Bergamo Economia marzo2015

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CASTFUTURA

SGUARDO GLOBALE CUORE BERGAMASCO ASSOLUTA ESCLUSIVA

La classifica delle imprese manifatturiere presentata dal Presidente Agnelli: «Basta tasse sul lavoro»

Massolo

numero uno dell’intelligence: «La sicurezza è una joint venture da costruire insieme»

ZINGONIA:

viaggio tra degrado ed eccellenze nella cittadina alle porte di Bergamo

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MENSILE DI MARZO 2015 - NUMERO 82 - € 2,00

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Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 2.00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente.

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CONTENUTI marzo 2015

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SERVIZI SEGRETI

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LA CLASSIFICA

ECONOMIA ATTUALITÀ & POLITICA

L’INCHIESTA

6. 12. 24. 26. 28. 30. 32. 38. 42.

ECCEZIONALMENTE Bergamo Economia, nell’ufficio dell’ambasciatore Massolo numero uno dell’intelligence LA CLASSIFICA delle imprese manifatturiere presentata dal Presidente Paolo Agnelli: «Basta tasse sul lavoro» FINANZA Investire: dal vantaggio competitivo al “Fossato Economico“ COMUNE Sicurezza, orario notturno esteso e più agenti sulle strade RETE MMT Politiche di austerità: soffocare tutte le aziende per salvare l’economia IL QUESITO I Controllori delle aziende di trasporto pubblico (TPL) possono sanzionare la sosta vietata? L’INCHIESTA Antonio Bandiera: «I Carabinieri di Zingonia fanno un lavoro straordinario speriamo che l’area venga riqualificata» EMERGENZA-DEGRADO A ZINGONIA Enea Bagini, un sindaco in prima linea L’IMPRENDITORE Foglieni: «Zingonia poteva essere il primo distretto» 3


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ALTA QUOTA

SUPERCAR

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ALTA MODA

ECONOMIA ATTUALITÀ & POLITICA

RUBRICHE

EVENTI 4

46. IL SINDACO Berera: «L’Alta Val Brembana ha forti prospettive di crescita» 50. IN COPERTINA CastFutura, multinazionale dal cuore bergamasco 56. L’AZIENDA Emmetre Clima Service 15 anni di esperienza a servizio del cliente 60. 68. 72.

ALTA MODA Lorenzo Riva ALTA QUOTA Foppolo - Carona - San Simone «l’unione fa la forza» MOTORI • Range Rover Sport • Nuova Subaru Outback • BMW i8 • Il mondo AZ

96.

CHI, DOVE E PERCHÈ

BERGAMO ECONOMIA MAGAZINE Rivista mensile di economia attualità, costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 5 del 21/02/2013) Società editrice: Speb S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Presidente: Baldassare Agnelli Direttore responsabile: Paolo Agnelli Art director: Francesco Legramanti Concessionaria pubblicità locale: S.P.E.B. S.r.l. Via San Giorgio, 6 - 24122 Bergamo Tel. 035 678811 - Fax 035 678895 info@bergamoeconomia.it www.bergamoeconomia.it Stampatore: CPZ SPA Costa di Mezzate (Bg) Via Landri, 37 - Tel. +39 035 681 322 Abbonamenti: Tel. 035 678811 Costo abbonamento: 18 euro per 10 mesi



Massolo: «SIAMO AL SERVIZIO DELL’ITALIA» ECCEZIONALMENTE BERGAMO ECONOMIA NELL’UFFICIO DELL’AMBASCIATORE MASSOLO, DIRETTORE DELL’INTELLIGENCE ITALIANA

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oma. “La globalizzazione ha cambiato il nostro lavoro”, ci accoglie così nel suo ufficio romano l’ambasciatore Giampiero Massolo, Direttore generale del Dis - Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, organo di coordinamento dell’intelligence italiana, incardinato presso la Presidenza del Consiglio. Al terzo anno del suo mandato quadriennale, guarda avanti, ai nuovi obiettivi del Comparto. In un’intervista a tutto campo, racconta le minacce al sistema economico e finanziario dell’Italia, spostando il fronte degli 007 all’attività di prevenzione e identificazione dei rischi. E rimarcando un obiettivo preciso: “La sicurezza è una joint venture da costruire insieme, istituzioni e società, pubblico e cittadini”.

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Il novanta per cento della nostra attività può esser divulgato a beneficio del paese poiché la trasparenza del nostro agire ci rende più forti

Raro è che un ambasciatore sia nominato direttore dei servizi segreti ma questa scelta rientra nella volontà di darci una dimensione internazionale Ambasciatore, permetta una domanda: cosa ci fa un diplomatico a capo dei Servizi segreti? Non è consueto che un diplomatico sia scelto per questo ruolo. L’ultimo ad aver ricoperto questo ruolo è stato, negli anni ’90, l’ambasciatore Francesco Paolo Fulci, oggi presidente della Ferrero. La finalità di questa scelta rientra nella volontà della pubblica amministrazione 8

italiana di dare campo a una dimensione internazionale. In questo senso, la mia lunga esperienza internazionale come ambasciatore permette al Comparto intelligence di allargare l’ambito della sua azione, giovandosi delle relazioni internazionali che ho sviluppato lungo la mia carriera, e di avere una prospettiva globale dei fenomeni grazie alle conoscenze acquisite nel tempo. In secondo luogo, l’intelligence comprende personalità che provengono da diverse carriere. Le capacità diplomatiche di un ambasciatore possono aiutare ad amalgamarle. Come reclutate oggi? Anche in questo c’è stata una svolta: accanto a canali tradizionali di reclutamento quali: carriera prefettizia, forze di polizia o esercito, attingiamo dalla società civile, soprattutto dalle università, grazie ai roadshow dell’intelligence live con cui andiamo nei principali atenei italiani a spiegare chi siamo e cosa facciamo, puntando sui giovani. Ma il ‘way forward’ può avvenire anche grazie al web. Web? Proprio un anno fa abbiamo lanciato la possibilità - attraverso la ‘porta’ del nostro sito, www.sicurezzanazionale.gov.it, di presentare i propri curricula per proporsi in una fase di eventuale assunzione nel Comparto. E’ stato


un boom di click: in poche settimane ci sono arrivati oltre 7.000 candidature. Di questi ne abbiamo selezionati circa cento, non tutti ancora assunti: tutte validissime e preparatissime persone che potrebbero avere ruoli di rilievo in imprese private. Per essere dei nostri, però, serve qualcosa in più. Cosa in particolare? Bisogna essere equilibrati. Guardare in profondità e più lontano degli altri. Questa è anche una vita di rinunce: molte volte gli agenti, soprattutto quelli undercover, devono utilizzare precise regole di ingaggio. Non si possono informare le proprie famiglie di cosa si fa e di dove si è chiamati ad operare. Ogni tanto si sparisce per dei periodi, per poi ritornare, ed è chiaro che non poterlo dire implica notevoli capacità di autocontrollo. Inoltre le caratteristiche personali sono importanti per poter essere impegnati nel ruolo più idoneo. Ci sono persone che possono ricoprire ruoli operativi mentre altri sono più adatti per ruoli d’analisi. Al nostro interno, vi sono anche ruoli più amministrativi, come ad esempio un ufficio legale. In questo scenario così fluido, quale è il vostro ruolo? Difendiamo il Paese dalle nuove minacce asimmetriche. La ‘faccia nera’ della globalizzazione, per dirla con Alain Bauer, ha portato pericoli più fluidi, molecolari e perciò ancora più insidiosi. Compito dell’intelligence è identificarne le origini e prevenirle. E’ il nostro impegno quotidiano. Restringiamo il campo sulle nuove minacce? Come riportato nella Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza, il documento pubblico che presentiamo al Parlamento sulla nostra attività quest’anno anche in versione ePub dal sito del Comparto - oggi si registrano diverse minacce alla sicurezza nazionale. Accanto ad una rinascita dell’antagonismo, favorito dalla situazione economica del Paese e da situazioni di conflittualità locale, come nel caso dei movimenti No Tav, vi è la crescita di rischi di matrice jihadista. A ciò, vanno aggiunti i pericoli legati alla cibernetica e possibili attacchi ad assets strategici, oltre che a realtà economiche e finanziarie.

Oggi lo spionaggio è soprattutto economico-industriale Dove sta una portaerei si può capire con i satelliti

Nei ‘warning’ dell’intelligence c’è anche la cibernetica? Si tratta di pericoli subdoli. Gli attacchi provengono da remoto ma colpiscono da vicino e rischiano di far molto male. Si pensi ai furti d’identità ma non solo. Il Comparto intelligence protegge le imprese e l’economia nazionale.

Lavoriamo a supporto operativo dei ‘players’ strategici e nell’azione di contrasto ai ‘cyber hacktivists’ e agli attacchi messi a segno in modalità ‘stealt’, che spesso sono rilevati con maggiore difficoltà. Proprio a febbraio, Finmeccanica ha

venduto a Hitachi l’Ansaldo che è la fabbrica dei Frecciarossa mentre recentemente i cinesi sono entrati in Cdp reti che ha in portafoglio reti strategiche come quella elettrica… E’ vero ma non bisogna demonizzare gli investimenti stranieri nel nostro Paese. Occorre distinguere: vi sono 9


investimenti che rispondono a una logica di crescita economica ed investimenti dannosi; l’intelligence aiuta a distinguerli e offre al decisore politico strumenti per scegliere ed evitare rischi. Non dimentichiamo che, in questo senso, la legge sulla Golden Power riconosce allo Stato rilevanti poteri per salvaguardare aziende operanti in settori strategici. Quali sono gli investimenti dannosi? Investimenti finalizzati alla chiusura delle attività per creare disoccupazione e, dunque, un danno all’economia nazionale. O investimenti che puntano a rilevare aziende con tecnologie innovative per appropriarsene e trasferire questo Know hown in un altro Paese. Vi sono altre minacce economico-finanziarie? Le minacce cibernetiche possono essere dirette anche a questa finalità e sono particolarmente subdole per tre ragioni: l’attacco è de-territorializzato, proviene da lontano, ciò rende individuabile la fonte della minaccia; l’attacco cibernetico, inoltre, è istantaneo; in terzo luogo può comportare anche danni ingenti, quali paralisi totale dell’attività. Va rimarcato che possono essere molteplici le motivazioni di un tale attacco: di carpire l’oro nero’ dei dati, così come pura

Anche le aziende bergamasche sono esposte ai nuovi pericoli portati dalla globalizzazione come gli attacchi informatici che possono comportare anche danni ingenti come il blocco totale dell’attività e che possono essere motivati da teppismo informatico o volontà spionistica volontà di teppismo informatico. Come si reagisce a ciò? Aumentando la soglia d’attenzione e pianificando la prevenzione, in via preventiva ed è quello che facciamo noi; in via successiva - attraverso un giro di vite - e la fase repressiva, compito delle forze dell’ordine e della magistratura. Si possono prevedere gli attacchi informatici? Vi sono segnali tecnici che permettono di percepire l’imminenza di un attacco. Non tutto si può prevedere ed evitare: noi non siamo un muro d’acciaio ma una rete a maglie; il nostro compito è stringere le maglie. Ma se l’azienda è privata, come fate ad intervenire? La collaborazione con le aziende private non può che essere su base volontaria. In questo senso, la legge ci permette di stipulare convenzioni 10

con aziende private per l’interscambio tecnico-informativo; attualmente ne abbiamo firmate più di una dozzina. Con le Pmi, invece, è più difficile. Se, infatti, le grandi aziende sono abituate ad investire in sicurezza, questo discorso non sempre vale per le medie e piccole imprese. La difesa si sposta a valle e la collaborazione con le associazioni di categoria diventa molto importante affinché le aziende siano coscienti d’essere a rischio e sviluppino una cultura


della sicurezza, rendendosi disponibili a denunciare d’aver subito un attacco informatico. Casi frequenti avvenuti? La decisione delle aziende private di collaborare con noi, ci impone la regola della segretezza. Le imprese sono restie a denunciare d’aver subito attacchi informatici perché secondo qualcuno ciò significherebbe ammettere debolezza, non possiamo divulgare una lista di aziende che hanno subito attacchi; nessuna realtà è al sicuro. Zoomando sul territorio, questo rischio vale anche per Bergamo? Anche le aziende bergamasche sono esposte a rischi di possibili attacchi che viaggiano con la rete. E il loro patrimonio di conoscenze, la capacità di innovare e creare occupazione e sviluppo per il territorio, è parte di quel sistema-Paese che abbiamo il compito di contribuire a tutelare. Da dove provengono questi attacchi? In alcuni casi da Stati nazionali, il più delle volte da altre aziende private concorrenti. Anche Stati alleati? In Europa, l’interesse nazionale a volte si comprende più nella comune appartenenza alla Ue ma tra le aziende la concorrenza è competizione. La concorrenza, però, è legale Sì ma non di rado i segreti aziendali o le informazioni economicofinanziarie rilevanti sono ottenuti commettendo reati: furti, violazioni di domicilio, intercettazioni illegali. Non dimentichiamo, inoltre, che vi sono numerosi reati informatici nell’ordinamento italiano. Sembra di capire che oggi è molto rilevante lo spionaggio industriale… Vero. Oggi lo spionaggio tende a carpire soprattutto notizie economiche, industriali e finanziarie. Dove sta una portaerei si può capire facilmente attraverso i satelliti. Ma come si fa a capire di essere nel mirino? Anche in questo caso occorre senso di responsabilità. Noi abbiamo individuato delle aziende e stipulato con loro delle convenzioni. Per le Pmi, la situazione è più delicata e spetta a loro farsi avanti responsabilmente, nell’ottica di un rapporto bidirezionale. Faccio un esempio: si pensi ad un marinaio, addetto alla pista di una portaerei,che vede un bullone sulla pista. Può fare tre cose: non dire nulla, e in questo caso metterebbe a rischio tutti, a cominciare dai decolli e dagli atterraggi durante il suo

turno; può buttarlo in mare, ma le cause di quel bullone mancante potrebbero rendersi evidenti successivamente; può alzare la mano e lanciare l’allarme, permettendo di mettere la situazione in sicurezza per il bene di tutti. E’ quest’ultimo atteggiamento che oggi deve prevalere. L’obiettivo è costruire sicurezza partecipata. Rispetto alle altre realtà, come è posizionata l’intelligence italiana? Bene. Siamo considerati bravi. Il rapporto con gli organi istituzionali è ottimo, e lavoriamo a priorità indicate dal decisore politico. Questa strategia ci permette di concentrarci sugli obiettivi e massimizzare azione e risorse. E cosa interessa al governo italiano? Ciò che interessa ad ogni governo nazionale. Essenzialmente tre cose: contestualizzare un fenomeno; avere le ‘dritte’ giuste al momento giusto, e cambiare la situazione in campo. Ciò è particolarmente rilevante, ad esempio, nei contesti in cui operano le nostre forze armate: se una tribù è ostile, cerchiamo di capirne la ragione. Le variabili in gioco possono essere infinite ma questo è anche il ‘bello’ del nostro lavoro. Fatto sempre sul campo e dopo l’analisi delle situazioni. I task devono essere precisi, le risposte pure. Di quante risorse disponete per farlo? Il bilancio dello Stato è pubblico: 600 milioni di euro l’anno. Abbiamo fatto anche noi la nostra spending review e ciò ha liberato risorse da reinvestire nei contesti più caldi. I nostri Servizi segreti sono stati riformati dalla legge 124 del 2007 e ciò è avvenuto mentre infuocava il dibattito attorno al caso Abu Omar. L’adeguamento dell’intelligence ai mutati scenari, era necessario. Prima, ad esempio, operare sotto copertura era consentito ma non era ben definito quali attività penalmente rilevanti, poste in essere dall’agente, erano protette da cause di giustificazione e quali no. Oggi, invece, tutto è meglio definito. Inoltre l’apertura all’opinione pubblica è forte così come maggiore è la trasparenza del nostro agire: il novanta per cento della nostra attività può esser resa pubblica. Ciò aumenta la fiducia dell’opinione pubblica nel nostro operato, rendendoci più forti. Pensi a quanto ci siamo detti in tema di minacce economico-finanziarie, in questo campo è necessaria la collaborazione pubblico-privato per preservare il sistema paese. Quanto la impegna questo lavoro? Sono reperibile ventiquattro ore su ventiquattro. Dodici ore in ufficio ma in realtà non si stacca mai. E’ giusto così. CDG 11


AGNELLI: La classifica

«Per ripartire ci vuole un piano di rilancio industriale di grande respiro»

Il presidente di Confimi Impresa interviene sulla ripresa economica: «Non è un tram da prendere al volo, occorre costruirla cambiando i fondamentali dell’economia reale»

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l nostro mensile ha stilato una speciale classifica delle imprese manifatturiere della Bergamasca, che rappresentano la forza e la vitalità del nostro sistema produttivo, nonostante la “maratona del deserto” che continuano ad affrontare da quasi sette anni per via della crisi economica. E per introdurvi ai numeri, ai dati e ai nomi che compongono questa

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classifica abbiamo deciso di intervistare Paolo Agnelli, imprenditore alla guida del gruppo omonimo e presidente di Confimi Impresa. Come tutti gli imprenditori Agnelli è abituato a parlare senza troppi giri di parole: identifica con precisione i problemi di cui soffre il nostro paese e cerca di intravederne le possibili soluzioni. E chiede alla politica di tornare a svolgere il proprio ruolo, ossia prendere decisioni chiare nell’interesse delle imprese, dei lavoratori e della collettività. Ruolo troppe volte disatteso. Agnelli, per le imprese è possibile agganciare la ripresa economica? La ripresa economica non è un tram da prendere al volo, occorre costruirla cambiando i fondamentali dell’economia reale. Rendere il lavoro italiano competitivo è dunque un dovere sociale della Nazione. Si cominci con applicare veramente la Costituzione Italiana, dove si specifica che la Repubblica deve promuovere le condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro o dove recita che ognuno deve contribuire in relazione al proprio reddito. Non è possibile ed è insostenibile che vengano tassati il lavoro e l’impresa prima che inizi il lavoro, quadruplicando l’energia con tasse, accise e invenzioni incredibili. E ancora: non è accettabile che venga tassata la paga di un lavoratore per più di due volte e mezzo il netto in busta, caricando tutte le incapacità dello Stato, le ruberie e le incapacità sulle imprese. Non si può non considerare, inoltre, la natura e le dimensioni delle nostre imprese e non tenerne conto:


in Italia il 96% sono piccole e medie imprese, mentre la grande industria è per lo più rappresentata da imprese di proprietà dello Stato (Ferrovie, Poste, Eni, Enel, Snam, ecc). Le regole che impone Basilea 3 per il calcolo dei rating è quanto di più idiota mi sia capitato di vedere e di dover subire come imprenditore: basta che un’impresa investa, decida di innovare o di cambiare gli impianti (ammesso che trovi i finanziamenti) ed ecco che avrà due conseguenti problemi: verranno tassati gli interessi che paga con il 3.9% di IRAP e vedrà immediatamente declassato il proprio rating, in quanto i parametri di Basilea vedono solo il rapporto aritmetico tra l’indebitamento e il fatturato. Secondo l’ultimo rapporto annuale sui distretti elaborato da Intesa-Sanpaolo (che ha censito 12.000 imprese appartenenti a 144 distretti e 34.300 imprese non strettamente distrettuali) l’export è cresciuto nei primi nove mesi del 2014 del 3,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013, e oltre il 2 per cento in più del manifatturiero tedesco. Possiamo tornare a essere competitivi rispetto alla Germania? Non è questione di essere competitivi rispetto alla Germania, ma essere competitivi per la Germania. Il Ministro dell’Economia Padoan si dice totalmente d’accordo con il presidente del consiglio greco Tsipras nel ritenere priorità per il Vecchio Continente risolvere la grave crisi sociale che l’attraversa, frutto anche “di risposte non adeguate”. Cosa ne pensa? Alleluia, meglio tardi che mai. Sono quattro anni che parliamo al vento. È in corso un processo di ristrutturazione del nostro sistema bancario, a cominciare dalle banche popolari di maggiori dimensioni. E sempre a proposito di banche, l’accesso al credito rappresenta un problema notevole per molte Pmi, soprattutto in questo periodo storico: come valuta questi due aspetti? Ormai le nostre banche hanno perso le autonomie gestionali, devono seguire ciò che la troika gli impone e le modifiche in corso sono proprio per diminuirne la loro

Dobbiamo reinventarci completamente ma sarà lo Stato a decidere il futuro del sistema manifatturiero italiano. Pronti a fare la nostra parte, ma anche a lasciare questo paese se sarà necessario

Profilo di Paolo Agnelli

Cav. Uff. Paolo Agnelli, 63 anni, è industriale bergamasco di terza generazione, coniugato, con due figli entrambi impegnati nel Gruppo Agnelli Industries. La famiglia Agnelli è una delle più vecchie famiglie di imprenditori bergamaschi. La prima azienda del Gruppo, la Baldassarre Agnelli S.p.A, data la sua fondazione nel 1907. Presidente del gruppo l’omonimo che comprende 13 aziende ed è leader nel settore dell’estrusione dell’alluminio e delle pentole professionali. È stato editore del secondo quotidiano bergamasco “il Giornale di Bergamo” per 17 anni. Complessivamente il Gruppo Agnelli occupa 350 persone con un fatturato nell’anno 2014 di circa 143 milioni di euro. Nel 2007 il Gruppo Agnelli ha festeggiato il Centenario dell’attività ed è stata riconosciuta dal sistema camerale azienda storica centenaria. Insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica da parte del Capo dello Stato e dell’onorificenza di Ufficiale della Repubblica, Paolo Agnelli sul versante Associativo/istituzionale: • è dal 2000 Presidente di Apindustria Bergamo (Associazione Industriali delle Piccole e Medie Imprese della provincia di Bergamo); • è stato Presidente di Confapindustria Lombardia (già Apilombarda) dall’estate del 2006 sino a marzo del 2012; • è componente della Giunta della CCIAA di Bergamo; • Siede nel Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bergamo Gruppo UBI Banca; • Dal 2012 è Presidente Nazionale di CONFIMI IMPRESA - Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata.

libertà di azione. Con Eba, Bce e Basilea 3 tutto è un logaritmo, con le conseguenze che sentiamo sulla nostra pelle tutti i santi giorni. Passando a livello locale, gli ultimi dati della Camera di Commercio dicono che l’artigianato manifatturiero nella nostra provincia viaggia in parallelo con i progressi dell’industria (+0,5% nel trimestre, +0,8% su base annua). Come giudica questi dati? I progressi dello “0 virgola” non mi appassionano. I livelli produttivi, però, “non sono più confrontabili con il periodo antecedente la crisi internazionale del 2008”. Dobbiamo dimenticarci per sempre quel metro di paragone? Esatto, dobbiamo dimenticarci dei dati del 2008: quei numeri non torneranno più, ma nemmeno i dati occupazionali 13


di quell’epoca. Dobbiamo reinventarci completamente, ma sarà lo Stato a scegliere cosa intende fare del sistema manifatturiero italiano. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma anche a lasciare questo paese, se sarà necessario. Il saldo tra nuove imprese e imprese che hanno chiuso i battenti nella nostra provincia, rimane pesante: -423. Rispetto a uno e due anni fa, però risulta in miglioramento: nel gennaio 2014 l’indice era -492 e un anno prima addirittura -900. Una magra consolazione? Si, una magrissima consolazione, anche perché siamo consapevoli che nel 2015 chiuderanno migliaia di imprese. Il nostro mensile ha riservato una speciale classifica alle aziende del manifatturiero della nostra provincia. I numeri relativi ai fatturati sono importanti, eppure occorre andare al di là dei meri numeri: con quali parametri valuterebbe la forza del manifatturiero bergamasco? Distinguere oggi la forza o la debolezza del sistema manifatturiero bergamasco è pleonastico. Quest’ultimo ha infatti la debolezza del sistema manifatturiero italiano. Di cosa avrebbe più immediato bisogno per poter ripartire? Ci vuole un piano di rilancio industriale di grande respiro e coraggio, con un occhio di riguardo al nostro paese. Mancano ormai pochi giorni a Expo: rappresenta realmente, a suo giudizio, un’opportunità per le nostre imprese e per il sistema-Paese? No, come al solito abbiamo perso una grande occasione. Abbiamo congelato l’operazione per anni per interessi particolari: ora tutti stanno correndo, ma senza aver costruito una strategia per creare un’opportunità alle nostre imprese.

