L@ VOCE degli STUDENTI
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO POVIGLIO e BRESCELLO
Ore 7:30, hanno aperto i cancelli della primaria ed entrano affrettati bambini con genitori, fin troppo premurosi con gli zaini in spalla. Comincio il giro attorno alla scuola. Bambini in fila vicino alla maestra, genitori che li salutano, più o meno ansiosi. Le classi stanno entrando, passo al cancello della secondaria, saluto il vigile e do il buongiorno alle ragazze e ai ragazzi della secondaria. Fanno dei capannelli lungo il viale e, quando suona la prima campanella, si muovono lentamente a gruppi. Sono davanti all’entrata e osservo i ritardatari che scendono dalle macchine dei genitori nel parcheggio e su via Mattei, inquadrati dai cancelli. Il bidello corre qua e là per fermare un cane che vuole infilarsi tra le porte e correre in classe. Sono tutti dentro, eccetto il cane. Sono tutti al sicuro e nel posto dove devono essere i bambini e i ragazzi a quell’ora. A scuola. A imparare, a giocare, a imparare giocando. Oggi, con le immagini dell’alluvione in testa, con il ricordo delle scuole chiude per covid, lo ritengo un dono preziosissimo.
La Dirigente
dott.ssa Tiziana Segalini
Anno Scolastico 2022-2023
Leggere…….che passione!!!!!
Leggerevocedelverbovivere
Leggerestimolalafantasiaelacreatività,dotiindispensabiliper vivere,importantiancheperscrivere,studiare,perillavorooanche soloquandosihabisognodiqualcheidea.
Ilibrisonomondicheciaccarezzanoconleloropagine, sussurrandocilelorostorie,sonopiccoleventiquattr’orepienedi vocabolidacuipescarequellogiustonelmomentodelbisogno, sonoletterestampatechepianpianosvanisconoelascianospazio alla brezza del mare, all’aria rarefatta delle montagne, allo scoppiettarediuncamino,all’abbaiarediuncane,allarisatavivace diunodeipersonaggichenoi,presentieinvisibili,osserviamo rapiti.Mentreleggiamo,lanostramentesiriempiediporte,di mondisucuipotersiaffacciarequandosenehanecessità,mondi chearrivanoadappartenercieche diventanorifugisicuri,taneincui acquattarsi,silenziosieimmobili, grazieallequaliscacciaredubbie paure
Elogioallalettura
La lettura, un ’ attività formativa indispensabile, vienespessosottovalutatada giovani e adulti che la ritengono un passatempo futile e tedioso, ma per me non è cos ì . La lettura aiuta ad accrescere il proprio vocabolario e a migliorare la propria ortografia.Mentresilegge,ilproprio lessico si arricchisce di tante parole che aiutano ad esprimersi e a capire meglio; i libri sono piccole ventiquattr’ore piene di vocaboli da cui pescare quello giusto nel momento del bisogno. La lettura stimolalafantasiaelacreatività,doti indispensabili per vivere, importanti anche per scrivere, studiare, per il lavoro o anche solo quando si ha bisogno di qualche idea. E pian piano quei mondi, quei pezzetti di vita, magici e non, iniziano a carezzarci con le loro pagine, sussurrandoci le loro storie, quelle letterestampateinizianoasvanireei suoni e gli odori ad affievolirsi, lasciandospazioallabrezzadelmare, all’aria rarefatta delle montagne,
Laletturainsegnaaconoscereilmondo,le personeenoistessi,rivelandocilentamentetratti dinoichecieranosconosciuti.Ilnostrocervello si riempie di informazioni, di scenari, di esperienzelegateavicendechenonabbiamomaivissuto,ma concuipossiamoriempireletaschedelnostroanimo.Leggendo cisiimmedesimaneipersonaggi,ciseneinnamora,sirimane affascinati,turbati,delusi,divertitidailorocomportamenti,dalle lorostorie,alcunidiventanoverieproprimodellidivita. Spesso,soprattuttoquandosonogiùosonoirritata,ripensoa qualchecomportamento,aqualcheatteggiamentooaqualche frasediunpersonaggioemelaripetoperriceverneforzae aiuto.Alcunestorieriesconoasfiorareitastigiustidentrodi noiesuonanosinfoniechecipervadonoilcuoredigioia,di amore,ditristezza…facendocipiangereeridere…facendoci crescere.Conlaletturatantevitesiintreccianoallanostra,ci avvincono, ci divertono e ci insegnanoapensare,avivereea sognare YasmineRaji,classeIIIA-Scuolasecondaria diprimogrado-DeSanctis
lasciando spazio allo scoppiettare di un camino, all’abbaiare di un cane, alla risata vivace di uno dei personaggi che noi, presenti e invisibili, osserviamo rapiti. E la nostramentesiriempiediporte,una porta per ogni libro, mondi su cui potersi affacciare quando se ne ha necessità, mondi che arrivano ad appartenerci. Quei mondi, rifugi sicuri, infondono sicurezza e diventano tane in cui acquattarsi, silenziosieimmobili,grazieallequali scacciare dubbi e paure. La lettura insegna a conoscere il mondo, le persone e noi stessi, rivelandoci lentamente tratti di noi che ci erano sconosciuti. Il nostro cervello si riempie inesorabilmente di informazioni, di scenari, di esperienze legate a vicende che non abbiamomaivissuto,situazionied
esperienze con cui possiamo riempire le tasche del nostro animo. Leggendo ci si immedesima dei personaggi, ci se ne innamora, si rimane affascinati, turbati, delusi, divertiti dai loro comportamenti, dai loro modi, dalle loro storie, alcuni diventano veri e propri modelli di vita. Spesso, se non sempre, soprattuttoquandosonogiù osono irritata, ripenso a qualche comportamento, a qualche atteggiamentooaqualchefrasediun personaggio e me la ripeto per riceverne forza eaiuto.Alcune storie riescono a sfiorare i tasti giusti dentrodinoiesuonanosinfonieche ci pervadono il cuore di gioia, di amore,ditristezzafacendocipiangere e ridere facendoci crescere. Non posso quindi far altro che ribadire che la lettura è più che un mero passatempo, con la lettura tante vite si intrecciano alla nostra, ci avvincono, ci divertono e ci insegnano a vivere e a sognare ad ogninostrorespiro.
