ArchAlp 15

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BIVACCHI

L’ABITARE, MINIMO E SOSTENIBILE

Un concorso d’idee e il nuovo bivacco don Corini sulle Orobie Giorgio Azzoni

Direttore artistico del Distretto culturale di Valle Camonica

Il bivacco montano è tradizionalmente un’elementare struttura di accoglienza, sempre aperta e libera all’uso, ancorata ma provvisoria, collocata lungo una via di transito d’alta quota per offrire rifugio. Concepito dal bando di concorso Abitare minimo nelle Alpi come una «cellula abitativa minima, autonoma, reversibile, destinata al ricovero temporaneo» è stato offerto al disegno dei progettisti anche quale occasione per ripensare il concetto di abitare, nella forma della «micro-architettura come strumento di sostenibilità ambientale» e un luogo in cui avvertire il senso del temporaneo, nella vastità del gran teatro montano. È stata adottata la modalità della progettazione minima come uno strumento mentale e operativo adatto a svolgere il tema in termini architettonici, tecnici e ambientali, utilizzando l’occasione per aprire un confronto culturale. Quale realizzazione conseguente al concorso architettonico, nel settembre 2017 è stato inaugurato il nuovo bivacco don Corini al Passo del Valzellazzo, in Comune di Lozio nel gruppo del Cimon della Bagozza, a quota 2016 m. Collocato sul sentiero n. 6, si trova nel mezzo del lungo percorso che collega il Bivacco della Val Baione e il Rifugio Gualtiero Laeng. Dotato di otto essenziali posti letto, è composto da una struttura portante in legno lamellare, chiusa da pannelli stratificati coibentati e rivestiti da un manto protettivo in zinco-titanio. 66

È provvisto d’impianti che garantiscono una dotazione minima di sicurezza: i cinque pannelli fotovoltaici installati sulla copertura forniscono l’energia necessaria per riscaldare una piastra elettrica e parzialmente l’ambiente interno, realizzato in legno. Un piccolo impianto eolico integra la fornitura energetica e consente il funzionamento di una segnalazione luminosa di posizione a led. Dispone di sette posti letto, collocati su tavolati e dotati di materassini e coperte, oltre a due tavoli, un fornello elettrico e alcune stoviglie. Il bivacco è stato dedicato a don Giulio Corini, scomparso tragicamente in montagna tre anni fa. La progettazione di questa microarchitettura inizia nel marzo del 2012. Nell’ambito del progetto artistico aperto_art on the border, promosso dal Distretto Culturale di Valle Camonica con il sostegno del Parco Regionale dell’Adamello, del CAI Regione Lombardia e del coordinamento delle sezioni CAI di Valle Camonica, è stato indetto un concorso internazionale di architettura, rivolto a giovani tecnici di età inferiore ai 40 anni, per raccogliere idee progettuali per un nuovo bivacco alpino, essenziale e sostenibile, moderno nelle soluzioni tecnologiche di sicurezza ma antico nello spirito. Nelle intenzioni del concorso il bivacco, infatti, deve continuare a configurarsi come una struttura minima. Tale concezione spiega il 15


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