Rendere il lavoro italiano competitivo è un dovere sociale della Nazione. È insostenibile che vengano tassati il lavoro e l’impresa quadruplicando l’energia con tasse, accise e invenzioni incredibili 14


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Aziende manifatturiere

IMPRESE/GRUPPI*

COMUNE

FATTURATO 2012

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44

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2013

1.255.570.266 1.111.808.950 10.340.201 13.471.381 791.112.505 863.088.642 640.455.000 638.022.000 31.821.000 31.465.000 569.597.767 544.918.518 274.014.000 256.611.000 248.720.000 247.732.000 228.649.927 230.476.808 128.101.943 138.998.809 115.934.527 133.574.511 136.015.896 131.277.662 112.937.955 123.688.079 110.902.371 103.548.157 95.426.107 99.040.086 99.022.823 94.842.310 104.796.511 94.506.617 95.495.213 89.005.501 73.721.436 86.377.523 69.666.785 85.532.521 89.252.551 85.203.758 84.768.978 84.881.610 77.637.167 81.844.748 87.307.879 81.229.250 74.608.232 79.671.835 77.226.340 75.305.306 61.216.416 72.314.571 71.394.156 70.987.359 69.406.804 69.404.739 63.091.548 68.926.601 41.629.236 68.334.079 86.972.060 67.723.973 65.790.369 66.798.486 76.320.812 66.425.329 62.767.504 65.685.348 61.212.511 65.073.562 53.984.981 64.611.421 55.465.456 62.265.857 42.952.379 60.457.069 74.591.627 59.903.186 67.755.273 58.973.903 61.853.295 58.927.126 55.312.324 57.080.746 55.242.635 56.554.887 55.763.887 55.025.325 49.608.204 54.536.360 VILLONGO

UTILE/PERDITA %

-11,45 -30,28 9,10 -0,38 -1,12 -4,33 -6,35 -0,40 0,80 8,51 15,22 -3,48 9,52 -6,63 3,79 -4,22 -9,82 -6,80 17,17 22,7 -4,54 0,13 5,42 -6,96 6,79 -2,49 18,13 -0,57 0,00 9,25 64,15 -22,13 1,53 -12,97 4,65 6,31 19,68 12,26 40,75 -19,69 -12,96 -4,73 3,20 2,38 -1,32 9,93

2012

114.283.920 325.992 16.337.963 35.269.000 -22.000 12.685.282 25.144.000 -66.437.000 6.830.569 -502.968 10.337.407 7.117.522 140,071 706.343 7.071.506 412.654 -42.660 -4.499.452 3.764.103 7.094.104 -16.375.850 4.784.714 813.288 2.252.797 489.242 3.587.677 5.331.104 3.613.122 4,052,747 2.541.308 161.92 5.346.706 512.307 975.657 1.048.458 550.282 2.695.275 1.355.780 14.260 3.690.747 9.916.323 2.371.750 3.353.054 103.715 4.012.085 812.332

2013

63.678.883 3.097.798 33.788.320 41.391.000 170.000 -3.243.320 23.083.000 -16.521.000 291.119 2.717.339 9.639.634 2.455.434 1.011.059 1.924.340 7.800.833 307.792 49.812 -5.871.187 11.793.706 14.933.758 -1.838.876 2.735.634 260.026 2.163.995 310.975 5.526.918 5.758.818 5.358.385 3.841.707 545.188 1.134.021 -6.671.731 456.920 1.481.986 21.969 441.685 3.514.809 1.895.414 97.560 2.690.882 9.015.954 2.062.432 3.774.201 52.701 4.221.103 3.607.848

%

-44,28 850,27 106,81 17,36 872,73 -125,57 -8,20 75.13 -95,74 640,26 -6,75 -65,50 621,82 172,44 10,31 -25,41 216,77 -30,49 213,32 110,51 88,77 -42,83 -68,03 -3,94 -36,44 54.05 8,02 48,30 -5,21 78,55 600,27 -224,78 -10,81 51,90 -97,90 -19,73 30,41 39,80 584,19 -27,09 -9,08 -13,04 12,56 -49,19 5,21 344,13


300 IMPRESE/GRUPPI*

45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116

COMELIT GROUP S.P.A. CAM IL MONDO DEL BAMBINO S.P.A. FLUORSEALS S.P.A. EMMECI S.R.L. OFFICINE LUIGI RESTA S.P.A. GASKET INTERNATIONAL S.P.A. CASTFUTURA S.P.A. ROSA & C. S.P.A. GAPI S.P.A.

COMUNE

ROVETTA TELGATE GRUMELLO DEL MONTE ALMENNO SAN SALVATORE SCANZOROSCIATE CASTELLI CALEPIO TERNO D’ISOLA CHIGNOLO D’ISOLA CASTELLI CALEPIO FABBRICA ITALIANA VELOCIPEDI EDOARDO BIANCHI S.P.A. TREVIGLIO FLAMMA S.P.A. CHIGNOLO D’ISOLA ARGOMM S.P.A. VILLONGO CARIMALI S.P.A. BERGAMO CARTIERE PAOLO PIGNA S.P.A. ALZANO LOMBARDO RULLI RULMECA S.P.A. ALMÈ SCAME MASTAF S.P.A. SUISIO RACCORDI REGONESI S.P.A. VERDELLO CARMO S.R.L. NEMBRO CO.ME.T. S.R.L. ADRARA SAN MARTINO NOLANGROUP S.P.A. BREMBATE DI SOPRA ACERBIS ITALIA S.P.A. ALBINO VIPIEMME S.P.A. ISSO FOPPA PEDRETTI S.P.A. GRUMELLO DEL MONTE PLASTIK S.P.A. ALBANO S. ALESSANDRO MARTINELLI GINETTO S.P.A. CASNIGO OFFICINE MECCANICHE S.R.L. PONTE NOSSA TESSIVAL S.R.L. AZZANO SAN PAOLO PLASTIK TEXTILE S.P.A. ALBANO S. ALESSANDRO STARLINE S.P.A. COSTA DI MEZZATE PEDRINI S.P.A. CAROBBIO DEGLI ANGELI AESYS S.P.A. BRUSAPORTO OSCARTIELLE S.P.A. TREVIOLO EFFEGI S.P.A. BREMBATE DI SOPRA AR-TEX S.P.A. VIADANICA ART COSMETICS S.R.L. MOZZANICA M.I.T.I. S.P.A. URGNANO ITALFIM S.P.A. PEDRENGO SCHNEIDER ELECTRIC IT ITALIA S.R.L. STEZZANO MEI S.R.L. VALBREMBO BREVI S.R.L. TELGATE DUCI S.R.L. CHIUDUNO STUCCHI S.P.A. BRIGNANO GERA D’ADDA MISANO S.R.L. MISANO GERA D’ADDA OFFICINE VITTORIO VILLA S.P.A. CASTEL ROZZONE METALSCATOLA S.P.A. TELGATE MILESTONE S.R.L. SORISOLE MINELLI S.P.A. COSTA DI SERINA BURLODGE S.R.L. SERIATE SOMASCHINI S.P.A. TRESCORE BALNEARIO FONDMETAL S.P.A. PALOSCO MAIER CROMOPLASTICA S.P.A. VERDELLINO IMS DELTAMATIC S.P.A. CALCINATE ROBUR S.P.A. VERDELLINO ICRO COATINGS S.P.A. CHIGNOLO D’ISOLA BREMBO SGL CARBON CERAMIC BREAKES STEZZANO SEI S.P.A. CURNO F.A.I. OFFICINE DI CARVICO - S.P.A. CARVICO AIR TORQUE S.P.A. COSTA DI MEZZATE OMCN S.P.A. VILLA DI SERIO GERVASONI S.P.A. BREMBILLA BOTTONIFICIO B.A.P. S.P.A. VILLONGO LA COMPAGNIA DELLE PELLI S.P.A. BONATE SOPRA G.VALOTA - S.P.A. CAROBBIO DEGLI ANGELI GFM S.R.L. MAPELLO TINO SANA S.R.L. ALMENNO S.B. IXON MECC S.R.L. CIVIDATE AL PIANO TECNOGOMMA INETERNATIONAL S.P.A. ADARA SAN MARTINO B.M. BERGAMASCA MOBILI S.P.A. BAGNATICA MORETTI S.P.A. BERGAMO SYSTEM PLAST S.R.L. TELGATE BOSIFIL S.P.A. GANDINO FLAMAR CAVI ELETTRICI S.R.L. CISERANO

Aziende manifatturiere

FATTURATO 2012

2013

50.108.227 52.790.834 56.476.061 48.856.233 63.906.600 55.923.371 47.203.000 59.155.778 49.988.561 39.753.489 38.978.475 42.189.689 26.499.391 45.447.441 37.488.382 43.103.653 51.968.809 34.936.887 38.075.474 43.789.652 43.015.436 36.513.363 37.274.631 36.773.830 32.835.739 33.809.653 40.595.754 28.274.947 33.546.690 29.945.345 27.709.949 34.900.691 31.539.224 31.113.033 24.364.222 30.682.377 32.026.482 31.229.216 28.993.229 32.637.266 27.277.012 31.365.685 29.174.073 29.056.562 24.773.902 28.931.032 23.305.059 24.146.428 25.459.893 32.773.731 25.617.817 25.613.643 29.555.845 26.614.459 28.163.000 24.386.923 28.671.200 30.085.953 29.538.100 21.158.965 26.960.625 27.642.242 25.785.188 23.081.250 25.525.509 18.258.677 22.018.085 23.127.728 17.654.771 23.098.291 21.466.789 20.058.178

53.550.715 51.695.701 51.441.288 48.952.400 48.869.494 48.628.540 47.865.000 47.339.520 47.170.898 46.273.303 46.091.632 45.460.216 43.647.575 42.774.711 42.328.821 41.611.827 41.607.700 40.221.153 39.550.846 39.527.850 39.135.516 37.796.365 36.559.666 35.741.593 35.725.345 35.346.959 34.984.272 34.950.074 34.474.669 34.205.238 34.114.695 33.832.001 33.325.398 33.183.663 32.922.445 32.753.694 32.635.348 32.84.965 30.297.217 30.024.333 29.992.162 29.678.384 29.533.151 29.262.137 29.127.432 29.122.366 27.734.942 27.369.224 27.298.930 27.271.092 27.237.955 27.207.274 27.005.240 26.709.530 26.704.000 26.323.097 26.312.209 26.260.614 26.140.110 25.676.567 25.658.140 25.450.906 25.254.013 24.464.324 24.441.791 23.896.699 23.505.305 22.930.384 22.695.280 22.638.549 22.484.689 22.422.994

UTILE/PERDITA %

6,87 -2,07 -8.91 0,20 -23,53 -13,04 1,40 19,97 -5,64 16,40 18,25 7,75 64,71 -5,88 12,91 -3,35 -19,94 15,13 3,87 -9,73 -9,02 3,51 -1,92 -2,81 8,80 4,55 -13,82 23,61 2,77 14,23 23,11 -3,06 5,66 6,66 35,13 6,75 1,90 4,02 4,50 -8,01 9,95 -4,57 1,23 0,71 17,57 0,66 19,01 13,35 7,22 -16,79 6,32 384,66 -8,63 0,36 -5,18 7,94 -11,32 -12,71 -11,50 21,35 -4,83 -7,93 -2,06 5,99 -4,25 30,88 6,75 -0, 85 28,55 -1,99 4,74 11,79

2012

3.975.092 3.024.714 1.769.278 82.004 15.917.482 -1.052.758 320.000 290.950 6.460.396 679.601 3.058.407 3.618.008 4.671.814 -11.579.810 1.936.725 4.160.776 1.210.588 1.530.470 3.467.778 837.450 -332.518 208.651 158.336 472.172 1.319.049 801.642 666.768 932.232 4.242.112 262.817 -734.504 3.039.500 70.120 3.866.908 91.768 65.627 5.152.552 745.616 6.550.313 53.588 1.135.876 15.910 22.371 415.793 2.247.029 853.639 731.012 3.187.095 366.972 503.172 1.000.169 196.038 1.508.166 -26.589 1.203.000 1.758.313 4.056.707 3.440.620 803,991 3.647 2.115.343 780.926 -594.320 48.045 382.139 358.522 220.943 -2.461.780 -502,257 4.819.564 556.349 699.182

2013

%

3.893.865 -2,04 2.239.127 -25,97 2.609.511 47,49 51.834 -36,79 7.224.286 -54,61 -2.119.778 -101,35 -865.000 -370,31 142.471 -51,03 4.848.978 -24,94 -1.655.346 -343,58 6.016.998 96,74 3.970.276 9,74 10.188.769 118,09 -3.602.681 68,89 2.282.623 17,86 4.267.146 2,56 249.330 -79,40 1.576.441 3,00 3.454.682 -0,38 565.225 -32,51 296.979 189,31 39.105 -81,26 169.403 6,99 779.338 65.05 1.613.085 22,29 578.098 -27,89 83.203 -87,52 1.489.379 59,76 6.901.026 62,68 288.038 9,60 352.873 148,04 2.748.397 -9,58 103.252 47,25 4.555.258 17,80 802.644 774,65 1.438.921 1000,00 4.575.883 -11,19 579.135 -22,33 7.224.941 10,30 18.787 -64,94 1.002.136 -11,77 7.447 -53,19 14.685 -34,35 492.261 18,39 3.796.683 68,96 298.953 -64,98 1.163.809 59,21 4.250.950 33,38 209.056 -43,03 381.146 -24.25 -130.716 -113,07 34.632 -82,33 1.675.997 11,13 -496.818-1000,00 1.138.000 -5,40 2.627.696 49,44 2.431.241 -40,07 3.308.754 -3,83 609.822 -24,15 8.845 142,50 2.023.145 -4,36 295.807 -62,12 11.241 101,89 115.306 140,00 103.043 -73,04 1.140.516 218,12 705.345 219,24 170.898 106,94 285.160 156,78 1.640.505 -65,96 452.378 -18,69 828.810 18,54

17


300 IMPRESE/GRUPPI*

117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188

18

Aziende manifatturiere

COMUNE

ITALGREEN S.P.A. VILLA D’ADDA COSMA - S.P.A. CISERANO ALLEGRINI S.P.A. GRASSOBBIO ESSENZA S.P.A. CERETE DILAPLAST - S.P.A. MORNICO AL SERIO MI-ME - S.P.A. BONATE SOPRA M.A.P. S.P.A. OSIO SOTTO LIGOM S.R.L. GRUMELLO DEL MONTE C.C.F.C. - S.R.L. LALLIO PAVONI ITALIA S.P.A. SUISIO POLY POOL - S.P.A. PARRE GITIS S.R.L. SARNICO C.F.T. DI PIETRO MASSERINI S.P.A. GAZZANIGA ORIGOM S.P.A. VIADANICA METALLURGIA FRIGERIO -S.P.A. VILLA D’ADDA N.I.R.A. S.P.A. VILLONGO VETRARIA D’ADDA - S.P.A. ORIO AL SERIO TOORA CASTING S.P.A. SAN PAOLO D’ARGON SCOOT ITALIA S.R.L. ALBINO T.A.V. S.P.A. CARAVAGGIO CLAMAR PRECISION S.P.A. CHIGNOLO D’ISOLA NUOVA TERMOSTAMPI S.P.A. LALLIO S.V. GOMMA S.R.L. CAROBBIO DEGLI ANGELI ARESI S.P.A. BREMBATE SMIPACK S.P.A. BERGAMO MATEST S.P.A. TREVIOLO UNI GASKET S.R.L. VILLONGO TECHNIX S.P.A. GRAZOBBIO MEVER EUROPE S.R.L. VERDELLINO ARCA S.P.A OSIO SOTTO FLUORTEN S.R.L. CASTELLI CALEPIO CAPOFERRI SERRAMENTI S.P.A. ADARA SAN MARTINO B.KOLORMAKEUP & SKINCARE S.R.L. TREVIGLIO MANIFATTURA DI CENE S.P.A. CENE DIESSE RUBBER HOSES S.P.A FILAGO COLOMBO FILIPPETTI S.P.A. CASIRATE D’ADDA VALVOROBICA INDUSTRIALE S.P.A ZANICA F.LLI PARIS S.R.L. CASTLLI CALEPIO VERAFLEX S.R.L. TREVIOLO S.A.L.F. LABORATORIO FARMACOLOGICO CENATE SOTTO LTF S.P.A. ANTEGNATE DOREL ITALIA S.P.A. TELGATE HOVAL S.R.L. ZANICA SAME DEUTZ-FAHR GROUP S.P.A TREVIGLIO RECORD S.P.A BONATE SOTTO MOLLIFICIO BERGAMASCO S.R.L. CARVICO POLIRIM S.R.L. BAGNATICA PERLETTI S.P.A. TELGATE FAI FILTRI S.R.L. PONTIROLO NUOVO MASCHIO N.S. - S.R.L. BERGAMO OTERACORDI S.P.A. CISANO BERGAMASCO CO.MAC. S.R.L. BONATE SOTTO O.V.S. - OFFICINE VALLE SERIANA S.P.A. VERTOVA FABBRICA ITALIANA LAMIERE STIRATE PEDRENGO ELLEGI S.R.L. GRUMELLO DEL MONTE VIEMME PORTE S.R.L. CASTELLI CALEPIO LEMIE - S.P.A. VERDELLO JOLLI-MEC CAMINETTI S.P.A. TELGATE SOMASCHINI AUTOMOTIVE S.R.L. ENTRATICO OPEN IMBALLAGGI S.P.A. CALCINATE VITTORIA S.P.A. MADONE LA T.I.S. SERVICE S.P.A. BOLGARE NOVEM CAR INTERIOR DESIGN S.R.A. BERGAMO BAGNATICA GENERAL FORNI S.R.L. SOVERE GUARNIZIONI INDUSTRIALI S.R.L. TAVERNOLA BERGAMASCA FIBERFIL S.P.A CASNIGO PEROFIL S.P.A. BERGAMO SOREM TRASMISSIONI MECCANICHE CARAVAGGIO GEL - MATIC ITALIA S.R.L ORIO AL SERIO TECNOGOMMA INTERNATIONAL TRE S.R.L ADRARA SAN MARTINO COMI S.P.A. CISERANO PRODEFLON S.P.A. CASTELLI CALEPIO

FATTURATO 2012

2013

20.485.382 23.667.165 21.840.728 18.215.087 24.735.450 21.896.110 19.108.249 20.711.744 13.716.135 19.675.840 22.228.517 19.177.636 18.150.650 18.292.210 25.948.496 18.380.978 19.535.582 19.877.769 21.031.219 21.918.734 19.836.495 17.639.178 19.493.841 20.596.226 19.917.325 17.194.499 18.540.664 22.407.749 17.156.197 20.139.535 20.158.308 20.882.416 20.073.492 16.530.334 18.633.498 18.137.684 21.708.612 16.205.446 18.909.399 17.718.245 19.905.258 20.447.954 16.534.835 16.241.869 16.427.186 16.940.935 17.068.046 13.743.435 15.855.480 15.308.844 16.860.404 14.482.762 15.298.409 14.543.363 15.183.619 15.443.123 16.742.081 14.879.850 19.635.175 15.300.306 15.858.483 16.520.192 31.441.506 12.774.060 16.263.249 8.792.453 14.350.493 15.604.458 11.888.994 13.906.065 14.574.984 13.789.937

22.415.790 22.288.064 21.985.943 21.915.184 21.856.032 21.764.686 21.138.416 21.108.797 21.104.675 20.847.373 20.489.128 20.445.857 20.421.966 20.399.191 20.159.699 20.095.533 20.026.732 19.985.804 19.852.803 19.821.696 19.754.335 19.477.990 19.311.043 19.276.524 19.218.762 19.173.684 19.007.065 18.944.667 18.798.797 18.560.609 18.414.804 18.148.185 18.090.554 18.074.482 17.934.938 17.866.988 17.814.954 17.746.998 17.636.636 17.491.583 17.462.528 17.362.482 17.306.916 17.292.416 17.183.393 17.065.128 16.695.778 16.692.683 16.678.710 16.530.200 16.294.501 16.174.518 16.132.702 16.030.988 16.027.919 16.004.374 15.877.045 15.860.424 15.758.027 15.725.871 15.680.607 15.645.497 15.625.452 15.461.707 15.209.880 15.068.749 15.041.994 14.997.173 14.921.185 14.772.093 14.758.131 14.693.235

UTILE/PERDITA %

9,42 -5,87 0,66 20,31 -11,64 -0,60 10,62 1,92 53,87 5,95 -7,83 6,61 12,51 11,52 -22,31 9,33 2,51 0,54 -5,60 -9,57 -0,41 10,42 -0,94 -6,41 -3,51 11,51 2,52 -15,45 9,57 -7,84 -8,65 -13,09 -9,88 9,34 -3,75 -1,49 -17,97 9,51 -6,73 -1,28 -12,27 -15,09 4,67 6,47 4,60 0,73 -2,18 21,46 5,19 7,98 -3,36 11,68 5,45 10,23 5,56 3,63 -5,17 6,59 -19,75 2,78 -1,12 -5,29 -50,30 21,04 -6,48 71,38 4,82 -3,89 25,50 6,23 1,26 6,55

2012

1.306.556 732.479 380.589 4.074 1.224.508 3.399.103 14.757 1.848.007 130.620 280.661 65.208 346.441 1.093.209 3.499.479 983.718 20.613 598.620 20.751 254,157 898.089 528.095 230.977 892.603 -1.0354.002 4.108.492 2.347.194 309.545 601.899 -3.602.116 29.176 274.392 211.258 3.447.326 1.329.875 385.860 -969.225 26.009 1.934.787 72.534 53.854 234.240 1.215.321 -1,679 37.633.917 743.514 477.906 744.354 12.694 467.127 6.115 -270.821 604.731 448.577 670.405 1.046.417 361.554 -473.286 103.551 1.150.596 4.606 60.996 59.213 -2.807.371 1.037.951 196.652 -1.589.669 147.341 159.172 157.956 70.629 740.004 1.647.150

2013

%

1.029.300 -21,22 63.085 -91,39 405.121 6,45 4.330 6,26 1.268.327 3,58 2.870.298 -15,56 8.564 -41,97 2.935.231 58,83 77.310 -40,81 275.715 -1,76 5.254 -91,94 691.931 99,73 977.195 -10,61 1.926.068 -44,96 366.931 -62,70 461.377 1000,00 734.615 22,72 40.656 95,92 -313.466 -223,34 201.088 -77,61 700.940 32,73 -26,814 -111,61 816.143 -8,55 -1.830.428 -35,19 3.756.167 -8,58 2.566.316 9,34 238.368 -22,99 449.066 -25,39 1.511.725 141,97 -1.088.528-1000,00 -189.409 -169,03 -50.178 123,75 2.709.294 -21,41 593,424 -55,38 36.293 -90,59 953.431 198,37 310.995 1000,00 3.440.986 77,85 -118.668 -263,60 55.694 3,41 162.036 -30,82 541.642 -55,43 -265.728-1000,00 15.771.077 -58,09 1.249.730 68,08 238.256 -50,15 579.679 -22,12 250.828 1000,00 8.348 -98,21 3.547 -41,99 111.316 141,10 795.358 31,52 491.274 9,52 846.842 26,32 1.384.919 32,35 642.843 77,80 -113.062 76.11 110.075 6,30 171.438 -85,10 28.984 529,27 99.274 62,75 6.003 -89,86 2.645.816 5,75 1.508.736 45,36 113.238 -42,42 -846.813 46,73 118.190 -19,78 190.208 19,50 115.567 -26,84 52.679 -25,42 319.968 -56,76 1.616.794 -1,84