Yasmine Raji, IIIA
L@ Voce dei Ragazzi -2-
“NOICONTROLEMAFIE”
Laclasse1BdellaScuolaSecondariadiIGrado“A.Panizzi”diBrescello,nel mesediaprile2023,hapartecipatoalprogetto“Noicontrolemafie”,conlo slogan“Idiecicolpidellacamorra.Ilvaloredellaverità”,preparandoun podcastriguardantelastoriadiGiancarloSiani.
Ognunodinoi,durantel’esecuzionedelmessaggioaudioregistrato,ha prestatouncostanteimpegnoedunafattivacollaborazionenelfarcapire quantaingiustiziacisiastataneiconfrontidell’ aspirantegiornalista,acuiè statastrappatalavitaasoliventiseianni,soloperchéful’unicoadirelaverità sull’arrestodiunpotentebossmafioso.
NoiragazzipensiamochelafiguradiGiancarloSianisiaquelladiuna personamoltocoraggiosache,perdendolavita,siariuscitaarivelarelaverità checiascunodinoinondovrebbemainascondere.
Leparolehannounenormevalorechesuperaqualsiasibarriera,compresoun omicidio.
SharonPernaCl.1B-Brescello
SUDOKU
Numero Unico – Maggio 2023 -3-
Quant'è difficile avere tredici anni
Avere tredici anni non è semplice. Molti adulti potrebbero controbattere che questa affermazione è esagerata perché, a parte la scuola, non abbiamo niente da fare, a differenza loro che devono lavorare, fare le faccende domestiche, la spesa e tante altre cose, più o meno piacevoli. Ma, fidatevi di me, non è per niente facile. Dobbiamo affrontare una serie di cambiamenti dentro e fuori di noi che ci spaventano. Non siamo più bambini, ma non
IlMondoconi NostriOcchi
siamo ancora adulti. Molte volte i genitori non ci capiscono e ci rifugiamo nell’amicizia, ma anche avere amici spesso è complicato: devi essere accettato dal gruppo e perché ciò accada devi rispettare le sue “regole” come ad esempio avere un abbigliamento adeguato e se questo non si verifica vieni escluso come se fosse il tuo modo di vestire a determinare chi sei. In un mondo dominato dai social, dove ci si illude di avere tanti amici, i rapporti spesso sono superficiali e trovare veri amici non è facile. Un veroamico è una persona di cui puoifidarti, che metterebbe sempre (o quasi) te al primo posto ma, in base alla mia esperienza, ormai quasi nessuno è più così. A proposito di relazioni, questa è anche l'età dei primi amori e non è che qui le cose siano meno complicate…Sì, è vero, siamo ancora piccoli per avere una relazione seria, ma questo non vuol dire che non riusciamo a volere bene profondamente. Spesso, però, non sappiamo con chi parlare di questo argomento, perché i genitori non riescono a capirci come vorremmo, e quindi ci teniamo tutto dentro. E vogliamo parlare della scuola? Sentiamo molto il peso delle aspettative da parte dei genitori e degli insegnanti. La conseguenza è che certi ragazzi si impongono di prendere bei voti e se non riescono a raggiungere i loro obiettivi si deprimono, altri invece la prima volta che prendono un’insufficienza si scoraggiano e non si impegnano più. Questi sono solo alcuni esempi delle difficoltà che vivono i ragazzi e le ragazze della mia età, per superarle e proseguire nel percorso a ostacoli della crescita abbiamo bisogno che gli adulti si mettano nella nostra lunghezza d’onda, ci ascoltino e cerchino di comprendere veramente le nostre paure e le nostrefragilità.
GiuliaVerzellesi2B,ScuolasecondariaF.DeSanctis
Il fumo e suoi effetti sulla salute Nonostante il fumo sia altamente dannoso per la salute, un numero sempre maggiore di ragazzine e di ragazzini della nostra età si sta lasciando attrarre dal suo “fascino” tramite il consumo di tabacco e, in misura maggiore, delle sigarette elettroniche, dette PUFF, che contengono al loro interno aromi fruttati, simili a quelli delle caramelle, che stimolano il senso del gusto e dell’olfatto ed aumentano la voglia di fumare. Noi ragazzi della 2B della scuola secondaria di primo grado di Poviglio ci siamo riuniti e abbiamo discusso a lungo di questa tematica, dei motivi per cui i ragazzi, anche molto giovani, si lasciano attrarre dal fumo di sigaretta e di quali sono le conseguenze di questa pratica sulla salute. Spesso si inizia a fumare da giovani per imitare gli adulti ed i propri coetanei, così da sentirsi inclusi e parte del gruppo, senza però pensare alle conseguenze che il fumo ha sulla salute e sui suoi effetti a lungo termine; inoltre, si ha una probabilità molto più alta di fumare se si hanno genitori fumatori, da cui si prende esempio. Il fumo passivo è tra i più dannosi: le persone che inspirano il fumo passivo hanno quasi le stesse problematiche dei cosiddetti “fumatori attivi”, ovvero rischio di malattie dell’apparato respiratorio e/o circolatorio tra cui ictus, ischemie, irritazioni delle vie aeree a cui seguono asma e bronchite cronica oltre a ingiallimento dei denti e invecchiamento della pelle. Il fumo è una delle principali cause dei tumori ai polmoni, al cavo orale e, negli uomini, può causare infertilità. Uno dei principali problemi è la dipendenza, causata dalla nicotina, presente sia nelle sigarette “classiche” sia in quelle elettroniche, in queste ultime, però, è presente sotto forma di sali che creano quasi quattro volte più dipendenza della nicotina normale.
