La Terra Che Voglio: generare futuri condivisi per la Valle di Terragnolo | Booklet

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la terra che voglio generare futuri condivisi per la valle di Terragnolo




A cura di: Associazione Centrifuga Associazione 204 Testi e immagini di: Anna Benazzoli Marzia Bona Orlando Cainelli Fabio Cella Giuliano Panaroni Joice Pereira Impaginazione: Federico Lanaro Stampa: Tipografia Baldo


la terra che voglio generare futuri condivisi per la valle di Terragnolo


PER SALVARE I PAESI I paesi si salvano con gli occhi. Prima bisogna guardarli come un uomo giovane guarda una donna bellissima. Poi viene il resto: accogliere turisti, coltivare, allevare, curare gli infermi, educare i bambini al paesaggio. I paesi non li possono salvare quelli conficcati dentro e neppure quelli che stanno lontani. Ci vuole per salvare i paesi un nuovo tipo di abitante: qualcuno che viene e che va: il litorale della distanza il fiordo dell’intimità . Franco Arminio - paesologo

Saluti dal futuro

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Ci siamo incontrati in quella valle di 33 frazioni distribuite attorno alle acque del torrente Leno, lungo i pendii che salgono ripidi verso le cime delle montagne. Lì abbiamo indirizzato il nostro sguardo per avviare un dialogo capace di coinvolgere le diverse generazioni, facilitando l’incontro di punti di vista anche distanti sul futuro di questo luogo. Lo abbiamo fatto attraverso la riflessione condivisa, l’espressione artistica, lo scambio di suggestioni e di slanci utopici. Lo abbiamo fatto dando vita ad uno spazio aperto, punto di partenza per l’elaborazione di idee e progetti che si muovono verso un orizzonte comune. Quello che avevamo immaginato è diventato una piccola realtà, dimostrando che la volontà di oltrepassare barriere e ostacoli, nella valle di Terragnolo come altrove, è il motore per la costruzione di connessioni e dialoghi. Passati, presenti e futuri.


Saluti dal futuro

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La terra che voglio: dove si incontrano presente, passato e futuro Quanti sono i futuri? Come possiamo immaginarli? E come possiamo, poi, rappresentarli?

La Terra Che Voglio ha proposto un percorso di tre giornate nel Comune diffuso di Terragnolo - 706 abitanti, 785 metri sul livello del mare - per declinare in chiave futura il tema dello scambio intergenerazionale proposto dal bando della Piattaforma delle Resistenze 2019. Abbiamo scelto un territorio limitrofo a quello di Rovereto, in cui hanno sede le nostre associazioni, per darci l’opportunità di scoprirlo meglio e per farlo conoscere a chi ancora non ci è stato. Perchè tutti noi abbiamo un legame con questa valle: chi per relazioni familiari, chi per amore del bosco, della montagna o dei suoni del fiume. Chi perché vorrebbe viverci, in un futuro non troppo lontano. Abbiamo scelto questo luogo perché è fisicamente ed emozionalmente vicino a noi, ma anche perché ci insegna ad alzare lo sguardo e a guardare lontano: le relazioni di comunità, i progetti d’avanguardia in campo ambientale, agricolo e culturale ci ispirano e regalano visioni di come vorremmo che fosse il nostro futuro. Abbiamo deciso di guardare sia indietro che in avanti, invitando le diverse generazioni che abitano il territorio della valle di Terragnolo a elaborare insieme gli scenari futuri di questo luogo e a dargli forma attraverso esercizi di futuri e laboratori creativi di fotografia analogica, calligrafia e suono. Abbiamo creato spazi e tempi in cui le caratteristiche di questa valle potessero essere messe in relazione tra loro e con l’esterno. Abbiamo contestualizzato gli esercizi di riflessione sul futuro nella cornice dei megatrend globali - fenomeni già in corso che si accentueranno nei prossimi decenni, come la transizione tecnologica, la digitalizzazione del lavoro, l’invecchiamento della popolazione e il suo progressivo accentrarsi negli spazi urbani. Perché ci piace immaginare una valle consapevole, forte delle proprie specificità e al contempo capace di rispondere, e se necessario resistere, a quanto accede nel mondo. Una valle che sappia offrire spunti e innovazioni utili al proprio futuro e a quello dei territori che la circondano. Saluti dal futuro, le associazioni Centrifuga e 204

