bergamo economia dicembre 2010

Page 1

COMUNE DI BERGAMO: E’ PROFONDO ROSSO

I retroscena del bilancio negativo, ma Tentorio ripiana i debiti A salvare la situazione i dividendi di A2A ed entrate straordinarie LA RINASCITA DELLA VALLE SERIANA

Il tessile in crisi cede il passo alla green economy e a “Promoserio” Al via un consorzio e un’associazione per rilanciare l’area in chiave nazionale IL LIBRO CHE RACCONTA I POTENTI BERGAMASCHI

Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente.

Letto per voi “Li ho visti così 2” di Luigi Guatri. I successi e le sconfitte di personalità economiche come Pesenti, Zanetti e Tancredi Bianchi

MoxMec, meccatronica al servizio dell'automazione L'azienda di Michele Viscardi punta al mercato italiano con una tecnologia brevettata "Grazie ad una base vibrante d'ultima generazione siamo capaci di dividere qualsiasi particolare meccanico, comprese molle e microcomponenti"

DICEMBRE 2010 - anno 4 - numero Economia, attualità, costume e stile

37



L’editoriale Dicembre 2010

Riforma finanziaria di Obama: retroscena di un'altra possibile crisi DI LUCA T. BILOTTA

vrei voluto stilarvi un bilancio economico del nostro paese, della Lombardia e della provincia di Bergamo. Parlare di questo 2010 che si chiude alle nostre spalle, nel bene e nel male. Questo numero di Bergamo Economia segna la fine di un'altra avventura durata 12 mesi in compagnia di voi lettori e sarebbe giusto salutarci prima del nuovo anno con un resumé di quanto vi abbiamo raccontato. Giusto? No. Per stilare bilanci c'è tempo. Questa volta voglio parlarvi di una notizia "fresca fresca" arrivata direttamente dagli Stati Uniti. Insignificante agli occhi di molti, ma che in realtà rappresenta una situazione preoccupante anche per noi italiani.

l primo disegno di legge proposto da Obama, in effetti, avrebbe potuto avere conseguenze allarmanti anche per questi protagonisti del credito al consumo. A differenza dell'Italia, in America sono gli stessi concessionari a farsi da garante di eventuali finanziamenti per l'acquisto di automobili. E gli intermediari di questi prestiti sono, per l'80 per cento dei casi, proprio i rivenditori. Poichè il compito del nuovo ente per la protezione finanziaria dei consumatori era di sorvegliare il mercato del credito al consumo, che negli ultimi anni è diventato una specie di buco nero, sarebbe stato naturale che anche i rivenditori di auto ricadessero sotto la tale giurisdizione. E invece, grazie alla speciale esenzione che hanno ottenuto, l'ente non potrà toccarli. Il problema, però, è che i rivenditori incassano abitualmente degli incentivi per "pilotare" i clienti verso alcune agenzie di prestito, e a volte approfittano anche della pratica di finanziamento per far crescere le loro percentuali. Alcuni fanno addirittura risultare un tasso d'interesse maggiore di quello reale per intascare la differenza. In pratica ci risiamo, con un sistema gonfiato in modo errato - anche se dalle proporzioni minori - come la bolla dei mutui di due anni fa. E a farne le spese, oltre ai consumatori americani, in un futuro potremmo esserci anche noi italiani.

A

I

uest'estate la riforma del sistema finanziario americano ha tenuto banco sui principali quotidiani nazionali. Il provvedimento, poi bocciato dal Congresso, avrebbe limitato le attività di trading delle banche, imponendo un certo grado di trasparenza al mercato dei derivati. Fin qui nulla di diverso da quanto tutti si auguravano, pure in Italia: cioè limitare la follia finanziaria di chi ci ha messo letteralmente in mutande. Non dimentichiamoci, infatti, che la grande crisi vissuta dal 2009 ad oggi arriva proprio da oltre Oceano. I cassaintegrati italiani, il commercio in panne e la recessione industriale sono figli proprio della leggerezza legislativa statunitense. La bocciatura della manovra di Obama, complice la lobby di Wall Street che si è candidamente opposta, ha dato un duro colpo a chi sperava in un mondo più sicuro dal punto di vista economico. Ora il Congresso ha in esame una nuova manovra meno drastica. Nella nuova riforma, infatti, sembrerebbe che la lobby di Wall Street sia nuovamente libera da vincoli. La loro guerra "personale "sembra essersi conclusa con una vittoria. I media non ne parlano, ma siamo direttamente coinvolti anche noi italiani in questa pesante incertezza. A gridare vittoria, inoltre, sono pure i rivenditori d'auto americani. Lo so, vi starete chiedendo quale sia il ruolo di questi ultimi in una vicenda così intricata.

a domanda da porci, a questo punto, è solo una. Dopo due anni di crisi - Grecia e Irlanda abbattute e Stati Uniti convinti nel combattere ogni forma di speculazione finanziaria senza riuscirci siamo nuovamente al punto di partenza? Come possiamo dormire sonni tranquilli se chi dovrebbe vigilare in realtà non potrà farlo? Il sistema è già compromesso e un altro black out internazionale significherebbe "uccidere" realtà come Spagna o Portogallo che stanno lottando per non andare a fondo. Senza dimenticare noi italiani, che abbiamo sudato per rialzare il Pil (+1,3%) dopo l'annus horribilis del 2009 (-6,5%). Possibile che nessuno se ne sia accorto e possa (voglia) intervenire? Il silenzio dei media a riguardo è emblematico.

Q

L

IL CAPOREDATTORE

3


Sommario Dicembre 2010

Bergamo Economia Rivista mensile di economia, attualità, costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 22 del 02/08/2007) Società editrice: Speb S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Presidente: Marino Lazzarini Curatori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi Direttore: Paolo Agnelli

REDAZIONE: Caporedattore: Luca T. Bilotta Mail: bilotta@bergamoeconomia.it Redattore: Livio Casanova Mail: casanova@bergamoeconomia.it

A pagina 46

Fotoreporter: Giorgio Chiesa Mail: chiesa@bergamoeconomia.it

ECONOMIA & BUSINESS

Collaboratori: Carlo Di Gregorio Consulenti: Marco Amorese, Claudio Rossi, Laura Adele Feltri, Maria Zaccone, Alberto Capitanio, Barbara e Cristina Putortì Art: Francesco Legramanti Mail: grafici@bergamoeconomia.it

46

Fotografi: Loris Sambinelli e Franco Pasinetti (ha collaborato a questo numero Norberto Pezzotta)

PUBBLICITA’:

MoxMec, meccatronica ancora più intelligente

18

Tel. 035 678812 Agenti: Antonio Milanesi, Sergio Saresini, Renato Ardizzone, Jarno Sambinelli e Antonio Mandato Mail: info@bergamoeconomia.it

La classifica Rapporto Mediobanca: solo due le società bergamasche "miliardarie”

30

La ricerca Altro che distretto, l'innovazione tra Pmi passa dalla pausa caffè

Concessionaria pubblicità nazionale: A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano. Tel. 02 57494211 Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n - 24122 Bergamo

Copertina

34

Green economy La “Cittadela dell’energia” inaugura una nuova “FaSe”

INFO: Stampatore: Quadrifolio S.p.a. 24052 Azzano San Paolo (Bg) - Via Emilia, 17 Tel. 035 330100

Abbonamenti: 035 678838 Costo abbonamento: 40 euro per 11 mesi

4

42

Parola all’associazione Giancarlo Colombi di Coldiretti: “Agricoltura: risorsa per il Paese”



www.bergamoeconomia.it 52

“Buona la prima” Trovare lavoro? Con il Pmi day un gioco da ragazzi. Di terza media

58

Il convegno Nasce il Cyfe e ha già un'aria familiare

62

L’intervista Fabio Marazzi: "Bergamo, più attraente che attrattiva"

70

Letto per voi “Li ho visti così/2”: nel libro retroscena di Pesenti, Zanetti e Bianchi

A pagina 111

RUBRICHE & EVENTI

AZIENDE 76

Design&Futuro

84

Paola, il volto bergamasco dello spot Calzedonia

Illumiluce: con collezione Alchemy la teconologia diventa luce

80

Top business

88

Lusso G.L.A. Antichità, il Natale più prezioso si mette in mostra

Qcom e Interactive, comunicare per crescere

A pagina 80

“Senza trucco”

92

“I was out there” Scorpion Bay, un open day da “Legendary Feeling”

98

Motori BMW X3, bentornata principessa Astra sw: “Sports Tourer”

106

Chi, dove e perché Foto e curiosità

6


Via Bolgare, 1, 24060 Carobbio Degli Angeli (BG) Tel. 035/778011 www.calonitrasporti.com


ECONOMIA&BUSINESS

L'azione collettiva: un tiepido rimedio al servizio dei consumatori LEGGERE LA LEGGE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO MARCO AMORESE

n un recente incontro, promosso dalla New York State Bar Association - Italy Chapter, si è fatto il punto sulle prime esperienze applicative dell'azione collettiva (ovvero della famigerata "Class Action") di recente introduzione in Italia. Confrontando i diversi disegni di legge che si sono succeduti dal 2007 pare abbastanza evidente che lo strumento giuridico a disposizione dei consumatori per confrontarsi con le grandi imprese sia via via divenuto un'arma sempre più spuntata, sino alla versione finale che è ricca di filtri e non pare essere idonea a garantire quella tutela che, invece, nell'esperienza americana è sempre riuscita ad assicurare. Le prime esperienze sembrano confortare questo giudizio. Un grave ostacolo alla diffusione dell'utilizzo delle azioni di classe sono i costi della stessa. Ci si chiede, infatti, cosa possa spingere un consumatore a promuovere un'azione di classe al posto di un'azione individuale laddove lamenti un danno. Ad un'attenta analisi, si vede che la nostra class action può essere potenzialmente più onerosa di un'azione individuale. Il promotore, infatti, deve sobbarcarsi i costi della difesa (avvocati, consulenti), ma anche i costi organizzativi per chiamare a raccolta i danneggiati e, soprattutto i costi di pubblicità, correndo addirittura il rischio che, in caso di ordinanza di inammissibilità dell'azione, il Giudice lo condanni ad un risarcimento del danno per aver intentato una lite temeraria come prevede l'art. 96 c.p.c. richiamato espressamente dal comma 8 dell'art. 140 bis. In particolare, sull'aspetto della pubblicità, la legge parla chiaro: nell'ordinanza preliminare con cui ammette l'azione, il Giudice "fissa i termini e le modalità della più opportuna pubblicità" per permettere l'adesione agli altri appartenenti della classe che volessero aderire e, si deve sottolineare, tale pubblicità è "condizione di procedibilità della domanda" ed è ovviamente a carico del ricorrente. Non sembra che il mercato si stia organizzando per rispondere a queste esigenze: studi legali specializzati potrebbero decidere di sobbarcarsi questi rischi

I

8

e costi. Tuttavia, i benefici potenziali dell'azione non sembrano giustificare la creazione di intermediari specializzati. Le associazioni di consumatori sembrano, pertanto, i protagonisti necessari della stagione iniziata dall'azione collettiva: tuttavia, esse non hanno una legittimazione autonoma a promuovere l'azione. Infatti, è indispensabile che l'iniziativa sia fatta valere in nome dell'utente e non è possibile che, come era invece previsto nella prima bozza della legge, possa agire un'associazione per conto di un complesso di associati. Il vero tallone di Achille della azione collettiva "nostrana" è la scelta di favorire un sistema di optin. La clausola opt-in prevede che siano parte dell'azione di classe solamente coloro che espressamente aderiscono all'azione di classe. L'atto di adesione, di non facile redazione, va depositato entro il termine perentorio fissato dal giudice con l'ordinanza che dichiara ammissibile l'azione. Questo sistema rende essenziale l'utilizzo di idonee forme di pubblicità (a carico del ricorrente come si diceva prima): si deve infatti convincere chi appartiene alla stessa classe ed ha interessi omogenei che può proporre l'adesione per non rimanere fuori dall'azione. Il sistema quindi richiede un comportamento attivo a chi vuole partecipare, con il rischio però di sacrificare chi ignora di essere danneggiato, chi ignora di poter agire in giudizio o chi veda come ostacolo insormontabile la necessità di redigere l'atto di adesione che, seppur poco oneroso, resta comunque un atto giuridico da depositare nella cancelleria del Tribunale. Peraltro, la clausola opt-in sovverte ogni valutazione, compiuta ex ante, dei costi e dei benefici della promuovenda azione scoraggiando la creazione di una "industria del contenzioso" come è avvenuto negli Stati Uniti. Sembra, pertanto, che i giudizi che si erano formulati circa l'inidoneità dell'azione collettiva a costituire un efficace strumento di tutela dei consumatori si siano rivelati fondati anche alla luce delle prime, a dir il vero sparute, esperienze.

La scheda

ha conseguito un LL.M. presso la Harvard Law School ed un Dottorato di ricerca in diritto commerciale presso l'Università degli Studi di Brescia. Italian Chair of the New York State Bar Association. È ammesso all'esercizio della professione forense in Italia e a New York STUDIO LEGALE AMORESE ha sede a Bergamo Via Zelasco, 18; Tel. +39 035 212175 Fax +39 035 271110 e a Londra 76 Holland Park, Tel +44 207 229 0889 (www.amorese.eu)



ECONOMIA&BUSINESS

Facebook e privacy, binomio imperfetto CON... TRIBUTO - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA BARBARA PUTORTÌ

ome ormai sanno tutti Facebook, "faccia da libro", è un sito web di social network di proprietà della stessa Facebook Inc., ad accesso gratuito. In Italia il suo boom è avvenuto nel 2008: nel mese di agosto si erano registrate oltre un milione e trecentomila visite, con un incremento del 961%, oggi vanta un numero di utenti Italiani di circa 16,6 milioni e nei primi mesi del 2010 è stato classificato come il secondo sito più visitato su google. Diversi problemi sono sorti riguardo all'uso di Facebook come mezzo di controllo e come miniera di dati, basti pensare al recente articolo del Wall Street Journal che ha rilevato che molte applicazioni del social network, utilizzate dagli utenti, sono veri e propri raccoglito-

C

ri di dati identificativi che sarebbero stati trasmessi "per puro sbaglio", afferma la Facebook Inc., a venticinque diverse società di pubblicità. Che Facebook possa essere un colabrodo in quanto a sicurezza e protezione dei dati degli utenti non è una novità, non dimentichiamoci della vicenda delle "foto scomparse", o quella dell'accesso al profilo privato dell'utente FB protetto, tramite metodo

10

informatico accessibile alla maggior parte dei navigatori. Oggi, che Facebook sia o meno in buona fede è un mistero, ma pare che la falla non sia solo nel programma ma soprattutto nella gestione della privacy degli utenti. Mark Zuckerberg, inventore di Facebook e oggi amministratore delegato della società, ha, quindi, deciso di presentare un piano per rendere il social network più semplice e leggibile, pubblicando una nuova normativa privacy che costituisce una sorta di regolamentazione contrattuale che viene accettata automaticamente dagli utenti che si scrivono. Tale normativa dovrebbe essere attentamente letta da ogni utente FB, in quanto elenca tutti i tipi di trattamento che il sistema "potrebbe" fare sui dati sia obbligatori sia facoltativi immessi dagli stessi, che pur essendo di proprietà dell'utente vengono conservati da Fb, il quale potrebbe tenerne traccia analizzando tutte le azioni compiute dagli utenti, come ad esempio la partecipazione ad un gruppo o le preferenze manifestate attraverso la condivisione dei link. Ma non basta, Facebook è un sistema e in quanto tale vi sono parti che non vengono controllate direttamente dalla rete sociale. Per questo, per proteggersi fino in fondo da messaggi pubblicitari mirati, ottenuti grazie a tecnologie che possono localizzare la nostra posizione, è necessario compiere controlli aggiuntivi. Per esempio le spiegazioni sulla privacy consigliano di intervenire sul proprio pannello di controllo variando l'impostazione "tutti", che è attivata in automatico, e limitare i soggetti a cui rendere accessibile i nostri dati. Ma volete sapere qual è la cosa più sbalorditiva? Provate a cancellarvi da Facebook, e successivamente rifate il login e l'account per verificare se i dati sono stati realmente disattivati, sorpresa… ,

il login e l'account verranno immediatamente riattivati con tutti i loro contenuti. Insomma una volta iscritti a Facebook si entra in un meccanismo informatico dal quale è ad oggi impossibile uscire, realmente inquietante: Facebook si sta impossessando dei dati di tutto il mondo!

La scheda

Dottore Commercialista Revisore Contabile

STUDIO ASSOCIATO MANAZZA - PUTORTÌ ha sede a Bergamo in via Cucchi n. 3, Tel +39 035 215205 +39 035 4136420 Fax +39 035 226736



ECONOMIA&BUSINESS

PILLOLE DI FINANZA - RUBRICA A CURA DEL DOTT. CLAUDIO ROSSI

Esaminiamo la nostra azienda di famiglia ggi si parla molto e con entusiasmo di impresa di famiglia sebbene essa rappresenti un'entità molto complessa e, soprattutto, un sistema molto particolare. Il suo benessere è la rappresentazione esplicita dello stato delle relazioni intercorrenti tra i 3 pilastri che ne identificano la "reale" governance: famiglia, azienda e patrimonio. Ebbene cosa puo' fare un imprenditore per evitare di distruggere un' "azienda familiare felice"? La risposta a questa domanda è sicuramente ambiziosa pero' qualche regola basilare potremmo altrettanto

O

sicuramente darcela. La prima cosa opportuna da mettere in pratica è di fare spesso il punto della propria attività. Anche se il business sembra andare per il verso giusto è importante sedersi periodicamente con gli altri componenti della famiglia e con "carta e penna" scrivere quelle regole di comportamento che dovranno informare nell'immediato futuro l'attività.

Darsi delle regole prima che possano servire el corso della crescita dell'impresa ovviamente è noto che molti saranno i soggetti (stakeholders) che entreranno in contatto con la stessa e che, quindi, non rimarrà soltanto la "nostra impresa". E' ovvio pertanto che non possiamo gestirla come se non dovessimo "darne conto" a nessuno.

N 12

Darsi allora delle regole scritte significa di conseguenza soffermarsi su questi importanti aspetti: - Concludere affari con trasparenza - Dare una regolare e adeguata informativa finanziaria - Riservare nei meeting il giusto e necessario tempo a tutti i convocati - Dibattere preventivamente e ampiamente tutte le principali decisioni che si debbono prendere - Selezionare i managers o assegnare i posti di comando valutando l'imparzialità come principale attitudine. - Tenere in considerazione i consigli, le indicazioni e le critiche che ci vengano mosse dagli stakeholders Il socio di maggioranza non dovrebbe cadere nella tentazione di tenere nascoste agli altri soci minori particolari iniziative o decisioni. Questo comportamento, sebbene possa sembrare nell'immediato più agevole ed efficiente, alla lunga non paga e sicuramente porta a logorare le buone relazioni nella compagine familiare di governo.

business plans, dividendi od operazioni straordinarie apertamente nelle riunioni tra i soci. Ma l'alta probabilità di un conflitto che sfoci in liti e costi giudiziari deve convincerci a farlo. Da ultimo dobbiamo essere "fair". Specialmente in famiglia, dove la possibilità di incontrarsi si estende anche ai week ends ed alle feste comandate, l'esercizio di regole e comportamenti discriminanti tra i familiari da parte dei leaders, puo' risultare esplosivo. Genitori, figli, cugini e congiunti possono diventare un pericolosa mina per la stabilità ed il benessere dell'azienda di famiglia, se, solo lontanamente, si abbia la percezione dell'applicazione di "due pesi e due misure" nei loro confronti.Dobbiamo evitarlo accuratamente.

La scheda

Anche gli interessi in gioco sono elevati nelle aziende di famiglia e, pertanto, è indispensabile fornire una periodica e reale informativa finanziaria a tutti i soggetti coinvolti. Questo è soprattutto vero quando sono presenti anche portatori d'interesse minoritari e non basta certo la vigilanza di auditors o counseilors esterni a mitigarne il rischio: i soci minori solitamente ritengono che i professionisti servano "in primis" i soci forti.

Siamo “Fair” l fatto di essere azienda familiare non significa per i familiari che la governano di non essere responsabili delle proprie azioni, anzi è proprio quando non viene data una puntuale e corretta comunicazione delle strategie, che intervengono tra i familiari coinvolti i maggiori conflitti. La periodica convocazione di riunioni ed il mettere a disposizione degli intervenuti il giusto tempo per esprimere i loro pareri è un elemento indispensabile per mitigare i conflitti interni e per condividere, di converso, la strategia dell'impresa. E' altrettanto vero, purtroppo, specialmente oggi dove è alto il rischio che le notizie abbiano una velocità di diffusione elevatissima, che il management familiare cerchi di evitare di trattare certi argomenti più "core" quali

I

Dottore in economia, collaboratore CYFE Uni Bg e mediatore sociale Con esperienza trentennale, è specializzato nell’empowerment di soluzioni relazionaligestionali per imprenditori, familiari, stakeholders e management



ECONOMIA&BUSINESS

Inquinamento acustico: rumore derivante dal trasporto aeroportuale LEGGE AL VERDE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO CRISTINA PUTORTÌ

inquinamento acustico rappresenta una delle fonti d’inquinamento ambientale che maggiormente incidono sulla salute e sulla qualità della vita umana. Si stima che più del 30% della popolazione europea sia sottoposta a sollecitazioni acustiche principalmente imputabili ad attività edilizie, industriali o di trasporto. In particolare il settore dei trasporti, sempre più in espansione, è oggetto di forte attenzione da parte del legislatore, che, anche sollecitato dalle necessità delle popolazioni interessate, ha dato il via a un’importante produzione nor-

L’

mativa di settore. Specialmente in ambito d’inquinamento acustico aeroportuale, si sono susseguite nel tempo una serie di norme (in attuazione della legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447 del 1995), volte a combinare gli interessi dei cittadini, abitanti delle zone circostanti gli aeroporti, e l’esigenza di progresso e sviluppo di queste infrastrutture. Tale intento si rende possibile grazie a due fondamentali strumenti quali la pianificazione del territorio ed il monitoraggio ambientale. Qualora in ambito di pianificazione del territorio si sia dato avvio ad una corretta procedura di valutazione d'impatto ambientale dell'infrastruttura aeroportuale, attuata considerando come uno tra i requisiti fondamentali la riduzione dell’esposizione della popolazione all’inquinamento acustico nel medio e lungo periodo, la fase di monitoraggio, volta a verificare, controllare ed eventualmente limitare la rumorosità, dovrebbe rilevare soltan-

14

to sporadici casi di superamento dei livelli tollerabili. Tuttavia, nella realtà dei fatti, a causa della notevole espansione delle aree urbanizzate, spesso i dintorni aeroportuali sono caratterizzati dalla presenza d’insediamenti residenziali sottoposti a sorvoli, anche in periodo notturno, sia in fase di decollo sia di atterraggio. In tali contesti il monitoraggio ambientale risulta di fondamentale importanza per poter mantenere costantemente sotto controllo la situazione acustica ed eventualmente attuare provvedimenti correttivi o di mitigazione. A tale scopo, è istituita una Commissione per ogni struttura aeroportuale che si preoccupa di classificare l’aeroporto in relazione all’inquinamento acustico prodotto, di definire le procedure antirumore per meglio tutelare i cittadini esposti e di definire le fasce di territorio cui corrispondono determinati limiti di rumore. Ormai da anni, a seguito della costante espansione dell’aeroporto di Orio al Serio, anche la bergamasca si è trovata ad affrontare il problema dell’inquinamento acustico derivante da traffico aereo. E’ solo di circa un mese fa la notizia dell’approvazione non definitiva (il consenso ufficiale è fissato per il 22 novembre 2010), del progetto di zonizzazione acustica dell’aeroporto da parte della Commissione Aeroportuale di Bergamo presieduta dal Direttore Aeroportuale dell’Enac e composta dai rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, dell’Enav, della Regione Lombardia, della Provincia di Bergamo, dell’Arpa Lombardia, della Sacbo, dei Comuni di Bergamo, Orio al Serio, Grassobbio, Seriate, Azzano San Paolo, Bagnatica, Brusaporto, Costa di Mezzate. La zonizzazione acustica definisce le zone di rispetto intorno all’aeroporto (suddivise in A, B, C) che, individuate sulla base di curve isofoniche, determinano limitazioni d’uso del territorio e livelli acustici massimi consentiti all’attività aeroportuale. In particolare, la fascia A ricomprende le zone sottoposte a livelli di rumore entro 65 decibel dove è quindi pensabile la costruzione di nuove residenze, la fascia B comprende aree in cui non è possibile superare il valore di 75 decibel mentre per quanto riguarda la zona C, costituita da tutte quelle attività strettamente connesse con i servizi aeroportuali, tale valore è considerato superabile. Al di fuori delle zone A, B e C il livello

di rumore non può superare 60 decibel. Questa prima fase di regolamentazione deve essere naturalmente considerata come un punto di partenza necessario per poter porre in essere un’appropriata pianificazione dello sviluppo urbanistico della zona e per apportare congrue misure di contenimento dell’impatto acustico ambientale.

