Il LUA e i Paduli

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LUA SAN CASSIANO


il LUA e i Paduli CONTENUTI E CRONISTORIA

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il LUA e i Paduli 3 indice . . . . . . . . . . . . . .3 premesse . . . . . . . . . . . .

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cos’è il LUA. . . . . . . . . . . .8 i laboratori LUA . . . . . . . . . . 10 il metodo. . . . . . . . . . . . 14 le fasi del processo. . . . . . . . 18 cosa sono i Paduli. . . . . . . . . 24 il Piano PAesaggistico. . . . . . . 30 il protocollo d’intesa . . . . . . . . 32 2

il diario dei laboratori 36

N:0 anno 2011 Pubblicazione gratuita

2003 . . . . . . . . . . . . . . 39

Progetto LUA(laboratorio urbano aperto)

2004 . . . . . . . . . . . . . . 53

Redazione: Juri Battaglini, Valentina Battaglini, Gaetano Fornarelli, Giuseppe Greco, Marco Lazzari, Mauro Lazzari, Monica Alessandra Lupo. Grafica: Piero Andrea Pati e LUA

LUA 2003: identità . . . . . . . . 40 LUA 2004: rotte . . . . . . . . . 54 2005 . . . . . . . . . . . . . . 97 LUA 2005: paduli. . . . . . . . 98 2006 . . . . . . . . . . . . .

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San Rocco pro-paduli . . . . . . 126 2008 . . . . . . . . . . . . .

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la tavola della convivialità . . . .

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LUA 2008: maledetti paduli. . . . 142

LUA Laboratorio Urbano Aperto Via Genova 1, San Cassiano, LECCE Tel.Fax 0832332010

2009 . . . . . . . . . . . . .

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la tavola della convivialità . . . .

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LUA 2008: superpaduli . . . . .

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2010 . . . . . . . . . . . . .

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la tavola della convivialità . . . .

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“Attori fondamentali di questa idea di parco rurale sono i comuni e le loro popolazioni. Dall’inizio del progetto, concepito a San Cassiano, si è lavorato parallelamente al coinvolgimento delle municipalità dell’intera area sud salentina, dialogando con gli amministratori di tutti gli undici comuni. Prima con incontri informali, poi nelle riunioni tecnico operative insieme ad altri soggetti portatori d’interesse, come l’Apt e gli stessi tecnici del piano paesaggistico, fino agli incontri pubblici che hanno portato alla firma del protocollo d’intesa con la Regione Puglia. L’Assessorato all’Assetto del Territorio ha, infatti, partecipato attivamente ad un’intera fase dei laboratori, riconoscendo la validità del lavoro, quanto del processo in atto e scegliendo così di fare del parco rurale multifunzionale dei Paduli il progetto pilota del piano paesaggistico e San Cassiano l’ente capofila. Dopo un comprensibile scetticismo nei confronti di quella che resta un’esperienza partita dal basso, ovvero dal tessuto associativo e sociale, benché del progetto facciano parte numerosi professionisti, l’idea prendeva dunque forma e oggi siamo di fronte ad una sfida entusiasmante, in grado di segnare un passo importante per le politiche del territorio salentino.”

Gabriele Petracca, Sindaco di San Cassiano

“Il “Parco agricolo multifunzionale” è uno strumento orientato a dare risposte innovative e costruttive ai processi di degrado e di abbandono di alcune aree rurali. Tale strumento fa propri i diversi aspetti che caratterizzano il territorio rurale (ambientale, produttivo, ricreativo, storico, paesaggistico, culturale, sociale) integrando la tutela dei luoghi con la valorizzazione produttiva, in particolare con l’agricoltura e le attività ad essa connesse. Un parco di questo genere prospetta, quindi, nuove linee di sviluppo del territorio agricolo, rispettose delle risorse ambientali presenti, contestualmente valorizzate e salvaguardate. Nel coniugare tutela e sviluppo, esso si propone in alternativa ai convenzionali “parco” e “area protetta”, strumenti di difesa ambientale attuati con azioni puramente vincolistiche: non più zona di divieti, di mero vincolo, di “recinzione della naturalità”, ma laboratorio socialmente condiviso per recuperare il valore del mondo rurale, sperimentando nuove relazioni fra questo e le città, restituendogli un ruolo fondamentale nella costruzione di un rinnovato modello di sviluppo locale autosostenibile, compatibile e attento alla qualità dei suoi caratteri specifici.”

“Passeggiare, osservare, mangiare, bere, respirare, pedalare, raccontare, cantare. Sono queste le attività che hanno stimolato gli ospiti al laboratorio sui Paduli nell’agosto del 2008, sono queste le cose che fanno di una passeggiata una scoperta. Durante le visite ai Paduli gli abitanti hanno mostrato ai visitatori le bellezze naturalistiche ed architettoniche, le varietà florofaunistiche, le specialità culinarie, i formaggi, i frutti e i prodotti della terra, attraverso un percorso in cui i sensi non hanno avuto tregua; la gente toccava, assaporava e odorava, ascoltava i canti e i racconti delle campagne, scopriva che quella terra e quegli alberi erano ricchi di significati, non erano solo muretti a secco ma anche il luogo dove un uomo avrebbe chiesto la mano alla sua futura sposa. I misteri custoditi nelle memorie dei “Padulani” stavano diventando un bene comune ma allo stesso tempo un segreto da tramandare, un regalo da custodire. Così come le stelle in una notte si sono mostrate nel silenzio dell’oscurità, al solo rumore dei pedali delle bici, alla sola luce prodotta dalle dinamo sgangherate di 15 bici prestate dai Sancassianesi per un pic-nic notturno sotto il cielo dei Paduli.” LUA – Laboratorio Urbano Aperto

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LUA – Laboratorio Urbano Aperto

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“Produttori di olio. Un tempo era il lampante, quell’olio grezzo che serviva da base per le produzioni migliori e più pagate che si facevano altrove. Oggi, invece, dagli ulivi che germogliano tra i muretti dei Paduli, ombreggiando i campi e i bozzoli delle cicale, si ricava soprattutto olio di qualità. Assaggiare per credere. Per questo, quando il gruppo di toscani che hanno partecipato ai lavori del laboratorio quasi non credeva ai propri occhi nel contemplare la distesa di piante che da San Cassiano raggiunge Botrugno, Supersano, Nociglia, Surano e così via per tutti i comuni dei Paduli. Durante l’incontro con i produttori olivicoli dell’area, organizzato durante il laboratorio, gli imprenditori facevano il confronto con l’esperienza di casa concludendone che “qui c’è l’oro”. A rappresentare la ricchezza non è infatti solo la produzione in sé, ma anche l’appartenenza ad un’area così caratterizzata, una sorta di consorzio naturale che avrebbe solo bisogno di una formalizzazione per nascere. E magari di un marchio: “olio dei paduli.”

“Eolosfera. Uno dei laboratori sorti all’interno del LUA PADULI 2008 ha approfondito l’ampia tematica delle energie rinnovabili, puntando, in particolare, l’attenzione sul microeolico. Attraverso una piena cognizione del contesto territoriale di riferimento, delle sue peculiarità e dei suoi punti deboli è stato possibile coniugare l’innovazione tecnologica con il rispetto storico - ambientale dei luoghi. I “Paduli” si presentano oggi come un’area apparentemente uniforme, quasi del tutto ricoperta da uliveti e caratterizzata dalla presenza di antiche masserie fortificate, canali, vore, paludi, boschi, manufatti di archeologia rurale. Tale ricchezza materiale si mescola a quella dei ricordi, degli accadimenti storici e dei misteri narrati. Il dovere morale di trasmetterla e renderla leggibile al visitatore ha spinto il gruppo di lavoro, composto da tecnici del settore ed abitanti del luogo, a proporre dei landmark auto illuminanti ad energia eolica da applicare su semplici pali già disseminati sul territorio. L’individuazione di percorsi tematici-didattici potrebbe essere una delle tante applicazioni possibili. I Padùli sono un’enorme distesa di olivi secolari e di nuovo impianto, posizionata nel cuore del basso Salento: per un lungo periodo di tempo hanno rappresentato il luogo privilegiato di lavoro e di vita, nonché la maggiore fonte di reddito di intere collettività, che hanno contribuito alla sua “costruzione” e “cura” collettive. Oggi è un luogo carico di mistero e ricco di fascino, si manifesta ancora intatto e rappresenta un patrimonio ambientale inestimabile, eppure si trova intrappolato tra l’obsolescenza e l’incapacità di ritrovare i modi e le forme per un rinnovamento sostenibile e condiviso. Molti potrebbero essere gli usi, molte le attività, alcune di esse già in atto spontaneamente da anni, alternative e complementari a quella agricola, molte ancora le trasformazioni possibili per il miglioramento della produzione olearia. “Parco” inteso come parco produttivo, parco agrario multifunzionale. I percorsi e le storie possibili sono molteplici e diverse e attraversano l’architettura rurale, il settore botanico-vegetazionale, paesaggistico, geomorfologico, sino a quelli più immateriali come i percorsi sonori o del gusto. All’interno e in coerenza con una simile, nuova definizione di paesaggio agrario è nata un’idea progettuale che è stata premiata dal bando regionale Principi Attivi indirizzato ai giovani pugliesi. Il manufatto illuminotecnico immaginato e proposto consiste di una piccola sfera in grado di ruotare sul proprio asse verticale sfruttando la forza del vento: dei veri e propri landmark auto-illuminanti ad energia eolica, da applicare su pali di piccole dimensioni, preferibilmente quelli già disseminati sul territorio e destinati ad altri usi. Le sfere luminose, opportunamente posizionate e integrate nel paesaggio, costituirebbero dei segni discreti, degli indicatori di percorsi tematici possibili, contribuendo alla “leggibilità” di un territorio e alla riscoperta e valorizzazione della sua ricchezza.”

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cosa è il LUA Il Laboratorio Urbano Aperto è nato a San Cassiano (Lecce) nel 2003. Nell’ottobre 2005 si è costituito in associazione culturale, conservando la precisa volontà di mantenere e salvaguardare il carattere auto-organizzato e spontaneo che ha accompagnato la sua nascita. Intorno al nucleo dei fondatori opera un gruppo eterogeneo di persone, costituito da figure professionali etrogenee. Si tratta di un gruppo composito che di volta in volta si arricchisce di professionalità e contributi che spaziano negli ambiti dell’architettur, l’agronomia, l’urbanistica, la fotografia, il cinema, la comunicazione, la sociologia, il giornalismo, la musica, la filosofia e tanti ancora. Dal professionista alla persona che ha a cuore i problemi del territorio, dall’esperto in animazione, partecipazione, mediazione a chi da sempre si adopera in vario modo e si spende all’interno della propria comunità. Tutti accomunati da una missione, che ciascuno modula e arricchisce in funzione del proprio retroterra culturale, disponibilità, sensibilità e competenze. Di cosa si occupa il LUA Se il progetto riguarda la città e il territorio, gli utenti sono gli abitanti. Uno dei propositi della progettazione partecipata è costruire processi che coinvolgano fattivamente gli abitanti. Il progetto è quindi parte integrante del processo e deve essere costruito collettivamente, con l’apporto di più discipline e punti di vista. Per raggiungere questo ambizioso risultato, il Laboratorio Urbano Aperto affronta il tema della progettazione partecipata attraverso processi di visione e costruzione creativa dello spazio. Nel processo vengono infatti introdotti degli elementi che facilitano lo scambio. Si tratta di specifici pacchetti, kit e spazi artificiali di “pronto utilizzo creativo” che, attraverso un approccio ludico e fattuale, avvicinano e stimolano le persone coinvolte.

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Adottando il potere della creatività per produrre spazi e scenari futuri, si punta dunque a superare un concetto di partecipazione statica, il più delle volte capace di produrre un consenso acritico o poco consapevole. Soggetto della progettazione partecipata resta quindi la persona che vive il proprio spazio, modificato dall’incontro con gli altri attraverso un processo di reciproca stimolazione creativa in forma di laboratorio. Pertanto, data la natura multidisciplinare delle le attività, i campi di sperimentazione del Laboratorio Urbano Aperto sono multiformi ed eterogenei ma di volta in volta con obiettivi molto precisi: sperimentare, promuovere, fare progettazione partecipata, ricercando nuove relazioni tra il territorio, i suoi abitanti e le istituzioni e/o ricostruendo rapporti storicamente persi e significativi per gli abitanti; lavorare ai processi di trasformazione del territorio inserendo negli iter progettuali i laboratori di progettazione partecipata visti come strumenti capaci di produrre idee che influenzino e migliorino la pianificazione territoriale; incentivare scambi culturali e promuovere la messa in rete di realtà che perseguano le medesime finalità, compresi enti pubblici e privati, associazioni culturali, consorzi, cooperative; contribuire alla diffusione di approcci creativi ai processi partecipativi finalizzati alla promozione delle politiche di sviluppo del territorio, mediante strumenti e metodologie sempre rinnovati e dettati dai contesti sociali, economici, culturali e territoriali in cui si opera; promuovere autonomamente (anche in collaborazione con privati cittadini, gruppi, enti e organizzazioni pubbliche) iniziative di studio, analisi, conoscenza e di sperimentazione, aventi per oggetto il territorio, il suo sviluppo e i suoi abitanti; promuovere l’uso dei differenti linguaggi artistici e comu-

nicativi come strumento di ricerca e di indagine sul territorio, di espressione e condivisione di sensazioni, pensieri e impressioni, che affiancati all’indagine tecnico-scientifica, favoriscono un approccio multivisuale alla complessità del territorio. Ricominciare a immaginare, pensare, programmare, progettare il presente e il futuro del proprio quartiere, della propria città, del proprio territorio significa riappropriarsene. Per riuscirci è certamente utile e necessario sperimentare strade sempre nuove ed efficaci per mantenere viva e attuale una pratica troppo spesso snaturata, spersonalizzata, decontestualizzata, fatta sprofondare nella burocrazia. Una maniera per progettare ma anche per tornare a essere e a sentirsi parte di un gruppo solidale, di una collettività, di una comunità.

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i laboratori LUA Il percorso intrapreso Per le sue particolarità, per la sua storia e per la sua rilevanza paesaggistica, l’area dei Paduli rappresenta un territorio ideale per la sperimentazione di nuove forme di “cura” che ne impediscano il degrado. Accanto a questi aspetti ci sono quelli non meno importanti che riguardano le rinnovate relazioni con gli abitanti e la riscoperta di nuovi e antichi utilizzi dell’area, compatibili con le sue peculiarità, che permettano di restituirla a nuova vita contrastandone il carattere di marginalità. Queste considerazioni hanno condotto l’associazione Laboratorio Urbano Aperto (Lua) ad avviare una serie di azioni di coinvolgimento degli abitanti di San Cassiano, e via via dei centri vicini, intorno a temi riguardanti il territorio in cui vivono. Per farlo sono stati attivati dei laboratori. A partire dal 2003, questi laboratori hanno puntato sull’immaginazione e sulla condivisione come strumenti per favorire l’azione progettuale. Attraverso un processo di mobilitazione dei soggetti locali e “forestieri”, i laboratori hanno attivato azioni collettive mirate a rafforzare la rete di attori istituzionali e non, e hanno costruito spazi di ricerca in una piattaforma aperta, dinamica e multidisciplinare. Questo ha prodotto molteplici visioni del complesso territorio in esame. Dall’incontro di differenti sapienze sono emersi i luoghi significativi, i temi prevalenti, gli elementi dominanti e di resistenza che connotano i Paduli. Sinteticamente le attività dei laboratori sono state organizzate in 3 fasi: I° FASE, “coinvolgimento”, agosto 2003: tema “Identità”

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II° FASE, “consolidamento-conflitto”, agosto 2004: tema “Rotte, andate, ritorni”

III° FASE, “progetto”, ANNI 2005 – 2009: tema “Paduli”. Questa fase è stata a sua volta articolata in tre momenti successivi relativi alla gradualità di approfondimento del tema: Agosto 2005: laboratorio finalizzato ad un primo approccio conoscitivo sul tema Agosto 2006: momento di ascolto e interazione con gli abitanti in un contesto di “festa” Agosto 2008 e agosto 2009: simulazione di un “Parco agricolo multifunzionale dei Paduli”. Progetto “Maledetti Paduli” (agosto 2008) e “Super-Parco dei Paduli” (agosto 2009), “progetto pilota” per la sperimentazione del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia. Le fasi del processo: i laboratori Nell’estate 2003, in collaborazione con il Comune di San Cassiano, il Lua ha avviato il suo programma di coinvolgimento della comunità, inizialmente senza stabilire alcun obiettivo propriamente progettuale, ma dando invece la priorità ad azioni stimolatrici dell’attenzione, mirate alla creazione di un rapporto di fiducia sia tra coloro che prendono parte attivamente al laboratorio, sia tra e con gli abitanti. In quell’anno, infatti, venne proposto un primo laboratorio sul tema dell’identità, argomento di carattere volutamente generale. Da un punto di vista del processo si crearono i primi contatti e i primi legami tra i partecipanti al laboratorio e gli abitanti. In questa fase l’Amministrazione comunale funge da soggetto garante ma non coinvolto direttamente nell’elaborazione delle ricerche prodotte nel laborato-

rio. Il risultato fu che in maniera del tutto spontanea si cominciasse debolmente a insinuare tra i temi individuati quello dei Paduli. Il Lua ha condotto la “stimolazione” e coordinato il processo di coinvolgimento degli abitanti di San Cassiano e di alcune figure provenienti da altre località, convogliando riflessioni multidiscilpinari intorno al concetto d’identità e su come questo si relazioni con la città e il suo territorio. Questa è stata una fase in cui le ricerche effettuate sono venute prevalentemente da chi abita a San Cassiano o da chi è di San Cassiano ma vive fuori. Con questa fase iniziò anche un percorso propriamente di indagine sul territorio di San Cassiano e sulla sua complessità. Nel 2004 si svolse il secondo laboratorio sul tema delle rotte e percorsi fisici e di vita. I rapporti stabiliti nell’anno precedente si consolidarono. Si venne dunque a creare un gruppo più affiatato nei rapporti interni al laboratorio e nei confronti degli abitanti. In questa fase la comunità sembra riconoscere il valore del laboratorio come elemento attrattore di persone esterne al paese che creano discussioni con gli abitanti. Alcune ricerche e lavori svolti dai partecipanti mettono in luce alcuni elementi di crisi nella comunità. Il rapporto con l’area dei Paduli sembra essere fortemente critico e ricco di elementi da indagare. Il Laboratorio si amplia. Il successo della prima iniziativa porta a San Cassiano numerose persone esterne. Cambia il tema, ma non l’attenzione all’attività di conoscenza del territorio sancassianese, né la metodologia di stimolo, coinvolgimento e interazione con gli abitanti e i “forestieri”. Questa fase si connota come di consolidamento del processo, ma anche come emersione di alcuni tipi di conflittualità.

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Tra il 2005 e il 2009 si svolgono altri quattro laboratori che questa volta affrontano in modo più diretto il tema dei Paduli, prima in senso conoscitivo poi attribuendogli una dimensione creativa e sempre più progettuale. Dal tema dei Paduli, in senso generale, nel corso di questi anni, si arriva a quello del “Super-parco dei Paduli”. La comunità e l’Amministrazione Comunale sono pienamente coinvolte nel laboratorio. Nel 2005, infatti, nel consolidarsi ulteriormente, il Laboratorio affronta il tema dei Paduli, emerso fortemente dalle ricerche effettuate nel corso del 2004. Questa fase rappresenta il momento in cui il Lua sperimenta il proprio processo partecipativo confrontandosi con un tema, i “Paduli”, “visibile”, percepibile e vissuto dagli abitanti di San Cassiano e non solo, come elemento di valore e di connotazione dell’identità locale. Comincia la discussione sulla definizione di un vero e proprio progetto di recupero/valorizzazione territoriale. In continuità con la fase avviata nel 2005, nell’agosto del 2006, il Lua ha proseguito, con un’attività limitata rispetto a quella dei tre anni precedenti, il processo di coinvolgimento e sensibilizzazione degli abitanti di San Cassiano intorno al tema dei “Paduli”, nel corso dello svolgimento della festa patronale di San Rocco, mediante una serie di interviste dirette. Il frutto dei due anni successivi si ha nel laboratorio dell’estate 2008, incentrato sulla simulazione di un parco partecipato “Super-Parco dei Paduli”, risultato di un percorso iniziato nell’autunno 2007 attraverso l’organizzazione di incontri e l’avvio della formazione di una Consulta delle associazioni locali coordinata dall’Amministrazione Comunale di San Cassiano, con le quali si è proceduto a definire le idee e il coordinamento del laboratorio. Nel corso del laboratorio 2008, è stato avviato il processo di coinvolgimento dei comuni interessati dall’area

dei Paduli. Ciò è avvenuto preventivamente mediante lettere interlocutorie, specifici incontri, sedi di discussione e condivisione degli obiettivi, poi con la sottoscrizione di un’intesa tra gli stessi, il riconoscimento del Comune di San Cassiano quale ente capofila del progetto, la predisposizione di un testo deliberativo approvato da ogni giunta comunale e la firma di un protocollo d’intesa, tra gli stessi comuni, nonché con l’Associazione Lua, atti questi che nel complesso assumono come strategico il tema della tutela e valorizzazione dei Paduli nei rispettivi territori attraverso la messa a punto di un condiviso programma operativo facendo propri i risultati del laboratorio Paduli svolto nel 2008. Tale processo, ha consentito, conseguentemente, la candidatura del progetto “Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli” come progetto pilota per la sperimentazione degli indirizzi e delle metodologie P.P.T.R. (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) in corso di definizione da parte della Regione Puglia, Assessorato Assetto del Territorio. Peraltro, a seguito dell’avvio delle procedure di formazione del Piano Strategico dell’Area Vasta del Sud Salento (Salento 2020), di cui è capofila il Comune di Casarano, alla quale appartengono tutti i comuni ricadenti nell’area dei Paduli, si è proceduto alla presentazione del progetto di “Parco Agricolo Multifunzionale” per gli stessi Paduli, che fa parte del “parco progetti” del Piano. Le ricerche elaborate nel corso del laboratorio 2008, hanno fornito spunti di riflessione, azioni e ipotesi progettuali perseguibili nel prossimo futuro in merito all’attuazione del Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli. I temi emersi sono stati ulteriormente verificati, affrontati, rimodulati, approfonditi e valutati attraverso un ulteriore processo di coinvolgimento degli abitanti e degli attori interessati al settore di intervento che aiuti

a delineare i principi guida delle fasi di intervento e la realizzazione in coerenza con gli obiettivi di tutela e valorizzazione dell’area, fermo restando che la pianificazione e progettazione del Parco richiede un approccio multidisciplinare e multisettoriale. Il 2009 è stato l’anno in cui il laboratorio ha voluto assumere carattere più “progettuale” a compimento del percorso avviato negli anni precedenti, approfondendo le tematiche progettuali scaturite dall’anno precedente, e fornendo, quindi, utili spunti per la vera e propria progettazione del Parco. Nel corso del laboratorio del 2009 si sono affinati e consolidati anche i rapporti tra i comuni interessati dall’area dei Paduli. Il processo, in considerazione della sua complessità ha fino ad ora coinvolto diversificati destinatari e attori, invitati a condividere gli obiettivi del Parco, oltre che a fornire il proprio contributo in termini di idee e suggerimenti. Il processo partecipativo avviato, le sue modalità di svolgimento, la sua continua apertura ad apporti sempre rinnovati e variegati, ha implicato che nel corso delle azioni di coinvolgimento del 2009, siano emersi ulteriori e più approfonditi aspetti progettuali, rispetto a quelli del 2008. Il laboratorio del 2009 ha assunto, infatti, una dimensione più “progettuale”, avendo come obiettivo specifico quello di definire “progetti guida” sul Parco, attuabili anche attraverso forme differenziate di finanziamento.

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il metodo Le “regole” dei laboratori I laboratori prevedono, oltre agli abitanti, anche il coinvolgimento di figure provenienti da altri ambiti territoriali, con competenze e professionalità diversificate, connotando il medesimo progetto di carattere multidisciplinare, secondo un voluto approccio multivisuale alla complessità del territorio. A chi, dall’esterno, è chiamato ad elaborare le proprie ricerche, si chiede di avviare un percorso di avvicinamento agli abitanti, basato sulla collaborazione e sull’interazione. L’obiettivo è per consentire ad ogni partecipante di sviluppare le proprie idee e le proprie visioni del territorio esplorato condividendolo con la comunità. Nello specifico, per agevolare l’acquisizione dei dati territoriali, delle visioni, delle immagini, dei punti di vista sui Paduli, che consentano di ricostruirne un’immagine della complessità, delle risorse, delle specificità, al fine di promuoverne tutela e valorizzazione, nel processo partecipativo, l’Associazione Lua ha chiesto ai partecipanti al laboratorio di utilizzare differenti mezzi e linguaggi artistici e comunicativi (in base alla vocazione di ogni partecipante) come strumento di ricerca e di indagine, di espressione e condivisione di sensazioni, pensieri e impressioni, che affiancati all’indagine tecnico-scientifica, semplificano l’interazione e la comunicazione tra i partecipanti e connotano l’approccio al tema di carattere multisettoriale, multivisuale e ricco di sfumature variegate. Nel corso degli anni, ogni laboratorio proposto ha seguito alcuni principi fondamentali che si configurano come unico elemento di rigidità dell’intero sistema:

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chiunque può partecipare il laboratorio è strutturato in modo tale da far incontrare il punto di vista degli abitanti con il punto di vista di chi non abita il luogo. Il laboratorio e le idee prodotte non possono essere un’esperienza tutta interna alla comunità ma si fondano sul principio dello scambio il tema proposto su cui lavorare durante il laboratorio è vincolante chi partecipa è vincolato a costruire il proprio lavoro con gli abitanti e a pensare la propria ricerca in funzione di ciò ogni laboratorio si conclude con un evento in cui i lavori svolti vengono esposti, spiegati, presentati alla stessa comunità e a coloro che non vi hanno preso parte

Le iniziative finora proposte e realizzate a San Cassiano si sono configurate secondo il seguente schema: all’individuazione di un “tema” sensibile e interessante da indagare per le sue ricadute possibili sul territorio è seguito un “invito” rivolto a tutti gli abitanti, intesi come portatori di una sapienza e di una conoscenza propri di coloro i quali vivono un luogo, e a un certo numero di persone esterne, intese come portatrici di competenze specifiche e uno sguardo altro. I partecipanti, suddividendosi in gruppi in base ai propri interessi, conoscenze, comunione di intenti o condivisione di competenze e risorse, contribuiscono all’istituzione di una serie di “laboratori” all’interno dei quali produrre liberamente, insieme e con l’ausilio e la coordinazione degli opera-

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tori del Lua, le ricerche in forma di scritto, video, foto, performance teatrale, studio tecnico, reportage, interviste... Infine, i vari gruppi collaborano nell’allestimento delle ricerche prodotte, un “evento finale” aperto a tutti che è anche una festa e diventa motivo di sintesi, di confronto diretto, di ulteriore conoscenza delle tematiche affrontate dai vari gruppi, di crescita reciproca, di comunicazione del lavoro svolto al resto della comunità, strumento per avviare nuovi contatti con coloro che non erano al corrente dell’iniziativa o non vi hanno preso parte attiva, stimolare nuovi interessi e nuove attenzioni. Una simile organizzazione ha permesso finora di individuare almeno i seguenti due punti fermi nel percorso di sperimentazione messo in moto dal Lua. Il tema e l’invito, fra “abitanti” ed “esterni”: l’eterogeneità dei partecipanti. Chiunque aderisce al tema decide di rispondere ad uno stimolo, accettando la sfida di mettere a confronto, con un atteggiamento di reciproco apprendimento, idee e visioni. I partecipanti si inseriscono, in ogni caso, in un contesto di rapporti interpersonali di tipo informale, fatti di semplicità ed equità, ma anche di gioco e creatività. Proporre un tema e invitare un certo numero di persone a svilupparlo liberamente rappresenta una forte attrazione, un megafono, una chiamata a raccolta, sia nella fase di produzione dei lavori, sia in quella di allestimento che di fruizione. Questa funzione, la chiamata a raccolta, è indispensabile e importante in un’attività di progettazione partecipata: spesso e volentieri proprio questo aspetto rappresenta uno scoglio insormontabile (quanti consigli comunali – in cui magari ci sono da discutere temi fondamentali per la vita di una cittadina – vanno deserti?). Inoltre, in ognuna delle fasi di produzione, allestimento

e fruizione i gruppi di persone interessate non sono sempre gli stessi ma cambiano e si intersecano, questo favor isce un’altra importante caratteristica che un’attività di progettazione partecipata dovrebbe avere come suo tratto peculiare: l’eterogeneità delle persone coinvolte. Viceversa, quasi sempre, le persone che definiscono, progettano e realizzano interventi che incidono sulla vita di tutti coloro che vivono un territorio sono piccoli gruppi di esperti e addetti ai lavori. In particolar modo si è rivelata fruttuosa la scelta di invitare delle persone che non vivono il luogo; da subito si scopre che il loro punto di vista sul paese, il loro atteggiamento, la loro sensibilità, la loro capacità di vedere, il loro stesso linguaggio sono diversi, altri rispetto agli abitanti; dopo un primo momento di studio reciproco, questo aspetto rappresenta senza dubbio una ricchezza, una risorsa: gli abitanti sono naturalmente indotti a riflettere sul significato dei toponimi, sull’architettura delle loro abitazioni, a guardare con occhi diversi e curiosi lo spazio che vivono, a riscoprire scorci, particolari che l’abitudine aveva loro sottratto, a riflettere sui comportamenti più naturali e ovvi, su ciò che danno per scontato, su se stessi in rapporto al territorio, alla sua storia, il suo futuro, sulla loro identità. Il ruolo dell’arte e della libera espressione: l’eterogeneità dei linguaggi. L’idea di sperimentare la progettazione partecipata anche attraverso l’espressione artistica è un’idea in parte originale, soprattutto in Italia: rappresenta una caratteristica propria del Lua e una scelta che gli ha permesso di cominciare a sperimentare uno specifico approccio alla pratica / teoria della progettazione partecipata. Oggi le persone sentono il bisogno di produrre, di met-

tere alla prova la propria creatività e hanno sempre maggiori possibilità di farlo (sia perchè gli strumenti di produzione sono più alla portata di tutti, sia perchè le competenze e le conoscenze tecniche sono più diffuse). A volte il bisogno di promuovere la propria creatività sfocia in esibizionismo, spesso e volentieri i contenuti sono offuscati o del tutto assenti a scapito della qualità e della significatività: qualcuno nel modo dell’editoria si lamentava del fatto che in Italia ci sono più autori che lettori! Ciononostante, questa pulsione manifesta anche una carica positiva, che va riconosciuta e promossa: le persone, anche se non è vero che sono più preparate, sicuramente sono più informate, hanno meno pudori e sono in cerca di spazi d’espressione, non vogliono più essere solo fruitori / consumatori ma sentono il bisogno di partecipare alla costruzione di un orizzonte di senso pubblico. Questa caratteristica del sentire contemporaneo va colta e incanalata. Un generico e non meglio definito contenitore per la produzione / esposizione di opere non rappresenta ormai un’operazione interessante o utile in generale; viceversa, considerare la produzione artistica come uno degli “stadi” o come un vero e proprio “strumento” nella costruzione di un progetto partecipato può essere un’operazione vitale e da sviluppare. Inoltre e soprattutto, i diversi linguaggi in cui si manifesta l’espressione artistica permettono di far emergere e di comunicare punti di vista, caratteristiche, bisogni e desideri che altrimenti resterebbero inespressi e lo fanno in modi nuovi e inattesi, evocativi o puntuali, disincantati o critici, facendo emergere esigenze celate, desideri repressi, frustrazione, recriminazione, denuncia, sogni, speranze, proposte effimere, utopiche, irrealizzabili o concrete e misurate, piccole e grandi cose.

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le fasi del processo

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Sinteticamente, le tappe del processo che hanno condotto alla definizione dell’ipotesi progettuale di Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli, comprensive di incontri, eventi e iniziative sul tema, hanno riguardato: Agosto 2005: laboratorio finalizzato ad un primo approccio conoscitivo sul tema: nel consolidarsi ulteriormente, il Laboratorio affronta il tema dei Paduli, emerso fortemente dalle ricerche effettuate nel corso del 2003 e del 2004. Questa fase rappresenta il momento in cui il tema dei “Paduli”, “visibile”, percepibile e vissuto è inquadrato come elemento di valore e di connotazione dell’identità locale, stimolando la discussione sulla definizione di un vero e proprio progetto di recupero/ valorizzazione territoriale (2005 - 2006). Agosto 2006: momento di ascolto e interazione con gli abitanti in un contesto di “festa”: in continuità con la fase avviata nel 2005, nell’agosto del 2006, il processo è proseguito, con il coinvolgimento e sensibilizzazione degli abitanti intorno al tema dei “Paduli”, nel corso dello svolgimento della festa patronale di San Rocco. Novembre 2006: Incontro Università Etica. Frascati (Roma). Partecipazione, su invito, all’incontro organizzato dall’Università Etica per la condivisione della conoscenza, Frascati, 3 - 5 novembre 2006. Il LUA ha partecipato alla sezione “Lo sviluppo umano locale sostenibile”, presentando il tema “Paduli”. L’obiettivo della sezione riguardava l’attivazione di un osservatorio sulla sostenibilità, valorizzando le realtà locali che stanno tentando nuovi modelli di sviluppo basati sulla partecipazione, la sostenibilità, la sobrietà, etc. Alla presenza di specialisti di varie competenze (geologi, archeologi, ambientalisti, economisti) la discussione è stata incentrata sull’analisi delle potenzialità di un territorio, sulle modalità di sostegno alle piccole amministrazioni comunali o ad altre iniziative anche private.

Marzo-luglio 2008: candidatura, a cura del Comune di San Cassiano quale ente capofila, del progetto “Maledetti Paduli” come progetto sperimentale del realizzando Piano Paesaggistico della Regione Puglia (Assessorato Assetto del Territorio). Il progetto è accolto dalla Regione per la sperimentazione di un Parco Agricolo Multifunzionale. Nel corso del mese di luglio i comuni dei Paduli cominciano a ragionare sull’ipotesi progettuale condividendone gli assunti e gli obiettivi. Agosto 2008: laboratorio sulla simulazione di un “Parco agricolo multifunzionale dei Paduli”, progetto “Maledetti Paduli”, “progetto pilota” per la sperimentazione del Piano Paesaggistico della Regione Puglia. Evento culturale, a carattere multidisciplinare, che assume la forma di “simulazione di un parco rurale per i Paduli” (Basso Salento), attraverso pratiche collettive che coinvolgono attivamente tutte le associ da alcuni comuni dell’area dei Paduli; 15 Settembre 2008: “Seminario: Il paesaggio nelle strategie di sviluppo regionale”. Bari, Fiera del Levante. Intervento, su invito dell’Assessore Prof. Angela Barbanente, finalizzato all’esposizione del lavoro e delle attività svolte nel corso del Laboratorio Urbano Aperto “Simulazione di un Super-Parco dei Paduli” (27 lug-3 ago 2008) realizzato a San Cassiano. settembre 2008: predisposizione condivisa di un testo deliberativo che ogni Comune interessato dall’area dei Paduli, intenzionato a valorizzarla, ha approvato in sede di Giunta Comunale (ad esclusione di Supersano); ottobre 2008: sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra i comuni dei Paduli (ad esclusione di Supersano), atto che assume come strategico il tema della tutela e valorizzazione dei Paduli nei rispettivi territori; novembre 2008: inclusione del progetto Paduli nel “parco progetti” del Piano Strategico dell’Area Vasta del Sud Salento (Salento 2020), area alla quale appartengono tutti i

comuni ricadenti nell’area dei Paduli (progetto presentato dai Comuni di San Cassiano e Cutrofiano); 4 dicembre 2008: “Festival dell’Innovazione”. Bari. Intervento, su invito, al Workshop organizzato nell’ambito del Festival dell’Innovazione organizzato presso la Fiera del Levante, promosso da Regione Puglia, ARTI, le 5 Università pugliesi e la Fiera del Levante. Altri relatori: Arch. Piero Cavalcali, dirigente del Servizio Assetto del Territorio della Regione Puglia, Italo Mairo, Arch. Massimo Carta, Martine Baldanza. E’ stato esposto il progetto “Maledetti Paduli – Dalla simulazione del super-parco al progetto del parco agrario”, progetto sperimentale del P.P.T.R. della Puglia; 12 dicembre 2008: “I° Conferenza d’Area per la presentazione dell’avanzamento del Piano Paesaggistico della Regione Puglia”. Acaya (Lecce). Partecipazione, su invito, alla I° Conferenza d’Area per la presentazione del P.P.T.R. della Puglia, organizzata presso il Castello di Acaya dall’Assessorato Assetto del Territorio della Regione. Sono state allestite le riproduzioni video relative al Progetto “Maledetti Paduli – Dalla simulazione del super-parco al progetto del parco agrario”, progetto sperimentale del P.P.T.R. della Puglia. In quella occasione è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra la Regione Puglia, nella figura dell’Assessore Angela Barbanente, e il Comune di San Cassiano, quale ente capofila, Sindaco Gabriele Petracca, per l’attuazione del processo di sperimentazione del progetto sperimentale di Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli nell’ambito del P.P.T.R. (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale); 4 febbraio 2009: incontro tecnico-operativo tra i promotori dei laboratori (LUA) e i coordinatori del P.P.T.R. (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale); 19-20 febbraio 2009: “XII° Conferenza nazionale della Società Italiana degli Urbanisti”. Bari. Partecipazione,

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su invito e iscrizione, alla XII° Conferenza nazionale della Società Italiana degli Urbanisti dal titolo “Il progetto dell’urbanistica per il paesaggio”. Si è partecipato all’Atelier 2 “Abitare il paesaggio”, sul tema “Campi e stili dell’azione pubblica”, presentando il progetto “La simulazione di un parco partecipato. Il caso dei Paduli in Provincia di Lecce”. 9 marzo 2009: incontro tra Regione e comuni dei Paduli, su: valorizzazione economica dell’area dei Paduli, attraverso la connessione con tutti gli strumenti di finanziamento attivabili (PO FESR, PSR, piani strategici, borghi autentici, bando buone pratiche per i laboratori, ecc.) energie rinnovabili, con particolare riferimento agli impianti eolici, al fine di trovare soluzioni condivise e alternative progetto sperimentale del PPTR, obiettivi e modalità operative definizione di impegni dei partecipanti 11 marzo 2009: incontro (a Bari) tra i coordinatori del P.P.T.R., i funzionari del Servizio Agricoltura della Regione e i promotori dei laboratori, per verificare la possibilità di far accedere il progetto Paduli ai bandi e relativi finanziamenti del P.S.R. (Programma di Sviluppo Rurale) della Regione Puglia; 13 marzo 2009: “Urbanistica partecipata: Nuove funzioni degli Enti pubblici territoriali” Corso di formazione e aggiornamento professionale. Firenze. Partecipazione, su invito al Corso di formazione e aggiornamento professionale organizzato dal Dipartimento di urbanistica e Pianificazione del territorio dell’Università di Firenze, con riferimento all’Ambito II “Metodi, tecniche, esperienze di democrazia partecipativa nel governo del territorio”. I promotori dei laboratori hanno tenuto

una lezione in merito all’esperienza dei Paduli (progetto pilota del Piano Paesaggistico della Regione Puglia) sul tema “Laboratori di LUA Laboratorio Urbano Aperto pianificazione e progettazione partecipata a scala territoriale”. 20 marzo 2009: incontro (a Bari) tra i coordinatori del P.P.T.R. e i funzionari del Servizio Agricoltura della Regione, per la stesura di una bozza di bando sulla “multifunzionalità” dell’agricoltura, base essenziale del progetto di Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli; 27 marzo 2009: incontro istitutivo del Tavolo Tecnico dei Paduli, costituito da tecnici delegati dai singoli comuni dell’area. La riunione è finalizzata all’avvio dei lavori sul piano strettamente tecnico dell’ipotesi progettuale sul Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli; 8 aprile 2009: secondo incontro del Tavolo Tecnico dei Paduli; 20 aprile 2009: terzo incontro del Tavolo Tecnico dei Paduli; 22 aprile 2009: incontro (a San Cassiano) tra i coordinatori del P.P.T.R., i funzionari del Servizio Agricoltura della Regione, i promotori dei laboratori (LUA), un rappresentante del Tavolo Tecnico dei Paduli e il Sindaco di San Cassiano (ente capofila del progetto), per affinare quanto deciso nei due incontri precedenti; 4 maggio 2009: quarto incontro del Tavolo Tecnico dei Paduli; 26 maggio 2009: quinto incontro del Tavolo Tecnico dei Paduli; 26 giugno 2009: sesto incontro del Tavolo Tecnico dei Paduli; 9 luglio 2009: incontro, presso la sede dell’Assessorato Assetto del Territorio della Regione Puglia (Modugno-Bari), sulle problematiche relative agli impianti di energia eolica e fotovoltaica da tempo previste nell’a-

rea dei Paduli. La finalità della riunione, alla quale hanno partecipato i comuni dei Paduli, l’Assessore Angela Barbanente, l’Arch. Piero Cavalcali, l’Ing. Giuseppe Angelini e i promotori dei laboratori, hanno riguardato la proposta di redazione di un PRIE intercomunale (avanzata dall’Assessore) nonché l’ipotesi di avviare un dialogo costruttivo con le ditte interessate all’installazione degli impianti; 13 luglio 2009: settimo incontro del Tavolo Tecnico dei Paduli; 15 luglio 2009: “II° Conferenza d’Area per la presentazione dell’avanzamento del Piano Paesaggistico della Regione Puglia”. Nardò (Lecce). Partecipazione, su invito, alla II° Conferenza d’Area per la presentazione del P.P.T.R. della Puglia, organizzata presso il Palazzo Vescovile di Nardò dall’Assessorato Assetto del Territorio della Regione. Sono stati allestiti pannelli e cartografie sulle conoscenze interpretative effettuate a quella data sui Paduli con la riproduzione di un video sull’area oggetto di studio. In quella occasione il Comune di San Cassiano, quale ente capofila, ha consegnato ufficialmente all’Assessore Barbanente, il documento d’intenti sottoscritto da tutti gli 11 comuni dell’area dei Paduli, con il quale gli stessi dichiarano la propria convinta disponibilità alla redazione di un PRIE intercomunale nonché quella di lavorare congiuntamente in merito alla problematica sulle energie rinnovabili. Luglio-Agosto 2009: il laboratorio ha assunto carattere più “progettuale” a compimento del percorso avviato negli anni precedenti, volendo approfondire le tematiche progettuali scaturite dall’anno precedente, e fornendo, quindi, utili spunti per la vera e propria progettazione del Parco. Ciò anche in considerazione dell’avvenuta sottoscrizione di un protocollo d’intesa (dicembre 2008) tra l’Assessorato Assetto del Territorio della Regione Puglia

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e il Comune di San Cassiano (quale ente capofila), protocollo che ha assunto il “Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli” come progetto sperimentale del redigendo Piano Paesaggistico Territoriale Regionale. 6 settembre 2009: “Salento nel Parco”. Evento inserito nel progetto Città Aperte 2009 (30 agosto - 6 settembre), per il quale i parchi naturali e aree protette della Provincia di Lecce hanno aperto le porte ai turisti e a tutti gli appassionati di natura, sport e benessere. Il progetto è firmato dall’Assessorato Regionale al Turismo e Apt di Lecce. Il LUA ha partecipato all’evento organizzando, c/o l’area della ex Manifattura Tabacchi di San Cassiano, l’iniziativa “Aperitivo nel Parco”, inserendo lo sperimentale Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli nel circuito delle visite fissate dal programma. 13 – 16 settembre 2010: “Edge city. Costruire i bordi della città”. Bari. Workshop promosso da Labicity in collaborazione con il Politecnico di Bari, organizzato in forma di laboratorio e finalizzato ad esaminare il tema della periferia urbana per l’individuazione di strategie progettuali di riconnessione tra il territorio urbano e quello rurale. Il LUA è stato invitato a partecipare alla serata tematica “Città/paesaggio” in merito all’esperienza legata al Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli. Altri relatori: Anna Migliaccio (università degli studi della Basilicata), Patrizia Pirro (XScape). 3 ottobre 2010: “TOURparler”. Otranto. Barcamp organizzato dall’Azienda Promozione Turistica della Provincia di Lecce sulla iniziativa finale di Salento nel Parco 2010. Il LUA è stato invitato a partecipare alla giornata in merito all’esperienza legata al Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli. con Regolamento Regionale n. 24 del 30 dicembre

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2010 (Regolamento attuativo del Decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico del 10 settembre 2010, “Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”, recante la individuazione di aree e siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili nel territorio della Regione Puglia”), l’area dei Paduli è stata indicata, dalla Regione Puglia, come sito non idoneo alla installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili; 25 gennaio 2011: “Turismo sostenibile nel territorio rurale pugliese. Proposte per la piana degli ulivi secolari”. Fasano. Tavola rotonda aperta a tutti i portatori d’interesse organizzata dal Laboratorio Urbano Città di Fasano. Il LUA è stato invitato a partecipare all’incontro in merito all’esperienza legata al Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli. 28 febbraio 2011: i comuni di San Cassiano, Scorrano, Supersano, Ruffano, Montesano, Surano, Nociglia, Cutrofiano, Miggiano interessati dal Programma di valorizzazione dell’Area dei Paduli, formalizzano, con la sottoscrizione di un protocollo d’intenti, la manifestazione d’interesse all’attuazione del progetto sperimentale per la costituzione di un Parco Agricolo Multifunzionale nell’area denominata dei Paduli. Il protocollo mira a promuovere un programma di rigenerazione territoriale dei Comuni del Parco Paduli in coerenza con strategie comunali e intercomunali finalizzate al miglioramento delle condizioni urbanistiche, abitative, socioeconomiche, ambientali e culturali degli insediamenti umani e mediante strumenti di intervento elaborati con il coinvolgimento degli abitanti e di soggetti pubblici e privati interessati, di cui alla L.R. 29 luglio 2008, n. 21 ad oggetto “Norme per la rigenerazione urbana”.

