10°Anniversario Ce

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All'improvviso iniziò a piovere.

Dapprincipio sembrò una pioggia come tante ed invece no.

Assolutamente no.

Era una pioggia... come dire... insistente. Gli alberi sorrisero. Ed anche i fiori.

E sorrisero i prati e le montagne. E sorrise pure il cielo perché provò quasi la sensazione di essersi sfogato e, con tutte quelle lacrime, si sentì consolato.

Perché è risaputo. No?

La pioggia, sono le lacrime del cielo. Ed è sempre risaputo. No? Spesso le lacrime fanno bene. Come la pioggia.

In quel tempo lontano, caddero in quantità, quelle gocce.

Ora dopo ora. Giorno dopo giorno. Soltanto molto dopo si fermò, lasciando il posto al sole. E il calore di quell'astro fece germogliare ciò che era stato annaffiato dalle lacrime del cielo. Nuovi fiori erano nati. Nuovi alberi.

Nuove piccole piante nascoste nelle foreste nei boschi nei prati Era nato anche un fiume in quella terra misteriosa. Un fiume brillante e limpido.

Per quanto era bello, quel fiume, nemmeno ti chiedevi dov'era il mare. Ti bastava guardare lui, per innamorarti. Ma si sa, no?

Le cose veramente belle sono anche quelle più complicate e quel fiume, una culla che custodiva l'acqua da portare prima o poi all'immenso mare, Quel fiume, stavo dicendo, metteva anche paura.

Perché non riuscivi mai a capire quanto profondo fosse. Sì. Era di una bellezza disarmante ma, al contempo, incudeva quasi terrore.

Perché era imprevedibile.

Perché era così diverso da tutto il resto. Ma la pioggia era finita, il sole era arrivato. E quel fiume che prima non esisteva, ora, era nato.

Questo fiume scorreva in mezzo a quella terra popolata di esseri viventi. Uomini, donne, bambini, anziani. Alberi, fiori, foglie, serpenti.

Sulla riva di quel fiume vivevano alcune famiglie. Da quando il fiume era nato tra loro la loro vita era cambiata. Vivevano con il fiume. Vivevano per il fiume. Ed il fiume era gioia. Ma il fiume era anche dolore. Spesso, capitava, che le altre famiglie lontane da quell'acqua che scorreva non capissero sulle rive si viveva. E quelle famiglie del fiume troppe volte erano escluse dal resto della comunità.

Facevano fatica a parlare con la comunità Facevano fatica a far capire che il fiume faceva parte di quella comunità. E c'erano giorni in cui le famiglie sulla riva del fiume soffrivano tantissimo proprio per via del fiume tanto amato. E siccome lo amavano quel fiume benedetto A volte quelle famiglie si sentivano in colpa di provare quel sentimento.

Passò del tempo ed un giorno un gruppo di uomini e donne arrivò sulla riva. Erano entusiasti per l'idea che avevano avuto. Un'idea che volevano raccontare a quelle famiglie. Dissero:

Costruiamo un ponte.

Costruiamo un ponte che possa permettere a chi è lontano da questo fiume di poterlo oltrepassare senza paura

E magari di poterlo guardare ed ammirare senza il timore di caderci dentro. Dentro queste sue acque misteriose eppure così benedette così miracolose.

Le famiglie sulla riva, le famiglie che vivevano con il fiume e PER il fiume, Rimasero sorprese confuse dubbiose.

Da un lato avrebbero voluto sentirsi parte della comunità ed avrebero voluto anche che il fiume di quella comunità avvesse fatto parte.

Dall'altro lato avevano paura di quella comunità che sembrava così chiusa... così vogliosa di escludere quel fiume e tutta quanta la sua gente. Ma quegli uomini e quelle donne convinsero quelle famiglie.

Sarà stato il loro sorriso, la loro voglia di trovare una via Che un bel giorno iniziarono a costruire quel ponte. I giorni furono tanti. Molto impegnativi ma fantastici.

Mentre costruivano il ponte, con l'aiuto delle famiglie sulla riva, inavvertitamente entravano nel fiume, in quell'acqua che a vederla era così... non so come spiegare. E più si avvicinavano e più capivano quel fiume più gli volevano bene e cresceva in loro il desiderio di proteggerlo e di stare con lui.

Quel fiume che sì, poteva mettere paura, procurare disagio... Ma quanto sapeva accogliere E quanto ero bello averlo come amico. Insomma, mentre costruivano il ponte si resero conto che un ponte c'era già. Invisibile eppure era là. Tra di loro.

Tra loro, quelle famiglie sulla riva. Ed il fiume.

Il lavoro proseguiva. E capitarono cose belle. Per esempio una, che merita di esser raccontata.