300 IMPRESE/GRUPPI*

189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260

NASTRIFICIO ANGELO BOLIS S.P.A. SCAGLIA INDEVA S.P.A. EUROMATIC S.R.L. GOM - FER S.R.L. TECHNO GEL S.P.A. W & H STERILIZATION S.R.L. LOPIGOM S.R.L. GUALINI S.P.A. FILATURA SEMONTE - S.P.A SIGMAR ITALIA S.P.A. DECOR IN PRINTING S.R.L RO - RA S.R.L. TE.M.A. S.R.L. M.M METALLURGIA MEDOLAGO - S.R.L. INTERPACK ITALIA S.P.A. ECOFILM S.R.L. GOTHA COSMETICS S.R.L. ALFA STADARD S.P.A. POLYRANN S.R.L. AUTOMHA S.R.L. BALDASSARRE AGNELLI S.P.A. CATTANEO MECCANICA S.P.A. FILETTATURE ATTREZZATURE SPECIALI S.P.D. - S.P.A. ALIAS S.P.A. ELETTROCABLAGGI S.R.L. ALLUMINIUM GREEN S.P.A. C.R.S. IMPIANTI S.R.L. CTS SOLUTION S.R.L. ARIZZI FONDERIE SN GIORGIO S.P.A. ISACCO S.R.L. COSMI COSTRUZIONI SISTEMI INNOVATIVI SANTINI MAGLIFICIO SPORTIVO S.R.L. NUOVA SITT S.R.L. BRITA ITALIA S.R.L. I.A.E. INDUSTRIA APPLICAZIONI ELETTRONICHE

ARDES S.P.A. GRAZIOLI ANGELO E FRATELLI - S.R.L. MECCANICA GERVASONI S.R.L. ITALPRESSE S.P.A. CORALI - S.P.A. CENTEX S.P.A. OMT S.P.A. VALETUDO - S.R.L. F.A.I.P. - S.R.L CO.P.IND. S.R.L. SURFACES TECHNOLOGICAL ABRASIVES CARBOSINT S.P.A. O.F.I. OFFICINA FARMACEUTICA ITALIANA ARCO S.R.L. ELATECH S.R.L. FONDERIA AUGUSTA S.R.L. IMBALLAGGI SAN FELICE S.R.L. BG GAMES S.R.L. STOCCHI S.R.L. HUNI ITALIANA - S.P.A AGNELLI METALLI S.P.A. DECOM S.R.L. METALBUTTONS - S.P.A. FG VALVOLE S.R.L. VEMEC S.R.L. DIAPATH S.P.A. MALL + HERLAN ITALIA S.R.L M.C.M. S.P.A. BELIMO SERVOMOTORI S.R.L. LENTI S.R.L. G.B. S.R.L. INDUPLAST - S.P.A. ELFRAMO S.P.A. RIVA S.P.A. GRIFAL S.P.A. MANIFATTURA GUARNIZIONI COLOMBO 274,75

COMUNE

PRESEZZO BREMBILLA TREVIGLIO ADRARA SAN MARTINO GRASSOBBIO BRUSAPORTO CREDARO COSTA DI MEZZATE CASNIGO ALME’ CAPRIATE SAN GERVASIO CASTELLI CALEPIO CASAZZA MADONE BERGAMO OSIO SOPRA BERGAMO ARCENE CERETE AZZANO SAN PAOLO BERGAMO TREVIOLO DALMINE CARAVAGGIO GRUMELLO DEL MONTE LOVERE BERGAMO GORLE PEDRENGO GAZZANIGA TELGATE PALOSCO LALLIO VERDELLINO GRASSOBBIO BERGAMO PONTE NOSSA FARA GERA D’ADDA LENNA BAGNATICA CAROBBIO DEGLI ANGELI GANDINO CALVENZANO PRESEZZO SELVINO BREMBATE DI SOPRA CENATE SOTTO GHISALBA BERGAMO SERIATE BREMBILLA COSTA DI MEZZATE FONTANELLA BERGAMO BERGAMO COLZATE BERGAMO OSIO SOPRA CASTELLI CALEPIO STEZZANO ARDESIO MARTINENGO SERIATE ADRARA SAN MARTINO ZANICA BREMBATE DI SOPRA ADRARA SAN MARTINO BOLGARE BERGAMO SARNICO COLOGNO AL SERIO SARNICO

Aziende manifatturiere

FATTURATO 2012

2013

15.852.657 14.157.717 11.212.09 12.811.210 12.239.309 14.579.348 12.558.088 12.013.159 14.997.998 17.842.388 14.038.956 12.091.792 15.048.591 10.595.778 12.544.190 13.721.029 12.693.082 12.415.231 11.843.449 10.279.790 10.595.531 8.740.648 10.340.201 12.859.513 14.384.399 10.492.620 0 7.520.898 12.103.419 10.742.525 12.028.106 13.738.883 13.453.896 12.002.664 14.712.884 13.029.542 15.321.387 13.368.388 13.362.938 12.263.641 14.579.724 13.054.862 11.403.797 12.481.806 11.029.430 12.457.863 11.865.253 11.479.869 11.767.555 10.653.477 10.698.428 11.483.758 11.517.813 13.755.544 10.730.585 11.617.349 11.224.558 11.553.476 11.002.897 8.335.292 10.632.127 10.964.179 13.230.072 10.972.042 10.336.459 9.587.089 10.568.843 11.048.163 11.738.979 5.912.313 9.861.807 11.510.303

14.605.158 14.577.828 14.560.770 14.557.734 14.431.400 14.385.627 14.347.136 14.196.445 14.185.722 14.139.530 14.124.580 14.084.999 14.022.276 13.943.671 13.885.805 13.882.049 13.764.398 13.707.371 13.697.777 13.517.975 13.498.403 13.476.594 13.471.381 13.358.375 13.341.004 13.321.417 12.976.641 12.812.802 12.692.409 12.649.044 12.593.913 12.575.601 12.536.383 12.490.192 12.459.192 12.434.600 12.417.741 12.416.022 12.405.431 12.248.559 12.186.518 12.182.152 12.100.408 11.987.781 11.960.521 11.943.635 11.865.253 11.840.008 11.803.599 11.802.389 11.739.954 11.691.274 11.681.965 11.680.812 11.671.671 11.668.884 11.649.028 11.560.196 11.530.981 11.512.424 11.491.036 11.477.308 11.445.920 11.383.612 11.287.836 11.285.405 11.199.571 11.133.048 11.097.429 10.986.000 10.839.597 10.776.320

UTILE/PERDITA %

-7,87 2,97 29,87 13,63 17,91 -1,33 14,25 18,17 -5,42 -20,75 0,61 16,48 -6,82 31,60 10,70 1,17 8,44 10,41 15,66 31,50 27,40 54,18 30,28 3,88 -7,25 26,96 70,36 4,87 17,75 4,70 -8,47 -6,82 4,06 -15,32 -4,57 -18,95 -7,12 -7,17 -0,12 -16,41 -6,68 6,11 -3,96 8,44 -4,13 0,00 3,14 0,31 10,78 9,74 1,81 1,43 -15,08 8,77 0,44 3,78 0,06 4,80 38,12 8,08 4,68 -13,49 3,75 9,20 17,71 5,97 0,77 -5,47 85,82 9,91 -6,38

2012

2013

-544.810 825.553 960.889 536.487 244.503 847.896 280.366 130.125 32.130 -2.183.809 1.807 488.703 968.246 -513.696 76.115 157.910 2.690.959 -106.290 493.695 93.206 28.565 198.872 325.992 973.998 -858.170 307.754 -11,427 -696.723 974.977 186.131 1.012.271 -287.163 89.757 637.542 350.351 691.761 342.417 111.904 1.120.678 -231.409 435.433 1.119.093 567.358 742.032 240.152 199.910 1.230.883 270.268 69.084 231.666 1.557.263 921.478 292.722 68.500 635.664 1.228.968 -118.496 167.496 734.279 164.273 21.349 1245.080 565.758 619.426 191.984 169.275 168.437 664.988 144.732 -1.056.142 -24.083 114.056

-654.951 -20,22 458.983 -44,40 949.048 -1,23 669.738 24,84 261.524 6,96 948.729 11,89 245.816 -12,32 32.086 -75,34 -103.099 -420,89 -2.222.372 -1,77 2.985 68,19 458.797 -6,12 768.173 -20,66 377.193 173,43 63.789 -16,19 111.560 -29,35 825.139 -69,34 195.018 283,48 433.367 -12,22 90.900 -2,47 17.998 -37,00 41.924 -78,92 3.097.798 850,27 1.131.548 16,18 -565.305 34,13 687.284 123,32 -730.015 -1000.00 17.493 102,51 1.295.498 32,87 443.143 138,08 1.960.889 93,71 48.140 116,76 148.875 65,87 480.299 -24,66 245.362 -29,97 462.570 -33,13 -2.679.211 -882,44 43.747 60,91 1.776.804 58,55 22.004 109,51 205.973 -52,70 889.323 -20,53 540.755 -4,69 362.992 -51,08 236.443 -1,54 41.475 -79,25 1.230.883 0,00 98.658 -63,50 -200.498 -390,22 246.388 6,35 2.217.587 42,40 1.581.864 71,67 225.480 14,61 19.001 -72,26 844.131 32,80 1.269.071 3,26 29.253 124,69 214.656 28,16 816.606 11,21 549.505 234,51 28.081 31,54 814.310 -34,60 -1.269.242 -324,34 840.376 35,67 262.875 36,92 634.356 274,75 293.275 74,11 543.805 -18,22 31.812 -78,02 4.218.000 499,38 -95.222 -295,41 13.784 -87,91

%

19


300

Aziende manifatturiere

IMPRESE/GRUPPI*

261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300

20

O.C.M.L. OFF. COSTR. METALMECCANICHE

LOSMA S.P.A. O.M.P. OFFICINE MECCANO – PLASTICHE SVELT - S.P.A. CERERIA LEONE FINASSI LE CERE S.R.L. KASK S.P.A. RIVIERASCA S.P.A FUSTELGRAF S.P.A. S.C.A.MM. S.R.L. POLINI MOTORI S.P.A. IMBERTI LEGNAMI S.R.L. FRETELLI GANDOSSI TARGET S.P.A S.I.P.A.F.F. - S.R.L. C.C.A.G. - CROTTI - S.R.L. NUOVA EUROMEC S.R.L. SEVAL S.R.L. VIPLASTIC S.R.L. DAMINELLI S.R.L. CEBA S.R.L. LAZZARI OFFICINE MECCANICHE C M CAPOFERRI LUIGI S.R.L BOSSONG S.P.A.

M.I.B. MANIFATTURA ITALIANA DEL BREMBO

FISE S.P.A. DEL BELLO S.R.L ROCCAFRANCA S.P.A SERIOMAC S.R.L. PRO LAM ALLUMINIO S.R.L.

COPREM - COSTRUZIONE PREFABBRICATI

SONZOGNI CAMME S.P.A. HOEFERT ITALIA S.P.A. ITALSTOCK S.R.L. BELOTTI S.P.A. CONFEZIONI SILUSI S.R.L. TECNOMATIC S.R.L. OFFICINA MECCANICA SEPAM S.R.L SILITAL EUROPE S.R.L.

A.T.S. APPLICAZIONE TECNOLOGIE SPECIALI

PREFABBRICATI MOIOLI S.P.A.

COMUNE

COSTA DI MEZZATE CURNO LALLIO BAGNATICA TREVIOLO CHIUDUNO BOTTANUCO PONTIDA BERGAMO ALZANO LOMBARDO FIORANO AL SERIO NEMBRO ROGNO VERDELLINO OSIO SOPRA MARTINENGO VILLONGO TELGATE BREMBILLA TRESCORE BALNEARIO PONTE SAN PIETRO ADRARA SAN ROCCO GRASSOBBIO PONTIROLO NUOVO BOTTANUCO CASAZZA BERGAMO URGNANO CISANO BERGAMASCO BOTTANUCO FARA GERA D’ADDA VIADANICA CASTELLI CALEPIO SUISIO SOVERE AZZANO SAN PAOLO PUMENENGO ADRARA SAN MARTINO TORRE DE’ ROVERI BAGNATICA

FATTURATO 2012

2013

10.158.721 10.372.856 11.696.919 10.882.434 10.322.893 7.238.841 9.222.583 10.411.293 14.833.040 10.527.082 10.148.372 11.506.266 3.559.749 12.713.224 10.011.243 11.707.804 9.407.693 9.212.714 13.096.786 15.561.611 8.777.829 10.905.233 8.731.683 9.346.475 11.445.842 15.985.489 14.295.626 10.249.689 9.461.481 9.625.727 9.381.600 9.732.065 10.624.901 8.193.048 7.997.826 8.058.306 8.195.350 9.998.294 7.656.663

10.683.509 10.662.885 10.331.946 10.621.287 10.613.236 10.575.847 10.490.129 10.487.830 10.456.126 10.450.249 10.371.572 10.369.309 10.355.245 10.317.095 10.153.548 10.137.762 10.066.769 10.008.082 9.999.484 9.948.468 9.932.142 9.869.896 9.838.306 9.740.703 9.736.662 9.689.892 9.607.774 9.603.568 9.593.915 9.563.447 9.511.988 9.458.262 9.49.375 9.084.352 8.995.616 8.911.728 8.884.932 8.878.895 8.871.923 8.840.388

UTILE/PERDITA %

5,17 2,80 -8,85 -1,86 2,81 46,10 13,74 0,74 -29,51 -0,73 2,20 -9,88 -18,85 1,42 -13,41 7,01 8,54 -24,04 -36,18 12,44 -9,78 11,56 4,17 -15,34 -39,90 -32,82 -6,40 1,08 -1,18 1,51 -2,90 -14,50 9,80 11,43 10,26 8,34 -11,27 15,46

2012

2013

-169.183 -38.802 406.155 225.423 -37.191 -129.644 -243.747 252.693 69.903 -5.107 125.959 364.962 -31.754 10.365 97.251 18.414 352.610 443.203 -292.234 -79.943 -44.864 -176.025 1.443.440 1.385.827 2.670 10.631 284.129 275.009 511.343 293.900 573.064 866.593 80.269 130.352 -461.558 537.260 806.035 1.637.276 1.158.756 412.446 -56.215 848.815 1.083.675 -151.744 -291.176 -559.221 32.137 166.552 69.424 31.724 -525.729 539.580 -682.481 1.165.899 24.535 719.863 762.051 19.584 4.592 568.590 474.355 155.951 384.631 715.553 556.006 343.342 119.236 77.691 180.114 123.144 220.699 20.729 67.148 125.479 6.182 81.795 86.372 -222.200 -37.679

%

77,06 -44,50 -248,59 203,67 -107,31 189,75 132,64 -81.07 25,69 72,64 -292,36 -3,99 10,83 -42,52 51,22 62,39 -163.93 50,03 -29,23 -113,63 27,67 -91,89 105,75 -58,32 -1000 -226,48 -97,90 5,86 -76,55 -16,57 146,64 -22,30 -65,27 131,83 79,22 223,93 -95,07 5,59 83,04


Explorer è protagonista da 30 anni della storia di SAME, tanto da poter dire che dal 1984 ad oggi nel mondo è stato consegnato un Explorer ogni due ore, per un totale di oltre 130 mila trattori venduti. Si propone ora con caratteristiche e un’estensione di gamma tali da farne il compagno ideale di ogni agricoltore in cerca di un trattore versatile, confortevole, affidabile. Il nuovo Explorer presenta lo stile firmato Giugiaro Design dei trattori SAME più recenti e una cabina completamente rivista e più larga: un ambiente piacevole, ergonomico e funzionale. La qualità dei materiali, l’eccellente visibilità e la razionalità della disposizione dei comandi fanno di questa cabina un punto di riferimento in questo segmento. La semplicità di utilizzo e il comfort operativo permettono inoltre di instaurare un rapporto di immediata sintonia tra macchina e operatore già dalle prime ore di lavoro.

Same, il mondo dei trattori parla bergamasco Il modello Explorer protagonista da 30 anni della storia dell’azienda di Treviglio: dall’84 a oggi consegnato un trattore di questo tipo ogni due ore, un totale di 130 mila esemplari

S

AME DEUTZ-FAHR è uno dei principali produttori di trattori, macchine da raccolta, motori diesel e macchine agricole al mondo. Distribuisce i propri prodotti con i marchi DEUTZ-FAHR, SAME, Lamborghini Trattori, Hürlimann, Grégoire e Lamborghini Green Pro. La strategia dell’Azienda si basa sull’internazionalizzazione della capacità produttiva, sull’estensione della rete commerciale nei mercati chiave ed emergenti, sul controllo del know-how tecnologico, sullo sviluppo interno di componenti core, con la conseguente differenziazione dell’offerta prodotto. Il 2014 è l’anno del rinnovamento per il marchio SAME. Sono stati, infatti, presentati con nuovo stile e tecnologia due capisaldi della gamma media: Explorer e Dorado.

Sicuramente uno dei maggiori punti di forza del nuovo SAME Explorer è rappresentato dall’estensione della gamma in grado di soddisfare le esigenze specifiche di ogni agricoltore. Il nuovo Explorer è infatti disponibile in tre versioni: dai modelli più strutturati, veri e propri eredi dell’Explorer³, ai modelli più leggeri e compatti. 11 modelli con 6 motorizzazioni, ciascuno dei quali disponibile con trasmissione meccanica o Powershift, per adattarsi alle diverse condizioni di lavoro. In termini di motore, la gamma SAME Explorer è equipaggiata con propulsori di ultima generazione della famiglia FARMotion, motori a 3 o 4 cilindri con sistema di iniezione Common Rail da 75 a 109 cavalli. I motori FARMotion sono progettati esplicitamente per l’utilizzo in agricoltura, assicurando compattezza, affidabilità e semplicità di manutenzione. Con lo sviluppo del nuovo motore, SAME DEUTZ-FAHR ribadisce l’importanza strategica di governare interamente il processo di creazione e implementazione di un elemento fondamentale per il mondo dei macchinari agricoli. 21


Brembo, da piccola officina meccanica a eccellenza L’azienda, che si occupa della progettazione sviluppo e produzione di sistemi frenanti nel 2014 ha fatto registrare un aumento dei ricavi del 15,1%

B

rembo nasce nel 1961, nella provincia bergamasca, da una piccola officina meccanica, specializzandosi, nel tempo, nella progettazione, sviluppo e produzione di sistemi frenanti e componentistica per auto, moto e veicoli industriali, per il mercato del primo equipaggiamento, i ricambi e per il mondo delle competizioni. Brembo riesce a garantire il massimo livello di sicurezza e comfort e a migliorare le performance di prodotto grazie all’integrazione dei processi e all’ottimizzazione dell’intero ciclo produttivo, dal progetto, al getto di ghisa, o alluminio, fino al montaggio, attraverso test e simulazioni su banchi prova, in pista e su strada. La spinta all’innovazione investe nuove tecnologie, nuovi materiali, nuove forme e nuovi mercati; alle performance di prodotto si accompagna la ricerca di uno stile unico, in linea con il design dei veicoli equipaggiati. La crescente applicazione di

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tecnologie ecocompatibili, il riciclo di tutti i materiali impiegati nelle fasi di lavorazione e l’attenta prevenzione di ogni forma d’inquinamento, sono, infine, la dimostrazione dell’impegno di Brembo verso l’ambiente. Da un punto di vista finanziario il 2014 ha fatto registrare un aumento dei ricavi del 15,1%, rispetto allo stesso periodo del 2013, confermando, inoltre, il sorpasso del mercato nordamericano, su quello tedesco. Il Nord America è divenuto infatti stabilmente il primo mercato di sbocco per il Gruppo Brembo. Uno dei principali Clienti d’oltre oceano è certamente la General Motors, che ha organizzato, proprio all’inizio di quest’anno, un grande evento in Nevada, per il lancio della nuova supercar a cui sono stati invitati i giornalisti provenienti da tutto il mondo. Tanti gli appuntamenti, tra cui conferenze stampa, prove su strada e seminari tecnici, a cui ha preso parte anche Brembo, che ha realizzato gli impianti frenanti dei nuovi modelli Corvette Z06, dotata anche del pacchetto Z07 performance, con dischi in carbonio-ceramico. Tema centrale di questo evento lancio sono state le statistiche di frenata di questa super vettura: i freni Brembo in carbonio-ceramico, oltre a consentire una migliore modulazione della potenza di frenata anche in condizioni estreme, riescono ad arrestare la Z06 da 60 miglia all’ora (96 km\h) a 0 in 99.6 piedi (30,35 metri). Il nuovo sistema frenante per Corvette è stato progettato da Brembo per permettere una riduzione dello spazio di arresto e una migliore modulazione della potenza di frenata anche in condizioni estreme. Le pinze freno Brembo, oltre ad essere caratterizzate da leggerezza, performance e design, sono in grado di conferire alle vetture vantaggi legati alla riduzione del peso e della coppia residua, che si traducono in una riduzione delle emissioni inquinanti e in risparmio di carburante. Il diametro differenziato dei pistoni permette una distribuzione ottimale della forza su pastiglie altamente performanti sviluppate specificatamente per i dischi carbo-ceramici. Grazie a questo impianto, la nuova Corvette Z06 ha stabilito il record di miglior vettura con le più alte performance di frenata mai costruita in casa GM.



