Legenda: DEPOSITI OLOCENICI: bna – depositi alluvionali terrazzati, f1a – travertini e calcari continentali DEPOSITI PLEISTOCENICI: f1b - travertini e calcari continentali DEPOSITI MARINI PLIOCENICI: FAA – argille azzurre Figura 3 – Geologia di dettaglio delle Terme di Saturnia - Carta Geologica Regionale 1:10.000 - Sezione 332110
La geologia di dettaglio rivela la presenza di due placche di travertino di età e quote diverse. I travertini antichi pleistocenici che costituiscono la sommità del colle di Saturnia furono deposti in origine su di un fondovalle come gli attuali travertini olocenici che si originano a valle delle cascate del Mulino. Da sondaggi recentemente eseguiti durante la perforazione di un pozzo nei pressi del cratere termale, si è riscontrato che il tetto del sistema termale si localizza ad una profondità di circa 60 m (Chetoni, 2001). La tipologia delle rocce di contatto con l’acqua termale è riconducibile al calcare cavernoso del Trias e al calcare massiccio del Giurassico. Il calcare cavernoso e la formazione anidritica di profondità determinano il chimismo a solfato bicarbonato di questa sorgente (figura 4). L’esame isotopico effettuato su queste acque ha indicato che l’acqua permane nel sottosuolo circa 40 anni prima di riemergere nell’area termale. In relazione alla temperatura all’emergenza (37,5 °C) e alla temperatura nell’area di infiltrazione (circa 15 °C) si ipotizza un percorso fino ad una profondità di 700 metri.
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