di 5.000 clienti sono seguiti con la medesima attenzione".

Perché sono così fondamentali i servizi che offre una realtà come S.I.T.I.S.? "Esiste una sostanziale differenza tra un'impresa che intende anticipare i tempi in cui opera e un'altra che si accontenta della situazione in cui si trova: il sistema informatico è ormai divenuto il cuore pulsante di ogni azienda. Una realtà imprenditoriale dinamica e moderna, infatti, non può permettere che i suoi collaboratori non siano nelle condizioni di comunicare in maniera efficiente, o che il sistema informativo abbia dei "blocchi operativi". La rete aziendale, nata come accessorio operativo, è diventata necessaria e indispensabile tanto quanto il sistema telefonico".

Oltre ad essere esperti nell'installazione e nell'assistenza, sappiamo che S.I.T.I.S. è attenta anche alla sicurezza. "Grazie alla tecnologia IP, di cui siamo esperti, siamo in grado d'installare sistemi di sicurezza collegati alla rete WAN o LAN aziendale, senza dover implementare reti parallele. Rispetto ad una comune webcam, la Camera IP non necessita di un computer per funzionare, in quanto è dotata di tutto l'hardware e il software necessari per lavorare in autonomia. In secondo ruolo, le videocamere IP sono disponibili anche nella versione wireless, che consente più flessibilità nella posa". 93


Ha parlato di connettività, di IP e di servizio integrato. A questo punto ci verrebbe da dire che la nascita di Planetel era quasi prevedibile. "La soddisfazione del cliente, l'attenzione alle sue peculiari necessità e l'affidabilità del servizio di assistenza personalizzato, rappresentano le priorità assolute del nostro Gruppo. Con la nascita di Planetel, abbiamo deciso di esportare l'esperienza di S.I.T.I.S. in una nuova azienda. Quindi, proprio per il fatto di non essere una multinazionale della telefonia, riusciamo a fornire un servizio studiato sul committente. Non per questo, però, siamo meno competitivi. Planetel, infatti, è "Operatore Telefonico OLO Nazionale", in possesso dell'Autorizzazione Generale rilasciata dal Ministero delle Comunicazioni come operatore per l'erogazione del servizio telefonico, accessibile al pubblico su tutto il territorio nazionale". Nonostante il termine "compagnia telefonica" possa spaventare, possiamo affermare che il vostro approccio è comunque personalizzato? "Planetel risponde ai clienti in modo trasparente e puntuale, senza utilizzare call center. I nostri abbonati hanno costantemente a disposizione un consulente a loro dedicato, che li segue personalmente. È il loro referente principale, un vero e proprio "problem solver" che li aiuta per ogni tipologia di esigenza. Se consideriamo le lungaggini delle altre grandi compagnie telefoniche nel risolvere i problemi, possiamo subito capire il concreto vantaggio di avere una persona a tua disposizione, che conosce ogni dettaglio della rete installata". Come si compone l'organico del vostro Gruppo? "Abbiamo oltre cento dipendenti, di cui 80 tecnici specializzati per il supporto alla clientela. A livello di logistica, invece, siamo dislocati su tre sedi: la principale è a Treviolo, con 2000mq tra uffici e magazzini. Le altre due si trovano a Valmadrera (600mq) e a Brescia. Aggiungerei anche la struttura di Fara Olivana, di 500mq, per l'esposizione di mobili e arredi per ufficio. Infine, abbiamo due data center NOC (Network Operation Center) a Bergamo e Milano, dove sono ubicati gli apparati per l'erogazione e la gestione dei servizi Planetel". Parlando proprio di servizi, cosa offre Planetel? "Abbiamo uno dei più completi portfolio di soluzioni a banda larga e di servizi integrati. La nostra azienda, infatti, ha messo a punto dei pacchetti strutturati "All in One VoIP", destinati a diverse tipologie di utenza e 94


di business. Quest'ultimi, consentono l'accesso a internet con banda larga, per navigare veloce fino a 20 mega e oltre su fibra ottica o su frequenze radio licenziate, effettuare telefonate VoIP illimitate anche verso rete Skype e accedere a tutti i servizi IP. Inoltre, siamo stati uno dei primi operatori sul mercato a offrire l'Unified Messaging. Dal 2006, infatti, abbiamo unificato, in un unico strumento, il telefono, il fax, la casella vocale, la posta elettronica, l'sms e il web phone". Ci potrebbe spiegare cosa intende esattamente con Unified Messaging? "E' il nostro fiore all'occhiello. Parlo della piattaforma VoIP Connect, che è stata sviluppata per mettere a disposizione delle aziende e di ogni singolo operatore una soluzione integrata, dove il traffico vocale e tutti gli altri servizi (come ad esempio fax, sms, email, segreteria telefonica, rubrica telefonica, deviazioni di chiamata ecc…) convergessero in modo efficiente e a costi contenuti. Tutto questo è reso possibile dalla predisposizione di un'unica rete IP, che si può impostare tramite connessioni nuove o preesistenti. In altre parole, l'utente finale ha a disposizione una pagina web dalla quale può controllare tutti i suoi servizi ed eventualmente disabilitarli a piacimento. Telefono, centralino, sms, fax e altro, tutto gestito con un'unica interfaccia". Avete pensato anche ai cellulari? "Non abbiamo lasciato soli i nostri clienti nemmeno in questo settore delle telecomunicazioni. Tramite il servizio Mobile CPS, infatti, gli utenti del servizio Planetel VoIP potranno chiamare dal proprio cellulare i numeri di rete fissa o mobile a tariffe molto convenienti. Il servizio, oltre a funzionare parallelamente al normale abbonamento e con tutti gli operatori mobili, consente di abbattere di circa il 70% il costo delle chiamate". In quest'ottica mirata al risparmio e all'abbattimento dei costi per la committenza è nata anche Trifolio. Un'azienda che, solo apparentemente, sembra "scollegata" dalle altre. "In questo caso parliamo di una realtà divenuta grande e matura nel 2007, quando è stata acquisita Idea Ufficio. Grazie a questa integrazione, siamo riusciti ad ampliare la gamma delle soluzioni chiavi in mano per l'allestimento delle aziende clienti. Molti si potranno chiedere cosa centri l'arredo ufficio con S.I.T.I.S. e Planetel. Bisogna però considerare che, in un'impresa, non sono solo i mobili ad arredare, ma anche i macchinari. È sufficiente entrare in una Pmi moderna per rendersi conto della rivoluzione silenziosa che si sta verificando. Sempre meno carta e sempre più tecnologia". Ed anche in questo caso la vostra forza è l'assistenza. "L'installazione e la manutenzione sono aspetti fondamentali per