Finanza

Investire: dal vantaggio competitivo al “Fossato Economico” Il famoso uomo d’affari statunitense Warren Buffet con un termine da lui stesso coniato ci permette di capire meglio le determinanti del cosiddetto “vantaggio competitivo” di un’azienda Attualmente gran parte della letteratura economica riconosce nel vantaggio competitivo la principale chiave del successo di un’impresa

C

ome noto dai trattati di marketing, nel caso in cui due o più aziende competano all’interno dello stesso settore, Porter definisce “vantaggio competitivo” l’attitudine che una di esse possiede sulle sue concorrenti nell’ottenere in maniera continuativa una redditività superiore o, addirittura, la stessa possibilità di conseguirla in breve. Un buon esempio di un vantaggio competitivo potrebbe essere il vantaggio di “basso costo”, quale l’accesso conveniente alle materie prime. Sempre in letteratura manageriale vengono identificate due strade

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per conseguire una redditività superiore alla media del mercato. La prima prevede di posizionarsi in un settore attrattivo sebbene con il non trascurabile rischio che il livello di concorrenza possa velocemente aumentare causando una conseguente riduzione dell’attrattività stessa. La seconda attraverso la ricerca e l’attivazione di nuove routine produttive od organizzative tali da contribuire alla nuova creazione di un vantaggio competitivo esprimibile sottoforma di: MAGGIORE REDDITIVITÀ; AMPIE QUOTE DI MERCATO; TECNOLOGIA SUPERIORE; ELEVATA CUSTOMER SATISFACTION. Atteso quanto sopra e dimenticandoci per un attimo di come l’azienda leader possa aver raggiunto la sua posizione di mercato e di quale sia la


natura degli stessi vantaggi competitivi da lei raggiunti, uno tra gli aspetti più studiati dall’economia moderna è proprio, dato il tempo, quale potrà essere la dinamica con cui la concorrenza sarà in grado di erodere quest’ultimi. Analizzare questa variabilità diafasica è, in sostanza, molto importante perché banalmente ogni volta che una società ottiene una posizione di leadership, le operazioni derivanti dalle proprie combinazioni economiche più efficienti contribuiscono a generare maggiori profitti, rappresentando così un forte incentivo e stimolo per le imprese concorrenti nel duplicare i metodi di questa leader di mercato o, addirittura, nell’investire nel trovare anche migliori modalità operative. Il cosiddetto “Fossato Economico” o “Economic Moat” in lingua originale, coniato e reso popolare da Warren Buffett, e’ una grandezza economica che si propone proprio di misurare e rendere confrontabile la “capacità aziendale di mantenere a lungo termine vantaggi competitivi rispetto ai suoi competitors, al fine di proteggere i propri profitti e la quota di mercato da lei stessa raggiunti”. Nella recente storia, gli investitori più di successo, come Buffett stesso, sono stati tutti caratterizzati dall’aver avuto la capacità di essere molto abili nel cercare ed investire nelle aziende con fossati economici solidi, ma aventi prezzi relativamente bassi delle proprie azioni. Tornando all’esempio di un vantaggio di basso costo e supponendo che la nostra azienda abbia come obiettivo quello di vendere bevande, è abbastanza intuibile che se riuscissimo a concentrare le vendite dei nostri prodotti una sola volta alla settimana potremmo sostenere spese di distribuzione sensibilmente inferiori di ogni eventuale nostro concorrente che commercializzi la nostra stessa quantità suddivisa quotidinamente, essendo in grado così di essere competitivi anche vendendo a prezzi inferiori. Questa favorevole condizione sarà sufficiente alla nostra azienda per ottenere un incremento di clientela e quindi un incremento dei profitti. Tuttavia, probabilmente non ci vorrà molto tempo affinchè il mercato noti il nostro metodo e lo replichi nelle strategie di vendita. Come conseguenza, in un breve periodo di tempo, il nostro maggior profitto si andrà a ridurre, e tutti gli operatori locali del settore ritorneranno ad una posizione di equilibrio, magari su un diverso livello quantitativo.

Se pero’ fossimo in grado di sviluppare e brevettare una tecnologia distributiva che permetta di commercializzare una maggiore quantità di bevande rispetto alla media ed a parità di condizioni di altre componenti, questo provocherebbe lo stesso effetto di ridurre il costo medio per la vendita di una bottiglia di bibita. In questo caso non sarebbe possibile per i nostri concorrenti duplicare il nostro metodo “brevettato” e di annullare il nostro vantaggio competitivo, tutelato dal brevetto spesso. Da questo esempio è fin troppo semplice intuire che il fossato economico sia rappresentato dallo stesso brevetto ottenuto sulla tecnologia proprietaria. Da ultimo, considerata la capacità dei fossati economici di proteggere le sovraperformances reddituali delle aziende e di produrre rendimenti solidi a lungo termine, le imprese hanno un forte incentivo a trovare il modo per raggiungere dei profondi “fossati economici”: non dimentichiamoci, però, che questo interesse ed incentivo dovrebbe essere pari per gli investitori allo scopo di rendere più efficienti e vedere più protetti i propri investimenti. Claudio Rossi 25


Comune

Sicurezza, orario notturno esteso e più agenti sulle strade LA RIFORMA DELLA POLIZIA LOCALE SCATTERÀ DAL 16 APRILE GANDI: «RAZIONALIZZAZIONE PER UNA MIGLIORE DISTRIBUZIONE DEI TURNI E DEGLI AGENTI»

“I

l nostro obiettivo? Rendere la polizia locale più efficace ed efficiente”. Queste le parole con cui il vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Bergamo Sergio Gandi ha illustrato alla stampa, insieme al comandante Virgilio Appiani e alla vice Gabriella Messina, la riforma della Polizia Locale del Comune di Bergamo, che entrerà a regime a partire dal 16 aprile prossimo. La riorganizzazione prevede dunque l’estensione di un’ora dell’orario di servizio durante i turni serali: in estate tutti i venerdì e sabato gli agenti saranno al lavoro fino alle 2.30, mentre durante l’orario invernale il servizio terminerà alle 1.30. “I miracoli sono un’eccezione, quello che paga è il lavoro costante: abbiamo delineato il programma su alcuni punti molto chiari e uno di questi era quello relativo alla sicurezza - ha spiegato il vicesindaco Gandi - farlo dai banchi dell’opposizione è molto più semplice, specialmente su un tema molto sentito dai cittadini come questo: detto questo, ci sono dei problemi reali e delle situazioni endemiche che vanno contenute e gestite. Cercheremo dunque di presidiare il più possibile il territorio”. Con la riforma della Polizia Locale aumenterà anche il numero degli agenti impegnati nel servizio serale, che passerà da 6 a 8 (oltre a un ufficiale). Il tutto mantenendo invariato il numero del personale, che resta fermo a quota 161: un’operazione “a saldo zero per il Comune e con le forze di cui disponiamo”, ci tengono a sottolineare da PalaFrizzoni. La razionalizzazione riguarderà anche il servizio di pronto intervento, che oggi vede impegnata una quarantina di agenti, numero destinato ad aumentare di una decina di unità. Come? “Modificheremo la distribuzione dei turni: l’orario sarà più flessibile, studiato sulle esigenze specifiche dei territori e sarà organizzato in modo da liberare agenti da impiegare per il pronto intervento” ha aggiunto lo stesso Gandi. Una soluzione condivisa dal comandante Appiani: “Il sistema era vecchio, anche perché i numeri avevano reso la macchina un po’ ferraginosa: i servizi verranno pertanto adeguati ad una città con tantissime esigenze. Ci aspettiamo grandi risultati, e sono sicuro che sarà così”.

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Rete MMT

POLITICHE DI AUSTERITÀ: SOFFOCARE TUTTE LE AZIENDE PER SALVARE L’ECONOMIA IL SENSO DELL’ECONOMIA È PRODURRE PER CONSUMARE SENZA CONSUMO L’ECONOMIA NON PUÒ FUNZIONARE

N

on basta che un bar riesca a mettere sul banco dieci, cento, mille buonissimi caffè al minuto perché il bar funzioni. Affinché la sua attività continui, occorre che qualcuno abbia i soldi per comprarli! Quello che in Italia stiamo facendo è cercare di aumentare spasmodicamente i caffè da mettere sul banco (con le riforme strutturali) distruggendo allo stesso tempo, la domanda di caffè (con le politiche di austerità). L’austerità è quella politica che, togliendo soldi all’economia, annienta i consumi e con essi aziende e lavoro. La disoccupazione e i fallimenti sono la prova che i consumi, ed in generale la spesa totale nell’economia, sono troppo bassi, e non il contrario! Il problema è che l’austerità ci costringe al di sotto delle nostre possibilità produttive. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: fallimenti a catena e disoccupazione crescente.

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Cos’hanno fatto Paesi come USA, GIAPPONE, AUSTRALIA, CINA, BRASILE e INDIA per non piombare nella crisi in cui si trova l’Europa? Hanno detto no all’austerità! Hanno AUMENTATO LA SPESA PUBBLICA e DIMINUITO LE TASSE perché con la spesa pubblica che paga aziende e lavoratori i soldi in circolo aumentano mentre, come sappiamo, con le tasse diminuiscono. Uno Stato che spende 100 e tassa 110, 120 e poi 130 per rispettare i trattati, per mantenere “i conti a posto”, non vedrà mai ripartire la propria economia! Al contrario uno Stato che spende 100 e tassa 90 aumenterà i soldi in circolazione. Uno Stato che spende a deficit, cioè che spende più di quello che tassa, è l’unica soluzione alla crisi. La politica deve usare l’economia per perseguire arbitrari obiettivi di bilancio pubblico o sono i conti dello Stato che devono essere gestiti in funzione del bene dell’economia reale? Ciò che ci sta soffocando non sono gli sprechi, le


troppe auto blu, la corruzione dilagante o l’evasione impunita, ma l’austerità imposta da questa Europa, ossia l`aumento delle tasse e la diminuzione della spesa. Questo é quello che toglie l’ossigeno! Corruzione, casta e burocrazia sono problemi secondari che riguardano l’efficienza del sistema, non la sua sopravvivenza. Riguardano quanti caffè si riescono a produrre, non quanti rimangono invenduti! Per questo dobbiamo avere il coraggio di dire che non ci stiamo! Il vincolo al deficit (Fiscal Compact, 3%) va sfondato almeno fino al 9-12%, seguendo la tendenza dei Paesi svincolati dai trattati europei! Dobbiamo avere il coraggio di attuare una politica economica con la “P” maiuscola. Più investimenti pubblici e meno

tasse! Lo Stato deve spendere per far girare l’economia ritirando attraverso le tasse meno soldi di quelli immessi con la spesa.

economista MMT, Warren Mosler, invitato in Italia dall’Università di Bergamo, ha spiegato con esempi pratici ed intuitivi (alcuni dei quali ripresi in questo articolo) perché l’austerità sia un enorme errore.

Spendere 100 e tassare 90, non il contrario. E per fare questo basta: • togliere i vincoli assurdi dell’Europa e far garantire il debito pubblico dalla BCE; • oppure tornare alla Lira e assicurarsi che il debito pubblico sia garantito dalla nuova Banca Centrale Italiana.

Un documentario, Primavera Economica, rivolto alla cittadinanza comune è stato realizzato prendendo il meglio delle conferenze che il dott. Mosler ha fatto con Banca di Credito Cooperativo, associazioni di categoria e cittadinanza comune.

BERGAMO AVENGUARDIA

L’anteprima nazionale è prevista proprio a Bergamo, presso l’Auditorium di Piazza della Libertà, sabato 28 marzo, ore 16 (pimaveraeconomica.it).

La logica con cui oggi si gestisce l’economia deve essere ribaltata e Bergamo è all’avanguardia su questo fronte. Lo scorso anno il maggiore

d o cu m e U n f ilm

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Per informazioni: primaveraeconomica@retemmt.it

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BERG A MO SAB 28 AUDITORIUM

di Piazza della Libertà

MARZO

ore 16:00

p r i m a v e r a e c o n o m i c a .i t

retemmt


Il quesito

I Controllori delle aziende di trasporto pubblico (TPL) possono sanzionare la sosta vietata?

S

pett. Bergamo Economia e gentile Direttore, sono una vostra appassionatissima lettrice e vorrei approfittare delle vostre pagine per porre un quesito: recentemente mi capitava di lasciare l’auto in sosta momentanea ma fuori dalle strisce blu in via Don Luigi Palazzolo; il tempo di un caffè e due controllori dell’ATB s’avvicinavano all’auto per prendere gli estremi della targa. Uscita in tempo dal locale, riuscivo ad evitare la multa ma gli stessi mi minacciavano che non sarebbero stati così clementi la prossima volta. Mi chiedo, però, se i controllori dell’ATB possono sanzionare le auto per divieto di sosta. Non sarebbe competenza della polizia municipale? Jessica Gentile Jessica, la questione non è nuova. Sovente capita di trovarsi un foglietto giallo sul parabrezza dell’auto. Trattasi, innanzitutto, di un avviso di irrogazione di sanzione amministrativa. Il verbale sarà, infatti, recapitato a casa successivamente e soltanto nel caso in cui il sanzionato non paghi l’obolo alla p.a. Già da queste poche righe, sorge una prima questione: quando è legittima la contestazione differita dell’illecito amministrativo? Soltanto in casi determinati. Regola generale, infatti, è che l’illecito amministrativo debba essere contestato immediatamente al contravventore al quale va consegnato il verbale (art. 200 C.d.S.). Ciò poiché il sanzionato deve essere in grado di far mettere a verbale la sua versione. Fa eccezione, tra gli altri, proprio il caso dell’illecito contestato a contravventore assente (art. 201 C.d.S.). In questo caso è ammessa la contestazione differita tramite notifica del verbale a casa e deposito del ricordino giallo tra i tergicristalli dell’auto. Nel caso di specie, dunque e come spesso accade, se i due avessero ugualmente proceduto a sanzionarLa con la sola consegna “brevi manu” a Lei dell’avviso e senza la materiale redazione del verbale in Sua presenza, il successivo verbale, recapitato a casa, sarebbe stato invalido per vizio genetico nel processo di formazione. Fortunatamente Le è andata bene ma la Sua vicenda solleva un altro interrogativo: i controllori di un azienda che gestisce un servizio di TPL hanno, in generale, il potere di irrogare sanzioni amministrative per violazione della sosta? Per farla breve, la L. 127/97, art. 17, co. 132 e 133 permette, in poche parole, ai Comuni di conferire l’esercizio del potere sanzionatorio anche ai dipendenti della aziende di TPL ma soltanto per quelle violazioni in materia di sosta e “limitatamente alle aree in concessione” oppure per le violazioni in materia di circolazione e sosta su corsie riservate al TPL. Trattasi evidentemente di norma eccezionale da interpretarsi, dunque, in maniera restrittiva. Nel caso di specie, dunque, se i parcheggi di via Don Luigi Palazzolo sono in gestione all’azienda del TPL, i suoi controllori possono sanzionare la sosta irregolare. Altrimenti, no. Peraltro, il combinato disposto delle dizioni di “violazioni in materia di sosta” e “limitatamente alle aree in concessione” potrebbe portare all’interpretazione restrittiva nel senso che soltanto le violazioni di sosta all’interno delle strisce blu in concessione sono sanzionabili dai controllori del TPL. Tutte le altre, no. Ad esempio e come nel caso di specie, se dovesse emergere che la gestione delle aree di sosta in via Palazzolo è dell’ATB, è chiaro che area di sosta in gestione è soltanto quella con le strisce blu. Altrove, infatti, è vietato parcheggiare. Se, dunque, un soggetto parcheggia dove è vietato, come su un passo carrabile, questa non può certo ritenersi area di sosta in gestione all’ATB per il semplice fatto che non è area dove la sosta è permessa. Se, dunque e per restare all’esempio, il passo carrabile non è area di sosta, essa non è in gestione all’ATB. Quindi i suoi controllori non possono sanzionare nessuno per sosta al di fuori degli spazi in gestione alla loro azienda. Non ne hanno il potere.

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I

l nostro mensile ha incontrato il Comandante provinciale dei Carabinieri di Bergamo, militari in prima linea nel contrasto alla criminalitĂ . Con lui abbiamo affrontato diverse tematiche: dalla questione Zingonia al caso Yara, dalla raffica di furti alle penetrazioni delle organizzazioni di stampo mafioso nella Bergamasca.

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BANDIERa

di

FO Be TO

rg E am S o CLU Ec on SI om VE ia

«I Carabinieri di Zingonia fanno un lavoro straordinario speriamo che l’area venga riqualificata»

Bergamo e l’hinterland sono stati oggetto di un’ondata impressionante di furti. Come state affrontando questo fenomeno? I furti sono cresciuti come in tutto il resto del Paese: Bergamo non è immune dal fenomeno di crescita della delittuosità, accentuatasi nel biennio 2011-2012 e dovuto anche all’aggravarsi della crisi economica. Per contrastare queste forme di criminalità abbiamo aumentato il numero di pattuglie sul territorio e studiato in maniera analitica le zone maggiormente colpite e le fasce orarie in cui avvengono gli stessi furti: tutti gli interventi di contrasto devono essere, infatti, calibrati su zone e su periodi

ben precisi. Periodicamente svolgiamo, infatti, servizi cosiddetti “a massa”, in cui gravitiamo in alcune aree, che comprendono 2-3-4 comuni con un numero di pattuglie che può arrivare fino a venti, pattugliando il territorio, spesso anche con l’ausilio di un elicottero. In quelle occasioni vengono controllate molte persone e ci capita spesso di intercettare batterie di criminali itineranti. Un esempio eclatante: in una di queste operazioni abbiamo recentemente intercettato a Valbrembo due cittadini albanesi che avevano in macchina arnesi atti allo scasso (cacciaviti, grimaldelli, piedi di porco ecc). Oltre agli arresti in flagranza di reato, sono fondamentali i posti di blocco, 33


il controllo del territorio: solo così si possono individuare queste persone che migrano da un luogo all’altro per compiere reati. La Bergamasca può, infatti, contare su una rete viaria impressionante e questo è senz’altro un elemento facilitatore per chi arriva da altre province per delinquere. La percezione della sicurezza da parte dei cittadini sta calando notevolmente. E già si parla di ronde e di aumento

nel corso di incontri e assemblee pubbliche. Per scongiurare furti o rapine, infatti, spesso non vengono attuate le più elementari norme di sicurezza. Ad esempio? Ad esempio lasciare la chiave nella toppa o non chiudere la porta di ingresso. Molto spesso le vittime di 34

della circolazione di armi ad uso privato… La nostra attenzione è sempre altissima: per noi ogni singolo furto costituisce un reato grave e chi lo compie va perseguito. Detto questo non si può contrastare il fenomeno considerandolo solo un problema di polizia, ma occorre fare qualcosa di più, comunicare con la popolazione in un’ottica di prevenzione. Si tratta di una scelta condivisa con la Prefettura: andiamo nei Comuni per incontrare le popolazioni locali e fornire informazioni

furti o truffe sono anziani soli, a cui nessuno dice come comportarsi. Spesso le vittime vengono truffate o derubate da individui che si presentano come rappresentanti di sedicenti aziende generiche del gas o dell’elettricità. Come da prassi, in realtà i lavoratori di queste aziende non arrivano mai all’improvviso, ma sempre su appuntamento.

Queste cose vanno dette, anche perché possono contribuire a prevenire dei furti: sono piccoli accorgimenti, ma possono rivelarsi molto utili. La vostra attività vi sottopone quotidianamente a rischi notevoli. Come fate fronte a questo stress? Il rischio c’è sempre, ma fa parte


del nostro lavoro e noi siamo qui per proteggere la popolazione e garantirne l’incolumità. Si tratta di un’attività molto delicata, in cui emerge tutta la professionalità dei nostri militari, che rispettano sempre le norme del codice anche in situazioni ad alto rischio e dal forte impatto emotivo. In Stazione, punto sensibile della città, è presente la stazione mobile dei Carabinieri. Che risultati vi ha dato? Da un anno, per l’esattezza dal 9 febbraio 2014, siamo presenti con un presidio mobile alla Stazione Fs di Bergamo. E’ stata una decisione presa in sede di riunione di coordinamento delle forze di polizia ed è stata una scelta vincente, anche perché avere un presidio costante rispetto al flusso di persone nell’area della stazione ha fatto aumentare la percezione della sicurezza. E’ aumentata, parallelamente, anche la sicurezza reale: abbiamo ottenuto diversi risultati, (1)

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Nella foto grande il blitz all’interno delle torri (1) L’arrivo alla caserma di Zingonia (2) La refurtiva - (3) Il comandante Bandiera - (4) Sulle scale (5) Il pattugliamento in corso

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anche nell’ambito dell’attività operativa, reprimendo episodi di spaccio, furto e ricettazione. Il Presidente Mattarella ha esplicitamente detto che il contrasto alle mafie è una priorità per il paese e che si stanno insediando anche in territori prima esenti da questo fenomeno. Bergamo è a rischio? Come state affrontando il contrasto alla criminalità organizzata? Bergamo è una delle prime province d’Italia non solo per la popolazione residente, ma anche per il numero di

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aziende e di partite Iva, oltre che per i livelli di benessere economico. Tutti questi fattori la collocano ai primi posti a livello europeo, cosa che però attira anche gli appetiti della criminalità organizzata. Abbiamo accertato la presenza di personaggi locali che avevano posto in essere attività criminali tipiche delle organizzazioni mafiose (estorsione, usura) e per questo sono stati tratti in arresto. Vi è inoltre la presenza di alcuni personaggi calabresi e siciliani che svolgevano la funzione di esattori per conto di un gruppo criminale nei confronti di imprenditori bergamaschi e 35


bresciani. Recenti indagini dei Carabinieri del Ros hanno inoltre rilevato la presenza di esponenti della ‘ndrangheta in molte province della Lombardia e anche nell’area della Bassa Bergamasca e del Sebino Occidentale. Nella provincia di Bergamo spesso le organizzazioni criminali hanno posto in essere reati di natura finanziaria, ottenendo l’elargizione di prestiti dietro false fatturazioni utilizzando dei prestanome: questi sono gli strumenti che utilizzano per inserirsi in alcune aziende e si tratta di una metodologia studiata a tavolino. Per questo l’attenzione è altissima nei confronti di questi fenomeni. La risposta della comunità è però positiva e questo non può che agevolare il nostro compito: poter contare su un tessuto sociale pulito è, infatti, fondamentale. Con Expo il vostro impegno aumenterà? Per tutte le attività che riguarderanno la provincia e la città, in cui sono previste mostre importanti, noi saremo presenti, coordinandoci con la Prefettura e le altre forze di polizia. La nostra attività non sarà esclusivamente di presidio e di vigilanza, ma garantiremo anche la regolarità dei flussi verso Milano dal punto di vista viabilistico: un aspetto non di poco conto per un evento del genere. Passiamo al caso-Yara, su cui i Carabinieri sono impegnati sin dal primo minuto. Le indagini sono ancora in corso, cosa ci può dire in merito? Come lei ha giustamente detto le indagini sono ancora in corso e stiamo lavorando con lo stesso impegno della prima ora, che risale al 26 novembre del 2010. Di tempo ne è passato quindi molto, ma l’impegno è sempre lo stesso e si basa sulla grande sinergia tra i Carabinieri, la Polizia di Stato e la Procura, che dirige le indagini. Si tratta di un lavoro di squadra unico per la mole dei dati e per questo è importante ogni elemento: tutti perseguiamo lo stesso obiettivo e

stanno, infatti, a testimoniare: il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti costituisce una delle attività più impegnative, anche per la presenza notevole di pregiudicati, e sono state molte le indagini in questo senso, anche con arresti in flagranza. Il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione sono altre due problematiche che fronteggiamo quotidianamente. Noi facciamo quindi del nostro meglio, ma ci auguriamo che la situazione possa migliorare dal punto di vista sociale e che l’area venga riqualificata in tempi non troppo lunghi.

questa indagine è la prova di un coordinamento perfetto tra diverse forze di polizia. Zingonia è considerata una sorta di terra di nessuno. Come riuscite a presidiare un territorio tanto difficile? Zingonia è un’area particolarmente degradata, in cui la delittuosità è alta, ma dove abbiamo un presidio importante: i carabinieri del comando di Zingonia, dal comandante fino al più giovane dei militari in servizio, sono tutti encomiabili. I risultati dell’ultimo anno lo 36

BLITZ CON I CARABINIERI ALLE TORRI, ARRESTATO UNO SPACCIATORE IN DIRETTA Zingonia. La nostra redazione negli scorsi giorni, ha assistito in diretta ad un arresto effettuato dai Carabinieri del Comando di Zingonia nel corso di un pattugliamento nella zona delle Torri. I militari, proprio sotto ai nostri occhi, hanno dunque eseguito l’arresto di uno spacciatore che aveva con sé 400 euro in contanti, 48 grammi hashish e 2 di cocaina. Un’operazione non di certo inusuale in una zona che da anni vive in una situazione di assoluto degrado: una volta arrivati in prossimità delle Torri è infatti impossibile non essere notati dalle “sentinelle” degli spacciatori, che si avvisano tra di loro fischiando o urlando frasi in codice. Gli stessi stratagemmi utilizzati a Scampia. Benvenuti nella Gomorra del Nord.