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I laboratori di futuri Laboratorio di futuri 1 | Agricoltura, turismo, cultura e oltre: vivere e lavorare a Terragnolo nel 2050 Come sarà vivere e lavorare a Terragnolo nel 2050? A partire dalle vocazioni del luogo, abbiamo immaginato insieme la forma futura delle professioni in campi come l’agricoltura, il turismo, la cultura e oltre. Per questo primo laboratorio abbiamo usato il metodo dei Tre Orizzonti, esplorando il lasso di tempo che va dallo status quo ai futuri preferibili. Laboratorio di futuri 2 | Abitanti di ieri, oggi e domani a Terragnolo: rapporti tra generazioni e nuovi abitanti Quali rapporti tra le diverse generazioni che abitano, hanno abitato e abiteranno la valle? Quali le loro attitudini e aspettative verso i nuovi arrivati? Abbiamo immaginato il 2050 e ce lo siamo raccontato come fosse una storia. Ne sono uscite delle prime pagine di un immaginario quotidiano locale stampato e distribuito nel 2050. Laboratorio di futuri 3 | Il bosco che ci circonda: equilibrio futuri tra essere umano e ambiente Bosco e fauna circondano Terragnolo e fanno parte della sua identità. Il bosco si espande sui terreni incolti ma al contempo mostra la sua fragilità se pensiamo ai danni provocati da Vaia. In questo laboratorio abbiamo presentato una “libreria di futuri alternativi” per immaginare insieme scenari ed equilibri possibili tra abitanti e ambiente.

Saluti dal futuro

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I laboratori artistici Laboratorio di fotografia analogica Da social network e smartphone allo sviluppo della pellicola. Giuliano Panaroni ha accompagnato i partecipanti nei boschi di Terragnolo per scattare fotografie del paesaggio, dei suoi elementi naturali e dei segni lasciati da Vaia. Dal bosco alla camera oscura nel giro di un pomeriggio, le pellicole sono state fissate e le immagini raccolte durante la giornata sono state sviluppate dai partecipanti al laboratorio. Laboratorio di calligrafia Lettere e insegne di un tempo sono state sostituite da messaggi istantanei e post sui social media. Un cambiamento che ha portato con sé nuovi caratteri e modi di scrivere. Con Susanna Villanova, i partecipanti hanno osservato le forme di scrittura utilizzate in passato a Terragnolo, per poi essere guidati in un lavoro di riproduzione con materiale professionale utilizzato dai calligrafi di ieri ed oggi. Laboratorio di suono Com’è cambiato il paesaggio sonoro della Valle rispetto al passato? E quali saranno i suoni del futuro? Guidati da Orlando Cainelli e Juan Moretti, i partecipanti a questo laboratorio hanno manipolato i rumori di oggi e di ieri raccolti a Terragnolo e nei boschi circostanti, per poi registrare, produrre e arrangiare una “colonna sonora” del passato, del presente e del futuro di questo luogo.

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(i) Saluti dal futuro

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Cos’è un laboratorio di futuri? “Il segreto del cambiamento sta nel focalizzare tutta la tua energia non nel combattere l’antico ma nel costruire il nuovo.” - Socrate I laboratori di futuri sono attività che coinvolgono i partecipanti nell’esplorazione di futuri possibili e auspicabili attraverso le metodologie dei futures studies. Si tratta di un campo di ricerca scientifica che coinvolge studiosi e ricercatori di svariate discipline per elaborare scenari di anticipazione nelle diverse sfere della società, per costruire futuri inclusivi e socialmente sostenibili. Quando sono nati i futures studies e qual è il loro obiettivo? I futures studies nascono negli Stati Uniti dopo la guerra fredda allo scopo di formulare anticipazioni a medio e lungo termine in funzione militare e industriale. In Italia, gli studi sui futuri nascono negli anni sessanta con il Club di Roma fondato da Aurelio Peccei, partigiano, dirigente industriale, tra i fondatori di Alitalia e autore di “Lezioni per il Ventunesimo Secolo” (Roma, 1992). Perchè diciamo futuri e non futuro? La pluralizzazione del termine apre la strada all’immaginazione di futuri alternativi, possibili e preferibili, evidenziando non solo la gamma dei diversi futuri plausibili ma anche le interconnessioni globali che condizionano gli scenari di singoli luoghi specifici. Il futuro non è uno solo: possiamo indirizzare, anticipare, programmare per avvicinarci a quello più desiderabile.

