Journal of Osseointegration 2010_#1

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GonshorItaliano

22-03-2010

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JOURNAL of OSSEOINTEGRATION

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ARON GONSHOR , CHRIS L. TYE 1

Ricercatore, Università di McGill, Departimento di Chirurgia Orale e Maxillofaciale, Montreal, Quebec, Canada Libero Professionista in Chirurgia Maxillofaciale, Colleyville, Texas, USA

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Valutazione di un sostituto osseo minerale inorganico di origine bovina negli alveoli postestrattivi: un case series RIASSUNTO Scopo del lavoro Gli innesti autogeni sono considerati il gold standard degli innesti ossei, tuttavia presentano limiti legati alla necessità di un secondo sito chirurgico e alla quantità limitata di osso che può essere prelevato. Sarebbe interessante disporre di una tecnica chirurgica che non richieda il prelievo di osso autologo e che dia come risultato la formazione di osso sufficiente in un arco di tempo relativamente breve. Materiali e metodi Nel presente lavoro sono state descritte le caratteristiche chimico-fisiche di un sostituto osseo minerale inorganico di origine bovina e il relativo impiego come materiale da innesto negli alveoli postestrattivi di 10 pazienti. Dopo un periodo di guarigione di 10 mesi sono state effettuate le analisi istologiche e istomorfometriche. Risultati L’analisi istomorfometrica ha dimostrato una percentuale di osso vitale mediamente del 26,4% (da 15 a 32%) e una percentuale di materiale residuo di 38,4% (da 32 a 48%). Conclusioni Le caratteristiche biologiche e fisicochimiche del sostituto osseo minerale inorganico di origine bovina permettono la formazione di nuovo osso vitale ben vascolarizzato, in intima connessione con le particelle del materiale stesso.

PAROLE CHIAVE Alveoli postestrattivi; innesti ossei; osso bovino inorganico; osteoblasti.

INTRODUZIONE Le estrazioni dentarie sono determinate principalmente dalla presenza di carie, trauma o malattia parodontale. La carie è endemica ed è una delle cause principali di perdita di elementi dentari nella popolazione statunitense, mentre la malattia parodontale è responsabile del 30-35% delle estrazioni in soggetti oltre i 40 anni di età (1). Clinicamente è importante sostituire i denti mancanti con la riabilitazione più idonea per il paziente, inoltre la preservazione della cresta e del sito postestrattivo sono fondamentali per il successo a lungo termine, a prescindere dal tipo di procedura utilizzato per la sostituzione dell’elemento dentario (2). Marzo 2010; 1(2)

Le tecniche attuali utilizzate per la preservazione del sito e della cresta includono l’impiego di materiali da innesto osseo e/o membrane riassorbibili (3, 4). Idealmente, al termine della rigenerazione, l’area sarà riempita di osso vitale mineralizzato con residui minimi o nulli di materiale da innesto. Allo scopo di preservare la cresta, negli alveoli postestrattivi, sono stati utilizzati diversi biomateriali. Questi comprendono miscele di particelle di osso provenienti da sito donatore (innesto autogeno), innesto con particolati omologhi ed eterologhi, nonché materiali sintetici. È stato riscontrato che l’utilizzo di membrane in titanio sugli alveoli postestrattivi - con o senza l’utilizzo di innesti di osso autologo - favorisce la preservazione della cresta (5). Il solfato di calcio semi-idrato sintetico veniva utilizzato in passato, dimostrando di riassorbirsi completamente nel giro di tre mesi e di favorire la crescita di nuovo osso trabecolare (6). Anche l’osso bovino inorganico si è dimostrato sicuro ed efficace. In uno studio gli alveoli sono stati riempiti con osso bovino inorganico e poi coperti con innesti gengivali liberi. Gli innesti gengivali hanno mostrato un’area di integrazione media del 99,7% a 6 mesi (7). I derivati dell’osso bovino sono anche stati utilizzati nella rigenerazione ossea sia per la preservazione degli alveoli (8), sia nei difetti parodontali infraossei, da soli (9) o in combinazione con plasma ricco di piastrine – con o senza rigenerazione guidata dei tessuti (10-12) e con derivati dalla matrice dello smalto (9, 13). L’utilizzo di osso poroso di origine bovina, in combinazione con membrane di collagene per la rigenerazione guidata dei tessuti negli alveoli postestrattivi, ha determinato un maggiore riempimento osseo nel sito a 6 mesi rispetto agli innesti ossei di origine bovina in associazione con fibrinogeno/fibronectina autologo (14). Uno studio recente ha messo a confronto l’utilizzo di osso bovino deproteinizzato (Bio-Oss®; Geistlich Pharma AG, Wolhusen, Svizzera) in combinazione con membrana riassorbibile (Bio-Gide®; Geistlich Pharma AG, Wolhusen, Svizzera) e l’utilizzo della sola membrana durante il posizionamento di impianti immediati. Mentre i livelli di osso si mantenevano in entrambi i gruppi, i margini dei tessuti molli erano più coronali, e quindi esteticamente migliori, nel gruppo trattato con il 25


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