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Ciao Maurizio infaticabile maestro curioso di tutto
from L'Espresso 09
by BFCMedia

ALESSANDRO MAURO ROSSI
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1938-2023
Maurizio Costanzo era nato a Roma nel 1938. È morto il 24 febbraio scorso
Usurpo questa pagina che è stata di Maurizio Costanzo, l’uomo che ha rivoluzionato la tv, prima e dopo aver fatto di tutto nel settore dell’informazione e dello spettacolo: dalla radio al teatro, dal cinema ai giornali. Amava partecipare ai progetti, soprattutto a quelli nuovi. Così quando ha saputo che L’Espresso aveva deciso di rinnovarsi, si è fatto avanti. Mi ha impressionato la sua umiltà, quella umiltà che appartiene soltanto ai grandi. Si è messo a disposizione, abbiamo discusso di che tipo potesse essere il suo apporto al giornale. Una rubrica, certo, ma lui non aveva intenzione di fermarsi lì. Era un lavoratore instancabile, una cornucopia di idee. Con il nostro editore Danilo Iervolino, con cui aveva un rapporto di amicizia e collaborazione, stava lavorando al progetto multimediale de L’Espresso apportando la sua competenza. Lo appassionavano i podcast: dopo aver fatto radio e televisione, il mondo del digitale lo incuriosiva e lo spronava. Chiamava quasi tutte le domeniche. Per sapere come andava il giornale, per scambiare due opinioni, per proporre un’idea; e finiva la telefonata sempre con la stessa frase: «Per qualunque cosa, io sono qua». Lo ha fatto anche l’ultima domenica prima di andarsene proponendo uno spunto che gli sarebbe piaciuto sviluppare in seguito. Ma ha fatto di più: il giorno prima di lasciarci ci ha inviato una mail con l’articolo che avreb- be dovuto uscire proprio su questa pagina e che abbiamo pubblicato sul sito de L’Espresso il giorno della sua scomparsa. Nella sua rubrica “Per buona memoria”, ospitata appunto in questa pagina, si dilettava a ripercorrere e commentare, con il suo pungente sarcasmo, con la sua morale popolare, i fatti di cronaca del nostro tempo. Peccato, soltanto, che la carta non abbia reso giustizia al suo accento romanesco che lo faceva sembrare tranchant, e invece era profondo. Anche perché sapeva parlare alla gente comune, proprio quello che vuole fare il nuovo corso de L’Espresso. Con lui, con i suoi articoli, il giornale ha dato il segnale di volersi aprire a un mondo plurale, non settario, leggero ma impegnato, soprattutto nella lotta alla mafia come ha fatto lui per tanti anni. Un uomo coraggioso. Non lo ha fermato nemmeno un attentato a cui è scampato per combinazione. Anzi, da lì la sua battaglia ha preso nuovo vigore in anni terribili. Nel suo ultimo pezzo Maurizio scriveva: «A dirla tutta, dopo averne viste tante, non mi sarebbe dispiaciuto fare conoscenza con un extraterrestre. Non gli chiederei di essere portato via, come dice la nota canzone di Eugenio Finardi. Ma, se gli alieni fossero davvero arrivati fino a qui, potrebbero aiutarci a risolvere la guerra in Ucraina e, perché no, qualche altro problemino che ci affligge». L’extraterrestre non è venuto a portarselo via, ma è venuta all’improvviso una signora vestita di nero. Ciao Maurizio, te ne sei andato ma sappiamo che “per qualunque cosa”, tu sei qua. Se non altro “Per buona memoria”.
Questa primavera sarà molto cool abbinare il pigiama palazzo alla narcolessia . In caso di pioggia pochi capi restano iconici quanto la cefaleaprimaria . Per aggiungere un tocco trasgressivo si può preferire la versione a grappolo .
Chi ha il cuore romantico vada sul vintage: cefaleacronica .
Le cravatte gender-neutral, meglio se sui toni del rosso, sono un simbolo universale che allude alla nostra interiorità – lo sapete, amiche e amici – e cioè al reflussogastroesofageo .
Ricordatevi che con l’outfit non state solo sfoggiando un gusto personale ma promuovete pure messaggi sociali: contro il cambiamento climatico buttatevi addosso con nonchalance un eczema glitterato. La parola d’ordine quest’anno è: de-strut-tu-ra-re. Quindi godetevi tutta la morbidezza di una scogliosisenza spalline e lasciate che l’ipertensionee la nauseavi ricadano morbidi sulle babbucce. Anche se i puristi storceranno il naso, l’ultima capsule collection della divisiva stilista SindromeAnsiosa in collaborazione con la sua pupilla geniale, Insonnia , ci ricorda i fasti melanconici, ma non per questo meno glamour, delle sfilate goth-style di Depressione . E non dimentichiamoci che niente ridefinisce i confini dell’identità quanto la labirintite in ecopelle. A proposito di make-up non abbiate paura di rispolverare un grande classico quale la dermatiteseborroica . In un mondo sempre di corsa, tra un brunch e una conference call, trovate il tempo di indossare in cintura una urgenza urinaria. Chi è crazy for logos può rubare nell’armadio della mamma un evergreen del made in Italy, non privo di significati religiosi e cosmogonici, come il total-look fuocodi

Editoriale
Sant’Antonio . E poi, care e cari fashion victim, mi raccomando: osate osate osate. Se avete un date importante dimostrate subito di essere voi stessi lasciando scoperta, sotto una giacca in tessuto check sbottonata, la vostra colitespastica. Infine, per i fan del workout che se lo possono permettere, si consiglia di fasciare il lato B con una lombalgia categoricamente slim fit.

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Politica
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