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Una playlist dai futuri Abbiamo chiesto ai partecipanti di condividere con noi una canzone legata al futuro, al tema delle generazioni e dei nuovi abitanti. Ecco che cosa hanno condiviso con noi:

John Lennon, Imagine Francesco Guccini, Il vecchio e il bambino Lucio Dalla, Futura Vater von uns (Padre Nostro Cimbro) Iggy Pop, Loves missing The Avalanches, Because I’m Me Random, Chiasso Alfa, Disegno Fabrizio De Andrè, La guerra di Piero Mr. Rain, I grandi non piangono mai Lorenzo Baglioni, L’arome secco sé Modà, Tappeto di fragole Fred De Palma, Una volta ancora

Saluti dal futuro

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Saluti dal futuro

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LABORATORIO DI FUTURI 1 Lavoro e dopolavoro a Terragnolo nel 2050 Nel primo laboratorio, i partecipanti hanno identificato e discusso punti di forza e di debolezza che caratterizzano lo status quo nella valle. Gli elementi caratterizzanti del futuro auspicato dai partecipanti al laboratorio includono: produzioni agricole di nicchia come il grano saraceno, con l’auspicio di individuare altre vocazioni specifiche, tradizionali o nuove, per il territorio (spezie, miele, …)

turismo sostenibile ed ecologico che punti su servizi specifici per viaggiatori, come l’accoglienza di animali domestici o nuove attività quali trekking, escursioni, esperienze, attività per famiglie e appassionati di montagna

attività produttive che generino reddito per gli abitanti a partire da iniziative di riciclo e recupero di materiali, nel solco dell’economia circolare spazi di lavoro condivisi (coworking) per chi in valle svolge lavori artigianali e creativi

5/10/19 con Joice Pereira PUNTI DEBOLI COSA PESA SUL FUTURO DELLA VALLE?

PUNTI DI FORZA COSA PORTERESTI CON TE NEL FUTURO?

Processi demografici: spopolamento e attuale mancanza di bambini

Timido ripopolamento in corso negli ultimi anni

Lavoro in città: rottura del legame con il sapere rurale e indebolimento dei legami sociali

Nuova offerta culturale: come il festival “Sassi e non solo”, e realtà che animano il territorio, come Il Masetto

Rimboschimento, il crollo delle case e la presenza di case diroccate

Progetti di ospitalità diffusa che supportino la cura degli abitati

Mobilità e infrastrutture: progetto A31 e relativa visibilità negativa rischia di scoraggiare potenziali nuovi abitanti

Nuovi soggetti che creano reti e rafforzano quelle esistenti, come Terragnolo Che Conta

Poca e difficile mobilità tra le frazioni

Dimensione comunitaria della vita in valle

Connessione internet a fibra poca e lenta

Qualità della vita in valle, legata al paesaggio naturale

ALLEATI PER IL FUTURO CHE VOGLIAMO

INNOVAZIONI AUSPICABILI

Terragnolo Che Conta, soggetto già attivo in valle che può potenziare le collaborazioni per rispondere ai bisogni locali

Sviluppare un alfabeto comune che aiuti a rafforzare i legami di comunità

Enti attivi nei poli urbani limitrofi: Fondazione Mach e Bruno Kessler, Progetto manifattura per avviare incubatore/acceleratore di start up, CIMEC, Open Dolomiti Altri consulenti specializzati esterni alla comunità

Sviluppare strategie per dare sostenibilità economica alle nuove idee e ai festival già esistenti Mobilità sostenibile, Rovereto - Terragnolo - Folgaria, car-pooling



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LABORATORIO DI FOTOGRAFIA ANALOGICA Un salto nel mondo della fotografia su pellicola Bianco e nero come la dicotomia tra passato e presente, tra uno strumento antico e desueto ed una nuova visione del futuro dove sperimentare e creare immagini. Da social network e smartphone allo sviluppo della pellicola. I partecipanti sono stati accompagnati nei boschi di Terragnolo per scattare fotografie del paesaggio, dei suoi elementi naturali e dei segni lasciati da Vaia. Dal bosco alla camera oscura nel giro di un pomeriggio, le immagini scattate durante la giornata sono state sviluppate dai partecipanti al laboratorio e scansionate.