mantenere la fiducia del cliente. La nostra filosofia aziendale viene gestita da personale tecnico in costante aggiornamento. Anche per quest'ultima azienda, che può sembrare la più piccola, siamo organizzati in modo da poter fornire un servizio d'installazione e manutenzione capillare e in tempi brevissimi, con prodotti di elevata qualità (come le multifunzioni di Ricoh, di cui siamo da anni partner certificati)". Avete studiato pacchetti "ad hoc" anche per Trifolio? "Certamente. Un esempio sono le soluzioni "Pay Per Page" e di "archiviazione documentale", progetti e servizi studiati su misura per ogni cliente, in modo da ottimizzare e gestire al meglio le stampe aziendali. Il fine è razionalizzare e uniformare i sistemi di stampa, grazie all'ottenimento d'importanti risparmi con costi certi e definiti, pagando solo ed esclusivamente le pagine effettivamente prodotte. È un sistema che permette di non dover più acquistare alcun apparato, con conseguenti vantaggi economici e strategici". Concludendo, avete intenzione di fare altri investimenti e magari diventare una multinazionale della telefonia? "Stiamo attualmente definendo l'acquisizione di una società specializzata in servizi su rete IP a valore aggiunto, orientati al disaster recovery dei dati, alla gestione di server virtuali, all'housing e hosting web e alla gestione della posta elettronica. Con quest'ultimo tassello, porteremmo a circa 2.000 i domini web e relativi servizi associati, tutti gestiti dalla nostra società con innovative tecnologie e apparati. Inoltre, abbiamo da poco investito in un impianto solare composto da 300 pannelli per la produzione di 45 kWp sul tetto della sede di Treviolo. È l'ennesima dimostrazione della nostra filosofia di ottimizzazione delle risorse e attenzione ai dettagli. La nostra forza, come detto, è la "competenza flessibile". Con questo spirito si sviluppano tutte le nostre iniziative imprenditoriali e con questa filosofia abbracciamo il nuovo decennio". 95


ECONOMIA&BUSINESS

Stefania Costruzioni, una tradizione di Classe A TOP BUSINESS

Nata nel 1962 dalla volontà di Costantino Carne, l'azienda di Cologno al Serio è attiva nella costruzione di edifici a basso consumo energetico Ivan Ghidoni, responsabile commerciale: "Abbiamo in cantiere tre progetti che rappresentano l'avanguardia del civile tradizionale" ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

ostruire edifici in Classe di efficienza energetica A è frutto del rispetto di normative e tecniche ben precise volte all'ottimizzazione dei consumi energetici, con conseguente maggior rispetto dell'ambiente". Dalle parole di Ivan Ghidoni - responsabile commerciale e qualità di Stefania Costruzioni - appare eticamente corretto quello che, ad oggi, è considerato lo stato dell'arte di una costruzione edile. Una consapevolezza che, probabilmente, è maturata nel corso di decenni di duro lavoro e professionalità all'interno dell'azienda di Cologno al Serio, realtà operante prevalentemente sul territorio lombardo dal lontano 1962. Ma se, per alcune imprese virtuose, costruire eccellenze rappresenta

"C

un valore aggiunto dal quale non si può prescindere, è d'obbligo evidenziare che la tanto desiderata efficienza energetica di Classe A è un traguardo raggiungibile solo con un costante controllo in tutte le fasi operative del cantiere. "Siamo un'impresa storica che vanta oltre 45 anni d'esperienza. Grazie alla lungimiranza dell'amministratore unico Costantino Carne, abbiamo deciso di metterci alla prova anche in questo particolare settore, che richiede una preparazione e un'attenzione davvero elevata. Attualmente, tra le nostre varie iniziative, stiamo realizzando tre progetti che rappresenteranno l'avanguardia delle abitazioni civili a basso consumo. Il primo a Treviglio, in via Beato Angelico, il secondo a Segrate, in via Novegro e il terzo di prossima costruzione a Bergamo, in via Borgo Palazzo. Oltre a queste nostre iniziative dirette, la Stefania Costruzioni ha sottoscritto appalti "chiavi in mano" per la costruzione di altri fabbricati in Classe A. Tra quelli in corso di costruzione vorrei citare Melzo, in via Martiri della Libertà (Ex Galbani) e Melzo, via Monte Grappa. Come si evince, abbiamo puntato su zone nelle quali la costruzione di edifici a basso consumo energetico, ci auspichiamo, venga maggiormente recepita dai potenziali acquirenti". A chi si riferisce in particolare? "Qualche tempo fa abbiamo svolto un'indagine su

Primo progetto: Bergamo, via Borgo Palazzo

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Da sinistra: Costantino Carne e Ivan Ghidoni

Bergamo. Da questo studio è emerso che, in città, la domanda di case in Classe A è in continua crescita, una vera e propria prerogativa essenziale per chi decide di acquistare una nuova abitazione". Che vantaggi si hanno nell'acquistare una casa a basso consumo energetico? "Nonostante i costi di costruzione siano più elevati del 1015% rispetto alla classe energetica inferiore, esistono dei vantaggi davvero notevoli in termini di risparmio in "bolletta" e in particolar modo della valutazione economica dell'immobile stesso nel tempo. La stragrande maggioranza degli edifici esistenti tra Bergamo e provincia, infatti, sono addirittu-

ra catalogati tra le classi D, E ed F. Inoltre, anche per noi costruttori, e di riflesso sugli acquirenti, vi sono degli incentivi". Cosa intende con incentivi? "Realizzare una Classe A vuol dire raggiungere l'eccellenza. Per queste ragioni, ogni progetto gode di oneri di costruzione ridotti (variabili tra il 10 ed il 15%) e vantaggi fiscali, decisi a livello comunale. Inoltre, la SLP (superficie lorda di progetto) viene calcolata escludendo la superficie dei muri perimetrali. Quindi, nello stesso terreno, di fatto, è possibile sfruttare una maggior volumetria". Per quali ragioni non si costruisce solo in Classe A? "Il settore delle costruzioni è molto cambiato e non tutti gli ope-

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Secondo progetto: Treviglio, via Beato Angelico

sottoposto alla certificazione energetica. Un tecnico abilitato procederà al controllo di tutte le documentazioni progettuali e verifiche con appositi strumenti, direttamente in cantiere, per rilevare che quanto eseguito dall'impresa sia conforme ai progetti, rilasciando poi il Certificato Energetico".

ratori sono riusciti a rimanere al passo coi tempi. Prima si edificava e solo successivamente si aveva ben chiaro il risultato. La Classe A richiede un approccio completamente diverso, uno studio molto più attento. Il risparmio energetico nasce prima sulla carta e poi col mattone". Quali sono le differenze rispetto al passato? "Oggi viene effettuata la progettazione con la collaborazione di più tecnici specializzati del settore. Successivamente, software specifici elaborano e simulano i consumi energetici. Infine, durante la realizzazione, si impone l'obbligo di utilizzare materiali di elevata qualità e prestazione. Tutto questo per poter arrivare ad un risultato finale capace di rientrare nei parametri indicati dalla normativa. Detto in parole povere, la Classe A esprime un valore di consumo energetico annuo per metro quadro di abitazione". Immaginiamo che sia un iter molto complesso. "Come detto, molto tempo viene dedicato alla scelta dei materiali, che devono necessariamente rispondere ai valori di conducibilità, resistenza e trasmittanza richiesti dai progettisti. Massima attenzione deve essere rivolta, ad esempio, nella scelta dei serramenti: vetri e isolanti di tetto e pareti, blindati, impiego di riscaldamento a pavimento e ventilazione meccanica. Fondamentale importanza ha l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili. Tra le più utilizzate abbiamo pannelli solari, fotovoltaici e geotermia. Ma non solo. Perfino la forma strutturale di un edificio può incidere sulla dispersione di energia". L'acquirente finale come può essere certo del rispetto assoluto della normativa? "Alla fine dei lavori l'edificio dovrà essere