La scheda

Avvocato presso il Foro di Bergamo Ha conseguito un master in Diritto dell'Ambiente presso l'Università degli Studi di Bergamo STUDIO LEGALE PUTORTì Ha sede a Bergamo Via Silvio Spaventa, 25 Tel. - Fax 035 235226 cristina.putorti@libero.it www.ratiolegis.it



ECONOMIA&BUSINESS

Analisi dei ruoli ancillary e loro impatto nelle aziende IN... FORMAZIONE - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA MARIA ZACCONE

l 43% delle donne Manager non ha figli, cinque uomini per ogni donna in posizione manageriale nella Pubblica Amministrazione". Oppure: "Nixon dichiarava negli anni '80 che le donne non erano adatte a far parte del Governo". Troppo spesso teorie ed orientamenti cercano in qualche modo di giustificare una discriminazione non palesata apertamente. Come, è presto detto: attraverso commenti su differenze di tipo biologico, evoluzione della specie impostata secondo le strategie d'adattamento che si sono venute sviluppando dai nostri antenati ad oggi. Il cosiddetto "approccio situazionale", con la difficoltà di conciliare il ruolo pubblico e quello privato. Continuando poi con le teorie culturali ed ambientali, dove sono messi in rapporto i valori maschili e quelli femminili, l'approccio strutturale che stabilisce non essere la mancanza di formazione a stabilire le differenze. E, infine, la teoria della dominanza sociale dove si evince che in nessuna società le donne hanno mai dominato sugli uomini, i ruoli maschili perpetuano il potere, mentre quelli femminili restano a margine, ruoli ancillary appunto. Sembrerebbe non esserci nulla di nuovo sotto la volta celeste, nulla di diverso per "l'altra metà del cielo". Dobbiamo rassegnarci dunque? Assolutamente no, premesso che non è detto che tutte le donne improvvisamente debbano diventare manager, è importante conoscere la validità del proprio ruolo e come questo impatta sulle Aziende. In modo positivo se viene erogato con buona qualità e in modo negativo se viene erogato con cattiva qualità. In particolare è necessario essere preparate, senza sottovalutare noi per prime il peso del nostro contributo, insomma riqualifichiamo ciò che pensiamo di noi stesse, come prima cosa. E allora analizziamo qualche ruolo, un po' stigmatizzandolo, valutandone l'impatto in Azienda, tracciandone una sintetica job description, cercando di valorizzare ai nostri occhi e a quelli degli altri ciò che spesso tendiamo a sottovalutare:

"I

Il ruolo classico (La Segretaria/Assistente) Deve avere ottime capacità organizzative, precise conoscenze dell'Organigramma Aziendale, un chiaro concetto del Time Manager, utilizzare in modo fluente almeno una lingua straniera, possedere doti d'intuito e spirito di iniziativa, avere chiare le giuste distanze, essere riconosciu-

16

ta dall'Azienda come guardiana implacabile del proprio Capo. Vi pare poco? A noi non sembra un ruolo secondario. Inoltre, per le doti di riservatezza e pazienza che sono indispensabili per ricoprire la posizione, la persona deve sentirsi sicura e correttamente valutata. Da qui si evince che è necessario per questo ruolo un giusto mix tra forte preparazione scolastica e doti innate della persona Il ruolo esecutivo (La Contabile/Amministrativa) Deve avere una forte preparazione di tipo scolastico, amare i numeri e la logica che essi rappresentano, sapere utilizzare sistemi informativi innovativi, essere ordinata, riservata, riuscire a fare collegamenti logici ed essere accurata nel gestire le situazioni contabili che le vengono affidate. Le scadenze debbono rappresentare la sua priorità. Questo ruolo visto da tutti come secondario rappresenta invece un esempio di competenza indispensabile per un'Azienda o uno Studio di Consulenza, impossibile da sostituire con la tecnologia. Ci vuole pazienza e cervello, idee chiare e rispetto delle procedure per svolgerlo al meglio. Il ruolo commerciale (La venditrice) La conoscenza della lingua inglese è elemento indispensabile ormai per gestire una clientela sempre più multietnica, oltre buon gusto, ordine, cortesia, disponibilità all'ascolto, prontezza nel recepire le esigenze, onestà, competenza di prodotto. Questo ruolo ad un'occhiata superficiale può essere visto come un semplice supporto, mentre è un elemento distintivo indispensabile a trasmettere l'immagine di un marchio, può rappresentare un plus importante e fare la differenza. Non per niente i migliori venditori sono donne. Abbiamo analizzato tre ruoli base, semplici e alcune volte sottovalutati proprio dalle persone che ricoprono questi ruoli. Nel rileggere queste brevi job description dovremmo sviluppare o per meglio dire, aprire la descrizione per confrontare quanto siamo vicini nella preparazione o quale spazio ci separa dalla descrizione ideale: quello è il nostro spazio di crescita. Integrare le conoscenze già acquisite per fare un up grade della nostra posizione, partire da questa elementare azione d'analisi può farci intra-

vedere il nostro reale potenziale e quali tempi abbiamo per sfruttarlo appieno. Ecco se una critica posso rivolgere alle donne è che questa operazione viene fatta troppo raramente. Dobbiamo pensare di essere noi stesse artefici del nostro futuro: in questo modo saremo maggiormente consapevoli di ciò che siamo, di ciò che sappiamo e di ciò che possiamo dare. Ma è necessario, ovviamente, prepararsi bene.

La scheda

laureata in Sociologia a Roma, specializzandosi soprattutto in tecniche di gestione della Risorsa Umana e Formazione Ha lavorato per realtà internazionali quali la ex Mobil Oil Italia, ora Q8, e la Meridiana



ECONOMIA&BUSINESS

Tra le società bergamasche solo due le "miliardarie" LA CLASSIFICA

Nell'annuale rapporto Mediobanca tra i gruppi bergamaschi con un fatturato che supera il miliardo c'è solo Italcementi e Tenaris Dalmine

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

eno "miliardarie"e meno "milionarie" le grandi società bergamasche passate, in un anno, da quattro a due e nel complesso con ricavi medi, nel 2009, in calo del 10%. Nella classifica annuale stilata dall'ufficio studi di Mediobanca sulla situazione imprenditoriale nazionale, rispetto ai dati registrati nel 2008, le società orobiche con un fatturato annuo che supera il miliardo di euro si sono dimezzate. Inoltre, tra le principali società industriali e di servizi italiane, quelle bergamasche che superano i 50 milioni di fatturato sono una quarantina e non sfuggono al generale rallentamento dei volumi (-19.4%) rilevato dal Rapporto 2010, che confronta l'esercizio 2009 con il 2008. Italcementi e Dalmine si confermano mentre Same Deutz - Fahr e Brembo sono scese sotto la soglia del miliardo, spia che indica come la crisi abbia lasciato il segno del suo passaggio nei bilanci aziendali. In vetta non cambia nulla: si conferma l'Italcementi che guida la pattuglia orobica con un risultato di 5 miliardi di euro e un utile netto che si è dimezzato a 71.3 milioni di euro, rispetto ai 142.5 milioni ottenuti nel 2008. Con il giro d'affari della holding Italmobiliare (5.2 miliardi), si attesta al 19esimo posto a livello nazionale. E' stata una flessione, senza dubbio, non mediocre quella che il gruppo ha dovuto subire

M

18

Banco Popolare quarto grazie all'Italease. E Verona sorpassa UBI Grossa sorpresa nella graduatoria delle principali banche del Paese, ordinate per attivi tangibili. Secondo quanto rivela la periodica indagine dell'Ufficio Studi di Mediobanca, guida ancora Unicredit (903 miliardi) che distanzia Intesa Sanpaolo (599 mld), B. Mps (217 mld) e B. Popolare (130,4 mld). Quest'ultimo scalza dalla quarta posizione UBI Banca per effetto del consolidamento delle attività di B. Italease. La Bcc Treviglio scala invece 4 posizioni (da 75esima a 71esima). Tra le maglie nere (maggiori perdite rispetto ai mezzi propri) si colloca la C.R. Fabriano e Cupramontana, che ha segnato nel 2009 un rosso di 84,8 milioni, pari al 69.8% dei mezzi propri. Cattive notizie anche per B. Network Investimenti. Il piccolo istituto che fa capo a un pool di realtà tra cui Aviva, B.Popolare, De Agostini e Sopaf ha chiuso l'esercizio 2009 con 38.4 milioni di perdite, pari al 69.6% dei mezzi propri. Tra le peggiori performance anche B. Monte Parma, l'ultima preda di Intesa Sanpaolo che l'ha sottratta a B. P. Milano con un'operazione lampo. Per il piccolo istituto emiliano, l'esercizio si è chiuso con un roe negativo dell'8.2%. Male a sua volta Chebanca! (Mediobanca), il cui Roe è stato del 30.7% nel 2009. Un risultato imputabile tuttavia alle forti spese di start up che la controllante ha dovuto sobbarcarsi per creare la rete di sportelli. Per quanto riguarda la graduatoria per Roe, il risultato migliore (38.5%) è appannaggio di C.R.Firenze (Intesa Sanpaolo), seguita da B. Aletti (B.Popolare, 37.5%) e B. Generali (Generali Ass., 31.5%). Seguono B. Italo Romena (gruppo Veneto Banca Holding) con il 23.6%, B. Fideuram (Intesa Sanpaolo) con il 22.6% e B. Akros (B.P.Milano) con il 22.4%.


Le principali società industriali e di servizi bergamasche - Edizione 2010

*° ITALMOBILIARE (GRUPPO ITALMOBILIARE) DALMINE

* SAME DEUTZ-FAHR GROUP *° BREMBO - FRENI BREMBO * SANPELLEGRINO *° MIRO RADICI FAMILY OF COMPANIES * RADICIFIN * CTF GROUP SCHNEIDER ELECTRIC

*° POLYNT * SIAD - SOCIETA' ITALIANA ACETILENE & DERIVATI *° ITEMA HOLDING I

CALCESTRUZZI (GRUPPO ITALCEMENTI)

*° GEWISS * ZANETTI * LUCCHINI RS N&W GLOBAL VENDING EXIDE TECHNOLOGIES

* FINOS - (Gr. Trs Evolutiion - Trussardi) * OLD MILL HOLDING (Gr. Serioplast) SAN DIEGO (Gr. Olmo Giuseppe)

* FINANZIARIA IL BELVEDERE (Gr. Carvico) * ITALTRANS * TENACTA GROUP VALTELLINA

* NICOTRA GEBHARDT ** POZZONI (Gr. POZZONI) * ZAMBAITI DISTRIBUZIONE TESSILE * PERFORMANCE INVESTMENTS * RONAL ITALIA FAR - FABBRICA ADESIVI RESINE

*° GIOVANNI BOZZETTO BAYER MATERIALSCIENCE SAPA SACBO NUOVO ISTITUTO ITALIANO D'ARTI GRAFICHE

* SIT - SOCIETA' ITALIANA TRASMISSIONI ERREGIERRE M.S.AMBROGIO CARTIERE PAOLO PIGNA

** PREFABBRICATI CIVIDINI (Gr. RDB) CAM IL MONDO DEL BAMBINO

Fatturato

2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008

5.006.379 5.775.557 1.043.450 1.656.731 876.377 1.219.691 825.897 1.060.771 818.657 854.291 789.483 843.189 775.354 961.714 535.420 454.564 489.562 590.368 420.786 425.991 409.698 424.910 337.532 454.245 305.067 398.208 275.939 338.074 272.704 279.985 242.463 287.548 207.063 279.044 188.443 233.136 177.375 192.735 163.624 170.943 154.166 182.288 149.040 178.037 126.312 129.147 122.423 125.937 118.323 112.039 116.892 171.621 116.675 145.208 102.182 110.902 97.425 113.330 96.520 153.859 91.983 126.930 89.517 116.103 88.081 114.304 83.538 87.995 83.100 79.728 82.788 90.277 76.366 108.832 74.332 67.708 72.555 101.611 72.295 93.680 70.880 83.767 51.851 59.887

Risultato azionisti del gruppo

71.288 142.501 108.422 184.959 -48.362 5.005 10.528 37.505 10.707 -27.651 -44.915 -35.563 -18.630 -44.536 -1.690 -4.700 11.038 16.954 -31.742 -22.127 15.651 22.174 -48.708 -58.646 -35.022 -34.742 18.265 28.792 17.980 -277 28.166 21.961 -29.834 -16.677 -11.590 -8.954 8.661 12.498 1.982 370 5.451 2.443 14.419 22.586 5.433 3.366 3.133 1.204 247 173 -2.658 1.625 -2.803 1.983 -883 1.961 -2.986 1.760 -18.696 -22.405 -2.190 -10.850 -76 -704 3.789 5.343 2.014 2.028 10.802 10.257 -3.490 1.488 -1.607 4.346 5.097 4.039 -4.714 582 -6.498 -3.769 -586 -522 3.950 2.655

* Dati di bilancio consolidato - ** Posizione della controllante - *° Bilancio redatto secondo i principi contabili IAS/IFRS Fonte: Mediobanca - Ufficio Studi

e contabilizzare alla fine del 2009: si è trattato del 13.3% in meno nei ricavi consolidati e la collegata francese Ciments Français, a propria volta, ha fatturato l'11.7 % in meno. Ma nemmeno in casa dei Pesenti è tutto oro: la Calcestruzzi, 455esime realtà produttiva italiana con 305 milioni di fatturato, arretra di 59 posizioni e perde 35milioni, 1 milione in più del 2008. Detto questo, non è che il gruppo non abbia prodotto utili netti. In totale hanno comunque toccato il livello, al 31 dicembre, di 215 milioni con un ridimensionamento del 22.2% circa rispetto a dodici mesi prima: ciò fa parallelamente scendere anche il dividendo unitario corrisposto dalla capogruppo Italcementi, da 0.18 euro per il 2008 a 0.12 euro per il 2009. Alle spalle di Italcementi, si piazza la Tenaris Dalmine. In flessione del 37% il fatturato, da 1.657 a 1.043 milioni, tornato ai livelli del 2005, mentre l'utile netto è calato da 185 a 108 milioni di euro (meno 41,6%). Era 85esima in Italia e scivola in 131esima posizione. Sotto il miliardo la Same Deutz-Fahr che perde oltre 40 posti, da 122esima a 166esima, con 876 milioni contro 1.2 miliardi del 2008 e con un pesante risultato negativo: -48.3 milioni rispetto ai 5 milioni, dato positivo nel 2008. La Brembo, 176esima, retrocede di 29 caselle. Ha chiuso il 2009 con un utile netto pari a 10.5 milioni di euro, in calo del 71.9% rispetto al 2008. In calo anche i ricavi che si sono attestati a 825,9 milioni, con una flessione del 22.1% rispetto al miliardo e 60 milioni dell'esercizio precedente, il margine operativo lordo è calato del 28.2% a 101.2 milioni. Delle 51 realtà censite complessivamente, nel rapporto 2009 (su bilanci 2008) nell'ultimo report i gruppi e le aziende bergamasche spulciate da Mediobanca sono scese a 47: quattro in meno rispetto all'anno precedente. Con 818 milioni, nel 2008 erano 854. Al quinto posto si piazza la Sanpellegrino che fa dieci passi in avanti (178esima) distribuendo all'azionista Nestlè oltre 10.7 milioni (-27.6 milioni l'esercizio 2008). Sesta la Miro Radici Family of Companies con 789 19


milioni contro gli 843 del 2008 e poi la Radicifin, al 7° posto, con 775 milioni. Erano 961 nel 2008. Il discorso per il gruppo Radici, tuttavia, è complesso: la Miro Radici Family of Companies ha perso quasi 45 milioni contro i -35.5 dell'anno prima, Radicifin ha perso 18.6 milioni, meglio del -44 milioni dell'esercizio 2008. Sempre per restare nella galassia Radici: Itema segna un -48.7 milioni, meglio dei -58.6 nel 2008; Radici Yarn ha dimezzato il dato negativo con -7.4 milioni contro -13.5 dell'anno prima; l'esercizio 2009 della Promatech, contabilizzata all'interno di Itema,

Il dinamismo delle società industriali e di servizi bergamasche

Pos. 2009

Pos. 2008

POZZONI (Gr. POZZONI) VALTELLINA ERREGIERRE SACBO CTF GROUP ITALTRANS TENACTA GROUP SAPA ZANETTI ZAMBAITI DISTRIBUZIONE TESSILE OLDRATI GROUP NUOVO ISTITUTO ITALIANO D'ARTI GRAFICHE POLYNT OLD MILL HOLDING (Gr. Serioplast) SIAD SANPELLEGRINO SCAME PARRE MIRO RADICI FAMILY OF COMPANIES ITALCEMENTI (GRUPPO ITALMOBILIARE) PERFORMANCE INVESTMENTS FINOS (Gr. TRS Evolution - TRUSSARDI) LUCCHINI RS RADICIFIN BREMBO - FRENI BREMBO CEMENCAL (GRUPPO ITALCEMENTI) SCHNEIDER ELECTRIC CAM IL MONDO DEL BAMBINO GEWISS SAME DEUTZ-FAHR GROUP DALMINE FINANZIARIA IL BELVEDERE (Gr. CARVICO) SAN DIEGO (Gr. OLMO GIUSEPPE) CALCESTRUZZI (GRUPPO ITALCEMENTI) EXIDE TECHNOLOGIES SAINT-GOBAIN ISOVER ITALIA ITEMA HOLDING CARTIERE PAOLO PIGNA GIOVANNI BOZZETTO N&W GLOBAL VENDING BAYER MATERIALSCIENCE AGOSTINO FERRARI PREFABBRICATI CIVIDINI (Gr. RDB) OFFICINE LUIGI RESTA FAR - FABBRICA ADESIVI RESINE M.S.AMBROGIO SIT - SOCIETA' ITALIANA TRASMISSIONI NICOTRA GEBHARDT RONAL ITALIA VOLVO ITALIA

335 944 1.269 1.198 278 901 926 1.185 497 1.040 1.341 1.201 341 760 346 178 1.304 189 19 1.069 722 543 192 176 1.358 305 1.470 493 166 131 803 789 455 681 1.440 415 1.281 1.130 625 1.142 1.411 500 1.441 1.111 1.279 1.257 954 1.078 1.486

643 1.071 1.382 1.306 348 971 991 1.242 544 1.079 1.380 1.231 369 787 370 188 1.310 189 17 1.065 711 528 172 147 1.329 275 1.432 451 122 85 757 742 396 621 1.377 351 1.214 1.051 545 1.060 1.315 395 1.334 986 1.154 1.092 784 845 942

Fonte: Mediobanca - Ufficio Studi

20

Pos. guadagnate (S) o perse (T)

308 127 113 108 70 70 65 57 47 39 39 30 28 27 24 10 6 0 -2 -4 -11 -15 -20 -29 -29 -30 -38 -42 -44 -46 -46 -47 -59 -60 -63 -64 -67 -79 -80 -82 -96 -105 -107 -125 -125 -165 -170 -233 -543

S S S S S S S S S S S S S S S S S T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T

ha totalizzato 15 milioni di perdite, ridotte di due terzi rispetto ai -45 milioni del 2008. All'8° posto Ctf Group (ex Cotifa), con 535 milioni (454 nel 2008), al 9° Schneider Electric con 489 milioni (590 nel 2008), al 10° Polynt (ex Lonza) con 420 milioni (425 nel 2008) che ha perso invece 31 milioni contro i -22 milioni dell'anno prima. Zanetti passa dalla 544esima alla 497esima posizione, tre caselle dietro alla Gewiss e nella stessa fascia di utile (18 milioni). Nel 2008 il gruppo alimentare aveva dichiarato 227.000 euro di perdite. A questo punto, diventa opportuno uno sguardo d'insieme. Tra i gruppi bergamaschi esaminati, quasi la metà non ha prodotto utili. In particolare supera leggermente i 400 milioni il complesso delle perdite, mentre se restringiamo l'analisi alle prime dieci società della classifica, quelle perdenti hanno cumulato oltre 100 milioni di risultati negativi. Il fatturato totale 2009 (27.03 miliardi di euro) è del 15% inferiore a quello 2008 (32.1miliardi di euro) ma questo è un dato che va a tutto vantaggio del sistema orobico, essendo vicina al 20% la flessione media a livello nazionale. Le 51 società censite nel rapporto 2009 complessivamente registravano ricavi per oltre 19.7 milioni di euro, con 387 mila euro di ricavi, in media, per ogni società. Quest'anno le 47 realtà censite hanno prodotto un volume di fatturato di 16.3 milioni d euro e una media di 348 mila euro. Sono ventisei, lo stesso numero del rapporto precedente, le aziende bergamasche che occupano una posizione tra le prime mille imprese italiane. Dal fatturato agli utili, la classifica bergamasca cambia leggermente nell'ordine: Dalmine, Italmobiliare, Italcementi, Lucchini RS, Brembo, Zanetti, Gewiss, Siad e Finanziaria il Belvedere (Gr. Carvico).



ECONOMIA&BUSINESS

I conti delle aziende Classifica regionale sulla base delle imprese che hanno chiuso il bilancio 2009 in utile. Dati in percentuale Valle D’Aosta

60,86 46,04

Lombardia

43,00

Friuli V.G.

42,10

Emilia Romagna Totale

38,22

Veneto

37,79

Molise

37,76

Liguria

37,19

124,197

35,82

Umbria Abruzzo

Totale

100%

35,53

Marche

324,976

33,89 31,70

Calabria

29,07

Campania

Sicilia

In utile

40,03

Lazio

Sardegna

38,22%

42,16

Toscana

Piemonte

Lo spaccato nazionale Aziende analizzate e quote percentuali

54,89

Trentino

25,69 24,12 22,61

12,11%

Basilicata

20,91

Con idebitamento superiore al patrimonio netto

Puglia

20,25

39,353

Fonte: Iperion Corporate Finance su dati Aida (settembre 2010)

oco meno di una PMI bergamasca su due - per la precisione il 49.2% - ha chiuso in utile l'ultimo bilancio, lasciando nella metà restante quante sono invece alla pari o in perdita. In termini di patrimonializzazione, cioè di mezzi propri cui attingere in caso di bisogno, il 15% circa del campione ha debiti complessivi che superano il valore del compendio aziendale. Lo sostiene uno studio condotto da Iperion Corporate Finance advisor finanziario indipendente specializzato in interventi corporate - sui bilanci di 9.730 aziende della provincia con fatturato compreso tra i 500.000 e i 50 milioni di euro: 4.786 imprese hanno chiuso in utile il bilancio di esercizio 2009, mentre 1.444 segnalano un indebitamento superiore al patrimonio netto. Eppure il dato bergamasco è dieci punti sopra la media nazionale e - in misura minore - di quella regionale, non per le indebitate croniche (14.8% in entrambi i casi) ma per quelle che guadagnano, essendo ferma al 46% la quota lombarda in utile.

P

22

L'analisi è stata presentata in occasione della terza edizione nazionale del premio "Di padre in figlio - il gusto di fare impresa", promosso dalle Camera di Commercio Monza Brianza e di Milano, con il contributo tecnico di Edmond de Rothschild Sim, Deloitte e Contract Manager - e con il supporto scientifico di Aidaf (Associazione Italiana delle Aziende Familiari), Università Cattolica, Istituto Luigi Sturzo e Centro di Ricerca sulle Imprese di Famiglia. Paragonando i dati di Bergamo a quelli nazionali si evidenzia che sono addirittura due su tre le aziende ad aver chiuso in rosso l'esercizio 2009: in questo caso il campione è rappresentato da 324.976 aziende italiane, di cui 124.197 possono vantare un utile (il 38.22% del totale) e 39.351 (il 12.1%, percentuale inferiore al dato locale) sono appesantite da un indebitamento superiore al patrimonio netto. Quest'ultimo aspetto fotografa la maggiore propensione al credito del sistema bergamasco e in genere lombardo, di pari passo con la solidità delle aziende di riferimento. Le Regioni più virtuose - con il maggior numero asso-


Nel 2009 utili per metà delle PMI orobiche "PICCOLA E MEDIA"

Secondo uno studio di Iperion Corporate Finance il 49.2% delle PMI bergamasche ha chiuso in attivo l'esercizio 2009, mentre il 14.8% ha debiti superiori al patrimonio netto Ma il dato locale è meglio della media regionale e nazionale

luto di realtà in utile - sono Lombardia (37.899), Emilia Romagna imprenditoriali più in generale, come vediamo dallo studio e (13.801) e Lazio (13.730); in percentuale, invece, si distinguono come ci confermano i nostri clienti imprenditori - commenta Valle d'Aosta (353 imprese su 580, pari al 60,8%), Trentino Alto Stefano Rossi, Amministratore Delegato di Edmond de Adige (3.311 su 6.032, pari al 54,8%) e Lombardia (37.899 su Rothschild SGR spa - è molto variabile, sia geograficamente che 82.322, pari al 46%). "I dati mostrano una situazione ancora crisettorialmente. La presenza di un livello di indebitamento mediatica per la maggior parte delle PMI italiane - dichiara Andrea mente basso è poi una caratteristica italiana, ma in alcuni Citterio, partner Iperion Corporate Finance - schiacciate dall'oncasi questo livello è in pericoloso aumento. Un passaggio da lunga della crisi finanziaria. Tuttavia, nonostante questo quagenerazionale ottimale, virtuoso e senza conflitti, come anche dro poco confortante, la piccola media impresa italiana si è conla possibile apertura del capitale a nuovi investitori, in grado fermata agile e versatile, coraggiosa nell'esplorare nuovi mercadi supportare l'azienda nella necessaria fase di internazionati, nel vagliare nuove opportunità e nel diversificare la produziolizzazione e managerializzazione, sono secondo noi tra gli ne". "Poche le aziende italiane di piccola e media dimensione che elementi più importanti per lo sviluppo dell'azienda italiana". hanno chiuso il bilancio 2009 in utile aggiunge Angelo Vergani, amministratore delegato Contract Manager - e Provincia debt/equit con ogni probabilità, saranno ancora Totale Utile % Utile % Debt e regioni y>1 meno nell'esercizio 2010. La crisi ha Varese 5.604 2.740 952 48,9 17,0 colpito duramente anche nell'anno in Como 3.710 1.728 553 46,6 14,9 corso e molte aziende sono a rischio Sondrio 879 472 157 53,7 17,8 sopravvivenza". Ma quali possono Milano 41.038 18.446 5.692 44,9 13,9 essere le cause di questi risultati negaBergamo 9.730 4.786 1.444 49,2 14,8 tivi? "Le cause sono riconducibili spesBrescia 11.019 5.336 1.681 48,4 15,3 so al problema della governance delle Pavia 2.425 934 410 38,5 16,9 imprese medie e piccole: là dove ci Cremona 1.842 785 297 42,6 16,1 sono imprenditori illuminati, con famiMantova 2.596 1.199 454 46,2 17,5 glie che sono riuscite a gestire con sucLecco 2.386 1.120 447 46,9 18,7 cesso il passaggio generazionale, norLodi 1.094 352 119 32,2 10,9 malmente ci sono anche risultati ecoTotale 82.322 37.899 12.204 46,0 14,8 nomici positivi". "La situazione econoFonte: elaborazione Iperion Corporate Finance su dati Aida (settembre 2010) mica delle aziende familiari e la situazione patrimoniale delle famiglie 23


ECONOMIA&BUSINESS

Bilancio squilibrato ma il Comune lo ripiana 24

PALAZZOFRIZZONI

Secondo la graduatoria pubblicata dal "Sole 24 Ore" siamo al nono posto nella classifica dei bilanci in "disordine". La graduatoria mostra come Bergamo si appoggi per l'8% (11,5 milioni di euro) a entrate straordinarie per coprire la parte corrente che si aggira tra i 125 e i 130 milioni


C

Bilanci in bilico Lo squilibrio di parte corrente nei bilanci 2010 finanziato da entrate straordinarie Comune

Totale (*)

Napoli

194.677.929

Parma

24.000.000

La Spezia

10.570.200

Agrigento

5.173.328

Messina

28.273.000

Bergamo

11.5000.000

Milano

175.000.000

Varese

3.503.745

Lodi

1.800.000

Como

2.767.750

%spese 12,3 11,5 11,3 10,2 9,9 8,0 7,4 4,2 3,9 2,7

Pavia

1.880.000

2,2

Lecco

1.125.000

2,0

Mantova

1.183.280

2,0

Brescia

4.600.000

1,8

Cremona

1.095.000

1,5

Sondrio

ome mostra la classifica pubblicata nel mese di novembre dal Sole 24 ore, sulla base dei preventivi per l'anno in corso, Bergamo si piazza in nona posizione tra i comuni con i conti più squilibrati. Si noti bene che si parla di squilibrio e non di dissesto. Se, infatti, il dissesto non è altro che la presa d'atto del non poter più soddisfare i propri debiti certi ed esigibili, lo squilibrio, ovvero l'esistenza di un disavanzo corrente, segnala che le spese per l'erogazione dei servizi sono superiori alle entrate correnti, rappresentate da entrate tributarie e, semplificando, tariffarie. Allo stato attuale, questo disavanzo è pareggiato con l'uso delle cosiddette entrate in conto capitale. La classifica del Sole 24 Ore, a questo proposito, mostra nella seconda colonna in quale percentuale le entrate in conto capitale stanno finanziando le spese correnti: per Bergamo, l'8%. Sempre per quanto riguarda numeri, in fase di preventivo 2010, Bergamo avrebbe dovuto registrare entrate correnti pari a 130 milioni di euro circa e spese correnti pari a 132 milioni di euro circa, al cui importo va sommato quello approssimativamente pari a 9 milioni di euro corrispondenti alla quota di capitale di ammortamento mutui. In totale il disavanzo corrente preventivato per il 2010 avrebbe dovuto toccare quota 11 milioni e mezzo di euro. Nello stesso preventivo si leggeva che il disavanzo sarebbe stato finanziato per 7.5 milioni di euro tramite oneri di urbanizzazione nella misura massima consentita per legge, ovvero il 75 % del totale. Per la restante parte, invece, il disavanzo corrente veniva finanziato tramite alienazioni patrimoniali. Si ricorda che alla fine del 2009, invece, il disavanzo corrente ammontava a circa 8 milioni di euro, in flessione rispetto ai 12 previsti. Nel conto delle aspettative, per il 2010 era previsto che l'ammontare complessivo del disavanzo corrente potesse calare di circa 3 milioni di euro, arrivando a quota 8 milioni di euro rispetto agli 11 e mezzo preventivati. Questo l'andamento emerso in seguito ad un'analisi complessiva sulla tenuta delle stime, effettuata a fine settembre in sede di ricognizione sul permanere degli equilibri di bilancio.