All’interno delle sigarette sono contenuti anche il catrame ed il monossido di carbonio, sostanze altamente cancerogene. In Italia, fino al 2003, si poteva fumare anche nei luoghi pubblici, perciò, quando si passeggiava, si andava al ristorante o si facevano compere, si sentiva odore di tabacco e si vedeva una specie di nebbiolina causata dai fumatori e per questo il fumo passivo aveva effetti su molte più persone.
Per nostra fortuna, dal 2003 vige una legge che vieta di fumare nei luoghi pubblici, se non in aree apposite munite di ventilazione forzata o poste all'esterno dei locali, chi viola questa legge incorre in una sanzione che può arrivare fino a 275 euro.
Qualunque sia il motivo che spinge i giovani a fumare, si tratta di un gesto irrispettoso nei confronti di se stessi, degli altri e dell’ambiente. Per fare in modo che sempre meno persone scelgano di fumare è necessario fare prevenzione sin da piccoli instaurando un dialogo costruttivo a scuola e in famiglia.
OmarAvanzini, Isabel Cavagnoli, Sarah Iaria, Giulia Verzellesi, IIB - Scuola secondaria Poviglio
Ti strappo una risata: Il mondo sta rimanendo senza geni, Einstein è morto, Beethoven anche ………. E io incomincio a non sentirmi bene. Giada Ronzullo – 3C Poviglio
Indovinello: Sono morbido, peloso, sdraiato dal porta a porta. Sono l’animale che rimane sempre sul pavimento Che cosa sono?
Giada Ronzullo – 3C Poviglio
L@ Voce dei Ragazzi -4-
Disegno di Sarah Iaria, 2B,ScuolasecondariaDeSanctis
Matilde Fania IIB - Poviglio
Interview with Mr. Martin LutherKingJr
Interviewer: Good evening ladiesandgentlemen.Todaywe have a special guest, the greatest defender of peace, justice and equality, Martin LutherKing!
M.L. King: Helloeveryone!
Interviewer Hello Mr. King! We’d like to ask you some questions. First of all, when and wherewereyouborn?
M.L. King: Iwasbornin1929in Atlanta, Georgia, in the south of theUSA.
Interviewer: Mr. King, what have you fought for all these years?
M.L. King: I have fought for the rights of black people and for them to be accepted by the Americansociety.
Interviewer: Interesting! What are your methods to fight againstracialsegregation?
M.L. King: I really admire the figure of Mahatma Gandhi and his doctrine of non-violence protest, based on the refusal of the use of physical violence, in order to achieve social objectivesorpoliticalchanges.
Interviewer: We know that you helpedRosaParks.Isittrue?
M.L. King: Yes, it is! She was a black woman who lived in Montgomery and she was arrested only because she didn't give her seat to a white man on abus.
In fact, on buses and trains black people couldn't sit at the front and if there weren’t any seats, black people had to give theirstowhitepeople.
Interviewer: And why did you startthebusboycott?
M.L. King: I organized this important protest against racial segregation and to support Rosa: black people didn’t use the bus to travel and the bus companies lost a lot of money; after a year segregation on buseswasdeclaredillegal.
Interviewer: Mr. King, could you tell us about your famous dream?
M.L. King: My dream is that of a democratic, egalitarian American society, free from prejudices
against the population of Africanorigin.
Interviewer: We know that you were assassinated on April 4th 1968. What would you like to say to thenewgenerations?
M.L. King: I would like to say to them that they don’t have to forget to fight for freedom and equality and that they have to treat all people with respect and
kindness. We are all human beingsandwe allhavethe same rights!
Interviewer: Thank you for this interviewMr.King!
M.L. King: Youarewelcome!
Numero Unico – Maggio 2023 -5-
Interview
Antonio Arena, Matteo Manzella, Alessandro Onceanu, Kaur Taranjit - 3^B – PanizziBrescello
Cruciverba
NoiCittadini delMondo
Volontariato a quattro zampe: S.O.S. Unità cinofile di Soccorso
“Chisalvaunavitasalvailmondointero”. Questa frase, contenuta nel Talmud di Babilonia, sintetizza efficacemente l’attività della “S.O.S.Unità Cinofile di Soccorso” di Langhirano, della quale faccio parte da oltre un anno. Inizialmente ho svolto i ruoli di logistico e figurante (persona che simula il disperso) e da un paio di mesi ho intrapreso il percorso di addestramento, chedurerà per almeno due anni, con il mio cane, una meticcia di pitbull con un passato di maltrattamenti alle spalle. Ma com’è nata l’idea di quest’associazione? Per scoprirlo dobbiamo andare un po’ indietro nel tempo. Durante il terremoto del Friuli del 1976 ai soccorsi locali si aggiunsero volontari di regioni vicine, tra le quali anche unità cinofile svizzere e francesi per la ricerca delle persone disperse,
mancavano unità cinofile italiane perché ancora non esistevano. Tornati a Parma dopo questa esperienza, Pino Gallotti, Carlo ed EnzoUgolotti,edaltri volontari, diedero vita alla prima associazione di unità cinofiledisoccorsoinItalia:i“Volontaridi Soccorso”. Negliannisuccessivivennero effettuate numerose ricerche di persone
