Epatite virale B

Page 1

Attestazione di Idoneità al Sistema di Qualità della Regione Veneto Sistema di Gestione per la Qualità certificato secondo la Norma UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale conforme alla Norma SA 8000

Epatite virale ​ B

Infezione silente che si scopre con gli esami del sangue1

Nel mondo 2 miliardi di persone sono state infettate dal virus dell’epatite B e di queste circa 350 milioni hanno un’infezione cronica che, se sottovalutata, può evolvere verso la cirrosi e il tumore epatico. In Italia la malattia cronica riguarda almeno un milione di persone. «L’infezione è causata dal ​ virus dell’epatite B che si trova nel sangue e nei fluidi corporei delle persone infette. Può essere trasmessa per via sanguigna, percutanea, sessuale o alla nascita, se la mamma è portatrice del virus». Che cosa succede quando ci s’infetta? ❏ «Dopo un’​ incubazione di 1‐6 mesi compare un’​ epatite acuta​ , nella maggior parte dei casi senza sintomi. Per la diagnosi sono decisivi gli ​ esami del sangue​ , in particolare l’​ aumento delle transaminasi​ e la positività di alcuni ​ marcatori virali (HBsAg e HBeAg e alti livelli di HBVDNA​ ). ❏ In rarissimi casi (01‐0,5%) l’epatite può essere ​ fulminante​ : il fegato viene distrutto e se non si interviene con un trapianto urgente l’esito è fatale ❏ Più del 95% dei pazienti con epatite acuta B guarisce spontaneamente ❏ Se non viene eliminato il virus entro 6 mesi, l’epatite diventa invece ​ cronica e può evolvere nel tempo verso la ​ cirrosi​ , che a sua volta può degenerare in ​ epatocarcinoma​ . In genere l’epatite cronica dà pochi sintomi. Le transaminasi sono elevate in modo persistente o saltuario e il DNA virale (HBVDNA) è alto. Una piccola quota di pazienti con epatite B cronica ha transaminasi normali e HBVDNA non determinabile: questi soggetti sono definiti portatori inattivi con malattia stabile che, in genere, non tende a peggiorare. Devono comunque essere tenuti sotto controllo perché in alcuni, raramente, possono esserci “riaccensioni” della malattia». Come si cura l’epatite B? «Lo scopo della terapia è bloccare l’evoluzione della malattia verso la cirrosi o il suo scompenso se la cirrosi è già presente. Non tutti i pazienti vanno trattati, i candidati vanno selezionati in base a diversi criteri. ❏ Il farmaco di scelta è l’​ interferone peghilato​ , che in 1‐2 anni ottiene nel 25‐30% dei casi una remissione stabile dell’infezione e nel 5‐6% dei casi una guarigione completa. La cura va interrotta se dopo 6 mesi l’HBVDNA è ancora elevato ❏ In chi non risponde all’interferone o ha controindicazioni per il suo impiego, si può ricorrere ad antivirali diretti (lamivudina, adefovir, entecavir, telbivudina, tenofovir​ ). Gli antivirali diretti dovrebbero essere impiegati per sempre. In alcuni casi ben selezionati si può provare a interrompere la terapia, sempre con il rischio di riaccensione dell’epatite. Recentemente è stato osservato che, in questi casi, l’aggiunta di interferone peghilato per 48 settimane può stimolare la guarigione (negativizzazione dell’HBsAg)».

1

​ Antonella Spevoli ‐ Corriere.it ‐ 12 apr 2014 36016 ​ Thiene​ (Vicenza) Via M. Corner, 1 ‐ ☏ 0445 380320 ‐ studiobalestro@pec.it ‐ www.studiodentisticobalestro.com SDB ‐ SSL ‐ Epatite B 20 feb 2015 ‐ Dott. Balestro Giuseppe TIT ‐ Dr. Peron Carla RGQ ‐ Perucchi Evelin RLS ‐ 1/8


Attestazione di Idoneità al Sistema di Qualità della Regione Veneto Sistema di Gestione per la Qualità certificato secondo la Norma UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale conforme alla Norma SA 8000