0 0,0

* sono escluse quelle utilizzate per estinzioni straordinarie di quote di capitali di mutui Fonte: Elaborazione Il Sole24ore su dati dei certificati preventivi 2010

Con gli "avanzi" del 2009 opere pubbliche da 8 a 25 milioni "A dire il vero il dato non è dei più freschi perchè "abbiamo utilizzato quasi tutto l'avanzo di ché la situazione, nel frattempo, è miglioraamministrazione dell'anno scorso per il pop" ta - spiega Enrico Facoetti spiega lo stesso assessore al l'assessore al Bilancio di Bilancio. Considerando anche Palafrizzoni -. A settembre di attrezzi, aumenti di capitale, quest'anno da 11.5 la cifra è manutenzione degli edifici scesa a 7.9 milioni di euro, frutcomunali e altre spese, quelle to delle maggiori entrate deriin conto capitale sono in tutto vanti dai dividendi A2A e dai 36.799.000. Avanzo di ammitrasferimenti dallo Stato per nistrazione, quindi risorse di l'Ici". E poi taglia da una parte Palafrizzoni. Facoetti lo rimare cuci dall'altra, alla fine il vestica, spiegando che "abbiamo to è stato fatto, perché la giundiminuito il ricorso ai mutui. Enrico ta ha rivisto il bilancio per l'asErano previsti 10.240.000, Facoetti sestamento (che per legge invece saranno 3 milioni, perdeve essere fatto entro novemchè preferiamo coprire gli invebre) con il risultato che per stimenti con risorse proprie del Palafrizzoni è al rialzo, nonostante alcune Comune anziché ricorrere all'esterno". Per minori entrate, sia per il Piano delle opere gli assessorati, in origine era previsto che ad pubbliche che per la cassa degli assessoraogni assessore si chiedesse un sacrificio del ti. Per le opere pubbliche a settembre erano 5 per cento: meno soldi ognuno per il proprio 7 milioni e mezzo, ora sono 25.390.000 perassessorato ma nella stessa percentuale.

Un milione e 200 mila euro rispetto alle previsioni: 25 milioni e 700 mila euro, sui 26 milioni a settembre e adesso 27 milioni e 200 mila. Solo per i servizi sociali sono 7.877.000 "come nel 2009" commenta Facoetti. In questo caso sono "minori costi fissi, l'aumento dell'addizionale Irpef di 600.000 euro, alcuni trasferimenti statali sull'innovazione tecnologica e contributi regionali sull'infanzia" ad aver dato una mano. E il prossimo anno? "Sarà ancora più difficile - non ha dubbi l'assessore -. Ora dallo Stato sono arrivati 34milioni di euro, ma stando alla situazione attuale arriveranno 4 milioni e mezzo in meno. Il governo sta cercando di ridurre i tagli agli enti locali, non possiamo che attendere". Palafrizzoni spera, poi, in A2A, "il prossimo anno dovremo prendere qualcosa in più per i dividendi di A2A. Quest'anno non abbiamo venduto le azioni proprio perchè le quotazioni sono molto basse, ma il prossimo anno dovrebbero salire".

25


ECONOMIA&BUSINESS

"Piccole imprese crescono" Con l'Incubatore CAMERA DI COMMERCIO

Al via il decimo anno dell'Incubatore d'Impresa, struttura che aiuta le idee a trasformarsi in impresa. Nel 2010 selezionate 18 idee d'impresa e in 9 anni seguiti 90 progetti ostegno concreto alla progettazione, all'avvio e all'approdo sul mercato di imprese giovani e innovative: questa la mission dell'Incubatore d'Impresa, progetto finanziato dalla Camera di Commercio e coordinato da Bergamo Formazione, che mette a disposizione di chi desidera avviare una propria attività, spazi attrezzati e un sistema integrato di servizi di accompagnamento, formazione e consulenza personalizzata. Dal 2001 l'Incubatore ha selezionato quasi 90 idee imprenditoriali (18 nel 2010): 63 si sono costituite come impresa

S 26

e 59 operano ancora oggi sul mercato. Le realtà avviate sono attive soprattutto nel settore dei servizi avanzati alle imprese, ad esempio consulenza e ricerca (25%), ma non mancano iniziative innovative nel campo dell'informatica, grafica e web (24%), della green economy (22%) e del turismo (17%). Il nuovo bando scade il 9 dicembre e si rivolge non solo ad aspiranti imprenditori/lavoratori autonomi, ma anche a chi ha avviato l'attività da non più di 12 mesi (www.bergamoformazione.it o www.incubatore.bergamo.it). Di seguito le 18 idee d’impresa selezionate nel 2010.


CRIEN snc RIEN offre la propria consulenza specialistica nei settori dell'edilizia civile e industriale ad alta efficienza energetica, con particolare riferimento all'integrazione tra edifici ed impianti e all'utilizzo di fonti rinnovabili. Si propone quale partner per studi di progettazione, società immobiliari, imprese edili, produttori di sistemi impiantistici, centri di ricerca, committenti privati e pubblici. I servizi offerti includono studi di fattibilità e valutazione economica degli investimenti di qualificazione energetica, diagnosi e certificazione energetica e pratiche di accesso a incentivi fiscali. www.crien.it

C F.S.G. FOTOVOLTAIC SOLAR GARDEN srl

.S.G. è una società nata dall'unione di 4 figure professionali legate da una forte amicizia e dalla voglia di contribuire al cambiamento energetico attraverso l'utilizzo di energie alternative. Fabio Ambrosi, dottore forestale esperto nello sviluppo tecnologico del settore fotovoltaico e delle energie rinnovabili; Stefano Tasca, perito meccanico esperto in impianti stabili; Guido Facchinetti, laureando in ingegneria meccanica e progettista di impianti elettrici di medie e grandi dimensioni, Marco Pezzotta, perito elettrotecnico che da anni lavora su impianti speciali. www.fsgfotovoltaico.it

F

GREEN SOLUTION REEN SOLUTION è uno studio di consulenza che offre i propri servizi esclusivamente alle aziende grafiche di stampa. Il bagaglio culturale del suo fondatore, Marco Rossi, deriva infatti da un percorso professionale di decenni, trascorso tra inchiostri e carte in tipografia. Questa esperienza ha permesso di acquisire un know-how preziosissimo ed unico nel settore delle arti grafiche e di offrire anche consulenze nell'ambito delle certificazioni di settore. Green Solution si occupa inoltre di marketing e comunicazione ambientale per le aziende grafiche di stampa ed è editore del nuovo periodico Bergamo SOStenibile. www.greensolution.it

G ICENOVA ENGINEERING srl

CENOVA ENGINEERING si occupa della progettazione e realizzazione di impianti innovativi per il recupero del calore di scarto. Opera in ambito edile e nei processi industriali, in impianti alimentati con fonti tradizionali e rinnovabili. L'energia recuperata sotto forma di acqua calda è valorizzata al fine di produrre energia elettrica, da autoconsumare o da immettere in rete. Può essere utilizzata per la climatizzazione estiva degli edifici o per l'autoconsumo nei processi industriali. Icenova opera in stretta partnership con Uniheat srl, spin-off dell'Ateneo bergamasco. www.icenova.eu

I

SOLAR PROJECT OLAR PROJECT offre servizi di progettazione e consulenza nel settore delle energie rinnovabili, con particolare attenzione agli impianti fotovoltaici e solari. Accompagna alla fase di progettazione e alla scelta delle migliori soluzioni e dei prodotti più adatti presenti sul mercato. Inoltre Solar Project segue le pratiche necessarie per il "Conto Energia" e redige la documentazione finale d´entrata in esercizio dell´impianto, nonché l´elaborazione del progetto elettrico. solar.project1@gmail.com

S SPAQ srl

PAQ (Sicurezza Privacy Ambiente Qualità) è una società costituita da professionisti che, dopo aver ottenuto interessanti risultati e riconoscimenti personali in vari ambiti della consulenza e della formazione aziendale, hanno deciso di sviluppare un'ampia gamma di servizi integrati mantenendo le caratteristiche già note ai propri clienti, quali l'alta qualità, la serietà, il rispetto degli impegni assunti e la trasparenza. I servizi proposti a piccole, medie e grandi aziende (anche multinazionali), in tutta Italia e all'estero, abbracciano i più diversi settori merceologici: metalmeccanico, edile, servizi e impiantistica. www.spaqsrl.it

S

27


H24 TECNOLOGIE INFORMATICHE 24 è una Software House che progetta architetture a livello Enterprise e realizza piattaforme Web dedicate alla Business Intelligence, con l'uso dei più riconosciuti framework sul mercato a tecnologia Open Source. Lo studio delle applicazioni Software di Business Intelligence si avvale di metodi statistici per la strutturazione della decisione aziendale che influenza il processo produttivo, la validazione, il controllo e la segmentazione del mercato o per la ricerca dei fattori che influenzano la soddisfazione o insoddisfazione del cliente, come indicatori di forte interesse nel processo marketing di ogni azienda. www.h24technology.com

H SERVICE EDILPOS

ERVICE EDILPOS è un servizio che nasce dall'esigenza delle aziende e dei lavoratori autonomi, operanti nel settore dell'edilizia, di inviare, in modo tempestivo e certificato, la documentazione relativa alla sicurezza nei cantieri, ovvero trasmettere ai soggetti preposti i piani operativi di sicurezza (p.o.s.) corredati di tutti i documenti previsti dalla vigente normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il servizio offerto consente di eliminare tutti i formati cartacei tramite l'invio telematico dei documenti e di monitorare e garantire la validità degli stessi, sollevando il cliente dall'onere degli adempimenti burocratici. ww.serviceedilpos.it

S

KOI srl OI nasce come naturale evoluzione del percorso professionale dei suoi consulenti, che lavorano in questo settore ormai da più di 15 anni. I top manager di Koi hanno infatti maturato una consolidata esperienza sia nelle ricerche nel mercato italiano sia in quello internazionale. Koi indica alle aziende clienti la giusta decisione di mercato da prendere in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto dei diversi settori di attività, realizzando analisi quantitative e analisi qualitative. www.koiresearch.it

K PLASBOO! srl

LASBOO! (Places Social Bookmarking) nasce come spin-off dell'Università degli Studi di Bergamo e offre un servizio Web 2.0 per mantenersi sempre in contatto con i propri luoghi preferiti. Grazie al servizio è possibile acquisire, ricercare, condividere e memorizzare informazioni di luoghi di interesse di qualsiasi genere, in modo semplice ed intuitivo, da pc o da mobile. Plasboo! è anche un sistema innovativo di pubblicizzazione mirata di luoghi di interesse e fornisce un'alternativa alle soluzioni tradizionali di promozione territoriale, che possano sia far emergere potenzialità turistico/culturali note, ma anche scoprirne e valorizzarne di nuove. www.plasboo.com

P

PRODUCT SOLUTION RODUCT SOLUTION è una realtà attiva nel settore dei nuovi materiali; svolge ricerche per definire lo stato dell'arte di un materiale, prodotto o processo tecnologico e risolve problematiche legate alla selezione e uso dei materiali. Effettua, a livello nazionale e internazionale, ricerche tecnico-scientifiche nell'ambito dei materiali sia per applicazioni ingegneristiche sia per il design innovativo, per la scelta dei migliori materiali rispondenti a diverse esigenze applicative. I servizi sono indirizzati a tutte le imprese e studi di professionisti che vogliono migliorare o innovare il proprio prodotto. www.productsolution.eu

P PIXSPEAK

IXSPEAK offre un servizio di consulenza e progettazione operante nel settore della pubblicità. L'obiettivo di Pixspeak è quello di inserirsi nel mercato globale della grafica e della stampa con un nuovo approccio alla produzione e al servizio. Pixspeak ha studiato un facile sistema di contatto con i propri clienti che consente di organizzare riunioni e sessioni di lavoro completamente online, attraverso i più comuni software di IM e di videoconferenza. L'azienda seleziona attentamente i propri partner di produzione, tutti in grado di produrre grandi volumi di merce e dotati dei più moderni macchinari di stampa. www.pixspeak.com

P 28


EVENT HORIZON srl VENT HORIZON nasce con l'obiettivo di valorizzare l'inesauribile serbatoio di ricchezze costituito dalla cultura intesa come fonte d'identità, dialogo tra le generazioni e sviluppo sociale ed economico. La società sceglie come strumento privilegiato gli eventi e la loro dimensione collettivizzante. Offre servizi di ideazione, realizzazione e gestione di piccoli e grandi eventi, da spettacoli di animazione a laboratori teatrali a grandi festival multidisciplinari, in cui tradizione e innovazione si fondono in offerte culturali attente alle dinamiche sociali e alle evoluzioni del settore dell'intrattenimento. www.event-horizon.it

E

NEW GAMES FOR SPORT srl e EASYSKIBIKE a società New Games For Sport e l'ASD EASYSKIBIKE hanno innovato il modo di sciare per permettere, anche ai ragazzi diversamente abili, l'ebbrezza di una discesa su una pista innevata. Il progetto, che considera l'esperienza dello sport e del divertimento come importante momento di integrazione e di aggregazione sociale, si realizza attraverso uno strumento innovativo brevettato, che permette di divertirsi in tutta sicurezza sia in inverno con gli sci sia in estate con le ruote, nei parchi o sulle piste ciclabili. www.easyskibike.com

L

BESTOUCH srl ESTOUCH propone un circuito di schermi interattivi installati su vetrine pubbliche e/o private situate in zone ad alta percorrenza pedonale, animato da una web community e supportato da canali di comunicazione alternativi ai classici media quali Internet, telefonia cellulare ed e-mail. Il circuito, ad alto indice di multimedialità ed interattività, permette alle piccole e medie imprese locali di farsi pubblicità con forte penetrazione pur a basso costo e alle pubbliche amministrazioni di comunicare con i cittadini in modo immediato. www.bestouch.it

B EXPERIENCE

l progetto EXPERIENCE è sviluppato e ideato da un pilota d'aerei professionista con l'obiettivo di rendere l'attività del volo aereo più comprensibile ed accessibile a tutti. La parte principale del progetto si occupa della produzione di video didattici dedicati ai piloti, utili per approfondire le varie tecniche di volo. Per chi invece è estraneo al mondo dell'aviazione sono state ideate alcune attività interattive, sviluppate in chiave ludica, che svelano le tante curiosità legate al mondo del volo, trattate a vari livelli, a seconda che siano rivolte a bambini, adolescenti o adulti.

I

LUPO & SOLE EDIZIONI UPO&SOLE EDIZIONI è una casa editrice che si occupa della pubblicazione per bambini ETULETO, mensile che raccoglie tutto ciò che riguarda l'immaginario infantile. Etuleto lo fa ad esempio attraverso fiabe, filastrocche, canzoncine raccolte in tutto il mondo, con particolare riguardo alla tradizione di provenienza, evidenziandone origini geografiche e lingua. Ancora, lo fa attraverso la proposta di giochi da "giocare con la penna o nei prati" o attraverso canzoncine corredate di spartito e versione audio online. www.etuleto.it

L PROMOEVENTI

iego Moratti, giornalista, direttore di riviste, periodici comunali e autore di libri e pubblicazioni storico-culturali e didattiche, è l'ideatore di PROMOEVENTI. All'attività di redattore e giornalista ha affiancato l'attività di organizzazione e promozione eventi legata alla lunga esperienza nel settore delle relazioni pubbliche, istituzionali e internazionali, svolta per conto di enti pubblici, aziende e associazioni. promoeventi@email.it

D

29


ECONOMIA&BUSINESS

Altro che distretto, l'innovazione tra Pmi passa dalla pausa caffè Distretto serico Como Distretto Tessile Lecco Distretto dell’abbigliamento Gallarate

Distretto tessile Val Seriana Distretto del bottone Grumello del monte Distretto della gomma plastica Basso Sebino

So Co

Lc

Va

Bergamo

Bs Mi

Lo Pv

Cr Mn

Distretto meccanico calzaturiero - Vigevano (Pv)

Distretto della calzetteria Castel Goffredo

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

LA RICERCA

Per la crescita delle Pmi meglio un incontro al bar tra imprenditori che politiche istituzionali pianificate a causa di una governance pubblica assente. È la fotografia di una ricerca universitaria sui "Percorsi di trasformazione dei distretti del Basso Sebino e della Val Seriana - Val Cavallina" 30

er l'innovazione, nelle zone industriali del Basso Sebino e della Val Seriana, conta più una tazza di caffè tra imprenditori, che operano nello stesso settore, piuttosto che politiche istituzionali pianificate dall'alto. La spinta al cambiamento nel modo di fare impresa è stimolata più dallo scambio, al bar, di esperienze dirette raccolte sui mercati, che strategie studiate a tavolino. E' questa la scoperta emersa dal confronto tra i distretti della gomma-plastica del Basso Sebino e del tessile -abbigliamento della Val Seriana-Val Cavallina, dove emerge che l'innovazione è un fenomeno più a macchia di leopardo che sistematico, con una fisionomia propria a seconda del settore preso in considerazione. Nello specifico, per il distretto della gomma-plastica del Basso Sebino l'innovazione è solo a valle, la differenziazione è ristretta ad un range di prodotti consolidati che vengono migliorati quasi solo su richiesta del clien-

P


te e, più che far squadra, ognuno procede in ordine sparso. Per il tessile, invece, l'innovazione è solo ed esclusivamente a monte, all'inizio del processo anche se le nuove tecnologie vengono applicate in modo più costante e in tutte le fasi della produzione. Anche tra i contoterzisti. Economie di scala da distretto e vantaggi connessi non sono riconosciuti dalla maggior parte degli imprenditori del primo comparto, contro il 55% delle aziende del secondo che sostiene di aver ottenuto vantaggi dall'operare in ambito distrettuale. E ancora: differenziazione nel settore della gommaplastica ma sempre per i medesimi prodotti contro la diversificazione con nuove proposte nel tessile. La fotografia è il risultato dell'indagine "Percorsi di trasformazione dei distretti industriali del Basso Sebino e della Val Seriana - Val Cavallina", presentata alla facoltà di Economia dell'Università di Bergamo che ha impegnato gli studenti di Strategia e politica aziendale e Gestione strategica per l'innovazione, con i dottorandi in Marketing strategico ed economia aziendale, coordinati dalla docente Santa La Rocca e dall'assistente Lara Brena. Alla luce delle due filiere, i risultati hanno dell'incredibile. Nonostante la plastica considerata

locomotiva della crescita e il tessile in affanno, gli imprenditori di quest'ultimo settore sostengono di aver ottenuto vantaggi dall'operare in ambito distrettuale contro le aziende del settore gomma - plastica che non riconoscono economie di scala maturate all'interno del distretto e di averne, in qualche modo, beneficiato."Gli studenti in gruppi di quattro - spiega Lara Brena -, hanno intervistato 27 imprese del distretto del Basso Sebino e 33 imprese del distretto della Val Seriana e della Val Cavallina, 4 associazioni di categoria (Confindustria , Cna, Ascom, Aab), 2 sigle sindacali (Cisl, Cgil) oltre a Camera di Commercio, Finlombarda, Servitec e Kilometrorosso. Con il questionario semi-strutturato a risposta libera - continua - si è cercato di cogliere la prospettiva e la percezione che gli Lara imprenditori hanno del distretBrena to. L'indagine, per potersi calare meglio nella realtà, è stata sviluppata in un'ottica pragmatica. La raccolta di dati e informazioni ha riguardato la storia imprenditoriale, la strutturazione e trasformazione della filiera distrettuale, l'innovazione e le economie di aggregazione, l'apertura del distretto alle economie esterne e le relazioni con istituzioni e sistema di governance". 31


Economie di aggregazione. Il risultato: poco più delle aziende intervistate, il 56%, nel comparto gomma-plastica sostiene che l'appartenenza al distretto non abbia portato a chiare e certificate economie di scala. Inoltre "gli svariati tentativi di aggregazione aggiunge la coordinatrice delSanta l'indagine sui distretti - sono La Rocca quasi tutti falliti. Al contrario, nel tessile-abbigliamento il 55% del campione dichiara di aver ottenuto vantaggi in termini di economie dall'appartenenza al distretto. Qualche successo in più, ma non troppo significativo, è stato ottenuto sul versante delle aggregazioni". La platea

Internazionalizzazione. Sul fronte dell'internazionalizzazione "nella gomma-plastica - sottolinea Brena - l'import-export riguarda quasi il 70% delle imprese mentre il 15% del campione delocalizza la produzione. Nel tessile, invece il 40% delle aziende importa materie prime e prodotti finiti, il 58% esporta semilavorati e prodotti finiti mentre il 30% dei cluster delocalizza o ha stipulato joint-venture". Governance. In merito alla "governance del distretto, le posizioni sono controverse. Da una parte istituzioni e associazioni di categoria la considerano ben funzionante, dall'altra gli imprenditori nel 90% dei casi (che tocca il 100% nel caso del Basso Sebino), non ne percepisce nemmeno l'esistenza. Il 7% sa che l'interlocutore istituzionale esiste, ma non ha alcun rapporto con esso. Solo il 3% riconosce l'organo di governance e ha rapporti con esso. Inoltre, mentre in Val Seriana il bisogno della presenza di un'istituzione è avvertito, nel Basso Sebino non se ne vede la necessità". Relazione tra interventi e distretti. Nella relazione tra interventi pubblici e distretti, si è constatato che "nessun intervento è rivolto in modo esclusivo ai distretti. Si tratta di finanziamenti a pioggia e i parametri nei bandi per accedere ai finanziamenti sono stati restrittivi. Si corre il rischio di porre la parola fine sulla legislazione relativa ai distretti industriali". Si è cercato di capire quale ruolo può aver svolto il distretto nella nascita e sviluppo delle imprese e come si è costruita la filiera. Innovazione e Basso Sebino. "Tra le imprese della gomma-plastica - prosegue Brena - l'innovazione di prodotto viene dichiarata dal 70% del campione, mentre quella di processo viene evidenziata dal 32

44% del gruppo. In realtà l'innovazione di prodotto si sviluppa quasi esclusivamente sulle misure dello stampaggio. La vera innovazione avviene a monte (nella produzione di mescole, innovazione che viene sviluppata dalle grandi multinazionali fornitrici di materia prima) e a valle. Sono i clienti che chiedono prodotti specifici con forme e mescole diverse. L'innovazione, quindi, proviene da fuori distretto. Inoltre le imprese non manifestano l'intenzione di aggregarsi per innovare". In questo caso, una chiave di lettura potrebbe essere quella di riconsiderare l'evoluzione del Basso Sebino secondo un proprio modello evolutivo totalmente diverso da quelli finora considerati nella letteratura economica del distretto. Infatti, sembra notevolmente ridotta la logica di integrazione tra fasi della filiera, pensando che pochissime imprese - leader - possono esistere a prescindere dal distretto, mentre le PMI integrate attuano una specializzazione strategica, collegata a un proprio modo di innovare e alla differenziazione di prodotto. Queste imprese, quindi, formerebbero una sommatoria di nicchie di prodotto. La logica di distretto si ripropone in modo nuovo senza influire sull'aspirazione degli imprenditori all'autonomia strategica e si manifesta nella possibilità di queste PMI di integrarsi malgrado le loro dimensioni e di sopravvivere in virtù del fatto che il distretto concentra gran parte della gamma di prodotti gomma e/o plastica. Le PMI integrate sopravvivrebbero perché i clienti concepiscono il distretto in modo unitario e le imprese che ne fanno parte come espressione di questa unità. Innovazione e Val Seriana. Diverso nel tessile perché "in questo settore - conclude l'assistente universitaria- l'innovazione è presente in tutte le fasi della produzione: la persegue sia l'azienda che realizza materia prima e semilavorato, sia chi vende il prodotto finito. Anche i terzisti innovano, magari su delega del committente. In questo settore è più evidente la logica di rete: l'innovazione di prodotto viene dichiarata dall'82% del campione (il 37% in maniera continuativa); quella di processo raggiunge il 58% del gruppo. Inoltre, mentre il primo comparto punta a differenziare la produzione (stesso prodotto, ma modulato in base alle esigenze del committente), il tessile cerca di diversificare l'offerta, proponendo qualcosa di nuovo alla clientela". Anche questo distretto si riconfigura secondo un modello nuovo, che potrebbe dirsi misto. Con il peso dei terzisti ridotto e una consolidata interdipendenza tra i raggruppamenti, può sopravvivere perché in ogni cluster le imprese non solo operano all'interno del distretto, ma si concepiscono come imprese internazionali.



ECONOMIA&BUSINESS

ARTICOLO DI CARLO DI GREGORIO PHOTO: GIORGIO CHIESA

li storici stabilimenti Pigna di Alzano Lombardo saranno riconvertiti mantenendo la loro vocazione industriale. Trenta milioni di euro d'investimento su ventimila metri quadrati dello storico stabilimento della cartiera di Alzano per una riconversione industriale che manterrà, caso quasi unico, la vocazione produttiva del luogo. Il nome di battesimo di questa operazione è "Progetto FaSE", acronimo di Fabbrica Seriana Energia. "Non è una trasformazione localistica - ha commentato Stefano Paleari, Rettore dell'Università di Bergamo, intervenuto sabato 13 novembre alla presentazione di FaSE -, è un progetto esemplare, una trasformazione europea". È stato spiegato come l'Europa oggi si trovi in un delicato momento di transizione: dall'epoca del petrolio e della plastica, materiali propri della secon-

G

34

da rivoluzione industriale, si sta passando all'era del silicio e ad una società interamente digitale dove gran parte dell'occupazione è generata dal settore dei servizi. In questa nuova fase dello sviluppo delle società occidentali, grande attenzione dovrà essere necessariamente prestata alla gestione dell'energia, dal momento produttivo al suo consumo. "Il motivo è molto semplice", ha argomentato Woodrow Clark, Nobel per la Pace nel 2007 e ricercatore USA, anch'egli intervenuto alla presentazione di FaSE "i combustibili fossili ma anche l'uranio sono disponibili nel mondo in quantità limitata". Non sono, in altre parole, rinnovabili. "Una sessantina circa sono gli anni che ci separano dalla fine dell'uranio, comparando l'andamento della domanda con l'ammontare complessivo delle scorte stimabili nel mondo.