Emergenza-degrado a Zingonia

Enea Bagini

un sindaco in prima linea

Il primo cittadino di Ciserano «L’abbattimento delle Torri inizierà nei primi mesi del 2016» 38

I

l nostro mensile ha incontrato Enea Bagini, al secondo mandato come sindaco di Ciserano dopo essere stato eletto per la lista civica “Solidarietà e progresso per Ciserano”, vicina al centrosinistra. Il primo cittadino ci fa accomodare nel suo ufficio del municipio e non appena facciamo cenno alla questione relativa alle torri di Zingonia (ossia i sei condomini Anna e Athena) apre un faldone con tutte le prossime aste degli appartamenti. Immobili che hanno perso valore e sono per lo più di proprietà delle banche o di privati: adesso vanno all’asta e l’unico acquirente è l’Aler, come previsto dal piano di riqualificazione. “Ci sono tanti appartamenti in esecuzione immobiliare o con il mutuo in sofferenza . Si tratta di appartamenti con valori immobiliari bassi di per sé: gli


ultimi appartamenti all’asta partivano da una base di 5.900, 7.890, 7.340 o anche 3.760 euro, solo per fare qualche esempio”. Bagini ci illustra la situazione, che è sempre stata problematica, delle famigerate torri: “dal 2005, ad esempio, i residenti non pagavano l’acqua, mentre dal 2003 non hanno il gas metano per il riscaldamento, ma solo per uso domestico; per quanto riguarda l’elettricità, spesso fanno collegamenti impropri. Le torri sono inoltre l’unica zona in cui non viene effettuata la raccolta differenziata. Nel 2009 siamo intervenuti per cercare di risolvere il problema-acqua, che aveva delle perdite pazzesche: da 54 metri cubi al giorno, ad esempio, siamo passati a 7”. Il degrado è ormai sotto gli occhi di tutti e rappresenta una situazione ormai fuori controllo, che può essere solo “gestita” dalle autorità in attesa dell’abbattimento. Ma a che punto è il famoso piano di riqualificazione promosso da Regione, Aler, Infrastrutture lombarde e dai cinque Comuni che fanno parte del quartiere (oltre a Ciserano, Verdello, Verdellino, Boltiere (1)

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Nella foto grande e (5) il sindaco di Ciserano Enea Bagini (1) I capannoni visti dall’alto (2) Una delle abitanti delle torri nel suo appartamento (3-4) Il degrado all’interno del condominio

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Foto Matteo Mottari

e Osio Sotto)? “L’accordo di programma per l’intervento di riqualificazione è stato approvato nel giugno del 2013 ed è diventato esecutivo nel novembre dello stesso anno - ha aggiunto lo stesso Bagini - successivamente abbiamo adottato il piano attuativo lo scorso 10 febbraio e a fine maggio si avrà l’approvazione definitiva: sono già in corso le acquisizioni da parte di Aler degli appartamenti, sia attraverso gli accordi bonari che le aste giudiziali. Soltanto in un secondo momento si procederà con l’attività espropriativa, spostando le famiglie che aderiscono alla questione, garantendo loro un alloggio a canone sociale nella provincia di Bergamo”.

Il primo cittadino ha anche tracciato un preciso screening delle torri e degli appartamenti attualmente abitati: “Ad oggi 80 su 208 gli appartamenti abitati, mentre altri risultano occupati abusivamente o abitati senza titolo, né residenza: vi sono denunce in corso e l’ingresso di ben 62 appartamenti è stato murato. Ci sono altri problemi, legati alla presenza di topi, di impianti scoperti o utilizzati impropriamente e di rifiuti ammassati qua e là”. Una realtà, quella di Ciserano, che va però oltre la situazione di degrado in cui versa buona parte del territorio di Zingonia, come ci tiene a sottolineare lo stesso Bagini: 39


“Ciserano nel 1985 ha avuto il primo corso di italiano per stranieri della Penisola, a dimostrazione della vitalità della comunità e dello spirito di accoglienza che l’hanno da sempre contraddistinta”. Un tessuto sociale attivo, dunque, così come quello imprenditoriale: al primo cittadino, infatti, sta stretto l’equazione Zingonia=degrado, ma vorrebbe che il suo territorio spiccasse per la propria operosità e per le non poche eccellenze di cui dispone. “Siamo arrivati ad avere ben 520 realtà produttive presenti, con investimenti importanti nell’area industriale”. Dopo aver visionato le carte e i futuri assetti della “Zingonia che verrà”, entriamo nel vivo dell’inchiesta sul campo. Usciti dalla sede del municipio di piazza Giovanni XXIII, Bagini ci accompagna alle famigerate torri. Il degrado si percepisce immediatamente, anche dalla quantità di rifiuti sparsi nell’area verde che circonda le torri, in cui spicca la carcassa arrugginita di un’automobile, abbandonata da chissà quanto tempo. E non appena ci vedono arrivare in compagnia del primo cittadino, le sentinelle (ragazzi di poco più di vent’anni, tutti stranieri, appostati in tutti i punti chiave delle torri) lo chiamano, urlando e scandendo a più voci “Signor sindaco!”. Un saluto solo apparentemente reverenziale verso l’autorità, ma che in realtà cela il vero obiettivo: avvisare chi è impegnato in traffici poco leciti all’interno, così come all’esterno delle Torri, della presenza di un gruppo di estranei. Che, nella loro ottica, potrebbero andare a ficcare il naso là dove non devono. Una volta entrati nell’androne delle scale del condominio Athena 3 veniamo accolti da un odore nauseabondo, di rifiuti (vengono accumulati in un locale al piano terra) e urina: ci incamminiamo a piedi sulle scale (gli ascensori sono fuori uso da anni) e subito notiamo la sporcizia sui gradini e sulle pareti. L’abbattimento dovrebbe dunque avvenire nei primi mesi del 2016, secondo lo stesso Bagini: “Se

non ci saranno ulteriori intoppi la data indicativa sarà quella: sappiamo che il Comitato è contrario all’abbattimento, ma la nostra intenzione è quella. Vivere qui, oggi, è molto difficile”. Una delle residenti ci fa accomodare nel suo appartamento, di cui è proprietaria, mostrando un grande senso di ospitalità e di dignità. Fatima è una donna di origine marocchina con tre figli (tutti nati in Italia) e ci ha voluto raccontare la sua storia “Abito qui dal 2000 e devo dire che fino al 2008 la situazione non era così preoccupante: nei condomini vivevano per lo più famiglie ed era tutto tranquilllo, mentre ora è cambiato tutto. Mia figlia più piccola, Jasmine, di 12 anni, mi dice spesso: “Mamma, andiamo via da qui”, anche se a scuola si trova bene. Io mi rimbocco le maniche tutti i giorni per i miei figli, faccio il pane e poi lo rivendo: è una piccola attività, ma mi permette di guadagnare qualcosa. So che loro vogliono rimanere in Italia, che considerano il loro paese, e avere un futuro qui: i miei figli sono bravi, tranquilli, studiano e lavorano. Leyla, che ha compiuto 20 anni il 14 dicembre scorso, ha appena trovato lavoro a Seriate e sono davvero contenta per lei”. Bagini parla con tutti all’interno delle Torri e sono in molti a sottoporgli problemi (che non mancano): conosce ogni metro quadrato dei disastrati condomini, ci indica i contenitori vuoti degli estintori, i muri delle rampe di scale scrostati (“Grattano la calce per tagliare la coca”), gli ascensori fermi da 15 anni. In un contesto di questo tipo il lavoro delle forze dell’ordine diventa fondamentale. “I Carabinieri di Zingonia 40

fanno un grande lavoro ogni giorno: a loro va il mio personale ringraziamento”. Prima di salutarci, ci tiene a indicarci la strada per il prossimo futuro: “Crediamo fortemente nelle realtà industriale di Zingonia, dove sono presenti eccellenze da tutelare e valorizzare. Per questo motivo l’abbattimento delle Torri e la riqualificazione della zona sono passi molto importanti: chi avrà diritto verrà inserito nella graduatoria Erp e potrà avere un alloggio alternativo. Ma di certo nel nuovo piano non sarà più previsto il residenziale”. Alessandro Belotti


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Foglieni: «Zingonia poteva essere il primo distretto» L’imprenditore a capo del gruppo industriale Fecs e presidente della squadra di calcio di Ciserano: «Il territorio ha molte potenzialità ma va vissuto nella quotidianità»

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oglieni, lei conosce da vicino la realtà di Zingonia: una delle sue aziende, Radiatori 2000, ha la propria sede a Ciserano e la capogruppo Fecs a Verdellino. Da imprenditore come ha vissuto questa situazione? Zingonia non è mai stata né carne né pesce, essendo divisa tra quattro cinque comuni limitrofi: non ha mai avuto un’identità chiara per poter fare un proprio percorso. Non è però sempre stata come la si vede oggi: tra gli anni ’70 e ’80, aveva uno degli hotel più belli della Bergamasca, ospitava campi da tennis di levatura internazionale e un ospedale importante. Il tutto circondato da un quartiere residenziale di alto livello, ma poi non si è dato proseguo agli interventi. In quel territorio, inoltre, sono nate realtà industriali che l’hanno portato ad essere uno dei più importanti d’Europa a livello tecnologico e tecnico-artigianale: poteva essere il primo esempio di distretto, in alcuni momenti Zingonia è stato un serbatoio di grandi eccellenze. Come si è arrivati alla situazione attuale? Non avendo una guida la città se n’è andata per i fatti suoi. Vi si sono insediati diversi esempi di aggregazione, anche se non sempre sono stati

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dei più felici. Quando vado a Roma mi parlano spesso di Zingonia, ma non in senso positivo. Per tutti questi motivi nelle torri bisogna trovare una soluzione condivisa, preservando le brave persone, il loro patrimonio e il loro tessuto sociale: io non sono uno di quelli che dice “buttiamole giù e poi si vedrà”. Va bene l’abbattimento, ma fatto con cervello. Occorre pertanto salvaguardare chi è meno abbiente, purché sia nella legalità. Cosa avverrà, secondo lei, con l’abbattimento delle Torri? Ho sempre pensato che un’impresa e un progetto debbano avere una valenza sociale. A Zingonia finora è dunque mancata una visione ampia, ma adesso ci sono progetti rilevanti in ballo: chi ha la possibilità di valorizzare quei comparti abbia forza e coraggio, anche perché non sarà semplice. Non ho la ricetta in tasca, ma credo che un territorio vada vissuto nella quotidianità: per questo motivo sarebbe auspicabile che nella nuova Zingonia si insediassero banche, uffici pubblici e esercizi commerciali di nicchia. Non può essere un corpo solo ad occuparsi del problema, ma occorre una condivisione di intenti per i progetti che sono sul tavolo.


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Palace Hotel un’eccellenza che spicca dal degrado L’albergo a quattro stelle è collocato nel centro di Zingonia, a pochi passi dalle torri. E il gestore lamenta: «I clienti ci vedono come una cattedrale nel deserto»

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l nostro mensile, nel corso dell’inchiesta dedicata a Zingonia, ha fatto tappa anche al “Bergamo Residence Palace Hotel” di Corso Europa. L’albergo a quattro stelle non solo può contare su ben 103 camere e su un centro congressi con sale di varia capienza, ma vanta una storia di tutto rispetto: nato negli anni ‘70 con il nome di “Grand Hotel”, nel corso degli anni ha ospitato tutte le squadre più importanti che venivano a Bergamo per affrontare l’Atalanta. E a ripercorrere la storia di questa eccellenza in ambito alberghiero è colui che l’ha ristrutturata, ossia il costruttore Giambattista Begnini, che con il suo gruppo aveva rilevato l’immobile nel lontano 2002: “Quando l’abbiamo progettato a Zingonia c’erano più di 400 aziende, il Policlinico San Marco, l’Atalanta e la casa di cura Habilita: nostro intento era dunque quello di servire la clientela di queste aziende e strutture di primo livello - ha spiegato lo stesso Begnini - un tempo nel periodo

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della Fiera del Mobile di Milano occorreva prenotare tre mesi prima, così come quando si teneva il Gran Premio di Monza: adesso non è più così. Speriamo nell’effetto Expo e che l’evento dei prossimi mesi possa portare turisti anche qui”. La struttura alberghiera si affaccia proprio su Piazza Affari e non è lontana dalle famigerate Torri. Begnini ha dunque visto cambiare il territorio nel corso di questi anni e ora auspica soluzioni drastiche per ridare un nuovo volto alla cittadina: “Ci vuole una politica più dura: in questi anni ho visto chiudere ristoranti, gelaterie, negozi - ha spiegato lo stesso costruttore - più le attività commerciali del territorio arretrano e via via scompaiono, più il degrado avanza. I nostri politici quando si parla di Zingonia dovrebbero farsi un esame di coscienza: si è parlato troppo in questi anni e ora bisogna intervenire, dando il via all’abbattimento delle Torri, soluzione a cui sono decisamente favorevole. E’ una vergogna, infatti, che una città nel 2015 abbia quelle residenze, anche per tutti i problemi igienico-sanitari che si portano dietro. Una soluzione, pertanto, va trovata e bisogna essere inflessibili”. Giuseppe Cammisano, da tre anni è il gestore dell’hotel. E al nostro mensile racconta la quotidianità di una struttura d’eccellenza collocata in un territorio difficile come quello di Zingonia: “Basta vedere i commenti che circolano in rete: tutti dicono che sembriamo una cattedrale nel deserto. Una bella struttura, accogliente e dotata di tutti i comfort, ma all’esterno il nulla. I nostri clienti, infatti, ci dicono che varcando il nostro cancello sembra di essere altrove. La nostra clientela è per il 50% d’affari e per il 50% turistica, anche se non legata alla zona: molti di loro vengono qui per poi visitare Bergamo, Sotto il Monte, Caravaggio”. Difficoltà con l’ambiente esterno che si accompagnano a quelle dettate dalla crisi economica: “Il momento storico è sicuramente difficile, ma noi abbiamo sempre garantito la massima professionalità e qualità - ha aggiunto lo stesso Cammisano - detto questo, se si realizzano due-tre opere importanti (collegamento con la Pedemontana, abbattimento delle Torri) allora anche Zingonia potrà ripartire”.


31/03/2015.


«Tre sono i fattori economici di favore: una viabilità d’accesso alla valle più fluida con la variante di Zogno un aeroporto internazionale a pochi chilometri ed un offerta turistica integrata dalle terme di San Pellegrino L’importante è continuare ad investire» Foto Fabio Toschi

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Berera: «L’Alta Val Brembana ha forti prospettive di crescita»

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ergamo. L’abbiamo intercettato di passaggio nel capoluogo. Si chiama Giuseppe Berera, è il Sindaco di Foppolo ed è al suo terzo mandato. “Non credevo che mi sarei ricandidato”, ci dice subito, “la modifica legislativa del limite dei due mandati consecutivi è intervenuta soltanto poche settimane prima che scadesse il termine per presentare le candidature”. Fatto sta che alla fine si è ricandidato e resterà primo cittadino fino al 2019. Per acclamazione. La sua, infatti, era l’unica lista: ha messo d’accordo tutti ed alle elezioni era senza sfidanti. D’altronde, lui è uno degli artefici della svolta che ha portato investimenti in Alta Val Brembana e sta rilanciando il turismo montano in questa zona delle Prealpi Orobiche. Sindaco, come è amministrare piccoli comuni? Difficile. I piccoli centri hanno una ridotta capacità d’indebitamento e poche risorse per gli investimenti. Eppure avete investito in pochi anni quasi trenta milioni di euro in impianti sciistici... Sì, siamo stati bravi e, soprattutto, Regione Lombardia ci ha dato una grossa mano. Parte degli investimenti, infatti, provengono da una programmazione regionale che attingeva a fondi comunitari. Le nostre iniziative sono nate al tempo della gestione Formigoni. Da allora, per noi, Regione Lombardia è sempre stata una grossa fonte di finanziamenti. Un’altra parte delle risorse, invece, è arrivata dall’operazione immobiliare del Piazzale Alberghi e da fonti bancarie. Che operazione avete fatto nel Piazzale degli Alberghi? L’abbiamo riqualificato con un’operazione immobiliare: si chiama “Borgo 1630” ed, entro sei anni, cambierà completamente il volto del piazzale da cui partono le seggiovie per le piste. Si tratta di un’operazione mista: parte alberghiera e parte residenziale con una galleria commerciale ed un centro benessere per godere del tempo libero e della montagna sia in inverno, sia in estate, da soli, in famiglia o in compagnia. Il tutto all’interno di un’area interamente pedonalizzata. Tutte le auto, infatti, saranno interrate sotto il piazzale in un grande parcheggio sotterraneo. Anche quest’operazione parte da lontano: era il 2001 quando acquisimmo l’area da Regione Lombardia e decidemmo di demolire un vecchio albergo per dare il via ad una riqualificazione che renderà Foppolo unica. Non ci sono molte altre località montane che vantano un grande piazzale degli alberghi con parcheggio interrato e le piste a portata di mano. Tra l’altro, quest’operazione ci ha portato circa undici milioni di euro che sono stati girati alla Brembo Ski per gli investimenti sulle piste. 47


Quale è stato il momento della svolta? La costituzione La scheda della Brembo Ski, permettendo di superare il frazionamento preesistente nella gestione delle piste, ha consentito a tre comuni, Foppolo - Valleve e Carona, di programmare unitariamente gli investimenti e di rilanciarsi con un’offerta integrata d’ampio respiro: si parla di un comprensorio di circa cinquanta chilometri di piste e quattordici impianti di risalita. Prima, esistevano quattro società che si facevano una concorrenza spietata tra loro, trascurando investimenti e la qualità dell’offerta. Mettersi insieme, invece, ha giovato a tutti. Quest’anno, infatti, a Natale il nostro comprensorio ha funzionato molto meglio di altri. Cosa fa la differenza? Gli investimenti: spianare le piste e realizzare l’innevamento artificiale. Noi l’abbiamo fatto e stiamo avendo ragione. Adesso dobbiamo continuare su questa strada e completare il

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programma (si parla di altri venti milioni di Euro ndr) anche se le risorse della programmazione regionale non ci sono più, sono finite. Ciò è drammatico per noi ma dobbiamo andare avanti perché non completare quel programma significherebbe vanificare tutto il lavoro fatto finora. Tanto più che in futuro vedo un’espansione turistica della valle, basata su tre fattori. Quali? Beh, uno è sicuramente l’aeroporto di Orio: quale altra località montana dispone, a cinquanta chilometri di distanza, un aeroporto internazionale low cost interconnesso con tutta Europa? Nessuna. Già oggi, vede, c’è una forte presenza di stranieri per soggiorni brevi infrasettimanali. Ciò è complementare con le presenze degli italiani. Solitamente, infatti, nel finesettimana c’è una presenza preponderante di turisti italiani, provenienti soprattutto dalle altre province lombarde, mentre in settimana arrivano gli stranieri, grazie ad Orio, e questo permette d’avere sempre un buon livello di presenze lungo tutta la settimana. Il secondo fattore, invece, è l’apertura delle terme di San Pellegrino. Si tratta di un’altra opportunità turistica che completa l’offerta della nostra valle: chi viene per un soggiorno termale dispone anche di un comprensorio sciistico all’avanguardia e, ugualmente, chi viene per una sciata può poi andare a rilassarsi alle terme che distano soltanto una trentina di chilometri. Il terzo fattore, invece? La variante di Zogno. Completarla significa rendere più facile e fluido l’accesso alla valle e, quindi, alle opportunità

turistiche che essa offre. Per queste ragioni, vedo possibilità di crescita nel breve futuro. Ma il nuovo assetto delle province e la paventata abolizione potrebbero privarvi di un punto di riferimento... Si apre una fase transitoria; staremo a vedere anche se ciò che fa la differenza, in realtà, sono le persone: sia in provincia, sia in regione, abbiamo sempre trovato persone disponibili ed affidabili. Vedremo cosa ci riserva il futuro.

E cosa mi dice del problema seconde case che affligge le località montane italiane? Stiamo cercando di invertire la rotta: “Borgo 1630” ha una parte alberghiera non indifferente e molte altre strutture stanno riaprendo, come il rifugio Terrerosse ad esempio. A Foppolo, comunque, ci sono mille e ottocento seconde case ma il tasso d’utilizzo invernale è alto. Da noi, il problema seconde case vuote si avverte d’estate: la nostra altitudine, 1600 metri, rende difficile il turismo estivo; Carona, invece, può

puntare anche sul turismo estivo. Ma lei perché si è candidato? È stata una scelta di continuità. Prima di diventare Sindaco, nel 2004, ero ViceSindaco e prima ancora consigliere. Cosa fa nella vita? Imprenditore. E finito il terzo mandato? Largo ai giovani...

