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UNA VITA
DA PRESIDE gli alunni della 2aC GLI ALUNNI HANNO VESTITO I PANNI DI GIORNALISTI PER UN'ORA, INTERVISTANDO FRANCO MARIA FRANCI, DIRIGENTE DEL NOSTRO ISTITUTO COMPRENSIVO DA SEI ANNI E PROSSIMO AL PENSIONAMENTO
I
l Professor Franco Maria Franci è nato ad Urbino, in provincia di Pesaro e Urbino, il 15 Maggio del 1952. Dopo le scuole medie, ha proseguito gli studi frequenta il liceo classico, poi l’Isef e, al termine degli studi, ha iniziato ad insegnare educazione fisica in vari paesi della Brianza e della provincia di Milano. Consegue la laurea in pedagogia nel 1986. Da quel momento ha rivestito la carica di Vicepreside a Busnago per otto anni e, successivamente di Preside. La decisione di svestire i panni di insegnante di educazione fisica è stata presa in quanto, con l'avanzare dell'età, credeva di non poter più insegnare come lui desiderava educazione fisica, cioè partecipando attivamente alla lezione con i ragazzi ed inoltre perché riteneva che con l’incarico di Preside, all'interno della scuola, avrebbe potuto fare di più per il bene degli studenti. Lo incontriamo in classe e non nel suo Ufficio perché ama stare con gli studenti. D: Ha amato il suo lavoro? R: Sì, ho amato il mio lavoro fin da subito. In questi ultimi tempi, però, i Presidi dirigono Istituti molto grandi: quando ho avuto il primo incarico da Dirigente nella scuola di Bollate per 4 anni avevo circa 200 studenti che conoscevo direttamente. Inoltre ai Presidi sono state date tante responsabilità ma non buoni mezzi per concretizzare progetti ed idee. Tra i limiti del mio lavoro c'è quello di non poter scegliere direttamente gli insegnanti, ma di dover rigidamente seguire delle graduatorie. Queste difficoltà pratiche hanno ostacolato il mio lavoro e fatto perdere un po' di passione.
D: Quali sono i principali compiti di un Dirigente Scolastico? R: Il compito principale di un Dirigente Scolastico è permettere ai ragazzi di avere un'educazione ed un'istruzione del più alto livello possibile. Devo garantire il buon funzionamento della scuola con l’organico che ho a disposizione e portare innovazioni. D: Quali progetti ha attuato per questo Istituto? È soddisfatto? R: Per quanto riguarda la Scuola dell'Infanzia, ho attuato vari progetti come le prove per individuare preventivamente problemi di apprendimento come la dislessia, gli screening psicomotori e logopedici con la collaborazione della Fondazione Maria Bambina e l’introduzione dell'inglese. Per la Scuola Primaria è stato avviato il progetto di musica seguito da docenti diplomati al Conservatorio ed ho iniziato ad introdurre le Lim in alcune aule, in base alle disponibilità economiche. Per la Scuola Secondaria direi che ci sono stati vari progetti. I miei preferiti sono l'introduzione dell'indirizzo musicale ed il progetto “Valore a Scuola – Eccellenze” che premia gli studenti più meritevoli, con voglia di studiare ed imparare. Ci sono state poi molte altre iniziative interessanti: l'introduzione delle Lim, le merende ecologiche, lo screening della colonna vertebrale, in collaborazione con il centro Maria Bambina, il progetto di conversazione con la madrelingua in inglese. Riconosciuto a livello nazionale è il progetto “Gira la valvola”, di alto valore ecologico e, grazie al quale, a fine anno si sono risparmiate molte risorse che l’Amministrazione
Comunale ha destinato all’Istituto per acquistare materiale o attuare progetti. D: Quale eredità lascia al prossimo Preside? R: A chi arriverà lascio un Istituto che conta circa 1300 alunni, 150 insegnanti, 50 collaboratori scolastici e una decina di impiegati in segreteria. Ma soprattutto una buona collaborazione con l’Amministrazione Comunale. D: Cosa pensa degli studenti della scuola secondaria? R: Penso che ci siano dei ragazzi che non hanno capito quanto importante sia la Scuola Secondaria, che studiare e porsi domande sono un’opportunità per crescere e per “farsi le ossa” in vista delle Scuole Superiori. Un aspetto che mi preoccupa è che, nonostante i bulli siano la minoranza, la gran parte dei ragazzi resti in disparte senza reagire ai comportamenti sbagliati dei pochi. D: Ritiene che sia cambiato il modo di studiare degli studenti in questi ultimi anni? R: Sì e ciò dipende dagli insegnanti e dal loro metodo di insegnamento. Ovviamente c'è l'insegnante più moderno ed aperto ai nuovi metodi tecnologici e l'insegnante più tradizionale che si appoggia ai libri di testo, ma è fondamentale che i ragazzi imparino a ricercare. D: Quali sono i suoi progetti di vita dopo il 31 agosto 2017? R: Essendo appassionato di fotografia e di moto, il mio più grande sogno sarebbe viaggiare per il mondo in sella alla mia moto e fotografare tutto quanto. Mi piacerebbe poi poter aiutare mia figlia nel suo lavoro di regista e perché no, fare il nonno se i miei figli me ne daranno la possibilità.
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