Terzo progetto: Segrate, via Novegro

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Da questo punto di vista, la vostra certificazione ISO 9001/2008 rappresenta una certezza. "Con questa sigla si attesta un sistema di gestione della qualità aziendale ottimale, dalla progettazione alla consegna dell'immobile. È un tassello importante che aggiunge credibilità al nostro lavoro". Ci sono altre garanzie che contraddistinguono le vostre realizzazioni? "Siamo consapevoli del fatto che, per molti, l'acquisto di una nuova casa rappresenti l'investimento della vita, viene rilasciata, a questo proposito, una decennale postuma. In poche parole, viene fornito al cliente un attestato che certifica la qualità costruttiva. Parlo di una vera e propria polizza che, per qualsiasi evenienza, obbliga l'assicurazione a intervenire bypassando - di fatto - l'impresa edile. È uno strumento di controllo oggettivo". Come riuscite ad ottenere questa decennale postuma, che di fatto è un'assicurazione sull'immobile? "L'unica strada percorribile è chiamare un controllo tecnico esterno, nominato dal committente, che sorvegli ogni fase della realizzazione nel cantiere. Non tutti lo fanno, in quanto il costo complessivo dell'operazione è davvero elevato. Tuttavia, con la nostra filosofia imprenditoriale, crediamo sia fondamentale dare ai nostri acquirenti tutte le più ampie garanzie".



ECONOMIA&BUSINESS

Pier Paolo Piastra, una vita fra politica e imprenditoria IMPRENDITORIA&POLITICA

Il neo segretario organizzativo dell'UDC per la città di Milano si racconta: "Sono direttore generale della J.Dap di Sotto il Monte e presidente del Madone Calcio, ma la mia nomina è frutto dell'umiltà" ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

ersonalità poliedrica e sguardo sempre proiettato al futuro. Di certo non basta questa frase ad inquadrare le tante sfaccettature di Pier Paolo Piastra, dirigente d'azienda impegnato sia nel delicato settore della politica, sia in quello più ludico dello sport. Bisogna parlare anche di una capacità organizzativa fuori dal comune e di un'attenzione rivolta a più fronti, qualità innate che hanno portato numerosi risultati in altrettanti campi. È di questi giorni, infatti (precisamente del 7 gennaio), la notizia della nomina di Pier Paolo Piastra a segretario organizzativo dell'UDC per la città di Milano. Una scelta presa dagli organi regionali, che hanno deciso di dare

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"Il mio impegno politico all'interno del gruppo di Pier Ferdinando Casini è divenuto fondamentale Voglio essere un uomo di partito, una persona equa in grado di stare vicino a tutti i candidati" 100

fiducia all'imprenditore milanese d'origine, ma bergamasco d'adozione, per via delle sue spiccate doti di leadership. "E' una carica - afferma Piastra - che mi riempie d'orgoglio e mi ripaga dei tanti sacrifici fatti in questi anni. Ci tengo a sottolineare che sono responsabile del tesseramento, un ruolo molto importante sia per l'UDC, sia per la vecchia Democrazia Cristiana. Inoltre, a livello regionale, sono presidente del Dipartimento


Pier Paolo Piastra, segretario organizzativo dell’UDC per Milano

Artigianato e Commercio, una nomina - quest'ultima - arrivata negli ultimi mesi dello scorso anno. Inoltre, sono consigliere nazionale su Roma. Grazie ai tre ruoli chiave, il mio impegno politico all'interno del partito di Pier Ferdinando Casini è divenuto fondamentale. Infine, ho da poco ricevuto il Diploma d’Onore alla Carriera e il Diploma d’Onore (per la classe “imprenditoria”) dall’Accademia Araldica Internazionale Giovanni Paolo II. Un riconoscimento rilasciato dall’Università della Cultura di Roma". Con quali prospettive un imprenditore s'immerge nella carriera politica? "Voglio essere un uomo di partito, una persona equa in grado di stare vicino a tutti i candidati della prossima campagna elettorale. Per il 101


Segretario Regionale dell'UDC Luigi Baruffi e per il Vice Commissario Sergio Leali, ad esempio, stiamo facendo un grande lavoro di rassegna stampa interna. La segreteria organizzativa, infatti, ha un ruolo molto preciso: è una macchina per la comunicazione che deve essere capace di far funzionare il partito". Che obiettivi si è prefisso? "Stiamo organizzando una vasta promozione sul territorio. La mia intenzione, da qui a tre anni, è aumentare le percentuali di consenso a livello regionale. Sono convinto che restando uniti e determinati, mentalità che da buon imprenditore voglio trasmettere a tutti, possiamo fare un bel passo in avanti già alle comunali di Milano, che si terranno nel 2011". Come riesce a coniugare un impegno così intenso con le altre attività? "Gli sforzi sono davvero notevoli. Ho dovuto fare delle assunzioni in segreteria, in quanto cominciava ad essere davvero complicato riuscire a dividere gli impegni. Tuttavia, la vita mi ha insegnato che è più saggio accentrare tutte le decisioni importanti sulla propria persona. Lo ritengo l'unico modo per poter avere la situazione sotto controllo". Quindi possiamo dire che, nonostante tutto, lei non affida deleghe. "Come detto, è importante andare avanti da soli, ma ammettendo al contempo che ci vogliono delle persone fidate in altrettanti ruoli chiave. Credo che l'umiltà sia una dote fondamentale per un buon imprenditore, ma anche per un uomo politico. L'esempio che voglio seguire è quello di Pier Ferdinando Casini, che ha deciso di correre in solitaria scommettendo tutto su se stesso e sui suoi uomini migliori. Per come stanno andando le cose, direi che è stata la scelta migliore".

