Principali emergenze termali in Toscana

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Pur essendo il boro poco abbondante nella crosta terrestre, per la sua elevata mobilità geochimica, molte acque sotterranee possono facilmente arricchirsi in questo elemento. I minerali contenenti boro di interesse estrattivo sono la colemanite e il borace; è inoltre abbondante in alcuni fillosilicati: muscovite, sericite, illite. Le rocce sedimentarie più ricche in questo elemento sono le argille: queste possono contenere fino a 100 mg/Kg di boro; il boro è presente in percentuale elevata anche nelle rocce evaporitiche e in quelle magmatiche, di cui le miche sono i minerali a maggior concentrazione di boro. Il boro è presente nelle acque fluviali e lacustri in concentrazioni piuttosto basse. Concentrazioni sensibilmente più elevate si riscontrano nei bacini evaporitici e nelle zone boracifere; nell’acqua di mare la concentrazione media è di 4,6 mg/L, quindi l’areosol marino può determinare deposizioni al suolo di boro. La presenza di questo elemento nelle acque è spesso dovuta alla lisciviazione delle argille, alla “fuoriuscita” dalle rocce sedimentarie durante la fase di diagenesi, alla presenza di acque fossili di origine marina. Il boro è inoltre presente in alcune acque termali in concentrazioni piuttosto elevate, con tenori che a volte superano i 100 mg/L di H3BO3. In molte acque termali della Toscana e del Lazio settentrionale, il boro è un elemento ricorrente, spesso dovuto all’interazione con formazioni argillose di origine marina. Valori elevati di boro (da 10 a 20 mg/L come B) si riscontrano nelle acque di importanti aree termali toscane.

2.4.6

Cromo

È un elemento non molto diffuso in natura (circa 100 mg/Kg nella crosta terrestre, nei gabbri e basalti si va da 100 a 400 mg/Kg), dove non si trova mai in forma elementare, ma combinato in diversi minerali tra i quali il più importante è la cromite, (FeCr2O4), appartenente al gruppo degli spinelli. Il cromo nelle acque è diffuso principalmente nei due stati di ossidazione Cr+3 (stato prevalente) e Cr+6 (presenza meno frequente). Le forme del cromo nei vari stati di ossidazione variano in funzione del pH e del potenziale di ossido-riduzione: in ambiente ossidante con potenziale redox superiore ad 1, a qualsiasi pH, il cromo si trova nella forma Cr+6 e rappresenta pertanto una forma stabile e molto solubile; tuttavia il Cr+6 viene facilmente ridotto da Fe+2, dai solfuri e da composti organici che presentano gruppi SH. Il Cr+6 può essere presente in acque sotterranee localizzate in acquiferi costituti da ofioliti (figura 11). La forma Cr+3 si differenzia molto dalla forma Cr+6 per la bassa mobilità.

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