Epatite virale B

Cos’è? E’ una malattia infettiva causata da un virus, costituito da più componenti, che colpisce il fegato. Il virus è presente in tutto il mondo ma è più diffuso nelle fasce di popolazione a basso livello socio‐economico. Secondo i dati dell’OMS, nel mondo si registrano 1,4 milioni di casi di epatite A l’anno e oltre 350 milioni di persone vivono con il virus dell’epatite B, mentre si stima che oltre sei milioni di individui si infettino ogni anno con il virus B o C. Un’epidemia contro la quale servono maggiori misure di prevenzione e di screening, oltre all’ampliamento della copertura del vaccino contro l’epatite B. L’Italia, purtroppo, detiene il primato europeo per la prevalenza delle malattie epatiche da virus con una preoccupante incidenza sulla mortalità e numeri allarmanti: epatiti, cirrosi, tumori al fegato sono la causa di circa 20mila decessi all’anno e si stima che siano oltre un milione gli italiani affetti da epatite C e circa 500mila i malati di epatite B cronica. Le epatiti ​ B e C conducono a patologie croniche in centinaia di migliaia di persone nel mondo e, insieme, sono la causa principale di cirrosi e tumori epatici2. Come si manifesta? L’epatite virale B, dopo un periodo di incubazione di 2‐6 mesi dall’infezione, si manifesta con la comparsa di inappetenza, malessere generale, febbre e nausea, particolarmente nei confronti del fumo. Dopo qualche giorno compare l’ittero, cioè la presenza di colorito giallognolo della pelle, dovuto alla aumentata concentrazione di bilirubina nel sangue a causa della diminuita funzionalità del fegato. Anche le sclere (la parte bianca dell’occhio) possono tendere al colore giallo. Un altro segno caratteristico della malattia in atto è il colore delle urine che si presentano scure come marsala, sempre per la presenza della bilirubina. Nella maggior parte dei casi la malattia guarisce e nel sangue rimane la presenza di anticorpi anti‐virus dell’epatite B (anti‐HBc, anti‐HBs, anti‐HBe) che testimoniano l’avvenuta infezione. In un certo numero di casi, però, per fattori non ancora chiariti, il virus continua a replicarsi e a produrre particelle infettanti chiamate “antigeni” (HBsAg, HBeAg), gli anticorpi protettivi non si formano, ed in tale situazione il soggetto può ● trasmettere l’infezione ad altre persone ● la sua malattia può cronicizzare ed evolvere verso quadri clinici di grave compromissione epatica. In questi casi è importante eseguire periodicamente, sotto controllo medico, esami della funzionalità epatica. A volte capita che, facendo delle analisi del sangue per controllo, un soggetto scopra di essere positivo per gli anticorpi anti‐HBV (indice di guarigione) o per gli antigeni (indice di replicazione virale e di potenziale infettività), ma non ricordi di aver mai avuto l’epatite virale B. Ciò è possibile perché, per fattori non ancora chiariti, l’epatite virale B non sempre si manifesta con i classici sintomi che sono stati suddescritti e decorre in modo inapparente. Cosa fare quando ci si ammala? E’ importante ricorrere tempestivamente al proprio medico curante il quale prescriverà delle analisi che confermino la diagnosi di epatite B (presenza di antigeni o di anticorpi per HBV) e per valutare la funzionalità del fegato (cioè il valore degli enzimi transaminasi ‐ GOT o AST e GPT o ALT‐ e delle gGT). La rapida guarigione è favorita dallo stare a riposo a letto, seguendo una dieta leggera e ricca di zuccheri e proteine, limitando il consumo dei grassi ed evitando l’alcool. L'epatite B contrariamente all'epatite A può manifestarsi sia in forma acuta che cronica.L'​ epatite acuta nella maggior parte dei casi guarisce perfettamente e il paziente diventa immune nei confronti della malattia, cioè non la ricontrarrà più. In casi molto rari è tuttavia possibile l'evoluzione verso il coma epatico con esito anche mortale.In circa un caso su dieci inoltre il paziente può non essere in grado di eliminare il virus sviluppando un ​ epatite cronica con danno epatico variabile: nessun danno nei portatori asintomatici, danno lieve nell'epatite cronica persistente, lesioni gravi nell'epatite cronica attiva fino alla cirrosi epatica, malattia molto seria in quanto può portare alla morte (l'epatite C cronicizza con maggior frequenza rispetto alla B). 2