disperse fino ad arrivare al Terremoto dell’Irpinia, del 23 novembre 1980, nel quale alcune Unità Cinofile di volontari intervennero per la ricerca di persone intrappolate sotto le macerie. Tra di essi c’era Enzo Ugolotti, attuale presidente delle S.O.S. di Langhirano, che il 18 marzo del 1982 fondò il Gruppo S.O.S Cinofile di Soccorso, oggi composto da
una trentina di volontari. La sede principale è situata a Langhirano, in provinciadiParma,esonoincostituzione le sedi distaccate di Bologna e Piacenza. Le unità, per mantenere sempre alto il livello di preparazione, sono in continuo esercizio con simulazioni di ricerca effettuate in superficie, condotta singola o di gruppo, chiamata palestra. Il metodo utilizzato nella ricerca è quello della selezione olfattiva, che avviene con le seguenti modalità: viene recuperato un tessuto con l’odore del disperso, poi viene fatto annusare ai cani che identificano l’odore e lo “separano” da quelli presenti nell’ambiente circostante, per raggiungere, infine, la fonte (il disperso). Il lavoro principale è svolto dal cane e dal suo conduttore che deve essere in grado di capire i numerosi segnali inviati dall’animale; in supporto alle unità cinofile vi sono dei volontari logisticichetengonolecomunicazionivia radio con la base operativa ed aiutano il conduttore in caso di bisogno. Dedicarsi al volontariato è un’esperienza arricchente che ognuno di noi dovrebbe vivere. In particolare, far parte di questa associazione consente sia di creare un rapporto unico con il proprio cane sia di mettersi al servizio della società, crescere e imparare a confrontarsi con situazionicritiche
Imparare la cultura della sostenibilità sin dai banchi di scuola La temperatura media della Terra sta aumentando velocemente, e questo provoca grandi cambiamenti nel clima di ogni parte del mondo. È il cosiddetto “riscaldamento globale”, causa della desertificazione, dello scioglimento dei ghiacci polari e dell’innalzamento dei mari. Strettamente legato al cambiamento climatico è il problema dell’inquinamento ambientale: dell’aria, dell’acqua e della Terra. In quest’anno scolastico, durante le ore di tecnologia, abbiamo affrontato il problema dell’effetto nocivo sull’ambiente determinato dai combustibili fossili, dai quali proviene una grossa parte dei gas serra responsabili del cambiamento climatico e abbiamo riflettuto su quanto oggi sia necessario rivoluzionare i sistemi di produzione energetica sfruttando fonti pulite e rinnovabili e disponibili per tutti, come l’energia solare, l’idroelettrica e l’eolica. Abbiamo anche capito che è necessario promuovere, già a partire dai banchi di scuola, comportamenti responsabili allo scopo di proteggere l'ecosistema, aiutare il clima e sviluppare la cultura di un mondo sempre più amico dell'ambiente. Insieme ci siamo chiesti come la scuola possa dare il suo contributo per provvedere alla sostenibilità.
Dopo un’attenta riflessione, sono emerse alcune idee e prediligere quella riciclata, andare a scuola in bici o a piedi, usare materiale scolastico ecologico, durante le giornate di sole, non accendere le luci nelle classi e usare delle borracce di metallo al posto delle solite bottiglie di plastica. A tal proposito, la nostra scuola, già da diversi anni, ha cercato di ridurre l’impatto ambientale della plastica usa e getta installando, nei corridoi, delle fontanelle per l’erogazione dell’acqua pubblica, donate dall’amministrazione comunale, in modo da poter riempire le nostre borracce ogni qualvolta ne abbiamo bisogno. Siamo certe che tutti questi piccoli comportamenti virtuosi, se messi in atto, potranno avere un grande impatto sull'ambiente e consentirci di vivere una vita molto più sostenibile.
L@ Voce dei Ragazzi -6-
Sarah Iaria, classe IIB – De Sanctis - Poviglio
Valentina Nicastro, Yasmine Raji, Melissa Ruggiero,IIIA-ScuolasecondariaDeSanctis-Poviglio
Yasmine Raji, IIIA
LA PINETA
I pini insieme, in compagnia, con gli uccelli tristi e con malinconia Gli ostacoli e le rocce e gli animali con tante pozzanghere che rispecchiano la tristezza che c’è in noi Il cielo incantato
dai fiori che splendono con tutta la loro bellezza. Mentre i viali, portano lontano, chissà forse in un paese urbano che forse rallegrerà
tutti questi giganti che ormai son stufi e annoiati da loro stessi.
MartinaGuerra1C - Poviglio
LA MUCCA
Per la Mucca e i vitelli un paradiso senza cancelli una vita lunga e bella e della carne nella mascella senza fieno e senza paglia in inverno una maglia
tè, caffè e un bel frisè senza mosche e un decoltè
Alice Pelosi 1°A - Poviglio
Poesie
LA PIOGGIA
Quando la pioggia cade scrocchia sulla ghiaia quando esci senza ombrello e ti bagni tutto quanto. Quando la pioggia cade il mondo è più triste.
Dopo la pioggia l’arcobaleno rende il cielo più sereno.