5/10/19 con Giuliano Panaroni

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LABORATORIO DI FUTURI 2 Abitanti di ieri, oggi e domani a Terragnolo: rapporti tra generazioni e nuovi abitanti “Ogni generazione pensa di essere più intelligente più intelligente di quella precedente e più saggia di quella che segue.” - George Orwell Come sarà il rapporto tra generazioni nel 2050? Quali saranno i nuovi abitanti di Terragnolo nel 2050? Sulla base delle risposte fornite dai partecipanti a queste due domande, sono state costruite due narrazioni, una per ciascun gruppo, dell’anno 2050. Da lì, i partecipanti si sono ispirati per elaborare la prima pagina del quotidiano locale, datato 2050. Pur avendo lavorato separatamente entrambi i gruppi hanno scelto come notizia principale il tema della mobilità e delle connessioni tra Terragnolo e i territori limitrofi. Assumendo che, nel 2050, la funivia che tra Rovereto, Terragnolo e Folgaria sia in funzione da tempo, su entrambe le prime pagine si è dato spazio alla notizia dell’anniversario della costruzione di questa infrastruttura.

19/10/19 con Joice Pereira

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Ruota del futuro utilizzata per considerare i vari ambiti e per rispondere alla domanda: come sarĂ il rapporto tra generazioni e tra abitanti e nuovi abitanti, in queste diverse dimensioni, nel 2050?

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LABORATORIO DI CALLIGRAFIA Lettere e insegne di un tempo sono state sostituite da messaggi istantanei e post sui social media. Un cambiamento che ha portato con sĂŠ nuovi caratteri e modi di scrivere. I partecipanti hanno osservato le forme di scrittura utilizzate in passato a Terragnolo, per poi essere guidati in un lavoro di riproduzione con materiale professionale utilizzato dai calligrafi di ieri ed oggi.

19/10/19 con Susanna Villanova

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La Sportiva e Montura si impegnano a fare ricerca su nuove fibre Trentino Trasporti e Dolomiti Energia avviano un progetto di mobilità con energie rinnovabili Car pooling comunitario

Tavolo tecnico del territorio che si occupa delle leggi per sbloccare il processo di associazione fondiaria Centrale a cippato che fornisce energia sostenibile a tutta la valle

Legge nazionale sull’associazione fondiaria e proprietà privata Abitazioni messe a disposizione per uso ricettivo Il Trentino è biodistretto Politiche di incentivo all’apicoltura

Scuola per la gestione del bosco e del paesaggio montano Sesto senso sviluppato in adulti e bambini

Banca del tempo con ruolo economico Gruppi informali che coordinano la cura del territorio Materie scolastiche svolte nel bosco Biblioteca degli Alberi

Settimana formativa per imparare a tagliare il bosco Forestali, agricoltori e nonni portano i loro saperi all’interno della scuola Trentino Sviluppo sostiene l’avvio di percorsi professionali legati alla gestione del bosco Detassazione e altri incentivi per chi contribuisce alla Banca del Tempo

Vestiti che regolano la temperatura corporea Risparmio di emissioni

Terreni comuni Zone nel bosco dove le persone si ricaricano Ripristinato l’equilibrio con la fauna Agricoltura: 50% della superficie coltivata, no monocoltura

2050

2040

2030


LABORATORIO DI FUTURI 3 Il bosco che ci circonda: equilibrio futuri tra essere umano e ambiente “Le piante ci hanno detto che è meglio andare ad ascoltarle” Con movimento contrario rispetto a quanto fatto nel primo laboratorio di futuri, siamo partiti da una narrazione del 2050 per tornare a ritroso fino al presente, e identificare azioni e attori che possono agire in favore di futuri desiderabili. Il futuro immaginato per la Valle di Terragnolo appare caratterizzato da iniziative e cambiamenti afferenti a due macroambiti, declinati poi in alcune azioni specifiche. Ambito formativo-culturale: nell’immediato futuro immaginato per la valle, Trentino Sviluppo e gli enti pubblici sostengono l’avvio di un percorso formativo professionale dedicato alle pratiche di gestione del bosco e vengono sviluppati bandi per ricerche specifiche sul tema, anche in collaborazione con realtà imprenditoriali dei territori limitrofi. Tutto ciò permette di: istituire nel 2050 una vera e propria Scuola per la gestione del bosco e del paesaggio montano; immaginare bambini e adulti allenati allo sviluppo sensoriale a 360 gradi; creare la prima Biblioteca degli alberi. Ambito agricolo-territoriale-ambientale: nei prossimi anni si immagina la costituzione di un tavolo tecnico del territorio, accompagnato da nuove leggi specifiche su associazione fondiaria e proprietà privata, che stimoli un processo che permetta di arrivare, nel 2050, a Terreni comuni. Nel contempo viene raggiunto un nuovo equilibrio con la fauna, anche grazie a un lavoro di tutela delle greggi; e si ritorna alla coltivazione diffusa di terreni oggi occupati dal bosco, evitando i rischi derivanti dalla monocultura e dell’abbandono dei terreni. Si immagina infine che il Trentino sia diventato Bio-Distretto; che nel bosco esistano zone generative dove le persone si possono ricaricare; che le emissioni vengano ridotte e l’energia della valle sia di tipo sostenibile.