​ Sernia S. ​ Il rischio biologico da virus dell’epatite B e C (HBV e HCV): prevenzione specifica e sorveglianza sanitaria in ambiente ospedaliero alla luce del D.Lgs. 81/08​ . Prevenzione Oggi. 2008 36016 ​ Thiene​ (Vicenza) Via M. Corner, 1 ‐ ☏ 0445 380320 ‐ studiobalestro@pec.it ‐ www.studiodentisticobalestro.com SDB ‐ SSL ‐ Epatite B 20 feb 2015 ‐ Dott. Balestro Giuseppe TIT ‐ Dr. Peron Carla RGQ ‐ Perucchi Evelin RLS ‐ 2/8


Attestazione di Idoneità al Sistema di Qualità della Regione Veneto Sistema di Gestione per la Qualità certificato secondo la Norma UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale conforme alla Norma SA 8000

Come si trasmette? L'epatite B si trasmette attraverso ​ s angue, liquidi corporei, saliva, sperma, secrezioni della cervice uterina​ e quindi attraverso: ● siringhe, spazzolini da denti, rasoi, limette per unghie, forbicine, insomma, attraverso tutto ciò che taglia se usato promiscuamente (condiviso o riutilizzato senza opportuna sterilizzazione); ● rapporti sessuali non protetti (senza preservativo); ● dalla madre al figlio (trasmissione perinatale); ● trasfusioni di sangue o emoderivati infetti. Quest'ultima eventualità risulta molto rara perchè oggi, in Italia, il sangue subisce minuziosi controlli che lo rendono sicuro per chi lo riceve. In più di 1/3 dei casi, tuttavia, non si rileva un rischio infettivo chiaramente identificabile. Naturalmente questi contatti per essere pericolosi per un eventuale contagio devono avvenire con persone infette, anche se non necessariamente ammalate. Chi è a rischio? A maggior rischio sono: ● coloro che hanno rapporti sessuali con partner infetti ● tossicodipendenti ● operatori sanitari che hanno contatto con sangue o liquidi biologici infetti ● bambini nati da madri HBsAg e/o HBeAg positive. Quanto è diffusa l’epatite B in Italia? E’ presente su tutto il territorio nazionale, ma è più diffusa nelle Regioni del CentroSud. Come si evita? Premesso che esiste una ​ vaccinazione sicura ed efficace nel prevenire l’epatite virale B, la malattia può essere prevenuta, comunque, adottando corretti comportamenti quali: ● usare il preservativo nei rapporti sessuali con partner sconosciuti o portatori di HBsAg ● evitare lo scambio di siringhe usate ● evitare lo scambio di oggetti personali quali spazzolino da denti, forbicine, rasoi, tagliaunghie, siringhe riutilizzabili ● in caso di tatuaggi, fori alle orecchie o in altre parti del corpo (piercing), pratiche estetiche che prevedano l’uso di aghi, accertarsi delle condizioni igieniche dei locali in cui vengono eseguiti e pretendere l’uso di aghi usa e getta ● esistono, inoltre, precise indicazioni per gli operatori sanitari da adottare nell’assistenza ai pazienti per evitare il contatto con il sangue ed i liquidi biologici eventualmente infetti. Come si evita la diffusione del virus B e C? Per evitare la trasmissione del virus B e C è indispensabile sottoporre le persone che appartengono alle categorie a rischio ad esami di laboratorio in grado di determinare se il soggetto sia portatore del virus, con o senza malattia, immune, o non abbia mai avuto contatti con il virus. Qualora si trovi un ​ s oggetto portatore del virus il partner e i familiari conviventi dovranno sottoporsi ad accertamenti infettivologici considerato che le persone che possono trasmettere l'epatite sono tutte quelle portatrici del virus e che le persone che possono contrarre l'epatite sono tutte quelle che non hanno mai avuto contatti con il virus. Per loro, come per le categorie a rischio di infezione, è indicata la vaccinazione contro l'epatite B. Contro l'epatite C al momento non esiste vaccino. Poichè non sempre è possibile identificare i portatori del virus B e C (e d'altra parte ci sono molte altre malattie che possono essere trasmesse o contratte con le stesse modalità e per le quali non esiste alcun vaccino) sarebbe comunque opportuno seguire alcune ​ norme igieniche​ : ● ognuno dovrebbe avere spazzolino da denti, forbicina per le unghie, limetta e oggetti da toilette personale (rasoio, pettine, spazzola, pinzette ed ogni altro oggetto che possa provocare lesioni cutanee anche minime) propri; ● in caso di perdite di sangue si dovrebbe prestare attenzione a non toccare mai il sangue senza guanti, soprattutto se si hanno lesioni cutanee anche minime; se ciò avvenisse sarebbe importante 36016 ​ Thiene​ (Vicenza) Via M. Corner, 1 ‐ ☏ 0445 380320 ‐ studiobalestro@pec.it ‐ www.studiodentisticobalestro.com SDB ‐ SSL ‐ Epatite B 20 feb 2015 ‐ Dott. Balestro Giuseppe TIT ‐ Dr. Peron Carla RGQ ‐ Perucchi Evelin RLS ‐ 3/8


