Narrative Design

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Perché raccontiamo storie Nel film Memento (Christopher Nolan, 2000) Leonard, un ex-assicuratore che ha perso la memoria a breve termine dopo l’assas-

sinio della moglie cerca di risolvere privatamente l’omicidio. Ad ogni risveglio Leonard si ritrova solo con un pacchetto di polaroids annotate in mano, il corpo pieno di tatuaggi contenenti una serie

di ‘fatti’ importanti e una mappa della città. Ogni giorno Leonard Le storie sono strutture di senso

deve ricostruire la fitta rete di collegamenti, deduzioni, prove che

legano assieme tutti gli elementi, le foto e i dati che ha in mano e che forse sono in grado di portarlo all’assassino della moglie; ogni volta che esce dalla sua stanza deve trovare il modo di capire qual

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è la sua auto, se ha già pagato o meno la stanza del motel dove dorme, di chi fidarsi e di chi dubitare. I fatti ci sono tutti, non cambiano, i cattivi restano cattivi, le colpe, come il dolore, non si cancellano eppure senza una storia che lega tutti gli elementi i un insieme coerente è impossibile fare la scelta giusta.

Le ricerche compiute dalla scuola della Gestalt insegnano che

la nostra mente percepisce come instabile e fonte d’ansia tutto ciò che è slegato, irregolare; al contrario la struttura, il legame tra gli

elementi genera sicurezza e calma. La teoria della Gestalt è riferita alle forme della comunicazione visiva, tutti i progettisti conoscono bene questo semplice assioma ma credo sia possibile affermare Storie = ordine

lo stesso anche per quanto riguarda la narrazione: una serie di ele-

menti ed eventi sono le basi di una storia ma non sono ancora una storia, essi diventano narrazione solo quando sono collegati tra loro da strutture di senso, in particolare nella forma più semplice da strutture logiche di causa-effetto.

• Alcuni frames dal film Memento


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