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CASTFUTURA

multinazionale

L’azienda leader nella produzione di componenti per forni, piani cottura e caldaie si sta espandendo con successo nei paesi emergenti (Medio Oriente e Brasile su tutti) Il segreto? Ricerca, qualità e approccio “global” 50


dal cuore bergamasco

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astFutura è nata nel 2006 dalla fusione di Cast Spa ed Electronics Futura Spa; La «piccola multinazionale», oggi può contare su oltre 700 dipendenti, disseminati in tutte le zone del pianeta: circa un

Foto Matteo Mottari

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centinaio sono impiegati nella sede centrale di Terno d’Isola, dove è presente una piccola unità produttiva, ma soprattutto i laboratori di ricerca e sviluppo (il cuore dell’azienda) e gli uffici amministrativi e dirigenziali (il cervello). CastFutura è nata nel 2006 dalla fusione di Cast Spa ed Electronics Futura Spa, ma da allora l’azienda ha cambiato radicalmente pelle: da impresa di medio-piccole dimensioni, a livello di artigianato specializzato, è rapidamente diventata una vera e propria multinazionale con impianti produttivi in tutto il mondo e in grado di raggiungere standard e quote di mercato che la classificano come azienda leader nel proprio settore. “Oggi i nostri clienti sono per l’80% produttori di cucine a gas, piano cottura e forni a incasso e per il 20% produttori di caldaie da riscaldamento - ha sottolineato Dino Falciola, amministratore delegato di CastFutura - siamo dunque presenti in tutto il globo: Polonia, Bulgaria (con 2 unità produttive) e Ungheria, ma lo stabilimento brasiliano di Campinas (San Paolo) è uno di quelli più forti: laggiù, dove abbiamo 100 dipendenti, produciamo elettrodi da piano e bruciatori da forno per grandi clienti, come Whirlpool ed Electrolux. Gli introiti sudamericani rappresentano dunque una fetta importante del nostro fatturato, anche perché nonostante il periodo di crisi che il paese carioca sta vivendo dopo i Mondiali di calcio, si tratta pur sempre di un mercato che cresce: il Brasile è, infatti, un paese integralmente a gas (come il Medio Oriente) e quasi tutto il mercato delle cucine è “di primo impianto”. Questo significa per noi avere di fronte un mercato importantissimo e dalle potenzialità enormi, ancor di più se si tiene conto dell’indice di penetrazione: in Sudamerica siamo al 75%”. E l’aver puntato su prodotti per il gas è stata non solo la matrice culturale di riferimento, ma anche la chiave di volta del successo dell’azienda bergamasca: “I nostri prodotti sono diventati lo standard - ha aggiunto lo stesso Falciola - prima i clienti facevano tutto internamente, ma più la componentistica diventava complessa più è emerso il bisogno di rivolgersi a degli specialisti. Ed è lì che siamo intervenuti noi”. Ma ecco alcuni dati sulla produzione: 4 milioni 52

e mezzo di bruciatori da forno all’anno (con la previsione di arrivare a 8 nel 2017), 21 milioni di termocoppie, 40 milioni di elettrodi per accensione, 9 milioni di elettrodi per riscaldamento. E ritmi di crescita del 15% ogni anno. Per quanto riguarda il fatturato, nel 2014 è stato di 45 milioni di euro, quest’anno si arriverà a 50 e nel 2017 si sfonderà quota 60. Numeri impressionanti, che dimostrano il successo internazionale dell’azienda bergamasca. Successo basato su tre ingredienti fondamentali: approccio “global” (“Quest’anno ho effettuato 27 viaggi fuori dall’Italia, a volte anche due la settimana” ha spiegato Falciola per esemplificare la visione internazionale dell’azienda, i cui manager e

tecnici sono ormai degli habitué dei voli intercontinentali), qualità e incessante ricerca. “Abbiamo ottenuto questi risultati - ha aggiunto lo stesso Falciola operando con una penetrazione aggressiva su mercati che non governavamo, con un rafforzamento interno e una razionalizzazione di risorse e fornitori, con la scelta di rimanere vicini ai prodotti chiave e alle esigenze tecniche specifiche dei clienti, con l’attenzione costante alle certificazioni di qualità”. Un’azienda dinamica, dunque, orientata al cliente in tutte le aree del mondo, che si evolve e resta al passo con i tempi della globalizzazione. Rispetto ai competitor, che hanno essenzialmente una connotazione ‘mono-prodotto’, CastFutura offre infatti un pacchetto di prodotti e servizi in grado di supportare il cliente sin dalla fase di


sviluppo: a disposizione c’è l’esperienza accumulata nel tempo su svariate applicazioni, mentre la flessibilità dei processi produttivi permette di garantire personalizzazioni avanzate del componente, mantenendo standard di qualità costanti. L’ad Falciola, il responsabile del settore Ricerca e sviluppo (R&D) Marco Culatti e il responsabile Innovazione Giorgio Offredi ci hanno dunque accompagnato nella visita all’azienda: siamo partiti dai laboratori (divisi in “cottura, riscaldamento, innovazione, life-test ed elettronica”) dove vengono testati tutti i prodotti e dove si trovano soluzioni sempre più innovative. Il primo laboratorio ricerca e sviluppo “bianco” (dedicato alla cottura) è dunque nato nel 2001 e rappresenta tutt’ora il cuore pulsante di CastFutura: basti pensare che il gas non è uguale dappertutto e che esistono almeno 21 componenti di gas. Va da sé che ogni prodotto deve essere testato in base a esigenze specifiche, aspetti che richiedono cura, dedizione e professionalità. “I nostri tecnici sono considerati tra i più bravi al mondo” rivendica con orgoglio lo stesso (1)

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Nella foto grande Dino Falciola AD di CastFutura (1) I tecnici alle prese con i test - (2) L’interno del laboratorio “bianco“ considerato il cuore dell’azienda - (3) Il laboratorio caldaie - (4) L’interno di un forno utilizzato per i test

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Falciola “e possono contare su una banca dati composta da oltre 1.500 applicazioni. Qui è arrivato veramente di tutto: dai prodotti dei clienti alla componentistica della concorrenza. Se un cliente ci sottopone un problema, pertanto, noi abbiamo spesso già la soluzione pronta. Questo bagaglio di esperienze e di know-how è frutto dell’umiltà di aver imparato dalle vecchie generazioni, elaborando i dati provenienti da tutti i tipi di mercati e rivenderli alle nuove generazioni”. E parlando con i tecnici

emerge tutta la loro competenza, frutto dunque dell’ esperienza ma anche dell’applicazione pratica di soluzioni sempre più all’avanguardia. “Il cliente ci fornisce il 3D del prodotto e successivamente noi valutiamo le componenti più idonee che dovranno essere inserite nel forno delle cucine e nei piani cottura - ha spiegato Culatti - il prototipo funzionale viene quindi “sgrossato” e poi vengono inseriti i nostri prodotti, sottoposti ai test prestazionali. Tutto questo avviene seguendo tre principi: in primis la sicurezza, poi le temperature in gioco e infine le prestazioni di cottura. Quest’ultime dipendono per 53


il 50% dalla bravura del progettista dell’apparecchiatura e per il 50% dalla componentistica”. E passo dopo passo, dalle parole dei tecnici fino allo sguardo del responsabile del laboratorio “Innovazione” (dove si fa, per l’appunto, innovazione “pura”: vi lavorano due persone che dedicano il loro tempo a ideare prodotti e soluzioni nuove) si percepisce l’orgoglio di far parte di una squadra votata alla ricerca di una qualità sempre maggiore. Ed è proprio questa la filosofia che ha accompagnato CastFutura nella lunga strada dell’affermazione sui mercati internazionali. E le prospettive di crescita non hanno orizzonte.

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L’azienda

Emmetre Clima Service 15 anni di esperienza a servizio del cliente L’azienda fondata da Paolo Motta nel 2000 si occupa della realizzazione riparazione e manutenzione di impianti di refrigerazione condizionamento ed essicazione E tra i principi cardine dell’impresa di Ciserano vi sono qualità flessibilità e specializzazione

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ra il 1 gennaio del 2000 quando Paolo Motta, classe ‘62, perito elettronico e un’esperienza pluridecennale alle spalle, decise, insieme alla moglie Serena, di aprire la Emmetre Clima Service e investire così in un’impresa tutta sua. E oggi, al compimento del 15º anno di attività, può essere sicuramente orgoglioso dell’opera fin qui compiuta. Emmetre Clima Service, che si trova a Ciserano (in via Arcene 27/29), raggiunge il traguardo dei tre lustri in un periodo in cui sembra difficile addirittura pensare al prossimo mese, ma non è un caso se, crisi o meno, dietro a questo risultato c’è

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impegno e cura per il proprio lavoro. L’azienda Motta si occupa della realizzazione, riparazione e manutenzione di impianti di refrigerazione, condizionamento ed essiccazione. Da alcuni anni ha ampliato i suoi orizzonti dedicandosi anche al riscaldamento. È inoltre Centro Assistenza Autorizzato scelto dai migliori produttori del settore per la distribuzione di ricambi originali e la consulenza post-vendita. “I nostri interventi sono indirizzati in particolar modo verso impianti industriali” - afferma il titolare - “Ci rivolgiamo, infatti, a tutte quelle realtà che hanno specifiche necessità in termini di climatizzazione o di acqua refrigerata a ciclo continuo per il raffreddamento delle macchine di processo, come ad esempio quelle finalizzate alla stampa, alla produzione della plastica, alle pressofusioni o ai tagli laser.

sanificazione delle macchine e a combattere la “malattia del Legionario” (una forma epidemica di polmonite causata da un batterio chiamato Legionella Pneumofila che si sviluppa essenzialmente nell’acqua). In questo caso la manutenzione, ossia la pulizia periodica dei circuiti, diventa un aspetto fondamentale di prevenzione e sicurezza per la

I nostri potenziali clienti sono quindi le aziende di diversi ambiti, i centri direzionali, gli ospedali, nonché uffici, banche e strutture alberghiere”. E per venire incontro alle differenti esigenze la Emmetre Clima Service offre servizi di progettazione, installazione e programmi di manutenzione costruiti ad hoc. “Interveniamo principalmente quando sorgono problemi e le macchine non funzionano correttamente e, dopo un’accurata diagnosi, procediamo nella riparazione, sostituzione o anche riconversione dell’impianto.” Tra i valori fondanti dell’azienda di Ciserano rientrano dunque una qualità tecnologica di prim’ordine, una flessibilità volta a offrire costantemente un efficace servizio di assistenza. “Abbiamo una struttura flessibile che permette di gestire impianti di qualsiasi tipo e marca, garantendo tempi di intervento rapidissimi e una formazione costante del personale. Prestiamo molta attenzione alla formazione dei nostri tecnici, già diplomati in materie elettriche o elettroniche, che partecipano annualmente a corsi di specializzazione e aggiornamento”. Il fondatore e il suo team sono infatti dei veri e propri esperti del settore e non trascurano nulla. “Siamo mossi da una grande passione che ci spinge a migliorare continuamente e a tenere in considerazione tutti gli aspetti che influenzano il buon funzionamento di un impianto, soprattutto quando implica la gestione dell’aria che respiriamo. Per questo abbiamo acquisito la linea di prodotti AQS, finalizzati alla

nostra salute”. Emmetre Clima Service è inoltre in possesso delle certificazioni F-GAS per il controllo dei gas fluorurati ad effetto serra, AIQ - Assofrigoristi Impresa Qualificata e UNI EN ISO 9001, a ulteriore testimonianza dell’attenzione con cui svolge il suo lavoro. Infine un cenno alla responsabilità sociale dell’azienda, considerato un elemento fondante del modo di essere di Emmetre: attraverso sponsorizzazioni e attività di sostegno, l’azienda di Ciserano è stata infatti vicina a varie iniziative sportive, anche rivolte alla diversAbilità, che si svolgono nella Bergamasca. Un impegno concreto, che ha sancito il consolidamento di un binomio forte tra Emmetre e lo sport socialmente responsabile. 57


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ucio Bazzana, 60 anni, di Longuelo, è riuscito nell’impresa di correre per 100 giorni consecutivi (pari a 2.400 ore) arrivando a completare ben 8260 chilometri e 754 metri. Iniziata il 30 maggio scorso (e conclusasi il 7 settembre) alla pista del centro sportivo comunale di Curno, la corsa di Bazzana ha visto la percorrenza di ben 20.651 giri (più 354 metri), computati dal sistema di rilevazione elettronica, riuscendo a coprire una media giornaliera di circa 82,657 chilometri. Il nostro mensile l’ha incontrato, accompagnandolo lungo la strada che dal monastero di Astino porta in Città Alta, tratto percorso abitualmente dallo stesso Bazzana durante i suoi allenamenti. “Ho cominciato a correre nel 1969 e da allora non ho più smesso. Tutti

Il Forrest Gump

bergamasco: «il corpo umano non ha limiti» i giorni, infatti, corro almeno per un’ora e mezza”. Il corridore “da record” ci ha dunque svelato i retroscena di quella che è stata a tutti gli effetti un’impresa, anche se lui, persona orgogliosa ma alla mano, preferisce non definirla tale. “Non la considera una vera e propria impresa, piuttosto la soddisfazione di una curiosità: volevo dimostrare che per il corpo umano non vi sono limiti e che la resistenza fisica è più alta di quella mentale - ha spiegato Lucio Bazzana - sono soddisfatto del risultato, anche se ha rilanciato

dentro di me la voglia di rifarlo. Vedremo”. Quella compiuta dal fondista bergamasco è stata infatti una dura prova di resistenza, che gli ha provocato anche qualche infortunio: “Ho subito due infortuni in corso di gara: il 15° giorno mi si è infiammato la fascia muscolare del quadricipite, che mi ha fatto rallentare parecchio, anche se poi ho recuperato. Il 60° giorno, invece, ho avuto un’infiammazione agli adduttori dell’inguine sinistro. E’ stata veramente dura, mi impediva quasi di camminare: pensa che un giorno ho percorso solo due chilometri. Ho però stretto i denti e il giorno dopo sono arrivato a farne 16, e così via. Dopo una settimana sono arrivato a farne 100”. Bazzana è dunque una persone semplice, amante della natura e allo sport: nella sua scala di valori mette la tutela della dignità personale al primo posto. E tra i suoi riferimenti incrollabili vi è anche la figura di Ernesto Che Guevara, la cui effige lo accompagna sempre nelle sue corse: “Per me rappresenta la persona che avrei voluto essere e a cui spero di avvicinarmi: si è sempre battuto per le sue convinzioni e per le sue idee, fino alla morte”. 59


Foto Fabio Toschi

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rg E am S o CLU Ec on S I o m VE ia

FO di T Be O


Lorenzo Riva Cinquant’anni d’alta moda ma ancora pieno d’energia, Lorenzo Riva sta per tornare nel mondo dell’alta moda parigina per continuare a regalare a tutte le donne eleganza e bellezza

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ergamo. Le sue amiche dicono che gli basta un tratto di penna per rendere unica una donna: quando disegna, le trasfigura e, vestendole, dona loro la magia del bello. “Il mio obiettivo”, dice di se stesso, “è creare cose uniche e senza tempo; è proprio creando abiti unici che rendo le donne uniche”. “Ora sto preparando un libro sulla mia vita con Chiara Besana (giornalista Mediaset ndr)”, rivela mentre siamo dalla Giuliana per cena, “uscirà a fine anno e racconterà la mia vita vera, quella di tutti giorni”. Gli chiedo di anticiparci qualcosa e, sarà l’atmosfera, ma quello che è venuto fuori è un affresco in esclusiva di oltre cinquant’anni d’alta moda. Dicono che sei un esteta del bello e che hai una sensibilità naturale per l’eleganza. È vero, mi ritengo un’esteta del bello; non sono uno stilista. Anzi, mi offendo quando mi chiamano

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così: io mi ritengo un creatore di moda. Lo stilista è per l’industria, è dozzinale; io, invece, sono unico. Dicono anche che sei un esteta naturale. In verità, i giornalisti e gli amici mi dicono che sono nella storia dell’estetica ma io non me ne rendo conto. Solo quando lo leggo, allora, penso che sia tutto vero: io sono solo uno che sa disegnare e che fin da piccolo ambiva ad essere unico.

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Cosa ti ispira? Nulla. Disegnare mi è naturale. Vedo e disegno; gli altri scelgono. Come detto, il mio scopo è sempre stato quello di essere unico, di creare cose uniche. Fin da piccolo volevo esserlo ed oggi, guardandomi, posso dire di esserci riuscito. Il tuo maestro? Non ne ho mai avuti. Io ho imparato da solo; mi sono costruito da solo. Sono un vero autodidatta e sono maestro per gli altri, come per le mie maestranze che aiuto a migliorarsi giorno dopo giorno: loro, con me, diventano qualcuno e lontano da me appassiscono. Ma come hai iniziato? Ad undici anni feci il mio primo abito da sposa per mia sorella. Da allora non ho più smesso e qualche anno fa ho celebrato con una megasfilata i miei cinquant’anni di carriera. Ed oggi? La mia ultima sfilata risale al febbraio 2012, prêt-à-porter a Milano. Poi, ho ceduto il marchio “Lorenzo Riva”, tenendo i diritti d’immagine ma ora sto cercando di riacquistarlo per rilanciarlo. Nel frattempo, sono tornato a Monza per vivere e per lavorare. È proprio qua, infatti, che ho deciso di aprire un nuovo atelier: sarà a San Gerardo (quartiere centrale di Monza ndr). Vede, io sono monzese doc ed ho girato il mondo ma non ho mai nascosto le mie origini. Nel mio futuro, vedo l’alta moda a Parigi. Sarebbe un ritorno per te... Già. Di allora ricordo il mio periodo come direttore artistico di Balenciaga. Sono stati anni formidabili. Pensi che quella casa di moda è venuta prima di Chanel e di molti altri grandi. Fu un grande riconoscimento per me. Non ti vedi a Milano? A Milano fanno solo sfilate di prêt-à-porter ma, per me, il prêt-à-porter è sinonimo di dozzinalità, di industria. Io sono per l’artigianalità, faccio solo pezzi unici. Questo è il mio segreto. Le donne vogliono questo: non le cose in serie ma le cose uniche. Questo è il mio obiettivo. Da sempre. Tu, però, hai fatto anche del prêt-à-porter. Sì ma il mio non era industriale e dozzinale. Ricercavo sempre ed anche allora l’unicità. Perché non Roma allora? È vero, a Roma, c’è l’alta moda ma il fatto è che, in Italia, Roma non ha mai sfondato. Milano ha monopolizzato l’attenzione. Qualche mio abito è esposto a Roma ma molti altri sono in giro per il mondo.

E i giovani? Continuano a dire che vogliono puntare sui giovani ma loro non valgono nulla poiché non hanno manualità. Il fatto è che i nuovi non sanno costruire i vestiti partendo dal loro stesso disegno; sanno solo stendere dei bozzetti ma se chiedi loro come si realizzano i vestiti che abbozzano, non lo sanno perché sono privi di conoscenze nel campo della sartoria. La verità è che ai giovani d’oggi manca il saper fare al contrario di me che ho imparato fin da piccolo. Tra l’altro, oggi, c’è troppo computer anche nel nostro mondo ma con il computer si fanno solo cose in serie e senz’anima. Non è questa la strada. La strada è l’artigianalità e la manualità. Vede, le mie creazioni sono senza tempo ed anche dopo cinquant’anni rimangono sempre attuali proprio perché non sono fatte per seguire le mode ma sono fatte per dare alle donne bellezza ed eleganza. Sempre. È proprio l’essere sempre attuale ed unico che mi rende differente, al contrario di molti altri che non si sono mai rinnovati. L’abito che preferisci? Tutto ciò che ho fatto è unico, destinato a durare proprio perché unico. Per questo motivo, non c’è un abito in particolare che preferisco: tutte le mie creazioni sono belle. Se proprio devo, scarterei alcune creazioni di prêt-à-porter poiché, nel farli, subivo condizionamenti esterni. La donna che preferisci? Le preferisco tutte; non ce n’è una in particolare. Le ricordo tutte, dalle principesse alle commesse che mettevano via i soldi per comprarsi una delle mie creazioni, e tutte sono valide e belle per me. Il mondo d’oggi? È orrendo, privo di classe. Vede, io penso che la civiltà di un popolo si misuri anche dal taglio dei capelli. Ebbene, oggi le donne vestono male e sono pettinate ancor peggio mentre gli uomini si curano molto di più. Una volta, invece, le donne vestivano molto più elegantemente. Per non parlare dei calciatori: mancano assolutamente di classe al contrario degli sportivi di una volta. Loro sì che avevano classe. Non capisco come le donne d’oggi possano andar dietro a dei calciatori privi di classe. CDG 63


Pasotti Arlecchino, una maschera senza tempo

Tutto esaurito al Conca Verde per l’anteprima bergamasca del film diretto e interpretato da Giorgio Pasotti, che ha visto la partecipazione straordinaria di Paolo Agnelli

Foto Matteo Zanardi

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tanding ovation e cinque minuti di applausi scroscianti. Non poteva essere accolto in maniera migliore il film su Arlecchino, la maschera più amata e conosciuta al mondo. L’anteprima bergamasca di “Io, Arlecchino”, tenutasi nella serata di lunedì 23 febbraio al cinema Conca Verde di Longuelo (che ha registrato il tutto esaurito per l’occasione), ha dunque registrato un vero e proprio successo: la pellicola prodotta da Officina della Comunicazione e RAI Cinema, (diretta e interpretata dall’attore “di casa” Giorgio Pasotti che, insieme al giovane

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coregista bergamasco Matteo Bini, ha reso omaggio al nostro famoso concittadino) è stata accolta con grande entusiasmo e partecipazione dal pubblico bergamasco. Mentre sullo schermo scorrevano i titoli di coda, non sono mancati, infatti, scrocianti applausi, ovazioni ed entusiastici consensi da parte della platea e dalla rappresentanza di istituzioni, imprenditori e sostenitori del film al termine dell’anteprima bergamasca. Tra le autorità presenti, il presidente della Provincia


Lunetta Savino, Lavinia Longhi, Gianni Ferreri, Massimo Molea, Fabio Calvi, Stefania Palmisano, Dorothy Barresi, Tiziano Ferrari, Giulia Manzini Harouna Dabré, Antonio Fulfaro, i bergamaschi Eugenio de’ Giorgi, Maurizio Tabani, Giulia Manzini e con la straordinaria partecipazione dell’imprenditore Paolo Agnelli). Ed è stato lo stesso attore-regista bergamasco a descrivere al nostro mensile le emozioni vissute durante le riprese e, successivamente, durante le proiezioni del film in Italia e all’estero. E infine a Bergamo, che costituisce non solo la terra natale della maschera, ma la cornice che fa da sfondo allo stesso film. “Il pubblico bergamasco sente un senso di paternità forte verso Arlecchino: presentare il film a Bergamo ha tutto un altro sapore, è tutta un’altra cosa - ha spiegato lo stesso Pasotti - detto questo, abbiamo avuto una grandissima risposta anche in Francia, a Cuba, dove gli spettatori hanno amato non solo il film ma la stessa maschera, che è riuscita ad arrivare ai loro cuori attraverso lo spirito rivoluzionario e l’estro che la contraddistingue”. Abbiamo chiesto a Pasotti cosa abbia implicato realizzare un film di questo tipo, riscoprendo le tradizioni, il teatro e le maschere popolari. “Arlecchino colpisce e affascina e per noi, che siamo bergamaschi, realizzare questo film ha significato approcciarci alla maschera con rispetto e senso di responsabilità - ha aggiunto lo stesso Pasotti Arlecchino è infatti una maschera senza tempo, né padroni, con un genio difficilmente contenibile. Questi sono i motivi per cui il pubblico adora questo personaggio. Bergamo, la nostra città, è molto facile da raccontare, ma abbiamo voluto costruire la storia immergendola nella realtà di un paesino un po’ magico (Cornello del Tasso, uno dei borghi più belli d’Italia, ndr), quasi fosse una favola romantica: una sorta di non luogo, in cui gli attori stessi, al termine del film, sembravano voler ritornare per la sua caratteristica di luogo incantato”. Il co-regista Matteo Bini si è invece soffermato sull’emozione di ritornare da protagonista in un cinema che l’aveva visto tante volte come spettatore, contribuendo alla sua formazione: “Il colpo d’occhio è notevole e per me è molto emozionante tornare in un cinema come il Conca Verde, che è un po’ speciale per me. Ho trascorso qui gran parte della mia adolescenza, guardando molti film”. I produttori Nicola Salvi e Elisabetta Sola (Officina della Comunicazione) hanno invece spiegato al pubblico la lunga gestazione che ha richiesto la realizzazione del film stesso, ma anche la grande soddisfazione e la gioia di vederlo muovere i primi passi in autonomia, come un bambino che viene consegnato agli insegnanti il primo giorno di scuola.

Matteo Rossi e il predecessore Ettore Pirovano, il regista Davide Ferrario (“lo zio” del progetto, che ha dato una mano alla sua rifinitura) e Mario Pasotti, il padre di Giorgio. E proprio quest’ultimo è diventato ambasciatore in prima persona della storia della maschera orobica, reinterpretata nel film in chiave moderna, grazie al coinvolgimento e al supporto del territorio e di cast d’eccezione (di cui hanno fatto parte Roberto Herlitzka, Valeria Bilello,

“Io, Arlecchino nasce con il desiderio di raccontare una storia fatta di personaggi che, collocati in un microcosmo particolare e riconoscibile, nonché situato geograficamente in un punto preciso dell’universo, raccontano una storia comune, in grado di coinvolgere un pubblico il più eterogeneo possibile”. I due produttori si sono infine soffermati sul legame con il territorio, elemento cardine dell’opera in questione. “Il modello produttivo del film ha permesso di far dialogare in modo efficace interlocutori pubblici e imprese private, che hanno deciso di investire in un progetto cinematografico in grado di realizzare un obiettivo comune: promuovere un territorio attraverso la valorizzazione dei suoi luoghi e delle sue tradizioni. La realizzazione del film è stata inoltre possibile grazie a un team produttivo composto da uomini di esperienza e giovani talenti”. 65


Una scena del film con Giorgio Pasotti (di spalle) e Valeria Bilello In basso Roberto Hertlitzka

“Io, Arlecchino” è stato inoltre riconosciuto film di interesse culturale e realizzato con il contributo economico della Direzione Generale Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Il film, dalla durata complessiva di 90 minuti, narra dunque la vicenda di Paolo, noto conduttore di un talk-show pomeridiano, che viene raggiunto a Roma da una telefonata che gli comunica che il padre Giovanni è ricoverato in ospedale. Costretto a tornare nel piccolo villaggio medioevale di Cornello del Tasso, Paolo scopre che il padre è gravemente ammalato. Giovanni, ex attore teatrale e famoso Arlecchino, manifesta il desiderio di voler spendere gli ultimi mesi della sua vita continuando a recitare per la piccola compagnia teatrale del paese, mettendo in scena spettacoli da Commedia dell’Arte. Il ritorno al paese, ed il suo contatto con il padre e con il suo mondo, porteranno Paolo a ricucire un rapporto con le sue origini, a ridefinire la sua identità e a riscoprire il tesoro artistico rappresentato dal personaggio di Arlecchino, di cui si troverà a vestire i panni. Una favola moderna che racconta la storia di un padre e di un figlio, avvolta dalla magia del personaggio di Arlecchino e della tradizione della Commedia dell’Arte italiana, che tutto il mondo ci riconosce.