Alle cartiere Pigna si apre una nuova “FaSe” GREEN ECONOMY

Crescita verde, mercati competitivi e comunità sostenibili sono le parole chiave della terza rivoluzione industriale al centro del "Progetto FaSe (Fabbrica Seriana Energia)" Una "Cittadella dell'energia" presentata alle cartiere Pigna di Alzano, nell' ultimo incontro della Settimana per l'energia

Una quarantina, invece, sono gli anni di vita del petrolio mentre il carbone, quanto a disponibilità, avrebbe una durata di circa duecento anni ma è altamente inquinante". "Per questa semplice ragione ha concluso il Nobel - la terza rivoluzione industriale dovrà abbracciare ineluttabilmente anche la questione della sostenibilità dello sviluppo della società occidentale, arrivando ad interrogarsi se la fondamentale legge dell'economia occidentale, quella della domanda - offerta, sia ancora valida ed in grado di guidare lo sviluppo delle nostre comunità. In USA, infatti, molti progetti sono stati abbandonati perché giudicati non remunerativi nel breve periodo". Come esempio, Woodrow Clark ha portato lo sviluppo dell'auto ibrida, un progetto da lui stesso curato e da lui proposto alle maggiori case automobiliste USA, ma da loro rifiutato in quanto giudicato scarsamente remunerativo e senza mercato. "I giapponesi, invece, non appena andai

a proporglielo, lo acquistarono subito ed oggi le auto ibride a marchio Honda o Toyota - ha raccontato Clark -, sono una realtà". Può, allora, una realtà produttiva come la Val Seriana, da sempre trainante per lo sviluppo di una grande regione europea come la Lombardia restare fuori da questa terza rivoluzione industriale e dalle sue implicazioni in ambito energetico? Questa è la domanda che ha spinto l'Università di Bergamo ad aderire alla riconversione da "industriale ad industriale", oggi, in atto ad Alzano Lombardo. "La vocazione industriale della Val Seriana va difesa - ha spiegato Stefano Paleari. - FaSE va in questa direzione: non togliamo industrie per sostituirle con aree commerciali e residenziali ma affianchiamo alle industrie altre esperienze produttive. Alle imprese tradizionali della valle, molte delle quali hanno raggiunto posizioni di rilievo nei mercati internazionali, aggiungia35


mo produzioni nuove e luoghi per il supporto formativo. Un'università interdisciplinare, come la nostra, non poteva restar fuori da questo tentativo di riprogettazione della presenza industriale nella valle e dalla sfida che la terza rivoluzione industriale porta alla nostra rete produttiva". Una rete che sta uscendo dalla crisi e che "sta superando la crisi meglio di quanto ci si aspettasse" ha detto Paolo Feltrin, professore dell'Università degli Studi di Trieste, anch'egli tra i relatori del 13 novembre. Dati 2010 alla mano, infatti, la Val Seriana sta cercando di raggiungere, per quanto riguarda le esportazioni e la produzione industriale, i livelli pre - crisi. E questo è il momento ideale per ricominciare ad investire. Sia secondo Feltrin, sia per Paleari, questo sarebbe "il momento giusto per guardare serenamente al futuro e per cercare di costruire quegli strumenti che ci potranno permettere di partecipare attivamente alla terza rivoluzione industriale, come già si prese parte con successo alla prima ed alla seconda, creando sviluppo per la valle". In questo senso, FaSE, nato dallo spirito imprenditoriale di Ferruccio Locatelli e dall'iniziativa di Dedalo Esco, giovane impresa del territorio attiva nel campo del risparmio energetico, sarà una vera e propria cittadella dell'energia. Un luogo destinato a promuovere l'integrazione tra ricerca, tessuto produttivo e sviluppo locale grazie alla fondamentale collaborazione che sostiene il progetto, quella che oggi esiste tra Associazione Artigiani, Comune di Alzano e Università di Bergamo. Prima di tutto, dunque, le storiche cartiere Pigna saranno uno spazio permanente finalizzato alla diffusione della conoscenza dell'eco-sostenibilità attraverso momenti didattici, informativi ma anche formativi. Il nuovo polo avrà come obiettivo quello di sviluppare progetti ed attività in grado di favorire la trasformazione del sistema produttivo in chiave di sostenibilità. FaSE non sarà solo un polo formativo o di ricerca ma anche sede di un incubatore per nuove attività e competenze legate all'innovazione tecnologica nel settore dell'eco-sostenibili36

tà. In particolare nel settore della micro - produzione di energia da fonti rinnovabili. Sarà anche luogo di accoglienza per nuove imprese: la parte storica degli stabilimenti Pigna sarà ristrutturata, in modo flessibile, e dotata di servizi condivisi per diventare luogo dove nuove imprese possano crescere e svilupparsi, inizialmente sollevate dall'onere di un immediato investimento immobiliare impegnativo e vincolante. Commenti positivi da parte delle autorità intervenute al progetto: l'assessore regionale all'Ambiente Marcello Raimondi, il Presidente della Teb Nunziante Consiglio, il Presidente dell'Ordine degli Ingegneri Donatella Guzzoni, il presidente dell'Associazione Artigiani Angelo Carrara e, per finire, il padrone di casa, il presidente di Cartiere Pigna nonchè deputato azzurro Giorgio Jannone.



ECONOMIA&BUSINESS

In Val Seriana il rilancio passa per "PromoSerio". E una volpe TURISMO

Nel convento delle Orsoline di Gandino è nata un’associazione, con 200 tra soci e sostenitori, che punta sul marketing territoriale per vincere la scommessa turistica e rilanciare la valle Nel logo una volpe che ne incarna lo spirito l Convento delle Orsoline di Gandino ha visto il battesimo dell'associazione "PromoSerio", la "cabina di regia" turistica con sede a Ponte Nossa, in Val Seriana, che ha l'obiettivo di coinvolgere tutti i soggetti attivi nel settore, sia pubblici sia privati, per vincere la scommessa seriana e imprimere una svolta a tutta la valle. La nuova associazione, creata dalla Comunità Montana Val Seriana, è nata sulla convinzione che la scommessa sul marketing territoriale si possa vincere intercettando nuovi modelli di turismo in grado di mettere a frutto il potenziale turistico dell'area e i suoi numerosi punti di forza: la varietà di ambienti naturali, i comprensori sciistici e le infrastrutture sportive, il patrimonio artistico, la cultura enogastronomica, gli eventi, la sua straordinaria accessibilità (per la vicinanza al capoluogo lombardo) alle province meridionali della regione e, soprattutto, al terzo aeroporto italiano, Orio al Serio. A salutarne la nascita Eli Pedretti, presidente della Comunità Montana, che ha voluto ricordare come "Promoserio vuole essere l'espressione di una articolata sinergia di intenti, di volontà, di desideri, e insieme un progetto di valorizzazione globale del territorio attraverso i suoi più forti motori di sviluppo". Nell'associazione PromoSerio, che conta già più di 200 tra soci e sostenitori, sono stati coinvolti i 38 comuni di Valle, il municipio di Colere e il Parco delle Orobie. Hanno aderito le principali associazioni di categoria (Ascom, Confesercenti, Confcooperative, Coldiretti, Associazione Artigiani), gli operatori turistici (144 tra alberghi, ristoranti, b&b,

I

38

agriturismi, fattorie didattiche, comprensori sciistici, consorzi alberghieri), e le realtà imprenditoriali più importanti del territorio: Banca Popolare di Bergamo, Pigna, Percassi, Acerbis, Albini, Nicoli, Lamiflex, Scame, Albinoleffe e tante altre aziende (30 in tutto, manifatturiere e di servizi) che hanno fatto la storia dell'economia valligiana. Una volpe dalla coda sinuosa è il marchio che rappresenta l'associazione. La volpe, diffusissima in tutta l'area seriana, stratega mirabile e custode sensibile del proprio territorio e della prole, incarna lo spirito con cui PromoSerio ha intrapreso la realizzazione di una serie di obiettivi, sia a breve sia a lungo termine. A breve: la realizzazione dell'ufficio Iat Valseriana, la creazione del marchio di Valle e realizzazione del nuovo portale insieme ad attività di co-branding, pacchetti turistici, promozioni e comunicazione efficace degli eventi. Ci sarà, poi, la pubblicazione della guida generale bilingue. "La fondazione di Promoserio - ha concluso Guido Fratta, nominato presidente di Promoserio, - è un passo storico, un sogno che prende vita". Oltre a Guido Fratta a cui è andato il riconoscimento di tutti per il lavoro svolto, nel consiglio di amministrazione anche Paolo Cassina della Gipsy di Comenduno, conosciuta per il marchio Scorpion Bay, e Amedeo Tomasoni, assessore a Castione, che darà voce al "gruppo dei Cinque", ovvero i comuni a maggior vocazione turistica della Valle: Castione, Clusone, Gromo, Valbondione e Selvino.





ECONOMIA&BUSINESS

“Agricoltura: risorsa per il Paese. Identità e qualità da valorizzare.” PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

Giancarlo Colombi, presidente di Coldiretti Bergamo, sottolinea come "il futuro della nostra agricoltura sarà valorizzare le differenze e rifiutare l'omologazione. Il problema è far valere le eccellenze, non farcele copiare e non replicare modelli che il mercato ha bocciato, come gli Ogm"

PHOTO: GIORGIO CHIESA

residente, conta ancora l'agricoltura per l'Italia? "Si, ne sono assolutamente convinto. Credo che non ci sia futuro per l'Italia senza agricoltura. L'importanza di un settore non deve basarsi solo sul numero degli addetti. L'immagine del Made in Italy e gran parte dell'economia del nostro Paese ruotano attorno all'agroalimentare dove abbiamo conquistato primati a livello internazionale sul piano qualitativo e quantitativo. Non dimentichiamo che il valore aggiunto per ettaro di terreno, ovvero la ricchezza netta prodotta per unità di superficie dall'agricoltura italiana, è oltre il triplo di quella Usa, doppia di quella inglese, e superiore del 70 per cento a quelle di Francia e Spagna. E questo si rispecchia anche nella realtà della nostra provincia".

P 42

Che peso ha l'agricoltura in una provincia come Bergamo? "Siamo una provincia di primati per quanto riguarda produzioni di qualità. Nonostante le difficoltà con cui si confronta il comparto abbiamo molte esperienze di primo piano, anche sul fronte dell'agricoltura più innovativa. Quanto poi sia importante l'agricoltura per prevenire disastri ambientali lo stiamo vedendo proprio in questi giorni. Appena piove un po' più del normale il territorio, anche in pianura, entra in crisi con allagamenti e difficoltà a smaltire le acque. Abbiamo valutato che ben il 70 per cento dei Comuni italiani è a rischio. A questa elevata percentuale non è certamente estraneo il fatto che un territorio grande come due volte la Lombardia (cinque milio-


Giancarlo Colombi

43


ni di ettari) è stato sottratto all'agricoltura, con un calo della terra coltivabile del 27 per cento negli ultimi 40 anni. Il problema è che dobbiamo sempre aspettare che si verifichino episodi drammatici per fare una riflessione su questi temi". Quali sono i principali problemi che incontra il settore? "Le difficoltà dell'agricoltura non 44

dipendono solo dalla crisi generale, ma anche da alcune storture del mercato e del nostro sistema produttivo. Stiamo vivendo i drammatici effetti di quelli che sono i due furti ai quali sono sottoposte giornalmente le nostre imprese: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio il cibo "spacciato" per italiano ma pro-

veniente da chissà quale parte del mondo; dall'altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori. I settori più in crisi sono quelli tradizionali e l'agricoltura sta facendo il grande sforzo di trovare nuovi indirizzi produttivi, ma anche nuovi modi per approcciare il mercato".


Secondo lei, come si può affrontare questa situazione? "Il nostro agroalimentare ha una sola via di uscita: dobbiamo sfruttare le nostre peculiarità, il fatto che abbiamo molte realtà diverse, uniche nel loro genere, è una importante leva competitiva. La nostra diversità dipende dalla capacita di legarsi con il più grande e inimitabile patrimonio che il mondo ci riconosce: i nostri territori, le nostre identità, il nostro straordinario paesaggio fatto di ambiente storia e cultura, il nostro cibo e i suoi primati in termini di sicurezza ambientale, sociale e sanitaria. Io credo che il futuro della nostra agricoltura sarà proprio rifiutare l'omologazione e valorizzare le differenze. Non possiamo pensare di competere con le stesse armi di quei sistemi produttivi che operano con strutture di costi per noi irraggiungibili. Il problema è far valere le nostre eccellenze, non farcele copiare, e non replicare modelli che il mercato ha già abbondantemente bocciato, come nel caso degli Ogm". Come Coldiretti quali sono le strategie che avete messo in atto? "Ci siamo rimboccati le maniche e siamo scesi in campo con il nostro progetto operativo per una "Filiera agricola tutta italiana" che ha come obiettivo di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni con l'offerta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari, al cento per cento italiani, firmati dagli agricoltori al giusto prezzo. E' un progetto lanciato a livello nazionale ma che si sta declinando su tutto il territorio e interessa tutte le principali filiere. Ci stiamo lavorando da un anno e abbiamo già fatto passi da gigante. Le prime dieci cose fatte vanno dal via al più grande circuito europeo di Farmers market, alla nascita, con Consorzi Agrari d'Italia (CAI), della prima e più importante holding italiana degli agricoltori, dalla commercializzazione della prima pasta dei coltivatori italiani, all'avvio della prima e più grande società di trading europea dei cereali di proprietà degli agricoltori, dalla sottoscrizione del più grande contratto europeo di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili da biomasse tutte italiane, all'accreditamento di circa mille nuovi punti di vendita diretta di Campagna Amica al mese". Siete quindi contrari agli organismi geneticamente modificati in agricoltura ? "Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) spingono verso un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy. La scelta di non utilizzare Ogm non è quindi il frutto di un approccio ideologico, ma riguarda una precisa posizione economica per il futuro di una agricoltura che vuole mantenere saldo il rapporto con i consumatori. Su questa strada l'Italia non è certo da sola visto che in Europa solo sei paesi su ventisette li coltivano. Il fatto che nel 2009 le semine di colture Ogm siano crollate del 12 per cento per le semine è la conferma di come i prodotti transgenici non abbiano neppure una convenienza economica. Il fatto che,

anche dove è possibile la coltivazione, gli agricoltori riducano le semine è la più concreta dimostrazione che per gli Ogm attualmente in commercio non ci sia quella miracolosa convenienza economica che le multinazionali e i loro "tifosi" propagandano. In Italia per la conformazione morfologica dei terreni e le dimensioni delle aziende, in caso di semine Ogm non sarebbe possibile evitare le contaminazioni e sarebbe violata la sacrosanta libertà della stragrande maggioranza degli agricoltori e cittadini di avere i propri territori liberi dal transgenico. Detto questo non abbiamo mai ostacolato la ricerca che è un valore per il Paese. Semmai occorre interrogarsi seriamente se i pochi soldi pubblici disponibili per la ricerca devono essere destinati agli Ogm o a cose veramente importanti per il nostro futuro". Chiudiamo con l'indicazione dell'origine in etichetta. Quale rilevanza ha per voi questa battaglia? "Certamente, ma non lo è solo per noi, lo è anche per i consumatori. Ben il 97 per cento degli italiani ritiene che dovrebbe essere sempre indicato il luogo di allevamento o coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti. Questo dato è emerso chiaramente da una recente analisi Coldiretti/Swg. L' indagine ha messo in evidenza una grande fiducia degli italiani nel Made in Italy rispetto al prodotto straniero. Nel caso degli alimenti questa fiducia è ben del 91 per cento. Nell'alimentare per quasi un italiano su quattro (23 per cento) il cibo italiano dal campo alla tavola vale almeno il doppio, nonostante il momento di crisi economica. Il valore superiore attribuito dagli italiani agli alimenti, realizzato con prodotti coltivati o allevati interamente in Italia, è eccezionale con due italiani su tre (65 per cento) che ritengono valga dal 10 per cento in su. La superiorità del Made in Italy alimentare è attribuita al rispetto di leggi più severe, alla bontà e freschezza e alla garanzia di maggiori controlli. Negli ultimi anni, con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l'etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta".

Quanto vale per gli italiani il prodotto alimentare Made in Italy Almeno il doppio per il

23 %

Il 30 per cento in più per il

17 %

Il 20 per cento in più per il

12 %

Il 10 per cento in più per il

13 %

Uguale per il

19 %

Di meno per il

6%

Non sa il

10 % Fonte: indagine Coldiretti-Swg

45


ECONOMIA&BUSINESS

MoxMec, meccatronica ancora piĂš intelligente IN COPERTINA

L'azienda di Michele Viscardi punta al mercato italiano con una tecnologia brevettata. "Grazie ad una base vibrante d'ultima generazione siamo capaci di dividere qualsiasi particolare meccanico, comprese molle e microcomponenti"

"La piezoelettricitĂ viene utilizzata per realizzare sistemi vibranti che, attraverso una serie di canali e "trabocchetti", sono in grado di spostare componenti meccaniche con un ordine e un verso ben preciso" 46


TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

volte per fare la differenza ci vuole davvero poco. Basta un'idea innovativa ed il gioco è fatto. Certo, la genialità della creazione appartiene a pochi, e molti penseranno che proprio la parola gioco riferita all'imprenditoria bergamasca - fatta di sudore, passione e dedizione - sia quanto di più inappropriato si possa scrivere. Tuttavia, in quelle aziende dove sono le idee su cui si basano i progetti a fare la differenza, la componente umana è preponderante e la creatività si sviluppa ai massimi livelli e in qualunque settore di mercato. Parliamo della MoxMec (di Terno d'Isola), vale a dire moduli per meccatronica, una sigla difficile da memorizzare a parole, ma che allo stesso tempo racchiude un know-how semplice da spiegare se a parlare è il suo amministratore delegato Michele Viscardi. "Forniamo moduli standard che consentono a una macchina di costruire qualsiasi tipologia di prodotto in serie. L'altra azienda di famiglia, la Cosberg, si occupa poi di realizzare il prototipo finale da vendere al committente, ma la nostra clientela è comunque costituita da tutto il mercato. Siamo un'impresa giovane che punta a conquistare anche il mercato italiano con prodotti di nicchia che possono rivoluzionare l'intera filiera. Ad esem-

A

47


pio, l'ultima novità è costituita da una creazione estremamente tecnologica in grado di selezionare particolari meccanici molto complicati e scomodi come le molle e microcomponenti. Siamo riusciti a mettere a punto un sistema che - grazie ad una base vibrante MoxMec-piezoelettrica - è capace di dividere e sbrogliare proprio le molle, ordinandole una per una nella stessa direzione. Al termine dell'operazione, poi, un dispositivo trasporta il componente all'interno della macchina predisposta per la produzione. Proprio le basi vibranti, assieme ai cilindri meccatronici e ai bracci meccanici con pinze, costituiscono il clou del catalogo che proponiamo con MoxMec". Cosa si intende con tecnologia MoxMec-piezoelettrica? "L'impiego più comune riguarda i normali accendigas da cucina, dove un cristallo sottoposto manualmente a pressione tramite un tasto fa scoccare una scintilla senza bisogno di pile di alimentazione. Nel nostro caso, la piezoelettricità viene utilizzata per alimentare sistemi di vibrazione che, attraverso una serie di canali e "trabocchetti", sono in grado di spostare componenti meccaniche con un ordine e un verso ben preciso". Come ha detto lei, però, questa tecnologia non è innovativa, ma impiegata in diversi ambiti da molto tempo. "Nella storia dell'automazione questi sistemi si trovano piuttosto comunemente. Ciò che propone MoxMec è un metodo diverso, nato negli anni '80 in Giappone. Non siamo stati noi a scoprire la piezoelettricità, questo è ovvio, tuttavia l'utilizzo che ne facciamo ci rende unici. Il prodotto è innovativo perché riesce a garantire enormi vantaggi tecnologici, riusciamo infatti ad alimentare anche componenti minuscole - più fini di mezzo millimetro, impie48


"Riusciamo ad alimentare componenti minuscole - piĂš fini di mezzo millimetro, impiegate per esempio nel mercato dell'orologeria - senza comprometterne alcuna"

gate per esempio nel mercato dell'orologeria - senza comprometterne alcuna. Importante è poi l'aspetto energetico: un sistema piezoelettrico consuma settanta volte meno rispetto ad uno tradizionale ed è capace di fornire un servizio nuovo". Stiamo quindi parlando di un vero e proprio motore vibrante? "Esattamente. Abbiamo acquisito il brevetto giapponese nel 1997 e da allora ci siamo dedicati al suo sviluppo, producendo e distribuendo il prodotto. Come detto, siamo riusciti ad inserirci in un mercato molto esclusivo come quello degli orologi automatici e di precisione, ma non solo. Anche il mercato degli occhiali ricorre a componenti finissime. In queste branche della filiera, praticamente, non abbiamo concorrenza".

49


"Un sistema piezoelettrico consuma settanta volte meno rispetto ad uno tradizionale"

Però voi vendete le basi vibranti anche alla concorrenza di Cosberg. Non è una contraddizione? "Da un certo punto di vista, un concorrente Cosberg che acquista componenti MoxMec sicuramente crescerà. Tuttavia, proprio Cosberg utilizza gli stessi prodotti da oltre dieci anni, e quindi ha già maturato un enorme bagaglio di esperienza nel settore. Inoltre, Cosberg non può soddisfare il mercato mondiale dell'automazione. È chiaro, quando è il cliente a chiedere il pacchetto completo, siamo i primi a poterglielo fornire con una qualità assoluta e garantita. Tuttavia, tornando alla domanda, non ci chiudiamo a riccio attorno alle nostre creazioni e anzi cerchiamo di diffonderle il più possibile". Cosa intende con qualità assoluta e garantita? "MoxMec ha lavorato duramente anche per garantire la tracciabilità delle compo50

nenti. Siamo infatti in grado di sapere tutta la vita del prodotto dall'inizio alla fine, compresi i suoi spostamenti. La manutenzione rivolta al cliente deve essere veloce e precisa, in quanto ogni problema arrecato si traduce in "mancata produzione". Sempre per garantire l'efficienza, tutti i prodotti MoxMec hanno un'interfaccia utente molto semplice". Non servono dunque tecnici specializzati per programmarli? "Non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando anche di mercati emergenti, dove esiste una preparazione tecnica molto bassa. Per fare un esempio: tarare un sistema tradizionale vibrante necessita di almeno trenta minuti. Per un sistema MoxMec ne servono massimo cinque. Adesso, addirittura, abbiamo studiato macchine che sono in grado di auto tararsi, liberando l'operatore da un ulteriore pensiero".

Ci sembra di capire che ricerca e sviluppo siano ai massimi livelli nella vostra azienda. "Realizziamo tutto internamente. Per la ricerca e lo sviluppo siamo derivati da Cosberg, spendiamo infatti circa il 12% del fatturato. Ogni macchina e ogni componente rappresentano sfide nuove. Anche se fondamentalmente la struttura è simile per un buon 70%, l'estro del progettista può sempre intervenire creando un procedimento capace di far risparmiare soldi e tempo al cliente". Tornando alla piezoelettricità utilizzata in ambito industriale, a chi è venuta l'idea? "Nel 1997, come detto, abbiamo acquistato il brevetto dall'azienda giapponese, che a sua volta l'aveva acquisito da Toshiba. A loro non interessava nonostante l'avessero inventato. Abbiamo tutt'oggi partner del Sol Levante, non neghiamo di essere affascina-


ti sia dalla loro tecnologia che dalla loro cultura, lo dimostra proprio il richiamo giapponese nel logo MoxMec. Possiamo chiamarla una riuscita "joint venture", in quanto la loro minuziosa metodologia unita alla nostra effervescente creatività ha dato vita ad un mix esplosivo". Per quanto riguarda i "trabocchetti", vale a dire lo studio per far muovere in un certo modo il componente, parliamo di un lavoro artigianale? "La tazza di selezione è una vera e propria opera d'arte, anch'essa studiata internamente in MoxMec. I vari processi vengono creati attraverso un programma CAD e lavorati su macchine a controllo numerico. È l'unico modo per mantenere il know-how all'interno dell'azienda dando delle certezze al cliente. Rispetto alla concorrenza, quindi, forniamo un vantaggio in termini di riproducibilità. Per le altre tipologie di trabocchetti, infatti, ci vogliono ancora tecnici che possiedono una manualità molto fine, che sappiano creare ad hoc le selezioni per un determinato pezzo". Passiamo dunque all'altro prodotto MoxMec, i cilindri meccatronici. "Anche qui si tratta di tecnologia innovativa. Le movimentazioni delle macchine, ancora oggi, vengono fatte tramite cilindri pneumatici ad aria compressa. Quest'ultimi hanno un consumo energetico alto e possono solo fare due movimenti. I meccatronici, invece, sono programmabili e arrivano ad effettuare fino a sedici "step". Dunque, estrema duttilità unita a semplicità d'utilizzo, senza contare l'enorme risparmio di energia che deriva dall'eliminazione dell'aria compressa". La terza famiglia di componenti, diceva, è costituita da una serie di bracci meccanici ed elettrici. "Anche qui parliamo di un prodotto rivoluzionario, capace di garantire ampia velocità, precisione e programmabilità sull'asse verticale dello spostamento. Parliamo di duecento colpi al minuto, quasi il triplo dei movimenti che riesce a garantire un cilindro pneumatico. Sono macchine studiate ad hoc per lavorare con piccoli pezzi". Concludendo, quali obiettivi si è posta MoxMec per il suo futuro? "Attualmente il nostro mercato è prevalentemente estero (circa l'80%). In Italia, purtroppo, non si radica il concetto di ammortamento della spesa. Tutti vogliono subito il miglior prezzo, anche se quasi sempre non corrisponde al miglior guadagno. L'obiettivo, quindi, è radicarsi anche nel mercato locale e nazionale, cercando di trasformarne la mentalità".

"I cilindri ad aria compressa sono capaci di fare solo due movimenti. I meccatronici arrivano ad effettuare fino a sedici step" 51


ECONOMIA&BUSINESS

Trovare lavoro? Un gioco da ragazzi. Di terza media “BUONA LA PRIMA”

Tredici aziende bergamasche hanno aperto le porte a giovani studenti per far conoscere la piccola e media impresa per quella che è: un’opportunità per il loro futuro ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

e piccole imprese del territorio si aprono alla realtà della scuola. Anche Bergamo ha celebrato il Pmi Day, la prima Giornata Nazionale delle Piccole e Medie Imprese organizzata in tutta Italia da Confindustria e intitolata “Industriamoci”. Nella nostra provincia l’iniziativa di sabato 20 novembre, portata avanti dal Comitato piccola industria di Confindustria Bergamo ha visto l’adesione di 13 imprese: Clay Paky (Seriate), Colombo Filippetti (Casirate), Cosberg (Terno d'Isola), Elframo (Bergamo), Giasini (Grassobbio), Gualini Lamiere International (Bolgare), Ims Deltamatic (Calcinate), Lamiflex (Ponte Nossa), Nuova Termostampi (Lallio), Persico (Nembro), Piazzalunga (Sorisole) Plastik (Albano) e Marlegno (Bolgare). Al centro della giornata le scuole medie e il loro corpo docente con un duplice scopo: mostrare come è organizzata una piccola e media impresa e far emergere l’importanza che le Pmi rappresentano per il mercato occupazionale bergamasco. Come a dire che da qui passano importanti opportunità di lavoro per i ragazzi che escono dagli istituti tecnici. Una scelta, dunque, quella del proseguo degli studi nelle specializzazioni tecnico-industriali, che ha tutte le carte in regola per essere premiante, per garantire un futuro professionale avvincente ai giovani.