difficile per tutti, possa farti trovare la giusta serenità e il giusto equilibrio anche nei momenti più difficili". Le sue parole sono molto belle. Ma nella vita, si sa, non si può essere simpatici a tutti. "Su questo concordo. Spesso, infatti, i comportamenti autoritari possono infastidire molte persone. Ma sono convinto che, per far funzionare le cose, serva un vero leader. Vale a dire, una persona che sappia prendere decisioni importanti in momenti chiave. Per questo, nonostante le attuali divergenze politiche, mi sento di stare vicino al nostro Presidente del Consiglio, che ha subito una vile aggressione solo qualche mese fa. Nel suo volto ho visto la paura di un uomo, la stessa paura che anche io - nelle varie vicissitudini della vita - ho dovuto affrontare". Capacità decisionale, senso dei propri limiti e umiltà. È questo il cocktail vincente per essere un buon imprenditore? "Il mio ruolo da direttore generale della J.Dap (realtà leader nel settore delle pulizie civili e industriali di Sotto il Monte con sedi anche a Brescia e Roma, n.d.r.) ha rafforzato ulteriormente la mia forma mentis. Avere responsabilità, anche nei confronti dei duecento dipendenti che devo coordinare, impone una crescita professionale e personale direi obbligata. Adesso, nonostante il periodo congiunturale che di certo non ha aiutato nessuno, sto raccogliendo consensi. Considerando il 2009 nero dell'economia, posso affermare che qualcosa di buono l'ho fatto". Le è mai capitato di mischiare politica e imprenditoria? "Inizialmente credevo di dover togliere ad una parte per dare all'altra. Poi, invece, sono riuscito a riorganizzarmi. Rispondendo alla vostra domanda, direi di non aver mai

Sappiamo anche che la sua fede è molto profonda e radicata. "Non voglio correre il rischio di essere ridondante o fuori luogo. Mi preme solo sottolineare che, la fede cristiana, mi ha dato tanta forza per tutte le mie attività. Sono convinto che una preghiera, anche se viviamo in un periodo molto

"Sono convinto che, per far funzionare le cose, serva un vero leader Vale a dire, una persona che sappia prendere decisioni importanti in momenti chiave" 102

Il segretario organizzativo assieme a Emanuele Filiberto, candidato alle Europee 2009


"Lo sport permette ai ragazzi e alle famiglie di divertirsi e trovare un momento di serenità. Per questi semplici valori sono diventato presidente del Madone" mentata proliferazione delle cellule all'interno del midollo stesso e in organi esterni colonizzati. Vorrei approfittare di questo spazio per ricordare a tutti il conto corrente su cui è possibile effettuare una donazione: Unipol Banca - Agenzia Milano Buonarroti IBAN IT68U0312701600CC0110004563". Passiamo ad un argomento più ludico: l'impegno come presidente del Madone Calcio. "Sono fermamente convinto che lo sport dia l'occasione ai ragazzi di divertirsi e trovare un momento di serenità. Allo stesso modo, anche le famiglie sono contente di sapere che i loro figli stanno facendo qualcosa che li stimola e li fa stare in compagnia. Fondamentalmente, sono questi i semplici valori che ho voluto portare avanti diventando presidente del Madone Calcio".

Pier Paolo Piastra con la compagna Cinzia Corti

corso il rischio. Per politica, infatti, non intendo solo un concetto di stato, ma anche di vita. Il mio compito, da questo punto di vista, è molto semplice: aumentare il consenso verso il partito di cui faccio parte. Per il momento i numeri mi danno ragione, considerando che nelle ultime provinciali, il mio collegio di appartenenza (numero 6 di Milano) è cresciuto del 10% anche grazie alla mia presenza". Si dice che dietro a un grande uomo ci sia sempre una grande donna. Si sente di ringraziare qualcuno per quanto fatto finora? "Il merito va diviso con le persone che mi sono sempre state accanto: la mia compagna Cinzia Corti (attuale vice-direttore generale del gruppo J.Dap, n.d.r.), i miei figli Andrea e Jaqueline, la figlia della mia compagna Alice e i miei genitori. Senza dimenticare le mie sorelle e i miei più cari amici Stefano, Luigi e Arnaldo, che hanno sempre creduto in me".

Considerando la posizione in classifica della prima squadra, anche le soddisfazioni non le mancano. "Siamo la rivelazione del girone di Seconda categoria. Occupiamo la terza posizione in classifica e siamo distanti solo cinque punti dalla prima. Se consideriamo la situazione in cui si trovava il Madone Calcio quando sono arrivato, direi che abbiamo fatto dei miracoli. Anche qui, ho cercato di applicare un metodo fermo e deciso all'organizzazione della società. Adesso, col senno di poi, i risultati e le soddisfazioni sono arrivati. Oltre alla prima squadra, non dimentichiamoci del settore giovanile (composto da circa 160 giovani), vero e proprio fiore all'occhiello della nostra realtà".

Non possiamo dimenticarci di parlare della realtà benefica della sua compagna. Ci riferiamo a "Il Sole Forever", che sta riscuotendo un notevole successo. "La Onlus è figlia delle numerose richieste e sollecitazioni da parte di malati, famiglie, medici e ricercatori, coinvolti e impegnati nella lotta alla mielofibrosi. Una malattia, quest'ultima, che colpisce il midollo osseo e che si caratterizza con un'au-

Dove le piacerebbe portare il Madone Calcio? "Mi accontenterei della serie D. Per arrivarci, però, ci serve il calore e il supporto del nostro pubblico, che purtroppo è ancora freddo. Abbiamo davvero bisogno di tutta la nostra gente per trovare la giusta carica e determinazione. Come dicevo poc'anzi, bisogna correre da soli, ma tenendo ben presente i propri limiti". 103


RUBRICHE

Pitti Uomo 2010, torna l'eleganza anni '50 MODA

Si riscoprono capi d'abbigliamento essenziali e al contempo delicati nelle linee, sulla falsariga dei grandi attori del cinema hollywoodiano

ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

e è vero che il buongiorno si vede dal mattino, quello appena iniziato potrebbe finalmente essere - per il sistema moda - l'anno della tanto desiderata ripresa. In scena dal 12 al 15 gennaio scorso, la maestosa Pitti Uomo (manifestazione che sorge negli spazi della Fortezza da Basso di Firenze, giunta alla 77° edizione) ha dato il via al calendario 2010 delle manifestazioni fieristiche internazionali per le collezioni abbigliamento e accessori. Un anno che si preannuncia come una sorta di "mea culpa" del sistema moda nel suo complesso. Infatti, sono state abbandonate le esagerazioni del passato e riscoperti gli antichi valori dell'essenzialità, del vintage, dell'eleganza in ogni situazione. Di fatto, il "macho" da palestra viene snobbato per privilegiare linee più snelle e, generalmente, più armoniose, sul filone del cinema anni '50.

