Inquinanti emessi in atmosfera dall’impianto di termodistruzione di Falascaia (LU)

Page 29

Versione 1.5 del febbraio 2012

Area Vasta ARPAT Toscana Centro via Ponte alle Mosse, 211 50144 Firenze tel. 055 32061 - fax 055 3206218 www.arpat.toscana.it

Si osserva che in realtà non tutti i dati richiesti si riferiscono effettivamente a grandezze meteorologiche o micrometeorologiche; nello specifico inoltre si osserva che i dati di radiazione incidente (10) e dell’indice di copertura fogliare del territorio (11), sono impiegati dal codice di calcolo per valutare la velocità di deposizione degli inquinanti in forma gassosa e non vengono utilizzati (pur essendo richiesti nel file di input meteorologico) se i valori di questa sono forniti direttamente al codice [US-EPA 2005]. In mancanza di dati specifici per il Leaf Area Index e seguendo le indicazioni contenute in [US-EPA 2005], nelle simulazioni è stato scelto di impostare direttamente le velocità di deposizione dei gas, per cui il dato LAI inserito è ininfluente (come lo sono i valori di radiazione incidente, comunque corrispondenti alla radiazione globale misurata presso la stazione di VEOLIA-TEV). Il codice di precipitazione (12) specifica essenzialmente la tipologia delle precipitazioni, la quale nella classificazione meteorologica può essere assai varia (sono previste e possibili 40 diverse classi di precipitazione, si veda [US-EPA 1999]); in mancanza di informazioni specifiche, disponendo soltanto della quantità di precipitazione, si è scelto di utilizzare soltanto delle classi relative alle precipitazioni liquide (pioggia), con ciò massimizzando gli effetti di deposizione umida.5 La scelta effettuata (in gran parte arbitraria ma anche ininfluente poiché i coefficienti di scavenging variano soltanto tra precipitazione liquida e precipitazione solida) associa alle precipitazioni tra 0.2 ed 1 mm/ora il codice 1 (rain light), a quelle tra 1 mm/ora e 2.5 mm/ora il codice 2 (rain moderate), il codice 3 (rain heavy) a quelle con intensità tra 2.5 e 5 mm/ora ed infine il codice 6 (rain showers heavy) a quelle con intensità superiore a 5 mm/ora. Infine, la lunghezza di rugosità superficiale z0 è un parametro di scala mediante il quale (all’interno della teoria della similarità) vengono espresse le relazioni che legano i valori delle diverse variabili (in particolare intensità del vento e temperatura) alle differenti altezze nello strato superficiale del PBL o nell’intero PBL. La rugosità superficiale dipende dalle caratteristiche di uso del suolo del territorio circostante le sorgenti emissive essendo legato alle dimensioni verticali medie degli ostacoli presenti sulla superficie6, ed assume un ruolo rilevante per la definizione e determinazione delle grandezze micrometeorologiche [Sozzi et al. 2002], [Garratt 1994]. Considerando che l’area attorno all’impianto TEV ed alla stazione meteorologica è caratterizzata da un territorio rurale con alberature non elevate né dense e da edifici sparsi, si è optato per un valore pari a 0.5 m, intermedio tra quello tipico urbano (1 m) ed i valori attribuiti alle aree rurali coltivate.7

4.1 Trattamento dei dati mancanti Il modello di simulazione utilizzato accetta la presenza di dati mancanti o non validi all’interno del file di input meteorologico. Questi dati devono essere identificati da un codice ed al modello deve essere indicato di utilizzare le routine specifiche per il loro trattamento [US-EPA 1995 - 1]. In tal caso alle ore di simulazione corrispondenti a dati meteorologici mancanti vengono assegnati valori di concentrazione (e deposizione ecc.) nulla; questi valori di concentrazione tuttavia non vengono computati nel calcolo delle medie su tempi di mediazione più lunghi.

5

Seguendo quanto indicato in [US-EPA 2005], i valori relativi al wet scavenging rate coefficient impostati nelle simulazioni sono dedotti da [US-EPA 1995 - 2] per le precipitazioni liquide, mentre per quelle solide si assume un valore pari a circa un terzo di questi. 6 Esiste un’altra grandezza “d” o diplacement height legata all’altezza media degli ostacoli alla superficie ed utilizzata insieme a z0 per definire il profilo verticale del vento. Si veda [Sozzi et al. 2002]. 7 Lo stesso valore era stato impiegato nello studio di dispersione relativo all’impianto attuale effettuato dal Politecnico di Milano [POLIMI 2008]. Si vedano anche i valori indicativi riportati nella Tabella 6-10 a pag. 6-28 in [US-EPA 2000].

Parte A - Pagina 15 di 38


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Inquinanti emessi in atmosfera dall’impianto di termodistruzione di Falascaia (LU) by ARPAT - Issuu