DANIELA VULLO
La processione, dopo quest’ultimo omaggio, terminava presso la chiesa di San Giuseppe, definita “basilica”, dove venne accolta dal popolo acclamante il Santo e dallo sparo di mortaretti. Il documento si conclude con la precisazione che l’evento non riguardò soltanto le strade interessate dal percorso bensì l’intera città, nelle cui vie rimanenti si esposero arazzi, tappezzerie e toselli; per brevità fa cenno solamente agli addobbi predisposti dall’Arciprete della Chiesa Madre Don Agostino Riva, a quelli del Reverendo Don Ludovico Morillo e dei Signori Don Francesco Roggieri e Don Antonino Lapedora. Complessivamente lungo il percorso risultano descritti ben 25 tra archi trionfali ed altari in onore del Santo.
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