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Il Sondaggio:a Torino cosa ne pensano

L’occasione del momento di aggiornamento di Torino, ha permesso di discutere del tema oggetto del sondaggio ed approfondire alcuni punti e proposte.

Si è evidenziato che una delle soluzioni individuata è quella di procedere con una maggiore rateizzazione, aumentando la frequenza dei pagamenti e anticipando i versamenti. Peraltro, pur predisponendo più rate, si crea il problema che non vi è più aderenza tra il momento in cui si incassa e la necessità di rispettare la scadenza delle fatture da pagare (a Torino anche e soprattutto per il teleriscaldamento) Nel caso del teleriscaldamento, Iren sta perseguendo una linea di tolleranza zero, concedendo piani di rientro molto onerosi e stringenti nei termini;

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La problematica sta affliggendo, in misura minore, anche la situazione delle fatture di fornitura di energia elettrica. Anche in questo caso le rateizzazioni sono difficili e onerose;

Interventi governativi volti a limitare e calmierare i

prezzi: sarebbe da rivedere la problematica delle differenti aliquote IVA previste per le differenti tipologie di organizzazione del meccanismo di riscaldamento. Ad esempio, i condominii “vincolati” da un contratto di gestione calore,

pagano l’IVA al 22%. Cosa in-

giusta e da rivedere.

Assemblee: in linea di massima non si convocano assemblee apposite per discutere del problema, dovendo comunque, in queste settimane, celebrare le consuete assemblee di riscaldamento autunnali.

Comunità energetiche – potrebbero essere, laddove possibili, una parziale soluzione e comunque uno stimolo ad affrontare il problema con maggiore incisività.

Pannelli fotovoltaici: eccessiva onerosità nell’installazione e normativa penalizzante per quanto riguarda lo scambio sul posto che potrebbe essere la migliore soluzione; Finanche non cambierà qualcosa non si potrà fare nulla. Necessità di avere degli studi standard su campioni tipo di tipologie condominiali di installazioni per comprendere bene i rapporti costi / benefici sia del consumo autonomo che delle scambio sul posto.

Eventuale revisione dei testi normativi emanati con la legge 220/2012 che impongono all’amministratore di procedere avverso i condomini morosi entro 6 mesi dall’approvazione della morosi-

tà. L’80% degli interpellati ha detto di si e in analogia con il risultato a Torino emerge una analoga impostazione.