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GRANDI FIRME - Ma cominciamo a scoprire come vestirà l'uomo nella prossima stagione. Corneliani è salito per la prima volta in passerella, presentando una collezione da "uomini veri". Stupendi abiti e bei cappotti, eleganti e vestiti bene come forse non ci si ricordava più che l'uomo potesse vestire. Osando anche un po', con pantaloni più larghi sul fondo e giacche doppio petto 104

strizzate, come le portavano - appunto - i grandi attori di metà '900. Tra i classici, Kiton ha riproposto un vecchio modello del 1960, il Cipa. Isaia, altro grande sarto napoletano, ha accorciato leggermente la giacca (72 cm), per darle un tocco più giovane, chiamandola "Cortina" con un pregevole gioco di parole. GIACCA - Torna la giacca quindi, ma quella classica: si sdrammatizza e diventa casual. Particolare quella in cachemire di Lardini, con pelle sulle toppe, sul colletto e con un interno double-face: buona per i momenti easy, ma anche per quelli più importanti. Marina Yachting propone il doppiopetto con bottoni di

Marina Yachting

Lardini


Corneliani

Pantaloni piĂš larghi alle caviglie e giacche strette in vita, si osa di meno e si addolciscono le "forzature" stilistiche che hanno caratterizzato i primi anni del duemila

metallo in limited edition: soltanto una trentina di capi, raffinatissimi. Anche la felpa Henry Lloyd conserva il legame con il passato, ribadendo lo stile british con elementi nautici, ma in chiave metropolitana per il tempo libero. La filosofia palesata è quella di ritrovare vecchi capi in un baule e riuscire ad emozionarsi ancora. STILE - Per quanto riguarda i pantaloni, c'è da incoronare sicuramente il re della kermesse, quello che ha saputo meglio interpretare le tendenze sartoriali del 2010. L'a.d. Fiat Sergio Marchionne ha voluto i Silver Chino con bottoni in argento massiccio beige o blu. Il presidente Usa Barack Obama, invece, li indossa brown, beige o blu. Tutti escono dalla stessa azienda, quella storica PT "Pantaloni Torino" che, da oltre sessant'anni, fa soltanto pantaloni in quel di Pianezza. Straordinario che da 8mila pezzi prodotti nel 2007 sia passata ai 102mila attuali. Della serie "si fa una cosa solamente, ma la si fa bene" e con la massima accuratezza, da veri e propri sarti del nuovo decennio. 105


Isaia Napoli

Serge Blanco

TEMPO LIBERO - L'abbigliamento d'ispirazione sportiva (e al contempo elegante), comunque, è sempre più gettonato. Non a caso il must di Serge Blanco, marchio che prende il nome dal famoso rugbista venezuelano, è la polo a righe con toppe sulle maniche. Ma anche gli altri capi s'ispirano al rugby, dai jeans alla pelletteria, arrivando all'underwear. Particolari le sneakers Diadora "Equipe M", che si rifanno al modello degli anni settanta rivisto in diversi materiali, a cominciare dai rivetti in metallo. Prendono spunto dalla montagna e dal trekking, ma sono scarpe da città. Per quanto riguarda il tempo libero, è doveroso citare L'Officina della Moda di Carvico, creatore e realizzatore della linea Esercito Store. Felpe, pantaloni e giacche che riproducono il vero stile

Fra gli accessori colori accesi e unione fra moda e tecnologia: Aeronautica Militare ha presentato l'innovativa borsa "Frecce Tricolore", con all'interno un caricatore per il telefonino

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militare. Tra le novità, una giacca della Folgore realizzata con il tessuto riciclato da un vecchio paracadute dismesso. Come dire, vintage anche nel week end. TESTIMONIAL - Ad allietare il clima mondano a Pitti Uomo, inoltre, è arrivato il personaggio che dell'immagine ha fatto la sua filosofia di vita. Italia Independent, il brand fondato da Lapo Elkann, ha presentato a Pitti la sua nuova collezione: un percorso di re-interpretazione di icone e capi classici mescolati ad arte con materiali e tecnologie innovative. Tessuti eleganti stravolti con colori originali come il bordeaux, il viola e il lilla. Per non parlare poi del marchio Aeronautica Militare, che ha avuto come madrina d'eccezione niente di meno che Anna Falchi. E’ stato quest'ultimo marchio vicentino a presentare la borsa "Frecce Tricolore", che

includeva anche un caricatore per il telefonino al suo interno. SPORT - Dal canto nostro, la Città dei Mille è stata protagonista anche nello spazio "Gazzalook Lounge" messo a disposizione dalla Gazzetta dello Sport. Le maglie del prossimo Giro d'Italia - che partirà da Amsterdam l'8 maggio e si concluderà all'Arena di Verona il 30 maggio - sono state infatti rivisitate. In particolare, la novità è costituita dalla maglia rosso passione (in sostituzione della maglia ciclamino) che rappresenta velocità, potenza e astuzia. Così, le tre divise relative alla classifica di montagna, giovani e a punti, formeranno un trittico che ricorda il tricolore. Tutti i modelli, presentati dalla madrina del Giro 2010 Yolanthe Cabau Van Kasbergen, saranno prodotti da una realtà imprenditoriale bergamasca, il maglificio Santini di Bergamo.


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"Bergamo Antiquaria", viaggio nel tempo e nella qualità ARTE&FIERA

Grande successo per la kermesse che, ogni anno, riesce ad attrarre gallerie e pubblico da tutta Italia. Con la settima edizione si sono distinti tre stand cittadini 108

ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

er il settore dell'antiquariato, il 2010 si preannuncia davvero caldo. Nonostante il periodo congiunturale non certo positivo, il ramo dell'arte che racconta la storia degli oggetti sembra non avere mai sofferto alcuna flessione. Il suo cavallo di battaglia, infatti, è sempre stato quello dell'investimento a lungo termine, qualità che i compratori e gli appassionati - scottati dalle recenti vicende macroeconomiche internazionali - vanno costantemente ricercando. E la nostra città, anche da questo punto di vista, si dimostra all'avanguardia. Stiamo parlando della settima edizione di "Bergamo Antiquaria", che dal 23 al 31 gennaio è andata in scena al nuovo polo fieristico di via Lunga.

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GALLERIE - Per l'atteso appuntamento, le gallerie selezionate dall'organizzazione sono state circa ottanta, divise tra svariate conferme degli anni passati e diversi ingressi eccellenti. Il panorama dell'antiquariato, quest'anno, ha percorso praticamente tutta la Penisola: da Bergamo a Brescia, passando per Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli, solo per citare alcuni dei centri cardine del settore da cui provengono gli espositori. Ottanta stand, dicevamo, che con le loro opere hanno stimolato e fatto crescere l'amore per l'arte antica e l'antiquariato di qualità. BERGAMO - Passioni ed interessi che non sono mai venuti meno, in quanto continuano a rappresentare uno stile di vita che supera i consumi, le mode, le tendenze e le crisi economiche. A suscitare maggior interesse tra i visitatori sono stati, in particolare, tre stands di prestigio e soprattutto cittadini. Ad onor del vero, erano molti i racconti e le storie narrate lungo tutta la superficie della nuova fiera di Bergamo. Abbiamo però voluto restringere il campo attorno ai fiori all'occhiello della Città dei Mille, mai così al centro dell'attenzione come quest'anno. Stiamo parlando di G.L.A. Antichità - di Gian Luca Andreotti -, della Galleria Previtali - con Gabriele Previtali, figlio del fondatore Gianmaria - e dello showroom Bergamo Antiquariato di Monica Ubiali.

