Disordini Temporo-Mandibolari (DTM)

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Attestazione di Idoneità al Sistema di Qualità della Regione Veneto Sistema di Gestione per la Qualità certificato secondo la Norma UNI EN ISO 9001 Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale conforme alla Norma SA 8000

di migliorare la mobilità di quest’ultimo e quindi di tutto il complesso condilodiscale (rilascio capsulare anterolaterale); a livello dei tessuti retrodiscali, infine, si esegue una scarificazione con la finalità di eliminare le fibre nervose nocicettive e quindi di interrompere la via ascendente del dolore articolare. In letteratura sono stati riportati eccellenti risultati con una percentuale di successo vicina all’80‐90% in termini di miglioramento della funzionalità e del dolore. Non sembrano esserci differenze in termini di risultati fra le varie tecniche chirurgiche artroscopiche. Tecnica chirurgica L’artroscopia viene eseguita con il paziente sottoposto ad ​ anestesia generale con intubazione nasotracheale​ . L’approccio inferolaterale, largamente più diffuso, prevede la prima porta di ingresso nel punto di massima concavità della fossa glenoidea, posizionata circa 10 mm anteriormente al punto mediale del trago e 2 mm inferiormente rispetto alla linea tragocantale. Così come per l’artrocentesi, il momento di fondamentale importanza, più che l’individuazione dei punti di repere classici, è la palpazione dell’articolazione. Con la mandibola mantenuta in posizione protrusiva dall’assistente, si iniltra l’articolazione in modo da distendere lo spazio articolare superiore: si inserisce un ago da 20 gauge per via percutanea e si iniettano quindi circa 2 ml di soluzione isiologica. Il reflusso del liquido all’interno della siringa conferma l’entrata nello spazio articolare superiore. Si esegue un’incisione verticale di 2 mm nel punto di entrata dell’ago che viene successivamente rimosso, quindi si inserisce una cannula con il corrispondente trocar a punta tagliente sempre per via percutanea fino ad andare a toccare, con la punta, la parte laterale del processo zigomatico dell’osso temporale; si scolla il periostio e si penetra la capsula. Il trocar tagliente viene quindi rimosso e sostituito con uno a punta smussa in modo da poter portare la cannula a una profondità maggiore senza danni iatrogeni.

Fig. ​ 4. Artroscopia: visione del recesso posteriore con perforazione retrodiscale e degenerazione cartilaginea

5. Artroscopia: visione del recesso anteriore con aderenza fibrosa

Apprezzando con la punta del trocar la fossa e l’eminenza superiormente ci si accerta di essere entrati all’interno dello spazio articolare superiore. Il trocar viene rimosso e l’articolazione viene lavata. Si può procedere a inserire l’ottica all’interno della cannula e, ottenuta la conferma visiva di un corretto ingresso in camera superiore articolare, si introduce un ago da 20 gauge di uscita del liquido di lavaggio a una distanza di circa 1 cm anteriormente e 1 cm inferiormente dalla prima porta d’ingresso.

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