23


cosa sono i Paduli

24

L’area rurale dei Paduli è connotata da un paesaggio

ruralità tipica dei Paduli in alcune zone limitrofe al

sostituzione con colture prevalentemente arboree, i

perché legate al bagaglio culturale delle popolazioni

prevalentemente dominato da ulivi. E’ una terra di

centro urbano di Cutrofiano. A sud il piccolo centro di

Paduli non hanno mai attirato l’attenzione in termini

ivi residenti, che per il livello qualitativo relativamente

pianura compresa tra i centri urbani di Botrugno,

Torre Paduli e le aree rurali di Miggiano, tagliate dalla

di diffusione urbana, anche perché soggetti ad

più elevato delle materie prime prodotte in aree

Cutrofiano, Maglie, Miggiano, Montesano Salentino,

strada di collegamento con Taurisano, suggeriscono

allagamenti e poco adatti all’edificazione, rimanendo

destinate.

Nociglia,

un ideale confine meridionale.

una sacca rurale tale da assumere precisi connotati

La permanenza di abitanti produttori all’interno

Ruffano,

San

Cassiano,

Scorrano,

Supersano, Surano, e ricopre un’area

occupata

L’ulivo può essere considerato l’elemento unificante

paesaggistico-ambientali poco sottoposti a pressioni

dell’area ha storicamente mantenuto un legame attivo

fino al 1800 da una fitta foresta di querce. Oggi solo

del paesaggio dei Paduli, una coltura la cui consistenza

da parte delle attività antropiche. Dell’antico bosco

e quotidiano con il territorio e i suoi edifici, divenendo

pochi esemplari sfuggiti alla distruzione si ergono in

non dipende solo da motivazioni agronomiche ed

di Belvedere rimangono alcuni lembi di naturalità

essi stessi un presidio duraturo e permanente volto

prossimità della fitta trama viaria a testimonianza

economiche, ma anche da motivazioni che attengono

visibili ad occhio nudo perché emergenti rispetto

alla conservazione e alla valorizzazione del paesaggio.

di quello che per molto tempo fu ’antico bosco di

alla sfera dei valori e delle tradizioni locali.

alla distesa degli uliveti e talvolta si rilevano anche

Nell’area dei Paduli il rapporto città-campagna, tra

Belvedere.

La storia dei Paduli ha fatto in modo che tale area

alcuni boschi distribuiti episodicamente nell’area,

i centri urbani di corona e le zone agricole, non

L’area dei Paduli ricade nell’ambito meridionale del

si possa annoverare tra quegli ambiti agricoli integri

uno dei quali, in prossimità dell’abitato di Scorrano,

appare caratterizzato da una netta alterazione poiché

Salento, in un ambiente il cui sistema insediativo è

considerati di rilevante entità, in cui non sono presenti

risulta essere un SIC.

i piccoli centri hanno in generale mantenuto il loro

costituito da pochi centri urbani allineati lungo l’area

elementi estranei all’attività agricola.

L’attività agricola, che ha interessato l’area negli

legame diretto o leggermente filtrato (con alcune

sub-collinare centrale delle “serre”, da insediamenti

Qui, come altrove nel Salento, i caratteri litologici

ultimi due secoli a seguito del disboscamento sopra

differenziazioni tra caso e caso) con i Paduli . Da una

rurali radi e da ampie zone agricole miste, sostitutive

del territorio hanno condizionato la presenza e

ricordato, ha giocato un ruolo importante nella

parte, infatti, si rileva che i centri hanno avuto, nel

delle antiche aree forestali ora inesistenti. L’ampia

la permanenza dell’ulivo. In genere gli uliveti si

conservazione del paesaggio e della biodiversità. Gli

corso del tempo, espansioni orientate verso direzioni

distesa di ulivi è costeggiata a ovest dalle serre,

estendono su suoli calcarenitici.

agricoltori, realizzando particolari tipi di intervento

opposte rispetto all’area in oggetto, dall’altra sono

sulla cui ossatura fisica si inseriscono una serie di

I

progressiva

come, ad esempio, i muretti a secco per delimitare

leggibili alcune tipologie di rapporti con l’area rurale

elementi naturali (pinete) e antropici (masserie) che

marginalizzazione anche a seguito dell’ ispessimento

le proprietà agricole, le “pagghiare” per il ricovero

che, comunque, non riserva cesure e conflitti. Gli 11

ne distinguono e ne valorizzano la percezione. Queste

degli assi Nardò-Leuca e Maglie-Leuca, che la

degli attrezzi agricoli, i canali per l’irrigazione,

centri abitati che gravitano intorno ai Paduli hanno nel

rappresentano il punto panoramico più significativo

lambiscono, e della forte attrattiva esercitata dai

le

la

complesso conservato un rapporto lineare con le aree

per la contemplazione dei Paduli. A est scorre invece

centri urbani e dalle zone costiere. Risulta essere poco

manutenzione accurata degli uliveti, ecc., hanno

rurali, alcuni hanno i propri centri storici direttamente

il tracciato della strada statale 275 che costituisce

antropizzata rispetto al contesto provinciale, per certi

svolto anche una funzione di presidio del territorio

esposti e colloquianti con le aree agricole, altri

di fatto l’interruzione dell’ampia area olivetata e

versi quasi “dimenticata” dalle grandi urbanizzazioni.

e, quindi, di prevenzione del degrado del suolo oltre

hanno limitato la localizzazione delle città moderne

l’inizio dei numerosi centri che vi si affacciano o

Quest’area ha inoltre una caratteristica fondamentale,

che un’attività di costruzione e mantenimento della

consolidate a stretto confine con la campagna, altri

che da essa sono attraversati. A nord sembra che

ovvero la suddivisione in una miriade di piccole/grandi

valenza estetico-paesaggistico-percettiva dell’area.

ancora hanno articolato il loro rapporto con la campagna

l’asse viario costituito dalla sttada provinciale che

aree di proprietà privata, forse anche poco appetibile

Al contempo, simili interventi hanno dato continuità

più profonda mediante aree a destinazione mista, in

collega Maglie a Collepasso rappresenti un segno di

poiché lontana dai tradizionali luoghi del turismo

alla cultura delle popolazioni locali, rinnovandone

cui convivono frammenti di ruralità con ampie distese

passaggio tra i Paduli e le aree rurali settentrionali

costiero e dai centri di maggior frequentazione e/o

le tradizioni, analogamente a quanto avviene con

di ulivi insieme ad attività produttive e/o residenziali,

molto più urbanizzate. Nell’area settentrionale

produzione; per questo non è uno spazio pubblico.

la produzione di prodotti tipici e tradizionali, che

come accade in particolare nei comuni di Cutrofiano,

dei Paduli, tuttavia, appaiono significativi lembi di

Dalla scomparsa del bosco di Belvedere alla sua

hanno significative connotazioni territoriali, sia

Maglie e Scorrano. In tali zone coesistono cave attive

Paduli

rappresentano

un’area

in

masserie

per

la

conduzione

dei

fondi,

25


e/o in parte rinaturalizzate, edificato residenziale,

dell’edificato sparso, sembra raccontare una pratica

oltre che testimonianza di percorso privilegiato per

e campagna, dove iniziano i poderi, le alberature, le

insieme a masserie, muretti a secco, uliveti anche

di vita incentrata sulla città che garantisce i servizi

i pellegrini. A dispetto dei numerosi tracciati viari,

strade campestri, le masserie, il reticolo di strade

secolari, e tali componenti produttive e/o residenziali,

essenziali e su una campagna che rappresenta il

percorsi, sentieri che percorrono l’area dei Paduli

rurale, con un cambio netto e chiaro del paesaggio.

pur avendo in parte eroso parti di campagna, hanno

“giardino”, l’”orto”, il godimento collettivo sia pure

in senso trasversale, non si rilevano altrettanti

L’esame delle caratteristiche dei centri urbani che

assunto caratteri di integrazione e rinaturalizzazione

frammentato in una miriade di piccole proprietà

attraversamenti

fatta

circondano l’area conferma la compattezza del loro

tali

private.

eccezione per la già citata Via Vecchia Lecce, che

edificato nella parte che si affaccia sui Paduli: è

paesaggio rurale dei Paduli. A sud colpisce l’area

Ad est, in particolare, la presenza della SS n. 275

può essere considerata un margine piuttosto che

l’immagine di una realtà nella quale immediatamente

artigianale di Ruffano estesa nel suo areale anche

ha creato una forte cesura tra alcuni di tali centri e

un attraversamento vero e proprio. Ad ovest l’area

fuori dai centri c’è la campagna, l’uliveto e/o il

se rispetto ai Paduli è divisa da un tracciato viario di

la campagna, divenendo tale asse viario un luogo

è lambita e marginalmente attraversata dall’altra

seminativo, “territorio altro e diverso”.

piccole dimensioni lungo il quale si attestano diverse

di localizzazione di nuovi insediamenti produttivi

strada di collegamento longitudinale tra Cutrofiano

Tali caratteristiche sono annoverabili alla storica

residenze affacciate sull’immensa distesa di ulivi. Il

in considerazione dell’agevole accessibilità. Lungo

e Ruffano (SS. 476), anche questa caratterizzata,

utilizzazione dei Paduli che da area boschiva destinata

piccolo borgo di Torre Paduli mantiene, al contrario,

tale asse “si organizza un doppio affaccio di edifici

laddove non attraversa i centri urbani, dalla presenza

fondamentalmente alla caccia e al pascolo oltre ai

un dialogo diretto con gli stessi. I centri dei Paduli

produttivi, alcuni molto recenti, separati gli uni

di masserie e siti di importanza archeologica in corso

frutti delle essenze arboree che la caratterizzavano

appaiono essere più simili a “borghi rurali” immersi

dagli altri da aree ancora agricole” che appaiono

di studio da parte di esperti del settore.

(significativa la localizzazione dei “casini” delle

nella campagna coltivata piuttosto che centri dal forte

destinate ad essere via via sostituite anche da

Ciò che non si riesce a percepire nel rapporto città-

famiglie nobiliari – si veda Casino della Verna nelle

carattere urbano, ad eccezione di Maglie che appare

edifici espositivi, connotando quindi la SS 275 come

campagna nei Paduli, è la presenza di ciò che è

campagne di Torre Paduli) è passata ad essere area

più legata ad un modello in cui lo “sfondo rurale è

“strada mercato” il cui tracciato peraltro sarà a breve

definito “la campagna del ristretto”, cioè quella fascia

agricola con l’impianto di ulivi e l’insediamento di

in rapida trasformazione e affiancato dalla diffusione

raddoppiato in alcune sue parti, rafforzando tale

di territorio agricolo presente, in generale, intorno

alcune masserie fondamentalmente localizzate ai

di piccole e medie imprese non legate alle attività

funzione. Ciò, tuttavia, ha “fermato” la potenziale

alle città e che inviluppa le sue fasce periferiche,

margini (tranne alcuni visibili casi) dell’area. Non si

agricole o solo in parte”.

espansione di tali centri collocandola lungo una

presente altrove e probabilmente anche nelle zone di

è assistito nel corso del tempo a fenomeni di intensa

corona,

via infrastrutturale che di fatto non interagisce con

espansione dei centri in questione ma non afferenti i

edificazione, anche per la presenza di numerosi

caratteristica molto diffusa nel Salento, è “il rapporto

l’area dei Paduli, ma sembra rappresentare quasi un

Paduli. I centri di corona, sono piccoli centri urbani le

fenomeni di allagamento e impaludamento. Tali

diretto tra edificio e strada e l’assenza di spazi aperti

fattore di resistenza di fronte all’espansione della

cui espansioni hanno carattere dimensionale limitato

fenomeni

comuni” che determinano “un contatto tra spazio

città diffusa e ai processi di dispersione urbana.

rispetto ad altre realtà cittadine e comunque orientate

popolazioni locali e sono state documentate da

pubblico e privato privo di mediazioni”. Strade in

In considerazione della funzione che la SS 275 ha

in senso opposto rispetto alle zone agricole interessate

numerosi viaggiatori testimoni fin dal XVII secolo.

genere di piccole dimensioni, passaggio diretto tra

assunto, è possibile, conseguentemente, pensare

dai Paduli. Nel corso degli anni si è assistito a scelte

Tuttora la presenza di forti piogge causa l’allagamento

i margini della città e la campagna, che sembra

che non sia questo l’asse di confine ad est dell’area

pianificatorie,

di

delle campagne in numerose aree dei Paduli, anche se

rappresentare il vero spazio collettivo che soppesa

da destinare a parco agricolo multifunzionale, ma

rispetto e tutela della realtà rurale che li circonda il che

la presenza di numerose canalizzazioni concorre allo

la evidente assenza di grandi spazi verdi e collettvi

che tale confine sia spostato lungo l’asse della

non ha comportato la formazione di “frange urbane”

smaltimento delle acque. Qui e lì, tuttavia, si assiste

all’interno delle città. La cura dei Paduli perpetuata

via Vecchia Lecce, segno storico tangibile delle

irregolari ma la forte prossimità di spazi urbani con

alla permanenza delle acque in corrispondenza di

negli anni dagli abitanti di questi centri conservati e

frequentazioni dell’area anche perché connotata

spazi agricoli nella maggior parte dei casi. Di fatto è

piccole depressioni alimentate da falde superficiali

naturalmente difesi dall’espansione e dalla diffusione

dalla presenza di numerose masserie e specchie,

ancora possibile riconoscere l’antico confine tra città

(per esempio in località “Bosco Belvedere”, nel

Ciò

26

da

che

rappresentare

distingue

i

elementi

centri

significativi

urbani

di

del

in

senso

consapevoli

longitudinale,

e/o

inconsapevoli,

hanno

accompagnato

la

vita

delle

27


territorio comunale di Supersano).

“episodi di antropizzazione” è costituito dagli uliveti

e le famiglie sono state e sono tuttora protagoniste

progetto di raddoppio del tracciato), rappresenta

L’intenso sfruttamento agricolo ha incrementato

che si estendo quasi senza soluzione di continuità.

della costruzione di paesaggi e di economie minute

ad est un ostacolo all’attraversamento e al suo

l’infrastrutturazione viaria per consentire l’accesso ai

Lo sfruttamento agricolo dei terreni ha comportato

consolidate anche se ultimamente in declino a

raggiungimento;

fondi. Rimangono alcune vie storiche con particolare

anche la realizzazione di numerosi canali artificiali

seguito di alcuni motivi.

molti oliveti si trovano in un forte stato di abbandono;

riferimento alla attuale S.P. che collega Scorrano

destinati all’irrigazione e che attualmente, anche

Un luogo che può allargare “lo spessore del turismo

una cultura della produzione agricola frazionata

a Collepasso e che storicamente rappresentava

a causa di iniziali fenomeni di abbandono, stanno

costiero” all’interno del Salento.

e ancora assoggettata a pratiche convenzionali a

il collegamento principale tra Gallipoli e Otranto

assumendo l’immagine di opere irrigue a forte

Altro aspetto che i Paduli contemplano riguarda la

dimensione prevalentemente familiare, che rivela

come è leggibile dalla cartografia storica. Altro asse

connotazione naturale con una vegetazione palustre

ricerca di un modo alternativo di sfruttare le fonti

una incapacità di rispondere a una domanda di

storico, come sopra ricordato, che corre in senso

spontanea che ne disegna i margini. Dalle fonti

energetiche rinnovabili.

mercato sempre più competitiva;

longitudinale rispetto all’area, lambendola, utilizzato

storiche emerge comunque che in questa area vi

Oggi

connotato

assenza totale, nella loro estensione, di punti di

fino alla costruzione della SS 275, è la cosiddetta Via

fossero reticoli fluviali di piccole dimensioni costruite

prevalentemente da pratiche collettive e individuali

riferimento “fisici”, aspetto che rende i Paduli un’area

Vecchia di Lecce che corre parallela alla medesima

naturalmente dall’acqua piovana che convergevano

afferenti il tempo libero e l’agricoltura, ma che non

labirintica, introversa, impedita nello svelare le sue

SS. L’articolata infrastrutturazione viaria dei Paduli

nelle vore o fessure del terreno. A fronte di tale rete

sono in grado di sostenere le potenzialità di sviluppo

risorse;

è costituita da percorsi prevalentemente stretti,

idrografica superficiale, i Paduli sono caratterizzati

di un’area che continua ad avere l’immagine di una

fruibilità limitata a sporadiche attività agricole e

alcuni asfaltati altri ancora sterrati. In linea teorica

da un ampio e significativo acquifero sotterraneo.

campagna in lento abbandono.

isolate iniziative sportive;

I Paduli contano una superficie di circa 5.500 ettari

presenza di aree intercluse a quelle agricole, in forte

tale reticolo consentirebbe un’accessibilità agevole,

28

l’uso

di

questo

territorio

è

ma contestualmente labirintica e conosciuta solo da

L’area, quindi, è ricca di emergenze paesaggistiche

quasi totalmente destinati a uliveti, attraversata da

stato di abbandono;

chi quotidianamente ha frequentato e frequenta tali

e ambientali, densamente infrastrutturato nei suoi

una fitta rete di sentieri, canali, vore, micro e macro

permanenze storiche (di tipo naturalistico, geologico,

zone.

legami con l’attività agricola, tessuto minuto di

architetture anche di rilevanza storica, che grazie

architettonico, viario) non identificate, tutelate e

A completare il quadro della complessità dei Paduli

strade, rallentamento della velocità di percorrenza

alla cura degli ormai pochi abitanti e di alcune

valorizzate;

occorre ricordare che vi sono presenti componenti

se la si misura rispetto agli assi longitudinali che lo

aziende agricole, costituisce una sorprendente

rischio di progressivo abbandono a seguito degli

geomorfologiche quali le vore e le doline, manufatti

lambiscono e a quelli trasversali tipo la Miggiano-

risorsa paesaggistica, un’oasi di biodiversità, che

alti costi di manutenzione soprattutto degli ulivi a

storici come le masserie e i casini di caccia,

Taurisano a sud e la Maglie-Collepasso a nord ed è

negli anni ha subito un lento abbandono da parte,

fronte di una loro bassa produttività;

ritrovamenti di siti risalenti ad epoche preistoriche,

dotata in ogni sua parte di un paesaggio di qualità

soprattutto, delle generazioni più giovani delle

riduzione della manodopera dedicata alle attività

bizantine, medievali oltre ad una grande diffusione

denso che tiene insieme i caratteri ambientali diffusi

comunità.

agricole.

dei tipici muretti a secco e “pagghiari”. Si segnala

con lo svolgimento di numerose attività e pratiche

Questo luogo, con segni di antropizzazione poco

che questi ultimi manufatti storici e architettonici

sociali. Il rallentamento della velocità consente un

invasivi,

appaiono principalmente presenti nelle aree esterne

grado di percezione di tali beni diffusi oltre che un

connotazioni e/o problematiche:

al vero cuore dell’area, segno questo della storica

concetto di strada e percorso più articolato che

l’intera area si presenta come un luogo “isolato”,

inaccessibilità

diviene luogo destinato a pratiche differenti.

difficilmente accessibile dai vicini contesti abitati:

impaludamento, di insalubrità nonché dello stesso

Tali “diffusioni” consentono di affermare che i Paduli

in particolare, il lungo tracciato della SS 275,

antico Bosco di Belvedere. L’elemento unificante di tali

rappresentano un luogo in cui le piccolissime imprese

con una sezione di 30 metri circa (è in corso un

dell’area

dovuta

a

fenomeni

di

sembra

presentare

alcune

specifiche

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Piano Paesaggistico Elaborato n. 5:

lo scenario strategico - CINQUE PROGETTI TERRITORIALI PER IL PAESAGGIO DELLA REGIONE 4.2.2 IL PATTO CITTAโ -CAMPAGNA /4

Schede degli Ambiti Paesaggistici

1) Il parco agricolo delle frazioni storiche di Foggia interposto al corridoio ecologico multifunzionale del Cervaro

A. DESCRIZIONI STRUTTURALI DI SINTESI B. INTERPRETAZIONE IDENTITARIA E STATUTARIA

i parchi agricoli multifunzionali

C. SCENARIO STRATEGICO

Ambito 11/ SALENTO DELLE SERRE

IL SISTEMA DEI PARCHI AGRICOLI DEL NORD BARESE: 1BSDP EJ SJRVBMJรถDB[JPOF EFMMF DBWF EFM OPSE CBSFTF 1BSDP EJ SJRVBMJรถDB[JPOF EFMMB DPOVSCB[JPOF "OESJB $PSBUP 1BSDP EJ WBMPSJ[[B[JPOF EFJ DBTBMJ F EFMMF UPSSJ EFM OPSE CBSFTF 1BSDP EJ SJRVBMJรถDB[JPOF EFMMB DPOVSCB[JPOF CBSFTF IL SISTEMA DEI PARCHI AGRICOLI DELLA VAL Dโ ITRIA: 1BSDP EJ WBMPSJ[[B[JPOF EFHMJ VMJWJ NPOVNFOUBMJ 1BSDP EJ WBMPSJ[[B[JPOF EFMMB WBMMF EFJ USVMMJ IL SISTEMA DEI PARCHI AGRICOLI DEL SALENTO: 8) Parco di riqualificazione della conurbazione di Lecce e EFMMB 7BMMF EFMMB $VQB 1BSDP EJ SJRVBMJรถDB[JPOF EFMMB DPOVSCB[JPOF EJ /BSEร (BMBUJOB 10) Parco di riqualificazione della conurbazione di Maglie e EFJ DFOUSJ EFM 4BMFOUP TVE PSJFOUBMF 1BSDP EJ WBMPSJ[[B[JPOF EF -J 1BEVMJ 1BSDP EJ WBMPSJ[[B[JPOF EFMMF TFSSF TBMFOUJOF 13) Parco di riqualificazione della campagna di "MMJTUF 3BDBMF 5BWJBOP 14) Parco di riqualificazione di Morciano-Patรน-Salve

A

B

i parchi CO2 di riforestazione urbana

C

A) Manfredonia B) Brindisi C) Taranto

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Piano Paesaggistico Territoriale Regionale

http//:www.paesaggio.regione.puglia.it

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il protocollo d’intesa e il Piano Paesaggistico Il protocollo d’Intesa In data 12.12.2008 la Regione Puglia e il Comune di San Cassiano (quale ente capofila) hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la sperimentazione congiunta degli obiettivi e delle metodologie del PPTR finalizzato alla realizzazione del progetto “parco agricolo multifunzionale dei Paduli”, avendo rilevato preliminarmente profonda sintonia tra gli indirizzi del Documento Programmatico del PPTR e le iniziative svolte in loco nel Comune di San Cassiano con il laboratorio LUA-Paduli nelle diverse edizioni, sino ad arrivare all’estate 2008 che aveva espressamente come obiettivo quello di lavorare attorno alla definizione di un “super-parco” rurale. Anche a seguito di tale protocollo, il laboratorio Paduli 2009 ha mirato a prefigurare in modo più delineato le tematiche progettuali inerenti il Parco, prospettando un’ipotesi di progettazione dello stesso.

I Paduli nel PPTR-Piano Paesaggistico Territoriale Regionale Nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia, l’area dei Paduli è stata identificata come figura territoriale e paesaggistica a sé (unità di paesaggio n. 10.4) denominata “Il bosco di Belvedere”, inquadrata nella regione geografica Salento (Salento delle Serre 3° livello), ambito del “Salento delle Serre”. I progetti del PPTR della Puglia denominati “Il patto città-campagna” e “La Rete ecologica regionale”, identificano la Figura territoriale in “parco agricolo multifunzionale” che assume un rilevante ruolo nel sistema di rete ecologica regionale, connettendosi anche al sistema di parchi costieri esistenti sia sul litorale adriatico sia su quello ionico. Dal PPTR: “Il bosco di Belvedere”

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La figura ricopre un’area storicamente occupata da una fitta foresta di querce appartenenti all’antico bosco di Belvedere, poi quasi totalmente abbattute alla fine del 1800 per fare spazio agli ulivi. Dalla scomparsa del bosco alla sua sostituzione con ulivi, l’area non ha subito una importante modificazione in termini di diffusione urbana, anche perché soggetta ad allagamenti e poco adatta all’edificazione per la natura stessa del suolo (da qua il termine

Paduli, che la identifica): è rimasta invece una sacca rurale con precisi connotati paesaggistico-ambientali. Ciò ha giovato alla riconoscibilità del margine tra città e campagna: è percepibile lo stacco netto tra i centri e i poderi con le alberature, le strade campestri, le masserie, il reticolo di strade rurali. Questa peculiare interpretazione insediativa determina l’assenza della forma del “ristretto”. Emerge chiara una minore antropizzazione rispetto al resto dell’ambito considerato: un’area quasi “dimenticata” dalle grandi urbanizzazioni, la cui caratteristica è quella di essere uno mosaico composto da una miriade di piccole/grandi tessere di proprietà privata, lontano dai luoghi del turismo costiero e dai centri di maggior frequentazione e/o produzione: un’isola rurale nel mezzo del Salento. La figura territoriale è dominata da estesi e maestosi uliveti, circa 10.000 piante molte delle quali secolari. Si estende in una depressione tra la Serra di Poggiardo e quella di Supersano, che tende ad allagarsi e presenta importanti componenti geomorfologiche quali le vore e le doline, oltre ad essere interessata da un ampio e significativo acquifero sotterraneo. Persistono alcuni lembi visibili di naturalità, con interessanti segni di rinaturalizzazione, appartenenti all’antico bosco di Belvedere, emergenti rispetto alla distesa degli uliveti; le aree episodiche e i pochi esemplari residui si ergono in prossimità della fitta trama di segni costituita dall’importante rete di sentieri, vie, canali, vore. L’articolata infrastrutturazione viaria interna ai Paduli è costituita da percorsi prevalentemente stretti, non tutti asfaltati: tale reticolo consente un’accessibilità agevole e capillare, pur con un carattere labirintico e di difficile fruizione per i non abitanti. La presenza di numerosi canali artificiali destinati all’irrigazione in parziale abbandono assume ora una forte connotazione naturale, con una vegetazione palustre spontanea che ne colonizza i margini. Tutti questi elementi legano la considerevole densità di architetture di vario tipo e grandezza, alcune di rilevanza storica. Manufatti come le masserie e i casini di caccia, siti archeologici risalenti ad epoche preistoriche, bizantine, medievali oltre ad una grande diffusione dei tipici muretti a secco e “pagghiari”; elementi posti principalmente a corona dell’area, segno questo della sua storica inaccessibilità dovuta a fenomeni di impaludamento e insalubrità. Piccoli centri urbani (Botrugno, Cutrofiano, Maglie, Miggiano, Montesano Salentino, Nociglia, Ruffano, San Cassiano, Scorrano, Supersano, Surano) disposti a corona definiscono la figura; le loro espansioni hanno carattere limitato e comunque sono orientate in senso opposto e centrifugo rispetto alle zone agricole dei Paduli. Formano un sistema allineato lungo l’area sub-collinare centrale delle Serre, caratterizzato da radi insediamenti rurali e da ampie zone agricole miste sostitutive delle antiche aree forestali ora inesistenti. Questi centri abitati che gravitano intorno ai Paduli hanno nel complesso conservato uno stretto rapporto con la natura rurale del contesto, con ridotte formazioni di “frange urbane” irregolari e una forte prossimità di spazi urbani con spazi agricoli. Alcuni centri hanno i propri nuclei storici direttamente esposti e colloquianti con le aree agricole, altri hanno i tessuti consolidati a stretto contatto con la campagna, altri ancora hanno articolato il loro rapporto con la campagna più profonda mediante aree a destinazione mista, in cui convivono frammenti di ruralità con ampie distese di ulivi insieme ad attività produttive e/o residenziali, come accade in particolare nei comuni di Cutrofiano, Maglie e Scorrano. Appare così la chiara invariante della continuità della cultura agricola locale (la produzione di prodotti tipici e tradizionali, che hanno significative connotazioni territoriali), una permanenza di “abitanti produttori” che hanno storicamente mantenuto un legame e un presidio attivo del territorio. Forse per questo nel corso degli anni si è assistito a scelte di rispetto e tutela della realtà rurale. L’ampia distesa di ulivi è costeggiata ad ovest dalle Serre, sulla cui ossatura fisica si inseriscono una serie di elementi naturali (pinete) e antropici (masserie) che ne distinguono e ne valorizzano la percezione. Le serre stesse, definendola in parte, rappresentano il punto panoramico più significativo per apprezzare la figura territoriale. Una ulteriore invariante pare la scarsità di attraversamenti in senso longitudinale, a dispetto dei numerosi tracciati viari, percorsi, sentieri che percorrono l’area dei Paduli in senso trasversale, fatta eccezione per la Via Vecchia Lecce, che ha caratteri di margine piuttosto che di attraversamento vero e proprio: quest’asse è connotata dalla presenza di numerose masserie e specchie, oltre che testimonianza di percorso privilegiato per i pellegrini. Ad ovest l’area è lambita e marginalmente attraversata dall’altra strada di collegamento longitudinale tra Cutrofiano e Ruffano (SS. 476), anche questa caratterizzata nel percorso rurale dalla

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presenza di masserie e siti di importanza archeologica. Rimangono alcune vie che storicamente rappresentavano il collegamento principale tra Gallipoli e Otranto, la attuale S.P. che collega Scorrano a Collepasso. Ad est scorre il tracciato della S.S. n. 275 che costituisce di fatto l’interruzione dell’ampia area olivetata con i numerosi centri che vi si affacciano o che sono da essa attraversati. A nord l’asse viario costituito dalla SP che collega Maglie a Collepasso segna il passaggio tra l’area della figura considerata e le aree rurali settentrionali a più intensa urbanizzazione. A sud il piccolo centro di Torre Paduli e le aree rurali di Miggiano tagliate dalla strada di collegamento con Taurisano segnano il cambiamento di paesaggio e introducono alle figure limitrofe.” ”Il progetto territoriale regionale del “Patto città campagna” iniziato in sede di piano con il “Patto di coprogettazione” fra PPTR e PSR comporta che si restituisca qualità ambientale e paesaggistica a entrambi i territori: a quello urbano definendone con chiarezza i margini, le funzioni e gli spazi pubblici che caratterizzano storicamente la città, elevandone la qualità edilizia e urbanistica; a quello rurale restituendogli specificità e proprietà di funzioni; superando un processo degenerativo che ha visto nell’urbanizzazione della campagna, la crescita del degrado di entrambi gli ambienti di vita, quello urbano e quello rurale. Il progetto del Patto città campagna si è fondato nel PPTR su alcuni strumenti progettuali quali: - i parchi agricoli multifunzionali: è la proposta di territori periurbani più vasti del “ristretto” che mostrano una condivisione di intenti, a volte solo di progetto, a volte invece sociale perché insorge dal basso, per i modi in cui è condivisa dai suoi abitanti. I parchi agricoli sono territori agro-urbani o agro-ambientali che propongono forme di agricoltura di prossimità che alle attività agricole associa le esternalità dell’agricoltura multifunzionale che produce, oltre ad agricoltura di qualità, salvaguardia idrogeologica, qualità del paesaggio, complessità ecologica e chiusura locale dei cicli, fruibilità dello spazio rurale, valorizzazione dell’edilizia rurale diffusa e monumentale, attivazione di sistemi economici locali; il parco agricolo è portatore di nuovi valori ecologici, sociali, culturali e simbolici. Rispetto ai caratteri dei diversi territori essi si configurano, nello scenario strategico del PPTR, come: - parchi agricoli di valorizzazione se i territori sono aree agricole di pregio da tutelare e salvaguardare in relazione alle città di prossimità (ad esempio il parco dei Paduli del Salento); - parchi agricoli di riqualificazione se i territori sono compromessi e degradati, in particolare nelle periferie metropolitane (ad esempio i parchi di Lecce, Bari, Brindisi).”

paesaggistici, fruitivi, di mobilità dolce, turistici, ecc). Il progetto di rete ecologica regionale ha assunto dunque gli obiettivi di: a) utilizzare il sistema delle aree protette regionali e connettere i sistemi ambientali della regione con le reti sovraregionali; b) elevare la connettività e la biodiversità dei sistemi ambientali regionali; c) concepire il carattere multifunzionale della rete; d) elevare la qualità dell’abitare il territorio. Lo Schema Direttore della Rete Ecologica regionale e’ stato definito come strumento preliminare di interazione tra gli strumenti di governo dell’ambiente naturale (aree protette, Rete Natura 2000, conservazione della biodiversita’) e quelli di carattere più specificamente paesaggistico e territoriale. Nel Salento rafforza le deboli funzioni di core areas dei grandi parchi olivetati della depressione dei paduli e delle Serre; garantisce la qualificazione idraulica (infiltrazione verticale di acque piovane opportunamente depurate nel substrato carsico), ecologica (nella loro valenza di zone umide), paesaggistica del sistema delle voragini carsiche e del loro reticolo connettivo (che può costituire il contrappunto ambientale dei sistemi di reticoli urbani); e fruitivo (con il loro inserimento nei circuiti del turismo scientifico-naturalistico attraverso il coinvolgimento attivo dei gruppi speleologici regionali; qualifica le reti dicittà come rete ecoterritoriale.”

“Il progetto della rete ecologica regionale dovrebbe avere l’obiettivo, rispetto all’analisi ecologica del territorio (stato attuale e criticità), di migliorare la connettività complessiva del sistema attribuendo funzioni di progetto a tutto il territorio regionale (valorizzazione dei gangli principali e secondari, stepping stones, riqualificazione dei corridoi, attribuzione agli spazi rurali di valenze di rete ecologica minore a vari gradi di “funzionalità ecologica” ecc). riducendo processi di frammentazione del territorio e aumentando i livelli di biodiversità del mosaico paesistico regionale. La multifunzionalità è essenziale alla attuabilità dei progetti: la qualificazione dei i singoli elementi della rete devono vedere la concorrenza di più obiettivi (e settori di finanziamento): ambientali, idrogeologici, agroforestali

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il diario dei laboratori

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LUA SAN CASSIANO

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2003

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03 Agosto 08 Agosto 2003

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gio 2004

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2 Aprile 2004

“ROTTE”. ANDATE E RITORNI In ognuno di noi, c’è stato, c’è o prima o poi ci sarà un viaggio di andata, un viaggio di ritorno. Andiamo verso una San Cassiano, via da una San Cassiano, attraversiamo diverse San Cassiano; la troviamo all’inizio, alla fine o durante un viaggio. “Rotte” è andare, tornare, conoscere qualcosa di diverso, l’emozione di rincontrarsi, aprirsi un varco per fuggire, paura di abbandonare i sentieri battuti e gli itinerari imposti, allontanarsi dalle sicurezze, incontrare l’alterità, separazione, ricongiungimento, distacco, avvicinamento, libertà. Lo spirito del viaggio vive in ciascuno di noi. L’importante è portare con sé un nuovo sguardo, il desiderio di vedere davvero… Proviamo a vivere le suggestioni di un percorso, di un viaggio, di una rotta? La curiosità e lo slancio dell’andare? L’emozione del tornare? Vi proponiamo di partecipare al Laboratorio Urbano Aperto – San Cassiano, con l’obiettivo di mettere a confronto riflessioni ed esperienze vissute o ancora da vivere, reali e/o figurate, legate al molteplice significato che ciascuno può attribuire alle rotte, alle traiettorie, all’andare e al ritornare. Il Laboratorio sarà attivo dall’invio di questa e-mail. Da oggi fino ai primi dieci giorni di agosto ognuno, con i propri mezzi e strumenti, sarà chiamato a produrre del materiale sotto forma di immagine, fotografia, video, testo scritto, musicale, installazione, teatro… Da domenica 1 agosto a lunedì 9 agosto il LUA – San Cassiano, con sede nel Palazzo Ducale di San Cassiano (Lecce), si aprirà alla città e al territorio, presenterà e metterà a confronto i lavori, i progetti e le riflessioni prodotte. Il laboratorio assumerà la forma di “laboratorio aperto” entro cui chiunque potrà essere portatore di proprie visioni. Tutti i lavori prodotti saranno oggetto di una pubblicazione con allegato CD-ROM; potranno rientrare in altre iniziative anche itineranti di livello nazionale e pubblicate su internet, in base alle decisioni che il LUA – San Cassiano assumerà nel corso dello svolgimento dei lavori.

LUA – Laboratorio Urbano Aperto – San Cassiano

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2 Aprile 2004 All’attenzione del Sindaco dell’Amministrazione Comunale di San Cassiano Villa Comunale, San Cassiano – Lecce San Cassiano, 2 aprile 2004

La disponibilità a concedere, dall’1 al 10 agosto 2004, l’uso dell’intero primo piano del Palazzo Ducale per lo svolgimento del Laboratorio;

La disponibilità a concedere, nei giorni 7 – 8 – 9 agosto 2004, l’allestimento dei seguenti spazi: 1. le stanze al piano terra del Palazzo Ducale già utilizzate nel dicembre scorso per l’ultima iniziativa del LUA – San Cassiano (festa-evento del 29 dicembre 2003); 2. la corte antistante il Palazzo Ducale; 3. il giardino retrostante il Palazzo Ducale; 4. Piazza Cito.

