Rivista marzo 2015

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Come capire se il tatuaggio ha fatto infezione Nelle prime 48 ore è molto difficile capire se si sta sviluppando o meno un'infezione, quindi resta tranquillo. Continua a prenderti cura del tatuaggio come ti è stato spiegato dal tattoo-artist e aspetta prima di arrivare a conclusioni avventate. Presta attenzione al dolore che provi. Se il tatuaggio è particolarmente doloroso e non migliora nei tre giorni successivi, torna allo studio del tatuatore e chiedigli di controllarlo. Presta attenzione se senti del calore che emana dalla pelle tatuata.

Se senti tanto calore che si irradia, allora l'infiammazione è grave. Il prurito, soprattutto se coinvolge anche la zona circostante il tatuaggio, è sintomo di una reazione allergica o di infezione. Alcuni tatuaggi possono prudere, ma se la sensazione dura più di una settimana e peggiora, allora è meglio farsi controllare. L'arrossamento può essere segnale di infezione. Tutti i tatuaggi sono leggermente arrossati attorno alle linee, ma se questa situazione peggiora invece che migliora-

re, se il dolore diventa più intenso, allora potrebbe esserci un'infezione. Se la zona immediatamente circostante il tatuaggio si mostra gonfia in maniera non uniforme, potrebbe nascondersi un'infezione. Se la pelle tatuata si solleva invece che tornare normale, fatti controllare. La secrezione di un liquido maleodorante è un altro grave sintomo. Vai immediatamente al pronto soccorso o dal tuo curante.

Come trattare l’infezione Se noti linee rosse lungo il tatuaggio vai subito dal medico, potresti avere una setticemia. Se hai dei dubbi o sei preoccupato, la persona più adatta per una prima valutazione è il tatuatore che ha fatto il lavoro. Mostragli il tatuaggio e chiedigli un parere. Se mostri una grave sintomatologia, come una secrezione maleodorante e dolore, non bisogna perdere tempo e andare al pronto soccorso o dal proprio medico per ricevere le cure adeguate. Solitamente non c'è molto che si possa fare a livello topico con un tatuaggio infetto, ma i farmaci adeguati possono aiutare. Prendi gli antibiotici esattamente come vengono prescritti dal medico curante per aiutare il corpo a combattere l'infezione. La maggior parte delle infezioni circoscritte può essere curata immediatamente senza troppi problemi, ma quelle diffuse e la setticemia sono questioni ben più gravi che necessitano di una cura immediata. Dopo il trattamento, copri il tatuaggio con una garza sterile ma non del tutto: i tatuaggi hanno bisogno di aria specialmente per curare le infezioni. Sarebbe più opportuno fare dei test per le allergie prima di tatuarsi.

L’intervista Abbiamo fatto delle domande a Beatrice, ragazza di 21 anni che ha contratto un’infezione dovuta alla mancanza di attenzione nella scelta del tatuatore. Ci racconta: “Circa quattro anni fa ho deciso di andarmi a fare un tatuaggio in un posto in cui la carta d’identità, per dimostrare la mag-

giore età, era l’ultima cosa che chiedevano. Dopo due settimane le croste, solitamente normali, erano diventate gonfie e rosse, non si staccavano dal tatuaggio vero e proprio. Mi prudeva molto e il rossore è passato alla pelle circostante seppure non tatuata, dopo altre due settimane ho deciso di andare dal mio medico curante. Avevo naturalmente incontrato un’infezione dovuta alla mancata igiene, mi ha

prescritto antibiotici che ho dovuto assumere regolarmente per circa otto mesi, coprendolo con garze sterili quando il tatuaggio era a contatto con i vestiti . Passato un anno dalla visita medica il tatuaggio si era sgonfiato, le croste staccate e il rossore scomparso. Dopo due anni ho deciso di coprire il tatuaggio che aveva fatto infezione con un altro, andando da un tatuatore professionista”.

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Rivista marzo 2015 by Manuele Ruta - Issuu