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Dal pe una spinta alla crescita

OPINION

La spinta decisiva

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L’innovazione normativa favorisce l’accesso degli Hnw agli investimenti alternativi Il private equity è il motore per generare un circolo virtuoso nel Paese

DI IGNAZIO CASTIGLIONI*

Gli shock geopolitici, l’in azione e la virata restrittiva della politica monetaria hanno creato un contesto di di cile lettura sui mercati internazionali. Sui principali listini azionari è in atto una correzione signi cativa, dopo il rally osservato in seguito alle prime fasi della pandemia. A complicare ancora di più la situazione c’è l’elevata volatilità, la cui crescita è misurata dall’indice Vix del Chicago Board Options Exchange. Anche per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo scenario è in rapido mutamento, a causa di politiche monetarie restrittive da parte della Fed e della Bce per frenare l’in azione. Sono scelte che stanno avendo e etti sui titoli di debito, i cui rendimenti sono in salita. Il tutto con un mercato ancora sensibile a potenziali notizie negative che arrivano, in primo luogo, dagli sviluppi della guerra.

Le virtù

Preso atto di questa situazione di incertezza, per gli investitori globali è necessario fare le giuste contromosse, andando a stabilizzare e diversi care maggiormente il loro portafoglio. È importante avere un orizzonte di lungo termine, in modo che l’emotività non porti a prendere scelte sbagliate. Il private equity, insieme agli altri private asset, sembra rappresentare una valida soluzione nelle mani degli investitori, combinando diversi cazione, bassa volatilità – data la scarsa correlazione con i mercati tradizionali quotati – e maggior copertura del capitale dagli e etti dell’in azione. Questo può portare a una rinnovata attenzione al private equity che, storicamente, è un mercato riservato a investitori istituzionali e persone a elevato patrimonio, ma in questa epoca di mutamenti

la platea di investitori si sta

allargando. A questo ha senz’altro contribuito l’abbassamento delle soglie d’investimento in fondi di investimento alternativi (Fia) da 500 mila e 100 mila euro. La crescita dei private asset non riguarda solo il nostro Paese. Secondo le stime di Preqin dal 2015 al 2021 il patrimonio gestito in tutte le classi di attività alternative è passato da 7,23 mila miliardi di dollari a quota 13,32, con un Cagr del 10,7%. Preqin prevede che si

raggiungeranno i 23 mila miliardi

nel 2026. Un tasso di crescita che dovrebbe battere l’incremento di Pil e per no l’in azione. E se è vero che investitori high net worth e istituzionali continueranno a rappresentare la maggior parte degli investitori in private equity e private market, anche la rilevanza del retail è in crescita. Quest’ultimi, anche se destinati a rimanere una parte residuale di questo mondo, potranno agire per mezzo dei nuovi strumenti che stanno nascendo sul mercato.

Non solo una nicchia

Secondo un’indagine di Ipsos per Aipb, nel segmento private il 65% della clientela si dice favorevole agli investimenti in economia reale, percentuale che sale col crescere della disponibilità patrimoniale. Inoltre, sempre i clienti Private, sarebbero disposti a detenere il 16% del loro patrimonio per almeno 10 anni in investimenti illiquidi, in cambio di rendimenti interessanti (o incentivi scali). Nel 2021, tuttavia, le strategie specializzate in economia reale sono state pari solo allo 0,6% delle attività in portafoglio.

OPINION

C’è quindi ampio spazio per l’a ermarsi di nuovi modelli e strategie di investimento. Il coinvolgimento delle famiglie private è importante anche per il rilancio dell’economia del Paese, che continua ad avere un risparmio elevato. Di questo, oltre mille miliardi di euro si riferiscono proprio alle famiglie private. Una cifra importante, ma che arriva ancora oggi solo in minima parte alle aziende del nostro Paese, storicamente bisognose di capitali. Il vero nodo da sciogliere riguarda proprio quelle azioni necessarie a indirizzare il risparmio privato verso il nanziamento degli investimenti e dei progetti di innovazione delle imprese. Inoltre, sempre l’osservatorio di Preqin ci dice infatti che il private equity guiderà da leader la crescita degli asset alternativi a livello globale aumentando in cinque anni del 107% pari a un Cagr del 15,6% annuo, grazie anche alla grande resilienza mostrata durante i periodi di stress economico e ai rendimenti superiori ad altre asset class.

Prevale la specializzazione

In un futuro caratterizzato da maggiori masse da allocare e da grande competitività, quindi, si a ermerà sempre più la necessità

di gestori di private capital

specializzati a livello settoriale. Questo perché si opererà meglio in alcuni segmenti di mercato, con trend di crescita di medio-lungo periodo, che riservano opportunità

Ignazio Castiglioni

da cogliere con team dedicati e competenti, con una profonda conoscenza del settore in cui investono. Uno di questi comparti è la tecnologia, che continua a innovare e crescere a un ritmo vertiginoso, aprendo le porte a nuove e interessanti opportunità di investimento. La trasformazione tecnologica è, oggi più che mai, la chiave per un futuro ancora migliore: un pianeta più sano, un’economia più intelligente, una comunità diversa e inclusiva e un percorso più ampio verso la prosperità.

*Ceo di Hat, società d’investimento italiana specializzata in private equity e infrastrutture

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