Oggetto: LUA – Laboratorio Urbano Aperto San Cassiano, estate 2004 Nel periodo compreso tra il 3 e l’8 agosto 2003, a San Cassiano, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, è cominciata l’esperienza del Laboratorio Urbano Aperto, organismo nato intorno ad un’idea promossa da Lab2, un gruppo costituito da tre architetti ed una sociologa, che ha coinvolto 57 persone di diversa provenienza e formazione, sul tema dell’identità. Il LUA ha assunto il carattere della sperimentazione culturale avvalendosi della partecipazione attiva degli abitanti di San Cassiano, una realtà entro cui è tangibile un forte senso di appartenenza e l’esistenza di una rete di relazioni radicate tra le persone. Inoltre, l’Amministrazione Comunale ha dimostrato interesse e disponibilità al progetto intervenendo concretamente nella fornitura di strumenti e materiali. Nei giorni del Laboratorio è apparso chiaro che il LUA – San Cassiano non avrebbe esaurito la sua esperienza con l’iniziativa dell’estate del 2003. L’entusiasmo ed il consenso che hanno accompagnato tale esperienza, ci induce a sottoporre alla Vostra attenzione una nuova proposta per la prossima estate. L’idea è quella di attivare il Laboratorio dall’invio di un nuovo invito alla partecipazione (in allegato), a partire dai prossimi giorni, entro cui è proposto un tema su cui i partecipanti sono chiamati a produrre riflessioni, lavori e materiali, mediante l’uso di propri mezzi e strumenti. Tuttavia, la consapevolezza che lo svolgimento della nuova iniziativa potrà essere condotto solo se l’Amministrazione Comunale vorrà acconsentire a tale proposta, ci induce ad evidenziare alcune problematiche per la soluzione delle quali chiediamo la partecipazione della stessa Amministrazione. L’idea sarebbe quella di poter usufruire dell’intero primo piano del Palazzo Ducale dall’1 al 10 agosto 2004, entro cui garantire lo svolgimento del Laboratorio che, come lo scorso anno, sarà aperto alla partecipazione della cittadinanza e di quanti desiderino portare il loro contributo. A tal proposito ci preme sottolineare che il LUA – San Cassiano sarà strutturato al suo interno per “laboratori tematici”, aspetto che consentirà una più agevole gestione dell’organizzazione complessiva. Pertanto saranno attivati laboratori di fotografia, sartoria, video, laboratori-radio, teatrali, per bambini. Inoltre nei giorni compresi tra il 7 e il 9 agosto, contemporaneamente all’allestimento di spazi esterni al Palazzo Ducale con i lavori prodotti, si propone, nelle tre serate a disposizione, di organizzare anche uno spettacolo teatrale, la proiezione di un film ed una tavola rotonda sui temi legati all’esperienza del LUA – San Cassiano. Il crescente interesse che si sta creando intorno al LUA (nato mediante passaparola, ma anche dall’annuncio dell’imminente uscita della sua prima pubblicazione), anche in altre città d’Italia, fa prevedere l’arrivo a San Cassiano di un cospicuo numero di partecipanti, il che richiede l’organizzazione, nella stessa San Cassiano, sia di spazi entro cui alloggiarli garantendo loro dove dormire e servizi igienici adeguati, sia l’indicazione di luoghi per la ristorazione. Entro il mese di giugno saremo in grado di conoscere e comunicare il numero dei partecipanti senza precludere, comunque, il coinvolgimento di quanti vorranno aggregarsi in prossimità della data di svolgimento del Laboratorio.

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Tutto ciò premesso evidenzia la tendenziale portata sia qualitativa che quantitativa dell’iniziativa che ci auguriamo comporti risvolti positivi sia per la popolazione di San Cassiano che per la stessa Amministrazione Comunale. Pertanto, premettendo che faremo il possibile per dotarci autonomamente di strumenti e mezzi necessari per la realizzazione dei lavori, il tipo di richiesta di collaborazione che avanziamo all’Amministrazione Comunale, in sintesi, riguarda:

• Il reperimento dei seguenti strumenti e materiali: 10 diaproiettori 10 videoproiettori scarti di sartoria 8 televisori 4 videoregistratori 2 amplificatori materiale elettrico 30 faretti pannelli di faesite 2x3 materiale di cancelleria 100 torce ciotole 10 torce 100 sedie tavoli 4 telecamere 2 lettori dvd Inoltre sarebbe opportuno l’apporto di alcuni professionisti di fiducia che garantiscano il supporto tecnico durante lo svolgimento dell’iniziativa (in particolare per l’allestimento illuminotecnico, per la tavola rotonda, la proiezione del film, ecc) e che possano mettere a disposizione piastra, mixer, microfoni, amplificatori, ecc. • • • • •

La disponibilità a concedere, dall’1 al 10 agosto 2004, l’uso degli immobili scolastici per l’accoglienza dei partecipanti. A tal proposito, proponiamo di lanciare una campagna tra la popolazione di San Cassiano intitolata “un materasso per il LUA”, al fine di reperire anche materassi e brandine per la notte; Il contattare luoghi di ristorazione disponibili ad offrire il loro servizio, a prezzi accessibili, per il ristoro dei partecipanti tra l’1 e il 10 agosto 2004;

La disponibilità, già garantita la scorsa estate, a permettere l’acquisto, presso alcuni punti vendita, di eventuali materiali, per conto del Comune e per una spesa massima da concordare con la stessa Amministrazione Comunale. Sicuri che ci sia interesse comune affinché il LUA – San Cassiano possa continuare a svolgere la propria sperimentazione culturale nel Comune in cui è nato, porgiamo i nostri più cordiali saluti e rimaniamo in attesa di una risposta, che confidiamo di ricevere nel più breve tempo possibile considerati i pochi mesi che ci separano da agosto. LUA – Laboratorio Urbano Aperto Valentina Battaglini Yuri Battaglini Antonella Fino Gaetano Fornarelli Mauro Lazzari

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12 Maggio 2004 Carissimi, eccoci ancora insieme a voi. Abbiamo la necessità di specificare ulteriormente alcuni punti relativi alla iniziativa della prossima estate, che nascono da riflessioni e scambi di idee che via via si verificano nel corso di questi giorni. Naturalmente il fine non è solo quello di definire l’iniziativa, ma anche quello di sollecitare quanti sono ancora in dubbio sul partecipare o meno. Schematicamente: 1. partecipazione: è lo strumento che il LUA-San Cassiano ha adottato come fondamentale per il coinvolgimento non solo dei partecipanti diretti all’esperienza, ma anche della popolazione locale. Sarebbe auspicabile che quanti vogliano partecipare al laboratorio (anzi, ai laboratori) tengano ben presente questo aspetto. Ci rendiamo conto che molti non conoscono i luoghi e le persone, ma i giorni antecedenti l’evento (cioè dall’1 al 6 agosto) possono essere particolarmente significativi per i contatti diretti e quindi per avviare tale pratica; 2. tema/manifesto: un altro aspetto da tenere in considerazione è il tema proposto dal LUA sul quale, nelle forme più varie, sarebbe opportuno “costruire” le singole ricerche;

3. tempi per l’adesione: dal momento che stiamo avviando anche la ricerca di posti letto (forse nelle scuole…vedremo) per l’accoglienza di quanti verranno da fuori, sarebbe opportuno comunicare la propria adesione e quella di quanti vogliono partecipare, entro il 15 giugno. Inoltre entro la stessa data bisognerebbe conoscere anche il tipo di ricerca, lavoro, visione ecc. sulla quale ognuno intende lavorare; 4. laboratori: ricordiamo che, al fine di una più agevole organizzazione, questa estate il LUA potrà essere organizzato per “laboratori” tematici. Ciò significa che esisteranno degli spazi entro cui le persone che avranno una simile area di interesse, potranno incontrarsi, eventualmente, se lo riterranno opportuno, avviare un lavoro insieme, oppure solo scambiare idee, ma anche strumenti e mezzi. A titolo di esempio ci è stato proposto un laboratorio di fotografia, uno di sartoria, uno di cinematografia/video, uno di web-radio, ecc. Via via che arriveranno le adesioni al LUA con annesse idee, faremo in modo di comunicare a tutti i nominativi, le e-mail e i lavori di ognuno, in modo da essere messi in contatto con quanti riterranno di appartenere alla medesima area di interesse. Ricordiamo che avremo a disposizione il primo piano del Palazzo Ducale, entro le cui stanze potranno trovare posto i laboratori;

5. evento: in questo ultimo periodo è saltata fuori la proposta, da parte di qualcuno, di organizzare la tre giorni di eventi (dal 7 al 9 agosto), con allestimenti, presentazioni, teatro e quanto altro riusciremo ad inventare, non solo nel Palazzo Ducale, così come scrivemmo nella mail che vi abbiamo spedito il 3 aprile. L’idea potrebbe essere quella di individuare un percorso (il tema di questa estate riguarda, appunto, le rotte) sul territorio di San Cassiano entro cui il Palazzo Ducale potrebbe essere sia il punto di partenza, ma anche quello di arrivo. Naturalmente tale percorso potrà essere definito solo in base alle ricerche che arriveranno; 6. materiali/strumenti: ricordiamo che finanziamenti (almeno per il momento) non ce ne sono, per cui rimane importante il fatto di dotarsi per quanto possibile, per la redazione della propria ricerca/progetto, di strumenti e mezzi propri. Non dimentichiamoci che buona parte della riuscita dello scorso anno si è anche basata sull’autorganizzazione. Se poi dovessero arrivare un po’ di soldini (saranno sempre pochi rispetto alle esigenze) cercheremo di ovviare ad alcune spese dell’ultimo momento oppure se proprio qualcuno non ha l’opportunità di procurarsi i mezzi vedremo se sarà possibile farseli prestare in quei giorni di agosto;

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7. nominativi: stiamo preparando, per comodità, tre diverse mailing list. Quindi ci raccomandiamo di inviarci nominativi, numeri telefonici ed e-mail di quanti vogliono partecipare con un proprio lavoro, di quanti vogliono solo venire a vedere e di quanti vogliamo contattare esclusivamente per pubblicizzare l’iniziativa. Naturalmente ognuno si relazionerà con coloro i quali hanno già avuto contatti; 8. adesioni. Fino ad oggi abbiamo ricevuto, ufficialmente, le seguenti adesioni (scusate se per esigenze di sintesi tralasciamo alcuni passi degli scritti che ci sono stati inviati. Se qualcuno volesse saperne di più o condividere idee e progetti via via che arrivano, può contattare direttamente la persona interessata, anzi sarebbe auspicabile!): •

Luciano Schito, di San Cassiano, (bruciano23@gsmbox.it), che ci ha inviato una mail dal titolo “Documentario sul viaggio. Viaggio inteso come meta d’arrivo, come inizio e come meta di passaggio. Lui sta a Parigi e riflette su di un documentario “sull’osservazione degli stranieri da parte di uno straniero, osservazione umana e paesaggistica di Parigi. Tutti in viaggio su una metropolitana alienante per scoprire poi che gli stranieri francesi sono sempre meno stranieri degli stranieri italiani”.

Giorgio Foti, di San Cassiano, (giorgio.foti@libero.it) che sta pensando di fare un lavoro di installazione “Logos” a S. Cassiano.

Marcello Greco, (gmmr@libero.it) che propone di coinvolgere nel LUA 2004 “SOS Sacara”, un gruppo di esperti che si occupa del salvataggio della “sacara” (cervone); si tratta di porre l’attenzione su di un aspetto del territorio costituito dalla fauna locale.

Un gruppo di persone contattate da Giuseppe Greco a Siena, e cioè: o Federico Valerio (valerio@inventati.info) che propone un workshop su come realizzare una webradio (su modalità e tempi c’è da discutere); o Federico Valerio, Paolo Lattanzio (paolo.lattanzio@inventati.info; plattanz@acari.org), Fabio Gianni (gianni@ ldpassociati.it) “Maree sonore”: installazione audio con cui è possibile interagire e che prevede una connessione internet; o Nino Pizzino (piznino@gmx.net) sonorizzazione di ambienti e installazioni audio. o Francesca Scarlatti (scarlatti.f@tiscalinet.it) Alessandro che produrranno foto di posa in costume a donne di San Cassiano; o Sergio Minniti (picchiodalpozzo77@hotmail.com) che produrrà foto in esterno a San Cassiano e nel Salento; o Paolo Magaudda (pmagaudda@tiscali.it) che terrà un workshop di tre giorni nel periodo dall’1 al 6 agosto su come fare montaggio video live, sia da un punto di vista strettamente tecnico (uso di videocamere e software per il montaggio e mixaggio video), sia da un punto di vista più contenutistico (come riuscire a costruire una sequenza di immagini dotate di senso in tempo reale); è aperto a tutti e si propone l’obiettivo di mettere in condizioni una o più persone di fare del montaggio video live nei giorni dal 7 al 9 agosto e poi presentare un suo progetto che probabilmente consisterà in riprese video del laboratorio; o Daniele Longo (danielelongo@hotmail.com) Giuseppe Greco (pippigreco@hotmail.com) che produrranno un video (circa 20 minuti) da mandare in loop su uno o più schermi: immagini girate in provincia di Siena, a San Cassiano e dintorni ed eventualmente montate con una selezione di altre immagini non originali; la ricerca dovrebbe consistere proprio in questo, nella combinazione, incontro, scontro, fra percorsi audio e video che procedono autonomamente, viaggiano in parallelo senza incontrarsi, si sovrappongono o si fondono, creando percorsi di senso che interpretano, leggono, in un certo qual modo traducono e concretizzano il tema scelto per la seconda esperienza del LUA, tenendo conto delle peculiarità, dei limiti e delle possibilità offerti dai media linguistici e dagli strumenti utilizzati sia in fase di produzione che di fruizione; o Fabio Gianni, Giuseppe Greco che produrranno un’installazione audiovisiva. Questa prevede la realizzazione di tre locandine per i santi da decorare in vario modo; al loro interno, al posto della statuetta o del dipinto, verrà collocato uno schermo; i video che andranno in loop sono immagini fisse che si susseguono a una certa velocità; i titoli previsti, indicativi per ogni locandina sono: “La vera storia di Cassiano”, “Storia apocrifa di Cassiano” e “Le visioni di Cassiano”; le immagini fisse saranno foto di posa di persone di San Cassiano in costume;

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21 Maggio 2004 o Aquil Copier [mail: aquilcopier@hotmail.com], Angela Serino [mail: bluang@libero.it]: Il primo è un pittore e un grafico di professione, ho già collaborato in altre occasioni con lui e forse aiuterà me e Fabio per la versione cartacea del nostro lavoro; Angela scrive su riviste d’arte, lavora in una galleria e si è occupata di videoarte (dobbiamo risentirci per i progetti, ma ci stanno pensando e verranno entrambi); o Antonio Giacomozzi, Luana (s.shimizu@gmx.de): fanno video per lavoro (ci comunicheranno il progetto quanto prima; sono persone che avrebbero potuto realizzare un video con un razzo che corre per le strade di San Cassiano, ma dicono che l’idea è di un artista inglese loro amico che prima devono sentire e poi, forse, preferirebbero fare qualcosa di nuovo anche per loro); o Lorenzo Solaini (arturobandini07@hotmail.com), Antonella (antonellissimah@virgilio.it): il primo sta realizzando un video per Genova, la sceneggiatura è molto interessante e secondo Giuseppe potrebbe essere riprodotto a San Cassiano contestualizzandolo; o Franco Verderi (cogitabondo@libero.it): è disponibile a realizzare in collaborazione con qualcuno altro un prodotto multimediale; o Andrea Campus (campus@arsnovasiena.org),Filippo, Elena: il primo è un videomaker, il secondo è esperto di reti di computer, l’ultima un architetto (non hanno ancora un progetto, ma possono utilmente collaborare con altri; ci sono anche altre due ragazze di ArsnovaSiena che si sono dimostrate interessate); o Caterina Brocchi: “Non avendo mai visitato San Cassiano ho dovuto, per questo progetto, affidarmi alle mie vaghe rimembranze della Puglia, alle mie radici campagnole e, soprattutto, alle parole del mio amico Peppe che, parlando del suo paese, descriveva con occhi smarriti i muretti a secco che ne caratterizzavano la campagna. Il mio “percorso” è l’incontro della campagna riarsa e dei muretti a secco, simbolo lampante del commovente lavoro umano, che nelle loro distese incerte ricordavano l’incresparsi delle onde con la forza indomita della natura, il mare con la potenza dei suoi gorghi ululanti e la dolcezza del suo cullarsi. Il tutto con l’aiuto della notte in cui i confini fra la natura nelle sue forme e fra la natura stessa e l’umano si sfumano nell’illusione. In fondo, chi non ha mai sognato che il proprio paese o la propria città avessero il mare?”; o Barbara Maisto: ha una ludoteca e prevede di presentare un progetto abbastanza articolato per i bambini (di sicuro parteciperanno i suoi soci e forse anche Giuseppe Greco). o C’è poi un gruppo da Roma che vorrebbe presentare una sorta di videogioco ambientato però nel mondo fisico - alla Existence ma ancora è da definire. Cercheremo di rispondere a tutti coloro che ci scrivono. In generale, quando ci chiedete di esprimere un’opinione sul tipo di ricerca che ognuno intende portare avanti, sappiate che tutte sono ben accette e che siamo contenti che le stiate costruendo. Rimane fondamentale l’adesione al LUA secondo i punti 1 (partecipazione) e 2 (tema/manifesto). Cercheremo (forse in questo fine settimana) di chiamarvi telefonicamente anche per sapere come vanno le cose. Ricordate le scadenze… A prestissimo

Felici di ritrovarvi! Alcuni di voi hanno già risposto al nostro invito. Cerchiamo di rispondere a tutti, scusate se sinteticamente. Del resto per il momento riceviamo le adesioni con un’idea generale di ricerca. Nel rispondere vi invitiamo, anche al fine di cominciare ad avviare eventuali collaborazioni o comunque a configurare i “laboratori”, a prendere contatti con coloro che appaiono essere interessati alle medesime elaborazioni, possibilmente mettendoci al corrente, affinché possiamo essere informati dell’evoluzione dei fatti, anche per esigenze di organizzazione degli spazi e dell’iniziativa di agosto. Inoltre ognuno di noi è sempre disponibile anche telefonicamente. Comunque resta il fatto che fino al 15 giugno, non saremo in grado di avere il quadro completo della situazione. Solo allora potremo inviare a tutti gli indirizzi e-mail ed eventualmente i numeri di telefono di tutti i partecipanti, e quindi avviare i contatti. Non dimentichiamo, poi, che avremo a disposizione sei giorni (dall’1 al 6 agosto) per conoscerci e lavorare insieme. In ogni caso quando inviamo le mail, ricevete contemporaneamente gli indirizzi degli altri. A tutti ricordiamo, ancora una volta, i tre principi fondamentali su cui stiamo cercando di impostare l’iniziativa affinché, in nome dei principi più volte esposti, non si configuri come esposizione di lavori preconfezionati e, soprattutto, non contestualizzati: manifesto/tema di quast’anno, partecipazione e autorganizzazione. Per Franco Verderi (cogitabondo@libero.it): siamo entusiasti all’idea di vedere nascere un sito web sul LUA. Potrebbe essere elaborato proprio durante i giorni dei laboratori, se sei d’accordo. Ci sentiamo di dare un suggerimento: da un punto di vista grafico probabilmente si potrebbe prendere spunto dal tipo di grafica utilizzata per la pubblicazione (che uscirà al più presto). Non pensiamo che tu abbia commesso gaffes comunicandolo alla tua amica Silvia. Forniscile le varie mail, in modo che abbia idea del significato di questa esperienza e vedi cosa ne pensa. Facci sapere. Invitiamo chiunque fosse interessato a contribuire alla realizzazione tecnica e grafica a farsi vivo, con noi e con lo stesso Franco, che chiede aiuto in tal senso. Per Marina De Meo (marina.demeo@libero.it): lo sai che l’aspetto che ci intriga è proprio quello di non poter avere un programma ben preciso per avviare un laboratorio di fotografia, dal momento che solo sul posto si potrà verificare quale sarà la tipologia dei partecipanti? Per il momento ti suggeriamo di discuterne con Totò De Blasi, che ha già effettuato esperienze di questo genere. Chissà, potrà nascere una collaborazione? A proposito del “mostrare o esporre esperienze condotte in altri luoghi”, forse può essere anche una via da percorrere, ma rimaniamo dell’idea che la costruzione di un laboratorio sul posto abbia la sua importanza sempre secondo il nostro punto di vista sulla partecipazione che abbiamo provato ad esporre nel documento che abbiamo diffuso. Che ne dici? Per Totò De Blasi (db.fa@inwind.it): siamo felici, caro Totò, di sapere che anche quest’anno starai insieme a noi. Totò mette a disposizione, per il laboratorio di fotografia 2 ingranditori, 2 tank per lo sviluppo dei negativi b/n, bacinelle di varie grandezze, acido per lo sviluppo dei negativi, termometro, pinze e varie. Lo diciamo per quanti fossero interessati. Cercheremo anche un locale idoneo. Per Giuseppe Moscatello (gioso@inwind.it): contenti dell’adesione, naturalmente! Ma ci piacerebbe che ci fornissi al più presto più dettagli sulla tua ricerca/installazione. Non abbiamo ben capito il riferimento al tema della “memoria” visto che quest’anno si parla di “rotte”. Sul sito web potresti parlarne con Franco Verderi. Facci inoltre sapere dei tuoi amici ed eventualmente consegna loro il materiale che in questo periodo vi abbiamo spedito sul significato dell’esperienza del LUA, in modo che se ne facciano un’idea…naturalmente con il manifesto/tema di quest’anno. A presto! Per Giorgio Foti (giorgio.foti@libero.it): è suggestivo che il tema delle rotte, dei percorsi sia assorbito in una installazione come quella che stai pensando. Ci dici che la stai elaborando, per cui mettici al corrente dell’evoluzione. A presto!

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From: “cogitabondo” <cogitabondo@libero.it>

Per Marco Lazzari (marcare@virgilio.it): che dire? Sembra che tu stia elaborando un’idea/installazione (lavorerai con Marcello Greco, a quanto pare) che avremmo il piacere di discutere insieme. Fatti sentire..avevi promesso di venirci anche a trovare! Per Luciano Schito (bruciano23@gsmbox.it): ehilà parigino! Sembra che tu stia già lavorando, nonostante le distrazioni. Facci avere tue notizie e raccontaci gli sviluppi del tuo lavoro per il LUA. Per Marcello Greco (gmmr@libero.it): l’attenzione alla fauna locale non può che trovare tutto il nostro appoggio. E’ interessante coinvolgere “SOS Sacara” in questa ricerca. Forse si potrebbe anche trovare, attraverso i simbolismi e gli ulteriori profili che prospetti, di agganciare questa scelta al tema di quest’anno. Facci sapere cosa ne pensi. Per Fabio Gianni (Gianni@ldpassociati.it): molto interessante l’idea di voler realizzare 3 edicole votive seguendo un “percorso” significativo-narrativo che abbraccia anche il tema di quest’anno. Per raccontare, in breve anche agli altri, all’interno di queste edicole, Fabio propone di inserire 3 fotoromanzi diversi realizzati per immagini fisse che narrano 3 storie ancora da definire (forse lo stesso tema di quest’anno potrebbe suggerirti qualcosa), coinvolgendo, come protagonisti gli stessi sancassianesi. Naturalmente Fabio sollecita proposte di idee/sceneggiature alternative. Sulla questione finanziamenti, abbiamo espresso il nostro punto di vista. Non è che non ne vogliamo a tutti i costi, ma per quanto è possibile autorganizzarsi, meglio è, visto che un po’ tutti lo stanno facendo. Purtroppo dobbiamo fare conto che non ce ne siano. In qualche modo faremo. Beppe e noi potremmo darti una mano per fare in modo che la tua idea si realizzi. Facci sapere gli sviluppi! Per Federico Valerio (valerio@inventati.info): certamente faremo in modo, anche tramite Giuseppe, di trovare il materiale di cui avete bisogno. Se poi qualcosa non fosse possibile trovarla in qualche modo faremo, ma non crediamo che ci siano grossi problemi. Il punto è cercare per tempo. Al momento opportuno ci attiveremo. Visto che Giuseppe è a San Cassiano, in questi giorni, potreste mettervi in contatto con lui e vedere se può cominciare ad attivarsi. Lo faremo anche noi. Fateci sapere! A presto Lab2 Valentina Battaglini (347-4707675/055-2321042) Yuri Battaglini (339-1456125/0832-246942) Antonella Fino (333-6811162/06-97617196) Gaetano Fornarelli (349-2323003/055-241142) Mauro Lazzari (329-0775130/055-241142) Collaborano: Massimiliano Ciriolo Giuseppe Greco Marco Lazzari Alessandra Lupo

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To: “grezzo2” <zogre@tiscali.it>, “lab 2” <lab2@mail.com> CC: “marcello greco” <gmmr@libero.it>, “beppe greco” <pippigreco@hotmail.com> Subject: progetti 2003 Date: Sat, 31 Jul 2004 04:34:15 +0200 ciao visto che il sonno non arriva vi lancio un piccione con testi + figure relativi ai primi 10 progetti dell’anno scorso. sulle immagini se qualcuno ha voglia può provare a fare di meglio (il nostro scattante grezzo?) ci vediamo fra una trentina di ore ;-) franco From: “pierluigi giove” <pierluigi.giove@tele2.it> To: “lab 2” <lab2@mail.com> CC: Subject: help!!! Date: Wed, 21 Jul 2004 14:20:28 +0200 ciao merde, ho bisogno dei nominativi di tutti i partecipanti (da inserire nel manifesto), speditemeli quanto prima...altrimenti non si fa nulla! a presto...pierluigi From: tito livio <masihit@yahoo.it> To: lab 2 <lab2@mail.com> CC: Subject: Re: errata corrige Date: Wed, 16 Jun 2004 23:11:05 +0200 (CEST) ciao a tutti,sono caterina da siena(nessun riferimento alla nota mistica visionaria)e comincio con lo scusarmi per non avervi risposto prima confermando la mia entusiastica adesione,ma,come avrete capito,negli ultimi tempi ho frequentato poco la mia posta.dopo la scorpacciata di mail di oggi e quattro chiacchere con gli altri ragazzi di siena che partecipano al laboratorio,sono abbastanza al corrente delle questioni dibattute ultimamente riguardo all’organizzazione e ai finanziamenti.credo siate gia’venuti a conoscenza del mio progetto,”il muromare”,e per questo devo ringraziare peppe. per quanto riguarda la realizzazione ci tengo a precisare che non sono proprio una land artist ed avro’ bisogno di molto aiuto soprattutto per gli impianti elettrici.credo che per l’impianto audio non ci siano problemi perche’ posso contare sull’aiuto di alcuni amici di siena.purtroppo non sono in grado di fare un preventivo sui costi dei materiali,soprattutto perche’ non conosco ancora il posto.beppe mi ha detto che ha gia’ un’idea su dove ubicare l’istallazione(un posto con molti muretti a secco subito fuori da san cassiano),ma per decidere i particolari(per esempio:la superfice che l’istallazione dovrebbe coprire)avrei bisogno di vederlo.credo che i materiali per l’audio o eventuali proiezioni non siano un problema,eventualmente dovrei trovare le luci(io pensavo a quei fili di lucette che si srotolano a metraggio,tipo albero di natale per capirsi).per questo parlero’ comunque con beppe,che essendo gia’ sul luogo magari ha contatti per reperirle. volevo anche darvi la mia disponibilita’ a collaborare col laboratorio di sartoria. per adesso vi saluto, a presto caterina

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31 Luglio 2004

From: tito livio <masihit@yahoo.it> To: lab 2 <lab2@mail.com> CC: Subject: Re: errata corrige Date: Wed, 16 Jun 2004 23:11:05 +0200 (CEST) ciao raga, siete stupendi ma il doc nn riesco a scardinarlo .. chemmelorimandate? babbaci e abraci

From: “amicogianni@libero.it” <amicogianni@ libero.it>

From: caffè letterario <info@caffeletterario.org> To: “lab 2” <lab2@mail.com> CC: Subject: Re: sito LUA Date: Thu, 27 May 2004 12:13:58 +0200

To: “lab2” <lab2@mail.com> CC: Subject: Re:LUA San Cassiano Date: Tue, 20 Jul 2004 12:39:53 +0200

Ciao a voi, volevamo solo informarvi che da una decina di giorni circa abbiamo dedicato al “Laboratorio Urbano Aperto - San Cassiano” la rubrica “appuntamenti” del nostro sito. Augurandoci di aver fatto cosa gradita e utile, vi salutiamo con simpatia. Paolo e Marica

gaetano caro, gaetano bello, la mail che hai giovialmente annunciato con sms non è affatto arrivata, provaci ancora che attendo con languore...Gianni

From: caffè letterario <info@caffeletterario.org> To: “lab 2” <lab2@mail.com> CC: Subject: Re: sito LUA Date: Thu, 27 May 2004 12:13:58 +0200 Ciao a voi, volevamo solo informarvi che da una decina di giorni circa abbiamo dedicato al “Laboratorio Urbano Aperto - San Cassiano” la rubrica “appuntamenti” del nostro sito. Augurandoci di aver fatto cosa gradita e utile, vi salutiamo con simpatia. Paolo e Marica

CONFERENZASTAMPA II Laboratorio Urbano Aperto – LUA San Cassiano ROTTE, TRAIETTORIE, ANDATE E RITORNI Martedì 3 agosto, alle ore 11.30, presso l’Auditorium del Museo Provinciale “S. Castromediano” di Lecce, si terrà una conferenza stampa nella quale sarà illustrato il programma della seconda edizione del Laboratorio Urbano Aperto – LUA San Cassiano, patrocinato dall’Unione dei Comuni di San Cassiano, Nociglia, Botrugno, Giuggianello, Surano, Sanarica. Il Laboratorio ha anche ottenuto il patrocinio del Centro di Studi Salentini e la collaborazione dell’insegnamento di Estetica, Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Lecce. Alla conferenza stampa saranno presenti il sindaco di San Cassiano, Raffaele Petracca, l’editore Grazia Manni, il presidente del Centro di Studi Salentini, Giovanni Invitto, i membri del comitato promotore del LUA, Valentina Battaglini, Yurj Battaglini, Antonella Fino, Gaetano Fornarelli, Mauro Lazzari. Il Laboratorio Urbano Aperto, ha l’obiettivo di mettere a confronto, negli spazi del centro salentino, riflessioni ed esperienze vissute o ancora da vivere, reali e/o figurate, legate al molteplice significato che ciascuno può attribuire alle rotte, alle traiettorie, alle andate e ai ritorni. Infatti, da domenica 1 agosto a lunedì 9 agosto il LUA – San Cassiano, con sede nel Palazzo Ducale, aprirà alla città e al territorio, presenterà e metterà a confronto i lavori, i progetti e le riflessioni prodotte. I primi cinque giorni, che vanno dall’1 al 6 agosto, saranno dedicati ad attività di laboratorio, mentre i giorni 7-8-9 agosto, saranno scanditi da eventi e mostre dei lavori realizzati, che avranno come location il Palazzo Ducale di San Cassiano e il centro storico del comune. Il laboratorio assumerà la forma di “laboratorio aperto” entro cui chiunque potrà essere portatore di proprie visioni. Il laboratorio e gli eventi avranno forma di immagine, fotografia, video, testo scritto, musicale, installazione, teatro. Già ora sono circa un centinaio gli artisti, gli operatori culturali, le associazioni che hanno aderito al progetto, garantendo un loro intervento. Sulla prima edizione, tenuta nel 2003, è in uscita un volume, a cura delle edizioni di Piero Manni, che sarà presentato nel corso della conferenza stampa e che raccoglie tutti i lavori prodotti in un cd-rom allegato. Una analoga iniziativa editoriale è prevista anche per questa seconda edizione del 2004.

L’ufficio stampa

Per eventuali ulteriori informazioni rivolgersi ai seguenti numeri 333-3601778, 347-4707675, 329-3842026

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PARTECIPANTI LUA 2004 Fabiana Casto, Maglie Alessandra Lupo, Lecce Emanuela Bartolotti, Lecce Pierluigi Giove, Cassano Murge Roberta Dini, Sant’Arcangelo di Romagna Tommaso Re, Lecce Paola Re, Lecce Massimiliano Ciriolo, San Cassiano Patrizia Maranò, Grottaglie Massimo Le Pera, Corigliano Calabro Caterina Brocchi, Siena Andrea Epifani, Lecce Giovanni Invitto, Lecce Fabio Tolledi, Lecce Juri Battaglini, Lecce Mauro Lazzari, Lecce Gaetano Fornarelli, Bari Luigi Prontera, Castrignano del Capo Giulio Gostoli, Mercatello sul Metauro Valentina Battaglini, Lecce Antonella Fino, San Cassiano Giuseppe Moscatello, Botrugno Marco Lazzari, San Cassiano Marcello Greco, San Cassiano Ivano Cataldo, San Cassiano Valerio Barberis, Prato Alessandro Corradini, Prato Marcello Marchesini, Prato Nicola Becagli, Prato Cristiano Cosi, Prato Michele Fiesoli, Prato Borja Serrano, Spagna Monica Flores, Spagna Fabio Clausi, Diamante Luciano Schito, San Cassiano Lorenzo Dogana, Perugia Antonio Di Napoli, Acquaviva delle Fonti Vittoria Gasbarrino, Milano Nadia Tozzoli, Torino Eleanna Greco, San Cassiano Angelo Mangione, San Cassiano Deliriouniversale.com, Roma Domenico Candellori, Messina Mauro Marino, Lecce Claudio Longo, Lecce Paolo Magaudda, Messina Giulia De Noto, Bari Gianni D’Amico, Fasano Marco Greco, San Cassiano Giuseppe Greco (MI), Milano Daniele Longo, Genova Giovanni Conti, Siena Franco Verderi, Milano Filippo Petrecca, Milano

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Giuseppe Greco, San Cassiano Mauro Puccini, Piombino Fabio Gianni, Monteriggioni Rita Cecchi, San Vincenzo Claudia Tozzi, Bologna Francesca Greco, San Cassiano Paola Vanesio, San Cassiano Oronzo Lazzari, San Cassiano Andrea Mosso, Lecce Vanni Bianconi, Svizzera Luana Visciglia, Bologna Alessandra Tisato, Bologna Elisa Eginardo, Bologna Stefano Stefani, Bologna Daniela Moramarco, Bologna Sarah Ballestriero, Bologna Fabio Lazzari (xl), San Cassiano Marcello Greco, San Cassiano Sergio Minniti, Messina Elena Frascaro, Supersano Rossella Perfetto, Supersano Debora De Pascalis, Supersano Daniela Moriero, Supersano Andrea Vigna, Asti Francesca Gambelli, Bologna Antonello Sarro, Bologna Giulia Carnevali, Roma Lorenzo Solaini, Siena Federico Valerio, Roma Nino Pizzino, Messina Andrew Tailor Bosher, Stati Uniti Giuseppe Lenza, Sara Staffieri, San Benedetto del Tronto Angela Tomasicchio, Marina De Meo, Lecce Ambaradam ludoteca Tricase, Tricase Antonello Scopacasa, Calabria Nicoletta Mairo, Taranto Maria Teresa Acquaviva, Bari Bathilda Lefevre, Francia Pasquale Lenge, Francia Artisti di strada, Tricase

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OMBRE DI LUCE di Cameraoscura Per mezzo della stampa cianotipica, i partecipanti saranno spettatori, attori, creatori e materia stessa di questa tecnica. il tutto si ispirerà, nella coerenza del tema indetto “ROTTE“ , sviluppando il senso del percorso o trasformazione, insito nel pensiero Vichiano di corsi e ricorsi, nelle sue tre diverse fasi: gli dei , gli eroi , l’uomo.

VIAGGI, METAFORE, DOMANDE testi scelti e commentati da Giovanni Invitto letti da Fabio Tolledi Ulisse: - Omero, Odissea (VIII-VII sec. a. C.), libro I, vv. 1-96 [trad. a c. di G. A. Privitera, Mondadori, Milano 2002, pp. 5-11] - Dante Alighieri, Divina Commedia (dal 1307), Inferno, canto XXVI, vv. 46-142 [Zanichelli, Bologna 1961, pp. 150-153]

[trad. di F. Fortini e K. Montanari Gulbrandsen, Comunità, Milano 1962, pp. 41-46]

Platone (427-347 a. C.) i miti di Eros e dell’uomo “a metà”, Simposio, 189d-192 c, 203b-203e [Tutte le opere, a c. di V. Maltese, v. II, Newton, Roma 1997, pp. 367-371, 389-391, la trad. del Simposio è di G. Giardini]

Friedrich Nietzsche – Così parlò Zarathustra (18831885), “Introduzione” [trad. di L. Scalero, Longanesi, Milano 1977, pp. 33-36]

Bonaventura da Bagnoregio – Itinerario della mente verso Dio (1259), “Incipit” [trad. a c. di C. Ottaviano, Industrie Riunite Editoriali Siciliane, Palermo 1933, pp. 27-33] Miguel de Cervantes – Don Chisciotte della Mancia (1605), Capitolo primo [a c. di R. Paoli, trad. di A. Giannini, Rizzoli, Milano 2003, pp. 15-19] Voltaire – Candido ovvero l’ottimismo (1759), cap. XXX [trad. di G. Fattorini, Bompiani, Milano 1987, pp. 102-107] Georg W. F. Hegel – Fenomenologia dello spirito (1807), “La coscienza infelice”, [trad. di. E. De Negri, La Nuova Italia, Firenze 1973; v. I, pp. 174-178] Giacomo Leopardi – Canto notturno di un pastore errante dell’Asia (1829-1930) [Poesie e prose, v. I, a c. di M. A. Rigoni, Mondadori, Milano 1998, pp. 84-88] Herman Melville – Moby Dick o la balena (1851), capp. I, LXXI [trad. di C. Minoli, Mondadori, Milano 2002, pp. 25-31, 115116] Soren Kierkegaard – Timore e tremore, lirica dialettica di Johannes de Silentio (1843), “Atmosfera”, “Epilogo”

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Emily Dickinson – Poesie (1858-1886) [trad. di M. Bacigalupo, Mondadori, Milano 1995, comp. n. 79, 285, 413, 520, 585, 409]

Carlo Collodi – Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino (1880), cap. XXXVI: “Finalmente Pinocchio cessa d’essere burattino e diventa un ragazzo” [CDE, Milano 1990, pp. 230-244] Marcel Proust – Alla ricerca del tempo perduto, I. La strada di Swann (1912), inizio [trad. di N. Ginzburg, CDE-Einaudi, Milano 1990, pp. 5-11] Martin Heidegger – Sentieri interrotti (1950), Nota al titolo; Segnavia (1967), Premessa [trad. di P. Chiodi, La Nuova Italia, Firenze 1968, p. 1; trad. a c. di F. Volpi, Adelphi, Milano 1987, pp. 1-2] María Zambrano, Lettera sull’esilio (1961) [trad. it. in “aut aut”, n. 279, maggio-giugno 1997, pp. 5-13] Edmond Jabès (1912-1991), Uno straniero con sotto il braccio un libro di piccolo formato Alda Merini, La pazza della porta accanto (1995), Il sequestro [a c. di G. Spaini e C. Gagliardo, Bompiani, Milano 1995, pp. 54-57, 60-63] Jack Kerouac – Sulla strada (1957), intermezzo e Parte quinta [trad. di M. De Cristofaro, Mondadori, Milano 1975, pp. 45-49, 374-379]

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da “AVVENUTE PAROLE” di Mauro Marino Ha senso entrare nello spirito del luogo ha senso coordinare

INTERVALLO - IL FARO DI SAN CASSIANO Fermate immediatamente la vostra nave, state dirigendo verso un pericolo, mantenetivi distanti e procedete piano.

contattarci, pensare insieme. “ Hai provato a girare?” “ Se vuoi puoi venire dove sto io…” ai confini, sul limite

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ROTTE BRACELET di Andrew Tailor Bosher The 2004 Lua project resulted in the design and production of the Rotte bracelet. The idea of the bracelet reflects the theme of travel -departure and return. This is reflected in the design, the materials, and the production. The bracelet is without time; man has used this piece of jewelry since his beginning. The Rotte bracelet was designed for summer 2005, thus looking into the future. The form is a symbol infinite time. Materials were gathered in the factories of San Cassiano. The Rotte bracelet appeals to a diverse cross-section of people. The materials represent the local and global community. The youth designed the bracelets, the men provided the materials, and the women sewed the word Rotte the bracelets in their homes. The production represents the capitalistic cycle of production. The bracelets, though, were not sold but given away, the payment being not in the monetary value, but in the human experience which each phase of the bracelet provided. The bracelet unifies elements which were once separated.

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NEL REGNO DELLA PODOLICA di Fabio Lazzari Scoprire i luoghi, i paesaggi, gli odori, i suoni, le persone e le storie fra Puglia e Basilicata, secondo un itinerario dall’unica chiave di lettura: l’allevamento degli animali domestici.

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STORIE APOCRIFE DI CASSIANO di Giuseppe Greco e Fabio Gianni In una situazione di scontro radicale come quella tra due popoli, due culture, due religioni, occorre che ciascuno dei due mondi si converta in un certo senso all’altro, senza che questo significhi annullamento o negazione delle differenze.

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Un viaggio che attraversa l’Europa dalla punta più estrema ad occidente per concludersi ad oriente a San Cassiano. Tra paesaggi sempre diversi un viaggio la cui solitudine/esilio è contaminata di volta in volta dall’ascendente dei diversi luoghi determinando una condizione differnziale percepibile e misurabile. Un viaggio per pellegrini contemporanei la cui solitudine incontra soste in cui il luogo e la relazione con esso evocano nuove forme di ritualità. I rifugi reagiscono ai paesaggi: sono strumenti di captazione delle frequenze dei luoghi. MDU architetti

rifugio #8_ la casa che vola

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san cassiano, puglia, italia Un viaggio verticale nell’orizzonte degli oliveti: in fondo volare è così facile... Scale per trapezisti conducono ai propri sogni. Instabilità di una condizione onirica.

