Six memos - Liberascienza rilegge le Lezioni Americane

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Alexander calder, l’artista che divenne “l’accalappiacani del vento”

trasformandosi ogni volta. Ma è anche l'artista che

Fiorella Fiore

sempre, però, con volumi esili e leggeri. Staticità e

Pura ‘joie de vivre’. L’arte di Calder è la sublimazione di un albero nel vento 1.

ha scolpito forme scultoree monumentali, ben ancorate a terra, destinate a spazi aperti, giocando mobilità. Stabiles e mobiles, come sarebbero state chiamate dopo le sue sculture, espressione di quella dualità che ha caratterizzato l'artista e l'uomo. Ma

Chissà cosa deve aver pensato Alexander Calder

come può un ingegnere essersi trasformato in uno

durante i suoi anni di studio presso la facoltà di

scultore visionario? Ovviamente, nulla accade per

ingegneria dello Stevens Institute of Technology di

caso: i Calder erano una famiglia di artisti, e

Hoboken, New Jersey: in quante e quali forme

Alexander, pur lontano fisicamente (nasce infatti a

devono aver preso forma i calcoli, gli algoritmi,

Lawton in Pennsylvania, nel 1898) dalle

tutto quel mondo complesso proprio della civiltà

avanguardie che infiammavano l'Europa del primo

della tecnica e della razionalità. E, soprattutto,

decennio, sicuramente aveva ricevuto gli echi di ciò

come questo possa essersi combinato con quella

che Picasso, Kandinsky e Matisse portavano a

sfera creativa ed emotiva che lo ha portato, subito

compimento nel vecchio continente. Nel 1919 si

dopo

aver concluso gli studi, a concentrarsi su

laurea presso la Stevens Institute of Technology nel

altro, su un fluttuante mondo di linee e colori che

New Jersey, ma già pochi anni dopo, nel 1923,

sarebbero poi divenuti il centro propulsore della sua

inizia a frequentare la Art Students League di New

arte.

Entrambe le anime, quella razionale e

York: ed è qui che qualcosa inizia a cambiare. Nel

matematica e quella emotiva e creativa, sono

1925, come free lance per la National Police

divenute parte integrante di un unicum che ha

Gazzette, inizia a frequentare il mondo circense e

portato alla nascita di una poetica artistica del tutto

proprio nel circo passa due settimane, totalmente

nuova, rivoluzionaria, potente. Alexander Calder

affascinato da esso: disegna, fa schizzi, cerca di

ha giocato con l'arte, creato volumi impalpabili

immortalare la magia di quegli uomini che,

capaci di muoversi nel vento e in esso divenire altro,

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