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I quattro della Valpolicella
from L'Espresso 09
by BFCMedia
Palcoscenico-cardine dell’Italia enologica, la Valpolicella è una zona collinare collocata a nord-ovest di Verona, a valle delle Prealpi Veronesi, sette comuni distribuiti in un’area di circa 240 chilometri quadrati. Una delle più affidabili interpreti della viticoltura valpolicellese è indubbiamente Tenuta Sant’Antonio, cantina che vanta una genesi avventurosa: a metà degli anni ’90, infatti, i 4 fratelli Castagnedi investono in un territorio, Mezzane, sui Monti Garbi, fino a quel momento considerato non particolarmente rinomato. I vini veronesi, inoltre, non attraversano un periodo fiorente, prigionieri di una reputazione tutta da ricostruire.
Ma i quattro non si fanno intimidire, anzi, creano già nel 1999 una nuova cantina, con l’idea di vinificare i rossi, mentre a Colognola ai Colli, sede tradizionale dell’attività di famiglia, rimane la coltivazione dei vitigni a bacca bianca. Fin da subito si va controcorrente, evitando vini importanti e muscolari come richiesto dal mercato, cercando invece la strada della bevibilità. L’idea ha successo, Sant’Antonio “sfonda”, sia in Italia che all’estero, quasi immediatamente. Negli anni seguenti, la missione è quella di consolidare, sempre inseguendo l’obiettivo di vini “puliti”, stabili, equilibrati, dotati di longevità, anche nel caso dei bianchi. Sforzo arduo, ma che nasce, fermamente, dalla campagna, con pratiche sostenibili, che hanno poi condotto alla conversione biologica, ottenuta nel 2023. In cantina la filosofia è la stessa, con uso minimo (o nullo, come nella linea Tèlos) di solforosa. Nascono così capolavori come gli Amarone DOCG Riserva, che da anni deliziano vaste platee di appassionati, poi il Soave DOC Vecchie Vigne, Garganega in purezza che sa di kiwi maturo, zenzero e rabarbaro, con beva croccante e sapido-salmastra, o l’Amarone DOCG Campo dei Gigli, amarene sotto spirito, pepe nero e liquirizia, bocca salmastra, con ritorno officinale e delle spezie dolci.
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Con scelte controcorrente e adottando pratiche sostenibili, la Tenuta Sant’Antonio esalta la tradizione dei vigneti veronesi
La Tenuta Sant’Antonio e i fratelli Castagnedi. Sotto: il Valpolicella Nanfrè
Valpolicella Doc Nanfr 2021
PUNTEGGIO: 94/100
Da vigneti collocati nei comuni di Colognola ai Colli e di Mezzane di Sotto, un Valpolicella da uve Corvina e Rondinella raccolte esclusivamente a mano, affinato per circa 8 mesi, cardine della produzione di Tenuta Sant’Antonio. Spezie fresche al naso, alloro in testa, poi sottobosco e note di ribes rosso. Al gusto sapido-teso, di densità e con tannini iodato salmastri. Un vino ideale per accompagnare un tradizionalissimo lesso con la pearà, piatto che rende giustizia alla rinomanza della tradizione culinaria veronese.
TENUTA SANT’ANTONIO S.A.

CANTINA Via Conte Tragni
37030 Lavagno (Verona)
UFFICI Via Ceriani 23
37030 Colognola Ai Colli (Verona)
Tel. 045 7650383 info@tenutasantantonio.it