Attestazione di Idoneità al Sistema di Qualità della Regione Veneto Sistema di Gestione per la Qualità certificato secondo la Norma UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale conforme alla Norma SA 8000

● ● ●

lavarsi subito la parte con acqua e sapone e rivolgersi al medico che valuterà l'opportunità di eseguire idonea profilassi; è ovvio che non si deve assolutamente riutilizzare siringhe altrui; è consigliato usare il profilattico durante i rapporti sessuali le donne gravide dovrebbero porre particolare attenzione a non contagiarsi in quanto i virus B e C possono essere trasmessi al neonato. In caso di madri portatrici del virus B la trasmissione al neonato può essere evitata somministrando un vaccino con modalità stabilite dallo specialista infettivologo o pediatra. Mediamente la percentuale di neonati da madri HCV positive che hanno contratto l'infezione è di circa il 5‐6%. Tale percentuale aumenta notevolmente nel caso in cui la madre abbia confezione HCV‐HIV (14‐17%). Contrariamente a quanto osservato per la trasmissione dell' HIV, nel caso dell' HCV l'esecuzione del parto con taglio cesareo non si è dimostrata utile nel ridurre il rischio di infezione neonatale, così come non è stata dimostrata la trasmissione dell'infezione mediante l'allattamento, che pertanto non è controindicato.