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SEGRETI SVELATI - Sono stati loro, fra l'altro, gli organizzatori (insieme a Michele Cobelli e Laura Crotti) della quarta edizione di "Segreti Svelati", un'interessante conferenza che, anche quest'anno, ha riscosso un notevole successo fra appassionati e non, trattando segreti e leggende del mondo dell'antiquariato. Una dimostrazione forte di quanto sia poliedrica

l'offerta del "Gruppo Provinciale Mercanti d'Arte Antica" di Bergamo, di cui Gabriele Previtali, Gian Luca Andreotti e Monica Ubiali, sono rispettivamente presidente, vice presidente e consigliere. In apertura della conferenza, il gallerista bolognese Beppe Berna, esperto di arti tribali e archeologia, è intervenuto su "L'uovo dell'uomo. Arti tribali e arte archeologica". Successivamente, la giovane studiosa bergamasca Federica Nurchis, si è occupata del pittore bergamasco Antonio Cifrondi (vissuto nell'epoca tardo barocca), dedicandosi, in particolare, agli aspetti meno noti della sua produzione. Il titolo dell'intervento della ricercatrice è stato "Facilità d'invenzione e franchezza di disegno. Antonio Cifrondi pittore". OFFERTA - La mostra, dal canto suo, ha racchiuso le specificità artistiche e culturali di tutto il panorama italiano, in una visione d'insieme ampia ed eterogenea che - naturalmente - volge lo sguardo oltralpe. Dagli arredi lombardi a quelli dello Stato Pontificio, dai mobili genovesi a quelli del Regno delle due Sicilie, dall'Impero Francese al Vittoriano inglese. Così, hanno fatto bella mostra argenti francesi e inglesi, ma anche con il marchio della Lanterna o di Valadier, dipinti veneziani (della scuola romana e degli orientalisti), guaches napoletane, macchiaioli toscani e acquarelli inglesi di

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viaggiatori del Gran Tour. A questa già ampia scelta, si sono aggiunti vetri, porcellane, maioliche e gioielli. TUTELE - La qualità degli oggetti d'arte, inoltre, è stata assicurata da un rigoroso sistema di vetting. Tutti i beni esposti sono stati selezionati da un severo comitato scientifico - composto da una ventina fra studiosi, specialisti, storici dell'arte e critici di fama internazionale -, che hanno verificato l'autenticità e la provenienza di tutti i pezzi. La procedura del vetting è stata una garanzia di sicurezza per il compratore. La sua presenza, infatti, è clausola indispensabile per differenziare in modo netto le moltissime manifestazioni che affollano il calendario italiano. Il comitato, per la precisione, ha il compito di scindere tra le vere mostre d'antiquariato e quelle che, sotto la stessa dicitura, nascondono un proliferare di mercati e mercatini. 111


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MINI Clubman Soho, da Londra style da città ANTEPRIMA

Il quartiere della "movida" londinese si trasforma in un'auto davvero trendy per chi non vuole passare inosservato nel traffico della "City": abbiamo provato per voi l'ultima versione della wagon britannica per il mercato italiano, mettendone in risalto le doti più modaiole e tecniche

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: LAURA PIETRA

oho è il quartiere londinese della "movida". Un mix di locali e negozi, pieno di vita, animato 24 ore su 24 da etnie multirazziali senza distinzione di credenze, sesso o religione. Insomma un quartiere cosmopolita e dinamico come, nelle intenzioni della casa, vuole essere la nuova versione della Mini Clubman che riprende proprio il nome del sobborgo della "City". Stiamo parlando, appunto, della "MINI Clubman Soho", versione speciale della piccola wagon inglese destinata al solo mercato italiano, disponibile da gennaio 2010 nelle concessionarie della Casa bri-

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tannica ad un prezzo davvero interessante. L'abbiamo provata per voi in centro a Bergamo, grazie alla complicità di MINI Lario Bergauto. Luogo più adatto per goderne al meglio le "forme", ovvero in mezzo al traffico cittadino: dai classici "Cigni" a fianco del teatro Donizetti, passando per Rosalba Fiori, negozio "in" di Via Mazzini (ora anche a Milano), dove la nostra protagonista è stata allestita con pregiate composizioni floreali ad hoc. ESTERNI - Cinque i colori carrozzeria proposti: Horizon Blue, Midnight Black, Pepper White, Dark Silver e White Silver,

Colori: Cinque le tinte proposte per l'Italia Horizon Blue, Midnight Black, Pepper White, Dark Silver e White Silver, quest'ultimo per la prima volta disponibile per il modello MINI Clubman 113


quest'ultimo per la prima volta disponibile per il modello MINI Clubman. In particolare, su MINI One Clubman Soho e in combinazione con il White Silver, sarà possibile avere il tetto in contrasto sia bianco (Aspen White) che nero. Il montante posteriore e il battivaligia sono proposti nello stesso colore della carrozzeria, mentre la sezione superiore è proposta sempre di colore nero. I side scuttles a effetto metallico e dal design personalizzato con la scritta MINI Clubman, i fari bi-xeno con calotta nera ed i lavafari, gli indicatori di direzione di colore bianco e il terminale di scarico cromato (anche per la motorizzazione One), rendono la vettura ancora più unica e inconfondibile. Completano il pacchetto della MINI Clubman Soho i cerchi in lega Black 114

Star Bullet con pneumatici 205/45 da 17" (di serie per le motorizzazioni Cooper, Cooper D e Cooper S; optional per MINI One) e i cerchi in lega Bridge Spoke con pneumatici 195/55 da 16" (di serie per MINI One Clubman Soho). INTERNI - I dettagli proposti sulla nuova MINI Clubman Soho consentono di vivere al meglio il divertimento di guida offerto dal modello più spazioso della gamma MINI, da oggi ancora più aggressivo grazie alla plancia in alluminio satinato. Su MINI One Clubman Soho il pacchetto prevede di serie anche l'aria condizionata manuale e il volante in pelle a due razze. Sulle motorizzazioni MINI Cooper Clubman, Cooper D Clubman e Cooper S Clubman Soho, completano

Motori: quattro le versioni La Cooper S Clubman (motore turbo 1.6 da 175 CV), la Cooper Clubman (1.6 aspirato da 120 CV), la Cooper D Clubman (1.6 Diesel da 110 CV) e la MINI One Clubman, il cui cuore quattro cilindri raggiunge i 70 kW/95 CV alla velocità di 6.000 giri al minuto