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A SUD DI NESSUN NORD di Sergio Minniti La San Cassiano che ho voluto visitare non è quella “reale”, poiché nel nostro ragionamento essa non esiste, non è pensabile un luogo che prescinda dal suo visitatore. Non ha latitudine né longitudine. E’ una costruzione ideale che rispecchia ciò che dall’altra parte non si dovrebbe altrimenti trovare, come una mia personale e astratta idea di Sud, di meridionalità. Per rafforzare queste suggestioni ho usato l’Ape, un mezzo così vicino alla vita delle persone da essere quasi inalienabile. E poi la diffusione sonora attraverso il megafono, che mi riporta a una musicalità mobile, transitoria, che tanto spesso mi ha cullato. Tanto da trasformarsi, a posteriori, in fantasmagoria.

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A MANO LIBERA di Paola Vanesio Mani che lavorano, mani che giocano, mani che pregano, mani che PARLANO. Mani che seguono un percorso di vita. Solo 28 scatti! Nulla di fronte alle innumerevoli possibilità di ritrarre la gestualità di un luogo. ‌soprattutto meridionale, un percorso di gesti, sicuramente mutilo e imperfetto. Assecondato. Senza forzare.

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VANE RITTU-INTERRUPTUS di Fabio Clasui e Un incantesimo per fare del centro di San Cassiano il crocevia delle direttrici mentali e topografiche del Salento.

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Febbraio

01 Agosto 07 Agosto 2005

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22 Giugno 2005 PROGETTO LUA 2005/2006

ALCUNE PUNTUALIZZAZIONI

L’iniziativa, che si intende svolgere dall’1 al 7 agosto 2005, è il risultato del lavoro promosso dal Laboratorio Urbano Aperto, organismo nato da un’idea di Lab2 (associazione costituita da quattro architetti e una sociologa), la cui attività, nell’arco di tre anni (2003-2005) intende arrivare alla definizione, nel corso del 2006, di una proposta di progetto che interessi i territori di San Cassiano e Botrugno (Lecce) con l’adozione del metodo della progettazione partecipata.

Il laboratorio propone di attivare un processo partecipativo di coinvolgimento multidisciplinare (videomaker, agronomi, sociologi, musicisti, architetti, poeti, studenti, sound and acoustics designer, scultori, pittori, giornalisti, ecc.) insieme agli abitanti, intorno all’elaborazione di un progetto territoriale condiviso.

Si ipotizza di lavorare su un’area significativa per i comuni di San Cassiano e Botrugno (coinvolto quest’anno dal LUA): l’area dei Paduli, grande area rurale dalla complessa geografia socio-economica, la cui scelta è legata ai molteplici significati che questo luogo assume nella memoria, nella storia, nelle attività degli abitanti, emersi anche dalle ricerche che i partecipanti al LUA hanno svolto nei due anni precedenti. Il Lab2 intende procedere per stadi nello svolgimento del lavoro e, tale modalità, può risultare significativa anche per la definizione di forme di finanziamento necessarie per l’attuazione dell’iniziativa. Le fasi individuate possono subire modifiche in corso d’opera in base agli esiti di quelle immediatamente precedenti, aspetto questo che sarà valutato di volta in volta durante lo svolgimento delle attività. Nell’ambito della prima fase (giugno-agosto 2005) si procede con la individuazione dei soggetti che si intende coinvolgere, nella identificazione e condivisione degli obiettivi e del tema, nella definizione delle tecniche operative oltre che nella scelta di laboratori tematici idonei allo svolgimento del lavoro. Questa fase di coinvolgimento preliminare è rivolta sia alle due Amministrazioni Comunali, sia ad alcuni operatori locali e non, legati ad altrettanti enti ed istituzioni culturali, sia a coloro che nelle edizioni precedenti, singolarmente e/o in gruppo, hanno già preso parte al Laboratorio e a quelli che per la prima volta sono chiamati a partecipare. Questa prima fase consiste nella definizione e creazione di laboratori tematici attraverso i quali svolgere l’attività conoscitiva dell’area oggetto di indagine e nella costruzione del modello tridimensionale delle aree interessate. La prima fase si conclude con un evento pubblico (il 6 agosto pomeriggio/sera) in cui i promotori intendono diffondere l’iniziativa attraverso la diffusione di materiale illustrativo (documenti, depliants, manifesti, ecc.), la pubblicizzazione dei laboratori tematici individuati, l’allestimento di spazi (da individuare) con il materiale prodotto. Pertanto, attraverso l’adozione dei metodi partecipativi, si intende, arrivare alla proposta di un progetto di tutela e valorizzazione dei Paduli. Mediante la pratica dell’ascolto attivo, la costruzione di un modello tridimensionale delle aree interessate e l’individuazione delle visioni e dei desideri degli abitanti, si intende avviare in questa prima fase, un processo di conoscenza dell’area scelta. Nel corso del prossimo anno, attraverso il materiale raccolto, si procederà alla messa a punto di un progetto, inteso nel senso più ampio del termine, discusso pubblicamente nelle sue varie fasi di avanzamento, fino alla definizione di un’idea progettuale condivisa, da consegnare, presumibilmente nel corso dell’agosto 2006, alle amministrazioni interessate affinchè possa trovare realizzazione.

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Per partecipazione si intende quella di tutti gli abitanti che, attraverso la loro sapienza e la conoscenza dei luoghi che abitano, rappresentano un grosso contributo alla definizione di un progetto che interessa il loro territorio. La partecipazione è intesa dal LUA come un processo. Non si ritiene quindi sufficiente avere come obiettivo principale la realizzazione di ricerche e lavori sul territorio ad alta qualità estetica da esporre negli eventi pubblici, ma si ritiene necessario prioritariamente mettere in atto processi di elaborazione di indagini sul luogo scelto che coinvolgano gli abitanti in modo diretto, al fine di renderli protagonisti e desiderosi di salvaguardare quello che è e percepiscono come un bene comune. In tal senso chiunque intenda prendere parte all’iniziativa, nell’elaborazione della propria ricerca sui Paduli, dovrà avviare (anche dal momento stesso in cui verrà coinvolto senza attendere lo svolgimento del laboratorio ai primi di agosto) un percorso di avvicinamento agli abitanti, singoli o in gruppo, rendendoli partecipi e consapevoli del loro ruolo nella stessa ricerca. I lavori prodotti e/o il materiale raccolto nel corso di questo periodo (funzionale allo svolgimento di ricerche da parte di coloro che intendano proseguire nel corso del 2005/2006 il processo che condurrà al progetto) saranno comunque allestiti e diffusi nell’ambito dell’evento del 6 pomeriggio/sera. Per consentire ad ogni partecipante di esprimere le proprie idee e le proprie opinioni liberamente, senza complessi e/o titubanze, anche a chi è meno dotato di mezzi culturali ed espressivi, si intende rappresentare l’area d’intervento attraverso un modello tridimensionale, il cui scopo è quello di aiutare gli abitanti a identificare ogni elemento dell’area e a individuare più facilmente su di esso le opere migliorative che ritengono necessarie, in un contesto di gioco poco formalizzato, nel quale i suggerimenti vengono espressi in modo spersonalizzato e non vincolante. Il plastico, diviene il punto di riferimento, il “tavolo da lavoro”, verso cui far convergere ogni ricerca e ogni visione prodotta.

Per gli aspetti legati all’accoglienza, stiamo provvedendo a reperire alcuni appartamenti da prendere in affitto a prezzi modici da gruppi di persone che possono organizzarsi in tal senso. Il Lab2 sta raccogliendo i nominativi dei proprietari e li trasmetteranno agli interessati. Presumibilmente saranno a disposizione anche due scuole, che naturalmente potranno essere utilizzate da coloro che prenderanno parte al LUA 2005/2006. Vi preghiamo di farci pervenire al più presto la vostra adesione o scrivendoci all’indirizzo labdue@gmail.com oppure telefonando ai seguenti numeri del Lab2:

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24 Giugno 2005 Venerdì, 24 Giugno alle ore 17 ci siamo incontrati presso il Museo Provinciale “Castromediano” di Lecce, ospiti del Prof. Cassiano (direttore del Museo e amico di Giovanni Invitto) con: • • • • • • •

Prof. Giovanni Invitto Prof. Cassiano (credo insegni alla Facoltà di Beni Culturali di Lecce) Ecomuseo di Otranto: Giorgio Miggiano, Elio Paiano Centro Educazione Ambietale di Otranto: Antonella Screti, Maddalena De Luca, e Laura Carone. Andrea Mosso (Il fotografo dell’anno scorso) Fondazione “Verri”: Mauro Marino e Valentina Unicef: Virginia Meo

Andrea Mosso è un grande, nel senso che ha dimostrato da subito di avere una grande voglia di fare; ha dato subito la sua adesione, approvando il progetto e l’idea di Arte come “mezzo” della partecipazione. Mauro Marino, anche lui come Andrea sarà dei nostri. Ci ha chiesto di rivederci, magari 15 giorni prima del lab per confrontarci sulle ricerche. Unicef. Virginia sembra che abbia fatto diverse esperienze di partecipazione con i bambini, non solo in Italia. Mi è sembrata entusiasta del progetto, anzi del processo. Nelle sue parole era evidente la condivisione dei principi, la gioia di scoprire che anche nel Salento qualcosa si sta muovendo in questo senso. Parteciperà con l’associazione.

Del Lua, o meglio come dice Teodoro Marinazza della Lua erano presenti: Valentina, Yuri, Alessandra, Marco Lazzari e io. È stato consegnato a ognuno un fascicolo contenente il documento messo a punto per Napoli. Abbiamo raccontato la storia del Lua, la partecipazione, le sue pratiche, i suoi obiettivi. Abbiamo chiarito il tema di ricerca di quest’anno, i suoi possibili sviluppi, i tempi e i mezzi prefigurati. Le reazioni: Prof. Giovanni Invitto ha espresso la sua difficoltà ad interagire. Ha fatto una breve riflessione su cosa è stato il LUA: una ricerca “sul territorio”, tema di più ampio respiro e come quest’anno sia diventato una ricerca nel territorio, attraverso un tema specifico, che a suo parere, esige sensibilità differenti, più affini a questa nuova relazione col territorio. Secondo Yuri, è il solito accademico che si aspetta di essere corteggiato, ma che alla fine parteciperà, alla sua maniera. Prof. Cassiano: è stato presente a tratti. Alla fine della riunione ci ha consigliato di essere meno velleitari. La cosa non ci ha sorpreso. La reazione è più che naturale se penso al fatto che è uno storico. Ci consigliava di non affidarci esclusivamente al sapere degli abitanti, ma di confrontarlo con le testimonianze storiche di una identità culturale custodita anche negli archivi comunali. (credo che sulle parole identità culturale e storia forse abbiamo idee differenti). Per farla breve, la memoria dell’uomo è una memoria corta. Anche se noi non avevamo assolutamente escluso questa ulteriore linea di ricerca. Comunque alla fine ci ha dato la sua disponibilità ad aiutarci (per lo meno nella ricerca di archivio) Forse proprio Luciana Papareddhra è una persona da coinvolgere. (ci pensava Yuri, perchè la incontra spesso a Lecce). Ecomuseo: l’unico ad intervenire è stato Elio Paiano (il presidente). Ci ha raccontato della sua esperienza con il Lab. di Renzo Piano negli anni ’70 a Otranto e di alcune pratiche partecipative utilizzate in quell’occasione. Immagino volesse informarci sulle analogie che aveva colto con la nostra esperienza. Non lo so se parteciperà, ma credo che condividesse il processo, meno il progetto. Infatti si è tranquillizzato quando gli abbiamo prospettato tra i tanti possibili sviluppi del progetto quello anche di non modificare assolutamente il territorio….(ossia, non si fa nulla!). CEA: Antonella Screti ha esaltato il carattere innovativo della ricerca del LUA, la dolce commistione tra Arte, ricerca, abitante, territorio. Ci ha esortato a non perdere questo carattere, a non bruciare le tappe per arrivare prima possibile a un progetto. Lei ci sarà. Forse in prima persona, insieme a Maddalena e Laura. (Antonella, che ho incontrato la sera successiva a una festa, mi raccontava la sua difficoltà a relazionarsi con alcuni responsabili dell’ecomuseo, infatti sta per andare via dal CEA. CEA ed Ecomuseo sono nello stesso stabile a Otranto).

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18 Luglio 2005 Oggetto: istanza di patrocinio

L’Associazione Laboratorio Urbano Aperto, organizza, dando continuità alla sua attività iniziata nel 2003 e incentrata sulla pratica della progettazione partecipata, l’iniziativa che si svolgerà dall’1 al 7 agosto 2005 e che coinvolgerà i comuni di San Cassiano e Botrugno ed i loro abitanti sul tema dei “Paduli”. In tal senso chiede che venga concesso il patrocinio dell’Unione dei Comuni di San Cassiano, Botrugno, Nociglia, Giuggianello, Surano, Sanarica, Unione già parte attiva nel corso dell’iniziativa del 2004.

Ringraziando anticipatamente porgiamo distinti saluti.

LUA (Laboratorio Urbano Aperto)

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22 Luglio 2005 Al Sindaco di Botrugno Silvano Macculi All’Amministrazione Comunale di Botrugno Al Sindaco di San Cassiano Raffaele Petracca All’Amministrazione Comunale di San Cassiano All’Onorevole Gino Lazzari

Oggetto: iniziativa 2005/2006 del Laboratorio Urbano Aperto In riferimento all’incontro svolto presso il Comune di San Cassiano, venerdì 3 giugno 2005, alla presenza del Sindaco Macculi, del Sindaco Petracca, dell’Onorevole Lazzari e del Lab2, gruppo promotore del LUA, inviamo un resoconto degli accordi presi in quella sede. Ricordiamo che è già a disposizione degli stessi sindaci e dell’On. Lazzari (lo rinviamo in allegato), il documento che il Lab2 ha elaborato nei dettagli sulla nuova iniziativa del LUA 2005/2006, al quale facciamo riferimento per precisazioni circa i contenuti, gli obiettivi e le scelte sul nuovo processo che abbiamo avviato.

6. acquisto di materiali necessari allo svolgimento dei lavori del Laboratorio “conti aperti” (con una cifra massima da concordare e comunicare a breve al Lab2) presso punti vendita da individuare e contattare preventivamente, che trattino materiale elettrico, ferramenta, cartoleria, prodotti informatici, ecc. 7. 10 videoproiettori. Tale materiale sarebbe opportuno che fosse disponibile già dall’1 agosto. 8. affitto di un gruppo elettrogeno (alternativa alla disponibilità della Tenuta Tresca). 9. materiale pubblicitario. 300 manifesti A1 in quadricromia per il 15 luglio, altri 300 per la pubblicizzazione durante il laboratorio, infine 500 pieghievoli per il giorno dell’evento. 10. società di supporto tecnico per impianti elettrici e acustici dal giorno 5 al giorno 6. 11. Pubblicazione dell’evento. (importo previsto € 6.000). Ai fini di una buona riuscita organizzativa chiediamo che gli impegni intrapresi dai sindaci siano garantiti alla data dell’1 agosto 2005. Il Lab2 si impegna a comunicare entro breve tempo il numero presunto dei partecipanti da accogliere, tenendo presente che, soprattutto nelle ultime due settimane precedenti l’iniziativa, è possibile che vari in incremento. In tal caso si può ipotizzare di far fronte a nuovi arrivi, utilizzando gli spazi a disposizione nelle scuole. Porgiamo i nostri saluti, rimanendo a disposizione per ogni eventuale chiarimento. Lab2 Valentina Battaglini, Yuri Battaglini, Antonella Fino, Gaetano Fornarelli, Mauro Lazzari Collaborano Alessandra Lupo, Giuseppe Greco

Nell’ambito dell’incontro, su richiesta del Lab2, in merito all’organizzazione dell’iniziativa, il cui svolgimento è previsto tra l’1 e il 7 agosto, i Sindaci Macculi e Petracca si sono impegnati a: 1. indicare un referente (uno per comune) che possa essere punto di riferimento per la complessiva organizzazione dell’iniziativa del LUA, al quale rivolgersi per eventuali necessità organizzative; 2. contattare i proprietari della Tenuta Tresca per verificare la possibilità di organizzare dal pomeriggio del 5 al 7 agosto l’allestimento del LUA negli spazi esterni della tenuta, prevedendo l’uso degli spazi di servizio; 3. effettuare una ricognizione (con redazione di apposito elenco dei recapiti di riferimento) sulla disponibilità di appartamenti (10 a San Cassiano e 10 a Botrugno) da affittare a prezzi accettabili dall’1 al 7 agosto, ai partecipanti al LUA (occorrerebbe avere quanto prima l’elenco dei recapiti per renderlo da subito a disposizione dei partecipanti). In tale contesto i sindaci si occupano di reperire ulteriori residenze (2) per accogliere eventuali “personalità” che interverranno all’iniziativa; 4. mettere a disposizione le scuole prevedendo almeno 20 posti letto per ognuna, con adeguati servizi e pulizia garantita per un ulteriore accoglienza alternativa agli appartamenti; 5. contattare i ristoratori presenti nei due comuni al fine di invitarli a pubblicizzare il loro servizio pasti (colazione, pranzo, cena) a prezzi adeguati eventualmente fruibili dai partecipanti al LUA;

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22 Luglio 2005

CONFERENZA STAMPA II Laboratorio Urbano Aperto – LUA San Cassiano (Le) “PADULI” LUA- Laboratorio Urbano Aperto (San Cassiano) Organismo multidisciplinare, formato da architetti, agronomi, artisti, sociologi, ingegneri, designers, fotografi, studiosi, provenienti da tutta Italia e dalla stessa San Cassiano, il Laboratorio Urbano Aperto è nato nel 2003 da un’idea del gruppo promotore Lab2 per avviare ricerche sul territorio con gli abitanti. Il fine del laboratorio è quello di inserirsi come momento di osservazione e riflessione nelle dinamiche di sviluppo locale, per stimolare l’attenzione verso le risorse culturali del territorio come veicolo per la sua crescita. Il laboratorio assume la forma di “laboratorio aperto” entro cui ognuno dei circa cento partecipanti dell’edizione 2005 è portatore di proprie visioni. Il laboratorio e gli eventi assumono forma di immagine, architettura, fotografia, video, testo scritto, musicale, installazione, teatro. San Cassiano ospita il LUA per il terzo anno consecutivo. Ai piani superiori del Palazzo Ducale del comune, nella sede dell’ex Municipio e per le vie del paese, ognuno dei partecipanti, realizza il suo progetto insieme agli abitanti. Un aspetto che caratterizza la partecipazione al LUA, è la libera adesione al tema, che nell’edizione 2005 è quello dei “Paduli”, ampia area rurale prospiciente l’abitato di San Cassiano. Paduli Esistono luoghi che ad attraversarli un mistero ti assale. In essi sono custoditi drammi, passioni, fatiche, incontri, sogni, a noi sconosciuti. Esistono culture in cui i gesti, le parole, i movimenti nascondono misteri legati a questi luoghi. Il LUA nei Paduli: osserva, raccoglie, racconta.

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PARTECIPANTI LUA 2005

Marco Lazzari, Paola Bettinsoli, Sara Rizzo, Fabio Lazzari, Simona Baccaro, Luigi Rocco Chiri, Antonio Monteduro, Roberta Monteduro, Gabriella Apruzzi, Francesca Turrisi, Marco Grassivaro, Christian Battiferro, Marco Barone, Lorenzo Tomasi, Andrea Mosso, Viviana Marcucci, Totò De Blasi, Francesco, Francesco, Matteo, Mattia, Antonio, Melania, Roberto, Antonello Scopacasa, Nicoletta Mairo, Massimo Le Pera, Patrizia Maranò, Daniela Sacco, Giulia Frailich, Mario Marche, Massimo Abbiati, Pierluigi Giove, Marta Montanari, Delia Dimastrogiovanni, Ivano Cataldo, Marcello Greco, Alessia Monaco, Annalisa Sama, Maria Teresa Venturelli, Andrea Epifani, Fiorella Isolan, Ingrid Lamminpaa, Cristopher Bretoni, Valentina Battaglini, Juri Battaglini, Mauro Lazzari, Gaetano Fornarelli, Antonella Fino, Alessandra Lupo, Giovanni Maini,

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Gigi Losciale, Valerio Barberis, Alessandro Corradini, Marcello Marchesini, Nicola Becagli, Cristiano Cosi, Michele Fiesoli, Giuseppe Moscatello, Alessio Stefanelli, Salvatore Corrado, Giuseppe Greco, Serena Bastanelli, Alessandra Maggio, Luciano Schito, Federico Rizzo, Lorenzo Dogana, Vincenzo Pennella, Stefano Tesauro, Ivan Fiorentino, Sara Rizzo, Eleanna Greco, Nica Greco, Donato Pagone, Cinzia Greco, Emanuele Asprella, Enzo De Masi, Andrew Tailor Bosher, Emanuela Bartolotti, Brain Flush Video Trix & Produzione Etrange, Claudio Longo, Giuseppina Vincenti, Sandro Lazzari, Angelo Mangione, Mery Macculi, Andrea Pati, Nicola Pignatelli, Silvia Pazzi, Mirko Mattini, Gianluca Galati, Massimiliano Ciriolo.

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La malèrba dei Paduli C’era una volta un terreno tutto piantato a olivi, vasto e florido che ti smarrivi solo a guardarlo perché si estendeva da dove sorge il sole fin dove tramonta, da levante a ponente, da Sanarica verso Ruffano e da Maglie a San Cassiano, da dove scende la tramontana a dove sale lo scirocco, dall’Altitalia all’Africa.

Nc’era na fiata nu terrenu tuttu chiantatu a ulìe, vastu e floridu e te perdivi sulamente cu llu cquardi, ca se stinnìa de đđunca crisce u sule fìnche no se curca, de livante a punente, de rittu Sanarica alla vanna de Rufanu e de a vanna de Maje a San Cazzianu, de đđunca scinne a tramuntana a đđunca nchiana u sciroccu, de l’Altitalia all’affricani.

Un terreno vasto e florido, tutto piantato a olivi ed era così tanto tempo che stavano là che nemmeno la buonanima del padre del padre del padre di Rocco Matusalemme l’aveva mai visti più bassi di una colonna; con certi alberi che era uno spettacolo guardarli, così alti e rigogliosi che se ti mettevi sotto oscuravano il cielo, se volevi abbracciarli erano necessarie una decina di persone e se andavi nella stagione giusta, a terra c’erano tante olive che sembrava fossero piovute dal cielo per tre giorni di fila.

Nu terrenu vastu e floridu, tuttu chiantatu a ulìe e ia tant’anni ca stiane ađđai ca mancu a bonanima de u sire de u sire de u sire de u Roccu Matusalemme ll’era mai viste chiù vasce de na culonna; cu certi arburi ca era nu spettaculu cu lli cquardi, vauti e rigogliosi ca se te mintivi sutta te scurìane u cielu, se ulivi cu lli mbrazzi nc’ulìa na diecina de cristiani e se scivi cquann’era tiempu, a n’terra nc’erane tante ulìe ca paria ca erane chiòppite de cielu pe la durata de ŧre giurni.

Un terreno così vasto e florido, tutto piantato a olivi, che davano ricchezza a pochi e lavoro a tutti e talmente tanto, che se avessi dovuto raccogliere tutto l’olio dei Paduli, non ti sarebbero bastati tutti i pozzi di Ortelle, Cursi e Mesagne e le cisterne di tutti i duchi, i re e i padroni messi insieme.

Nu terrenu vastu e floridu, tuttu chiantatu a ulìe, ca diane ricchezza a picchi e fatica a tutti e vvantaggiata, ca se eri ccuijre tuttu l’oiu d’i Paduli nu te bastavane tutti i puzzi de Ortelle, Cursi e Mesagne mparu e le cisterne de tutti i duchi, i rre e li padruni cungregati.

“C’era una volta” stavo dicendo, giacché dividendo tra i figli e i figli dei figli e i figli dei figli dei figli e così via… si arrivò ad una generazione di fratelli che invece di mettersi d’accordo per dividere la ricchezza fra tutti, cominciarono a tirare su muri: trasportando pietre si facevano rossi rossi di rabbia e di invidia e si mordevano la lingua, poi, quando andavano a bagnare le friselle nei canali, la lasciavano uscire fuori dai denti come un serpente e a furia di sparlare la maldicenza si diffondeva e l’acqua dei canali si faceva più scura e limacciosa, finché, invece delle canne, cominciò a crescere la malèrba. E più si diffondeva la maldicenza più la malèrba soffocava i canali, e più gli argini cedevano più si allagavano i Padùli, finché l’acqua non li ha sommersi e all’origine sono tornati ed ora la ricchezza è uguale per tutti: niente per nessuno!

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A malèrba d’i Padùli

“Nc’era na fiata” sta đđicìa, ca sparti alli fiji e sparti alli fiji d’i fiji e sparti alli fiji d’i fiji d’i fiji e scennu nnanzi cusì... se rrivau a na generazione de frati ca invece cu se mintene a mparu e cu se spartene a ricchezza fra tutti, ncuminciara cu se àzzane pariti: carisciannu petre se facìane russi russi de raggia e d’invidia e se mozzicavane a lingua, poi, cquannu scìane se mòđđane e friseđđe ’ntra li canali, ’a llassavane scire fore i denti comu nu serpe e cunta a mmie e cunta a ttie se diffondia a maldicenza e l’acqua d’i canali se facìa chiù scura e limacciosa finché, invece de e canne, ccuminciau cu crisce a malerba. E chiù criscìa a maldicenza chiù a malerba se manciava i canali, e chiù scarravane l’argini chiù se llagavane i Paduli, finché l’acqua no l’ha pricati e all’origine su turnati e mo a ricchezza è uguale pe tutti: nienzi pe ciuveđđi.

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San Gennaro ritto e muto

San Ginnaru tostu e mutu

C’era una volta nei Padùli una masseria benedetta che sulla sommità in bella evidenza esibiva una statua di San Gennaro.

Nc’era na fiata a sutta i Paduli na masseria cunsacrata ca susu a cima in evidenza tinìa na statua de San Ginnaru tutta bella sistimata.

Il San Gennaro stava là sopra ritto e muto, con il sole e con il vento, con la pioggia e il brutto tempo e ogni giorno vedeva che cosa succedeva nei campi: la mattina presto si partiva con il carro e con il mulo, le donne inginocchiate a centinaia raccoglievano con un paniere le olive una per una, il fattore da un lato incitava a voce alta a lavorare senza sosta e dall’altro rubava e faceva la cresta, il massàro faceva il formaggio e mangiava e il padrone lasciava marcire la roba nei magazzini pur di non darla alla povera gente.

U San Ginnaru stia a đđa susu tostu e mutu, cu lu sule e cu lu ientu, cu l’acqua e lu fiaccu tiempu e ogne giurnu u vidia ce gg’è ca succedìa alla campagna: a mmane mprima cu lu carru e cu lu ciucciu se partia, le fimmine ncinucchiate a centinare cu nu panieri cuijane e ulie una a una, u fattore de na vanna cridava cu faticane senza sosta e de l’àuŧra cittu cittu rubbava e ripiciava, u massaru facìa casu e manciava e lu padrunu facìa marcisce a rrobba ’ntra li magazzini cu no la dècia a li cristiani.

Dopo anni e anni che stava lassù ritto e muto, con il sole e con il vento, con la pioggia e il brutto tempo vedendo che nulla cambiava, il San Gennaro finalmente si decise e scese da quell’altezza per mettere mano all’ingiustizia, per riparare ai danni gravi e per aiutare le persone che lavorano come muli e nulla sanno del domani. Andò dal fattore e lo fece inginocchiare finché non ebbe raccolto una per una e con le orecchie le olive di un filare; andò dal massàro e lo fece digiunare finché non ebbe preparato una forma di formaggio per ogni disgraziato; andò dal padrone e si fece aprire i magazzini, ma quando li vide così pieni e di ogni ben di dio, della povera gente si dimenticò, il padrone lo allontanò e da Santo si fece Don.

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Dopu tant’anni ca stìa đđa susu tostu e mutu, cu lu sule e cu lu ientu, cu l’acqua e lu fiaccu tiempu vidennu ca nienzi cangiava u San Ginnaru finarmente se decise e scise de đđ’altezza cu minte manu all’ingiustizia, cu rripara i danni gravi e cu iuta li cristiani ca faticane comu ciucci e de u crai nienzi sannu. Scìu allu fattore e lu fice ncinucchiare finché no ippe ccotu a una a una e culle ricchie e ulie de nu filare; scìu allu massaru e lu fice digiunare finché no ippe confeziunatu na pezza de casu pe ogne disgraziatu; scìu allu padrunu e se fice aprire i magazzini, ma cquannu i vitte cusì chini e de ogne bene de diu d’i poveri cristiani se scurdau, u padrunu nu mannau e de Santu se fice Don.

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IL CONTADINO, LA SERA, AMAVA RACCONTARE SUL LIMITARE DI CASA O IN PIAZZA LA SUA FATICOSA GIORNATA AI PADULI. ERA SOTTESO UN INSIEME DI SENSAZIONI FORTI, PENETRANTI MA CHE NON POTEVANO ESSERE TRASMESSE A VOCE. SENSAZIONI CHE NEL PROGETTO SI SONO MATERIALIZZATE IN QUESTI SEMPLICI TESTI TRASPORTATI DA VELE CHE FLUTTUANDO SULLA FANTASIA E SUL RICORDO SI SONO ARENATE QUI PER ESSERE SOCIALIZZATE, VISTO CHE IL PUBBLICO SE NE PUO’ IMPADRONIRE.

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Le cicale si sono ammutolite

E cicale su mmutùte

C’è stato un tempo in cui le cose andavano come dovevano andare, non voglio dire senza dolori o sofferenza: forse ce n’era addirittura di più, ma era un tempo più giusto: che almeno la sofferenza era uguale per tutti. Un tempo quando il cielo e l’acqua erano i padroni e gli uomini non pensavano neppure di poter fiatare, per rispetto o per paura giacché c’era gente più prestante, come l’orco e il gigante: meno male e per fortuna che erano posati e macilenti come la vacca, cosa che spesso capita a chi supera la misura di più di una taglia.

Nc’è statu nu tiempu quannu e cose scìane com’erane scìre, no boiu dicu senza doije nè sufferenza: ca sarà ci n’era chiù muta, ma nu tiempu chiù giustu: ca armenu era pe tutti. Nu tiempu cquannu u cielu e l’acqua erane i padruni e li cristiani mancu u pinsavane se putiane fiatare, pe rispettu o pe paura ca nc’era gente chiù pristante comu l’orcu e lu gigante: menu male e pe furtuna ca erane pusati e macilenti comu a vacca, cosa ca spessu cappa a ci de chiù de na taija supera a misura.

Sia come sia, quel tempo è finito, l’acqua ha litigato col mondo in superficie e si è ritirata sotto terra. Il tempo degli uomini era arrivato e, dopo che questi si resero conto di poter fiatare, finirono i giorni anche per gli orchi e i giganti. Ma quando ti manca il senso della misura come ai maiali, rischi di mangiare, mangiare e scoppiare. Se cammini nei Padùli lo capisci cosa sto dicendo: il sole brucia, grida forte la cicala, la terra è bianca e rossa e l’aria si squaglia e deforma ogni cosa, il tempo scorre piano e tu lo sai che ti stanno osservando, il tempo scorre lento e tu lo sai che tutto è vivo e sente, le cicale si sono ammutolite e il tempo si è fermato, finalmente sei arrivato e a chi ti chiede se hai contato gli alberi di olive, rispondi: “Sì, uno solo.” Chi ha cercato di girargli attorno è partito oggi e tornato l’indomani del mese di mai, i rami si arrampicavano talmente alti in cielo che da lassù le nuvole sembravano come tanti fichi stesi a seccare sul cannicciato, e le radici erano talmente profonde che arrivavano in bocca a Belzebù.

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Comu ete e comu no n’ete, ddu tiempu s’à spicciatu, l’acqua s’à lliticata cu lu munnu superiore e sutta a terra s’à ritirata. U tiempu di cristiani era rivatu e na fiata ca ànnu realizzatu ca putiane fiatare, i giurni su spicciati puru pe l’orchi e li giganti. Ma cquannu te manca a misura comu allu porcu, rischi cu manci cu manci e cu scatti. Se camini alli Padùli u capisci ce sta dicu: u sule scucca, crida forte a cicala, a terra è ianca e russa e l’aria se squaia e storce ogne cosa, u tiempu scinne chianu e tie u sai ca sta te cquardane, u tiempu scinne lentu e tie u sai ca tuttu è bbìu e sente, e cicale su mmutute e lu tiempu s’à fermatu, finarmente s’ì rrivatu e a ci te chiede se l’ài cuntati l’arburi de ulìe dilli: “Sine: unu sulu”. Ci ulìu cu lu camina tunnu tunnu partiu osci e turnau allu crai de u mese de mai, i rami se rrampicavane tarmente vauti a ’n’celu ca de dda ssusu e nuvole pariane comu tante fiche stise su a littera, e le radici erane tarmente funne ca rrivavane a mmucca a Belzebù.

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N’ORA La voragine l’inghiottitoio “tempo n’ora” n’ora… quando le piogge sono copiose, l’acqua esce dai canali e sommerge i campi e poi capita che si sente un rumore fortissimo una vibrazione che attraversa tutti i Paduli e l’acqua viene inghiottita dalla terra. n’ora… il tempo fa parte dell’esperienza, ogni esperienza produce un suo tempo, si apre e si chiude in un tempo.

n’ora… il respiro della terra n’ora… il vuoto da riempire n’ora… la casa nel paese n’ora… il senso della terra n’ora… la potatura costa n’ora… la frisa coi peperoni n’ora… i bambini nella masseria n’ora… il fattore col bastone n’ora… la fabbrica dei surgelati n’ora… il prezzo dell’olio n’ora… l’acqua si beveva n’ora… il nome dei terreni n’ora… la macchina della raccolta n’ora… hhuargh! n’ora… il tempo inghiotte i Paduli

piccologruppolento Daniela Sacco, Giulia Frailich, Mario Marche, Massimo Abbiati

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2006

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15 Agosto 2006 Da: mauro lazzari A: yuri battaglini valentina. battaglini Giuseppe Greco Gaetano Fornarelli lucianoschito@yahoo.it Alessandra Lupo Date: 15/08/2006 21:38 Oggetto: San rocco pro-paduli ___________________________________________________ Messaggio: si tratta di una proposta per i giorni di festa a san cassiano. Per quelli che ci saranno, per quelli che vorranno esserci. non conosco tutti gli indirizzi del lua fondatori per farlo pervenire anche agli altri, per cui, valentina, giuseppe, luciano pensateci voi. il resto lo troverete nell’allegato. un abbraccio lavico ___________________________________________________ Allegato: san rocco pro paduli.pdf

San Rocco pro11-Paduli

progetto per un indagine nei giorni della festa 18/19/20 agosto 2006 LUA- Laboratorio Urbano Aperto (San Cassiano)

L’indagine si rivolge a tutti, uomini e donne, bambini e anziani, residenti e non, visitatori occasionali o no, rappresentanti di enti pubblici e no, a tutti coloro i quali il giorno della festa, nelle diverse ore vivono lo spazio del rito come protagonisti (dal parroco, alle forze dell’ordine, ai musicisti, agli organizzatori della festa, ai commercianti compresi quelli ambulanti e soprattutto quelli appartenenti ad altre culture ecc) o come semplici osservatori (mi riferisco a turisti, abitanti che vivono fuori e no, studenti, insomma tutte le categorie). Per ogni persona ascoltata occorrerebbe appuntarsi dell’intervistato: sesso età provenienza.

Domande:

1- sei di San Cassiano? Si/no 2- conosci i “Paduli”? Si/no 3- Se “no” cosa pensi che siano?.....Grazie Se “si” cosa sono per te? Cosa fai, quali sono le attività che svolgi nei Paduli? 4- Faresti qualcosa per i Paduli? Cosa? Strumenti: microfono, registratore. Quando: a qualsiasi ora (la mattina durante il concerto della banda in piazza, alla fine della processione, ai fuochi, alla sera)22

Il LUA nei Paduli: osserva, raccoglie, racconta.

