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Speciale Ormelle
La storia di Ormelle, Roncadelle e Tempio
Comune di Ormelle
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Diversi reperti archeologici fanno ritenere che il territorio comunale fosse abitato già nell'epoca romana, ipotesi confortata dalla presenza di strade romane e dalla constatazione che le campagne opítergine erano generalmente coltivate, per lo più da ex legionari, cui venivano concessi in premio dei lotti di terreno (centurie). E' presumibile che il territorio comunale si sia spopolato al tempo delle invasioni barbariche ed ancor più dopo la distruzione di Oderzo, operata dai Longobardi. E' da ritenersi che il territorio comunale abbia cominciato a ripopolarsi dopo il Mille, momento in cui in tutta la Marca Trevigiana si ebbe uno sviluppo della popolazione rurale per la riconversione all'agricoltura dei terreni inselvatichitisi. Già allora probabilmente si formarono gli abitati di Ormelle e di Roncadelle, sebbene occorra arrivare al 1193 per trovare il primo documento che ne citi esplicitamente l'esistenza. Forse nell'XI secolo il territorio comunale dipendeva politicamente dai patriarchi di Aquileia, ma il possesso fu contrastato dai da Camino, allora potenti feudatari, e ancor più dal Comune di Treviso che nel XIII secolo vi estese il suo dominio. Così, sino al XV secolo il territorio fu soggetto a chi signoreggiava sulla città (da Romano, da Camino, dalla Scala e da Carrara) e venne spesso coinvolto tanto nelle guerre accese per detenere il potere in Treviso quanto negli eventi bellici che opposero Treviso ad altre potenze. In particolare il territorio comunale fu desolato nel 1368 dalle truppe di Carlo IV, imperatore di Boemia, che già nel 1358 lo aveva dato in feudo a Schenella conte di Collalto, e nel 1411 fu posto a sacco dalle truppe dell'imperatore Sigismondo di Boemia che vi avevano posto il campo. Sindaco di Ormelle Manente Andrea

