ARPAT - Acque marino costiere della Toscana. Monitoraggio 2022 e proposta di classificazione provvisoria
Sostanza
Numero CAS
Indeno-pirene
193-39-5
x
Fluorantene
206-44-0
x
Naftalene
91-20-3
x
x
Aldrin
309-00-2
x
x
α - esaclorocicloesano
319-84-6
x
x
β - esaclorocicloesano
319-85-7
x
x
γ- esaclorocicloesano
58-89-9
x
x
DDT
-
x
x
DDD
-
x
x
DDE
-
x
x
Dieldrin
60-57-1
x
x
Esaclorobenzene
118-74-1
Σ T.E. PCDD, PCDF (diossine e furani) e PCB diossina simili PCB totali
Tabella 2/A
Tabella 3/A
Tabella 3/B
x x
-
x
Di conseguenza, ARPAT esegue campionamenti di sedimenti marini tramite Box Corer con frequenza annuale in tutti i corpi idrici della Toscana per la ricerca di tutti i parametri previsti dalle tabelle 2/A, 3/A e 3/B del D.Lgs.172/2015 (tabella 12). Si ricorda che, per valutare la conformità delle concentrazioni rilevate nei sedimenti rispetto agli standard di qualità ambientale della Tabella 2/A, è consentito uno scostamento del 20% 13.
1.5 Struttura della rete di Monitoraggio Il D.M. 131/2008 definisce le metodologie per effettuare la tipizzazione delle acque superficiali, l'individuazione dei corpi idrici superficiali e l’analisi delle pressioni e degli impatti. Per la caratterizzazione delle acque costiere 14 si devono valutare, dapprima, i valori medi annuali di stabilità verticale (N) della colonna d’acqua (profili di densità), sulla base dei quali si distinguono 3 tipologie: 1. alta stabilità
N ≥ 0,3
2. media stabilità
0,15 < N > 0,3
3. bassa stabilità
N ≤ 0,15
Tutta la fascia marino costiera continentale e insulare della Toscana ricade, dal punto di vista idrologico, nella tipologia Bassa Stabilità (macrotipo 3), ovvero tutta la zona è caratterizzata da siti costieri non influenzati da apporti d’acqua dolce continentale. 13
Vedi nota 2 alla Tabella 2/A del D.Lgs. 172/2015
14
Per acque costiere si intendono quelle comprese approssimativamente all'interno di una linea immaginaria distante un miglio nautico (1852m) dalla linea di costa ufficiale (lettera c, comma 1, art. 74, D.Lgs. 152/2006)
Pagina 27 di 69