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Pro- sta per proteggi i “Paduli” È evidente che nelle diverse ore, e nei diversi luoghi è possibile incontrare persone differenti (esempio: dopo la processione le signore anziane, la mattina in piazza durante il concerto i signori anziani, la sera di festa un po’ tutti, ma alla villa i più giovani)

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LUA Laboratorio Urbano Aperto opinioni a confronto Questionario sul tema della CACCIA: • Età …… • Sesso m f • Nome e cognome (facoltativo)………………………………………………… • Sei un cacciatore? SI NO • Sei favorevole alla caccia? SI NO Rispondi alle seguenti domande solo se sei contrario alla caccia : • • • • • •

Perché sei contrario ala caccia?.................................................................................................................. ……………………………………………....................................................... Qual é, secondo te, l’aspetto peggiore della caccia?.................................................................................................................. ………………………………………………………………………………….. Che cosa spinge, secondo te, una persona a diventare cacciatore?...................... …………………………………………………………………………………. Secondo te, la caccia può essere considerata uno sport? SI NO Con più regole e facendole rispettare a tutti i cacciatori, saresti d’accordo a far praticare la caccia? SI NO Secondo te, i Paduli sono uno spazio adatto alla caccia? SI NO

Rispondi alle seguenti domande solo se sei favorevole alla caccia : • • • • • •

La caccia è uno sport? SI NO Perché sei favorevole alla caccia?............................................................................ ………………………………………………………………………………… Qual è, secondo te, l’aspetto più affascinante della caccia?................................................................................................................ ………………………………………………………………………………… Secondo te, un vero cacciatore è un amante della natura? SI NO Secondo te o per la tua esperienza, tutti i cacciatori rispettano le regole? SI NO I Paduli sono adatti a praticare la caccia? SI NO , e che cosa cambieresti? ............................................................................... grazie

Messaggio:

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Vi mando pure ‘ste due che non sono interviste, ma mi sembrano belle (sono tutte di Francesca di Piombino che è stata molto più attiva di tanti soci LUA sancassianesi!). Ciao ciao. Peppe

Da: Giuseppe Greco A: Ambrogio,Valentina Battaglini, Luciano Schito, Alessandra Lupo, Andrea Mosso, Angelo Mangione, Antonella Fino, Antonio Monteduro, Elena Frascaro, Fabio Lazzari, Fabio Lazzari XL, Gaetano Fornarelli, Gianluca Galati, Giuseppe Moscatello, Ivano Cataldo, Luca Lazzari, Marcello Greco, Marcello Lazzari, Marco Lazzari, Massimiliano Ciriolo, Mauro Lazzari, Totò De Blasi Date: 18/09/2006 14:13 Oggetto: Re: secondo frammento del lavoro ___________________________________________________ Messaggio: Ciao Ambroèus, dovresti dirci anche di quante persone si compone il campione degli intervistati. Per quanto riguarda il finanziamento, io ero alla riunione di quest’estate in Comune e so quanto detto in quell’occasione: si diceva che potremmo accedere a 5000 euro (mi pare), previa presentazione di un progetto. L’assemblea LUA seguente ha deliberato nella stragrande maggioranza per investire quei soldi (eventuali) nella pubblicazione che racchiuderà gli anni 2005 e 2004 e sfruttare la pubblicazione sia come occasione per raccogliere, sistematizzare e “pesare” quanto fatto finora, sia come occasione per pensare, pianificare e ripartire con le iniziative future. Per quanto riguarda la stesura e presentazione del progetto non sono aggiornato: so che andava redatto in conformità al bando (l’unico problema mi pare fosse quello, visto che del contenuto si era già discusso in assemblea, comunque penso che della stesura vera e propria si sia occupato Mauro Lazzari), dell’incontro successivo in Comune non ho notizie (pertanto tendo a credere che si sia risolto nella consegna a mano del documento e null’altro). Non so quando si saprà se abbiamo ottenuto il finanziamento o meno: invito chi è meglio informato a comunicarlo. Ciao,

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1 Settembre 2006 Da: Giuseppe Greco A: Valentina Battaglini, Luciano Schito, Alessandra Lupo, Ambrogio Lazzari, Andrea Mosso, Angelo Mangione Antonella Fino, Antonio Monteduro, Elena Frascaro, Fabio Lazzari, Fabio Lazzari XL, Gaetano Fornarelli, Gianluca Galati, Giuseppe Moscatello, Ivano Cataldo, Luca Lazzari, Marcello Greco, Marcello Lazzari, Marco Lazzari, Massimiliano Ciriolo, Mauro Lazzari Totò De Blasi Date: 01/09/2006 00:39 Oggetto: ComunicazioneAgostoLUA2006 ___________________________________________________ Messaggio: Ciao a tutti, sono rientrato a Siena da poco e la vita di tutti i giorni è ricominciata, anche troppo in fretta! Volevo comunicarvi che la proposta avanzata da Mauro Lazzari ha avuto seguito ed è stata messa in atto: il 19 agosto, durante la serata della festa patronale a San Cassiano, abbiamo realizzato una serie di interviste a varie persone sul solito tema: i Paduli. Io ho curato un piccolo allestimento nell’atrio del Palazzo Ducale, che aveva lo scopo di servire da punto di attrazione e incontro: prevedeva tre ceppi di ulivo come sedute, un tavolino di legno con il manifesto LUA dello scorso anno e due damigiane in vetro piene rispettivamente della “terra rossa” e della “terra bianca” dei Paduli (allego foto così vi fate due risate: chi riesce a dire qual è la damigiana con la terra rossa e quale con la terra bianca vince una bruschetta con olio lampante e una gita ai Paduli in data da definirsi). Ho inoltre fotocopiato e distribuito in forma di libricino diverse copie delle fiabe liberamente ispirate ai Paduli che costituivano parte del lavoro a cui ho collaborato la scorsa estate. Le fiabe mi hanno permesso di entrare inizialmente in contatto con le persone da intervistare: molti si sono rifiutati di farsi registare e il tempo a disposizione era limitato, comunque sono riuscito a intervistare circa 8 persone per un totale di circa 50 minuti. Marco Lazzari e Ivano Cataldo credo abbiano fatto pressappoco altrettanto. Luciano Schito ha relizzato un video ai Paduli con la collaborazione di Massimiliano Ciriolo e insieme hanno allestito la stanza della torretta nel Palazzo Ducale per la visione, dove era prevista anche la possibilità di lasciare dei messaggi/riflessioni in forma scritta. Ambrogio Lazzari ha stilato e sta continuando a somministrare a diverse persone due questionari a risposta multipla aventi a che vedere coi Paduli. Diverse soci, fra cui Antonio Monteduro e Marcello Greco, hanno collaborato in vario modo, altri erano presenti e hanno manifestato approvazione per l’iniziativa. Forse eravamo un po’ in pochi... avremmo potuto fare più interviste, magari coprendo tutti e tre i giorni della festa in vari orari... ad ogni modo siamo riusciti ad avere una qualche visibilità, a comunicare che il nostro progetto sui Paduli continua ad andare avanti e credo che qualcosa di interessante verrà fuori non appena Ambrogio ci farà avere i risultati dei questionari e io e Marco avremo sbobinato le interviste fatte: l’interesse e l’attenzione per i Paduli non mancano, credo solo che vadano incentivati e interrogati in maniera opportuna. Abbiamo anche prodotto un breve documento che parla del LUA e del progetto Paduli che è stato stampato e ampiamente distribuito con la piccola pubblicazione a cura del comitato feste, quest’anno dedicata alle associazioni presenti a San Cassiano (allego testo). Circa a metà agosto è anche stata fatta una riunione con il Sindaco di San Cassiano a cui erano presenti un certo numero di soci LUA. Subito dopo, quasi tutti i soci presenti hanno dato luogo ad un’assemblea. Per quanto è stato detto e deciso rimando al verbale che deve ancora essere redatto. Ciao a tutti, Peppe. ___________________________________________________ Allegato: LUA_SanRocco2006.doc

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LUA_SanRocco2006.doc Laboratorio Urbano Aperto Lo sviluppo sostenibile si caratterizza come la capacità di un territorio di crescere con le proprie forze, sfruttando con lungimiranza le proprie risorse, sapendo interrogare le sue intelligenze, allargando le sue competenze, proteggendo e promuovendo le sue peculiarità e la sua ricchezza. La sfida odierna in un territorio disperso, come quello salentino, consiste nel concepire metodi, inventare strumenti che permettano di costruire nuove strategie da tradurre in azioni e pratica quotidiana. I territori attuali sono attraversati da processi di sviluppo spontanei, frammentati, in parte sommersi e in parte evidenti, processi che interagiscono positivamente con gli elementi più legati alla tradizione, in una condizione di equilibrio che è tanto instabile quanto fertile. In questa dimensione, il progetto del LUA a San Cassiano diventa più chiaramente una risorsa necessaria, mostra condizioni possibili di qualità e gioca un ruolo radicale nel promuovere l’opera dell’’immaginazione di chi partecipa entrando a far parte della vita e del quotidiano della comunità e nel trasformarla in uno spazio per l’azione progettuale. Il Laboratorio Urbano Aperto si propone l’obiettivo di stimolare la riflessione su simili temi, sensibilizzare in tal senso i cittadini che vivono un territorio, le istituzioni che lo governano –dalle amministrazioni ai consorzi di comuni, dalla provincia alla regione–, così come i gruppi organizzati, le fondazioni e gli enti che sono presenti e vi operano a vario titolo –dalle università ai parchi, dalle associazioni culturali a quelle ambientaliste ai comitati spontanei–. Che cos’è il LUA Il Laboratorio Urbano Aperto è nato a San Cassiano tre anni fa e a partire da novembre 2005 si è costituito in associazione culturale con sede a San Cassiano. Del LUA fanno parte un gruppo eterogeneo di persone costituito da diverse figure professionali, dall’architetto all’agronomo, dall’urbanista al funzionario pubblico, dal regista al comunicatore, dal sociologo al giornalista, dal filosofo e dall’esperto in scienze politiche al giurista, dal fotografo al musicista, dal professionista alla persona che ha a cuore i problemi del territorio, a chi da sempre si adopera in vario modo e si spende per e all’interno della propria comunità, tutti accomunati dalla convinzione che ricominciare a immaginare, pensare, programmare, progettare il presente e il futuro del proprio quartiere, della propria città, del proprio territorio, significa riappropiarsi di una pratica troppo spesso snaturata, spersonalizzata, decontestualizzata, fatta sprofondare nella burocrazia e allo stesso tempo un modo per tornare ad essere e a sentirsi gruppo solidale, collettività, comunità. In particolare, nelle parole del gruppo proponente (Mauro Lazzari, Yuri Battaglini, Valentina Battaglini, Gaetano Fornarelli, Antonella Fino, Alessandra Lupo), “gli abitanti [...], attraverso la loro sapienza e la conoscenza dei luoghi che [vivono], rappresentano un prezioso contributo alla definizione di un progetto che interessi il loro territorio. Inoltre, l’approccio partecipato è anche collegato alla volontà di ricerca di una maggiore qualità del progetto stesso, nell’accezione di capacità di rispondere alle situazioni date e ai processi in essere. In ciò c’è il desiderio di promuovere la creazione di un linguaggio comune, la diffusione e condivisione di conoscenze, procedure di consultazione e decisione rinnovate, il superamento dell’interesse strettamente privato per trattare quello comune. In tal senso il LUA ha sempre sollecitato chi ha preso parte alle iniziative ad elaborare le proprie ricerche avviando un percorso di avvicinamento

agli abitanti, di collaborazione e di interazione con essi, in un contesto creato per consentire ad ogni partecipante di sviluppare le proprie idee e le proprie visioni del territorio esplorato condividendolo con la comunità.” Le iniziative finora proposte e realizzate a San Cassiano si sono configurate secondo il seguente schema: all’individuazione di un “tema” sensibile e interessante da indagare per le sue ricadute possibili sul territorio è seguito un “invito” rivolto a tutti gli abitanti, intesi come portatori di una sapienza e di una conoscenza propri di coloro i quali vivono un luogo, e a un certo numero di persone esterne, intese come portatrici di competenze specifiche e uno sguardo altro. I partecipanti, suddividendosi in gruppi in base ai propri interessi, conoscenze, comunione di intenti o condivisione di competenze e risorse, contribuiscono all’istituzione di una serie di “laboratori” all’interno dei quali produrre liberamente le ricerche in forma di scritto, video, foto, performance teatrale, studio tecnico, reportage, interviste... Infine, i vari gruppi collaborano nell’allestimento delle ricerche prodotte, un “evento finale” aperto a tutti che è anche una festa e diventa motivo di sintesi, di confronto diretto, di ulteriore conoscenza delle tematiche affrontate dai vari gruppi, di crescita reciproca, di comunicazione del lavoro svolto al resto della comunità, strumento per avviare nuovi contatti con coloro che non erano al corrente dell’iniziativa o non vi hanno preso parte attiva, stimolare nuovi interessi e nuove attenzioni. Che cosa ci proponiamo di fare In continuità con il tema proposto lo scorso anno, intendiamo proseguire a raccogliere informazioni, visitare, studiare, conoscere, avvicinarci a un’ampia zona rurale coltivata a ulivi, che ricade parzialmente nella circoscrizione del comune San Cassiano e denominata “Paduli”. Le persone di San Cassiano conoscono i Paduli: alcuni solo perché li costeggiano tutti i giorni in automobile mentre vanno al lavoro, altri perché vi hanno lavorato come mano d’opera per un lungo periodo di tempo; alcuni sono in grado di muoversi liberamente nel dedalo di strade asfaltate, viuzze di campagna, sentieri nascosti e percorsi fra gli alberi, mentre altri avrebbero difficoltà a ritrovare la strada del ritorno; per alcuni rappresentano l’infanzia, un tempo più duro e difficile ma anche più semplice e felice che ricordano con nostalgia; qualcuno possiede appezzamenti di terreno di estensione considerevole, qualcun’altro solo pochi alberi di ulivo; per alcuni è una zona produttiva o una fonte di reddito, per altri un investimento infruttoso; per altri ancora una zona dove fare escursioni, andare a correre, fare un pic-nic all’aperto magari all’ombra di un ulivo centenario, per altri un posto pericoloso dove è meglio non inoltrarsi... I Paduli sono tutto questo e molto di più, esistono però numerosi problemi e difficoltà di gestione che ne minacciano l’esistenza. È auspicabile, a San Cassiano, ricominciare a confrontarsi sui problemi, partendo dal territorio ed in particolare dai Paduli come risorsa disponibile, collaborando e magari sperimentando forme nuove di confronto, mantenendo la propria diversità ma con uno sguardo al cuore delle cose e a ciò che resta, nel tentativo di costruire un clima di fiducia, andando a cercare ciò che ci unisce aldilà di ciò che ci divide e rivendicando con forza il diritto a partecipare nel decidere su ciò che è comune e di tutti. Questa è la sfida e ciò che resta si misurerà prima di tutto in base al fatto se accetteremo o meno di raccoglierla e, successivamente, a come sapremo affrontarla. Yuri Battaglini, Valentina Battaglini, Giuseppe Greco, Mauro Lazzari, Antonella Fino, Gaetano Fornarelli

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LUA – Laboratorio Urbano Aperto San Cassiano Relazione sull’attuazione delle attività e i risultati conseguiti luglio - agosto - settembre 2006 Comune di San Cassiano Piazza Cito, 73020, San Cassiano (Le), Italia www.comune.sancassiano.le.it segretario.sancassiano@e-mail.it Laboratorio Urbano Aperto Piazza Cito, 73020, San Cassiano (Le), Italia associazionelua@gmail.com

Il Laboratorio Urbano Aperto opera a San Cassiano ormai da quattro anni con lo scopo preciso di indagare, analizzare e riflettere sul territorio, le sue caratteristiche, la sua storia e la sua identità, attivare i contatti, coinvolgere e collaborare fattivamente con gli abitanti, le associazioni e le istituzioni presenti nel Comune, nel suo immediato circondario e non solo. Il 2006 ha rappresentato il culmine e la conclusione del processo di avvicinamento e coinvolgimento degli abitanti, nonché di conoscenza e analisi dei bisogni e delle risorse del territorio e si è caratterizzato come il periodo deputato alla raccolta e riflessione critica del materiale fin qui prodotto. Alcune attività pubbliche svolte a San Cassiano durante il periodo estivo di luglio e agosto sono state interpretate e rimodulate come altrettante tappe, stazioni del viaggio metaforico da tempo intrapreso con gli abitanti e si sono configurate come esperienze strumentali al processo di coinvolgimento e alle dinamiche partecipative. Le iniziative a cura della ProLoco San Cassiano hanno visto una buona partecipazione e affluenza da parte dei cittadini di San Cassiano e sono state la cornice per raggiungere ulteriori fasce di abitanti e per raccogliere informazioni, storie e impressioni attraverso la discussione libera e informale, in un contesto di festa, convivialità e familiarità all’interno del quale le persone sono più sicure e più disinvolte e dunque più disposte a parlare ed esprimere opinioni e punti di vista. Analogamente, l’iniziativa patrocinata dal Comune “Le vie del benessere” ha funto da cornice per l’attività di rilevamento dei bisogni e discussione su proposte di intervento, anch’essa condotta in maniera informale con persone provenienti dall’intera provincia. Inoltre, gli altri eventi sportivi e ludici attivati, in particolare i giochi fra rioni -soprattutto attraverso il recupero del tradizionale e del tutto idiosincratico carnevale estivo di San Cassiano- hanno permesso di raggiungere porzioni ulteriori delle fasce giovanili che vivono stabilmente nel comune o che vivono, studiano o lavorano altrove e vi fanno ritorno periodicamente. Insieme agli abitanti sono stati confezionati abiti di scena, sono stati realizzati oggetti di scena e sono stati costruiti dei carri allegorici. Sono state effettuate riprese video e fotografiche. L’allestimento e soprattutto le modalità messe in campo per attivare collaborazioni a vari livelli fino al coinvolgimento attivo delle persone, che hanno giocato contemporaneamente il ruolo di organizzatori e fruitori, si sono contraddistinti per il loro carattere innovativo e sperimentale e sono evidentemente figli legittimi e auspicati dei laboratori tenuti a San Cassiano negli anni precedenti a opera del Laboratorio Urbano Aperto. Infine, la festa patronale di San Rocco è stata la manifestazione che ha permesso di avvicinare gruppi sociali meno favoriti o tipicamente più difficili da raggiungere, come ad esempio i coltivatori diretti, coloro che gestiscono piccole imprese artigiane a carattere familiare e le fasce più anziane della popolazione. Un articolo pubblicato sul giornale annuale a cura del Comitato Feste ha permesso di provare a dire ancora una volta che cos’è il LUA e di comunicare che cosa si propone di fare nel futuro immediato, fare il punto e lanciare la nuova fase del progetto avviato. Durante i giorni di svolgimento della festa, nell’atrio del palazzo baronale in prossimità della piazza centrale del paese era presente un piccolo allestimento consistente di due contenitori da olio o vino riempiti rispettivamente con la “terra rossa” e la “terra bianca” dei “Paduli” (una vasta zona olivetata appartenente al territorio di afferenza di diversi comuni salentini fra cui San Cassiano), un tavolo e alcuni ceppi di albero d’ulivo da utilizzare come sedute. L’allestimento ha svolto la funzione di punto d’incontro e discussione sul tema di un futuro possibile per i Paduli e al tempo stesso ha reso possibile una certa visibilità dell’iniziativa. E’ stato inoltre realizzato un video girato completamente nella zona dei Paduli, il quale è stato proiettato all’interno della torretta del palazzo baronale durante i giorni di svolgimento della festa e ha costituito il punto di partenza per riflessioni e commenti in forma di messaggio scritto o libera discussione con gli abitanti. Sono inoltre state realizzate diverse interviste/discussioni con l’ausilio di registratori audio ed è stato somministrato un questionario che prevedeva sia domande con la scelta di un’unica risposta all’interno di una lista, sia domande a risposta libera. Sono state inoltre realizzate video-interviste e riprese fotografiche.

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E’ ancora in corso la realizzazione di una pubblicazione di ampio respiro che si propone di raccogliere e rivisitare in chiave critica quanto finora prodotto, di gettare le basi per il proseguio delle iniziative in corso e trarre alcune conclusioni circa i metodi e le tecniche sperimentati dal Laboratorio Urbano Aperto durante questi anni di attività nell’ambito della progettazione partecipata.

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11 Marzo 2008 Da: laura basco A: forum Date: 11/03/08 13:45 Oggetto: [NM] LA TAVOLA DELLA CONVIVIALITA’,12-14 e 29 marzo San Cassiano di Lecce ___________________________________________________ Messaggio: LA TAVOLA DELLA CONVIVIALITA’ Il progetto LA TAVOLA DELLA CONVIVIALITA’ intende rinnovare la tradizione della “taula” di San Giuseppe del territorio salentino declinando il periodo della festa e dei suoi preparativi (dalle pietanze alla focaia) nei suoi aspetti simbolici, ed intende rendere testimonianza di come il cibo non sia solo nutrimento, ma anche cultura e di come si leghi al territorio e all’evoluzione dei costumi. Il cibo come chiave di lettura per ricostruire la storia locale e conoscere il proprio territorio ma anche come medium, un mezzo di comunicazione necessario per valicare i propri confini ed incontrarsi seduti ad una tavola. Il laboratorio che vuole essere un momento di scambio interculturale centrato sulla preparazione di piatti da parte di persone straniere residenti sul territorio Salentino, che vogliono far conoscere i sapori e i saperi dei loro paesi d’origine, offrendo a tutti i partecipanti la possibilità di conoscere realtà diverse dalla propria. Ogni anno verrà focalizzata l’attenzione su un paese diverso quest’anno Romania e Polonia - raccontato attraverso la cucina, gli usi e costumi e le esperienze dei protagonisti della serata. L’attività sarà articolerà in due momenti distinti: quello della preparazione e quello della condivisione. Il laboratorio gastronomico interculturale sarà condotto dall’associazione LUA (laboratorio urbano aperto) e dall’associazione INDIZITERRESTRI, con la finalità di presentare e rappresentare durante la festa di San Giuseppe l’interazione tra i partecipanti e la costruzione di un nuovo immaginario legato alla convivenza ed di una rinnovata identità dello spazio/festa. 12, 13, 14 e 29 marzo 2002 San Cassiano di Lecce info:associazionelua@gmail.com, myspace.com/indiziterrestri ___________________________________________________ Allegato: flyer_web.jpg

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LA TAVOLA DELLA CONVIVIALITA’ Laboratorio gastronomico interculturale.

PREMESSA I festeggiamenti in onore di San Giuseppe a San Cassiano - il 18 e 19 marzo di ogni anno - sono il risultato di una lunga preparazione, che inizia il 27 e 28 febbraio, con la raccolta del grano, dell’olio, dei peperoni e di tutti i prodotti necessari per l’allestimento delle tavolate, e continua il 6 marzo con la stompatura del grano raccolto, il 15 marzo con la cottura del grano stompato per tutta la cittadinanza ed il 17 marzo con la preparazione dei piatti tipici (dalle pittole al pesce fritto, dalla massa ai peperoni, dal grano stompato cotto nel metodo tradizionale al grano con i frutti di mare, alle tradizionali zeppole). Dagli studi condotti dalla dott. Paola Vanesio sulle origini di questa tradizione, dalla quale è emerso che il simbolo della festa di San Giuseppe, a San Cassiano, è la focara. Nei decenni passati, i ragazzi del paese raccoglievano la legna da ardere, realizzando una serie di falò accesi nei crocicchi delle varie zone del paese. In particolare, erano accese quattro focare, una per ogni rione del paese (“Poggiardo”, “Zona”, “Vitrugna” e “Paduli”). Questo era un rito che stimolava rivalità ed emulazione, tra una zona e l’altra del paese, e che aveva inizio alcune settimane prima del 18 marzo. In passato non molto lontano, le famiglie organizzavano la “taula di San Giuseppe”: un pranzo per tre, cinque o sette persone, ispirato alla cultura dell’accoglienza cristiana. Gli invitati erano scelti tra le persone più povere del paese e, durante il pranzo, costoro, denominati i “Santi”, rappresentavano i familiari e i parenti di San Giuseppe. Da qualche anno, il Circolo delle donne di San Cassiano, per riprendere questa tradizione che, col passare del tempo, si era andata perdendo, è impegnata ad allestire in occasione della Sagra, una bellissima tavola, completa di tutti i piatti tipici della festa che, per tradizione, sono tredici.

OBIETTIVI Il progetto LA TAVOLA DELLA CONVIVIALITA’ intende rinnovare la tradizione della taula di San Giuseppe declinando il periodo della festa e dei suoi preparativi (dalle pietanze alla focaia) nei suoi aspetti simbolici, ed intende rendere testimonianza di come il cibo non sia solo nutrimento, ma anche cultura e di come si leghi al territorio e all’evoluzione dei costumi. Il cibo come chiave di lettura per ricostruire la storia locale e conoscere il proprio territorio ma anche come medium, un mezzo di comunicazione necessario per valicare i propri confini ed incontrarsi seduti ad una tavola. Cibo come territorio non è solo cultura enograstronomica intesa come semplice tradizione ma getta le basi per ritrovare migliori orientamenti nello scambio interetnico tra i popoli. Il laboratorio che vuole essere un momento di scambio interculturale centrato sulla preparazione di piatti da parte di persone straniere residenti sul territorio Salentino, che vogliono far conoscere i sapori e i saperi dei loro paesi d’origine, offrendo a tutti i partecipanti la possibilità di conoscere realtà diverse dalla propria.

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17 Marzo 2008 COMUNE DI SAN CASSIANO Provincia di Lecce All’Assessore Assetto del Territorio, Prof. Angela Barbanente Via delle Magnolie 6/8 Zona Industriale 70026 Modugno - Bari Al Dirigente del Settore Assetto del Territorio, Arch. Piero Cavalcoli Via delle Magnolie 6/8 Zona Industriale 70026 Modugno - Bari Al Coordinatore del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale Prof. Alberto Magnaghi Via delle Magnolie 6/8 Zona Industriale 70026 Modugno - Bari Oggetto: candidatura del Comune di San Cassiano (LE) per l’attuazione di un progetto pilota del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (P.P.T.R.) della Puglia. Con la presente nota il Comune di San Cassiano, intende sottoporre alla Vostra attenzione un’attività in corso da alcuni anni nel proprio territorio comunale, che pensiamo possa avere aspetti di coerenza e connessione con quanto prospettato dall’Assessorato all’Assetto del Territorio della Regione, nel Documento Programmatico sul P.P.T.R. redatto dal Prof. Magnaghi. Dal 2003, in collaborazione con l’Associazione Laboratorio Urbano Aperto (LUA), l’Amministrazione Comunale ha avviato un percorso di coinvolgimento delle associazioni locali, degli abitanti, di professionisti “esterni”, di soggetti interessati, su temi legati alla valorizzazione, tutela e cura delle risorse del nostro territorio, mediante pratiche di progettazione partecipata e approcci creativi ai processi partecipativi che propongono l’uso di differenti linguaggi artistici e comunicativi come strumento di ricerca e di indagine sulle risorse dei luoghi, di espressione e condivisione di sensazioni, pensieri e impressioni, che affiancati all’indagine tecnico-scientifica, favoriscono un approccio multivisuale alla complessità del territorio. In particolare mediante ripetuti incontri, scambi di idee e riflessioni comuni, insieme a tutte le associazioni di San Cassiano, l’Amministrazione Comunale e il LUA, hanno coordinato la definizione di un’ipotesi di progetto culturale denominato “Maledetti Paduli”, il cui obiettivo è quello di simulare (nell’ultima settimana di luglio 2008, con eventi finali l’1 e il 2 agosto) un “Parco rurale per i Paduli”, con finalità e attività multiple, ludica-educativa, scientifica, ricreativa, produttiva, di studio, di ricerca, che si intreccino con azioni di tutela e valorizzazione delle risorse presenti e nello stesso tempo miri alla riqualificazione culturale dell’area. Una sorta di “laboratorio rurale” in cui sperimentare politiche ecocompatibili di ri-uso dei “Paduli”, diverse attività, nuove pratiche collettive, simulando un modo nuovo di vivere gli stessi Paduli sotto forma di parco rurale. I “Paduli” rappresentano un’area rurale olivetata storicamente significativa per San Cassiano e per una serie di altri comuni del Salento a noi vicini. In base a quanto sinteticamente esposto, in allegato inviamo la documentazione relativa al progetto sopra menzionato, che, tra i progetti pilota indicati nel Documento del P.P.T.R., potrebbe richiamare sia “il parco agricolo multifunzionale”, ma probabilmente, più significativamente, l’organizzazione di specifici “eventi culturali” che nel nostro caso, mirano ad integrare abitanti, territorio, paesaggio, cultura. Confidando nella Vostra attenzione, disposti ad uno specifico incontro, rimaniamo a disposizione per qualunque ulteriore approfondimento sul tema esposto. San Cassiano, 17 marzo 2008 Il Sindaco Gabriele Petracca

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28 Giugno 2008 Con Marco abbiamo cominciato ad ipotizzare alcune cose da fare che cerco di sintetizzare per categorie: -

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INCONTRI DA FARE E ORGANIZZARE: o Domenica 29 giugno (cena): LUA con Manifatture Knos o Lunedì 30 giugno ore 19: LUA e Luca Galati con gruppo delle mappe di comunità (Franceco Baratti) a Botrugno, alla presenza dei due assessori del Comune o Data da stabilire: Sindaco con Provincia • Dire del progetto complessivo • Dei contatti con regione • Condividere sottopiani del PUTT o Data da stabilire: associazioni (singolarmente), cominciare con la Proloco per abitazioni in affitto (definire “regolamento etico”) o Data da stabilire: imprenditori • Contributo da sponsor o Data da stabilire: ristoratori • Definire il “regolamento etico” o 7-10 luglio: Comuni dei Paduli • Dire loro del progetto complessivo • Firmare un atto comune • Chiedere loro di mandare qualcuno (associazioni varie) per lavorare al laboratorio • Comunicare data incontro pubblico con Barbanente e altri • Eventualmente (caso di Botrugno) dire di alloggi

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Per RISTORAZIONE e ALLOGGI preparare: - un tesserino o altro di riconoscimento da esibire per chi lavora nei laboratori e può usufruire dei prezzi agevolati (per ristoratori) - preparare un logo da affiggere fuori dagli alloggi e dai ristoratori ed eventualmente anche dai commercianti - recuperare materassi e cuscini (quanti?) - preparare mappa di San Cassiano con l’indicazione di tutte queste cose -

COMMERCIANTI: - è possibile fare convenzioni con i commercianti?

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LOGISTICA: - creare gruppo: per es. Sergio De Iaco, Pippi, Salvatore Lazzari Luca Galati, due del LUA…..

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ATTREZZATURE: - videoproiettori - gruppo elettrogeno - luci, cavi vari - service - lettori DVD - televisioni - ……………… - …………….. - ……………..

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TIPOGRAFIE: - Zages, da contattare subito per la disponibilità - Quella di Botrugno (se il Comune vuole contribuire) - Far stampare loro: o Manifesti o Locandine o Pieghevoli ed eventualmente un qualcosa da distribuire insieme il 3 agosto (es. opuscoletto, ecc.) o Manifesti e/o volantini per incontro pubblico da fare a San Cassiano con la popolazione

o Data da stabilire: rappresentanti (associazioni e/o altri) dei comuni o Data da stabilire: proprietari dei luoghi dei Paduli in cui allestire per il 3 agosto o 22/23 luglio: incontro pubblico a San Cassiano con popolazione • Dire del progetto complessivo • Invitare a lavorare nel laboratorio • Invitare a venire al primo incontro del laboratorio (il 27 luglio) o Data da stabilire: incontro con Barbanente, Provincia, Comuni, associazioni, partecipanti ai laboratori, popolazione, DECIDERE CHI ALTRO (es. Legambiente, GAL, ecc.) Aggiungo: sarebbe il caso di inviare una lettera ai proprietari dei terreni dei Paduli per informarli della iniziativa? Per gli INCONTRI preparare: o lettera di convocazione incontro con Barbanente e altri o lettera di convocazione comuni o ad ogni incontro portare i flyer e lo scritto del progetto “Maledetti Paduli” o ad ogni incontro fare riprese e foto -

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SPAZI:

RISTORAZIONE: - Gianfranco - Bar della Villa - Aldo Miggiano - Bar Alberobello - Pizzeria (Scuole elementari) - Tiratardi ALLOGGI: - case (quante e quanti posti letto?) - “ostello” con bagni e docce (1° piano ex comune- quanti posti?), far pagare 1 euro di contributo per pulizie? - B&B? - Scuola media?

o Base dei lavori dei laboratori a San Cassiano (magari 1° piano del Comune, così ci sono anche i bagni vicini). E’ più strategica come postazione e ci sono anche gli spazi all’aperto in cui lavorare o Allestimento finale (3 agosto) ai Paduli. Proponiamo la ex Manifattura con le aree limitrofe. Non utilizzare i piani superiori dell’immobile, per motivi di sicurezza e per non stare al chiuso, ma utilizzarla come “accesso al parco”, vicina alla ss 275, quindi immediatamente raggiungibile da chi verrà. Inoltre ha affianco un bosco e un uliveto (componenti dei Paduli) che potremmo allestire e in cui lavorare.

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2 Luglio 2008

COMUNE DI SAN CASSIANO (LECCE) Piazza Cito, 73020 – San Cassiano

COMUNE DI SAN CASSIANO (LECCE) Piazza Cito, 73020 – San Cassiano Alla cortese attenzione

Alla cortese attenzione

del Signor Sindaco del Comune di Botrugno del Signor Sindaco del Comune di Cutrofiano del Signor Sindaco del Comune di Maglie del Signor Sindaco del Comune di Miggiano del Signor Sindaco del Comune di Montesano Salentino del Signor Sindaco del Comune di Nociglia del Signor Sindaco del Comune di Ruffano del Signor Sindaco del Comune di Scorrano del Signor Sindaco del Comune di Supersano del Signor Sindaco del Comune di Surano

del Signor Sindaco del Comune di Botrugno del Signor Sindaco del Comune di Cutrofiano del Signor Sindaco del Comune di Maglie del Signor Sindaco del Comune di Miggiano del Signor Sindaco del Comune di Montesano Sal. del Signor Sindaco del Comune di Nociglia del Signor Sindaco del Comune di Ruffano del Signor Sindaco del Comune di Scorrano del Signor Sindaco del Comune di Supersano del Signor Sindaco del Comune di Surano

San Cassiano, 2 luglio 2008 OGGETTO: presentazione del progetto intercomunale “Maledetti Paduli” e proposta di collaborazione Con il presente invito il Comune di San Cassiano, intende sottoporre alla Vostra attenzione un’attività in corso da alcuni anni nel proprio territorio comunale, che pensiamo possa essere oggetto di collaborazione e condivisione tra tutti i comuni in indirizzo e, contemporaneamente, avere aspetti di coerenza e connessione con il nuovo Piano Paesaggistico in fase di redazione da parte dell’Assessorato all’Assetto del Territorio della Regione Puglia. Dal 2003, infatti, in collaborazione con l’Associazione Laboratorio Urbano Aperto (LUA), l’Amministrazione Comunale ha avviato un percorso di coinvolgimento delle associazioni locali, degli abitanti, di professionisti “esterni”, di soggetti interessati, su temi legati alla valorizzazione, tutela e cura delle risorse del nostro territorio, mediante pratiche di progettazione partecipata e approcci creativi ai processi partecipativi che propongono l’uso di differenti linguaggi artistici e comunicativi come strumento di ricerca e di indagine sulle risorse dei luoghi, di espressione e condivisione di sensazioni, pensieri e impressioni, che affiancati all’indagine tecnico-scientifica, favoriscono un approccio multivisuale alla complessità del territorio. In particolare mediante ripetuti incontri, scambi di idee e riflessioni comuni, insieme a tutte le associazioni di San Cassiano, l’Amministrazione Comunale e il LUA, hanno coordinato la definizione di un’ipotesi di progetto culturale denominato “Maledetti Paduli”, il cui obiettivo è quello di simulare (dal 27 luglio al 3 agosto 2008) un “Parco rurale per i Paduli”, con finalità e attività multiple, ludica-educativa, scientifica, ricreativa, produttiva, di studio, di ricerca, che si intreccino con azioni di tutela e valorizzazione delle risorse presenti e nello stesso tempo miri alla riqualificazione culturale dell’area. Una sorta di “laboratorio rurale” in cui sperimentare politiche ecocompatibili di ri-uso dei “Paduli”, diverse attività, nuove pratiche collettive, simulando un modo nuovo di vivere gli stessi Paduli sotto forma di parco rurale. L’obiettivo contestuale è anche quello di superare il concetto di “parco” inteso in senso vincolistico e limitativo per costruire insieme una nuova accezione di tutela di un’area, i “Paduli”, per noi tutti molto significativa, che consenta nuove forme di sviluppo della stessa e dei nostri territori comunali. Pertanto, siamo lieti di invitarVi ad un incontro che si terrà Mercoledì 9 luglio 2008, alle ore 19, presso la sede del Comune di San Cassiano, per la presentazione e la condivisione dell’ipotesi del progetto culturale “Maledetti Paduli”. Confidando nella Vostra preziosa collaborazione, si inviano i migliori saluti Il Sindaco Gabriele Petracca

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11 Luglio 2008

San Cassiano, 11 luglio 2008

OGGETTO: progetto intercomunale “Maledetti Paduli”: proposte A seguito dell’incontro tenutosi in data 9 luglio presso la sede dell’Amministrazione comunale di San Cassiano, alla presenza dei Comuni di Botrugno, Nociglia e Miggiano, che hanno dichiarato la propria adesione al progetto “Maledetti Paduli”, e in considerazione della collaborazione annunciata dai Sindaci di Scorrano, Surano e Montesano, con la presente nota, oltre a rinnovare l’invito a condividere gli obiettivi del richiamato progetto tra tutti i comuni in indirizzo, si ritiene di esporre alcune proposte e considerazioni emerse nel corso del suddetto incontro. Dopo una breve presentazione del progetto generale, che potrà sfociare nella firma di un protocollo d’intesa tra i comuni interessati e la Regione Puglia, si è proceduto ad esporre in particolare (a cura dell’Associazione LUA) lo svolgimento del laboratorio “Maledetti Paduli”, il cui obiettivo, ricordiamo, è quello di simulare (dal 27 luglio al 3 agosto 2008) un “Parco rurale per i Paduli”, con finalità e attività multiple, ludica-educativa, scientifica, ricreativa, produttiva, di studio, di ricerca, che si intreccino con azioni di tutela e valorizzazione delle risorse presenti e nello stesso tempo miri alla riqualificazione culturale dell’area. Una sorta di “laboratorio rurale” in cui sperimentare politiche ecocompatibili di ri-uso dei “Paduli”, diverse attività, nuove pratiche collettive, simulando un modo nuovo di vivere gli stessi Paduli sotto forma di parco rurale. Si ricorda, inoltre, che l’obiettivo contestuale è anche quello di superare il concetto di “parco” inteso in senso vincolistico e limitativo per costruire insieme una nuova accezione di tutela di un’area, i “Paduli”, per noi tutti molto significativa, che consenta nuove forme di sviluppo della stessa e dei nostri territori comunali. In occasione dell’incontro, si è anche specificato che nonostante i “Paduli” siano oggetto di attenzione da parte dei precedenti laboratori organizzati a San Cassiano dal LUA, l’occasione di approfondirne la conoscenza attraverso uno specifico laboratorio sperimentale quest’anno, è legato anche, come accennato in una precedente nota, alla contemporanea elaborazione in corso del nuovo Piano Paesaggistico a cura dell’Assessorato all’Assetto del Territorio della Regione Puglia. L’ipotesi di definire un progetto di Parco rurale per i Paduli è stata candidata come progetto-pilota del Piano ed è in corso di esame da parte del settore regionale preposto. Aspetto, questo, che si ritiene essere motivo di attenzione per gli sviluppi futuri di questa area. Il laboratorio, quindi, è il punto di partenza di un processo che potrà vedere coinvolti tutti i comuni dei Paduli nello svolgimento di un’attività di valorizzazione e di promozione di questa stessa area. Tra le proposte emerse ricordiamo l’opportunità che ogni comune interessato invii un proprio rappresentante e/o figura di fiducia per seguire e prendere parte ai lavori del laboratorio, durante il quale si propone di redigere un documento d’intenti condiviso tra i comuni e da questi sottoscritto, da cui emerga un’idea congiunta sull’ipotesi progettuale prospettata. Tale documento verrà inviato alla Regione ed esposto nel corso dell’evento previsto il 3 agosto a conclusione del laboratorio. Inoltre è emersa la necessità di organizzare un incontro pubblico al quale invitare anche i gruppi e/o le associazioni dei comuni interessati, in modo da avviare attività di collaborazione sul tema progettuale dei Paduli in oggetto. Tale occasione d’incontro è prevista per giovedì 24 luglio 2008 alle ore 19 presso la sede del Comune di San Cassiano. A tal fine si provvederà ad inviare il materiale informativo ai comuni in indirizzo con la preghiera di diffonderlo nei propri comuni. Confidando nella Vostra preziosa collaborazione, si inviano i migliori saluti Il Sindaco Gabriele Petracca

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In collaborazione con: Ass. Pro Loco di San Cassiano, Ass. Sportiva Dilettantistica “Podistica Sancassianese”, Ass. Laboratorio Teatrale “Officina dei Teatranti”, Ass. Circolo Arci “Aioresis” San Cassiano”, Ass. Circolo delle Donne San Cassiano, Ass. Sportiva “Vittoria Dance-Salento”, Ass. Palestra Trainer Fit, Ass.Laboratorio Urbano Aperto, Ass. Scuola Karate Shotokan, Ass. Fratres, Ass. Volley 2000 San Cassiano, Comitato Feste San Cassiano. Numero di persone coinvolte: circa 500, tra associazioni locali, abitanti e figure provenienti da ogni parte d’Italia.

