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122 ANNI DI EDUARDO
# M A R I A P A L M A G R A M A G L I A

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Eduardo De Filippo, attore, regista, autore che ha segnato la storia del teatro italiano, nasceva 122 anni fa a Napoli.Figlio illegittimo del commediografo Eduardo Scarpetta e della sarta Luisa De Filippo, della quale assume il cognome; uomo di grande cultura, impegnato nel sociale e poi anche in politica, nel 1981 Sandro Pertini lo nomina senatore a vita. Il suo genio si manifesta già in tenera età, quando recita con il padre del quale eredita il talento ma non la compagnia. Ne fonderà poi una tutta sua con i fratelli Titina e Peppino con i quali condividerà i successi ma anche numerosi saranno i contrasti specie con Peppino con il quale il rapporto tumultuoso si risolverà solo poco prima della morte di quest'ultimo. A Titina lo legava un rapporto intenso e speciale, sarà lei la protagonista di molte delle sue opere. La sua famiglia è anche la sua principale fonte ispiratrice, intorno ad essa ruotano le trame di alcune sue opere come Napoli Milionaria, scritta prima per il teatro e poi come film, Filumena Marturano uscita sempre prima a teatro e poi magistralmente interpretata, nell'omonimo film, da Sophia Loren e ancora Natale in casa Cupiello, che portata in scena per la prima volta a Napoli il 25 Dicembre del 1931, originariamente constava di un unico atto. La famiglia è sì il luogo di affetti e di legami ma qui altresì si consumano risentimenti e rimpianti, attraverso di essa, Eduardo nel suo estenuante Te piace 'o presepio? ripetuto da Lucariello al figlio Tommasino, mette in scena la società italiana, della quale la famiglia è il nucleo fondante, attraversata da una comicità amara che si risolve in un finale malinconico e triste. Altro tema privilegiato nelle opere di Eduardo è la guerra, quella di Napoli Milionaria per esempio, la cui storia si svolge durante la seconda guerra mondiale dove celebre è la battuta Adda passà a nuttata, Qui non è solo ritratta la storia di una famiglia, ancora protagonista, ma i mutamenti che avvengono all'interno di questa famiglia, mutamenti ch sono poi quelli di un intero paese, sconvolto dalla guerra che tenta di rialzarsi e di reagire. Proprio questa opera consacra Eduardo nel panorama culturale del Neorealismo alla quale seguono altre opere come Questi fantasmi e Le voci di dentro. Un grande uomo Eduardo, un gigante dal fisico gracile, dal viso scavato e dalla voce riconoscibilissima per il suo particolare timbro. Eduardo raccontava che quella voce gli era venuta dopo che Totò, con il quale condivideva una sincera amicizia, per sostenerlo durante un periodo di degenza a Palermo, dove recitavano entrambi, gli faceva visita prima di ogni spettacolo e lo faceva ridere a crepapelle. Da quelle risate sofferte per il dolore che provava, sarebbe scaturita la sua voce. Ma Eduardo era anche burbero e scostante, un solitario, severissimo durante le prove a teatro. Attorno a lui uno stuolo di allievi, pendevano dalle sue labbra, molto dei quali oggi sono attori affermati. Tormentato il rapporto con la sua Napoli per la quale aveva fatto molto, ma era incollerito dall'indifferenza delle istituzioni verso di lui e se tanto fece per i giovani di Napoli è a loro, che ormai ottantenne, stanco, urlò un accorato Fuitevenne! Ma Napoli è stata indispensabile per Eduardo, un serbatoio di idee e di storie che hanno come denominatore comune il dialetto, una città dalla quale ha preso tutto ciò che poteva prendere perché Napule è nu paese curiuso: è nu teatro antico, sempre apierto. Ce nasce gente ca senza cuncierto scenne p’ ‘e strate e sape recità.