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A solo un’ora da Milano, nel cuore pulsante della nuova San Pellegrino Terme, con la possibile riapertura del Casinò e l’apertura della nuova Stazione Termale circondata da gallerie di negozi e ristoranti, l’edificio è situato nella zona della nuova piscina ed è collegato al centro tramite un percorso ciclo-pedonale.

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Alta quota

FOPPOLO - CARONA - SAN

«l’unione fa la

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SIMONE

forza»

A

lta Val Brembana. È qua, a poco meno di una cinquantina di chilometri da Bergamo, che sorge una delle più belle località montane dell’arco prealpino: è il comprensorio Foppolo - Carona - San Simone (frazione di Valleve). Durante la stagione invernale, il comprensorio può contare su ben quattordici impianti di risalita, per una capacità complessiva di ventimila persone trasportate all’ora, e cinquanta chilometri di

Foto Matteo Mottari

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piste, adatte ad ogni capacità tecnica ed esigenza turistico-sportiva. Sono, infatti, trentatré i tracciati e tutti variano l’uno dall’altro per il grado di difficoltà mentre, a Foppolo in località Convento, è presente anche una pista da fondo lunga circa tre chilometri. In altre parole, la gran varietà di tracciati permette a questo comprensorio sciistico dell’Alta Val Brembana di offrire nello stesso luogo un’impressionante varietà di piste tali da poter soddisfare veramente tutti e tutte le esigenze: dal neofita bisognoso di pratica all’esperto a caccia di emozioni forti, passando per tutta la varietà intermedia di capacità tecniche individuali, senza escludere lo sportivo, lo sciatore professionista o ex professionista, lo scialpinismo o anche l’alpinismo. Il Comprensorio, comunque, non è solo neve tanto che, nell’immediato futuro, è prevista l’inaugurazione di una pista di mountain bike e percorsi di downhill, un ecocampeggio alpino a Carona e San Simone ed anche un Parco Avventura. Ambizione del comprensorio, infatti, è quella di essere per tutti: famiglie e bambini, giovani ma anche adulti. A questo proposito, lo sciatore più esperto non può sicuramente lasciarsi sfuggire la discesa dal Monte Valgussera, tra panorami incantevoli e muri mozzafiato, o il classico Montebello, completamente ridisegnato, o tutta l’area del collegamento tra Foppolo e Carona, totalmente riqualificata. Tra l’altro, la società unica di gestione del comprensorio, la Brembo Super Ski, si è dotata dell’attrezzatura necessaria per innevare artificialmente l’ottanta per cento del demanio sciabile e garantire, così, la possibilità di fruire di queste ed altre piste durante tutta la stagione invernale, indipendentemente dalla variabilità del clima. A tal proposito, va sottolineato che la Brembo Ski rappresenta un fulgido esempio di quello che, in Italia, dovrebbe essere la norma: la capacità di fare sistema e creare sinergie, superando i campanilismi. Precedentemente, infatti, la gestione delle piste del comprensorio era suddivisa tra tre società di gestione. Oggi, invece, l’unificazione della gestione ha permesso, da un lato, di creare un comprensorio capace di garantire tutta la molteplicità delle soluzioni 70

sciistiche descritte ma anche di razionalizzare le risorse, generando economie di scala. Così, la Brembo Ski è riuscita a trovare le risorse per rinnovare completamente gli impianti di risalita e garantire l’innevamento artificiale, collocandosi tra i più attrezzati e completi comprensori dell’arco prealpino. Nelle ultime cinque stagioni, infatti, sono stati investiti oltre ventitrè milioni di euro che hanno profondamente mutato il comprensorio mentre altri trenta milioni di Euro saranno investiti nei prossimi anni per riportare queste località nel circuito delle grandi stazioni invernali. Per la stagione 2015/2016, in particolare, è prevista l’inaugurazione della prima cabinovia a otto posti di tutta

la provincia di Bergamo che sarà in grado di trasportare fino a 2.800 persone all’ora e che, in soli sei minuti, collegherà Foppolo al Montebello. Già da ora, invece, Foppolo e Carona sono collegate “sci ai piedi” mentre San Simone è comodamente raggiungibile in navetta. Questa sinergia permette, ad esempio, di girarsi i tre paesi e le relative piste con un giornaliero - adulti da circa venti Euro, nei giorni feriali, e poco più di trenta Euro, nei giorni festivi. Nel caso non si abbia una giornata intera a disposizione sono, comunque, disponibili numerose altre soluzioni tariffarie facilmente consultabili sul sito della società di gestione: www.bremboski.it. Tra l’altro, il sito è veramente intuitivo e permette anche di prenotare facilmente il proprio soggiorno, scegliendo la più comoda


sistemazione grazie alla collaborazione tra Brembo Super Ski e lo storico Consorzio Brembo Ski Operatori Turistici Alta Valle Brembana. Data la vastità dell’offerta turistica dei tre paesi, infatti, un lungo soggiorno è l’ideale per godere appieno delle bellezze offerte dal comprensorio. La sola Foppolo, ad esempio, consente suggestive sciate invernali tra monti innevati ma anche piacevoli escursioni estive, adatte ad ogni tipo di utenza, tra sentieri e laghi montani. La conca di Foppolo è, infatti, circondata da una decina di monti: Monte Valgussera (2200 m); Pizzo del Vescovo (2175 m); Pizzo Corno Stella (2621 m); Monte Toro (2524 m); Monte Cadelle (2483 m); Monte Valegino (2415 m); Monte Arete (2227 m); Monte Cavallo (2323 m sopra San Simone) e il Monte Pegherolo (2369 m). Nell’anno del centenario dell’entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale, il 2015, è d’obbligo l’escursione in visita alla “Linea Cadorna” per vedere le trincee verso la Valtellina: trincee, postazioni per (1)

(2)

(3)

Nella foto grande uno sciatore si diverte sulle piste di Foppolo. (1) Terrazza Salomon (Rifugio Montebello) - (2) Con il gattino (delle nevi ) mentre spianiamo un sentiero - (3) In “groppa” al gattino (delle nevi) - (4) Un giro in motoslitta

(4)

l’artiglieria, cannoniere, mulattiere e piccole casermette sono tuttora visibili, in ottimo stato di conservazione, nei dintorni del Passo Dordona (sopra Foppolo) ma anche in zona Passo di Lemma (sopra San Simone) e Passo di Verrobbio (zona Ca’ San Marco). Da fare anche le escursioni ai laghi Moro, Foppa e Delle Trote, tutti abbondantemente al di sopra di quota duemila metri. Il percorso “sci ai piedi” Carona-Foppolo permette, inoltre, di godere di un percorso continuo di dodici impianti che servono ventisei piste per un totale di circa trenta

chilometri. Qua, nel territorio del Comune di Carona ma a mezz’ora di cammino dal centro abitato, salendo verso il rifugio Fratelli Calvi, si trova il caratteristico borgo di Pagliari, la “Contrada di pietra”: un piccolo e pregevole agglomerato urbano in stile rustico montano con le case costruite in ardesia e senza le fondamenta. Da ultimo, San Simone - nel comune di Valleve: località nota per l’ottima qualità della neve in conseguenza alla sua esposizione e collocazione all’ombra del Monte Cavallo e del Pegherolo. Da visitare! 71


MOTORI Fuoristrada

Tra le curve ed i tornanti della Val Brembana il fuoristrada di casa Land Rover supera a pieni voti l’esame della nostra rivista mostrandosi indomito persino sulle nevi di Foppolo a ridosso delle piste da sci

F

RANGE

oppolo. Era appena finito di nevicare che ci veniva l’idea di provare la nuova Range Rover Sport tra i tornanti della Val Brembana per arrivare a Foppolo. Giunti là, l’idea era quella di mettere alla prova la trazione integrale di questo potente fuoristrada, da tremila cc di cilindrata, tra le strade innevate e ghiacciate della nota località turistica delle prealpi Orobie. Così, grazie alla Iperauto Bergamo, concessionaria anche del marchio Land Rover, salivamo a bordo

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ROVER SPORT voglia di fuoristrada 73


del fuoristrada. Dentro, il primo impatto è quello di un’auto accogliente, comoda e spaziosa: saranno state le comode poltrone in pelle riscaldabili o la temperatura costante garantita dal clima trizona, con sensori su ogni bocchetta, ma ci si sente davvero come a casa. Potente ed ospitale, è dotata di una capacità di carico pari a mille-e-settecento litri, senza contare che il divano posteriore è realmente capace di ospitare fino a tre persone senza stringersi mentre un’innumerevole quantità di oggetti possono trovare la loro collocazione negli ampi vani portaoggetti, collocati tra i sedili anteriori, oppure negli scomparti presenti su ogni portiera. Una volta al volante, il nostro Francesco poteva constatare in prima persona l’estrema maneggevolezza di questo Suv, lungo oltre quattro metri e pesante quasi due tonnellate. Il volante, infatti, è leggero ed una plancia superaccessoriata, con video centrale a colori, permette di dominare tutta la tecnologia di questa Range Rover versione sport: dal sistema Lane Departure Warning che avvisa il conducente se l’auto cambia corsia inavvertitamente al Surround Camera System che attraverso ben cinque telecamere digitali, posizionate discretamente attorno al veicolo, dà una visione completa tutt’intorno al veicolo sullo schermo tattile centrale. 74


sistemi d’ausilio al parcheggio: le funzioni Parallel Parking, Parking Exit e Perpendicular Parking rendono facilissimo parcheggiare anche negli spazi più ristretti. Le telecamere, poi, permettono d’avere una visione completa della situazione traffico in retromarcia, riducendo al minimo il pericolo incidenti. Alla guida, il motore è reattivo: disponibile in due versioni, entrambe diesel con cambio ad otto rapporti, garantisce una velocità massima pari a duecentodieci chilometri orari ed un’accelerazione zerocento in sette secondi. Tutta la potenza di questa motorizzazione da oltre duecentonovanta cavalli veniva messa alla prova tra i tornanti ed i rettilinei della val Brembana ed effettivamente ci garantiva, grazie alle sue accelerazioni aggressive, di completare in poco spazio ed in tutta sicurezza sorpassi decisivi per riuscire ad arrivare in poco tempo alla meta. Da notare che l’impianto frenante è proporzionato alla potenza del motore ed alla stazza del veicolo, permettendo in pochi metri l’arresto totale del veicolo anche da velocità notevoli. Le sospensioni, invece, rendevano il viaggio tra le strade, notoriamente problematiche della valle, assolutamente

Nel servizio fotografico Mara dell’agenzia

Vera chicca: l’InControl™ Remote, un’applicazione con la quale si può chiamare l’assistenza per emergenze, verificare, da remoto e con il telefonino, i livelli di carburante oppure controllare di non aver lasciato portiere o finestrini aperti o anche localizzare l’auto in un parcheggio affollato. A proposito di parcheggi, niente paura: l’auto è grande ma, come detto, maneggevole. La tecnologia Land Rover ha dotato questo fuoristrada di 75


privo di scossoni mentre l’insonorizzazione interna escludeva qualsiasi rumore esterno. Arrivati alla meta, potevamo finalmente scatenare tutta la potenza della trazione integrale nella piazza innevata del paese, proprio quella da dove partono gli impianti di risalita della Brembosky e dove si affacciano gli alberghi di Foppolo, portando l’auto fino alle piste da sci tra turisti stupefatti. Oltre, soltanto il gatto delle nevi poteva procedere. Scesi dall’auto, un salto era d’obbligo al K2, noto ristorante della zona; faceva freddo ma fortunatamente, prima di partire, eravamo passati dal negozio

MCS di via Tasso 77, gestito da Monia e Francesco Remotti, giusto per rifornirsi un po’ d’abbigliamento adeguato alla località: c’era bisogno di capi alla moda ma soprattutto caldi. Al ritorno, un po’ stanchi, la tecnologia all’avanguardia d’assistenza al guidatore, montata su questa Range Rover Sport, ci portava a Bergamo in tutta sicurezza. Come non citare a questo proposito, la funzione Blind Spot Monitor con Closing Vehicle Sensing e Reverse Traffic Detection che avvisa sia se un’altra auto entra in un punto cieco della propria visuale, sia se essa è in rapido avvicinamento da dietro. Promossa a pieni voti.

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SUBARU OUTBACK affidabilitĂ e sicurezza

Foto Matteo Mottari

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MOTORI Provata per voi

V

altellina. PoichÊ c’era venuta voglia di una sana mangiata a base di prodotti tipici e naturali, giovedÏ ventisei febbraio sceglievamo di recarci a La Fiorida, uno straordinario agriturismo situato 79


a Mantello in Provincia di Sondrio: proprio là dove le Alpi Orobie si incontrano con le Alpi Retiche e formano un suggestivo fondovalle ad un passo da Lago di Como. Per farlo, la concessionaria Autotorino ci metteva gentilmente a disposizione un nuovissimo esemplare dello storico crossover della Subaru: l’Outback. Robusto fuori e spazioso dentro, questo possente fuoristrada è ormai giunto alla quinta generazione notevolmente migliorato nei suoi lati deboli ma ampiamente confermato nei suoi punti di forza. Una volta saliti a bordo, ad esempio, toccavamo immediatamente con mano quanto fossero vere quelle recensioni che definivano quest’auto molto comoda e capiente. L’auto, infatti, è realmente capace di portare cinque adulti senza alcun problema di spazio per gli arti inferiori mentre, dal punto di vista degli oggetti, essa dispone di un’innumerevole quantità di vani portatutto e tasche laterali per ogni esigenza. Vera chicca: i ganci appendiabiti a scomparsa che permettono di appendervi borsette ma anche giacche e giacconi per 80


che il ripiano baule rimane piatto, consentendo di sfruttare appieno lo spazio di carico in lunghezza ma anche in larghezza e per diagonale. Alla guida, l’auto si mostrava affidabile sia sui tracciati urbani, sia su quelli extraurbani ma anche e soprattutto sugli sterrati di campagna percorsi per arrivare all’agriturismo di destinazione. Merito, forse, anche della sua stazza. Con una altezza da terra maggiore di venti centimetri, infatti, la nuova Outback rendeva relativamente tranquillo e semplice affrontare strade dissestate e forti pendenze, in un perfetto equilibrio fra potenza e silenziosità, sportività e tenuta di strada. D’altronde, quello che ci si aspetta da un fuoristrada è la capacità di adattarsi ad ogni tipologia di terreno. Ebbene, in questo senso, la Subaru Outback può essere considerata una garanzia. Dal punto di vista della guidabilità, il conducente è in grado di trovare facilmente l’idonea posizione di guida grazie al sedile regolabile automaticamente in ben otto posizioni diverse con supporto lombare mentre i comandi sono distribuiti in

evitare antiestetici spiegazzamenti e rimanere sempre impeccabili anche dopo un lungo viaggio. La capacità di carico, inoltre, varia dagli oltre cinquecento litri fino a sfondare quota mille e seicento litri nel caso si vogliano abbassare i sedili posteriori. Tra l’altro, in questa eventualità, due pratiche leve permettono in tutta maneggevolezza di reclinarli rapidamente e con poco sforzo. Da notare, sempre in caso di reclinamento dei sedili posteriori, 81


maniera razionale ed intuitiva, rendendone possibile una facile e pronta individuazione in ogni situazione. Il volante, infine, rispondeva ottimamente alle sollecitazioni, permettendoci di maneggiare quest’auto dalle dimensioni importanti con relativa facilità. Tra l’altro, sempre nell’ottica di una maggiore sicurezza e guidabilità, per stare più comodi alla guida, il volante può essere spostato verso l’alto o verso il basso, avvicinato o allontanato a seconda delle esigenze. Arrivati a destinazione, ci raggiungevano i piloti della Eurotech Helicopter Service a bordo di un loro elicottero, messoci gentilmente a disposizione apposta per garantirci delle fotografie dall’alto del panorama della bassa Valtellina e dell’auto in movimento. D’altronde, anche loro della Eurotech sono valtellinesi e ci tengono al loro territorio anche se, nati nel 1995, si sono trasferiti soltanto nel 1998 nell’attuale sede di Caiolo in Provincia di Sondrio, costruita appositamente per soddisfare al meglio le esigenze di una moderna azienda di manutenzione elicotteri che fornisce anche servizi di consulenza nella compravendita degli stessi, presta assistenza nella loro gestione tecnica ed organizza corsi per la formazione di tecnici e per il conseguimento del brevetto di pilota. È grazie a loro che abbiamo potuto riprendere dall’alto gli splendidi scorci della valle che pubblichiamo a corredo di questa recensione, nonché gli esclusivi scatti della Subaru Outback in azione. Dal punto di vista della motorizzazione, quest’ultima versione della 4x4 di casa Subaru è disponibile sia nella versione benzina, sia in quella diesel. 82

Tutte le versioni sono comunque dotate della trazione integrale “Symmetrical All Wheel Drive” che fornisce aderenza della trazione su tutte le quattro ruote, bilanciamento e stabilità. Quanto alle due motorizzazioni, il “Subaru Boxer Turbodiesel” - Euro sei - da duemila centimetri cubi di cilindrata eroga una potenza pari a centocinquanta cavalli e garantisce bassi consumi energetici: circa cento chilometri con sei litri. La versione benzina da duemilacinquecento centimetri cubici di cilindrata - sempre Euro sei consuma, invece, circa sette litri ogni cento chilometri ma eroga una potenza massima pari a centosettantacinque cavalli. Restando


sempre in tema di motoristica, abbinato al motore “Subaru Boxer” ed alla trazione integrale “Symmetrical AWD”, c’è il cambio a variazione continua “Lineartronic” che è stato concepito proprio per mantenere il motore costantemente al suo regime ideale in modo da assicurare alla nuova Outback i descritti consumi contenuti senza rinunciare alla potenza. Da segnalare i comandi del cambio montati anche sul volante in modo da mettere letteralmente a portata di dita il cambio a sei rapporti del motore benzina o quello a sette della versione Diesel. In base allo stile di guida, inoltre, il sistema “Subaru Intelligent Drive” può regolare la risposta di acceleratore e cambio per garantire sempre potenza ed agilità immediate, praticamente su qualsiasi strada: la “Sport mode” è la modalità di guida

dalla risposta più pronta che permette un’accelerazione rapida ed immediata su ogni terreno; la “Intelligent mode”, invece, è una modalità di guida dall’erogazione uniforme di potenza, ideale per guidare su tracciati locali o cittadini oppure per lunghe distanze ma, soprattutto per consumare meno. Arrivati all’agriturismo La Fiorida, potevamo gustare le tipiche pietanze valtellinesi a chilometro zero. Questa realtà, infatti, è un esempio unico in Europa: produce e lavora i prodotti agricoli ma è anche spaccio, ristorante e spa. Agli inizi della sua avventura era un allevamento da oltre duecentocinquanta maiali, una settantina di capre ed oltre duecento vacche della razza tipica delle regioni alpine italiane, la Bruna Alpina, con annessi terreni per la

Abbiamo provato la quinta generazione del crossover di casa Subaru nel tragitto Bergamo-Sondrio per visitare l’agriturismo La Fiorida e l’impressione è che la nuova Outback sia notevolmente migliorata produzione del mais e del foraggio a servizio dei capi di bestiame. Oggi, pur mantenendo intatta la sua vocazione agricola, La Fiorida ha deciso di aprire un caseificio per creare ogni giorno formaggi prelibati, un macello, uno spaccio per l’acquisto in loco dei prodotti della terra, due ristoranti per apprezzare le prelibatezze locali cucinate secondo la migliore tradizione autoctona ed una spa. Inaugurata nel 2006 la nuova area agrituristica comprende: ventinove accoglienti camere, il Ristorante

Quattro Stagioni con le sue quattro sale, tre sale convegni ed il centro benessere. Sei anni dopo, visto il successo, La Fiorida pensò di dar vita al Ristorante La Présef, uno scrigno in pino cembro, che ha subito ottenuto una stella Michelin nel Novembre 2013 per la raffinatezza della sua cucina. Al ritorno, un po’ stanchi per il viaggio e la mangiata, potevamo apprezzare appieno la comodità di tutti i sedili in pelle di questa Subaru. Tra l’altro, è da sottolineare che anche il sedile anteriore del passeggero è regolabile

elettricamente in ben otto posizioni diverse e che tutti i sedili anteriori sono riscaldabili. Per chi era alla guida, invece, l’illuminazione blu della strumentazione (disponibile di serie solo su alcuni modelli ndr) aiutava a migliorarne la visibilità e la telecamera posteriore, dotata di un angolo di visualizzazione più ampio, consentiva di effettuare retromarce ed uscite dai parcheggi a pettine o lisca di pesce in tutta sicurezza, fornendo una panoramica completa della situazione di strada in retromarcia sullo schermo centrale del cruscotto. 83


Il climatizzatore automatico bi-zona, infine, ci permetteva di impostare e mantenere temperature differenti lato guidatore e lato passeggero anteriore per un viaggio più comodo mentre i passeggeri posteriori venivano coccolati dall’aria condizionata delle bocchette di ventilazione posteriori, regolabili dal box centrale. Giusto per non farci mancare nulla, decidevamo di farci accompagnare, lungo il tragitto di ritorno, da qualche brano musicale d’atmosfera. In questo modo, potevamo sperimentare tutta l’utilità dei comandi tattili, presenti sul video centrale del cruscotto, che permettono di

interagire con l’auto come se fosse uno smartphone. Alcuni di questi brani musicali, però, erano disponibili soltanto sui nostri telefonini. Fortunatamente, la nuova Subaru Outback consente di collegare il proprio telefono tramite Bluetooth oppure attraverso una delle due porte USB (di serie solo su alcuni modelli ndr), o anche tramite una presa jack ausiliaria sempre di serie. In questo modo si possono selezionare direttamente i brani musicali desiderati, toccando lo schermo. Promossa.