Fa storia a sè la frazione di Tempio in quanto verso la fine del XII secolo (il più antico documento rinvenuto sulla località risale al 1193), vi posero una magione i Templari, che vi eressero anche una chiesa, dedicata a Santa Maria. Nel 1312 con l'abolizione di tale ordine la magione passò all'ordine dei Cavalieri Ospitalieri, divenuti poi, nel 1530, Cavalieri di Malta. Con il XV secolo, per l'assoggettamento della Marca Trevigiana alla Serenissima, il territorio comunale passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia. Questa assicurò, salvo brevi eccezioni, circa quattro secoli di pace a Ormelle, Roncadelle e Tempio, che vissero la semplice esistenza dei centri agricoli. L'epoca fu purtroppo funestata da alluvioni del Piave, da carestie e da pestilenze: la più drammatica quella del 1630-1631, che spopolò Il paese.
Nel 1776 la popolazione contava 1506 abitanti: 685 a Ormelle, 534 a Roncadelle e 287 a Tempio. Spentasi la Repubblica di Venezia (1797) quest'area, come tutta la regione, fu soggetta alle milizie rivoluzionarie francesi che non solo effettuarono pesanti requisizioni, ma compirono soprusi e spogliarono le chiese d'ogni oggetto prezioso. Nel 1798 giunsero gli austriaci, per l'inclusione del Veneto nell'Impero d'Austria, stabilito dal trattato di Campoformido, mentre con la pace di Presburgo (1805) Ormelle entrò a far parte del nuovo Regno d'Italia, con a sovrano Napoleone. Questi diede un nuovo assetto amministrativo al Veneto dividendolo in Comuni e Dipartimenti (equivalenti alle odierne Province). Attraverso più decreti, Ormelle, Roncadelle e Tempio divennero tre comuni autonomi, furono fusi in un solo comune e vennero declassati a frazione di Oderzo. La situazione venne normalizzata dopo la nascita del Regno Lombardo-Veneto, voluto dal Congresso di Vienna nel 1815, con la creazione del Comune di Ormelle. Ed il Comune di Ormelle restò, nella veste attuale, anche dopo il 1866, anno in cui il Veneto si ricongiunse alla Patria. L'ultimo scorcio del secolo scorso vide un costante sviluppo del Comune, frustrato inesorabilmente dalla Grande Guerra. Infatti nell'autunno del 1917 la rotta di Caporetto impose l'arretramento del fronte sulla linea MontelloPiave, per cui Ormelle non solo si trovò ad essere fra i comuni invasi dal nemico, ma fra quelli posti dagli eventi bellici in prima linea. La popolazione dovette essere evacuata, mentre il paese subì devastazioni tali che, al loro rientro a vittoria avvenuta, nel 1919, gli abitanti trovarono solo macerie.
Volontà e tenacia segnarono una immediata rinascita, che tuttora continua.
La Chiesa dei Templari
L'edificio, perfettamente conservato, è l'unica testimonianza rimasta della Masòn costruita nel XII secolo dall'Ordine monastico-militare dei Cavalieri del Tempio. La chiesa attualmente è inserita nel complesso architettonico risalente alla gestione Giovannita. La chiesa fu edificata probabilmente nel XII secolo dall'Ordine monastico-militare dei Cavalieri del Tempio, con successivi ampliamenti e nuove costruzioni tra il XIV e il XVIII secolo, allorché ai Templari subentrò l'Ordine dei Giovanniti, attualmente noto come Sovrano Ordine Militare di Malta. Anticamente inserita in una ben delineata unità architettonica e amministrativa chiamata Masòn, concepita come luogo di sosta per i pellegrini diretti in Terra Santa, la Chiesa racchiude in sè il fascino equilibrato dell'architettura romanica, essenziale e semplice, a cui il tempo e la storia hanno da un lato sottratto, ma dall'altro concesso e aggiunto, in una successione di fasi più o meno felici, interventi edilizi e testimonianze pittoriche diverse. La denominazione "Tempio" (Templo de Campanea) appare in documenti del 1178 e del 1304, mentre il topònimo "Masòn" (Mansionis Templi) nel 1184, ad indicare questo tipico insediamento religioso posto lungo la via terrestre dei pellegrinaggi verso Gerusalemme. I Templari si insediarono in questo luogo dove si snodava uno degli antichi percorsi romani: la Via Opitergium-Tridentum (Oderzo-Trento), vicinissima alla Via Postumia che collegava Genova ad Aquileia. Quando l'Ordine dei Templari fu soppresso nel 1312, a Tempio arrivarono i Cavalieri di Malta, che vi rimasero per circa 400 anni, trasformando il complesso da ospizio per i pellegrini ad azienda agricola. Essa era costituita da un borgo recintato posto al centro di un'estesissima proprietà terriera (dotata di case e mulini) e dall'attuale paese. Nel 1797 Napoleone Bonaparte confiscò tutte le proprietà del Priorato di Malta poste a Tempio, vendendole poi nel 1810 a Gasparro Moro di Oderzo. Di tutto il complesso architettonico templaregiovannita, posto entro il borgo recintato, rimase solamente la chiesa; gli altri edifici documentati tra il XVII e XVIII secolo (il torricino dell'ingresso ovest, il muro di cinta, la casa del parroco, la stalla e l'ingresso principale ad est) furono sistematicamente demoliti poco dopo il 1810.
Per conoscere gli eventi e le notizie del Comune di Ormelle, scoprire come prenotare una visita con accompagnatore (o guidata) alla Chiesa di Tempio visitare il sito www.comune.ormelle.tv.it

Nel '700 furono poste, tra i pilastri del lato sud, 7 formelle tonde in pietra con la croce giovannita a bracci eguali, bianca su sfondo rosso (nella foto, cerchio rosso al centro). Le croci templari, affrescate in colore rosso, sono invece visibili più in alto, sempre sullo stesso lato, tra gli archetti pensili del muro dell'aula (nella foto, cerchio rosso in alto)


Madonna con Bambino tra San Giovanni Battista e Santo Vescovo (XVI sec)
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