Hanno partecipato al laboratorio realizzato tra il 27 luglio e il 3 agosto 2008: Ada Leggio (San Cassiano), Alessandra Lupo (Lecce), Alessandro Pipolo (Roma), Alessandro Monteduro (San Cassiano), Alessandro Scalia (Venezia), Alessia Catamo (San Cassiano), Amanda Montanari (Milano), Andrea Buttazzo (Lecce), Andrea Campus (Sassari), Andrea De Giorgi (Botrugno), Andrea Liguori, Andrea Mariano (Botrugno), Andrea Marrocco (Botrugno), Andrea Martella (Nociglia), Andrea Mazzei (Trepuzzi), Andrea Negro (San Cassiano), Andrea Pati (Lecce), Angelo Mangione (San Cassiano), Anita Pedone (San Cassiano), Anna Filippi (San Cassiano), Anna Greco (San Cassiano), Anna Leone (Cavallino), Anna Migliaccio (Napoli), Anna Negro (San Cassiano), Anna Grazia Del Sole (San Cassiano), Anna Grazia Frassanito (Copertino), Anna Rita Zappatore (San Cassiano), Annalisa Pecoriello (Firenze), Annamaria Protopapa (Lecce), Antonella Fino (San Cassiano/Roma), Antonia Vergari (San Cassiano), Antonio Monteduro (San Cassiano/Parma), Antonio Negro (San Cassiano), Antonio Pedone (San Cassiano), Antonio Petracca (San Cassiano), Antonio Petracca (Busso) (San Cassiano), Armando Mariano (San Cassiano), Ass. Circolo ARCI “Aioresis” San Cassiano, Ass. Circolo delle donne San Cassiano, Ass. Fratres (San Cassiano), Ass. Laboratorio teatrale “Officina dei teatranti” di San Cassiano , Ass. Palestra “Trainer-fit” (San Cassiano), Ass. Scuola Karate Shotokan (San Cassiano), Ass. Sportiva “Vittoria dance – Salento” di San Cassiano, con bambini di San Cassiano, bambini Vittoria Dance Tricase, bambini Vittoria Dance Montesano Salentino, ragazze Associazione la Bussola Muro Leccese, Associazione fotografica “Obiettivi”, Azzurra Cecchini (Brindisi), Barbara Mottola (Siena), Barbara Pohl (Germania), Beatrice Mitruccio (San Cassiano), Benedetta Merico (San Cassiano), Bryan Cregan (Irlanda), Carmen Corvaglia (Spongano), Caterina Caprioglio (Maglie), Cesario Lazzari (San Cassiano), Chiara Ferri (San Cassiano), Cinzia Greco (San Cassiano), Cinzia Tarantino (Lequile), Clarissa Maggio (San Cassiano), Claudia Catalano (Siena), Cosimo Caputo (San Cassiano), Cristiana Herman (San Cassiano), Cristina Carriere, Daniela Pavan (Treviso), Daniele Greco (San Cassiano), Daniele Lazzari (San Cassiano), Danilo Escole (Botrugno), Danny Rutigliano (San Cassiano), Dario Renna (San Cassiano), Davide Calora (San Cassiano), Davide Greco (San Cassiano), Davide Pede (San Cassiano), Davide Vergari (Nociglia), Diego De Giorgi (Botrugno), Dimitri Gregori (Manduria), Donato Negro (San Cassiano), Doriana Petracca (Botrugno), Edoardo Mariano (Roma), Eleanna Greco (San Cassiano), Elena Martongelli (da Firenze), Eleonora Adesso (Molfetta), Eleonora Borghi (Siena), Elisa Molino (da Firenze), Elisa Renna (Botrugno), Elisa Vergari (San Cassiano), Elisa Vetrugno (Lecce), Emanuela Monteduro (San Cassiano), Emma Monteduro (San Cassiano), Enrico Sgarbi (Verona), Enzo Lazzari (San Cassiano), Erika Negro (San Cassiano), Fabio Lazzari (San Cassiano), Fabio Mastrandrea (Botrugno), Fedele Congedo (Galatina), Fedele Schito, Federico Leopizzi, Fernanda Marra (San Cassiano), Fernando Corvaglia (Spongano), Filippo Rossi (Siena), Francesca Amendola (San Cassiano), Francesca Merico (San Cassiano), Francesca Renna (San Cassiano) e studenti del Corso di Laurea in Fisioterapia, Francesco Monteduro (San Cassiano), Francesco Negro (Botrugno), Francesco Schiattino (Botrugno), Francesco Schito (Botrugno), Gabriele Monteduro (San Cassiano), Gabriella Monteduro (San Cassiano), Gaetano Fornarelli, Gianluca Marra (San Cassiano), Gianluigi Porzio (Botrugno), Gianmarco Bresadola (Germania/Milano), Gianni D’Amico (Fasano), Gigi Losciale (Manfredonia), Gigi Za (Lecce), Giovanna Negro (San Cassiano), Giovanni Coppone (San Cassiano), Giovanni Indino, (Botrugno), Giovanni Maini (Bologna), Giovanni Pennella (Bologna), Giovanni Petracca (Botrugno), Giulia De Noto (Fasano), Giulio Longo (San Cassiano), Giulio Paolini (Viareggio), Giuseppa Schito (San Cassiano), Giuseppe Caputo (San Cassiano), Giuseppe Centonze (Lecce), Giuseppe De Pascali (Maglie), Giuseppe Greco, Giuseppe Marziliano (Lecce), Giuseppina Petracca (San Cassiano), Grazia Danese (San Cassiano), Grazia Martano (San Cassiano), Graziana Basile (Locorotondo), Graziano Ruggeri (San Cassiano), Grazio Lazzari (San Cassiano), Gregorio Chiarillo (Spongano), Ingrid Lamminpaa (da Firenze), Irene Marzano (Botrugno), Irene Pozzi (Venezia/Siena), Ivan Lazzari (San Cassiano), Jadeli Gangbo, Juri Battaglini, Lara Pedone (San Cassiano), Laura Basco (Napoli), Leonard Consalvo (Nociglia), Letizia Cataldo (San Cassiano), Lisa Duse (Roma), Loredana Fedele (San Cassiano), Lorenza Soldani (da Firenze), Lorenzo Martella (Nociglia), Lorenzo Negro (San Cassiano), Lorenzo Querci (da Firenze), Luca Carrisi (Botrugno), Luca Coppone (San Cassiano), Luca Da Villanova (San Cassiano), Luca Nuzzachi (San Cassiano), Luca Parente (Botrugno), Lucia Colella (San Cassiano), Luciano Petracca (San Cassiano), Luigia Fanciullo (San Cassiano), Luigia Pede (San Cassiano), Luigi De Pietro (Botrugno), Luigi Moscatello (Botrugno), Luigi Negro (Botrugno), Luisa Corrado (San Cassiano), Luisella Guerrieri (Lecce), Mafalda Fanciullo (San Cassiano), Manifatture Knos (Lecce), Manuel Mariano (Botrugno), Marcello Lazzari (San Cassiano), Marcello Stefanelli (Botrugno), Marco De Iaco (San Cassiano), Marco Degaetano (Giovinazzo), Marco De Mitri (Botrugno), Marco Fanciullo (San Cassiano), Marco Galati (San Cassiano), Marco Lazzari, Marco Petracca (Botrugno), Margherita Capodiferro (Palagiano), Mariangela Semeraro (San Cassiano), Maria Grazia Zappatore (San Cassiano), Maria Lucia De Giorgi (Botrugno), Marina Moscatello (Botrugno), Maria Antonietta Galati (San Cassiano), Maria Antonietta Lazzari (San Cassiano), Maria Grazia Rizzello (San Cassiano), Maria Teresa Negro (San Cassiano), Mario De Blasi (San Cassiano), Marisa Ciriolo (San Cassiano), Marisa Ruggeri (San Cassiano), Marta Lazzari (San Cassiano), Marta Ruggeri (San Cassiano), Martina De Blasi (San Cassiano), Massimiliano Ciriolo (San Cassiano), Massimiliano Semeraro (Botrugno), Massimiliano Tumino, (Ragusa), Massimo Carta (Firenze/Tempio Pausania), Matilde Petracca (San Cassiano), Matteo Caputo (San Cassiano), Matteo Carrisi (Botrugno), Matteo De Donno (San Cassiano), Matteo Romano (Botrugno), Mattia Monteduro (San Cassiano), Maurizia Mannucci (Bologna), Maurizio Buttazzo (San Cesario), Maurizio Pedone (San Cassiano), Mauro Lazzari, Michele Bee (Lecce), Michele David (Bologna), Michele Martina (Lecce), Michele Ruggeri (San Cassiano), Michele Rutigliano (Pesaro), Miriam Pedone (San Cassiano), Miriana Catamo (San Cassiano), Morena Catamo (San Cassiano), Nicola Macavero (San Cassiano), Nino Schito (San Cassiano), Officina Kata Pelta, Oreste Caroppo (Maglie), Ornella Ricchiuto (Tricase), Paola Scialpi (Castro), Paride Fedele (Botrugno), Patrizia Herman (San Cassiano), Patrizia Pirro (Bari), Pierpaolo De Iaco (San Cassiano), Pietro Amodio (Cassano Murge), Raffaella Inglese (Napoli), Riccardo Baccaro (San Cassiano), Rino Carluccio (Vaste), Roberta Caroppo (Lecce), Roberto Dell’Orco (Bisceglie), Rocco Monteduro (San Cassiano), Rosalba Zippo (San Cassiano), Rosetta Fanciullo (San Cassiano), Salvatore Lazzari (San Cassiano), Salvatore Nuzzachi (San Cassiano), Salvatore Pede (San Cassiano), Salvo Nicolosi (Catania), Sandra De Matteis, Sandro Herman (San Cassiano), Sandro Monteduro (San Cassiano), Sandro Negro (San Cassiano), Santa Monteduro (San Cassiano), Santina Ciriolo (Castro Marina), Santina Greco (San Cassiano), Sara Biasco (Botrugno), Serena Santo (Lecce), Serena Sechi (da Lecce/Reggio Calabria), Silvia Campa (San Cassiano), Simona Margarito, Simona Toma (Lecce), Simone Fedele (Botrugno), Simone Schito, Simone Venneri (Sanarica), Stefania Bello (Botrugno), Stefania Semeraro (San Cassiano), Stefano De Giorgi (San Cassiano), Stefano Giovanni Garrisi (Galatina), Terri Mannarini (Lecce), Tina Toma (Maglie), Tiziana Benegiamo (San Cassiano), Tiziana Buccarella (Lecce), Tommaso Ceccarini (Livorno/Siena), Tommaso Greco, Toni Sgalambro (Roma), Totò De Blasi (San Cassiano), Totò Nuzzachi (San Cassiano), Valentina Battaglini, Valentina Macaluso (Venezia/Siena), Valeria Monteduro (San Cassiano), Valeria Pellizzari (San Cassiano), Vincenzo Bizzarri (Sannicandro Garganico), Vincenzo Pennella (Bologna), Walter De Iaco (San Cassiano), Yuri Andrea Zappatore (San Cassiano), Zeno Macculi (Nociglia). Hanno inoltre collaborato (e per loro un grazie speciale): gli abitanti di San Cassiano, Giuseppe Prontera, Gino Lazzari, Giovanni Giangreco, Pino Merico e i cacciatori di San Cassiano, Gianfranco Ciola, Luca Galati, Gabriele Petracca, Sergio De Iaco, Pippi Monteduro, Giovanna Ecclesia (S. Eufemia), Giuseppe Monteduro, Antonio Pedone, Enzo Lazzari, Donato Catamo, Salvatore Lazzari, Andrea De Vitis, Emt casa soleil-Matera, Rocco Lazzari, Teodoro Petracca, Dolci Fantasie, Umberto Pedone (Stroke Confezioni), Sandro Monteduro (Cicli e motocicli), Cava Mele (Cursi), Ferramenta Ciriolo, Foto Roberto, Foto Armando Mariano, Palazzo Ducale, Piazza Cito, Masseria Maramonte, i Paduli, i Comuni aderenti al Progetto, Tipografia Zages Poggiardo, Ronzino, Pro Loco di San Cassiano, Silvano Macculi, Antonio Colella, Giuseppe Colella, Casa di Riposo di Botrugno, Associazione Podistica sancassianese, Associazione Volley 2000 San Cassiano, Centro Anziani di San Cassiano, Comitato Feste San Cassiano, Perfetto s.r.l. Punto Luce San Cassiano, i ristoratori del “contratto etico” di San Cassiano, gli Artigiani e gli Industriali di San Cassiano, Enzo Vanesio, Devis Marra, Luca Lazzari, Sacripante, Margot, Yoko, Agostino Aresu (Palau), Anna Fierro (Firenze), Anna Gaibisso, Annalisa Zito (Triggiano), Barbara Longo, Benedetta Margheriti (Erchie), Carla Leone (Botrugno), Cecilia Gramazio (Manfredonia), Chiara Coluccia, Claudia Palma, Claudio Battista (Triggiano), Daniela Diurisi (San Cesario), Daniele Colella, Daniele Palma, Donata Bologna (Catania), Donato Rutigliano (Pesaro), Eleonora Colella, Emanuele Asprella, Fabio Fiorentino, Ferruccio Sarra (Matera), Francesca Stefanelli, Gabrielle Orozco (San Diego-California), Gaetano Carrozzo (Erchie), Giancarlo Le Monache (Vaste), Gianluigi Lazzari, Gianni Negro, Gianni Rizzo, Gino Centocinque, Giovanni Coppone, Giovanni Frandesberg, Giorgia Grimoldi (Milano/Bologna), Giovanni Maroccia (Lecce), Giovanni Negro, Giulia Montefusco (Muro Leccese), Giuseppe Monteduro, Giuseppe Monteduro, Giuseppe Negro, Ivano Cataldo, Lara Biasco, Giuseppe Negro, Ivano Cataldo, Ludivine Montagnon, Luigi Pirelli (Matera), Luigino Zocchi, Luisa Ciriolo, Maria Ada Urso, Maria Teresa Calmieri, Marica Negro, Marisa Ruggeri, Massimo Barletta (Mesagne), Maurizio Palomba (Maglie), Nicola Macavero, Paolo Papapietro (Matera), Pierluigi De Iaco, Pierpaolo Lala (Coop. Coolclub), Riccardo Leggio, Rita Vergari, Salvatore Monteduro, Sara Biasco (Botrugno), Stefano Accoto, Stefano Tondo, Tiziana Marra (Lecce), Tommaso Corvaglia, Valeria De Iaco, Valeria Monteduro, Vito Accoto, Zaira Lazzari, Enrico Martello (Brindisi), Salvatore Merico, Ziad Elayyan...e altri ancora….

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P

Vi proponiamo di partecipare al Laboratorio Urbano Aperto per la simulazione di un

SUPERPARCO

maledetti adùli

Cosa sono i Padùli? una vasta area con ulivi secolari e di recente impianto in provincia di Lecce

Quale sarà il mezzo di comunicazione? e il supporto? lo deciderai tu insieme agli abitanti

Cosa posso fare concretamente?

A cosa porterà raccontare il futuro dei Padùli? alla ulteriore definizione del progetto partecipato di intervento sull'area

Qual è l'idea di progetto? prova a immaginare i Padùli come un parco… anzi: un SUPER-parco MULTI-funzionale… ma soprattutto UMANO

incontra gli abitanti, parla con loro, fatti aiutare, chiedi, sii curioso, divertiti, amplia gli orizzonti, inventa, crea, comunica le idee, moltiplica i tuoi sensi

guarda, scatta, filtra, deforma, sviluppa

al mare o in campagna sott'acqua o tra gli ulivi di fronte a qualcuno o davanti allo specchio

riprendi, accosta, inverti, accelera, rallenta

annusa, fiuta, avverti, indovina, assorbi

con la videocamera o il cellulare coi binari o senza traccia con gli attori o gli abitanti

odori e suoni sapori e colori lo stato delle cose e le possibilità a venire

traccia, impiastra, disegna, progetta, anima

parla, canta, urla, sussurra, stai zitto

con carta e penna riga e compasso schermo e tastiera

a voce o col megafono in pubblico o in privato a una persona o a tutti quanti

tocca, monta, smonta, costruisci, assembla

gusta, prova, assapora, mastica, digerisci

coi guanti o senza con sega e martello con la colla o il cervello

ascolta, registra, modula, riproduci, amplifica

piccante o salato i piatti o le persone la tradizione e l'invenzione

muoviti, scopri, cammina, nascondi, svela a piedi o in bici di corsa o lentamente da solo o con chi vuoi

in mono o in stereo dal vivo o in differita la natura o la cultura

senti, orecchia, origlia, assimila, intercetta

Che tipo di racconto sarà?

SAN CASSIANO [Lecce]

respira, inspira, trattieni, sbuffa, boccheggia

coi tuoi occhi o gli occhi di un altro col cannocchiale o il microscopio attraverso una lente o a occhi nudi

il dialetto o le storie il vento o il silenzio il caldo o le cicale

salta, gira, dimenati, ruota, stai fermo su un palco o sulla strada con le scarpe o senza sulle punte o sulle mani

lo deciderai tu insieme agli abitanti

Luglio-Agosto 2008 incontro pubblico:

24 LUGLIO ore 19:00 c/o Palazzo Ducale laboratori:

dalle 19:00 del 27 LUGLIO al 02 AGOSTO c/o Palazzo Ducale evento finale:

03 AGOSTO ore 18:00 Paduli c/o ex Manifattura

C

’era una volta, tanto tempo fa, una palude puzzolente, casa di serpenti cornuti, rospi velenosi e ramarri coi denti; in mezzo a quell’immondo pantano, cresceva e prosperava un albero di ulivo miracoloso: ogni mille anni fruttificava e il grembo di ogni oliva, al posto del nocciolo, conteneva un bambino; dopo la maturazione una schiera di fischioni, codoni e pettirossi, prendeva tutte le olive e le portava in terre lontane per far nascere i bambini in posti più prosperi: ché quella era un’epoca di stenti, di malaria e tempi duri ed era meglio emigrare e campare che restare ed affogare.

Com'è come non è, morto l’albero rimase una voragine che lesta lesta si riempì fino all’orlo della palude puzzolente e, con rutto di quelli ben assestati, inghiottì tutta l’acqua, i serpenti e gli scorpioni.

E fu da allora, e per fortuna, che si cominciò a raccontare: C’era una volta un terreno tutto piantato a olivi, vasto e florido che ti smarrivi solo a guardarlo perché si estendeva da dove sorge il sole fin dove tramonta, da levante a ponente, da Sanarica verso Ruffano e da Maglie a San Cassiano, da dove scende la tramontana a dove sale lo scirocco, dall’Altitalia all’Africa. Un terreno vasto e florido, tutto piantato a olivi ed era così tanto tempo che stavano là che nemmeno la buonanima del padre del padre del padre di Rocco Matusalemme l’aveva mai visti più bassi di una colonna; con certi alberi che era uno spettacolo guardarli, così alti e rigogliosi che se ti mettevi sotto oscuravano il cielo, se volevi abbracciarli erano necessarie una decina di persone e se andavi nella stagione giusta, a terra c’erano tante olive che sembrava fossero piovute dal cielo per tre giorni di fila.

C’era una volta e c'è anche ora, ma non sappiamo per quanto ancora e in che modo... e proprio o anche per questa ragione, vieni qui, se ne hai voglia, a conoscere gli alberi e le persone e insieme costruiremo un racconto che abbia memoria del passato ma parli del domani: Verrà un tempo in cui…

info: luapaduli@gmail.com http://laboratoriourbanoaperto.wordpress.com

Assessore all’Assetto del Territorio della Regione Puglia

Gaetano Fornarelli 3358758545 - Mauro Lazzari 3358758546 - Juri Battaglini 3358758547 Valentina Battaglini 3317534775 - Marco Lazzari 338471438 - Giuseppe Greco 3386343813 Alessandra Lupo 3333601778 Ass. Pro Loco di San Cassiano, Ass. Sportiva Dilettantistica “Podistica Sancassianese”, Ass. Laboratorio Teatrale “Officina dei Teatranti”, Ass. Circolo Arci “Aioresis” San Cassiano”, Ass. Circolo delle Donne San Cassiano, Ass. Sportiva “Vittoria Dance-Salento”, Ass. Palestra Trainer Fit, Ass. Laboratorio Urbano Aperto, Ass. Scuola Karate Shotokan, Ass. Fratres, Ass. Volley 2000 San Cassiano, Circolo degli Anziani, Comitato Feste San Cassiano Con l’adesione degli Artigiani e Industriali di San Cassiano

Provincia di Lecce Comune di Botrugno, Comune di Cutrofiano, Comune di Maglie, Comune di Miggiano, Comune di Montesano Salentino, Comune di Nociglia, Comune di Ruffano, Comune di San Cassiano, Comune di Scorrano, Comune di Supersano, Comune di Surano

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“MALEDETTI PADULI” OBIETTIVO GENERALE: Evento culturale, a carattere multidisciplinare, che assume la forma di simulazione di un Parco rurale per i Paduli (Basso Salento), attraverso pratiche collettive che coinvolgano attivamente tutte le associazioni locali e gli abitanti. Finalizzato allo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio, tale evento si inserisce in un processo di ricerca, tutela e valorizzazione di questa area, avviato nel 2003 dal Comune di San Cassiano (con Laboratorio Urbano Aperto-LUA- Paduli) e ultimamente inquadrato come area di interesse paesaggistico e di tutela negli strumenti urbanistici comunale, provinciale e regionale. A tal proposito il Comune di San Cassiano nelle Norme Tecniche di Attuazione del proprio P.R.G. esplicita quanto segue: “(0.2.14) 3.2 Programma di “Parco Agrario dei Paduli” Nelle aree individuate nella Tav.7 indicate con la dicitura “oliveto con presenza di esemplari di ulivo secolare”, sono presenti piante secolari alternate ad aree di impianto più recente. Vista la notevole estensione delle aree e la complessa connotazione storica, geografica, floro-faunistica e la forte valenza identitaria del luogo che prende il nome di “Paduli”, questa Amministrazione si impegna ad avviare i lavori per la programmazione del progetto per il “Parco Agrario dei Paduli”. Il “Parco Agrario dei Paduli” rientra nelle Unità di Paesaggio individuate dai Piani Urbanistici Tematici di secondo livello della Provincia di Lecce. Per il censimento delle piante si rimanda alle indicazioni della Legge Regionale 14/2007 “Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi secolari della Puglia”. L’area denominata “Paduli” è stata oggetto di ricerche attivate dall’associazionismo locale con attività di coinvolgimento degli abitanti nella messa appunto di un progetto di parco agrario che possa essere condiviso dagli attori locali. Questa Amministrazione fa proprie le basi tracciate dalle associazioni locali per attivare una specifica programmazione volta all’attivazione del “Parco Agrario dei Paduli” con precisi indirizzi di tutela, valorizzazione e sviluppo locale condivisi con i vari livelli amministrativi di governo del territorio (Regione, Provincia, Comune) e con gli abitanti attraverso una specifica attività di progetto partecipato.” L’area rurale dei Paduli è connotata da un paesaggio dominato prevalentemente da estesi e maestosi uliveti. Compresa tra i paesi di San Cassiano, Botrugno, Scorrano, Supersano, Ruffano, Montesano, Surano, Nociglia, Maglie, Cutrofiano, Miggiano in Provincia di Lecce, ricopre un’area che storicamente (fino alla fine dell’800) era occupata da una fitta foresta di querce, appartenenti all’antico bosco di Belvedere, la cui esistenza è oggi testimoniata dalla presenza di pochi esemplari sfuggiti alla distruzione, che si ergono in prossimità della fitta trama viaria. Oggi l’uso del territorio è caratterizzato prevalentemente da pratiche collettive afferenti il tempo libero e l’agricoltura, ma che non sono in grado di sostenere le potenzialità di sviluppo di un’area che continua ad avere l’immagine di una campagna in lento abbandono. I Paduli contano una superficie di 5.500 Ha quasi totalmente destinati a oliveti, attraversata da una fitta rete di sentieri, canali, vore, micro/macro-architetture anche di rilevanza storica, che grazie alla cura degli ormai pochi abitanti e di alcune aziende agricole, costituisce una sorprendente risorsa paesaggistica, un’oasi di biodiversità, che negli anni ha subito un lento abbandono da parte, soprattutto, delle generazioni più giovani delle comunità. Questo luogo, con evidenti segni di antropizzazione, presenta diverse problematiche:

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l’intera area si presenta come un luogo “isolato”, difficilmente accessibile dai vicini spazi abitati: in particolare, il lungo tracciato della SS 275, con una sezione di 30 metri circa, rappresenta ad est un ostacolo all’attraversamento e al suo raggiungimento; molti oliveti si trovano in un forte stato di abbandono; una cultura della produzione agricola frazionata e ancora assoggettata a pratiche convenzionali a dimensione prevalentemente familiare, che rivela una incapacità di rispondere a una domanda di mercato sempre più competitiva; assenza totale, nella loro estensione, di punti di riferimento “fisici”, aspetto che rende i Paduli un’area labirintica, introversa, impedita nello svelare le sue risorse; fruibilità limitata a sporadiche attività agricole e isolate iniziative sportive; presenza di aree intercluse a quelle agricole, in forte stato di abbandono; permanenze storiche (di tipo naturalistico, geologico, architettonico, viario) non identificate, tutelate e valorizzate.

Per le sue particolarità, per la sua storia e per la sua rilevanza paesaggistica, l’area può rappresentare oggi, un territorio ideale per sperimentare rinnovate relazioni con gli abitanti, nuove forme di “cura” che ne impediscano il degrado, nuovi e antichi usi compatibili con le sue peculiarità, con l’obiettivo di restituirla a nuova vita contrastandone il carattere di marginalità. Peraltro ultimamente, l’area dei Paduli, risulta inquadrata come area di interesse paesaggistico e ambientale negli strumenti urbanistici comunale, provinciale e regionale. Si tratta di individuare e aprire nuove prospettive di sviluppo di questo territorio, attraverso un processo che utilizzi inedite pratiche collettive di indagine, scoperta, rivelazione, valorizzazione di quelle energie forti e deboli che testimoniano anche la volontà di ritessere l’intimo legame storicamente esistente nell’area salentina, tra territorio abitato e campagna urbana. Il progetto “Maledetti Paduli” intende continuare un processo (avviato nel 2003 dal Comune di San Cassiano in collaborazione con l’Associazione LUA – Laboratorio Urbano Aperto) di riscoperta del valore delle risorse locali, del proprio territorio, del ruolo che questi possono avere nello sviluppo, mediante semplici ma mirate attività quali il passeggiare, il coltivare, il camminare, l’osservare, il capire, l’indagare, il conoscere, coinvolgendo le comunità per farle diventare protagoniste delle scelte che incidono sulle aree da queste abitate e fruite. Gli abitanti (singoli e/o associati) attraverso la loro sapienza e la conoscenza dei luoghi, rappresentano un prezioso contributo alla definizione di un progetto che interessi il loro territorio. In tale contesto, tutte le associazioni locali hanno aderito al progetto (al momento è in corso di costituzione la “consulta” delle associazioni” di San Cassiano). L’idea è quella di estendere la partecipazione ai comuni interessati dall’area dei Paduli, coinvolgendoli negli obiettivi del progetto. L’intenzione è quella di utilizzare alcune metodologie (commisurate alle caratteristiche della comunità) legate alla progettazione partecipata, collegata anche alla volontà di ricercare una maggiore qualità del progetto stesso, nell’accezione di capacità di rispondere alle situazioni date e ai processi in essere. In ciò c’è il desiderio di promuovere la creazione di un linguaggio comune, la diffusione e condivisione di conoscenze, procedure di consultazione e

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decisione rinnovate, il superamento dell’interesse strettamente privato per trattare quello comune. Il processo di coinvolgimento attivo dei soggetti interessati muove dal riconoscimento dei Paduli come “bene comune” e dalla sua tutela e potenzialità di valorizzazione finalizzata anche all’utilità collettiva. Il progetto prevede anche il coinvolgimento nell’evento di figure provenienti da altri ambiti territoriali, con competenze e professionalità diversificate, connotando il medesimo progetto di carattere multidisciplinare, per rispondere così all’idea di voler indagare i Paduli in ogni aspetto e sfumatura che li connota. A chi, dall’esterno, è chiamato ad elaborare le proprie ricerche, si chiede di avviare un percorso di avvicinamento agli abitanti, di collaborazione e di interazione con questi, in un contesto creato, per consentire ad ogni partecipante di sviluppare le proprie idee e le proprie visioni del territorio esplorato condividendolo con la comunità. Il riconoscimento dei Paduli come “patrimonio territoriale” collettivo, da identificare, comprendere, del quale sentirsi parte, e quindi da valorizzare, curare, tutelare e promuovere, istintivamente avvertito dalla comunità, ma ancora in forma individuale, frammentata e non pienamente assimilato, induce ad adottare un approccio che utilizzi un linguaggio semplice e di immediata comprensione. Nello specifico, per l’acquisizione dei dati territoriali, delle visioni, delle immagini, dei punti di vista sui Paduli, che consentano di ricostruirne un’immagine della complessità, delle risorse, delle specificità, al fine di promuoverne tutela e valorizzazione, si chiede ai partecipanti di utilizzare differenti linguaggi artistici e comunicativi come strumento di ricerca e di indagine, di espressione e condivisione di sensazioni, pensieri e impressioni, che affiancati all’indagine tecnico-scientifica, favoriscono un approccio alternativo e multivisuale alla complessità del territorio. L’evento “Maledetti Paduli”, in tal senso, intende ritessere le fila di una storia interrotta, recuperare un ormai labile rapporto tra gli abitanti e la campagna, provare a dare una risposta alla domanda di riappropriazione e uso del territorio, che si affianchi alla necessità di una concreta valorizzazione ambientale, storica, culturale e paesaggistica di questa area rurale. Si intende, quindi, attraverso il progetto, cogliere i segni di un altro modo di vivere e di produrre sviluppo. L’unica via che si ritiene perseguibile per risolvere la marginalità dei Paduli, il suo degrado sociale ed ambientale, è quella che vede protagonisti i soggetti sociali del territorio che cercano alternative condivise di azione sullo stesso. È nell’ambito di queste considerazioni che è nata l’idea di simulare un “Parco rurale per i Paduli”. Un parco con finalità e attività multiple, ludica-educativa, scientifica, ricreativa, produttiva, di studio, di ricerca, che si intreccino con azioni di tutela e valorizzazione delle biodiversità e nello stesso tempo miri alla riqualificazione culturale dell’area. Una sorta di “laboratorio rurale” in cui sperimentare politiche ecocompatibili di uso dei Paduli, diverse attività, nuove pratiche collettive, simulando un modo nuovo di vivere gli stessi Paduli sotto forma di parco rurale, promuovendo l’integrazione della dimensione ambientale, con quella economica (agricola) e culturale (storica, paesaggistica e sociale) Le attività previste mirano, nel complesso, a trovare un giusto equilibrio tra gli elementi resistenti del territorio (boschi, oliveti, masserie, vore, canali, infrastrutture storiche, ecc.), le potenziali modalità di uso e fruizione dell’area (produzione, ricettività, educazione, contemplazione, attività ludico/sportive, eventi, ristoro, studio, ricerca, ecc.), gli attraversamenti (viabilità, percorsi, sosta, infrastrutturazione storica, ecc.) e le peculiarità naturalistiche/ambientali/ paesaggistiche dell’area. Completata la ricerca e la simulazione, si potranno operativamente porre le basi per tracciare linee guida finalizzate ad attribuire ai Paduli l’identità di un parco rurale. L’evento, che seguirà un percorso di lavori per tappe già in corso, si svolgerà dal 27 luglio al 3 agosto 2008, durante i quali, ogni laboratorio metterà a punto le proprie attività. Si prevede, a chiusura, l’allestimento (3 agosto)

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nel corso del processo di coinvolgimento degli abitanti e delle figure invitate a partecipare. In tale contesto è già operativo il laboratorio progettazione partecipata secondo le seguenti modalità: o il laboratorio segue una prima azione precedente all’evento che ha come obiettivo la stimolazione della popolazione locale, delle associazioni e dei gruppi organizzati, sul tema “Maledetti Paduli”, e persone “esterne” ai luoghi, portatrici di competenze e professionalità specifiche oltre che di sguardi, esperienze, sensazioni e linguaggi differenti e multidisciplinari. E’ previsto anche l’avvio del coinvolgimento di enti che, per competenze e funzioni specifiche, possono essere interessate al progetto (es. Regione, Provincia, Comuni contermini, ecc.) Nello specifico le attività previste riguardano: • diffusione delle informazioni e degli inviti singoli o a gruppi, mediante mail, manifesti, depliants, incontri, assemblee, ecc.; • uso di metodologie di progettazione partecipata: open space technology e ascolto attivo, ma anche incontri mirati in forma singola e in gruppi; • coinvolgimento diretto della popolazione mediante interviste e videointerviste, diffusione di questionari, allestimenti, ricerche, ecc. L’obiettivo finale sarà quello di interagire con i laboratori tematici già attivati e avviare ulteriori “laboratori” attraverso l’incontro tra i portatori di sapere “esterni” le associazioni locali, gli abitanti singoli o in gruppo. Tali laboratori saranno formati in base ai rispettivi interessi, conoscenze comuni, condividendo competenze e risorse, all’interno dei quali produrre, mediante libere modalità espressive (incentivando la produzione artistica, letteraria, figurativa, attraverso la sperimentazione di nuove forme espressive) una struttura organica utile alla definizione di linee guida per un ipotetico futuro parco. Le ricerche, sono condotte mediante l’uso di strumenti e materiali legati alla vita quotidiana e del passato, abbinati a tecnologie informatiche avanzate e ad installazioni multimediali. Nello specifico si intendono attivare tra gli altri, laboratori mirati alla conoscenza del territorio dei Paduli, alla sua geografia, ai caratteri ambientali, antropici, naturalistici, paesaggistici, monumentali, storici e artistici. Le ricerche in forma di scritto, video, foto, performance teatrale, studio tecnico, reportage, interviste, ecc. prodotte dai laboratori saranno allestite nell’area dei Paduli, nell’evento finale, sotto forma di “simulazione di parco rurale” aperto a tutti che è anche una festa e diventa motivo di sintesi, di confronto diretto e di ulteriore conoscenza delle tematiche affrontate dai singoli laboratori, oltre ad essere strumento per avviare nuovi contatti con coloro che non erano al corrente dell’iniziativa o non vi hanno preso parte attiva, stimolando nuovi interessi e nuove attenzioni. Inoltre, ad oggi, sono attivi i seguenti laboratori: o laboratorio di analisi e interpretazione del territorio: finalizzato alla definizione di un sistema di conoscenze e di quadri interpretativi dell’area dei Paduli, attraverso sopralluoghi, indagini mirate, recupero documentazioni cartografiche e bibliografiche anche a carattere storico; inquadramento dell’area dei Paduli negli strumenti urbanistici comunali e sovraordinati. o laboratorio teatro: finalizzato, attraverso la sperimentazione e ricerca di nuove forme ed espressioni nel campo dello spettacolo teatrale, al “conoscere” e al “riconoscere” se stessi, nella interazione con gli altri, condividendo l’immensa distesa di ulivi secolari, riconoscendone i suoni e i colori.

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o laboratorio danza: finalizzato ad una riflessione attenta sul significato delle tradizioni che caratterizzano la

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o cultura del passato e costituiscono le radici della cultura contemporanea. In particolare si conta di dare rilievo e valenza al fenomeno del “tarantismo” ed alle sue più significative manifestazioni con la pizzica. Il laboratorio consentirà l’incontro tra ballerini professionisti e persone di tutte le età, con esperienze diversificate per la costruzione di performances legate alla tradizione popolare, utilizzando come scenario l’area dei Paduli. o laboratorio musica: finalizzato in parte alla ricerca e riproposizione di antichi canti contadini e alla riappropriazione del silenzio naturale, dall’altra alla promozione di produzioni indipendenti, forme di contaminazione attraverso l’organizzazione di un “breaking contest” e la costruzione temporanea di uno skate park che verrà messo a disposizione di tutti. o laboratorio dello sport: finalizzato, in generale, attraverso le pratiche sportive alla riscoperta del territorio dei Paduli, oltre che all’ampliamento delle conoscenze e competenze motorie, ludiche e sportive, alla percezione del proprio corpo e delle proprie azioni in un contesto come quello dei Paduli. In particolare si intende organizzare: il raduno Provinciale di tutte le Società di Minivolley (partecipazione di circa 650 Miniatleti); la sperimentazione pratica delle leggi meccaniche che regolano le tecniche d’attacco e di difesa nelle arti marziali; la realizzazione di un circuito misto stradale-sterrato (di circa 15KM, tra gli uliveti secolari snodato lungo ponticelli e canali con piazzole di sosta attrezzate) fruibile da tutti coloro che desiderino fare del moto o semplicemente delle camminate all’aria aperta o in bici; individuazione, definizione e promozione di un percorso di trekking e di un percorso cicloturistico finalizzati alla conoscenza del territorio sotto il profilo storico e paesaggistico, naturalistico, produttivo, delle pratiche agricole e della loro influenza sull’ambiente e sulla salute; o laboratorio salute e benessere: finalizzato alla valorizzazione del bisogno fisio - psicologico individuale, provvedendo, in particolare, all’allestimento di un parco attrezzato per disabili, per veicolare il concetto di benessere come messaggio rivolto a tutti. L’obiettivo riguarda la realizzazione di un punto di riferimento “fisico” come esempio di riqualificazione culturale del territorio, ossia di un’area didattica utilizzata per le attività scolastiche di educazione ambientale e un percorso per disabili motori. o laboratorio memoria: si prevedono due tipi di attività: la prima riguarda la ricostruzione della vita quotidiana delle donne che si recavano ai Paduli per la raccolta delle olive, con sacrificio, impegno, umiliazione, violenza ma anche evasione, curiosità, pettegolezzi, socializzazione, sfogo. Recupero di racconti orali, scritti, attraverso interviste, documenti, fotografie, testi scritti. La seconda attività riguarda la ricerca storica mirata al racconto di momenti, fatti, episodi, storici legati ai Paduli, con immagini disegnate o dipinte su cartelloni e narrate attraverso cantastorie. o laboratorio del gusto: corso tecnico per aspiranti assaggiatori di olio d’oliva, analisi sensoriale e assaggio, psicofisiologia al gusto e al olfatto, metodi di controllo, influenza della tecnologia sulle caratteristiche qualitative ed organolettiche dell’olio d’oliva, effetto dei sistemi di raccolta, conservazione, trasformazione e separazione sulle caratteristiche organolettiche degli olii, prove pratiche di assaggio, la coltivazione dell’olivo, classificazione e normativa sull’olio d’oliva.

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25 - 27 Luglio 2008

Come già sapete dal 27 luglio al 3 agosto S. Cassiano ospita un Laboratorio Urbano Aperto sui Paduli che nella edizione di quest’anno abbiamo voluto intendere come LABORATORIO DI IDEE PER LA SIMULAZIONE DI UN SUPERPARCO. Il tema del Superparco dei Paduli nasce dalla consapevolezza che in alcune porzioni del territorio interno Salentino i confini amministrativi non descrivono adeguatamente una storia ed un paesaggio comuni, la cui attenta lettura già definisce e suggerisce strategie di sviluppo comuni. A partire da ciò vorremmo sintetizzare i risultati dell’esperienza del Laboratorio in un programma strategico forte della condivisione e costruzione dal basso e in linea con quanto gli strumenti di programmazione dei fondi comunitari suggeriscono. Pensiamo al Piano di Sviluppo Rurale, ai fondi delle misure legate ai Piani Territoriali Strategici ed al Turismo, all’attuale costruzione del Documento Unico di Programmazione dell’Area Vasta. Ci sembra questo un modo coerente e realmente strategico per affrontare, senza rincorrerli, i bandi per l’accesso ai finanziamenti e per dialogare con gli strumenti di pianificazione di scala sovra comunale, dal PTCP al Piano Paesaggistico della Regione.

Vi invitiamo a partecipare venerdì ore 19 presso la sede del Comune di San Cassiano ad un incontro di ascolto e sintesi per costruire insieme il documento strategico e individuare le modalità più opportune per il suo utilizzo. Confidando nella Vostra preziosa collaborazione, si inviano i migliori saluti

Programma attività Laboratorio “Maledetti Paduli” San Cassiano 27 luglio – 3 agosto 2008 Inizio lavori, domenica 27 luglio: alle ore 19 presso Palazzo Ducale di San Cassiano coloro che hanno aderito si incontreranno per conoscersi e per discutere le ipotesi di ricerche/idee/laboratori da attivare intorno al tema dei “Paduli”. Da lunedì 28 luglio a sabato 2 agosto: i laboratori attivati condurranno autonomamente i propri lavori. Nel corso di tali giornate sono previste escursioni conoscitive dell’area dei Paduli, condotte con esperti. Domenica 3 agosto: allestimento di una zona scelta nell’area dei Paduli, con i lavori prodotti nel corso dei giorni precedenti con evento finale a partire dalle ore 18, al quale chiunque è invitato.

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Il comune di san cassiano ha impegnato 4000 euro per lo svolgimento del laboratorio. I 4000 euro sono destinati esclusivamente ad aprire “conti aperti” con i commercianti di san cassiano per l’acquisto di materiale necessario allo svolgimento delle attivita’ del laboratorio. Gli industriali e imprenditori di san cassiano hanno accolto l’idea di fare da sponsor del laboratorio: in totale hanno devoluto una somma utilizzata esclusivamente per l’acquisto di materiali utili allo svolgimento delle attivita’ del laboratorio in punti vendita diversi da quelli con conto aperto. I posti letto a 2 euro al giorno presso il primo piano dell’ex comune, sono destinati a pagare una persona che si occupi della pulizia quotidiana di questi spazi e la parte restante per l’acquisto di materassi per il pernottamento.

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28 Luglio 2008 Hanno aderito al “contratto etico sulla ristorazione” i ristoratori: - CAFFETTERIA DUCALE, Piazza Cito Colazione, aperitivi, wine bar, open bar, pucce e panini - BAR “VILLA”, Villa Comunale Colazione, aperitivi, rosticceria - BAR PANINOTECA “IL MITO”, Via Roma (Strada San Cassiano-Botrugno) Colazione, aperitivi, birreria, paninoteca, open bar, cocktail - MAMANU’, Zona P.I.P. Pranzo, cena, pizzeria, karaoke, ristorante - TIRATARDI, Villa Comunale Pranzo, cena, pizzeria - DOLCI FANTASIE, Zona P.I.P. Colazione, aperitivi, pasticceria - BAR c/o Distributore Basile Petroli Colazione COLAZIONE PREPARATA DA: CAFFETTERIA DUCALE, BAR “VILLA”, BAR-PANINOTECA “IL MITO”, DOLCI FANTASIE, BAR C/O DISTRIBUTORE BASILE PETROLI 1 succo, 1 caffè, 1 cornetto, a partire da 2.30 euro 1 succo, 1 cappuccino, 1 cornetto, a partire da 2.50 euro APERITIVO PREPARATO DA: CAFFETTERIA DUCALE, BAR “VILLA”, BAR-PANINOTECA “IL MITO”, DOLCI FANTASIE Aperitivo analcolico con variet à di stuzzichini, a partire da 3 euro Aperitivo alcolico con varietà di stuzzichini a partire da 5 euro PRANZO (gradita prenotazione la sera precedente) PREPARATO DA: MAMANU’, TIRATARDI Pizza base + bevanda, 6 euro 1 primo + bevanda, 7 euro 1 secondo + bevanda, 10 euro CENA PREPARATO DA: MAMANU’, TIRATARDI Menù a base di carne o pesce (primo, secondo e bevande), 15 euro Pizza base + bevanda, 6 euro 1 primo + bevanda, 7 euro 1 secondo + bevanda, 10 euro A San Cassiano, sono inoltre presenti: - Pizza Point, Via Roma (Strada San Cassiano-Botrugno), pizza da asporto - Speedy Pizza, Via Roma (Strada San Cassiano-Botrugno), pizza da asporto - Bar Alberobello, Campetti-Parco attrezzato S. Pio Hanno aderito all’iniziativa dei “conti aperti” i commercianti: FERRAMENTA E COLORI CIRIOLO, Via della Vittoria n. 110, San Cassiano (LE) PUNTO LUCE, Via Lecce n. 16, 73020 San Cassiano (LE) CARTOLERIA DI LAZZARI ROCCO, Via dell’Unità n. 16, San Cassiano (LE) STUDIO FOTOGRAFICO MARIANO ARMANDO, Via Monticelli n. 2, San Cassiano (LE) TIPOGRAFIA ZAGES di Gesualdo Zappatore, Via Castromediano n. 26, Poggiardo (LE) Sponsor del laboratorio gli industriali e imprenditori: Corniceria Salentina di Fedele Urso & C s.n.c. Blu Mapul s.r.l Coltella s.r.l. – Nuove tecnologie ortopediche F.A.M. s.r.l. Immagine Piccola Soc. Coop. A.R.L. Maremoti Soc. Coop a.r.l. Miggiano Garden center New Coop 02 Picc. Soc. Coop. Oleificio Catamo di Catamo Salvatore Sefilma s.r.l.

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29 - 30 Luglio 2008 ......qualcuno una volta ha detto che la forza sta nel numero . . . cavolate!!! . . . la forza sta nella compattezza che il “numero” -seppur piccolo- possiede e nello spirito dei suoi componenti. Una settimana fa c’erano -includendo animali domestici, da cortile e cani randagi- circa duemila anime -si . . . potete includere anche qll del cimitero se preferite ( se Mauro legge m‘ammazza!!!!) . . . ora ‘è praticamente il mondo intero . . . non mi piace essere esplicita . . . quindi la finisco qui . . . mitico L.U.A. . . .