Adelaide Cosma 1C – Poviglio
Numero unico – Maggio 2023 -7-
LaCasadeiPontieri
Sulle sponde del fiume Po, alle porte di Boretto, sorge la “Casa dei pontieri”, un piccolo museo dedicato ai ponti di barche e al mestiere dei pontieri. Il museo è stato fortemente voluto da Romano Gialdini, figlio dell’ultimo capo pontiere, Dino, a cui è intitolato. Al suo interno sono custoditi oggetti e immagini significative del ponte di barche con lo scopo di documentare le trasformazioni che hanno interessato le modalità di attraversamento del fiume, raccontare la vita e le abitudini prima della costruzione del ponte in cemento e tramandarne il ricordo alle generazioni future. Proprio il signor Romano ci ha accolto e fatto da guida quando, il 29 marzo scorso, la nostra classe è andata in visita al Museo al termine del progetto “Divento un Po Grande”, il cui obiettivo è di far scoprire il territorio del Grande Fiume alle nuove generazioni. Il signor Gialdini ci ha esposto la storia del ponte e dei suoi pontieri, insieme a quella della sua famiglia. Prima dell’edificazione dell’attuale ponte in cemento, realizzato nel 1967, le due sponde del fiume, quella reggiana e quella mantovana, erano collegate da un ponte galleggiante, detto anche ponte “in chiatte”, costituito da passerelle collegate tra di loro e sorrette da barche, edificato nel 1866. Le chiatte erano 92, suddivise in 46 coppie di barche, per una lunghezza di 920 metri, poi ridotti a 620 quando vennero realizzate le testate. Il ponte era sorvegliato giorno e notte e proprio di notte due pontieri di turno si alternavano e andavano a dormire in una casetta. Il ruolo del pontiere era fondamentale: doveva occuparsi della
IL CASTELLO DI TORRECHIARA
Il 14 febbraio 2023 io e i miei compagni delle classi 1 A e 1 B della Scuola Secondaria di I Grado “A. Panizzi” di Brescello, dopo un’attività preparatoria, ci siamo recati in visita al castello di Torrechiara (PR), accompagnati da cinque docenti. Siamo partiti con il pullam scolastico alle ore 08:30 e intornoalleore09:45èiniziatalanostra visita guidata. L’incantevole maniero di Torrechiara fu ricostruito tra il 1448 e il 1460 da Pier Maria Rossi, in onore dell’amata Bianca Pellegrini ed esso conserva perfettamente la sua forma quadrata, compresa tra quattro torri e un’imponente cinta muraria. L’accesso alla corte interna avviene tramite una lunga entrata coperta che conduce al e d’onore, dove è collocata la San Nicomede, il cui borchiato con i monogrammi Bianca Pellegrini e Pier Maria Rossi. All’interno del castello di Torrechiara no visitabili: l’antica cucina, le stanze golato, dei Paesaggi, della Vittoria, degli Angeli, del Velario e degli Stemmi che presentano affreschi realizzati da Cesare Baglione. Al piano superiore si trova la sala dei tre giocolieri, decorata da artisti della scuola del Baglione e dal Paganino. La
manutenzione del ponte, di regolare il traffico, controllando che non passassero contemporaneamente vetture troppo pesanti, e di “aprire” manualmente il ponte in caso di passaggio di imbarcazioni di grandi dimensioni, operazione che poteva durare anche diverse ore in base alla grandezza della nave che doveva passare. Il pontiere aveva anche il compito di svuotare le barche che sostenevano il ponte dall’acqua piovana: un lavoro molto faticoso che andava fatto con l’uso di pale e che poteva anche durare per giorni. Ancora oggi, di fronte all’ingresso del museo, è visibile il punto di inizio del ponte in chiatte, con a fianco una guardiola al cui interno è presente un cartello con i prezzi dei pedaggi. Le tariffe erano varie e andavano da un minimo di 0,05 lire per i pedoni, fino a un massimo di 3,00 lire per i carri funebri. La visita ci ha lasciato un bellissimo ricordo, il signor Gialdini, insieme alla storia del ponte di barche BorettoViadana, ci ha raccontato tanti aneddoti, ci ha trasmesso tutta la sua passione per questo importante pezzo del suo passato ed è sempre stato disponibile a rispondere alle nostre domande invitandoci a tornare con le nostre famiglie.
salapiùimportanteèlaCameraD’Oro,il cui nome deriva dalle foglie di oro zecchino che un tempo rivestivano le formelle alle pareti. La stanza conserva ancora oggi un raro ciclo di affreschi
Indovinello: mi senti più volte e poi sono morte fino a quando mi chiami di nuovo. Che cosa sono?
Torrechiara perse le originarie funzioni militari e si trasformò in dimora, dalla
Giada Ronzullo 3C - Poviglio
Ritornano le Gite!
quale si ammira un panorama imperdibile su tutta la valle circostante. Ho trascorso una mattinata diversa dalle solite, sicuramente originale; l’uscita didattica, per me, è stata molto utile, perchè ho potuto capire dal vivo come si viveva al tempo dei castelli.
Anna Zanichelli - 1 A Brescello
attribuito a Benedetto Bembo, raffigurantescenedelrituale dell’amore cavalleresco e la celebrazione del legame tra Bianca e Pier Maria. Vi si riconoscono gli stemmi dei due amati, a testimonianza dell’eternità del loro amore. La Camera d’Oro si affaccia su un ampio loggiato realizzato a fine Quattrocento, quando il castello di
L@ Voce dei Ragazzi -8-
Classe 2B, Scuola secondaria De Sanctis
Dilawer Muhammad di 1B - Brescello
Dilawer Muhammad di 1B - Brescello
VIAGGIO DI ISTRUZIONE A RAVENNA E A PUNTA MARINATERME
Il punto di ritrovo delle classi 1 A e 1 B, per il nostro viaggio di istruzione del 9 maggio 2023, è stato il parcheggio della Scuola Secondaria di I Grado “A. Panizzi” di Brescello, alle ore
Ritornano le Gite!
6:20.Noialunni,accompagnatida cinque insegnanti, eravamo tutti emozionati e curiosi di vedere dal vivomonumenti,mosaicieluoghi religiosi riportati sia sul libro di testo di Storia, sia sulle schede di studio preparatorie, ma eravamo anche così desiderosi di immergere i piedi in mare. Finalmente, alle ore 06:50 siamo partiti. Alle ore09:30 è iniziata la visita guidata, con la signora Daniela. La prima tappa è stata la BasilicadiS.ApollinareinClasse; anche se era un po’ spoglia, a noi ragazzi è piaciuta molto, specialmente per i magnifici mosaici. Ci ha colpito la mano di Dio in alto, al centro del mosaico dell’abside. Dopo ci siamo spostati al mausoleo di Teodorico che è meraviglioso; esso si trova nei pressi della stazione ferroviaria di Ravenna, dove un tempo c’era il mare. La guida ci ha spiegato che durante il solstizio d’estate, le finestre creano dei bellissimi giochi di luce. Alla morte del re, i suoi uomini fidati avevano sigillato la
porta d'ingresso della stanza dove riposava il suo corpo, ma poi i Bizantini lo hanno preso e gettato via, quindi ora non ci sono più i suoi resti. Terminata la mattinata, siamo andati a pranzare a Punta Marina Terme che è una frazione delcomunediRavenna,situataad Est del centro della città, sul litorale. La zona in cui sorge il paese era originariamente la foce dei fiumi Ronco e Montone; i detriti apportati dalle loro acque avevano formato una vera e propria “punta” di terra che avanzava stagionalmente. Il pullman ci ha condotto davanti al “Bagno Perla”, accolti dal bagnino Mirko, precedentemente avvisato, e lì abbiamo pranzato al sacco in una veranda in spiaggia, sotto due ampi ombrelloni. Il momentotantoattesoeraarrivato: siamo corsi ad immergere piedi e gambe in acqua, per un divertimentoindimenticabile.Alla fine, il Personale della struttura ci ha offerto un gelato o un ghiacciolo. Siamo tornati, poi, in città a visitare il Mausoleo di Galla Placidia, rimanendo stupefatti dalla particolarità delle piccole e colorate tessere dei mosaici che ricoprono pareti e soffitto.
