Archivio Nisseno - Anno V, n°8

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L’AMICIZIA TRA LUIGI RUSSO E GIUSEPPE ANGELO PERITORE

2. Giuseppe Angelo Peritore.

Ma, chi era Giuseppe Angelo Peritore? Nato a Licata nel 1897, Peritore si trasferisce con la famiglia ad Agrigento nel 1916 per compiervi gli studi liceali. Dopo alcune produzioni poetiche pubblicate con uno pseudonimo e successivamente da lui ripudiate, Peritore dà alle stampe nel 1919 Autunnale, una raccolta di ventisette componimenti, che Giuseppe Lipparini valuta, nella prefazione, “tra i prodotti più notevoli della giovane poesia in questi ultimi tempi”. Inizia i suoi studi universitari nella facoltà di lettere dell’università di Palermo, senza concluderli. Di quegli anni gli resterà l’amicizia di G. A. Cesareo, a cui dedica, nel 1920, un suo primo lavoro, La poesia di G. A Cesareo (Formica, Girgenti 1920) e, successivamente, G. A. Cesareo e “I canti di Pan” (ottobre 1921) in Il poeta dell’umana tragedia: scritti inediti sull’opera di G. A. Cesareo raccolti da G. A. Peritore (“L’Ansia” editrice, Girgenti 1922), e G. A. Cesareo poeta (in “Varietas”, a. 21, n. 12, 1 dicembre 1924). Alcune delle prime lettere di Russo a Peritore riguardano proprio questi scritti su Cesareo; riferendosi a La poesia di G. A. Cesareo, così scrive: “Ho potuto apprezzare le sue varie qualità di finezza, di passione e di arte”, ma, confessa, “non posso essere d’accordo nel giudizio complessivo sulla poesia del Cesareo” (lettera da Napoli del 4 novembre 1920). La prima lettera di Russo a Peritore è del 14 gennaio 1920: rispondendo ad un amichevole invito di Peritore Russo s’impegna a collaborare con la rivista del licatese, “L’Ansia”, il mensile di arte e filosofia, di cui usciranno dodici numeri, tutti nel 1921. Al mensile collaborano firme eccellenti: Donadoni, Cesareo, Di Giovanni, Mignosi, Lombardo Radice e altri. Russo invia un suo lavoro sulle Novelle napoletane di Salvatore Di Giacomo, che esce nel numero di Aprile. L’articolo è un’anticipazione del volume di Russo su Di Giacomo che uscirà nel maggio di quell’anno (Salvatore Di Giacomo, Ricciardi, 1921); nella lettera del 16 aprile 1921, che accompagna il brano da pubblicare, Russo esprime un giudizio complessivo su “L’Ansia”: “La rivista mi sembra ben curata per la parte letteraria, per la parte filosofica, mi fa l’effetto che sia un po’ arretrata e ingenua”. 3. Peritore e Russo.

Peritore ha conosciuto Luigi Russo attraverso la lettura degli scritti del critico deliano: Il tramonto del letterato apparso nel volume miscellaneo dal titolo Benedetto Croce, pubblicato dalla Libreria della Diana, a cui fa riferimento un cenacolo di letterati di ispirazione idealista; ma anche Vita e morale militare (1917) e Giovanni Verga (1919). Queste letture, riconoscerà poi Peritore, lo allontanarono dai tentativi poetici e gli aprirono “altri e sorprendenti orizzonti” alle sue curiosità letterarie. 145


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