3 minute read

Santa Maria Assunta

a cura del diacono Lorenzo Agnolin

Cari Dardaghesi,

Advertisement

anche quest’anno ci approssimiamo alla data del 15 di agosto, data particolarmente significativa per la Chiesa universale e per la nostra comunità parrocchiale in particolare. Questa festività religiosa viene celebrata in modo sentito e partecipato non soltanto dai residenti abituali di Dardago, ma pure dai dardaghesi che

negli scorsi decenni sono emigrati a Venezia oppure in varie parti d’Italia, di Europa e del mondo e che sono soliti rientrare nel paese d’origine per le ferie estive. E certamente un motivo importante del loro ritorno estivo in Dardago è legato alla celebrazione della festa patronale dell’Assunta. Questa festa viene celebrata dalla Chiesa come la «Pasqua dell’estate», secondo un’espressione utilizzata da un teologo, in quanto ricorda la Risur-

La processiòn de la Sunta...

A Dardago, ai tempi di don Romano Zambon (prima metà del secolo scorso) l’Assunta veniva celebrata con particolare solennità. Il pievano, nei suoi appunti del 1920, scrisse: «La processione riuscì splendida. Numero sterminato di forestieri». Oltre alla processione anche la Santa Messa Solenne (la seconda della mattinata) era adeguata alla grande importanza della festa. Con il Pievano, celebrarono il Curato di Budoia, quello di Santa Lucia, un certo don Favero (oratore) e don Vittorio Sala, Curato di Mezzomonte. Circa 150 il numero delle Comunioni. ***

La processione era talmente sentita ed importante che veniva effettuata con la preziosa statua di Maria Assunta che sovrasta l’Altare Maggiore. Prelevare la preziosa statua del 1745 era molto difficile e rischioso. Era necessario farla passare sopra il tabernacolo costruito nel 1767, ed adagiarla alla base dell’altare. Lo stretto spazio di manovra consentiva la presenza di un solo uomo che a forza di braccia doveva effettuare l’operazione. Negli ultimi anni, in cui si è svolta la processione con la statua della Madonna, questa fatica e questo «onore» erano riservati ad Angelo Zambon Rosit.

www.parrocchie-artugna.blogspot.com[ rezione di Maria Santissima (potremo dire così) e la sua Assunzione alla gloria del cielo in anima e corpo. Già la fede delle comunità cristiane dei primi secoli, come testimoniano vari Padri della Chiesa, era alimentata dalla convinzione che la Vergine Santa, al termine della sua vita terrena, non subì la corruzione del sepolcro, ma che al momento della morte fosse stata direttamente condotta in cielo, appunto in anima e corpo, e assunta alla gloria celeste accanto al Suo Figlio quale Regina dell’ Universo. Tale realtà teologica in apparenza potrebbe rimanere astratta e separata dalla vita di fede di ciascun cristiano, potrebbe essere ritenuta una pura professione di fede, quasi una formula incomprensibile perché non spiegabile e dimostrabile dal ragionamento umano. In realtà l’Assunzione della Vergine Maria al cielo, che pure rimane un dogma teologico, riguarda e ha qualcosa da dire per la vita di un credente. La festa infatti richiama ciascuno di noi non solo a contemplare le realtà ultime della vita, ma a vivere il nostro cammino terreno con la certezza che al termine della vita saremo chiamati a condividere quella gloria e beatitudine eterna che già vive in pienezza la Vergine Santa. In altre parole la Solennità dell’Assunzione ci fa intravedere che, dove ora si trova Maria Santissima, lì saremo anche noi, insieme a tutti i Santi e a tanti fratelli e sorelle che ci hanno preceduto nel cammino di fede e ora vivono la gioia eterna contemplando Dio «faccia a faccia», come ricorda San Giovanni apostolo.

Con questa certezza e con questa speranza anche quest’anno ci prepariamo a vivere con intensità e con gioia la festa patronale dell’Assunta, insieme al caro e vivo augurio che questo tempo estivo di riposo, allietato dalla celebrazione di questa festa, sia un momento importante di ricreazione e coesione di tutta la comunità, per una nuova ripartenza delle varie attività.

This article is from: