Inquinanti emessi in atmosfera dall’impianto di termodistruzione di Falascaia (LU)

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Versione 2.0 del febbraio 2012

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Con gli scenari emissivi assunti per il vecchio impianto le stime delle concentrazioni massime e delle deposizioni più elevate risultano per molti inquinanti superiori o confrontabili con i limiti o soglie di valutazione; in particolare come già segnalato in precedenza le aree soggette a concentrazioni/deposizioni di PCDD/F e PCDD/F+PCBDL superiori alle soglie di azione proposte risultano notevolmente estese. Viceversa le simulazioni relative all’impianto attuale producono stime di ricadute che risultano ordini di grandezza inferiori alle precedenti, sempre ampiamente al di sotto dei valori limite o soglie di valutazione, anche quando si considera lo scenario più conservativo, ovvero quando si assumono in emissione i valori limite dell’autorizzazione. Poiché questo comportamento è sostanzialmente esteso a tutti gli inquinanti considerati, ne discende che l’impatto complessivo, il carico o la pressione ambientale dell’impianto attuale risulti enormemente inferiore a quello stimabile per il vecchio impianto. Un modo per quantificare questo aspetto sarebbe quello di effettuare una valutazione del rischio sanitario in corrispondenza delle stime dovute ai due impianti. Una tale valutazione, senz’altro complessa, esula dagli obiettivi del presente lavoro, nel quale tuttavia si è cercato di produrre dati ed informazioni anche propedeutiche all’impiego di un simile approccio.

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