Archivio Nisseno - Anno IV, n°6

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I VECCHI E I GIOVANI: UN ROMANZO STORICO?

-Da Aurelio…da Aurelio…29 Nell’orbita di Flaminio Salvo, vive la sorella Adelaide, che, con volontà prona e disponibile, ne realizza i progetti, compreso quello del matrimonio concordato con l’attempato don Ippolito Laurentano. Ha aspettato cinquanta anni prima di sposarsi, ma alla fine il risultato non è stato certo entusiasmante per lei. Don Ippolito, per lei, non può essere certo il marito ideale. “Era impensierita soltanto di questo: che le avevano detto che il principe aveva la barba lunga. Un uomo con la barba lunga doveva essere molto serio per forza, o averne per lo meno la impostatura.”30 Il ménage coniugale con Ippolito è solo formale, anche se nutrito di profondo rispetto da parte del principe. Adelaide, alla fine, in un improvviso slancio di vitalità, non rinuncia a fuggire con Ignazio Capolino. Perfino per la femme fatale del romanzo, Nicoletta Spoto, la vita non è generosa: è in auge quando sposa Ignazio Capolino ed aiuta il marito nella carriera, elargendo grazie a Flaminio Salvo, di cui diventerà l’amante. “Le male lingue dicevano che in grazia di Nicoletta Spoto, cioè della moglie giovane, bella e vivacissima, la quale era diventata subito quasi la dama di compagnia di donna Adelaide e dell’unica figliola di don Flaminio, Dianella, Capolino era bucato nel banco in qualità di segretario e d’avvocato consulente.”31 Le mire ambiziose, unite alla sfrenatezza sensuale, in Nicoletta non si fermano: è colta anche dalla passione per il giovane ed aitante Aurelio Costa. La loro storia appassionata conosce una tragica conclusione durante la rivolta del Fascio di Aragona, perché sono uccisi dai rivoltosi. Diverso è il destino di Dianella Salvo, che vive la drammatica esperienza della follia, causata dall’amore non corrisposto per Aurelio Costa. Un amore chiuso, romantico e unilaterale che la conduce alla perdita di ogni contatto con la realtà. Nella sfera politica e parlamentare si incrociano e contrastano il bene e il male, la virtù e lo scandalo. Corrado Selmi, “un parlamentare di tanta autorità…vero patriota”32, sostenitore della candidatura di Roberto Auriti contro il candidato clericale Ignazio Capolino, conosce, anche lui, la solita parabola discendente. Era stato un vero eroe dell’Unità d’Italia; aveva combattuto con Garibaldi fino al Volturno. Da deputato aveva svolto con senso di responsabilità il suo dovere, guadagnandosi la considerazione di tanti.

29 Id., p. 401. 30 Id., p. 212. 31 Id., p.45. 32 Id., p.76

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