Come deve comportarsi chi ha contratto l’Epatite B o C per evitarne la diffusione e le più gravi complicanze? I provvedimenti terapeutici nei confronti dell'​ epatite B e C acuta sono volti al miglioramento della sintomatologia, in caso di ​ epatite cronica alla riduzione della replicazione del virus con riduzione dell'infettività e ritardo della progressione verso la cirrosi e l'epatocarcinoma (tumore maligno del fegato). Attualmente si dispone di un farmaco, l' alfa Interferon, che somministrato sottocute inibisce la replicazione del virus dell'epatite B, migliorando la prognosi dell'infezione. Tuttavia le possibilità di guarigione possono essere aumentate dal comportamento del malato. ● In fase di ​ epatite acuta​ , quando è ancora possibile un aggravamento che possa condurre al coma epatico, è importante che il paziente venga ricoverato in reparto idoneo, dove sia possibile adottare tempestivamente tutti i provvedimenti terapeutici del caso ● Alla dimissione e in caso di ​ epatiti croniche​ , la prima regola è quella di non sottoporre l'organismo a sforzi eccessivi di qualunque tipo. Dovranno quindi essere evitati viaggi troppo impegnativi, attività fisiche faticose, l'eccesso di lavoro, la perdita di sonno, gli abusi dietetici. A proposito della dieta, non esistono alimenti vietati in assoluto, ma è molto importante assumere cibi facilmente digeribili. E' sconsigliabile assumere alimenti in scatola che contengono conservanti mentre si possono tranquillamente consumare cibi surgelati. Il fumo di per sè non produce danni al fegato; occorre però tenere presente che l'effetto cancerogeno del fumo è parzialmente determinato da alcune reazioni chimiche che avvengono nel fegato e non è ancora accertato come queste reazioni possano variare in corso di epatite. Sarebbe perciò prudente evitare un forte consumo di sigarette. Cure e diagnosi precoce Oggi esistono cure con farmaci potenti e sicuri, capaci di spegnere l’epatite B e guarire almeno la metà dei malati con epatite C. Chi non risponde alle cure viene regolarmente sottoposto a sorveglianza con ecografia epatica per una diagnosi precoce di un’eventuale neoplasia del fegato. Abbiamo interferone ed antivirali diretti per la cura dell’epatite B e C. A parte un piccolo numero di pazienti con epatite acuta che possono morire a seguito di una evoluzione fulminante dell’infezione (relativamente più frequente per epatite B e D che per gli altri virus) i pazienti con epatite cronica virale B, C e D possono andare incontro a complicanze mortali dopo molti decenni di malattia cronica: ● La ​ cirrosi​ , un processo di accumulo di tessuto fibroso nel fegato, si sviluppa in modo silenzioso e può mantenersi tale per alcuni decenni ● In un terzo di tutti i pazienti, la cirrosi si trasforma in ​ epatocarcinoma​ , che può essere guarito solo se diagnosticato precocemente mediante ecografia epatica: per questo, i pazienti con diagnosi di cirrosi vengono sottoposti a sorveglianza ecografica ogni sei mesi. «Purtroppo però almeno la metà di tutti i pazienti con epatocarcinoma arriva da noi senza essere stata sorvegliata e perciò si presenta con un tumore piuttosto avanzato e non guaribile mediante resezione chirurgica, terapie locali ablative o trapianto di fegato». 36016 ​ Thiene​ (Vicenza) Via M. Corner, 1 ‐ ☏ 0445 380320 ‐ studiobalestro@pec.it ‐ www.studiodentisticobalestro.com SDB ‐ SSL ‐ Epatite B 20 feb 2015 ‐ Dott. Balestro Giuseppe TIT ‐ Dr. Peron Carla RGQ ‐ Perucchi Evelin RLS ‐ 4/8


Attestazione di Idoneità al Sistema di Qualità della Regione Veneto Sistema di Gestione per la Qualità certificato secondo la Norma UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale conforme alla Norma SA 8000