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il pacchetto di allestimento il volante sportivo in pelle a tre razze e i sedili sportivi in stoffa/pelle. MOTORI - Le motorizzazioni proposte sono tutte con il cambio manuale a sei marce di serie. Ma a richiesta è, inoltre, disponibile per tutte le varianti anche una trasmissione automatica a sei rapporti con modalità manuale di selezione tramite dei bilancieri al volante. Quattro i motori: la sportiva MINI Cooper S Clubman con propulsore Turbo 1.6 da 175 CV, la scattante MINI Cooper Clubman con motore 1.6 aspirato da 120 CV e la parsimoniosa MINI Cooper D Clubman che, con il motore 1.6 Diesel da 110 CV, riduce i consumi a soli 4,1 litri ogni 100 km. L'ultima nata è la MINI One Clubman, il cui motore quattro cilindri raggiunge la resa massima di 70 kW/95 CV alla velocità di 6.000 giri al minuto, per un consumo di carburante medio basato sui requisiti UE di 5,4 litri ogni 100 km, con emissioni di CO2 pari a 130 grammi al chilometro. Le quattro versioni nascono nel rispetto della consolidata filosofia della Casa di Monaco: più potenza, meno consumi, minori emissioni. Lo sforzo dei tecnici BMW, infatti, è stato orientato proprio nel contenimento di consumi ed emissioni: Cooper S Clubman, MINI Cooper Clubman e la MINI Cooper D Clubman sono infatti equipaggiate con sistema di recupero dell'energia frenante, funzione Auto Start/Stop e indicatore del punto ottimale di cambiata. I valori delle emissioni di CO2 sono infatti contenute rispettivamente in 150, 132 e 109 gr/km. L'equipaggiamento di serie comprende inoltre ABS, EBD, sistema di controllo di frenata in curva CBC (Cornering Brake Control) e il Controllo dinamico di stabilità (DSC) con assistente di partenza in salita, oltre ad un differenziale autobloccante disponibile, come optional, per la MINI Cooper S Clubman.

Interni: grazie alla plancia in alluminio satinato l'ambiente è molto più moderno, senza dimenticare il volante in pelle a tre razze e i sedili sportivi in stoffa/pelle

Lario Bergauto Via Campagnola, 50 Tel. 035 4212211 - Bergamo www.lariobergauto.mini.it

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Un'altra stella per Opel, ecco la nuova Astra NOVITA'

Svelata ai bergamaschi la nuova fiamma della casa tedesca, a tutti gli effetti prossima protagonista del Segmento C italiano

Design: le dimensioni sono sensibilmente aumentate Metro alla mano, la macchina misura 13 cm in più rispetto alla station wagon di due edizioni fa 118

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: LAURA PIETRA

a nuova Astra arriva sul mercato con due obiettivi. Il primo, sbandierato ai quattro venti dai vertici di Rüsselsheim, è quello di diventare un punto di riferimento del Segmento C. Il secondo, lasciato invece sottinteso, è quello di conquistarsi una importante fetta di mercato italiano, puntando sulla classica "compattezza" tedesca e la tecnologia figlia di attenti studi nel centro ricerche tecnologiche Opel. Abbiamo voluto provarla per voi lettori di Bergamo Economia - grazie alla complicità della concessionaria Gustavo Longhi di Bergamo -

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nella splendida cornice del ristorante "La Vacherie" di Brusaporto, cercando di coglierne i migliori aspetti stilistici e tecnici che, in primis, balzano all'occhio osservandola da vicino e provandola con il volante fra le mani. DESIGN - Il colpo d'occhio mostra nel complesso una strettissima parentela con la Insignia, che sta facendo fare un figurone alla Opel nel segmento D, dopo aver incassato il premio di Auto dell'Anno 2009. Il legame è sancito da forme levigate dei lamierati, schiz-


zati dalla stessa matita, quella di Mark Adams, che propone nuovamente una furba alternanza di linee tese e tonde. Consapevoli dell'importanza di questo modello, i designer si sono rimboccati le maniche e hanno tirato fuori dal cilindro una linea sportiva ed elegante al tempo stesso. A dare grinta all'Astra sono tanti piccoli dettagli, a partire dal disegno del padiglione e dei finestrini, che danno un taglio vagamente da coupÊ. Molto fanno anche le numerose nervature che solcano la carrozzeria, come quella che segna i sottoporta. Ciò che le immagini lasciano solo intuire è che la nuova generazione dell'Astra sia cresciuta sensibilmente nelle dimensioni. Metro

alla mano, la macchina misura la bellezza di 442 cm. Giusto per dare un'idea, significa 13 cm in piĂš rispetto alla station wagon di due edizioni fa, quella presentata nel 1998. La linea mantiene comunque proporzioni corrette, con la larghezza che va aumenta a sua volta. Se il passo mette su 71 mm, le carreggiate anteriore e posteriore fanno segnare invece nell'ordine un + 56 mm e un +70 mm. Il telaio, oltre ad avere un passo allungato, presenta anche soluzioni interessanti a livello delle sospensioni. All'anteriore si trova uno schema tipo McPherson nobilitato dalla presenza di una doppia molla utile a contrastare il rollio. Al posteriore, invece, il

Interni: l'abitacolo s'ispira a sua volta a quello della sorella maggiore, sempre la Insignia, con una consolle centrale chiara, che spicca come una pietra incastonata nella plancia 119


tradizionale ponte torcente è abbinato al parallelogramma di Watt. Si tratta di una soluzione all'apparenza semplice ed economica, che conta su due puntoni e una bielletta di rinvio che collegano le due ruote, ma che sa dare grande solidità all'insieme e rende più omogeneo il comportamento della coda. INTERNI - L'abitacolo s'ispira a sua volta a quello della sorella maggiore, sempre la Insignia, con una consolle centrale chiara, che spicca come una pietra incastonata nella plancia. Quest'ultima ha forme molto fluide, che trovano continuità nei pannelli delle porte creando un disegno ad arco molto avvolgente. L'impressione che si ha a prima vista è di una buona cura negli assemblaggi e nel complesso anche la qualità dei materiali lascia particolarmente soddisfatti. Merita inoltre un plauso la presenza di vani portaoggetti per un totale di 25 litri, che vanno a integrare i 370 litri del bagagliaio, dotato di un intelligente piano divisorio regolabile su tre posizioni e capace di reggere fino a 100 kg. Da sottolineare che il posto di guida dell'Astra è quello che offre le possibilità di regolazione più ampie della categoria. Con il sedile tutto indietro servono i trampoli per azionare i pedali mentre anche un fantino può raggiungere i vari comandi senza fatica una volta sfruttata tutta l'escursione in lunghezza e in altezza. IN STRADA - Da un punto di vista del comportamento strada120

le, però, il vero asso nella manica della gamma Astra è il sistema FlexRide, offerto di serie sulla versione top, chiamata Cosmo S, e ottenibile a pagamento per 850 euro sulle altre versioni, Cosmo ed Edition. Grazie a due pulsanti sistemati sulla plancia, permette al pilota di settare in modo più sportivo oppure più soft la risposta del motore, dello sterzo, degli ammortizzatori semiadattivi e dell'eventuale cambio automatico. Tra l'altro, la modalità più turistica Tour funziona anche in modo "intelligente", adeguandosi allo stile di guida del pilota. Quanto invece alle dotazioni di serie, la Edition base dispone già di climatizzatore, stereo, controllo elettronico della stabilità ESPplus e cruise control. L'allestimento Cosmo, che costa 2.000 euro in più, si arricchisce invece di rivestimenti in simil pelle e tessuto, climatizzatore automatico bizona, computer di bordo, fendinebbia e cerchi in lega da 17" al posto di quelli in acciaio da 16. La Cosmo S si distingue invece soprattutto per i sedili sportivi, oltre che per il telaio FlexRide. SICUREZZA - In chiave sicurezza, da sottolineare l'innovativo Opel Eye Front Camera System, in grado attraverso una telecamera di riconoscere i segnali stradali e di avvertire il conducente in caso di situazioni di pericolo o di guida non corretta, ad esempio evitando salti di corsia e visualizzando i limiti di velocità in tempo reale. Nuovi anche i fari anteriori bi-xeno AFL (Advanced Forward Lighting), sistema in grado di variare l'in-


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tensità del fascio luminoso a seconda delle differenti condizioni di guida e di traffico. Dulcis in fundo l'ESP di nuova generazione, che riesce a garantire un'ottima stabilità anche in caso di manovre al limite.