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Giovedì ore 9,30 Individuazione sito per montaggio generatore microeolico Breve esposizione delle componenti e del funzionamento del generatore Trasporto e allestimento del generatore e del quadro elettrico

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31 Luglio 2008

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01 Agosto Piccolo report della passeggiata del 1 agosto con Gianfranco Ciola, agronomo dell’Area Marina Protetta e Riserva Naturale di Torre Guaceto, Puglia Oggi abbiamo effettuato un sopralluogo in un’uliveto secolare dei paduli con un agronomo che ha lavorato alla costituzione di un parco agricolo con gli agricoltori dell’area protetta di Torre Guaceto. L’esperienza trova molte similitudini con quella che il LUA di quest’anno intende sviluppare dal punto di vista progettuale per l’area dei Paduli: le similitudini riguardano sia le caratteristiche fisiche del luogo sia una certa mentalità dei contadini e delle persone che da sempre lavorano e abitano queste terre del sud, a lungo dimenticate dai processi di sviluppo e quindi (oggi diciamo per fortuna) ricche di possibilità per forme di sviluppo ( e di agricoltura) sostenibile. L’agronomo ci ha spiegato le caratteristiche di un uliveto secolare (bassa densità delle piante, circa 50 per ettaro, disposizione casuale legata talvolta alla disponibilità di piante di olivastro spontaneo sulle quali fare gli innesti, differente età delle piante con alcune di età e dimensioni ragguardevoli) e la definizione che ne ha dato la legge regionale n.14 ai fini della tutela di quelle aree dove sussistono piante con caratteristiche definite di “monumentalità”. L’esperienza di Torre Guaceto è stata fondamentale per salvaguardare oliveti secolari dalla densificazione eccessiva ai fini di produzione industriale o di ottenimento delle integrazioni dall’UE ma anche dall’espianto vero e proprio. La realizzazione del parco, inizialmente osteggiata dai contadini, ha significato, dopo un lungo processo di costruzione della fiducia, il rafforzamento dell’economia locale. Questo è avvenuto attraverso il passaggio ad un’agricoltura di qualità che ha avuto le seguenti tappe: la riconversione al biologico, il controllo della qualità della filiera di produzione, la collettivizzazione della raccolta, della frangitura e dell’imbottigliamento, la creazione di marchi DOP e la commercializzazione dei prodotti con il marchio del parco in fiere, su riviste di settore etc.). Nel processo di costruzione di fiducia con le persone che di fatto sono quelle che hanno consegnato alle generazioni future queste preziose aree agricole hanno giocato un ruolo negativo i processi di pianificazione partecipata troppo strutturati e gerarchizzati, calati dall’alto, mentre ha funzionato la creazione dal basso di rapporti personali, il passaparola tra contadini, lo scambio di esperienze con altri coltivatori in altri parchi agricoli come quelli del parco nazionale del Gargano, anch’essi partiti da posizioni molto critiche. Soprattutto però ha funzionato la concretezza delle azioni realizzate attraverso una presenza quotidiana sul campo di operatori che sanno ascoltare i desideri e i bisogni delle persone che sono la vera ossatura del parco, che costruiscono le regole con loro attraverso i processi, la circolazione di informazioni porta a porta e non attraverso i bandi affissi nelle sedi luccicanti di istituzioni lontane e da sempre guardate con sospetto dai contadini del sud per ragioni storiche che non si possono dimenticare…

Venerdì 01 Agosto ore 18,00 Individuazione sulla mappa aerea delle radure per l’osservazione stellare di Sabato 2 Agosto Breve esposizione dei corpi celesti osservabili e distribuzione delle mappe emisfero boreale

Ore 21,30 Ciclopicnic con osservatorio ambulante supergalattico, munirsi di viveri, candele, torce e registratori

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Marco 3384714380 Laura 3391687199

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03 Agosto Carissimi, eccoci di nuovo tra e con voi. Grazie ancora a tutti per aver preso parte al laboratorio sui Paduli al quale vorremmo dare continuità confidando nell’apporto di tutti comprese le amministrazioni locali. Per far ciò avremmo bisogno (vale per chi ancora non lo avesse fatto) dei lavori completi svolti dai singoli gruppi nel corso della settimana di laboratori, accompagnati da alcune righe di spiegazione degli stessi. L’idea è quella di redigere un documento con tutti gli spunti emersi dai lavori sul tema dei Paduli, da presentare a Regione, Provincia, comuni e agli interessati, in un incontro che vorremmo si svolgesse tra la fine di settembre e la metà di ottobre (ve ne daremo comunicazione, naturalmente). Inoltre stavamo pensando ad una mini pubblicazione cartacea, anche se dobbiamo fare qualche conto nelle nostre finanze. Vorremmo farcela. Oltre a ciò desidereremmo ricevere dagli stessi gruppi (se è possibile) anche foto e/o riprese fatte nel corso di quelle giornate su qualsivoglia momento, incontro, lavori, mangiate, bagni, interviste, escursioni ecc. Ci piacerebbe poter assemblare i vari punti di vista dei partecipanti sulla settimana di lavoro cercando di fare un video complessivo, chissà, da diffondere… Cercheremo in qualche modo di mettere tutto ciò sul sito. A tal proposito avremmo naturalmente bisogno dell’approvazione da parte di coloro che ci manderanno questo materiale. Inoltre qualcuno di voi ci ha chiesto la mail di qualcun altro di voi. Questa mail, come vedete, è inviata a tutti i partecipanti le cui mail non compaiono. Avete obiezioni se nelle prossime mettiamo in evidenza gli indirizzi di posta elettronica? Vi preghiamo di farci sapere, anche perché sarebbe bello riuscire a creare una rete attiva tra tutti coloro che si sono conosciuti e hanno lavorato insieme ai Paduli.Stiamo pian piano aggiornando il nostro sito (www.laboratoriourbanoaperto.wordpress.com) e vi ricordiamo che è attivo il blog sui Paduli http://maledettipaduli. blogspot.com/ Le nostre mail sono: luapaduli@gmail.com e associazionelua@gmail.com Grazie ancora a tutti….benedetti Paduli!

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15 Febbraio di Novoli – dove ormai da anni si ripete l’evento della Focara di Sant’Antonio Abate -, di Putignano – dove si accendono le Focare di Santa Lucia – e di Erchie – dove la Focara è in onore di San Giuseppe.

ASPETTANDO LA FESTA, GIORNI DI ATTESA E DI DEVOZIONE Il 7 marzo per le vie del paese avverrà la raccolta del grano, dell’olio, dei peperoni e di tutti i prodotti necessari per la preparazione dei piatti tipici della Sagra di San Giuseppe; Il 15 marzo avviene la tradizionale stompatura del grano raccolto utilizzando gli antichi mortai in pietra; Il 18 marzo, giorno della vigilia, sarà preparato e distribuito a tutta la cittadinanza il grano “stumpàtu” e avrà inizio la costruzione della XXXIII Focara di

COMUNE DI SAN CASSIANO IL FUOCO DELLE TRADIZIONI LA TAVOLA DELLA CONVIVIALITA’

SAN GIUSEPPE la XXXIII edizione (21 marzo 2009 San Cassiano di Lecce)

San Giuseppe; Il giorno della ricorrenza del Santo, il 19 marzo, sarà dedicato ai riti religiosi con la Santa Messa e la processione per le vie del paese; Il 20 marzo sarà il giorno dei preparativi e l’ultimazione della preparazione delle pietanze per l’attesissima festa del sabato 21 marzo.

COSA ACCADE IL 21 Le Tavole Tantissime le pietanze che saranno preparate e distribuite la sera della festa ai numerosi visitatori che tutti gli anni giungono nel piccolo centro del Sud Salento: dalle pittule al pesce fritto, dalla bruschetta con le rape alla tradizionale puccia coi peperoni o con la ricotta scante e le alici, dai lamponi ai lupini, dalla massa allu cranu stumpatu cotto col metodo tradizionale, alle immancabili zeppole...). Aperta a tutti i visitatori, l’antichissima cripta basiliana, situata al centro del paese, sarà il luogo ideale dove poter ammirare la “Taula di San Giuseppe”, uno dei simboli della festa, allestita con cura dal locale Circolo delle Donne e completa di tutti i piatti che la tradizione vuole.

Un viaggio tra passato e presente all’interno della storica tradizione delle tavole di San Giuseppe. ...Anche quest’anno, grazie alla puntuale laboriosità dei sancassianesi devoti al Santo e alla fattiva collaborazione delle associazioni coinvolte, l’Amministrazione Comunale farà rivivere le tavole e la loro festa, proponendo un percorso tradizionale e al tempo stesso innovativo. Nel corso del 2008, l’Assessorato alla cultura del Comune di San Cassiano, il Circolo delle Donne di San Cassiano, l’Associazione Indizi Terrestri e l’Associazione LUA (Laboratorio Urbano Aperto) hanno realizzato un progetto denominato “LA TAVOLA DELLA CONVIVIALITÀ”. L’iniziativa si prefiggeva lo scopo di rinnovare la tradizione della “taùla” di San Giuseppe provando a interpretare

Il convegno Nei giorni precedenti la festa, il locale Circolo delle Donne con la partecipazione dei bambini delle scuole (altra novità di quest’anno) ospiterà un momento di scambio interculturale centrato sulla preparazione di piatti da parte di persone africane residenti sul territorio Salentino, che vogliono far conoscere i sapori e i saperi dei loro paesi d’origine, offrendo a tutti i partecipanti la possibilità di conoscere realtà diverse dalla propria. Il pomeriggio del 21 marzo, i protagonisti di questa esperienza ne discuteranno mettendo in luce il lavoro fatto raccontando attraverso la cucina, gli usi e costumi e le esperienze dei protagonisti della tavola; mettendo a confronto quelle che sono le varie tradizioni, le differenti culture, all’interno di un discorso

il periodo della festa e dei suoi preparativi nei suoi aspetti simbolici più tradizionali e originari – quali l’accoglienza, l’apertura della propria casa, la

più generale sulle risorse che i centri storici minori costituiscono per il territorio.

condivisione, l’incontro, alla luce del presente – mettendoli a confronto e facendoli reagire col presente, nella consapevolezza che il cibo non è solo

In questa occasione inoltre, che si svolgerà presso la sede Municipale situata all’interno del Palazzo Ducale di San Cassiano e accessibile durante

nutrimento ma anche cultura, identità, scambio, confronto e che inevitabilmente, si lega al territorio e all’evoluzione dei costumi.

tutta la serata della festa, sarà presentata la produzione di un vero e proprio piccolo ricettario corredato da immagini di ingredienti, piatti e persone in

Il cibo come chiave di lettura per ricostruire la storia locale e conoscere il proprio territorio ma anche come medium, un mezzo di comunicazione necessario

grado di comunicare non solo delle informazioni ma anche un “sapore” e sarà aperta una piccola mostra fotografica e una serie di video in sequenza

per valicare i propri confini ed incontrarsi seduti ad una tavola. Il laboratorio realizzato nella scorsa edizione ha rappresentato un momento di presa di

documentazione del laboratorio gastronomico interculturale.

contatto e di vero e proprio scambio fra persone appartenenti a comunità che convivevano da tempo sul nostro territorio, ma che non si conoscevano: un

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gruppo di donne di origine rumena e polacca ha interagito con persone autoctone sciorinando ricette, preparando piatti, proponendo fusioni e invenzioni

La Focara

nate dall’incontro, creando le condizioni e il contesto perchè sapori e saperi di paesi lontani si incontrassero.

Il culmine della festa è rappresentato dalla focara, un fuoco ottenuto dalla raccolta di migliaia di fascine di ulivo offerte, come si tramanda da generazioni,

In continuità con quanto già realizzato, nel corso del 2009 verrà avviato un nuovo laboratorio gastronomico interculturale col preciso intento di avvicinare,

dalla comunità e raccolte da ragazzi, giovani e uomini nella vicina terra dei “Paduli”, vasta area ricca di uliveti. E’ molto importante e significativo il ruolo

coinvolgere e conoscere persone presenti sul territorio salentino di origine africana.

della “Focara” nella festa di San Giuseppe, un simbolo questo che riesce ad accomunare il piccolo centro di San Cassiano con il Comune di Novoli dove

L’intenzione è quella di reinterpretare nel solco della tradizione l’altro potente rito che accompagna e caratterizza i festeggiamenti per San Giuseppe: il

ormai da anni si ripete l’evento “Focara” di Sant’Antonio Abate, con il Comune di Putignano dove si accendono le “Focare” di Santa Lucia e il Comune di

RITO DEL FUOCO. Anche in questo caso siamo in presenza di un percorso già avviato col fine esplicito di costituire e attivare una rete interculturale in

Erchie dove si accende una “Focara” in occasione della festa di San Giuseppe. Proprio alla luce di questo, al fine di costruire una rete interculturale in cui

cui le differenti declinazioni del rito del fuoco presenti sul territorio pugliese e non solo si confrontano; non a caso durante la scorsa edizione della festa di

le differenti declinazioni del rito del fuoco si confrontano, si è avviata una ricerca dei Comuni, regionali e non solo, in cui il rito del Fuoco in occasione della

San Giuseppe il Comune di San Cassiano ha avuto il piacere di accogliere i rispettivi sindaci accompagnati da una piccola rappresentanza dei Comuni

festa di un Santo si ripete da decenni.

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20 Febbraio

SABATO 21 MARZO Alle ore 17.30 Parrocchia San Leonardo

- SANTA MESSA

Alle ore 18.30 Presso il Palazzo Ducale “Tavola di San Giuseppe - Tavola della convivialità”

I centri storici minori: risorse e progetti Con

Franco Arminio, scrittore e poeta Manuela Ricci, professore ordinario di urbanistica, Università La Sapienza di Roma Associazione LUA Associazione Indizi Terrestri Associazione Circolo delle Donne Rapresentanza della Comunità Ospite Incontro culturale a cura del L.U.A. e IndiziTerrestri in collaborazione con il Comune di San Cassiano, il Circolo delle Donne

dalle ore 19.30 Apertura del “mercato di San Giuseppe”

alle ore 20.00 Benedizione della Tavola di San Giuseppe realizzata all’interno della Cripta Basiliana dal locale Circolo delle Donne e apertura Stands dei piatti tipici della Tavola di San Giuseppe

alle ore 20.30 Accensione spettacolare della XXXIII FOCARA di SAN GIUSEPPE a cura della Ditta Mega Fireworks di Scorrano

per tutta la serata

insieme con l’orchestra live LA COPPULA (musica leggera, balli di gruppo…)

Dalle ore 21.00 La tradizionale pizzica salentina degli

ALLABUA

si unirà al sound degli

UDUCHA’

Colorato di influenze brasiliane, cubane, africane...

EVENTO PATROCINATO DA: REGIONE PUGLIA, PROVINCIA DI LECCE, UNPLI LECCE, UNIONE DEI COMUNI TERRE DI MEZZO.

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L’Assessore alla cultura IL SINDACO Luca Galati Dott. Gabriele Petracca

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28 Febbraio I festeggiamenti in onore di San Giuseppe a San Cassiano - il 18 e 19 marzo di ogni anno - sono il risultato di una lunga preparazione, che inizia il 27 e 28 febbraio, con la raccolta del grano, dell’olio, dei peperoni e di tutti i prodotti necessari per l’allestimento delle tavolate, e continua il 6 marzo con la stompatura del grano raccolto, il 15 marzo con la cottura del grano stompato (grano pigiato nei mortai) per tutta la cittadinanza ed il 17 marzo con la preparazione dei piatti tipici (dalle pittole al pesce fritto, dalla massa ai peperoni, dal grano stompato cotto nel metodo tradizionale al grano con i frutti di mare, alle tradizionali zeppole). Dagli studi condotti dalla dott. Paola Vanesio sulle origini di questa tradizione, dalla quale è emerso che il simbolo della festa di San Giuseppe, a San Cassiano, è la focara. Nei decenni passati, i ragazzi del paese raccoglievano la legna da ardere, realizzando una serie di falò accesi nei crocicchi delle varie zone del paese. In particolare, erano accese quattro focare, una per ogni rione del paese (“Poggiardo”, “Zona”, “Vitrugna” e “Paduli”). Questo era un rito che stimolava rivalità ed emulazione, tra una zona e l’altra del paese, e che aveva inizio alcune settimane prima del 18 marzo. In passato non molto lontano, le famiglie organizzavano la “taula di San Giuseppe”: un pranzo per tre, cinque o sette persone, ispirato alla cultura dell’accoglienza cristiana. Gli invitati erano scelti tra le persone più povere del paese e, durante il pranzo, costoro, denominati i “Santi”, rappresentavano i familiari e i parenti di San Giuseppe. Da qualche anno, il Circolo delle donne di San Cassiano, per riprendere questa tradizione che, col passare del tempo, si era andata perdendo, è impegnata ad allestire in occasione della Sagra, una bellissima tavola, completa di tutti i piatti tipici della festa che, per tradizione, sono tredici. OBIETTIVI

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Il progetto LA TAVOLA DELLA CONVIVIALITA’ intende rinnovare la tradizione della “taula” di San Giuseppe declinando il periodo della festa e dei suoi preparativi (dalle pietanze alla focara) nei suoi aspetti simbolici, ed intende rendere testimonianza di come il cibo non sia solo nutrimento, ma anche cultura e di come si leghi al territorio e all’evoluzione dei costumi. Il cibo come chiave di lettura per ricostruire la storia locale e conoscere il proprio territorio ma anche come medium, un mezzo di comunicazione necessario per valicare i propri confini ed incontrarsi seduti ad una tavola. Il Cibo come territorio non è solo cultura enograstronomica intesa come semplice tradizione ma getta le basi per ritrovare migliori orientamenti nello scambio interetnico tra i popoli. Il laboratorio vuole essere un momento di scambio interculturale centrato sulla preparazione di piatti da parte di persone straniere residenti sul territorio Salentino, che vogliono far conoscere i sapori e i saperi dei loro paesi d’origine, offrendo a tutti i partecipanti la possibilità di conoscere realtà diverse dalla propria. Ogni anno verrà focalizzata l’attenzione su un paese diverso, raccontato attraverso la cucina, gli usi e costumi e le esperienze dei protagonisti della serata. Il laboratorio, con la partecipazione del Circolo delle donne, ha ospitato per il primo

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anno un gruppo di badanti di origine polacca e rumena, residente nel comune di San Cassiano. L’attività si è svolta in due momenti distinti: quello della preparazione e quello della condivisione. Il laboratorio gastronomico interculturale, condotto dall’associazione LUA laboratorio urbano aperto e dall’associazione INDIZITERRESTRI, ha la finalità di presentare e rappresentare durante la festa di San Giuseppe l’interazione tra i residenti e la comunità migranti per la costruzione di un nuovo immaginario legato alla convivenza e a una rinnovata identità dello spazio/festa LA TAVOLA DELLA CONVIVIALITA’ 2009. Per l’edizione 2009 la comunità coinvolta sarà quella marocchina, residente nel Comune di San Cassiano da più di 15 anni, lo svolgimento del laboratorio prenderà la forma di un vero e proprio corso di cucina in cui si confronteranno i differenti approcci, il laboratorio sarà aperto a chiunque voglia sperimentare e imparare, saranno coinvolti anche alcuni bambini delle scuole elementari, attraverso la loro collaborazione, riscriveremo ed illustreremo le ricette. I SOGGETTI COINVOLTI per il 2009 Circolo delle Donne, LUA, Indiziterrestri, Comunità marocchina TEMPI • giorni di realizzazione (18-19 febbraio incontro preliminare, 25-26 febbraio I laboratorio, 4-5 marzo II laboratorio, orari (da concordare) • In occasione della festa della donna il laboratorio nel mese di marzo sarà presentata una pre edizione speciale. Alla serata interculturale parteciperanno tutte le donne straniere coinvolte precedentemente, ciascuna con le proprie ricette e storie. • luogo Sede, Circolo delle Donne, San Cassiano Palazzo Ducale, San Cassiano • eventi collaterali previsti 20/03/2009 seminario “Eventi e centri minori” con la prof. Manuela Ricci, Università Romatre e lo scrittore Franco Arminio 20/03/2009 Festa di inaugurazione e d’incontro. Installazione • azioni promozionali programmate nel rispetto delle caratteristiche della manifestazione e della relativa campagna di comunicazione integrata e coordinata: videoracconto del laboratorio, ideazione e stampa di manifesti e flyers con la raccolta delle ricette;

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09 Marzo impianti di fonti energetiche alternative avviati lungo la SS 275, le aree industriali, ecc.); • progetti sperimentali del PPTR, obiettivi e modalità operative per la realizzazione del parco. L’incontro è introdotto dal Sindaco di San Cassiano, Gabriele Petracca, che, salutando i presenti e ringraziandoli per essere intervenuti, sottolinea l’importanza del momento per tutti i comuni presenti, in riferimento al progetto di Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli. Specifica, inoltre, che l’incontro con l’Assessore Barbanente e con il Prof. Magnaghi risulta essere assai significativo al fine di chiarire fino in fondo tutti gli aspetti che riguardano il Parco, comprese le perplessità, i dubbi, le conseguenze, le prospettive, i vincoli che potrebbe comportare, le difficoltà ma anche le opportunità che il progetto stesso comporta per i comuni che lo hanno voluto e intrapreso. Il Sindaco, quindi, introduce i punti all’o.d.g. invitando l’Assessore Barbanente ad avviare il dibattito.

Il Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli: un’occasione di sviluppo economico per il Salento. Tavolo di condivisione per il progetto sperimentale inserito nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia (P.P.T.R.) Resoconto dell’incontro svolto lunedì 9 marzo 2009 in vista del Laboratorio SuperPaduli 2009.

O.D.G.:

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• valorizzazione e sviluppo sostenibile (ambientale, economica e sociale) dell’area da destinare a parco (5.500 ha circa) con specifico riferimento all’agricoltura, potenzialità economiche per i comuni interessati e per l’intera provincia attraverso la connessione con tutti gli strumenti di finanziamento attivabili (PO FESR, PSR, piani strategici, borghi autentici, bando buone pratiche per i laboratori, ecc.); •

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energie rinnovabili, con particolare riferimento agli impianti eolici e fotovoltaici, al fine di trovare soluzioni condivise e alternative (localizzazione ottimale degli

L’Assessore Barbanente, nel prendere la parola, ringrazia i presenti e il Prof. Magnaghi per aver voluto essere presente all’incontro. Introduce il punto di vista regionale in merito al progetto di Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli, sostenendo che gli stessi rappresentano un territorio di grande pregio, che può diventare un elemento di rigenerazione del territorio a patto che si creino le condizioni affinché ciò accada. In coerenza con il P.P.T.R., le opportunità sono legate innanzitutto alla chiarezza e alla condivisione degli obiettivi che mirino a valorizzare questo territorio mediante il riconoscimento dei suoi caratteri identitari, con atti che ne facciano comprendere i valori alle comunità e ai fruitori. L’obiettivo è quello di intervenire mediante azioni di tutela attiva e l’orientamento di risorse su questo territorio per la sua valorizzazione. Le risorse sono da ricercare soprattutto negli assi della programmazione regionale, con particolare riferimento all’agricoltura, con il quale assessorato è stato attivato da tempo un tavolo permanente, proprio con il fine di orientare le misure del P.O. verso quei progetti che siano funzionali allo sviluppo dell’agricoltura e in coerenza con il P.P.T.R.. A tal proposito, l’Assessore Barbanente specifica quanto sia scontato che i progetti, come quello dei Paduli, oggetto di protocolli d’intesa sottoscritti con la regione, siano in tal senso i più privilegiati. L’altro punto che l’Assessore affronta riguarda la posizione della Regione in merito alle energie rinnovabili, considerate dalla stessa l’unica condivisibile alternativa alle energie prodotte da combustibili fossili, senza però che tale sostegno si traduca nella volontà di consentire che tali energie siano impiantabili in modo indiscriminato su tutto il territorio, con riferimento soprattutto ai piccoli comuni il cui territorio risulta essere una risorsa molto scarsa nella sua estensione. Naturalmente, l’Assessore sottolinea che se l’obiettivo è quello di valorizzare l’area dei Paduli, non è opportuno prevedere lì la localizzazione di fonti rinnovabili. Sarebbe necessario andare ad individuare aree alternative, già predisposte ad accogliere le pale, quali le aree produttive per esempio, già urbanizzate, oppure aree abbandonate, non produttive, dismesse o che comunque hanno altre vocazioni rispetto a quella dei Paduli. A tal proposito ritiene che nel contesto salentino costituito da piccoli comuni, sarebbe opportuno predisporre progetti intercomunali per le energie rinnovabili, quali i PRIE dando indirizzi precisi anche per le aree idonee entro cui installare gli impianti, avviando in tal senso anche un’azione di condivisione delle scelte con le stesse aziende interessate. L’Assessore invita ad essere quanto più possibile convergenti. Il programma Leader è un programma di sviluppo rurale dal basso e a questo è destinata una quota di risorse del PSR. Sarebbe comunque auspicabile che all’interno dei GAL si parlasse anche di Parco dei Paduli, ma per far questo bisogna organizzare un altro incontro con i funzionari del Servizio Agricoltura della Regione, il Dott. Sallustio e il Dott. Pallara già presenti al tavolo permanente. L’Assessore Barbanente ritiene che comunque nel Leader l’idea del Parco debba essere sostenuta se non vogliamo che perda di credibilità. L’assessorato si impegna a coordinare tali contatti con l’obiettivo di utilizzare in modo razionale e intelligente le risorse. Il Prof. Magnaghi interviene sostenendo che la istituzione da parte della Regione dei protocolli d’intesa per i progetti pilota del PPTR, non è contemplata dalla legge, ma fortemente voluta dall’Assessorato Assetto del Territorio,

anche per sostenere la stesura del piano in forma partecipata, oltre che per studiare e sperimentare in modo congiunto un modello di sviluppo possibile di questi stessi territori, affinando anche lo stesso Piano Paesaggistico soprattutto nella parte normativa. Per questo le sperimentazioni hanno senso se sono tali, e non se diventano una sorta di tran tran urbanistico ordinario, anche perché l’interesse regionale è quello di fare sperimentazioni su territori naturalmente privilegiati perché partono come primi con processi di trasformazione su cui convergeranno i fondi dell’unione europea. Ciò detto per rispondere a chi si chiede se il Parco dei Paduli è compatibile con gli impianti produttivi eolici, l’obiettivo è trovare questa compatibilità altrimenti il protocollo firmato rischia di non aver senso. Trovarla significa da una parte andare verso la soluzione proposta dall’Assessore Barbanente che fa parte del PPTR, circa l’intercomunalità dei PRIE, magari coinvolgendo anche la Provincia di Lecce, dall’altra ci si deve coordinare con l’Assessorato all’agricoltura per organizzare dei bandi del PSR finalizzati a finanziare la multifunzionalità agricola. E’ un meccanismo che privilegia i Paduli oltre ad altre realtà regionali simili. Si tratta, quindi, di orientare i finanziamenti nei confronti di progetti che come i Paduli esprimono volontà di innovare l’agricoltura con funzioni multiple, legate alla produzione di qualità, alla produzione turistica, alla riqualificazione delle periferie urbane dei comuni di corona localizzate intorno al Parco. Il Prof. Magnaghi sottopone all’attenzione dei presenti anche la volontà del PPTR di muovere la grande pressione turistica dalla costa verso le piccole città dell’entroterra, aspetto questo affrontato con i “borghi autentici”, altro strumento in corso dei attuazione, che subito dopo una prima fase di sperimentazione, riguarderà tutti i comuni dell’entroterra. Quindi il Parco Agricolo dei Paduli, nel cuore del Salento ha un valore aggiunto: valorizzazione della qualità produttiva, turismo e valorizzazione dei centri. E’una scommessa, invita a crederci e a investire fiducia, oltre che a ritrovare un giusto ruolo nella contrattazione con le imprese che intendono investire in questi territori. Chiude l’incontro Gabriele Petracca ringraziando i presenti e invitandoli a gettare basi concrete per il Parco dei Paduli in modo condiviso. Ricorda, peraltro, che come comune capofila ha inviato un progetto preliminare sul Parco dei Paduli all’area vasta del Sud Salento. Infine, l’Associazione LUA consegna ai presenti un cd contenente la proposta progettuale del Parco dei paduli presentata all’area vasta del Sud Salento e uno schema di proposta sulle azioni da attivare a breve che si allega al presente resoconto.

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PARTECIPANTI LABORATORIO SUPERPADULI2009 ELEONORA ADESSO (Bari), VALERIO ASTORE (San Cassiano), VITO ATTROTTO (Tricase), LAURA BASCO (Napoli), JURI BATTAGLINI (Lecce), VALENTINA BATTAGLINI (Lecce), ELENA BELLINI (Firenze), DONATA BOLOGNA (Lecce), ELEONORA BORGHI (Siena), EMANUELA BOVE (Napoli), ANDREA CAMPUS (Sassari), RINO CARLUCCIO (Vaste-Lecce), ORESTE CAROPPO (Maglie), ALESSANDRO CASCINI (Pesaro), ALESSANDRO CATAMO (San Cassiano), PAOLO CATAMO (San Cassiano), CARLO CIRINO (Pesaro), DAVIDE COLELLA (San Cassiano), BRIAN CREGAN (Irlanda), LIVIANNA CURRI (Locorotondo), TOTO’ DE BLASI (San Cassiano), ROSI DE FILIPPIS (Castrignano dei Greci), DONATO DE IACO (San Cassiano), JONHATHAN DE IACO (San Cassiano), MARCO DE GAETANO (Bari), ROBERTO DELL’ORCO (Bisceglie), MARCO DE PAOLA (Casarano), MONICA DI ORAZIO (Orvieto), MAURIZIO DIFRONZO (Triggiano), GIANDOMENICO FLORIO (Bari), GAETANO FORNARELLI (Bari), GIANLUCA GALATI (San Cassiano), CECILIA GIAMPAOLI (Pesaro), ALESSANDRA GIANNANDREA (Monopoli), FABIO GIANNI (Monteriggioni), CELIA GONZALEZ DE TORRES (Siena), GIULIO GOSTOLI (Mercatello sul Metauro), GIUSEPPE GRECO (San Cassiano), DANIELA GUALTIERI (Maglie), MARCO LAZZARI (San Cassiano), MAURO LAZZARI (San Cassiano), ROBERTA LAZZAROTTI (Roma), GIGI LOSCIALE (Manfredonia), ALESSANDRA LUPO (Lecce), GIOVANNI MAINI (Bologna), FRANCESCO MAIORANO (Lizzano), RAFFAELLA MANFREDI (Roma), FRANCESCO MARELLA (Bari), PAOLA MARIOTTO (Gazzo Veronese), RAFFAELE MARRA (Volturara Irpina), MARCO MASCHIO (San Cassiano), ANDREA MAZZEI (Trepuzzi), ANNA MIGLIACCIO (Ischia), BEATRICE MITRUCCIO (San Cassiano), ANTONIO MONTEDURO (San Cassiano), GABRIELLA MONTEDURO (San Cassiano), MINKE MULDER (Amsterdam), BARBARA NARICI (Milano), MARIANO PASCAL (Yasi - Romania), ELISA PASTORE (Ruffano), ANDREA PATI (Lecce), MAURIZIO PEDONE (San Cassiano), MIRIAM PEDONE (San Cassiano), FILIPPO PETRECCA (Milano), GERMANA PIGNATELLI (Noicattaro), PATRIZIA PIRRO (Bari), PIERPAOLO PORTO (Fiumefreddo Bruzio), ROSA PREITE (Taurisano), DARIO RIZZELLO (Lecce), MICHELE ROSA (Fertilia), ADALGISA RUBINO (Brindisi), LUCIANO SCHITO (San Cassiano), FRANCESCA SCIONTI (Bari), ANNA SEMERARO (Cisternino), LUCA SERASINI (Marina di Pisa), COSIMA SISINNI (Trepuzzi), GABRIELLA STEFANELLI (San Cassiano), GIOVANNI TRAMUTOLA (Lecce) HANNO COLLABORATO: GLI ABITANTI DI CUTROFIANO, GLI ABITANTI DI MONTESANO SALENTINO, GLI ABITANTI DI NOCIGLIA, GLI ABITANTI DI SAN CASSIANO, VITO ACCOTO (astrofilo), FRANCESCO ALFARANO (Supersano, Consigliere di minoranza), VITTORIO ANTONAZZO (Supersano, generale aeronautica), PAUL ARTHUR (Lecce, Università del Salento), ANGELA BARBANENTE (Ass. Regione Puglia), SANDRA BECUCCI (Siena, Museo del Paesaggio), ASSOCIAZIONE OSTRO (Nociglia), AZIENDA MERICO (Miggiano), ALBERTO BONAVOGLIA (Spongano), CENTRO ANZIANI NOCIGLIA, MARIA ANTONIETTA BONDANESE (Supersano, consigliere di maggioranza), CICLOAMICI DI LECCE, CIRCOLO DELLE DONNE San Cassiano, I COMMERCIANTI DI SAN CASSIANO, FRANCESCO CANTORO (Supersano, fotografo), DONATO CATAMO per la sua proposta di “logo dei Paduli”, GIANFRANCO CATAMO, GIANFRANCO CIOLA (Ostuni, agronomo), ORONZO COSIMO (Leb Botrugno), GRAZIA DANESE, DORIS D’AMICO (Supersano, poetessa), VALENTINA D’AUTILIA (Leb Botrugno), SIMONA DE MITRI (Leb Botrugno), FERNANDO DE RONZO (astrofilo), ALESSANDRA DE VITIS (Supersano), MARIA LETIZIA GALATI (Supersano, 3 anni), ROBERTO DE VITIS (Sindaco di Supersano), RUGGERO DE VITIS (Supersano, medico), EUSEBIO FERRARO (Sindaco di Surano), DONATINO FERSINO (Supersano, proprietario Masseria Stanzie), GIUSEPPE FRACASSO (Sindaco di Nociglia), STEFANO FRASCARO (Supersano, Assessore), GIACOMINA FRISCO (Supersano, coltivatrice diretta, 84 anni), AMEDEO GALATI (Surano, laureato Beni culturali), FERNANDO GALATI (Surano, Assessore), LUCA GALATI (Ass. Comune di San Cassiano), RAFFAELE GALATI (Surano, insegnate scuola media), ROCCO GALATI (Surano, pensionato Ferrovie + coltivatore diretto), SALVATORE GALATI (Surano, Pres. ProLoco), ROCCO LAZZARI, ANTONIO LENTINI (Surano, proprietario Masseria Arcore), LUIGI LAZZARI (Deputato), LAZZARO, MAURO LEUCCI (Sindaco di Botrugno), FULVIO MACAVERO, SILVANO MACCULI (Ass. Provincia di Lecce), STEFANIA MANDURINO (APT di Lecce), CELIMANNA MARINI (Supersano), NINO MARZO (Vicesindaco di Supersano), DARIO MELISSANO (Supersano), LUIGI MELISSANO (Cutrofiano, Assessore), ANGELO MERICO (Surano, impiegato Comune), ALDO MICOCCI (Botrugno – Gruppo Spirito Santo), MARIA VALERIA MININNI (Coordinatrice Segreteria Tecnica PPTR Puglia), FAM. MOHMAL, ALESSANDRO MONTEDURO per le biciclette (San Cassiano), MTD LANDSSCHAPSARCHITECTEN (Olanda), NERI piccolo, SARA NUTRICATO (Supersano, laureata Agraria), DAMIANO PALMA (Botrugno – Ass. Gruppo di Impegno Sociale), GIUSEPPE PALMA (Ass. Comune di San Cassiano), FEDELE PALMA e SALVATORE PALMA di FOINIKOS PRODUZIONE MOBILI, SALVATORE PAPA (Surano, agricoltore), GABRIELE PETRACCA (Sindaco di San Cassiano), ANTONIO PICCINNO (Supersano, proprietario Casale Sombrino), PAOLA PICCINO (Leb Botrugno), PLASMA ( Giuseppe Laganà, Daniele De Santis, Francesco Giordano, Andrea Tiddi, Luigi Giordano), PROLOCO San Cassiano, BRUNO PUCE (Supersano, geometra), SALVATORE PUCE (Sindaco di Surano), FRANCESCO RICCARDO (Supersano, Assessore), SALVATORE RIZZO (Surano, curatore rinfresco), TOTO’ RIZZO (Supersano, Assessore), ANTONIO ROMANO (Botrugno – Ass. Gruppo di Impegno Sociale), SACRIPANTE, PIPPI SANSO’ (Supersano, agricoltore), SERENA SECHI (Reggio Calabria), RAFFAELE SFORZA (Bari, Regione Puglia), SPACEDAT, ANTONIO STEFANELLI (abitante di Botrugno, coltivatore diretto in pensione), GIUSEPPE STEFANELLI (Supersano, consigliere di minoranza), GIUSY STEFANELLI (Leb Botrugno), ALDO TARANTINI (Sindaco di Cutrofiano), PIPPI TARANTINO (Supersano, agricoltore), TENUTA TRESCA, FRANCESCO WINSPEARE (Supersano, imprenditore), MARIA DOMENICA VERGARI (Supersano, avvocato), YOKO, le famiglie che hanno prestato le bici: ROCCO ACCOTO, ENZO VANESIO, ORONZO LAZZARI, FERNANDO DE RONZO, GIUSEPPE MONTEDURO, VINCENZO PETRACCA, ROCCO LAZZARI, FULVIO MACAVERO, LUIGI ZIPPO, ENZO LAZZARI, RAFFAELE PEDE,……. RINGRAZIAMO INOLTRE GLI AMICI… MASSIMO BARLETTA, GRAZIANA BASILE, ANNAMARIA BATTAGLINI, PIETRO BATTAGLINI, MICHELE BEE, BARBARA BENINCASI, LAURA BERNARDINI, MONICA CAMISA, PIERO CAPOZZI, TOMMASO CECCARINI, CAROLINA COLLARO, FEDELE CONGEDO, ILARIA D’APRILE, LUCIANA DELLE DONNE, FEDERICA DE GIORGI, MINO DEGLI ATTI, ANGELO DELUCA, ANGELO DISTANTE, GIOVANNA ECCLESIA, ANNAMARIA ECCLESIA, ROSANDRA ESPOSITO, FABIOLA FAIDIGA, SILVIA FORLI, NATALE GENCARELLI, MARTINA GIORGI, LUISELLA GUERRIERI, VALENTINA GURGO, VALENTINA MACALUSO, ANGELO MANGIONE, MARIA GENOVEFFA MANCARELLA, MAURIZIO MANNA, PAOLO MARGARI, PAOLA MARIOTTO, ENRICO MELISSANO, GABRIELLA MONTEDURO, BARBARA NARICI, MARIA OCCHINEGRO, PIETRO PALUMBO, DANIELA PAVAN, GIUSEPPE PELLEGRINO, GIUSEPPE QUARESIMA, PAOLA RE, PAOLA RESTELLI, IRENE SCARDIA, KATE SEIB, ANDREA SOLOMBRINO, ANTONELLA SPANO, CINZIA TARANTINO, RITA TOSCANO, SALVATORE VADRUCCI………..

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26 LUGLIO 2009 Stamattina l’appuntamento era a Botrugno nel centro storico. Il sindaco, ci ha accolti accompagnato da alcuni rappresentanti di associazioni locali. Aldo, del GIS, ci ha raccontato le tappe della passeggiata che avremmo fatto. Ad allietare la passeggiata un gruppo musicale locale, durante le diverse tappe in cu i ci siamo fermati, ci ha suonato motivi legati ai canti popolari. La prima tappa è stata quello dell’Avisu, un enorme inghiottitoio che è nel territorio comunale di Scorrano, ma che raccoglie le acque piovane provenienti anche da luoghi più lontani come da Supersano. Aldo ci diceva che non è l’unico, per esempio c’è il Casino Mellone, costituito da alcune costruzioni nelle quali le persone, un tempo, si trasferivano nel periodo estivo per lavorare in campagna. Siamo andati a visitare anche la Masseria Maramonte nel cuore dei Paduli e alcuni “palmenti”, cioè delle cisterne nelle quali prima veniva raccolto il mosto, visto che un tempo esistevano molte vigne in questa zona. Gran caldo, canti di cicale e luce accecante. La passeggiata si è conclusa con un ottimo pranzo offerto dal Comune di Botrugno presso la Tenuta Tresca, che ci ha servito piatti tipici su tavoli allestiti sotto lo splendido bosco che la circonda. In serata ci aspetta un incontro pubblico nel Comune di Nociglia dove interverranno l’Arch. MariaValeria Mininni del Piano Paesaggistico della Regione Puglia e gli Architetti del Paesaggio MTD LANDSCHAPSARCHITECTEN.

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27 LUGLIO 2009 La piazza di Surano era ancora all’ombra quando ci siamo incontrati. Splendida giornata. Ci siamo mossi con le macchine verso i Paduli attraversando la strada 275. Ci siamo fermati vicino ad un canale di acqua sorgiva, nascosto da un fitto canneto, uno dei pochi di acqua naturale che viene su dal terreno. Ci hanno detto che le canne venivano usate per fare cesti e che lì intorno non c’erano gli uliveti di ora che sono stati piantati circa 70 anni fa. Ci siamo spostati a Santu Donno, un luogo in cui sembra che un abitante di Nociglia abbia trovato una statua del Santo, che poi è stata rubata. Comunque questo punto è diventato riferimento per gli abitanti della zona che ci passano una giornata in agosto in pellegrinaggio per il santo. Dopo aver visto anche un orto nato vicino al canale, ci siamo spostati sulla “motta” di Supersano, di origine storica incerta, su cui domina una splendida quercia, e dalla quale si ha una vista straordinaria dei Paduli. Abbiamo cambiato totalmente paesaggio, dagli ulivi, siamo passati in un luogo in cui c’è sterpaglia, chiamato le Ore, dove abbiamo visto una vasca e un canale artificiali, con acqua palustre dai colori brillanti, anche se non utilizzata e un profondo inghiottitoio. Stanchi (…ma felici, direbbe qualcuno) ci siamo avviati verso la masseria “Le Stanzie”per la sosta pranzo, dove in un ambiente più fresco ci sono state offerte friselle e pomodori. Belle, queste masserie, diroccate ma suggestive. Nella stessa serata è stato organizzato un incontro pubblico nel Comune di Montesano Salentino. Gli ospiti chiamati ad intervenire sono il Dott. Gianfranco Ciola coordinatore del Parco degli Ulivi secolari di Torre Guaceto , l’ Arch. Gisa Rubino esperta in Agricoltura periurbana e l’arch Anna Migliaccio del Piano Paesaggistico Regionale della Regione Puglia.

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28 LUGLIO 2009 Nella piazza di Supersano ci aspettano alcuni calessi con cavalli che ci guidano nella passeggiata di oggi. Il sindaco ci accoglie e ci invita, dopo una colazione al bar, a seguirli nel percorso alla presenza di altri abitanti di Supersano. Ci portano sotto una grande quercia rimasta del vecchio bosco di Belvedere e lì godiamo della sua grande ombra in una giornata caldissima. I calessi ci portano a vedere un altro inghiottitoio in mezzo agli uliveti e poi prima del pranzo ci diamo appuntamento alle Stanzie, splendida masseria, vicino alle Serre di Supersano, dove i proprietari ci fanno visitare gli ambienti interni e la zona sotterranea del torchio. Alla fine, pranzo abbondante nel vicino Casale Sombrino. Caldo e stanchezza costanti. Al calar del sole ci dirigiamo verso Cutrofiano, centro posto a Nord-ovest dei Paduli, dove è previsto un dibattito pubblico nella Piazza principale. Gli oratori chiamati ad intervenire sono il Prof. Paul Arthur docente di Archeologia medioevale all’Università del Salento, la Dott.ssa Sandra Becucci direttrice del Museo del Pesaggio di Castelnuovo (SI) e l’Ing Raffaele Sforza esperto in mobilità sostenibile della Regione Puglia.