Astensione assoluta dalle bevande alcoliche L'alcol può danneggiare il fegato sano se assunto in grandi quantità, ma potrebbe danneggiare il fegato malato anche se assunto con moderazione. E' importante inoltre evitare di infettarsi con ​ altri virus capaci di danneggiare il fegato perché la coinfezione è uno dei fattori che peggiorano la prognosi di un'epatite cronica potendo determinare una maggiore aggressività del virus verso il fegato ed una più rapida progressione verso la cirrosi. Il più pericoloso di questi virus è il virus delta che si trasmette attraverso il sangue soltanto ai pazienti con infezione cronica da virus B. Chi è stato infettato dal virus B, quindi, non deve assolutamente tralasciare le ​ norme igienico‐comportamentali sopra descritte col pretesto che il danno ormai è fatto, in quanto, continuando con le stesse abitudini, può aggravare notevolmente la propria situazione. Chi è affetto da epatite deve inoltre fare particolare attenzione ai ​ farmaci che assume in quanto sono particolarmente sconsigliabili ● alcuni antibiotici ● maggior parte degli antiinfiammatori ● sedativi non sono in genere dannosi ma il loro effetto può essere alterato dal cattivo funzionamento del fegato ● benzodiazepine possono precipitare il coma epatico in pazienti cirrotici e pertanto non dovrebbero essere prescritte a questi soggetti. In fase di epatite acuta, o di cirrosi scompensata inoltre i sedativi possono mascherare i primi segni del coma epatico ● eroina di per sè non produce danni al fegato: tuttavia va sottolineato che nel nostro paese quella che viene chiamata eroina è sempre una miscela di sostanze imprecisate sui cui effetti non si possono fare previsioni ● Epatotossicità è stata accertata per la cocaina. Le terapie contro l'epatite virale Un’epatite virale può evolvere in cirrosi o tumore, oppure portare alle morte per complicanze epatiche, ma l’eradicazione del virus dal fegato blocca l’evoluzione della malattia. Nei pazienti con epatite cronica B è difficile eliminare l’infezione, ma è possibile sopprimere permanentemente il virus con trattamenti limitati a 12‐18 mesi con ​ interferone (finora con modesti risultati) oppure con la somministrazione a tempo indefinito di ​ farmaci antivirali diretti come tenofovir ed entecavir (successi totali), con scarsa probabilità di causare resistenze farmacologiche o reazioni di intolleranza. Portatori di virus epatitico Chi sa di essere portatore di virus B e C o ha recentemente avuto un altro tipo di epatite dovrebbe informare le persone con cui sono possibili rapporti sessuali o contatti con sangue o liquidi corporei infetti: ● i propri conviventi ● il proprio dentista ● il proprio ginecologo ● il proprio medico curante Non dovrebbe sottoporsi ad esami endoscopici (gastroscopie, broncoscopie, rettoscopie), trattamenti estetici che implichino la evenienza di possibili lesioni cutanee, trattamenti per la cellulite che comportino infiltrazioni cutanee, senza avvertire preventivamente l’Operatore. In ogni caso gli operatori sanitari dovrebbero comportarsi sempre nello stesso modo per evitare il rischio di infezione. Non è pertanto giustificato né il rifiuto di trattare persone con epatite né l'uso di procedure "speciali" per i casi noti. Rapporto epatite‐cancro epatico Le epatiti B e C in forma cronica, l’abuso di alcol e la sindrome metabolica (diabete e sovrappeso) sono le principali cause di cirrosi epatica che, a sua volta, rappresenta il maggiore rischio per il carcinoma epatico. Un’epatite virale può evolvere in cirrosi o tumore oppure, raramente, portare al decesso per complicanze acute, ma l’eradicazione del virus dal fegato blocca l’evoluzione della malattia e in molti casi guarisce il paziente in modo permanente. Dal 1991 in Italia è attivo un programma di vaccinazione obbligatoria contro 36016 ​ Thiene​ (Vicenza) Via M. Corner, 1 ‐ ☏ 0445 380320 ‐ studiobalestro@pec.it ‐ www.studiodentisticobalestro.com SDB ‐ SSL ‐ Epatite B 20 feb 2015 ‐ Dott. Balestro Giuseppe TIT ‐ Dr. Peron Carla RGQ ‐ Perucchi Evelin RLS ‐ 5/8


Attestazione di Idoneità al Sistema di Qualità della Regione Veneto Sistema di Gestione per la Qualità certificato secondo la Norma UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale conforme alla Norma SA 8000