Secondo la tradizione, Galla Placidia era la figlia di Teodosio e la costruzione è un mausoleo imperiale. Subito dopo abbiamo visitato la Basilica di San Vitale. Il piano superiore è diviso in due parti: una per gli uominieunoperledonne,perché nel Medioevo le persone non potevano distrarsi durante la celebrazionedeiritisacri.Unodei
mosaici dell’abside rappresenta Gesù su un Globo azzurro, a significare l’Universo. Siamo entrati, poi, nel Battistero Neoniano, detto anche Battistero degli Ortodossi, con una grande vasca di marmo nel centro dell’edificio. Lavisita successiva è stata alla tomba di Dante Alighieri. Il sommo poeta viveva a Firenze, ma fu cacciato e girò tutta l’Italia prima di arrivare a Ravenna nel 1318, dove incontrò la famiglia Da Polenta, che lo ospitò. Infine, siamo andati alla
Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, dove abbiamo scoperto che il corpo del vescovo era stato spostato dalla Basilica di Sant’ApollinareinClasseaquesta. Alcuni mosaici della chiesa sono anche ripresi sul nostro manuale di Storia. Al ritorno, sul pullman, noi compagni ci siamo divertiti tantissimo perché abbiamo cantato "Lemon Tree" dei Fool's Garden, una canzone che ci ha fatto imparare la professoressa di Inglese. Anche se le gite possono sembrare noiose, si rivelano veramentedivertenti!!!
Marin Munteanu, Luca Tedoldi, Anna Zanichelli Cl. 1 A; Rita Bondavalli, Giorgia Lovizio, Michele Montedoro Cl. 1 B
Numero unico – Maggio 2023 -9-
Giada Ronzullo 3C - Poviglio
Parliamo di Costituzione
Nell ’ ambito delle attività di Educazione Civica, quest ’ anno con le classi terze dell ’ Istituto si è scelto di aderire al progetto ConCittadini dell ’ Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna a cui il nostro Istituto da alcuni anni partecipa. Col contributo della sezione ANPI di Poviglio sono stati acquistati alcune copie del testo di Andrea Franzoso “ Viva la Costituzione ” , un ’ analisi dei valori della Costituzione Italiana, arricchite da storie tratte dalla realtà esperienze di vita di personaggi che colorano la nostra storia italiana contemporanea. I ragazzi, divisi in gruppi, hanno scelto alcune tematiche e le hanno analizzate, con l ’ aiuto dei docenti di Italiano delle classi, il testo, ne hanno discusso e hanno prodotto sia lavori grafici, testi, presentazioni in Power point, e un video. Tutto il materiale è stato presentato all ’ Assemblea legislativa che lo sta valutando e andrà ad arricchire la pubblicazione che ogni anno accompagna questo progetto. Da segnalare certamente è l ’ impegno con i ragazzi hanno lavorato, apprendendo e condividendo sia le riflessioni che hanno prodotto sia i lavori grafici o telematici. In questa pagina avete una panoramica dei lavori dei ragazzi. Un ringraziamento ai ragazzi e ai docenti che hanno permesso questa esperienza
L@ Voce degli Studenti -10-
Alice, Stella, Ravneet 3C – Poviglio
Alex, Luca e Samuel 3C – Poviglio
Prof.MarcoAnselmi
Gabriele Mori,Camilla Mori Barigazzi, Sharon Chiussi e Filippo Barbantini 3C
–
Brescello
Gabriele Mori,Camilla Mori Barigazzi, Sharon Chiussi e Filippo Barbantini 3C – Brescello
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LAFAMIGLIA
“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare”. Questo è ciò che dice l’articolo 29 della Costituzione italiana, una costituzione corretta e legale che tutela i diritti del suo popolo. Nonostante
le riforme sulla “carta” emanatadalloStato. Per la crescita di un individuo è fondamentale la famiglia, luogo base della nostra società, al fine di costruire in noi un adulto onesto, libero, rispettoso e felice. Sin da piccoli abbiamo bisogno di un luogo in cui possiamo sentirci al sicuro, riposarci, crescere e prepararci al di fuori delle braccia dei nostri genitori. In loro vediamo uno specchio della nostra realtà: è come se non volessimo mai staccarci da loro, da quelle due persone così comuni che hanno fatto di noi degli uomini e delle donne forti, rispettosi, educati, ma che hanno sempre
l’articolo esprima come la famiglia si basi sul matrimoniotraconiugi,una profonda sintonia si può ritrovare anche in un gruppo di amici poiché anche loro possano sostenerci ed aiutarci nel momento del bisogno: sostanzialmente anche un insieme di compagni, non appartenenti ad uno stesso nucleo familiare, possono essere definiti “famiglia”. Durante la storia si sono susseguite diverse tipologie di fami glia , che hann o port ato a discriminazioni e al predominio di una figura rispetto ad un’altra: dal modello greco-romano alla famiglia nucleare, da quella patriarcale a quella attuale. Come in passato, anche oggi ci sono numerose discriminazioni sociali per alcune figure della famiglia: nel caso, ad esempio, della religione musulmana vi sono ancora matrimoni combinati e dunque il concetto di famiglia è ben diverso da quello del mondo occidentale; nell’induismo, invece, le caste sociali sono il risultato di una scissione interna alla famiglia, ancora presente nonostante
paura di vederci volare dal nido. I nostri genitori ci ameranno sempre e anche quando spiccheremo il volo, qualunque sia stata la forma della nostra famiglia, non dimenticheremo mai il posto dove si sono sviluppate le nostreradici.
