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Oltre mezzo secolo di vita per l’agenzia di via XXV Aprile Il fondatore Italo Rovati ne racconta gli esordi e lo sviluppo Intervista di Marta Bonfanti
I
talo Rovati, settantasei anni lo scorso luglio, di cui cinquantadue trascorsi lavorando nell’agenzia di consulenza e pratiche automobilistiche aperta e gestita con la moglie qui a Concorezzo. Originario di Caponago, avviò l’attività in città nel lontano 1958, in via De Giorgi, per poi trasferirla nel 1964 in via XXV Aprile, dove tuttora si trova. Dal “Gamba de Legn” alla supremazia delle auto, dalla dimensione rurale a quella cittadina: la nascita e la storia di uno dei più antichi esercizi di Concorezzo s’intreccia inevitabilmente con il passato e il presente della città. Oggi pare scontato il successo di un’attività come la sua, perché l’auto oramai è un bene irrinunciabile. Lo avrebbe detto quando ha iniziato? “Non nascondo che all’inizio è stato difficile. Concorezzo era una realtà ancora rurale, come la gran parte dei paesi vicini: gli unici mezzi di trasporto erano il tram per Milano, che passava
in via Volta, e il “Gamba de Legn” in via Dante, per arrivare a Monza. Il resto, tutto campi e poche case”. E la gente? “Era diffidente e titubante, perché la motorizzazione era un fenomeno agli albori. Nel prosieguo degli anni, la professionalità e l’efficienza del servizio sono stati premiati con la fiducia. Per me il valore imprescindibile in un’attività come questa è l’esattezza delle informazioni rivolta alle tante e differenti categorie che mettono capo alla motorizzazione, dall’autista alla burocrazia riguardante i mezzi di trasporto, dai concessionari agli autotrasportatori, fino ad arrivare agli enti statali del settore con i quali non sempre è facile dialogare”. Si può dire che il suo sia stato un vero e proprio percorso di educazione dell’automobilista al corretto approccio al mondo dei motori? “Sì, proprio così. Bisogna considerare che la motorizzazione è stata anche un fenomeno di considerevole portata culturale: il privato ha dovuto interfacciarsi con un linguaggio burocratico spesso incomprensibile, decisamente ostico per la persona ‘media’ di quegli anni, magari non molto istruita”. Nel 1961 la sua attività si è ampliata…
Italo Rovati, nel 1978, in via Cantore a Monza, accanto all’auto utilizzata per la scuola guida.
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Italo Rovati
“Sì, ho aperto un’autoscuola ad Agrate Brianza e l’ho gestita fino al 1980. Nell’arco di questi vent’anni ho seguito moltissimi nostri concittadini, addirittura intere famiglie, nel conseguimento della patente, dato che la mia era l’unica autoscuola della zona e che offriva un servizio di pulmino per portare gli allievi da Concorezzo ad Agrate. Allora non si trattava soltanto d’insegnare a guidare. Le persone erano spesso estranee alla tecnologia e al funzionamento dell’automobile; mi ricordo che un giorno in autoscuola un allievo mi disse che voleva espressamente acquistare una vettura con il ‘manubrio di legno’… Non è stato semplice, ma ancora oggi in molti mi ringraziano per quei momenti trascorsi all’autoscuola”. Quanto ha influito la conduzione familiare nel suo lavoro? “Molto. L’intesa e l’affiatamento hanno costituito e costituiscono ancora oggi un fattore imprescindibile. Nel 1959 abbiamo assunto l’impiegata che poi avrebbe lavorato con noi per alcuni decenni. Successivamente sono entrati a collaborare anche i nostri figli, Gianluca e Stefania, una volta conclusi gli studi, e dieci anni fa un’altra impiegata. Ci consideriamo tutti una grande famiglia”. Ora il testimone è passato a suo figlio, la storia continua? “Sì. La mia passione per questo lavoro però rimane. Fornisco consulenze e collaboro così alla gestione dell’agenzia”