Qualcuno di quella comunità lontana iniziò ad arrivare per dare una mano come meglio poteva.

E quella comunità non sembrava più così irraggiungibile, così restia come vogliosa di alzare muri.

Passò del tempo giorno dopo giorno ora dopo ora sorriso dopo sorriso lacrima dopo lacrima e quell'opera si concluse ed il ponte venne bello.

Quegli uomini e quelle donne insieme alle famiglie avevano realizzato qualcosa che riempiva di speranza.

Ma il lavoro era appena iniziato. Ci si incontrava con quel fiume. Ma quegli uomini e quelle donne avevano realizzato soltanto la prima parte del sogno. Ora ce n'era un'altra. Forse molto più difficile.

Quel ponte volevano che fosse percorso anche da chi viveva in quella comunità ancora molto impaurita da quel fiume. Perché quegli uomini e quelle donne il fiume lo conoscevano. E sapevano cos'era. E volevano che anche altri potessero conoscerlo. Così tentarono e quella comunità alcuni di quella comunità arrivarono e passando dal ponte giunsero anche a quella famiglie sulla riva.

Mentre erano lì guardavano quel fiume ed il loro timore diminuì.

Poi quelle persone ritornavano a casa e ne parlavano con gli altri. E gli altri arrivavano.

I giorni andavano avanti. Quelle famiglie avevano speranza. Finalmente quel fiume, il loro dolcissimo fiume, il loro delicato fiume, il loro inatteso fiume, il loro fiume che riempiva la loro vita la rendeva più complicata forse di altre vite ma a volte...

non so dire.

Quelle famiglie, erano orgogliose di quel fiume. E lo guardavano quel ponte ed erano felici.

Il tempo passava e la gente sul ponte cresceva. Molti andavano e venivano. Altri erano arrivati ed erano stati per un pò, ma poi erano spariti. Ma c'era sempre qualcuno sul ponte insieme a quel fiume e alle loro famiglie.

Accade però che un giorno si sentì uno scricchiolio nel legno del ponte.

Nessuno ci fece caso o forse qualcuno sì, ma poi... insomma... la speranza è bella e nessuno vuole rovinarla. Lo scricchiolio diventò frequente.

Qualcuno si accorse che la pioggia, il sole, le intemperie, che sono normali nella terra avevano reso più debole quel ponte. Il suo legno si era spesso inumidito e poi il sole asciungandolo gli aveva fatto delle crepe. Spesso capitava di sentire che il ponte... non fosse sicuro.

Qualcuno accadeva che arrivasse sul ponte ed urlasse a gran voce:

Il ponte l'ho voluto io... Il ponte è un bene pubblico... Il ponte è della comunità.

Poi succedeva questo qualcuno spesso spariva lasciando dietro di sé un vuoto di speranza. Gli uomini e le donne che ebbero il sogno del ponte erano nel frattempo cambiati.

Qualcuno di quelli che furono non c'era più.

Qualcun altro, che era ancora lì, forse inziò ad esser stanco. E le famiglie sulla riva si accorsero che qualcosa stava cambiando.

Ed anche il fiume pareva scorresse più lento. Fino a quando, un brutto giorno, quel ponte, sotto il peso dei tanti passaggi

e indebolito dal vento forte e la pioggia e il sole e la neve, crollò tutto dentro il fiume.

Era il mese di marzo 2020. Lockdown. Il dolore fu grande. Quella speranza si ruppe. In mille pezzi come il ponte. E le famiglie ritornarono sole con il loro fiume.

Che fare ora? Cosa dire?

Avremmo potuto... Avremmo dovuto...

Poi una mattina, il sole splendeva, qualcuno si rese conto di una verità. Ciò che era importante era il fiume. Sì, d'accordo, il ponte era bello. Ed anche utile.

Ma il fiume era vivo. Respirava. Faceva parte di quella terra. Ed era dal fiume che bisognava iniziare. Perché il vero ponte, forse, bisognava prima costruirlo in modo invisibile. E poi sarebbe stato più facile forse costruirne uno nuovamente.

Ritentare?

Ritentiamo? Fidarsi di nuovo? Ci fidiamo?

Il dubbio rimase, quando altri uomini e altre donne si avvicinarono di nuovo con il sogno. Il dubbio rimase nelle famiglie, che avevano paura che il loro fiume, e loro stesse, soffrissero di nuovo.

Il dubbio rimase pure in chi tanto tempo fa fece il ponte. Ma la storia sembra voglia continuare...

Io, oggi, non posso raccontare oltre. Anche perché, la fine ancora non è finita.

Oggi, chi fu presente allora. è qui presente. Benedetto sia il fiume E il coraggio di ricostruire un ponte.

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