l’epatite B (inizialmente riservata a neonati e dodicenni, dal 2003 solo per i neonati) così che oggi la popolazione fino ai 30 anni d’età è protetta dal virus B e, dunque, dal tumore. Evitare i più comuni fattori di rischio (il consumo eccessivo di alcol e l’esposizione ai virus dell’epatite B e C) seguendo anche abitudini alimentari sane proteggono il nostro fegato. Infine, i malati con epatite cronica B o C e soprattutto quelli con cirrosi devono considerarsi «sorvegliati speciali» e affidarsi a uno specialista per eseguire i necessari controlli periodici. Esiste una vaccinazione? Esiste la vaccinazione antiepatite B che protegge da questo tipo di infezione e che, dal 1991, è obbligatoria e gratuita per: ● tutti i nuovi nati ● dodicenni ● conviventi e altre persone a contatto con soggetti HBsAg positivi ● pazienti politrasfusi, emofiliaci ed emodializzati ● vittime di punture accidentali con aghi potenzialmente infetti ● soggetti affetti da lesioni croniche eczematose e psoriasiche delle mani ● detenuti degli istituti di prevenzione e pena ● persone che si rechino all’estero per motivi di lavoro in aree dove è altamente diffusa l’infezione da HBV ● tossicodipendenti ● omosessuali ● soggetti dediti alla prostituzione ● bambini sotto i 10 anni appartenenti a gruppi a rischio e già sottoposti ad altre vaccinazioni obbligatorie ● personale sanitario di nuova assunzione nel Servizio Sanitario Nazionale o già in servizio presso strutture sanitarie pubbliche o private ● soggetti che svolgono attività di studio e volontariato nella Sanità ● personale e ospiti di istituti per ritardati mentali ● personale della Polizia di Stato e degli altri Corpi di Pubblica Sicurezza ● addetti ai servizi di raccolta, trasporto, smaltimento dei rifiuti. Il vaccino antiepatite B è un vaccino a DNA ricombinante, esso è, cioè, un vaccino interamente “costruito” in laboratorio ed è somministrato, per via intramuscolare nella regione deltoidea (parte alta del braccio), in tre dosi: ● I dose tempo 0 ● II dose dopo 1 mese dalla prima dose ● III dose dopo 6/12 mesi dalla seconda dose. Esistono persone che, pur avendo effettuato la vaccinazione non hanno sufficienti anticorpi che li proteggano da una eventuale infezione; per questi soggetti valgono tutte le precauzioni comportamentali su elencate. L'immunità non dura per tutta la vita per cui è utile effettuare un richiamo dopo 5‐10 anni. Chi dovrebbe vaccinarsi? Il vaccino è consigliabile a chi non è mai venuto a contatto con il virus dell'epatite B e per qualche motivo ha buone probabilità di contrarlo. Le categorie a rischio per il nostro Ministero della Sanità sono: personale sanitario, tossicodipententi, emofilici, dializzati, figli di madri HBsAg positive, familiari conviventi di portatori. Con la legge 27/05/91 n.165 e relativo decreto del 30/10/91, è istituito l'obbligo della vaccinazione anti‐epatitica per tutti i nuovi nati e per i ragazzi al dodicesimo anno di vita, utilizzando uno schema che prevede tre somministrazioni al terzo, al quinto mese di vita contemporaneamente alle altre vaccinazioni obbligatorie. Per i soggetti di età superiore ai dieci anni, la somministrazione a 12 anni a tempo zero dopo un mese e dopo sei mesi. Il vaccino è fornito gratuitamente a chi frequenta i Servizi Tossicodipendenze. 36016 ​ Thiene​ (Vicenza) Via M. Corner, 1 ‐ ☏ 0445 380320 ‐ studiobalestro@pec.it ‐ www.studiodentisticobalestro.com SDB ‐ SSL ‐ Epatite B 20 feb 2015 ‐ Dott. Balestro Giuseppe TIT ‐ Dr. Peron Carla RGQ ‐ Perucchi Evelin RLS ‐ 6/8


Attestazione di Idoneità al Sistema di Qualità della Regione Veneto Sistema di Gestione per la Qualità certificato secondo la Norma UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale conforme alla Norma SA 8000

Quanto dura l’immunizzazione post‐vaccinica? Sicuramente alcuni anni (5‐10) in base al grado di risposta alla vaccinazione. Non è più necessario eseguire il dosaggio di anticorpi specifici, data l'attuale situazione epidemiologica. Esiste una profilassi post‐infezione? In caso di presunta infezione con materiale contaminato in soggetti non immuni (punture con aghi infetti o in occasione di rapporti sessuali con soggetti infetti, neonati da madre HBsAg positiva ) bisogna attuare immediatamente una profilassi passiva che consiste nella somministrazione di ​ immunoglobuline entro 24 ore dal contatto accidentale poichè l'efficacia della protezione si riduce progressivamente. La profilassi con immunoglobuline non sostituisce la vaccinazione ed ha un effetto protettivo nei confronti dell'infezione che decade rapidamente. E le donne in gravidanza? L’epatite B può essere trasmessa dalle madri infette al feto durante la gravidanza. Ai neonati da madri positive, per legge e gratuitamente, viene subito praticata la vaccinazione contemporaneamente alla somministrazione di immunoglobuline.