Parliamodi
Costituzione
Numero unico – Maggio 2023 -11-
Antonio Arena, Devis Braghini, Matteo Manzella,Raffaele SarliBrescello
Esistono Ancora gli “Stranieri”?
Tra i progetti di Educazione Civica la classe 1 A della scuola secondaria di secondo grado di Brescello ha aderito a un progetto proposto dall’Associazione Culturale Laica Biblia. Questa associazione nata in seno alla Confessione Cristiana Valdese propone ogni anno un concorso che chiede ai ragazzi di riflettere su tematiche che partono dal testo biblico per stimolare la riflessione e la discussione tra i ragazzi delle scuole di ogni grado, per poter integre culture, pensieri, religioni diverse. Il tema di quest’anno era “Stranieri”, per aiutare i ragazzi a riflettere sulla domanda: Esiste ancora lo straniero? I ragazzi della classe si
sono confrontati partendo da diversi testi biblici, arricchendo la discussione col confronto con altre religioni di appartenenza, e hanno prodotto i lavori grafici che troviamo in questa pagina. I lavori sono stati inoltrati all’Associazione hanno partecipato al Concorso nazionale. Purtroppo non siamo stati scelti come “vincitori” ma certo la conclusione venuta dalle riflessioni è molto vincente: lo straniero non esiste più, tutti siamo stranieri e autoctoni, tutti possiamo essere straniero per l’altro o ricchezza per l’altro. Questo i ragazzi hanno pensato, condiviso e imparato. Una bellissima lezione per tutti
L@ Voce degli Studenti -12-
Com’è
La Prima Media?
Giornalista: Buongiorno ragazzi, come è stato questo vostro primo anno di scuole medie?
IACOPO: Il mio primo anno di scuole medie è stato impegnativo e istruttivo.
SERENA: Il mio primo anno di scuole medie è stato impegnativo perché c’è da studiare di più e di prenderla anche più seriamente.
Giornalista: Qual è la differenza tra gli insegnanti delle scuole elementari e quelli delle scuole medie?
IACOPO: Alle medie i professori sono più rigidi delle maestre delle elementari.
SERENA: Secondo me i professori pensano all’impegno e allo studio, invece alle elementari eravamo coccolati di più.
Giornalista: Che rapporto hai costruito con i nuovi compagni?
IACOPO: Il rapporto che ho costruito con i miei compagni è amichevole perché in classe ci aiutiamo nei momenti di difficoltà.
SERENA: Il rapporto che ho costruito con i nuovi compagni è particolare perché all’inizio pensavo che fosse una classe di casinisti e di maleducati, ma poi col tempo, ho capito che sono molto simpatici.
Giornalista: Come ti sei sentito/a il primo giorno di scuola?
IACOPO: Il primo giorno di scuola mi sono sentito agitato, però poi i miei compagni mi hanno fatto ridere ed è passato tutto.
SERENA: Il primo giorno di scuola mi sono sentita impaurita perché erano quasi tutti compagni che non conoscevo.
Giornalista: Qual è stata la materia più impegnativa? E la tua preferita?
IACOPO: La materia più impegnativa è stata geometria perché a inizio anno facevo fatica a capirla; invece, la mia materia preferita è stata educazione fisica perché in palestra mi sento libero.
SERENA: Le materie più impegnative sono state geografia e geometria perché
sono le materie più complicate e dove c’è da studiare e capire di più. Invece la mia materia preferita è stata aritmetica perché l’ho sempre capita e sono sempre stata brava.
Giornalista: Ci sono stati dei momenti di insicurezza?
IACOPO: Prima di una verifica ho sempre momenti di insicurezza perché ho paura di dimenticarmi tutto .
SERENA: Si,ci sono stati dei momenti di insicurezza soprattutto a metà anno scolastico perché mi sentivo giù di morale.
Giornalista: Le uscite didattiche come ti sono sembrate?
IACOPO: Le uscite didattiche mi sono sembrate abbastanza belle, soprattutto quella di Torrechiara perché, oltre ad ammirare il bellissimo castello, abbiamo potuto giocare in un parco tutti insieme.
SERENA: Le due uscite didattiche mi sono piaciute entrambe, ma quella di Ravenna è stata particolare perché, oltre ad essere stati colpiti dalla pioggia, ci siamo divertiti molto sul pullman.
SERENA: Sono rimasta sorpresa.
Giornalista: Come ti è sembrato andare a scuola il sabato?
IACOPO: Inizialmente stancante, ma poi ho fatto l’abitudine
SERENA: All’inizio è stato stancante, ma poi anche io mi sono abituata .
Giornalista: Secondo te i compiti per casa sono troppi?
IACOPO: Varia dai giorni.
SERENA: Qualche volta, varia dalle materie.
Giornalista: Una giornata o un momento particolare che non dimenticherai mai?
IACOPO: Non scorderò mai l’uscita didattica a Ravenna perché ho visto la tomba di Dante Alighieri. Anche se è piovuto tanto è stato lo bello lo stesso.
SERENA: Non dimenticherò mai quando ci siamo fermati in autogrill a Bologna perché ho speso tutti i soldi in cibo.
Giornalista: Cosa consiglieresti ai ragazzi/e che frequenteranno la prima madia?