L

52


TERNO D’ISOLA Cosberg

GRASSOBBIO Giasini

BERGAMO Elframo

CALCINATE Ims Deltamatic

CASIRATE D’ADDA Colombo Filippetti

LALLIO Nuova Termostampi

Colombo Filippetti a oltre 50 anni progetta e produce camme e meccanismi a camme: intermittori, oscillatori, tavole rotanti, cambia utensili, manipolatori, macchine base per l'assemblaggio e prodotti speciali 100% meccanico. "Partecipare al primo PMI day - ha detto il titolare Pier Giuseppe Colombo - significa, per la nostra azienda, dare continuità all'importante azione di orientamento che, già da diversi anni, attraverso la collaborazione con CFP Enfapi di Treviglio ed altre imprese del territorio, svolgiamo nei confronti delle Scuole Medie della bassa Bergamasca. Ai docenti ed ai ragazzi è importante far conoscere la nostra cultura, quello che siamo e possiamo loro offrire in tema di crescita e realizzazione personale".

D

Cosberg i ragazzi che hanno visitato la Pmi di Terno è stata data la possibilità di "comandare" un robot, e di prendere visione di alcuni impianti che assemblano cerniere per elettrodomestici, valvole del gas, spine e prese elettriche. Hanno così compreso che anche dietro agli oggetti della quotidianità c'è tecnologia. La Cosberg è una boutique della meccatronica, produce macchine robotizzate su misura per fabbricare parti di automobili (i freni della Porsche), di moto (Harley Davidson), di orologi (Rolex) e grazie a una combinazione di costi e qualità regge bene il confronto internazionale. Gli studenti hanno avuto l'opportunità di conoscere il presidente Gianluigi Viscardi. Interessante la domanda di un ragazzo che ha voluto sapere "se anche il presidente lavora all'interno dell'azienda in senso operativo oppure se fa solo il presidente".

A

Elframo a 40 anni progetta e realizza macchinari e attrezzature destinati alla ristorazione collettiva e alla fornitura per alberghi e ristoranti. L'iniziativa secondo Maurizio Mora, amministratore delegato della Elframo Spa "è il seguito del legame che la nostra società ha con il mondo della scuola e della formazione da una decina d' anni. Scuola a tutti i livelli, dall' orientamento delle medie agli stage delle superiori anche con gruppi di studenti di istituti esteri fino agli stages universitari che si sono trasformati in opportunità di lavoro. Stupire con la tecnologia è possibile, lasciare ad un giovane in cerca del suo futuro un sorriso ed una visione di un'impresa , una PMI di persone appassionate seppur con difficoltà e limiti è il meglio che possiamo donare".

D

Giasini a Pmi di Grassobio, fin dalla sua fondazione nel 1962, ha sempre manifestato grande attenzione nei confronti delle scuole e degli istituti tecnici. "La sensibilizzazione all'orientamento scolastico e lavorativo dei giovani verso realtà industriali medio-piccole come la nostra è molto importante" ha detto il responsabile Giovanni Giasini. "Siamo sicuri che il legame con il territorio e il coinvolgimento di famiglie e istituzioni locali, possa permetterci di affrontare meglio il mercato globale, contrapponendo alle asfissianti pressioni sui prezzi di produzione, una qualità dei nostri prodotti e servizi frutto del lavoro di donne e uomini di qualità, motivati, volenterosi, e "professionalizzati": tutte doti che contraddistinguono la gente bergamasca".

L

IMS Deltamatic a Pmi di Calcinate, produttrice di macchine speciali, 180 addetti di cui la metà tecnici qualificati e ingegneri, ha accolto circa 150 ragazzi delle classi terze delle scuole medie di Calcinate e di Osio Sotto e i loro insegnanti. Le classi, divise in gruppi di venti ragazzi, sono state accompagnate alla scoperta dei vari reparti ed hanno avuto la possibilità di vedere all'opera alcuni dei sofisticati macchinari. "Le nostre macchine vanno in tutto il mondo - ha spiegato agli studenti l'amministratore unico Raffaele Ghilardi - dall'Australia alla Mongolia, e i nostri tecnici vanno con loro, perché la fase dell'avviamento di un nuovo macchinario è essenziale. Tutti da noi sanno l'inglese, tutti continuano ad aggiornarsi in azienda".

L

Nuova Termostampi ata a Lallio negli anni '60, la società si è specializzata nel mondo della plastica ad alta tecnologia e fornisce componenti ad alte prestazioni per il settore elettrotecnico, motociclistico ed auto, tessile, ferroviario. I ragazzi di terza media di Lallio e i familiari dei lavoratori stessi, che hanno visitato una delle realtà industriali più all'avanguardia, hanno visto come avviene la costruzione di uno stampo e lo stampaggio. L'ingegner Marco Manzoni, per conto della famiglia Manzoni, ha detto: "L'azienda sarebbe vuota, fredda e spenta senza l'uomo e lo spirito dei lavoratori che la animano, che si formano e si aggiornano per contribuire al successo della nostra impresa". Ha, poi, mostrato un componente per far frenare la moto di Valentino Rossi con tanto di sorpresa rossa fiammante.

N

53


Plastik a Plastik spa ha ospitato due classi di terza media del comprensorio di Bagnatica e Brusaporto. Per i ragazzi è stata l'occasione per visitare tutti i reparti dell'azienda e conoscere una realtà imprenditoriale che da 50 anni opera nel settore igienico sanitario fornendo i principali produttori mondiali del settore. "I ragazzi si sono dimostrati molto interessati - ha detto il presidente Gianangelo Cattaneo - non solo al processo produttivo ma al valore umano del lavoro, alla dedizione e alla passione che stanno alla base di questa attività". Dopo la scolaresca anche tutti i familiari dei dipendenti hanno avuto modo di visitare la Plastik di Albano Sant'Alessandro, con alcune autorità del paese come il sindaco e alcuni membri della Giunta e il parroco.

L

Gualini ltre 110 gli studenti del terzo anno, delle scuole di Bolgare e di Chiuduno, hanno visto e conosciuto macchinari e processi produttivi della Gualini Lamiere International di Bolgare portando con sé un'immagine di impresa metalmeccanica vitale, tecnologicamente avanzata e votata all'internazionalizzazione. "Crediamo molto nei giovani - ha affermato Miriam Gualini, amministratore delegato della Gualini e consigliere del Comitato Piccola Industria di Confindustria Bergamo - perché rappresentano la generazione futura di imprenditori, di manager e di operai specializzati di cui il nostro paese e, in particolare, il territorio bergamasco, così ricco di piccole e medie imprese, ha bisogno per garantire la competitività del "made in Italy" in tutto il mondo".

O

Persico Nembro, Pierino e Claudia Persico hanno accolto un centinaio di studenti aprendo tutti i luoghi della Persico Spa: Automotive, Rotational, Engineering e Nautical. All'interno del reparto di Ricerca&Sviluppo, hanno spiegato cosa è uno stampo e come funziona una Leonardo (macchina per lo stampaggio rotazionale dal ciclo automatizzato). Chiarendo il ruolo dei giovani nel futuro delle aziende e l'importanza della scuola nel formare professionisti, il presidente della Persico ha ricordato come "all'inizio realizzavo i modelli in legno, oggi ci pensa il computer e le macchine. È cambiato tutto ma non è cambiato niente. Bisognava adeguarsi per restare se stessi, per non venire scavalcati dal tempo, per non venire superati dal progresso, dalla tecnologia, da altre persone."

A

54

Marlegno a Marlegno è una società all'avanguardia nel settore delle costruzioni in legno. Le sue realizzazioni vanno dalle ville a condomini pluriplano, da grandi strutture ricettive e ricreative ad edifici pubblici e commerciali/direzionali. "Ai ragazzi- ci ha confidato l'ingegner Angelo Marchetti - sono state mostrate le tecnologie innovative di cui disponiamo, frutto di investimenti e di una continua sperimentazione. Abbiamo mostrato loro come, grazie a professionisti competenti e ad una cura artigianale dei particolari, siamo in grado di costruire edifici su misura e strutture in funzione di chi ci vive e lavora. Con una particolare attenzione all'utilizzo di materiali ecosostenibili". La Marlegno ha la sede principale a Bolgare ed una sede ad Olbia. Il suo mercato di riferimento è l'Italia centrosettentrionale e la Sardegna.

L

Lamiflex iamo un'azienda molto tecnologica - ha detto Luigina Bernini, titolare della Lamiflex Spa, - e abbiamo sempre la necessità di trovare collaboratori qualificati. Figure che, però, scarseggiano. Ottima la proposta di incontrare i ragazzi delle scuole medie, prima che scelgano la scuola superiore, perché così hanno modo di vedere che sul nostro territorio ci sono aziende eccellenti che possono garantire un ottimo lavoro, con indiscusse prospettive di crescita professionale e umana". Lamiflex è un azienda che opera nel settore dei materiali compositi, utilizza le fibre di carbonio, vetro e aramidico(kevlar), si avvale della competenza di un centinaio persone divise tra amministratori, dirigenti, impiegati, ingeneri, tecnici ed operatori specializzati.

"S

Piazzalunga ra il 1989 quando Luigi Piazzalunga, artigiano, apriva a Sorisole la "Piazzalunga Luigi" per la riparazione dei carrelli elevatori. Oggi la ragione sociale è "Piazzalunga srl", ma a guidarla c'è ancora lui che dopo aver salutato i ragazzi ci ha confidato: "In un momento d'incertezza come questo abbiamo pensato, nel nostro piccolo, di poter essere d'aiuto ai ragazzi ancora incerti sul loro futuro, mostrando loro la realtà della nostra azienda. Tutti i collaboratori si sono sentiti subito coinvolti dall'iniziativa, come anche i professori degli Istituti Scolastici. Pur essendo, noi, un'azienda che si occupa di vendita, assistenza e noleggio di carrelli elevatori Toyota, siamo riusciti a trasmettere quante più svariate opportunità di lavoro sono presenti nel nostro settore".

E

NEMBRO Persico

PONTE NOSSA Lamiflex

ALBANO S.A. Plastik

SORISOLE Piazzalunga

BOLGARE Gualini

BOLGARE Marlegno


Iperauto 4x4 Concessionaria per Bergamo e Provincia

BERGAMO - Via Borgo Palazzo 205 Tel. 035 2924211 - Fax 035 2924212 www.iperautobg.it


ECONOMIA&BUSINESS

Gibelli: Pmi familiari eroi anonimi della ripresa IL "TOUR"

Tappa bergamasca per il vicepresidente della Regione che nella sua iniziativa "assessorato itinerante" visita la Plastik di Albano Sant'Alessandro e il Mollificio Bergamasco di Carvico. Un richiamo sulla necessità di "mettere in sicurezza l'area economicamente più importante e fondamentale del Paese, che va da Novara a Vicenza"

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

rima alla Plastik di Albano Sant'Alessandro, azienda specializzata nella produzione di film per il settore igienico sanitario, poi nei 12 mila metri quadrati del Mollificio Bergamasco di Carvico per vedere e toccare con mano cosa significa produrre molle e minuterie metalliche di alta precisione. Andrea Gibelli, vicepresidente della Regione e assessore all'Industria e all'Artigianato, nella tappa bergamasca (la sesta della cinquantina in programma) della sua iniziativa "assessorato itinerante" ha fatto visita a due Pmi orobiche, ricordando che "Regione Lombardia si regge su tanti eroi anonimi della sua industria". L'assessorato itinerante prevede una serie di visite a industrie e artigiani lombardi, distribuite tra ottobre e giugno 2011, con l'obiettivo di far uscire l'assessorato dal palazzo, dalla sua forma prettamente istituzionale e avvicinarlo il più possibile al territorio e alla realtà imprenditoriale lombarda.

P

56

Plastik di Albano Sant'Alessandro. Da tre generazioni la famiglia Cattaneo si è concentrata nella produzione di film estrusi e di imballi flessibili stampati. Gli imballaggi prodotti, prevalentemente destinati al settore igienico sanitario (sacchetti per pannolini o assorbenti igienici, film per l'imballo di assorbenti, film poliforati) vengono esportati in tutta Europa e nell'Africa settentrionale. Oggi, il gruppo Plastik, conta più di 230 dipendenti e comprende Plastik Spa e Plastik Textile. La prima si è specializzata nella produzione di film per il settore igienico e sanitario mentre dal 1999 è nata e si è sviluppata Plastik Textile che realizza e accoppia il film "breathable". La tecnologia breathable è utilizzata nel settore igienico sanitario per la realizzazione della parte esterna di pannolini ed assorbenti, favorisce la tra-


spirazione cutanea, permettendo a chi lo indossa di restare asciutto per lunghi periodi di tempo. Dei 55 milioni di euro di fatturato previsti per il 2010, 50 milioni nel 2009, il 12% viene dai Paesi del Nord Africa con una crescita nei volumi di vendita del 40% nell'ultimo anno. Dal 2011 il gruppo di Grassobbio produrrà anche nell'Africa settentrionale, "in Tunisia - ha spiegato Giancarlo Cattaneo, presidente della Plastik - stiamo realizzando un'unità produttiva a Zriba, nella zona tra Hammamet e Tunisi. Diventerà operativa nel 2011. E' una zona che si è dimostrata ricca di potenzialità, molto promettente e la nostra intenzione è presidiare questo mercato". Il nuovo insediamento produttivo occuperà 5 mila mq coperti su una superficie complessiva di 30 mila mq, il gruppo, inoltre, è in procinto di affrontare il settore dell'edilizia e dell'automotive. "Alle Textile stiamo completando le ultime fasi - ha annunciato Laura Cattaneo, direttore generale - per la realizzazione di una protezione destinata ai tetti in legno delle abitazioni. Per le auto sportive stiamo pensando alla fabbricazione di una membrana protettiva per l'interno della capote. Per quanto riguarda la Plastik si sta studiando un nuovo sistema di siliconatura delle bustine che contengono assorbenti". Nell'ambito della ricerca e delle nuove tecnologie, con la collaborazione di importanti istituti universitari alla Plastik si sta testando "l'applicazione di nanoteconologie per ridurre l'elettricità statica che si accumula nei sacchetti di plastica". Proprio questa capacità di essere impresa e famiglia è stata al centro delle considerazioni conclusive dello stesso vicepresidente. "Regione Lombardia - ha sottolineato Gibelli - punta molto a non separare il lavoro e la produzione con il welfare: ovvero la capacità di un nucleo familiare di portare avanti un progetto industriale. Il collegamento forte aziendafamiglia è assolutamente un elemento decisivo per far crescere l'impresa nella nostra regione e per garantirle una forte capacità di affermazione. Solamente con rapporti ben saldi si riescono a superare i momenti di crisi che ancora attanagliano le nostre economie. Ed è proprio per queste ragioni che la nostra istituzione deve saper costruire dei pacchetti utili per far ben operare il trinomio impresa, lavoro e famiglia". Il vicepresidente si è soffermato anche sulla richiesta, da parte degli imprenditori lombardi, di avere strumenti straordinari "per mettere in sicurezza quella che è l'area economicamente più importante e fondamentale del Paese, che va da Novara a Vicenza". Mollificio Bergamasco di Carvico. Dopo la "Plastik" di Albano Sant'Alessandro, l'assessore all'Industria e Artigianato ha visitato il "Mollificio Bergamasco" a Carvico, fondato da Emilio Bertuletti e Angelo Brigati nel 1963. A raccoglierne l'eredità sono Fabrizio, Marisa

e Luciana Bertuletti e Roberto e Fausto Brigati: cinque cugini che hanno tratto dal binomio famiglia-lavoro la forza necessaria per diventare leader nel settore. La realtà che occupa 12 mila metri quadrati, in via Brugari, lavora nel campo manifatturiero e produce molle di alta precisione per tutte le applicazioni. Nel contempo ha sviluppato la produzione di minuterie metalliche tranciate e piegate in filo e nastro, e contatti elettrosaldati con argento. Un giro d'affari di 16 milioni di euro per tre milioni, di chili, di materiale utilizzato. Con 82 dipendenti e strumenti di ultimissima generazione l'azienda bergamasca sta avviando ulteriori piani industriali per incrementare i mercati. "Per i prossimi tre anni - ha illustrato Marisa Bertuletti, direttore amministrativo e rappresentante API nel Comitato per la promozione dell'Imprenditorialità femminile a Bergamo - stiamo pensando ad un ampliamento dell'unità produttiva di altri 17 mila metri quadri". In questa ottica di sviluppo "stiamo valutando l'opportunità di aprire un ufficio commerciale in un Paese estero per ampliare il nostro business e acquisire nuovi mercati internazionali nei paesi dell'Est come Polonia, Repubblica Ceca e Russia". Una coalizione, quella di impresa e famiglia, che per il vicepresidente di Regione Lombardia "ha letteralmente salvato non solo il nostro territorio dalla crisi, ma anche tutto il Paese". Al termine dell'incontro con gli amministratori del "Mollificio Bergamasco" Gibelli ha voluto ribadire come sia fondamentale il "Lombardismo": "un'alleanza strategica tra istituzioni, sindacati, e associazioni di categoria - lo ha definito per aiutare le imprese a recuperare sui mercati e superare i momenti di grave crisi economica". L'assessore, accompagnato dagli amministratori e dall'onorevole Giacomo Stucchi, presidente della Commissione parlamentare contro la contraffazione, ha poi visitato gli impianti. Di fronte alle richieste degli imprenditori il responsabile regionale delle attività produttive ha voluto anche rimarcare come "i finanziamenti pubblici sui distretti abbiano, in realtà, favorito il Sud". "Chiedo - ha concluso Gibelli - che il rapporto tra Nord e Sud in tema di finanziamenti venga proporzionato a favore di quei territori in cui le imprese che producono esistono davvero. Basta con le invenzioni. In alcune parti del Paese la realtà è stata drogata proprio dal finanziamento pubblico. E lo si vede perché, ad esempio al Sud, la crisi è stata sicuramente meno sentita rispetto al Nord, dove gli impianti di produzione esistono davvero". 57


ECONOMIA&BUSINESS

Miro Radici

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

oi non abbiamo materie prime e non possediamo giacimenti di petrolio, ma siamo depositari di consistenti "giacimenti di imprenditorialità" che non vedono l'ora di essere valorizzati". A sostenerlo è Lucio Cassia, direttore del Cyfe, (Center for young and family enterprise), il nuovo Centro di ricerca d'ateneo dell'Università di Bergamo, creato per incoraggiare e promuovere l'imprenditorialità giovanile e familiare "con l'obiettivo di svolgere attività di ricerca, formazione e supporto agli imprenditori, con un occhio di riguardo alla costituzione di nuove imprese e

"N

58

alle dinamiche di crescita, alla trasformazione e al passaggio generazionale nelle imprese familiari". Per l'economia bergamasca le imprese familiari costituiscono un indiscusso patrimonio, a testimoniarlo sono gli stessi giovani che dai padri hanno ereditato l'onere e l'onore di portare avanti l'attività di famiglia. Degli scenari che possono fare da sfondo al passaggio generazionale, del trasferimento di know-how e competenze hanno discusso Davide Frigerio, Simona Leggeri, Oscar Mora e Monica Santini, figli di imprenditori bergamaschi, in una tavola rotonda moderata dal direttore de "L'Eco di Bergamo" Ettore Ongis. Tutti concordano sul

fatto che la prima generazione, o l'ultima a seconda dei casi, che si appresta a lasciare è rappresentata da "uomini che hanno fatto l'impresa" basando il proprio successo sulla determinazione e sulle grandi capacità di saper "annusare" l'aria. Doti che, però, oggi da sole non bastano più. Ora bisogna sapere innovare rapidamente, sapersi riposizionare rapidamente tenendo d'occhio mercati e trend di crescita. Tutte cose che i figli e i nipoti dei "Padri fondatori", che spesso hanno studiato, si sono guardati intorno e hanno viaggiato, probabilmente potranno fare meglio di loro coltivando, nel contempo, lo stesso attaccamento e passione dei fon-


Nasce il Cyfe e ha già un'aria familiare IL CONVEGNO

Presentato in Università il nuovo centro di ricerca per incoraggiare e promuovere l'imprenditorialità giovanile, familiare e sostenere lo sviluppo economico del territorio. Sul manifatturiero la provocazione di Radici: "Basta centri commerciali, perchè? Non c'è scandalo nel vendere un prodotto rispetto a ricamare un lenzuolo"

datori alla loro attività. Proprio di "Giovani, imprese e territori competitivi: la sfida dell'innovazione e dell'internazionalizzazione" ci si è confrontati nella sede universitaria di Sant'Agostino, in Città Alta, durante la presentazione del Cyfe. Per Oscar Mora, presidente del Gruppo giovani imprenditori dell'Associazione Artigiani di Bergamo, "il trasferimento di mentalità imprenditoriale è iniziato andando a caccia con mio padre, quando mi dava la sveglia alle 3 di mattina. La delega è avvenuta con responsabilità per la serie "puoi picchiarci il naso senza rompertelo". La crescita di una azienda ha continuato lo stesso - e il suo valore aggiunto sono rappresentati dal rapporto consolidato con il territorio e dal suo contesto sociale, da valori come la fiducia". Il passaggio generazionale Monica Santini, past president del Gruppo giovani di Confindustria Bergamo, l'ha guadagnato sul campo "conquistando, un po' per volta, e ritagliandomi sempre maggiori spazi di autonomia. E poi ho portato a casa dei risultati. Con l'incremento di volumi ho dimostrato le mie capacità e potenzialità. Alle nuove generazioni imprenditoriali - ha suggerito - è importante che venga trasmesso il bagaglio di esperienze maturate. I genitori dovrebbero

"fare scuola" e spiegare le difficoltà del mestiere, le avversità che hanno dovuto superare ma, nel contempo, anche trasmettere la passione che li anima". Simona Leggeri, past president del Comitato giovani imprenditori edili di Ance, invece, ha sottolineato come "la componente femminile obbliga ad essere forti soprattutto in un settore, quello edile e della cantieristica, che vede la prevalenza della figura maschile" e ha rimarcato il valore di un rapporto costruttivo con i propri collaboratori, "persone importanti per la crescita dell'azienda. Non abbiamo licenziato nessuno e abbiamo messo i nostri soldi in azienda perché crediamo nel grande valore sociale ed etico dell'impresa". Con Davide Frigerio, presidente del Gruppo giovani imprenditori di Lucio Apindustria Bergamo la famiglia Cassia Frigerio, che opera in diversi settori, ha superato il quarto passaggio generazionale. Ha ricordato che "il passaggio è avvenuto in modo naturale, grazie al dialogo e al confronto sulle scelte", ha sottolineato l'importanza di appartenere ad un'associazione "che ci dà la possibilità di condividere altri punti di vista". E poi "oltre a rendere più flessibile la struttura aziendale e far 59


Stefano Paleari

partecipare i collaboratori - ha spiegato -, abbiamo avviato anche un confronto con i competitors per intercettare lavori che da soli non saremmo riusciti ad acquisire vuoi perché all'estero o vuoi per la loro natura articolata. Come figlio nutro il massimo rispetto per quello che mio padre è riuscito a fare e che, nonostante sia in pensione da 5 anni, continua a dedicare 16 ore al giorno all'azienda". Tornando alla presentazione, "inauguriamo il 15 novembre il Center for Young and Family Enterprise - ha ricordato Lucio Cassia - perchè nello stesso giorno in 103 Paesi nel mondo si celebra una settimana dedicata al sostegno di una nuova imprenditorialità giovanile, la Global Entrepreneurship Week 2010. L'obiettivo è invogliare i giovani a intraprendere o a continuare ad intraprendere nelle aziende di famiglia, mostrando loro quanto sia appassionante un modello di vita centrato attorno alla creatività imprenditoriale, all'immaginazione e all'innovazione e quanto sia entusiasmante pensare in grande e trasformare le idee in realtà". All'interno dell'Università di Bergamo, il Cyfe è il quinto Centro di ricerca, "la volontà - ha sottolineato il rettore Stefano Paleari - è legare il destino dell'università a quello del suo territorio. E' un centro multidisciplinare, sia per la ricerca sia per la didattica". Da parte sua, l'università può giocare un ruolo fondamentale "facendo da legante con la società. E' necessario gettare ponti tra saperi differenti, attraverso l'incrocio di tecnologie e di competenze trasversali perché non è più tempo di erigere muri". In un 60

contesto imprenditoriale come quello bergamasco "il Cyfe si propone di diventare uno laboratorio di innovazione straordinario". Da principale finanziatore del nuovo Centro per l'impresa dei giovani e delle famiglie, Miro Radici, presidente della Miro Radici Family of Companies e anche presidente del Board of trustees (comitato di indirizzo) ha parlato del sostegno all'università da parte del mondo imprenditoriale e ha ricordato come "nella filiera della creazione del valore sono molti i passaggi: ricerca e sviluppo, logistica e distribuzione" L'imprenditore ha poi lanciato una provocazione: "Basta centri commerciali. Perché? Cosa c'è di male a realizzare un centro commerciale? La competizione si può giocare anche su terreni diversi dal manifatturiero". Alla presentazione hanno preso parte anche Woodrow Clark, Premio Nobel per la Pace 2007 e Parol Mattias Nordqvist della Jönköping International Business School e condirettore del Cefeo svedese. In chiusura, l'ultima battuta a Ettore Ongis che ha ammonito i giovani presenti ricordando loro che "lo spirito imprenditoriale non è ereditario".



ECONOMIA&BUSINESS

"Bergamo, più attraente che attrattiva" L'INTERVISTA

Fabio Marazzi, docente dell'ateneo di Bergamo, sostiene che "nonostante la crisi, solo l'innovazione e l'internazionalizzazione garantiscono il successo di un'impresa. Dove la politica industriale svolge un ruolo di sussidiarietà (come è giusto che sia) deve essere il "sistema impresa" a farsi carico di queste istanze"

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

a otto mesi Fabio Marazzi, docente universitario dell'ateneo di Bergamo è il rappresentante della Regione Lombardia nel Consiglio di amministrazione della società Expo 2010 spa. Esperto di innovazione ed internazionalizzazione ha assunto il compito, delicato, di spiegare come funzionano i mercati internazionali. Nell'ambito dell'Expo 2015 la vera sfida è l'internazionalizzazione. Che questa sia la strada da seguire lo dimostra uno studio della Commissione Europea che attesta come i risultati economici delle Pmi attive a livello internazionale siano migliori di quelle focalizzate unicamente sui mercati domestici. Rimanendo in Europa (che prendiamo come punto di riferimento) si riscontra un miglior tasso di occupazione e più innovazione per le Pmi che decidono di ampliare il proprio mercato al di fuori del confine delle rispettive nazioni di appartenenza. Detto questo "il compito che mi sono assunto nel Consiglio di amministrazione della società Expo 2015 - ci confida Fabio Marazzi - è individuare nuovi mercati ed esplorare quelli già consolidati, per incontrare gli operatori del settore di tutto il mondo e far emergere le nuove esigenze e le nuove possibilità di business da sviluppare".

