Interculturality and Gender - Italian

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dialogo. L’elemento del tra precede quello del con che presuppone un’idea di pluralità e uguaglianza. Esempi come gli interventi culturalmente “appropriati,” la presenza di intermediari turchi tra i siriani e gli israeliani, l’azione della mediazione americana tra Fatah e il governo israeliano testimoniano un tipo di intervento selettivo. La società civile israeliana e l’occupazione di Gaza e della Cisgiordania, con Hamas che diventa il corpo politico rappresentativo del popolo palestinese, rivelano l’indebolimento e addirittura l’assenza del con che la conversazione tra due parti presuppone o dovrebbe implicare. Per quanto riguarda l’obiettivo finale, se si vuole risolvere il conflitto arabo-israeliano, che è nato in seguito all’istituzione dello Stato di Israele nel territorio storico della Palestina, si deve dare vita a quella che il The Merriam-Webster’s Dictionary definisce “una discussione tra rappresentanti di più partiti per risolvere un conflitto.” Ogni elemento della lingua ha un suo costo, e la confusione lessicale della lingua inglese o spagnola potrebbe spiegarci perché sia così difficile risolvere quel conflitto. Ancora una volta, un confronto con la lingua araba potrebbe aiutarci ad avere una percezione più chiara di quello che gli arabi pensano del conflitto araboisraeliano e convincerci ad aggiungere anche la risposta degli “Altri” nel catalogo mondiale delle culture promosse da Geertz: in arabo infatti, queste “conversazioni” sono tradotte dal termine hiwar, che appartiene al campo semantico espresso da verbi come “ritornare, venire di ritorno, rispondere, rifiutare,” o muhadathat, ossia “narrazioni, notizie, referenze” – in altre parole, tali termini sottolineano la passività che caratterizza i partecipanti di una conversazione. Per questo, non si parla mai di un hadith arabo-israeliano.

1.b. Verso una lingua che si fa lingua

Il sapere riflessivo della lingua come coscienza o consapevolezza linguistica ci aiuta a capire come il gruppo di ReSisters abbia elaborato una metodologia della conversazione che opera sia come critica sia come mezzo che si spinge oltre i limiti del dialogo. Nelle nostre attività che non si concentrano solo sulla pedagogia ma anche sulla ricerca, e sono state raccolte nel volume precedente ReSisters in Conversation, Representation, Responsibility, Complexity, Pedagogy, abbiamo sviluppato un processo che si fa lingua e una metodologia che combina metodi persuasivi, narrativi, di recupero e comunicazione del sapere in un processo aperto. Secondo Alton L. Becker, il farsi del linguaggio “è determinato dal contesto. Il processo linguistico trasforma ed è trasformato dal contesto” (9). Per questo motivo, intendo il farsi della lingua come una rete di contesti (spazio, tempo, relazioni, emozioni, cose capite) che condiziona il processo cognitivo creando un terzo codice2 tra Traduzione di Lisa Marchi

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