IACOPO: Auguro un buon anno scolastico!
SERENA: Di non fare cavolate e di impegnarsi.
Giornalista: Hai commesso degli errori di cui ti sei pentito/a?
IACOPO: Sì, quando ho preso una nota disciplinare e da quel giorno ho capito che dovevo smettere di fare confusione.
SERENA: Sì, quando non studiavo. Poi ho capito che dovevo impegnarmi di più.
Giornalista: Speravi di essere in classe con una persona in particolare?
IACOPO: Sono stato abbastanza fortunato perché sono capitato in classe con le persone che volevo.
SERENA: Sì, con due mie amiche speciali per me.
Giornalista: Qual è stata la tua espressione quando hai scoperto le classi?
IACOPO: All’inizio pensavo che mi avessero messo nella classe più brutta ma poi ho cambiato idea e adesso sono contento della mia classe e dei miei compagni.
Giornaliste:CamillaBenassieJuliaBonini1C – Poviglio
Intervistati:IacopoBrunoeSerenaCilenti1A -Poviglio
Indovinello: Non bevo acqua, non bevo vino, ma se non bevo non cammino.
Cosa sono
Giada Ronzullo 3C – Poviglio
Indovinello: Dove puoi trovare città, paesi, negozi e strade ma nemmeno una persona?
Giada Ronzullo 3C – Poviglio
Numero Unico – Maggio 2023 -13-
Ioelamusica
Tutto è iniziato quando, al mio primo Natale, il mio papà e la mia mamma hanno realizzato un video con un programma chiamato “jibjab”. Nel video animato io e alcuni componenti della mia famiglia suonavamo canzoni famose come in un vero concerto. Più avanti, quando avevo circa 3 anni, iniziai a strimpellare su un enorme pianoforte scordato a casa dei nonni. A quattro anni facevo il “DJ” con il giradischi del papà; mentre a 5, quando ancora frequentavo la scuola materna, feci la scelta più bella della mia vita: andare a lezione di pianoforte. Iniziai a suonare dei brani molto semplici, adatti ad un bambino di quell’età, che si divertiva anche a cantare. Il terzo anno fu decisivo, perché mi cimentai con “Per Elisa”, un famosissimo pezzo di musica classica. Negli anni successivi ho continuato a coltivare questa passione che mi ha aiutato in alcuni momenti di difficoltà: la musica mi rilassa e mi fa sentire “libero”. Per questo motivo ho suonato brani di musica classica, come quelli di Bach e Beethoven, ma anche l’iconica musichetta di Super Mario; il mio cavallo di battaglia è, però, “Nuvole bianche” di Ludovico Einaudi. In vista del mio ottavo saggio, che si terrà a giugno, sto studiando “l'Odissea veneziana”, questa per me è una grande sfida perché è un brano impegnativo, ma quando le mie mani scorrono libere sui tasti del pianoforte, tutto diventa più facile. Oggi penso che sia incredibile che da un pianoforte scordato, sia nata una passione così grande.
LucaBacchi2^C–Poviglio
LA MIA PRIMA AMICIZIA
Secondo me esistono diversi tipi di amicizia: quella con le persone, quella con degli oggetti, quella immaginaria, quella che ti accompagna nella vita e ti aiuta nei momenti difficili (come con i genitori) oppure possono esistere amicizie con un animale, proprio com’è successo a me; in questa storia voglio parlare dell’amicizia più grande che abbia mai avuto. Se penso alla mia prima amicizia, la mente mi riporta indietro nel tempo…era una bellissima mattina, io ero ancora molto piccola, quando mia mamma mi portò in giardino; non sapevo ancora per cosa, ma lo scoprii presto. Pronunciò ad alta voce un nome “Ghigo”, io non capii ma, pochissimi istanti dopo, arrivò, correndo e con la lingua fuori, un bellissimo cane marrone chiaro, con una stella sul coppino, il pelo raso e le orecchie lunghe. Anziché spaventarmi e mettermi a piangere, mi innamorai subito di quella creatura ed iniziai a dimenarmi tra le braccia della mamma perchè volevo scendere; lei mi mise giù ma non per terra, bensì sulla groppa di Ghigo. Lui era un cane bravissimo, non ringhiava mai, era intelligente, ubbidiente, affettuoso e faceva di tutto per farmi divertire. La mamma si fidava di lui e, infatti, quando lo abbracciai iniziò subito a darmi tanti “bacini” e a scodinzolare come un pazzo. Il giorno dopo uscii in giardino, sempre in braccio alla mamma, e Ghigo ci saltò addosso dalla felicità. Una volta calmato, si sedette per terra, da bravo cane, e la mamma fece lo stesso con me; ci trovammo una di fronte all'altro, aspettando l’una la mossa dell’altro, la mia mamma non parlò, curiosa di vedere cosa sarebbe accaduto. Fui io a fare la prima mossa, allungai la manina e lo chiamai forte, lui si avvicinò con estrema delicatezza e mi leccò tutta la faccia. Da quel momento iniziò la nostra grande amicizia fatta di avventure condivise, di giochi e di tante coccole Quando ho iniziato la scuola, ho fatto molte altre amicizie, ma nessuna, che sia del passato o di oggi, è paragonabile alla nostra Quella che mi ha dato Ghigo è stata un’amicizia incondizionata! Quando è venuto a mancare, a quattordici anni, ho capito una cosa: nella vita ci sono poche cose importanti, l’amicizia è una di queste e, quella vera, resta indelebile nel cuore
A Ghigo Giorgia Rizzi 2^C
L@ Voce degli Studenti -14-
Un pò di
Noi
LABIRINTO
Indovinello:La butti quando la devi usare e la riprendi quando non ti serve più. Cos’è?
Numero unico – Maggio 2023 -15-
Giochi
Questa pagina è stata redatta con la collaborazione di Alice, Stella e Giada 3C - Poviglio