D

Per anni si è parlato di innovazione e internazionalizzazione. Proviamo a declinarle secondo la fisionomia di un territorio, quello bergamasco. Cosa significano e come si attuano concretamente? "In controtendenza rispetto ai dati nazionali - scoraggianti -, sul territorio bergamasco, caratterizzato da imprese di medie dimensioni, sono molte le realtà che investono in innovazione e ricerca. Sono sempre di più le aziende che si tutelano, attraverso strumenti giuridici (brevetti, copyright, protezione del marchio), e che hanno la necessita di proteggere la propria innovazione per poterla utilizzare come strumento per l'internazionalizzazione. In questo ottica diventa necessario individuare quali sono i Paesi sui quali si possa crescere e determinare le strategie di valorizzazione della proprietà industriale". 62


Fabio Marazzi

Quali sono i punti di forza e le debolezze del tessuto produttivo orobico? Le minacce e le opportunità? "A mio avviso, le debolezze sono dettate da ragioni contingenti ed esterne, che hanno causato uno spostamento competitivo del settore manifatturiero in territori dove la manodopera è a buon mercato e non necessariamente di qualità. Ma tale spostamento avviene così rapidamente che la competitività, della stessa Cina nel settore tessile, non può più definirsi tale. Le opportunità sono rappresentate dalla capacità imprenditoriale di intuire e percepire le migliori opportunità di mercato".

63


L'altra faccia dell'innovazione e dell'internazionalizzazione è rappresentata dalla competitività delle aziende e dall'attrattività di un territorio. Vista l'inarrestabile emorragia di imprese, per Bergamo e provincia ha senso ancora parlare di "attrattività"? "Diciamo che Bergamo è più attraente che attrattiva. L'attrattività di un territorio si qualifica da vari elementi quali: il vantaggio fiscale, del quale ad oggi ancora a livello territoriale non si può essere certi; dal vantaggio di accedere a forme di supporto finanziario, oggi ancora particolarmente complesse; da una procedura burocratica snella che dipende da un sistema di regole centrali; dalla competitività nella logistica che dipende da scelte politiche del territorio. Competitività che caratterizza zone a forte concentrazione imprenditoriale nel mondo e che oggi, nell'ordinamento regionale e statale è di difficile configurazione. Un altro fattore di attrattività e competitività è certamente dato dalla qualità della manodopera e dalla capacità di fare impresa". Forte della sua esperienza, quali sono i principali fattori in grado di rendere "attrattivo" un territorio in termini di attività di ricerca e produzione ad alto contenuto innovativo? "Sicuramente la presenza di un network di formazione ed educazione a livello internazionale, che permetta uno scambio di idee. La vocazione imprenditoriale, naturale per un territorio come Bergamo, deve essere supportata da un territorio permeato dalla cultura di fare impresa innovativa, da una preparazione culturale ad essere imprenditori e manager di imprese nuove e dalla capacità di accedere a capitali di rischio". Lei è presidente di Emmeplus, una società di consulenza per l'internazionalizzazione delle imprese. Come si possono conciliare le caratteristiche specifiche del tessuto produttivo bergamasco, caratterizzato da artigiani e Pmi legate ad un mercato "domestico", con i tempi stretti della globalizzazione? "Una delle leve principali per poter competere in un mondo non solo globalizzato - globalizzato lo era già all'epoca della compagnia delle Indie - ma come dice Thomas Friedman, in un mondo "piatto" dove la competizione avviene in orizzontale, è la necessità che sempre più imprese, anche quelle di medie e grandi dimensioni, si aggreghino, 64

anche in forma di reti d'impresa, individuando non solo le sinergie necessarie tra le stesse, ma anche i mercati prioritari sui quali puntare, previa approfondita analisi e conoscenza degli stessi". Per le imprese, lei ha accennato alla difficoltà di reperire risorse umane adeguate, all'eccessiva burocrazia, alla mancanza di infrastrutture e ad una politica industriale deficitaria. In questo quadro una Pmi può pensare all' innovazione e all' internazionalizzazione ? "Non solo può ma deve farlo. Nonostante il difficile momento contingente, solo l'innovazione, declinata secondo l'internazionalizzazione, può caratterizzare il successo di un'impresa. E, laddove, la politica industriale (come è giusto che sia) svolge un ruolo di sussidiarietà deve essere il "sistema impresa" per primo a farsi carico e portatore di queste istanze". Lei è anche membro del Comitato Scientifico del consorzio Lombartech, un'alleanza tra aziende bergamasche (oggi se ne contano 9) per sviluppare progetti di innovazione nel settore tessile e meccanotessile. Le caratteristiche e un bilancio ad un anno e mezzo dalla nascita. "Il Consorzio Lombartech rappresenta ad oggi un successo. E' nato dalla volontà di 3 aziende del territorio operanti nel settore del tessile che, nel momento di crisi per il settore e per l'intero sistema economico mondiale, hanno scelto l'aggregazione come strumento per rafforzare la propria competitività sul mercato. Lombartech è nato con l'obiettivo di divenire un incubatore del tessile per progetti innovativi e per essere una piattaforma tecnologica d'eccellenza in grado di sviluppare progetti ad alto valore aggiunto. E' anche un importante momento aggregativo per aziende, enti scientifici ed istituzionali nell'ottica della condivisione di conoscenze e know-how. Ad un anno e mezzo dalla sua costituzione, il bilancio è positivo, sono stati individuati circa quindici progetti innovativi, presentati a bandi regionali ed europei". E' lecito attendersi delle ricadute per tutto il territorio, in particolare per la Val Seriana, dove i filati sono sempre stati un fiore all'occhiello dell'economia bergamasca. "Certamente sì, Lombartech nasce ed è radicato nel nostro territorio ed è dal tessuto imprenditoriale di questo territorio

che trae la sua forza. Si tratta per le nostre aziende di comprendere che nella situazione contingente per l'economia nazionale ed internazionale, è indispensabile fare innovazione e farlo in sinergia con altre realtà che posso completare ed allargare le competenze delle singole aziende".

Fabio Marazzi Nato a Milano nel 1963, laureato in giurisprudenza, è fondatore e senior Managing partner di Emmeplus, attiva nei processi di internazionalizzazione d'impresa con sede a Bergamo e Milano, New Delhi, Dubai, Tel Aviv e Boston; esperto nei processi di innovazione ed internazionalizzazione, soprattutto nell'ambito del life-science, delle nanotecnologie e dell'aerospaziale e difesa, con particolare riguardo ai temi della valorizzazione della proprietà industriale e dei processi di trasferimento tecnologico. E' membro del Comitato Scientifico del consorzio Lombartech, incubatore di progetti d'avanguardia per il tessile e il meccano tessile; consigliere di amministrazione di Ecron Acunova; già consigliere del Centro Interdipartimentale sul diritto delle biotecnologie di Siena; membro del CdA della Camera di Commercio Italo-Cinese; fondatore del Center for International Legal Studies di Salisburgo e componente di vari organismi internazionali tra cui l'Union des Avocats di Parigi, l'International Bar Association di Londra e lo Steering Group Committee dell'American Bar Association, nell'ambito dell'industria aerospaziale e della difesa.



ECONOMIA&BUSINESS

Ettore Medda e Rossella Leidi Vice direttori generali di UBI banca

Paesi e mercati esteri con "U will Be International" WORKSHOP

Al "Kilometro Rosso" di Bergamo la due giorni di Ubi Banca dedicata alle esigenze di imprenditori e manager che voglio competere sui mercati internazionali. Coinvolti 500 professionisti e 300 Pmi. La tendenza: cresce l'interesse per l'India 66

PHOTO: GIORGIO CHIESA

recento tra piccole e medie imprese, 500 tra professionisti e imprenditori: questa la partecipazione del mondo delle PMI lombarde alla prima edizione di "U will be International" organizzato da Ubi Banca al Parco Scientifico Tecnologico "Kilometro Rosso" di Bergamo, con l'obiettivo di fornire uno scenario di riferimento sulle opportunità dell'internazionalizzazione e raccogliere le esigenze del tessuto produttivo e terziario che vuole investire sullo sviluppo all'estero. Dalle sessioni di workshop e dai contatti diretti avuti con i partecipanti tramite incontri "one to one" e negli otto desk dedicati ai paesi in cui UBI Banca è operativa emerge la volontà delle imprese a valutare opportunità di investimento in nuovi mercati, non solo attraverso la

T


Professore Paolo Guerrieri

delocalizzazione produttiva ma anche con la penetrazione attraverso strategie di insediamento all'estero. In questo senso tra i mercati BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) risulta crescere l'appeal verso l'India, con le sue regioni speciali, mentre si conferma costante l'interesse per gli altri tre mercati considerati dal panel di manager e imprenditori quelli a più alto sviluppo potenziale nei prossimi anni. A livello europeo, invece, ha suscitato molto interesse l'intervento sullo stato dell'economia spagnola, visto il contingente momento che sta attraversando e i solidi legami con il nostro paese. Con una presenza internazionale significativa in queste aree del mondo e una forte expertise a livello di conoscenza dei mercati e relazioni istituzionali, UBI Banca accompagna infatti le piccole e medie imprese italiane verso i mercati esteri a maggiore potenzialità, non solo attraverso il sostegno finanziario, ma favorendo accordi di cooperazione con le istituzioni locali, attività di ricerca e di definizione di potenziali partners commerciali e industriali, consulenza legale per operazioni di joint venture e studi di fattibilità o ricerche di mercato. In questo senso Ubi Banca, nel corso della due giorni, ha confermato gli oltre 50 accordi di collaborazione con banche estere e organismi sovranazionali per facilitare l'attività delle pmi in specifici contesti economici.

67


E ha preannunciato che sono allo studio altri significative partnership internazionali. Tra le aree di maggiore sensibilità da parte delle imprese italiane si segnala quella della consulenza per l'ingresso nei nuovi mercati, dove risulta ancora prevalente la preferenza a costituire uffici di rappresentanza ma cresce la propensione a realizzare joint ventures con operatori locali. In questo contesto le competenze delle società del gruppo bancario consentono di affrontare l'internazionalizzazione attraverso strumenti finanziari dedicati che coprono anche le aree del factoring e del corporate banking. Il gruppo bancario ritiene che le imprese italiane abbiano da sempre le caratteristiche per distinguersi in mercati fortemente competitivi e di grande espansione come quelli affrontati durante i workshop in quanto posseggono un livello qualitativo e una visione imprenditoriale vincente. L'affiancamento di un partner finanziario come il gruppo Ubi, che può garantire competenze consulenziali e legali a livello internazionale, consente loro di risolvere le esigenze legate all'internazionalizzazione mantenendo, nel contempo, continuità con le relazioni già instaurate a livello nazionale e locale. Nella giornata inaugurale della manifestazione ha portato il suo contributo anche l'accademico Paolo Guerrieri, ordinario di Economia all'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma, consentendo agli imprenditori di verificare come l'economia italiana stia fronteggiando questa nuova fase di globalizzazione.

68


Concessionaria unica per Bergamo e provincia

Via Campagnola, 40 - Bergamo - Tel. 035.5098042 - www.autorota.it


ECONOMIA&BUSINESS

Vittorie e cadute: i retroscena di Pesenti, Zanetti e Bianchi LETTO PER VOI

In questo secondo volume pubblicato da Egea il professor Luigi Guatri riprende il filo dei ricordi Attraverso le inteviste di Ermes Zampollo l'ex rettore della Bocconi, milanese, ma nato "bancariamente" a Caravaggio, ripercorre la storia, gli umori, i drammi personali, i successi e insuccessi di tre protagonisti dell'economia bergamasca ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

paccati di vita di Emilio Zanetti e Carlo Pesenti nel libro "Li ho visti così", il secondo volume scritto da Luigi Guatri e pubblicato da Egea. E poi la lunga amicizia con Tancredi Bianchi. Di Zanetti l'ex rettore della Bocconi ripercorre l'apertura a

S 70

Luigi Guatri. Li ho visti così. Protagonisti di università, industria, banca, professione nell'ultimo mezzo secolo Egea, 2010, 399 pagg., 28 euro


un orizzonte nuovo che la Banca Popolare di Bergamo sviluppò con le fusioni, una rivoluzione rispetto alla strategia di acquisizioni precedente. Di Pesenti ricorda la fusione Bastogi - Beni Stabili, il tentativo di "scalata" intrapresa da Michele Sindona contro l'Italcementi e l'importanza dell'operazione di inversione del controllo tra Italmobiliare e Italcementi, con la quale la prima avrebbe dovuto controllare la seconda. Un'operazione che "consiglierei di inserire nei libri di testo" ha detto Tancredi Bianchi, in occasione della presentazione del libro. Una formula nuova rispetto alla solite autobiografie per il secondo volume del vicepresidente della Bocconi. E' un racconto, una narrazione e in alcune pagine richiama alla mente i libri di testo. Come nel primo, Guatri ricostruisce le vicende dei personaggi che ha incrociato nel corso della sua carriera professionale e accademica in oltre cinquanta anni di attività rispondendo alle domande del giornalista Ermes Zampollo. Tra i personaggi la figura di Enrico Cuccia e Indro Montanelli. Guatri ripercorre alcuni passaggi dei circa 20 anni di rapporti professionali col patron di Mediobanca "colto, cortese, riservatissimo; banchiere potente e fantasioso manovratore", terminati con lo shock di Gemina, shock "silenzioso (e rispettoso dei ruoli) che" tiene a sottolineare Guatri "non toccò la reciproca stima".

L'ex rettore della Bocconi si sofferma anche sulle vicende economiche de "la Voce" e sul momento in cui la storia della sua università incrocia quella del giornalista di Fucecchio. Ancora direttore de "Il Giornale", Montanelli Carlo Pesenti

inaugura una rubrica "di formazione economica" in collaborazione con la Bocconi. Capitolo di grande interesse è quello dedicato a Carlo Pesenti e a Italcementi. Una frequentazione breve ma che rimane viva nel ricordo di Guatri. "L'incontrai quando aveva 71 anni, ma in Italcementi era entrato quando ne aveva 28. Si trovava ancora nel pieno delle forze, esercitava i "pieni poteri", secondo la regola (che non è solo della famiglia Pesenti; e forse è il comportamento tipico nella grandi famiglie industriali del nostro Paese): "Si comanda uno alla volta". Regola che

egli applicava alla lettera, abbinandola al suo carattere duro (ma parafrasando Indro Montanelli: "O non si ha carattere, o si ha un carattere duro")". Era il 1969 quando il finanziere Michele Sindona, con una scalata tentò di impadronirsi dell' Italcementi. Pesenti corse a Roma, chiese aiuto, fermò Sindona ma al duro prezzo di alcune decine di miliardi spesi per ricomprare le azioni. "Alla presenza di Sindona - scrisse il Governatore di Banca d'Italia dell'epoca, Guido Carli - preferisco la continuità del gruppo Pesenti". Nel settembre 1971 Sindona lancia una seconda OPA sulla Bastogi (nella quale Italmobiliare aveva una partecipazione significativa, seppur non di controllo). Vi si oppone ancora il Governatore Carli, e il tentativo viene respinto fondendo in Bastogi Italpi, SGES E SAS (società facenti capo alla Montedison all'epoca socio di rilievo di Bastogi). Di Bastogi, nel 1976, Italmobiliare acquisì il controllo relativo, appunto, da Montedison. Quando, nel maggio 1978, incontrai Pesenti per la prima volta egli era già nella fase finale del suo grandioso disegno strategico. Nei quattro anni in cui ne fui consulente le operazioni di riorganizzazione del gruppo furono due: la fusione Bastogi-Beni Stabili e l' inversione del controllo Italcementi/Italmobiliare". Guatri non dimentica l'avventura di Pesenti nel Banco Ambrosiano, nel 1982, che in seguito si rivelò un vero e proprio fallimento, ma con una profonda onestà intellettuale sottolinea come l'ingegnere del cemento "non potesse conoscere nulla di quel 'buco estero' di mille miliardi" che portò al crack del Banco. La collaborazione dell'ex rettore della Bocconi con l'industriale del cemento Carlo Pesenti Sr. durò per quattro anni (gli ultimi della vita attiva di quest'ultimo). Continuò poi a collaborare col suo successore, l'ingegnere Giampiero Pesenti su tempi più lunghi. Nel dettaglio gli anni: Guatri è stato presidente del Collegio Sindacale di Italcementi dal 1997 al 2006 e di Italmobiliare dal 1999 al 2008. Le ventiquattro pagine che seguono sono 71


dedicate al banchiere Emilio Zanetti presidente della Popolare di Bergamo (poi BPB-CV, BPU, UBI) a cui è stato viciEmilio Zanetti

no per una trentina d'anni. Ma prima una puntualizzazione. "Debbo presentare Emilio Zanetti con la cautela imposta dal fatto che si tratta di un personaggio tuttora ai "vertici" di Ubi… ma senza di lui il quadro dei miei rapporti con la Banca Popolare di Bergamo (che considero una parte rilevante della mia esperienza professionale) sarebbe non solo monco, ma impossibile". E un rammarico legato alla morte del padre di Emilio Zanetti, Guido, che costrinse il figlio Emilio ad interrompere gli studi universitari. "Dico con tutta schiettezza che se la regola ferrea seguita dall'Università Bocconi di non conferire lauree honoris causa (conservata testardamente da ormai 108 anni: non la conferimmo neppure a Spadolini!) non avesse frapposto una barriera invalicabile, avrei preso l'iniziativa di proporla per Emilio Zanetti molto, molto tempo prima dell'Università di Bergamo!". Guatri, presidente del Collegio Sindacale di Banca Popolare di Bergamo dal 1981 al 2007, rivede da spettatore gli anni che lo videro protagonista nella progressiva apertura di sportelli e dell'incorporazione di undici Istituti di Credito. Con la fusione della 72

capogruppo con il Credito Varesino, nel 1992 l'Istituto di Credito divenne Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino diventando contestualmente la prima Banca Popolare ad essere quotata al mercato principale della Borsa Valori di Milano. "A Bergamo tutto fu facile. Ma così non fu a Varese, dove il 23 aprile 1992 dovemmo affrontare un'assemblea fiume (ben 13 ore)… In termini di estrema semplicità, veniva spiegata la scelta dei rapporti di cambio: 3 (Banca Popolare di Bergamo): 10 (Varesino), per le azioni ordinarie; 7 (Banca Popolare di Bergamo): 40 (Varesino), per le azioni di risparmio. Il rapporto tra i valori di mercato Varesino Banca Popolare di Bergamo era invece del 43.78 per cento". E poi Guatri traccia il lungo elenco di acquisizioni, divise per periodi. Nel 1996 con l'acquisizione di Banca Popolare di Ancona nasce il Gruppo Banca Popolare di Bergamo Credito Varesino, mentre l'operazione di fusione con il Gruppo Banca Popolare Commercio e Industria porta alla creazione, in data 1 luglio 2003, della nuova capogruppo denominata Banche Popolari Unite - BPU Banca. "Il giorno dell'assemblea Zanetti mi pregò di leggere integralmente la risposta del collegio sindacale ex art. 2408 c.c. Quando un grande applauso finale, alla proclamazione di risultati della votazione, si diffuse nell'enorme sala della Fiera di Bergamo, intuii che era commosso: era il più grande successo dei suoi primi vent'anni di presidenza". Dal 1° aprile 2007 la Banca Popolare di Bergamo fa parte di una nuova realtà finanziaria: UBI Banca - Unione di Banche Italiane Scpa, ma di questa operazione Guatri non dice nulla se non che "Essa è troppo vicina all'oggi, quindi non è ancora storia e, come dice il filosofo, "la storia come la prospettiva ha bisogno di lontananza"". Nel secondo volume de "Li ho visti così" c'è spazio anche per un commovente ritratto di Tancredi Bianchi: "docente sempre presente, affezionato ai suoi allievi, ha contribuito - con la ricerca, l'insegnamento, i numerosi e importanti incarichi pubblici

- a diffondere la fama dell'Università Bocconi". Vengono rivissuti gli anni della gioventù, caratterizzati dalle esperienze simili e dagli stessi sogni. Numerosi i parallelismi a partire dalla scelta di frequentare la stessa scuola, l'Isitituto Oberdan di Treviglio, cercando di evitare i pericoli e i disagi del tempo di guerra. E poi tutti e due studenti alla Bocconi ma con due strade diverse. Guatri arriva alla Bocconi nel 1945 dopo aver sostenuto con successo l'esame di Stato finale mentre Tancredi cercò di coniugare il lavoro alla filiale di Caravaggio della Cassa di Risparmio delle province Lombarde con lo studio ma dovette desistere per poter continuare a studiare. Anche nell'intervento di presentazione, all'Università Bocconi, della raccolta di "Studi in onore" composta per Tancredi Bianchi, l'ex rettore incrocia date e luoghi. Il risultato: oltre 70 anni di amicizia. "Per Tancredi Bianchi

me Tancredi è stato "l'amico di una vita". Tancredi è nato nel 1928 a Caravaggio, nella Bassa Bergamasca, un anno dopo di me (che sono nato a Trezzo sull'Adda, in linea d'aria a 15 chilometri di distanza, nel 1927). Le circostanze della vita mi hanno portato in provincia di Bergamo (a Caravaggio prima e a Treviglio poi) costantemente tra il 1937 e il 1949 e saltuariamente, dopo la laurea, fino al 1952. E' da qui che è nata la amicizia per Tancredi: sono passati 72 anni".



ECONOMIA&BUSINESS

Paolo Cipriani

"Light Emitting Diode", l'illuminazione del futuro ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA PHOTO: LORIS SAMBINELLI

levata affidabilità, lunga durata, alta efficienza, basso consumo. Sono queste le caratteristiche rivoluzionarie della luce a LED acronimo di Light Emitting Diode - snocciolate lo scorso 27 ottobre al parco scientifico e tecnologico Kilometro Rosso in occasione della presentazione della collezione Alchemy di Illumiluce. Al convegno, presentato dalla giornalista televisiva Sharon Bray, ha parlato

E 74

Paolo Cipriani, direttore generale dell'azienda di Bonate Sopra. Proprio lui ha messo in evidenza le linee guida che hanno portato la suddetta tecnologia ad essere il non plus ultra del mercato dell'illuminazione, e lo ha fatto davanti ad un parterre composto da importanti architetti, incuriositi dai nuovi oggetti di design creati. Si è parlato soprattutto dell'impiego, sempre più diffuso e meno settoriale di un tempo, verso una

graduale ma totale sostituzione delle normali lampadine. "I LED sono sempre più utilizzati in ambito illuminotecnico in sostituzione di alcune sorgenti di luce tradizionali. Il loro utilizzo nell'illuminazione domestica, quindi in sostituzione di lampade ad incandescenza, alogene o fluorescenti compatte (comunemente chiamate a risparmio energetico), è oggi possibile con notevoli risultati raggiunti grazie alle tecniche inno-


PROSPETTIVA

Al convegno sulla nuova linea di luci a LED di Illumiluce, il direttore generale dell'azienda di Bonate Sopra Paolo Cipriani ha spiegato le linee guida del mercato: "Tra 6 anni le comuni lampadine scompariranno"

vative sviluppate nel campo. Fondamentalmente, il limite conclusione ci si è poi spostati nel vivo del dibattito, portandei LED per questo tipo di applicazione è la quantità di luce do numeri concreti a suffragio delle tesi iniziali. "La forza emessa (flusso luminoso esprescommerciale di questi disposo in lumen), che nei modelli più sitivi si basa sulla loro poteneconomici raggiunge solo i 20 zialità di ottenere elevata La platea lumen/Watt, ma che nei modelli luminosità (sette volte magdi ultima generazione per uso progiore di quella delle lampade fessionale si attesta intorno ai fluorescenti a filamento di 120 lumen/Watt. Una lampada ad tungsteno), basso prezzo, eleincandescenza emette un flusso vata efficienza ed affidabilità luminoso di circa 10 lumen/Watt. (la durata di un LED è di 50 Tuttavia, in merito a questa tipomila ore, più di dieci volte logia di lampada, una normativa superiore rispetto a quella della Comunità Europea prevede delle classiche sorgenti luminell'arco di 7 anni, a partire dal nose, non subendo stress primo settembre 2009, il diviemeccanici). Inoltre, essi non to di vendita in tutti i paesi della Comunità, graduanrichiedono circuiti di alimentazione complessi, possiedono done annualmente il divieto in base alla potenza in Watt". alta velocità di commutazione e la loro tecnologia di costruDa qui ne è scaturita una parentesi storiografica che ha zione è compatibile con quella dei circuiti integrati al silicio". ripercorso le principali tappe della suddetta tecnologia. "I primi LED erano disponibili solo nel colore rosso. Venivano Sharon Bray utilizzati come indicatori nei circuiti elettronici e nei display a sette segmenti. Successivamente vennero sviluppati LED che emettevano luce verde e vennero realizzati dispositivi che integravano due LED, generalmente uno rosso e uno verde, nello stesso contenitore, permettendo di visualizzare quattro stati (spento, verde, rosso e giallo) con lo stesso dispositivo. Negli anni novanta vennero poi realizzati LED con efficienza sempre più alta e in una gamma di colori sempre maggiore fino a quando con la realizzazione di LED a luce blu fu possibile realizzare dispositivi che, integrando tre LED (uno rosso, uno verde e uno blu, ossia Tecnologia RGB), potevano generare qualsiasi colore". A 75


ECONOMIA&BUSINESS

Collezione Alchemy, la tecnologia diventa luce DESIGN&FUTURO

Illumiluce, giovane azienda nata dal know-how del Gruppo Relind, propone una nuova linea di lampade che unisce il design allo stato dell'arte della metodologia a LED

ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA PHOTO: LORIS SAMBINELLI & NORBERTO PEZZOTTA

reare oggetti di design utilizzando la luce è una delle imprese più ardue per qualsiasi artista che si rispetti. Serve un mix di creatività, conoscenze tecniche, strutture produttive adeguate e un'idea dominante. Tutti elementi che sono balzati alla mente di Valerio Rottigni, valori che lo hanno spinto in una nuova avventura imprenditoriale. Stavolta, però, non stiamo parlando del Gruppo Relind di cui è presidente - leader nel settore dell'automazione e composto appunto da Relind, Cablotech, Progtech, Fortech ed Eletech -, ma di un piccolo gioiello chiamato Illumiluce. Una vera e propria scommessa che ha già dimostrato di sapersi far strada grazie alla tecnologica intrinseca che la contraddistingue. Stiamo parlando dell'illuminazione a

C 76


LED e, in particolare, della nuova linea Alchemy, che si va ad affiancare alle Etruzia, Dama, Diamonds, Spiralight e Lama, per formare un'offerta capace di appagare il senso estetico andando anche incontro a un mercato in continua evoluzione. "Abbiamo dato vita - ha affermato Michele Rottigni, presidente di Illumiluce -, ad una collezione con la quale si è voluto sintetizzare l'estro creativo e l'estrema modernità di una tecnologia all'avanguardia, il tutto in una rara atmosfera di soffusione della luce. La nostra realtà è nata sfruttando tutte le conoscenze tecniche che compongono il know-how del Gruppo Relind, utilizzandone anche le strutture produttive. L'intero comparto elettronico che comanda le nostre lampade è realizzato da Eletech, che ne cura anche il montaggio, mentre la gestione della temperatura del LED passa attraverso accurati studi effettuati da Progtech. Quindi, riusciamo a seguire l'intera filiera internamente; siamo probabilmente una delle rarissime realtà che possono vantare una produzione interamente in loco".