In strada: il sistema FlexRide, grazie a due pulsanti permette al pilota di settare in modo più sportivo oppure più soft la risposta del motore, dello sterzo, degli ammortizzatori e del cambio automatico

Longhi 24125 Bergamo (BG) 79/81, v. Ghislandi tel: 035 210315 www.longhiopel.it

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MOTORI - La nuova Opel Astra è prodotta con 5 motori a benzina e 3 turbodiesel di cilindrata compresa tra 1.400 cc e 2.000 cc. Tutte le motorizzazioni rappresentano lo stato dell'arte dei 4 cilindri ECOTEC a 4 valvole per cilindro. Particolarmente piacevoli da guidare sono i nuovi motori proposti con questo modello: il 2.000 turbo benzina da 170 CV (125 kW), i 1.9 CDTI turbodiesel common-rail da 120 CV (88 kW) e 150 CV (110 kW) con filtro del particolato ed il turbo benzina da 200 CV (147 kW) al vertice della gamma delle motorizzazioni disponibili. Questi tre propulsori sono tutti abbinati di serie ad un nuovo cambio manuale a 6 marce, ma per la nuova gamma Astra sono previsti anche un cambio manuale a 5 marce, una trasmissione automatica ed un'ulteriore evoluzione del cambio manuale automatizzato Easytronic, che adesso dispone di serie di una modalità di guida sportiva e del dispositivo HSA (Hill Start Assist) che impedisce alla vettura di scivolare indietro nelle partenze in salita. Il dispositivo HSA è disponibile anche con i cambi manuali. Le motorizzazioni con trasmissione manuale garantiscono notevoli prestazioni e un taglio delle emissioni di CO2 complessivamente superiore al 12 per cento rispetto all'attuale generazione. Il consumo medio di carburante dei motori diesel è di 4,6 l/100 Km e quello dei motori benzina è di appena 6,1 l/100 Km. I quattro motori diesel erogano da 95 a 160 cv. Tutti consumano meno di 5,0 l/100 Km e non emettono più di 129 g/km di CO2 se accoppiati al cambio manuale. Anche questo rappresenta un nuovo punto di riferimento nel segmento. La versione ecoFLEX 1.3 CDTI da 70 kW/95 cv, al debutto la prossima primavera, avrà un consumo limitato di 4,2 l/100 km ed emissioni di CO2 di 109 g/km. La gamma a benzina include motori da 1.4 e 1.6 litri aspirati e Turbo, per un range di potenza da 74 kW/100 cv a 132 kW/180 cv. La versione 1.4 - 100 Cv benzina emette appena 129 g/km di CO2: le più basse emissioni ed anche i più bassi consumi per un motore a benzina nel segmento delle compatte. In base alla strategia Opel del downsizing, i progettisti hanno sostituito l'1.8 da 103 kW/140 cv della generazione precedente con un nuovo 1.4 "soft turbo" con prestazioni simili ma consumo di soli 5,9 l/100 km, corrispondenti a un taglio di consumi ed emissioni di CO2 di quasi il 18%.



EVENTI

Leo e Lions Bergamo Host, convivio con il Governatore

CHI, DOVE E PERCHÈ

PHOTO: GIORGIO CHIESA

stata una serata di analisi e riflessioni, una cena conviviale per approfondire le tematiche legate alla solidarietà e al rispetto verso il prossimo. Nella serata di martedì 19 gennaio scorso, il Governatore del distretto Lions 108 IB2 - Giuseppe Marcotriggiano - ha voluto incontrare i membri del Lions Club Bergamo Host e i giovani del Leo Club Bergamo Host. La conviviale è iniziata con un appuntamento informale all'interno di una delle sale dell'Hotel Excelsior San Marco, nel corso del quale i due club hanno potuto illustrare i rispettivi programmi per il 2009/2010. In particolare, è stato spiegato quello che è già stato fatto e quello che è in programma fino alla fine dell'anno sociale. Non hanno voluto mancare all'importante ritrovo anche i due past Governatori Piero Caprioli e Giuseppe Cagninelli, la delegata di zona Maria Caprioli, il presidente del Lions Club Bergamo Host, Umberto Gavazzeni, e il presidente del Leo Club Bergamo Host, Pierluigi Panseri. A seguire, il gruppo misto Lions/Leo - costituito dalle storiche generazioni e dai giovani dell'associazione - si è spostato nella grande sala dell'Hotel, dove l'elegante cena è stata preceduta da un appassionato intervento del Governatore Giuseppe Marcotriggiano. Proprio l'ospite d'onore ha voluto spiegare con entusiasmo cosa significhi essere Lions e Leo, e cosa si dovrebbe fare per rendere il Servizio dei clubs ancora migliore. Come chiosa dell'incontro, il Governatore è stato felice di rispondere alle numerose domande della platea, stimolando scambi d'opinione nei quali gli esperti Lions si sono complimentati per l'operato dei giovani Leo, sempre più fiore all'occhiello della solidarietà bergamasca.

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EVENTI

Cena del Piacere, ecco Bergamo partenopea

CHI, DOVE E PERCHÈ

PHOTO: GIORGIO CHIESA

l Concept Restaurant della Saps, sabato 16 gennaio scorso, ha ospitato la classica e deliziosa "Cena del Piacere" di Baldassare Agnelli. Una ricorrenza tra le più gustose e gradite che, ad ogni occasione, non manca di stupire i suoi ospiti nazionali e internazionali. Il tema di questa speciale conviviale di inizio 2010 è stata la cucina napoletana, ed in particolare l'incontro tra prodotti della tradizione e dell'innovazione di questa splendida terra. Una cucina il cui menù è stato mirabilmente studiato da due cuochi professionisti napoletani, per dimostrare che la tradizione non è arretratezza, come la modernità non è per forza progresso. Sono stati Antonio Tubelli (del Laboratorio di Cucina Timpani e Tempura) e il giovane Lino Scarallo (del ristorante Palazzo Petrucci, unico a Napoli con una stella Michelin) gli attori protagonisti della serata, che con la loro creatività culinaria non hanno mancato di stupire tutti i fortunati presenti. Infine, come corollario al mosaico del menu della "Cena del Piacere" - giunta alla sua tredicesima edizione sono anche stati gli abbinamenti con i sorprendenti vini selezionati.

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