9/11/19 con Joice Pereira

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LABORATORIO DI SUONO Com’è cambiato il paesaggio sonoro della Valle rispetto al passato? E quali saranno i suoni del futuro? I partecipanti a questo laboratorio hanno manipolato i rumori di oggi e di ieri registrati a Terragnolo e nei boschi circostanti, per poi produrre e arrangiare una “colonna sonora” del passato, del presente e del futuro di questo luogo.

9/11/19 con Juan Manuel Moretti e Orlando Cainelli

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Chiudi gli occhi, alza il volume e parti per un viaggio sonoro nella valle di Terragnolo

https://soundcloud.com/direttivo-204/brano-terragnolo204/s-jylkO


Con questo progetto ci siamo concessi spazi e tempi per immaginare il futuro di un territorio che ha molti significati diversi per ciascuno di noi. Farlo non è stato facile: ci siamo resi conto che alzare lo sguardo oltre l’esistente, verso l’orizzonte del possibile, richiede allenamento e un alfabeto comune. Qualche passo in avanti però lo abbiamo fatto: ci ha aiutati a chiarire che per arrivare ad un domani sostenibile, le azioni e le innovazioni da mettere in atto sono molteplici e concatenate tra loro. Questa è quindi solo la prima di molte prospettive future: vorremmo progettare e realizzare insieme spazi ulteriori per stimolare la nostra immaginazione sui luoghi in cui viviamo o che vorremmo abitare, e collaborare con altri soggetti, pubblici e privati, autoctoni e stranieri, per tradurre le visioni che sono emerse ed emergeranno in iniziative concrete, scelte pubbliche, modi di stare insieme, linguaggi condivisi. Saluti dal futuro

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Tra le idee raccolte lungo questo percorso, ne abbiamo scelte tre e le riportiamo qui come un messaggio in bottiglia da riprendere al prossimo appuntamento. Si è parlato di collaborazione tra esperienze locali e saperi insediati nelle città vicine, per valorizzare le risorse del territorio e dare il via a nuovi percorsi di formazione incentrati sulle specificità di questo luogo grazie agli stimoli e al supporto di enti di ricerca e attori economici. Si è auspicata un’agricoltura attenta al territorio e a chi ci vive, che sia non solo fonte di reddito ma anche strumento di cura e tutela del paesaggio. Si è infine toccato il nodo delle connessioni, che sono fisiche ma anche immateriali, perché un luogo come Terragnolo è tanto più prezioso quanto più riesce ad essere collegato con i territori limitrofi in funzione di uno scambio equo, rispettoso e condiviso tra chi vi prende parte. La terra che voglio

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Note per i futuri:

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Il progetto combina le competenze specifiche di Associazione Centrifuga APS e di Associazione 204, attive rispettivamente nella promozione della cultura della biodiversità e della sostenibilità (Centrifuga), e nell’organizzazione di eventi culturali, dibattiti, lezioni e performance (204). Per Centrifuga il progetto consente di approfondire i processi in atto in un territorio di montagna limitrofo alla propria sede istituzionale, partecipando alla elaborazione condivisa del futuro di quest’area. Il progetto è coerente con la mission dell’organizzazione, tesa a rivalutare il potenziale delle aree montane e a renderlo patrimonio condiviso di residenti e visitatori. Amplia quindi e approfondisce lo studio dei cambiamenti che investono gli scenari produttivi montani, portando avanti le attività promosse attraverso ViniferaForum e con l’evento “Anteprima Resistenze 2018”, che ha affrontato il tema “I giovani e la montagna”. 204 ha approfittato invece di quest’occasione per esplorare nuovi ambienti e contesti artistici e dare luogo ad un processo di crescita condivisa tra i membri dell’associazione e i partecipanti al progetto. Durante gli incontri si sono inoltre sperimentate nuove forme di interazione col pubblico in un contesto formativo, che verranno ulteriormente sviluppate ed implementate in progetti futuri.

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stampato a Dicembre 2019 presso Tipografia Baldo - Rovereto TN




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