Dove possiamo collocare Illumiluce all'interno del mercato? "E' bene precisare fin da subito che offriamo oggetti di design. Non ci interessa entrare prepotentemente nel settore terziario, ma offrire ai nostri clienti un oggetto bello, raffinato e intelligente. I temi del risparmio energetico e dell'inquinamento sono all'ordine del giorno, tra qualche anno l'illuminazione a LED sarà la normalità. È troppo utile

77


e allo stesso tempo troppo conveniente per poterne fare a meno".

Gruppo Relind, 30 anni d'esperienza La primogenita Relind è nata nel 1981 per soddisfare il settore dell'automazione industriale. Nel corso degli anni si è lentamente trasformata ed evoluta, fino a diventare il Gruppo industriale odierno, che conta circa 140 addetti, composto inoltre da Cablotech, Progtech, Eletech e Fortech. Cablotech è la struttura del Gruppo specializzata nella produzione di cablaggi, sia per bordo macchina che per automazione ed elettronica. È composta da 30 addetti. Progtech è la società che si occupa di tutte le attività tecniche del gruppo, al proprio interno sono confluiti i tecnici già presenti in Relind e Cablotech, oltre a nuove figure specialiste nelle aree di progettazione e sviluppo software per automazione e progettazione elettronica con relativi firmware. Fortech è la struttura del Gruppo specialista in servizi. Composta da 15 addetti, è nata infatti con il preciso intento di sinergizzare le risorse ed offrire un servizio completo a seconda delle necessità, sia del Gruppo che dei clienti e fornitori. Eletech è l'ultima struttura entrata a far parte del Gruppo, è un'azienda con lunga esperienza nel settore elettronico, certificata ISO 9001:2000.

Esistono dei piani anche a livello comunale per proporre l'illuminazione a LED su larga scala? "Per esempio, proprio il Comune di Bergamo ha stanziato 500 mila euro per i semafori a LED. Nell'hinterland stanno proponendo concorsi per promuovere questa tecnologia. Esistono poi piani di ammortamento veloci che permettono di rientrare nel costo in breve tempo. In ogni caso, tutta la Bergamasca si sta muovendo in questo senso". Torniamo ad Alchemy. Quali sono le sue caratteristiche peculiari? "Molte critiche al LED si basano sul fatto che non sono capaci di illuminare tanto quanto una normale fonte ad incandescenza. Nulla di più falso, la maggior parte delle lampade LED in commercio, infatti, non riescono a gestire oltre i 5 Watt di potenza. Grazie alla nostra tecnologia elettronica, invece, siamo capaci di produrre oggetti di design capaci di illuminare perfettamente anche la hall di un albergo. Il vantaggio è come sempre il consumo. Prendiamo da esempio la "H2Dna": consuma 100 Watt ma ha una resa che è comparabile ad una illuminazione con lampadine ad incandescenza da 500 W". Come siete riusciti ad ottenere un tale risultato? "Abbiamo investito nello studio di una elettronica adeguata, che contenesse anche un dimmer per la regolazione dell'intensità della luce. Per prevenire il riscaldamento e preservare il LED abbiamo studiato soluzioni intelligenti che potessero essere anche proposte di design: la collezione Alchemy immerge lo stesso LED in un contenitore di oli minerali che ne abbassano la temperatura prolungandone la vita. La linea Etruzia utilizza l'alluminio per disperdere il calore. Inoltre, nella base che produciamo per la Alchemy, è presente anche un generatore d'aria per creare il suggestivo effetto bolle. Nient'altro che idee abbinate a una tecnologia che è già futuro". Ha parlato anche di hall di alberghi. Avete mai pensato di entrare nel settore dell'illuminazione per il terziario? "A questo proposito abbiamo creato una linea dedicata chiamata iCustom, che si occupa della progettazione e realizzazione chiavi in mano di elementi illuminanti su specifica del cliente. Si tratta di soluzioni su misura, dall'elettronica di gestione della lampada alla realizzazione del prodotto finito". Di cosa si tratta nel dettaglio? "Parliamo di progettazione illuminotecnica e decorativa, di calcolo illuminotecnico delle soluzioni progettate , di realizzazione 3D, rendering e preview. Il tutto passa attraverso una preventivazione e budgeting dell'intervento (incluso energy saving plan), che comprende assistenza cantieristica per l'integrazione con le altre appaltatrici e realizzazione e posa mediante personale interno altamente qualificato".

78



ECONOMIA&BUSINESS

Simona Calvi, Direttore vendite dirette Dopo gli studi in lingue e letterature straniere presso l'Università degli Studi di Bergamo, intraprende la carriera commerciale con ruoli di crescente responsabilità in imprese multinazionali. Nel 2004 assume l'incarico di direttore vendite di Interactive e partecipa allo start up di Qcom. Dal 2007 è direttore vendite dirette delle Business Unit di Qcom e Interactive

Qcom e Interactive, comunicare per crescere TOP BUSINESS

Le due aziende consociate con sede a Treviglio - leader nei settori telefonia e servizi Internet - continuano a investire In dodici mesi sono aumentati fatturati, profitti e posti di lavoro 80


TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

ual è l'obiettivo di un'azienda nel 2011? Lasciarsi alle spalle la crisi e aumentare i profitti. Semplice a dirsi, penseranno i più con un pizzico di sarcasmo. In realtà, non dobbiamo andare lontano per incontrare chi ha saputo scorgere, in un momento di generale difficoltà economica, un'occasione di rinnovo e sviluppo. Qcom Spa e Interactive Network sono due aziende consociate con sede a Treviglio, leader in Lombardia nel settore della telefonia e dei servizi Internet. I vertici aziendali (il presidente Fiorenzo Erri, gli amministratori delegati Fabio Erriper Interactive e Aurelio Bertocchi per Qcom) ci hanno aperto le porte di casa per svelarci i segreti di due imprese che negli ultimi dodici mesi hanno visto crescere i fatturati e i profitti, favorendo così l'assunzione di nuovi collaboratori e l'ampliamento degli spazi di lavoro. Durante la nostra visita abbiamo avuto il piacere di confrontarci con le due punte di diamante della divisione commerciale: il direttore delle vendite dirette Simona Calvi, e il direttore di quelle indirette, Sara Gusmini.

Q

Business Unit Qcom Clienti Top

Com'è organizzata la divisione commerciale delle vendite dirette? "Siamo organizzati - ha affermato Simona Calvi - in tre business unit: la B.U. "Top Qcom" segue la clientela con servizi di TLC avanzati. La B.U. "PMI Qcom" gestisce il segmento delle piccole e medie imprese, mentre alla B.U. "Interactive" è affidato l'incarico di assistere le aziende con elevate esigenze di servizi Internet". Investite molto nell'organizzazione commerciale? "Il team commerciale è uno dei principali motori delle nostre aziende. Ci rivolgiamo al mercato business che necessita di strumenti e servizi avanzati per comunicare con la massima efficienza. Proprio perché questi servizi non sono di facile comprensione, le nostre società investono

con convinzione sulle competenze dei nostri account".

Evelina Guarneri Matteo Castellazzi Maurizio Erri Luca Martinello Interactive Network Interactive Network Interactive Network Interactive Network

Lia Razzini Paola Bornaghi Daniele Robetti Luca Preite Interactive Network Interactive Network Interactive Network Interactive Network

Sono dunque gli uomini a fare grande un'impresa. "Assolutamente sì. Non solo gli uomini, ma la forza del gruppo. La direzione promuove senza esitazioni attività di formazione e aggiornamento costanti, desideriamo che il team sia preparato ai massimi livelli". Cosa richiede il mercato in questo periodo? "Soluzioni personalizzate e punti di riferimento. Una recente ricerca ha infatti dimo81


Paolo Lecchi Qcom Clienti PMI

Michele Rufo Qcom Clienti PMI Sara Gusmini Direttore vendite indirette

Francesca Tursellino Qcom Clienti PMI

Laureata in economia aziendale e marketing all'Università Bocconi di Milano, intraprende la carriera professionale nel 2004 ricoprendo prestigiosi incarichi manageriali in importanti società. A gennaio 2009assumelaresponsabilitàdellagestioneedello sviluppo della rete vendita indiretta di Qcom Spa.

strato che il 94% delle aziende italiane è molto prudente quando deve innovare. Qui nasce un reale bisogno". Marta Cattaneo Qcom Clienti PMI

Andrea Rossoni Qcom Clienti PMI

Aurelio Ghilardi Qcom Clienti PMI

Laura Marcassoli Qcom Clienti PMI

82

Dunque, qual è la soluzione a questo bisogno? "La vicinanza al cliente è il nostro punto di forza. Assicuriamo un servizio nel servizio, mettendo a disposizione uno specialista commerciale per analizzare e individuare le soluzioni più adeguate, ma soprat-

Business Unit Qcom Clienti PMI

tutto una forte competenza su cui porre fiducia". Di cosa si occupa invece il direttore delle vendite indirette? "Gestisce i business partner - continua Sara Gusmini -, ovvero tutte le organizzazioni commerciali che propongono sul mercato la gamma dei nostri servizi di telecomunicazioni".


"Business Unit Interactive Network"

Com'è articolata la sua organizzazione commerciale? "Oggi contiamo su una rete di circa venti partner attivi, per un totale di oltre cento tra agenti e procacciatori. È un numero già cospicuo, destinato a

crescere grazie ai piani di espansione che abbiamo definito per il biennio 2011/2012".

Cosa proponete ai vostri business partner? "Garantiamo un percorso di training formativo e di assistenza operativa per tutte le attività commerciali. Mettiamo a disposizione specialisti per individuare le migliori Assistenti alla Direzione strategie commerciali e programmi Commerciale di incentivi basati su piani provvigionali molto stimolanti". Come riuscite ad essere attrattivi verso questo canale? "Assicurando concretezza, in primo luogo a livello economico. Prospettiamo ai partner soluzioni remunerative estremamente interessanti, oltre ad offrire loro una solida struttura con cui relazionarsi. Valorizziamo inoltre le organizzazioni di vendita in start-up offrendo, ad esempio, supporti di telemarketing e iniziative di co-branding e co-marketing".

Customer Care e Telemarketing

Concludendo, qual è la vera forza di Qcom e Interactive? "Assicuriamo alla clientela immediatezza, servizi competitivi e qualitativamente impeccabili, ma soprattutto professionisti sui quali porre fiducia. Riusciamo a crescere insieme ai nostri clienti, questa è la nostra forza".

Claudia Lacchini Qcom Clienti Top

Luca Gatti Qcom Clienti Top

Corrado Carrara Qcom Clienti Top

Davide Fazio Qcom Clienti Top

Sabrina Cuminetti Qcom Clienti Top

83


ECONOMIA&BUSINESS

Nello spot Calzedonia il vero inno (alla bellezza) è Paola. E viene da Sedrina “SENZA TRUCCO”

Tra le ragazze della pubblicità criticata per l'uso dell'Inno di Mameli al femminile c'è una bergamasca. E' Paola Turani, ha 23 anni e fa la modella 84

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

alze indossate a suon di Inno Nazionale. Ricordate le quattro ragazze della pubblicità "Sorelle d'italia" di Calzedonia che aveva come colonna sonora l'Inno di Mameli. Rivisitato in chiave femminile e cantato da una donna aveva sollevato un polverone mediatico perché ritenuto troppo femminista. In questi giorni viene riproposto lo

C


spot tv Calzedonia "Il futuro è Rosa" sulle reti Mediaset, senza l'Inno. Adesso c'è un dolce sottofondo musicale e rimane la forza del messaggio, affidato a parole nuove: "A chi sorride (sulla ragazza che all'inizio sorride), a chi segue una passione (sulla ragazza in scooter col ragazzo), a chi ha un sogno (sulla bambina che viene pettinata), e a tutte le sorelle d'Italia che non hanno bisogno di parole)". Tuttavia, le critiche piovute addosso alla versione precedente hanno anche decretato la fortuna del marchio. E non solo la sua. Pochi sanno che tra le quattro ragazze dello spot c'è una giovane bergamasca. La bella ragazza che, seduta, pettina una bambina e simboleggia una mamma si chiama Paola Turani, ha 23 anni, fa la modella e viene da Sedrina. Con lei abbiamo passeggiato, in un pomeriggio grigio di novembre. Nessuna passe-

rella ma sulle mura di Città Alta. "Penso che "Sorelle d'Italia" dello spot Calzedonia - ci ha confidato la stessa Paola che - , non solo non fosse di cattivo gusto, ma sia stato un omaggio alle donne, una celebrazione della figura femminile. Se per alcuni è stata semplicemente la banalizzazione dell'inno, personalmente non ho ravvisato alcun intento satirico o sminuente. Ho trovato il messaggio delicato e raffinato nello stesso tempo: celebrare un Paese, in questo caso l'Italia, attraverso le donne. E poi se l'inno è sacro, tanto di più lo sono quelle ragazze, donne, mogli e mamme che lo incarnano tutti i giorni. Rimane il fatto che questo spot ha "bucato" lo schermo e il marchio ne ha sicuramente tratto giovamento". A cosa è dovuta la scelta di togliere l'inno nazionale rivisitato nello stesso spot in onda sulle reti Mediaset? Tra le due versioni ("Sorelle d'Italia" e la nuova versione privata dell'inno) quale preferisci? "Lo spot "Sorelle d'Italia" sarebbe dovuto durare due anni, ma l'istituto dell'autodisciplina pubblicitaria ha fatto ritirare da tutte le reti televisive il discusso spot, nonostante Marisa Golo, ad di Calzedonia, a suo tempo avesse spiegato che l'obiettivo era patriottico. La sospensione è arrivata in seguito alla denuncia allo IAP da parte dell'Associazione Difesa Consumatori Sportivi. E' stato questo il motivo per cui hanno rimandato in onda lo spot senza l'inno nazionale ma io preferisco "Sorelle d'Italia". E' molto più coinvolgente".

La scheda Nome: Paola Turani nata a: Sedrina il: 10.08.1987 altezza: 177 cm taglia: 40 - 42 misure: 86 - 62 - 92 occhi: blu capelli: castano studi: perito agrario professione: modella Ha girato spot per: "Calzedonia", Aceto "Ponti" con Ricky Tognazzi, "Amuchina" gel mani, crema "Lichtena", "Alicia De Longhi", zanzariere "MV Line", il nuovo "Lines è". Non solo in Italia ma anche all'estero. In Grecia, ad esempio, per la linea di biscotti "Caprice" ama: dipingere

Ci racconti qualche curiosità del dietro le quinte. Come è nata l'occasione di "girare" questo spot pubblicitario? "Non c'è stata un'occasione particolare. Come per le altre campagne pubblicitarie anche questa è frutto di un casting. ll casting è una selezione che una produzione fa per trovare le persone giuste per interpretare una parte in un film, uno spettacolo teatrale, un programma televisivo o per uno spot pubblicitario. Il provino di solito è lo stesso per tutte le persone che si propongo per la stessa parte, in modo da permettere ai produttori di confrontare tutti gli attori e scegliere quello che è più piaciuto di più". Nessuna polemica, invece, sui nuovi spot Ponti che ti vede al fianco di un Tognazzi "lillipuziano". "Nello spot dell aceto balsamico di Modena, con Tognazzi "lillipuziano", mi si riconosce perché sono la ragazza che ha in mano una botte. E' uno spot molto divertente e sono felice di aver avuto l'opportunità di lavorare con Tognazzi e sua moglie Simona Izzo. Sono persone molto cordiali, dei veri professionisti. 85


destinato alle top model. Partecipare ai casting è faticoso, le modelle hanno più appuntamenti al giorno e quasi mai nella stessa zona della città. Oltre alla fatica di viaggiare tutto il giorno, può capitare che si presentino 80 modelle ad un solo appuntamento, il che vuol dire che bisogna aspettare. E se dopo alcuni giorni la modella non riceve nessuna telefonata significa che non è stata confermata per nemmeno un lavoro".

In questo caso tutto è andato liscio come l'olio. Meglio dire come l'aceto". Ci anticipi i tuoi impegni futuri. Ti vedremo ancora in televisione? Stai girando altri spot? "In questo periodo, oltre a Calzedonia, stanno passando in televisione un paio di altre campagne pubblicitarie che mi vedono protagonista. Due settimane fa ho girato uno spot "mondiale", nel senso che verrà distribuito e trasmesso in tutti i paesi del mondo, per promuovere il turismo nell'isola di Cipro. In Italia verrà trasmesso l'anno prossimo".

merciale. Prima, però, ho preferito terminare gli studi e diplomarmi. A 19 anni mi sono trasferita a Milano. Ho avuto la grande fortuna essere seguita e accompagnata nelle mie scelte professionali da un'agenzia molto seria. Non capita a tutte le modelle. Ho viaggiato molto e in

Quanto "conviene" (economicamente) fare la modella? "Conviene, se si lavora. Le copertine dei magazine sono il biglietto da visita più prestigioso per le modelle, nell'immediato non rendono molto ma dopo la cover gli ingaggi e i relativi guadagni lievitano. Il catalogo è tra i meglio retribuiti e per la maggior parte delle modelle rappresentano la principale fonte di guadagno. Per le sfilate i cachet variano a secondo della sfilata. Partono da mille euro, tuttavia defilè importanti proprio per il loro prestigio vengono pagati anche la metà. L'ingaggio giornaliero per pubblicità e spot varia in relazione alle modelle. Da mille a cinquemila euro, a questo si aggiungono normalmente le royalties, i diritti per lo sfruttamento delle immagini scelte. Molte aziende visto il momento di crisi hanno dovuto ridurre i loro budget promozionali".

Un consiglio a chi desidera intraprendere questo lavoro? "Il più importante è affidarsi ad una buona agenzia. E poi arrivare puntuali ai casting, essere rilasSpot, campagne: hai mai pensati e fiduciosi. Rappresentano sato di provare con il cinema? un'opportunità di lavoro e bisoNon hai mai pensato a qualche gna dimostrarsi professionali e Un quadro di Paola Turani. Il suo sogno? "particina" in film o fiction? spontanei, disinvolti ed educati. E Vederlo esposto in una mostra "Non si tratta solo di essere fotogenise capita di non essere scelti, non ca o telegenica. Di fronte alla telecabisogna demoralizzarsi, capita mera mi sento molto naturale e per nulla certi periodi mi sono trasferita anche all'espesso. E' importante far tesoro delle impacciata e dopo queste esperienze sarebstero alternando sfilate a servizi fotografici". esperienze e ripartite per il prossimo be bello poter fare qualcosa di nuovo, di casting con il sorriso sulle labbra". diverso e di un certo spessore. Ma vorrei Qual è la giornata tipo di una modella? presentarmi all'appuntamento preparata". "La normale giornata di lavoro di una modelNel fermo immagine della pubblila seriamente impegnata è scandita dalla cità (vedi foto iniziale) accanto al Riavvolgiamo il nastro. Da Sedrina partecipazione ai casting, tanti, ravvicinati fra tuo volto c'è la scritta "A chi ha un come sei finita a fare la modella? loro, e non pagati. La partecipazione al sogno". Qual è il tuo sogno? Qual è stata, in breve, la tua storia, casting, infatti, è il corrispettivo di un collo"Crescere come donna e costruirmi una nel mondo patinato della moda? quio di lavoro. Nessuno, né l'agenzia né il famiglia. Nel tempo libero amo dipin"Ho mosso i primi passi a 17 anni quando uno cliente pagherà mai per la partecipazione ai gere e spero, un giorno, di vedere esposcouting francese mi notò in un centro comcasting, salvo il caso di qualche rimborso sti i miei quadri in qualche mostra". 86



EVENTI

Bracciale rigido in oro satinato e diamanti naturali 1940 - Marchak - Parigi

G.L.A. Antichità, il Natale più prezioso si mette in mostra LUSSO

Un regalo per l'avvio delle festività: nella prestigiosa galleria di via Sant'Orsola, lo scorso giovedì 25 novembre, è andata in scena l'elegante esposizione di Gian Luca Andreotti 88

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

atmosfera natalizia sta contagiando tutti. E non esiste nulla di più meraviglioso di un gioiello, regalato ad altri o a se stessi, per festeggiare il periodo più bello augurandosi un felice anno nuovo. È stata questa la filosofia dell'evento ideato da Gian Luca Andreotti lo scorso giovedì 25 novembre. Passando in via Sant'Orsola, alla G.L.A. Antichità - la galleria antiquaria specializzata in gioielli e mobili italiani d'alta epoca - non solo si è potuto apprezzare un anticipo "nevoso" di festività, ma persino guardare e indossare le splendide creazioni adagiate nelle vetrine addobbate dello showroom. Proprio così, stiamo parlando di gioielli con pendenti tempestati di pietre preziose e realizzati con incredibile cura, che hanno fatto il palio con orecchini e bracciali mozzafiato, di cui vi forniamo anche una testimonianza fotografica. La temperatura rigida

L'


89


non ha di certo fermato i numerosi invitati, che hanno comunque potuto riscaldarsi grazie allo splendido buffet allestito dallo chef internazionale Federico Coria. Grazie alla generosità della galleria di via Sant'Orsola, i fortunati presenti si sono potuti gustare risotti allo champagne, dolci crepes calde e vini pregiati. "Questo evento - ha dichiarato Gian Luca Andreotti - è stata l'occasione per augurare ai miei amici un buon Natale. Abbiamo ricreato tutte le vetrine della galleria per far respirare l'atmosfera di festa che si sprigiona in tutta Bergamo nel mese di dicembre. Un antiquario, con la sua passione, ha il compito di far rivivere la storia degli oggetti alle persone. Tuttavia, è anche giusto che rimanga al passo coi tempi e coccoli i propri clienti, per questo ho voluto regalare a tutti questo speciale appuntamento".

90


Anello in oro giallo, smalto, brillanti e perla naturale d. webb

Orecchini in oro 18 ct. Smeraldi, Zafiri, Rubini e Brillanti d. webb Bracciale orologio in oro, smalti e brillanti 1960 Mellerio

Anello in oro, smalto blu e diamanti taglio koronĂŠĂŠ Francia 1700 Anello in oro giallo con diamante fancy brow taglio goccia 2 ct e diamanti naturali taglio misto 9ct

Orecchini pendenti in oro giallo e diamanti naturali

Anello in oro e brillanti naturali d. webb

Bracciale in oro 18 ct e brillanti 1960

91


EVENTI

Un Open Day da "Legendary Feeling" "I WAS OUT THERE"

Gipsy SpA, l'azienda di Albino proprietaria del marchio Scorpion Bay, ha aperto le porte al pubblico lo scorso 8 novembre. Il parterre de roi era formato da tutti i testimonial e da tre campioni del mondo 92

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

n lunedĂŹ da campioni. E' stato questo il leitmotiv della seconda edizione dell'open day di Scorpion Bay - tenutosi lunedĂŹ 8 novembre scorso ad Albino -, all'headquarter di Gipsy, l'impresa di Lucio ed Emanuela Mistri, proprietaria del celeberrimo marchio. Una giornata ideata per far conoscere il proprio gruppo di testimonial, l'azienda stessa ed il "Legendary Feeling" proprio di Scorpion Bay, che si realizza attraverso un lavoro "heart made", fatto con il cuore. Una giornata quindi carica di adrenalina, trascorsa vicino a grandi atleti, come il quattro volte campione del mondo Tony Cairoli (Motocross World Champion MX1 2010), il tre volte iridato Fabio Incorvaia (Jet Ski World Champion 2010) e il polacco Taddy Blazusiak, campione del mondo Enduro Indoor 2010 militante nel team bergamasco Farioli (che nel 2010 aveva tra le sue fila anche i talentuosi orobici Simone Albergoni e Thomas Oldrati). La vocazione di Scorpion Bay a sostenere sport alternativi e di grande appeal per i gio-

U


vani si è tradotta anche nella sponsorizzazione dell'Hockey Club Valpellice, storico team di hockey su ghiaccio piemontese in lizza quest'anno per lo scudetto. Con loro tutto il gruppo testimonial Scorpion Bay, presentati da Fabio Momina(per gli amici "Momo") mitica voce di Eurosport e Sportitalia, intervallati dagli sketch comici di Paolo Casiraghi - in arte Suor Nausicaa, conosciuta dal grande pubblico a Colorado -, appassionato di moto e da sempre fan di Scorpion Bay. Tra loro uno che campione lo è sempre stato ma che ora lo sta dimostrando ancor di più: parliamo di Nicola Dutto, l'eroe che da marzo per un grave incidente è costretto sulla sedia a rotelle, non ha voluto mancare presentando i suoi nuovi progetti, sottolineando che ha cambiato

93


solo la prospettiva ma non la sostanza del suo modo di vivere la vita e lo sport sempre al fianco di Scorpion Bay. Con lui Max Nagle Jeffrey Herlings - piloti del Team Red Bull KTM Factory Racing -, le ragazze del Modern Ballet di Torre Boldone e dell'Ororosa Basket, le giovani promesse dello Scalve Boarder Team di Colere, il Galizzi Team Quad di Bergamo, il Team Vedovati Corse di Albino e molti altri. Nella zona esterna all'azienda è stato creato un paddock con i truck del Team KTM Red Bull Factory Racing, le moto dei campioni del mondo, le macchine da rally ufficiali del Team Vedovati Corse, aree dimostrative e stand promozionali. Un evento pienamente riuscito come hanno sottolineato le autorità presenti, da Eli Pedrettie Guido Fratta- rispettivamente presidente e assessore della Comunità Montana -, dal sindaco di Albino Luca Carrara - presente con l'assessore Franco Petteni - e dall'assessore provinciale Fausto Carrara.

94


95




MOTORI

Bentornata principessa X3 LA NOVITA'

BMW presenta la nuova versione dell'intermedio - come dimensioni - cavallo di battaglia prodotto dal 2004 in oltre 600 mila unità, che adesso cede il testimone ad una seconda generazione rinnovata nel design e nei contenuti tecnici

Design: le forme della nuova nata sono eleganti, dinamiche e sportive, molto proporzionate e con il fascione sottoscocca nero molto sottile, per alleggerire ulteriormente l'aspetto generale 98

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: GIORGIO CHIESA

avevamo lasciata sette anni fa con una linea molto elegante. La ritroviamo oggi più bella che mai. Parliamo della BMW X3, intermedio cavallo di battaglia prodotto dal 2004 in oltre 600 mila unità, che adesso cede il testimone ad una seconda generazione rinnovata nel design e nei contenuti tecnici e d'equipaggiamento. L'abbiamo provata per voi, nella sua versione più prestigiosa, con la sempre gradita collaborazione di Lario Bergauto, concessionaria ufficiale del marchio bavarese per Bergamo e provincia.