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29-30 LUGLIO 2009 I laboratori si sono svolti in forma autogestita e secondo approcci multidisciplinari nellle sale poste al primo piano del Palazzo Ducale , sede del Municipio di San Cassiano. I lavori si sono protratti fino all’ 1 Agosto, serata finale di presentazione e condivisione pubblica dei lavori. I gruppi si sono costituiti in forma autonoma secondo le proprie attitudini e competenze con l’unico vincolo di attenersi al tema della sperimentazione del Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli. I partecipanti al laboratorio hanno potuto usufruire di nozioni e approfondimenti tecnici durante le passeggiate del 27, 28 e 29 Luglio e realizzare, attraverso un continuo confronto e stimolazione reciproci, ricerche, performance, documenti, rappresentazioni teatrali, mostre fotografiche.

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Q-beddha_Prototipo di rifugio base nell’area rurale dei Paduli

X-Scape presenta “Q-beddha”, il prototipo di rifugio base nei Paduli, progettato e costruito durante la settimana di Laboratorio Urbano Aperto di San Cassiano.

Dalla caseddha a Q-beddha

L’idea da cui parte il progetto “Q-beddha” è quella di rifunzionalizzare le ‘caseddhre’ – cellule dalle dimensioni minime che costellano il territorio dei Paduli - depositi per attrezzi dei contadini, in alcuni casi vecchie abitazioni nei periodi di raccolta. All’interno del più vasto pensiero di Parco agrario multifunzionale dei Paduli, lo scenario progettuale è stato quello della costituzione di un albergo rurale diffuso. E quindi progettare una cellula leggera, facilmente trasportabile e assemblabile, che interagisca col nucleo materico antico, i ruderi delle caseddhre in abbandono da restaurare e attrezzare per accogliere i servizi minimi per i turisti in trekking nei Paduli.

Il cielo dal cuscino e la luna in cornice

Q-beddha nasce così. A tante caseddhre, corrispondono infinite interazioni possibili. Il cubo, meglio di altre forme, ha rappresentato la capacità di dialogare con la scatola muraria in posizioni sempre differenti. Il cubo, forma elementare della geometria, rappresenta l’archetipo formale dell’abitazione minima, quattro mura e un tetto, ma resta aperto a infinite declinazioni future. Le sue dimensioni (250x250x250) derivano da quelle dei pannelli in multistarto (250x120) utilizzati in modo da non avere scarti. Il legno ha permesso di scorporarne le superfici, comporre per facce, ragionare in simultanea sulle reali esigenze d’uso e sulle potenziali esperienze sensoriali di paesaggio nella progettazione dello spazio interno ed esterno. Q-beddha con le sue molteplici configurazioni possibili, sperimenta relazioni nuove e mutevoli con l’ambiente circostante, con la terra, gli ulivi e gli scorci di cielo del paesaggio rurale dei Paduli.

Q-beddha è stata costruita in tre giorni con i falegnami di Foinikos di San Cassiano e allo studio Metamor ed è stata montata a San Cassian o in piazza il 1 agosto 2009 in occasione dell’evento finale del LUA e alla Manifattura Tabacchi il 05 settembre 2009 nel corso della manifestazione “Salento nei Parchi”, promossa dall’APT della Provincia di Lecce. Un progetto di: Patrizia Pirro, Marco Degaetano, Giandomenico Florio, Eleonora Adesso, Andrea Pizzi Mazzei, Roberto Dell’Orco, Studio Metamor _Juri Battaglini, Gaetano Fornarelli, Mauro Lazzari e Marco Lazzari con: Foinikòs _ Fedele Palma, Salvatore Palma, Vito Attrotto, Mariano Pascal speciali ringraziamenti: Francesco Marella, Francesca Scionti, Michele Caputo, Enzo Vanesio

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PRESENZE

ra le pietre dei muri a secco vivono strani personaggi ingrugniti ma simpatici e ospitali. Per “stanarli” occorre uno specchio: la loro metà invisibile, quella magica, si manifesta solo agli occhi attenti dei bambini essi, sensibili come sono, percepiscono la loro presenza. Gentilmente li invitano poi a riflettersi e loro, che amano i bambini, accondiscendono e teneramente appaiono anche agli occhi degli adulti ma solo a quelli che hanno il cuore di bambini. Una favola!

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“Presenze” è l’opera di visionari che ravvisano, tra le rugosità delle pietre, suggestive figure mitologiche, divinità antiche e strane maschere apotropaiche. Il laboratorio, curato da Maurizio Pedone scultore e insegnante e da Totò De Blasi genuino appassionato di fotografia, è stato animato da alcuni ragazzi della seconda media di San Cassiano e da due allievi dell’Istituto Statale d’Arte “N. Della Notte di Poggiardo. Le attività sono state essenzialmente finalizzate a sensibilizzare l’uomo attuale alla salvaguardia del paesaggio agrario conservando i muretti a secco del Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli come “elementi naturali e seminaturali in grado di promuovere il mantenimento delle capacità di autoregolazione degli agroecosistemi regionali, ossia elementi in

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La storia di questa idea progettuale inizia un giovedì di fine Luglio quando arrivati nel Salento, a San Cassiano, ci siamo scontrati con la grande distesa di ulivi nei Paduli. Una distrazione e ogni riferimento sulla strada percorsa si è annullato nella moltiplicazione di un paesaggio nuovo ma ripetitivo nella sua semplicità. Principalmente ulivi, muri a secco, rovi, terra colore ocra, cavedagne; e ancora ulivi, tronchi contorti, tronchi annodati, tronchi antichi. Un TERRITORIO falsamente naturale, totalmente antropizzato, generato da un accostamento casuale di strade e di campi. Un dedalo dove perdersi e dal quale, una volta entrati è difficile uscire, dove i sistemi di riferimento si annullano e dove il “Fuoco di Arianna” è inteso come memoria del celebre filo. Così come il gomitolo dato a Teseo per uscire dal labirinto, il progetto diventa un elemento distintivo e riconoscibile per orientarsi nel “giardino dei paduli”, una guida per attraversare e scoprire questo paesaggio e le sue future destinazioni. L’installazione si propone quindi di generare le DIREZIONI per “nuovi ambiti di vita” creando con le sue componenti prepotentemente bidimensionali uno SPAZIO concluso che comunque rimanda ad un altrove. I segmenti sono la discretizzazione e la materializzazione sia di direzioni territoriali esistenti su un piano esclusivamente concettuale sia di elementi concreti per la valorizzare le nuove attività di questo “superparco”. Direzioni che rimandano alle emergenze di uno spazio intatto nella sua omogeneità ma che, sovrapponendosi, sono polarizzatori di nuove centralità. La loro esistenza materiale e sensoriale costituisce un ambito caratterizzato e necessario alla determinazione di un punto, un luogo dal quale dipanare PERCORSI per attraversare e scoprire le nuove destinazioni dei paduli. Nell’alternanza giorno/notte due configurazioni percettive: forma-colore/fuoco. “Barre d’acciaio” sospese tra le branche degli ulivi sono SEGNALI e sistema di riferimenti per una percorribilità diurna; matericità che nella notte si annulla in linee di FUOCO. Riferimenti che mantengono la capacità di segnalare nello spazio. E la fiamma viva, nel buio ormai “innaturale” della notte dei Paduli, è ambito di LUCE per uno spazio ancestrale e primitivo. Una fiamma che brucia olio lampante prodotto dagli ULIVI e consacra l’esistenza di un territorio, dei suoi usi, delle sue colture, delle sue TRADIZIONI.

29 LUGLIO 2009 GLI ABITANTI DI CUTROFIANO, GLI ABITANTI DI MONTESANO SALENTINO, GLI ABITANTI DI NOCIGLIA, GLI ABITANTI DI SAN CASSIANO, VITO ACCOTO (astrofilo), FRANCESCO ALFARANO (Supersano, Consigliere di minoranza), VITTORIO ANTONAZZO (Supersano, generale aeronautica), PAUL ARTHUR (Lecce, Università del Salento), ANGELA BARBANENTE (Ass. Regione Puglia), SANDRA BECUCCI (Siena, Museo del Paesaggio), ASSOCIAZIONE OSTRO (Nociglia), AZIENDA MERICO (Miggiano), ALBERTO BONAVOGLIA (Spongano), CENTRO ANZIANI NOCIGLIA, MARIA ANTONIETTA BONDANESE (Supersano, consigliere di maggioranza), CICLOAMICI DI LECCE, CIRCOLO DELLE DONNE San Cassiano, I COMMERCIANTI DI SAN CASSIANO, FRANCESCO CANTORO (Supersano, fotografo), DONATO CATAMO per la sua proposta di “logo dei Paduli”, GIANFRANCO CATAMO, GIANFRANCO CIOLA (Ostuni, agronomo), ORONZO COSIMO (Leb Botrugno), GRAZIA DANESE, DORIS D’AMICO (Supersano, poetessa), VALENTINA D’AUTILIA (Leb Botrugno), SIMONA DE MITRI (Leb Botrugno), FERNANDO DE RONZO (astrofilo), ALESSANDRA DE VITIS (Supersano), MARIA LETIZIA GALATI (Supersano, 3 anni), ROBERTO DE VITIS (Sindaco di Supersano), RUGGERO DE VITIS (Supersano, medico), EUSEBIO FERRARO (Sindaco di Surano), DONATINO FERSINO (Supersano, proprietario Masseria Stanzie), GIUSEPPE FRACASSO (Sindaco di Nociglia), STEFANO FRASCARO (Supersano, Assessore), V VVVV

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LO SCENARIO

Lecce

Otranto

Santa Cesarea

Gallipoli

Castro Marittima Marina di Andrano

Marina Serra

Il Parco multifunzionale dei Paduli “CENTRO” del Salento. Attrarre i turisti della costa.

Santa Maria di Leuca

Attrarre i turisti della costa.

Cutrofano

Maglie

Scorrano Botrugno San Cassiano Nociglia Surano

Supersano

Montesano

Ruffano

Miggiano I centri urbani sono le “PORTE” dei Paduli Creare la RETE dei percorsi, delle attività e delle economie

Un percorso.. ..da San Cassiano a Supersano

Centro urbano

Centro storico

Botrugno San Cassiano

L’ingresso ai Paduli

PA D

Supersano

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Centro urbano Il margine

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L’ingresso ai Paduli Centro storico

Il margine

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Centro urbano

Curare i MARGINI e gli INGRESSI al Parco

Centro storico

I Paduli, un lago fatto di maestosi ulivi secolari sulle cui sponde affacciano gli abitati di undici Comuni dell’entroterra salentino, li abbiamo conosciuti nel corso di una calda settimana di luglio. Li abbiamo visti, toccati, calpestati; abbiamo ascoltato la voce dei loro uomini, ne abbiamo appreso la storia, osservato le caratteristiche territoriali, socioeconomiche e culturali; abbiamo ricevuto una quantità d’informazioni e di impressioni sensibili tale da lasciarci, in un primo momento, disorientati rispetto allo sviluppo d’un piano di lavoro capace di combinare ai Paduli il tema del nostro master: la gestione e valorizzazione dei Centri Storici minori. Dall’esperienza salentina speravamo di conoscere dinamiche e connessioni territoriali che potessero arricchire il nostro percorso formativo: le attese sono state soddisfatte e abbiamo così potuto assemblare un quadro che, nonostante la sua ampiezza (e per certi aspetti la sua stessa parzialità), ci ha consentito una lettura accessibile dei Paduli. Gli interminati spazi, il dedalo di strade e vie sterrate, i muri a secco e le costruzioni rurali; i racconti degli esperti, le osservazioni degli amministratori, l’amara nostalgia di chi i Paduli li ha vissuti e le fragili ostinate aspirazioni di chi vorrebbe viverli, descrivono un paesaggio in trasformazione con una forte identità culturale e nello stesso tempo ricco di contraddizioni, tuttavia tipiche in coloro che hanno grande passione per la propria terra. Il rompicapo, il nodo da sciogliere, l’interrogativo che si pone man mano che la conoscenza del paesaggio si fa più profonda è: cosa fare dei Paduli? Il LUA, attraverso le passate edizioni e il SUPER Paduli 2009, ha suggerito la sua risposta: conoscerli e farli conoscere. Con il trascorrere dei giorni, abbiamo individuato il tema dell’immagine e della percezione del paesaggio come ambito d’intervento più congruo al nostro profilo: raccontare i Centri Storici come porte dei Paduli. L’obiettivo è stato quello di realizzare un lavoro che sapesse illustrare l’organicità dell’intero paesaggio, rilevando come risorsa valorizzante la fruizione culturale, didattica, turistica e ludico-sportiva dei Paduli. Abbiamo comunicato il nostro prodotto attraverso i mezzi dell’urbanista e affiancato a piani e sezioni una formula narrativa di tipo audio-visivo che fosse accessibile anche ad un pubblico non esperto. Nei piani sono stati tracciati percorsi di valorizzazione che da San Cassiano corrono lungo i Paduli fino a Supersano. Sui supporti audio-visivi abbiamo presentato, attraverso tre soluzioni, quegli stessi percorsi raccontati dalle immagini e dalle preziose voci di alcuni attori locali. Si è scelto di raccontare i centri in movimento: i paesi di San Cassiano e Supersano, le loro bellezze storiche, artistiche e architettoniche, così come il rapporto con i Paduli in quanto loro margine. Abbiamo seguito Donato in un travolgente tour per le vie, le piazze, le chiese, le cripte e i luoghi più suggestivi di San Cassiano; abbiamo corso al fianco di Gabriele, un podista attraversando il margine e raccogliendo nella sua voce e in quella dei suoi compagni di corsa l’attaccamento e la riconoscenza per i Paduli. A Supersano abbiamo avuto il contributo dei giovani della Proloco che ci hanno accompagnato in una passeggiata didattica per le vie del centro storico. Con Felice da San Cassiano siamo scesi sotto ai Paduli in un appassionato ed elettronico viaggio in auto perdendoci, come in un labirinto, tra le vie e i racconti di vita d’un uomo che non è riuscito a vivere per troppo tempo lontano dai suoi ulivi. Nello spazio riservato all’esposizione del nostro lavoro, erano in mostra tra le foglie d’un ramoscello d’ulivo dei messaggi che sintetizzavano alcune nostre riflessioni; uno di questi recitava: << Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto d’andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. >> Era Cesare Pavese. Per conto nostro, sotto ai Paduli abbiamo incontrato la passione per la terra, per gli ulivi e per la memoria che si conserva nella corteccia quasi come fosse scolpita nei volti delle donne e degli uomini del Salento.

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Dopo un’analisi dettagliata delle caratteristiche, della morfologia, delle tradizioni e delle risorse del territorio abbiamo pensato ad una serie di piccole strategie che potrebbero portare al parco agricolo notevoli miglioramenti. La nostra attenzione si è rivolta all’utilizzo dell’acqua sia come fonte di sviluppo per l’agricoltura locale, sia come mezzo per creare nuovi percorsi lungo i canali e riqualificare i paesaggi dell’acqua nel parco agricolo multifunzionale dei Paduli L’acqua è l’elemento chiave di questo territorio: le aree umide, il sistema dei canali di bonifica, le vore e gli inghiottitoi, i sistemi di raccolta delle acque piovane... tutti questi segni definiscono un paesaggio agrario di enorme fascino e biodiversità, un paesaggio in cui l’azione dell’uomo e le forme di naturalità si alternano in un mosaico di habitat assai diversi tra loro, ma tutti di grande importanza nel generale assetto del territorio. Rimettere in ciclo, restaurare e migliorare il grado di naturalità del sistema idrografico del parco dei paduli è un’azione importantissima per lo sviluppo delle attività economiche del territorio ed allo stesso tempo per la conservazione del paesaggio.

Dopo tre giorni di esplorazioni ci incontriamo per colazione. Ancora assonnati discutiamo dell’interesse che ci ha portato a formare il gruppo e di quello che ci ha colpito in questi giorni nei Paduli. Economie locali, mercati diretti, filiera corta, gruppi di acquisto solidale, valorizzazione delle risorse locali, prodotti tipici, distretti di economia solidale. Ma anche disserbanti, pesticidi... contenitori di plastica che pendono dagli ulivi testimoni di un’agricoltura che talvolta/spesso poco guarda alla salvaguardia dell’ambiente e dell’uomo, alla possibilitá di creare senza danni e conseguenze, per custodire la bellezza di questa terra. Tante realtà, sguardi, definizioni ed etichette apparentemente difficili da coniugare. (che in questo momento ci sembrano solamente paroloni. Capiamo che quello che vogliamo è solo giocare con le reti sociali, economiche, culturali e istituzionali dei Paduli. Immaginare come siano o possano mettersi in relazione per tessere sul territorio una trama. Abbiamo solo tre giorni, cominciamo con un’incursione negli uffici del Comune di San Cassiano, parlando con i funzionari. Scrutiamo le mappe e conversiamo con chiunque passeggi in paese. Come facciamo a visualizzare la rete e a coinvolgere gli abitanti dei Paduli? Ci vengono in mente fili, colori, chiodi e un tabellone. Un gioco molto comune, che chiunque ha provato. Con le mappe, i colori e qualche idea in tasca andiamo a trovare Giuseppe nella sua masseria. Siamo circondati da oliveti secolar ed è quindi naturale cominciare la nostra ricerca cercando di ricostruire la filiera agricola. Giuseppe ci racconta quali sono i suoi punti di riferimento territoriali, il frantoio, i luoghi in cui vende i suoi prodotti e anche quelli che frequenta nella vita quotidiana. Il suo è uno sguardo attento ed appassionato alla sua terra. Incontriamo altri olivicoltori, le mappe si riempiono di colori, linee e disegni. Tesseretrame è il nome che nasce spontaneo per il nostro gruppo. Anche le nostre esperienze personali si stanno intrecciando con quelle dei Paduli, ognuno di noi ha la propria prospettiva ed è divertente mescolarle. Dobbiamo costruire il pannello, piantare i chiodi e legare i primi fili, vogliamo che il nostro contributo diventi un grande gioco e uno strumento per leggere la realtà dei Paduli. Come bambini ci divertiamo a scegliere i colori e incollare nomi sul pannello. Tra una chiacchiera con le donne di San Cassiano e con gli anziani che dai tavolini del bar osservano il passaggio frenetico dei partecipanti al laboratorio, arriviamo velocemente alla serata finale. Appoggiamo al muro il nostro pannello. Ci sono i nomi di alcuni punti di riferimento territoriali che abbiamo individuato nei Paduli, quelli delle città da cui sono arrivati i partecipanti dei tanti laboratori che il LUA ha organizzato nel corso di questi anni e di altri luoghi di cui ci hanno parlato nei giorni precedenti. Tutto è pronto per essere rivoluzionato. Le persone si avvicinano curiose ad osservare i fili e il primo abbozzo di ragnatela, notano che ci sono le località in cui vivono, le città in cui si è trasferito qualche parente o i luoghi in cui si recano a passeggiare. Tutti vogliono aggiungere fili e nomi: il tabellone diventa una fitta rete. Riusciamo così a visualizzare quello che a cui pensavamo: la rete di relazioni economiche, istituzionali, agricole, artigianali, rurali , umane dei Paduli. Fili di Beatrice Masini Dappertutto ci sono fili. I fili sono diversi, come sono diverse le persone. Possono essere sottili e forti, leggeri e robusti. Certi fili si chiamano legami. Sono invisibili ma molto tenaci. Le strade sono fili che uniscono le persone. Ci sono fili che è bello seguire Per scoprire cosa c’è in fondo. C’era un aquilone che volava nel cielo sopra il parco. Un bambino guidava l’aquilone tirando il filo. Ma l’aquilone saliva, saliva, saliva. Il bambino tirò il filo, ma l’aquilone non scendeva. E il bambino non mollava. Chi si sarebbe staccato per primo? Il vento soffiò più forte. L’aquilone balzò in alto. Il filo scivolò via dalle mani del bambino. Sotto il cielo del parco rimase un bambino deluso. Alto nel cielo, un aquilone volava da solo…

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Giuncata (Sciuncata)

È un formaggio di forma cilindrica o fusiforme, a pasta morbida di colore bianco, da consumare fresco. Si ottiene da latte intero vaccino, ovino o caprino, da soli o miscelati. Il latte appena munto viene filtrato attraverso teli di cotone a trama fine o colini a rete fine, poi portato alla temperatura di 32-38°C e addizionato di caglio liquido di vitello o agnello. La cagliata viene poi messa in fascere di giunco a sgrondare utilizzando la cazzeruola (cucchiai a forma circolare). Non viene aggiunto il sale.

Cacioricotta

Il cacioricotta è un formaggio molto presente sulle tavole salentine sia come prodotto fresco sia stagionato. Il cacioricotta fresco è a pasta morbida, compatto senza occhiature, sapido e morbido al taglio. Il cacioricotta a media stagionatura è a pasta semidura, di colore giallo paglierino con una leggera occhiatura di piccole dimensioni, dal sapore intenso e piccante, utilizzato sia come prodotto da tavola sia da grattugia. Si ottiene con latte intero di capra o di pecora o misto (20-30% pecora e 70-80% capra), allevate al pascolo con integrazione di mangimi. Il latte viene prima riscaldato in caldaie di rame stagnato e poi acidificato per aggiunta di siero. Lo si lascia raffreddare e si aggiunge il caglio in pasta di agnello o capretto. Il coagulo viene rotto a dimensioni molto piccole e con un mestolo di legno si mette la cagliata su fascere di giunco di forma cilindrica e pressata manualmente per eliminare quanto più siero possibile. Infine, dopo la stufatura naturale, avviene la salatura a secco. Il cacioricotta a pasta semidura viene lasciato stagionare per 3-4 mesi su assi di legno in ambienti freschi ed areati.

Le vie dei pastori è una video intervista che cerca di raccontare in pochi minuti l’attività della pastorizia nei Paduli. Le parole dei pastori si incastrano con le immagini di questo territorio per descriverci un’attività ed un mondo incapaci di rivelarsi all’osservatore. Nell’area del Parco, come del resto in tutto il Salento, la presenza del bestiame è ridotta a livelli di estrema marginalità, tanto da dare l’impressione di essere una economia ormai in via di estinzione. Qual è la situazione della pastorizia nel Basso Salento? Si tratta di una attività in declino? Noi ci siamo posti questo interrogativo, abbiamo percorso le strade che passano in mezzo alle distese di ulivi, i vecchi tratturi percorsi dalle transumanze rimasti intatti fino ad oggi, e con la videocamera in mano come una lente di ingrandimento abbiamo cercato le nuove tracce dei pastori. I dati che avevamo in mano erano a prima vista contradditori. Innanzitutto c’era da un lato il trend complessivamente negativo dei mestieri legati alla terra (derivante da fattori anagrafici e socioculturali) cui la pastorizia salentina non fa certo eccezione: nel giro di 15 anni le attività legate all’allevamento sono arretrate del 15% e la previsioni per il 2010 sono anche peggiori. Si tratta appunto di una tendenza generale, che trova ampie conferme anche altrove, ad esempio in Spagna, dove l’età media del pastore è di 65 anni e nel Regno Unito, dove più della metà degli allevatori ha oltre 55 anni. Ma dall’altra parte - ed ecco la contraddizione - gli allevamenti dei Paduli, e le produzioni casearie ad essi legate, sembrano possedere quel valore di artigianalità che diviene oggi un elemento vincente per rispondere ai cambiamenti economici globali. Nelle campagne troviamo bestiami lasciati liberi di pascolare, condotti da uomini a piedi e scortate dai cani fedeli, come qui avviene da secoli. Nessun allevamento intensivo, nessuna speculazione sul corpo delle bestie. Proprio negli ultimi anni l’allevamento non intensivo è stato senz’altro rivalutato, grazie alla tendenza generale alla valorizzazione delle produzioni non standardizzate, alla riscoperta delle tradizioni, all’attenzione agli aspetti ecologici e salutistici. Dal punto di vista ambientale, l’allevamento caprino si propone come un valido sistema di difesa del territorio. La capra contribuisce infatti a tenere puliti i boschi e a liberare i pascoli dalla flora arbustiva (rododendri, rosa canina, ginestre, rovi, ontano verde). In senso più esteso, l’allevamento caprino contribuisce a mantenere la presenza dell’uomo nelle aree più marginali e svantaggiate, aiutando a renderle una risorsa economica altrimenti non sfruttabile. La nostra ricerca partiva comunque dal fatto che i pastori sono, nei Paduli, una presenza quasi invisibile. L’idea era quella di andare alla scoperta di questo universo parallelo, tentando per quanto era possibile, di descriverne meccanismi e regole. In un pomeriggio di calda estate, a S. Cassiano abbiamo buttato giù degli spunti di riflessione venuti dalle curiosità di tre ragazzi con percorsi molto diversi. Un laureato in filosofia con la passione per le tradizioni locali, un video maker sardo con alle spalle una ricerca simile in Sardegna e una veterinaria… Ci interessava capire che animali sono presenti in questo territorio, quali sono i problemi con cui hanno a che fare gli allevatori, cosa pensano del loro mestiere. Da queste domande inizia il nostro viaggio nei Paduli. Molti allevatori hanno confermato il luogo comune che vuole il pastore tendenzialmente schivo, e infatti quasi tutte le persone interpellate hanno rifiutato di concedersi, eccezion fatta per i tre gentili protagonisti del video. Le voci di Umberto, Angelo e Mario ci raccontano una vita di confine. I loro volti sono segnati dal sole e dalle fatiche di questo lavoro che non trova il suo posto dignitoso nell’economia del paese. Le zone interessate dalla loro attività sono il feudo di Supersano (per quanto riguarda il signor Umberto) e le campagne limitrofe a San Cassiano (per quanto riguarda gli altri due). In questa terra salentina la maggior parte dei pastori viene dalla Sardegna, terra maestra di questo mestiere. Si trovano in affitto in vecchie masserie, affrontando con semplicità una vita non certo generosa di confort. Purtroppo i rari tentativi rivolti a migliorare la condizione abitativa e professionale incorrono sovente in qualche problema “relazionale”, come ci racconta Angelo (una sua proposta di investimento sul fotovoltaico viene impedita perché il proprietario dell’immobile non è intenzionato ad apporre modifiche). Gli allevamenti riguardano per lo più le capre (ionica e maltese) con caseifici all’interno dell’azienda stessa dove viene prodotto il formaggio (giuncata e cacioricotta). La transumanza ha perso i suoi riti, non ci sono canti sul tamburo né suoni di zampogne ad accompagnare la solitudine del pastore. Molti di loro hanno un dipendente che è addetto a portare a pascolare le capre. Si tratta di giovani stranieri che vengono dall’Albania o dal Pakistan e che purtroppo nel nostro video non trovano voce, perché la lingua è diversa, perché la vergogna di fare questo mestiere li fa scegliere di nascondersi. Infatti, non sono i soli, molti altri pastori ci hanno chiesto di spegnere la videocamera o si sono trattenuti dal raccontare perché ci vuole un legame con qualcuno per varcare la soglia della loro privacy. Il panorama dei paduli sembra in apparenza privo di un vero e proprio pascolo ma le distese di campagne e di uliveti diventano un surrogato altrettanto valido per l’alimentazione della capra. I problemi principali ci sono parsi essere due: l’uso di diserbanti o “seccatutto” che rendono inaccessibili le campagne e la difficoltà di prendere accordi con i proprietari dei feudi perché questi non sono presenti sul territorio. Altro problema è quello dei rapporti non sempre idilliaci con l’ambiente dei contadini, rapporti logorati dalle incomprensioni ma anche, talvolta, dalla scarsa volontà di mettersi nei panni dell’altro. Forse sono proprio questi i motivi per cui l’aumento del numero dei capi dell’allevamento è per tutti gli intervistati una proposta di difficile attuazione. Nonostante tutto, però, l’esperienza per noi si è rivelata positiva, perché ci ha dato la la possibilità di conoscere persone generose e capaci di superare le normali diffidenze iniziali (in fin dei conti vedersi arrivare tre estranei armati di microfono e telecamera disturberebbe chiunque). Abbiamo assaporato le loro produzioni conoscendone la buona qualità. Di certo il Salento non può esibire la varietà e la qualità tipiche di altre tradizioni regionali. Ciò che ci sembra mancare, ad ogni modo, è una coscienza finalmente matura delle buone potenzialità di questo territorio e degli alti margini di miglioramento dei suoi prodotti tipici.

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Pampaduli, il gioco Pampaduli è un’ipotesi di ricerca, è un progetto pilota ma, soprattutto, è un gioco di simulazione. Abbiamo pensato di utilizzare un gioco di simulazione territoriale per leggere lo spazio agricolo dei paduli, per trarne strumenti utili ai fini di un’ipotetica ricomposizione del territorio stesso, in base agli interessi sociali e politici che vi ruotano attorno. Al gioco possono quindi partecipare dai tre agli undici giocatori, tanti quanti sono i centri urbani che delimitano la zona agricola dei Paduli. Ci sono fino ad undici comuni che siedono attorno ad un tavolo per cooperare tra loro tessendo, in questo modo, le trame del parco agricolo dei paduli su di una colorata mappa cartacea.Sarebbe lungo raccontarvi le regole del gioco, in questa sede ci sembra più opportuno limitarci a chiarire meglio quale sia lo spirito del gioco. Pampaduli è pensato per rappresentare l’ipotesi di ricerca del parco agricolo dei paduli, un’ipotesi attorno alla quale sono stati realizzati ben cinque laboratori LUA tra l’estate del 2003 e del 2009. Abbiamo immaginato che gli undici centri urbani che si sono sviluppati attorno all’area dei paduli potessero iniziare a scambiarsi informazioni, a comunicare tra di loro, puntando ad un solo scopo: dare vita al parco agricolo multifunzionale, gettando le basi per una fruizione responsabile e consapevole dello spazio verde dei paduli. Il gioco si sviluppa in due fasi.In una prima fase del gioco i singoli comuni devono prima di tutto comunicare tra di loro, conoscere le caratteristiche degli altri comuni, per poter successivamente creare dei rapporti di collaborazione reciproca. La parte iniziale del gioco si struttura pertanto su quesiti di tipo conoscitivo ed informativo relative ai comuni partecipanti, oppure su quesiti di carattere strettamente ludico. Infatti la collaborazione tra i comuni partecipanti è resa possibile solo attraverso lo scambio di informazioni e di conoscenze reciproche. Da notare bene, quindi, come nella strategia del gioco, acquistino valore ed importanza le informazioni sull’area agricola d’interesse, considerate come risorse -prime- per una migliore fruizione del territorio stesso. Una seconda fase del gioco ha inizio in seguito alla realizzazione di rapporti collaborativi tra i comuni. Inizia, quindi, una fase che si caratterizza per la progettualità, infatti rispondendo a domande più tecniche, è possibile realizzare progetti intorno a quattro macro-aree, quali: la gestione dell’acqua, l’organizzazione dei trasporti, l’energia e l’agricoltura. Ogni giocatore deve interagire con le caselle che si riferiscono alle quattro macro aree progettuali sfruttando le risorse disponibili sul territorio, per realizzare progetti in collaborazione con gli altri giocatori. E’ proprio durante questa seconda ed ultima fase del gioco che si realizzano progetti finalizzati alla costruzione del parco agricolo multifunzionale, tracciando le linee per una fruizione responsabile e consapevole dello spazio verde dei paduli. Il rispetto della natura e la conseguente diffusione delle best pratics si presentano come i punti di forza durante l’intera partita. Alla fine vincerà chi per primo realizza almeno 3 progetti in tre differenti ambiti d’intervento, creando rapporti di collaborazione con tutti gli altri giocatori.

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N’cera na fiata a sutta i Paduli na masseria cunsacrata ca susu a cima in evidenza tìniìa na statua de San Ginnaru tutta bella sistimata U San Ginnaru stia a dda susu tostu e mutu, cu lu sule e cu lu ientu, cu l’acqua e lu maletiempu e ogne giurnu u vidia ce gg’è ca succedia alla campagna: a mmane mprima cu lu carru e cu lu ciucciu se partia, le fimmine ncinucchiate a centinare cu nu panieri cuijane e ulie una a una u fattore de na vanna cridava cu faticane senza sosta e de l’ àutra cittu cittu rubbava e ripiciava, u massaru facìa casu e manciava e lu patrunu facìa marcisce a rrobba ‘nta li magazzini cu no la decia a li cristiani Dopu tantanni ca stia dda susu tostu e mutu, cu lu sule e cu lu ientu, cu l’acqua e lu fiaccu tiempu vidennu ca nienzi cangiava u San Ginnaru finarmente se decise e scise de dd’altezza cu minte manu all’ingiustizia, cu rripara i danni gravi e cu iuta li cristiani ca faticane comu ciucci e de u crai nienzi sannu. Sciu allu fattore e lu fice ncinucchiare finchè no ippe ccotu a una a una e culle ricchie e ulie de nu filare Sciu allu massaru e lu fice digiunare finchè no ippe confezionatu na pezza de casu pe ogne disgraziatu sciu allu padrunu e se fice aprire i magazzini ma cquannu i vitte cusì chini e de ogne bene de Diu d’i poveri cristiani se scurdau

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COMUNE DI SAN CASSIANO Assessorato alla Cultura

18, 19 E 20 MARZO 2010 LA FESTA DI SAN GIUSEPPE (XXXIV edizione) E LA TAVOLA DELLA CONVIVIALITA’ (III edizione) La festa religiosa, le tavole, il falò e la sagra Un laboratorio gastronomico interculturale e di innovazione nella tradizione a cura di

comune di San Cassiano c.f.: 83000750758 / p.i.: 00597620756 Piazza Cito n. 1, c.a.p. 73020, San Cassiano (LE) tel. e fax: 0836.992100 / 0836.992397 http://www.comunesancassiano.it limitatamente a La festa di San Giuseppe, in collaborazione con

la cittadinanza di San Cassiano associazione Pro Loco – San Cassiano comitato feste – San Cassiano associazione Circolo delle donne - San Cassiano limitatamente a La Tavola della convivialità, in collaborazione con

associazione Circolo delle donne - San Cassiano associazione Laboratorio Urbano Aperto – LUA http://www.laboratoriourbanoaperto.com http://laboratoriourbanoaperto.wordpress.com

associazione Indizi terrestri http://www.indiziterrestri.org

istituto comprensivo di Botrugno e San Cassiano http://www.comprensivo.botrugno.scuolaeservizi.it

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27 Febbraio I comuni immediatamente limitrofi a San Cassiano presentano molte similitudini e punti di contatto con questo piccolo centro, sia per quanto riguarda i fenomeni migratori, sia per quanto riguarda le dinamiche innescate dalla presenza di un numero più o meno ampio o limitato di persone provenienti da paesi stranieri a vario titolo. Allo stesso modo, sono rinvenibili manifestazioni, eventi, feste religiose o simili in qualche modo avvicinabili ai festeggiamenti in onore di San Giuseppe e alla tradizione della fòcara. Per queste ragioni e sulla base dell’esperienza maturata nel corso degli ultimi due anni, il comune di San Cassiano, il Circolo delle donne di San Cassiano, l’associazione Indizi terrestri e l’associazione Laboratorio Urbano Aperto – LUA hanno deciso di “imbandire una tavola più ampia” e di andare a incontrare nuovi commensali, di origine italiana e non, fuori dal comprensorio comunale. In via preliminare, i conduttori del laboratorio sceglieranno opportunamente (o decoreranno) un piccolo auto-veicolo in modo da suscitare curiosità e attrarre l’attenzione, e allestiranno lo stesso con una cucina da campo in grado di scaldare le pietanze. Accompagnati dal veicolo così attrezzato, un gruppo di operatori delle associazioni Indizi terrestri e LUA si recherà in vari comuni limitrofi a San Cassiano col preciso intento di prendere contatto e avvicinare alcuni abitanti, italiani e di origine straniera. Durante gli incontri, verranno servite alcune pietanze tradizionali della tàula di San Giuseppe, precedentemente preparate dal Circolo delle donne di San Cassiano e scaldate direttamente sul luogo a mezzo della cucina mobile. Contemporaneamente, attraverso discussioni informali mirate si realizzeranno una serie di video-interviste che contribuiranno alla costituzione di una “banca della memoria culinaria”. Incontro per incontro, si inviteranno le persone contattate a preparare e fornire per tempo agli operatori interessati alcune pietanze (a sostituzione o a integrazione delle pietanze fornite dal Circolo delle donne di San Cassiano); tali pietanze saranno offerte al successivo incontro in un altro centro cittadino: il dono di una comunità ad un’altra. Ogni incontro avverrà in luogo pubblico e all’aperto (ad esempio nelle piazze cittadine), pertanto costituirà un piccol o happening, un momento di apertura, conoscenza reciproca e di scambio, ma anche un vero e proprio micro-evento, anche grazie ad una opportuna e preventiva comunicazione (sito web, e-mail, manifesti, depliants…) da realizzarsi volta per volta nel comune dove l’incontro è stato previsto. Alla fine del laboratorio, verrà organizzata una serata finale di restituzione a San Cassiano durante la quale verrà proiettato il video realizzato a documentazione, così che tutti i partecipanti al laboratorio provenienti dai vari comuni potranno incontrarsi e cominciare a tessere le fila di un rapporto già in essere o soltanto agli inizi. E’ inoltre prevista la realizzazione di una pubblicazione corredata da un DVD audio-video che sia al tempo stesso un ricettario multietnico e il racconto di un’esperienza durata tre anni attorno alla tavola della convivialità.

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L’iniziativa di progetto interpreta il cibo come chiave di lettura per ricostruire la storia locale e conoscere il proprio territorio ma anche come medium, un mezzo di comunicazione necessario per valicare i propri confini ed incontrarsi con l’altro seduti ad una tavola. Cibo come territorio vissuto, attraversato, in evoluzione: non solo cultura enograstronomica o tradizioni locali, ma possibilità concreta e creativa per gettare le basi di nuovi e migliori orientamenti nello scambio interetnico tra i popoli. Il laboratorio gastronomico interculturale che verrà organizzato in seno al progetto rappresenta un momento di presa di contatto e di vero e proprio scambio fra persone appartenenti a comunità che convivono da tempo sul nostro territorio, ma che non si conoscono, un avvicinamento graduale che prende le mosse proprio a partire dal cibo. L’iniziativa prende ispirazione dalla tradizione della tàula (tavola) di San Giuseppe a San Cassiano, provando a interpretare il periodo della festa e dei suoi preparativi nei suoi aspetti simbolici più tradizionali e originari -quali l’accoglienza, l’apertura della propria casa, la condivisione, l’incontro- mettendoli a confronto e facendoli reagire col presente, nella consapevolezza che il cibo non è solo nutrimento ma anche cultura, identità, scambio, confronto e che, inevitabilmente, si lega al territorio e all’evoluzione dei costumi. I comuni immediatamente limitrofi a San Cassiano presentano molte similitudini e punti di contatto con questo piccolo centro, sia per quanto riguarda i fenomeni migratori, sia per quanto riguarda le dinamiche innescate dalla presenza di un numero più o meno ampio o limitato di persone provenienti da paesi stranieri a vario titolo. Allo stesso modo, sono rinvenibili manifestazioni, eventi, feste religiose o simili in qualche modo avvicinabili ai festeggiamenti in onore di San Giuseppe e alla tradizione della fòcara. Per queste ragioni e sulla base dell’esperienza maturata nel corso degli ultimi due anni, il comune di San Cassiano, il Circolo delle donne di San Cassiano, l’associazione Indizi terrestri e l’associazione Laboratorio Urbano Aperto – LUA hanno deciso di “imbandire una tavola più ampia” e di andare a incontrare nuovi commensali, di origine italiana e non, fuori dal comprensorio comunale. In via preliminare, i conduttori del laboratorio sceglieranno opportunamente (o decoreranno) un piccolo auto-veicolo in modo da suscitare curiosità e attrarre l’attenzione, e allestiranno lo stesso con una cucina da campo in grado di scaldare le pietanze. Accompagnati dal veicolo così attrezzato, un gruppo di operatori delle associazioni Indizi terrestri e LUA si recherà in vari comuni limitrofi a San Cassiano col preciso intento di prendere contatto e avvicinare alcuni abitanti, italiani e di origine straniera. Durante gli incontri, verranno servite alcune pietanze tradizionali della tàula di San Giuseppe, precedentemente preparate dal Circolo delle donne di San Cassiano e scaldate direttamente sul luogo a mezzo della cucina mobile. Contemporaneamente, attraverso discussioni informali mirate si realizzeranno una serie di video-interviste che contribuiranno alla costituzione di una “banca della memoria culinaria”. Incontro per incontro, si inviteranno le persone contattate a preparare e fornire per tempo agli operatori interessati alcune pietanze (a sostituzione o a integrazione delle pietanze fornite dal Circolo delle donne di San Cassiano); tali pietanze saranno offerte al successivo incontro in un altro centro cittadino: il dono di una comunità ad un’altra. Ogni incontro avverrà in luogo pubblico e all’aperto (ad esempio nelle piazze cittadine), pertanto costituirà un piccolo happening, un momento di apertura, conoscenza reciproca e di scambio, ma anche un vero e proprio microevento, anche grazie ad una opportuna e preventiva comunicazione (sito web, e-mail, manifesti, depliants…) da realizzarsi volta per volta nel comune dove l’incontro è stato previsto. Alla fine del laboratorio, verrà organizzata una serata finale di restituzione a San Cassiano durante la quale verrà proiettato il video realizzato a documentazione, così che tutti i partecipanti al laboratorio provenienti dai vari comuni potranno incontrarsi e cominciare a tessere le fila di un rapporto già in essere o soltanto agli inizi. E’ inoltre prevista la realizzazione di una pubblicazione corredata da un DVD audio-video che sia al tempo stesso un ricettario multietnico e il racconto di un’esperienza durata tre anni attorno alla tavola della convivialità.

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con il patrocinio di

Governo Italiano Ministero dell’Economia e delle Finanze

Regione Puglia Assessorato alla cittadinanza attiva

Comune di San Cassiano


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