36016 ​ Thiene​ (Vicenza) Via M. Corner, 1 ‐ ☏ 0445 380320 ‐ studiobalestro@pec.it ‐ www.studiodentisticobalestro.com SDB ‐ SSL ‐ Epatite B 20 feb 2015 ‐ Dott. Balestro Giuseppe TIT ‐ Dr. Peron Carla RGQ ‐ Perucchi Evelin RLS ‐ 7/8


Attestazione di Idoneità al Sistema di Qualità della Regione Veneto Sistema di Gestione per la Qualità certificato secondo la Norma UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale conforme alla Norma SA 8000

Rassegna stampa

Il rischio biologico da virus dell’epatite B e C (HBV e HCV) Prevenzione specifica e sorveglianza sanitaria in ambiente ospedaliero alla luce del D.Lgs. 81/083. Il rischio di infezione da patogeni a trasmissione ematica in ambiente sanitario è un fenomeno ben riconosciuto ed è riconducibile a tre modalità: nosocomiale propriamente detta (dall'ambiente ai pazienti oppure crociata tra pazienti); occupazionale (da paziente infetto ad operatore); da operatore infetto a paziente. Il presente lavoro affronta il problema rilevante di sanità pubblica determinato dai virus epatitici B (HBV) e C (HCV) trasmissibili per via ematica e definisce le raccomandazioni per contenere l'infezione da operatori infetti ai pazienti. In particolare, gli obiettivi specifici riguardano le eventuali condizioni in cui limitare le attività degli operatori sanitari infetti e stabilire la necessità di eseguire lo screening. Destinatari e utenti del lavoro sono gli operatori sanitari, i medici e gli infermieri, i direttori sanitari e gli amministratori delle strutture ospedaliere e ambulatoriali. L'operatore sanitario con infezione cronica da patogeni a trasmissione ematica solleva difficoltà assistenziali cliniche specifiche. La sua gestione presenta importanti implicazioni organizzative ed etiche e riguarda complessivamente le cure (invasive e/o chirurgiche) che vengono prestate a un paziente. L'elaborazione delle raccomandazioni in merito deve quindi partire da un'attenta valutazione della normativa vigente. Inoltre, l'elaborazione di programmi di prevenzione deve sempre essere fondata su una preliminare, attenta analisi dei dati epidemiologici e della stima dei potenziali fattori di rischio4.[​ T esto completo pdf​ ] Il silenzioso attacco dell’epatite B Le stime dicono che in Italia oggi almeno un milione di persone soffre di epatite B in forma cronica. Basta questa cifra per comprendere le dimensioni di un problema di cui si parla sempre meno, anche per merito della vaccinazione protettiva entrata in vigore negli anni 90. L'infezione, come spiega Gaetano Ideo, libero docente di Patologia medica all'Università di Milano, in genere si manifesta senza sintomi significativi sotto forma di epatite acuta che si manifesta dopo 1‐6 mesi di infezione. Proprio perché il quadro clinico è spesso silente ed inapprezzabile, la diagnosi è affidata soprattutto ai test di laboratorio. "Sono decisivi gli esami del sangue, in particolare l'aumento delle transaminasi e la positività di alcuni marcatori virali (BbsAg e AbeAg e altri livelli di HBVDna)‐ spiega l'esperto". Ricordato che in alcuni casi l'infezione può avere un decorso rapidissimo (sono le forme fulminanti) al punto di rendere necessario un trapianto di fegato, nella stragrande maggioranza delle situazioni si va incontro a guarigione spotanea. Ma purtroppo questa possibilità non si verifica sempre. Quando il virus non viene eliminato entro sei mesi si può andare verso la forma cronica dell'infezione, che può condurre a cirrosi e addirittura promuovere lo sviluppo di un carcinoma epatico. Ovviamente sia per questi pazienti che per gli altri, che magari hanno esami del sangue normali e non tendono a peggiorare, è sempre necessario un monitoraggio nel tempo.5

3

​ Sabina Sernia. Direttore e Medico Competente, Coordinatore del Centro di Medicina Occupazionale, Università degli Studi di Roma “La Sapienza” 4 ​ Fonte ​ Prevenzione Oggi 5 ​ Fonte eDott ­ 22 set 2014 36016 ​ Thiene​ (Vicenza) Via M. Corner, 1 ‐ ☏ 0445 380320 ‐ studiobalestro@pec.it ‐ www.studiodentisticobalestro.com SDB ‐ SSL ‐ Epatite B 20 feb 2015 ‐ Dott. Balestro Giuseppe TIT ‐ Dr. Peron Carla RGQ ‐ Perucchi Evelin RLS ‐ 8/8


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.