L'

DESIGN - Le forme della nuova X3 sono eleganti, dinamiche e sportive, molto proporzionate e con il fascione sottoscocca nero molto sottile, per alleggerire ulteriormente l'aspetto generale. Il frontale è caratterizzato dal doppio rene tipico BMW, leggermente inclinato e proteso in avanti, da cui partono le nervature che percorrono tutto il cofano fino al parabrezza e agli specchi. Gli ampi gruppi ottici hanno una cornice superiore cromata ad accentuare l'incisività dello sguardo e sono dotati di luci diurne ad anello a LED se in combinazione con i proiettori allo xeno. La linea di fian-


cata è segnata dai grandi passaruota bombati, caratteristica delle trazioni integrali, ed è percorsa da tre linee che si intrecciano a formare un'onda suggestiva che corre fino al posteriore, dove il portellone è incastonato tra i gruppi ottici a forma di T, illuminati da fasce luminose alimentate da unità a LED. INTERNI -All'interno la X3 colpisce per la quantità di spazio a disposizione, per la qualità dei materiali e per il design curato ed essenziale, a cui BMW ci ha abituato ormai da tempo. Lo sviluppo in orizzontale delle forme della plancia evidenzia la larghezza degli interni e, grazie a linee ricercate la sensazione di tridimensionalità del cruscotto è molto accentuata. La consol-

le centrale è asimmetrica e rivolta al conducente, che può facilmente tenere sotto controllo tutte le funzioni del veicolo senza distrarsi, come fosse seduto ai comandi di un aereo di linea, con ogni cosa al posto giusto, nel massimo dell'ergonomia. Al centro della plancia spicca lo schermo multifunzione LCD, che comanda il sistema di navigazione, l'impianto audio e tutti i sistemi elettronici di bordo, tramite il selettore BMW iDrive II. Il divano posteriore ospita comodamente tre passeggeri e, nel caso serva ampliare il vano di carico da 550 litri fino a 1.600, basta ribaltarlo o separarlo in tre porzioni con schema 40:20:40. TRAZIONE - La seconda generazione della BMW X3 monta il sistema di trazione integrale permanen-

Motori: la X3 xDrive35i combina per la prima volta la tecnologia biturbo, l'iniezione diretta del carburante ed il comando elettronico delle valvole BMW Valvetronic 99


te intelligente xDrive, che ripartisce la coppia motrice tra le 4 ruote con sistema elettronico gestito da una sofisticata centralina. Il sistema di controllo, in sinergia con il DSC (controllo dinamico di stabilità) compensa con il proprio intervento, ogni tendenza di sotto o sovrasterzo. Il risultato è un comportamento sempre neutro in ogni situazione, con una precisione di guida assicurata dal nuovo servosterzo elettromeccanico con Servotronic regolabile, per la prima volta presente su una vettura di questa categoria. MOTORI - La BMW X3 xDrive20d è la prima proposta che la Casa bavarese offre al pubblico, con propulsore alimentato a gasolio, turbocompresso, capace di erogare una potenza massima di 184 Cv a 4.00 g/min. con una coppia di 380 Nm a 2.750 g/min. L'elasticità che ne risulta riesce a spingere la vettura da 0 a 100 km/h in 8,5 secondi e farle raggiungere la velocità di 210 km/h. La tecnologia di questo motore e la notevole efficienza permettono di contenere i consumi di carburante nei limiti di 5,6 l/100 km con emissioni di CO2 pari a 149 g/km. La 100


seconda motorizzazione presente al lancio sarà la X3 xDrive35i, che si distingue grazie ad un propulsore a 6 cilindri alimentato a benzina, dotato di due turbocompressori sequenziali, che eroga la straordinaria potenza di 306 Cv a 5.800 giri ed una coppia massima di 400 Nm, disponibile già a 1.300 g/min. Per la prima volta sono stati combinati la tecnologia biturbo, l'iniezione diretta del carburante ed il comando elettronico delle valvole BMW Valvetronic ed il risultato è un livello di prestazioni elevato, con accelerazione 0-100 in 5,7 secondi, con velocità massima di 245 km/h. Il consumo medio è di 8,8 l/100 km e le emissioni si aggirano sui 240 grammi ogni chilometro percorso. I consumi e le emissioni sono mantenute ai minimi livelli grazie all'azione del BMW EfficientDynamics, che integra il sistema di recupero dell'energia in frenata, lo Start/Stop ed il controllo dei sistemi elettronici secondari in base alle esigenze. TECNOLOGIA - La gamma di optional si estende dal climatizzatore automatico a due zone e il tetto panoramico in vetro a sofisticati sistemi audio e al sistema di navigazione Professional con memoria a disco rigido, fino all'apertura automatica del portellone posteriore e al gancio da traino con testina sferica a comando elettrico. Unica nel segmento di appartenenza è la gamma di sistemi di assistenza del guidatore messa a disposizione da BMW ConnectedDrive. Ad esempio, la nuova BMW X3 è equipaggiabile con i sistemi HeadUp-Display, Adaptive Light Control, High Beam Assistant, Active Cruise Control con funzione frenante (di serie nella BMW X3 xDrive35i) e con la telecamera di retromarcia con Top View.

Interni: al centro della plancia spicca lo schermo multifunzione LCD, che comanda il sistema di navigazione, l'impianto audio e tutti i sistemi elettronici di bordo

Lario Bergauto Via Campagnola, 50 Tel. 035 4212211 - Bergamo www.lariobergauto.bmw.it www.mobility.it

101


MOTORI

Design: l'auto mostra una certa sportività nella vita laterale grazie alla linea dei finestrini che si assottiglia verso il montante posteriore e dalla linea delle spalle imponente 102

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: GIORGIO CHIESA

arrivata con un nome nuovo, ma si tratta della storia di Opel rivisitata nell'estetica e nei contenuti più moderni. Stiamo parlando della quarta generazione di Opel Astra Station Wagon, che prende il nome di Sports Tourer e introduce numerosi miglioramenti funzionali ed estetici rispetto al precedente modello. Ma questa è un'auto che nasce per convincere più che per stupire, che sposa nella propria mission concetti principe quali solidità e sicurezza, curata nelle soluzioni tecniche ed estetiche, un'auto che pone

E'

le sue fondamenta su di un livello di allestimento estremamente completo che si arricchisce di accessori e componenti, decisamente più dotata nel confronto a parità di prezzo e di allestimento rispetto alla versione che andrà a sostituire. Eccola in tutta la sua funzionalità grazie alla concessionaria di Bergamo Opel Gustavo Longhi. DESIGN - Dal punto di visto estetico infatti l'auto mostra una certa sportività nella vita laterale grazie alla linea dei finestrini che si assottiglia verso il montante posteriore e dalla linea delle


Astra Station Wagon: identico spazio, ma nuovo nome PROVA SU STRADA

Opel sfodera la quarta generazione del modello più celebre: filosofia identica, ma denominazione "Sports Tourer" che introduce numerosi miglioramenti funzionali ed estetici rispetto al precedente modello

spalle imponente, che culmina nei gruppi ottici posteriori. Il nuovo modello è stato rivoluzionato come la versione berlina presentata l'anno scorso, da cui riprende l'impostazione stilistica particolarmente riuscita, sebbene rivista e corretta per massimizzare il volume di carico. INTERNI - Una volta all'interno della vettura, l'avvolgente cruscotto a forma di ala attraversa come un arco l'abitacolo unendosi con le modanature delle portiere a vantaggio dell'ergonomia. Inoltre i particolari degli interni - come i pulsanti con bordi cromati, le spie e la forma della consolle centrale - sono combinati all'impiego di materiali soft-touch ed alla delicata illuminazione. Tra

le tre versioni Elective, Cosmo e Cosmo S, la Cosmo vanta nuovi interni dai toni caldi con la possibilità di scegliere il colore Moka in differenti tonalità alternative al nero. L'Astra Sports Tourer dispone ora di numerose possibilità di stivaggio che includono: porta oggetti sulle portiere, spazi per riporre bottiglie da 1,5 litri, una consolle centrale adattabile dalle numerose configurazioni, un cassetto di cortesia di generose dimensioni e un cassetto estraibile sotto il sedile del guidatore. Profondo e piatto ai lati, il bagagliaio è completamente rivestito, privo di spigoli, ostacoli e libero dai passaruota. Inoltre Astra Sports Tourer è la prima compatta ad offrire un sistema automatico di ripiegamento dei sedili posteriori,

Spaziosa: con il FlexFold, Astra permette un ampliamento delle dimensioni del vano bagagli, dai 500 ai 1.550 litri, azionando semplicemente due levette posizionate nel bagagliaio 103


tipico del segmento di classe superiore ed unico nel segmento di Astra. Questo meccanismo ergonomico, chiamato FlexFold, permette un ampliamento delle dimensioni del vano bagagli, dai 500 ai 1.550 litri, azionando semplicemente due levette posizionate nel bagagliaio in modo facilmente accessibile. Il sistema attiva il rilascio e l'abbassamento di entrambe le sezioni degli schienali dei sedili posteriori sdoppiabili 60/40. Grazie ad esso non è piÚ necessario muoversi attorno al veicolo per reclinare separatamente gli schienali dei sedili. Con i sedili abbattuti il piano di carico si estende fino all'incredibile lunghezza di 1.835 mm, 28 in piÚ dell'attuale generazione di Astra Station Wagon.

104


MOTORI - L'ampia gamma di motorizzazioni dell'Astra Sports Tourer si rivela la più estesa del suo segmento e comprende quattro Diesel, quattro benzina e un motore GPL,che sarà disponibile da metà 2011, con potenze comprese tra i 70 kW/95 Cv e i 132 kW/180 Cv. La gamma Diesel include motori 1.3, 1.7 e 2.0: tutti common rail, ad iniezione multipla, con turbo a geometria variabile e filtro anti particolato. Tutti sono conformi alle normative Euro 5. Il 1.7 CDTI sarà offerto con due motorizzazioni: la prima da 81 kW/110 cv e 260 Nm, e la seconda da 92 kW/125 Cv e 280 Nm di coppia. In entrambi i casi il consumo combinato si attesta su un livello di 4.5 l/100 km e le emissioni di CO2 su un valore di 119 g/km. Il 2.0 CDTI, motore top di gamma, viene offerto in combinazione con un cambio manuale a sei rapporti oppure automatico. Questo motore sprigiona 118 kW/160 cv e una coppia notevole di 350 Nm a soli 1.750 giri che permettono di raggiungere i 100 km/h in meno di dieci secondi. Il consumo combinato con cambio manuale è di 5.1 l/100 km e le emissioni di 134 g/km. Le varianti benzina includono un 1.4 e un 1.6, entrambi aspirati o turbo, con potenze che vanno dai 74 kW/100 cv ai 132 kW/180 cv. In particolare il nuovo motore 1.4 Turbo da 103 kW/140 cv ha sostituito il precedente 1.8 aspirato dalla potenza pressoché simile. In linea con la strategia di "downsizing" perseguita da Opel, volta a ridurre le cilindrate, migliorando i consumi e il rendimento. Ad esempio l'introduzione del nuovo motore turbo compresso ha permesso una riduzione dei consumi di circa il 15%, ed un innalzamento della coppia del 14%, il tutto con un consumo combinato di soli 6,1 l/100 km.

Motori: l'ampia gamma di motorizzazioni dell'Astra Sports Tourer si rivela la più estesa del suo segmento e comprende quattro Diesel, quattro benzina e un motore GPL,che sarà disponibile da metà 2011

Longhi 24125 Bergamo (BG) 79/81, v. Ghislandi tel: 035 210315 Clusone via S. Vincenzo De Paoli, 7 www.longhiopel.it

105


EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Da Cornaro Gioielli in mostra la "Diamond Passion" 106

utto ciò che fa tendenza in tema di alta gioielleria ed orologeria, a Bergamo, si chiama Cornaro Gioielli. Come ogni anno, infatti, la boutique ha stupito tutta la sua affezionata clientela presentando - la scorsa domenica 21 novembre - nuove e ricercate collezioni da sogno. Nella splendida cornice del negozio di via Camozzi 44 hanno brillato numerose novità per palati raffinati. L'evento ha fatto da sfondo ad una mostra intitolata "Diamond Passion" in cui, neanche a dirlo, il protagonista indiscusso è stato il diamante nelle sue poliedriche varianti di forma e colore. È stato un grande successo anche per l'universo maschile, con nuove creazioni proposte da Breguet, Vacheron Constantin e Chopard. L'evento - complice la grande curiosità suscitata negli ospiti - è poi proseguito anche con il calare della sera: più che un'esposizione, infatti, la kermesse organizzata da Cornaro Gioielli si è rivelata un vero e proprio laboratorio di affascinanti novità.

T


107


108



EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Nuova CLS 2011, "I cinque sensi" dall'elegante sportività 110

n'emozione senza eguali. Con queste parole Adam Lodovici - titolare della concessionaria Mercedes-Benz Lodauto - ha dato il suo personale benvenuto al nuovo gioiello della casa tedesca, la CLS 2011. Con un evento che si è tenuto all'interno dell'ampio showroom di Orio al Serio lo scorso venerdì 22 ottobre, i fortunati ospiti hanno potuto assistere ad una presentazione in grande stile. L'animazione della serata, infatti, è stata affidata ad otto ballerini, che hanno inscenato uno spettacolo di danza e arte visiva sul tema de "I cinque sensi". Un'esibizione a dir poco spettacolare, che ha svelato l'ultima creazione motoristica targata Mercedes. In un elegante grigio chiaro opaco, la nuova CLS 2011 - il suo debutto internazionale al Salone dell'Automobile di Parigi era stato appena festeggiato (dal 2 al 17 ottobre scorso) -, si è presentata con un design totalmente rinnovato. L'ultima nata segna infatti un punto di svolta nell'evoluzione del linguaggio di design Mercedes. Al tempo stesso, però, il modello resta fedele alla grande tradizione di elegante sportività e comfort che da sempre caratterizza tutti i coupé con la stella.

U


111


EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GIORGIO CHIESA

"ADBG", in Saps una conviviale di successo 112

i è svolta lo scorso venerdì 12 novembre, nella cornice del concept restaurant della Saps, la conviviale dell'Associazione Diabetici Bergamaschi. Davanti a un nutrito parterre di ospiti si è parlato delle attività future dell'organizzazione che da trent'anni opera sul territorio locale per la divulgazione e la prevenzione di una delle malattie più subdole, il diabete. A prendere subito la parola è stato il neopresidente Gianbattista Negretti, che si è detto entusiasta per questi primi mesi alla guida di una delle associazioni più storiche della Bergamasca. Non hanno voluto mancare all'incontro anche Roberto Trevisan - primario di diabetologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo -, Antonio Carlo Bossi direttore dell'unità operativa malattie metaboliche e diabetologia dell'ospedale di Treviglio - e il sindaco di Bergamo Franco Tentorio, desideroso di ringraziare l'impegno dei numerosissimi volontari che ogni anno riescono ad effettuare gratuitamente oltre 22mila screening della glicemia. Tutti loro sono intervenuti ribadendo l'importanza e la pericolosità della malattia, cercando di far comprendere ai presenti le regole di una corretta alimentazione e l'importanza di una regolare attività fisica.

S


113


EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GIORGIO CHIESA & LORIS SAMBINELLI

"Audi A7 Sportback", la nuova visione delle cose 114

na vettura del tutto inedita, che unisce l'immagine puristica della berlina alla funzionalità della Avant e al dinamismo appassionato del Coupè. È la nuova "Audi A7 Sportback", presentata lo scorso giovedì 11 novembre nello showroom di Bonaldi Motori, in una serata realizzata con la collaborazione di "UBI Banca Popolare di Bergamo" e "Galleria Marelia Arte Moderna e Contemporanea". Dopo i saluti degli AD Simona Bonaldi e Gianemilio Brusa, ad illustrare le caratteristiche della vettura il giornalista Maurizio Toma, responsabile dell'area motori Class. E se la casa tedesca per creare la nuova vettura si è affidata al motto "Nulla ispira di più di un foglio di carta bianco", ecco che per il cocktail di presentazione l'hangar Audi di Bonaldi Motori si è trasformato in un etereo spazio bianco. Un luogo dove il nuovo gioiello è stato svelato in anteprima, prendendo forma, linea dopo linea, proprio come un disegno tracciato su un foglio candido. Ad accompagnare l'impronta concettuale e visionaria della nuova A7 sono state le opere "minimaliste" di Claudio Destito, nella cornice di una mostra che ha arricchito il programma espositivo dello "Spazio Arte Hangar Audi", dedicato all'arte contemporanea nazionale ed internazionale.

U


115


EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: LORIS SAMBINELLI

All'Osteria del Conte per scoprire la Costa Smeralda 116

on una serata all'insegna della buona cucina, il 18 e 19 novembre scorso all'Osteria del Conte di Dalmine, si sono potuti scoprire e gustare i piatti del grande ristorante "Gastronomia Belvedere" di Porto Cervo. Durante la prestigiosa cena proprio gli chef giunti nella Bergamasca per l'occasione - coadiuvati naturalmente dalla brigata dell'Osteria del Conte e dai sommelier della pregiata azienda vinicola Capichera -, hanno presentato i sapori, i colori e i profumi della cucina sarda. La serata è stata l'occasione per rafforzare una vera e propria amicizia, a dimostrazione che anche tra cuochi di luoghi diversi può esserci un'ottima collaborazione. Il gemellaggio, d'altro canto, non è casuale: entrambi i locali, infatti, mantengono la dimensione familiare e condividono la stessa filosofia, fatta di prodotti del territorio che si sposano in modo creativo con la cucina mediterranea. Così, grazie ad un menù confezionato per l'occasione da Gian Paolo Pileri (accompagnato da pregiati accostamenti dei vini Capichera), i fortunati presenti hanno potuto compiere un viaggio virtuale in una delle località più ricercate del mondo, ovvero Porto Cervo in Costa Smeralda.

C


117


EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GIORGIO CHIESA

Rotaract Club, allo spazio ALT un trionfo di classe e solidarietà 118

l Rotaract Club Bergamo colpisce nel segno con un evento di classe e divertimento puro. Venerdì 19 novembre scorso, allo spazio "ALT, Arte Lavoro Territorio - Spazio Fausto Radici" di Alzano Lombardo, è infatti andata in scena una serata prestigiosa. Complice il partner d'eccezione BMW Lario Bergauto(che ha presentato in anteprima per la città di Bergamo la nuova X3), gli ospiti - prima di entrare nel clou del party organizzato in collaborazione con Ubilibet - hanno potuto gustare un eccellente buffet allestito da Bobadilla Ricevimenti, a cui ha collaborato anche l'azienda vinicola Guido Berlucchi offrendo l'inconfondibile spumante Franciacorta Berlucchi '61. Gli invitati, poi, hanno assistito ad una splendida sfilata di moda, impreziosita dalle firme dell'esclusiva boutique Petronio. All'appuntamento non sono mancati tutti i soci Rotaract della città di Bergamo, Club fondato nel 1968 e che da sempre si distingue per attività di service nella città di Bergamo e nella sua provincia. Da sottolineare le finalità benefiche sottoscritte dall'anno rotarctiano 2010/2011: il Club è infatti impegnato nel sostenere i progetti a favore della Fondazione Giovanni XXIII. Parliamo di un'associazione che da anni si occupa di curare e sostenere nelle proprie strutture bambini e ragazzi affetti da disturbi di tipo autistico e che opera su tutto il territorio della nostra provincia.

I


119


120



EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GIORGIO CHIESA

Easy&Chic, l'alta cucina è di casa al "Devero Ristorante" 122

omenica 31 ottobre scorsa il prestigioso ristorante dell'Hotel Devero ha aperto le porte per ospitare la "Easy&Chic- Special Halloween Night". È stata una serata di grande classe, allestita per far scoprire la cucina di cinque chef di fama internazionale, tra cui il cuoco Enrico Bartolini, che gestisce proprio il "Devero Ristorante"di Cavenago Brianza. L'esordio è stato da subito all'insegna dell'eccellenza, con i cinque stellati impegnati in uno sfizioso aperitivo a dieci mani. I protagonisti assieme a Bartolini sono stati Antonio Strammiello - del ristorante Cafè Les Paillotes (Pescara) -, Matteo Vigotti- del ristorante Novecento di Meina (Verona) -, Michele Rotondo - del ristorante Masseria Petrino (Palagianello, Taranto) - e Matia Barciulli, del ristorante Osteria di Passignano (Tavernelle Val di Pesa, Pisa). Sempre loro sono stati gli artefici del menù serale: Strammiello ha preparato un'insalata di baccalà su purea e chips di ceci di Navelli, con salsa di olive verdi. Vigotti si è invece occupato del tonno di coniglio, polenta di Coimo e "sgarbizza" di cipollotto. Rotondo si è poi dedicato alle candele spezzate e gratinate con zucca e capretto. Bartolini ha stupito tutti i presenti con un maialino croccante con millefoglie di patate ai grani di senape. Barciulli, infine, come dolce, ha preparato un gelato di olio extra vergine con biscotto di cantuccini e fichi freschi al vin santo.

D


123


124



EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GIORGIO CHIESA

"BMW xDrive Tour", inizia la stagione della X3 126

e giovedì 4 novembre scorso, passando davanti alla concessionaria BMW Lario Bergautodi Lecco, qualcuno si fosse chiesto cosa stesse succedendo all'interno dello showroom, la risposta era da trovare tra lo scenario ricalcante la storia dello sci degli ultimi 100 anni e le aree espositive appositamente allestite per la kermesse. Il tema dell'appuntamento, infatti, è stata la collaborazione tra BMW e Rent and Go, leader nazionale nell'affitto di articoli sportivi invernali. L'occasione speciale, invece, è stata l'avvento dell'xDrive Tour, una serie di eventi attraverso cui la casa bavarese promuove gli ultimi gioielli della collezione BMW: in questo caso la splendida X3. Dal canto suo, Kurt Ladstaetter, l'ex slalomista azzurro ora imprenditore e amministratore delegato proprio della Rent and Go, si è cimentato nel ruolo di presentatore della serata. Mentre la parte del testimonial è toccata ad un altro ospite illustrissimo, il più vittorioso discesista italiano nella storia della Coppa del Mondo di sci alpino. Stiamo parlando di Kristian Ghedina, che oltre ad intrattenere gli invitati con alcuni filmati sulla sua vita sportiva agonistica, ha anche presentato la linea d'abbigliamento "137.2" da lui ideata. Il campione azzurro non ha fatto poi mancare riferimenti ai suoi successi automobilistici, naturalmente alla guida della BMW M3 E90 nel Campionato Internazionale Superstars.

S


127


128




EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ

"Duathlon Eco Race", sport ed ecologia a braccetto

i è disputata lo scorso sabato 6 novembre a Isso, in provincia di Bergamo, la prima edizione del "Duathlon Eco Race". Organizzata dal Peperoncino Team, Vipiemme Solar, Nrg Agrivis e dalla palestra Capolinea, la manifestazione è stata inserita nel programma Trievents, un'iniziativa che unisce lo sport all'ecologia e all'archeologia. Da sottolineare soprattutto la disponibilità delle istituzioni, in particolare dei sindaci di Isso, Romano di Lombardia, Covo e Fara Olivana, tutti coinvolti dalla manifestazione. Importante anche l'alchimia creata con i dirigenti scolastici e Vipiemme Solar, una vera e propria magia che ha permesso di realizzare l'abbinamento sport/ecologia in una giornata di festa. Parliamo dunque di una gara che ha previsto per i partecipanti 5 km di corsa, 20 km di bici e ancora altri 2,5 di corsa. Presenti al via atleti di livello internazionale, che non hanno smentito i pronostici confermandosi veri professionisti. La sfida maschile è stata vinta da Andrea D'Aquino del CS Carabinieri. Dietro di lui, staccato di soli sette secondi, si è classificato Daniel Antonioli, del CS Esercito. Terzo si è piazzato Nicolas Becher, del Peperoncino Team, giunto con un ritardo di 45 secondi. Nella gara femminile, la vittoria è invece andata a Maria Alfonsa Sella, del Triathlon Duathlon Rimini ASD.

S

131


132



EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GIORGIO CHIESA

Insieme a canestro, il Basket Valtesse brinda ai suoi partner 134

a società Basket Valtesse ha voluto celebrare la seconda stagione di partecipazione in Serie D della sua prima squadra con una serata conviviale all’enoteca osteria Zanini di Bergamo. Dopo l’annata scorsa, in cui la regina delle bergamasche ha sfiorato i playoff, anche nella stagione 2010/2011 tifosi e sostenitori hanno già potuto gioire per i risultati ottenuti: ben sette vittorie e tre sconfitte in dieci giornate disputate. Il lavoro e l’impegno profusi da tutte le componenti delle società stanno quindi pagando. Ecco perché il presidente Giorgio Colacello e la dirigenza - composta dal vicepresidente Giacomo Merelli, dal direttore generale Massimo Pighizzini, dai dirigenti Livio Scarpellini, Claudio Gariboldi, Massimo Giuliani e Giorgio Bonfanti, insieme all’allenatore Luca Belotti e al vice Michele Lanzeni - hanno invitato tutti coloro che contribuiscono a far crescere questa realtà sportiva a continuare a sostenerla. L’entusiasmo per le soddisfazioni raccolte, oltre che confermare la lunga lista degli storici sponsor (Calor Systems, Amaglio Distribuzione Alimentari, P.Plast, Hotel 5 Vie, Centro Medico Igea, e Sofia Store), ha anche contagiato nuovi partner come Interpack, Alleanza Assicurazioni, Old Wild West, Pagine Sì e Roncalli Viaggi, con i quali la società si avvia a condividere le gioie del campionato.

L


135


EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GIORGIO CHIESA

Steak Restaurant, buffet, dinner&cabaret in stile newyorkese 136

na serata speciale, divertente e all'insegna del buon gusto. In uno dei locali più trend della Bergamasca, lo Steak Restaurant, è andato in scena un party di grande classe. Lunedì 8 novembre scorso, all'interno di splendide atmosfere minimaliste in stile newyorkese, centinaia di invitati hanno potuto gustarsi un buffet eccezionale allestito per l'occasione, in attesa della prelibata cena preparata dagli chef del locale. Proprio nel mezzo della kermesse il mitico Andrea Baccan - meglio conosciuto al grande pubblico con lo pseudonimo Pucci - ha messo in scena un vero e proprio spettacolo di cabaret, sulla falsariga dei suoi esordi nel programma televisivo di Italia 1 Colorado Cafè. Battute a raffica, inarrestabile ironia e grande sarcasmo: sono stati questi gli ingredienti che hanno caratterizzato uno show che ha coinvolto anche il pubblico presente. I ringraziamenti, come ha precisato lo stesso Pucci, sono stati rivolti con l'affetto di un amico alla proprietaria del locale, l'imprenditrice Marina Bongiorno.

U


137


138




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.