Archivio Nisseno - Anno IV, n°7

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IL VENTENNIO FASCISTA A MAZZARINO

così, “difesa d’ufficio” precedeva, costituendone l’esatto contrario, di un anno la relazione così aspramente critica che abbiamo sopra esaminato, elaborata, noi presumiamo, da un dirigente di partito, che, forse, non aveva cariche ufficiali ma che vi svolgeva certamente un certo ruolo. 6. Il dopo Bartoli e la fine del regime podestarile.

Intanto, il podestà, come si disse sopra, nell’ottobre 1940, esattamente il 7, si era dimesso: “per motivi di salute, non mi è più oltre possibile disimpegnare la carica di podestà di questo comune”, aveva detto nella lettera indirizzata al prefetto70. E, questa volta, la volontà dimissionaria non fu una semplice mossa strumentale come nel 1935, allorché, un anno prima dello scadere del secondo mandato, per ben due volte nell’arco di 5 mesi, dal maggio al novembre, il podestà aveva pregato il prefetto di essere sollevato dall’incarico per gravi motivi di salute e poi, improvvisamente, quando già il prefetto aveva avviato l’iter per la sostituzione, “si era presentato dal prefetto per dire che stava bene e che ritirava le dimissioni”71. Questa volta l’iter per l’affidamento dell’incarico di podestà si mise subito in moto anche se si concluse solo il 4 aprile del 1941 quando il nuovo incaricato, il “not. Cav. Dr.” Luigi Borragine, prestò giuramento nelle mani del prefetto <S. E. Gr. Uff. Dott.> Ignazio Benincasa. Tanto tempo, pur in periodo di emergenza, quali erano ormai gli anni di guerra, perché si dovettero superare due inghippi. Prima, la nomina di un commissario prefettizio nelle more di trovare e definire il nuovo podestà, e poi, quasi in contemporanea, la soluzione del problema della incompatibilità, per la persona del dottor Borragine, tra la funzione di vice pretore di Mazzarino e le cariche sia di commissario prefettizio che di podestà, cosa che avvenne tra Dicembre 1940 e Gennaio 194172. Come si arrivò alla designazione del nuovo podestà? Chi era Luigi Borragine? In effetti il nome non era nuovo, non si dice a Mazzarino, dove il Borragine faceva il notaio, ma nemmeno negli ambienti della prefettura e delle forze dell’ordine. Il suo nome era stato fatto già nel 1935 all’epoca delle “finte” dimissioni di Giuseppe Bartoli, di cui abbiamo parlato poc’anzi. Di lui era stato tracciato il seguente ritratto da parte dei Real Carabinieri di Caltanissetta: “In Mazzarino, l’unica persona estranea alle beghe locali, capace di bene assolvere gratuitamente le funzioni di podestà o di commissario prefettizio è […] Borragine Luigi nato ad Agira il 20 marzo 1884 e residente a Mazzarino […]. E’ di buona condotta morale e politica, senza precedenti o pendenze penali e devoto al regime. E’ iscritto al P.N.F. dal 24 70 Ibidem. 71 Ibidem. 72 Ibidem.

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