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MOTORI Supercar

BMW i8

SUPER SPORTIVA IBRIDA DAL SAPORE AVVENIRISTICO

I

l nostro mensile ha provato la nuova BMW i8, messa gentilmente a disposizione per l’occasione da Lario Bergauto, nella splendida cornice di una Piazza Vecchia imbiancata e di San Vigilio. La nuova vettura della casa automobilistica bavarese è riuscita nell’impresa di rompere completamente gli schemi, per inventare

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La vettura della casa automobilistica bavarese definita “vettura sportiva dell’anno� dal mensile inglese Top Gear

Foto Matteo Mottari

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un nuovo segmento di vetture sportive: uno sguardo sul futuro, dunque, anche nel suo evocare il dinamismo ed esaltare la modernità, caratteristiche che hanno da sempre contraddistinto il futurismo. La tecnologia ibrida di BMW i8 consente, infatti, prestazioni da supersportiva con consumi cui molte utilitarie non si avvicinano nemmeno: lo stile è di rottura, anticonvenzionale e disegnato dal vento, quello meno poetico ma molto efficace della galleria del vento. Se BMW voleva rendere noto che la sua famiglia i con i3 e i8, guarda a un futuro elettrico elettrizzante per l’automobile, c’è dunque riuscita in pieno. Il progetto della BMW i8 si basa, infatti, su uno studio stilistico di coupé dalle linee estreme, molto tese, sicuramente emozionanti, e sulla sua realizzazione mediante tecnologie d’utilizzo della fibra di carbonio mutuate dall’industria aerospaziale, specificamente quelle sviluppate dall’americana Boeing per la costruzione del 787, l’aereo da trasporto realizzato interamente in materiali compositi. La BMW ha investito in modo massiccio nel progetto, convertendo la fabbrica di Lipsia all’utilizzo di queste tecnologie, tutte “a freddo”, quindi ecologicamente “corrette” in quanto riducono drasticamente il consumo di energia. Tornando alla vettura, si tratta di un’auto tunnel e in questo ricorda le rocce della Sardegna, scavate dal vento: il doppio rene BMW è chiuso da due pannelli nero lucido e l’aria s’insinua nella parte bassa del paraurti per defluire aerodinamicamente di fianco alle ruote anteriori. 88

Per quanto riguarda le dimensioni, la BMW i8 è lunga 468,9 cm, larga 194 e alta 129. E l’eleganza e la termodinamicità sono evidenziate dagli accenti azzurri, che incorniciano il doppio rene BMW e che sottolineano i flussi sulle fiancate e sulla coda: il nero è un invito all’aria per entrare nei suoi tunnel o per uscire come in coda o nell’estrattore sul cofano per raffreddare il motore elettrico. Per sottolineare la sua provenienza dal futuro, la BMW i8 ha porte che si sollevano come ali di gabbiano e un interno dove i temi classici del BMW style (dal display da 8,8” innestato nella plancia come un tablet alla


consolle centrale orientata verso il pilota) sono inseriti in una plancia destrutturata in ali e balze per accordarsi con l’esterno. Nell’abitacolo gli stilisti sono andati più con la mano leggera, tanto che gli interni non risultano così radicalmente differenti dagli stilemi classici della Casa di Monaco. Un insieme di elementi e materiali lussuosi e vagamente austeri, che tuttavia si possono considerare un’anticipazione di come potrebbero essere gli abitacoli BMW dei prossimi anni. Il secondo tema da svolgere per i tecnici BMW è stata la riduzione del peso: la vettura pesa, a secco 1485 chilogrammi, grazie alla cellula superleggera, alle portiere (realizzate anch’esse in CFRP con alluminio), all’alluminio dello chassis e al magnesio che supporta la

di 120 km/h. E così il peso mantiene il classico rapporto BMW 50/50 sui due assi. La i8, quindi, è quella che si definisce un’ ibrida plug-in e può essere ricaricata con una presa di corrente per percorre una piccola parte di tragitto senza emettere CO2, oppure per consumare quasi 50 km con un litro, sfruttando al massimo l’interazione tra i due motori. L’unione (dei propulsori) fa la forza e, insieme al peso contenuto, consente infatti alte prestazioni: 4,4 secondi per lo 0-100 km/h e 250 km/h di velocità massima, con consumi da

plancia. Rispetto alla Serie 6 pesa il 30% in meno e i8 ha il baricentro più basso di tutte le BMW (46 cm). Un ottimo risultato, ancor più considerando che la BMW i8 ha due motori e un pacco batterie che riempie tutto il tunnel centrale. Tra le ruote anteriori trova posto un motore elettrico sincrono da 96kW (131cv) e 250Nm, mentre tra quelle posteriori monta un tre cilindri 1.500 TwinPower Turbo a iniezione diretta di benzina con 231 cavalli e 320Nm a 3.700 giri. Tra i due, infilato nel tunnel centrale come una spina dorsale è stato inserito dai tecnici di Lipsia un pacco batterie LiIon da 7,1 kWh che consente una guida solo elettrica fino a 37 chilometri di autonomia con una velocità massima

motorino di 2,1 l/100 km con la batteria carica. Il bello è che la velocità massima si raggiunge anche se a lavorare è soltanto il piccolo tre cilindri a benzina. Insieme, i due motori rendono la BMW i8 una trazione integrale, con il motore elettrico che si occupa delle ruote anteriori e il motore termico che spinge sulle posteriori, coordinati dall’intelligenza elettronica che in curva lascia più spinta al posteriore, come tradizione BMW comanda. Il cambio per il motore termico è automatico a sei

marce, per il motore elettrico a due rapporti. La guida segue tre logiche di gestione. All’avvio BMW i8 parte con il setup Comfort che pensa al miglior compromesso tra prestazioni e consumi con un’autonomia stimata, a batteria carica, di 600 chilometri. Per la Hall of Fame sul fronte consumi c’è il setup ECO Pro che limita al minimo anche l’assorbimento di energia del climatizzatore, del riscaldamento dei sedili e degli specchi. E per la guida sportiva 89


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possono caricare alla normale presa di casa, ma il massimo dell’efficienza si ha se si installa il BMW iWallbox: in due ore si ottiene l’80% della ricarica per arrivare al 100% in tre ore. Per avere meno resistenza al rotolamento e quindi maggiore efficienza la i8 monta delle gomme un po’ strette che visivamente potrebbero apparire sottodimensionate considerata la tipologia di auto. La i8 sfoggia di serie cerchi da 20 pollici abbinati a pneumatici 195/50 all’anteriore e 215/45 al posteriore. La Casa di Monaco in ogni caso offre anche una soluzione “maggiorata”, con cerchi da 20 pollici e coperture 215/45 all’anteriore e 245/40 al posteriore. In sintesi, la i8 è una vettura fantastica, intrisa di innovazione, che richiede forse un minimo di adattamento da parte del guidatore al primo contatto: una volta assimilato il tutto ci si rende conto di essere al volante di un gioiello di ingegneria, che riesce ad essere una vera supercar con consumi decisamente ridotti, quasi da un utilitaria. Guidare la i8 è stata pertanto un’esperienza molto particolare fin dal momento della “discesa” in auto, che si ripete al momento della “risalita” per uscire.

c’è la posizione Sport che mette a disposizione tutto il potenziale dei due motori, aumenta al massimo la ricarica delle batterie in frenata e in rilascio e attiva logiche sportive per il cambio, le sospensioni e il servosterzo elettromeccanico. Utilizzando questa funzione, in un attimo il cruscotto s’illumina di arancione elettrico, le sospensioni adattive si induriscono e le cambiate diventano molto più rapide. Anche il “sound” si fa più cattivo perché viene amplificato attraverso le casse del sistema audio così da deliziare le orecchie di chi sta all’interno dell’abitacolo. Il bilanciamento rimane sempre neutro e solo quando spingiamo la macchina al suo limite percepiamo un leggero sottosterzo. La vettura non manifesta evidenti fenomeni di rollio e la trazione è davvero impressionante. Anche durante le accelerazioni più brutali o con la vettura non in perfetta linea la macchina morde letteralmente l’asfalto e non abbiamo mai sentito una ruota slittare (la i8 monta dischi da 340 mm e pinze a 4 pistoncini sull’asse anteriore, mentre al posteriore troviamo pinze con pistoncino singolo).

Una volta saliti a bordo si scivola automaticamente al posto di guida (molto avvolgente, tipicamente da auto sportiva) pronti a sgusciare silenziosamente dal parcheggio. Un silenzio che, raggiunto il primo rettilineo in cui provare l’accelerazione fulminante, si trasforma progressivamente in quel “sound”, in buona parte elaborato in progettazione, che conferma l’aggressività dell’auto e provoca le sensazioni che comunque ci si aspettano.

LARIO BERGAUTO Via Campagnola, 50 Tel. 035 4212211 - BERGAMO Corso Carlo Alberto, 114 Tel. 0341 27881 - LECCO Via Brescia, 78 - Tel. 035 830914 GRUMELLO DEL MONTE www.lariobergauto.bmw.it www.mobility.it

C’è anche un’ulteriore modalità, eDrive, soltanto elettrica. Le batterie si 91


IL MONDO AZ

allarga i suoi confini: è nata AZV by Az Viaggi

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ergamo. “Chi non risica…”, ci accoglie così Marco Fassi nel suo regno: il salone della Concessionaria AZ Veicoli. Lui è l’amministratore delegato di AZ Veicoli Group. Chi non ha mai visto in giro qualche auto o qualche furgone a marchio Opel con il logo della sua azienda? Ebbene, con il nuovo anno, Marco ha intrapreso un’altra avventura imprenditoriale: con altri amici tra cui Davide Finassi, direttore di AZ Veicoli Group, e Manuel Roncalli, amministratore della Roncalli viaggi, ha appena lanciato un’agenzia viaggi. Si chiama AZV by AZ Viaggi. “A parte la battuta”, continua Marco,

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“AZV by AZ Viaggi nasce con due realtà importanti alle spalle: la Roncalli Viaggi ed il gruppo AZ. È evidente che non c’è improvvisazione ma, al contrario, c’è tanta esperienza”. È sicuro di sé. Come è nata questa idea? Insieme a Davide Finassi, direttore della concessionaria ma soprattutto mio amico fraterno, e ad un altro comune amico che da oltre quindici anni è impegnato nel settore turistico, Manuel Roncalli, ci siamo trovati una sera a cena. Così, tra un bicchiere e l’altro è emersa la voglia di fare qualcosa noi tre insieme. D’altronde, l’unione fa la forza.


Già, solo da noi puoi entrare per comprare un auto e nello stesso tempo decidere di pianificare il viaggio con la nave o in aereo. Ai clienti offriremo tutti i servizi di un’agenzia viaggi: dalla biglietteria ai viaggi di gruppo, senza dimenticare viaggi di nozze o svago. È il mondo AZ che si allarga: dall’auto ai viaggi; la mobilità dalla A alla Z. Parlando di auto, come è il mercato dell’auto in generale? Non è sicuramente un momento particolarmente positivo anche se, ormai, è così già da qualche anno. Se penso solo a quanti rivenditori d’auto e concessionarie c’erano solo cinque o sei anni fa a Bergamo e li raffronto al numero di oggi, c’è da rimanere impressionati. Comunque, più che un problema legato all’auto, il vero problema è quello legato al credito al consumo: oggi, per un cliente, ottenere un finanziamento non è così facile. Di fatto, più finanziamenti vengono rigettati dalle finanziarie, meno auto si vendono.

Di solito ci si unisce in settori omogenei... Guardi, la scelta è stata ben ponderata: nessuno di noi è abituato a “fare tentativi”. Abbiamo iniziato a parlarne a settembre. Da allora, abbiamo pianificato tutto nel dettaglio. Il nostro obiettivo è quello di garantire al “cliente AZ viaggi” il massimo: chi ha comprato un auto da noi, il secondo bene materiale più importante dopo la casa, si è fidato della nostra azienda. Ebbene, può fidarsi anche per prenotare un viaggio. Il trattamento, anche nel settore turistico, sarà uguale con un minimo comune denominatore: l’elevato livello qualitativo. Di sicuro, è una scelta innovativa...

E a Bergamo? Come è andato il 2014 per voi? Nemmeno Bergamo è un’isola felice, basti pensare a quante aziende hanno chiuso o chiudono ogni giorno e di quanto aumenta il livello di disoccupazione anno dopo anno. Nel mio caso, francamente, devo dire che la crisi ci ha solo sfiorato: AZ Veicoli ha mantenuto per il 2014 gli stessi numeri dell’anno precedente e questo è oggettivamente un risultato eccellente. Siamo, infatti, ancora sul podio a livello nazionale per vendite: secondi in Italia, per volumi di vendita, dopo la concessionaria di Roma! Meglio di così è francamente impossibile. Mercato di riferimento? Il nostro è un marchio generalista per cui il nostro target di riferimento è a 360 gradi. Nello specifico, il 60 % dei nostri clienti sono privati, il 20% è rappresentato da flotte aziendali mentre il 20% da aziende. 93


Sarà così anche per l’agenzia viaggi? Sì, i nostri servizi saranno dedicati sia a privati, sia alle aziende. Abbiamo già assunto del personale dedicato con esperienza nel mercato turistico per garantire sempre il meglio. Il vostro segreto? Se si lavora bene, con metodo e con costanza il successo arriva sempre. Metodo significa prima di tutto controllo quotidiano di tutto quello che succede in azienda: Davide Finassi ed io ci confrontiamo più volte al giorno e siamo sempre a disposizione di tutti i nostri collaboratori: i nostri uffici sono sempre aperti e tutto quello che si muove in azienda passa tutto sotto i nostri occhi, a partire dalle cose più futili. Direi che il segreto è l’esatto contrario di quanto viene predicato in buona parte dei corsi di management aziendale: poco decentramento e totale accentramento; questo non significa non voler valorizzare le risorse umane, tutt’altro, significa solo supportarle e con loro decidere immediatamente quale decisione o strategia commerciale adottare senza perdere troppo tempo. La velocità d’esecuzione è fondamentale: il mercato è in continua evoluzione, così come le offerte della concorrenza e se non si è sempre aggiornati e pronti a “correggere il tiro” in tempo reale… si resta indietro. La soddisfazione più grande? 94

Vedere la tua azienda in salute è senz’altro la pi soddisfazione più gratificante per un imprenditore. Quando l’azienda è solida, la clientela non manca se in più si è anche un po’ bravi i risultati arrivano sempre. Ci vuole anche questo, la sola fortuna non basta e non dura molto. CDG


i corsi di aprile agnelli cooking lab

Mercoledì 18 marzo

Lunedì 30 marzo

Mercoledì 1 aprile

Mercoledì 8 aprile

Mercoledì 15 aprile

Mercoledì 22 aprile

La Pasqua di Chicco

Il Menù di Pasqua

Il Pesce in Padella

La Cucina Vegana

Il Pesce Azzurro

La Frutta come Dessert

un Menu nel ricorDo Della sua inFanzia.

la sorpresa non nell’uoVo, Ma nel pranzo.

Docente: chicco coria Durata: 1 lezione di 3 ore costo: 70 euro

Docente: Francesco gotti Durata: 1 lezione di 3 ore costo: 70 euro

il pesce poVero DiVentato nobile. il baccalà nelle DiVerse preparazioni Di un pranzo: tapas, antipasto, priMo piatto, seconDo piatto e Dessert.

ingreDienti priMaVerili cucinati seconDo i DettaMi Della cucina Vegana.

la granDe FaMiglia Dei pesci azzurri, le tecniche per sceglierli, il loro iMpiego in cucina sia cotti che cruDi, partenDo Dalle alici Fino al tonno.

binoMio Fra cotta e naturale. coMe utilizzare la Frutta nella preparazione Dei Dessert cucinanDola in paDella.

Docente: chicco coria Durata: 1 lezione di 3 ore costo: 70 euro

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Docente: chicco coria Durata: 1 lezione di 3 ore costo: 70 euro

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agnelli cooking lab è un’ampia location multifunzionale dotata delle più moderne tecnologie. È luogo di confronto e sperimentazione, dotato di dodici postazioni di cucina singole per operare in autonomia sotto la guida di chef protagonisti come docenti.

www.agnellicookinglab.it saps agnelli cooking lab - Via Madonna 20 - lallio (bg). la segreteria è aperta dal lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00. per qualunque informazione, per iscriversi a corsi e degustazioni telefonare al numero 035 204 730, sig. Pier Pedruzzi.


EVENTI

Cavaliere Giallo, Baldassare Agnelli nominato socio onorario

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omenica 8 febbraio presso la SAPS Agnelli Cooking Lab, l’associazione “Il Cavaliere Giallo” ha cucinato per il quinto anno consecutivo il “PRANZO GIALLO ad Honorem” a sostegno del “Premio Nazionale Narrativa Bergamo”, grazie alla generosa disponibilità e alla squisita accoglienza di Baldassare Agnelli. Il presidente dell’associazione Vincenzo Magni, dopo aver ricordato i nomi dei soci onorari (tra cui il compianto Giorgio Gaslini, Gaetano De Liguori, Gianluigi Trovesi, scrittori come Davide Ferrario, Hans Tuzzi e lo storico dell’ arte Alberto Veca, il cartoonist Sergio Staino, il regista di animazioni Bruno Bozzetto, artisti, designers, architetti come Gillo Dorfles, Mario

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Botta, Maria Teresa Pomodoro, Giorgio Upiglio e attori come Paolo Villaggio e Alberto Patrucco) ha dunque dichiarato socio onorario del Cavaliere Giallo Baldassare Agnelli, appuntandogli alla giacca il distintivo d’oro dell’Associazione, per la sua particolare, tenace, raffinata volontà nella ricerca di materiali e di soluzioni innovative che hanno reso la sua azienda, da oltre un secolo, protagonista della cucina italiana.

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EVENTI

CLIMASALIS: allergologi, dermatologi e pediatri si formano con lo chef

L

allio. Eccezionalmente, sabato 21 febbraio, la Pentole Agnelli ha aperto le porte della Saps per ospitare un convegno d’aggiornamento professionale per medici, farmacisti ed operatori sanitari, accreditato dal Ministero della Salute ed organizzato dalla CLIMASALIS S.R.L. titolo dell’incontro: “Dermatite atopica: specialisti a confronto. Allergia alimentare: cosa bolle in pentola”. In estrema sintesi, la giornata di

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formazione professionale ha riguardato la dermatite atopica analizzata dal punto di vista delle sue connessioni con le allergie alimentari. Una delle cause, infatti, di tale sindrome della cute può essere, appunto, l’esistenza di un’allergia alimentare. Cinque i relatori: il dottor Fabio Agostinis, pediatra ed allergologo libero professionista; la dottoressa Claudia Codega, pediatra responsabile dell’ambulatorio di allergologia pediatrica dell’Azienda Ospedaliera

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Papa Giovanni XXII e di quella di Treviglio; il dottor Andrea Locatelli, dermatologo responsabile del centro MTS presso l’Unità Operativa di dermatologia e venereologia del Papa Giovanni XXIII; la Dottoressa Giovanna Mangili, direttore della Struttura Complessa di Patologia Neonatale e Terapia Intensiva Neonatale del Papa Giovanni XXIII; la Dottoressa Giuseppina Manzotti, allergologa responsabile dell’ambulatorio di allergologia

dell’Ospedale di Treviglio. Particolarità della giornata formativa è che non ci si è limitati allo studio dei casi clinici ed al solito convegno di pura teoria ma, a metà mattinata, ci si è letteralmente messi davanti ai fornelli della cucina della Saps per provare a cucinare piatti destinati a soggetti allergici. Alle ore 13, infatti, la platea è stata suddivisa in due gruppi: uno cucinava un primo piatto senza glutine e lattosio con i consigli dello chef Federico Coria e della dottoressa Manzotti; altri seguivano l’analisi di un caso clinico pediatrico di sensibilità al glutine non celiaca. Nel pomeriggio, inversione dei ruoli e preparazione, questa volta, di un dolce senza glutine e uova. Nello specifico si trattava di una Tarte Tatin, una torta di mele capovolta d’origine francese. Peraltro, molto buona. La platea dei presenti, infatti, ha provato le ricette cucinate unitamente ad un catering organizzato da Love Banqueting. “La giornata di formazione”, ha commentato Sara Carafa - A.D. di Climasalis srl - a margine dei lavori, “è andata molto bene: sono emerse tante novità con riguardo al trattamento della dermatite atopica. Se il nostro obiettivo era avvicinare il medico al paziente ed alla vita pratica, posso affermare che ci siamo riusciti: molto spesso, diagnosticata la malattia, il paziente viene lasciato solo nell’adeguare le sue abitudini al nuovo necessario stile di vita poiché i medici non sanno consigliare soluzioni culinarie specifiche; dopo questa giornata, i professionisti sanitari potranno affrontare più efficacemente il panico del paziente quando viene diagnosticata un’allergia poiché hanno toccato con mano come fare e ne sono rimasti contenti”. Ora, l’appuntamento è per l’anno prossimo sempre grazie all’impegno di CLIMASALIS S.R.L. (www.climasalis.it ndr), azienda orobica attiva nel campo medico-farmaceutico che sviluppa e commercializza prodotti per il trattamento della dermatite atopica e delle pelli sensibili di adulti e bambini. 101


EVENTI

Riapre l’elegante Florian Maison non poteva mancare Lario Bergauto

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an Paolo D’Argon. Ha riaperto il primo marzo con un’elegante festa durata un giorno intero: pranzo, aperitivo e cena con concerto Jazz. È la Florian Maison, raffinato ristorante situato in uno splendido cascinale, ristrutturato in stile, ai piedi del monte D’Argon in via Madonna D’Argon quattro. “L’idea guida”, ci tiene a precisare lo chef Umberto De Martino, “è quella di un ristorante gourmet ricercato, aperto a tutti gli amanti della buona tavola. Tra le nostre proposte, infatti, c’è quella di un menù degustazione disponibile a cinquanta Euro”. Eccezionalmente ed in esclusiva per i nostri

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lettori, la nostra Silvia ha provato alcune delle creazioni dello chef De Martino. Commento: molto saporite e gustose. “D’altronde, lui cucina professionalmente da quando ha sedici anni e questo è il suo progetto: il coronamento di una carriera iniziata molto presto sulla costiera amalfitana e proseguita successivamente nel bresciano”, dice di lui la sua compagna Monia Remotti che insieme al

fratello Francesco gestisce il negozio d’abbigliamento MCS di via Tasso 77. Oggi a questa coppia è affidato il rilancio della struttura di via Madonna D’Argon, la quale non è soltanto un ristorante immerso nel verde di una collina verdeggiante ma è anche un piccolo rifugio di pace a ridosso dei sentieri che scalano il monte. 103


Presto, infatti, saranno pronte ed arredate le sei suite, ricavate ai piani superiori dell’edificio e munite di vasca idromassaggio Jacuzzi. “Saranno pronte per Expo”, garantisce Monia. Presente, tra i numerosi ospiti, anche Lario Bergauto che ha portato all’inaugurazione due delle sue: molto eleganti ed alla moda, si sono fatte notare da tutti gli ospiti. Erano la nuova mini cinque porte, nella sua versione Cooper D, e la nuova BMW serie 2, Active Tourer. La prima è l’ultimogenita in casa MINI, erede di un’illustre famiglia d’auto stilose: si presenta

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molto più spaziosa e capiente rispetto alla precedente versione a tre porte e monta motori BMW Euro 6 da 1,5 cm3, capaci di un’accelerazione 0-100 in nove secondi e capaci di raggiungere e superare i duecento chilometri orari. La seconda, invece, è la prima monovolume della casa bavarese; monta motori Euro 6 ed è disponibile in numerose versioni tra le quali: 1,5 benzina a tre cilindri; 2,0 benzina a quattro cilindri; 2,0 turbodiesel da oltre centocinquanta cavalli; 216d 1.500 di cilindrata e 116cv; 220i, benzina, 2000 di cilindrata da 192 cv; 220d, un 2.000 cc da 4 cil, capace di una potenza pari a 190 cv. Tra l’altro, il 225i e 220d sono disponibili a trazione integrale con cambio automatico. Da poco, inoltre, la gamma serie 2 si è ulteriormente ampliata. È arrivata in concessionaria, infatti, la versione 214d con motore 1.5 TwinPower Turbo a tre cilindri da novantacinque cavalli.

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EVENTI

Al BOBADILLA si brinda per BERGAMO ECONOMIA

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almine. Sabato 21, nella splendida cornice offerta dalla discoteca Bobadilla, Bergamo Economia ha festeggiato l’uscita del numero di febbraio. L’evento ha visto la partecipazione di un buon numero di lettori, tanti amici, alcuni clienti e qualche nuovo abbonato. Durante la serata, infatti, sono stati sottoscritti un pò degli speciali abbonamenti appositamente predisposti per l’occasione e che danno diritto a ricevere alcuni numeri in omaggio. Immancabili le “veline”, rigorosamente una bionda ed una mora, con maglietta personalizzata. A metà serata, infine, il taglio della torta ed il brindisi con gli auguri di numerose altre uscite e nuovi lettori!

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