art's creation n7

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art’s creation 07 | #art

nevale ha assunto un’atmosfera più borghese e raffinata: nacquero così la sfilata dei carri allegorici.

CURIOSITà

Il primo carro che venne realizzato aveva come fulcro la rete di un pollaio.

I Giovedì del Carnevale

Il giovedì è giorno di festa per antonomasia del carnevale putignanese. Nonostante il periodo carnevalesco, come accennato prima, cominci il giorno delle Propaggini, è il 17 gennaio – festa di Sant’Antonio Abate – che il carnevale entra nel vivo; da questa data si susseguono, poi, i Giovedì del carnevale. La tradizione vuole che ogni giovedì venga dedicata la giornata a diverse “classi sociali”: il primo giovedì è quello dei monsignori, seguito in ordine immodificabile da preti, monache, vedove, pazzi, donne sposate e cornuti. Quest’ultimo, è caratterizzato dal tradizionale taglio delle corna, curato nei minimi dettagli dall’Accademia delle Corna. I Giovedì del Carnevale, che intersecano sacro e profano, rappresentavano l’occasione per improvvisare negli jos’r, tipiche cantine del centro storico, balli in maschera. Oggi la tradizione continua, accompagnata da spettacoli, sagre e musica.

Carri allegorici

Anche a Putignano, vige la tradizione sfilata dei carri allegorici. Tre domeniche prima del mercoledì delle ceneri, viene allestita la prima di quattro sfilate che rappresentano il mondo della cultura, della politica o art’s creation 07 | 14

Farinella Fonte: www.terrarussa.it

tradizione è tornata in auge grazie al professor Pietro Sisto e all’Associazione Culturale “La Zizzania” che l’hanno trasformato in un evento di piazza. Di fatti, in piazza Plebiscito, sotto la Chiesa Madre, viene allestita una campana in cartapesta e grazie ad alcuni amplificatori è possibile ascoltare i 365 rintocchi registrati su un cd. La figura del carnevale, in occasione della sua “dipartita”, è affidata ad un maiale di cartapesta che viene bruciato, come segno che i festeggiamenti sono terminati. Dopo il funerale, è tradizione ballare fino alla mezzanotte e consumare maccheroni al sugo con salsiccia, da qui il nome “Campana dei Maccheroni”.

lo specchio della società. I carri sono rifiniti nei minimi particolari, e la raffinatezza e l’originalità la fanno da padrona. Sono anch’essi realizzati in cartapesta con il metodo putignanese che viene custodito gelosamente da secoli.

La Campana dei Maccheroni e il funerale del Carnevale

Il funerale del Carnevale, è un rito che ha radici molto antiche, presente anche in altre città del meridione. Attivo fino alla metà dell’ ‘800 è stato poi bruscamente interrotto. All’epoca, la sera del martedì grasso, alle ore 23, la campana della Chiesa Madre scandiva lentamente 365 rintocchi (uno per ogni giorno dell’anno) per ricordare ai cittadini che il tempo del carnevale era finito e stava per cominciare quello della quaresima. Tuttavia, nel 1997 la

Manifesto funebre del Carnevale Putignanese Fonte: www.sarapintorello.wordpress.com

Maschere

La maschera putignanese ufficiale è quella di Farinella, che indossa un abito con i simboli della città. Il nome della maschera deriva dal prodotto tipico omonimo che è una ferina di legumi. A tale maschera è stato addirittura dedicata una canzone composta da M. Benedetto Pipoli.


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