Asta di Antiquariato e dipinti del XIX secolo

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Guilliam Van Deyen Anversa 1575 - Bruxelles 1618 Ritratto di dama con collana di perle olio cm.105 x 85 La giovane dama indossa un elegante abito scuro da parata impreziosito da abbondati ricami in oro. Al collo ha un lungo filo di perle la cui luminosità richiama quella del viso, circondato dall’ampio collare in pizzo che si staglia sul fondo scuro. Il capo è agghindato con perle, nastri, fiori e una piuma bianca; al lobo ancora perla per gli orecchini. La gentildonna posa per il pittore che ne esegue il ritratto dimostrando una notevole capacità a restituirne l’espressione e i caratteri somatici, confezionandone l’immagine all’interno dei ben noti schemi della cosiddetta ritrattistica internazionale. La foggia di abito e collare e l’impostazione tutta del ritratto a tre quarti con la mano che poggia sul tavolo ‘habillé’, suggeriscono una datazione tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo e una sua collocazione a Genova, in questo momento di transizione in cui, prima dell’arrivo di Anton Van Dyck (1621), sono altri fiamminghi a introdurre un’ondata di delicato e sincero naturalismo nei rigidi schemi tardo cinquecenteschi. Gli indizi formali e stilistici forniti da questo notevole inedito ne suggeriscono il preciso riferimento attributivo a Guilliam van Deynen, artista nato ad Anversa intorno al 1575 e documentato a Genova almeno tra il 1602 e il 1613, insieme a un fratello, anch’egli pittore, di nome Antonio (cfr. A. Orlando in Van Dyck a Genova. Grande pittura e collezionismo, catalogo della mostra, Genova 1997, p. 376). Se questo arco temporale calza perfettamente con il nostro ritratto, è però l’esistenza di un’opera firmata e datata e conservata ai Musei di Strada Nuova a fornire l’elemento di confronto più utile e convincente. La Gentildonna genovese di Palazzo Bianco, firmata per esteso e datata 1610 (fig. 1), seppur a figura intera, mostra gli stessi caratteri del nostro. Allo stesso artista, che godeva evidentemente di grande stima da parte della committenza aristocratica della Superba (documentata quella per i Brignole Sale e ipotizzata quella per i Doria e i Durazzo), sono stati riferiti anche un Ritratto di gentiluomo, datato 1608 (Genova, Musei di Strada Nuova, Palazzo Bianco), la preziosa miniatura con Il doge Agostino Doria e la famiglia (già Parigi, mercato antiquario) e Il ricevimento in onore degli arciduchi Alberto e Isabella, di Palazzo Durazzo Pallavicino Cattaneo Adorno (cfr. A. Orlando, Dal Nord a Genova. Pittura fiammingo-genovese nel Seicento, in Genova e l’Europa atlantica, a cura di P. Boccardo e C. Di Fabio, Genova 2006, pp. 187-189). E’ possibile che i due fratelli si dividessero le parti di competenza nell’ambito del ritratto, e ciò potrebbe spiegare, una volta che si potesse dimostrarlo con qualche appiglio documentario, la differenza che si può notare tra la resa del volto, davvero notevole, e di alti dettagli resi con vera maestria, come per esempio il collare, e parti che non godono della stessa leggerezza di tocco. Anna Orlando € 6.000/6.700

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Fig. 1. Guilliam van Deynen, Gentildonna genovese, firmato e datato 1610, cm 204 x 120, Genova, Musei di Strada N uova, Palazzo Bianco (inv. PB 88)


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